Esami dei laboratori di lingua inglese

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Esami dei laboratori di lingua inglese
Gentili Studenti,
in questo documento rispondiamo dettagliatamente ad alcune “critiche” giunte al
Presidente del Corso di Studio relativamente ai nostri insegnamenti. Speriamo che
vogliate prendere il tempo di leggerlo con attenzione così come noi abbiamo
dedicato tempo a redigerlo e che questo chiarisca ogni perplessità.
Ci sono senza dubbio criticità dovute ai grandi numeri di cui purtroppo non siamo
responsabili, e che cerchiamo di gestire al meglio trovandoci peraltro ad ospitare gli
studenti del corso di studio DISCO in un corso che è erogato per il CdS in Lettere.
Detto questo, riteniamo che le critiche siano frutto di una povera conoscenza dei
criteri della valutazione delle competenze linguistiche.
"1) Il Test è unico sia per l'A, B e C. Questo vuol dire che chi dovrà superare il
Laboratorio A (Per la maggiore matricole che vengono anche da istituti dove l'inglese
è stato trattato poco o pochissimo) dovrà affrontare domande di livello C, il che non
ha alcun senso logico.”
Il test è un test progressivo che valuta il livello di inglese del candidato. Non c’è
facile o difficile. C’è solo la conoscenza o meno della lingua al livello richiesto in
uscita. Il livello richiesto in uscita è il livello B1 per il laboratorio di lingua inglese A,
che in teoria si dovrebbe avere in uscita dalle secondarie di secondo grado. Per il
laboratorio di lingua inglese B il livello in uscita è il B1+, che aggiunge al livello
precedente una maggiore ampiezza lessicale. Il livello B2 per il laboratorio di lingua
inglese C e Informatica Umanistica.
La maggior parte degli studenti arriva più o meno serenamente al livello minimo
richiesto.
Chi non ci arriva, semplicemente non ha le competenze attese al momento
dell’esame. A questo fatto concorrono vari fattori. Non tanto il fatto che non abbia
imparato bene la lingua alle superiori dato che il livello B1 è un livello soglia
facilmente raggiungibile, ma perché non frequenta il corso né di lettorato né delle
docenti se non per poche ore e non fa le attività assegnate.
Molti “studiano” la lingua da soli e a ridosso dell’esame, per poi accantonarla per
mesi fino all’appello successivo. Questo non è il modo di imparare le lingue
straniere. Le lingue straniere hanno bisogno di tempo, pratica, feedback e
confronto. Senza qualcuno che corregga e una pratica costante, non si può
migliorare. Facciamo peraltro notare che il materiale di prova caricato su Moodle
l’anno scorso per il Laboratorio di Lingua inglese B è stato usato da 25 studenti sui
700 iscritti alla pagina del corso.
Inoltre, dei 350 studenti che ogni appello vengono a provare il test senza avere
un’adeguata preparazione, solo una manciata, meno di 20, chiede di prendere
visione della prova. E regolarmente riconosce di aver commesso errori grossolani
(es. John has got 20 years old – per dirne uno).
Per quanto riguarda la pregressa storia con la lingua, non è e non può essere un
fattore da considerare. Gli studenti sono informati del livello ottimale previsto in
ingresso al corso tramite documenti pubblicati su tutti i canali di comunicazione
collegati al corso, nonché dalle docenti il primo giorno di lezione. È loro
responsabilità preoccuparsi di raggiungere tale livello. Per questa ragione ogni anno,
prima dell’inizio dei corsi facciamo un test di ingresso diagnostico in modo che
ognuno sappia quello che è il proprio livello iniziale. Se inferiore a quello
raccomandato, si raccomanda che ci si attivi per colmare le proprie lacune.
Abbiamo pubblicato un documento chiarissimo a riguardo, che è ancora disponibile
su Moodle. Sta a ognuno trovare il modo di farlo, perché noi dobbiamo offrire un
corso B1-B1+. Il corso resta aperto a tutti, ma non è possibile portare un
apprendente di livello A1 al livello B1 o B1+ atteso in uscita con le ore previste dal
corso.
Il test di ingresso ha proprio lo scopo di aiutare gli studenti a programmare il
percorso più adeguato alla loro situazione in ingresso al corso e ha sempre lo stesso
formato delle prove d’esame, perché sia chiaro anche quello da subito.
Il fatto che tutti debbano rispondere alle domande di livello superiore è una
sciocchezza oltre ad essere un argomento fallace. Si possono tranquillamente
lasciare in bianco tutte le domande di livello più alto e lo stesso superare l’esame
facendo bene quelle del livello che si deve dimostrare. Il problema vero è che chi
non raggiunge il livello atteso sbaglia quelle di livello A1 e A2, e non che sbaglia
quelle di livello B2 (il livello C1 non è neppure previsto).
Il test include domande di livello B2 perché essendo un esame erogato anche per un
altro corso di studio e per il laboratorio di lingua Inglese C, che prevedono un B2 in
uscita, dobbiamo consentire ai nostri studenti di dimostrare il livello atteso.
“2) Come lei saprà, il miglior metodo per imparare una lingua sarebbe quello di
parlarla il più spesso e possibilmente con un madrelingua, con il quale sicuramente si
sbaglierebbe, ma sarebbero proprio queste correzioni ad insegnarci l'idioma. “
Certamente è vero, in un mondo ideale. Nel nostro sistema però un docente ha 470
studenti per corso e il Centro Linguistico non dispone di 20 Collaboratori ed Esperti
Linguistici da assegnare a un singolo corso. Saremmo felicissime se fosse così.
Purtroppo dobbiamo invece lavorare con risorse esigue facendo del nostro meglio.
Detto questo, i corsi delle CEL assegnate ai corsi non hanno mai più di 70 studenti
all’inizio e 30 alla fine (numeri verificati da firme di presenze a scopo meramente
statistico). È piuttosto inutile chiedere se poi non si sfrutta neppure quello che
l’Ateneo offre.
“Il Test invece prevede la regola del "Non tentare", perché se si è in dubbio riguardo
una domanda, ci converrebbe non tentare, visto che il Malus previsto varia dal -0,25
fino ad 1 Punto!! Ed è forse questo l'aspetto che blocca più di tutti, è questo il
problema che vorremmo mitigare. E fuori ogni senso logico perché questo aspetto
servirebbe ad evitare di "tirare ad indovinare" ma si potrebbe semplicemente
aggiungere un'opzione in più e la probabilità di "Azzeccare" scenderebbe al 20%.”
Questo punto forse non richiederebbe neppure una risposta. È ovvio che la richiesta
di poter rendere possibile e non penalizzabile la possibilità di “azzeccare” le risposte
toglie serietà all’esame e in termini squisitamente didattici, validità alla prova. I
crediti si guadagnano con il lavoro e con l’impegno, non con la fortuna.
Aggiungiamo inoltre che il punteggio negativo assegnato alle risposte errate è
progressivo. Senza penalizzare la risposta casuale non c’è modo di valutare il livello
ovviamente, perché il caso (quello che in termini tecnici si chiama il “wild guessing”)
può falsare le risposte. Ovviamente chi scioccamente propone questa alternativa lo
sa molto bene.
Le risposte errate di livello basso tolgono 1 punto, perché se si sbaglia il verbo
essere, il presente semplice o se si dice John has got 20 years old è più grave, e
quindi indice di un livello più basso, che se si sbaglia un’ipotetica di terzo tipo che è
associata al B2 (-0.25). Questo vuol dire che per perdere un punto bisogna sbagliare
4 domande di un livello per cui si potrebbero tranquillamente lasciare in bianco le
risposte e non intaccare il punteggio accumulato con le domande del livello richiesto
(se risposte correttamente).
“3) Un'altra nota riguarda la media ponderata. L'esito dell'esame dunque non fa
appoggio solo alla bravura individuale, ma anche all'incapacità altrui, dal momento
che non esiste una soglia stabile da raggiungere, ma va in base al punteggio totale.
Questo vuol dire che se uno studente X prendesse 50% in due giornate diverse, in una
potrebbe passare l'esame e nell'altra no. Anche questo aspetto, sembra del tutto
fuori senso logico."
Se fosse così lo sarebbe, e infatti non lo è. Il punteggio varia da test a test perché a
volte gli esercizi di reading or di listening comprehension hanno un numero diverso
di domande. Per cui, siccome sono prove che tolgono punteggi in modo diverso (in
misura minore il listening perché più “difficile” e maggiore il reading perché più
facile), aggiustiamo le soglie minime.
In favore degli studenti, SEMPRE.
Il che vuol dire (in modo molto semplicistico) che se una prova ha un listening un po’
più lungo o qualche domanda in più di un livello piuttosto che un altro, la soglia per
arrivare ai livelli è più BASSA. Questo perché le prove restino tutte valide nel
verificare lo STESSO LIVELLO indipendentemente dal formato.
Abbiamo fatto varie prove nel corso dell’anno, cercando di aggiustare alla
performance media. Credo che questo sia stato all’origine del fraintendimento. La
linguistica non è una scienza esatta. Un argomento grammaticale che in astratto è
proprio di un livello x, inserito in un dato contesto può essere più semplice o più
difficile. Se notiamo che una domanda che abbiamo ritenuto di livello B1 viene
sbagliata dai più, ricalcoliamo al rialzo, quindi la media ponderata è una sciocchezza.
Il ricalcolo è sempre e solo stato fatto per far avvantaggiare il maggior numero di
studenti possibile.
Adesso abbiamo raggiunto una standardizzazione dopo un anno di lavoro e
statistiche e le fasce sono sempre le stesse.
Aggiungiamo poche altre cose.
La prima è che mai abbiamo negato un aiuto a studenti MERITEVOLI in difficoltà che
però avessero mostrato impegno e un progresso sistematico. All’orale siamo MOLTO
flessibili, perché proprio in ragione dei grandi numeri e della scarsa possibilità dei
ragazzi di fare pratica della lingua, di cui siamo consapevoli, pochissimi
raggiungerebbero veramente un solido B1, B1+ o B2 all’orale. Allo scritto invece
lavoriamo tanto quindi devono poter dimostrare il livello.
Non possiamo fare differenze tra studenti in uscita dal corso. Il corso prepara al
livello B1-B1+, e tutti sono testati per quello.
Non è nostro desiderio mettere nessuno in difficoltà, ma chiediamo serietà. Fintanto
che la lingua inglese è un requisito previsto per il conseguimento della laurea è
nostro dovere assicurare il possesso delle competenze. Se non lo facessimo, non
faremmo il nostro lavoro.
Niente vieta ai diversi Corsi di Studio di stabilire un livello di inglese più basso per il
conseguimento del titolo di studio. Noi attestiamo il livello, non decidiamo quale
deve essere quello per conseguire una laurea in DISCO, Lettere o altro. Certo che un
livello inferiore al B1 in uscita da un corso di studi universitario sarebbe più basso
del livello soglia (quello sotto il quale la comunicazione è inficiata) richiesto come
minimo criterio da qualsiasi programma di mobilità.
Crediamo di avere risposto in modo dettagliato, e invitiamo tutti a una seria
riflessione sia sulle modalità di preparazione dell’esame, sulla considerazione del
lavoro delle docenti, sui modi spesso discutibili e sugli atteggiamenti oppositivi che
spesso ci troviamo a gestire e che non aiutano certo nessuno.
Cordialmente,
Gloria Cappelli e Sabrina Noccetti