Corso di accompagnamento alla nascita di Lina Maria Gueli e

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Corso di accompagnamento alla nascita di Lina Maria Gueli e
CORSO DI “ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA”
La gravidanza e la maternità sono delle tappe speciali nella vita di una
donna che assumono connotazioni positive o negative. Sono processi che
portano ad un totale cambiamento, non solo fisico ma anche interiore che
permette di scoprirsi lentamente non più solo donna ma anche madre.
Ancora oggi nella nostra società la nascita del proprio figlio continua a
simboleggiare una sorta di iniziazione, una trasformazione della propria
identità accompagnata da desiderio e paura, da dolore e piacere.
Proprio questa considerazione, sempre più attuale e vera, accresce la
convinzione che un accompagnamento da parte di figure competenti e
professionali sia importante, se non fondamentale.
Secondo il Codice Deontologico dell’Ostetrica, da cui cito testualmente i
seguenti articoli:
 “L’assistenza garantita dall’ostetrica/o, si integra con le attività degli
altri
professionisti,
attraverso
interventi
specifici
di
natura
intellettuale e tecnico-scientifica, in ambito assistenziale, relazionale,
educativo e gestionale, svolti con responsabilità, in autonomia e/o in
collaborazione con altri professionisti sanitari.”
 “L’ostetrica/o promuove e si impegna a garantire la continuità
assistenziale accompagnando e prendendosi cura della donna, della
coppia, del nascituro durante la gravidanza, il travaglio, il parto ed il
puerperio, al fine di garantire una salute globale degli assistiti.”;
E’ deducibile che è ruolo compito dell’Ostetrica accompagnare la donna
lungo il suo momento più bello e delicato, favorendone così un decorso
pieno e consapevole da parte della stessa e della coppia.
Questo lavoro traccia, le linee guida per un “valido” Corso di Preparazione
al Parto , proponendone un modello applicabile nelle realtà lavorative.
Cenni storici
Le prime esperienze dei corsi di preparazione al parto compaiono in
Francia nella metà dell’Ottocento e rappresentano le prime e rare
esperienze di insegnamento alle donne della corretta condotta da avere
durante il travaglio.
Ripercorrendo la storia dell’ostetricia, è possibile affermare che, il sostegno
alla donna gravida e l’assistenza alla partoriente hanno caratterizzato il
tradizionale ruolo sociale dell’ostetrica. Un’attestazione in tal senso viene
fornita dal Gynaecia di Muscione, scritto intorno al 1500 d.C., sottoforma
di catechismo per le levatrici. Egli affida alla levatrice anche la funzione
del prendersi cura della gravida, che si traduce nell’incoraggiarla,
nell’aiutarla, nel rassicurarla ed informarla sul dolore del parto.
Madame Boursier, oltre a essere stata la più nota levatrice di Parigi nel
Cinquecento, è ricordata come la proto-ostetrica della psicoprofilassi al
parto dal momento che era sua abitudine spiegare alle donne del popolo, il
modo migliore per affrontare il parto. Le convinzioni di Madame Boursier
sull’utilità della preparazione al parto sono riscontrabili anche dalle
istruzioni tramandate alla figlia che si apprestava ad apprendere l’arte della
madre: “[…] Le donne chedebbono partorire purtroppo sono spesso visitate
da conoscenti che raccontano loro ogni sorta di disgrazie che possono
capitare a chi partorisce, giungendo persino ad inventarne di nuove, e ciò è
un grave danno per le poverette. La donna gravida è come un grande
vascello che ha bisogno di un buon timoniere: una saggia e attenta ostetrica
[…]”
Arrivando invece ai tempi a noi più recenti, durante gli anni Trenta, in Gran
Bretagna, Dick Read sviluppò l’idea che il livello di percezione del dolore
del travaglio e del parto potesse essere più basso e che la tensione e la
paura delle donne fossero una variabile influente sulla sensazione dolorosa
delle contrazioni. Dick Read propose, infatti, corsi durante i quali si
insegnava, alle donne in gravidanza, tecniche di rilassamento per una
migliore gestione del dolore. Questo concetto venne ulteriormente
sviluppato da Bradley che negli Stati Uniti strutturò incontri per offrire una
migliore informazione sui momenti cruciali del parto ed insegnare tecniche
di rilassamento muscolare. In Russia anche Velvovsky e successivamente
Pavlov sostennero che le contrazioni erano di per sé non dolorose e che le
donne potevano imparare tecniche di distrazione, concentrandosi
su stimoli diversi dalle sensazioni provenienti dall’utero. In Francia,
Lamaze, nel 1958, sviluppò ulteriormente questi concetti ed attivò i
primissimi corsi di psicoprofilassi al parto ricorrendo a tecniche autoipnotiche, di respirazione e di rilassamento muscolare. In Italia Miraglia e
Piscicelli svilupparono il metodo RAT (Training Autogeno Respiratorio)
che proponeva alle donne una preparazione ed un allenamento anche
giornaliero per assorbire la capacità di rilassamento dei vari piani muscolari
sia volontari che involontari. Questa panoramica storica e geografica ci dà
l'idea del lavoro in merito alla preparazione al parto e quindi alla grande
importanza che essa ricopre nella buona riuscita del percorso della donna.
I tre obiettivi del Corso
Durante la gravidanza e il parto è importante riuscire ad armonizzare quello
che si sa con quello che si sente, a integrare con nuove cognizioni ciò che si
prova ma che non si sa interpretare: la preparazione al parto si occupa di
questo.
Gli obiettivi del corso sono :
- Conoscenza
- Informazioni
- Simulazione
Conoscenza
ANATOMIA DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE
IL CANALE DEL PARTO - PERINEO
Formazione
IGIENE DELLA GRAVIDANZA,
Significa tutela della salute della gestante e del feto, l'adozione di alcune
cautele nella vita di ogni giorno, l'osservanza di alcune norme igieniche
generali e di una corretta alimentazione.
DONAZIONE DEL SANGUE CORDONALE
Studi recenti hanno però dimostrato che il sangue placentare assomiglia
molto, per composizione, a quello del midollo osseo (il tessuto contenuto
all'interno di alcune ossa, deputato alla formazione delle cellule che
compongono il nostro sangue). Contiene infatti molti elementi che sono i
precursori indifferenziati (cioè i progenitori) dei globuli rossi, dei globuli
bianchi e delle piastrine. Queste cellule (dette in termini medici
"staminali") sono in grado di colonizzare il midollo osseo e di riprodursi,
dando origine ai diversi elementi del sangue
Il prelievo del sangue del cordone ombelicale è un procedimento molto
semplice e del tutto innocuo per mamma e bebè
Le modalità di Donazione sono:
 Formula Eterologa.
 Formula Autologa
L' ALLATTAMENTO
Per favorire l'allattamento al seno, innanzitutto è importante che fin dai
primi minuti madre e figlio rimangano insieme, facendo in modo che si
instauri il cosiddetto contatto “pelle-a-pelle”: il corpo della madre aiuta il
bambino a mantenere una temperatura adeguata e il bambino è meno
stressato, più calmo e ha respiro e battito cardiaco più regolari. La poppata
precoce offre al piccolo l'occasione di ritrovare il contatto pieno e
confortante con il corpo della madre, dopo la separazione da lei: per
succhiare il seno non solo la bocca del neonato è a contatto con la pelle di
lei ma anche la guancia, il naso, il mento e le manine; inoltre, se viene
appoggiato nudo sul suo corpo, gode di altre piacevoli sensazioni.
TIPOLOGIA DI PARTO
Parto spontaneo fisiologico
L’insieme dei fenomeni che hanno lo scopo di far fuoriuscire il feto ed i
suoi annessi dal corpo della madre costituisce il travaglio di parto ed il
parto. Normalmente il parto avviene tra la 37ma e la 42ma settimana di
gestazione. La fisiologia dell’esordio del travaglio
Il Parto Naturale Indolore
Strategie per alleviare il dolore
Simulazione
Oltre alla conoscenza e
all'informazione, ricopre un
importante ruolo
nell'apprendimento efficace
la simulazione, cioè provare, in
condizioni di non stress e
sotto attenta guida dell'esperto, alcune procedure per migliorare la
condizione fisica e psichica della donna che si prepara all'evento parto.
Nella simulazione tre sono i nuclei importanti:
 Esercizi di preparazione del perineo e massaggio perineale
 Respirazione
 Confrontarsi con le contrazioni e Spinta
ESERCIZI DI PREPARAZIONE DEL PERINEO E MASSAGGIO
PERINEALE
Nel periodo della gravidanza il piano perineale viene messo a dura prova
dai cambiamenti del corpo. Innanzitutto l’utero, ingrossandosi, esercita una
pressione sempre maggiore all’interno dell’addome, in special modo sulla
vescica, ed è quindi più facile, col passare dei mesi, soffrire di
incontinenza. Inoltre durante l’attesa, a causa del cambiamento dei livelli
ormonali, i tessuti sono più ricchi di acqua e pertanto più morbidi,
fenomeno che contribuisce a rendere i muscoli più lassi. Al momento del
travaglio, la testa del bebè preme contro il perineo,compromettendone
tono ed elasticità, soprattutto se il bimbo è grosso e il periodo espulsivo
prolungato. Per questo, avere un buon controllo della muscolatura facilita
la discesa del nascituro lungo il canale del parto: se la futura mamma è in
grado di rilassarla nel momento giusto, riuscirà più facilmente ad “aprirsi”
e a lasciar nascere il piccolo. Rinforzare il pavimento pelvico non solo per
previene disturbi immediati, come la leggera incontinenza urinaria, ma
anche quelli che possono presentarsi a lungo termine, come i problemi di
prolasso a vagina e vescica. Basta dedicare un po’ di tempo ogni giorno a
qualche
semplice
esercizio.
LA RESPIRAZIONE
Verranno
spiegate le regole base per una corretta respirazione simulando
le
contrazioni
Tecniche di respirazione, rilassamento e RAT: Training Autogeno Respiratorio
Le tecniche di respirazione e rilassamento sono tra le più utilizzate per il controllo
dell’ansia durante la gravidanza ed il travaglio. Lo scopo principale di queste
metodiche
non è l’eliminazione del dolore del parto, bensì gestire la tensione e la paura che
accompagnano l’intero processo.
Durante il corso, si possono già provare alcune posizioni, in modo tale che, a
travaglio iniziato, sarà più facile individuare quella più confortevole
CONFRONTARSI CON LE CONTRAZIONI E SPINTA
Il modo in cui una donna affronta il dolore del travaglio è una cosa assolutamente
personale, non esistono metodi giusti o sbagliati. Ognuna , infatti, può provare
sollievo adottando certe posizioni invece di altre e per questo, ovviamente, non
esistono regole universali, esattamente come accade per il momento del parto
MODELLO DI CORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA
La Struttura
La struttura base che con la quale ho deciso di impostare il Corso è ciclica,
utilizzando metodologie di conduzione e formazione di un gruppo di lavoro. Ogni
incontro inizierà e si concluderà con un esercizio di conoscenza delle partecipanti,
come fosse un “rito”, per incrementare il senso di appartenenza al gruppo e
aumentare così la fiducia e la “confidenzialità” reciproca. Per far si che ogni gravida
abbia l’attenzione che merita e possa esser seguita nel migliore dei modi, il gruppo
sarà formato da un numero massivo di gravide pari a quindici.
Gli incontri saranno otto e le gravide cominceranno a parteciparvi a partire dalla
ventottesima settimana di gestazione.
Di seguito proporò il programma dei vari incontri , esponendo dettagliatamente il
contenuti e le modalità di svolgimento degli stessi. Ogni incontro avrà la durata di 2-3
ore.
In tutti gli incontri è presente la figura professionale della psicologa, dell’ostetrica e
del ginecologo
1° Incontro
 Presentazione e "gioco di conoscenza"
Tutte le partecipanti verranno invitate a disporsi a cerchio in modo tale da
potersi guardare tutte. A questo punto tutte diranno il proprio nome e alcune
brevi informazioni (maschietto o femminuccia, età di gestazione, primo figlio o
no).
 Illustrazione del programma del corso pre parto
 Imparando il corpo umano (cenni di anatomia e fisiologia dell'apparato
riproduttore femminile)
 Introduzione al R.A.T. (definizione e obiettivi)
 Primo Esercizio detto “del rilassamento attivo e progressivo”, che mira al
rilassamento muscolare e coinvolge il viso e la parte superiore del corpo.
 Rito di Conclusione (Ogni donna riceverà un foglio bianco in cui scriverà una
frase cercando di descrivere il proprio stato d' animo e le preopie sensazioni.
Dovrà conservarlo per tutta la durata del corso)
2° Incontro
 Saluti e domande sull'incontro precedente
 Divento mamma... come Comportarmi (Igiene della Gravidanza)
 Secondo
Esercizio
di
Training
detto
“dell’immaginazione
e
della
propriocezione unitaria del corpo”. La propriocezione è definita come la
capacità di percepire il proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei
propri muscoli, senza l’ausilio della vista. In questo esercizio infatti si chiede al
soggetto di immaginare la successione delle figure effettuate nell’esercizio
precedente, in modo da distendere il proprio corpo senza doverle rieseguire.
Viene poi visualizzato il corpo dall’esterno, immaginandolo visivamente
rilassato, per poi cambiare la prospettiva interna e avvertire sensazioni come la
pesantezza ed il calore.
 Rito di Conclusione
3° Incontro
 Saluti e domande sull'incotro precedente
 Il cordone è vita (informazioni sulla donazione del sangue cordonale)
 Terzo Esercizio di Training detto “dell’immaginazione e della propriocezione
frazionata”, ci si concentra su varie sezioni del corpo, immaginandone le
sensazioni muscolari dall’interno (braccio destro, braccio sinistro, gamba
destra, gamba sinistra, addome, perineo, torace, collo, viso). Si inizia a
percepire il movimento naturale associato alla respirazione.
 Rito di Conclusione
4° Incontro
 Saluti e domande sull'incontro precedente
 Conosciamo il perineo e miglioriamone la forma (esercizi e massaggio
perineale)
 Quarto Esercizio di Training detto “dello spazio pieno”, in cui, dopo aver
visualizzato le figure precedenti e aver scelto quella che maggiormente aveva
provocato rilassamento, ci si concentra sulle zone speculari del corpo (ad
esempio le mani), cercando di raggiungere la propria propriocezione. Si
visualizza il respiro che entra nel corpo e lo riempie.
 Rito di Conclusione
5° Incontro
 Saluti e domande sull'incontro precedente
 Allattamento al seno, una goccia di saggezza (qui viene invitato il pediatra per
eventuali delucidazioni in merito)
 Quinto Esercizio di Training detto “del respiro autogeno o della commutazione
respiratoria” la propriocezione frazionata viene sostituita pian piano dalla
consapevolezza del respiro e poi dalla sensazione dello spazio pieno. Ci si
concentra poi sul respiro, che riempie il corpo. Tutto il corpo si dilata e si
contrae al ritmo del respiro, tutto il corpo respira.
 Rito di Conclusione
Da questo incontro in poi verranno invitati a partecipare anche i futuri papà in modo
da renderli partecipi e consci degli eventi che porteranno alla nascita del loro
Bambino
6° Incontro
 Saluti e domande sull'incontro precedente
 Ogni donna presenta il proprio compagno al gruppo
 Arriva il mio bebè! (fisiologia del travaglio e del parto, tipologie di parto)
 Sesto Esercizio di Training detto “delle risposte paradossali” si ascoltano le
variazioni del respiro di fronte a stimoli di disturbo, che si generano battendo le
mani oppure suonando uno strumento a percussione.
 Rito di conclusione
7° Incontro
 Saluti e domande sull'incontro precendente
 Dolore e Spinta
 Settimo Esercizio di Training detto “del condizionamento semantico e
dell’abitudine alla contrazione uterina” si simula l’arrivo delle contrazioni
uterine in concomitanza col battito delle mani.
 Rito di Conclusione
8° Incontro
 Saluti e domande sull'incontro precedente
 Tiriamo le somme : Ripercorriamo il Nostro Corso attraverso i biglietti
realizzati durante i riti di conclusione . Riorganizzandoli cronologicamente
proverà ad esprimere al Gruppo l' Esperienza vissuta.
 Visita al Punto Nascita
 Cena di fine Corso e Fraternità (Visione di un filmato sulla magia della nascita)
 Consegna di un mandato e augurio ai genitori ( l'Ostetrica preparerà una
pergamena nella quale oltre ad "attestare" la frequenza al corso, scriverà un
augurio ai genitori, una incitazione a non demordere nello svolgimento del
lavoro più duro del mondo)
Dott.ssa Lina Maria Gueli- ostetrica
Dott.ssa Manuela Prestianni- ostetrica