Hermes-liceofermi-giugno15 - Liceo Statale "Enrico Fermi

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Hermes-liceofermi-giugno15 - Liceo Statale "Enrico Fermi
Hermes
Liceo Enrico Fermi
Sommario:
Giugno 2015
Pag.2 The selfie syndrome
Pag.4 Musica
Pag.6 Interviste ai rappresentanti
Pag.8 Open Mountain
Pag.9 Interviste ai professori
Pag.10 Volontariato
Pag.12 Expo sì, expo no
Pag.14 La Buona Scuola
Pag.16 Alternanza Scuola Lavoro
Pag.17 Interscoop
Pag.20 Dante incontra Tasso
Pag.21 Oroscopo
Pag.22 Giochi
Pag.24 Concorso fotografico
Se state leggendo queste parole significa che, nonostante le varie difficoltà,
siamo riusciti a pubblicare questa nuova edizione del giornalino dopo due anni
dalla sua chiusura.
Abbiamo deciso di riproporre questo progetto perché crediamo sia importante
avere uno spazio dove riassumere - per così dire- la vita del liceo, dove trovare
un punto di contatto fra tutti gli studenti e che ci permetta di sdrammatizzare le
crisi da studio del liceale medio, soprattutto in questi giorni di recuperi
forsennati/esami e con un anno di fatica sulle spalle.
La redazione è composta da appena una quindicina di alunni e due
professoresse perciò questa prima uscita è stata particolarmente faticosa e, fin
da ultimo, incerta.
Per quanto riguarda il ricavato della vendita del giornalino non sarà devoluto in
beneficenza, come invece accadeva negli anni passati: abbiamo deciso di
reinvestirlo all'interno dell’istituto. Nella prossima edizione vi daremo i dettagli
su come è stato utilizzato.
Inoltre volevamo ringraziare le professoresse Frongillo e Fratini, che ci hanno
supportati e coordinati con pazienza, i ragazzi e i professori che ci hanno
concesso le interviste e tutti voi che avete comprato e non vedete l'ora di
leggere questo giornalino, augurandoci che vi possa interessare e divertire.
Ma soprattutto, finalmente, buone vacanze a tutti!
La redazione
Lisa Bortolotti e Irene Corda
Qui sopra, una sequenza di ventiquattro scatti ad pera di Francesco
Gagliardi e Simone Gasparoni, a cinque-sei minuti l’una dall’
altra, per mostrare nello spacifico lo sviluppo dell’eclissi
parziale di sole.
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Hermes
The selfie Syndrome
Un nuovo modo di fare le
foto, una nuova moda
sociale: tutti pazzi per
l'ultima trovata!
Si scatena il trend del
periodo
e
l'autoscatto
fotografico si diffonde come
il vento tra giovani e adulti,
senza distinzioni di età o
sesso, inondando i social
network
con
sempre
maggiore impeto.
E, come se non bastasse,
video-selfie a volontà, per
soddisfare tutti, o quasi...
Del resto, il mondo del web
è da sempre diviso in due
fazioni su tutte le novità e
questa in particolare non fa
eccezione:
una
netta
scissione e una forte
polarità tra atteggiamenti
opposti contraddistingue il
popolo del web anche
riguardo
a
questo
argomento, tra chi mostra
per
tale
pratica
autoreferenziale
una
simpatia e una familiarità
che sfiorano il patologico e
chi la demonizza come
segno di un’irreversibile
decadenza morale unita a
una
profonda
crisi
perennemente connessa
psicologica dell’individuo
al mondo virtuale per il
nella società.
gusto di mettersi in
mostra,
richiamando
Dopo un boom iniziale,
l'attenzione.
dettato dalla curiosità e
dall’entusiasmo verso un
Partito come un modo
nuovo modo di vedere e
simpatico di creare nuovi
mostrare
sé
stessi
tipi di foto da condividere
avvalendosi dell’occhio
con amici o parenti, il
sempre aperto e vigile
selfie si è trasformato
dell’onnipresente
quasi in una malattia tra i
smartphone
per
poi
giovani “à la page”, tanto
eventualmente
che si sta diffondendo un’
sottoporre
all’occhio
u l te r i o r e
v a r i a n te
ingordo e infido della
estrema, che ha suscitato
Rete, si vede già una
forti critiche (ma anche
prima battuta d'arresto:
apprezzamenti!): i “sexy
anche se da subito si è
selfie”, con foto in bagno
fatta
viva
un'esigua
i n do ss a nd o
b iki ni ,
opposizione di stampo
perizoma o addirittura
prevalentemente satirico,
niente!
(come
i
controselfie
satirici),
si
stanno Gli
scienziati
hanno
diffondendo in questi identificato tre livelli di
giorni vere e proprie disturbo in base al
campagne,
serie
e numero di foto che il
strutturate, contro la soggetto si scatta ogni
nuova fotografia di moda, giorno e al loro utilizzo:
vista come un'ossessione - al livello più basso si
che rischia di trasformarsi trova il disturbo di tipo
in un tormento nonché in saltuario, in cui le
un “danno mentale” per persone si fotografano
tutte quelle persone che circa 3 volte al giorno, ma
conducono
una
vita non pubblicano le foto su
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social network;
- in seconda posizione è
stato inserito l'insieme di
disturbi acuti, per cui la
persona si fotografa
almeno 3 volte al giorno e
pubblica le foto sui social
network e condivide “a
più non posso”;
- infine, il tipo di disturbo
cronico che consiste in
una vera e propria
ossessione per i selfie e
nell'incontrollabile
desiderio di fotografare
se stesso 24 ore su 24, e
pubblicare le immagini su
Internet più volte al
giorno, a partire dalle 6
volte giornaliere per
lenire quella sorta di
dolore interiore che è
l'insicurezza e la necessità
di essere apprezzati dagli
altri.
ha le nuove malattie psichiatriche la cosiddetta
«selfies», caratterizzata dal costante desiderio
e l'impellente bisogno di fotografare più volte
Hollywood, però, lancia
se stessi, in ogni ambito della vita privata e
una campagna contro i
sociale, per poi condividere le immagini sui
selfie, attraverso lo slogan
social network. “Quale sarebbe il problema?” Si
“E' tempo di essere
chiederanno alcuni... Secondo gli psichiatri si
Unselfie.
Basta
tratta di un vero e proprio fenomeno
sovraesporsi". E, mentre
patologico e compulsivo attraverso il quale
molte stelle del cinema
l'individuo cerca di compensare la mancanza di
come Kirsten Duns e
autostima.
Leonardo
Di
Caprio
Non si tratta di un parere isolato: anche a
prestano il loro nome
livello sociologico negli ultimi anni si sta
unendosi alla campagna
riscontrando una perdita dei valori morali ed
sensibilizzante contro un
una conseguente crisi di autocoscienza
ipertrofico uso degli
individuale e la mancanza di consapevolezza
autoscatti, anche in Italia
del proprio reale valore, non inteso come
è partita una campagna
valore in denaro, metro col quale siamo sempre
contro i selfie e la loro
più -anche inconsciamente- abituati a valutare
“influenza”!
ogni cosa, ma come valore umano.
Come andrà a finire? “Ai
Riccardo Farinella 5F
posteri l'ardua sentenza”,
ma ciò non vuol dire
restare passivi e lasciarsi
portare dalla corrente,
bensì essere noi a
modificare
il
nostro
presente per far sì che, al
momento
dell'ardua
sentenza,
non
si
rimpianga
l'occasione
della possibile azione.
15 e i 35 anni
condiviso un selfie.
Solo in Italia, secondo
una ricerca promossa
dalla
Samsung,
si
scattano 28 milioni di
selfies al giorno; mentre
secondo il Pew Research L'Associazione Psichiatrica
center americano più A m e r i c a n a
ha
della metà dei ragazzi tra i recentemente incluso tra
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Hermes
Now I've heard there was a
secret chord
That David played, and it
pleased the Lord
But you don't really care for
music, do you?
It goes like this
The fourth, the fifth
The minor fall, the major lift
The baffled king composing
Hallelujah
Hallelujah […]
Your faith was strong but you
needed proof
You saw her bathing on the
roof
Her beauty and the
moonlight overthrew you
She tied you to a kitchen
chair
She broke your throne, and
she cut your hair
And from your lips she drew
the Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
You say I took the name in
vain
I don't even know the name
But if I did, well really, what's
it to you?
There's a blaze of light
In every word
It doesn't matter which you
heard
The holy or the broken
Hallelujah
Hallelujah […]
I did my best, it wasn't much
I couldn't feel, so I tried to
touch
I've told the truth, I didn't
come to fool you
And even though it all went
wrong
I'll stand before the Lord of
Song
With nothing on my tongue
but Hallelujah
Hallelujah […]
Hallelujah di Leonard Cohen
Hallelujah, scritta da Leonard Cohen, venne
pubblicata nell'album Various Positions nel
1984. Cohen, di origine canadese, è un
cantautore, musicista, poeta e scrittore. Il
critico Bruce Eder lo definisce uno degli
artisti più affascinanti ed enigmatici dei tardi
anni Sessanta, secondo soltanto a Bob Dylan
e, forse, Paul Simon. Cohen è un artista a
tutto tondo, che non si riconosce in una sola
figura creativa, ma in tutte, riassunte nel
contempo: è infatti difficile distinguere il
cantante dal poeta, il suo estro creativo dal
talento musicale.
La canzone Hallelujah all'inizio conobbe
poco successo, ma fu in seguito riproposta
da John Cale prima e Jeff Buckley poi,
acquistando una fama internazionale. Ormai
è una costante comune a molti cantanti, che
ne hanno offerto interpretazioni molto
diverse, dovute anche al fatto che il testo in
sé si presta a molte letture: dalla semplice
canzone d'amore ad un mosaico di
citazionismi biblici.
La prima strofa si apre con un riferimento
religioso: secondo la tradizione biblica il re
ebraico David -musicista prediletto da Diocommise adulterio con Bathsheba, moglie
del re ittita Uriah, facendo poi in modo che
quest'ultimo perisse in battaglia così da
riuscire a sposarla. Questa canzone è infatti
una preghiera corrotta, che parla d'amore e
sacrificio e non risparmia il sarcasmo. But
you don't really care for music, do you? La
forte ironia di questo verso suggerisce che la
donna -non apprezzando la musica- in realtà
non si renda conto del grande sacrificio che
David ha compiuto disonorando sé stesso e
deludendo il suo Dio soltanto in nome di lei.
La struttura degli accordi del pezzo si riflette
nelle parole: mentre Cohen canta the
fourth, the fifth sta appunto suonando il
quarto e il quinto accordo della scala.
Inoltre, mentre dice minor sta
effettivamente suonando un accordo
minore. Dunque, dopo aver affermato che
all’amata non interessa la canzone, lui
procede a descriverla, incurante di essere
ascoltato. Tutto ciò lega indelebilmente
l’immagine del re musicista alla canzone:
mentre la canzone lo descrive, David la sta
suonando e ci è impossibile distinguere
queste due realtà.
Descrive il momento in cui si sono
innamorati: nella prima parte non è tanto
importante il riferimento alla storia in sé,
quanto l’emozione nel ricordarlo. La
seconda parte, invece, rinforza l’idea che si
stia parlando di Re David, perché è facile
riferire ad esempio She tied you to a kitchen
chair (ti ha legato ad una sedia della cucina)
come un’indicazione del fatto che la donna
lo abbia spogliato totalmente dei suoi valori.
Il verso successivo si apre a due diverse
interpretazioni: sicuramente she broke your
throne si riferisce al potere e al prestigio che
egli ha perso, mentre she cut your hair può
essere ricollegato al mito di Sansone, che
perse la sua invincibile forza proprio perché
la sua amante gli tagliò i capelli. Allo stesso
tempo, se si intende heir (erede) al posto di
hair (capelli) si può cogliere un riferimento al
fatto che il figlio di David e di Bathsheba
morì a causa della punizione divina inflitta
da Dio per l’adulterio commesso dai due.
I nevi tabi lm ente, passata l ’estasi
dell’incontro, l’Alleluia si leva amareggiato e
disilluso, perché l’amore e l’attrazione
reciproca sono diminuiti con il tempo,
Illustrazione di Emily Parlapiano
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lasciandoli davanti alle conseguenze delle loro decisioni: David ha sacrificato la sua posizione e il suo rapporto con Dio per un
appagamento che si è rivelato effimero. David, però, difende di fronte a Dio l’amore che lo ha portato alla rovina, dicendo
che non ha offeso Dio invano avendo ucciso soltanto in nome dell’amore, anche se ammette di non essere sicuro di sapere
che cosa sia davvero l’amore. Continua però dicendo che non importa davvero sapere che cosa sia, non importa se il suo atto
sia stato giusto o sbagliato, perché c’è una luce nell’Alleluia sacra tanto quanto in quella più cupa e al limite della blasfemia
che lui sta cantando.
Infine David praticamente ammette di avere sbagliato e che non dovrebbe difendere questo suo amore, ma nonostante ciò
l’Alleluia è tutto quello che porta davanti a Dio, il suo eterno giuramento d’amore per lei.
È chiaro come, analizzando questa canzone strofa per strofa, prevalga il piano biblico, ma, apprezzata nella sua interezza,
essa parla d’amore ad un livello talmente profondo ed universale che sarebbe limitante descriverla sul solo piano del
citazionismo.
Forse la vera forza di questa canzone è proprio nella sua doppia natura: è sia una forte dichiarazione d’amore sia una
preghiera sommessa. E più di ogni altra cosa questa canzone è un dialogo; se con il divino o con l’umano, lascio a voi la scelta.
Anna Falorni 3C
Anna Falorni 3^C
La noyée di Yann
Il brano fa parte della colonna
sonora del film “il favoloso
mondo di Amélie”, film francese
diretto da Jean-Pierre Jeunet,
uscito nell’ormai lontano 2001.
Yann Tiersen, compositore e
polistrumentista
minimalista
francese, ha raggiunto il
successo proprio con la
composizione della colonna
sonora del film sopra citato.
Il brano è una sorta di fuga
impetuosa e imponente, inizia
con le fisarmoniche da sole, alle
quali poi si aggiungono i violini,
in un crescendo costante fino a
giungere ad un maestoso
fortissimo, che si manterrà fino
alla fine del brano. I violini e le
fisarmoniche
creano
una
melodia intrisa di nostalgia e
malinconia, gli stessi sentimenti
che si possono provare quando
si ricordano momenti passati d
felicità o quando si è di ritorno
da un viaggio dove abbiamo
scoperto una nuova parte di noi
stessi.
Il suono della fisarmonica può
anche ricordare l’atmosfera
caratteristica di Parigi di notte,
in particolare della zona di
Montmartre, piena di colori
e suoni, tra i quali anche
quello delle fisarmoniche dei
musicisti di strada.
Insomma se siete amanti di
melodie
malinconiche,
nostalgiche e della Parigi
notturna
questo
brano
dovrebbe piacervi; se vi
dovesse piacere, ascoltatevi
anche tutto il resto della
colonna sonora.
Teresa Sansoni, 3C
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Hermes
Intervista ai nostri rappresentanti
Perché hai deciso di
candidarti?
G: Mi è sempre piaciuta l’idea
di fare il rappresentante di
istituto, mi sono candidato in
terza così da poter decidere di
ricandidarmi una seconda volta
in quarta, dal momento che in
quinta non avrò tempo.
Giovanni Boni
Alice Favero
A: L’idea mi è sempre piaciuta
molto, quest’estate Giovanni
mi ha convinta a candidarmi
insieme a lui.
E: Se posso essere sincera mi è
venuta l’idea di farlo perché
nessuno nella sede di via
Ambrogi si era candidato poi
ho capito che adoro aiutare le
persone, concretizzare delle
idee e avere la possibilità
lasciare qualcosa di me nella
scuola.
F: Ho deciso di candidarmi
perché mi ha sempre
affascinato il ruolo di
rappresentante di istituto e
credo che sia un’occasione per
crescere.
Federico Fulcheris
Emily Parlapiano
La cosa che ami di più di
quest’esperienza? Quella che
ami meno?
G: La cosa che amo di più è il
fatto che hai la possibilità di
conoscere molte persone e
quella che amo meno è il fatto
che questa scuola è molto
divisa al suo interno e per
quanto riguarda la questione
della settimana corta la
situazione è un po’ degenerata.
A: La cosa che amo di più è il
fatto di essere riusciti in
quattro a portare avanti un
liceo che dialogasse e
facesse sentire la propria
voce. Le cose che mi sono
piaciute meno credo che
siano la stanchezza, le
pressioni e i giudizi da parte
di ragazzi e professori.
E: La cosa che amo di più è
confrontarmi con gli altri,
soprattutto con persone con
idee diverse, quando si crea
un dibattito perché significa
che c’è interesse e
dinamismo.
La cosa che amo di meno è
la mancanza di
partecipazione.
F: La cosa che amo di più è
potermi rendere utile e, là
dove c’è una richiesta da
parte di qualcuno, attivarsi
per soddisfarla. La cosa che
amo di meno è forse il fatto
di doversi intrattenere
molto tempo a scuola e, non
essendo di Cecina, arrivare a
casa tardi.
Secondo te perché gli
studenti del nostro istituto
non partecipano molto
attivamente alla vita
scolastica? Di che cosa
avrebbero bisogno per
farlo?
G: Secondo me é un
discorso di morale, cioè so
che negli anni passati le
assemblee erano
un’occasione di incontro,
mentre oggi sono un giorno
di festa. Il problema è che
non c’è più gruppo
all’interno della scuola,
ognuno pensa solo per sé.
Quest’anno abbiamo deciso
di scegliere gli argomenti in
modo da coinvolgere
maggiormente i ragazzi di
prima e seconda , per avere
più partecipazione in futuro.
A: Secondo me il problema
sono le alternative
oggettivamente più
allettanti, come il mare o lo
sport e quelle di stringente
necessità, come lo studio.
Inoltre rinunciare ad
impegnarsi e combattere
per le proprie idee è molto
più facile...
E: Penso che si sia creato un
serpente che si morde la
coda: il pregiudizio
dell’assemblea noiosa ha
portato
molte persone a non venirci
più o a non interessarsi.
Quindi quello che servirebbe
adesso secondo me è uno
stimolo forte che risvegli da
questo sonno di
menefreghismo.
F: Dunque questa è dura!
Secondo me non
partecipano attivamente
perché non sentono che ci
sia il bisogno di un dialogo.
Quello che dovremmo fare è
rendere tutti più
consapevoli. Io spero
vivamente che questa cosa
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si risolva con il cambiamento
di generazioni perché
l’assemblea è un nostro
diritto e non capisco il
motivo per cui dovremmo
rinunciarvi. Oltre a questo
nel loro piccolo le dinamiche
della scuola sono le stesse
che si verificano nello Stato
e, se oggi questi ragazzi sono
alunni disinteressati, domani
saranno cittadini
disinteressati.
Se tu avessi una bacchetta
magica per cambiare
un’unica cosa nella nostra
scuola, cosa cambieresti?
un’iniziativa portata avanti
da voi di cui vai
particolarmente orgoglioso
e che per te ha avuto un
importante significato.
G: Sicuramente il progetto
Admoleague che ho
realizzato insieme ad un
ragazzo che si chiama
Nicola! Si tratta di un torneo
di calcio che si svolge in
varie parti di Italia
organizzato
dall’associazione ADMO,
donatori di midollo osseo.
A:La battaglia del sabato! E’
stato bello portarla avanti
G: Questa è difficile! Ah
perché per la prima volta ho
ecco: avrei portato un
visto un liceo, seppur diviso
centinaio di persone alla
da idee contrastanti,
scorsa assemblea!
comunque propositivo e
pronto a combattere; c’è
A: Aprirei la scuola al mondo stato dialogo, un dibattito
delle università, perché, per acceso.
adesso, in questo senso è
molto chiusa e poi
E: Per me è stata
fondamentalmente non mi
sicuramente la vendita delle
lamento di questa scuola: ha uova, grazie alla quale
i suoi difetti ma alla fine
abbiamo raccolto ben 1200
funziona.
euro. Un’esperienza
bellissima che si è conclusa
E: Costruirei uno spazio
con un episodio che mi ha
dove tutti possono fare
fatto emozionare un sacco:
quello che vogliono, dove ci è venuto un babbo, insieme
siano dei mezzi o degli
a suo figlio di un anno
strumenti per fare ciò che
malato di fibrosi cistica, con
preferiscono!
le lacrime agli occhi a
ringraziarci per quello che
F: Farei tantissime modifiche avevamo fatto.
strutturali, ad esempio nei
bagni di via Ambrogi.
F: Anche per me, come per
Alice, la battaglia del sabato,
perché in questa occasione
Parlaci di un progetto o di
le persone hanno lottato per
ciò in cui credevano.
Un consiglio a chi prenderà il vostro
posto?
G: Intanto di candidarsi senza paura,
perché è una bellissima esperienza, a
parte in occasione delle elezioni,
quando passi per il corridoio e vedi il
cartellone con la tua faccia...lì sarei
voluto sparire!
A: Di non abbattersi mai. Ci saranno
sempre delle critiche e dei giudizi da
parte di qualcuno, dovrete accettarli e
continuare le vostre battaglie. Un
consiglio importante, secondo me, è
quello di formare un gruppo molto
unito insieme agli altri rappresentanti.
Noi quattro siamo riusciti, seppur
appartenendo a liste differenti, a
trovare il nostro feeling e la nostra
intesa.
E: Devi accettare che non riuscirai mai
ad accontentare tutti e trovare nei
tuoi colleghi rappresentanti un
supporto.
F: E’ un’esperienza bellissima e non
particolarmente impegnativa; serve
costanza, serietà e capacità di
rappresentare tutti gli studenti. Forza!
Irene Corda 3C
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Hermes
Open Mountain
L’associazione culturale noprofit Open Mountain nasce
a Rosignano Solvay nel 2013
per
raccogliere
gruppi
musicali facenti capo alla
stessa
sala
prove
a
Rosignano
Solvay.
Da
qualche
mese
Open
Mountain ha allargato i
propri
orizzonti,
pr omuovendo
eventi
musicali, culturali e relativi
ad
attività
artigianali
attraverso la creazione di
uno studio di registrazione,
uno studio di mastering, un
laboratorio di cucito ed uno
di tavole da skate. I membri
sono per la maggior parte
musicisti che fanno o hanno
fatto parte delle band più
attive della zona (HILO, Shed
of Noiz, Mafalda Strasse,
Burn Inside, My First Trip,
Weimar ecc…), che hanno
messo in condivisione con
l’associazione non solo la
passione per la musica, ma
anche altri interessi culturali
(cinema, fotografia ecc…) e
le proprie competenze
p r o f e s s i o n a l i .
I gruppi non hanno un filone
comune per quanto riguarda
il genere musicale, da qui il
nome
dell’assciazione:
dall’alt-folk di HILO, al
thrash metal dei Burn
Inside,
passando
per
l’alternative e l’indie di altre
band con cui nel tempo
hanno avuto modo di
interfacciarsi.
L’anima
dell’associazione è costituita
da dieci persone, fra i 23 e i
37 anni, mentre i soci
sostenitori sono circa 600.
Grande è la partecipazione
tra i giovanissimi (18/21
anni), ma anche tra gli over
4
0
.
Tra gli eventi più recenti a
cui Open Mountain ha
partecipato si ricordano il
Foodies a Castiglioncello,
festival sullo street food
nostrano, in collaborazione
con il Comitato Festa del
Pesce e il Mercantile, ed il
Balla coi Lupi in occasione
della festa del Primo Maggio
presso l’agriturismo Pian dei
Lupi (Nibbiaia), giornata a
base di prodotti biologici e
musica di band indipendenti
locali.
GLI HILO
Hilo è una band alt-folk, pop
-folk composta da 5
membri: Antonio (chitarra e
voce principale), Davide
(tromba e cori), Davide
(chitarra e cori), Pier
Francesco (basso e cori),
Andrea
(batteria
e
percussioni).
Il
nucleo
principale, Antonio e i due
Davide, ha iniziato un paio
di anni fa, riarrangiando i
pezzi composti da Antonio
quando HILO era ancora un
progetto solista. Da questa
collaborazione è nato il
primo EP, “Not a City, Not a
Name”, che ha poi dato vita
al primo album, “Rising Up
& Rising Down”. Col tempo
la formazione si è evoluta ed
è cambiata, fino ad arrivare
alla situazione attuale, con
Andrea e Pier Francesco alla
sezione ritmica. Dall’uscita
dell’ultimo disco hanno
suonato un po’ in tutta
Italia:
Cecina,
Firenze,
Livorno, Pisa, Roma, Varese,
Perugia, Terni, il 5 Maggio a
Bologna al “Piede Pernod”
in acustico ed il 6 Maggio a
Roma a “Le Mura”. Tutte le
date e i contenuti sugli HILO
sono presenti sulla pagina
ufficiale
del
gruppo
Facebook:
facebook.com/hiloofficial
Fra i pezzi di maggior
successo vale la pena citare
il primo singolo “And so we
admire…”,
il
secondo,
“Blaze”, di cui a breve sarà
presentato il video, e pezzi
dell’ EP come “An Actor”.
Buoni riscontri ha riscosso
anche il video di “And so we
admire...”, nato un po’ per
caso in occasione del viaggio
di Davide in Turchia (gli
scenari che sono stati ripresi
sono
Istanbul
e
la
Cappadocia) e girato da
Lorenzo Rossano. “Oltre ad
essere una passione forte,
che ci ha spinti negli anni ad
impegnare tempo e sforzi, la
musica è stata per noi
un’opportunità” – dicono
all’unisono i membri degli
HILO – “poiché ci ha
ripagato non solo attraverso
il piacere di ascoltare dischi,
ma
anche
facendoci
conoscere tante persone,
stringere
amicizie
e
mettendoci in relazione con
luoghi, situazioni e realtà
che senza di essa non
avremo mai conosciuto.
Quindi non solo ci ha
arricchiti dal punto di vista
culturale, ma anche a livello
personale.” E concludono: “
È per questo che ci teniamo
a condividere la nostra
musica
e
le
nostre
esperienze anche con le
generazioni più giovani,
affinché non si perda questo
valore e questa ricchezza”.
A cura di Irene Corda 3^C
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Giugno 2015
ORA LE DOMANDE LE FACCIAMO NOI
Dato che spesso e volentieri non è facile togliersi lo
sfizio di fare una qualche domanda più privata e
curiosa ad un professore, abbiamo qui per voi una
beve intervista fatta alla amata professoressa Mori,
che è stata felice di soddisfare le nostre curiosità.
Spingete lo sguardo in basso e fatevi sfuggire qualche
risata leggendo le risposte alle domande più strane!
- “Qual'è il sogno più strano che abbia mai fatto?”
- “Beh... Dovevo venire in bici da Firenze a Cecina ed
era buio, che sfiga! É stato ansiosissimo... Non so se
poi sono arrivata. Un mio sogno frequente sennò è di
trovarmi in una classe dove i ragazzi non mi ascoltano
mai, fanno confusione e io non riesco a farli stare
zitti.”
- “Se dovesse cambiare una regola scolastica, quale
sarebbe?”
- “Fosse per me eliminerei il collegio docenti, è una
noia mortale. Anzi, eliminerei tutte le riunioni perchè
sono tempo buttato via.”
- “Le piace il giardinaggio?”
- “In teoria si, ma è veramente troppo faticoso. Il mio
giardino è sfiorito è c'è solo qualche fiore sparuto che
spunta ogni tanto.”
- “Ha qualche animale domestico?”
- “Sì, ho un gatto. Poverino è nuovo in sostituzione
del mio amato cane. È così stupido che mi fa la pipì
sulle borse... Penso che sia disturbato. Il veterinario
non sa da dove ha origine il disturbo, ma penso che
ce l'abbia con me. Forse perchè sa che amavo troppo
il cane, ma prima o poi amerò anche lui... Se
smetterà di fare la pipì.”
- “Qual'è il suo mezzo di trasporto preferito?”
- “La bicicletta in genere.”
- “Un episodio caratteristico della sua adolescenza?”
- “Aiutavo sempre i compagni duri a fare le
interrogazioni, ma poi in estate sparivano tutti... E è
ancora così, sono sempre troppo disponibile.”
- “Come si sente quando da 3 o 4 ai suoi studenti?”
- “Eheheh, primi tempi mi dispiaceva, ma ora meno;
quando se lo meritano ci vuole.”
- “Qual'è la sua parola preferita?”
- “Intelligenza... Che io non ho. Forse mi piace proprio per
questo.”
- “Era brava alle superiori?”
- “Alle superiori ero bravissima! Anche se una volta ho
preso 4 a greco, ma insomma ero molto bravissima. Non
mi ricordo la mia media ma alla maturità presi il
massimo.”
- “Il suo piatto preferito?”
- “De tutto quello che è a base di pesce.”
- “Come definirebbe il suo stile?”
- “Mmmh... Il mio stile? De lo definirei come una a cui
garberebbe essere una vamp, ma che si veste da eterna
liceale; insomma stile “dietro liceo davanti museo” via.”
- “Un saluto?”
- “De ciao.”
A cura di Lisa Bortolotti, Elena Vinchesi, Noemi Botte, 3A,
e Emma Falagiani, 3C
Hermes
Gli Angeli del Fermi
Il volontariato è davvero un mondo che
pur rimanendo oscuro ai più arricchisce la
vita di chi vi si dedica. L’unica cosa che è
davvero necessaria è la voglia di aiutare
persone che si trovano in una situazione
di svantaggio, malattia o pericolo. È
sorprendente vedere che anche nel
nostro liceo ci sono ragazzi e ragazze che
impiegano il loro tempo libero aiutando il
prossimo. Sarà perché molti di noi non
sono ancora maggiorenni, o perché siamo
concentrati sullo studio e lo sport, ma ci
risulta difficile credere che sia davvero
possibile fare la differenza nella vita di
altre persone.
Le testimonianze che abbiamo raccolto
però dicono il contrario. Si può offrire il
proprio contributo in modi diversi e
tramite associazioni differenti, e sempre
gli sforzi dei volontari sono ripagati dalla
In foto, i volontari della
mesericordia di Cecina
Pagina 10
soddisfazione: “Quando vedi certe
situazioni capisci che anche se tu sei una
persona sola puoi dare un contributo
immenso a chi ne ha bisogno e veder
sorridere quelle persone quando vai via
non ha prezzo e penso sia una delle cose
più belle del mondo” scrive Giammarco
Berlugi, volontario della pubblica
assistenza nel ramo della protezione civile.
Sarebbe bello se le opportunità di
confrontarsi con il mondo del volontariato
aumentassero, così da sensibilizzare noi
giovani ad un interesse per il bene
comune che a volte scarseggia nella realtà
quotidiana, dove ben più spesso siamo
spinti verso un pensiero più
individualistico e quasi egoistico. Forse –
specialmente alla nostra età- non viene
spontaneo pensare a chi ha meno di noi, o
a chi magari vive una condizione difficile,
perché percepiamo tutto ciò che non ci
riguarda
come
qual cosa
di
completamente e indefinitamente
estraneo. Siamo portati a difendere la
nostra convenienza, a guardare soltanto il
nostro campo, quando invece dovremmo
fare leva su quell’empatia che ci definisce
esseri umani e che ci indirizzerebbe
senz’altro verso un futuro in cui chi ha
tanto aiuta chi ha meno.
Irene Corda e Anna Falorni, 3C
La maggior parte di voi si ricorderà l’intervento di Marta Giusti all’assemblea del dicembre
scorso. Con l’avvicinarsi del Natale ci invitava a partecipare al progetto Oxfam “incarta il
presente, regala il futuro”. I volontari che presero parte a questa attività si recarono in tre
negozi di Cecina per incartare i regali dei clienti che, con una piccola offerta che ha contribuito
ad inviare nel Terzo Mondo semi e attrezzature agricole.
Una trentina di studenti del nostro istituto aderirono al progetto e al suo termine furono
raccolti circa 1400 euro.
Abbiamo chiamato Marta e le abbiamo chiesto di rispondere a qualche nostra domanda a
proposito di Oxfam e del volontariato in generale.
Da quanto tempo ti dedichi a questa attività e come sei entrata in questo "mondo"?
Da quanto tempo faccio volontariato? Beh prima dovrei risponderti che cos'è per me il
volontariato...Un "mondo" l'hai giustamente definito tu, sì è un "mondo" ma anche una rete di
persone. Qui trovi gli avvocati delle cause perse, gli scoraggiati, gli spiritosoni, gli "alternativi", i
politicanti bercioni, i permalosi, le formichine laboriose, ed impari ad amare tutti questi tipi
Pagina 11
Giugno 2015
buffi, magari dopo e durante grandi discussioni, oppure mentre condividete esperienze forti. Ecco, questo Volontariato-Mondo
è soltanto un aspetto del volontariato, aspetto che vivi quando entri a far parte di qualche associazione.
Il volontariato, secondo la mia modestissima opinione, è paragonabile ad un prisma dalle mille sfaccettature e che riflette i
colori più diversi, tanto diversi come sono le persone che lo praticano. Il volontariato come tutte le cose importanti è veramente
facile da spiegare: significa aiutare gli altri. Quindi qualcosa di immenso e immensamente piccolo, che si può fare tutti i giorni,
ogni momento, con qualsiasi gesto. Così quando sei piccolo impari a fare il "volontario" apparecchiando la tavola, poi aiutando
l'amico somaro a scuola, infine dando qualche monetina al senegalese nel parcheggio della Coop.
Mi piace pensare che le persone che fanno questi piccoli gesti, stanno facendo un po' di volontariato, il mondo sembra più
buono se la pensi così.
Che cosa hai trovato in questa attività e che cosa invece di aspettavi di trovare? Che importanza ha all'interno della tua
vita?
Il volontariato maturo è la scelta consapevole di impegnarsi ad aiutare gli altri dando una parte del nostro tempo e delle nostre
forze a questa causa molto ampia, che può assumere aspetti diversi. Ora posso risponderti, quando ho scelto io di fare questo?
All'età di 22 anni: sono entrata in comunità capi, ho scelto di fare parte dell'associazione AGESCI come educatrice. Non sapevo
ancora cosa mi aspettava, gli scout erano una realtà che conoscevo bene, l'avventura, il servizio, il gioco, ma quello che andavo
a fare era diverso, non dovevo solo vivere delle esperienze, ma educare dei ragazzi. Ed è stata dura. In cambio ho ricevuto tante
cose, mi sono trovata di fronte ai miei limiti e sono stata costretta a superarli, ho avuto tante soddisfazioni, ho dovuto trovare
soluzioni creative a problemi complessi. Insomma sono andata per fare del bene, e ho ricevuto una scuola di vita.
Mi hai chiesto se Oxfam "è affidabile". Sì, nel senso che mantiene le promesse. E' una realtà veramente immensa, soprattutto
ad Arezzo, le sue campagne sono ascoltate, non solo in Italia, gli aiuti arrivano, gli sponsor sono tanti. E' un'associazione
davvero efficiente e la loro policy nel reclutamento del personale è molto rigida, inoltre lasciano molto spazio ai volontari, e
questo è bello perché sei tu che difendi la causa con piccoli gesti (soprattutto nel consumo critico), tu all'interno di una rete
molto ben strutturata.
Io con Oxfam ho conosciuto Ornella, la responsabile regionale, abbiamo parlato tanto e siamo entrate in confidenza subito, così
mi sono offerta di dare una mano per la campagna natalizia di Oxfam.
Che consigli daresti a chi vuole iniziare e soprattutto perché qualcuno dovrebbe farlo? Tanti ragazzi della scuola, come hai
potuto notare, hanno partecipato volentieri all'attività che hai proposto lo scorso dicembre e molti di noi hanno espresso il
desiderio di poter ripetere un'esperienza simile. Tutti noi
però non sapevamo da dove iniziare, dove mettere le mani
e non riuscivamo a trovare nessuno che ci desse qualche
consiglio... Quindi chiediamo a te: che proposte ci sono in
questa zona per noi ragazzi?
Se dovessi consigliare ai ragazzi come muoversi in questa rete
di persone che è il volontariato direi, innanzitutto, di provare:
non fatevi un esame di coscienza sul fatto se siete o meno
pronti, se avete o meno tempo… Buttatevi con voglia di fare e
un briciolo di senso di responsabilità, poi mettetecela tutta
per divertirvi!
Mi avete anche fatto venire una bella ideona: sarebbe bello
organizzare una fiera del volontariato a Cecina, magari
d'estate, con i banchetti e tutto il resto. Vedremo....
In progetto c'è la costruzione di un centro di accoglienza in via
Ambrogi per una mensa deii poveri. Sto cercando di
contattare l'assessore alle politiche sociali Giovanni Salvini,
per maggiori informazioni.
Illustrazione di Emily Parlapiano
Cos’è l’EXPO?
La prima esposizione
risale al 1851
organizzata a Londra
dal Principe Alberto e
dalla regina Vittoria e
divenne un punto di
riferimento per le
successive che si
tennero prima Parigi e
poi in Australia. Le
esposizioni
internazionali, che si
tengono all’incirca ogni
5 anni, per la durata di
sei mesi, e ogni volta
presentano un tema
diverso e sono ospitate
da un tema diverso.
ogni volta presentano
un tema diverso e sono
ospitate da un diverso
paese. Hanno come
obiettivo il confronto
tra i Paesi per quanto
riguarda le innovazioni
e l’ampliamento delle
conoscenze in varie
ambiti.
Pagina 12
Hermes
EXPO si, expo no
Per sei mesi, dal primo
maggio a 31 ottobre
2015, Milano diventerà
una vetrina mondiale
dei prodotti e delle
tecnologie legate
all'alimentazione e alla
nutrizione. L'iniziativa
ha un fine nobile da un
punto di vista etico, su
scala mondiale: dare
una risposta concreta
all'esigenza vitale- per
quanto in parte utopica
- di garantire cibo sano,
sicuro, sufficiente a
tutti i popoli, nel
rispetto del pianeta e
dei suoi equilibri.
Contrariamente a
quanto si possa
pensare, Expo non è
una comune “fiera del
cibo” a scopo di
marketing e puramente
commerciale, ma si
pone l'obiettivo di
diventare un polo di
incontro e di confronto
tra culture e popoli
diversi, ciascuno dei
quali porterà la propria
identità sottoforma di
cultura alimentare
intesa come
produzione,
trasformazione dei
prodotti locali in
alimenti tipici e
modalità di consumo
degli stessi.
Vi parteciperanno più
di 140 Paesi e
organizzazioni
internazionali in
un'area di circa 1
milione di metri quadri,
situata a nord-ovest
della città in prossimità
del comune di Rho.
Il sito sarà suddiviso in
4 aree tematiche:
il PADIGLIONE ZERO
racconterà la storia
dell'uomo sulla Terra
attraverso il suo
rapporto con il cibo
il FUTURE FOOD
DISTRICT che porrà
come interesse centrale
la tecnologia vista
come mezzo di
conservazione,
distribuzione, acquisto
e consumo del cibo
il PARCO DELLA
BIODIVERSITA', un
grande giardino dove
troveremo la grande
varietà degli ecosistemi
del pianeta Terra;
il CHILDREN PARK dove
vedremo i bambini
correre nel parco
interattivo progettato
da EXPO 2015
Inoltre, al palazzo della
Triennale, ci sarà Arts &
Foods, la quinta area
tematica: una mostra
che racconta come è
cambiato il rapporto tra
cibo e arte nel corso
della storia.
Concentrandosi
sull’individuo, che con
la sua vita e il suo
lavoro contribuisce alla
trasformazione
dell’ambiente naturale
in cui vive, Expo Milano
2015 rappresenterà
l’energia vitale che il
cibo, simbolo di
ospitalità, di comunità
e di celebrazione della
vita, porta con sé. Nel
tempo questa storia ha
reso sempre più
centrale e protagonista
la persona fino ad
arrivare alla
realizzazione di
un’Esposizione
completamente
concepita intorno alla
figura umana: lo scopo,
in questa edizione più
che in ogni esposizione
precedente, sarà quello
di rendere il visitatore
attivo, di trasformare la
sua esperienza
individuale in interesse,
approfondimento,
conoscenza dell'Altro e
di sviluppare una
maggiore
consapevolezza e
sensibilità riguardo alla
necessità di colmare -o
almeno ridurre- il
divario che si è creato
nel corso dell'ultimo
secolo tra Paesi in cui
ancora si muore di
carenze alimentari e
Paesi in cui, al
contrario, ci si “ammala
di cibo”.
Giugno 2015
Le valutazioni sulla ricaduta dell’iniziativa
potranno essere espresse soltanto dopo la sua
conclusione, ma già adesso possiamo chiederci
se coloro che credevano nell’ Expo avessero
torto o ragione. In effetti, subito dopo la
candidatura di Milano a sede dell’Expo 2015, si è
aperto un acceso dibattito fra quanti la
considerano un’opportunità per l’Italia e quanti
invece le riconoscono solo aspetti negativi: dal
costo, alla precarietà delle assunzioni,
all’ennesima dimostrazione che l’Italia non è in
grado di gestire i finanziamenti e i lavori stessi in
modo pulito e legale, come confermano le
accuse di corruzione e il ritardo sulla tabella di
marcia.
La cifra esatta di quanto sarà costato l’Expo, una
volta terminato, si deve dividere in tre categorie
diverse: gli investimenti pubblici, i soldi investiti
da aziende private e quelli spesi da singoli Paesi
partecipanti. Gli investimenti pubblici sono stati
di circa un miliardo e trecento milioni di euro:
833 milioni sono stati stanziati dal Governo
nazionale, i restanti 467 milioni sono stati messi
al 40% dal Comune di Milano, al 40% dalla
Regione Lombardia e 20% dalla Camera di
Commercio. La cifra investita dalle aziende
private si aggira intorno ai 400 milioni di euro. I
Paesi partecipanti invece hanno speso in totale
circa 1 miliardo. Per un totale di 2 miliardi e 700
milioni di euro.
I lavori sono stati avviati nei primi mesi del 2012.
A che punto siamo arrivati a fine Marzo?
Il sito ufficiale dell’ Expo -al 14 marzo 2015- dice
che soltanto il 9% dei lavori è stato terminato, il
Pagina 13
9% in corso di collaudo, un ulteriore 6% è in corso
di verifiche amministrative, un 1% è sospeso e il
restante 74% è tutt’ora in costruzione. Questi
numeri però non tengono conto delle strutture quasi
ultimate, che vengono ancora calcolate in
lavorazione: la società Expo dice che a oggi i lavori
sono completati in percentuale tra l’85 e 90%, e
conta di arrivare al 1 maggio con soltanto due e tre
padiglioni ancora da terminare. Sono però numerosi
i quotidiani che contraddicono i dati pubblicati dal
sito ufficiale, per esempio su Corriere della Sera
leggiamo:
I vertici di Expo giurano che siamo al rush finale. Ma
è chiaro che per completare in tempo il padiglione
Italia servirebbe qualcosa di più. Un miracolo, dice
qualcuno.
Lisa Bortolotti, 3A e Irene Corda, 3C
Illustrazione di Emily Parlapiano
Pagina 14
Hermes
La Buona Scuola
Il 3 Settembre 2014 il
Governo ha pubblicato il
documento “La Buona
Scuola”, un disegno di
legge che si propone di
intervenire
in
molti
ambiti
della
scuola
primaria e secondaria.
Il quindici settembre è
stato
aperto
un
sondaggio online della
durata di due mesi, a cui
han no
par te cip ato
numerose
scuole
e
priv ati ,
a ttr ave rso
commenti e valutazioni di
cui si è teoricamente
tenuto di conto nella
presentazione
ufficiale
della
Riforma.
Nonostante questo buon
proposito, sono stati
ignorati le richieste delle
rappresentanze
studentesche
e
gli
incontri con le Consulte
degli Studenti. Quanto
può essere seria una
consultazione che rischia
di essere fortemente
orientata dai media o
dalle
pressioni
sugli
studenti e che impone i
propri
temi
non
considerando le proposte
che le rappresentanze
degli studenti da tempo
hanno formulato a nome
di tutti gli studenti
d’Italia?
Il Consiglio dei ministri
del 12 Marzo ha discusso
la proposta e per quanto
è dato sapere dalle slide
visibili in rete e dai
resoconti
giornalistici,
solo alcuni dei temi
preannunciati sono stati
recepiti ora, mentre altri
troveranno
forse
attuazione in disegni di
legge futuri.
Ora si attende il prossimo
martedì
31
Marzo,
quando il disegno di
legge, al quale non è
stato ancora dato un
numero, dovrebbe essere
calendarizzato.
Secondo
alcuni
parlamentari
non
ci
vogliono meno di due
mesi per affrontare un
testo così complesso, e in
base ai dati forniti dal
Parlamento, il tempo
media di approvazione di
una legge di iniziativa
governativa alla Camera è
di 35 giorni giorni e al
Senato di 45 giorni. Giorni
che vanno sommati.
Ma cosa cambierà per noi
studenti dal prossimo
anno? Ecco le principali
novità:
#1 MENO COMPAGNI DI
CLASSE,
LEZIONI
MIGLIORI
Grazie
alla
futura
assunzione di oltre 100
mila precari della scuola i
dirigenti
scolas tici
saranno in grado di
amministrare in modo
flessibile
il
tempo
lavorativo dei docenti. Di
conseguenza il numero di
professori per alunno
aumenterà e quello di
alunni
per
classe
diminuirà, non superando
la trentina. (come se
fossero pochi)
#2 PIÙ PROFESSORI
STABILI
E
MENO
SUPPLENTI
La
formazione
dell'organico funzionale
nelle scuole porterà alla
superfluità della figura
del supplente. Per ogni
materia il professore
rimarrà lo stesso durante
tutto l'anno scolastico, in
modo da garantire a noi
studenti una maggiore
continuità didattica.
#3 PIÙ IMPEGNO DA
PARTE DEI PROFESSORI
I docenti più meritevoli
saranno premiati da un
fondo
stabilito
dal
preside, con i 200milioni
di euro stanziati per
questo scopo. I criteri di
valutazione non sono poi
così chiari: il giudizio sarà
affidato a docenti, alunni
e preside secondo uno
schema non proprio
oggettivo, che tende a
favorire professori troppo
“buoni”.
#4 NUOVE MATERIE
Le ore di inglese saranno
aumentate insieme a
quelle di educazione
fisica, arte e musica;
queste nuove materie
saranno potenziate fino
dalle scuole elementari.
Ma come, nuove? Già da
adesso
dovrebbero
essere parte integrante
del programma scolastico
di ogni istituto.
#5 LA SCUOLA PENSA AL
NOSTRO FUTURO
Nei
tecnici
e
nei
professionali
le
ore
dedicate
all'alternanza
s c u o l a - l a v o r o
raggiungeranno le 400 nel
triennio. Anche nei licei
arriverà il tirocinio, con
circa 200 ore. Oltre al
mondo delle aziende
verrà inoltre coinvolto
quello
pubblico
e
Giugno 2015
istituzionale. Sarà una grande novità per
noi liceali, che impareremo a conoscere
il mondo del lavoro e saremo in grado di
riflettere su quali sono le nostre
propensioni e i nostri progetti per il
futuro.
Il documento è complesso e presenta
indubbiamente degli aspetti positivi, che
però appaiono come un palliativo
utilizzato per nascondere le vere e
pesanti minacce alla scuola pubblica
contenute in questa proposta.
Ciò che sembra veramente mancare nel
documento è il diritto allo studio.
Eppure il nostro Paese presenta dei dati
molto preoccupanti in merito alla
dispersione scolastica, alle competenze
alfabetiche, alle forme di partecipazione
culturale, alla percentuale dei NEET
(giovani che non studiano e che non
ricercano lavoro). #labuonascuola non
riconosce il valore sociale dell’istruzione
non attuando una radicale inversione di
marcia sul diritto allo studio.
La minaccia di cambiare il Testo Unico
297/94, che contiene molti diritti
studenteschi come quello di assemblea
e di partecipazione agli organi collegiali,
è davvero molto preoccupante, perché il
protagonismo studentesco andrebbe
ampliato piuttosto che ridimensionato,
anche nei rapporti di alternanza scuolalavoro. Ma quali sono le norme di tutela
per gli studenti all'interno dei progetti?
C'è il rischio che gli stage dei ragazzi
diventino pretesti per limitare le
assunzioni? Anche qui si palesa una
mancanza di ascolto da parte del
Governo: da tempo rivendichiamo uno
statuto dei diritti degli studenti in stage.
E' vero che la scuola ci deve preparare al
lavoro, ma sarebbe riduttivo limitare la
sua funzione a questo ambito. In
generale invece emerge la volontà di
costruire un modello di scuola
fortemente competitivo, che sembra
rispondere ai bisogni delle imprese, a
partire dalle figure dei Dirigenti
Scolastici, che con il compito di gestire
sempre più radicalmente lo staff sono
Pagina 15
visti quasi come manager.
Inoltre è necessario sottolineare la totale mancanza di chiarezza sulle
coperture nella maggior parte delle proposte avanzate. Ciò rende il
Piano Scuola un elenco di buone intenzioni più che una riforma vera e
propria e ci vede ancora più critici sulla reale fattibilità delle proposte
positive in esso contenute.
Il 57% degli studenti non conosce la riforma della scuola di Renzi, e tra
coloro che invece ne hanno seguito i lavori serpeggia lo scetticismo.
Per la metà di loro, infatti, non risolverà i problemi della scuola,
mentre per circa 2 su 5 lo farà solo in parte.
Hermes
Pagina 16
L’Alternanza Scuola Lavoro al Consorzio Polo
L'Alternanza scuola-lavoro è uno strumento che
offre a tutti gli studenti di età compresa fra i 15
e i 18 anni l'opportunità di potenziare il proprio
progetto di apprendimento attraverso le
esperienze didattiche in ambienti lavorativi.
Nell'intenzione del MIUR, l'Alternanza dovrà
sempre di più entrare a far parte della nostra
esperienza scolastica.
Durante il corso di quest'anno scolastico il
nostro istituto ha scelto, a tal proposito, di
partecipare al progetto PASS-2015. Questo, in
aderenza con le linee ministeriali, si basa sulla
collaborazione congiunta tra i docenti e gli
alunni della classe 3c e il Consorzio Polo
Tecnologico Magona di Cecina, nonché una
sede dell’Università di Pisa; esso si propone
come strumento attraverso il quale saranno
sperimentate a livello pratico le nozioni
imparate sui banchi di scuola.
La scelta del partner cooperativo è in questo
caso finalizzata prettamente ad una
sperimentazione di tipo scientifico, ma in
generale essa si vuole porre come adeguato
modello di integrazione pubblico-privato che
garantisca per di più agli studenti un elevato
livello di internazionalizzazione, caratteristica
esemplare del centro industriale in questione.
L'esperienza è stata divisa in due parti: in un
primo momento si è affrontato il processo della
distillazione, mentre in seguito sono stati
analizzati campioni dei prodotti tramite il
gascromatografo. Ciò ha consentito ai ragazzi di
sperimentare i processi necessari allo svolgersi
di un'analisi cromatografica di soluzioni
aeriformi, tramite l'utilizzo di specifiche
apparecchiature tecniche. La distillazione è
utilizzata nell'ambito della produzione di liquori
e dei prodotti cosmetici, nonché nel recupero e
riuso dei solventi necessari all'industria
farmaceutica.
I docenti hanno provveduto ad effettuare un
totale di 40 ore, spartite fra le diverse materie di
studio, grazie alle quali hanno fornito agli alunni un
adeguato livello di preparazione alle attività in
laboratorio. Il tempo dedicato alla pratica è invece di
60 ore, al termine delle quali la classe sarà chiamata
ad eseguire una presentazione nella quale potranno
presentare in modo sistematico e capillare il tema
trattato, seguendo il piano argomentativo elaborato
in ogni materia; sono infatti coinvolte nella
collaborazione tutte le discipline scolastiche.
Affrontando questo ambito, è stato necessario infatti
il lavoro congiunto dei vari docenti della classe.
L'insegnante di scienze, avvalendosi delle normali
conoscenze acquisite dagli alunni durante l'anno
scolastico per quanto riguarda la nomenclatura dei
composti inorganici, ha svolto delle lezioni aggiuntive
di chimica riguardanti parte del programma della
quarta classe, per donare agli alunni una conoscenza
teorica completa di ciò che avviene durante la
distillazione. Con la professoressa di Inglese sono
invece stati affrontati temi storici riguardanti la gascromatografia e temi linguistici che si focalizzano
sull'utilizzo di questa lingua nel mondo scientifico.
Inoltre l'ambito linguistico è stato affrontato anche
nello studio della lingua latina, da cui l'inglese trae
una consistente parte del lessico anche scientifico,
attraverso un'analisi cognitiva del Dizionario
paracelsiano e del De Quinta Essentia di Giovanni da
Rupescissa. Un percorso storico è stato affrontato
anche attraverso un approfondimento sull'interesse
filosofico all'alchimia e in ambito letterario con la
lettura del libro: il sistema periodico di Primo Levi.
Questo consorzio, con sede nella zona della Ladronaia
a Cecina, è costituito da un insieme di aziende che si
riuniscono per interessi comuni negli ambiti della
ricerca tecnologica
e dello sviluppo.
Sara Cavallini e
Anna Falorni 3C
Pagina 17
Giugno 2015
INTERSCOOP
L’erba del vicino è sempre più verde? Ultimamente si mettono sempre a confronto i diversi modelli scolastici e
gli stili di vita degli studenti nei vari paesi: perché non approfondire un po’ l’argomento attraverso le esperienze
di chi, grazie a intercultura ed altre associazioni, le sta vivendo sulla propria pelle?
Viola Nassi, 4B linguistico
Belgio
Mi sveglio alle 6.45 ogni mattina, faccio colazione con la mia
sorellina e la mia mamma ospitante ed alle 7.35 sono pronta per
andare alla fermata dell'autobus. Salgo sulla bici, e dopo dieci
minuti in mezzo ai campi, passando fattorie dalle quali proviene
musica hard rock e metal ogni giorno, pecore, galline che
corrono nella strada, alpaca, cavalli e pony prendo il pullman.
Quasi tutti i paesi e le città qui sembrano da fiaba, con le case
basse e rosse: gli appartamenti non esistono proprio, tutti
hanno una casa a se stante con giardino. Nonostante la nebbia,
la pioggia, il gelo sulle strade, il Belgio è un paese
sottovalutatissimo e tutt'altro che inospitale, che in sei mesi si è
rivelato quasi una seconda casa. Io parlo per la parte fiamminga,
ossia quella in cui si parla olandese ed è più legata alla cultura e
stile di vita "nordici". Comunque, piccola parentesi
estemporanea per chi non mi conoscesse, visto che non ho
detto nemmeno chi sono: mi chiamo Viola Nassi, studentessa
del liceo linguistico, ed attualmente sto trascorrendo un anno
all'estero con l'organizzazione AFS Intercultura (che raccomando
vivamente a chi fosse interessato in questo genere di
esperienza). Comunque. Breve salto temporale: prima che io
partissi, ogni giorno era un susseguirsi di "Ma cosa ci vai a fare
in Belgio", "Ma perché non hai scelto *nome di paese*?", "Ma
poi, sto Belgio, dov'è? In Olanda?" Ora posso dire, fiera, di
essere in questo piccolo paese del centro(-nord) europa,
attraversabile in treno in più o meno di tre ore da est a ovest. I
vantaggi di vivere qui sono tanti; per dirne uno, almeno una
volta al mese con i miei genitori ospitanti andiamo a fare la
spesa. Sì, ma in Francia. La Germania e l'Olanda sono un filino
più lontane, ma lontane per gli standard belgi: a due ore di
macchina la prima, una e mezzo la seconda.
Poi, saltando di palo in frasca (non mi viene un'espressione in
italiano corretto, chiedo perdono) la scuola è veramente
tecnologica ed organizzatissima, e nonostante duri otto ore ogni
giorno, non è per niente pesante grazie alle pause ogni due ore
e le lezioni da cinquanta minuti.
La gente...la gente è fredda, inutili tanti giri di parole. I belgi
Il ridente staterello del Belgio si trova incastonato
tra Francia, Germania e Paesi Bassi. Qui le
persone conducono una vita tranquilla, amando il
prossimo e mangiando quintali di cioccolato,
waffel e patatine fritte.
La scuola è suddivisa in sei anni di scuola
elementare (6-11 anni) e sei anni di scuola
secondaria (12-17), entrambi divisi in tre cicli di
due anni l’uno. Il secondo e il terzo ciclo della
scuola secondaria sono molto più specifici e
danno la possibilità agli studenti di modellare la
maggior parte del tempo che trascorrono a
scuola scegliendo corsi aggiuntivi oltre alle
materie obbligatorie come lingua madre e sport.
Di solito le lezioni iniziano alle 8.30 e finiscono
intorno alle 15.30 con il mercoledì pomeriggio, il
sabato e la domenica liberi. Mentre le lezioni
mattutine spesso si concentrano sulla lettura,
scrittura e matematica di base, le lezioni
pomeridiane di solito sono su altri argomenti
come biologia, musica, religione, storia e attività
manuali.
Viola con le sue due famiglie
tendono ad essere diffidenti e distantissimi quando li incontri, e nel mio caso è andata avanti così per uno o due
mesi; una specie di apparenza che tengono mentre "ti studiano" da lontano fino a quando, dopo un tempo
inconcepibile per gente in genere calorosa ed aperta come noi, tutto ad un tratto si sciolgono ed è come ti
conoscessero da una vita. Penso che inoltre una grande parte delll’iniziare ad integrarsi in una società e cultura,
sia sicuramente l'impegno che metti nell'imparare la lingua. Totale onestà: dopo un mese e mezzo riuscivo a
seguire quasi tutti i discorsi e afferrare i punti principali, ma fino a dicembre non ho quasi mai osato parlare. Ma
Cosa chiedono di
Pagina 18
Hermes
noi:
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Ma voi studiate
latino a scuola
perché volete
tornare a parlare
latino come gli
antichi romani?
Qual'é la capitale di
Roma?
In Italia li usate
questi numeri qui o
solo i numeri
romani?
quando ti butti, dopo è una discesa velocissima. Una piacevole sorpresa è stato vedere
quanta gente che non mi aveva mai considerata mi si avvicinasse e parlasse con me
appena scopriva che riuscivo a capire e parlicchiare l'olandese. E tutto ciò non perché,
come pensavo, non volessero avere a che fare con me ma semplicemente perché non
se la sentono di parlare in inglese! Insomma, basta sapere che il fiammingo è spesso
chiamato "tedesco sbagliato" per capire che lingua graziosa e musicale sia. Per parlare
di un aspetto del folklore, finalmente arrivo al cibo. Mi vengono rifilati spaghetti
"bolognaise" e penne carbonara con panna, broccoli e prosciutto praticamente ogni
settimana. Il piatto nazionale sono le patate fritte, che rivendicano con orgoglio come
loro patriottico tesoro, e non credo di potermi tanto lamentare se ingrasso. Perché per
chi mi conosce e sta leggendo questo scritto, quando tornerò non mi riconoscerete
più. Ma la vita è una e l'anno all'estero si fa una volta sola, quindi, qui vi saluto ed
auguro a tutti buono studio/una buona giornata mentre torno a casa dopo scuola. Ci si
vede a metà luglio!
Ma l'italia è la
capitale della
Francia?
Austria
Bevete veramente il
vino a colazione
perché l'acqua è
inquinata?
La Principessa Sissi approva questo articolo: non
sappiamo dire altro sull’Austria che, in tutta onestà, è
spesso vista come la sorella minore della Germania. E chi
non si è mai confuso tra Austria e Australia?
Perché li raccogli?
(Riferito ai casini
delle lattine). La
evidentemente non
ci sono, li prendi
come ricordo vero?
Di che colore è il
cielo in italia?
Davvero in italia si
parla italiano? E non
c'è nessuno che parla
spagnolo? Oddio,
quindi tu in paradiso
in che lingua
parlerai?
Come si dice
Cappuccino in Italia?
Perché la torre di
pizza si chiama così
anche se non è fatta
con la pizza?
Ci sono le scale in
italia? (Sí esatto, le
scale per spostarsi da
un piano all'altro...)
L’obbligo scolastico in Austra va dai sei ai quindici anni.
Vi risparmiamo i nomi improponibili delle scuole (sì,
come no): Volksschule (6-10 anni), Hauptschule o AHSUnterstufe (10-14 anni), Polytechnische Schule (anno
integrativo prima delle superiori) e Upper Level (fino ai
18 anni). Nelle scuole secondarie gli allievi sono divisi in
tre gruppi di livello (secondo le abilità) in matematica,
tedesco e inglese.
Kristina Grbiç, 4A linguistico
Nel Settembre 2014 è iniziata la mia avventura in Austria. Qua parlano un dialetto
abbastanza diverso dal tedesco che ho studiato a scuola, quindi i primi tempi ho
dovuto farci l'orecchio per riuscire a capire qualcosa. Inizialmente mi trattenevo anche
un po' dal parlare, sapevo di fare errori grammaticali o di pronuncia e la cosa non mi
piaceva. Poi ho capito che se non mi buttavo non avrei mai imparato nulla, quindi
adesso cerco di parlare il più possibile e mi faccio correggere quando sbaglio. Con la
famiglia d'accoglienza non ho avuto problemi: ho deciso di fare questo anno all'estero
senza associazioni che facciano da tramite, ma in privato, infatti alloggio da mia zia che
vive a 15 minuti dal mio liceo. La cosa che mi è rimasta più impressa è il primo giorno
di scuola.
Ore 7.50, Gymnasium Braunau. Arrivo in classe e tutti mi corrono incontro ad
abbracciarmi e darmi il benvenuto. Si dimostrano tutti fin da subito molto disponibili e
gentili, mi chiedono dell'Italia, delle nostre usanze, del mare, e quando sentono la
parola "Toscana" restano meravigliati e con gli occhi a cuoricino come se venissi dal
Paradiso. Gli austriaci non sono persone rigide e antipatiche come possono sembrare,
Giugno 2015
Pagina 19
anzi! I professori riescono proprio a trasmetterti la loro voglia di insegnare, di stare a contatto con i ragazzi e di
rendere le lezioni interessanti.
E il mondo degli studenti? Beh, tutta un'altra cosa. Sono rimasta veramente stupita del loro comportamento in
classe. Sono tutti molto o forse fin troppo disciplinati. Partecipano sempre attivamente alle lezioni, che sia l'ora di
chimica o di tedesco, hanno la mano sempre alzata, prendono costantemente appunti e addirittura studiano gli
argomenti in anticipo per poter intervenire durante le spiegazioni!
Credo che la differenza fondamentale fra il metodo d'insegnamento italiano e austriaco sia il pragmatismo. Infatti
qua in Austria il voto finale è dato soprattutto in base alla partecipazione, all'interesse e all'interattività con i
professori. Ecco perchè tutti intervengono costantemente alle lezioni. Ad esempio qua non è neanche
lontanamente immaginabile una lezione di due ore di letteratura dove il professore spiega ininterrottamente e
qualche alunno alza la mano ogni tanto per chiedere specificazioni o peggio, per andare al bagno. In Austria le
lezioni si basano sui lavori di gruppo, sullo scambio di opinioni fra alunni e docenti, su un aspetto un po' più pratico
della materia.Si utilizzano molto anche internet, le presentazioni in power point e l'aula di informatica. Per quanto
riguarda invece le materie scientifiche come chimica, abbiamo delle aule apposite e ogni lezione inizia con un
esperimento.
In Italia invece manteniamo un metodo più tradizionalista, dove predomina un approccio più teorico alla materia di
studio. In questo modo i ragazzi arrivano più preparati agli studi universitari, ma magari rimangono un po' più chiusi
verso l'aspetto pratico.
Secondo me l'ideale sarebbe riuscire a mettere assieme i due metodi, riuscire a coniugare il sapere, fornito in
maniera molto eccelsa dalla scuola italiana, con il saper fare, tipico invece della scuola austriaca.
Un'altra differenza riguarda i compiti e le interrogazioni. Mentre in Italia abbiamo bisogno di 4/5 voti a materia per
quadrimestre, qua ne basta 1 o 2. Infatti abbiamo solamente un compito, massimo due per le materie principali
come tedesco o matematica, e le interrogazioni non esistono!
Stati Uniti
Margherita Braccini, 4A linguistico
Chi non ha mai sognato di frequentare una
High School (Musical) popolata da
giocatori di football e cheerleader? Il sogno
americano non ha mai cessato di
affascinare: sarà l’effetto di Gossip Girl o
del Diario di una nerd superstar…
Vi scrivo dalla High School di Somerville, New Jersey, dove frequento
l’ultimo anno. A fine agosto sono partita per gli Stati Uniti. Dopo
qualche tempo -i primi giorni sono stati abbastanza scioccanti- ho
iniziato piano piano ad ambientarmi nella nuova famiglia e in un
sistema scolastico strutturato in maniera completamente diversa dal
nostro.
Infatti qui le lezioni iniziano alle 7:3O e finiscono alle 2:30, anche se la
maggior parte degli studenti rimane a scuola per uno dei tanti club
(fotografia, arte, teatro, fumetti) o per uno sport (nuoto, scherma,
basketball, baseball).
Come tutti ben sapete grazie ai film americani, ogni studente è munito
di un proprio armadietto e deve cambiare classe alla fine di ogni
“period” (ora di lezione ), pratica che rende tutti i corridoi caotici e
affollati. La scuola americana, rispetto a quella europea , è in generale
meno impegnativa, grazie anche ai professori, che cercano di renderla il
più possibile divertente, con esperimenti in laboratorio e progetti a
tema.
Per quanto riguarda la famiglia, dipende molto da quale famiglia ti
tocca: per esempio io mi sono trovata malissimo nella prima, ma grazie
alla councelor -ogni exchange student viene seguito da un tutor che lo
aiuta e eventualmente trova un'altra sistemazione se ci sono dei
problemi.
La scuola negli Stati Uniti è formata da
cinque cicli di istruzione in totale: preschool, elementary school, middle school,
high school e college o university. Per
quanto riguarda l’insegnamento fino alle
scuole superiori, i corsi e i programmi sono
uguali per istituto. Ci sono delle materie
obbligatorie come inglese, matematica,
scienze e studi sociali.
A cura di Lisa Bortolotti, 3A e Anna Falorni, 3C
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Hermes
Oroscopo
ARIETE: è arrivato il momento per l’Ariete di
prendere le redini della situazione, non
lasciare agli altri il controllo. Verso la fine di
Luglio arriverà la tranquillità, tutte le tue
domande riceveranno una risposta. Vorrai
far valere le tue idee e i tuoi punti di vista.
Niente scintille in quest’estate, ma è meglio
così. “Felicità è accontentarsi dei particolari
che la vita può darti”
TORO: una stagione che ti vede molto
paziente sta per arrivare; sarai impegnato a
raggiungere degli obiettivi che ti eri
preposto qualche mese fa, ma ce la farai con
successo, mai scoraggiarsi! Dai ascolto alla
ragione, e un po’ meno ai sentimenti, ti
aiuterà. “Tempo al tempo”
GEMELLI: la parola chiave di questa stagione
è “divertimento”! Il tempo è tuo potrai fare
quello che vuoi, libertà. Attenzione però,
subito dopo tornerà per i Gemelli il
momento di impegnarti. Con settembre
arriverà la voglia di un cambiamento. “Carpe
diem”
CANCRO: la fine di un periodo molto
importante per te si sta avvicinando, ma
questo avrà solo esiti positivi: rinascita! Fai
qualcosa, qualsiasi cosa. Prendi decisioni e
non pentirtene, sarà la cosa giusta.
“Cambiare tutte le abitudini, eliminare le
meno utili, e cambiare direzione”
LEONE: da quest’estate in poi sarà tutto
diverso per il Leone, in meglio! Le amicizie
diventeranno qualcosa di più senza neanche
accorgertene. Sarai felice come mai lo sei
stato prima. Credi in quello che fai, fidati
degli altri. “Tutto ritorna ad esser perfetto.
C'è il solito mondo, diverso è l'aspetto”
Matilde Ruffini e
Emma Saggini, 3C
VERGINE: sarai puntiglioso nelle tue
relazione, alla ricerca della perfezione. Ma
lascia che le cose accadano giusto perché
devono accadere, vedrai che il tutto porterà
dei benefici! Nel tuo futuro vedrai un
spiraglio di luce. Sii felice e tranquillo, farai
le scelte giuste! “Vivi e lascia vivere”
BILANCIA: qualcuno sente il forte bisogno di
più spazi ma non sa come affrontare la
questione con la persona amata. Da luglio,
avrete più respiro ed ogni cosa si risolverà
da sola. A settembre invece, riuscirete a
lasciar andar qualcosa che finora aveva
rappresentato una parte fondamentale della
vostra vita. “Let it be”
SCORPIONE: Pazienza e fiducia dovranno
essere i due punti fermi per iniziare a fare
sul serio con quella storia rimasta per
troppo tempo ai margini. Ma niente è
impossibile per lo scorpione; libero,
energico e pieno di vitalità. Questa estate è
la vostra estate! “Yes, you
can!”SAGITTARIO: Largo ai cambiamenti, ai
classici amori estivi. Non permettete al
passato di rimanere aggrappato a voi o si
verrà a creare qualche dispiacere. Siate
coraggiosi e non abbiate paura di
intraprendere nuove strade che se prese,
potranno durare nel tempo. “L’unico fascino
del passato è che è passato”
CAPRICORNO: è giunto per il Capricorno il
momento del riposo che vi aiuterà anche a
riflettere. Se ci sono cose da cambiare
questa è la stagione giusta per farlo. Estate
in generale positiva quindi, anche se
qualche amico non sarà contento delle
vostre nuove scelte. “Tempo di cambiare”
ACQUARIO: Estate di fuoco. Siete pronti per
lanciarvi in qualcosa di impegnativo sotto il
punto di vista lavorativo e un nuovo amore
è alle porte. Avete la carica giusta per
affrontare entrambe le situazioni e se
qualcuno tenta di dirvi che “chi troppo
vuole, nulla stringe”, voi non ascoltatelo.
“Gli obiettivi sono fatti per essere raggiunti”
PESCI: Estate caratterizzata da alti e bassi
quella dei pesci. Questa stagione inizierà e si
concluderà con un’alta dose di felicità
nonostante un calo ad agosto dovuto ad una
storia che necessita dei cambiamenti. In
quel momento dovrete dimostrare tutta la
vostra maturità. “Crisi di mezza estate”
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Giugno 2015
Dante incontra Torquato Tasso
Collocazione ideale nel poema: Canto quinto del Paradiso; Cielo di Mercurio; Spiriti che cercarono
la gloria.
“E non crediate ch’ogni acqua vi lavi!”
Ancor suonò Beatrice e mirò in suso,
me sorridendo, ai superiori savi.
Di luce arse i suoi lumi ad oltre a l’uso
ed ecco che con zefiro divino
al tergo par che m’abbia quella effuso
per nuovo pol ch’or tal splendente opino
e non significabil l’armonia.
Poi presso a me e ancor poscia vicino
un lume scorsi che in alto apparia
e come quello uman sembianza prese,
la sua mano gentil porse a la mia;
ond’Io: “Oh tu beato che comprese
qual mio stupor m’inviti a dimandarte
dove nascesti e ov’il tuo far cortese
al mondo mio terren prendette parte.”
Ed egli a me: “Io ben te sentì amico
non sol ché d’amendue fu egguale l’arte;
oh gentile, sai tu che il seno antico
qual generommi a guisa tua conversa?
Le membra io ebbi in quel bel golfo aprico
che de l’agrum la terra ha intrisa e tersa;
tosto dal padre mio in infìde corti
mia giovinetta lena fummi immersa.
Colà fu che dipoi cantai que’forti
che il Gran Sepolcro liberar di Cristo
e insieme a lor quell’arduo amor che in orti
di ninfe e mortal petti sen gìe misto.
Ahimè però! Ben troppo tal mia etade
tenea sì falso il cenno e l’occhio tristo
ahi Re così incompreso in tuo rigore;
ahi stolti ch’ignorar com’a le genti,
sien pur traviate, eggual serbi d’amore!
Ermo e ramingo e in amorosi stenti
tradotto fui com’uom ch’è fuor dal senno,
e in quel letto inchiosato più i concenti
né pur mi rimanean che l’acque fenno.
Lor poco a me molcevano il fer male
la cui memoria ancor mi duole al cenno:
orben, che il mio sentir a nessun cale
e fama ancor n’ha in premio di follia.
Qual fredde notti e qual solinghe sale
color in quai cantai de la Man pria
quando, in sei fiate, diè la vita al Mondo
e in pegno dimandò la vita mia!
Abandonai così le membra e il pondo
in quel gran dì che fè il celeste Toro
per Ambrogio il pastor d’Ipona mondo;
ecco qui infin a un canto alto e sonoro
con dolce morso quella Man mi preme
dove ora so ch’è vera gloria un oro
ch’aver infra i mortali è vana speme.
E se di questa inver degno te stimi,
dei ben portar se ‘l cuor deriso or geme
membrando che sarian l’estremi i primi.
Io lo capì non pria che qui beato;
tu il nome mio in su il tuo libro imprimi:
Io il Tasso sono, e m’appellai Torquato.”
Samuele Bianchi, 5 liceo classico
e me tacciò, sì com l’ovin ch’evade
dal cinto, che pagan cantai il valore;
ahi corte, ahi invidie, ahi perfide amistade,
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Hermes
A chi assomigli?
Ti piace trascorre il tuo tempo con persone
a)
sveglie e sensibili
b)
divertenti
c)
intelligenti
d)
di bell’aspetto
Ti piace trascorrere il tuo tempo libero a
a)
ascoltare musica
b)
cacciarsi nei guai
c)
leggere un libro
d)
fare una passeggiata con gli amici
Con quali dei seguenti indumenti ti senti più a tuo
agio?
a)
elegante, ma non troppo
b)
tuta
c)
t-shirt e jeans
d)
pantaloni con i risvoltini
Quale strumento suoni o ti piacerebbe suonare?
a)
chitarra
b)
batteria
c)
flauto traverso
d)
violino
Quale dei seguenti appuntamenti corrispende altuo
ideale perfetto?
a)
pattinare sul ghiaccio
b)
andare al cinema
c)
al negozio di fumetti
d)
in un locale
Quale tra queste saghe cinematografiche è la tua
preferita?
a)
Twilight
b)
Harry Potter
c)
Il signore degli anelli
d)
Spiderman
Maggioranza di risposte C
Quale tra queste tipologie di viaggi preferisci?
a)
escursioni in alta montagna
b)
una settimana ai Caraibi
c)
gita nella foresta Amazzonica
d)
Un weekend a Ibiza
Cosa mangeresti inquesto momento?
a)
pizza
b)
pasta
c)
succhi
d)
un panino
Sheldon Cooper: la tua è una personalità forte e originale, sai sempre cosa
dire per non concedere ragione agli altri, eppure resti simpatico anche se spesso un po' cinico. Non sei un grande
sportivo, ma imbattibile negli esercizi mentali. La razionalità è la tua forza e il tuo punto debole; se niente ti sfugge
quando si tratta di conoscenze scolastiche è difficile per te sviluppare una solida vita sociale.
Maggioranza di risposte B
J.D . : ti piace sognare ad occhi aperti, niente per te è troppo assurdo o
irrealizzabile.
La tua ingenuità ti rende molto divertente,ma a volte troppo infantile. Ti piace stare con gli amici e non hai
problemi ad esprime i tuoi sentimenti, spesso anche in modo davvero ironico e a volte un po' patetico. Non sei
fatto per la teoria, il tuo unico interesse è l'azione.
Maggioranza di risposte A
Derek Shepherd: sei un ruba cuori, tutti appena ti incontrano cadono ai tuoi
piedi per il tuo bell'aspetto e il tuo charme. Ma a colpire è anche la tua sensibilità sottile che tenti spesso di
nascondere con modi severi e distaccati, ma che dimostri nei momenti critici.
Ti piace metterti alla prova e pretendi molto da te stesso soprattutto nei momenti di difficoltà; sei intelligente e
ricco di conoscenze, di cui con grande umiltà non ti piace vantarti.
Maggioranza di risposte D
Barney Stinson: sei molto sicuro di te stesso, ti piace essere il migliore e
faresti di tutto per dimostrare le tue capacità; spesso questa personalità ti porta a non essere molto apprezzato da
chi ti sta vicino anche se in fin dei conti non manchi di altruismo e sei anche un ottimo amico.
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Giugno 2015
Quiz di cultura generale
Un web browser
1.
microsoft
2.
gmail
3.
crome
4.
virgilio
Frank Sinatra è stato
1.
un pittore
2.
un cantautore
3.
un barman
4.
un insagnante
Lev Toltoy non scrisse
1.
guerra e pace
2.
Anna Karenina
3.
i cosacchi
4.
delitto e castigo
La finale dei mondiali di calcio nell'anno 2014 è stata giocata da
1.
Brasile e Olanda
2.
Germania e Brasile
3.
Germania e Argentina
4.
Francia e Inghilterra
Se sono sulla Rambla mi trovo a
1.
Milano
2.
Barcellona
3.
Madrid
4.
Parigi
La prima opera teatrale romana fu scritta da
1.
Euripide
2.
Terenzio
3.
Livio Andronico
4.
Plauto
Il titolo Fuhrer significa
1.
guida
2.
pescatore di uomini
3.
dittatore
4.
maratoneta
Robinson Crusoe è uno scritto di
1.
John Donne
2.
Daniel Defoe
3.
Tolstoj
4.
Jonathan Swift
Attraverso gli indizi e completrando la tabella, vi sfidiamo a risolvere
l’acrano!
In che casse va messo lo zaino giallo?
1.
Lo zaino giallo è in IV^M, ma non è nella
classe giusta;
2.
Chi legge il Dei Sepolcri ha lo zaino rosso;
3.
Chi legge il Dei Sepolcri ha la stessa iniziale
del nome di chi legge i Promessi Sposi;
4.
Le classi prime stanno leggendo i Promessi
Sposi;
5.
I Promessi Sposi sono nello zaino verde;
6.
Achille e Daphne sono nella stessa sezione;
7.
Achille e Didone non sono né i più grandi né i
più piccoli;
8.
Ulisse studia la Divina Commedia e il suo
zaino è azzurro.
CONCORSO FOTOGRAFICO:
In bianco e nero
Elsa Caracciolo
Francesco Barsacchi
Giulia Sileoni
Francesco Gagliardi e Simone Gasparoni;