Travolto da un`auto dopo la caduta dalla moto

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Travolto da un`auto dopo la caduta dalla moto
C I T TA’
L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 29 LUGLIO 2003
17
A San Casciano Val di Pesa, nel Fiorentino. La vittima, 35 anni, di Azzano, sacerdote del Patronato San Vincenzo, da un anno era parroco a Campoli
Travolto da un’auto dopo la caduta dalla moto
Don Flaminio Collico è morto sul colpo. L’incidente in Toscana, dove svolgeva il suo ministero
scomparsa ha sconvolto la comunità del Patronato San Vincenzo, dove
è arrivata nel pomeriggio.
«Ci ha avvertiti personalmente il vescovo ausiliare Lino Belotti – spiega addolorato e ancora
incredulo il superiore generale, don Giuseppe
Bracchi, che ricorda don
Flaminio –. Era una persona entusiasta e che
entusiasmava, trascinava, coinvolgeva. Era una
dote di natura e di grazia, sapeva affascinare
tutti i giovani che lo incontravano». Ed era proprio il mondo dei giovani
la realtà nella quale il
giovane sacerdote era
maggiormente impegnato.
«Uscito da una famiglia
da sempre legata al Patronato – ricorda don Tomaso Milesi –, ne assorbì
lo spirito di attenzione e
servizio verso i giovani e
verso gli ultimi, continuandolo nel tempo: spirito che rimase per lui
una delle caratteristiche
Un compagno di studi del Seminario: per me era come un fratello. Questa sera veglia di preghiera
«La sua parrocchia era il mondo della carità»
Allegria trascinante, semplicità e immediatezza nei rapporti umani, occhi spalancati sul mondo delle giovani generazioni con
la capacità di pensare un progetto educativo espressamente per loro, ricerca
dell’«adesso della carità».
È il ritratto che emerge in tutte le testimonianze su don Flaminio Collico, morto
tragicamente ieri in un incidente stradale a
Sabrina Galbussera soli 35 anni di età. Don Collico nasce il 21
giugno 1968 a Bergamo, ma poi la famiglia
si trasferisce ad Azzano San Paolo. Riceve
l’ordinazione sacerdotale il 12 giugno 1993
ed entra nel Patronato San Vincenzo, fondato da don Bepo Vavassori. Viene subito
scelto come vicedirettore della Casa del giovane (1993-2001) e incaricato del servizio
pastorale per i sordomuti (1997-2001). Nel
2001 si trasferisce nell’arcidiocesi di Firenze, nella parrocchia di Sant’Ilario. L’allora
arcivescovo cardinale Silvano Piovanelli lo
incarica di seguire la pastorale giovanile.
Dall’anno scorso era parroco a Campoli, in
Val di Pesa.
La notizia della tragica scomparsa di don
Flaminio Collico ha lasciato costernata l’intera diocesi. «L’ho conosciuto come vicerettore in Seminario quando frequentava il liceo e poi la teologia – ricorda il delegato vescovile, monsignor Maurizio Gervasoni –.
Era un giovane vivace, pieno di vita e molto
sportivo. Col passare degli anni di Seminario, ha anche compreso la necessità di
una dimensione culturale. La sua vocazione maturò negli ambienti del Patronato, dove il papà era stato accolto. E per il Patronato San Vincenzo, don Flaminio era una
grande risorsa».
La sensibilità caritativa ed educativa fu
molto precoce in lui. «Era un prete che amava moltissimo stare in mezzo ai giovani – prosegue monsignor Gervasoni –. Questa vicinanza era arricchita dalla sua capacità di
dare un’impronta a un progetto educativo.
Già quando seguiva i ragazzi dell’Atalanta
era stato capace di sviluppare per loro un
progetto educativo che coniugava gli aspetti cristiano, umano e sportivo. Anche la sua
attività fra la gioventù e fra gli ultimi era contrassegnata da un progetto educativo, che
ha sempre coniugato gli aspetti cristiano,
umano e caritativo».
Don Flaminio Collico con il parroco di Azzano San
Paolo don Antonio Manzoni il giorno della prima Messa
Anche monsignor Gianni Carzaniga, prevosto di Santa Maria delle Grazie e già rettore del Seminario diocesano, è scosso dalla notizia. «Ho conosciuto don Flaminio
quando ero padre spirituale e poi rettore del
Seminario. Era un giovane prete allegro, trascinatore e molto generoso, che ha maturato la sua vocazione in ambito familiare. La
sua grande parrocchia era il mondo della carità. Un mondo che aveva avvicinato molto
presto al Patronato San Vincenzo, grazie anche all’influsso del padre, anch’egli molto
attento ai problemi delle povertà. Infatti, già
da seminarista, aveva visitato insieme al padre le missioni diocesane in Bolivia».
«Me lo ricordo come un amico carissimo,
gioviale, trascinante e molto generoso – aggiunge don Giuliano Zanchi, parroco di Marne e compagno di corso di don Flaminio Collico –. Abbiamo trascorso insieme undici anni di Seminario e anche tre mesi insieme nelle missioni bergamasche in Bolivia. Adesso,
il mio cuore riesce a esprimere soltanto un
sentimento: don Flaminio per me era come
un fratello che la morte mi ha strappato».
«L’ho conosciuto quando facevo il volontario in casa Gerico – dice Domenico Quarenghi, caposala agli Ospedali Riuniti, che
stenta a credere alla tragica notizia –. Era
molto affabile, dolce e seminava gioia e allegria. Parlava con passione della sua missione al Patronato e delle tante povertà che
emergono nella nostra società».
Avevamo incontrato don Collico lo scorso
febbraio al Patronato San Vincenzo, in occasione dell’anniversario della morte di don
Bepo Vavassori. Con la giovialità di sempre,
ci parlava del suo progetto in terra fiorentina. «Nell’estate del 1999 – ci aveva detto –
ho chiesto al nostro vescovo e al superiore
del Patronato di fermarmi due mesi per visitare alcune comunità di accoglienza. Sentivo il desiderio di vivere in una comunità
che, con semplicità, cercasse di vivere il Vangelo nella vita fraterna e nella testimonianza della carità e dove nello stesso tempo il
pastore si prendesse cura anche di una piccola parrocchia. Ho visitato la comunità di
Nomadelfia (Grosseto) e alcuni piccoli centri della Val d’Elsa. Ho poi parlato con il nostro vescovo sull’ipotesi di realizzare un’esperienza di comunità anche in altra diocesi, sulla scia della testimonianza di don Bepo Vavassori».
Don Collico approda così nell’arcidiocesi
di Firenze, dove viene accolto dall’allora arcivescovo cardinale Silvano Piovanelli e dal
successore Ennio Antonelli.
«La finalità di questa comunità – ci diceva ancora don Collico – si può sintetizzare
nello sperimentare una vita comunitaria con
alcune persone di buona volontà, disposte
a giocarsi in una comunità che cerca di vivere un’esperienza cristiana autentica aperta all’accoglienza. Dalla vita insieme nascerà
l’idea in comunione con l’arcivescovo di Firenze, in collaborazione con la Caritas locale e il territorio per alcuni servizi ritenuti l’"adesso della carità". Questo progetto comunitario può essere vissuto da qualsiasi
cristiano tanto da diventare – concludeva
don Collico – un punto di riferimento per
quanti desiderano sostare un poco nel cammino frastornato della vita, per una crescita personale e una ricerca di senso, soprattutto per giovani dai 16 ai 35 anni». Ci siamo lasciati con un accordo: all’avvio dell’esperienza, don Flaminio si sarebbe fatto
sentire. Ma il destino tragico l’ha impedito.
Questa sera alle 20,30, nella chiesa del
Patronato di via Gavazzeni 3, si terrà una
veglia funebre di preghiera.
Carmelo Epis
Il parroco di Azzano: «L’ho accompagnato fino alla prima Messa. Era sereno, sempre disponibile ad aiutare»
Il dolore del paese: «Aveva nel cuore la Bolivia»
Don Flaminio Collico, il sacerdote di Azzano San Paolo morto ieri in provincia di Firenze
Una reliquia di S. Chiara a Bergamo
Da domani nel monastero delle Clarisse
In occasione del 750°
anniversario della morte
di Chiara d’Assisi, una reliquia della santa giungerà
anche nella nostra diocesi. Sarà accolta domani
pomeriggio nel monastero
delle Clarisse di Boccaleone, in cui rimarrà fino
a domenica. Sabato la
Messa delle 7,15 sarà presieduta dal vescovo Roberto Amadei. «Affinché la
presenza di Santa Chiara si renda visibile - sottolineano le Clarisse di
Boccaleone - abbiamo
sentito il bisogno di vederla passare in mezzo a
noi, da una fraternità all’altra delle Clarisse d’Italia, in un pellegrinaggio
della fede che ci coinvolgesse tutte. Sarà una rinnovata occasione per ac-
portanti del suo breve
ma intenso percorso sacerdotale». Poche settimana fa, il primo luglio,
don Flaminio era tornato a Bergamo nella ricorrenza del suo decimo anno di sacerdozio. In quell’occasione ci fu una solenne concelebrazione
nella chiesa del Patronato per festeggiare i novant’anni di sacerdozio
di monsignor Gianmaria
Pizzigalli e gli anniversari di altri otto sacerdoti.
cogliere la sua luce e rendere grazie al Signore per
il dono della vita e del carisma di Santa Chiara.
Questo tempo di grazia,
con le sue celebrazioni e
iniziative, sia per ciascuno una rinnovata occasione per lasciarsi invadere
dal profumo della santità,
per specchiarsi in quel volto tanto contemplato da
Santa Chiara: il Signore
Gesù».
Questo il programma
delle celebrazioni. Domani alle 17,30 l’accoglienza
della reliquia. Seguiranno
i Vespri; alle 20,45 l’incontro di preghiera. Giovedì alle 18 i Vespri; alle
20,45 l’incontro di preghiera con le parrocchie di
Romano di Lombardia. Venerdì, alle 15,30, la cele-
brazione di apertura del
Perdono di Assisi. Alle 18
i Vespri presieduti da don
Alessandro Assolari, delegato vescovile per la vita
consacrata (sono invitati
tutte le religiosi e i religiosi della diocesi). Alle 20,45
l’incontro di preghiera con
la parrocchia di Boccaleone (Bergamo). Sabato, alle 7,15, la Messa presieduta dal vescovo Roberto
Amadei. Alle 18 i Vespri
presieduti da don Pasquale Pezzoli, rettore del
Seminario. Alle 20,45 la
proposta musicale di laudi e preghiere medievali.
Domenica la partenza della reliquia. Alle 8,30 la
Messa presieduta dal vescovo ausiliare Lino Belotti.
Ca. Ep.
AZZANO SAN PAOLO Una persona schietta
ed esuberante, dalla battuta facile, ma dai modi sempre molto garbati. Così i compagni di
sacerdozio della classe 1993 del Seminario di
Bergamo ricordano don Flaminio Collico. E
anche la comunità di Azzano San Paolo, stretta nel dolore, spende parole di grande affetto per ricordare la figura del sacerdote e in
particolare il suo ingresso e la prima Messa
dopo l’ordinazione.
«Ci fu una grande festa – raccontano alcuni cittadini –. Per la nostra comunità quell’anno si verificò un vero evento: don Flaminio fu infatti ordinato sacerdote insieme all’amico don Flavio Bruletti con cui aveva condiviso ben 11 anni di cammino in Seminario».
Per l’eccezionale occasione il paese si vestì a festa e i cittadini rimasero in trepida attesa di scorgere i due novelli sacerdoti all’ingresso del centro abitato. Il corteo di auto che,
da Città Alta aveva accompagnato i novelli sacerdoti, dopo aver fatto tappa nel cortile del
Patronato San Vincenzo di Bergamo, fece
quindi capolinea ad Azzano dove, dopo l’accoglienza dell’allora sindaco Mino Centurelli,
aveva proseguito il cammino a piedi verso la
chiesa parrocchiale Conversione di San Paolo. «Un sacerdote generoso, pronto al servizio
e che amava profondamente la sua parrocchia».
Con queste parole, pronunciate con grande commozione, don Antonio Manzoni, parroco di Azzano San Paolo, commenta l’improvvisa scomparsa del giovane religioso. «L’ho
accompagnato fino alla prima Messa – prosegue don Antonio –. Era una persona serena, un amico molto affezionato, sempre disponibile ad aiutare. A Natale e a Pasqua si
rendeva disponibile per aiutare e anche lontano dalle festività ogni volta che faceva ritorno ad Azzano non mancava mai di far visita alla parrocchia. Così, anche solo per porgere un semplice saluto. La sua prematura
scomparsa lascia sconvolta l’intera comunità».
Don Collico era vicino al mondo della sofferenza, una vocazione profonda, ereditata dal
padre Giampaolo (dolorosamente perso quando frequentava il primo anno di teologia), che
lo portava a prestare soccorso agli ultimi.
E la Bolivia era nel suo cuore. «Ogni anno –
ricordano il sindaco Leonio Callioni e l’assessore ai Servizi sociali Guglielmo Giovelli del
Comune di Azzano – organizzava un torneo di
calcio il cui ricavato andava a sostegno dei poveri della Bolivia. Era un giovane attivo, impegnato a sostegno delle missioni».
La gente ama ricordarlo inoltre per i piccoli gesti di cui si rendeva protagonista. «Era un
ragazzo di cuore e attento anche ai piccoli particolari – racconta una signora –. Non mancava di farmi recapitare nella cassetta della
posta il notiziario della Casa del giovane del
Patronato San Vincenzo».
Il dolore per la notizia della morte del sacerdote ha lasciato sgomento e tristezza nei
cittadini di Azzano, in quegli stessi amici e conoscenti che nel 1993 in occasione dell’ordinazione del giovane parteciparono alla processione per le vie del paese, in tutti quei giovani dell’oratorio che in onore suo e di don
Flavio idearono un recital e in tutti quelli che,
a distanza di circa una settimana, assistettero anche alla Messa celebrata nelle sua contrada di appartenenza.
Numerosi residenti de «Il Mulino» non vollero infatti mancare all’appuntamento e far
sentire il caloroso abbraccio a don Collico. Loro, la gente semplice e comune del paese dove era cresciuto e che don Flaminio amava,
ora alle parole preferiscono chiudersi nel silenzio e offrire gesti e parole di conforto a
mamma Tecla, alla sorella Luigina e al fratello
Mario.
Vanessa Bonacina
Un servizio delle Poste: cittadini e aziende possono chiedere che la corrispondenza venga tenuta in ufficio e ritirarla al ritorno dalle ferie
Lettere e raccomandate in custodia durante le vacanze
IIN BREVE.
Scippata della borsa da un bandito in bici
Una donna è stata scippata ieri alle 15,30 in via Paglia,
a Bergamo, da un bandito che ha agito in sella ad una bicicletta. Avvicinatosi alla signora, piuttosto anziana, le ha
strappato la borsetta ed è fuggito, facendo perdere le sue
tracce. La donna è stata soccorsa dagli agenti della polizia locale di Bergamo. Secondo la descrizione dell’anziana, il malvivente sembrava extracomunitario e indossava una camicia bianca.
Si riunisce la sesta Circoscrizione
Giovedì, alla sede di via Furietti 21, è in programma (ore
21) il consiglio della sesta Circoscrizione. All’ordine del
giorno, tra l’altro, c’è il parere viabilistico inerente al Piano di recupero della ditta ex-Farmol nel comune di Gorle.
Si discuterà poi del parere sulla variante urbanistica al Piano regolatore per un centro polifunzionale all’Istituto tecnico industriale di Stato «Pietro Paleocapa». All’ordine del
giorno infine le proposte ai sensi dell’articolo 38 del regolamento delle circoscrizioni e le concessioni in uso delle sale circoscrizionali.
Andare in vacanza senza l’incubo di lettere e raccomandate? Le Poste pensano anche a chi va in ferie, lanciando a pochi giorni dall’esodo estivo un servizio di custodia della corrispondenza: in pratica si
può chiedere che la posta
venga tenuta nell’ufficio
postale che cura il recapito e ritirarla poi al ritorno
delle vacanze.
È un servizio ah hoc per
imprese, studi commerciali
ed esercizi commerciali che
ad agosto chiudono l’attività, ma anche per i semplici cittadini. Il servizio è
disponibile nei capoluoghi
di provincia per posta ordinaria, prioritaria e raccomandata (con l’eccezione degli atti giudiziari), assicurata, vaglia postali, te-
legrammi, quotidiani, riviste, cataloghi e stampe in
generale. Il prezzo del servizio è di 5,16 euro per due
settimane e di 10,33 euro
per quattro settimane.
Ma non è tutto: le Poste
lanciano anche il servizio
«Seguimi» per chi cambia
indirizzo. Chi trasferisce la
propria residenza può ricevere al nuovo recapito la
corrispondenza indirizzata a quello precedente. Per
usufruire di questo servizio è sufficiente rivolgersi
a qualsiasi ufficio postale
e compilare un modulo, indicando il vecchio e nuovo
indirizzo. Il servizio «Seguimi» è disponibile per la
posta ordinaria, prioritaria, raccomandata e assicurata, vaglia postali, telegrammi, quotidiani, rivi-
ste, cataloghi e stampe in
generale; può essere utilizzato da privati, da operatori economici, da imprese, da enti e da pubbliche amministrazioni. Gli
avvisi giudiziari vengono
inoltrati al nuovo indirizzo
solo se il trasferimento è
avvenuto all’interno dello
stesso Comune. Per i privati il prezzo del servizio
è di 8 euro per 3 mesi, di
10 euro per 6 mesi e 12
euro per 12 mesi. Per gli
operatori economici, le imprese gli enti e le pubbliche amministrazioni il
prezzo del servizio è di 16
euro per 3 mesi, di 20 euro per 6 mesi e 24 euro per
12 mesi. Al termine del periodo richiesto, la corrispondenza inviata al vecchio indirizzo sarà restituita al mittente.
Festeggia oggi il suo 65° compleanno la
signora FRANCESCA DONIZETTI.
La mamma Severina, i fratelli Luigi,
Paola e Oliviero, cognata, nipoti e pronipoti le porgono tantissimi auguri.
Bergamo, 29 luglio 2003
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Grave lutto al Patronato San Vincenzo. Ieri,
in un incidente stradale
accaduto nel Fiorentino,
ha perso la vita don Flaminio Collico, 35 anni, di
Azzano San Paolo.
Il giovane sacerdote –
che da due anni si trovava in Toscana, dove seguiva la pastorale giovanile nella comunità di
Sant’Ilario e dall’anno
scorso era stato nominato parroco a Campoli, in
Val di Pesa – è caduto
dalla moto sulla quale
stava viaggiando ed è finito sotto le ruote di
un’auto che proveniva
dalla direzione opposta,
morendo sul colpo:
quando l’elicottero del
118 è arrivato sul posto,
infatti, il medico non ha
potuto far altro che contestare il decesso.
L’incidente è accaduto
pochi minuti prima delle 13,30 a San Casciano
in Val di Pesa (Firenze),
in località Talente, lungo
la strada che collega il
paese a un’altra località,
Cerbaia, e che in quel
tratto prende il nome di
via Empolese: è un lungo rettilineo che si snoda
poi in una serie di curve.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire fino a questo momento,
don Collico era in sella a
una moto «Kawasaki» ed
era diretto verso Cerbaia
quando ha imboccato
una curva in discesa. È
a quel punto che – non si
sa ancora per quale motivo, si ipotizza un malore – il sacerdote bergamasco ha perso il controllo del mezzo, si è ritrovato nella corsia opposta ed è caduto dalla
moto, finendo contro una
Mercedes slk che proveniva dalla direzione opposta. Al volante della
vettura c’era un quarantenne di Colle Val d’Elsa,
rimasto illeso.
L’allarme è scattato
immediatamente. Sul posto sono arrivati un elicottero del 118, i carabinieri della stazione di
San Casciano e una pattuglia dei Vigili urbani. I
soccorsi sono stati vani:
al medico non è restato
altro da fare che constatare il decesso.
La salma del sacerdote è stata composta nelle sale di Medicina legale dell’ospedale Careggi
di Firenze, a disposizione del magistrato di turno, che sta valutando l’eventualità di effettuare
un’autopsia per accertare i motivi per i quali don
Collico è caduto dalla
moto. L’ipotesi più accreditata resta quella che
il giovane prete sia stato
colto da un malore e per
questo motivo abbia perso il controllo della moto.
Il sacerdote lascia la
mamma Tecla e i fratelli Luigina e Mario. La notizia della sua tragica