Tubo a raggi X oggetto Radiologia Tradizionale RadioscopiaTC
Transcript
Tubo a raggi X oggetto Radiologia Tradizionale RadioscopiaTC
Tubo a raggi X oggetto Schermi di rinforzo Scintillatori Rivelatori Radiologia Radioscopia TC Tradizionale Fosfori a memoria Fotoconduttori Radiologia Digitale oscar fiorucci . [email protected] Fluoroscopia • Nella fluoroscopia l’immagine prodotta (dai raggi X) può essere vista in tempo reale. • Il rivelatore è un intensificatore di brillanza accoppiato ad una videocamera e ad uno schermo TV o catturata in formato digitale e vista/manipolata in seguito. Tubo rX fascio IB paziente monitor Il tubo intensificatore di brillanza (IB) La funzione del tubo IB è quella di trasformare, amplificare e trasportare a distanza l’informazione posseduta dal fascio radiante che emerge dal paziente. Il tubo intensificatore di brillanza (IB) E’ costituito da un tubo cilindrico in vetro sotto vuoto, avvolto da una guaina metallica protettiva. Tubo in vetro sotto vuoto Il tubo intensificatore di brillanza (IB) SCHERMO PRIMARIO SEZIONE ACCELERATRICE SCHERMO SECONDARIO SCHERMO PRIMARIO Strato SCINTILLATORE Strato FOTOCATODICO FOTOCATODO D’INGRESSO o SCHERMO PRIMARIO. Costituito da uno strato SCINTILLATORE. (cristalli di solfuro di zinco e cadmio o ultimamente fosfori di ioduro di cesio) Strato scintillatore Tubo in vetro sotto vuoto L’immagine radiologica (fascio emergente dal paziente) viene trasformata in un’immagine luminosa.. Fotoni luminosi Raggi X Fotocatodo o strato fotocatodico (antimonio e cesio) adeso allo strato scintillatore tramite un sottile strato adesivo trasparente. Strato scintillatore Strato fotocatodico Il FOTOCATODO, quando colpito dai fotoni luminosi, emette per effetto termoelettrico degli elettroni, proporzionalmente alla quantità di fotoni luminosi incidenti (l’immagine luminosa viene trasformata in un’immagine elettronica). Fotoni luminosi elettroni Raggi X fotocadoto scintillatore SCHERMO SECONDARIO o fosforo d’uscita, di ridotte dimensioni con fosfori costituiti da microcristalli. Schermo secondario Raggi X Un cilindro metallico (anodo) collegato al polo positivo di un generatore di corrente continua ad alta tensione. Il cilindro metallico (catodo, polo negativo) è situato attorno allo schermo fotocatodico. Catodo Raggi X Anodo Tra il fotocatodo e il secondario è disposta una serie di elettrodi cilindrici portati a potenziali elettrici diversi e scalari, con la funzione di focalizzare il flusso di elettroni, agendo come lenti elettrostatiche focalizzanti. elettrodi Raggi X Gli elettroni generati dal fotocatodo e accelerati dalla differenza di potenziale esistente fra anodo e catodo, convergono sul piccolo schermo focalizzati dalle lenti elettrostatiche. fotocatodo Raggi X Sul piccolo schermo si forma l’immagine precedentemente prodotta sul primario, identica, ma capovolta, più piccola e rinforzata nella sua luminosità di alcune migliaia di volte. ingresso uscita L’immagine ottenuta sullo schermo secondario dell’IB viene indirizzata tramite un obiettivocollimatore ai vari distributori ottici. Obiettivo-collimatore I distributori ottici sono costituiti da una torretta contenente uno specchio inclinato, montato su di un dispositivo rotante motorizzato, capace di proiettare l’immagine ricevuta su uno dei canali d’uscita. Canale d’uscita La catena televisiva TELECAMERA Cavi di collegamento e di alimentazione MONITOR TELECAMERA L’immagine viene focalizzata tramite un obiettivo sul bersaglio del tubo da ripresa, e trasformata : da immagine luminosa in immagine di cariche elettriche. obiettivo Tubo da ripresa bersaglio TELECAMERA Il bersaglio è composto da un gran numero di elementi immagine, ciascuno costituito da un fotoresistore. obiettivo Tubo da ripresa Bersaglio fotoconduttivo TELECAMERA L’immagine nello strato fococonduttivo viene esplorata (punto x punto, linea x linea) da un pennello elettronico. Pennello elettronico TELECAMERA Il pennello fornisce in uscita un segnale di tensione proporzionale all’intensità di luce che ha caricato il fotoresistore: SEGNALE VIDEO CAVO COASSIALE Trasporta il segnale video SEGNALE VIDEO MONITOR Dispositivo che converte il segnale video in un’immagine luminosa. In pratica è l’apparecchio che provvede a generare l’immagine in base al segnale ricevuto dalla telecamera o da altra sorgente Cinescopio: trasduttore elettro-ottico Tubo a vuoto, a forma di campana, costituito da: A) sorgente di elettroni Segnale video Accanto alla sorgente, nel collo del tubo, sono presenti delle griglie di accelerazione e focalizzazione del pennello elettronico. griglie Pennello elettronico Segnale video Sorgente di e- Una coppia di bobine manovra magneticamente il pennello (giogo di deflessione) griglie Segnale video bobine pennello elettronico Lo strato luminescente dello schermo del cinescopio intercetta il pennello che provoca l’eccitazione dei fosfori con l’emissione di una radiazione luminosa di intensità proporzionale all’intensità del fascio elettronico. strato luminescente griglie Segnale video bobine Nel cinescopio bianco/nero l’assenza di segnale viene interpretata come informazione NERA; il massimo segnale trasportato dal pennello viene interpretata come informazione BIANCA. griglie Segnale video bobine La variazione della velocità degli elettroni, sono pilotate dalla tensione del segnale video che viene applicata alle griglie di accelerazione. griglie Segnale video bobine La costruzione dell’immagine televisiva avviene secondo un tracciato detto reticolo o RASTER. La descrizione del raster viene detta SCANSIONE. Le righe di scansione sono 625 Europa. Normalmente la frequenza minima è di 25 Hz (625 righe per 25 volte al secondo). In USA 525 righe di scansione ad una frequenza di 30 Hz. •Schermo circolare messo a diretto contatto con IB e irradiato con un tubo radiogeno tipicamente con 0,5-2 mA e 40-50kVp. •CONTRASTO= definito come il rapporto tra la luminanza in uscita con e senza schermo. •RISOLUZIONE SPAZIALE: definita in termini di coppie di linee per mm (lp/mm) valore tipico: 4-6 lp/mm. - Vignetting: riduzione di luminosità alla periferia, dovuta ad una raccolta di luce non uniforme. - Velatura: degrado del contrasto del soggetto, dovuto a defocalizzazione dei fotoelettroni e a diffusione dei fotoni di luce. DISTORSIONE -Risulta dalla proiezione del fascio di raggi X su una superficie di ingresso curva; facilmente visualizzata prendendo l’immagine di una griglia rettangolare. -Gli elettroni nell’IB si muovono lungo cammini stabili; sorgenti elettromagnetiche esterne modificano il loro cammino, più alla periferia che al centro del tubo. Ne risulta una distorsione ad S, principalmente per tubi a grande immagine. -Il centro dell’immagine è in genere più luminoso, ha una migliore risoluzione e meno distorsione. Ritardo Persistenza della luminescenza dopo che lo stimolo da raggi X è finito. Il ritardo degrada la risoluzione temporale dell’immagine dinamica. Tipici valori 1 ms. -Guadagno di luminosità G = guadagno di riduzione*guadagno di flusso Guadagno di riduzione: area di ingresso/area di uscita Guadagno di flusso: numero di fotoni generati dal fosforo di uscita per ogni fotone prodotto dal fosforo di ingresso. (Il guadagno di luminosità è stato soppiantato come stadndard dal Fattore di conversione Gx: Luminanza immagine di uscita (cd/m2) Rate dose rate raggi X di ingresso (mR/s) • • DISTORSIONE - Risulta dalla proiezione del fascio di raggi X su una superficie di ingresso curva; facilmente visualizzata prendendo l’immagine di una griglia rettangolare