Gestire i Conflitti - Università degli Studi di Messina

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Gestire i Conflitti - Università degli Studi di Messina
La mediazione come paradigma culturale di
prevenzione e riparazione della violenza
Messina
22 dicembre 2015
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di
Pace-Mediatrice dei Conflitti- Mediatrice
Familiare AIMeF-Formatrice
La mediazione come paradigma culturale
La mediazione di cui abbiamo bisogno è un
nuovo paradigma (dal greco: parà oltre
deiknyo mostro) culturale, nel senso di,
esperienza rappresentativa, di
«cambiamento» per una nuova «narrazione
del sé» nella relazione
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di
Pace-Mediatrice dei Conflitti- Mediatrice
Familiare AIMeF-Formatrice
Distinguiamo conflitto e violenza
CONFLITTO
• contrasto/opposizione che
esclude componenti di
dannosità permanente
• distinzione tra problema e
persona
(comportamento/idea)
• pluralità dei punti di vista
• manutenzione della
relazione= competenza
relazione
VIOLENZA
• danno permanente in
un’altra persona
• identificazione del
problema con la persona
• eliminazione del problema
con la persona
• rottura della relazione =
incompetenza relazionale
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di
Pace-Mediatrice dei Conflitti- Mediatrice
Familiare AIMeF-Formatrice
IL CONFLITTO SOSTENIBILE



Uno stato della relazione: una forma evoluta
di relazione finalizzata all’apprendimento di
“competenze sociali”
Processo che struttura e ri-struttura relazioni
perché il conflitto è una relazione trattabile,
gestibile.
Momento di apprendimento e di
trasformazione (valenza maieuticaeducativa del conflitto).
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
STRATEGIE DI GESTIONE DEL
CONFLITTO
Tra le strategie di gestione del conflitto in
situazioni di grande disordine la regola
eteronoma non funziona;
è preferibile il patto come percorso di
condivisione fondato sulla fiducia, in cui la
regola è:
 la formalizzazione del patto
 fondata su una relazione paritaria
 l’effetto di un reciproco riconoscimento di
bisogni e interessi
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
So-stare nel mezzo




"dividere per metà , aprire nel mezzo“, stare
nel mezzo;
“mettere in relazione (logica) un termine
con un altro”;
ri-comporre, ri-organizzare la relazione
processo mirato a fare evolvere
dinamicamente una situazione di conflitto,
aprendo canali di comunicazione che si
erano bloccati.
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
La risorsa della mediazione


Strumento di educazione alla percezione
(rectius, riconoscimento) del conflitto come
opportunità di crescita e di cambiamento:
valore “trasformativo”del percorso
mediativo
Occasione per negoziare e ri-organizzare le
relazioni, affidata all’autonomia delle parti in
conflitto, le quali scelgono di farsi
accompagnare da un terzo imparziale
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
Approccio "funzionalista"
alla mediazione



la mediazione è utile per abbassare i costi
connessi ad azioni legali e al ricorso al
giudice,
ma le persone coinvolte non hanno modo di
individuare una soluzione da sole;
Il mediatore quindi gestisce il rapporto e il
conflitto, indica soluzioni in modo strategico,
conduce alla soluzione del problema.
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
Approccio trasformativo alla
mediazione



Lo scopo dell'approccio trasformativo non è
strumentale, non è cioè in primo luogo trovare (e al
più presto) una soluzione al conflitto;
ma aiutare le persone a comprendere davvero il
punto di vista dell'altro oltre le cornici di ciascuno;
solo come conseguenza di ciò si avrà la soluzione
del conflitto;
l’esito auspicato è quindi la ri-attivazione della
comunicazione e l’apprendimento di una nuova
modalità di stare nella relazione
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
Presupposti antropologici
dell’approccio trasformativo

Gli essere umani non nascono sempre il giorno in cui le
loro madri li danno alla luce, ma la vita li costringe ancora
molte volte a partorirsi da sé. (G. G. Marquez)

ogni essere umano ha in sé le risorse per risolvere problemi e
conflitti, anche se a volte può aver bisogno dell'aiuto di un
terzo per svilupparle e individuarle;
ogni essere umano desidera vivere in pace con gli altri e con
la propria idea di se stesso;
ogni essere umano desidera venir preso sul serio e rispettato
dagli altri, e non venir svalutato.


Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
La mediazione
è un’esperienza inclusiva di scoperta
della “comune umanità”
è un fatto comunitario/sociale perché,
come il «conflitto», ci attraversa; così
la mediazione «sta» nella dimensione
esistenziale come scelta (possibile) di
cambiamento
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
Jacqueline Morineau



Jacqueline Morineau, è un’archeologa francese, che ha fondato (1984) e
dirige a Parigi, il CMFM - Centre de Médiation et de Formation à la Médiation,
che riceve l’incarico (1984) di attuare il primo esperimento di mediazione
penale per la procura del tribunale di Parigi. Il CMFM ha effettuato mediazioni
nei campi: penale, sociale, familiare, scolastico. Successivamente anche in
collaborazione con il Ministero della Giustizia.
Gli obiettivi del CMFM di Jacqueline Morineau, sono essenzialmente quello di
sviluppare nell'individuo lo “spirito della mediazione,” ovvero, quel “saper fare”
e quel “saper essere” nel quotidiano per poter vivere meglio insieme, nel
rispetto delle differenze di ognuno e quello di incentivare la pratica della
mediazione come “fatto sociale”, per poter offrire questa esperienza a
tutti quelli che ne hanno bisogno.
Essere mediatore per Jacqueline Morineau è divenire un “artigiano di pace”,
non eccezionalmente, ma quotidianamente, in ogni situazione della vita.
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
La MU secondo il modello di
Jacqueline Morineau

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
La mediazione diviene uno spazio per accogliere il disordine e
rigenerare le relazioni a partire da una maggiore e più profonda
conoscenza di se stessi.
Si tratta di una proposta che parte dall'idea di uomo greco, costituito
da soma, psiche, pneuma (spirito).
La mediazione umanistica, secondo l’intuizione e nell’esperienza
della sua “ideatrice”, J. Morineau, rappresenta, prima ancora che un
metodo di gestione del conflitto, un approccio alla vita, che pone al
centro la persona con i suoi bisogni umani più profondi. "La
mediazione è una forma di guarigione, di scoperta di se stessi".
J.M.
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
(segue) La mediazione umanistica secondo
il modello di Jacqueline Morineau

L'obiettivo della M.U. è invece quello di
lavorare sulla parte più profonda, e
spesso sconosciuta, dell’individuo che il
conflitto porta alla luce e che ha a che
fare con una ricerca personale dell'uomo
rispetto ai bisogni esistenziali ed alla vita.
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Accogliere il grido esistenziale
Nella mediazione umanistica si ha la possibilità di
 approfondire la conoscenza di sé nel conflitto
con l’altro
 ascoltare il proprio grido esistenziale prima di
poter accogliere quello altrui
 gettare la «maschera» e di-svelarsi
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Aspetti caratteristici della
mediazione umanistica
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La sospensione del giudizio
La giusta distanza e il potere dello
sguardo
Il silenzio e la postura
La comunicazione a specchio
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La MU e la tragedia greca
Il processo della mediazione si articola in alcune fasi, secondo il percorso della
tragedia greca, che il mediatore utilizza per accompagnare i confliggenti verso la
possibilità della trasformazione:
1. la teoria: esposizione del vissuto (narrazione) da parte di entrambi i
confliggenti, possibilità di sentirsi ascoltato senza essere giudicato;
2. la crisi: secondo passo verso l’autenticità in cui si manifesta la vergogna e la
fragilità dell’essere umano, il grido del bisogno esistenziale;
3. la catarsi: apertura all’incontro e al riconoscimento dell’altro/a (gratitudine e
perdono); trasformazione del conflitto ovvero «man-tenere tutto unito»
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AIMeF-Formatrice
IL MEDIATORE
(cosa fa il mediatore?)
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Facilita la comunicazione
Conduce il percorso
Garantisce l’equilibrio delle parti: equi-distante ed
equi-vicino
Addestra alla cooperazione e sollecita la creatività
Aiuta nella definizione degli accordi
Non esprime giudizi né valutazioni
Non consiglia né rappresenta gli interessi di una
delle parti
È tenuto alla riservatezza
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Specificità della mediazione
Relazione d’aiuto
mediazione
obiettivo
Curare disagio
Occuparsi della
Tutela legale
relazione conflittuale
in vista della sua
trasformazione
contesto
privato
privato
Pubblicogiurisdizione
ruolo
aiutare
educare
difendere
riferimenti
vissuti
Emozioni-punti di
vista-bisogniinteressi-progetto
posizioni-diritti
azioni
passato
futuro
giudizio
oggetto
Io-noi
Relazione
conflittuale
fatti
esito
Consapevolezza/RiSoluzione del
disagio
Trasformazione
della relazione
e/oAccordi Win-win
sentenza
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di Pace-Mediatrice
dei Conflitti- Mediatrice Familiare AIMeF-Formatrice
diritto
Travolti da un insolito destino…restare
genitori e…figli!
La mediazione familiare consente alle
persone di transitare dalla condizione di
coppia coniugale e quella di coppia
genitoriale
perché
 Rappresenta un’opportunità di
trasformazione del conflitto coniugale e di ricostruzione della relazione in senso
generativo.

Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
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Il paradosso della mediazione
familiare

la ri-generazione del legame di coppia

il dis-velamento del fine (genitoriale)
dell’alleanza originaria
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I vantaggi dell’affido condiviso



assicurare il diritto del minore alla bigenitorialità
ri-disegnare il “modello” di famiglia
separata
accogliere i bisogni e personalizzare le
risposte
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
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Il valore preventivo della
mediazione familiare

La «cura preventiva» è rappresentata
dalla riappropriazione del proprio sé
autentico in una relazione nuova e
dalla possibilità di compiere scelte
autodeterminate
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
Il valore preventivo della
mediazione familiare
•
La lettura dei casi concreti di conflitto ad oltranza da
parte dei genitori, agiti senza "esclusione di colpi" e delle
devastanti conseguenze sulle persone coinvolte e, in
particolare dei minori, suggerisce come sia sempre più
importante cercare di agire prima (ex ante e non ex
post).
•
La "cura preventiva" è rappresentata da un nuovo e
concreto rapporto/valore relazionale dei genitori. Essi, in
forza di una nuova consapevolezza comprendono come
la loro collaborazione nella genitorialità e la necessaria
circolarità della relazione con i figli, sia indispensabile
per attenuare il malessere sofferto e derivante dalla
separazione dei genitori.
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
Dare parola alla sofferenza per
trasformarla e ri-generare la relazione


L’elemento fondamentale per i bambini
e per i genitori è permettersi di
soffrire, poiché solo in questo modo è
possibile superare il dolore della
separazione.
Scoprire che non si smette di essere
genitori in termini di affettività,
responsabilità e collaborazione tra ex
coniugi.
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
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Giustizia riparativa
Il reato è la violazione dell’identità
personale e sociale
la rottura di un patto fiduciario
La m penale mira a: dare voce alla
vittima, responsabilizzare il reo, riparare
la relazione (vittima –reo) e il legame
sociale
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
La mediazione penale
un percorso nel quale le parti (vittima, autore,
comunità) che hanno un interesse ad
affrontare gli effetti che derivano dalla
commissione di un reato, si riuniscono per
gestire attivamente le conseguenze,
promuovendo un’attività di riparazione del
danno causato dal reato stesso (Marshall,
1998).
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
AIMeF-Formatrice
Segue La mdiazione penale
uno spazio e un tempo in cui, in presenza di
un mediatore o di un gruppo di mediatori, il
dialogo tra il reo e la vittima conduce entrambi
ad uno scambio di sofferenze, di emozioni, di
affetti e di sentimenti che possono portare ad
un nuovo livello di riconoscimento e di
condivisione di sé stessi, dell’altro e della
collettività.
Dott.ssa Francesca Panarello-Giudice di PaceMediatrice dei Conflitti- Mediatrice Familiare
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