4 scelta disegno 2015

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4 scelta disegno 2015
METODOLOGIA DELLA
RICERCA
4 – Scelta del disegno
DISEGNI QUANTITIVI
Prof. Paolo Chiari
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
Università di Bologna
STUDIO CLINICO
STUDIO CLINICO e CECITA’
• STUDIO CLINICO: esperimento rigorosamente controllato
e eticamente progettato, nel quale i soggetti che
partecipano vengono assegnati alle diverse modalità di
intervento in modo simultaneo (nello stesso lasso di tempo),
in maniera aleatorie e nel contempo supervisionati in modo
simultaneo.
• STUDI SPERIMENTALI: In epidemiologia, studio clinico
controllato con distribuzione aleatoria. Il ricercatore
manipola le condizioni di ricerca e distribuisce i gruppi in
modo aleatorio. L’obiettivo degli studi sperimentali è stimare
l’efficacia di un intervento preventivo, di cura o
riabilitazione.
• APERTO: manca la cecità
• A SINGOLO CIECO: studio nel quale il soggetto, ma
non l’operatore, ignora quale dei due possibili trattamenti
riceve.
• A DOPPIO CIECO: studio nel quale il soggetto e
l’osservatore ignorano il trattamento somministrato.
• A TRIPLO CIECO: studio nel quale il soggetto
partecipante, l’investigatore osservatore e l’investigatore
STUDIO CLINICO e TRATTAMENTO
STUDIO CLINICO e PARTECIPANTI
• INCROCIATO (CROSSOVER): studio clinico nel quale
ogni individuo riceve in modo consecutivo ognuno dei
trattamenti sottoposti a studio.
• PARALLELO: studio clinico nel quale ogni gruppo di
pazienti riceve simultaneamente un solo trattamento.
• SEQUENZIALE: studio clinico nel quale le osservazioni
si valutano mano a mano che si verificano ed il numero
totale di partecipanti non è predeterminato, ma dipende
dai risultati accumulati.
• ESPLICATIVO: studio il cui obiettivo è acquisire
conoscenze scientifiche e spiegazioni biologiche
sull’efficacia ignota. Si realizza solitamente nelle prime
fasi dello sviluppo di un farmaco, con criteri di inclusione
restrittivi, al fine di ottenere un campione di partecipanti
omogeneo, rappresentativa solamente di determinati
sottogruppi di popolazione di grandezza limitata.
• STUDIO PILOTA: applicazione iniziale, su piccola scala,
di un protocollo di studio, al fine di verificare se il progetto
è adeguato, stabilirne la fattibilità o ricavare informazioni
che permettano di determinare la grandezza del
campione dello studio definitivo.
che analizza i dati ignorano il trattamento ricevuto .
STUDIO CLINICO e PARTECIPANTI
• PRAGMATICO: studio il cui obiettivo è conoscere gli
effetti di un trattamento sulla popolazione generale. Si
realizza solitamente nella terza fase dello sviluppo di un
farmaco, con criteri di inclusione limitati, al fine di
ottenere un campione di partecipanti rappresentativo
della popolazione.
• DI n = 1: studio nel quale tutta la popolazione si limita a
un paziente e nel quale l’ordine di amministrazione dei
trattamenti comparati si determina in modo aleatorio.
N of 1 trial - Case study con trattamento
OGGI!
N1
M1
T
M2
Case study osservazionale
OGGI!
Tempo 1
Misura
variabile
N1
Tempo 2
Misura
variabile
N1
Tempo 3
Misura
variabile
N1
Tempo 4
Misura
variabile
N1
Tempo 5
Misura
variabile
N1
Osservazione
STUDIO CLINICO e CENTRI
Case study
Sperimentazione
Case study
Dissipazione effetti
Controllo
M3
M4
Intervalli temporali equivalenti
• UNICENTRICO: è lo studio realizzato da un
solo ricercatore o gruppo di ricerca in un centro
ospedaliero o extra ospedaliero.
• MULTICENTRICO: è lo studio “realizzato in 2 o
più centri con un protocollo identico ed un
coordinatore che si incarica della elaborazione
di tutti i dati e dell’analisi dei risultati”.
STUDIO DESCRITTIVO
• Studio progettato unicamente allo scopo di
descrivere la distribuzione di certe
variabili, senza occuparsi
dell’associazione tra queste.
• Generalmente è un progetto trasversale.
Descrittivo
Definizione
Fenomeno
di interesse
Misurazione
Descrizione
Variabile 1
Desc. Variabile 1
Variabile 2
Desc. Variabile 2
Variabile 3
Desc. Variabile 3
Variabile n
Desc. Variabile n
Interpre tazione
Interpretazione
dei significati
Sviluppo di
ipotesi
Descrittivo comparativo
Definizione
Descrizione
Misurazione
Interpre tazione
Comparazion
e dei gruppi
sulle variali
selezionate
Interpretazione
dei significati
Gruppo 1
Variabili
misurate
Descrizione
Gruppo 2
Variabili
misurate
Descrizione
Sviluppo di
ipotesi
STUDIO OSSERVAZIONALE
• Studio epidemiologico analitico nel quale il
ricercatore non determina l’assegnazione dei
soggetti a ciascun gruppo, ma si limita a
registrare (osservare) quello che avviene nella
realtà.
• Può essere di coorti, caso-controllo o
trasversale.
STUDIO OSSERVAZIONALE
STUDI TRASVERSALI
• a) studi osservazionali descrittivi: si realizza quando
si hanno poche informazioni sulla comparsa, storia
naturale o determinanti di una malattia.
• b) studi osservazionali analitici: uno studio analitico
(eziologico) si sviluppa quando si conoscono dati
sufficienti sulla malattia prima della ricerca, in modo che
esistono già ipotesi stabilite a priori e che queste
possono essere comprovate nello studio.
• Sono gli studi nei quali i dati di ogni soggetto
rappresentano essenzialmente un momento del tempo.
• Questi progetti non permettono di abbordare lo studio di
una presunta relazione causa-effetto.
• Gli studi trasversali sono per definizione descrittivi.
• Strategia epidemiologica nella quale si registrano
osservazioni su numerosi fattori nello stesso momento
per poi comparare tali fattori tra di loro.
Disegno trasversale
STUDI TRASVERSALI
Tempo 1
Misura variabile
• La presenza o meno di una malattia e di altre variabili
(oppure, se sono quantitative, il loro livello) sono
determinate in ogni soggetto.
• L’analisi dei risultati si può effettuare in due modi: per
comparazione di tutte le variabili negli individui che
soffrono la malattia di interesse, paragonandoli a quelli
che non la soffrono, oppure per comparazione della
prevalenza della malattia in differenti sottogruppi della
popolazione.
Campione 1 (senza lesione)
Tempo 1
Misura variabile
OGGI!
Campione 2 (stadio 1)
Tempo 1
Misura variabile
Campione 3 (stadio 2)
Tempo 1
Misura variabile
Campione 4 (stadio 3 …)
Studi trasversali
STUDI LONGITUDINALI
• Vantaggi
•
•
•
Relativamente semplici da condurre
Forniscono una buona immagine dei bisogni di salute della popolazione in un
particolare momento (descrittivi)
Sono usati anche per analizzare possibili associazioni fra esposizione e
outcome (anche multipli).
• Svantaggi
•
•
•
•
•
Selezione si un campione non rappresentativo della popolazione (selection
bias)
Essendo basati su casi prevalenti (esistenti) più che su casi incidenti (nuovi
casi), sono di valore limitati per indagare le associazioni causali
Non sono utili per indagare fenomeni rari o di breve durata, ne per indagare
esposizioni rare
E’ necessaria molta cura nella predisposizione e standardizzazione degli
strumenti di indagine
Cautela nell’inferenza causale se sono raccolte dallo stesso soggetto sia le
informazioni sullo stato di salute sia quelle della pregressa esposizione (bias
di informazione).
• Sono studi nei quali esiste un lasso di tempo tra le
distinte variabili, in modo che si possano stabilire tra le
stesse variabili una relazione temporale.
• Possono essere descrittivi o analitici.
• Negli studi analitici si deve considerare se la sequenza
temporale è dalla causa alla soluzione (studi
sperimentali e studi di corte), oppure dalla risoluzione
alla causa (studi caso-controllo).
STUDI LONGITUDINALI
•
•
•
•
Disegno longitudinale
Si considera non descrittivo ogni studio non focalizzato su una
presunta relazione causa-effetto, ma i cui dati siano usati a fini
puramente descrittivi.
Questo tipo di studi è utile per generare ipotesi eziologiche che si
dovranno contrastare in seguito con studi analitici.
Si considera analitico ogni studio che valuta una presunta relazione
causa-effetto.
Il presunto agente casuale può essere sia un fattore che si sospetta
possa portare eziologicamente ad una malattia sia un trattamento
per prevenire o migliorare una situazione clinica.
Disegno longitudinale e Trend
analisi
Tempo 1
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 2
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 3
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 4
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo n.
Misura
variabile
Gruppo 1
OGGI!
Tempo 1
Misura
variabile
Gruppo 1
OGGI!
Tempo 2
Misura
variabile
Gruppo 2
Tempo 3
Misura
variabile
Gruppo 3
Tempo 4
Misura
variabile
Gruppo 4
Tempo n
Misura
variabile
Gruppo n
Previsione
Tempo 1
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 2
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 3
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 4
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 5
Misura
variabile
Gruppo 1
OGGI!
STUDIO ANALITICO
• Studio progettato per esaminare associazioni, il cui
obiettivo finale è di solito identificare o misurare gli effetti
dei fattori di rischio o di interventi specifici sulla salute.
• Gli studi analitici possono essere studi clinici controllati,
studi di coorte, studi casi-controlli o studi trasversali.
• 24) STUDIO PROSPETTICO:
• Studio nel quale i pazienti sono inclusi a partire dal
momento in cui si decide il suo inizio.
• 25) STUDIO RETROSPETTIVO:
• Studio nel quale i dati raccolti si riferiscono ad eventi che
si sono verificati.
STUDI CASI-CONTROLLI
• Questo tipo di studio identifica persone con una malattia
(o altre variabili di interesse) e le paragona ad un gruppo
di controllo appropriato che non presenti la patologia.
• Si esamina, con paragoni, la frequenza di esposizione a
questo o altri fattori tra i casi ed i controlli. È uno studio
osservazionale analitico che permette di studiare la
relazione causa-effetto.
• Se la frequenza di esposizione o la causa è maggiore
nel gruppo dei casi della malattia rispetto ai controlli,
possiamo affermare che esiste una associazione tra la
causa e l’effetto.
STUDI CASI-CONTROLLI
• La misura di associazione che quantifica l'associazione
è chiamata “odds ratio” (OR).
• Studio nel quale persone, con una determinata malattia
o sintomo (casi), sono comparate con altre che non
presentano la malattia o sintomo oggetti di studio
(controlli), per quanto riguarda una precedente
esposizione a fattori di rischio.
• In uno studio di casi e controlli si esamina una sola
malattia, però vari fattori di rischio o esposizione.
Studio casocaso-controllo
Disegno retrospettivo
•
•
Caso-controllo
Tempo 5
Misura
variabile
Casi
Tempo 4
Misura
variabile
Casi
Tempo 3
Misura
variabile
Casi
Tempo 2
Misura
variabile
Casi
Tempo 1
Misura
variabile
Casi
Tempo 5
Misura
variabile
Controlli
Tempo 4
Misura
variabile
Controlli
Tempo 3
Misura
variabile
Controlli
Tempo 2
Misura
variabile
Controlli
Tempo 1
Misura
variabile
Controlli
•
•
•
•
•
•
•
•
Vantaggi
Efficienti in termini di tempo e costi (relativamente alle coorti
prospettiche)
Consentono di indagare contemporaneamente diverse esposizioni
Molto utili per esaminare fenomeni rari o con lunghi periodi di
latenza
Svantaggi
Difficile la selezione accurata di casi e, soprattutto, controlli
Difficile ottenere misure precise, accurate e non affette da bias della
pregressa esposizione (bias di informazione)
Può essere difficile stabilire la sequenza temporale fra esposizione
ed outome (reverse causality)
Non sono utili per studiare esposizioni rare
Non si possono ottenere stime dell’incidenza dell’outcome in esposti
e non esposti.
STUDIO DI COORTE
STUDIO DI COORTE
• Nell’esercito romano, una centuria era formata da 60
soldati. Due centurie formavano un manipolo. I manipoli
potevano essere di astati (soldati giovani e meno esperti,
forniti di lancia o spada, con armamento leggero), di
principi (soldati con vari anni di servizio e molte
campagne militari) oppure di triari (veterani).
In accampamento o in marcia formavano le coorti,
composte da un manipolo di astati, un manipolo di
principi ed una centuria di triari, cioè 300 soldati.
• La epidemiologia adottò questo termine per riferire l’idea
di un avanzamento simultaneo, nel tempo, di un gruppo
di individui definiti dal possedere una caratteristica o un
gruppo con caratteristiche comuni.
La caratteristica comune suole essere l’esposizione ad
un fattore (ambientale, farmacologico, lavorativo, ecc.).
La parola coorte si utilizza per designare un gruppo di
soggetti con una caratteristica o un insieme di
caratteristiche in comune che sono monitorate nel
tempo.
Necessitano di un grande numero di casi (300 o più).
Disegno longitudinale prospettico
analitico
STUDIO DI COORTE
• Si tratta di un progetto di analisi osservazionale
longitudinale, in cui si comparano due coorti che
differiscono per la loro esposizione al fattore di studio,
per valutare una possibile relazione causa-effetto.
• Studio nel quale le persone sottoposte ad una
determinata esposizione o trattamento sono comparate
con persone non trattate o non esposte.
• Ci sono studi do coorte prospettici e retrospettivi; per
questo motivo il termine non è sinonimo di “studio
prospettico”.
Disegno longitudinale prospettico
analitico
Coorte
Tempo 1
Misura
variabile
Esposti
Tempo 2
Misura
variabile
Esposti
Tempo 3
Misura
variabile
Esposti
Tempo 4
Misura
variabile
Esposti
Tempo 5
Misura
variabile
Esposti
Tempo 1
Misura
variabile
Non esposti
Tempo 2
Misura
variabile
Non esposti
Tempo 3
Misura
variabile
Non esposti
Tempo 4
Misura
variabile
Non esposti
Tempo 5
Misura
variabile
Non esposti
OGGI!
Coorte
Tempo 1
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 2
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 3
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 4
Misura
variabile
Gruppo 1
Tempo 5
Misura
variabile
Gruppo 1
OGGI!
Studi di Coorte
• Vantaggi:
- possibilità di studiare diversi outcomes per la stessa
esposizione
- calcolo dell’incidenza e del rischio relativo fra gruppi
di esposti e non esposti
• Svantaggi:
- possono essere molto costosi e di lunga durata
- il rilevamento dell’outcome può essere influenzato
dalla conoscenza dello stato di esposizione del
soggetto (bias di informazione)
- le perdite di follow-up possono indurre un bias di
selezione
OGGI!
Coorte concorrente
Studio controllato randomizzato
Studio controllato randomizzato
• È uno Studio nel quale i pazienti sono assegnati in modo
casuale per ricevere un intervento clinico.
• Uno di questi interventi sarà lo standard di paragone o di
controllo.
• Il controllo può essere una pratica standard, un placebo
o nessun tipo di intervento.
• Non è possibile sottovalutare l’importanza di avere un
gruppo di controllo.
• Si tratta di una sperimentazione clinica che prevede
almeno un test di trattamento e un trattamento di
controllo, registrazione simultanea e follow up dei gruppi
controllo e di studio, ed in cui vengono selezionati i
trattamenti che si somministreranno con un
procedimento casuale, così come l’uso di una tabella
numerica casuale.
• Le assegnazioni del trattamento usando numeri
selezionati casualmente si chiamano semplicemente uno
STUDIO CLINICO CONTROLLATO.
Studio controllato randomizzato
• Gli studi controllati randomizzati (randomized controlled
trial) sono tra gli strumenti più semplici e più efficaci nella
ricerca clinica.
• Gli studi controllati randomizzati sono esperimenti
quantitativi, comparativi, controllati nei quali i ricercatori
studiano 2 o più interventi su una serie di individui che li
ricevono in modo casuale.
• Gli studi controllati randomizzati si utilizzano per
verificare l’efficacia mentre si evitano alcuni fattori. Gli
studi possono essere aperti, nascosti o in doppio cieco.
Solo post test con gruppo di studio
Variabile indipendente
OGGI!
Trattamento
•
•
•
Studio randomizzato per blocchi
Pre-test
Var. dipendente Var. indipendente
Var. dipendente
Trattamento
Post-test
OGGI!
Post-test
Trattamento: spesso ex post facto
Gruppo sperimentale: tutti quelli che ricevono il trattamento ed il
post-test
Pre-test e comparazione: inferenza sulla popolazione
PrePre-test e PostPost-test con gruppo di controllo
Var. dipendente Var. indipendente
Variabile dipen dente
Pre-test
Var. dipendente
Trattamento
Post-test
OGGI!
Pre-test
•
•
•
Post-test
Pre-test
Trattamento: sotto controllo del ricercatore
Assegnazione: randomizzazione
Gruppo di controllo
Pretest/post-test
con gruppo
controllo
•
•
•
•
RCT
Post-test
Trattamento: sotto controllo del ricercatore
Assegnazione: randomizzazione per blocchi
Gruppo di controllo
Controllo dei fattori confondenti
R block T
CLASSIFICAZIONE DEI TIPI DI STUDIO
Clinical trials
• Vantaggi:
- RCT è il paradigma dello studio analitico, perché sono
rispettati al meglio i principi dell’inferenza statistica
• Svantaggi:
- problemi etici (l’esperimento è eticamente permesso
quando l’aderenza al protocollo non è in conflitto con
gli interessi dei soggetti)
- compliance
- spesso di difficile organizzazione, di lunga durata e
costosi.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
a) studi descrittivi trasversali:
studi di prevalenza
serie di casi trasversali
valutazione di prove diagnostiche
studi di concordanza
b) studi descrittivi longitudinali:
studi di incidenza
descrizione degli effetti di un intervento non deliberato
descrizione della storia naturale
Studi descrittividescrittivi-osservazionali
CLASSIFICAZIONE DEI TIPI DI STUDIO
•
•
•
•
•
•
c) studi analitici osservazionali:
sequenza causa-effetto: studi di coorte
sequenze effetto-causa: studi di caso-controllo
d) studi analitici sperimentali:
studi controllati
studi non controllati
Esaminare una sequenza nel tempo?
NO
SI
Un gruppo?
Seguono gli stessi soggetti nel tempo?
NO
SI
Descrittivo
comparativo
Descrittivo
NO
SI
Dati raccolti nel
tempo?
Singola unità di
studio?
SI
NO
Trasversale
Burns N. Grov e K.G.
The practice of
Nursing Research
2009 Saunders
Studia eventi
suddivisi nel
tempo?
Trend analisi
NO
SI
Longitudinale
Case study
Prospettico?
Retrospettivo?
Serie storiche
Studi sperimentali
Compara gruppi?
SI
NO
Solo post test
con gruppo di
studio
Adattato da:
Burns N. Grov e K.G.
The practice of
Nursing Research
2009 Saunders
Misure ripetute?
SI
NO
Pretest/posttest con
gruppo
controllo
(RCT)
DISEGNI QUALITATIVI
NO
Esamina l’effetto di
variabili confondenti?
SI
Misure
ripetute
(sorveglianza)
R block T (età
o sesso o
patologie
concomitanti)
Disegno emergente
• Gli studi qualitativi adottano una modalità
di disegno emergente. Questo si evolve
a mano a mano che i ricercatori assumono
decisioni sulla base delle nuove
informazioni acquisite. Riflette l’esigenza
dei ricercatori di condurre un indagine che
si basi sulla realtà e sul punto di vista delle
persone.
Caratteristiche comuni
• E’ flessibile, si adatta a quanto si
apprende con la raccolta dati.
• Richiede la combinazione di più strategie
(triangolazione).
• Coinvolgimento intenso del ricercatore e
tempi lunghi.
• Analisi continua dei dati.
Intervento, controllo e cecità
Confronto
• La ricerca qualitativa è non-sperimentale.
• La ricerca qualitativa non concettualizza le
variabili dipendenti e indipendenti.
• Raramente utilizza il cieco.
• Non controlla il campione e l’ambiente di
studio.
• In genere non vengono svolti confronti tra
gruppi perché l’intento è di descrivere e
spiegare in modo completo un fenomeno.
• Tuttavia qualunque descrizione necessità
di confronti e nell’analisi dei dati per
determinare se le categorie sono sature
occorre paragonare questo con quello.
Tempi
Causalità
• Anche la ricerca qualitativa può essere
trasversale con un unico momento di raccolta
dati, oppure longitudinale con più momenti di
raccolta dati per osservare l’evoluzione di un
fenomeno.
• La maggior parte è retrospettiva, ovvero una
situazione nel presente stimola l’indagine sui
fattori che si sono verificati in precedenza.
• C’è chi sostiene l’inapplicabilità della
causalità al paradigma costruttivista
(Lincoln e Guba 1985).
• Altri sostengono l’utilità della ricerca
qualitativa per comprendere relazioni
causali (Huberman e Miles 1994).
• Nella piramide delle evidenze è posta alla
base (con molte critiche!)
Causalità
• Gli studi qualitativi approfonditi rivelano
modelli e processi che possono suggerire
interpretazioni causali.
• Queste possono essere sottoposte a
verifiche più sistematiche con l’ausilio di
metodi di indagine più controllati.
Approcci
•
•
•
•
Etnografico
Fenomenologico
Storica
Grounded Theory
Etnografia
Etnografia
• Indagine qualitativa che mira a descrivere
e interpretare una cultura ed un
comportamento culturale.
• Cultura come modo di vivere di un gruppo
di persone, ovvero ai modelli e alle
strutture simboliche (valori, norme, ecc.)
che danno rilevanza alle loro attività.
• Nasce con l’Antropologia ed è rivolta ad
analizzare la visione olistica di una cultura.
• Macroetnografia: descrivere la cultura dei
Maori in Nuova Zelanda.
• Microetnografia: descrizione focalizzata di
un piccolo gruppo come descrivere la
cultura di un reparto.
Etnografia
Etnografia
• Esempio di ricerca etnografica focalizzata:
MacKinnon (2011) ha esplorato con un
approccio etnografico il lavoro degli
infermieri in contesti rurali, con particolare
attenzione agli aspetti di salvaguardia
della sicurezza dei pazienti.
• Prospettiva emica: riguarda il modo in cui i
membri di una cultura considerano il
proprio mondo, è il punto di vista interno.
• Prospettiva etica: l’interpretazione
dall’esterno delle esperienze di quella
cultura.
• Lo sforzo è rivolto ad acquisire una
prospettiva emica su una cultura.
Etnografia
Fenomenologia
• Ricercano informazioni sul comportamento
culturale (quello che fanno), sugli artefatti
culturali (ciò che credono ed utilizzano) e
sul discorso culturale (quello che dicono).
• Strategie: osservazione partecipante e
informatori chiave.
• E’ un approccio finalizzato ad esplorare e
comprendere le esperienze di vita
quotidiana delle persone.
• Nasce dalle discipline psicologiche e
filosofiche (Husserl ed Heidegger).
• Approccio descrittivo.
• Approccio interpretativo o ermeneutico.
Fenomenologia
• E’ un approccio finalizzato ad esplorare e
comprendere le esperienze di vita
quotidiana delle persone.
• Nasce dalle discipline psicologiche e
filosofiche (Husserl ed Heidegger).
Fenomenologia
• La fenomenologia parte dal presupposto che
esista un’essenza, una struttura essenziale, che
è possibile comprendere.
• L’essenza è ciò che rende un fenomeno quello
che è e senza il quale non sarebbe quello che è.
• L’esperienza vissuta da significato alla
percezione che ogni persona ha di un
particolare fenomeno.
Fenomenologia
Fenomenologia
• L’esperienza vissuta si indaga attraverso 4
aspetti.
• Spazio vissuto o spazialità.
• Corpo vissuto o corporeità.
• Tempo vissuto o temporalità.
• Rapporto umano vissuto o relazionalità.
• I dati provengono principalmente da interviste in
profondità.
• I partecipanti sono pochi, 10 o anche meno.
• Non si limita a raccogliere le informazioni dai
partecipanti ma attraverso la partecipazione,
l’osservazione e la riflessione si sforzano di
sperimentare il fenomeno.
Fenomenologia
Fenomenologia
Approccio descrittivo (Che cosa sappiamo come
persone?)
• Sospensione del giudizio: mettere fra parentesi
le proprie credenze ed opinini.
• Intuizione: ricettivi verso i significati attribuiti al
fenomeno da chi ha vissuto l’esperienza.
• Analisi: estrazione di informazioni significative,
loro categorizzazione e comprensione dei
significati fondamentali del fenomeno.
• Descrizione: capire e definire il fenomeno.
• Esempio fenomenologico descrittivo.
• Porter et al. (2012) hanno studiato con
modalità longitudinale donne anziane
costrette a casa, focalizzando su come le
donne intendevano ottenere velocemente
aiuto in casa in caso di bisogno.
Fenomenologia
• Approccio interpretativo (Che cosa è
l’essere?)
• L’esperienza vissuta è di per sé un
processo interpretativo e l’ermeneutica
(comprensione) è una caratteristica
fondamentale dell’esistenza umana.
Fenomenologia
• Non prevede la sospensione del giudizio (non è
ritenuto possibile, si è sempre nel mondo!).
• Presuppone una comprensione a monte del
ricercatore.
• Il testo dell’intervista viene avvicinato con
apertura e disponibilità a capire ciò che il testo
può dire.
• Per capire si possono usare testi integrativi
come romanzi, poesie ed altre espressini
artistiche.
Fenomenologia
Grounded Theory
• Esempio fenomenologico interpretativo.
• Vatne e Naden (2012) hanno utilizzato un
approccio ermeneutico per esplorare le
esperienze e le riflessioni di 10 persone in
seguito ad una crisi suicidaria o a un
recente tentativo di suicidio.
• La Grounded Theory cerca di spiegare le azioni
delle persone dal punto di vista di chi è
coinvolto.
• Nasce dalla disciplina Sociologia.
• Il punto di partenza per comprendere le azioni è
l’identificazione del problema principale e quindi
del comportamento scelto per affrontarlo
(variabile fondamentale).
Grounded Theory
Grounded Theory
• Un tipo di variabile fondamentale è detto
Processo Sociale di Base.
• L’obiettivo della GT è identificare sia la
preoccupazione principale che il processo
sociale di base che spiega come le persone
risolvono la preoccupazione.
• Si generano categorie concettuali che integrate
fra loro formano una teoria sostanziale fondata
su dati.
• La raccolta dati, l’analisi ed il
campionamento dei partecipanti avviene
contemporaneamente e procede in modo
ricorsivo.
• Si utilizza il confronto continuo, le
interviste in profondità e l’osservazione
partecipata ma anche documenti già
disponibili.
Grounded Theory
Ricerca storica
• Esempio di Grounded Theory.
• Lundh et al. (2012) l’hanno usata per
comprendere il processo di sospensione del
fumodal punto di vista dei pazienti con BPCO.
L’analisi dei dati proveniente da interviste
condotte su 18 pazienti ha portato alla
definizione di una teoria che ha messo in luce i
fattori legati alla decisione di smettere di fumare,
includendo le strategie costruttive e distruttive.
• La ricerca stiruca è la raccolta sistematica
e la valutazione critica dei dati che
riguardano gli eventi del passato.
• Comprende principalmente dati qualitativi
(narrativi) ma a volte può comprendere
anche l’analisi statistica di dati quantitativi.
Ricerca storica
Ricerca storica
• Utilizza dati scritti come diari, lettere,
giornali, documenti medici o legali, ma
anche documenti visivi come fotografie e
filmati.
• La ricerca storica è interpretativa e
descrive ciò che è accaduto ma anche
come e perché è successo.
Studi qualitativi descrittivi
• Molti studi non rivendicano particolari radici
disciplinari o metodologiche e vengono definiti
studi qualitativi descrittivi.
• I ricercatori specificano semplicemente di avere
condotto uno studio qualitativo, un’indagine
naturalistica o un’analisi del contenuto di dati
qualitativi (esempio, analisi di temi che
emergono dal contenuto di una narrazione).
• Esempio di ricerca storica.
• Cannolly e Gibson (2011) hanno condotto
uno studio storico sul ruolo svolto dagli
infermieri nella cura della tubercolosi
pediatrica tra il 1900 ed il 1935 in Virginia.
Studi qualitativi descrittivi
• Esempio di studio qualitativo descrittivo.
• Stewart et al (2012) hanno indagato
l’impatto biopsicosociale dell’epatite C
cronica, oltre alle capacità di gestione
(coping) ed alla ricerca di aiuto di qiesto
tipo di pazienti. Sono state condotte
interviste approfondite con 13 pazienti, 5
epatolgi e 2 counselor.
Ricerca-azione partecipata
• E’ strettamente collegata alla ricerca critica1 ed
alla ricerca femminista2. Si basa sul principio
secondo cui produrre conoscenza possa essere
un atto politico e utilizzabile per esercitare
potere. I ricercatori che lo usano lo fanno
solitamente con gruppi o comunità vulnerabili al
controllo e all’oppressione esercitata da un
gruppo dominante.
Paolo Chiari
Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche
[email protected]
www .unibo.it
Ricerca-azione partecipata
•
1
Ricerca critica. Nasce negli anni ’20 da gruppi
di studiosi tedeschi marxisti. Il ricercatore svolge
una critica della società e immagina nuove
possibilità (cambiamento di tipo sociale e
politico).
• 2 Ricerca femminista. Simile alla precedente ma
focalizzata sulla dominazione di genere e sulla
discriminazione delle società patriarcali