IMPLANTOLOGIA DENTALE, DUBBI E VERITA`.
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IMPLANTOLOGIA DENTALE, DUBBI E VERITA`.
Oggi parliamo di… IMPLANTOLOGIA DENTALE, DUBBI VERITA’. E Dott. Marco Cavallari Quando nei primi anni 60 il padre fondatore dell’implantologia moderna, il Prof Branemark, (nella fredda Svezia sempre così all’avanguardia nel Mondo per i programmi di prevenzione e cura delle patologie dentali), comprese che era possibile sostituire un dente perduto con una finta radice in grado di sostenerne uno nuovo, certamente non immaginava dove avrebbe potuto portare la sua geniale intuizione. Oggi, dopo più di quarant’anni trascorsi da quei giorni di grande fermento del mondo odontoiatrico, centinaia, forse migliaia di studi condotti in tutte le parti del pianeta hanno inequivocabilmente dimostrato che tale intuizione era fondata su principi biologicamente corretti. L’evoluzione dell’idea del Prof. Branemark ha riguardato nel corso degli anni materiali e forme dell’impianto, senza mai smentire il concetto secondo il quale l’utilizzo mediante limatura di denti sani come elementi di sostegno per la sostituzione di quelli mancanti rappresenta un danno biologico assolutamente e deontologicamente inaccettabile. Le funzioni dei tessuti dentali, conservati nei limiti delle proprie capacità di opporsi alla loro perdita per cause naturali, vanno ben al di là del sorriso o della masticazione dei cibi; basti pensare alla enorme rappresentazione che la nostra bocca possiede a livello della corteccia cerebrale, la più alta e nobile struttura del corpo umano. L’obiettivo primario per la salute dei nostri denti è quindi rappresentato dal mantenimento di una funzione che ne conservi l’integrità strutturale, di posizione, di forma, poiché il progetto della natura (che dobbiamo imitare) è quello di finalizzare ogni struttura al mantenimento di un equilibrio corporeo complessivo necessario al raggiungimento di uno stato di benessere. Ogni qual volta un incidente di percorso ci conduca alla perdita di uno o più elementi dentari noi dobbiamo semplicemente riconquistare l’equilibrio perduto cercando di imitare la natura. Un impianto non è altro che una piccola vite in titanio, (universalmente accettato come il materiale più biocompatibile), inserita dopo la realizzazione di una sede adeguata ove uno spazio è stato lasciato libero dal dente perduto. Tale procedura è oggi considerata di elezione da tutto il mondo odontoiatrico, che in Italia ha raggiunto livelli di competenza e professionalità tra i più qualificati al mondo. Un impianto può essere inserito con una semplice anestesia locale, in un tempo molto breve, (pochi minuti) ed una volta divenuto il sostituto della nostra radice sorreggerà per tantissimi anni il dente che avevamo perso svolgendone egregiamente il lavoro in tutta sicurezza. Non esiste concettualmente il “rigetto di un impianto” e non vi sono persone che godano di una buona salute, più o meno adatte a riceverlo di altre; semplicemente la natura talvolta commette un errore, costruendo attorno al nostro impianto un tessuto molle (tessuto fibroso), inadatto a fissarlo per poter sostenere il dente protesico. Tuttavia questo errore accade statisticamente in una piccolissima percentuale di casi, tra il 2 e il 5%, e ciò è testimoniato da almeno 20 anni di letteratura. Un impianto, quando le condizioni cliniche e anatomiche lo consentono, può essere inserito immediatamente dopo l’estrazione dell’elemento compromesso e finalizzato con una corona provvisoria soprattutto nelle aree estetiche del volto, realizzando il concetto di “carico immediato” di cui tanto si sente parlare. Oggi, anche una grande riabilitazione su impianti, di un’intera arcata, ci può consentire un carico immediato e soprattutto una funzione immediata, perché non è più pensabile che un uomo o una donna della nostra era con una vita che già di per se riduce ai minimi termini per il lavoro e gli impegni sociali il tempo da dedicare alla propria famiglia ed alla cura delle proprie necessità di svago e di riposo, sia costretto a trascorrere buona parte di questo tempo sulla sedia del dentista, affrontando innumerevoli ed estenuanti sedute per terapie che spesso assumono l’aspetto dell’accanimento terapeutico oltre ad avere costi molto importanti. Un impianto oggi non può e non deve più destare sospetti o timori, poiché le sue potenzialità terapeutiche sono immense e provate ed in mani adeguatamente allenate può diventare lo strumento perfetto per riabilitazioni rapide, razionali e sicure per tutti noi; può consentirci la sostituzione di un singolo dente o di un’intera arcata se non desideriamo avere il disagio di sostituire i nostri denti perduti con una protesi rimovibile, o l’ancoraggio di quest’ultima se già la portavamo, ed altre brillanti soluzioni per vivere meglio. Al di la del dettaglio tecnico, che tutti gli operatori del mondo odontoiatrico dovrebbero essere in grado di fornire con un linguaggio semplice ed una comunicazione efficace, ciò che più conta è che oggigiorno tutti gli utenti delle terapie dentali comprendano l’importanza di utilizzare al meglio gli strumenti che le tecnologie del futuro ci mettono a disposizione per riportare all’antico splendore ciò che la natura aveva creato ripercorrendo il suo progetto e le sue finalità, quelle di una funzione che ci conduca ad uno stato di benessere, equilibrio e serenità interiore.