16 12 14 Il Messaggero Inchiesta Mafia Capitale
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16 12 14 Il Messaggero Inchiesta Mafia Capitale
IT TAXI L’APP NOVITÀ €1,20* ANNO 136- N˚ 343 ITALIA Edizione Nazionale Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Martedì 16 Dicembre 2014 • S. Adelaide Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT IL GIORNALE DEL MATTINO L’appello Samuel Jackson: «Cantiamo contro l’intolleranza razziale» Monologo in tv Benigni show sul caso Roma e i dieci comandamenti Calcio Roma in corsa per lo scudetto in Europa League c’è il Feyenoord Guaita a pag. 25 Molendini a pag. 29 Angeloni e Saccà nello Sport L’occasione Paese Il riscatto con i Giochi e gli impegni da prendere Osvaldo De Paolini L a decisione di Mario Monti, nel febbraio 2012, di non presentare la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020, fu una decisione essenzialmente politica in un momento in cui l’Italia aveva lo spread ai massimi e stava entrando nel lungo tunnel dell’austerità. Con quella scelta il governo italiano chinò la testa contrito di fronte ai mercati e all’Europa e, dopo che il Paese si trovò a subire un pauroso crollo di credibilità, si strinse il cilicio dando avvio a una lunga fase in cui un rigore al quadrato avrebbe prevalso su ogni logica di sviluppo e di investimento. Lo stesso futuro dell’euro sembrava allora in pericolo. Mancavano infatti ancora tre mesi al «whatever it takes» di Mario Draghi, che fece cambiare bruscamente il vento, né vi erano certezze sull’orizzonte europeo, mentre la Commissione Ue e i leader europei balbettavano anziché agire. La decisione di Matteo Renzi di sostenere oggi la candidatura di Roma 2024 è anch’essa fortemente politica ma, a differenza di quella di Monti, possiede anche connotati economici. Politica perché segna la volontà di riscossa di un’Italia che, dopo aver fatto i compiti a casa (non tutti, ma certamente in misura più che sufficiente), cerca di rialzare la testa, di far valere le sue ragioni in Europa spingendo fortemente per una logica di maggiore attenzione alla crescita economica e non più soltanto di attenzione al rigore, forte anche del brillante risultato elettorale alle europee. Continua a pag. 28 Olimpiadi, la sfida di Roma Il governo lancia la candidatura della Capitale per il 2024. Malagò: trasparenza assoluta Sarà una formula low cost: coinvolte anche altre città, da Firenze a Napoli alla Sardegna ` ` Ucciso il terrorista islamico e due ostaggi ROMA Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato la candidatura dell’Italia e di Roma per le Olimpiadi del 2024. «Ci candidiamo per vincere», ha affermato Renzi nel Salone d’Onore del Coni, aggiungendo che «avremo strutture all’avanguardia grazie al made in Italy». Giovanni Malagò, il presidente del Coni, ha garantito massima trasparenza per i Giochi che saranno ospitati anche da altre città, da Firenze a Napoli, e in Sardegna. La Lega Nord ha attaccato con Salvini ricordando l’inchiesta su Mafia capitale. Santi e Ventura alle pag. 2 e 3 L’intervento I controlli Partita da giocare per vincere, con nuovo orgoglio Un commissario setaccerà tutti gli appalti Ignazio Marino Alberto Gentili L iamo agli inizi, nulla è definito», dice il sottosegretario Graziano Delrio. E Luca Lotti sostiene che «è presto per dirlo». A pag. 2 a sfida di portare le Olimpiadi a Roma, nel 2024, è una di quelle partite da giocare per vincere e non solo per partecipare. Continua a pag. 28 «S Renzi vede Prodi per due ore tra Quirinale e disgelo nel Pd Segnale del premier a Berlusconi. Oggi parla Napolitano ` Sydney, finisce nel sangue l’assedio del caffè: 3 morti SYDNEY L’Australia si è trovata faccia a faccia con il terrorismo di matrice islamica. Un “lupo solitario” di origini iraniane si è barricato in una cioccolateria nel cuore finanziario di Sydney all’interno della quale c’erano 17 persone. Dopo alcune ore è scattato il blitz delle squadre speciali dell’antiterrorismo. L’uomo è morto, anche due ostaggi hanno perso la vita. Barocci, Pompetti e Romagnoli alle pag. 12 e 13 ROMA Due ore di colloquio tra Renzi e Prodi. E tutti gli osservatori, di fronte all’incontro avvenuto all’indomani delle critiche anti-uliviste del premier, hanno collegato il colloquio con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Ma Prodi ha affermato: «Io sono fuori dai giochi. Non aspiro al Colle. E non mettetemi in questa corsa perché non ci voglio stare». Le note ufficiali sostengono che si è parlato di economia e di politica internazionale. Oggi gli auguri di Napolitano alle alte cariche dello Stato. Il dibattito sul successore divide Forza Italia. Cacace e Conti alle pag. 4 e 5 Kerry, superscorta a pranzo Roma diventa come Bogotà Mario Ajello R oma come Bogotà. O come Karachi? O come Beirut? Oppure Roma come qualsiasi altra capitale da mondo coloniale, e da romanzo spionistico-politico di Graham Green («L’americano tranquillo») o di Eric Ambler, in cui appena arriva il delegato statunitense viene militarizzata la città che lo ospita, con gli agenti della sicurezza dappertutto? Più o meno così, ieri, è stata Roma. E tutto per colpa di un piatto di pasta che John Kerry, segretario di Stato americano, all’ora di pranzo si è andato a gustare da Tullio. Continua a pag. 28 ACQUARIO VERSO IL SUCCESSO Buongiorno, Acquario! La vita con Saturno in dissonanza non è mai facile, ma ricordiamo che per voi transita nel campo del successo, siete quindi sempre in tempo per ottenere un premio per il vostro talento e impegno. Tra una settimana Saturno entra in Sagittario, aprirà nuove strade professionali e anche sentimentali, se volete. Auguri. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 37 Inchiesta Mafia Capitale Truffa con nave fantasma, sei arresti Cantone: anche il dipendente denunci Sara Menafra P ersino una nave affondata nell’agosto del 2013, la Victory I, era tra i «clienti» del gruppo d’affari arrestato ieri che comprendeva anche alcuni militari della Marina. A pag. 10 Cifoni, Mangani, Marincola e Pierucci alle pag. 10 e 11 10 Primo Piano Martedì 16 Dicembre 2014 www.ilmessaggero.it Soldi per rifornire una nave fantasma ecco come la gang truffava la Marina Arrestate 6 persone, tra loro 3 ufficiali. Affare da 7 milioni grazie a false attestazioni sul carburante. Il battello era affondato nel 2013 ` L’INCHIESTA ROMA Persino una nave affondata nel settembre 2013, la Victory I, era tra i «clienti» del gruppo d’affari arrestato ieri che comprendeva anche alcuni militari della Marina. La nave risultava rifornita sia prima sia dopo il naufragio, tanto che, i dieci indagati a vario titolo per truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture hanno guadagnato illecitamente da una vendita complessiva di 9.623.560 chili, un «profitto ingiusto» di 7 milioni e mezzo di euro. GLI ARRESTATI Agli arresti sono finiti Mario Leto e Sebastiano Distefano, rispettivamente capitano di Corvetta della Marina Militare, capo deposito della direzione di commissariato militare marittimo di Augusta, e primo maresciallo della Marina militare, capo reparto del reparto combustibili, insieme al maresciallo Salvatore Mazzone. Ordinanza di custodia cautelare anche per Lars P. Bohn, titolare dell’appalto della Difesa con la sua Supply as, e i broker Massimo Perazza e Andrea D’Aloja. Proprio Perazza, detto «Massimo il romanista», aveva rapporti con Roberto Lacopo, proprietario del distributore di benzina di Corso Francia che era poi il vero quartier generale del Nero Massimo Carminati. L’INCHIESTA L’indagine del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma parte da un accertamento presso lo Stato maggiore della Marina militare dello scorso 30 gennaio. L’analisi dei riscontri cartacei dimostra che tra il 5 aprile 2012 e il 18 dicembre 2012 sulle carte della Marina ri- sultano dodici rifornimenti presso il deposito Augusta San Cusumano, per un quantitativo di 11mila tonnellate metriche e una spesa pari a quasi 9 milioni di euro. Le banche dati, però, hanno traccia solo di tre forniture mentre quelle alla Victory 1, affondata nel 2013, non sono mai state effettuate. Il gip Alessandro Arturi sottolinea che una delle caratteristiche principali di questa organizzazione è la sua capacità di lavorare parallelamente lecitamente ed illecitamente, su un «doppio binario»: «Il programma criminale è maturato all’interno delle dinamiche attuative di un ordinario regolamento contrattuale, in base al quale la O. W. Supply ha assunto l’obbligo di provvedere all’appovvigionamento di carbu- rante in favore di unità navali». E quindi Bohn, Perazza e D’Aloja sono quindi gli organizzatori dell’organizzazione criminale, «in ragione del ruolo apicale che svolgono nella struttura societaria lecita». Proprio perché conoscevano la struttura militare sapevano come muoversi e incontrare i militari, ospitati in alberghi romani come l’Atahotel di Villa Pamphili e il Visconti Palace Hotel, per non dare nell’occhio. Proprio la capitale, anche in questo caso, era «il cuore pulsante della consorteria criminale» LA REPLICA La Marina Militare intende costituirsi parte civile «contro questi pochi individui i quali, se confermate le accuse, con il loro operato danneggiano l'immagine e il prestigio di tutto il personale della Forza Armata che compie quotidianamente il proprio dovere, anche a rischio della vita, con onore ed abnegazione al servizio della Nazione». Si legge nel comunicato in merito ai tre militari arrestati nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. «Come sempre aggiunge - la Marina Militare è, e sarà, al fianco della magistratura e delle forze dell'ordine per sradicare la corruzione ovunque essa si annidi». GLI INDAGATI LA FORZA ARMATA: «COME SEMPRE SAREMO AL FIANCO DELLA MAGISTRATURA PER SRADICARE LA CORRUZIONE» Intanto ieri, il gip Flavia Costantini ha sottoposto a interrogatorio di garanzia Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero i due calabresi arrestati la settimana scorsa e accusati di aver fatto da tramite tra la Mafia Capitale e la ndrangheta. Entrambi, hanno deciso di non rispondere alle domande del gip e nei prossimi giorni potrebbero presentare istanza di riesame. Sa. Men. © RIPRODUZIONE RISERVATA La nave Victory 1 al centro della colossale truffa, come appare sul sito della compagnia MT Group Indagato il direttore del Tempo «Favoreggiamento? Era lavoro» L’INFORMATIVA ROMA Carminati sapeva che lo stavano per arrestare, tanto che nei giorni che hanno preceduto il blitz, cambiava continuamente domicilio. Secondo gli inquirenti, ad avvertirlo che stavano arrivando le ordinanze di custodia cautelare sarebbe stato il suo sodale Salvatore Buzzi. Il Nero, poi, sarebbe stato allertato da tutta l’attenzione dei massmedia intorno alla sua casa nel periodo precedente all’operazione del Ros. Il ras delle coop è in macchina con l’amico quando gli dice dell’arrivo dei provvedimenti restrittivi, gi racconta poi di averlo saputo da Gianmarco Chiocci, direttore del quotidiano Il Tempo. Scrivono i pm in una informativa depositata al gip di Tivoli che ha proceduto al primo fermo del boss: «Il 14-10-2014 Buzzi faceva presente a Carminati di aver ricevuto notizie in merito alle indagini dal direttore del quotidiano “Il Tempo”, con cui Buzzi stesso intratteneva costanti rapporti ba- ARRESTATO Salvatore Buzzi CHIOCCI PRECISA: «SONO TRANQUILLO PERCHÈ HO SOLO ESERCITATO LA MIA PROFESSIONE DA PERSONA PERBENE» sati su reciproci interessi. A seguito della conversazione, Carminati metteva in atto condotte elusive di eventuali attività intercettive e di pedinamento, mostrando di versare in un chiaro stato di agitazione». I magistrati aggiungono anche che «La tensione di Carminati era alimentata dalla continua pressione mediatica nei suoi confronti: era oggetto di un servizio giornalistico realizzato dalla trasmissione "Ballarò". Mentre Marco Iannilli gli aveva riferito che dei giornalisti della testata avevano effettuato delle riprese all'esterno della villa di Sacrofano... E un nuovo sopralluogo, questa volta della trasmissione “Annozero”, veniva registrato la mattina del 19 novembre». Chiocci, ora indagato, replica alle accuse: «Apprendo di essere indagato per favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. Sono tranquillissimo perché questa mia attività di favoreggiamento - evidentemente - consisterebbe, non so in quale modo, nell'esercizio della mia libera attività di giornalista che svolgo allo stesso modo, cioè da persona perbene, da oltre 25 anni. Sono naturalmente a disposizione degli inquirenti in ogni momento, se mai lo dovessero ritenere opportuno». «Il piano criminale potrebbe coinvolgere alti poteri» `Le conclusione del gip: «Richieste di gasolio oltre il reale fabbisogno» LE CARTE ROMA Potrebbe arrivare anche più in alto all’interno degli uffici della Marina militare, l’inchiesta del pm Mario Palazzi che ieri ha portato a sei arresti compresi tre militari, due dei quali graduati. A lasciar credere che il giro potrebbe essere più ampio, sono le carte di Mafia criminale, in cui gli stessi protagonisti degli arresti di ieri organizzano un traffico di carburanti venduti alla Marina ma acquistati illecitamente tramite un ufficiale romano compiacente, Attilio Vecchi, che però allo stato non risulta nella lista degli indagati. POCHI CONTROLLI Come scriveva ieri il gip Alessandro Arturi, «la concreta praticabilità del programma criminale ideato sottende l’ineludibile realizzazione di passaggi preliminari involgenti possibili responsabilità di altri soggetti e centri di poteri istituzionali, allo stato non attinti dalla presente indagine». E’ un sospetto che potrebbe non reggere alla prova dei fatti, aggiunge il magistrato. Anche se, «sembra incontestabile che la simulazione delle consistenti forniture sia state resa possibile dalla preliminare formulazione di richieste per quantitativi complessivamente ampiamente esorbitanti dal reale fabbisogno del porto di Augusta». IL PETROLIO DI MALTA I casi, insomma potrebbero essere molti. Uno emerge da un’informativa del Ros depositata nell’indagine Mondo di Mezzo in cui si parla di una vere e propria «importazione di carbolubrificanti» venduti alla Marina. Un giro d’affari che avrebbe portato in Italia gasolio proveniente da Malta, tramite navi provenienti dalla Romania e persino dalla Libia. Nel giro d’affari, oltre a quelli arrestati ieri sarebbe stato coinvolto anche un ufficiale in servizio a Roma. Stando all’in- formativa del 18 giugno 2013, Perazza avrebbe fatto da tramite tra alcuni venditori internazionali e Attilio Vecchi, «ufficiale della Marina militare italiana con ufficio presso la Sezione pianificazione operativa e addestramento ubicato presso il ministro della Marina, il quale manteneva stretti rapporti anche con Sebastiano Di Stefano e Mario Leto (arrestati ieri)». Perazza si sarebbe occupato di organizzare l’incontro in albergo tra Distefano, Leto e Vecchi. E anche se Vecchi avrebbe rifiutato di incontrare i due provenienti da Augusta (al telefono li definisce «pagati e fritti»), l’accordo sarebbe stato in ogni caso chiuso e la «consegna di denaro a Di Stefano e Leto» CARBURANTE MALTESE ARRIVAVA VIA MARE DA LIBIA E ROMANIA NEL GIRO D’AFFARI ANCHE UN MILITARE IN SERVIZIO A ROMA avvenuta, scrive il Ros. Con la prospettiva, dice Perazza al telefono di avere come nuovi fornitori «Marina Militare e Guardia di Finanza». Dopo l’appuntamento in albergo infatti, Perazza si lamenta proprio col titolare del distributore di Corso Francia, Roberto Lacopo. Perazza: «Io sapevo che c’avevo una cosa da risolvere, che avevo quelli da giù che venivano per il lavoro (riferendosi ai due militari giunti da Catania ndr). Lo sai quanto mi ha dato?»; Lacopo: «4mila già lo so». SERVONO ABITI BORGHESI Gli arresti effettuati ieri dalla Guardia di Finanza. A sinistra un frame da un video della Gdf, in cui si vede il citofono della sede della società che ha operato la maxifrode sull’acquisto di carburanti per le navi della Marina Militare Vecchi viene attivato anche quando la Marina cerca di trasferire Distefano. Gli incontri si sarebbero susseguiti uno dopo l’altro quasi sempre a Roma. Con l’unica accortezza di evitare gli abiti militari. Tanto che in qualche occasione, gli incontri avvengono direttamente all’aeroporto di Fiumicino, tanto che Di Stefano spiega che preferiva ripartire «perché non aveva abbigliamento borghese», sintetizza il Ros. Sara Menafra © RIPRODUZIONE RISERVATA 11 Primo Piano Martedì 16 Dicembre 2014 www.ilmessaggero.it Opere d’arte false e orologi tutti gli affari di Carminati `In un garage di un membro del clan Trovate nell’abitazione dell’ex Nar tele di gran valore, da Warhol a Pollock venticinque dipinti ancora da stimare ` GLI INTERESSI Nella foto tonda sopra: il naufragio accanto alle coste nigeriane L’annuncio di Alfano Nominata la commissione d’indagine Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha comunica ieri che il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha nominato la Commissione d'indagine incaricata dell'attività di accesso e accertamento presso il Comune di Roma Capitale. La commissione annunciata da Alfano sarà composta da quattro membri: il prefetto Marilisa Magno, dal viceprefetto Enza Caporale e da Massimiliano Bardani, dirigente del Ministero dell'Economia. © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA Che si tratti di autentica passione per l’arte o solo di affari non è ancora del tutto chiaro, ma di certo devono essere rimasti abbastanza stupiti i carabinieri del Ros quando, entrando nella casa di Massimo Carminati, si sono trovati davanti una ventina di quadri del padre della pop art Andy Warhol, e di quello dell’espressionismo astratto Jackson Pollock. Tele preziose e ancora da stimare ma che potrebbero nascondere un altro tipo di traffico: quello di opere false o rubate. In un garage a disposizione di un esponente del clan romano, Agostino Gaglianone, poi, i militari hanno trovato altre venticinque opere. Sospettano che l’ex Nar possa avergli chiesto di custodirle, forse perché sentiva che gli investigatori gli stavano addosso. Le perquisizioni hanno permesso di recuperare anche 570 mila euro in casa di Claudio Turella, ex responsabile del Servizio giardini. Una cifra incredibile, soprattutto perché tutta in contante. ROMA La reputazione è misurabile? La domanda può sembrare provocatoria se si considera che tra gli arrestati nelle inchieste Expo o Mafia Capitale c’erano nomi già noti alle cronache giudiziarie quali Primo Greganti, Gianstefano Frigerio, Salvatore Buzzi o Massimo Carminati. Insomma, se i ”soliti noti” hanno le mani in pasta negli affari illeciti, che bisogno c’è di un algoritmo che calcoli la reputazione di una persona o di una azienda? Ce n’è eccome, secondo i fondatori di Mevaluate (Mev), la prima banca etica online della reputazione, che misurerà il grado di fiducia che può essere riposto in un individuo, un'impresa, un'istituzione pubblica o privata: dalla scelta della baby sitter a quella della banca con cui contrarre un mutuo. Nessuna violazione della privacy, assicurano gli ideatori, un gruppo di informatici, esperti di diritto e consulenti d’impresa coordinati da Eduardo Marotti. L’iscrizione alla community Mev è infatti volontaria e la fase sperimentale inizia oggi. Dia, Criminalpol, cinque ministeri, tra cui Giustizia e Interni, la Presidenza del Consiglio. I lavori sono stati seguiti assieme al consorzio Cbi (590 banche associate all'Abi) e a sei aziende corporate. I ”sentito dire” o le ”chiacchiere” non sono ammessi: il sistema di rating del Mev si fonda esclusivamente su documenti verificati. In particolare, per ogni soggetto viene formulato un rating complessivo che tiene conto di cinque fattori: penale; fiscale; civile; lavoro e impegno sociale; studi e formazione (solo per i privati). Con una duplice suddivisione: in caso di reati, vertenze tra privati o ina- IL BREVETTO La domanda di brevetto è stata presentata negli Stati Uniti. E Mev già si propone come un «efficace antidoto al dilagare della corruzione, del riciclaggio e delle infiltrazione criminale nell’economia». Anche per questo, la fase sperimentale è avvenuta con la partecipazione del Ccasgo, ente pubblico multidisciplinare partecipato da dieci amministrazioni, tra cui l'Autorità di vigilanza dei contratti pubblici (ora confluita nell’Authority anticorruzione), la Direzione nazionale antimafia, la Il prospetto di Mevaluate È LA PRIMA BANCA DATI DEL GENERE, CREATA CON DIA E CRIMINALPOL: VALUTERÀ SECONDO CINQUE CRITERI SIA PERSONE CHE AZIENDE averlo». A questo punto il discorso si allarga a Marco Iannilli, commercialista finito nei guai per Fastweb e per Enav, impegnato lo scorso anno a piazzare orologi (più modesti) a mille euro contro i cinquemila del prezzo in negozio. Oggetti dei quali non è ancora del tutto chiara la provenienza. IL SOLEX A Salvatore Buzzi, l'uomo delle coop, che pure sfoggia i suoi bei orologi, il giorno del blitz di Carabinieri e Finanza gli troveranno solo «un solex», come lui stesso lo Nel grande business di Mafia Capitale, oltre agli appalti pilotati e ai politici a busta paga, Carminati e soci pare avessero anche un particolare interesse verso gli orologi, che servivano per fare regali in cambio di favori, ma anche per riciclare e ricattare. È al Nero che si rivolgono collezionisti ed estima- dempimenti verso il fisco, il punteggio sarà negativo; il punteggio positivo verrà invece riservato a lavoro, impegno civile, istruzione formazione. GLI ALGORITMI Et voilà, l’algoritmo è servito. Ma, soprattutto, chiunque potrà leggere, verificare il risultato ed eventualmente contestarlo (ovviamente con motivazioni e carte alla mano). Chissà quale punteggio avrebbe mai ottenuto Buzzi, leader delle cooperative sociali che avrebbero mascherato gli interessi di Carminati e di Mafia Capitale. Il peggior punteggio negativo, secondo il rating Mev, viene attribuito a chi ha commesso, nell’ordine, reati contro la persona, lo Stato, la pubblica amministrazione e contro il patrimonio. Buzzi uccise un suo collega di lavoro (punteggio Z, il peggiore, quello dato ai ”mostri”), ma poi venne graziato da Scalfaro. Le variabili sono pressoché infinite nella storia di ciascun individuo. E presumibilmente chi abbia un trascorso penale difficilmente accetterà di far parte di una banca etica on line. Sarà piuttosto un’occasione per le aziende che - spiega Giovanni Blasi, socio Risk della società di revisione e consulenza PwC necessitano di nuovi strumenti per migliorare l’affidabilità, aumentare la trasparenza e semplificare la gestione dei processi di selezione, controllo e monitoraggio dei fornitori, dei business partner, degli aspiranti dipendenti e collaboratori». All’elaborazione del rating provvederanno migliaia avvocati, commercialisti, notai e revisori legali abilitati da Mev e ora ribattezzati ”consulenti reputazionali”. Silvia Barocci © RIPRODUZIONE RISERVATA definisce ridacchiando. «In cassaforte infatti c'era solo quel Rolex taroccato, un Solex, e 3.800 euro riferisce Buzzi mentre viene intercettato - Per fortuna che gli altri soldi li aveva presi il giorno prima Carminati. Per quel Solex il gioielliere che me lo ha regalato aveva sborsato cinquemila euro». Sempre di orologi preziosi si occupa il clan quando deve “risarcire” - secondo gli investigatori Angelo Scozzafava, membro della commissione esaminatrice del concorso al Comune di Roma. All’uomo viene destinato come “regaletto” un orologio Bulgari da cinquemila euro suggerito da Annamaria Buzzi, alto funzionario del Mibac e sorella dell'imprenditore (estranea all’inchiesta) per ripagarlo dell’aiuto dato alla figlia e quindi nipote del ras delle cooperative. È ancora una volta Buzzi a parlarne al telefono: «Annamaria m'ha detto che glie vo' dà i soldi, gli vo' fa' un regalo....I soldi sembra corruzione invece un orologio de' Bulgari nooo». Cristiana Mangani Adelaide Pierucci © RIPRODUZIONE RISERVATA IL BUSINESS Nasce il rating anti-corruzione: misurerà la reputazione di tutti IL CASO tori per tentare di trovare sul mercato il prezioso Paul Newman, l'orologio di casa Rolex più costoso al mondo, valore tra i cento e i centodiecimila euro. L’appassionato di orologi (ancora da identificare), si rivolge a Carminati nel novembre del 2013. E gli inquirenti vengono a conoscenza della richiesta perché il Cecato lo racconta al suo amico Gaglianone: «Mi hanno chiesto di risolvere un grosso problema...Un Paul Newman - dice - Siete tutti in bianco. E quest'altro, che fa? Mi chiede un Paul Newman...Ci vorranno cinquantamila euro per BLOCCATO Un momento dell’arresto di Massimo Carminati OLTRE AGLI APPALTI LA BANDA AVEVA MOLTO INTERESSE PER I ROLEX CHE USAVA PER RIPAGARE I FAVORI Cronacadi Roma [email protected] www.ilmessaggero.it 13ºC 12ºC Il Sole Sorge 7.30 Tramonta 16.40 La Luna Sorge 01.25 Cala 13.06 Martedì 16 Dicembre 2014 Gli uffici della Cronaca sono aperti dalle 11 alle 20, via del Tritone, 152, 00187 Roma T 06/4720224 - 06/4720228 F 06/4720446 Bambino Gesù Lezione di danza con stelle e piccoli e la raccolta fondi per la nuova Tac L’evento Mostra su Zero gare digitali e sorprese dei “sorcini 2.0” La serata Pellegrini e Pennetta festa e premi con i campioni al Canottieri Aniene Mozzetti a pag. 53 Arnaldi a pag. 55 Monzone a pag. 55 Appalti, ispettori in Comune Muore in auto ma i vigili non arrivano `Mafia Capitale, partono i controlli della task force del prefetto: opereremo dietro le quinte per una buca Pronto il rimpasto: Pucci va ai lavori pubblici, Scuola e Turismo per Masini e la Marinelli ` Oggi inizierà il lavoro dei tre ispettori nominati dal prefetto Pecoraro, d’intesa con il ministro dell’Interno Alfano, per verificare l’esistenza di eventuali infiltrazioni mafiose in Campidoglio. Si tratta del prefetto Marilisa Magno, del viceprefetto Enza Caporale e di Massimiliano Bardani, dirigente di II fascia del ministero dell’Economia e delle Finanze. Intanto la nuova giunta capitolina sta via via prendendo forma: Maurizio Pucci si andrebbe a occupare di lavori pubblici, con Paolo Masini destinato alla scuola. Rossi a pag. 40 Il caso della falsa laurea Sicurezza. Agenti e blindati: città in tilt Buzzi assunse l’ex segretario di Nieri Andrea Bianchi Da un incarico importante all’altro, senza laurea ma con le amicizie giuste. Andrea Bianchi, costretto a dimettersi da capo ufficio staff del vicesindaco Luigi Nieri perché era venuto fuori che si era attribuito una laurea che non aveva, è entrato alla corte di Buzzi, in quella cooperativa 29 Giugno finita nel mirino dell’inchiesta su Mafia Capitale. Troili a pag. 43 Via libera al maxiconcorso in arrivo 242 nuovi assunti `Ok dalla giunta capitolina: La storia infinita del maxi-concorso, segnata da continui stop e ripartenze, fa un altro passo avanti. Il Campidoglio ha dato il via libera al piano e sono in arrivo 242 assunzioni. «Quest’anno con un grande sforzo siamo riusciti a raggiungere la quota del 60 per cento del blocco del turn over», annunciano da palazzo Senatorio. Porte aperte dunque per quasi 250 nuovi dipendenti comunali, ma sono ancora tantissimi quelli che restano in attesa: erano ben 1.995 i vincitori del concorsone indetto nel 2010 dall’allora sindaco Alemanno e poi bloccato da Marino per sospette irregolarità. Le nuove assunzioni dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno, ma la giunta ha deliberato il piano anche per il 2015 e il 2016. Lombardi a pag. 47 Federica, i social contro l’ex: «Solo lui sa» insegnanti e architetti, ecco chi entra L’atto Fiumicino, trascritte le prime nozze gay Piazza Navona, minacce all’assessore: ti ammazzo «Ti ammazzerò di botte». Frase choc di uno degli ambulanti della Befana di piazza Navona rivolta all’assessore municipale. Larcan a pag. 48 Anche il sindaco di Fiumicino sfida il prefetto di Roma e, sulle orme del collega capitolino, trascrive il matrimonio gay contratto all’estero tra Claudio Schirru e Renan Santos Ribeiro. La cerimonia della registrazione si è svolta ieri nella saletta della sede comunale, dove si celebrano abitualmente i matrimoni, davanti al sindaco Esterino Montino. Serenelli a pag. 46 John Kerry scortato in centro, nel tondo uomini armati (FOTO BARILLARI) John Kerry sbarca a Roma strade bloccate dalla scorta Bogliolo a pag. 45 Davide Desario POLIAMBULATORIO DIAGNOSTICA STRUMENTALE VISITE SPECIALISTICHE Orario di apertura Il Centro Medico Michelangelo è aperto dal Lunedì al Venerdì dalle ore 08:00 alle ore 20:00 con orario continuato. Il Sabato è aperto solo la mattina, dalle ore 08:00 alle ore 13:00. Centro Medico Michelangelo 16, Via Mario Musco Scala D - 00147 Roma Tel. 06.54.06.300 fax 06.54.07.892 www.centromedicomichelangelo.it Cinese, pakistana, ucraina: trattoria “glocal” Roma è bellissima ma le sue specialità gastronomiche non sono da meno dice il capo delegazione cinese @camcomroma L illy ha gli occhi a mandorla. Un’età indefinita. Quel suo viso che «non riesci ad imparare» non fa trasparire i sacrifici, le gioie e i dolori di una vita passata all’ombra del Colosseo. Lilly è venuta con il marito negli anni Ottanta. Ha cominciato a lavorare come lavapiatti in una trattoria a due passi da Fontana di Trevi. Piano piano ha imparato la lingua ma soprattutto le specialità della Capitale. E così è arrivato il giorno che è stata promossa cuoca: e giù a preparare Amatriciana, Cacio e pepe e Carbonara. Nel frattempo è diventata mamma di una bambina. Con il proprietario della trattoria, però, non andavano più d’accordo. E così Lilly, suo marito e un altro dipendente italiano hanno investito tutti i loro soldi e hanno aperto un altro ristorante. L’entusiasmo per la nuova avventura è stato subito spento da una terribile scoperta: una malattia inguaribile ha colpito il marito. Lui, per cercare di curarsi, è tornato in Cina ma non ce l’ha fatta. Da Monteverde fino a Ostia per i rilievi su un incidente mortale, perché la pattuglia dei vigili di zona è impegnata a transennare una buca. È successo l’altra notte tra via dei Romagnoli e via Guido Calza: la vittima è Roberto De Nicola, 45 anni, residente sul litorale romano, che a bordo di una Chrysler Voyager ha sbandato e si è schiantato contro il guard rail. Sul posto non è potuta intervenire la pattuglia di Ostia: gli agenti si stavano occupando di una voragine a Bagnoletto e si è dovuto attendere l’arrivo dei vigili di Monteverde. Azzarelli a pag. 51 Lilly è rimasta sola con sua figlia. E un ristorante a metà. Ma non finisce qui. Il socio ha deciso di abbandonare e lei ha continuato a testa bassa. E ne ha fatta di strada: ha assunto una cameriera ucraina, un lavapiatti pakistano e un’italiana come aiuto in cucina. Tra un «glazie» e un «plego» ha fatto studiare la figlia che si è laureata alla Luiss, ha trovato un buon lavoro e quest’estate si è sposata con un ragazzo italiano. Lilly ieri mi ha annunciato: «Ho venduto, so’ stanca». E quando mi ha visto dispiaciuto ha detto «Ma che te flega? Ma che te impolta? Pensa alla salute». [email protected] Solo l’ex fidanzato conosce gli ultimi istanti di vita di Federica Mangiapelo. Ne sono convinti gli amici virtuali della giovane che su Facebook si stringono alla famiglia di Federica in un abbraccio virtuale. Il social network ricorda la ragazza trovata morta all'alba del 1˚ novembre 2012 sulle rive del lago di Bracciano dedicandole sette comunità e un gruppo pubblico. Più di tredicimila followers chiedono «giustizia e verità» per Federica. Marco Di Muro, l’ex fidanzato agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario aggravato, aveva usato Facebook per insultare la famiglia della giovane, accusando i genitori di farsi pagare per le interviste. Riccioni a pag. 51 Cenone di Capodanno Ristorante da Tonino Sacrofano Taglieri di affetti misti, Bruschette con salsa di funghi e pomodori, zuppe di rape e fagioli Agnolotti al ragù & Gnocchi con speck, carciofi e salsicce Arista al forno con patate alla brace & Spiedini alla brace, peperoni e pancetta con insalata Cotechino con lenticchie Acqua, vino della casa, dolci, caffè, amaro & Prosecco... per brindare insieme al nuovo anno!! 50,00 € a persona Per i bambini sotto ai 12 anni 50% o menù bambini. -Bruschetta con prosciutto, agnolotti al pomodoro, hamburger e patatine fritte. La serata sarà animata da musica dal vivo fino alle ore 02:00. 40 Martedì 16 Dicembre 2014 www.ilmessaggero.it Cronaca di Roma Il giorno degli ispettori Campidoglio ai raggi x Pronta la nuova giunta Il bilancio «Tassa sui camionbar quindici volte più cara» «Sulla tassa dei camion bar ho avuto un piccolo dispiacere: non è stato accolto il provvedimento di giunta dall’assemblea capitolina. Adesso, siccome sono testardo, nel bilancio 2015 la moltiplico per 15 e vediamo come va a finire. Qualcuno se ne farà una ragione». Ignazio Marino rilancia la sua battaglia contro gli ambulanti nel centro storico, nell’ambito di un bilancio di previsione 2015 che è atteso all’approvazione della giunta entro la fine della settimana. Con l’obiettivo di portare la manovra in assemblea capitolina a gennaio, per il voto definitivo. «Così Roma ritorna alla normalità», sottolinea il sindaco. `Pucci ai Lavori Pubblici, la Marinelli prende il Turismo alla Danese delega alla Casa e Masini si occuperà di Scuola L’INCHIESTA Partiranno da Ostia e dai dipartimenti più soggetti a possibili interessi criminali: politiche sociali, ambiente e lavori pubblici. Obiettivo dichiarato: verificare entro la metà di febbraio - anche se la legge darebbe loro tre mesi di tempo, rinnovabili per altri tre - se nel Campidoglio vi siano state infiltrazioni di tipo mafioso, tanto da giustificare l’adozione di un provvedimento di scioglimento dell’amministrazione comunale. Oggi inizierà il lavoro dei tre ispettori nominati ieri dal prefetto Giuseppe Pecoraro, d’intesa con il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Si tratta del prefetto Marilisa Magno, del viceprefetto Enza Caporale e di Massimiliano Bardani, dirigente di II fascia del ministero dell’Economia e delle Finanze. L’arrivo dei funzionari sancirà l’avvio del procedimento di accesso agli PARTONO LE VERIFICHE DEI FUNZIONARI INVIATI DAL PREFETTO: DAL SOCIALE AL VERDE SOTTO OSSERVAZIONE GLI APPALTI SOSPETTI atti, deciso dopo l’esplosione della bufera di Mafia Capitale. I TEMI Sotto osservazione sarà tutto il funzionamento degli uffici, con particolare riguardo alle modalità di preparazione dei capitolati d’appalto. Altro settore sul quale i commissari presteranno grande attenzione è quello dei lavori assegnati con il metodo della somma urgenza, come la riparazione di buche o gli interventi in caso di ondate di maltempo. Palazzo Senatorio ha assicurato la massima collaborazione, nel clima che ha portato più volte Ignazio Marino a incontrarsi con il procuratore capo Giuseppe Pignatone, fornendo anche documenti utili alle indagini. Il sindaco domani sarà ascoltato alla commissione parlamentare Antimafia e consegnerà al presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone il dossier, elaborato dall’assessore al bilancio Silvia Scozzese, con circa un centinaio di appalti «sospetti». IL RIMPASTO L’annuncio ufficiale probabilmente arriverà domani, anche perché il chirurgo dem sta aspettando il via libera del Csm per nominare il magistrato Alfredo Sabella nuovo assessore alla legalità. Ma la nuova giunta capitolina sta via via prendendo forma. Domenica l’annuncio dell’ingresso di Francesca Danese alle politiche sociali: prenderà anche la delega alla casa, lasciata vacante dalle dimissioni di Daniele Ozzimo, mentre Giovanna Marinelli potrebbe unire cultura e turismo. Quest’ultima competenza sarà quindi sottratta a Marta Leonori, che resterà assessore al commercio, nonostante le prese di posizione in suo favore dei rappresentanti di categoria, a partire dal presidente di Federalberghi, Giuseppe Roscioli. Per completare i dodici della sala delle Bandiere stanno risalendo le quotazioni di Maurizio Pucci, attualmente nel Gabinetto del sindaco, con Roberto Tricarico come prima alternativa. Pucci si andrebbe a occupare di lavori pubblici, con Paolo Masini destinato alla scuola. Per Alessandra Cattoi si prefigurerebbe quindi un pacchetto di deleghe, dalle politiche comunitarie allo sport, con lo sguardo rivolto alla candidatura olimpica del 2014. Intanto il neo assessore alle politiche sociali nega di aver mosso critiche al suo predecessore: «Ognuno si impegna secondo il proprio stile e Rita Cutini l’ha fatto con onestà - spiega Danese - Fare l’assessore ai servizi sociali a Roma è una sfida enorme». Fabio Rossi © RIPRODUZIONE RISERVATA I carabinieri dopo le perquisizioni a Palazzo Senatorio Magno: «Lavoreremo dietro le quinte» LA TASK FORCE Serietà, consapevolezza dell’importanza del lavoro da affrontare e basso profilo, come si conviene a un alto funzionario dell’amministrazione dello Stato. A guidare il terzetto di ispettori, incaricati da ministero dell’Interno e Prefettura di eseguire l’accesso agli atti in Campidoglio, sarà il prefetto Marilisa Magno. Nata a Napoli, ha iniziato la carriera alla Prefettura di Cuneo, per poi lavorare tra il capoluogo parteopeo, Vibo Valentia e Roma. Nel 2010 è stata nominata prefetto di Trapani, ruolo che ha lasciato lo scorso anno per tornare nella Capitale, al Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. GLI ATTI Bocca rigorosamente cucita sul delicato compito che comincerà a portare avanti da oggi: «Il nostro compito è quello di lavorare dietro le quinte, senza clamori, seguendo con Marilisa Magno Gli 007 del Fisco indagano sui conti correnti del clan L’EVASIONE I fari degli 007 tributari si accendono sull'inchiesta Mafia Capitale. «Ci saranno senz'altro risvolti fiscali - ha detto ieri il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi. - Occorre però attendere la fine delle indagini per avere accesso ai documenti». Una dichiarazione comprensibilmente diplomatica considerata la delicatezza del lavoro che stanno affrontando gli inquirenti e tenuto conto del fatto che, in questa fase, il fisco italiano è solo spettatore rispetto alle ipotesi di reato che stanno emergendo. Gli uomini del direttore dell'Agenzia delle Entrate mantengono il più stretto riserbo sui passi che si stanno compiendo ma fonti dell'organismo affermano che gli uffici hanno già preso contatto con i IL DIRETTORE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE: «DAGLI ACCERTAMENTI EMERGONO ANCHE RISVOLTI TRIBUTARI» magistrati impegnati sui dossier per avere un quadro più chiaro delle situazione e per individuare eventuali profili di reato fiscale e tributario connessi agli eventuali risvolti penali. E' evidente, si fa notare, che solo quando l'inchiesta approderà ad una fase più avanzata (con la chiusura delle indagini ed i rinvii a giudizio) le carte potranno essere messe ufficialmente a disposizione dell'Agenzia. Ma nel frattempo il fisco ha il diritto e il dovere di muoversi per approfondire la situazione tributaria e patrimoniale degli indagati. Attività che sta già svolgendo in stretta collaborazione con gli inquirenti «anche per evitare sovrapposizioni nelle indagini». Si tratta di un comportamento del tutto legittimo, chiariscono fonti dell'Agenzia, ricordando che è prassi degli 007 tributari acquisire informazioni preventive su contribuenti che finiscono sotto i riflettori per reati penali ai quali possono associarsi comportamenti scorretti sul piano fiscale. Come nel caso della corruzione. Il lavoro dell'Agenzia è semplificato dal giro di vite che, negli ultimi anni, è stato fatto nella lotta all'evasione fiscale. Da un anno e mezzo è infatti in vigore la disposizione che consente al fisco l'accesso diretto ai conti correnti bancari degli italiani. Fino al 2013 era necessaria l’autorizzazioni da parte della magistratura. Adesso l'acquisizione dei dati su depositi e movimenti avviene automaticamente e per tutti i clienti delle banche. I dati riguardano tutti i rapporti aperti: oltre i conti, i depositi di titoli azionari, gestioni patrimoniali, fondi comuni, fondi pensione e carte di credito. Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA PERPETUAL CALENDAR precisione l’incarico che ci è stato affidato», spiega il prefetto Magno, raggiunta al telefono. I tre funzionari avranno tre mesi di tempo, rinnovabili per altri tre, al termine dei quali dovranno inviare al prefetto la relazione finale sul lavoro svolto: soprattutto, dovranno verificare l’eventuale sussistenza di condizionamenti criminali sul Comune di Roma, dopo la bufera dell’inchiesta della Procura su Mafia Capitale. «Si tratta di un lavoro complesso, che svolgeremo con la massima attenzione e senza tralasciare nulla», aggiunge la funzionaria del Viminale. Fa.Ro. © RIPRODUZIONE RISERVATA 41 Martedì 16 Dicembre 2014 www.ilmessaggero.it Cronaca di Roma SPENDING REWIEW In consiglio comunale c’è la commissione che si occupa di «analisi dello stato dell’economia romana e tutela dei consumatori»: tema sviscerato in “ben” quattro sedute in tutto il 2014, approvazioni di verbali escluse. E quella, con un mandato scaduto la scorsa estate, che aveva l’incarico di portare a fondo - con risultati non indimenticabili, a dirla tutta - un’indagine amministrativa sull’Atac e i suoi mille problemi. Per non parlare degli organi assembleari, sempre rigorosamente «speciali», che hanno come compito quello di scandagliare a fondo temi quali «legalità e diritti» e «nuove povertà e lavoro sommerso». Due commissioni che si sono riunite rispettivamente appena due e tre volte, secondo i dati raccolti dalla commissione spending review, presieduta da Daniele Frongia (M5s). Lo Statuto di Roma Capitale prevedrebbe 15 commissioni consiliari: le 12 permanenti, più o meno corrispondenti ai dipartimenti dell’amministrazione comunale, e tre speciali (trasparenza, Roma Capitale ed elette). Fatto sta che, delibera dopo delibera, proroga dopo proroga, gli organi di secondo livello dell’assemblea capitolina sono aumentati di numero, fino a diventare 23. LE SPESE A volte si tratta di organi con competenze tanto vaste da diventare fumose, come quella su «sistemi Informativi, innovazione e sviluppo della tecnologia, Smart city e beni comuni», o che portano a inutili duplicazioni del lavoro svolto da altre commissioni. Molto spesso, inoltre, i lavori sono caratterizzati da sedute deserte e da consiglieri assenti o disinteressati. Con costi che, pur essendo ben lontani da quelli che caratterizzavano i recenti trascorsi della Regione, sono assolutamente ingiustificabili. Tanto che Matteo Orfini, appena nomi- «Inutili e troppo costose» le commissioni nel mirino Dopo l’inchiesta e il diktat del reggente `Compiti “fotocopia” e sedute deserte: del Pd Orfini saranno ridotte da 23 a 16 tagli in vista per gli organi non produttivi ` Gli organismi comunali Il record Il consiglio 23 Le commissioni capitoline attuali La commissione “Legalità e diritti” si è riunita soltanto due volte in tutto il 2014 DA “NUOVE POVERTÀ” A “INNOVAZIONE”: LO STATUTO COMUNALE NE PREVEDEVA 15 MA NEGLI ANNI SONO AUMENTATE L’OPPOSIZIONE: «AVVIARE UNA VERA RISTRUTTURAZIONE, MA LA MAGGIORANZA DEVE SMETTERLA CON I FINTI ANNUNCI» nato commissario del Pd romano, ha inserito la questione nelle priorità da affrontare per dare un segnale di cambiamento dopo la bufera di Mafia Capitale: «Ho parlato col gruppo al Comune e ho chiesto di impegnarsi prima di Natale a dimezzare il numero delle commissioni», ha detto Orfini. «La riduzione servirebbe a risparmiare soldi, ma soprattutto a rendere più snello ed efficace il lavoro delle commissioni stesse - commenta Valeria Baglio, presidente del consiglio comunale - Ma serve una volontà politica e un progetto condiviso». E il centrosinistra è al lavoro per preparare una proposta da avanzare entro la fine della settimana: «Insieme al presidente della commissione spending review, Frongia, stiamo valutando la reale produttività delle commissioni - spiega il coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo - L’ideale sarebbe scendere dalle attuali 23 fino a 15-16». Maratona di tre giorni RAZIONALIZZAZIONE Proprio la commissione sulla raprima delle festività zionalizzazione della spesa è quel- 16 Il numero a cui dovranno scendere 2 Le sedute nel 2014 della commissione legalità e diritti 3 Le riunioni nell'ultimo anno della commissione sulle nuove povertà 6 I mesi di attività della commisione d'inchiesta sull'Atac Tre giorni di maratona per l’assemblea capitolina, prima dello stop per le festività natalizie. Dopo la riunione dei capigruppo di ieri la presidente Valeria Baglio ha confermato la seduta già convocata per oggi, dalle ore 9 alle ore 16, con sospensione dalle 13 alle 14,30 per la riunione della commissione Statuto della Città metropolitana. All’ordine dei lavori la delibera sulla raccolta differenziata “Verso rifiuti zero”, la destinazione ad area verde e attrezzata per il tempo libero di piazza Corazzini, a Talenti, e la dichiarazione di interesse pubblico del progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. L'assemblea sarà convocata anche domani e giovedì, dalle 9 alle 14. la che presenta i dati migliori di produttività: 21 sedute nel 2014, 60 atti protocollati e una relazione periodica pubblicata. Ma, negli altri casi, è notte fonda. «Oggi invieremo una lettera aperta a Orfini e Panecaldo - dice Frongia - per invitarli ad analizzare i nostri dati e ad avviare una vera opera di ristrutturazione di queste commissioni, troppo spesso diventate organi inutili e costosi». Alessandro Onorato sfida la maggioranza: «Noi siamo pronti a votare una drastica riduzione - affonda il capogruppo della Lista Marchini - Ma il Pd dovrebbe smetterla con i finti annunci: dalla rinuncia di Marino alla scorta, che ha sempre avuto e continua ad avere, al dimezzamento delle commissioni, che hanno aumentato grazie a delibere da loro presentate e votate in assemblea capitolina». Fabio Rossi © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA IT TAXI L’APP GRATUITA PER RICHIEDERE E PAGARE UN TAXI IN TUTTA ITALIA IT TAXI è l’APP innovativa e gratuita per iPhone e Android sviluppata nel 2012 da URI - Unione dei Radiotaxi d’Italia, che consente di richiedere e pagare il taxi nelle principali città italiane. La nuova versione di IT TAXI si arricchisce di nuove funzionalità: oltre al pagamento con carta di credito tramite PAYPAL, da oggi è possibile pagare anche con abbonamento aziendale. IT TAXI è l’unica APP che consente ai professionisti e alle aziende di avere la rendicontazione in tempo reale delle corse online, di ricevere una fattura per detrarre fiscalmente le spese taxi e di poter effettuare il pagamento a fine mese. Facile ed intuitiva, ti permette di prenotare in anticipo il tuo taxi, visualizzandone la posizione e, al termine della corsa, recensire la qualità del servizio o aggiungere il taxi tra quelli indesiderati, in modo che nelle successive richieste venga escluso dalla ricerca. Cooperativa Radiotaxi 3570 | Via del Casale Lumbroso, 167 | 00167 Roma | www.3570.it | [email protected] | OFFICIAL FAN PAGE 43 Martedì 16 Dicembre 2014 www.ilmessaggero.it Cronaca di Roma Il segretario di Nieri alla corte di Buzzi Andrea Bianchi, ex capo staff del vice sindaco, a ottobre `A gennaio è stato subito assunto dalla Cooperativa 29 giugno del 2013 fu costretto a dimettersi: la sua laurea era falsa come responsabile dell’ufficio controllo e gestione della struttura ` IL CASO Da un incarico importante all’altro, senza laurea ma con le amicizie giuste. Andrea Bianchi è uscito dal Campidoglio ed è entrato alla corte di Buzzi, in quella cooperativa 29 Giugno a cui la giunta Marino pochi giorni dopo concedeva un affitto stracciato (regolarizzandone la posizione) per il suo quartier generale di via Pomona. Quanto a Bianchi, al massimo disoccupato è rimasto un paio di mesi, il tempo di far calmare le acque. I primi di gennaio era già al lavoro a fianco a Buzzi, con un ruolo altrettanto prestigioso: capo dell’ufficio controllo gestione della coop. Solo a ottobre 2013, era stato costretto a dimettersi da capo ufficio staff del vicesindaco Luigi Nieri perché era venuto fuori che si era attribuito una laurea che non aveva. Il suo nome era finito sui giornali, «una ferita profonda», disse Nieri; poi l’anonimato, prima di andare a ricoprire un ruolo ancor più delicato e impegnativo: controllare tutto il sistema economico della cooperativa, le entrate, le uscite, il patrimonio, gli appalti. Anche stavolta senza laurea. Bianchi compare nelle intercettazioni dell’operazione Mafia capitale, nei dialoghi tra Buzzi e Carminati. Fra le molte pe- Andrea Bianchi DALLE INTERCETTAZIONI SPUNTA ANCHE IL SUO NOME FRA LE PEDINE A DISPOSIZIONE IN CAMPIDOGLIO dine a disposizione in Campidoglio spunta anche lui. Dice Buzzi: «Si però qui quando c'avemo Bianchi famo lavorà Bianchi». E prima «Me tocca riandà da quello scemo di Nieri». Il boss e il patron della 29 giugno parlano di un affare, un terreno di un ettaro da prendere, per farne un campeggio per disadattati», «potremmo prende la possibilità de fa’ un campeggio.. io una volta lo vidi... alla tenuta del Cavaliere». Quindi, Buzzi fa riferimento a «mille euro al mese» dati al capo segreteria (Franco Figurelli) di Mirko Coratti, «lui sta con me... gioca con me ormai...». Disordini in piazza LA RIUNIONE Il 3 gennaio 2014 alla riunione, nel quartier generale di Buzzi, partecipa anche Bianchi. Si parla di emergenza rifiuti («siamo stati coinvolti da Ama per la gestione della pulizia straordinaria...») ed emergenza abitativa, di affidamenti e molto altro. Buzzi inizia spiegando che con loro è presente Andrea Bianchi che ha cominciato a collaborare con loro dal giorno precedente. Ed è lo stesso Bianchi sul Magazine della cooperativa (direttore responsabile Carlo Guarany) a firmare l’articolo: Controllo di gestione, conoscere per capire, capire per migliorare. Si parla del nuovo ufficio, «una struttura delicata» visto l’implementarsi delle attività (dalla manutenzione del verde alla raccolta dei rifiuti, alle pulizie, ai servizi di segreteria e portineria fino all’assistenza). A capo dell’ufficio c’è lui, l'ex capo staff di Nieri. «E’ una ferita profonda, dichiarava Nieri dopo aver saputo che il suo più stretto collaboratore, a capo dello staff dai tempi della giunta Marrazzo, aveva presentato una falsa autocertificazione di laurea e percepiva dal Comune 115 mila euro annui. Chissà se si è aperta un' altra ferita nell'apprendere che è stato poi assorbito dal “Grande capo” Buzzi. L’ennesima ferita per questa Giunta, sempre più delegittimata, soprattutto perché conferma lo stretto legame della sinistra e del vicesindaco Nieri con la 29 giugno», dichiarano Fabrizio Santori, consigliere regionale, e Francesco Corsi, esponente del comitato DifendiAmo Roma, che chiedono le dimissioni del sindaco. Raffaella Troili © RIPRODUZIONE RISERVATA Un momento degli scontri notturni a Tor Sapienza lo scorso 10 novembre Il pm: dietro gli scontri a Tor Sapienza spunta la regia del clan di Carminati L’INCHIESTA I reati ipotizzati vanno dalla violenza privata ai danneggiamenti, fino alla resistenza a pubblico ufficiale alle lesioni. E i protagonisti dell’aggressione al centro di accoglienza di Tor Sapienza devono ancora essere identificati. Ma adesso, al vaglio del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del pm Eugenio Albamonte, c’è anche l’ipotesi che dietro i disordini e gli scontri esplosi nel quartiere e ancora forti ci possa essere una regia. Il sospetto è che l’aspra rivalità tra Gabriella Errico, che gestiva il centro per minori oramai sgomberato, e Sandro Coltellacci, arrestato nell’inchiesta su Mafia capitale, non sia casuale rispetto ai fatti. La signora Errico è già stata sentita dalla Digos, subito dopo l’esplosione della rivolta del quartiere, ma è probabile che nei prossimi giorni venga convocata in procura. LE INDAGINI Dopo gli scontri e la trasmissione di due informative dalla Questura con la descrizione dei fatti, Albamonte sta cercando di ricostruire la genesi dell’attacco a colpi di pietre, bottiglie e saluti romani. E soprattutto di stabilire il ruolo di Forza nuova, protagonista della protesta e delle tensioni, che hanno portato al trasferimento dei minori ospitati nel centro di Tor Sapienza e allo sgombero del campo nomadi di via Salviati. La testimonianza di Gabriella Errico, a questo punto, sarà fondamentale. Se non altro per stabilire se ci sia un nesso tra i recenti fatti e le minacce, a suo dire subite per anni, da Sandro Coltellacci, uno dei gestori delle coop di Sandro Buzzi. Secondo la donna una rivalità che nasce nel 2005, quando Coltellacci costituisce una coop con lo stesso nome per usurpare il palazzo concesso alla coop dal Campido- GLI INQUIRENTI INDAGANO SUI CONTRASTI TRA COLTELLACCI, UOMO DI BUZZI, E LA ONLUS CHE GESTIVA IL CENTRO PER MINORI glio e la gestione dei minori. Che ci fossero militanti di CasaPound ad assaltare il centro, per gli investigatori, è una certezza. Il movimento di estrema destra ammette di avere partecipato alle proteste ma nega il coinvolgimento negli atti violenti. Ma i militanti smentiscono di essere stati strumento di Massimo Carminati & co. «Mai conosciuto Buzzi Salvatore Buzzi di persona - dice Mauro Antonini, responsabile Cpi di Roma Est - Contro un centro per immigrati della sua coop '29 Giugno a Settecamini (altra periferia romana, ndr) abbiamo lottato fino a impedirne l'apertura pochi mesi prima. Non prendiamo ordini da nessuno». MAFIA CAPITALE La dinamica dei fatti e degli scontri non convince gli inquirenti che vogliono vederci chiaro, non è escluso che chiedano ai colleghi che indagano su Mafia capitale di trasmettere parte degli atti dai quali emergano i contrasti tra la coop ”Un sorriso”, gestita da Coltellacci, e la onlus della Errico, che ha lo stesso nome e stesso indirizzo. In un’intercettazione contenuta nell’informativa del Ros dei carabinieri si fa riferimento alla coop finita al centro dei disordini. L’8 gennaio scorso è Buzzi a parlare con Coltellacci che spiegava: «Noi revochiamo la disponibilità delle due palazzine per accogliere famiglie di sfollati di Scozzafava (direttore del dipartimento Promozione dei Servizi Sociali del comune di Roma ndr) la revochiamo e semplifichiamo tutto, poi ti spiego bene, perché ”Un sorriso” (altra coop, annota il Ros) ha offerto 800 euro, gli ho detto: ”fattelo di corsa”». Valentina Errante © RIPRODUZIONE RISERVATA