16 12 14 Il Messaggero Inchiesta Mafia Capitale

Transcript

16 12 14 Il Messaggero Inchiesta Mafia Capitale
IT
TAXI
L’APP NOVITÀ
€1,20*
ANNO 136- N˚ 343
ITALIA
Edizione Nazionale
Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma
Martedì 16 Dicembre 2014 • S. Adelaide
Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT
IL GIORNALE DEL MATTINO
L’appello
Samuel Jackson:
«Cantiamo contro
l’intolleranza
razziale»
Monologo in tv
Benigni show
sul caso Roma
e i dieci
comandamenti
Calcio
Roma in corsa
per lo scudetto
in Europa League
c’è il Feyenoord
Guaita a pag. 25
Molendini a pag. 29
Angeloni e Saccà nello Sport
L’occasione Paese
Il riscatto
con i Giochi
e gli impegni
da prendere
Osvaldo De Paolini
L
a decisione di Mario Monti, nel febbraio 2012, di
non presentare la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020, fu una decisione essenzialmente politica in
un momento in cui l’Italia aveva lo spread ai massimi e stava entrando nel lungo tunnel
dell’austerità. Con quella scelta il governo italiano chinò la
testa contrito di fronte ai mercati e all’Europa e, dopo che il
Paese si trovò a subire un pauroso crollo di credibilità, si
strinse il cilicio dando avvio a
una lunga fase in cui un rigore
al quadrato avrebbe prevalso
su ogni logica di sviluppo e di
investimento. Lo stesso futuro dell’euro sembrava allora
in pericolo. Mancavano infatti ancora tre mesi al «whatever it takes» di Mario Draghi,
che fece cambiare bruscamente il vento, né vi erano certezze sull’orizzonte europeo,
mentre la Commissione Ue e i
leader europei balbettavano
anziché agire.
La decisione di Matteo Renzi di sostenere oggi la candidatura di Roma 2024 è anch’essa fortemente politica ma, a
differenza di quella di Monti,
possiede anche connotati economici. Politica perché segna
la volontà di riscossa di un’Italia che, dopo aver fatto i compiti a casa (non tutti, ma certamente in misura più che sufficiente), cerca di rialzare la testa, di far valere le sue ragioni
in Europa spingendo fortemente per una logica di maggiore attenzione alla crescita
economica e non più soltanto
di attenzione al rigore, forte
anche del brillante risultato
elettorale alle europee.
Continua a pag. 28
Olimpiadi, la sfida di Roma
Il governo lancia la candidatura della Capitale per il 2024. Malagò: trasparenza assoluta
Sarà una formula low cost: coinvolte anche altre città, da Firenze a Napoli alla Sardegna
`
`
Ucciso il terrorista islamico e due ostaggi
ROMA Il presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, ha annunciato la
candidatura dell’Italia e di Roma per le Olimpiadi del 2024.
«Ci candidiamo per vincere»,
ha affermato Renzi nel Salone
d’Onore del Coni, aggiungendo
che «avremo strutture all’avanguardia grazie al made in Italy».
Giovanni Malagò, il presidente
del Coni, ha garantito massima
trasparenza per i Giochi che saranno ospitati anche da altre
città, da Firenze a Napoli, e in
Sardegna. La Lega Nord ha attaccato con Salvini ricordando
l’inchiesta su Mafia capitale.
Santi e Ventura alle pag. 2 e 3
L’intervento
I controlli
Partita da giocare
per vincere,
con nuovo orgoglio
Un commissario
setaccerà
tutti gli appalti
Ignazio Marino
Alberto Gentili
L
iamo agli inizi, nulla è
definito», dice il sottosegretario Graziano
Delrio. E Luca Lotti sostiene che «è presto per dirlo».
A pag. 2
a sfida di portare le Olimpiadi a Roma, nel 2024, è
una di quelle partite da
giocare per vincere e
non solo per partecipare.
Continua a pag. 28
«S
Renzi vede Prodi per due ore
tra Quirinale e disgelo nel Pd
Segnale del premier a Berlusconi. Oggi parla Napolitano
`
Sydney, finisce nel sangue
l’assedio del caffè: 3 morti
SYDNEY L’Australia si è trovata
faccia a faccia con il terrorismo
di matrice islamica. Un “lupo solitario” di origini iraniane si è
barricato in una cioccolateria
nel cuore finanziario di Sydney
all’interno della quale c’erano 17
persone. Dopo alcune ore è scattato il blitz delle squadre speciali
dell’antiterrorismo. L’uomo è
morto, anche due ostaggi hanno
perso la vita.
Barocci, Pompetti
e Romagnoli alle pag. 12 e 13
ROMA Due ore di colloquio tra
Renzi e Prodi. E tutti gli osservatori, di fronte all’incontro
avvenuto all’indomani delle
critiche anti-uliviste del premier, hanno collegato il colloquio con l’elezione del nuovo
presidente della Repubblica.
Ma Prodi ha affermato: «Io sono fuori dai giochi. Non aspiro
al Colle. E non mettetemi in
questa corsa perché non ci voglio stare». Le note ufficiali sostengono che si è parlato di
economia e di politica internazionale. Oggi gli auguri di Napolitano alle alte cariche dello
Stato. Il dibattito sul successore divide Forza Italia.
Cacace e Conti alle pag. 4 e 5
Kerry, superscorta a pranzo
Roma diventa come Bogotà
Mario Ajello
R
oma come Bogotà. O come Karachi? O come Beirut? Oppure Roma come qualsiasi altra
capitale da mondo coloniale,
e da romanzo spionistico-politico
di Graham Green («L’americano
tranquillo») o di Eric Ambler, in
cui appena arriva il delegato statunitense viene militarizzata la città
che lo ospita, con gli agenti della
sicurezza dappertutto? Più o meno così, ieri, è stata Roma. E tutto
per colpa di un piatto di pasta che
John Kerry, segretario di Stato
americano, all’ora di pranzo si è
andato a gustare da Tullio.
Continua a pag. 28
ACQUARIO VERSO
IL SUCCESSO
Buongiorno, Acquario! La vita
con Saturno in dissonanza non è
mai facile, ma ricordiamo che
per voi transita nel campo del
successo, siete quindi sempre in
tempo per ottenere un premio
per il vostro talento e impegno.
Tra una settimana Saturno
entra in Sagittario, aprirà nuove
strade professionali e anche
sentimentali, se volete. Auguri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’oroscopo a pag. 37
Inchiesta Mafia Capitale
Truffa con nave fantasma, sei arresti
Cantone: anche il dipendente denunci
Sara Menafra
P
ersino una nave affondata nell’agosto del 2013, la
Victory I, era tra i «clienti» del gruppo d’affari arrestato ieri che comprendeva
anche alcuni militari della
Marina.
A pag. 10
Cifoni, Mangani, Marincola
e Pierucci alle pag. 10 e 11
10
Primo Piano
Martedì 16 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
Soldi per rifornire
una nave fantasma
ecco come la gang
truffava la Marina
Arrestate 6 persone, tra loro 3 ufficiali. Affare da 7 milioni grazie
a false attestazioni sul carburante. Il battello era affondato nel 2013
`
L’INCHIESTA
ROMA Persino una nave affondata
nel settembre 2013, la Victory I,
era tra i «clienti» del gruppo d’affari arrestato ieri che comprendeva anche alcuni militari della Marina. La nave risultava rifornita
sia prima sia dopo il naufragio,
tanto che, i dieci indagati a vario
titolo per truffa aggravata e frode
nelle pubbliche forniture hanno
guadagnato illecitamente da una
vendita complessiva di 9.623.560
chili, un «profitto ingiusto» di 7
milioni e mezzo di euro.
GLI ARRESTATI
Agli arresti sono finiti Mario Leto
e Sebastiano Distefano, rispettivamente capitano di Corvetta della
Marina Militare, capo deposito
della direzione di commissariato
militare marittimo di Augusta, e
primo maresciallo della Marina
militare, capo reparto del reparto
combustibili, insieme al maresciallo Salvatore Mazzone. Ordinanza di custodia cautelare anche per Lars P. Bohn, titolare dell’appalto della Difesa con la sua
Supply as, e i broker Massimo Perazza e Andrea D’Aloja. Proprio
Perazza, detto «Massimo il romanista», aveva rapporti con Roberto Lacopo, proprietario del distributore di benzina di Corso Francia che era poi il vero quartier generale del Nero Massimo Carminati.
L’INCHIESTA
L’indagine del Nucleo di polizia
tributaria della Guardia di finanza di Roma parte da un accertamento presso lo Stato maggiore
della Marina militare dello scorso 30 gennaio. L’analisi dei riscontri cartacei dimostra che tra
il 5 aprile 2012 e il 18 dicembre
2012 sulle carte della Marina ri-
sultano dodici rifornimenti presso il deposito Augusta San Cusumano, per un quantitativo di 11mila tonnellate metriche e una spesa pari a quasi 9 milioni di euro.
Le banche dati, però, hanno traccia solo di tre forniture mentre
quelle alla Victory 1, affondata nel
2013, non sono mai state effettuate.
Il gip Alessandro Arturi sottolinea che una delle caratteristiche
principali di questa organizzazione è la sua capacità di lavorare parallelamente lecitamente ed illecitamente, su un «doppio binario»: «Il programma criminale è
maturato all’interno delle dinamiche attuative di un ordinario
regolamento contrattuale, in base al quale la O. W. Supply ha assunto l’obbligo di provvedere all’appovvigionamento di carbu-
rante in favore di unità navali». E
quindi Bohn, Perazza e D’Aloja
sono quindi gli organizzatori dell’organizzazione criminale, «in
ragione del ruolo apicale che svolgono nella struttura societaria lecita». Proprio perché conoscevano la struttura militare sapevano
come muoversi e incontrare i militari, ospitati in alberghi romani
come l’Atahotel di Villa Pamphili
e il Visconti Palace Hotel, per non
dare nell’occhio. Proprio la capitale, anche in questo caso, era «il
cuore pulsante della consorteria
criminale»
LA REPLICA
La Marina Militare intende costituirsi parte civile «contro questi
pochi individui i quali, se confermate le accuse, con il loro operato danneggiano l'immagine e il
prestigio di tutto il personale della Forza Armata che compie quotidianamente il proprio dovere,
anche a rischio della vita, con
onore ed abnegazione al servizio
della Nazione». Si legge nel comunicato in merito ai tre militari arrestati nell'ambito dell'inchiesta
Mafia Capitale. «Come sempre aggiunge - la Marina Militare è, e
sarà, al fianco della magistratura
e delle forze dell'ordine per sradicare la corruzione ovunque essa
si annidi».
GLI INDAGATI
LA FORZA ARMATA:
«COME SEMPRE
SAREMO AL FIANCO
DELLA MAGISTRATURA
PER SRADICARE
LA CORRUZIONE»
Intanto ieri, il gip Flavia Costantini ha sottoposto a interrogatorio
di garanzia Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero i due calabresi arrestati la settimana scorsa e accusati di aver fatto da tramite tra la
Mafia Capitale e la ndrangheta.
Entrambi, hanno deciso di non rispondere alle domande del gip e
nei prossimi giorni potrebbero
presentare istanza di riesame.
Sa. Men.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La nave Victory 1 al centro della colossale truffa, come appare sul sito della compagnia MT Group
Indagato il direttore del Tempo
«Favoreggiamento? Era lavoro»
L’INFORMATIVA
ROMA Carminati sapeva che lo
stavano per arrestare, tanto che
nei giorni che hanno preceduto
il blitz, cambiava continuamente domicilio. Secondo gli inquirenti, ad avvertirlo che stavano
arrivando le ordinanze di custodia cautelare sarebbe stato il suo
sodale Salvatore Buzzi. Il Nero,
poi, sarebbe stato allertato da
tutta l’attenzione dei massmedia
intorno alla sua casa nel periodo
precedente all’operazione del
Ros. Il ras delle coop è in macchina con l’amico quando gli dice
dell’arrivo dei provvedimenti restrittivi, gi racconta poi di averlo
saputo da Gianmarco Chiocci, direttore del quotidiano Il Tempo.
Scrivono i pm in una informativa depositata al gip di Tivoli che
ha proceduto al primo fermo del
boss: «Il 14-10-2014 Buzzi faceva
presente a Carminati di aver ricevuto notizie in merito alle indagini dal direttore del quotidiano “Il
Tempo”, con cui Buzzi stesso intratteneva costanti rapporti ba-
ARRESTATO Salvatore Buzzi
CHIOCCI PRECISA:
«SONO TRANQUILLO
PERCHÈ HO SOLO
ESERCITATO
LA MIA PROFESSIONE
DA PERSONA PERBENE»
sati su reciproci interessi. A seguito della conversazione, Carminati metteva in atto condotte
elusive di eventuali attività intercettive e di pedinamento, mostrando di versare in un chiaro
stato di agitazione». I magistrati
aggiungono anche che «La tensione di Carminati era alimentata dalla continua pressione mediatica nei suoi confronti: era oggetto di un servizio giornalistico
realizzato dalla trasmissione
"Ballarò". Mentre Marco Iannilli
gli aveva riferito che dei giornalisti della testata avevano effettuato delle riprese all'esterno della
villa di Sacrofano... E un nuovo
sopralluogo, questa volta della
trasmissione “Annozero”, veniva registrato la mattina del 19 novembre».
Chiocci, ora indagato, replica alle accuse: «Apprendo di essere
indagato per favoreggiamento
nell'ambito dell'inchiesta Mafia
Capitale. Sono tranquillissimo
perché questa mia attività di favoreggiamento - evidentemente
- consisterebbe, non so in quale
modo, nell'esercizio della mia libera attività di giornalista che
svolgo allo stesso modo, cioè da
persona perbene, da oltre 25 anni. Sono naturalmente a disposizione degli inquirenti in ogni momento, se mai lo dovessero ritenere opportuno».
«Il piano criminale potrebbe coinvolgere alti poteri»
`Le conclusione del gip:
«Richieste di gasolio
oltre il reale fabbisogno»
LE CARTE
ROMA Potrebbe arrivare anche più
in alto all’interno degli uffici della
Marina militare, l’inchiesta del pm
Mario Palazzi che ieri ha portato a
sei arresti compresi tre militari,
due dei quali graduati. A lasciar
credere che il giro potrebbe essere
più ampio, sono le carte di Mafia
criminale, in cui gli stessi protagonisti degli arresti di ieri organizzano un traffico di carburanti venduti alla Marina ma acquistati illecitamente tramite un ufficiale romano compiacente, Attilio Vecchi,
che però allo stato non risulta nella lista degli indagati.
POCHI CONTROLLI
Come scriveva ieri il gip Alessandro
Arturi,
«la
concreta
praticabilità del programma criminale ideato sottende l’ineludibile
realizzazione di passaggi preliminari involgenti possibili responsabilità di altri soggetti e centri di poteri istituzionali, allo stato non attinti dalla presente indagine». E’
un sospetto che potrebbe non reggere alla prova dei fatti, aggiunge il
magistrato. Anche se, «sembra incontestabile che la simulazione
delle consistenti forniture sia state
resa possibile dalla preliminare
formulazione di richieste per
quantitativi
complessivamente
ampiamente esorbitanti dal reale
fabbisogno del porto di Augusta».
IL PETROLIO DI MALTA
I casi, insomma potrebbero essere
molti. Uno emerge da un’informativa del Ros depositata nell’indagine Mondo di Mezzo in cui si parla
di una vere e propria «importazione di carbolubrificanti» venduti alla Marina. Un giro d’affari che
avrebbe portato in Italia gasolio
proveniente da Malta, tramite navi
provenienti dalla Romania e persino dalla Libia. Nel giro d’affari, oltre a quelli arrestati ieri sarebbe
stato coinvolto anche un ufficiale
in servizio a Roma. Stando all’in-
formativa del 18 giugno 2013, Perazza avrebbe fatto da tramite tra
alcuni venditori internazionali e
Attilio Vecchi, «ufficiale della Marina militare italiana con ufficio
presso la Sezione pianificazione
operativa e addestramento ubicato presso il ministro della Marina,
il quale manteneva stretti rapporti
anche con Sebastiano Di Stefano e
Mario Leto (arrestati ieri)».
Perazza si sarebbe occupato di
organizzare l’incontro in albergo
tra Distefano, Leto e Vecchi. E anche se Vecchi avrebbe rifiutato di
incontrare i due provenienti da Augusta (al telefono li definisce «pagati e fritti»), l’accordo sarebbe stato in ogni caso chiuso e la «consegna di denaro a Di Stefano e Leto»
CARBURANTE MALTESE
ARRIVAVA VIA MARE
DA LIBIA E ROMANIA
NEL GIRO D’AFFARI
ANCHE UN MILITARE
IN SERVIZIO A ROMA
avvenuta, scrive il Ros. Con la prospettiva, dice Perazza al telefono di
avere come nuovi fornitori «Marina Militare e Guardia di Finanza».
Dopo l’appuntamento in albergo
infatti, Perazza si lamenta proprio
col titolare del distributore di Corso Francia, Roberto Lacopo. Perazza: «Io sapevo che c’avevo una cosa
da risolvere, che avevo quelli da
giù che venivano per il lavoro (riferendosi ai due militari giunti da Catania ndr). Lo sai quanto mi ha dato?»; Lacopo: «4mila già lo so».
SERVONO ABITI BORGHESI
Gli arresti effettuati
ieri dalla
Guardia di Finanza.
A sinistra un frame
da un video della Gdf,
in cui si vede il
citofono della sede
della società che ha
operato la maxifrode
sull’acquisto di
carburanti per le navi
della Marina Militare
Vecchi viene attivato anche quando la Marina cerca di trasferire Distefano. Gli incontri si sarebbero
susseguiti uno dopo l’altro quasi
sempre a Roma. Con l’unica accortezza di evitare gli abiti militari.
Tanto che in qualche occasione, gli
incontri avvengono direttamente
all’aeroporto di Fiumicino, tanto
che Di Stefano spiega che preferiva
ripartire «perché non aveva abbigliamento borghese», sintetizza il
Ros.
Sara Menafra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
11
Primo Piano
Martedì 16 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
Opere d’arte false e orologi
tutti gli affari di Carminati
`In un garage di un membro del clan
Trovate nell’abitazione dell’ex Nar
tele di gran valore, da Warhol a Pollock venticinque dipinti ancora da stimare
`
GLI INTERESSI
Nella foto tonda sopra: il naufragio accanto alle coste nigeriane
L’annuncio di Alfano
Nominata la commissione d’indagine
Il ministro dell'Interno,
Angelino Alfano ha comunica
ieri che il prefetto di Roma,
Giuseppe Pecoraro, ha
nominato la Commissione
d'indagine incaricata
dell'attività di accesso e
accertamento presso il
Comune di Roma Capitale.
La commissione annunciata da
Alfano sarà composta da
quattro membri: il prefetto
Marilisa Magno, dal
viceprefetto Enza Caporale e
da Massimiliano Bardani,
dirigente del Ministero
dell'Economia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA Che si tratti di autentica passione per l’arte o solo di affari non
è ancora del tutto chiaro, ma di
certo devono essere rimasti abbastanza stupiti i carabinieri del
Ros quando, entrando nella casa
di Massimo Carminati, si sono
trovati davanti una ventina di
quadri del padre della pop art Andy Warhol, e di quello dell’espressionismo astratto Jackson Pollock. Tele preziose e ancora da stimare ma che potrebbero nascondere un altro tipo di traffico: quello di opere false o rubate. In un
garage a disposizione di un esponente del clan romano, Agostino
Gaglianone, poi, i militari hanno
trovato altre venticinque opere.
Sospettano che l’ex Nar possa
avergli chiesto di custodirle, forse perché sentiva che gli investigatori gli stavano addosso. Le perquisizioni hanno permesso di recuperare anche 570 mila euro in
casa di Claudio Turella, ex responsabile del Servizio giardini.
Una cifra incredibile, soprattutto
perché tutta in contante.
ROMA La reputazione è misurabile? La domanda può sembrare
provocatoria se si considera che
tra gli arrestati nelle inchieste
Expo o Mafia Capitale c’erano nomi già noti alle cronache giudiziarie quali Primo Greganti, Gianstefano Frigerio, Salvatore Buzzi o
Massimo Carminati. Insomma,
se i ”soliti noti” hanno le mani in
pasta negli affari illeciti, che bisogno c’è di un algoritmo che calcoli la reputazione di una persona o
di una azienda? Ce n’è eccome, secondo i fondatori di Mevaluate
(Mev), la prima banca etica online della reputazione, che misurerà il grado di fiducia che può essere riposto in un individuo, un'impresa, un'istituzione pubblica o
privata: dalla scelta della baby sitter a quella della banca con cui
contrarre un mutuo. Nessuna violazione della privacy, assicurano
gli ideatori, un gruppo di informatici, esperti di diritto e consulenti d’impresa coordinati da
Eduardo Marotti. L’iscrizione alla community Mev è infatti volontaria e la fase sperimentale inizia
oggi.
Dia, Criminalpol, cinque ministeri, tra cui Giustizia e Interni, la
Presidenza del Consiglio. I lavori
sono stati seguiti assieme al consorzio Cbi (590 banche associate
all'Abi) e a sei aziende corporate.
I ”sentito dire” o le ”chiacchiere”
non sono ammessi: il sistema di
rating del Mev si fonda esclusivamente su documenti verificati. In
particolare, per ogni soggetto viene formulato un rating complessivo che tiene conto di cinque fattori: penale; fiscale; civile; lavoro
e impegno sociale; studi e formazione (solo per i privati). Con una
duplice suddivisione: in caso di
reati, vertenze tra privati o ina-
IL BREVETTO
La domanda di brevetto è stata
presentata negli Stati Uniti. E
Mev già si propone come un «efficace antidoto al dilagare della
corruzione, del riciclaggio e delle
infiltrazione criminale nell’economia». Anche per questo, la fase
sperimentale è avvenuta con la
partecipazione del Ccasgo, ente
pubblico multidisciplinare partecipato da dieci amministrazioni,
tra cui l'Autorità di vigilanza dei
contratti pubblici (ora confluita
nell’Authority anticorruzione), la
Direzione nazionale antimafia, la
Il prospetto di Mevaluate
È LA PRIMA BANCA DATI
DEL GENERE, CREATA
CON DIA E CRIMINALPOL:
VALUTERÀ SECONDO
CINQUE CRITERI SIA
PERSONE CHE AZIENDE
averlo». A questo punto il discorso si allarga a Marco Iannilli,
commercialista finito nei guai
per Fastweb e per Enav, impegnato lo scorso anno a piazzare orologi (più modesti) a mille euro
contro i cinquemila del prezzo in
negozio. Oggetti dei quali non è
ancora del tutto chiara la provenienza.
IL SOLEX
A Salvatore Buzzi, l'uomo delle
coop, che pure sfoggia i suoi bei
orologi, il giorno del blitz di Carabinieri e Finanza gli troveranno
solo «un solex», come lui stesso lo
Nel grande business di Mafia Capitale, oltre agli appalti pilotati e
ai politici a busta paga, Carminati
e soci pare avessero anche un particolare interesse verso gli orologi, che servivano per fare regali in
cambio di favori, ma anche per riciclare e ricattare. È al Nero che si
rivolgono collezionisti ed estima-
dempimenti verso il fisco, il punteggio sarà negativo; il punteggio
positivo verrà invece riservato a
lavoro, impegno civile, istruzione
formazione.
GLI ALGORITMI
Et voilà, l’algoritmo è servito. Ma,
soprattutto, chiunque potrà leggere, verificare il risultato ed
eventualmente contestarlo (ovviamente con motivazioni e carte
alla mano). Chissà quale punteggio avrebbe mai ottenuto Buzzi,
leader delle cooperative sociali
che avrebbero mascherato gli interessi di Carminati e di Mafia Capitale. Il peggior punteggio negativo, secondo il rating Mev, viene
attribuito a chi ha commesso, nell’ordine, reati contro la persona,
lo Stato, la pubblica amministrazione e contro il patrimonio. Buzzi uccise un suo collega di lavoro
(punteggio Z, il peggiore, quello
dato ai ”mostri”), ma poi venne
graziato da Scalfaro. Le variabili
sono pressoché infinite nella storia di ciascun individuo. E presumibilmente chi abbia un trascorso penale difficilmente accetterà
di far parte di una banca etica on
line. Sarà piuttosto un’occasione
per le aziende che - spiega Giovanni Blasi, socio Risk della società di revisione e consulenza PwC necessitano di nuovi strumenti
per migliorare l’affidabilità, aumentare la trasparenza e semplificare la gestione dei processi di
selezione, controllo e monitoraggio dei fornitori, dei business
partner, degli aspiranti dipendenti e collaboratori». All’elaborazione del rating provvederanno migliaia avvocati, commercialisti,
notai e revisori legali abilitati da
Mev e ora ribattezzati ”consulenti reputazionali”.
Silvia Barocci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
definisce ridacchiando. «In cassaforte infatti c'era solo quel Rolex
taroccato, un Solex, e 3.800 euro riferisce Buzzi mentre viene intercettato - Per fortuna che gli altri soldi li aveva presi il giorno
prima Carminati. Per quel Solex
il gioielliere che me lo ha regalato
aveva sborsato cinquemila euro».
Sempre di orologi preziosi si occupa il clan quando deve “risarcire” - secondo gli investigatori Angelo Scozzafava, membro della commissione esaminatrice del
concorso al Comune di Roma. All’uomo viene destinato come “regaletto” un orologio Bulgari da
cinquemila euro suggerito da Annamaria Buzzi, alto funzionario
del Mibac e sorella dell'imprenditore (estranea all’inchiesta) per ripagarlo dell’aiuto dato alla figlia
e quindi nipote del ras delle cooperative. È ancora una volta Buzzi a parlarne al telefono: «Annamaria m'ha detto che glie vo' dà i
soldi, gli vo' fa' un regalo....I soldi
sembra corruzione invece un orologio de' Bulgari nooo».
Cristiana Mangani
Adelaide Pierucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL BUSINESS
Nasce il rating anti-corruzione:
misurerà la reputazione di tutti
IL CASO
tori per tentare di trovare sul
mercato il prezioso Paul Newman, l'orologio di casa Rolex più
costoso al mondo, valore tra i cento e i centodiecimila euro. L’appassionato di orologi (ancora da
identificare), si rivolge a Carminati nel novembre del 2013. E gli inquirenti vengono a conoscenza
della richiesta perché il Cecato lo
racconta al suo amico Gaglianone: «Mi hanno chiesto di risolvere
un grosso problema...Un Paul
Newman - dice - Siete tutti in
bianco. E quest'altro, che fa? Mi
chiede un Paul Newman...Ci vorranno cinquantamila euro per
BLOCCATO Un momento dell’arresto di Massimo Carminati
OLTRE AGLI APPALTI
LA BANDA AVEVA
MOLTO INTERESSE
PER I ROLEX
CHE USAVA PER
RIPAGARE I FAVORI
Cronacadi Roma
[email protected]
www.ilmessaggero.it
13ºC 12ºC
Il Sole Sorge 7.30 Tramonta 16.40
La Luna Sorge 01.25 Cala 13.06
Martedì 16
Dicembre 2014
Gli uffici della Cronaca sono aperti dalle 11 alle 20, via del Tritone, 152, 00187 Roma T 06/4720224 - 06/4720228 F 06/4720446
Bambino Gesù
Lezione di danza
con stelle e piccoli
e la raccolta fondi
per la nuova Tac
L’evento
Mostra su Zero
gare digitali
e sorprese
dei “sorcini 2.0”
La serata
Pellegrini e Pennetta
festa e premi
con i campioni
al Canottieri Aniene
Mozzetti a pag. 53
Arnaldi a pag. 55
Monzone a pag. 55
Appalti, ispettori in Comune
Muore in auto
ma i vigili
non arrivano
`Mafia Capitale, partono i controlli della task force del prefetto: opereremo dietro le quinte
per una buca
Pronto il rimpasto: Pucci va ai lavori pubblici, Scuola e Turismo per Masini e la Marinelli
`
Oggi inizierà il lavoro dei tre
ispettori nominati dal prefetto
Pecoraro, d’intesa con il ministro dell’Interno Alfano, per verificare l’esistenza di eventuali infiltrazioni mafiose in Campidoglio. Si tratta del prefetto Marilisa Magno, del viceprefetto Enza
Caporale e di Massimiliano Bardani, dirigente di II fascia del ministero dell’Economia e delle Finanze. Intanto la nuova giunta
capitolina sta via via prendendo
forma: Maurizio Pucci si andrebbe a occupare di lavori pubblici,
con Paolo Masini destinato alla
scuola.
Rossi a pag. 40
Il caso della falsa laurea
Sicurezza. Agenti e blindati: città in tilt
Buzzi assunse l’ex segretario di Nieri
Andrea Bianchi
Da un incarico importante all’altro, senza laurea ma con le amicizie giuste. Andrea Bianchi, costretto a dimettersi da capo ufficio staff del vicesindaco Luigi
Nieri perché era venuto fuori
che si era attribuito una laurea
che non aveva, è entrato alla corte di Buzzi, in quella cooperativa 29 Giugno finita nel mirino
dell’inchiesta su Mafia Capitale.
Troili a pag. 43
Via libera al maxiconcorso
in arrivo 242 nuovi assunti
`Ok dalla giunta capitolina:
La storia infinita del maxi-concorso, segnata da continui stop e
ripartenze, fa un altro passo
avanti. Il Campidoglio ha dato il
via libera al piano e sono in arrivo 242 assunzioni. «Quest’anno
con un grande sforzo siamo riusciti a raggiungere la quota del
60 per cento del blocco del turn
over», annunciano da palazzo Senatorio. Porte aperte dunque per
quasi 250 nuovi dipendenti comunali, ma sono ancora tantissimi quelli che restano in attesa:
erano ben 1.995 i vincitori del
concorsone indetto nel 2010 dall’allora sindaco Alemanno e poi
bloccato da Marino per sospette
irregolarità. Le nuove assunzioni dovrebbero arrivare entro la
fine dell’anno, ma la giunta ha
deliberato il piano anche per il
2015 e il 2016.
Lombardi a pag. 47
Federica,
i social
contro l’ex:
«Solo lui sa»
insegnanti e architetti, ecco chi entra
L’atto
Fiumicino, trascritte
le prime nozze gay
Piazza Navona, minacce
all’assessore: ti ammazzo
«Ti ammazzerò di botte». Frase
choc di uno degli ambulanti
della Befana di piazza Navona
rivolta all’assessore municipale.
Larcan a pag. 48
Anche il sindaco di
Fiumicino sfida il prefetto
di Roma e, sulle orme del
collega capitolino,
trascrive il matrimonio gay
contratto all’estero tra
Claudio Schirru e Renan
Santos Ribeiro. La
cerimonia della
registrazione si è svolta ieri
nella saletta della sede
comunale, dove si
celebrano abitualmente i
matrimoni, davanti al
sindaco Esterino Montino.
Serenelli a pag. 46
John Kerry scortato in centro, nel tondo uomini armati (FOTO BARILLARI)
John Kerry sbarca a Roma
strade bloccate dalla scorta
Bogliolo a pag. 45
Davide Desario
POLIAMBULATORIO
DIAGNOSTICA STRUMENTALE
VISITE SPECIALISTICHE
Orario di apertura
Il Centro Medico Michelangelo
è aperto dal Lunedì al Venerdì
dalle ore 08:00 alle ore 20:00
con orario continuato.
Il Sabato è aperto solo la mattina,
dalle ore 08:00 alle ore 13:00.
Centro Medico Michelangelo 16,
Via Mario Musco
Scala D - 00147 Roma
Tel. 06.54.06.300
fax 06.54.07.892
www.centromedicomichelangelo.it
Cinese, pakistana, ucraina: trattoria “glocal”
Roma è bellissima
ma le sue specialità
gastronomiche non sono da meno
dice il capo delegazione cinese
@camcomroma
L
illy ha gli occhi a mandorla.
Un’età indefinita. Quel suo viso che «non riesci ad imparare» non fa trasparire i sacrifici,
le gioie e i dolori di una vita passata all’ombra del Colosseo.
Lilly è venuta con il marito negli
anni Ottanta. Ha cominciato a lavorare come lavapiatti in una trattoria a due passi da Fontana di Trevi. Piano piano ha imparato la lingua ma soprattutto le specialità
della Capitale. E così è arrivato il
giorno che è stata promossa cuoca: e giù a preparare Amatriciana,
Cacio e pepe e Carbonara. Nel frattempo è diventata mamma di una
bambina.
Con il proprietario della trattoria, però, non andavano più d’accordo. E così Lilly, suo marito e un
altro dipendente italiano hanno investito tutti i loro soldi e hanno
aperto un altro ristorante. L’entusiasmo per la nuova avventura è
stato subito spento da una terribile
scoperta: una malattia inguaribile
ha colpito il marito. Lui, per cercare di curarsi, è tornato in Cina ma
non ce l’ha fatta.
Da Monteverde fino a Ostia
per i rilievi su un incidente
mortale, perché la pattuglia
dei vigili di zona è impegnata
a transennare una buca. È successo l’altra notte tra via dei
Romagnoli e via Guido Calza:
la vittima è Roberto De Nicola,
45 anni, residente sul litorale
romano, che a bordo di una
Chrysler Voyager ha sbandato
e si è schiantato contro il
guard rail. Sul posto non è potuta intervenire la pattuglia di
Ostia: gli agenti si stavano occupando di una voragine a Bagnoletto e si è dovuto attendere l’arrivo dei vigili di Monteverde.
Azzarelli a pag. 51
Lilly è rimasta sola con sua figlia. E un ristorante a metà. Ma
non finisce qui. Il socio ha deciso
di abbandonare e lei ha continuato
a testa bassa. E ne ha fatta di strada: ha assunto una cameriera
ucraina, un lavapiatti pakistano e
un’italiana come aiuto in cucina.
Tra un «glazie» e un «plego» ha fatto studiare la figlia che si è laureata alla Luiss, ha trovato un buon lavoro e quest’estate si è sposata con
un ragazzo italiano. Lilly ieri mi ha
annunciato: «Ho venduto, so’ stanca». E quando mi ha visto dispiaciuto ha detto «Ma che te flega? Ma
che te impolta? Pensa alla salute».
[email protected]
Solo l’ex fidanzato conosce gli
ultimi istanti di vita di Federica Mangiapelo. Ne sono convinti gli amici virtuali della
giovane che su Facebook si
stringono alla famiglia di Federica in un abbraccio virtuale. Il social network ricorda la
ragazza trovata morta all'alba
del 1˚ novembre 2012 sulle rive del lago di Bracciano dedicandole sette comunità e un
gruppo pubblico. Più di tredicimila followers chiedono
«giustizia e verità» per Federica. Marco Di Muro, l’ex fidanzato agli arresti domiciliari
con l’accusa di omicidio volontario aggravato, aveva usato Facebook per insultare la
famiglia della giovane, accusando i genitori di farsi pagare
per le interviste.
Riccioni a pag. 51
Cenone di Capodanno
Ristorante da Tonino Sacrofano
Taglieri di affetti misti, Bruschette con salsa di funghi e
pomodori, zuppe di rape e fagioli
Agnolotti al ragù & Gnocchi con speck, carciofi e salsicce
Arista al forno con patate alla brace & Spiedini alla brace,
peperoni e pancetta con insalata
Cotechino con lenticchie
Acqua, vino della casa, dolci, caffè, amaro & Prosecco... per
brindare insieme al nuovo anno!!
50,00 € a persona
Per i bambini sotto ai 12 anni 50% o menù bambini.
-Bruschetta con prosciutto, agnolotti al pomodoro,
hamburger e patatine fritte.
La serata sarà animata da musica dal vivo fino alle ore 02:00.
40
Martedì 16 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
Cronaca di Roma
Il giorno degli ispettori
Campidoglio ai raggi x
Pronta la nuova giunta
Il bilancio
«Tassa sui camionbar
quindici volte più cara»
«Sulla tassa dei camion bar
ho avuto un piccolo
dispiacere: non è stato
accolto il provvedimento di
giunta dall’assemblea
capitolina. Adesso, siccome
sono testardo, nel bilancio
2015 la moltiplico per 15 e
vediamo come va a finire.
Qualcuno se ne farà una
ragione». Ignazio Marino
rilancia la sua battaglia
contro gli ambulanti nel
centro storico, nell’ambito di
un bilancio di previsione 2015
che è atteso all’approvazione
della giunta entro la fine della
settimana. Con l’obiettivo di
portare la manovra in
assemblea capitolina a
gennaio, per il voto
definitivo. «Così Roma
ritorna alla normalità»,
sottolinea il sindaco.
`Pucci ai Lavori Pubblici, la Marinelli prende il Turismo
alla Danese delega alla Casa e Masini si occuperà di Scuola
L’INCHIESTA
Partiranno da Ostia e dai dipartimenti più soggetti a possibili interessi criminali: politiche sociali,
ambiente e lavori pubblici. Obiettivo dichiarato: verificare entro la
metà di febbraio - anche se la legge
darebbe loro tre mesi di tempo,
rinnovabili per altri tre - se nel
Campidoglio vi siano state infiltrazioni di tipo mafioso, tanto da giustificare l’adozione di un provvedimento di scioglimento dell’amministrazione comunale. Oggi inizierà il lavoro dei tre ispettori nominati ieri dal prefetto Giuseppe Pecoraro, d’intesa con il ministro
dell’Interno Angelino Alfano. Si
tratta del prefetto Marilisa Magno, del viceprefetto Enza Caporale e di Massimiliano Bardani, dirigente di II fascia del ministero dell’Economia e delle Finanze. L’arrivo dei funzionari sancirà l’avvio
del procedimento di accesso agli
PARTONO LE VERIFICHE
DEI FUNZIONARI
INVIATI DAL PREFETTO:
DAL SOCIALE AL VERDE
SOTTO OSSERVAZIONE
GLI APPALTI SOSPETTI
atti, deciso dopo l’esplosione della
bufera di Mafia Capitale.
I TEMI
Sotto osservazione sarà tutto il
funzionamento degli uffici, con
particolare riguardo alle modalità
di preparazione dei capitolati d’appalto. Altro settore sul quale i
commissari presteranno grande
attenzione è quello dei lavori assegnati con il metodo della somma
urgenza, come la riparazione di
buche o gli interventi in caso di ondate di maltempo. Palazzo Senatorio ha assicurato la massima collaborazione, nel clima che ha portato più volte Ignazio Marino a incontrarsi con il procuratore capo
Giuseppe Pignatone, fornendo anche documenti utili alle indagini.
Il sindaco domani sarà ascoltato
alla commissione parlamentare
Antimafia e consegnerà al presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone il dossier, elaborato dall’assessore al bilancio
Silvia Scozzese, con circa un centinaio di appalti «sospetti».
IL RIMPASTO
L’annuncio ufficiale probabilmente arriverà domani, anche perché
il chirurgo dem sta aspettando il
via libera del Csm per nominare il
magistrato Alfredo Sabella nuovo
assessore alla legalità. Ma la nuova giunta capitolina sta via via
prendendo forma. Domenica l’annuncio dell’ingresso di Francesca
Danese alle politiche sociali: prenderà anche la delega alla casa, lasciata vacante dalle dimissioni di
Daniele Ozzimo, mentre Giovanna Marinelli potrebbe unire cultura e turismo. Quest’ultima competenza sarà quindi sottratta a Marta Leonori, che resterà assessore
al commercio, nonostante le prese
di posizione in suo favore dei rappresentanti di categoria, a partire
dal presidente di Federalberghi,
Giuseppe Roscioli. Per completare i dodici della sala delle Bandiere
stanno risalendo le quotazioni di
Maurizio Pucci, attualmente nel
Gabinetto del sindaco, con Roberto Tricarico come prima alternativa. Pucci si andrebbe a occupare
di lavori pubblici, con Paolo Masini destinato alla scuola. Per Alessandra Cattoi si prefigurerebbe
quindi un pacchetto di deleghe,
dalle politiche comunitarie allo
sport, con lo sguardo rivolto alla
candidatura olimpica del 2014. Intanto il neo assessore alle politiche sociali nega di aver mosso critiche al suo predecessore: «Ognuno si impegna secondo il proprio
stile e Rita Cutini l’ha fatto con
onestà - spiega Danese - Fare l’assessore ai servizi sociali a Roma è
una sfida enorme».
Fabio Rossi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I carabinieri dopo le perquisizioni a Palazzo Senatorio
Magno: «Lavoreremo dietro le quinte»
LA TASK FORCE
Serietà, consapevolezza dell’importanza del lavoro da affrontare e basso profilo, come
si conviene a un alto funzionario dell’amministrazione dello
Stato. A guidare il terzetto di
ispettori, incaricati da ministero dell’Interno e Prefettura di
eseguire l’accesso agli atti in
Campidoglio, sarà il prefetto
Marilisa Magno. Nata a Napoli,
ha iniziato la carriera alla Prefettura di Cuneo, per poi lavorare tra il capoluogo parteopeo, Vibo Valentia e Roma. Nel
2010 è stata nominata prefetto
di Trapani, ruolo che ha lasciato lo scorso anno per tornare
nella Capitale, al Dipartimento
dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.
GLI ATTI
Bocca rigorosamente cucita
sul delicato compito che comincerà a portare avanti da oggi: «Il nostro compito è quello
di lavorare dietro le quinte,
senza clamori, seguendo con
Marilisa Magno
Gli 007 del Fisco indagano
sui conti correnti del clan
L’EVASIONE
I fari degli 007 tributari si accendono sull'inchiesta Mafia Capitale. «Ci saranno senz'altro risvolti fiscali - ha detto ieri il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi. - Occorre
però attendere la fine delle indagini per avere accesso ai documenti». Una dichiarazione comprensibilmente
diplomatica
considerata la delicatezza del lavoro che stanno affrontando gli
inquirenti e tenuto conto del fatto che, in questa fase, il fisco italiano è solo spettatore rispetto
alle ipotesi di reato che stanno
emergendo. Gli uomini del direttore dell'Agenzia delle Entrate mantengono il più stretto riserbo sui passi che si stanno
compiendo ma fonti dell'organismo affermano che gli uffici
hanno già preso contatto con i
IL DIRETTORE
DELL’AGENZIA
DELLE ENTRATE:
«DAGLI ACCERTAMENTI
EMERGONO ANCHE
RISVOLTI TRIBUTARI»
magistrati impegnati sui dossier per avere un quadro più
chiaro delle situazione e per individuare eventuali profili di reato fiscale e tributario connessi
agli eventuali risvolti penali.
E' evidente, si fa notare, che
solo quando l'inchiesta approderà ad una fase più avanzata (con
la chiusura delle indagini ed i
rinvii a giudizio) le carte potranno essere messe ufficialmente a
disposizione dell'Agenzia. Ma
nel frattempo il fisco ha il diritto
e il dovere di muoversi per approfondire la situazione tributaria e patrimoniale degli indagati. Attività che sta già svolgendo
in stretta collaborazione con gli
inquirenti «anche per evitare sovrapposizioni nelle indagini». Si
tratta di un comportamento del
tutto legittimo, chiariscono fonti dell'Agenzia, ricordando che è
prassi degli 007 tributari acquisire informazioni preventive su
contribuenti che finiscono sotto
i riflettori per reati penali ai quali possono associarsi comportamenti scorretti sul piano fiscale.
Come nel caso della corruzione.
Il lavoro dell'Agenzia è semplificato dal giro di vite che, negli ultimi anni, è stato fatto nella lotta
all'evasione fiscale. Da un anno
e mezzo è infatti in vigore la disposizione che consente al fisco
l'accesso diretto ai conti correnti bancari degli italiani. Fino al
2013 era necessaria l’autorizzazioni da parte della magistratura. Adesso l'acquisizione dei dati su depositi e movimenti avviene automaticamente e per tutti i
clienti delle banche. I dati riguardano tutti i rapporti aperti:
oltre i conti, i depositi di titoli
azionari, gestioni patrimoniali,
fondi comuni, fondi pensione e
carte di credito.
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PERPETUAL CALENDAR
precisione l’incarico che ci è
stato affidato», spiega il prefetto Magno, raggiunta al telefono.
I tre funzionari avranno tre
mesi di tempo, rinnovabili per
altri tre, al termine dei quali dovranno inviare al prefetto la relazione finale sul lavoro svolto:
soprattutto, dovranno verificare l’eventuale sussistenza di
condizionamenti criminali sul
Comune di Roma, dopo la bufera dell’inchiesta della Procura
su Mafia Capitale. «Si tratta di
un lavoro complesso, che svolgeremo con la massima attenzione e senza tralasciare nulla», aggiunge la funzionaria
del Viminale.
Fa.Ro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
41
Martedì 16 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
Cronaca di Roma
SPENDING REWIEW
In consiglio comunale c’è la commissione che si occupa di «analisi
dello stato dell’economia romana
e tutela dei consumatori»: tema
sviscerato in “ben” quattro sedute
in tutto il 2014, approvazioni di
verbali escluse. E quella, con un
mandato scaduto la scorsa estate,
che aveva l’incarico di portare a
fondo - con risultati non indimenticabili, a dirla tutta - un’indagine
amministrativa sull’Atac e i suoi
mille problemi. Per non parlare degli organi assembleari, sempre rigorosamente «speciali», che hanno come compito quello di scandagliare a fondo temi quali «legalità e
diritti» e «nuove povertà e lavoro
sommerso». Due commissioni che
si sono riunite rispettivamente appena due e tre volte, secondo i dati
raccolti dalla commissione spending review, presieduta da Daniele
Frongia (M5s). Lo Statuto di Roma
Capitale prevedrebbe 15 commissioni consiliari: le 12 permanenti,
più o meno corrispondenti ai dipartimenti dell’amministrazione
comunale, e tre speciali (trasparenza, Roma Capitale ed elette).
Fatto sta che, delibera dopo delibera, proroga dopo proroga, gli organi di secondo livello dell’assemblea capitolina sono aumentati di
numero, fino a diventare 23.
LE SPESE
A volte si tratta di organi con competenze tanto vaste da diventare
fumose, come quella su «sistemi
Informativi, innovazione e sviluppo della tecnologia, Smart city e beni comuni», o che portano a inutili
duplicazioni del lavoro svolto da
altre commissioni. Molto spesso,
inoltre, i lavori sono caratterizzati
da sedute deserte e da consiglieri
assenti o disinteressati. Con costi
che, pur essendo ben lontani da
quelli che caratterizzavano i recenti trascorsi della Regione, sono assolutamente ingiustificabili. Tanto che Matteo Orfini, appena nomi-
«Inutili e troppo costose»
le commissioni nel mirino
Dopo l’inchiesta e il diktat del reggente `Compiti “fotocopia” e sedute deserte:
del Pd Orfini saranno ridotte da 23 a 16 tagli in vista per gli organi non produttivi
`
Gli organismi comunali
Il record
Il consiglio
23
Le commissioni
capitoline attuali
La commissione “Legalità e
diritti” si è riunita soltanto
due volte in tutto il 2014
DA “NUOVE POVERTÀ”
A “INNOVAZIONE”:
LO STATUTO COMUNALE
NE PREVEDEVA 15
MA NEGLI ANNI
SONO AUMENTATE
L’OPPOSIZIONE:
«AVVIARE UNA VERA
RISTRUTTURAZIONE,
MA LA MAGGIORANZA
DEVE SMETTERLA
CON I FINTI ANNUNCI»
nato commissario del Pd romano,
ha inserito la questione nelle priorità da affrontare per dare un segnale di cambiamento dopo la bufera di Mafia Capitale: «Ho parlato
col gruppo al Comune e ho chiesto
di impegnarsi prima di Natale a dimezzare il numero delle commissioni», ha detto Orfini. «La riduzione servirebbe a risparmiare soldi,
ma soprattutto a rendere più snello ed efficace il lavoro delle commissioni stesse - commenta Valeria Baglio, presidente del consiglio
comunale - Ma serve una volontà
politica e un progetto condiviso».
E il centrosinistra è al lavoro per
preparare una proposta da avanzare entro la fine della settimana:
«Insieme al presidente della commissione spending review, Frongia, stiamo valutando la reale produttività delle commissioni - spiega il coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo - L’ideale sarebbe scendere dalle attuali 23
fino a 15-16».
Maratona di tre giorni RAZIONALIZZAZIONE
Proprio la commissione sulla raprima delle festività
zionalizzazione della spesa è quel-
16
Il numero a cui
dovranno scendere
2
Le sedute nel 2014
della commissione
legalità e diritti
3
Le riunioni nell'ultimo anno
della commissione
sulle nuove povertà
6
I mesi di attività
della commisione
d'inchiesta sull'Atac
Tre giorni di maratona per
l’assemblea capitolina, prima
dello stop per le festività
natalizie. Dopo la riunione dei
capigruppo di ieri la presidente
Valeria Baglio ha confermato la
seduta già convocata per oggi,
dalle ore 9 alle ore 16, con
sospensione dalle 13 alle 14,30
per la riunione della
commissione Statuto della Città
metropolitana. All’ordine dei
lavori la delibera sulla raccolta
differenziata “Verso rifiuti
zero”, la destinazione ad area
verde e attrezzata per il tempo
libero di piazza Corazzini, a
Talenti, e la dichiarazione di
interesse pubblico del progetto
del nuovo stadio della Roma a
Tor di Valle. L'assemblea sarà
convocata anche domani e
giovedì, dalle 9 alle 14.
la che presenta i dati migliori di
produttività: 21 sedute nel 2014, 60
atti protocollati e una relazione periodica pubblicata. Ma, negli altri
casi, è notte fonda. «Oggi invieremo una lettera aperta a Orfini e Panecaldo - dice Frongia - per invitarli ad analizzare i nostri dati e ad avviare una vera opera di ristrutturazione di queste commissioni, troppo spesso diventate organi inutili e
costosi». Alessandro Onorato sfida la maggioranza: «Noi siamo
pronti a votare una drastica riduzione - affonda il capogruppo della
Lista Marchini - Ma il Pd dovrebbe
smetterla con i finti annunci: dalla
rinuncia di Marino alla scorta, che
ha sempre avuto e continua ad avere, al dimezzamento delle commissioni, che hanno aumentato grazie
a delibere da loro presentate e votate in assemblea capitolina».
Fabio Rossi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IT TAXI
L’APP GRATUITA PER RICHIEDERE
E PAGARE UN TAXI IN TUTTA ITALIA
IT TAXI è l’APP innovativa e gratuita per iPhone e Android
sviluppata nel 2012 da URI - Unione dei Radiotaxi d’Italia, che
consente di richiedere e pagare il taxi nelle principali città italiane.
La nuova versione di IT TAXI si arricchisce di nuove funzionalità:
oltre al pagamento con carta di credito tramite PAYPAL, da oggi
è possibile pagare anche con abbonamento aziendale. IT TAXI è
l’unica APP che consente ai professionisti e alle aziende di avere la
rendicontazione in tempo reale delle corse online, di ricevere una
fattura per detrarre fiscalmente le spese taxi e di poter effettuare il
pagamento a fine mese.
Facile ed intuitiva, ti permette di prenotare in anticipo il tuo taxi,
visualizzandone la posizione e, al termine della corsa, recensire la
qualità del servizio o aggiungere il taxi tra quelli indesiderati, in
modo che nelle successive richieste venga escluso dalla ricerca.
Cooperativa Radiotaxi 3570 | Via del Casale Lumbroso, 167 | 00167 Roma | www.3570.it | [email protected] | OFFICIAL FAN PAGE
43
Martedì 16 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
Cronaca di Roma
Il segretario di Nieri alla corte di Buzzi
Andrea Bianchi, ex capo staff del vice sindaco, a ottobre `A gennaio è stato subito assunto dalla Cooperativa 29 giugno
del 2013 fu costretto a dimettersi: la sua laurea era falsa come responsabile dell’ufficio controllo e gestione della struttura
`
IL CASO
Da un incarico importante all’altro, senza laurea ma con le amicizie giuste. Andrea Bianchi è uscito
dal Campidoglio ed è entrato alla
corte di Buzzi, in quella cooperativa 29 Giugno a cui la giunta Marino pochi giorni dopo concedeva
un affitto stracciato (regolarizzandone la posizione) per il suo quartier generale di via Pomona. Quanto a Bianchi, al massimo disoccupato è rimasto un paio di mesi, il
tempo di far calmare le acque. I
primi di gennaio era già al lavoro a
fianco a Buzzi, con un ruolo altrettanto prestigioso: capo dell’ufficio
controllo gestione della coop. Solo
a ottobre 2013, era stato costretto a
dimettersi da capo ufficio staff del
vicesindaco Luigi Nieri perché era
venuto fuori che si era attribuito
una laurea che non aveva. Il suo
nome era finito sui giornali, «una
ferita profonda», disse Nieri; poi
l’anonimato, prima di andare a ricoprire un ruolo ancor più delicato e impegnativo: controllare tutto
il sistema economico della cooperativa, le entrate, le uscite, il patrimonio, gli appalti. Anche stavolta
senza laurea. Bianchi compare nelle intercettazioni dell’operazione
Mafia capitale, nei dialoghi tra
Buzzi e Carminati. Fra le molte pe-
Andrea Bianchi
DALLE INTERCETTAZIONI
SPUNTA ANCHE
IL SUO NOME
FRA LE PEDINE
A DISPOSIZIONE
IN CAMPIDOGLIO
dine a disposizione in Campidoglio spunta anche lui. Dice Buzzi:
«Si però qui quando c'avemo Bianchi famo lavorà Bianchi». E prima
«Me tocca riandà da quello scemo
di Nieri». Il boss e il patron della 29
giugno parlano di un affare, un terreno di un ettaro da prendere, per
farne un campeggio per disadattati», «potremmo prende la possibilità de fa’ un campeggio.. io una volta lo vidi... alla tenuta del Cavaliere». Quindi, Buzzi fa riferimento a
«mille euro al mese» dati al capo
segreteria (Franco Figurelli) di Mirko Coratti, «lui sta con me... gioca
con me ormai...».
Disordini in piazza
LA RIUNIONE
Il 3 gennaio 2014 alla riunione, nel
quartier generale di Buzzi, partecipa anche Bianchi. Si parla di emergenza rifiuti («siamo stati coinvolti
da Ama per la gestione della pulizia straordinaria...») ed emergenza abitativa, di affidamenti e molto
altro. Buzzi inizia spiegando che
con loro è presente Andrea Bianchi che ha cominciato a collaborare con loro dal giorno precedente.
Ed è lo stesso Bianchi sul Magazine della cooperativa (direttore responsabile Carlo Guarany) a firmare l’articolo: Controllo di gestione,
conoscere per capire, capire per
migliorare. Si parla del nuovo ufficio, «una struttura delicata» visto
l’implementarsi delle attività (dalla manutenzione del verde alla raccolta dei rifiuti, alle pulizie, ai servizi di segreteria e portineria fino
all’assistenza). A capo dell’ufficio
c’è lui, l'ex capo staff di Nieri. «E’
una ferita profonda, dichiarava
Nieri dopo aver saputo che il suo
più stretto collaboratore, a capo
dello staff dai tempi della giunta
Marrazzo, aveva presentato una
falsa autocertificazione di laurea e
percepiva dal Comune 115 mila euro annui. Chissà se si è aperta un'
altra ferita nell'apprendere che è
stato poi assorbito dal “Grande capo” Buzzi. L’ennesima ferita per
questa Giunta, sempre più delegittimata, soprattutto perché conferma lo stretto legame della sinistra
e del vicesindaco Nieri con la 29
giugno», dichiarano Fabrizio Santori, consigliere regionale, e Francesco Corsi, esponente del comitato DifendiAmo Roma, che chiedono le dimissioni del sindaco.
Raffaella Troili
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un momento degli scontri notturni a Tor Sapienza lo scorso 10 novembre
Il pm: dietro gli scontri a Tor Sapienza
spunta la regia del clan di Carminati
L’INCHIESTA
I reati ipotizzati vanno dalla violenza privata ai danneggiamenti, fino alla resistenza a pubblico
ufficiale alle lesioni. E i protagonisti dell’aggressione al centro
di accoglienza di Tor Sapienza
devono ancora essere identificati. Ma adesso, al vaglio del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del pm Eugenio Albamonte,
c’è anche l’ipotesi che dietro i disordini e gli scontri esplosi nel
quartiere e ancora forti ci possa
essere una regia. Il sospetto è
che l’aspra rivalità tra Gabriella
Errico, che gestiva il centro per
minori oramai sgomberato, e
Sandro Coltellacci, arrestato nell’inchiesta su Mafia capitale,
non sia casuale rispetto ai fatti.
La signora Errico è già stata sentita dalla Digos, subito dopo
l’esplosione della rivolta del
quartiere, ma è probabile che
nei prossimi giorni venga convocata in procura.
LE INDAGINI
Dopo gli scontri e la trasmissione di due informative dalla Questura con la descrizione dei fatti,
Albamonte sta cercando di ricostruire la genesi dell’attacco a
colpi di pietre, bottiglie e saluti
romani. E soprattutto di stabilire il ruolo di Forza nuova, protagonista della protesta e delle tensioni, che hanno portato al trasferimento dei minori ospitati
nel centro di Tor Sapienza e allo
sgombero del campo nomadi di
via Salviati. La testimonianza di
Gabriella Errico, a questo punto,
sarà fondamentale. Se non altro
per stabilire se ci sia un nesso tra
i recenti fatti e le minacce, a suo
dire subite per anni, da Sandro
Coltellacci, uno dei gestori delle
coop di Sandro Buzzi. Secondo
la donna una rivalità che nasce
nel 2005, quando Coltellacci costituisce una coop con lo stesso
nome per usurpare il palazzo
concesso alla coop dal Campido-
GLI INQUIRENTI INDAGANO
SUI CONTRASTI
TRA COLTELLACCI, UOMO
DI BUZZI, E LA ONLUS
CHE GESTIVA
IL CENTRO PER MINORI
glio e la gestione dei minori. Che
ci fossero militanti di CasaPound ad assaltare il centro, per
gli investigatori, è una certezza.
Il movimento di estrema destra
ammette di avere partecipato alle proteste ma nega il coinvolgimento negli atti violenti. Ma i militanti smentiscono di essere stati strumento di Massimo Carminati & co. «Mai conosciuto Buzzi
Salvatore Buzzi
di persona - dice Mauro Antonini, responsabile Cpi di Roma Est
- Contro un centro per immigrati della sua coop '29 Giugno a
Settecamini (altra periferia romana, ndr) abbiamo lottato fino
a impedirne l'apertura pochi mesi prima. Non prendiamo ordini
da nessuno».
MAFIA CAPITALE
La dinamica dei fatti e degli
scontri non convince gli inquirenti che vogliono vederci chiaro, non è escluso che chiedano ai
colleghi che indagano su Mafia
capitale di trasmettere parte degli atti dai quali emergano i contrasti tra la coop ”Un sorriso”, gestita da Coltellacci, e la onlus della Errico, che ha lo stesso nome e
stesso indirizzo. In un’intercettazione contenuta nell’informativa del Ros dei carabinieri si fa riferimento alla coop finita al centro dei disordini. L’8 gennaio
scorso è Buzzi a parlare con Coltellacci che spiegava: «Noi revochiamo la disponibilità delle due
palazzine per accogliere famiglie di sfollati di Scozzafava (direttore del dipartimento Promozione dei Servizi Sociali del comune di Roma ndr) la revochiamo e semplifichiamo tutto, poi ti
spiego bene, perché ”Un sorriso”
(altra coop, annota il Ros) ha offerto 800 euro, gli ho detto: ”fattelo di corsa”».
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA