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Serie Focus MFS commenti sulleecompetenze analisi Mese 2012 Luglio 2016* ® Autori Michael W. Roberge, CFA Co-CEO, President e Chief Investment Officer PROLUNGARE L’ORIZZONTE D'INVESTIMENTO IN SINTESI •G li investitori sono sempre più orientati al breve termine, nonostante le dinamiche demografiche indichino un prolungamento dell’aspettativa di vita e la necessità di poter disporre di un patrimonio più consistente nell'età della pensione. • L e ragioni di questo orientamento di breve periodo sono diverse, tra cui la remunerazione dei gestori basata sugli incentivi, le notizie riportate dai media e la comunicazione finanziaria, oltre ad altri fattori decisionali identificati dall'analisi comportamentale. Joseph C. Flaherty, Jr. Chief Investment Risk Officer Robert M. Almeida, Jr. Institutional Portfolio Manager • P er i gestori con un orizzonte d'investimento più lungo esiste una possibilità di arbitraggio: le opportunità di ottenere performance differenziate sono maggiori se conservano i titoli in portafoglio per un periodo di tempo più prolungato. Lo spettacolo dei moderni mercati d'investimento mi ha talvolta portato alla conclusione che un utile rimedio per i nostri mali contemporanei potrebbe essere quello di rendere un investimento permanente e indissolubile come il matrimonio, tranne che in caso di morte o altro grave motivo. Costringerebbe l’investitore ad adottare una prospettiva di lungo termine. – John Maynard Keynes Andrew C. Boyd Institutional Portfolio Manager Viene da chiedersi cosa farebbe Keynes nel contesto d'investimento odierno, vista la visione di breve periodo che caratterizza il comportamento degli investitori, sia privati sia istituzionali. Oggi le persone vivono più a lungo e hanno bisogno di costruirsi un patrimonio in vista dell’età della pensione, eppure paradossalmente gli investitori in genere adottano una prospettiva più a breve termine rispetto al passato. * Una versione di questo articolo è stata pubblicata per la prima volta a novembre 2013. LUGLIO 2016 / PROLUNGARE L’ORIZZONTE D'INVESTIMENTO Dall’analisi dei dati emerge chiaramente che il comportamento degli investitori oggi è orientato al breve termine la natura a breve termine. I titoli vengono conservati in portafoglio per periodi di tempo di una brevità record, e anche i gestori d'investimento professionali generalmente adottano una visione di breve termine nella gestione patrimoniale. La ricerca di Wall Street è focalizzata sugli utili societari a breve termine anziché su una crescita degli utili sostenibile nel medio periodo. Inoltre, i mercati tendono a reagire in modo eccessivo agli eventi a breve termine, in particolare se non vengono rispettate le stime degli utili trimestrali, fomentando così la frenesia intorno ai risultati trimestrali. Figura 1: Gli investitori conservano i titoli per periodi di tempo più brevi Periodi di detenzione medi NYSE, 1929 – 2015 8 Periodo di detenzione medio (anni) 7 I media finanziari sono pagati per alimentare le tensioni sul mercato e sono costantemente a caccia di sensazionalismi. Inoltre, remunerazione basata sugli incentivi nel settore della gestione degli investimenti incoraggia ulteriormente l’ottica di breve periodo; la remunerazione di un numero sorprendentemente elevato di professionisti dell’investimento si basa per meno della metà del compenso sugli indicatori di performance di lungo termine. Come illustreremo in questo articolo, riteniamo che sul mercato ci siano le opportunità per sfruttare questo orientamento, in particolare e da parte dei gestori che applicano un processo d'investimento rigoroso. I fondamentali societari non cambiano allo stesso ritmo dei prezzi del mercato azionario e questo disallineamento rappresenta un'opportunità per gli investitori che hanno una visione di più lungo termine. Molti operatori del mercato condividono questo pensiero. Il CalPERS (il fondo pensioni dei dipendenti pubblici della California), per esempio, ha pubblicato i suoi 10 criteri d'investimento, tra cui figura la convinzione per cui "un orizzonte d'investimento a lungo termine è una responsabilità e un vantaggio" che porta il fondo a "privilegiare strategie d'investimento che creano valore sostenibile a lungo termine". Sul mercato l’orizzonte d'investimento è sempre più breve I dati sul periodo di detenzione medio dei titoli della New York Stock Exchange (NYSE) illustrati nella Figura 1 evidenziano che attualmente i titoli vengono tenuti in portafoglio per periodi più brevi rispetto ad ogni altro periodo dal 1920 in poi. In media un titolo rimane in portafoglio per circa otto mesi. Questo vale sia per le operazioni degli investitori privati che degli investitori istituzionali. Fino agli anni ‘70, il panorama d'investimento era ampiamente dominato da famiglie e privati facoltosi. Da allora la situazione è profondamente cambiata, e oggi sono gli investitori professionali a rappresentare buona parte dell’attività d'investimento, per quanto dobbiamo sottolineare che questi professionisti gestiscono patrimoni consistenti per i fondi comuni dove investono molti investitori retail. Dai gestori d'investimento professionali ci si potrebbe aspettare una prospettiva più a lungo termine: invece, dai dati emerge che anche i gestori applicano una visione di breve termine nel loro approccio 6 5 4 3 8,3 mesi 2 Dic 2015 1 0 1929 1939 1949 1959 1969 1979 1989 1999 2015 Fonte: Ned Davis Research, dicembre 2015. d'investimento. La Figura 2 mostra i periodi di detenzione medi dei gestori d'investimento per i titoli nei fondi comuni azionari. In media, i gestori degli investimenti ruotano le società in portafoglio ogni 1,56 anni. Questa analisi utilizza il turnover come un'alternativa semplificata ai periodi di detenzione, che potrebbero divergere in funzione dei titoli specifici acquistati o venduti. Diversi sono i motivi alla base del comportamento orientato al breve termine osservato negli investitori, tra cui gli incentivi ai gestori, i media e la comunicazione finanziaria, oltre alle strategie decisionali. Gli incentivi È universalmente riconosciuto che incentivi condizionano il comportamento. Negli ultimi decenni le politiche sugli incentivi sono cambiate, la remunerazione dei dirigenti è aumentata molto, le aziende esternalizzano sempre di più le decisioni d’investimento e la funzione di CIO, affidandole a consulenti esterni. Inoltre molte società di investimento hanno cambiato il loro assetto societario da partnership private a controllate di grandi conglomerati finanziari. Sebbene molti investitori abbiano orizzonti d'investimento più lunghi, il settore della gestione patrimoniale rimane concentrato su incentivi d'investimento strutturati sul breve termine. La Figura 3 mostra i risultati di uno studio sulle remunerazioni di oltre 1.100 professionisti della gestione patrimoniale condotto dal CFA Institute. Come evidenzia il grafico, una percentuale significativa dei professionisti della gestione patrimoniale (43%) riceve più della metà del compenso in base alla performance annua, —2— LUGLIO 2016 / PROLUNGARE L’ORIZZONTE D'INVESTIMENTO Figura 2: Motivi alla base dell’orientamento a breve termine Periodi di detenzione dei titoli da parte dei gestori d'investimento per le 20 principali categorie azionarie Morningstar 2,50 Internazionale Large Value Large Value Internazionale Small/Mid Blend Mid Cap Value World Stock Small Value Salute Internazionale Large Growth Large Growth Mid Cap Value Media Small Blend Internazionale Large Blend Immobiliare Large Blend Internazionale Small/Mid Growth Immobiliare globale Diversificati Paesi Emergenti Small Growth 0,00 Mid Cap Blend 1,25 Tecnologia (Anni) 1,56 anni Fonte: Morningstar Direct. I dati rispecchiano le 20 maggiori categorie di fondi comuni azionari a capitale variabile statunitensi al 31 dicembre 2015. I periodi di detenzione sono stati calcolati considerando 1 oltre l’indice di rotazione annuo medio più recente per ogni categoria. mentre per quasi l’80% dei professionisti della gestione patrimoniale intervistati meno della metà del compenso si basa su indicatori della performance di più lungo termine. Figura 3: Incentivi a breve termine per gestori d'investimento Quale percentuale del suo compenso è correlata agli elementi indicati? 0% 1–50% 51–100% 100% 20,6% 75% 42,5% 35,4% 50% 42,5% 25% Prendiamo per esempio un gestore di portafoglio remunerato sulla base della performance d'investimento annua rispetto al benchmark. In questo caso, la remunerazione dell’anno corrente è del tutto indipendente dalla remunerazione nell’anno precedente e negli anni successivi. Quanto è lungo l’orizzonte d'investimento di questo gestore di portafoglio alla fine di ottobre, quando la performance d'investimento è inferiore al benchmark? Otto settimane, come prevedibile. La struttura degli incentivi applicata incoraggia il gestore ad assumere rischi eccessivi per ottimizzare la sua remunerazione nel periodo corrente. I rischi assunti non sempre sono adeguati al portafoglio e probabilmente non rispecchiano l’esigenza della maggior parte dei clienti di avere un orizzonte temporale più lungo di otto settimane. Inoltre, la performance d'investimento in queste otto settimane sarà dettata, con ogni probabilità, più dal "rumore" del mercato che da segnali pertinenti. 44,0% 15,0% 0% Performance annua 43% dei gestori d'investimento intervistati ha più del 50% della remunerazione basato sulla performance annuale. Performance di più lungo termine 79% dei gestori d'investimento intervistati ha meno del 50% della remunerazione basato su misurazioni di performance a più lungo termine. Fonte: Indagine sulla visione a breve termine condotta dal CFA Institute, maggio 2008 (oltre 1.100 gestori di portafoglio e analisti intervistati). —3— LUGLIO 2016 / PROLUNGARE L’ORIZZONTE D'INVESTIMENTO I media e la comunicazione finanziaria Il processo decisionale I media, gli analisti e gli esperti sfornano una montagna di informazioni e commenti sui mercati. Gli investitori hanno bisogno di informazioni provenienti da diverse fonti per prendere una decisione, ma è importante saper distinguere tra i rumori di mercato e i segnali importanti. Nassim Taleb ha evidenziato che i mezzi di informazione sono pagati per diffondere queste notizie: “il pubblico non si rende conto che i media sono pagati per attirare l'attenzione. Per un giornalista, raramente il silenzio è meglio di una parola, quale che sia”.1 In sintesi, i media prosperano grazie alle voci che circolano sul mercato; più se ne parla, meglio è. È compito dei professionisti distinguere i segnali effettivi dai rumori. Il campo della finanza comportamentale ha puntato i riflettori sui motivi psicologici per cui le persone cadono preda di alcune trappole decisionali, tra cui il comportamento a breve termine che pregiudica la performance d'investimento nel lungo termine. Tra questi motivi ci sono l’avversione per le perdite, per cui si preferisce evitare le perdite rispetto al conseguire un guadagno, il fattore di disponibilità che emerge quando si giudica la probabilità degli eventi in base alla facilità con cui è possibile richiamarne degli esempi (l’euristica della disponibilità si fonda sull’idea che se è possibile ricordare qualcosa deve essere importante) e la propensione verso il passato recente, o effetto party, che si verifica quando i partecipanti del mercato azionario valutano la performance del portafoglio in base alla loro visione dei risultati recenti. Da questi e altri fattori derivano risultati non ottimali per l’investitore nel più lungo termine. La rilevanza attribuita agli utili trimestrali è un altro esempio dell'orientamento a breve termine della comunità di investitori. Da un lato abbondano le stime degli utili a breve termine, mentre dall’altro scarseggiano quelle a più lungo termine, ossia le stime oltre i tre anni. La Figura 4 mostra la disparità tra le stime degli utili del 2017 e del 2019 per due delle maggiori società dei settori tecnologia e servizi finanziari. L’attenzione focalizzata sulle stime degli utili mette in luce il fascino esercitato sul mercato dal tentativo di prevedere i risultati trimestrali. Vale la pena di notare che gli analisti sell-side che forniscono stime degli utili generalmente guadagnano dal reddito aggiuntivo generato da attività di trading a più alta frequenza. A fronte della mancanza di ricerca sell-side oltre il breve termine, unita alla maggiore incertezza implicita in un'ottica di più lungo periodo, la ricerca indipendente focalizzata sulla creazione di valore aggiunto in orizzonti temporali più lunghi può ritagliarsi un ruolo. Inoltre, il calo tendenziale delle commissioni di negoziazione rilevato sul mercato spinge ulteriormente le società di intermediazione a incrementare il volume degli scambi. Figura 4: La ricerca si concentra sul breve termine Stime degli utili per azione di due società large-cap globali a gennaio 2016 Servizi finanziari 2017 Tecnologia Copertura della ricerca buona Numero di stime degli utili: 21 Intervallo: GBP 0,44 – GBP 0,69 Numero di stime degli utili: 47 Intervallo: USD 7,28 – USD 12,26 2019 Numero di stime degli utili: 0 Numero di stime degli utili: 0 Copertura della ricerca minima La concentrazione degli investitori sul breve termine indica un disallineamento rispetto agli obiettivi dei proprietari delle risorse finanziarie, ovvero i clienti, con un orizzonte temporale a lungo termine. Disallineamento di obiettivi tra clienti e investitori Quando esaminiamo l’orizzonte temporale d'investimento dei clienti, da privati facoltosi a fondi pensione, compagnie di assicurazione, fondi di dotazione e fondi sovrani, notiamo che i clienti generalmente hanno un orizzonte temporale di dieci anni o più e, in molti casi, hanno un esplicito obiettivo multigenerazionale (si veda la Figura 5, che evidenzia gli orizzonti temporali tipici dei clienti). Per esempio, i fondi di dotazione, le fondazioni, i fondi sovrani e molti clienti privati con patrimoni elevati rientrano in un gruppo che investe sia per la generazione attuale che per quelle future. Sarebbe quindi logico che questi investitori, in particolare, adottassero una prospettiva a più lungo termine nelle loro prassi d'investimento. La concentrazione degli investitori sul breve termine indica un disallineamento rispetto ai proprietari delle risorse finanziarie, ovvero i clienti, con un orizzonte temporale a lungo termine. Fonte: Factset —4— LUGLIO 2016 / PROLUNGARE L’ORIZZONTE D'INVESTIMENTO Opportunità di arbitraggio con un orizzonte d'investimento a più lungo termine 1 ANNO 10 ANNI 20 ANNI Dal nostro punto di vista, i gestori d'investimento che hanno una visione di più lungo termine e sono focalizzati sulla selezione dei titoli possono trovare numerose opportunità d'investimento. La Figura 6 illustra questa tesi, mostrando la dispersione del rendimento per i titoli detenuti per periodi di tempo diversi compresi tra un giorno e cinque anni. La dispersione del rendimento è maggiore tra il decimo e il novantesimo percentile con l’allungarsi del periodo di detenzione, a conferma del fatto che le opportunità di ottenere performance differenziate sono maggiori quando i titoli sono detenuti per periodi di tempo compresi tra tre e cinque anni. Fondi di dotazione Sovereign wealth fund Assicurazione Previdenza HNWI Fondi comuni Hedge fund Trader Figura 5: Allineamento con gli orizzonti temporali a più lungo termine del cliente 50 ANNI Fonte: basato su “Making Better Investment Decisions”, Morningstar, 2012. Inoltre, i trend demografici indicano orizzonti temporali anche più lunghi. I cambiamenti demografici in corso in tutto il mondo, ovvero l'aumento dell’aspettativa di vita e il calo dei tassi di fecondità, rappresentano un megatrend globale con importanti implicazioni per il comportamento d'investimento. Il calo dei tassi di fecondità sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo implica che diminuirà la popolazione in età lavorativa che dovrà finanziare i crescenti costi di pensionamento della popolazione che invecchia, esacerbando ulteriormente l’impatto sociale del rischio di longevità. La Banca dei regolamenti internazionali (BRI) considera il rischio di longevità, ossia il rischio di dover versare prestazioni previdenziali e rendite più a lungo di quanto previsto, come "significativo se misurato dal punto di vista finanziario".2 Non c’è dubbio che gli investitori, sia privati sia istituzionali, dovranno tenere conto sempre più del rischio di longevità, oltre che del rischio d'investimento quando valuteranno i diversi prodotti e le strategie d'investimento. Nel tempo questo elemento potrebbe a sua volta portare a un comportamento d'investimento più orientato al lungo termine. Ci si potrebbe chiedere: in che modo tutto ciò incide sulla strategia d'investimento? Per un gestore di portafoglio è difficile negoziare con profitto sui mercati a cadenza settimanale, poiché nel breve termine i titoli tendono a muoversi in tandem e l’opportunità di aggiungere valore al netto dei costi di negoziazione è estremamente limitata. Tuttavia, a cinque anni la dispersione del rendimento è maggiore sul mercato e offre ai gestori d'investimento la possibilità di conseguire performance altamente differenziate rispetto al benchmark. Riteniamo che l’opportunità di arbitraggio dell’orizzonte temporale sia un fattore significativo nella generazione di performance a lungo termine. Su un periodo di tempo più lungo, gli investitori hanno l’opportunità di concentrarsi su segnali d'investimento significativi che evidenziano la crescita di utili sostenibili nel medio/lungo termine ed esprimono visioni differenziate che si traducono in performance positive. —5— LUGLIO 2016 / PROLUNGARE L’ORIZZONTE D'INVESTIMENTO Figura 6: La dispersione del rendimento cresce nel tempo Dispersione del rendimento totale MSCI World attorno al rendimento medio (2011–2015) Rendimento eccedente attorno alla media (%) 125 75 25 -25 -75 -125 1 gior. 1 sett. 1 mese 3 mesi 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni 4 anni 5 anni Fonte: Ricerca MFS. Posizioni MSCI World al 1° gennaio 2011. Rendimenti cumulativi totali a termine attorno alla media in USD nell’intervallo tra il 10° e il 90° percentile. Conclusioni Keynes ha usato la celebre metafora del concorso di bellezza per spiegare il motivo per cui i prezzi dei titoli possono divergere rispetto al loro valore fondamentale. Keynes descrive il comportamento di agenti razionali su un mercato attraverso la metafora di un concorso a premi organizzato da un giornale fittizio in cui ai concorrenti viene chiesto di scegliere le sei donne più belle tra un centinaio di fotografie. La vittoria andrà a chi avrà scelto il volto che riscuote maggiori consensi. I concorrenti più ingenui sceglierebbero il volto più bello secondo i propri canoni. I concorrenti più sofisticati, volendo massimizzare le possibilità di vincere il premio, penserebbero a qual è la percezione di bellezza prevalente e farebbero una previsione basata sulle conoscenze delle percezioni del pubblico.3 Keynes riteneva che anche sul mercato dei titoli venisse adottato un comportamento del genere, ossia gli investitori spesso ignorano le condizioni sottostanti e cercano invece di estrapolare la psicologia di mercato a breve termine per determinare il rendimento di un investimento. Probabilmente Keynes riconoscerebbe questa forma mentis nell’attuale comportamento degli investitori, dove l’attenzione spesso si concentra sull’attività di trading a breve termine in reazione al rumore di mercato, ossia a ciò che gli altri operatori del mercato pensano, piuttosto che su decisioni d'investimento basate sul valore fondamentale a più lungo termine di un’impresa. Con i trend demografici che invitano a concentrarsi sul rischio di longevità e la maggiore attenzione prestata da parte di governi, autorità di vigilanza e media finanziari agli svantaggi derivanti dal comportamento d'investimento orientato a breve termine, la tendenza potrebbe cambiare negli anni a venire. Ciò nonostante, riteniamo che i gestori con un orizzonte d'investimento più lungo abbiano una possibilità di arbitraggio: le opportunità di ottenere performance differenziate sono maggiori quando si detengono titoli in portafoglio per periodi di tempo più lunghi. —6— Note a piè di pagina assim Nicholas Taleb, Fooled by Randomness: The Hidden Role of Chance in Life and in the Markets, 2a ed., (New York: Thompson Texere, 2004), 61. N Sito web BRI (15/10/2013) https://www.bis.org/publ/joint31.htm 3 John Maynard Keynes, The General Theory of Employment, Interest and Money (1936), capitolo 12. 1 2 Le opinioni espresse sono quelle dell’autore o degli autori e possono cambiare in qualunque momento. Le opinioni di cui sopra vengono fornite esclusivamente a scopo informativo e non devono essere interpretate come raccomandazione o invito all’acquisto di alcun titolo o come consulenza nanziaria da parte del consulente. Salvo diversa indicazione, i loghi e i nomi di prodotti e servizi sono marchi di MFS® e delle sue affiliate e possono essere registrati in alcuni paesi. Pubblicato negli Stati Uniti da MFS Institutional Advisors, Inc. (“MFSI”) e da MFS Investment Management. Pubblicato in Canada da MFS Investment Management Canada Limited. La presente comunicazione non è stata esaminata da alcuna Securities Commission o autorità di controllo simile canadese. 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