Dai grandi giochi alle Olimpiadi moderne
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Dai grandi giochi alle Olimpiadi moderne
DAI GRANDI GIOCHI ALLE OLIMPIADI MODERNE I grandi giochi nacquero in Grecia nel 776 a.C. nella cittadina sacra di Olimpia per l’invito, rivolto da Ifito agli uomini più veloci delle zone vicine, di gareggiare tra di loro in omaggio agli Dei. Da quella data per ogni quattro anni si rinnovò il mito di Olimpia finché, nel 393 d. C., l’imperatore Teodosio ne ordinò la fine in quanto manifestazione pagana. Dopo di allora ci fu un timido tentativo di ripristinarli, ma l’imperatore Giustiniano subito li represse; successivamente i terremoti che distrussero Olimpia segnarono la definitiva fine dei Giochi. Le Olimpiadi, oltre che per il carattere sacro erano significative per il momento d’incontro che si aveva tra i popoli: ne è la prova la sospensione di tutte le attività belliche un mese prima dell’apertura dei Giuochi. La partecipazione era negata alle donne, sia come spettatrici che come atlete. Dall’iniziale giornata di gara dove si disputava la sola specialità della corsa dello “stadio” (distanza pari a 192m) si passò, ad una manifestazione di cinque giornate con la disputa di numerose specialità. Il programma era così suddiviso: I giornata: processione e sacrificio agli dei, giuramento dei giudici e degli atleti, gara tra araldi e trombettieri e tra i flautisti che accompagnavano le gare di pentathlon. II giornata: gare di corsa, lotta e pugilato riservate ai giovani. III giornata: eliminatorie tra i corridori, incontro di lotta, pugilato e pancrazio (lotta cruenta). IV giornata: corsa delle quadrighe, delle bighe e dei cavalli montati, disputa del pentathlon, finale dell’oplitodromo (atleti che percorrevano 384m di corsa vestiti di corazza, elmo, schinieri e scudo). V giornata: premiazione dei vincitori, cerimonie di ringraziamento, banchetti per i festeggiamenti. I premi per i vincitori consistevano in corone di alloro; successivamente vennero istituiti altri premi: l’esenzione dal pagamento dei tributi per tutta la vita e il sostentamento dei vincitori da parte della città di appartenenza. Dai primi vincitori, considerati eroi e semidei, si arrivò agli atleti professionisti, per cui da manifestazione sacra finì per diventare uno spettacolo. LE OLIMPIADI ESTIVE L’interesse nella rinascita dei Giochi Olimpici crebbe quando le rovine dell’antica Olimpia vennero scoperte dagli archeologi tedeschi alla metà del XIX secolo. Contemporaneamente un barone francese, Pierre de Coubertin, cercava una spiegazione alla sconfitta francese nella guerra francoprussiana. Giunse alla conclusione che i francesi non avevano ricevuto un’educazione fisica adeguata, e si impegnò per migliorarla. De Coubertin voleva anche un modo per avvicinare le nazioni, per permettere ai giovani del mondo di confrontarsi in una competizione sportiva, piuttosto che in guerra. La rinascita dei Giochi Olimpici avrebbe permesso di raggiungere entrambi gli obiettivi. De Coubertin presentò in pubblico le sue idee nel giugno del 1894 durante un congresso presso l’università della Sorbona a Parigi; l’ultimo giorno di questo congresso si decise che venivano istituiti i Giochi Olimpici moderni e che si sarebbero svolti in Grecia, la terra dove erano nati in antichità. Fu fondato, così, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per organizzare l’evento. Enormi furono gli ostacoli e le difficoltà da superare ma il 6 aprile del 1896 nello stadio di Atene, il re Giorgio di Grecia dichiarò aperte le prime Olimpiade dell’età moderna. La manifestazione, riservata come nell’antichità, ai soli uomini, vide la partecipazione di 13 nazioni con 311 atleti impegnati in 10 sport per un totale di 22 gare. Tra le novità vi fu quella della “maratona” ideata da un filologo amico di De Coubertin che riprese il discusso episodio della guerra persiana- ateniese, del soldato Filippine che portò ad Atene la notizia della vittoria di Maratona, coprendo di corsa la distanza di 42 Km. I vincitori vennero premiati con un ramoscello di olivo, colto da Olimpia, ed una medaglia d’argento con diploma. Alla seconda edizione delle Olimpiadi, quella di Parigi del 1900, le nazioni rappresentate furono ben 21 con la partecipazione di 1066 atleti tra cui 6 donne. Le Olimpiadi successive furono disputate a St. Louis (U.S.A), ma proprio per l’enorme distanza dall’europa fece sì che a partecipare fossero solo 11 nazioni. De Coubertin per la IV edizione scelse Roma, rinnovando così il dissidio tra Roma ed Atene, le due grandi potenze del mondo antico. Ma l’Italia declinò per problemi economici e De Coubertin ripiegò su Londra. Lo scoppio della I guerra mondiale non fece svolgere l’edizione programmata a Berlino. Finita la guerra, fu la città di Anversa nel 1920 ad ospitare i Giochi, in questa edizione, le nazioni che avevano vinto la guerra, vietarono alle nazioni sconfitte la partecipazione alla manifestazione, ed inoltre, fu introdotto il giuramento da farsi all’apertura da parte degli atleti, e per la prima volta comparse la bandiera a cinque cerchi intrecciati in campo bianco. I colori che vennero scelti erano e sono i colori presenti nelle bandiere di tutte le nazioni, quindi la loro combinazione simboleggia tutti i Paesi, mentre l’intreccio degli anelli rappresenta l’universalità dello spirito Olimpico. Le edizioni dei Giochi si susseguirono ogni quattro anni ed in nazioni diverse, per poi fermarsi di nuovo negli anni 1940 e 1944 a causa della II guerra mondiale. Nel 1948 è Londra ad ospitare i Giochi ed anche in questa edizione tutte le nazioni che avevano perso la guerra non potettero partecipare alle gare eccezione fatta per l’Italia a cui venne riconosciuta l’attenuante di aver dichiarato la guerra, dopo l’armistizio del 1943, all’invasore tedesco. Non sono mancati, nelle edizioni successive delle Olimpiadi i problemi, i boicottaggi, gli attentati, ma il CIO è sempre riuscito a portare avanti questa manifestazione sportiva, non solo, nel passare degli anni sono stati aggiunti tantissimi sport fino ad arrivare al numero di 26 discipline sportive per le Olimpiadi Estive. Le ultime Olimpiadi si sono tenute a Rio de Janeiro nel 2016 le nazioni partecipanti sono state 207 gli atleti sono stati 11303 e gli sport praticati sono stati 28. Le prossime si terranno a Tokyo, nel 2020, dal 25 luglio al 9 agosto. La città giapponese (seconda Olimpiade dopo quella del 1964) è stata scelta durante la 125ª sessione del CIO, svoltasi a Buenos Aires il 7 settembre 2013, venendo preferita alle altre due contendenti, Istanbul (Turchia) e Madrid (Spagna). LE OLIMPIADI INVERNALI Nel giugno del 1921 a Losanna, in occasione dell’assemblea del CIO, le delegazioni austriaca e svizzera esposero un progetto che mirava, anche per le discipline sportive dello sci, ad avere le Olimpiadi. Tale proposta precedentemente era stata bocciata dai paesi scandinavi, che davano preferenza ai loro Giochi Nordici, ma in questo incontro fu approvata ed il CIO istituì i Giochi Olimpici Invernali. La prima edizione del 1924 si aprì a Chamonix, quindi fu affidata alla Francia, che organizzava già le Olimpiadi Estive, e presero parte ben 16 nazioni fra cui l’Italia. Fino al 1992 i Giochi Olimpici estivi ed invernali si svolgevano nello stesso anno. Per ottenere una maggiore esposizione dell’evento olimpico e per consentire ai comitati olimpici dei vari paesi di ripartire meglio le spese, fu deciso di separare i due eventi, e di sfasare le Olimpiadi invernali di due anni rispetto a quelle estive, così nel 1994 a soli due anni di distanza dalle precedenti Olimpiadi furono di nuovo disputate le Olimpiadi Invernali. Paralimpiadi La manifestazione delle Paralimpiadi nasce con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva e la competizione agonistica fra persone disabili a livello internazionale. Inizialmente il coinvolgimento dei disabili in attività sportive aveva finalità diverse: Sir Ludwig Guttman, direttore del National Spinal Injuries Centre di Stoke Mandeville (Inghilterra) avvicinò al tiro con l’arco i veterani della Seconda Guerra Mondiale con lesioni alla colonna vertebrale, allo scopo di favorire la fase terapeutico-riabilitativa, puntando soprattutto al miglioramento delle condizioni psicologiche dei suoi pazienti. Guttman ottenne risultati straordinari e nel 1948 organizzò una competizione sportiva a Stoke Mandeville. Quattro anni dopo, vi parteciparono anche gli Olandesi: la manifestazione da cui sarebbero derivate le Paraolimpiadi iniziava così ad acquisire un carattere di internazionalità; inoltre l’agonismo veniva posto in primo piano. Benché il termine faccia immediatamente pensare alle Olimpiadi (il prefisso para- deriva dal greco e indica affinità, una relazione secondaria rispetto a un elemento principale), le Paralimpiadi in realtà sono rimaste una manifestazione indipendente da quella dei Giochi per non disabili: infatti, dopo essere state celebrate per la prima volta a Roma nel 1960, fecero ritorno dopo tre anni a Stoke Mandeville, per poi seguire dal 1968 la scia dei Giochi Olimpici. Da allora si svolgono ogni quattro anni nella stessa città e negli stessi luoghi dove si disputano le Olimpiadi, dopo la conclusione di queste ultime: il 19 giugno 2001 un accordo stipulato tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) ha sancito in maniera regolare questa relazione. L’IPC è l’organizzazione costituita da 5 federazioni internazionali e 160 nazionali, che si occupa di coordinare lo svolgimento dei Giochi Paraolimpici e di tutte le competizioni sportive per disabili a livello nazionale ed internazionale. Il suo logo è composto da tre gocce di colore verde, rosso e blu, che simboleggiano gli aspetti più significativi dell’essere umano: la mente, il corpo e lo spirito. Non a caso il motto ufficiale dell’IPC è: "Mind, Body, Spirit". Il successo delle Paralimpiadi è notevolmente aumentato con il passare del tempo, se si considera che dai 400 partecipanti di Roma 1960, si è passati ai 4350 atleti provenienti da 176 paesi. 528 sono stati i titoli in palio, 226 donne, 264 uomini e 38 misti.