seduta del 1 marzo 2011

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seduta del 1 marzo 2011
Comune di Agrigento
Seduta del Consiglio Comunale del 1 Marzo 2011
PRESIDENTE ALFANO – Invito i colleghi a prendere posto per chiamare
l’appello. Signor Segretario, può iniziare.
Il Segretario Generale procede all’appello nominale dei Consiglieri.
PRESIDENTE ALFANO – 22 presenti, 8 assenti, la seduta è valida. Nomino
come scrutatori Hamel, Saeva e Galvano Angela. Se siete d’accordo state
seduti. Tutti d’accordo.
Io desidererei un attimo di attenzione per commemorare l’onorevole Luigi
Granata che è morto qualche giorno fa, ieri si sono svolti i funerali. È stato
consigliere del Comune di Agrigento in anni cruciali e di svolta della politica e
del modo anche di pensare, mi riferisco all’anno 1960, 1969; successivamente
consigliere provinciale dal 70 al 75. È stato Segretario della Federazione
provinciale socialista dal 1963 al 71 e dal 73 al 75, Segretario Generale dal 76
al 78; deputato regionale per tre legislature ha fatto parte come Assessore
regionale all’Industria in diversi governi della Regione siciliana. È stato una
persona molto attenta all’industrializzazione. Fu legato alle lotte dei minatori,
dei contadini. È stato un cultore della storia dei movimenti operai dell’isola.
Organizzò proprio qui in Agrigento nel 1975 il recupero della memoria storica
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dell’esperienza dei Fasci siciliani, quei movimenti di rivolta e di conquista che
ci furono alla fine del 1800. Interessato anche alla storia del Socialismo
agrigentino si occupò della memoria di un conterraneo, Giosuè Fiorentino,
socialista di Palma di Montechiaro, un punto di riferimento dei braccianti poveri
di quel paese. L’onorevole Granata contribuì alla delineazione dell’identità
socialista, traendo memoria dall’intensa stagione di lotte proprio del passato,
facendo proprio ricorso a questa memoria storica, attraverso anche una
elaborazione ideologica che apriva proprio il Socialismo siciliano alla Social
Democrazia Europea. Fedele al suo passato e alle sue idee è morto socialista.
Vi chiedo un minuto di raccoglimento per commemorare l’uomo.
(Viene rispettato un minuto di raccoglimento)
PRESIDENTE ALFANO – Iniziamo i lavori. Secondo l’ordine cronologico
sono stati invitati stamattina i diversi assessori per parlare proprio di alcune
problematiche. Se c’è qualcuno che vuole fare qualche prelievo? Prego.
CONSIGLIERE HAMEL – Volevo chiedere il prelievo del punto relativo
all’ordine del giorno che avevo presentato in materia di canoni idrici.
PRESIDENTE ALFANO – Io non ho alcuna obiezione, posso passare
logicamente ai voti. L’altro giorno io avevo chiesto al collega Hamel, l’avevo
sollecitato per questa problematica, ma non avevo avuto alcuna risposta per
preparare, far venire qui le persone interessate, i tecnici che potevano rispondere
su questa problematica. (intervento fuori microfono) Va bene, lo pongo ai voti.
Se ci sono obiezioni alla proposta di prelievo da parte di Hamel, che sarebbe il
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punto 28 all’ordine del giorno. L’oggetto è “Direttiva del Consiglio comunale in
ordine all’applicazione da parte di Girgenti Acque del deliberato assunto dal
Consiglio di Amministrazione dell’Ato Idrico riguardante la rivisitazione delle
bollette anomale con lo stesso criterio dettato per i casi analoghi nei consumi a
gestione, ex Eas, a firma del Consigliere Hamel”. Se siete d’accordo facciamo
il prelievo. Se c’è qualcuno che obietta? Mi pare che tutti siano d’accordo.
Collega Hamel, hai la parola.
Punto N. 28 all’O.d.G.: “Direttiva del Consiglio comunale in
ordine
all’applicazione da parte di Girgenti Acque del deliberato assunto dal
Consiglio di Amministrazione dell’Ato Idrico riguardante la rivisitazione
delle bollette anomale con lo stesso criterio dettato per i casi analoghi nei
consumi a gestione, ex Eas, a firma del Consigliere Hamel”.
CONSIGLIERE HAMEL – Dal giorno in cui è stato presentato l’ordine del
giorno ad oggi ci sono state delle novità abbastanza interessanti e quindi questo
ordine del giorno più che dare una direttiva tende anche a dare una informativa
al Consiglio comunale sullo sviluppo della vicenda delle bollette idriche,
chiamiamole anomale, e quindi vi illustrerò un po’ qual è la situazione in modo
tale che anche voi sappiate parlarne rispetto a esigenze che possono essere
manifestate dai nostri concittadini. Voglio fare una premessa che è questa, che
quando si affrontano problemi di questa natura è opportuno che si affrontino in
maniera molto rigorosa senza attardarsi semplicemente in una sorta di cahiers
de doleances nel senso di dire è sbagliato, è ingiusto, è pesante che ci sia una
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bollettazione di questo tipo, come sta accadendo anche per quanto riguarda i
rifiuti, ma che si vada direttamente al cuore del problema per vedere come si
può risolvere il problema stesso. Noi ci siamo trovati nel corso degli scorsi mesi
davanti a una serie di bollette che venivano presentate a ciascun consigliere
comunale, a tutti quanti da parte di numerosi cittadini che registravano importi
assolutamente anomali e fuori dalla norma, importi di 1500 – 2000 o 2500 euro
che facevano presupporre un consumo di metri cubi che assolutamente non era
né proporzionale né adeguato ai consumi effettivi di ciascun nucleo familiare,
cioè noi arrivavamo a un consumo giornaliero anche di 3 metri – 4 metri cubi
per famiglia. Dopo una iniziale indisponibilità da parte di Girgenti Acque a
discutere del problema, dopo una serie di interventi assolutamente inopportuni e
ingiustificati anche da parte di nostri colleghi che sollevavano semplicemente
problemi pretestuosi per sbarrare la possibilità di andare avanti su questa strada,
si è impostato da parte mia e da parte anche dell’Amministrazione comunale,
che è stata attenta rispetto alle segnalazioni e alle indicazioni che venivano date,
una strategia per la quale si riproponeva per il Comune di Agrigento la stessa
formula che era stata applicata per i Comuni ex Eas, cioè non essendo possibile
materialmente stabilire quale era il consumo nel primo periodo di bollettazione
di Girgenti Acque in quanto per una serie di fatti, che non è il caso di elencare,
non si era provveduto alla lettura al momento della consegna, bisognava trovare
un sistema per potere stabilire una bollettazione equa. E il sistema era quello di
verificare il consumo medio di ciascuna utenza sulla base delle successive
letture, cioè un consumo fatto tra due letture certe
che dava il consumo
giornaliero per quella utenza che poi poteva essere trasferito nel primo periodo.
Si è instaurato una sorta di braccio di ferro dialettico con la stessa Girgenti
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Acque rispetto all’applicazione di questo criterio e alla fine, grazie a una
disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale e del Sindaco in prima
persona, al quale devo rendere merito di questa scelta, che ha sposato questa
causa, attraverso l’elaborazione di una serie di documenti che abbiamo fatto in
Comune, si è arrivati all’assunzione da parte dell’Ato Idrico di un deliberato che
stabiliva l’applicazione dello stesso criterio per il Comune di Agrigento e
successivamente, attraverso una nota di sollecito che è stata fatta dal Comune di
Agrigento, alla comunicazione da parte di Girgenti Acque che queste bollette
sarebbero
state
rivisitate
secondo
il
criterio
che
veniva
indicato
dell’applicazione della lettura del consumo medio tra due letture certe.
Sostanzialmente un problema di dimensioni notevolissime che riguardava
centinaia di famiglie della città di Agrigento, che venivano gravate da
bollettazioni di migliaia di euro, di fatto è ormai risolto e a giorni dovrebbero
arrivare i ricalcoli da parte di Girgenti Acque.
PRESIDENTE ALFANO – Ti riferisci antecedenti alla lettura? Cioè visto che
non è stato provveduto…
CONSIGLIERE HAMEL – Allora, lo dico in maniera molto schematica. Nel
marzo del 2008 non è stata fatta la lettura dei contatori. Girgenti Acque ha
operato la lettura dei contatori nel settembre del 2009 la prima volta. Operata la
lettura nel settembre del 2009, non aveva il punto di riferimento di partenza per
potere stabilire quale era il consumo in quell’arco di tempo. Ha chiesto al
Comune di sapere qual
era la lettura in quel periodo nel momento della
consegna, il Comune gli ha dato la sommatoria delle bollette pagate nel corso
degli anni, sommatoria delle bollette che era notevolmente inferiore rispetto
all’effettiva lettura, all’effettiva segnatura dei contatori a quella data, per cui
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questo dato portava a una fatturazione che era completamente fuori dalla realtà
per quanto riguarda i consumi da attribuire a Girgenti Acque. E allora, non
essendo possibile stabilire per quel periodo, cioè la prima bollettazione di
Girgenti Acque, quale era il consumo effettivo fatto dall’utenza, si è stabilito
che quando Girgenti Acque ha effettuato la seconda lettura, quindi tra la prima
lettura certa e la seconda lettura certa, noi abbiamo un periodo nel quale
ciascuna famiglia ha consumato un certo quantitativo d’acqua e l’ha consumato
effettivamente. Questo quantitativo d’acqua è stato diviso per i giorni e si è
stabilito il consumo giornaliero medio di ciascuna famiglia. Questo criterio del
consumo giornaliero è stato applicato al primo periodo, ridimensionando in
maniera notevolissima l’ammontare di queste bollettazioni. Quindi chi ha avuto
notificata una fattura di questo importo, e ha sottoposto la incongruità di questa
fatturazione a Girgenti Acque attraverso un qualsiasi tipo di ricorso, avrà
rinegoziata la bolletta secondo questo criterio del consumo giornaliero. Si tratta
di un risultato notevolissimo di collaborazione tra enti, di collaborazione tra
Consiglio e Amministrazione comunale, un risultato che va a tutto giovamento
dei cittadini di Agrigento e che ripristina una condizione di oggettiva legalità,
nel senso che viene fatturato in linea di massima l’effettivo consumo, nulla
viene regalato a Girgenti Acque e nulla viene depredato, usiamo un termine
abbastanza pesante perché nel primo periodo era così, agli utenti che non hanno
consumato quell’acqua con tutti gli aggravi che c’erano, che riguardava la
fatturazione della terza fascia e tutto il resto. È chiaro che questa soluzione ci
deve dare anche un segnale importante rispetto alla gestione di alcuni problemi,
relativamente proprio anche al problema dell’acqua, cioè c’è adesso un altro
aspetto per quanto riguarda le fatturazioni idriche che riguarda i canoni fognari
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e i canoni di depurazione per quanto riguarda le zone che non sono munite di
rete fognaria, di collegamento alla rete fognaria e le zone che non sono oggetto
di depurazione per quanto riguarda i reflui. Ci sono una serie di norme che
disciplinano questa materia. C’è una recentissima interpretazione per la quale si
sancisce un principio che è quello che il canone di depurazione non va pagato
quando gli interventi per la realizzazione di depurazione di depuratori non
hanno una durata che sia accettabile. Cosa significa sostanzialmente? Che c’è
una sorta di obbligo di pagamento della depurazione anche se non si è collegati
con gli impianti di depurazione in quanto questo pagamento è inserito in un
contesto più generale di realizzazione della depurazione in tutto il sistema di
smaltimento dei reflui cittadini. Questo è possibile solo e quando la
realizzazione degli impianti di depurazione è realisticamente operabile e
attuabile in tempi congrui e in tempi compatibili. Cioè se la proiezione di
realizzazione di un depuratore per il quale non c’è il progetto, non c’è
finanziamento, non c’è prospettiva immediata di realizzazione e quindi è da qui
a sei anni, a otto anni, a dieci anni, non può chiedersi in questo momento il
pagamento del canone di depurazione. Quindi anche su questa battaglia, su
questa impostazione, al di là di quella che può essere l’iniziativa di ciascuno di
noi in termini di sollecitazione, di interventi e così via, occorre fare una
iniziativa concreta dal punto di vista normativo e legislativo per arrivare a una
soluzione che sia valida per tutti i cittadini che si trovano in questa condizione e
non solo per quelli che magari contestano la depurazione non dovuta e l’hanno
spesso cancellata, perché se no significa che i più deboli, i più indifesi, coloro i
quali non hanno strumenti per potere individuare il nocciolo del problema, non
debbano subire questo balzello non dovuto. Quindi, vado alla conclusione
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ribadendo questo concetto: sulla materia dei tributi e del pagamento dei canoni
io credo che il Consiglio comunale debba iniziare una attività di esame in sede
tecnica magari in sede di Commissione inizialmente per fare in modo che noi
nell’arco di poco tempo diamo certezze precise ai nostri concittadini, diamo
certezze in ordine alla tassazione per quanto riguarda la Tia per i magazzini C2
e C6 senza luce e senza acqua, in questo momento viene chiesto il pagamento e
di fatto in base al regolamento vigente nel 2004 – 2005 non dovrebbe essere
richiesto. Dobbiamo dare certezza per quanto riguarda l’assenza di luce e acqua
che può essere provata non attraverso la certificazione dell’Enel che è
difficilissima da ottenere ma anche attraverso una dichiarazione
di
responsabilità ai sensi della 445. Cioè tutta una serie di elementi e di strumenti
che consentano all’utente cittadino di difendersi o almeno di avere certezza se
deve o no essere sottoposto a quel tributo e a quella quantità di tributo. Questo
proprio per rendere un servizio di trasparenza e di buona Amministrazione,
perché il compito di chi amministra non è quello di riscuotere tributi così in
maniera indiscriminata, ma è quello di riscuotere fino all’ultimo centesimo i
tributi che devono essere pagati. Mentre i tributi che non devono essere pagati
deve essere l’Amministrazione stessa a dare gli strumenti ai cittadini per non
pagare questi tributi. Quindi, se la depurazione non deve essere pagata,
l’Amministrazione deve dare lo strumento per non fare pagare la depurazione,
come alcuni aspetti di tassazione per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti
devono essere vagliati perché ognuno deve sapere esattamente cosa deve pagare
con assoluta certezza e non con interpretazione per caso che sono assolutamente
inaccettabili per una gestione sana, corretta e un rapporto leale con gli utenti da
parte dell’Amministrazione.
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PRESIDENTE
ALFANO – Evidentemente visto che c’è stato da parte
dell’Amministrazione un intervento a tale proposito, così come ha riferito lo
stesso Consigliere Hamel, appare a mio giudizio inutile emanare o proporre una
direttiva a tal proposito, perché già mi pare abbastanza superato. C’è questo
sulla vicenda della bollettazione, si fa riferimento al trattamento simile uguale a
quello dell’ex Eas. Vuoi intervenire? Prego.
CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signori Assessori. C’è
qualche cosa che allora non va, perché a me consta personalmente che nella
giornata di ieri ho visto due lettere di ingiunzione in cui Girgenti Acque
diffidava due soggetti a pagare entro 20 giorni altrimenti ci sarebbe stato il
taglio dell’acqua. Quindi qua dobbiamo chiarire. Io infatti naturalmente per un
fatto pure mio mi sono
astenuto dal dare dei consigli in merito però
francamente non mi sembra che siamo in questo percorso amministrativo,
Consigliere Hamel, non è superato niente, perché qua ci sono dei soggetti che
hanno ricevuto ingiunzioni in cui viene scritto, nelle lettere a firma di un certo
Ponzio, non so chi è questo Ponzio, che se non vi è il pagamento… Non so chi
è perché francamente mi disinteresso di queste tematiche che riguardano
l’acqua, però non è vero, ci sono delle lettere in cui ci sono ingiunzioni. Se
entro 20 giorni non vi è il pagamento, si dice che sarà soppressa l’erogazione
dell’acqua. Quindi, Assessore La Rosa, io proporrei che nelle more che questi
nostri ragionamenti hanno una loro consequenzialità, si dica di sospendere le
azioni esecutive forzate, cioè se praticamente sta prevalendo il principio che si
deve adottare come metodo di valutazione come si è fatto per i Comuni
dell’Eas, con cui si arriverà con importi diversi, allora l’Amministrazione, alla
luce delle lettere che esistono, dica a Girgenti Acque di sospendere le
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esecuzioni forzate dei pagamenti, perché altrimenti non stiamo concludendo
niente, se è possibile. (intervento fuori microfono)
PRESIDENTE
ALFANO – Assessore La Rosa, facciamo parlare, poi
interviene. Io direi facciamo finire Marchetta.
CONSIGLIERE MARCHETTA – Era questo, io volevo informare il
Consiglio comunale che non è affatto vero che è stato recepito questo ordine del
giorno, perché
se fosse stato recepito quest’ordine del giorno o l’atto di
indirizzo dell’Amministrazione, non perverrebbero queste lettere, che tra l’altro
sono le lettere che se si sapesse pure che è stata ufficialmente una lettera del
Comune che ha dato un indirizzo diverso, allora queste lettere sono
completamente illegittime, perché si sta addirittura intimando la soppressione
del servizio di erogazione dell’acqua a fronte di una volontà del Comune di
Agrigento che era quella di applicare le tariffe come si è fatto per i Comuni ex
Eas. Siccome le cifre sono invece sempre quelle, quelle che scaturivano dalle
bollette inviate il 20 dicembre, il 18 dicembre di fine anno e ora stanno
chiedendo il pagamento entro 20 giorni sulla base di quegli importi, vuol dire
che non c’è una comunicazione tra Comune e Girgenti Acque su quello che si
deve fare. Per cui l’Amministrazione cosa deve fare? Se veramente è fattibile la
proposta che fece prima Hamel e che l’Amministrazione sembra avere recepito,
chieda o intimi a Girgenti Acque la sospensione dei pagamenti forzati.
(intervento fuori microfono) Consigliere Hamel, il problema è che qui noi
parliamo da due anni di questa tematica, ma alla fine i soggetti, le persone
stanno ricevendo il taglio dell’acqua se non pagano entro 20 giorni. L’ho vista
materialmente io una lettera non a un privato, si riferiscono ad attività
commerciali, però qui noi parliamo, ma intanto si stanno applicando le tariffe.
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(intervento fuori microfono) La lettera a firma di Girgenti Acque io l’ho letta
superficialmente perché, ripeto, non mi voglio interessare per mie pregresse
situazioni personali sulla materia, però praticamente io ho letto questa lettera,
mi sembra che era il Direttore Generale, un soggetto…
PRESIDENTE ALFANO – … oggi arrivano diffide da parte di Girgenti
Acque, vediamo se l’Amministrazione ci sa dire qualcosa a tale proposito…
Prego collega Hamel in maniera abbastanza concisa.
CONSIGLIERE HAMEL – Un chiarimento: il problema è scientifico, il
problema è in questi termini: agli utenti sono arrivate le prime bollette di
Girgenti Acque. Una parte di queste bollette erano anomale perché c’era questo
problema della mancata lettura iniziale che determinava queste grosse
fatturazioni di consumo. Tutti coloro i quali si trovavano in questa condizione, e
ritenevano di essere stati oggetto di una fatturazione anomala, hanno prodotto…
PRESIDENTE ALFANO – …scusami, collega Hamel, il problema tu l’hai
posto e hai detto che questa situazione è stata risolta perché c’è stato un accordo
tra il Comune di Agrigento e Girgenti Acque e l’ex Eas. Se rifacciamo di nuovo
i calcoli non… Il collega Marchetta ci dice che fino a oggi arrivano…
CONSIGLIERE HAMEL – Se arriva una bolletta a un utente e l’utente non
fa nulla rispetto a questa bolletta, è solo un utente moroso che non ha pagato. Se
l’utente rappresenta a Girgenti Acque l’anomalia della fatturazione, Girgenti
Acque esamina la fatturazione, accerta l’anomalia che è quella della non
coincidenza... (intervento fuori microfono) Allora ti dico una cosa: il deliberato
dell’Ato Idrico di Agrigento che ripropone e riproduce il deliberato dell’Ato
Idrico per i Comuni ex Eas, parla di rivisitazione delle bollette con il criterio
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del consumo medio per gli utenti che hanno sottoposto in qualsiasi modo il
problema attraverso un ricorso, una richiesta in autotutela, attraverso qualsiasi
cosa a Girgenti Acque. Bisogna vedere il problema specifico. Però per questo
particolare problema, cioè la non coincidenza del consumo giornaliero del
primo periodo rispetto al periodo certo tra la prima e la seconda lettura, queste
bollette stanno per essere esaminate tutte una per una e verranno rivalutate. C’è
una corrispondenza ufficiale da parte di Girgenti Acque indirizzata al Sindaco
di Agrigento che sancisce questa metodologia. Per questo io dico che il
problema per quanto riguarda questo aspetto è superato. Se poi c’è un problema
di contatore che non funziona, di anomala fatturazione per ragioni non
specificamente collegate a questo aspetto, allora quello è un aspetto da trattare
caso per caso. Ma le situazioni nelle quali il consumo giornaliero del primo
periodo non coincide con il consumo giornaliero del secondo periodo, stanno
per essere tutte riesaminate per gli utenti che hanno proposto in qualsiasi modo
ricorso, ed è un dato ufficiale.
PRESIDENTE ALFANO – Prego.
ASSESSORE LA ROSA – Siccome il Consigliere Hamel dice di avere dato un
indirizzo politico all’Amministrazione per quanto riguarda le bollette del 18 –
20 dicembre 2009, io mi sono preoccupato perché non ricordavo bene questa
cosa, ho chiamato il dirigente del Settore Tributi, e il dirigente del Settore
Tributi
dice:
nessun
atto
di
indirizzo
il
Consiglio
comunale
o
l’Amministrazione ha dato per la sospensione delle bollette del 2010, cioè
quelle che hanno inviato Girgenti Acque il 18 – 20 dicembre 2010. Mi è
venuto il dubbio di pensare se era stato dato un atto di indirizzo, Segretario, se
lei ricorda… Allora, Consigliere Hamel, non capisco…
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PRESIDENTE ALFANO – Di fatto non c’era la stessa sospensione secondo il
dirigente.
ASSESSORE LA ROSA - Siccome dice: hanno mandato le bollette il 18 e il
20 di dicembre. Stanno provvedendo a quanto pare Girgenti Acque a mandare le
diffide. Il ricorso penso che non devono farlo al Comune di Agrigento e nessuna
cosa, tranne che c’è un problema che noi ci possiamo sostituire alla
Commissione Tributaria o c’è un problema, come dice lei, di fognature.
(intervento fuori microfono) Lo fanno a Girgenti Acque, ma il Comune di
Agrigento, Consigliere Hamel, come può attivarsi?
Abbiamo fatto delle
riunioni all’ufficio Tributi, ma quello era anno 2005, 2006, 2007…
PRESIDENTE ALFANO – Desidererei che non ci fosse però il battibecco,
perché altrimenti la discussione… Noi prendiamo atto di quello che dice
l’Assessore che di fatto…
ASSESSORE LA ROSA - Non c’è stato nessun atto di indirizzo da parte del
Consiglio per quanto riguarda le bollette… (intervento fuori microfono) Allora
forse ho capito male io, Consigliere Hamel. Anche l’intervento del Consigliere
Marchetta andava su quell’indirizzo che noi avevamo quasi… no assecondato,
non l’avevamo neanche sentito, non esisteva l’indirizzo.
PRESIDENTE ALFANO – La parola al collega Cirino.
CONSIGLIERE CIRINO – Signor Presidente, mi volevo riallacciare al
discorso del Consigliere Hamel quando dice che bisogna fare chiarezza sulle
bollette. Lui si riferisce sia alle bollette idriche che alle bollette relative all’Ato
Rifiuti. Io
vorrei approfittare della presenza dell’Assessore Passarello per
chiedere all’Amministrazione…
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PRESIDENTE ALFANO – No, scusi, parliamo di Ato Rifiuti ora?
CONSIGLIERE CIRINO – No, stiamo parlando in generale, Presidente.
PRESIDENTE ALFANO – Dobbiamo definire quello che c’è all’ordine del
giorno, non possiamo prendere altri argomenti.
CONSIGLIERE CIRINO – Arriviamo pure a quello che dice lei.
PRESIDENTE ALFANO – No quello che dico io, il prelievo fatto con il
consenso di tutto il Consiglio comunale, compreso il suo consenso, quindi la
discussione dovrà verificarsi soltanto sul punto 28, grazie.
CONSIGLIERE CIRINO - Parliamo anche di idrico, Presidente, ma poi mi
riallaccio…
PRESIDENTE ALFANO – Scusi, Consigliere Cirino, se lei mi parla dell’Ato
Idrico, del prelievo fatto dal collega Hamel, io logicamente…
CONSIGLIERE CIRINO – Presidente, ci arrivo all’Ato Idrico, non è che lei
mi può impedire di parlare…
PRESIDENTE ALFANO – Lei vuole parlare della Tia. Io non impedisco
niente a nessuno, ma lo svolgimento corretto dei lavori ci deve essere. Allora si
attenga al punto 28, prego.
CONSIGLIERE CIRINO – Mi attengo al punto 28, però voglio partire da un
po’ più in alto del punto 28, siccome parliamo di chiarezza di bollette, ne
approfitto della presenza dell’Assessore Passarello, considerato che non ho
sentito nessuna proposta venire da parte dell’Amministrazione, volevo
rivolgermi all’Assessore Passarello. Quindi, sulla chiarezza delle bollette, poi
arrivo all’idrico. Se lei legge gli accertamenti che ha inviato il Gesa 2, a un
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punto dell’accertamento noi leggiamo che il contribuente può pagare la somma
dovuta…
PRESIDENTE ALFANO – Mi scusi, Collega Cirino, io non è che voglio
interromperla, lei può parlare per tutti i minuti consentiti dal Regolamento
comunale, ma si deve attenere all’argomento all’ordine del giorno. La invito in
maniera cortese.
CONSIGLIERE CIRINO – Io adesso ci arrivo all’argomento. Perché lei
stasera è un po’ preso…
PRESIDENTE ALFANO – Io non sono preso da niente, io seguo soltanto il
Regolamento.
CONSIGLIERE CIRINO – Mi dia l’opportunità di arrivare anche all’idrico.
PRESIDENTE ALFANO – La risposta verrà effettuata sul problema idrico.
CONSIGLIERE CIRINO – Siccome io ho un filo logico da portare avanti,
non mi interrompa cortesemente, perché arriveremo anche all’idrico.
PRESIDENTE ALFANO – È nelle mie prerogative quando vedo che sono in
maniera distorta.
CONSIGLIERE CIRINO - Va bene, ma non faccia così perché c’è un filo
logico. Quindi dobbiamo arrivare, partiamo da un punto per arrivare a un altro
punto, mi consenta di completare il mio ragionamento.
PRESIDENTE ALFANO – Continui.
CONSIGLIERE CIRINO – Stavo dicendo, siccome dobbiamo arrivare ai
regolamenti, quindi mi consenta di fare il mio discorso in maniera chiara sia per
l’uno che per l’altro. Quindi, dicevo all’Assessore Passarello che se si legge un
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avviso di accertamento, nell’avviso di accertamento
si dà la possibilità al
contribuente di potere rateizzare le bollette, mentre che cosa succede? Che i
cittadini che si recano all’Ato Gesa 2 si vedono rifiutare la proposta della
rateizzazione, quindi ritengo che bisogna fare chiarezza su questo punto. Poi
volevo anche invitarla a studiarsi i regolamenti sia quelli del 2005 che quelli del
2009 che prevedono alcune esenzioni. Ora mi rifaccio al discorso del Presidente
Alfano. Su questo argomento chiaramente ne parleremo giovedì perché c’è un
punto all’ordine del giorno. Relativamente alla chiarezza di bollette per quanto
riguarda l’idrico, Presidente Alfano, ho ricevuto diverse lamentele da parte dei
cittadini che si sono visti recapitare delle bollette di migliaia di euro, 1000 –
2000 euro, che chiaramente hanno la necessità anche in questo senso di potere
rateizzare queste bollette. Quindi sarebbe opportuno che l’Amministrazione
anche in tal senso prenda provvedimenti per tutelare i cittadini. La rateizzazione
verrà fatta pagando gli interessi legali, ma mi sembra opportuno dare anche
l’opportunità a chi si vede arrivare delle bollette esose, di poterle realizzare.
Presidente, io la ringrazio per avermi dato la parola. Mi scuso se ho un po’
toccato la sua suscettibilità ma il discorso andava fatto un po’ più ampio.
Grazie.
PRESIDENTE ALFANO – Grazie collega Cirino. Ci sono altri colleghi che
vogliono parlare sul punto 28 sollevato dal collega Hamel? Non c’è nessuno.
Allora il punto viene considerato esaurito.
Abbiamo un punto all’ordine del giorno che sarebbe il punto 3, parla di esame
situazione tratto via Empedocle prospiciente palazzo Riggio, ed è stato
proposto dal Consigliere Arnone. L’Assessore Buscaglia è qua. Invito il collega
Arnone a relazionare sul punto N. 3.
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Punto N. 3 all’O.d.G.: “Esame situazione tratto via Empedocle prospiciente
palazzo Riggio, interessato da eventi franosi. Verifiche effettuate dagli
organi comunali, dal Genio Civile, dalla Protezione Civile Regionale, a
firma del Consigliere Arnone”.
CONSIGLIERE ARNONE – Il punto all’ordine del giorno è il seguente: noi
abbiamo questa situazione molto complicata per quanto riguarda la via
Empedocle, dove vi sono dei fenomeni di dissesto idrogeologico notevoli che
hanno portato alla parziale chiusura della via e alla realizzazione di una
evidente situazione di degrado nella via medesima, perché c’è un angolo chiuso,
sporcizia, erbacce. Tra l’altro ne approfitto, vorrei ci fosse anche il Vice
Sindaco, perché, Vice Sindaco, sono note le valutazioni che io do su come la
città viene mantenuta dal punto di vista del discerbamento, dell’eliminare le
canne e tutte queste belle cose. Se lei va in via Empedocle e vede il punto che è
stato chiuso, pieno di erbacce che fanno schifo, si rende conto del degrado che
si è creato, che provoca enormi lamentele da parte della cittadinanza. Per la
verità sono lamentele che la cittadinanza manifesta. L’ultimo a manifestarlo è
stato il collega Lo Presti, oggi sui siti, e io voglio segnalare nell’ambito del mio
intervento e riguardo a via Empedocle e riguardo a via Gioeni dove pure sono
stato fortemente sollecitato, che secondo me non ha minimamente senso quello
che mi dicono che sta avvenendo, che gli operai comunali invece di discerbare
via Empedocle e le altre vie cittadine sono stati mandati a pulire il carcere di
San Vito per fare una iniziativa con il FAI.
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PRESIDENTE ALFANO – Collega Arnone, se parliamo della pulizia della
città, ognuno di noi penso che può capire…
CONSIGLIERE ARNONE – Non parlo della pulizia, sto dicendo: in via
Empedocle abbiamo questo tipo di situazione nei luoghi che sono stati chiusi
che viene letteralmente da vomitare se lei ci passa, lo può fare agevolmente,
andando a casa sua si ferma sotto il palazzo Riggio e vede qual è la condizione
igienico sanitaria di via Empedocle nel tratto che è stato recintato. Allora, il mio
intervento riguarda sia gli aspetti idrogeologici, sia questi aspetti igienici. E la
battuta che non mi si vuole fare pronunziare, non comprendo perché, è
semplicissima. Mi dicono che si è avuta la pessima idea di prendere gli operai
che dovrebbero discerbare la città e fare questi lavori e mandarli al carcere San
Vito per consentire al FAI di fare un grande pupiamento, che farà una bella
iniziativa al Carcere San Vito. Ora avremo il Carcere San Vito dove ci pupiamo,
meglio ci pupiamo e meglio è, però la città è piena di canne e di erbacce. Se lei
si fa un giro può andare in via Gioeni dove stamattina mi hanno fatto
determinate cose a frittella, facendomi vedere, cittadini che mi hanno trovato
davanti all’Oviesse, lo stato di erbacce che c’è in via Gioeni. Detto questo, e lo
segnalo al Vice Sindaco affinché… (intervento fuori microfono) Ma siccome mi
dicono che l’idea geniale di mandare gli operai che dovrebbero fare il
discerbamento al Carcere San Vito è dell’Assessore, e conosco benissimo
quante idee geniali ha l’Assessore Passarello in questa città, mi rivolgo al Vice
Sindaco, perché se fosse per il modo di amministrare la città che conduce
l’Assessore
Passarello,
dall’elettromagnetismo
(intervento fuori microfono) ma
Passarello, non è che
a
scendere,
andiamo…
non c’è una sfera personale, Assessore
stiamo parlando come si veste, stiamo parlando di
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amministrare la città. È stata lei a dirmi, non si rivolga al Vice Sindaco,
Assessore Passarello, io mi rivolgevo al Vice Sindaco, vada a battere le mani a
chi sa lei, magari a chi ha affidato le aiuole, gliele vada a battere.
PRESIDENTE ALFANO – Collega Arnone, la invito per favore a un po’ di
moderazione, cioè la prego di ritornare sul punto all’ordine del giorno.
CONSIGLIERE ARNONE – Dicevo, abbiamo questo problema ormai da un
anno in via Empedocle che riguarda la situazione del dissesto idrogeologico di
questo costone.
PRESIDENTE ALFANO – Ci sono questi problemi franosi. (intervento fuori
microfono) Può parlare degli eventi franosi in via Empedocle.
CONSIGLIERE ARNONE – Dicevo, noi abbiamo la necessità di ottenere
fondi e mezzi per un intervento in via Empedocle che recuperi questo tratto. È
un tratto che ha già subito negli anni eventi franosi.
PRESIDENTE ALFANO – Invito i colleghi a un po’ di silenzio, invito pure il
collega a continuare il discorso e concludere. Grazie.
(interventi fuori microfono)
CONSIGLIERE ARNONE – Dicevo, la zona di via Empedocle nel tratto in
questione ha già subito nei decenni passati eventi franosi di notevole gravità. I
cittadini che abitano nel palazzo Riggio con entrata in via Empedocle mi hanno
anche portato a vedere le fuoriuscite di acqua che vi sono nella zona e che sono
probabilmente la causa di queste situazioni di dissesto. Addirittura vi è un
esercizio pubblico, non ricordo che cosa venda, che è proprio alla base del
palazzo Riggio, che mi ha portato a visionare i muri interni, ove le perdite di
acqua sono perdite di acqua molto consistenti. Ora io credo che prima che la
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situazione venga ad aggravarsi è necessario operare un intervento di
consolidamento. Questi interventi notoriamente li pone in essere la Protezione
Civile con il Genio Civile e per ragioni che ora ci spiegherà l’Assessore
abbiamo avuto un finanziamento che è stato dirottato a un’opera che a me non
appare prioritaria, fuori dal centro cittadino, sotto la Rupe Atenea in zona
alberata e boschiva tra la strada Agrigento – Caltanissetta, nel tratto quasi
prospiciente il bivio della Mosella, per capirci, tra la Mosella e via Papa Luciani
per capirci, questo tratto che è coincidente con il percorso del fiume sotto la
Rupe Atenea, del fiume che lambisce la statale Agrigento – Caltanissetta. Ora
probabilmente è molto opportuno individuare quale intervento prioritario da
realizzarsi quello che riguarda la situazione della via Empedocle invece di
questo altro intervento. Se poi l’Amministrazione ha modo di ottenere somme,
realizzare queste cose, che ben vengano. Se invece è opportuno operare una
sollecitazione sul governo regionale affinché faccia la sua parte per destinare
queste somme previste per l’intervento sul fiume verso via Empedocle, ci
attiveremo anche in questa direzione e faremo la nostra parte.
PRESIDENTE ALFANO – Se c’è qualche consigliere che vuole parlare
oppure facciamo parlare prima l’Amministrazione, l’Assessore Buscaglia su
questo argomento? (intervento fuori microfono) Prego.
VICE SINDACO MUGLIA – Io sono dispiaciuto oggi dell’ennesimo screzio
che c’è, Consigliere Arnone, tra lei, e stigmatizzo assolutamente le risposte che
non si danno, pure io qualche volta ho sbagliato, debbo dire, mentre parla un
consigliere comunale, e stigmatizzo il comportamento dell’Assessore Passarello
perché lei ha diritto, tra l’altro il Presidente è sempre così disponibile, di parlare
ma non certamente di interromperla. Debbo però dire francamente, è notoria la
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nostra amicizia ventennale e non posso essere certamente travisato, perché è
noto, anche con l’Assessore Passarello io ho avuto anche certe volte degli screzi
per motivi operativi più che altro, non di altra natura, di opportunità di scelte,
debbo dire però francamente che l’Assessore Passarello, e la conosciamo tutti in
questi anni si è spesa… parlo da Sindaco, non parlo da Vice Sindaco, perché
quello che dico io è assolutamente il pensiero di Marco e mi assumo pienamente
la responsabilità. L’Assessore Passarello è una risorsa importante per questa
nostra Amministrazione, lo è per una eredità anche culturale e politica che le
appartiene e permane, al di là di qualche risolino, al di sopra veramente dei
partiti o degli schieramenti, oggi bisognerebbe dirlo, e questo è una ricchezza e
non certamente un difetto, ma in questi anni si è contraddistinta per un alacre
molto prolifico lavoro nell’interesse certamente di questa città, secondo
francamente le risorse che le vengono date, le persone che le vengono date e la
possibilità che le ristrettezze comunali… in ogni campo noi abbiamo delle
defaillance, Consigliere Arnone, le notiamo, le citiamo, ne siamo per primi noi
dispiaciuti. Allora potremmo dire all’Assessore Buscaglia perché ancora ci
sono alcune buche in città, come per esempio nella strada che va all’ospedale.
Se avesse i soldi, se avesse le risorse, se avesse gli operai, certamente
l’Assessore Buscaglia, lo conosciamo tutti, non potrebbe essere imputato di
avere il piacere di tenere la buca per la strada o la strada dissestata non so da
che parte. Debbo dire però che non ha colto nel segno questa sua critica per
almeno due motivi, Consigliere Arnone: uno perché la pulizia del carcere fa
parte di un programma stabilito con il Prefetto. E questo glielo dico che è una
iniziativa del FAI che contribuisce a dare lustro e a mettere in mostra i beni
culturali che noi abbiamo in questa città, un immobile importante, un maniero
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cinquecentesco poi trasformato magari in carcere e che cominciamo a rimetterlo
all’attenzione non solo della città ma anche di quelle forze anche politiche che
potrebbero anche contribuire a rendergli un decoroso fine, ci sono state
parecchie proposte anche interessanti in questo senso, e togliere dall’oblio e
dalla totale dimenticanza e dall’abbandono questo immobile. È una iniziativa di
grande rispetto, voluta dal signor Prefetto nei 150 dell’Unità d’Italia, significa
che dovremmo bloccare secondo questo ragionamento, che mi consenta io non
condivido tutto quello che ha uno spessore culturale, che ha uno spessore
d’immagine, certo può essere una scelta, e occuparci soltanto del discerbamento
tra l’altro di una zona che non è accessibile e che è quella alla quale lei faceva
riferimento di via Empedocle. A questo, Consigliere Arnone, e sono molto
franco e chiudo veramente perché altrimenti abuso della pazienza del Presidente
e di tutti i consiglieri, sono franco pensando che lei non abbia motivo di
apprezzare la mia franchezza e non tanto
l’eccesso di franchezza. Ecco,
mettiamola così. Sa quando lei dice queste cose cosa dicono poi tutti? Dicono
una cosa e la dico, l’edulcoro, ma almeno l’Assessore Passarello è dalla mattina
alla sera al Comune. È una che tenta, ci riesce o non ci riesce, fa bene, fa male,
alcune cose le fa bene, altre le fa male, però almeno viene. Di fronte ad altre
situazioni poi la gente finisce per stigmatizzare altre posizioni e non solo la sua,
ma di criticare fortemente me, dico che parlo da Sindaco, da me Sindaco di
questa città, oggi con l’assenza del Sindaco, che tollerano anche che altri non
diano lo stesso impegno, lo stesso tempo, sottratto alla famiglia, sottratto magari
anche al proprio lavoro e alle proprie cose. Per cui, Consigliere Arnone, io la
inviterei, mi dispiace perché io non ho fatto mai polemica con nessuno, non ho
mai citato nessuno, non faccio nomi, ditemi se qualche volta mi avete visto fare
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un attacco politico nei confronti di qualche soggetto, di un partito magari sì, per
esempio del suo, quando dico che ci sono ancora dei brezneviani, io sarò lì, ma
mai ho nominato, perché io non sono soggetto politico, non mi posso
permettere. Però francamente io ritengo, lei fa parte di questa maggioranza,
Consigliere Arnone, che deve farmi un favore, evitare di metterci in imbarazzo
ancora una volta per motivi francamente non molto giustificabili. Grazie.
CONSIGLIERE ARNONE – Collega Arnone, prego.
CONSIGLIERE ARNONE – Vede, Vice Sindaco o Sindaco, lei ha stimolato
un ragionamento franco di cui forse vi è effettivamente la necessità. Mi dispiace
che non c’è Marco Zambuto, però le sue parole meritano una mia replica
politica. Si fa parte di una maggioranza nell’ambito di un progetto condiviso di
Amministrazione della città, di conduzione della città verso determinati
obiettivi. Io condivido molto e sono quello che su un piano politico si è esposto
più di ogni altro perché, vede, Assessore Muglia, io la stimo enormemente e
siamo amici, lei sta vivendo una esperienza al Comune di Agrigento da due
anni, probabilmente tra due anni lei farà altre cose in altri luoghi. Il rapporto che
ha Giuseppe Arnone con questa città è un rapporto che viene da venti anni e che
si proietta per altri venti anni. La mia dimensione è quella di essere un
esponente politico che è radicato e si proietta dentro questa aula anche per i
prossimi anni, per cui è molto attento doverosamente a dare le risposte che la
città di Agrigento merita. Questa Amministrazione ha fatto molto. Il dirigente
Insalaco è una presenza fisica che testimonia il risultato più importante che ha
realizzato questa Amministrazione. Sabato scorso io ero a Reggio Emilia a fare
un dibattito con Nando Dalla Chiesa e ho ricostruito quello che siamo riusciti a
fare cambiare in Sicilia e citavo l’esperienza del Comune di Agrigento, era
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presente il Sindaco di Reggio Emilia e gli dicevo: lei si rende conto cosa
significa operare un cambiamento del cento per cento dei vertici dirigenziali. Il
Sindaco della mia città solo per questo merita un monumento e la rielezione.
Detto questo però, Vice Sindaco, è da mesi che noi viviamo una situazione di
stallo che non è tollerabile. Noi dobbiamo rafforzare questa Giunta perché
questa Giunta così come è non funziona. Io ho chiesto, non ho difficoltà, quasi
in ginocchio alla mia amica Assessore Campo di non dimettersi, quasi in
ginocchio, perché l’andazzo della Giunta è un andazzo che non l’ha soddisfatta,
perché l’idea che si è avuta di come si fa l’Assessore qua dentro, e l’Assessore
Passarello è il campione negativo, non mi dilungo per evitare fatti personali, è il
campione negativo di come non si dovrebbe fare l’assessore, di quello che non
serve a una città, di come viene speso il denaro in modo incongruo, facendo un
assessore in questi termini. E allora, questa Amministrazione ha bisogno di un
progetto di rafforzamento se vuole essere coerente con il progetto politico di
cambiamento. Poiché io amo questa città e pago prezzi per questa città, sto
attento a ciò che si svolge attorno a me. Io vedo l’enorme attivismo di Barbera
con grande intelligenza per riconquistare il Comune. Vedo da un lato
l’inattivismo nostro per difendere il Comune dall’evidente attacco che con
grande lucidità e intelligenza l’altra parte si prepara e compiere. E non dare le
risposte in termini di qualificazione della Giunta, di collante con le forze attive
che possono avere un contributo forte mi fa pagare un prezzo. Io sono
franchissimo, questa sera è una sera importante, riferisca al Sindaco quello che
dico: per me è follia, e lo dico, pretendere che i consiglieri comunali che hanno
una storia pessima possano fare l’esperienza di un ulteriore anno all’interno
della Giunta, ma per un fatto politico, perché il progetto che dobbiamo portare
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avanti nell’imminenza delle elezioni non può che essere un progetto alto e
qualificante, che non può essere un progetto che ci viene a dettare l’Assessore
Cascio, probabilmente per farci perdere le prossime elezioni, d’intesa e di
intelligenza con il Ministro Alfano che le elezioni con intelligenza le vuole
vincere. Allora, Sindaco Vice Sindaco, il punto centrale è che noi dobbiamo
essere in grado di rilanciare l’attività amministrativa e se il Prefetto ci dice che
per lui la priorità è il Carcere San Vito, noi possiamo benissimo chiedere per la
valorizzazione dei beni culturali e con il FAI, a Moncada, a Campione, a tanti
imprenditori che lavorano ad Agrigento se sono disponibili nell’ambito di un
rilancio della loro immagine a partecipare a un progetto culturale di recupero
del Carcere di San Vito. Io non posso chiedere a Moncada di discerbarmi via
Gioeni, come mi chiedono i cittadini, perché non ha un ritorno di immagine,
glielo posso chiedere però di essere parte con il FAI sul progetto del Carcere
San Vito. E allora queste cose si chiede di fare a un assessore, non si chiede
all’assessore di fare il sottofunzionario comunale che si occupa delle cose di cui
non si dovrebbe occupare non il dirigente ma il sottofunzionario comunale.
Questo è amministrare la città, signor Sindaco o Vice Sindaco. A questa città
francamente non serve in un momento drammatico come quello che noi stiamo
in questo momento vivendo. Per me non è importante. Al Prefetto avrei detto:
signor Prefetto, lo vede qual è lo stato delle mie vie pubbliche? Io ai miei operai
li devo impiegare al servizio della mia cittadinanza, degli abitanti delle vie e
delle strade, non posso concentrarli in questo tipo di impegno. E lo dico come
critica che rivolgo all’intera Amministrazione a questo punto, Vice Sindaco
Muglia, non a Tizio e non a Caio, e la rivolgo approfittando che non vi sono le
emittenti televisive ovviamente, perché è utile tra di noi che il ragionamento sia
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franco se vogliamo andare a una scadenza elettorale per non restituire la città ai
vecchi potentati. Grazie.
PRESIDENTE ALFANO – Prego, collega Salsedo.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie Presidente. Io vorrei ritornare un
attimino, lo ritengo importante, al punto che era in discussione che riguardava la
zona di via Empedocle, un problema che ha sollevato il Consigliere Arnone, che
io condivido nella maniera più assoluta perché oggi il problema idrogeologico
investe, e vorrei citare una famosa battuta che faceva l’Avvocato Agnelli, tutta
la città di Agrigento dalla cintola in su, dalla cintola intendo dire dalla cintola in
su e intendo partire appunto dai muraglioni della via Empedocle che si
estendono fino ad arrivare al Liceo, per arrivare poi al centro storico fino ad
arrivare alla famosa vicenda che ormai è diventata anche una barzelletta, se me
lo consente, Assessore Buscaglia, della via di fuga e della Cattedrale, Cattedrale
sulla quale ieri mi sono soffermato e ho bacchettato anche l’Amministrazione,
la Protezione Civile, tutti quegli enti che si sono fatti promotori e che si sono
resi protagonisti di una vicenda che oggi porta per l’ennesima volta la
Cattedrale a chiudere i battenti, e vorrei sapere e chiedere all’Assessore e
all’Amministrazione dove sono andati a finire i fondi del 2007, che cosa ha
sortito la visita di Bertolaso ad Agrigento e a che punto è la favoletta che
riguarda la via di fuga, perché mi sono reso conto oggi, caro Assessore, e caro
Vice Sindaco, che la città di Agrigento non ha nulla da invidiare a Giampilieri e
ai paesi che si trovano intorno a Messina. Questa è la verità. Quello che ha visto
con gli occhi il Consigliere Arnone l’ho visto pure io sia dal basso che dall’alto,
affacciandomi anche da un balcone di un noto avvocato penalista che abita in
quel palazzo. Anche io ho visto lo scempio in cui versa dal punto di vista
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idrogeologico la via Empedocle; anche io in passato ho denunciato il
muraglione sotto il Liceo che cola acqua dalla mattina alla sera, e quindi ritengo
che prima di parlare di raddoppio della via Empedocle, che possibilmente è un
progetto che io posso anche condividere, è giusto andare a mettere in sicurezza
e fare dormire sonni tranquilli a tutti quegli agrigentini che si affacciano sulla
via Empedocle, che abitano nel centro storico e che abitano nella parte alta del
quartiere di San Gerlando di via Duomo, perché non possiamo ancora
permetterci il lusso di perdere tempo, di fare tavoli, di organizzare incontri, di
organizzare riunioni. Oggi Padre Russotto in un’intervista è stato abbastanza
ottimista, fiducioso, diceva: chiuderemo soltanto la parte nord della navata della
Cattedrale. Ma io sono convinto che chiuderemo la Cattedrale, e le festività
della Santa Pasqua si faranno nella chiesa di Sant’Alfonso come capita ormai
quasi ogni anno. Ma questo perché è una grande colpa che ha
l’Amministrazione insieme alla Protezione Civile e a tutti gli enti che
collaborano, compresa la Soprintendenza. Quindi ritengo che oggi bisogna
rimboccarsi le maniche. Io capisco che non lo condivide, Assessore Buscaglia,
ma è la verità, perché la consiliatura è finita, sono passati cinque anni e noi
abbiamo perso tempo con vie di fuga, Cattedrale, centro storico che perde e
sbriciola ogni giorno e, dulcis in fundo, la via Empedocle. Io a volte vado avanti
con la testa, sono sempre stato ottimista nella mia vita, ma a volte penso anche
al peggio, a quello che potrebbe succedere in una notte, quello che è successo
vicino alla villa Lizzi nella via Giovanni XXIII, io mi auguro tanto, con tutto il
cuore che non si possa verificarsi qualche mattina, durante qualche notte, in
qualche parte del centro storico di Agrigento. Io oggi vi chiedo di assumervi
come Amministrazione e come Enti la responsabilità di mettere in sicurezza il
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muro della via Empedocle. È un muro importante che oggi continua ancora a
perdere acqua e le infiltrazioni e le fessure le ho viste pure io. È un discorso a
360 gradi che oggi estendo all’Amministrazione. Signor Vice Sindaco, spero
che lei possa comprendere questo mio stato d’animo, anche io sono radicato e
amo questa città, mi impegno giornalmente, ma spero tanto e mi appello alla
vostra sensibilità, che lavorate dalla mattina alla sera, di potere concludere,
stringere i tempi e arrivare a una conclusione affinché Agrigento possa vedere
la luce e possa vedere realizzato almeno un progetto. Grazie.
PRESIDENTE ALFANO – Se c’è qualche collega che vuole intervenire? Il
collega Marchetta.
CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signori Assessori,
signori consiglieri. Io sarò brevissimo e voglio intervenire proprio sulla tematica
che riguarda la via Empedocle, pericolo di crollo, problemi idrogeologici. Io in
linea con gli interventi che mi hanno preceduto sono molto preoccupato sulla
stato della via Empedocle e ritengo che bisogna dare, Assessore Buscaglia,
delle risposte certe e celeri nella tempistica. Io ho l’impressione che il volere
forse anche giustamente trasformare il progetto iniziale del consolidamento di
via Empedocle in un progetto che riguardi la rivisitazione di tutta la via
Empedocle, con il raddoppio, anche si parla praticamente della piazzetta che
deve essere portata a verde, si fanno tanti discorsi. Si parla pure, io tramite
stampa, di un progetto che è stato… favorevolmente dagli Ordini degli
Architetti sempre riguardo la via Empedocle, io direi per ora di concentrarci
sull’aspetto primario che è quello che dobbiamo consolidare la via Empedocle.
Se poi ci sono altri interventi che in questa via si devono fare, lo si facciano, si
trovino altri canali di finanziamento ma per il momento l’esigenza primaria è
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quella del consolidamento, per cui se vi è progetto esecutivo che può essere
speso, che già è finanziato, acceleriamo i lavori per il consolidamento. Non
vorrei che noi, pensando in futuri progetti, in varianti, poi un giorno avremo una
cattiva sorpresa. Già è più di un anno che noi parliamo di questa problematica.
Fu oggetto di un Question time del marzo del 2010 e forse anche 2009, dove si
parlava di questa problematica. Io credo che sia il tempo di pensare e di fare il
consolidamento, il raddoppio, la rivisitazione della piazza Ravanusella in area
verde, la bonifica delle zone che stanno dietro piazza Ravanusella hanno una
priorità che è successiva al consolidamento del tratto che sta franando, perché il
tratto sta franando, perché si vede anche nella strada che la crepa aumenta. Io
non sono un ingegnere, non sono un geometra, ma chiaramente si comprende
che è frutto di movimenti che non sono geologicamente normali, per cui
dobbiamo correre ai ripari in tempi brevi. Questo è il mio appello, senza
aspettare Protezione Civile, Genio Civile, abbiamo una problematica che si
deve risolvere con una tempistica e con un cronoprogramma ben preciso
secondo me.
PRESIDENTE ALFANO – Do la parola all’Assessore, eventualmente poi
sull’intervento se i consiglieri vogliono intervenire, è giusto che ci sia un
chiarimento su tutto.
ASSESSORE BUSCAGLIA – Io parlo da tecnico perché il mio ruolo è di
assessore tecnico e sto cercando di svolgere questo ruolo
in maniera
assolutamente professionale, senza essere condizionato da altri aspetti. Bisogna
fare chiarezza e bisogna evitare allarmismi. Le problematiche che sono state
aperte qui sono tantissime. Faccio un accenno rapido alle cose che ha detto il
Consigliere Salsedo, perché ne ha dette tante e quindi è giusto che si diano le
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risposte. Sulla via di fuga, per quanto io possa capire che l’Amministrazione è
sempre responsabile del territorio, che poi così non è in tutto e per tutto,
dobbiamo dare le giuste attribuzioni ai vari enti che sono coinvolti in questa
vicenda. Il Comune di Agrigento, l’Amministrazione comunale di Agrigento in
molti casi è semplice spettatrice, interessata ma semplice spettatrice. Sulla frana
della Cattedrale,
una frana che risale al 1966, come noi sappiamo è una
paleofrana perché in quell’area le frane sono eventi geologici che voi sapete
tutti hanno durata, tempi molto lunghi, è una frana su cui non si può intervenire
semplicemente, non è la frana di un piccolo scoscendimento che si può
bloccare, qua è una frana che interessa tutta la collina di Agrigento con risvolti
di rilevanza tale che, credetemi, noi da soli non potremo mai affrontare. C’è
investita la Protezione Civile nazionale. Sono venuti tecnici di livello
eccezionale, hanno stabilito un sistema di monitoraggio che è molto accurato e
molto attento, su cui non possiamo fare altro che… non possiamo fare altro,
cioè non è che noi siamo in condizioni di fare qualcosa per bloccare la frana
della Cattedrale, non siamo in condizioni di fare nulla. Da tecnico lo dico,
bisogna soltanto capire bene la natura precisa e l’entità del fenomeno e
prevedere interventi su cui ci vogliono risorse di decine e decine e decine di
milioni di euro. Quindi che sia chiaro questo. Sulla frana della Cattedrale noi
non possiamo fare altro che stare attenti e seguire e monitorare e controllare
continuamente, cosa che stiamo facendo, l’evoluzione del fenomeno per evitare
problemi. E dico, tanto per fare polemiche, visto che a questo punto è la serata
delle polemiche, probabilmente se invece di spendersi i soldi per rifare gli
stucchi della Cattedrale, si fossero spesi per fare altre cose più importanti,
questo negli anni passati, probabilmente oggi qua non staremmo ad avere una
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Cattedrale rimessa a nuovo all’interno, però che sta cadendo per problemi di
carattere geologico molto più ampi. Comunque non è questo, lasciamo perdere.
Per quanto riguarda la via di fuga, anche lì noi abbiamo seguito, partecipato,
sollecitato. Il progetto è stato predisposto dalla Protezione Civile regionale. Il
progetto è all’approvazione degli organi tecnici che sono il Genio Civile per
competenza, la Sovrintendenza e il Comune di Agrigento verrà in questa aula
perché la via di fuga é in variante allo strumento urbanistico, quindi sarà nei
prossimi giorni, nelle prossime settimane, dopo acquisiti i pareri degli altri enti,
portati alla vostra valutazione. Quindi più di questo che cosa possiamo fare?
Stiamo seguendo questa procedura. Ripeto, sino a qualche anno fa era tutto
fermo, nell’ultimo anno l’abbiamo sbloccata questa cosa, anche pur non
essendo noi direttamente responsabili della vicenda ma con il nostro supporto
determinati. Quindi sulla via di fuga non capisco di quali ritardi si parla. Noi
siamo qua, Bertolaso è venuto, è stato chiamato dal Vescovo e dal Prefetto di
allora, da sua Eccellenza il dottore Postiglione. Per quanto riguarda il centro
storico che cade a pezzi, vorrei ricordare che le responsabilità, se cade una casa,
sono dei proprietari di quella casa, non è che il Comune può andare ad
aggiustare le case di tutti i cittadini che se ne fregano, non lo può fare perché
non ha le risorse, non è nemmeno nei suoi compiti. Noi possiamo controllare e
denunciare, cosa che stiamo facendo, ma non si può pretendere che il centro
storico cade a pezzi per colpa del Comune. Il centro storico cade a pezzi per
colpa dei proprietari che non manutengono le loro costruzioni. È chiaro che noi
che cosa possiamo fare? Quello che stiamo facendo. C’è un controllo continuo e
una sollecitazione in termini di diffide e in termini di ordinanze e di
segnalazione alla Procura. Ma più di questo cosa possiamo fare? Quando ci
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sono situazioni estremamente pericolose andiamo a demolire noi in danno e ci
arriveremo, ma non possiamo farlo per tutte le case demolire tutte cose. Quindi
se dovesse succedere, e lo confermo, un evento sismico forte, probabilmente
cadranno alcune case nel centro storico, ma questo non è certamente né colpa né
può essere addebitato al Comune. Allora bisogna fare un’opera di
sensibilizzazione. Sono d’accordo che bisogna anche individuare gli incentivi
per i proprietari perché chiaramente è anche un fatto economico perché se una
casa vale 10.000 euro e per aggiustarla se ne devono spendere 50.000, è chiaro
che il proprietario non l’aggiusta. Allora il proprietario non l’aggiusta ma non
può creare pericolo per la vita degli altri, per la vita degli altri che vivono nella
stessa area. Chiarito questo aspetto, andiamo nel dettaglio sulla via Empedocle.
Anche lì non bisogna allarmarsi perché i problemi ci sono, ma non sono
problemi tali da costituire un pericolo immediato. Lo ricordava il Consigliere
Marchetta. Ne abbiamo già parlato qualche mese fa. Il mese scorso il
Consigliere Principato ha fatto una interrogazione sullo stesso argomento.
L’interrogazione del Consigliere Arnone è all’ordine del giorno già da diverso
tempo. Allora qual è lo stato dell’arte? Lo stato dell’arte è che ci sono in via
Empedocle alcuni problemi: un problema
è
localizzato
nella
zona
immediatamente a valle del Pluripiano, ma è questo problema un problema
limitato perché il muro di sostegno, che è realizzato appunto a contenere questo
terrapieno, è un muro di sostegno in cemento armato, molto alto, ma è un muro
in cemento armato, tant’è che ha subito un piccolo assestamento in testa di uno due centimetri che non costituisce al momento situazioni di pericolo. Cosa
succede sempre in questa area? Succedono due eventi: uno è che voi sapete che
c’è all’angolo della piazzetta che c’è sotto il Pluripiano una vecchia chiesa, c’è
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una porta, un arco e c’è una vecchia chiesa. Quella che si è dissestata è la volta
di quella vecchia chiesa. Ma questo dissesto è un dissesto che esiste da una
ventina d’anni, tant’è che nei decenni scorsi quella volta di questa chiesa era
stata puntellata. Nonostante questo puntellamento, la volta che nel punto più
stretto sarà… c’è uno spessore di poche decine di centimetri, in un punto si è
rotto. Questo è il motivo per cui noi abbiamo inibito quella zona, non perché ci
fosse una frana che costituisse pericolo per le costruzioni vicine, ma perché era
la volta della chiesa che aveva un momento di crisi ed era in dissesto. Quindi
era pericoloso far passare sopra le persone. Altro aspetto contingente che un
poco aveva creato allarme, ed è quello che aveva segnalato il Consigliere
Marchetta, dice: le fessure nella strada. Si è verificato nel 2009 una perdita
forte della rete idrica. Questa perdita si è protratta per una quindicina di giorni e
finalmente Girgenti Acque dopo 15 – 20 giorni l’ha riparata, però questi 15 – 20
giorni di perdita di acqua ha fatto sì che il terrapieno venisse dilavato. Questo
dilavamento del terrapieno ha fatto sì che la superficie della strada si
abbassasse. Quindi non è un problema del muro che è dissestato o che ha
subito un dissesto irreversibile, è stato un problema del terrapieno dilavato
dall’acqua che si perdeva con violenza dalla rete idrica. Riparata la rete idrica,
è stato riassestato il terrapieno e la strada oggi si presenta in condizioni
sicuramente migliori perché l’abbiamo ribitumata e quindi dovrebbe essere
tutto a posto. Allora, detto questo, e detto pure che l’altro problema che si è
verificato sempre per perdite nella rete idrica e adesso sembrano meno intense,
perché se vedete il muro nel tratto di via delle Torri, il muro si è un po’
asciugato, vuol dire che le perdite della rete idrica sono state in parte eliminate,
ed erano perdite della rete idrica, comunque anche lì questo muraglione, che è
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un muraglione fatto in pietrame, chiaramente qualche elemento di
preoccupazione ce lo crea; però devo dire non è una preoccupazione immediata
e contingente nel senso che può esserci il rischio che domani, stanotte, come
diceva il Consigliere Salsedo, questo muraglione cade. Non è così. Noi però
dobbiamo prevenire gli eventi, è chiaro che dobbiamo prevenire gli eventi.
Volevo dire che è una situazione completamente diversa. Mi dispiace che ogni
volta venga tirata fuori la vicenda del muro di via Giovanni XXIII, perché
quella era una situazione statica, completamente diversa, quello era un muro in
conci di tufo alto dieci metri e mezzo, che è una cosa che non poteva stare,
prima o poi sarebbe caduto sempre, era una situazione assolutamente diversa,
che è stata affrontata in maniera diversa e che ha trovato una soluzione
definitiva. Fatta questa analisi della situazione, vediamo un poco che cosa è
stato fatto, perché l’Amministrazione non si sottrae alle proprie responsabilità,
non è che noi ce ne freghiamo. Relativamente agli aspetti idrogeologici del
territorio di Agrigento, utilizzando un bando emanato dall’Assessorato
Territorio e Ambiente nel 2009, il 2 di settembre del 2009 abbiamo proposto
all’Assessorato Territorio
e Ambiente ben 8 progetti che riguardavano
interventi di risanamento del territorio in alcuni punti che ci sembravano delicati
e abbiamo individuato una priorità. Ai primi due posti erano stati prodotti due
progetti preliminari che riguardavano proprio la via Empedocle. Questi due
progetti sono progetti preliminari di 1 milione e 6 e 1 milione 620. Questi due
progetti preliminari facevano parte di un gruppo di otto progetti che sono stati
proposti con un ordine di priorità. Non a caso, proprio perché ci rendevamo
conto che di tutti i dissesti del territorio questi fossero più importanti perché
proprio all’interno del centro storico, proprio ai margini del centro storico ma
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proprio all’interno dell’abitato, chiaramente li abbiamo messi ai primi posti.
Cosa succede in seguito a questa nostra proposizione? Nel frattempo vigeva il
cosiddetto piano di assetto idrogeologico regionale, il cosiddetto PAI. Il Piano
di Assetto Idrogeologico regionale individua le aree a rischio dandogli un
numero che individua il valore del rischio, l’entità del rischio, il valore massimo
è la cosiddetta zona R4. C’è la zona R1, R2, R3, R4. R4 è quella più a rischio.
In una prima fase il PAI, nella sua versione originaria, classificava come zona
R3… (intervento fuori microfono) Stavo spiegando un attimo perché sono
meccanismi che se uno non conosce non può capire. Stavo spiegando che nella
versione originale del PAI, la zona di via Empedocle era classificata R3, a
rischio 3, mentre la zona della Rupe Atenea è classificata R4, a rischio 4.
Quindi, secondo quella versione originaria del PAI sembrava più pericolosa la
zona di Rupe Atenea che quella di via Empedocle. Su questa noi abbiamo fatto
un’azione di sollecitazione
nei confronti dell’Assessorato Territorio e
Ambiente, per cui oggi invece è stata corretta la classificazione della zona di via
Empedocle, è diventata pure R4, quindi oggi è anche R4 la via Empedocle.
Nelle more
cosa era successo? Era successo che l’Assessorato Regionale
Territorio e Ambiente aveva concesso un finanziamento di 1 milione 521.000
euro e relativi al progetto della Rupe Atenea. Noi ci siamo trovati un poco in
difficoltà perché ci rendevamo conto che ad Agrigento c’erano priorità
maggiori, appunto quella della via Empedocle. Questo finanziamento è arrivato
a luglio del 2010, quindi alcuni mesi fa. A luglio del 2010 ci siamo subito
attivati per iniziare un dialogo con l’Assessorato Territorio e Ambiente per
capire cosa si potesse fare. A questo punto cosa è successo? Che i programmi di
finanziamento si sono un poco bloccati, è arrivata una notizia che poi si è
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rilevata infondata e che era stato concesso un ulteriore finanziamento di 2
milioni di euro, però non a noi ma al Genio Civile, quindi il Genio Civile era
beneficiario di un finanziamento di 2 milioni di euro per dissesti idrogeologici
nel centro abitato di Agrigento, anche se poi l’Assessorato regionale in qualche
modo lo ha disconosciuto. Cosa è successo? È successo che noi dopo una serie
di incontri, alla fine il 9 febbraio di quest’anno, cioè 20 giorni fa, dopo averla
in qualche modo concordata con l’Assessorato Territorio e Ambiente, tenete
conto che poi c’è stata difficoltà perché per alcuni mesi la Direzione Generale è
rimasta vacante ed era coperta a interim dal dirigente dell’Urbanistica, e ha
trovato invece copertura il posto di Direttore Generale dell’Ambiente solo da
una quindicina di giorni nella persona di un nostro concittadino, il geologo
dottore Giovanni Arnone, con il quale abbiamo già ripreso il contatto. Cosa
abbiamo fatto? Abbiamo detto alla Regione con questa nota che è stata
protocollata il 9 febbraio del 2011 e abbiamo detto: caro Assessorato, a noi
non interessa… o meglio riteniamo che sia prioritario intervenire su via
Empedocle e quindi storna questo milione 521 su uno dei due progetti di via
Empedocle, dove adesso la classificazione è R4, perché prima non l’aveva fatto
perché non c’era la classificazione R4. Anzi di più, ti dirò che a me servono più
soldi perché io in via Empedocle ho due problemi e quindi io ti ho mandato due
progetti, uno di 1 milione e 6 e uno di 1 milione 620, per cui noi chiediamo
l’integrazione del finanziamento di 1 milione 521 a 3 milioni 220 proprio per
coprire i due interventi previsti su via Empedocle. Quindi ci è stato assicurato
che comunque utilizzando le economie di questo programma di finanziamento
che non si è esaurito, è probabile che il milione 521 ci venga aumentato non si
sa quando. Ci hanno detto che è difficile che si arrivi a 3 milioni 220, però se ci
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dessero 2 milioni e mezzo, noi sicuramente riusciremmo a tamponare le due
situazioni. Quindi siamo in attesa di risposte… (intervento fuori microfono) via
Empedocle tratto accanto al Pluripiano e via Empedocle diciamo il muro tra via
delle Torri e la parte superiore di via Empedocle in corrispondenza della chiesa
di San Pietro per intenderci, dove ci sono sempre queste manifestazioni. Detto
questo, questi sono due interventi che sono relativi a due problemi che abbiamo
riscontrato. Solo per fare chiarezza, non c’entra niente con il progetto del
raddoppio di via Empedocle, perché il progetto del raddoppio di via Empedocle
è un finanziamento CIPE destinato a quello. Abbiamo già chiesto perché ci
siamo convinti che ad Agrigento probabilmente 6 milioni di euro si potevano
utilizzare per fare altre cose. Però la destinazione è quella. Quindi due sono le
cose: o ci rinunziamo o non ci rinunziamo. Voglio dire, sempre per rassicurare
il Consiglio, che anche per il progetto del raddoppio di via Empedocle questo
Consiglio dovrà esprimersi, perché anche quello è in variante allo strumento
urbanistico, lo strumento urbanistico, ricordo, sia per la via di fuga che per
questo progetto e il piano particolareggiato del centro storico. In quel piano è
prevista una via di fuga diversa e non è previsto il raddoppio della via
Empedocle. Quindi questo Consiglio sarà chiamato a esprimersi su entrambi i
progetti, quindi se riterrà che il raddoppio di via Empedocle non si dovrà fare
non lo farà. È una prerogativa del Consiglio perché è titolare del territorio e
quindi sarà una scelta che farà il Consiglio. Noi cosa stiamo facendo? Stiamo
facendo tutti i passaggi necessari per farla perché, ripeto, la domanda che mi
sono fatto io da tecnico è: fermo restando che questi 6 milioni si potevano
spendere nelle altre maniere, è utile questo raddoppio? Secondo me sì, da
tecnico e da ingegnere. Questa valutazione credo che sia condivisa da tutti,
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anche da Legambiente, con la quale mi sono incontrato ieri, che aveva
un’impressione diversa, pensava che fosse una cosa più invasiva. Invece il
progetto fatto, ricordo che questi 6 milioni sono gestiti dal Provveditorato Opere
Pubbliche, non da noi. Il Provveditorato Opere Pubbliche ha fatto un progetto,
aggiornando un progetto già agli atti di questo Comune, e ha fatto un progetto
che secondo me è assolutamente compatibile con le esigenze anche di carattere
ambientale, può essere aggiustato, può essere migliorato, e siamo nella fase in
cui ci stiamo confrontando per dibatterci, assieme al Provveditorato Opere
Pubbliche che ha la massima disponibilità. Cosa stiamo cercando di fare?
Stiamo cercando di utilizzare queste somme anche per aggiustare il contesto in
cui si inserisce questo raddoppio, quindi la piazza Ravanusella, quindi la porta
Pannitteri. È chiaro che è una occasione che non possiamo perdere. In questo
senso c’è una apertura totale nostra, c’è una apertura totale del Provveditorato,
c’è una apertura totale della Sovrintendenza, c’è una apertura totale di tutti i
soggetti che in qualche modo possono partecipare a questo processo di
formazione di questa ipotesi di lavoro, che è concreta perché i 6 milioni ci sono
e vanno spesi. Ricordo che per essere utilizzati vanno spesi entro il 31 dicembre
2012, altrimenti si perdono.
PRESIDENTE ALFANO – Ti riferisci al raddoppio di via Empedocle?
ASSESSORE BUSCAGLIA – Sì, 6 milioni ci sono già. Quindi anche per
quanto riguarda via Empedocle 1 milione 521 ci sarebbero già, anche se non ce
li hanno dati, però aspettiamo di averne un po’ di più e che ci autorizzino a
utilizzarli su via Empedocle. Quindi i programmi ci sono, le attività ci sono,
siamo concretamente avanti in tutte le fasi, mi dispiace che qualcuno pensi che
ci sia inerzia, quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto, quello che compete ad
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altri non lo possiamo fare noi. Solo questo, senza nessuna polemica, ma soltanto
per la giusta informazione al Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE ALFANO – Grazie Assessore per tutte le delucidazioni che ci
ha dato. Invito i colleghi se vogliono intervenire a tale proposito? Il collega
Arnone.
CONSIGLIERE ARNONE –
Assessore, io ovviamente sono molto
soddisfatto dell’intervento che è stato reso e del lavoro che è stato svolto. Se
devo muovere un appunto è relativo alla scarsa capacità di comunicare questi
aspetti positivi all’opinione pubblica ed è una critica che io muovo da tempo.
Oggi non abbiamo neanche le emittenti televisive che con molto interesse
avrebbero potuto rendere noto il suo intervento e questo bilancio all’intera città.
Domani io mi…
PRESIDENTE ALFANO – L’ufficio di Presidenza si è attrezzato a tale
proposito che dopo il Consiglio comunale viene stilato un comunicato
abbastanza ampio e ho invitato tantissime volte l’Amministrazione, perché sul
sito del Comune di Agrigento ci sia proprio questa finestra molto articolata per
quanto riguarda il Consiglio comunale. Poco fa mi hanno dato notizia che oggi
è stato fatto. Domani mattina logicamente, come al solito mio, verificherò
quello che ha detto l’Assessore e quello che hanno detto i signori consiglieri,
tutto quanto sarà logicamente inglobato e comunicato almeno tramite quella via
che per ora ci è più consona.
CONSIGLIERE ARNONE – Presidente, io le anticipo che le invierò una nota
nella quale le chiarirò da tecnico che non è vero quello che le hanno
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comunicato, che per disporre il proseguimento del rapporto contrattuale con le
emittenti televisive è necessario il nuovo bilancio.
PRESIDENTE ALFANO – Ho risposto già a tale proposito con una nota
stamattina direttamente al dirigente.
CONSIGLIERE ARNONE – Se me la fa avere le sarò grato perché è possibile
con i dodicesimi ovviamente.
PRESIDENTE ALFANO – Domani mattina se lei avvicina sarà a disposizione
di tutti, e questo è già stato richiesto al dirigente, tutte le procedure sono state
attivate.
CONSIGLIERE ARNONE – Lì c’è un problema politico che ha sollevato
l’Amministrazione e che io condivido, ma su questo in questo momento non mi
soffermo. Allora, è necessario comunicare alla cittadinanza questi aspetti
positivi, fattivi che si sono realizzati. E io condivido pure, Assessore, l’analisi
sui problemi del dissesto nel centro storico e le sue sono parole sante, quelle che
noi non possiamo sostituirci ai privati che non manutengono come dovrebbero
gli edifici. Lì però un inciso voglio farlo ed è su questo terreno che dobbiamo
ancora dare un segnale più forte in termini di responsabilità politiche
amministrative ma anche in termini di responsabilità contabili. Noi ci abbiamo
messo un trentennio ad avere il piano del centro storico in relazione a una
situazione di monopolio perché questo
era il comune dei monopoli
professionali che vedeva sempre gli stessi soggetti largamente incapaci
monopolizzare gli incarichi dal piano del centro storico al depuratore al
parcheggio di piazzale Rosselli per toccare le fasi, le vicende che ci stanno
cronologicamente più vicine. Ora il ragionamento che lei ha svolto mi porta ad
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approfondire, Sindaco Vice Sindaco Muglia, un aspetto squisitamente politico
al quale io tengo molto. Noi oggi abbiamo anche per una serie di combinazioni
la possibilità di una interlocuzione seria e ravvicinata con l’istituzione governo
regionale. Anche le cose capitano quasi in modo occasionale, talvolta la sorte è
favorevole, talvolta è sfavorevole. Io ho un rapporto interpersonale molto buono
con una delle migliori persone che sono al governo, il Vice Presidente della
Regione a cui ho scritto anche ieri per quanto riguarda il dissalatore. Ho un
rapporto ottimo con Giovanni Arnone oggi dirigente dell’Assessorato regionale,
un rapporto ottimo con un’altra serie di assessori che vengono da formazioni
culturali che non sono le formazioni culturali tradizionali distanti di chi si
attivava per fare putia. Perché dico questo? Perché è il momento per stringere
anche con la nuova Amministrazione in coerenza con linee che il Sindaco si era
dato ad esempio quando all’inizio del 2008 si avvicinò al governo nazionale.
Perché si avvicinò? Ha spiegato perché ritenevo che con una interlocuzione
ravvicinata riusciva ad ottenere di più per la città. Oggi a me pare ovvio che con
una limpida interlocuzione politica ravvicinata, con quella che è la maggioranza
che governa la Regione, noi siamo in grado di ottenere molto per la città di
Agrigento. Noi dobbiamo mantenere il quadro dell’Agrigento al di sopra dei
partiti, qualificare in modo assolutamente credibile la Giunta comunale e
costruire il migliore dei rapporti possibili con quello che è l’interlocutore
regionale. La città ha problemi idrogeologici enormi, e lei che è tecnico sa come
me che sono dovuti alla fatiscenza di una rete idrica, che sta creando problemi
enormi. Lei poc’anzi toccava il problema del muro, Assessore, di via delle
Torri, e io mi sposto di qualche metro. Il grande avvallamento che si è creato
dietro la chiesa di San Pietro che probabilmente è collegato, ma è tutto collegato
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al fatto che dobbiamo rifare la rete idrica. Allora io plaudo a Zambuto quando
decide di dare la cittadinanza onoraria a Lombardo che si intesta di finanziare
la rete idrica cittadina. E su questo terreno dobbiamo proseguire, anche del
rapporto politico, Vice Sindaco - Sindaco, mi rivolgo a lei, con l’MpA; con le
iniziative strampalate del Consigliere De Francisci io ho sempre fatto i conti e i
giudizi su De Francisci, non so se è presente, li ho espressi anche nella lettera
che ho mandato a Lombardo. Lombardo sa quello che penso io di De Francisci,
l’ho detto pubblicamente. Ma come disse una volta Togliatti, e in quel caso lo
disse sbagliando, non è che le pulci sulla criniera di un cavallo possono mettere
in crisi il rapporto che si deve avere con il cavallo. Le scelte, gli atteggiamenti,
le amenità del Consigliere De Francisci non possono certamente interferire con
quello che deve essere un progetto politico che salda il rinnovamento della città
di Agrigento con l’attenzione che il governo regionale e questa maggioranza
può dedicare alla città di Agrigento. Allora mi rivolgo a lei sul terreno politico.
Io ritengo che questa è la direzione nella quale dobbiamo marciare. Sulla
vicenda di via Empedocle e di questi finanziamenti noi siamo in condizioni di
allertare fortemente il governo regionale, il Presidente, le rappresentanze
parlamentari che sono molto disponibili a sostenerci su questo terreno. Avendo
chiaro che su queste cose noi giochiamo la battaglia politica elettorale della città
di Agrigento. Io ho innanzi a me quello che è il percorso dei prossimi mesi. E
questo percorso deve vederci fortemente determinati a comunicare alla città i
risultati e la coerenza con il progetto di rinnovamento. Mentre il governo
regionale ci dà i 25 milioni di euro per rifare la rete idrica, il governo nazionale
ha bocciato gli emendamenti da me fatti presentare e li renderò pubblici nei
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prossimi giorni per restituirci i 6 milioni di euro dell’affare Saiseb. Questi sono
i conti con i quali realmente dobbiamo confrontarci. Grazie.
PRESIDENTE ALFANO – Il collega Hamel aveva chiesto di parlare.
CONSIGLIERE HAMEL – Io credo che l’intervento dell’Assessore
Buscaglia sia stato estremamente chiarificatorio rispetto a quella che è una
vicenda sulla quale il Comune di Agrigento ha il dovere e la necessità di
mantenere alto il profilo dell’attenzione ma che nello stesso tempo ha come
soluzione la necessità di dovere attingere a interventi, iniziative e finanziamenti
che sicuramente non possono essere sostenuti direttamente dal Comune di
Agrigento. Sulla vicenda relativa al finanziamento per i problemi del
mantenimento, chiamiamolo così, tecnicamente non è un termine adeguato,
della Rupe Atenea rispetto a via Empedocle. Credo che già in precedenza si era
parlato di questo argomento e in quella sede era stato anche illustrato quale era
l’impedimento tecnico per cui non si poteva realizzare, trasferire il
finanziamento dalla Rupe Atenea alla via Empedocle, che è quello che ora ha
ricordato l’Assessore Buscaglia, cioè la classificazione del rischio geologico e
che il fatto che si sia riusciti già a fare questo passaggio ulteriore dà una
discreta tranquillità sulla possibilità di potere affrontare e risolvere questo
problema in tempi relativamente accettabili, perché sostanzialmente quello che
conta rispetto a queste vicende è quello che si fa e il modo concreto come i
problemi si possono affrontare. Io non credo che il problema sia quello di
comunicare alla gente che cosa si sta facendo e come si sta impostando il
problema. La concretezza del nostro lavoro e del nostro impegno è quello di
affrontare i problemi e trovare le possibili soluzioni e incominciare a praticare
queste soluzioni. Come ritengo che il rapporto con il governo regionale debba
43
essere, per un fatto proprio di visione ideologica del rapporto tra istituzioni,
deve essere un problema che non ha nessun riferimento ai rapporti di tipo
personale, alle benevolenze e a tutto il resto. Noi dobbiamo avere la capacità
come Consiglio comunale, come Amministrazione comunale di rappresentare
l’emergenza di un problema, di rappresentare la gravità di un problema e la
necessità che ci siano delle priorità rispetto a questo
problema perché è
necessario che ci siano queste priorità e non perché c’è qualcuno che ce le
concede benevolmente, perché se noi facciamo passare questo principio,
significa che le soluzioni dei problemi della collettività e della comunità, intesa
in maniera molto più ampia, cioè non solo nelle dimensioni dei confini della
città, ma intesa proprio nel senso più generale, devono sempre passare
attraverso una mediazione di amicizie, di benevolenze, di compiacenze o di
disponibilità. Io questo concetto non lo accetto, non lo accetto per principio
perché le istituzioni devono essere riconosciute nella loro capacità di
rappresentare i problemi e chi ha le leve del potere, chi ha la possibilità di
smuovere, chi ha la possibilità di trasformare e di dirottare e di orientare un
finanziamento da una parte o dall’altra, deve valutare prima di tutto queste cose
e non chi propone o sollecita o solleva il problema del finanziamento. E credo
che anche le altre cose che sono state dette qui dal punto di vista delle risposte
rispetto ai problemi sollevati siano abbastanza concrete. Il problema del centro
storico della città di Agrigento. Io l’ho seguito in maniera molto attenta e so
quante ordinanze sono state emanate dall’ufficio della Protezione Civile per la
manutenzione obbligatoria di immobili pericolanti, ordinanze che hanno
scatenato le ire, la rabbia, le proteste delle persone che si trovavano magari a
essersi scordati che avevano la casa in centro storico e ora si trovano obbligati a
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dovere spendere dei soldi per poterle riparare. Però le ordinanze ci sono state,
cioè una attenzione consistente rispetto a questo problema c’è stata e in molti
casi tanti problemi sono stati risolti o avviati a soluzione. I problemi di pericoli
di crollo in buona parte nella città di Agrigento sono monitorati, sono catalogati
e sono costantemente sorvegliati. Il problema complessivo del dissesto e delle
difficoltà di carattere idrogeologico nella città di Agrigento esiste, esiste sulla
via Empedocle, esiste davanti la chiesa di San Pietro a confinare con Porta di
Ponte per via non solo delle rotture idriche o delle perdite idriche della rete di
distribuzione dell’acqua, ma perché lì c’è anche un problema di ipogei e c’è un
problema di sorgenti naturali da cui c’è questo deflusso di acqua consistente che
per decenni e da decenni crea questi svuotamenti all’interno di questo terreno,
che non dobbiamo dimenticare è un terreno di risulta, perché se voi andate a
vedere le fotografie e le rappresentazioni di questa parte della città a 60 - 70
anni fa, non c’era questo dislivello tra la piazza Stazione e il resto, ma c’era un
declivio che era molto più leggero perché poi è stato tutto riempito attraverso
materiale di risulta. Anche
lavori che stanno facendo attualmente di
consolidamento del Banco di Sicilia sono dovuti proprio a questo, sotto c’è
tutto un terreno friabile che è stato trascinato via dalle correnti di acqua
sotterranei che in questa zona sono molto consistenti. Quindi è un problema da
attenzionare, è
un problema su cui lavorare. Ma penso che l’Assessore
Buscaglia abbia le idee molto chiare in questo senso, come mi è sembrato molto
opportuno anche la considerazione che rispetto alla Cattedrale sicuramente era
molto più necessario intervenire sul consolidamento strutturale che non sul
recupero o almeno il recupero si poteva fare in una fase successiva delle risorse
artistiche che ci sono all’interno della Cattedrale stessa. Questo dal punto di
45
vista dell’inquadramento di questo problema. Credo che ci sia anche però da
fare una brevissima notazione sull’aspetto politico che è stato da più parti
sollevato. Noi abbiamo una Amministrazione comunale che sicuramente è
molto variegata e dal mio punto di vista non condivisibile e non accettabile per
quanto riguarda la strutturazione politica e il modo come si è formata e si sono
aggregati gli assessori in questa Amministrazione comunale. Ma credo che il
giudizio sull’Amministrazione comunale sul Sindaco Zambuto per coerenza di
valutazione deve essere univoco perché io non posso sparare su quello che mi
piace di più o che mi piace di meno dei componenti della Giunta e salvare il
Sindaco Zambuto e salvare l’Amministrazione comunale nella sua totalità. Non
so come si debba chiosare l’espressione latina senatores probi viri senatus mala
bestia oppure al contrario senatus probo e senatores mala bestia, la sostanza è
questa. Se noi dobbiamo fare un giudizio politico sull’Amministrazione di
Agrigento, il giudizio deve essere totale, se no diventa semplicemente
strumentale e particolare creare casi o creare situazioni di criticità rispetto a
comportamenti di singoli assessori. Se c’è una valutazione da fare da parte del
Consiglio comunale su quella che è l’efficienza della Giunta Zambuto,
facciamola tutti insieme, apriamo un dibattito politico in Consiglio comunale,
incominciamo a dire chiaramente come stanno le cose, quali sono le confusioni,
quali sono le prospettive, quali sono le soluzioni politiche che sono ipotizzabili
da qui a qualche mese. Non si può continuare a vivere questa dimensione quasi
incomprensibile del dibattito politico nella città di Agrigento, per cui un giorno
c’è un soggetto che diventa il migliore amministratore della città di Agrigento,
l’indomani può diventare un pessimo amministratore. Io ritengo che la
valutazione sia complessiva e sia politica e che il Consiglio comunale debba
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esprimerla per dare chiarezza e orientamento. Qui non c’è né minoranza né
maggioranza. Non si capisce più quali sono le posizioni di ciascun consigliere
comunale. Non si capisce più chi sta all’opposizione e chi sta in maggioranza.
Su questi temi noi dobbiamo recuperare il dibattito politico perché dobbiamo
avere la capacità di presentarci con estrema chiarezza all’elettorato nella
prossima consultazione ormai sempre più vicina, se no continueremo a prendere
in giro la gente e a pensare che solo con le comunicazioni mediatiche si possa
trasformare la realtà, si possa creare una condizione per la quale c’è un mondo
virtuale che dice che tutto va bene, che tutto è a posto, che tutto è perfetto, che
tutto funziona e poi nella realtà ciascun cittadino percepisce le grandi
discussioni che si stanno vivendo in questo momento.
PRESIDENTE ALFANO – Grazie collega Hamel. Se ci sono altri interventi?
Penso che l’argomento sia stato abbondantemente discusso, ringrazio il
proponente e tutti i consiglieri comunali che sono intervenuti a questo dibattito
e all’Assessore Buscaglia che con i suoi chiarimenti ha dato una maggiore
informazione ai consiglieri comunali. Propongo, visto che è stato esaurito
l’argomento, non ci sono altri interventi, di rinviare la seduta a giovedì
prossimo alle ore 19:00, se siete d’accordo. C’è il collega Arnone.
CONSIGLIERE ARNONE –
Io voglio, credo, inaugurare il nuovo
regolamento nella parte in cui prevedeva che le comunicazioni si facessero alla
fine.
PRESIDENTE ALFANO – Dopo il rinvio dice il Regolamento.
CONSIGLIERE ARNONE – Dopo il rinvio, va bene.
CONSIGLIERE ARNONE – Allora passiamo alla votazione.
47
Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.
PRESIDENTE ALFANO – 16 presenti, la proposta è stata accettata, il
Consiglio viene rinviato a giovedì prossimo 3 marzo alle ore 19:00.
Collega Arnone.
CONSIGLIERE ARNONE – Sì, Presidente, la mia comunicazione è relativa
al fatto della necessità della comunicazione mediatica completa, esaustiva
rispetto alla città. Ma prima mi sia consentito di esternare e ribadire quello che è
il mio pensiero ancora una volta sulla dequalificazione pressoché assoluta di
questo Consiglio comunale, che io disistimo ampiamente ed è tutto ciò
inconfutabilmente provato dal fatto che un consigliere parla e l’intero Consiglio
ritiene di andare via, perché le cose che si dicono qua dentro interessano molto
poco quando si è portato a casa il gettone di presenza. Il contributo che molti
colleghi intendono dare è un contributo, come si diceva all’epoca a scuola, di
riscaldare il banco. Qui il banco è riscaldato anche con un riscaldamento
abbastanza costoso per i contribuenti del gettone di presenza. Allora io credo
che a maggior ragione innanzi ad un Consiglio così dequalificato sia
assolutamente opportuno che la città possa verificare con gli occhi e le orecchie
quella che è la vita amministrativa all’interno del Comune di Agrigento. Io le
annunzio, Presidente, in modo che lei ne dia comunicazione ai colleghi
consiglieri,
quali
saranno
i
passaggi
che
io
intendo
compiere.
L’Amministrazione giustamente dice: i costi del Consiglio sono molto gravosi,
500.000 euro. Io credo che sia venuto il tempo di rendere pubblici alla città, a
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un anno dalle elezioni, quanto ogni consigliere costa, così ogni elettore dirà: è
bene che mi faccio un esame di coscienza e questo signore che costa alla
collettività così tanto e va là per riscaldare la sedia non lo vado a votare più.
Poi vi è il punto politico che è collegato a questa comunicazione.
L’Amministrazione dice: è venuto il tempo di tagliare tutte le spese, perché
siamo in crisi. E’ giusto mandare in onda i consigli comunali, ma mandiamoli in
onda risparmiando sulle spese dell’intero Consiglio e quindi diminuendo ciò
che i consiglieri si portano a casa e con una parte di questa diminuzione
paghiamo la trasmissione dei Consigli comunali. Ed è un ragionamento politico,
Presidente, assolutamente ineccepibile, perché bisogna far comprendere alla
gente se qui si viene per fare politica e rapportarsi con i cittadini
nell’amministrare la città o se qui si viene per arrotondare le entrate della
propria sacchetta e quindi non interessa far sapere alla città quello che si fa ma
interessa portarsi integralmente a casa la massima somma possibilità. Per cui io
su questo intendo fare una battaglia politica, intendo rapportarmi con la città,
comunicare quanto percepisce ognuno e poi spiegare qual è la proposta che io
condivido di far gravare il costo della trasmissione dei Consigli comunali sul
bilancio nella parte delle spese dei consiglieri. E qui vorrei anche dedicare un
battuta ad Hamel. Non abbiamo una realtà virtuale mediatica, noi abbiamo una
realtà vera, e la realtà vera
viene fatta percepire alla gente mediante il
confronto. In questi giorni Sky lancia un appello mediatico a tutti i cittadini
dicendo: negli altri paesi i politici si confrontano faccia a faccia, non interviste
in ginocchio, Bersani e Berlusconi, Casini e Bossi. Gli studi di Sky sono a
vostra disposizione per fare confronti e far comprendere alla città qua dentro
con il regolamento che abbiamo e con le trasmissioni dei Consigli comunali si
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poneva in essere una grande operazione di democrazia perché vi era il confronto
e ogni cittadino poteva valutare, poteva anche valutare ciò che ognuno diceva
nei confronti del modo in cui viene amministrata la città. Ad Hamel voglio dire:
non è che voler contribuire a una maggioranza che amministra la città significa
rinunziare ad ogni pensiero critico, ad ogni capacità di articolare una proposta di
modifica, il mio giudizio su alcuni assessori è netto e chiaro. Il signor Sindaco
lo conosce da molti mesi, non vi sono state polemiche pubbliche perché alcuni
percorsi erano avviati e chiari nella definizione. L’aver fatto trascorrere tutto
questo tempo non ci aiuta nei confronti della città rispetto a un progetto che
dovrebbero essere comune del Sindaco e mio.
PRESIDENTE ALFANO – Ringrazio il Consigliere Arnone per la
comunicazione. Devo però precisare un fatto che dequalificare il Consiglio
comunale su questo mi tocca come Consigliere comunale e come Presidente
difendere l’intero Consiglio comunale in quanto ogni consigliere è libero di
esprimersi così come vuole, avendo un mandato abbastanza libero. Su tutte le
altre problematiche logicamente ci sono già alcuni punti all’ordine del giorno e
verranno ampiamente sviluppati. Do la parola alla Consigliera Vita.
CONSIGLIERE VITA – Signor Presidente, grazie per la parola. Volevo
approfittare della presenza dell’Assessore Buscaglia perché volevo fare una
comunicazione alla Presidenza. Sono stata contattata da molti cittadini che
vivono in via dei Fiumi e che abitano in quelle zone. La via dei Fiumi purtroppo
è una strada molto dissestata e con queste recenti piogge la strada è diventata
veramente un fiume più che altro e succedono molti incidenti. Quindi vorrei
pregare l’Assessore Buscaglia di attenzionare e vorrei pregare, Presidente, di
parlare con l’Amministrazione, di fare venire questa mia richiesta
50
all’Amministrazione per far sì che al più presto possano prendere delle misure
perché è diventata veramente pericolosa, tra l’altro c’è una scuola lì vicino ed è
molto pericolosa. Poi volevo approfittare, Presidente, per dire innanzitutto che
siamo stati chiamati in vari modi stasera da un consigliere in particolare. Allora,
come vede il problema non è che noi riscaldiamo le sedie, è che quando
abbiamo voglia di sentire qualcuno lo sentiamo, se non abbiamo voglia di
ascoltarlo usciamo e siamo liberi di fare quello che vogliamo e non ci facciamo
ricattare da nessuno. Un’altra considerazione che volevo fare a favore
dell’Amministrazione è l’appoggio che hanno dato per la Giornata FAI di
Primavera. Io ritengo che sia una iniziativa che dà lustro alla città di Agrigento
e non certo che dequalifichi l’Amministrazione e sicuramente il lavoro che
l’Assessore Passarello sta facendo in questa Amministrazione non è
dequalificante, ma sicuramente è meglio di chi continua a prendere
l’emolumento e non si prende mai le sue responsabilità.
PRESIDENTE ALFANO – Grazie collega Vita. Per quanto riguarda la
problematica di via dei Fiumi la invito ad attivarsi così come prescrive il
Regolamento con le dovute interrogazioni. Sarò molto ben lieto di appoggiare
questa sua iniziativa. Do la parola al collega Gramaglia.
CONSIGLIERE GRAMAGLIA – Io, Presidente, la ringrazio. Ritengo
opportuno di chiudere i lavori di questa serata con un appello che mi giunge da
diversi cittadini che hanno i figli all’Asilo nido del Villaggio Mosè, dove si sta
vivendo un situazione che ha del pirandelliano, in quanto in una città
pirandelliana quale è quella di Agrigento, mentre i genitori all’inizio hanno
iscritto i bambini e sapevano quanto dovevano pagare e invece poi si sono avute
delle sorprese perché la gente ha evitato gli asili nido privati, ha iscritto i figli
51
nell’Asilo nido pubblico e dopo tanto tempo, mi sembra che siano passati sei –
sette mesi, ci si accorge che bisogna dare un contributo in riferimento al reddito
di ogni famiglia. La realtà, caro Presidente, qual è? Che un bambino iscritto
naturalmente dovrebbe ridare al Comune di Agrigento sei – sette mesi di
arretrati e in una situazione economica quale quella nostra, sei – sette mesi di
arretrati per una famiglia che non ha reddito, io voglio sapere come si devono
affrontare. Quindi sarebbe opportuno che il Comune abbia l’accortezza, in
questo particolare momento storico di carenza sociale, di mettere, come tante
volte ha messo,
un mantello. Il prossimo anno quando si riinizia con le
iscrizioni eventualmente i patti si fanno prima. Chi ha voglia di iscrivere i figli,
che tra le altre cose non hanno manco il diritto di mangiare e il pranzo non lo
possono fare, salvo che il papà o la mamma gli dà l’affettato o gli dà
l’omogeneizzato privato o gli dà l’acqua portata da casa, e allora se è il caso
accetta, se non è il caso non accetta. Quindi sarebbe opportuno che noi
consiglieri comunali ci facessimo partecipi di questa situazione incresciosa,
almeno per questo anno evitare con una sorta di sanatoria di far determinare
quello che si sta verificando, il fuggi fuggi delle iscrizioni, perché altrimenti
saremo costretti a chiudere l’asilo, dare la possibilità agli asili privati di
continuare a lavorare e nello stesso togliere un servizio pubblico che è tanto
caro alla gente da un punto di vista di professionalità per poi ridursi in quello
che è sempre la cosa pubblica a discapito della cosa privata.
PRESIDENTE ALFANO – Grazie collega Gramaglia. A tale proposito
stamattina ho informato il dirigente per potere addivenire a una risistemazione
della vicenda perché arrivano tante note da parte di tanti cittadini. Però la invito
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nel medesimo momento di mandare un nota apposita così la invieremo
direttamente all’Amministrazione. Collega Hamel.
CONSIGLIERE HAMEL – Io volevo cogliere l’occasione per richiamare
l’attenzione dei colleghi del Consiglio comunale sul Progetto Ragno che è stato
elaborato dai servizi sociali e che fa parte della programmazione del Distretto
socio - sanitario di Agrigento. Il Progetto Ragno è una iniziativa pregevole
estremamente significativa, consente di far fare una esperienza formativa e
lavorativa a soggetti con disagio, portatori di handicap dai 20 ai 39 anni o a
ragazzi con disagio generalizzato, magari non portatori di handicap tra i 16 e i
24 anni. Questa esperienza viene regolarmente remunerata, si possono
raggiungere anche 20 – 25 euro per giornata e la domanda per poter partecipare
a questa attività scade il 9 marzo del 2011 alle ore 12:00. È
una cosa
estremamente interessante, una attenzione sensibile ai problemi del disagio,
quindi se voi conoscete, avete conoscenza di situazioni di ragazzi che si trovano
in queste condizioni, potete offrirgli questa informazione, dirgli di presentare la
domanda perché è questo un modo per riuscire a integrarli e a fargli fare una
esperienza estremamente apprezzabile.
PRESIDENTE ALFANO – A tale proposito c’è un atto deliberativo che è
stato consegnato all’ufficio di Presidenza, di cui lei stesso ne potrà prendere
atto. Là ci sono tutte le modalità che sono state delegate anche al dirigente.
Ringrazio tutti i consiglieri che sono intervenuti questa sera. Ci rivedremo
giovedì prossimo giorno 3 alle ore 19:00.
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