Un mondo di riflessi - Il Verde Editoriale
Transcript
Un mondo di riflessi - Il Verde Editoriale
GESTIONE I LAGHETTI COME ELEMENTO D’ARREDO Un mondo di riflessi Gli specchi d’acqua, arricchiti da flora e fauna specifiche, creano notevoli suggestioni negli spazi verdi. Materiali naturali e artificiali costituiscono la base di laghetti di ogni forma e dimensione, nell’ambito di un progetto globale che deve considerare, prima di tutto, lo spazio disponibile, la tipologia dei fruitori e l’equilibrio finale di un ecosistema a bassa manutenzione 59 • ACER 3/2007 acqua costituisce la linfa vitale del giardino, indispensabile per la sopravvivenza delle piante, ma anche prezioso elemento di arredo che arricchisce e completa un angolo verde. I laghetti, le fontane e i giochi d’acqua permettono di creare un movimento e una sonorità di notevole suggestione, che invitano il passante a soffermarsi e indugiare in luoghi particolarmente gradevoli a vista e udito. Gli elementi d’acqua possono essere costruiti utilizzando materiali naturali (rocce, pietra, legno ecc.) oppure artificiali (materie plastiche opportunamente sagomate), anche in combinazione tra loro; la loro scelta è soggettiva e dipende dal risultato estetico che si desidera ottenere. Oltre ai materiali si devono considerare però anche altri fattori, quali lo spazio in cui avverrà la collocazione o la tipologia dei fruitori. Per questo è importante predispor- L’ ▼ Arianna Ravagli Testo di Lucia Bortolini, Irricentre Dipartimento Territorio e Sistemi agroforestali, Università degli Studi di Padova A tutta pagina, specchio d’acqua, esempio di equilibrio tra suggestione e funzionalità. GESTIONE Laghetto e cascatella in pietra realizzati, in realtà, in materiale artificiale. Lo zampillo favorisce l’ossigenazione. ▼ re un progetto accurato che consideri il contesto in cui verrà inserito l’elemento d’acqua. Molto utile può essere anche osservare altre installazioni, confrontare forme e modelli al fine di verificare ciò che può essere più adatto a un determinato ambiente. Solo così si perverrà alla creazione di un giardino veramente incantevole presso il quale è piacevole posare lo sguardo e rilassarsi. Qualunque sia il progetto finale scelto, l’importante è che la realizzazione sia fatta a regola d’arte e che si provveda a mantenerla nel tempo in buone condizioni. Per questo è necessario seguire alcune regole generali a cui è bene adeguarsi. Dall’antica Cina al giardino romantico Elemento ricco di significati o semplice gioia per gli occhi, l’acqua è una presenza che da sempre accompagna e affascina l’uomo. I primi giardini acquatici nacquero in tempi antichissimi in Asia, probabilmente in Cina, dove sono tuttora luoghi di meditazione e di purificazione, carichi di simboli mistici e spirituali. Gli antichi Romani svilupparono un loro modo di intendere questi spazi, inserendovi statue, grotte, fontane, getti d’acqua nonché vasche per i pesci, elementi che ne accrebbero la raffinatezza architettonica. Nel Rinascimento la presenza di giardini attorno all’abitazione ritrovò grande interesse e si introdusse l’uso di creare ampie vasche, dette peschiere, che all’ef- Giardini d’Acqua Il laghetto e la sua vita fetto estetico abbinavano una utilità pratica, poiché costituivano una importante riserva d’acqua utilizzabile per l’irrigazione. Nel XVII secolo, con il trionfo dell’arte barocca, l’acqua divenne protagonista dei giardini per creare giochi bellissimi e maestosi di cui si hanno ancor oggi suggestive testimonianze. Nel secolo successivo, l’acqua continua a essere presente negli spazi verdi, ma viene preferita ferma, mentre torna in movimento nell’Ottocento, sull’onda del Romanticismo. Oggi laghetti e giochi d’acqua costituiscono ancora un piacevole arredo degli spazi verdi e la creazione di giardini acquatici è resa particolarmente agevole dalla presenza sul mercato di un’offerta ampia e variegata di prodotti che ne facilitano l’installazione e la gestione. Il laghetto caratterizza un giardino acquatico. La sua bellezza è frutto della fantasia di chi lo progetta e dell’amore di chi lo cura. Questa presenza consente di dare a un angolo verde un nuovo interesse estetico e naturalistico. Lo specchio d’acqua è, infatti, una realtà dinamica e vitale, ma al contempo rilassante, dove flora e fauna si integrano all’insegna della continua evoluzione accogliendo, accanto alle piante e ai pesci posti dall’uomo, numerosi ospiti come libellule e rane. La progettazione L’invaso del laghetto si può realizzare con: • vasche preformate in polietilene o vetroresina, di forma e dimensioni varie; solide e facili da installare, sono indicate per realizzare piccoli laghetti; • teli in Pvc o Eva, che consentono forme e dimensioni del laghetto assolutamente libere; la messa in opera richiede, però, più attenzione e più tempo; il costo è contenuto e il trasporto è agevole; • muratura: l’interno dello specchio d’acqua può essere internamente colorato o rifinito con piastrelle, mosaici, ciottoli levigati ecc., naturalmente a costi superiori; Alcune piante interessanti per la Ninfee piante perenni con grandi foglie galleggianti e splendida fioritura. Comprende due generi: Nynphaea e Nuphar (nennufaro). Le varietà di Nynphaea sono suddivise in tropicali e rustiche. Il primo gruppo comprende piante tuberose non resistenti al freddo, ideali per laghetti interni. Nel caso di utilizzo esterno, i tuberi devono essere portati al riparo durante l’inverno. Il secondo riunisce la maggior parte delle piante reperibili; sono erbacee perenni che hanno bisogno di pieno sole. Il fogliame, particolarmente ornamentale, copre una superficie pari a una volta e mezza la profondità d’impianto. I nennufari sono molto vigorosi e infestanti, quindi possono essere piantati solo in specchi d’acqua ampi o laghi. I fiori, gialli e profumati, sono piuttosto piccoli rispetto al fogliame. Harri Arkkio Calla (Zantedeschia aethiopica ): forse più nota come pianta in vaso da interni, è specie abbastanza rustica se la base viene protetta con una pacciamatura o si trova sotto uno strato minimo d’acqua durante i mesi invernali. Un cespo ben sviluppato è splendido durante la fioritura. Cipero lungo ( Cyperus longus): la più nota delle molte specie di Cyperus, membri della famiglia dei Carici. Queste piante sono adatte a colonizzare i margini degli specchi d’acqua; in fiore si posso recidere per le composizioni in vaso. Esistono molte specie sia delicate che resistenti al freddo. Gamberaria (Callitriche hermaphroditica): pianta ossigenante molto efficiente, che rimane attiva per la maggior parte dell’inverno. Ha fogliame pallido in rosette a forma di stella. È gradita a pesci e a insetti acquatici e ideale per gli stagni dedicati alla fauna selvatica. Elodea (Elodea crispa ): pianta ossigenante, vigorosa, sempreverde, che talvolta si compor ta da infestante se non viene tenuta sotto controllo. Giacinto d’acqua (Eichornia crassipes ): galleggiante robusta, dirompente nei climi caldi, con bellissimi fiori simili a orchidee che sbocciano in tarda estate. È interessante sia per la coltivazione in serra che allevata in specchi d’acqua all’aperto. ACER 3/2007 • 60 GESTIONE Piante e pesci Le ninfee e le altre piante acquatiche dovrebbero essere collocate fin dall’inizio in un laghetto. Infatti, esse sono in grado di contrastare la crescita delle alghe, il più comune problema, mantenendo l’acqua più ossigenata. La sua scarsa qualità si manifesta con sintomi diversi che vanno dalla colorazione verdastra, dovuta appunto alle alghe, agli odori spiacevoli e alla proliferazione di insetti e germi, tutti disagi legati principalmente proprio alla presenza di acqua stagnante. In particolare, soprattutto le piante galleggianti (con radici fluttuanti non ancorate al fondo) e le acquatiche ossigenanti sottraggono all’acqua sali minerali ed elementi nutritivi che stimolano la crescita di microscopiche alghe, contribuendo a mantenerla limpida e favorendo la costituzione di un ecosistema acquatico in equilibrio. Le piante con grandi foglie galleggianti, come le ninfee e i nennufari peraltro molto decorativi, contribuiscono a ombreggiare la superficie, riducendo la formazione di alghe e il riscaldamento. Alcuni vegetali acquatici, come le elodee, risultano particolarmente efficaci e si possono considerare dei filtri naturali, in grado di rimuovere i nutrienti dall’acqua e impedire lo sviluppo di alghe. Le piante acquatiche dovrebbero coprire almeno metà della superficie del laghetto o di più, se questo è esposto al sole diretto per molte ore al giorno. Oltre alle specie indicate in tabella 1, utili a mantenere in salute lo specchio d’acqua e a fornire cibo per i pesci, vi sono anche le piante palustri o marginali (come calle, iris ecc.), che si piantano ai bordi del laghetto dove è poco profondo (0-10 cm) e che concorrono alla filtrazione dell’acqua. Infatti, tra le loro radici si sviluppano microrganismi che abbattono le sostanze organiche, decomponendole e trasformandole in nutrimento assorbito dallo stesso apparato radicale. Per quanto riguarda i pesci, l’introduzione di specie larvivore, come i pesci rossi e le gambusie, aiuta a prevenire la diffusione delle zanzare che depongono le uova sulla superficie delle acque stagnanti. La quantità di pesci immessi deve essere contenuta: in genere è bene non superare i 50 cm di pesci (per esempio 5 pesci da 10 cm ognuno) per m3 d’acqua. È da notare però che i pesci, senza adeguati predatori, possono svilupparsi a dismisu▼ • argilla compatta: rivestimento semplice, non sempre reperibile, ma semplice da riparare e di aspetto naturale. Facilmente danneggiabile dalle temperature estreme e dalle radici degli alberi. Quali siano le motivazioni emotive, naturalistiche ed estetiche che spingono a realizzare un laghetto, occorre sempre ricordare che esso costituisce un sistema naturale. Pertanto, se lo si vuole bello e funzionale, bisogna stabilire un equilibrio biologico in cui la flora e la fauna si sviluppino bene e l’acqua rimanga limpida, senza alghe. Per quanto riguarda la scelta dell’ubicazione, è opportuno evitare le posizioni proprio sotto gli alberi a foglie caduche o sotto i pini che, perdendo molti aghi, colorano l’acqua di marrone. Anche l’accorgimento di tenere i bordi più alti di 4-5 cm rispetto al prato o alla pavimentazione circostante permette di mantenere l’acqua più pulita in caso di forti acquazzoni. PIANTE UTILI PER LA SALUTE DELLO SPECCHIO D’ACQUA E L’ALIMENTAZIONE DELLA FAUNA ITTICA Piante sommerse con foglie in superficie Ninphaea spp. Nelumbium spp. Nuphar spp. Juncus effusus Piante galleggianti Piante ossigenanti Azolla caroliniana Lemna trisulca Hydrocharis morsus-ranae Eichornia crassipes Elodea spp. Myriophyllum spicatum Callitriche hermaphroditica Vallisneria spiralis realizzazione di un giardino acquatico Giunco (Juncus effusus): cespuglio acquatico perenne, è preferibile porlo in posizione molto soleggiata, ai bordi del laghetto o anche completamente sommerso. Non teme il freddo e, nei luoghi in cui non gela, è possibile favorirne una crescita più compatta potandolo alla base in autunno. Gunnera (Gunnera manicata): pianta da palude essenziale per grandi specchi d’acqua, forse la più maestosa e con fronde grandi abbastanza da potersi r iparare sotto. È decisamente poco rustica e necessita di protezione durante i periodi più freddi dell’anno. Millefoglio d’acqua ( Myriophyllum spicatum ): pianta ossigenante dal fogliame filiforme, verde-azzurro o marrone, che si addensa in spire su lunghi steli striscianti. Questi, spesso, emergono in superficie producendo, occasionalmente, fiori dai petali rossi. Lenticchia d’acqua (Lemna trisulca ): meno infestante di altre specie come la Lemna minor, è apprezzata dai pesci e dagli uccelli acquatici. Con altre specie affini, domina la superficie del laghetto. Se ne limita lo sviluppo prelevandola con un retino. Poligono anfibio (Polygonum anphibium): pianta selvatica vigorosa e adattabile, che cresce bene sia come tappezzante nei terreni umidi, sia nell’acqua ferma o corrente. È ideale per ombreggiare la superficie di stagni a favore della fauna selvatica. 61 • ACER 3/2007 Pontederia (Pontederia cordata): il nome non rivela lo splendore di questa specie scultorea. Collocata a gruppi in acqua assai profonda, richiede poche cure e offre il meglio quando la maggior parte della fioritura è terminata. GESTIONE Il giardino palustre U 8 6 3 4 10 9 Legenda del disegno 1 - Telo 2 - Tessuto geotessile 3 - Sabbia grossa 4 - Sabbia fine 12 1 7 9 2 3 4 11 6 5 - Terreno fertile 6 - Ghiaia 7 - Gruppo pompa-filtro 8 - Troppo pieno 5 9 - Passante con flangia 10 - Diffusore 11 - Basamento fontana 12 - Mattoni o pietre Struttura schematica di un laghetto realizzato con telo plastico. L’uso di questo materiale consente la massima versatilità per quanto riguarda forme e dimensioni. ▼ n tipo particolare di giardino acquatico è quello di palude o acquitrinoso. Si tratta di un ambiente ideale per le piante igrofile, che necessitano di molta umidità, ma non tollerano il ristagno per lunghi periodi. Talvolta la zona dove creare un giardino palustre è facilmente individuabile, per esempio dove la falda freatica affiora, oppure è presente una depressione periodicamente colmata dall’acqua di un ruscello in piena. In questi casi, però, bisognerà fare attenzione perché questi ambienti sono soggetti a livelli di umidità variabili e si possono prosciugare d’estate con conseguenze disastrose. Le piante da palude, invece, necessitano di condizioni costanti, perciò è preferibile creare ex-novo una zona per questo uso, con materiali che assicurino condizioni stabili. La posizione più appropriata per il giardino palustre è nelle immediate vicinanze di uno specchio d’acqua, in modo che le piante possano integrarsi con le altre che condividono l’habitat e il livello di umidità del terreno possa essere regolato. Il modello più semplice da realizzare è il “giardino da straripamento”, che si può facilmente ricavare in prossimità di uno specchio d’acqua esistente, scavando una zona profonda almeno 30 cm e assicurandosi che il livello della nuova area palustre sia leggermente più basso rispetto a quello del laghetto già in loco, in modo da provocare un adeguato straripamento dell’acqua in eccesso. Le pareti vanno livellate, impermeabilizzate con un telo forato e ricoperto con uno strato di ghiaia fine per evitare che la terra ostruisca i fori di drenaggio. Quindi si riempie l’intera buca con terra fertile da giardino. L’acqua (piovana o aggiunta nei periodi più siccitosi) strariperà nella zona paludosa e la manterrà umida. Se non si vuole rischiare di rovinare irrimediabilmente la vegetazione quando le piogge scarseggiano, si può pensare a un “giardino palustre irrigato”, dotato di un sistema di alimentazione d’acqua che utilizza una rete di manichette irrigue gocciolanti posizionate sopra lo strato di ghiaia, su telo di rivestimento non forato. Tra la ghiaia e la terra è bene stendere un foglio di tessuto non tessuto per evitare che la seconda occluda i fori dei tubi. Simile a quello irrigato è il “giardino palustre idroponico”. In questo caso le piante vanno irrigate una ad una ogni 10-14 giorni con una soluzione di concime liquido, controllando il livello dell’acqua con un tubo inserito verticalmente fino al fondo della ghiaia. ra ripulendo completamente il laghetto da girini, larve di libellula e altre creature benefiche. Per evitare ciò può essere opportuno dividere lo spazio in due parti, escludendo i pesci da quella più selvatica. Trattamento dell’acqua Quando si crea un corpo d’acqua, sia in un ampio spazio pubblico sia in uno piccolo privato, è importante che vengano presi tutti gli accorgimenti necessari ad assicurarne nel tempo una qualità eccellente. Il giusto rapporto di pesci, piante e luce concorre a creare condizioni ottimali, ma se il risultato deve essere un’acqua limpida, l’aggiunta di un sistema di aerazione (fontana, cascata ecc.) abbinato a uno di filtrazione e/o sterilizzazione, permette di conseguire l’effetto desiderato. Un ossigenatore assicura l’aerazione di laghetti e corpi d’acqua di elevati volumi. I modelli galleggianti “a fontana” riescono a mantenere costantemente in movimento una grande quantità di liquido, creando correnti subacquee che favoriscono i processi aerobici e limitano la formazione di fanghiglia sul fondo. Nel contempo il gioco d’acqua contribuisce a animare e arricchire il paesaggio; si può ricorrere anche a effetti multipli che possono essere illuminati da proiettori subacquei. Un generatore di ozono può essere abbinato ad alcuni modelli di ossigenatore. Questo apparecchio, immettendo ossigeno puro arricchito (ovvero ozono), incrementa l’effetto dell’aeratore. Il suo impiego è quindi consigliato nel caso in cui si operi in condizioni limite o si vogliano ottenere effetti più immediati. Per evitare antiestetiche formazioni di ghiaccio sulla superficie, si possono inserire dei dispositivi che trasformano gli ossigenatori in potenti circolatori. I filtri hanno lo scopo di filtrare l’acqua e proteggere anche le pompe da eventuali detri- ti che potrebbero causare un blocco del loro funzionamento. Possono essere a immersione o esterni e, in entrambi i casi, il funzionamento può essere meccanico o meccanico-biologico. Nel filtraggio meccanico le impurità vengono trattenute da filtri a schermo, costituiti da un vaglio o da una rete metallica o di nylon con fori di dimensione variabile a seconda del grado di filtrazione richiesto. In genere, sono utilizzati nelle fontane dove è necessario mantenere l’acqua pulita per impedire l’intasamento degli ugelli. In questo caso, si sceglie un filtro con fori di passaggio di diametro inferiore alla metà del diametro degli ugelli alimentati. Filtrazioni più spinte si ottengono abbinando speciali spugne filtranti. La dimensione del filtro deve essere scelta in base al carico intasante potenziale (presenza o meno di alberi, polverosità della zona, presenza di prato regolarmente sfalciato ecc.) e la superficie filtrante, espressa in cm2, può variare da 5 a 10 volte la portata passante per il filtro, espressa in litri al minuto. I filtri meccanico-biologici abbinano un filtro a schermo (di solito costituito da speciali spugne) a una zona formata da numerosi cilindretti in materiale plastico o biologico nel quale si sviluppano in gran numero colonie di batteri in grado di ossidare i composti ridotti (ammoniaca, nitriti ecc.) in sostanze nutrienti utilizzabili dalle piante acquatiche, i nitrati. Il loro utilizzo è quindi ideale in laghetti ornamentali, nei quali sono presenti piante e pesci, in quanto contribuiscono a creare un ecosistema bilanciato nel corpo d’acqua. I filtri meccanico-biologici fuori terra sono di più facile manutenzione e vanno installati in posizione più alta del livello dell’acqua; se sistemati a opportuna quota permettono di creare cascate o piccoli ruscelli. Esistono modelli a installazione seminterrata, più facilmente mimetizzabili, o a immersione, adatti solo per ACER 3/2007 • 62 GESTIONE superfici acquatiche con modeste dimensioni. Un dispositivo sterilizzatore a raggi UV può essere installato quando si vuole contrastare radicalmente la formazione di alghe, soprattutto nel periodo estivo più caldo, e si vuole impedire la proliferazione di muffe e parassiti nello specchio d’acqua. Questo dispositivo è costituito da una lampada a raggi UV che viene inserita in un tubo attraverso il quale viene fatta passare l’acqua spinta dalla pompa. I raggi UV neutralizzano tutti i germi e le microalghe contenute nell’acqua, impedendone la riproduzione. È bene ricordare che, dopo un certo numero di ore, la lampada va sostituita perché comincia a perdere di efficacia. Gli sterilizzatori sono sempre abbinati a un filtro meccanico-biologico. Stop all’inverdimento L’acqua di un laghetto appena riempito assume, in breve tempo, un colore verdastro legato alla presenza di microscopiche alghe. Anche se può apparire allarmante, è uno stadio inevitabile che il laghetto deve attraversare per raggiungere l’equilibrio perfetto. Grazie ai sali minerali e alla luce, le alghe continuano a moltiplicarsi finché l’equilibrio imposto dalle piante presenti non viene ristabilito. Questo stadio di assestamento, benché esteticamente piuttosto sgradevole, è di fondamentale impor- Il laghetto cosparso di foglie di piante acquatiche accentua l’atmosfera orientale dell’ angolo destinato al relax. fanno nulla per porre rimedio alla vera causa. Cambiare l’acqua posticipa il raggiungimento dell’equilibrio; è, invece, consigliabile ripopolare il laghetto con alcuni molluschi d’acqua dolce poiché ne filtrano continuamente grandi quantità, aiutando a eliminare le alghe. Si può anche aggiungere una piccola quantità di acqua di stagno o di ruscello naturale, per introdurre pulci d’acqua e altra fauna microscopica che si ciba di alghe. ■ tanza poiché le alghe sono il nutrimento per innumerevoli creature. Se risulta inevitabile un intervento di contenimento, si devono seguire alcuni accorgimenti in modo da far raggiungere presto l’equilibrio e non tamponare il problema, ritardando di conseguenza il naturale raggiungimento della stabilità naturale. Oltre agli accorgimenti da considerare attentamente in fase di progettazione, è bene ricordare che, per facilitare l’eliminazione dell’acqua verde, si consiglia di non utilizzare sostanze chimiche, quali il solfato di rame e il permanganato di potassio. Questi trattamenti curano i sintomi uccidendo le alghe, ma non Abstract A world of reflections Expanses of water, complete with water plants and wildlife, make green areas more fascinating. The project must take into consideration the natural or man made materials that can be used, the available space, the type of users and the final balance of the ecosystem, which must have low maintenance needs. The clarity of water is ensured by a ventilation system combined with a filtering and/or sterilization system. The latter prevents algae from forming and moulds and parasites from proliferating.