Relazione Casa di Riposo - MoVimento 5 Stelle Fabriano

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Relazione Casa di Riposo - MoVimento 5 Stelle Fabriano
Cenni storici
“Nel 1854, quando il sentimento della nuova fratellanza e della pubblica beneficenza non erasi
ancora tanto generalmente appalesato, come nei giorni nostri, veniva promossa in Fabriano
da benemeriti cittadini, quasi precorrendo i tempi, una pia associazione, con il contributo
mensile di 10 baiocchi, allo scopo di accogliere, in un ricovero i poveri cronici della città, di
soccorrere con sussidi a domicilio quelli che non si fossero potuti ricoverare, e, qualora i
mezzi lo avessero permesso, allo scopo anche di prendere cura dei fanciulli abbandonati, degli
oziosi e delle donne di malo affare.” …
… “Quest’associazione, costituitasi in ente morale con rescritto della Curia Vescovile di
Fabriano del 2 novembre 1857, prese il nome di Casa di Ricovero pei poveri cronici, e
cominciò a funzionare nel 2 maggio 1858 con un capitale di lire 1.324,62, alle cui rendite si
aggiungeva il provento delle contribuzioni degli azionisti ed un sussidio del Comune in lire
319,20, accogliendo in una modestissima casa donatale da monsignor Francesco Faldi in
allora Vescovo di Fabriano, solo quattro mendici.” …
… “… il governo italiano nell’ottobre 1867 fece cessione al municipio di Fabriano dell’ampio
convento dei soppressi PP.MM.OO. posto in via Castelvecchio nel punto più elevato della
città, perché servir dovesse all’opera di beneficienza. E il municipio nel 14 agosto 1868 vi fece
trasferire il ricovero dei poveri cronici, procurando così, col sostituire all’umile sede in cui
aveva avuto nascimento, uno spazioso e adatto locale, di favorirne lo sviluppo che già erasi
iniziato e di migliorarne le condizioni.” …
(Stralci dal manoscritto del 25 settembre 1891 conservato in archivio nella Casa di Riposo
“Vittorio Emanuele II”).
Da quegli anni in poi, la struttura, grazie alle continue donazioni in denaro di cittadini privati, a
lasciti di immobili donati da benefattori e all’opera dei vari consigli di amministrazione
(formati da cittadini che hanno sempre svolto il loro impegno senza alcun compenso), ha avuto
un lento ma costante sviluppo qualitativo nel servizio svolto, nel numero delle persone ospitate
e nel miglioramento della struttura.
Situazione attuale
Nel 1983 viene approvato il nuovo Statuto che trasforma l’ente (I.P.A.B. Istituto Pubblico di
Assistenza e Beneficenza) in “Casa di Riposo e di Riabilitazione Vittorio Emanuele II” e poco
dopo iniziano i lavori di ristrutturazione dei locali, finanziati da Regione Marche – Comune di
Fabriano – e la stessa Casa di Riposo con la vendita di alcune proprietà. Inizia anche un lento,
ma positivo, lavoro di risanamento del bilancio di gestione grazie ad una oculata gestione dei
Consigli di Amministrazione.
Dopo il sisma del 1997, la struttura, pur non subendo danni tali da renderla inagibile, avvia (con
i finanziamenti statali previsti all’epoca) una serie di lavori di “miglioramento sismico” (L.
61/’98). Si rileva che in rispetto a tali norme (legge n.61 del ’98) sono stati ristrutturati tutti gli
edifici storici (chiese, teatro, municipio, scuole, musei e pinacoteca, ecc.) ora aperti
regolarmente al pubblico.
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Sul fronte della sicurezza, vengono adeguati i vari impianti con il completamento dell’impianto
antincendio e di rilevamento fumi in tutti gli ambienti (quest’ultimo in fase di revisione), e con
la posa in opera di n. 3 scale di uscita di emergenza.
E’ da puntualizzare che l’attuale “autorizzazione provvisoria” al suo funzionamento è
dovuta solo al fatto che la passata amministrazione comunale non si è minimamente
preoccupata a fare le ultime opere già previste ed approvate (un’ultima scala di emergenza
e la revisione dell’impianto rilevamento fumi).
Attualmente la “Struttura Polifunzionale Residenza Protetta – Casa di Riposo - Centro Diurno –
Vittorio Emanuele II” offre:
- n. 61 posti letto di Residenza Protetta
- n. 12 centro diurno
- n. 6 posti letto Casa di Riposo (tipo casa albergo)
La struttura assicura agli ospiti, oltre che un’assistenza continua, un servizio di vitto con un
menù elaborato dalla dietologa dell’Ospedale Civile E. Profili, che rispetta le singole
disposizioni mediche, il servizio di animazione ed il servizio interno di lavanderia (anche per
gli effetti personali). Ogni ospite è dotato di un pulsante di chiamata (a batteria) per qualsiasi
emergenza e/o esigenza.
Inizio iter burocratico di trasformazione in ASP (Azienda Servizi Pubblici alla persona)
A livello legislativo, la Regione Marche in ottemperanza a disposizioni di legge nazionali,
emana la legge n.5/2008 dove prevede la trasformazione, o meglio il riordino, delle strutture
I.P.A.B. in Fondazioni o Aziende di Servizi alla Persona (A.S.P.), dettandone i requisiti per
ottenere l’approvazione.
Il Consiglio di Amministrazione della Casa si Riposo di Fabriano, in maniera puntuale e
conforme alla legge Regionale, in data 28/06/2011 inizia l’iter procedurale per la
trasformazione in A.S.P..
Si fa presente che detta trasformazione, necessaria per la continuazione del servizio prestato
agli anziani ospiti della struttura (sia residenziale che nel Centro Diurno), ha avuto parere
favorevole sia dal Consiglio Comunale (con delibera votata a maggioranza) che dagli organismi
sindacali Regionali CGIL/CISL/UIL.
Dalla suddetta data sono intercorsi frequenti contatti tra “Casa di Riposo” e Regione Marche
per presentare documenti di integrazione e chiarimenti. Nel frattempo altre strutture I.P.A.B.
della nostra regione ottengono l’approvazione alla trasformazione in A.S.P. continuando ad
operare nei servizi erogati.
In data 30/12/2011 il Sindaco di Fabriano Ing. Roberto Sorci, invia una nota ai responsabili
della Regione, mettendo di fatto “uno stop” all’iter burocratico, rilevando presunti errori
contabili sui bilanci presentati e chiedendo alla Regione il riesame di tutta la pratica: si scrive
nella lettera “Con atto n.16 del 17/11/2011 la struttura polifunzionale Vittorio Emanuele II –
Residenza protetta – Casa di Riposo – di Fabriano ha deliberato la propria trasformazione da
IPAB a Ente in Assistenza Pubblica di servizi alla persona ai sensi della Legge Regionale
5/2008. Nella citata delibera viene prodotta la documentazione per attestare i requisiti secondo
quanto richiesto dall’art. 3 LR 5/2008 e in particolare la lettera b) è evidente che non possono
essere conteggiati a formare il patrimonio mobiliare e immobiliare, le somme elargite
dall’ASUR di Fabriano ai sensi della LR 25/2008 e delle delibere della Giunta Regionale n.
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704/2006, n.480/2008, n.1493/2008, n.1230/2010 e n.1729/2010 in quanto non possono essere
considerate né vantate come disponibilità della struttura polifunzionale. Infatti le somme di cui
sopra devono essere utilizzate allo scopo di diminuire l’importo delle rette a carico degli ospiti
e/o integrata dal Comune. Alla luce di cui sopra, si richiede il riesame di tutta la procedura in
essere presso la Regione Marche al fine di verificare la presenza dei requisiti della struttura
polifunzionale Vittorio Emanuele di Fabriano per l’autorizzazione alla trasformazione in
Azienda Pubblica di servizi alla persona.”
A seguito di detta lettera, il Responsabile della Regione, citando i “dubbi” del Sindaco Sorci,
richiede ulteriore chiarimenti che vengono consegnati il 18/04/2012.
Sempre il Sindaco Sorci, dopo le elezioni amministrative del maggio scorso, pubblica sul
giornale L’Azione del 30 giugno 2012 un articolo per ritornare con forza sul “perché” la Casa
di Riposo Vittorio Emanuele II va chiusa: scrive “… ora che posso considerarmi libero da
schemi istituzionali (non essendo più Sindaco) … la Vittorio Emanuele II ha una gestione
autonoma di natura privatistica, poiché il consiglio comunale nomina solo i membri del
consiglio di amministrazione ed il comune è chiamato a pagare le rette dei cittadini in
difficoltà. Per il resto tutta la gestione è privatistica e le responsabilità sono personali degli
amministratori. Asur e Comune sono i soggetti che controllano il rispetto delle norme di legge
come per qualsiasi attività. … Quella famosa ingerenza (la lettera del Sindaco alla Regione)
che non hanno avuto il coraggio di evidenziare, è firmata dal sindaco R. Sorci che con una
nota del 30 dicembre 2011, si è rivolto alla Regione Marche per verificare i requisiti di legge
per la trasformazione dell’ex Ipab V.E.II, ad Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP)
nella quale evidenziavo che l’integrazione che Asur corrisponde doveva servire alla
diminuzione della retta degli utenti e non a costituire il patrimonio in deposito bancario. Il
Servizio Sanitario Regionale integra il pagamento della retta dei singoli utenti che è di 41,25
€/giornaliere, mentre dovrebbe essere di 37,10 €/g (con il gioco delle eventuali extra
prestazioni altrimenti 34 €/g) – con un altro importo che a secondo dell’anno di riferimento
varia da 20 €/g fino a 33 €/g nel 2013. Questo importo deve servire alla riduzione della quota
spettante all’utente e al riallineamento dell’assistenza secondo quanto previsto nella
convenzione del 26 maggio 2011 retroattiva all’ 1/1/2010. Allora nonostante la convenzione,
l’utente continua a pagare 41 €/g, e non di meno ed inoltre il singolo posto letto costa 70,12€/g
e non 41,25€/g come qualcuno dichiara. … Così come qualcuno mi spiegherà, anche alla luce
di quello che sta avvenendo purtroppo in questi giorni in Emilia, come si fa a mettere a norma
antisismica un edificio storico del quattrocento con tutti i suoi vincoli e soprattutto a che costi
e che inefficienze si generano con un lay-out di quel genere. Aggiungo per finezza dato che la
Rsa è assimilata ad un ospedale: vista l’attuale ubicazione, mi si spieghi, come possono essere
soddisfatti i requisiti del Titolo II punto 2.3 del DM 18/9/2002 (anche se richiesto per le nuove
costruzioni), perché vecchia o nuova che sia la struttura, in caso di emergenza i mezzi di
soccorso devono intervenire e con gli spazi dei luoghi qualche dubbio mi viene. ...”
Alle affermazioni dell’Ing. Sorci si evidenzia che:
- Per quanto riguarda la struttura immobiliare, egli stesso aveva incaricato nel 2012
l’Ing. Stefano Bandieri per una “analisi sismica” della struttura in base alle nuove
sopravvenute disposizioni. Al punto 7.2 “Commento risultati” della relazione,
l’Ing. scrive “I risultati mostrano, com’era prevedibile, alcune carenze tipiche dei
fabbricati in aggregato e con valenza storico artistica. Tuttavia la lista degli
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indici (indice rischio sismico) evidenzia un comportamento mediamente
accettabile (essendo uguale a 0.24, quindi superiore al limite di attenzione previsto
di 0.20). Ciò non di meno, in conformità con le norme di riferimento e Circ.
D.P.C. 4/11/2010, devono prevedersi interventi che in alcuni casi risultano poco
onerosi e in grado di risolvere efficacemente particolari condizioni di rischio,
mantenendo il carattere di reversibilità e/o limitata invasività.” C’è anche da
precisare che il comune di Fabriano è da anni che ha in previsione di installare
l’ultima scala di emergenza necessaria e, per rendere autonomo l’impianto
antincendio, di posare nel sottosuolo una cisterna d’acqua. Gli spazi idonei per le
manovre dei mezzi di soccorso in caso di emergenza si possono ricavare passando
dal cortile del convento (ex sede Scuot), che è a confine con il terreno della Casa
di Riposo (c’è già una disponibilità in tal senso da parte dei Frati Francescani);
- Alla fine dell’articolo scrive anche “… Aggiungo per finezza dato che la Rsa è
assimilata ad un ospedale …” non sapendo che la Casa di Riposo non è una
R.S.A. (Residenza Assistenziale Sanitaria), ma una R.P. (Residenza Protetta) e
quindi non assimilabile ad ospedale (per capire: la Residenza Protetta è una
struttura residenziale con elevato livello di integrazione socio-sanitaria, destinata
ad accogliere, temporaneamente o permanentemente, anziani non autosufficienti,
con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio
e che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse; la Residenza Sanitaria
Assistenziale, introdotta in Italia a metà degli anni novanta, è una struttura non
ospedaliera, ma comunque a impronta sanitaria, che ospita per un periodo variabile
da poche settimane al tempo indeterminato persone non autosufficienti, che non
possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche di più
specialisti e di una articolata assistenza sanitaria).
Per quanto riguarda le sollevate contestazioni contabili, ove si scrive che (nella
lettera alla Regione) “… non possono essere conteggiati a formare il patrimonio
mobiliare e immobiliare, le somme elargite dall’ASUR di Fabriano…”; e ancora
(su L’Azione) “… che l’integrazione che Asur corrisponde doveva servire alla
diminuzione della retta degli utenti e non a costituire il patrimonio in deposito
bancario. …” ; c’è da evidenziare che, avendo la Casa di Riposo Vittorio
Emanuele II una vera “gestione virtuosa” (anche se pubblica), ha potuto sempre far
fronte ai “ritardi” (di circa un anno), nel trasferimento delle somme da parte
dell’amministrazione Regionale (per quanto riguarda i servizi sanitari) e del
Comune (per quanto riguarda l’integrazione retta di 7 assistiti), potendo anticipare
con fondi propri, e quindi del proprio patrimonio, le spese sostenute senza mai
interrompere i servizi agli utenti ed i pagamenti dei lavoratori e dei fornitori (per
informazione: in questo mese di agosto 2012 alla struttura dovrebbe arrivare,
dalla Regione, il saldo 2010 ed un acconto relativo al 2011).
- Quindi, è normale che poi questo “patrimonio” (accumulato con le rette
degli
ospiti ed a qualche donazione), venga “ripristinato” con l’arrivo dei fondi attesi.
- Questione diminuzione della retta degli utenti: la convenzione con la
Asur di
Fabriano prevede che la stessa fornisca (per i 61 ospiti in
Residenza Protetta)
n.4 infermieri (forniti dalla stessa Asur) per
un’assistenza sanitaria di 18
minuti al giorno per assistito e l’erogazione
dei fondi (Regionali) per 70
-
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-
-
-
minuti di assistenza OSS (operatore socio/sanitario, fornito dalla Casa di Riposo)
al giorno per utente.
Di fatto, gli infermieri sono 3 (ridotti a 2 nel mese di agosto e l’infermiere
“mancante”, per garantire i livelli di assistenza previsti, è
pagato dalla Casa di
Riposo con fondi propri e reintegrati successivamente dalla regione).
I fondi che la Regione eroga (in ritardo) sono (per il 2012): 29,11 € giornaliere ad
ospite.
La retta a carico dell’utente (anno 2012) è di 34,24 € giornaliere, più
un’integrazione per vari servizi facoltativi (quindi se richiesti, per i quali invece
l’Ing. Sorci ne prevede comunque la restituzione) di 7,01 € giornaliere
comprendenti: merenda, pulizie supplementari della camera, minuti in più di
assistenza sociale, animazione, lavanderia e guardaroba (totale 41,25 € con i
servizi facoltativi).
Ora, nella convenzione con la Asur, nel rispetto di quanto previsto dalla
DGRM
1230/10 a cui fa riferimento l’ex Sindaco (nella quale sono
previste le tariffe
massime a carico dell’utenza), si fa riferimento a 3 tipologie di strutture: A - B - C.
Per la nostra struttura di Fabriano, inquadrata come “B”, è previsto che la quota a
carico del cittadino/utente sia compresa tra 33,00 € e 41,25 €, quindi in linea con
quanto già a carico di ogni ospite.
Un ultima precisazione sui fondi regionali:
c’è da precisare che però, pur essendoci leggi regionali e convenzioni scritte, il rapporto
di collaborazione tra le varie amministrazioni (regione, asur di competenza e la Casa di
Riposo) è poco chiaro, ed ognuno fa i conti come meglio gli viene.
Ci spieghiamo:
- la legge regionale DGRM 1230/'10 è stata approvata ad agosto 2010 e comincia a
prendere in esame tariffe dal 2009;
- l'Asur di Fabriano, in base a questa legge regionale stipula relativa convenzione
con la struttura "Casa di Riposo Vittorio Emanuele II" a fine maggio 2011, quindi
dopo un anno circa dall'entrata in vigore della legge.
Detto questo, c'è anche da dire che la Regione Marche, non versa la quota spettante (per
l'assistenza sanitaria) direttamente alla struttura "Vittorio Emanuele II", ma alla Asur di
Fabriano che, a sua volta, con questi soldi dovrebbe garantire la presenza di personale
sanitario in numero adeguato per dare assistenza agli ospiti (solo quelli in regime di
"residenza protetta"). Però la Asur di Fabriano, non garantisce la presenza giornaliera dei
4 infermieri previsti e ne dà alla struttura solo 3 (2 nel periodo estivo), poi versa la
differenza dei soldi ricevuti dalla regione (previsti per 4 infermieri) alla casa di riposo,
che prevede in proprio ad assumere gli infermieri mancanti.
Fino a qui sembrerebbe facile da capire, se non fosse che la differenza che la Asur versa
alla struttura di Fabriano non corrisponde alla tariffa regionale prevista (euro 23,85 per il
2011, 29,11 per il 2012, ecc. giornaliera per assistito), ma viene decurtata di una certa
quota (non precisamente quantificabile) che, secondo la stessa Asur, serve a coprire le
sostituzioni dei due infermieri (passati da loro stessi) in caso di ferie e malattie.
A questo punto, la differenza in negativo, dei fondi dati dalla regione per l'assistenza
sanitaria (nei modi e nei tempi previsti dalla stessa legge e dalla convenzione tra Casa di
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Riposo ed Asur) deve essere coperta (anche questa) dalla stessa Casa di Riposo
(ricordiamo, in agosto 2012 la Casa di Riposo ha ricevuto dalla Asur, quindi dalla
Regione, i fondi “decurtati” relativi al saldo 2010 e parte del 2011).
Per completezza sull’argomento “tariffe applicate”, l’amministrazione della Casa di
Riposo ci ha comunicato che ha applicato, ed ha deciso di applicare per il 2013, le
seguenti tariffe (comprensive della quota facoltativa di euro 7,01 dei servizi aggiuntivi e
che l’utente paga solo se richiesti): anno 2011 retta di € 1.300,00 mensili (circa € 43,34
giornaliere); anno 2012 retta di € 1.255,00 mensili (circa € 41,25 giornaliere); anno
2013 retta di € 1.155,00 (circa € 38,50 giornaliere).
Questa storica Casa, di fatto ha dimostrato negli anni di essere all’altezza del suo compito di
accoglienza ed assistenza agli anziani, adeguandosi sia come struttura, sia come qualità dei
servizi erogati ai singoli ospiti e sia come capacità di autonomia gestionale. E’ così “amata” e
stimata nell’operato dalla gente del nostro territorio che in molti continuano a sostenerla, o con
piccole contribuzioni in denaro o offrendo la propria professionalità gratuitamente o a volte
fornendo materiali ed accessori utili (artigiani, ditte, Fondazione Carifac). All’interno della
stessa operano, oltre che al personale stipendiato, anche molti volontari. I consigli di
amministrazione (consiglieri e presidente) operano con passione e senza alcun compenso.
In pratica è uno dei pochi esempi, dove i cittadini, direttamente, collaborano e nello stesso
tempo controllano la qualità nella gestione giornaliera della struttura. E’ una dei pochi esempi
di “gestione virtuosa” di un Ente Pubblico. I suoi bilanci sono, e sono stati anche in passato,
pubblici e le varie amministrazioni comunali che si sono succedute (così come anche i “revisori
dei conti”) non ne hanno mai evidenziato una “cattiva gestione”.
Costruzione nuova Casa di Riposo (sul terreno in uso alla scuola Agraria) e Project
Financing
Nel frattempo, pur in presenza di due delibere di Consiglio Comunale:
una del 20/10/2011, atto n. 170 approvato a maggioranza, che impegnava la Giunta
a revocare gli atti relativi alla costruzione della nuova Casa di Riposo sui terreni
della Scuola Agraria;
- l’altra del 6/12/2011, atto n. 209 anche questa votata a maggioranza, dove si
approvava la scelta del Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo alla
trasformazione in ASP (Azienda Servizi Pubblici alla persona);
- il 17/05/2012 (a mandato oramai scaduto e a tre giorni dal “ballottaggio” per
l’elezione del nuovo Sindaco) l’Ing. Sorci con la sua Giunta ha approvato la
delibera di Giunta n. 123 “Realizzazione e gestione di una residenza protetta,
casa di riposo, casa albergo e centro diurno per anziani nel comune di
Fabriano - Approvazione progetto preliminare”.
-
In pratica, la vecchia amministrazione, con la su citata delibera di Giunta, mette uno “stop”
definitivo, non solo alla trasformazione in ASP dell’attuale “Vittorio Emanuele II”, ma sancisce
la sua definitiva chiusura. Chiusura, di una struttura voluta, amata e cresciuta con la
partecipazione diretta dei cittadini, in favore di una nuova Casa di Riposo da realizzare con un
“Project Financing” dove né l’amministrazione pubblica e né gli stessi cittadini potranno più
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avere quel ruolo di collaborazione e controllo nella sua gestione (per capire quante persone
hanno dato il loro contributo gratuito per migliorare e far crescere l’attuale Casa di Riposo, si
riporta a termine relazione l’elenco, forse incompleto, dei benefattori).
Cosa è un “Project Financing”: il “project finance” è una modalità di finanziamento che può
essere
utilizzata
in
alcune
operazioni
di
Partenariato
Pubblico
Privato.
Con il termine di Partenariato Pubblico Privato (o Public Private Partnership nella terminologia
anglosassone) ci si riferisce a “ forme di cooperazione tra le autorità pubbliche e il mondo delle
imprese private finalizzate al finanziamento, costruzione o rinnovamento, gestione,
manutenzione di un'opera pubblica o alla fornitura di un servizio pubblico. Quindi, con il
termine project finance, si intende il finanziamento di uno specifico progetto imprenditoriale in
cui i finanziatori valutano il merito di credito sulla base dei flussi di cassa generati durante la
fase di gestione del progetto e non sull’affidabilità economico–patrimoniale degli sponsor (i
soggetti che realizzano e gestiscono il progetto), in modo tale che i ricavi commerciali
permettono un integrale recupero dei costi di investimento nel periodo della concessione.
Nel nostro caso, si è costituita un A.T.I. (Associazione Temporanea di Imprese) tra: “KCS
Caregiver Cooperativa Sociale a R.L.” di Bergamo (capogruppo A.T.I.), la “Altrah S.a.s.” di
Fabriano, la “Carnevali Pietro S.r.l.” di Fabriano e la “Sabbatini Bruno & C. S.n.c.” di San
Lorenzo in Campo; la quale ha predisposto un piano economico–finanziario dove si prevede per
la costruzione della nuova struttura “Casa di Riposo” un investimento di 7.170.000,00 € (da
realizzare in tre anni) con una “concessione” di gestione autonoma della durata di 30 anni.
La “KCS Caregiver Cooperativa Sociale a R.L.” di Bergamo è una Cooperativa che è presente
in quasi tutte le regioni del centro nord Italia e che già nel 2002, come “Kursana Residence
S.c.a.r.l.”, aveva manifestato un interesse ad entrare nella “totale gestione” dell’attuale Casa di
Riposo V.E.II,, senza però concludere accordi.
La “KCS Caregiver Cooperativa Sociale a R.L.” è quella che avrà il compito della gestione
totale (nei prossimi 30 anni) della struttura.
Ed è proprio dalla documentazione presentata dalla Cooperativa di Bergamo al Comune di
Fabriano, di cui “Piano economico-finanziario”, “Progetto di gestione”, “Bozza di convenzione
con il Comune di Fabriano”, si evidenzia come l’amministrazione del Sindaco Sorci, sin
dall’ottobre 2011, a prescindere dalle indicazioni date dal consiglio comunale nelle due delibere
consiliari precedentemente riportate, aveva già deciso la futura chiusura della “Casa di Riposo
Vittorio Emanuele II” e della “Casa Albergo”, l’occupazione del terreno attualmente utilizzato
dalla scuola Agraria e la gestione a “scatola chiusa” della nuova struttura, per i prossimi 30
anni, da parte della “KCS”.
Infatti, negli atti, si legge:
-
dalla “Bozza di convenzione” tra Comune e KCS (e le altre società): punto 2.“…
La convenzione ha per oggetto in via esclusiva da parte del Concedente della
progettazione definitiva ed esecutiva, della realizzazione dei lavori e
dell’erogazione dei servizi della (nuova) Casa di Riposo, Residenza Protetta, Casa
Albergo e Centro diurno per anziani. …”; punto 3. “L’opera verrà realizzata
seguendo pedissequamente le specifiche richieste previste dal disciplinare di gara
… per n. 130 posti letto suddivisi in: n.80 posti letto Residenza Protetta – n.40
posti letto Casa di Riposo – n. 10 posti letto Casa Albergo – n. 15 posti Centro
Diurno.”; punto 12. “… L’importo lordo iniziale delle rette potrà essere soggetto
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-
-
a variazioni su base annua a partire dal 01 gennaio 2012 …” che nelle previsioni
attuali sono “… € 78,00 al giorno per ospite in Residenza Protetta (la quota è
omnicomprensiva della quota sanitaria a carico dell’ASL) o a totale carico
dell’ospite in caso di mancata erogazione della quota sanitaria (attualmente la
Regione versa la propria quota con molto ritardo) - € 41,00 al giorno per ospite in
Casa di Riposo - € 450,00 mensili per gli ospiti della Comunità Alloggio - € 12,00
al giorno per gli utenti del Centro Diurno”;
dalla “Relazione Illustrativa”: punto 1.1 “La presenza di una stalla, sia pure a
scopo didattico (stalla della scuola Agraria) e delle attigue concimaie non è
pienamente compatibile con la realizzazione dell’intervento, il Comune ha
pertanto già previsto in sede di gara di delocalizzare la concimaia ad una
distanza di almeno 100mt. dal costruendo complesso”; punto 1.3.2 “L’ingresso
dell’area avviene da nord attraverso una bretella da realizzare nell’area del
plesso scolastico (scuola primaria A. di Nuzio) confinante”;
dal “Piano economico-finanziario”: “… Si è tenuto in considerazione il fatto,
esposto nello studio di fattibilità redatto dal Comune, che la nuova struttura
ospiterà gli anziani attualmente presenti presso altre due strutture cittadine (Casa
Albergo di via Saffi e Casa di Riposo di via S. Caterina) che, non essendo più a
norma, dovranno essere chiuse trasferendo i relativi ospiti nella nuova struttura.”
“… E’ stato previsto un periodo pari a 18 mesi per arrivare alla saturazione dei
posti letto previsti per la struttura …” ma almeno finché non si arriva
all’occupazione di tutti i posti disponibili “… si potrà ipotizzare … di non attivare
alcuni servizi interni, quali la ristorazione, ma provvedere ai pasti attraverso una
convenzione con una cucina centralizzata per la produzione di pasti veicolati.”
Considerazioni finali
Perché, all’improvviso la Casa di Riposo Vittorio Emanuele II, dopo oltre un secolo di operato
assistenziale, di decenni di ristrutturazione e miglioramenti impiantistici / strutturali e dei
servizi erogati, dopo anni di continua collaborazione con la popolazione cittadina, non è più
idonea?
Nel nostro comprensorio “Ambito territoriale Sociale n.10”, facenti parte i comuni di Fabriano
– Sassoferrato – Genga – Cerreto d’Esi – Serra S. Quirico, la Regione Marche ha stipulato una
convenzione con le tre strutture per anziani esistenti (Casa di Riposo Vittorio Emanuele II di
Fabriano, Casa di Riposo di Cerreto d’Esi e Casa di Riposo S. Giuseppe di Sassoferrato) con
l’individuazione di n. 112 posti letto di “residenza protetta” rivolti a persone anziane non autosufficienti e bisognosi di interventi specialistico/sanitari. Dei 112 posti letto totali, alla struttura
di Fabriano è stata accordata una disponibilità di finanziamenti (relativa alla quota sanitaria in
carico della Regione per ogni assistito) per n. 61 posti letto (gli altri posti: n. 25 Cerreto d’Esi e
n. 25 Sassoferrato – n.1 posto letto (?), forse previsto e non assegnato). Su questi posti letto di
“Residenza Protetta” la Regione Marche, tramite il Servizio Sanitario Regionale, è impegnata
ad erogare un sussidio di € 29,11 per il 2012, e di € 33,00 per il 2013, giornaliere ad assistito.
Ora, nel progetto di fattibilità del Project Financing, si fa esplicito affidamento su tali introiti
dal momento che nel nostro comprensorio, la Regione, non concederà finanziamenti a “nuovi”
posti letto di “residenza protetta” oltre ai 112 già accordati. In più, chiudendo le strutture
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esistenti (Casa Albergo e Casa di Riposo), gli anziani ospiti saranno “costretti” a trasferirsi
nella “nuova”.
Ecco l’esempio di come una “gestione virtuosa” di una struttura, amata ed aiutata dagli stessi
cittadini, debba essere “sacrificata” agli interessi di privati.
Un ultima precisazione: con la realizzazione della nuova struttura non solo si vanno ad
occupare terreni attualmente in uso dell’Istituto Tecnico Agrario e fondamentali per
l’istruzione, ma è previsto lo spostamento a carico del Comune della concimaia (con la
probabilità molto reale per il futuro, vista la vicinanza, della necessità di dover ricollocare
sempre a spese del Comune la stalla) ed anche l’occupazione di una parte (lato nord) dello
spazio esterno del plesso scolastico A. di Nuzio per la realizzazione della necessaria strada di
accesso alla struttura stessa.
Ecco l’esempio di come si spendono e rispendono soldi pubblici (soldi spesi in anni precedenti
per spazi utilizzati dalla scuola Agraria e dalla scuola primaria A. di Nuzio), per “spianare” la
strada sempre ad interessi privati.
Due parole sulla Casa Albergo
Quando si parla dell’attuale “Casa Albergo”, ci si riferisce alla struttura sita in p.za Manin,
vicino alla chiesa di San Biagio. A differenza della “Casa di Riposo Vittorio Emanuele II”,
ospita (o almeno dovrebbe, ma non è così) persone anziane autosufficienti, non ha un consiglio
di amministrazione e l’intera struttura è gestita totalmente dalla cooperativa che l’ha in
gestione. Negli anni di funzionamento ha evidenziato diverse carenze (alcune con verbali e
multe da parte delle autorità di controllo) strutturali, impiantistiche e di pareggio dei bilanci.
Se dovesse continuare a funzionare, oltre agli investimenti necessari sull’edificio ed impianti,
dovrebbe essere rivisto totalmente la gestione ed il suo controllo.
------------Elenco, purtroppo non completo (ce ne scusiamo anticipatamente), degli Enti delle Ditte che, a
titolo gratuito, hanno dato, negli anni, un personale contributo -finanziario e professionale- nel
migliorare sia i servizi che la struttura stessa della Casa di Riposo Vittorio Emanuele II.
Non pubblichiamo i nominativi delle singole persone benefattrici (in tutti questi anni, circa un
centinaio), che con il loro dono in denaro hanno sostenuto l’operato della Casa.
Si ricorda ancora che nei decenni scorsi ci sono stati anche lasciti immobiliari a favore della
struttura.
Come è doveroso rilevare la continua presenza di volontari (singoli ed associati) che con il loro
aiuto contribuiscono ad un soggiorno più sereno ed umano delle persone anziane ospiti.
Tutto ciò per capire quanto, questa struttura, è seguita, amata e sostenuta dai cittadini.
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Enti e Ditte:
Fondazione Cassa di Rispramio - Fabriano e Cupramontana
Concessionaria Carnevali S.r.l. - Fabriano
Ditta CLA - Reggio Emilia
Tecnoimpianti - Fabriano
Ditta Carmenati Franco . Fabriano
Ghisi Orfeo - Gualdo Tadino
Ditta Copar - Ancona
Ditta Consorzio Marchigiano Elettromedicale - Ancona
Ditta SIET Gallo - Petriano (PU)
Ditta Stopponi Infissi - Fabriano
Ditta Ristorat - Fabriano
Bartolini Romualdo - Fabriano
Ditta Caldarigi e Schiaroli - Fabriano
Marcauto S.r.l. - Fabriano
Sig. Dragoni Paolo - Esanatoglia
Isolangesso – Fabriano
Moda Arredo Laurenzi Pietro - Fabriano
Vetreria Faber - Fabriano
Cocco Mario - Fabriano
Targotecnica - Fabriano
Sig. Valentini Luigi - Genga
Ditta Ramadoro Paolo - Fabriano
Ditta Solfa - Fabriano
Ferramenta Pallotta - Fabriano
Ferramenta Micucci - Fabriano
Corrieri Arredamenti - Fabriano
Desi Mobili - Cerreto D'Esi
Famac S.r.l - S. Benedetto del Tronto
Ditta Olma - Fabriano
Ditta Marchegiani Bruno - Misano Adriatico
Parrucchieria Hair Team S.n.c.
Parrucchieri Franco ed Adriana
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