Presenza e controllo di termiti del genere Reticulitermes a

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SPERIMENTAZIONE
E DIVULGAZIONE
DIFESA
I. Clabassi*,
M. Babici*,
M. Marini**
V. Zaffagnini***
* Osservatorio
per le Malattie delle
Piante - Trieste
**Dipartimento
di biologia
evoluzionistica
sperimentale Università Bologna
*** Dow
Agro-S
Sciences B.V.
Presenza e controllo di
termiti del genere Reticulitermes
a Trieste
el corso degli anni 2000 e 2001 sono stati reperiti a Trieste alcuni
adulti alati e operai di termiti del
genere Reticulitermes in due appartamenti, all’interno di un edificio, con i pavimenti
ormai irrimediabilmente danneggiati. La
specie è ancora in corso di classificazione
poiché sembrerebbe differenziarsi da Reticulitermes lucifugus.
Per l’impostazione della difesa questo
Osservatorio per le Malattie delle Piante si
è avvalso della collaborazione di specialisti
del settore, quali il prof. M. Marini del Dipartimento di Biologia evoluzionistica sperimentale dell’Università di Bologna e la
dott.ssa V. Zaffagnini della Società Dow
AgroSciences, che già da alcuni anni hanno applicato con successo in Italia un nuovo sistema di lotta e di eradicazione delle
termiti non invasivo e risolutivo.
Nel corso del sopralluogo compiuto ne-
N
gli appartamenti, nelle cantine seminterrate e nell’area circostante l’edificio suddetto, oltre ai danni e ai cordoni terrosi con
notevole presenza termitica rinvenuti nel
condominio, sono state trovate nel vicino
giardino pubblico «De Tommasini» pure alcune assi di legno danneggiate dagli insetti. Si suppone quindi che nell’area esista
una presenza di termiti quasi inosservata.
Gli insetti manifestano infatti la loro presenza con sciamature primaverili di adulti
alati, erroneamente confondibili con «formiche alate», e con danni al legname posto
in opera derivanti dall’attività di operai,
spesso confusi con «formiche bianche».
Quanto sopra è supportato da una ricerca storica di questo Osservatorio che
documenta infestazioni di Reticulitermes
lucifugus segnalate nella zona negli anni
1954 e 1958 dal prof. G. Müller, in una casa privata di via Marconi ed in una ceppaia
In alto a sinistra: adulti alati
di Reticulitermes lucifugus
(Univ. Bologna)
In basso a sinistra e in
basso a destra: operai di
R. lucifugus (Univ. Bologna)
In alto a destra: soldati di
R. lucifugus (Univ. Bologna)
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Termiti sotterranee: note sulla biologia
RICONOSCIMENTO
La termite sotterranea
più diffusa in Italia è Reticulitermes lucifugus Rossi
(Isoptera, Rhinotermitidae). Un’altra specie di
Reticulitermes, diffusa nel
Nord-Est, è in corso di
classificazione.
Gli adulti alati sono nerastri (9-11 mm.); i soldati
(5-6 mm.) sono di color
giallastro con il capo dotato di mandibole molto
sviluppate; si distinguono
dalla termite Kalotermes
flavicollis, che nidifica nel
legno secco e forma colonie di poche centinaia di
individui, per il pronoto a
forma di trapezio rovesciato e non rettangolare;
gli operai sono simili ai
soldati ma con il capo ro-
tondeggiante.
NOTE DI BIOLOGIA
Le termiti sono insetti
sociali xilofagi che vivono
in colonie costituite da
centinaia di migliaia di individui sterili comprendenti operai e soldati e molti
neotenici fertili definiti
«reali di sostituzione» che
si sostituiscono alla coppia reale primaria in caso
di morte o assenza della
medesima.
Gli operai provvedono
alle necessità della colonia: costruzione del nido,
ricerca del cibo, nutrizione
dei conspecifici non in
grado di alimentarsi da soli ecc.
I soldati, con le loro robuste mandibole, hanno
funzione di difesa.
Le termiti hanno il tegumento piuttosto permeabile perciò per evitare la disidratazione rifuggono la luce e l’aria aperta.
Il nido, sotterraneo e
difficilmente
definibile,
consta di un intrico di gallerie e camere scavate nel
suolo e nel legno.
Le termiti si alimentano
della cellulosa presente
nel legno e in altri tessuti
vegetali digerendola tramite l’azione di batteri e
protozoi che vivono in
simbiosi nel loro canale
alimentare. Attraverso la
trofallassi o trasmissione
del cibo all’interno della
colonia per rigurgito boccale o prelievo anale avviene il nutrimento dei
Esca cellulosica in
stazione sopra-suolo
dell’adiacente giardino pubblico «De Tommasini», e nel 1977 dal dott. B. Millo in un
edificio del centro cittadino in via Milano.
Materiali e metodi
Il presente lavoro descrive la strategia di
lotta del sistema SENTRI*TECH, sviluppata
da Dow AgroSciences, adottata per ottenere un controllo radicale delle termiti nel
condominio infestato. Tale strategia innovativa si articola generalmente in tre fasi:
• monitoraggio iniziale con l'impiego di
esche lignee o cartacee in contenitori
sigillati, o stazioni, per individuare le
termiti nel terreno o all'interno degli
edifici mediante applicazioni nel sottosuolo o sopra-suolo;
• posizionamento nei punti infestati di
stazioni con esche alimentari a base di
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la colonia originaria.
Per diffondersi ai piani terreni degli edifici
specialmente in cantine,
magazzini e seminterrati
umidi leggermente riscaldati, costruiscono
dei tipici camminamenti
conspecifici, lo scambio
dei microrganismi per la
digestione e dei feromoni che regolano l’equilibrio biologico della colonia.
Le infestazioni sono
dovute alla presenza di
nidi sotterranei distanti
anche 20-30 metri dal
punto in cui le termiti
vengono ritrovate.
Dalla sciamatura, che
si realizza annualmente
in aprile-maggio, sembra
che non si originino nuove colonie; ma queste si
formano direttamente
nel sottosuolo, per «propaggine», a partire da alcune decine o centinaia
di individui, compresi alcuni «reali di sostituzione» che si separano dal-
vata umidità, scarsa aerazione e ridotta illuminazione.
DANNI
Le termiti sotterranee
attaccano
preferibilmente le ceppaie delle
piante ed il legno di alberi morti.
In aree urbane gli insetti possono causare
gravissimi danni alle
strutture lignee in opera:
travi portanti, solai, manufatti lignei, biblioteche, archivi, ecc.; nei casi più gravi si possono
verificare improvvisi cedimenti e crolli parziali o
totali delle strutture portanti degli edifici che
esternamente sembrano
apparentemente sane.
Reticulitermes lucifugus attacca, infatti, il legno svuotandolo dall’interno e rispettando gli
strati esterni. Il legname
attaccato assume un
aspetto sfogliato con
strati sovrapposti più o
meno sottili intercalati da
ampie lacune dovuto al
consumo del solo legno
primaverile più tenero.
La totale assenza di segatura nelle gallerie rende i danni molto riconoscibili da quelli prodotti
terrosi, entro i quali si
muovono, ottenuti impastando terra e saliva, addossati alle pareti di muri umidi o pendenti dal
soffitto e simili a piccole
stalattiti.
Per la ricerca del cibo
le termiti si muovono all’interno degli edifici, per
raggiungere le parti legnose, utilizzando fessure, crepe, anfratti, canalizzazioni, interstizi sulle
murature ecc.
Le termiti proliferano
in ambienti caldi con ele-
cellulosa formulate con il prodotto chitino-inibitore
(IGR) esaflumuron che, sfruttando il comportamento biologico e sociale delle termiti, viene diffuso con l'esca alimentare all'interno della popolazione. L'azione antichitinizzante dell'esaflumuron,
impedendo alle termiti il superamento delle fasi
della muta, provoca nel tempo l'eliminazione della
colonia. Le stazioni vengono ispezionate a intervalli di tempo prestabiliti per rilevare il consumo di
esca, la presenza di termiti e sostituire le esche
consumate per impedire l'abbandono della stazione da parte delle termiti;
• monitoraggio post-trattamento per un ulteriore periodo di osservazione quando all'interno delle stazioni non si riscontrano più né consumi di esca né
tracce di presenza di termiti. Le esche attivate
vengono quindi sostituite con esche lignee o cartacee assicurando così un periodo di sorveglianza
nella zona trattata.
da altri insetti xilofagi
non sociali (es. Anobidi,
Lictidi, Cerambicidi) che
emettono una tipica rosura.
RICONOSCIMENTO
DELLE INFESTAZIONI
La presenza di focolai termitici rischia di
passare inosservata per
lungo tempo, finchè
non finisce per manifestarsi negli ingenti danni arrecati al legno posto in opera. Occorre
quindi prestare grande
attenzione agli indizi di
infestazione ed in particolare:
alla formazione dei
camminamenti terrosi
che possono essere addossati alle pareti umide, pendere dalle travature, fuoriuscire dalle
controsoffittature, percorrere i battiscopa o
sporgere dalle fughe
delle piastrelle;
all’eventuale volo di
alati sciamanti che invadono in massa gli ambienti nei mesi primaverili e si raccolgono verso
le fonti di luce (finestre,
vetrine, pareti bianche),
lasciando a terra tappeti di ali membranose iridescenti.
I metodi di difesa tradizionali basati su trattamenti
superficiali o sulla costituzione di barriere chimiche
non sono né praticabili né risolutivi in ambiente urbano.
Per l'intervento nell'edificio non c'è stato bisogno
di installare trappole di monitoraggio per l'adescamento delle termiti essendo l'infestazione già manifesta con danni visibili e notevole presenza termitica
nei cordoni terrosi sulle pareti. Nel giugno del 2001
sono state quindi posizionate direttamente sul legno
infestato e sui cordoni terrosi degli appartamenti e
delle cantine seminterrate del condominio, in totale,
66 stazioni RECRUIT*BOX (stazioni sopra-suolo) e
SENTRI*SOL (stazioni sotto-suolo) contenenti esche
cellulosiche formulate con l'esaflumuron. Le stazioni
con le esche attivate sono state fissate con viti e sigillate con un silicone non-repellente. Consumata l'esca o parte di essa, le termiti hanno diffuso per trofallassi l'esaflumuron all'interno della colonia e ai ri27
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diminuzione dell’attività termitica cessata
nei mesi di novembre e dicembre.
Gli interventi di difesa proseguiranno
anche nel 2002 sino a giugno 2003. Risulterà significativo verificare a primavera
l’entità dell’attività termitica che, secondo
le aspettative, dovrebbe essere inizialmente modesta per cessare definitivamente nel tempo. Quindi si dovrebbe proseguire il controllo sino al 2003 con un
monitoraggio post-trattamento con esche
non attivate.
Tuttavia anche qualora le termiti fossero eradicate dal condominio permane l’eventualità di reinfestazioni termitiche dall’area circostante che comprende anche
molti altri edifici contigui e il vicino giardino pubblico. In tale caso sarebbe auspicabile la collaborazione dei residenti e dei
proprietari delle abitazioni della zona affinchè siano segnalate tempestivamente all’Osservatorio per le Malattie delle Piante
le sospette infestazioni di termiti per poter
adottare in tutta l’area la medesima strategia di difesa descritta.
produttori.
L'applicazione delle
stazioni con le esche non
ha provocato alcuna alterazione agli elementi
strutturali dell'edificio e
non ha interferito sul normale utilizzo degli appartamenti; l'impatto ambientale è stato minimo
per le bassissime quantità di esaflumuron utilizzate senza dispersioni
nell'ambiente.
ν
Bibliografia
Risultati e conclusioni
Le stazioni con le
esche sono state ispezionate ad intervalli di 40
giorni per verificare il consumo di cellulosa attivata, quindi di esaflumuron,
e il numero di termiti presenti.
Nel corso del 2001 si è
riscontrata nei mesi di luglio e agosto una massiccia presenza di termiti
nelle stazioni; da settembre invece, un’evidente
Esca cellulosica in
stazione sotto-suolo
Ringraziamenti
Si ringrazia
per la collaborazione fornita il
tecnico Corrado
Sudano
della
ditta M.A.S.
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