SCHEDA TECNICA

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SCHEDA TECNICA
INTESTCARE
Adatto per vegetariani
Adatto per vegani
Senza glutine
Non contiene lievito
Non contiene lattosio
Non contiene alcool
Disponibile il campione gratuito
Integratore alimentare a base estratto di mela e prugna con magnesio
e componenti vegetali indicati per favorire il benessere e la funzionalità
intestinale, coadiuvando la buona digestione.
SCHEDA TECNICA
A cura di:
dott. Rita Pecorari
consulente tecnico-scientifico
consigliere SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia)
INTRODUZIONE
Il prodotto si caratterizza per la presenza di componenti vegetali che agiscono sinergicamente sull’apparato
digerente; sostenendo le funzioni di stomaco, fegato e intestino essi esercitano un effetto complessivo di
miglioramento dei processi digestivi e della motilità intestinale, a cui consegue un senso di benessere e
vitalità generale.
L’aggiunta di magnesio rinforza le proprietà del prodotto, esso infatti contribuisce da un lato a ridurre le
tensioni e gli stati flogistici addominali e dall’altro svolge una leggera azione lassativa di tipo “osmotico”,
richiamando acqua all’interno del lume intestinale, con conseguente produzione di feci più morbide.
La scelta di succhi di frutta concentrati come base, senza aggiunta di conservanti, rispecchia la vocazione
al “naturale” dell’azienda, ma rappresenta anche un vantaggio in termini di completezza del prodotto; oltre
ad essere noti per le loro proprietà benefiche, infatti, essi contengono sostanze che agiscono da “cofattori”
migliorando la biodisponibilità dei fitocomponenti attivi presenti nella formulazione.
INGREDIENTI
Estratto acquoso (44%) di: Curcuma (Curcuma longa) rizoma, Menta piperita (Mentha piperita) foglie,
Carciofo (Cynara scolymus) foglie, Rosmarino (Rosmarinus officinalis) foglie, Zenzero (Zingiber officinale)
rizoma; estratto molle (20%) di: Mela (Pyrus malus), Prugne (Prunus domestica); miscela di succhi di frutta
concentrati (15%) di: Ananas (Ananas sativus), Uva (Vitis vinifera), Mela (Pyrus malus), Carruba (Ceratonia
siliqua); acqua, purea di Prugna (Prunus domestica) (10%), Gluconato di magnesio, Citrato di magnesio,
aromi naturali, Estratto secco (0,3%) di Curcuma (Curcuma longa), addensanti: gomma di guar, gomma di
xanthan, gomma arabica.
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INFORMAZIONI NUTRIZIONALI:
Valori medi per:
Valore energetico
Proteine
Carboidrati
Grassi
Magnesio
Estratto di curcuma
Estratto di menta piperita
Estratto di carciofo
Estratto di rosmarino
Estratto di zenzero
100 ml
20 ml
413 kJ
98 kcal
<1g
24,0 g
<1g
83 kJ
20 kcal
< 0,1 g
4,8 g
< 0,1 g
625 mg
22,8 g
17,1 g
2,8 g
2,8 g
1,5 g
125 mg / 33 % RDA*
4,56 g
3,42 g
0,56 g
0,56 g
0,30 g
*RDA = dose giornaliera raccomandata
RACCOMANDAZIONI PER L’USO: si consigliano 20 ml di prodotto al giorno, da assumere prima di un
pasto. Il prodotto è sconsigliato in caso di ulcere gastriche attive, durante la gravidanza e l’allattamento.
SOSTANZE ATTIVE
ESTRATTO DI
MELA E PRUGNA
fonti di antiossidanti, pectina, fibre solubili, vitamine e minerali
ESTRATTO antinfiammatorio, antidispeptico, epatoprotettivo, coleretico-colagogo
DI CURCUMA
stomachico, carminativo, antifermentativo, antispasmodico
ESTRATTO DI
MENTA PIPERITA
ESTRATTO DI epatoprotettivo, antiossidante, coleretico, antidislipidemico
CARCIOFO
ESTRATTO DI
ROSMARINO
eupeptico, carminativo, antispasmodico, depurativo
ESTRATTO digestivo, procinetico, antiemetico, colagogo, carminativo
DI ZENZERO
MAGNESIO
riequilibrante neuro-muscolare ed elettrolitico, blando lassativo
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SOSTANZE ATTIVE
ESTRATTO DI CURCUMA
Nome botanico: Curcuma Longa L.
Famiglia: Zingiberaceae
Parti utilizzate: Rizoma
Caratteristiche generali
È una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee, cui fa parte anche lo zenzero, dalla radice
di colore giallo, originaria dell’Asia meridionale, in particolare dell’India, ove l’utilizzo risale ad almeno 3.000
anni or sono, con la medicina ayurvedica; la “partma”, che contiene curcuminoidi, come la curcumina
(polifenolo dal marcato colore giallo), la monodesmetossi-curcumina e la bisdesmetossi-curcumina, oltre
ad amido, fibre, un olio essenziale ricco in derivati terpenici, e flavonoidi; in Medicina tradizionale cinese
viene considerata un valido aiuto in presenza di problemi a carattere epato-biliare, in forme emorragiche,
nonché in presenza di forme congestizie al petto, nelle forme di dismicrobismo intestinale con abbondante
flatulenza, nel dolore odontogeno e, per uso esterno, nelle contusioni e nelle ulcerazioni.
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Indicazioni salutistiche
In effetti, la curcuma presenta uno spiccato tropismo per il fegato e il sistema digerente in generale, risultando
utile per alleviare le infiammazioni gastro-intestinali, per stimolare e ottimizzare la secrezione biliare e favorire
la digestione dei grassi (grazie ad un’ottimale produzione dei succhi pancreatici), nonché come stimolante
dell’appetito e come epatoprotettivo; facilita l’attività coleretica e colagoga della vescica biliare, tanto da
essere consigliata anche in caso di manifestazioni di litiasi biliare, senza dimenticare che, oltre alle azioni
coleretica e colagoga, é provvista, pure, di un’azione stomachica e di una carminativa, tale da rendere la
curcuma anche un antidispeptico di grande interesse. Altri importanti effetti riguardano la diminuzione
dell’accumulo di colesterolo nel fegato, nonché un’azione antiinfiammatoria (con inibizione degli enzimi
che partecipano ai processi infiammatori) e antimicrobica.
L’insieme delle attività della curcuma, tanto a livello gastrico, come a livello epatico e anche intestinale, fa della
curcuma un valido alleato per il benessere della persona, fungendo da “barriera” fisica ed immunologica,
tanto in seguito all’ottimizzazione della produzione di diverse sostanze secrete nei diversi siti dell’apparato
digerente (con conseguente miglioramento della capacità di assorbimento), come per il ruolo preventivo
e curativo. La curcuma é dotata, infatti, di notevoli proprietà antinfiammatorie, sfruttate principalmente
in caso di forme artritiche (l’attività antiinfiammatoria della curcumina é stata messa in evidenza sia nella
fase acuta dell’infiammazione, come in quella cronica), rivelandosi pure assai interessante nel contrastare
l’azione nociva dovuta ad eccesso di radicali liberi, favorendo la rigenerazione del glutatione ed esercitando
quindi buoni effetti antiossidanti.
ESTRATTO DI MENTA PIPERITA
Nome botanico: Mentha piperita L.
Famiglia: Lamiaceae (Labiatae)
Parti utilizzate: Foglie e sommità fiorite
Caratteristiche generali
La famiglia delle Labiate é assai significativa in fitoterapia: ad essa, oltre alle decine di specie di menta,
appartengono la melissa, il basilico, la nepeta, il marrubio, la maggiorana, ecc.; mentre, tra le specie di
menta, abbiamo: la Menta piperita; la Menta spicata; la Menta viridis; la Menta cardiaca; la Menta romana;
la Menta gentile; la Menta crispa, la Menta spica, la Menta acquatica e il Mentastro verde. La Menta piperita
e la Menta Romana sono entrambe usate in fitoterapia, possiedono effetti analoghi, anche se la Menta
piperita viene considerata più “potente” ed é stata utilizzata, fin dall’antichità, come calmante e digestivo.
La parola mentha ha origini nel mondo della mitologia rincorrendo le orme di una bella, ma sfortunata
figura divina di nome Mintha: giovane ninfa amante segreta di Ade, re degli Inferi. Scoperta la segreta
passione, Persefone, futura sposa del dio conteso, architetta e mette in opera una spietata vendetta:
SOSTANZE ATTIVE
trasformare Mintha in una piccola piantina, dall’aspetto semplice e inoffensivo; l’unico conforto ammesso
per rendere meno amara la nuova condizione esistenziale della ninfa e per placare il suo cuore palpitante,
é quello di poter emanare un soave profumo. Nel linguaggio simbolico dei fiori incarna la forza e il potere
del Sentimento.
Indicazioni salutistiche
Nell’ambito della fitoterapia si impiegano le foglie e le infiorescenze, grazie alle loro proprietà stomachiche,
coleretiche, carminative, colagoghe, espettoranti e antispasmodiche; la menta, da sempre, é usata come
rimedio nei disturbi dell’apparato gastrointestinale, inoltre, esplica un’azione di stimolo generale a carico del
sistema nervoso, determinando un’apprezzabile attività corroborante. La pianta deve le sue proprietà all’olio
essenziale (ricco in mentolo e nei suoi esteri, come il mentil acetato, in chetoni come il mentone, o in principi
attivi particolari come il mentofurano) ed é usata per combattere forme di nausea, in particolare di origine
gravidica e quella che deriva dalla discinesia delle vie biliari; utile anche negli stati spasmodici a carico di
stomaco e intestino. L’azione sedativa e antispastica della muscolatura liscia non si esplica esclusivamente
a favore dell’apparato digerente, ma interessa, pure, quello respiratorio, con un’attività decongestionante,
balsamica e fluidificante le secrezioni.
Il mentolo e gli altri principi attivi caratterizzanti l’olio essenziale presente nelle foglie di menta piperita, risultano
essere attivi a diversi livelli: azione stimolante sull’appetito; azioni coleretica e colagoga (con incremento della
secrezione e del flusso biliare); azione antifermentativa; azione sedativa e spasmolitica sulla muscolatura
liscia dell’apparato digerente, contribuendo a rilassare il tratto intestinale e a mitigare la sensazione di dolore
provocato dall’eccesso di produzione di gas intestinali. Apprezzato per le sue proprietà digestive, il mentolo
si rivela peculiare come valido ausilio anche nella sindrome del colon irritabile, rivelandosi, nel contempo,
un leggero stimolante della motilità intestinale.
Le proprietà tonico-eupeptiche, carminative, blandamente analgesiche e spasmolitiche, attribuite alle foglie
di menta, la rendono una pianta adatta tanto in caso di atonia del tubo digerente, come in presenza di
spasmi gastrointestinali e della vescica biliare.
Un’azione così composita é da attribuire all’armonia tra il contenuto qualitativo e quello quantitativo dell’olio
essenziale, sicuramente maggiore rispetto all’utilizzo dei principi attivi isolati, mentre la presenza di flavonoidi
sembra essere la ragione per la quale l’infuso di menta piperita permette di aumentare notevolmente la
secrezione epato-biliare.
ESTRATTO DI CARCIOFO
Nome botanico: Cynara Scolymus L.
Famiglia: Asteraceae
Parti utilizzate: foglie
Caratteristiche generali
Il carciofo é una pianta di origine mediterranea, con un fusto robusto e ramificato; la sua altezza può
raggiungere un metro e venti centimetri; é un ortaggio ben conosciuto e consumato fin dai tempi antichi
ed era utilizzato, come alimento, fin dal popolo egizio ed in seguito dai greci e dai romani. Il carciofo viene
raccolto da ottobre a giugno e molte specie fioriscono più volte durante l’anno e in Italia é molto diffuso,
soprattutto nell’area mediterranea; le coltivazioni più estese si trovano in Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio
e Puglia ed il nostro paese, attualmente, é il maggior produttore a livello mondiale di carciofi. Sul mercato
esistono diverse qualità di carciofo, tondeggianti o allungati, con spine o senza, in diverse tonalità di verde
e con sfumature violacee: le varietà di carciofo coltivate nel mondo sono circa 90.
Il carciofo, ricco di minerali quali sodio, potassio, calcio, fosforo e ferro, ha un contenuto di vitamine modesto
(vitamine A, B e C) e un basso apporto calorico; tra i principi attivi maggiormente rappresentativi sono
segnalati: polifenoli, alcuni derivati dell’acido caffeico (cinarina), flavonoidi, un principio amaro (cinaropicrina),
steroidi, quindi sostanze quali enzimi, zuccheri e sali ecc..
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SOSTANZE ATTIVE
Indicazioni salutistiche
Il Carciofo é una pianta molto apprezzata dall’industria farmaceutica, proprio grazie alle diverse attività che
interessano la funzionalità epatica (colagoga, coleretica, protettrice e regolatrice, disintossicante e drenante),
con una spiccata attività antidispeptica.
Il principio attivo che svolge, in modo peculiare, attività coleretica é la cinarina, che agisce sull’ipercolesterolemia
e sulle dislipidemie. Il carciofo, per la sua azione epatoprotettrice e di regolazione del flusso biliare, si rende
assai prezioso nelle turbe epatobiliari, ove può alleviarne la sintomatologia; agisce sul metabolismo lipidico,
favorendo la regolarizzazione nella produzione del colesterolo e dei trigliceridi endogeni, aumentandone la
ridistribuzione nei depositi naturali. Grazie al riequilibrio fisiologico della funzionalità epatica, si ottiene, così,
un’ottimale trasformazione delle molecole azotate (che, se non completamente elaborate dal fegato, sono
poco diffusibili attraverso il rene) in urea, meno tossica e ben diffusa attraverso i reni.
L’organo che trae maggior beneficio dalle proprietà del carciofo é il fegato; la cinarina favorisce la diuresi e
la secrezione biliare e anche la presenza di inulina contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo; inoltre, nel
cuore del carciofo é presente l’acido clorogenico, principio attivo ad azione antiossidante, che é in grado
di contribuire alla prevenzione delle malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari. Le sostanze con proprietà
antiossidanti contenute nel carciofo hanno una potenziale attività antitumorale che é tutt’ora oggetto di
ricerche, onde poterne confermare la reale ricaduta a livello preventivo.
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ESTRATTO DI ROSMARINO
Nome botanico: Rosmarinus officinalis L.
Famiglia: Lamiaceae (Labiatae)
Parti utilizzate: Foglie e fiori
Caratteristiche generali
Il Rosmarino non ha bisogno di presentazione, il gradevole aroma, il colore dei fiori, le foglie sottili, sono il
biglietto da visita di una pianta universalmente conosciuta e apprezzata per le sue proprietà aromatiche e
medicinali, il cui utilizzo era già ben noto nel Medioevo.
Quando si parla di Rosmarino si fa riferimento, di solito, al suo olio essenziale ricco di terpeni (complessa
miscela di borneolo, canfora, eucaliptolo, cineolo, linalolo, pinene, verbenolo, limonene, ecc.), ma é
importante non trascurare la valenza terapeutica che gli altri estratti della pianta possono offrire, come i
principi attivi amari, i flavonoidi, i polifenoli, nonché gli acidi tannici, come l’acido rosmarinico e i derivati
dell’acido dicaffeoilquinico e altre sostanze resinose e amare.
Indicazioni salutistiche
Nell’ambito della fitoterapia moderna, é una pianta conosciuta per la sua spiccata azione colagoga,
carminativa, stomachica, valido ausilio in presenza di forme dispeptiche, utile nei disturbi dell’apparato
gastro-intestinale (favorisce la secrezione gastrica, agisce come epatoprotettore, promuove la peristalsi
intestinale e, allo stesso tempo, contribuisce a ridurre gli spasmi della muscolatura liscia).
Le principali proprietà riconosciute attualmente alle sommità fiorite del Rosmarino sono rappresentate da
quelle antispasmodiche, quelle coleretiche e quelle antiossidanti, tali da rendere la pianta utile nel trattamento
sintomatico delle turbe digestive, nonché per facilitare le funzioni di eliminazione (depurative) a livello renale
ed intestinale. È comunque un aiuto più che valido nei casi di irregolarità intestinale, esercitando un’azione
riequilibrante, ove occorra, nonché per migliorare lo stato generale, regolarizzando lo stato epato-digestivo
e favorendo l’eliminazione di cataboliti, attraverso gli organi emuntoriali. L’estratto ottenuto dai giovani getti
(gemmoderivato), oltre a manifestare un tropismo elettivo per la colecisti e le vie biliari, si é rivelato un tonico
assai interessante, con una spiccata azione di stimolo sul surrene.
La medicina popolare lo ritiene un ottimizzatore della capacità di concentrazione e della memoria e ne
esalta le proprietà depurative e rigenerative, considerandolo un eccellente stimolante cardio-circolatorio,
nervoso e immunitario.
SOSTANZE ATTIVE
ESTRATTO DI ZENZERO
Nome botanico: Zingiber officinale
Famiglia: Zingiberaceae
Parti utilizzate: Rizoma
Caratteristiche generali
Lo zenzero é originario dell’India, ove la medicina ayurvedica ne prevede l’utilizzo in presenza di emicrania,
già in antichi testi cinesi e greco-romani é citato come rimedio per svariati disturbi legati sia a difficoltà
digestive, quali nausea, forme dispeptiche e colestasi, sia ad aspetti metabolici come l’ipercolesterolemia,
come ad affezioni di tipo infiammatorio, quali forme reumatiche, algie del capo e forme da raffreddamento.
Nei paesi nordici ed anglosassoni é da sempre impiegato in preparazioni alimentari di vario tipo quali biscotti,
canditi, salse e bevande, mentre in Oriente é molto più utilizzato come spezia (rientra nella composizione
del curry), come nutriente e come medicinale.
Come la curcuma, con la quale condivide alcuni aspetti farmacologici, lo zenzero é una Zingiberacea
perenne, la cui droga é costituita dal rizoma, caratterizzato dalla presenza di aril-alcani (i componenti che
conferiscono il sapore piccante), quali i gingeroli e gli shogaoli, un olio essenziale a derivati terpenici, l’acido
cinnamico, carboidrati (principalmente amido), una frazione proteica, una frazione lipidica, la vitamina A, la
niacina e diversi minerali.
Indicazioni salutistiche
L’organotropismo della pianta si situa a livello gastro-intestinale: il rizoma, infatti, oltre alle ben note attività
stimolanti-aromatiche, tonico-stomachiche e antispastiche sulla muscolatura liscia, manifesta attività
colagoga; esplica effetti carminativi, eupeptici e procinetici, favorendo una buona digestione degli alimenti,
contribuendo ad aumentare il tono della muscolatura intestinale, attivando la peristalsi, riequilibrando di
conseguenza le fisiologiche funzioni intestinali, riducendo anche le forme fermentative. Assai interessante é
il fatto di come lo zenzero stimoli i recettori termosensibili dello stomaco, provocando così una sensazione
di calore locale; proprietà sfruttata in presenza di forme dispeptiche, di ipoacidità gastrica e di gastralgie.
L’azione dello zenzero sull’apparato digerente non si limita solo a livello gastro-intestinale, ma si esplica anche
con la stimolazione della secrezione salivare e l’ottimizzazione della concentrazione in ptialina (amilasi) e
in mucina (mucopolisaccaridi). Da non dimenticare infine le interessanti proprietà antinfiammatorie, che
possono essere esplicate tanto nell’assunzione orale come nell’uso esterno, trovando impiego, quale
coadiuvante, in caso di dolori reumatici ed artritici.
ESTRATTO DI MELA
Nome Botanico: Pyrus malus L.
Famiglia: Rosaceae
Parti utilizzate: frutto
Caratteristiche generali
Il Melo é un albero d’origini antichissime, originario dalle regioni transcaucasiche e poi diffuso in moltissime
parti del mondo, oggi coltivato intensivamente in Cina, Stati Uniti, Russia, Europa (soprattutto in Italia e
Francia). Esistono due specie di melo: quella selvatica (Malus sylvestris Miller) e quella coltivata (Malus
domestica Borkho o Pyrus malus L.) e si conoscono oltre 7000 varietà, delle quali solo all’incirca 1000 sono
coltivate, derivanti da specie sia europee che asiatiche e da cui si sono ottenute gran parte delle varietà
di mele presenti sul mercato per il consumo alimentare. La coltivazione del melo é molto diffusa in tutto il
nostro territorio nazionale, predilige i climi umidi, temperati o freddi e la maggior concentrazione dei frutteti
da produzione si trova infatti nelle regioni alpine. Il melo é un albero caducifoglio alto fino a 10 m, con
tronco eretto, largamente ramificato e una corteccia grigio-bruna e solcata, ha foglie di color verde scuro
di forma ovale con il margine seghettato e i fiori sono di colore bianco-rosa; produce frutti, botanicamente
pomi, commestibili, di forma tondeggiante, le cui dimensioni e colore variano secondo le numerosissime
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SOSTANZE ATTIVE
varietà attualmente coltivate, molto polposi e dal sapore gradevole. I frutti acerbi sono la parte della pianta
maggiormente utilizzata nell’ambito fitoterapico e dai quali si ottengono le polveri e gli estratti che vengono
utilizzati per la produzione nell’ambito fitoterapico e degli integratori alimentari; a questo scopo, i frutti sono
raccolti acerbi, perché caratterizzati dalla presenza di un’elevata quantità di polifenoli, oltre a flavonoidi
(procianidine, phloridzina), tannini (condensati), acidi organici (malico, citrico), acidi grassi essenziali (acido
linoleico), vitamine (B1, B2, PP, A, C), sali minerali (Fosforo, Sodio, Potassio, Ferro e Calcio), zuccheri, con
un’elevata quota di fibre (pectine).
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Indicazioni salutistiche
Nella mela sono racchiuse numerose virtù medicinali, note fin dai tempi più remoti, tant’é che notizie
curiose riguardano questo frutto associato a numerose leggende e miti dell’antichità, che ne nobilitano
le origini e lo citano per le sue proprietà nutritive molto speciali. Da sempre é considerato, infatti, il “frutto
del benessere”, ed ancora oggi, la mela é ritenuta un’alleata preziosa per una nutrizione corretta e
bilanciata e, pur avendo pochissime calorie, la mela presenta un ricco contenuto di nutrienti, tra i quali:
fibre, minerali e vitamine. La mela é quindi un alleato importante anche nei regimi dietetici ipocalorici
perché fornisce “energia” insieme alle pectine e alle fibre che creano nell’intestino un gel in grado di limitare
l’assorbimento di zuccheri e grassi; presenta così un buon potere saziante oltre che ipocolesterolemizzante
e ipoglicemizzante, e recentemente la ricerca scientifica si é concentrata sullo studio di tutto il fitocomplesso
del frutto, che ha permesso di rivelare la presenza di interessanti composti e che ha suggerito importanti
impieghi. Le mele sono, prima di tutto, un concentrato di sostanze antiossidanti di natura polifenolica, in
particolare di polifenoli condensati, molto attivi come energici antiossidanti (scavenger), antiradicali liberi
e quindi antinvecchiamento, ma anche con azioni molto specifiche, quali quella antibatterica, con azione
sulle infezioni del cavo orale, quella antiallergica, nonché quella ipocolesterolemizzante. Nella mela é stata
anche trovata una alta concentrazione di acidi grassi essenziali, in particolare di acido linoleico e, sulla
base di questi risultati di carattere fitochimico, gli estratti standardizzati in tali composti offrono oggi nuove
opportunità di sfruttamento nell’ambito fitoterapico, nonché in quello degli integratori alimentari. La potente
azione antiradicalica fornisce un effetto detossificante e antinvecchiamento, valutabile soprattutto a livello
cutaneo e la lunga tradizione d’uso, nonché il diffusissimo consumo, porta a concludere che il frutto della
mela sia sicuro e ben tollerato.
Gli estratti di mela oggi vengono utilizzati anche per il loro apporto in fibre insolubili, che sono in grado
di incrementare la massa fecale, accelerando il transito intestinale e contribuendo ad una fisiologica
eliminazione dei residui della digestione, riducendo così il tempo di contatto fra la mucosa intestinale e le
sostanze di scarto.
Le Fibre alimentari sono classificate in due categorie, idrosolubili ed insolubili: mentre le prime sono costituite
da gomme, mucillagini e pectine e sono contenute nei legumi, verdure, frutta fresca, crusca d’avena e
orzo, quelle insolubili, rappresentate da cellulosa e lignina, presentano una notevole capacità di trattenere
acqua, per cui aumentano la velocità del transito intestinale, rivelandosi molto utili nella prevenzione della
stitichezza, della diverticolite, nonché delle manifestazioni emorroidarie.
ESTRATTO DI PRUGNA
Nome botanico: Prunus domestica L.
Famiglia: Rosaceae
Parti utilizzate: Frutto
Caratteristiche generali
Le prugne sono i frutti del Prunus domestica, albero appartenente, anch’esso, alla famiglia delle Rosacee;
le prugne si possono trovare in commercio sia fresche che secche, anche se queste ultime presentano
una concentrazione di sostanze con proprietà antiossidanti superiore a quelle fresche; questa pianta
viene coltivata indifferentemente un po’ in tutta Europa e negli Stati Uniti, dove la più famosa e diffusa é
sicuramente quella californiana, le cui proprietà e benefici sono universalmente noti.
SOSTANZE ATTIVE
Le varietà di prugne sono numerose ed il colore della loro buccia può avere diversi colori, che vanno dal giallo
al rosso violaceo; se consumate fresche vengono chiamate susine, mentre se consumate secche vengono
chiamate prugne. Il nome susina sembra derivare dalla città di Susa, in Persia (Iran), dove probabilmente
veniva coltivata nell’antichità; pare che la prugna fu introdotta in tutta Europa ad opera dei cavalieri della
prima crociata, intorno all’anno 1.200.
Le prugne fresche sono composte per l’88% da acqua, carboidrati, proteine in piccole quantità, fibre, un
alto contenuto di potassio, calcio, magnesio, fosforo, ferro, zuccheri, vitamine C e K, nonché una buona
percentuale di sostanze con proprietà antiossidanti. Le prugne secche, grazie al processo di disidratazione,
che riduce drasticamente la presenza di acqua, contengono una maggiore concentrazione di sostanze
nutritive e di zuccheri facilmente assimilabili; contengono fibre, buone quantità di minerali come potassio,
zinco e magnesio. La prugna secca contiene inoltre una buona percentuale di sostanze antiossidanti, in
grado di arginare l’azione dannosa dei tanto temuti radicali liberi.
Indicazioni salutistiche
Come già accennato, le prugne secche sono un’ottima fonte di sostanze con proprietà antiossidanti, in
grado di contrastare il precoce invecchiamento delle cellule e di proteggere così il nostro organismo.
Le prugne sono principalmente note per le loro proprietà di regolarizzare il transito intestinale, ma possiedono
anche proprietà toniche, energetiche e depurative dell’organismo e la vitamina A, presente nella prugna,
apporta benefici alle unghie ai capelli e alla pelle, rallentandone i processi di invecchiamento.
Una ricerca condotta negli Stati Uniti ha dimostrato che la prugna é l’alimento di origine vegetale che
contiene la più alta percentuale di sostanze antiossidanti.
Secondo la medicina popolare, per depurare l’organismo viene consigliato di assumere, ogni sera, un
decotto di prugne secche prima di coricarsi.
MAGNESIO
Magnesio gluconato e magnesio citrato
Indicazioni salutistiche
Il magnesio è un elemento essenziale presente in tutti gli organismi, in quanto è un cofattore indispensabile
allo svolgimento di numerose reazioni enzimatiche e, come alimento, il sale marino integrale non lavato
ne contiene grandi quantità ed in forma colloidale, ecco perché se ne consiglia l’assunzione, anche grazie
al consumo di cereali integrali, soprattutto se coltivati nel rispetto dei disciplinari previsti per l’agricoltura
biologica, ovvero applicando il metodo biodinamico.
E’ un ottimo tonico nervoso e muscolare; adatto in numerose affezioni dell’apparato gastro-intestinale,
nonché nella maggior parte dei problemi che possono interessare l’apparato osteo-articolare (manifestazioni
a carattere artrosico, forme reumatiche ed osteoporotiche, tensioni neuro muscolari e algie a livello
muscolare), senza assolutamente dimenticare gli aspetti che interessano gli aspetti del benessere della
mente (forme ansiogene e depressive); non esiste, in pratica, alcun disequilibrio che non possa trarre
giovamento dall’assunzione di magnesio, in quanto esso, agendo a livello intestinale e quindi sulla parete
della mucosa intestinale, contribuisce a ridurne l’infiammazione, ripristinando pure il pH intestinale verso
l’alcalino, con una ricaduta positiva sul “sostegno” dell’attività immunitaria che si svolge a livello intestinale. E’
doveroso ricordare come alterazioni a livello degli enzimi (e delle secrezioni dell’intero apparato digerente),
della flora batterica, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzino la salute, non soltanto a livello
intestinale, ma in altri distretti dell’organismo e, a tal riguardo, non va dimenticato come il magnesio risulti
essenziale per oltre 300 sistemi enzimatici, essendo implicato nella biochimica della maggior parte degli
apparati dell’organismo.
Dal momento che l’azione di riequilibrio del sistema immunitario é alla base di numerosi meccanismi
fisiologici naturali di difesa dalle malattie, l’assunzione di magnesio, da molti ritenuto un “tonico” del sistema
immunitario, é utile come “rinforzo di terreno” nei confronti di tutte le malattie a carattere infettivo, onde
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SOSTANZE ATTIVE
poter ottenere un generalizzato aumento dell’immunocompetenza, in modo da permettere all’organismo
di realizzare una naturale difesa generale.
Il magnesio é comunque un minerale essenziale per il buon “equilibrio” della conduzione “elettrica” degli
impulsi nervosi attraverso le fibre nervose, esplicando, pure, un’azione preziosa per la corretta funzionalità
della muscolatura intestinale, senza dimenticare che contribuisce alla corretta funzione intestinale, svolgendo
una leggera azione lassativa, grazie ad un meccanismo “osmotico”, cioè di richiamo di acqua all’interno del
lume intestinale, con conseguente produzione di feci più morbide.
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BIBLIOGRAFIA
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Benigni R, Capra C, Cattorini P E, Piante medicinali: chimica, farmacologia e terapia. Inverni & Della Beffa, Milano, 1964.
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