Indirizzi operativi per il funzionamento dei Servizi educativi e

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Indirizzi operativi per il funzionamento dei Servizi educativi e
Protocollo RC n. 30722/15
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ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DELLA
GIUNTA CAPITOLINA
(SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 2015)
L’anno duemilaquindici, il giorno di lunedì ventisei del mese di ottobre, alle
ore 16,30, nella Sala delle Bandiere, in Campidoglio, si è adunata la Giunta Capitolina di
Roma, così composta:
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MARINO IGNAZIO ROBERTO MARIA....
Sindaco
CAUSI MARCO…………………………...... Vice Sindaco
CATTOI ALESSANDRA………………….... Assessore
CAUDO GIOVANNI……………………......
“
DANESE FRANCESCA..................................
“
DI LIEGRO LUIGINA…………………..….
“
ESPOSITO STEFANO..…………………......
“
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LEONORI MARTA.……………………....… Assessore
MARINELLI GIOVANNA…....….................
“
MARINO ESTELLA………………………...
“
PUCCI MAURIZIO……….....………………
“
ROSSI DORIA MARCO…….…………......
“
SABELLA ALFONSO....................................
“
Sono presenti l’On.le Sindaco e gli Assessori Cattoi, Caudo, Di Liegro, Leonori,
Marinelli, Pucci, Rossi Doria e Sabella.
Partecipa il sottoscritto Segretario Generale Avv. Serafina Buarnè.
(O M I S S I S)
A questo punto il Vice Sindaco entra nell’Aula.
(O M I S S I S)
Deliberazione n. 346
Indirizzi operativi per il funzionamento dei Servizi Educativi e
Scolastici di Roma Capitale a Gestione Diretta Pubblica.
Premesso che per garantire il funzionamento delle proprie strutture educative e
scolastiche a gestione diretta, i Comuni, annualmente, impiegano a livello nazionale, oltre
al proprio personale di ruolo, alcune migliaia di lavoratori, previa instaurazione di
rapporti a tempo determinato con personale incluso in graduatorie di concorso o in
graduatorie specificatamente costituite per le supplenze (lunga e breve durata);
I limiti fissati nell’ultimo quinquennio, dal complessivo quadro normativo di
riferimento, non hanno tuttavia consentito di sviluppare politiche assunzionali a tempo
indeterminato coerenti con il mantenimento dei livelli quantitativi dei servizi educativi e
scolastici erogati, con la conseguente necessità di reiterare contratti a tempo determinato a
personale che ha, in molti casi, superato il limite dei 36 mesi previsto dal D.Lgs.
n. 368/2001 e confermato dal D.Lgs. n. 81/2015;
Il problema, già da qualche anno sollevato ad ogni livello dall’ANCI ed anche
direttamente da Roma Capitale, interessa parallelamente l’Amministrazione Statale e, in
maniera più o meno consistente, tutti i Comuni italiani. Esso è stato di conseguenza
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affrontato dal legislatore con l’introduzione di norme derogatorie, talvolta specificamente
rivolte agli Enti Locali (cfr., da ultimo, le disposizioni relative agli anni scolastici
2013/2014 e 2014/2015, recate dal comma 4 bis della legge n. 85/2013, nel Testo
modificato dalla legge n. 78/2014);
A seguito della recente Sentenza della Corte di Giustizia europea, con la quale
l’Italia è stata condannata per la reiterazione degli incarichi nel settore scolastico e del
conseguente obbligo di risarcimento del danno, lo Stato, nelle more di una definitiva
sistematizzazione della criticità, con la L. n. 107/2015 “Riforma del sistema nazionale di
istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”,
all’art. 1, comma 131, ha invece introdotto un periodo di transizione coincidente con
l’anno scolastico 2015/2016, inserendo un apposito meccanismo di salvaguardia solo in
favore dell’Amministrazione Statale medesima, che prevede il differimento del divieto di
reiterazione dei contratti oltre i 36 mesi all’anno scolastico 2016/2017;
Ciò sebbene, in particolare per la scuola dell’infanzia, l’attività svolta dalle
municipalità si ponga in via sussidiaria all’azione istituzionalmente attribuita allo Stato
ma da questo esercitata in modo del tutto insufficiente a soddisfare il fabbisogno;
E’ apparso quindi evidente come il limitato ambito applicativo della norma, oltre a
determinare forti criticità per il regolare avvio delle attività didattiche svolte dagli Enti
Locali, potesse comportare l’insorgere di numerosi contenziosi volti ad ottenere il
risarcimento del danno non solo per la reiterazione degli incarichi ricoperti in precedenza
ma anche per la mancata riconferma degli stessi dovuta all’impossibilità per le
Amministrazioni Locali, diversamente da quella statale, di reincaricare coloro che hanno
superato il limite dei trentasei mesi;
Tale evidente disparità avrebbe peraltro configurato una violazione dell’articolo 3
della Costituzione, comportando, per situazioni del tutto analoghe (insegnante infanzia
statale e insegnante infanzia comunale), conseguenze giuridiche ingiustificatamente
diverse (riconferma per l’insegnante statale e mancato rinnovo dell’incarico per
l’insegnante comunale);
Dati tali presupposti, la problematica è stata portata dall’ANCI direttamente
all’attenzione dei massimi livelli istituzionali e, sulla base di approfondimenti svolti con il
Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali e con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il
Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione ha emanato la Circolare
n. 3/2015 recante la “Disciplina applicabile ai rapporti di lavoro a tempo determinato del
personale delle scuole comunali, con particolare riferimento ai limiti di durata”;
Il documento, nel riepilogare le peculiari caratteristiche del servizio erogato, in
termini di obbligo di continuità e di precipue esigenze di flessibilità, ribadisce le note
disposizioni in materia di apposizione del termine del contratto di lavoro e ricorda quanto
già rilevato dall’ANCI e più sopra riepilogato, confermando, in tal senso, quanto era già
chiaro alle Amministrazioni Locali richiedenti circa la mancata applicabilità “diretta” del
richiamato art. 1, comma 131 della L. n. 107/2015;
Al contempo, tuttavia, la Circolare afferma tre principi di sostanziale e fondante
rilevanza per il conferimento degli incarichi:
1)
2)
l’applicabilità al personale docente delle istituzioni educative e scolastiche comunali
dell’esclusione dalla disciplina generale del lavoro a tempo determinato posta dal
D.Lgs. n. 81 del 2015;
la necessità, mutuando la ratio di quanto già posto in essere dallo Stato, di coniugare
l’esercizio dì una ultima deroga – limitata all’anno scolastico 2015/2016 – al
generale principio della invalicabilità dei trentasei mesi, ad un Piano straordinario di
azioni volto a garantire prospetticamente l’ampliamento degli organici a tempo
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3)
indeterminato e la progressiva limitazione del ricorso ai rapporti di lavoro a tempo
determinato, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e nei limiti della sostenibilità
finanziaria;
la facoltà per i Comuni di valutare la sussistenza delle ragioni oggettive che, nel
rispetto dei principi e delle condizioni di cui al superiore punto 2), consentano di
reiterare i contratti di lavoro a tempo determinato al fine di corrispondere alle
esigenze improcrastinabili correlate alla erogazione del servizio;
Considerato che il 14/15 maggio 2015, dopo oltre un anno di trattative con le parti
sociali, Roma Capitale è pervenuta ad una condivisione del “Nuovo Modello
organizzativo del settore educativo e scolastico”;
I nuovi istituti contrattuali rappresentano strumenti strategici per il rilancio del
settore e per il riconoscimento della professionalità e delle competenze del personale che
in esso ogni giorno opera, con lo scopo di migliorare la qualità educativa ed organizzativa
dei servizi dell’infanzia capitolini;
Muovendo da tali presupposti, occorre ora coniugare la piena tutela dei diritti dei
bambini e delle loro famiglie, nonché la valorizzazione delle risorse umane impiegate,
con l’obiettivo di recepire e soddisfare le mutate esigenze della società, attraverso la
costruzione di un sistema dei servizi integrati per la prima infanzia organico, coerente,
flessibile, efficiente ed al contempo orientato al mantenimento dei livelli occupazionali;
Per assicurare l’effettiva attuazione dei diritti di ogni cittadino fin dalla nascita, la
promozione delle pari opportunità e dell’inclusione sociale, l’educazione prescolare deve
infatti ricevere un’attenzione particolare e l’investimento per un’offerta di servizi
educativi di qualità deve essere riconosciuto come interesse generale della Città;
I Nidi e le Scuole dell’Infanzia vanno intesi oggi come servizi che concorrono al
sano e completo sviluppo dei bambini, i futuri cittadini, attraverso un sistema integrato
con la rete sociale territoriale, caratterizzato da qualità ed accoglienza e capace di
coniugare eccellenze, buone prassi e pari opportunità, nel rispetto dei seguenti principi:
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la centralità del bambino nella progettazione dei percorsi educativo-didattici;
il legame con la famiglia ed il territorio;
la piena ed adeguata realizzazione del Progetto Educativo e del Piano dell’Offerta
Formativa;
la promozione di contesti educativi, di attività di ricerca e di sviluppo
dell’innovazione didattica;
la documentazione e il monitoraggio dei processi attivati;
la valorizzazione della stabilità del rapporto tra Educatrici/Insegnanti e bambini;
In tale quadro di riferimento, è necessario garantire la presenza di servizi educativi
di qualità e affidabilità per i bambini da 0 a 6 anni in tutto il territorio cittadino,
coordinando le offerte esistenti, per contrastare 1e diseguaglianze socio-culturali e
territoriali ed offrendo ai piccoli utenti e alle loro famiglie uguali condizioni di accesso e
standard di servizio efficaci e misurabili;
Dato atto che sulla base dei sopraillustrati principi, Roma Capitale ha proceduto al
conferimento degli incarichi per l’anno educativo e scolastico 2015/2016 ed intende ora
attuare – in linea con gli indirizzi dettati dalla riforma recata dalla citata L. n. 107/2015 –
le ulteriori azioni volte alla sistematizzazione del settore, in una logica di tendenziale
superamento del precariato;
Più nel dettaglio, come ampiamente illustrato nell’ambito del Tavolo permanente di
confronto attivato con le OO.SS. per il presidio della criticità di cui trattasi, appare
necessario disporre, sin da subito, il potenziamento delle misure previste per lo specifico
settore dal Piano assunzionale di Ente approvato con deliberazione della Giunta
Capitolina n. 350/2014, in attuazione del quale si è già provveduto, nella prima settimana
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di settembre 2015, all’assunzione a tempo indeterminato di 326 insegnanti di scuola
dell’infanzia;
Tale potenziamento risulta complementare ed imprescindibilmente conseguente a
quanto già attuato per l’anno educativo e scolastico 2015/2016 nonché indifferibile,
al fine di consentire l’operatività dei servizi in coincidenza con l’avvio
dell’anno 2016/2017;
In concreto, alla luce del richiamato ed ormai consolidato divieto di reiterazione
degli incarichi a tempo determinato oltre i trentasei mesi, risulta indispensabile
programmare ed attuare l’assunzione in ruolo di un numero di educatori ed insegnanti tale
da consentire il corretto funzionamento dell’attuale rete dei servizi educativi e scolastici,
nei limiti della sua consolidata configurazione quantitativa nel territorio cittadino;
Rilevato che l’attuale dimensionamento della rete dei servizi educativi e scolastici
risulta essere il seguente:
Servizio Nido
La rete dei servizi educativi (0-3 anni) di Roma Capitale è oggi strutturata attraverso un
mix delle seguenti formule gestionali:
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La distribuzione territoriale risulta la seguente:
Con questa articolazione della lista d’attesa:
L’attuale assetto è frutto delle politiche perseguite nell’ultimo quindicennio per il
potenziamento dell’offerta formativa, anche al fine di assicurare il raggiungimento degli
obiettivi di soddisfazione della domanda fissati dall’Unione Europea;
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In proposito deve essere in particolare considerato il c.d. “Indice di Lisbona” (un
posto al nido per almeno il 33% dei bambini potenzialmente aventi diritto), rispetto al
quale il posizionamento di Roma Capitale, calcolando solo i posti resi disponibili con
gestione diretta ed indiretta (ed escludendo quindi l’offerta esclusivamente privata), si
può considerare positivo nel ranking nazionale, attestandosi in media al 28%, con territori
che superano abbondantemente il parametro (45,17% in Municipio IV);
Scuola dell’Infanzia
L’offerta del servizio nel segmento 3-6 anni, oggi completamente erogato a gestione
diretta, risulta così strutturata:
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Il funzionamento dei sopraelencati servizi nido e scuola infanzia a gestione diretta, ivi
inclusa l’erogazione delle attività di sostegno in favore dei bambini disabili, è stato
assicurato, per l’anno 2015/2016, mediante l’impiego delle seguenti risorse umane:
Considerato altresì che la richiamata L. n. 107/2015, nel disciplinare la riforma del
sistema nazionale di istruzione e formazione ha introdotto e/o ribadito i seguenti principi
fondanti:
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è obiettivo primario la realizzazione di una scuola aperta, quale laboratorio
permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione ed
educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari
opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini;
l’offerta formativa si sviluppa nel quadro di una programmazione triennale, da
predisporsi entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di
riferimento, con successiva revisione nel mese di ottobre di ciascun anno, per il
potenziamento dei saperi e delle competenze e per l’apertura della comunità
scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà
locali;
è istituito l’organico dell’autonomia, funzionale alle esigenze didattiche,
organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano
triennale dell’offerta formativa. I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono
alla realizzazione del Piano triennale dell’offerta formativa con attività di
insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di
coordinamento;
costituiscono altresì obiettivi prioritari:
a) la prevenzione ed il contrasto della dispersione scolastica e di ogni forma di
discriminazione;
b) il potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni
con bisogni educativi speciali (BES), attraverso percorsi individualizzati e
personalizzati andar con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari
ed educativi del territorio e delle associazioni di settore;
c) la valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e
in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la
comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
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il piano triennale dell’offerta formativa definisce il fabbisogno di posti comuni e per
il sostegno ed il potenziamento dell’offerta formativa, ferma restando la possibilità di
istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione
vigente;
le attività e i progetti di orientamento scolastico sono sviluppati con modalità idonee a
sostenere anche le eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di
origine straniera;
per l’anno scolastico 2015/2016, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca è autorizzato ad attuare un piano straordinario di assunzioni a tempo
indeterminato di personale docente per la copertura di tutti i posti comuni e di
sostegno dell’organico di diritto;
il Governo è delegato ad adottare, entro 18 mesi dall’entrata in vigore della L.
n. 107/2015, uno o più Decreti Legislativi al fine di provvedere, tra l’altro:
a)
b)
all’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita
fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole
dell’infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di
educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando diseguaglianze e
barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della
conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della
promozione della qualità dell’offerta educativa e della continuità tra i vari
servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie;
alla definizione di livelli essenziali delle prestazioni della scuola dell’infanzia e
dei servizi educativi;
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c)
alla previsione di tempi di compresenza del personale dei servizi educativi per
l’infanzia e dei docenti di scuola dell’infanzia, nonché il coordinamento
pedagogico territoriale;
Preso atto che dalla delineata definizione del sistema integrato di educazione e di
istruzione discende l’esigenza di avviare tempestivamente il necessario raccordo
metodologico ed operativo dei servizi educativi e scolastici capitolini con il nuovo
impianto statale;
Tale raccordo muove dall’indispensabile strutturazione, rispetto alla rete dei servizi
educativi e scolastici a gestione diretta pubblica di Roma Capitale, dell’organico
funzionale e dell’organico potenziato, mediante l’attuazione di un piano assunzionale
straordinario che coniughi obiettivi e metodi di lavoro con il superamento delle criticità
legate al divieto di reiterazione degli incarichi a tempo determinato oltre il limite dei
trentasei mesi;
Visti:
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il D.Lgs. n. 267/2000 e ss.mm.ii.;
la L. n. 207/2015;
la L. n. 62/2000;
la Legge Regione Lazio n. 59/1980;
lo Statuto di Roma Capitale;
il Regolamento degli Uffici e Servizi di Roma Capitale;
Che trattandosi di mero atto di indirizzo non si rende necessaria l’espressione dei
pareri di regolarità tecnica e contabile ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000
n. 267;
LA GIUNTA CAPITOLINA
per le ragioni espresse in narrativa
DELIBERA
di avviare l’attuazione dei principi guida che ispirano la Riforma del Sistema Nazionale di
Istruzione e formazione introdotta con L. n. 107/2015, così come meglio illustrati in
premessa, procedendo alla modifica del Piano Assunzionale approvato con deliberazione
della Giunta Capitolina n. 350/2014, in modo da assicurare la disponibilità, a partire
dall’anno educativo e scolastico 2016/2017, dei seguenti contingenti di personale:
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Tale quantificazione del fabbisogno risponde all’esigenza di assicurare la piena
funzionalità dei servizi e di realizzare il potenziamento territoriale permanente degli
organici, con distribuzione municipale, per la tempestiva copertura delle assenze brevi del
personale educativo e scolastico, in linea con l’obiettivo di garantire la continuità
dell’azione didattica nonché il soddisfacimento dei diversi bisogni educativi speciali.
Ciò consentirà di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione,
istruzione, cura, relazione e gioco, superando diseguaglianze e barriere territoriali,
economiche, etniche e culturali, e contribuirà alla migliore conciliazione tra tempi di vita,
di cura e di lavoro dei genitori, nonché alla promozione della qualità dell’offerta
educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle
famiglie.
Le assunzioni di cui sopra potranno essere assicurate mediante:
a)
b)
il progressivo scorrimento delle vigenti graduatorie concorsuali pubbliche per
educatore nido ed insegnante scuola infanzia;
il progressivo scorrimento della vigente graduatoria permanente degli educatori di
nido (D.D. Dipartimento Risorse Umane n. 2461/2011);
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c)
l’indizione di un corso-concorso riservato agli insegnanti inseriti nelle graduatorie
per le supplenze brevi municipali (D.D. Dipartimento Risorse Umane n. 1454/2007),
valorizzando il servizio prestato a tempo determinato per un periodo continuativo
non inferiore a centottanta giorni nelle scuole dell’infanzia capitoline.
In relazione agli Insegnanti di Religione Cattolica occorrerà procedere alla creazione in
Dotazione Organica del relativo profilo professionale ed all’indizione, in attuazione delle
norme concordatarie e di concerto con l’Autorità ecclesiastica, di un’idonea procedura
selettiva pubblica.
Ai maggiori oneri finanziari conseguenti all’attuazione delle misure sopra specificate si
farà fronte mediante sistematica destinazione di quota parte, stimata in complessivi 8,2
milioni di Euro/anno, dei trasferimenti vincolati disposti in relazione al Servizio Nido ed
alla Scuola Comunale dell’Infanzia, rispettivamente, dalla Regione Lazio ai sensi della. L.
n. 59/1980 e ss.mm.ii. e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai
sensi della L. n. 62/2000.
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L'On. PRESIDENTE pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che
risulta approvato all'unanimità.
Infine la Giunta, in considerazione dell'urgenza di provvedere, dichiara, all'unanimità,
immediatamente eseguibile la presente deliberazione a norma di legge.
(O M I S S I S)
IL PRESIDENTE
Ignazio R. Marino
IL SEGRETARIO GENERALE
S. Buarnè
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La deliberazione è stata pubblicata all’Albo Pretorio dal ….…………..………...
al …………………………….. e non sono state prodotte opposizioni.
La presente deliberazione è stata adottata dalla Giunta Capitolina nella seduta
del 26 ottobre 2015.
Dal Campidoglio, lì ………………..
p. IL SEGRETARIO GENERALE
………………………….....………