Il conformismo

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Il conformismo
INDICE

Introduzione

Definizioni:
pag. 2

Conformismo e Anticonformismo
pag. 3

Conformismo o Conformità?
pag. 4

Filosofia: Le tre metamorfosi dello spirito
pag. 5

In Psicologia sociale
pag. 9

Biologia:

Il gruppo per gli umani
pag. 11

Il branco per gli animali
pag. 11

Educazione fisica: Disturbi alimentari
pag. 14

Storia: Cenni di Storia: La società di massa
pag. 16

Italiano: La solitudine nella moltitudine
pag. 18

Italiano: L’Estetismo
pag. 21

Inglese: Dandysm
pag. 22

Filosofia: L’Oltreuomo
pag. 23

Conclusione
pag. 25

Mappa Concettuale
pag. 26

Fonti
pag. 27
1
“nessun pastore ed un solo gregge. Ognuno vuole la stessa cosa, è
uguale: chi sente in modo diverso entra spontaneamente in manicomio”
Friedrich Nietzsche
INTRODUZIONE
Il “Conformismo” è un processo che ha catturato particolarmente la mia
attenzione, soprattutto in questo anno scolastico, durante il quale mi è
parso una delle linee guida di tutte le materie di studio.
Spesso mi sono trovata a riflettere sui comportamenti che avvenivano
attorno a me e mi sono chiesta quanto il conformismo giocasse un ruolo
importante nella vita quotidiana.
Questa tesina vuole quindi analizzare il fenomeno proponendo una
visione alternativa basata sull’interpretazione di un famoso brano di
Nietzsche, le tre metamorfosi dello spirito.
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Prima di tutto occorre chiarire il significato del termine
conformismo e definire alcuni fenomeni ad esso correlati:
CONFORMISMO E ANTICONFORMISMO
Il termine Conformismo indica una tendenza ad adeguarsi ad opinioni,
usi e comportamenti già definiti nonché prevalenti. In ambito sociale si
definisce conformista colui che, ignorando o sacrificando la propria
soggettività, si adatta all’espressione della maggioranza o del gruppo di
appartenenza.
L’Anticonformismo è invece teorizzato come l’esperienza in cui una
persona si differenzia dalla massa ed esprime in maniera del tutto
naturale e incondizionata le proprie idee ed il proprio modo di essere.
Spesso l’idea di anticonformismo viene fraintesa e porta ad esprimere
semplicemente ciò che è diverso dal comune.
Ricercando la “diversità” nella massa, purtroppo, non individuiamo altro
che una nuova e compatta unità di pensiero opposta alla precedente, un
attacco a ciò che è “di moda” e pertanto un nuovo conformismo.
L’antropologo francese Renè Girard ha svolto uno studio approfondito
sulle
dinamiche
del
fenomeno,
rivelando
che
dietro
ogni
anticonformismo si nasconde la necessità di distinguersi dagli altri e di
superarli, imitando però gli anticonformisti predecessori e dimostrando
una dipendenza dalla massa che disprezza: “senza di essa non avrebbe
nulla sa cui distinguersi”.
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CONFORMISMO O CONFORMITÀ?
Mentre “conformità” indica l'adattarsi a qualcuno o a qualcosa,
Conformismo denota un adeguamento al modo di vedere prevalente e,
in genere, diverso dal proprio.
Se quindi il primo può essere visto in maniera positiva in quanto
garantisce la sopravvivenza del sistema sociale, il secondo ha
un’accezione generalmente negativa.
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Possiamo ora introdurre il brano che ci guiderà nella comprensione
della tesina:
LE TRE METAMORFOSI DELLO SPIRITO
Nietzsche nasce nel 1844 a Lipsia da genitori fortemente luterani.
Dopo la morte precoce del padre si iscrive alla facoltà di teologia di
Bonn (1864) dove incontra il filologo Ritschl.
Nel 1865 si trasferisce a Lipsia per studiare filologia classica sotto
l’insegnamento di quest’ultimo.
In questi anni stringe un forte legame anche con il compositore Wagner
con cui romperà i rapporti nel 1878 a causa di idee discordanti.
Pur non essendo ancora laureato ottenne la cattedra di filologia
all’università di Basilea, fino al
1879, anno del pensionamento per
problemi di salute.
Scrive in questo periodo gran parte delle sue opere.
Dal 1889 al 1900, anno della sua morte, smise di produrre a causa di una
malattia che lo condusse alla pazzia.
Così parlò Zarathustra è una delle maggiori opere del filosofo
pubblicata tra il 1883 e il 1885, suddivisa in quattro volumi.
Il titolo enigmatico esprime il messaggio di fondo dello scritto:
Nietzsche vuole raffigurare un nuovo Zarathustra, ben lontano dal
fondatore dello zoroastrismo sino ad allora conosciuto, profeta di una
nuova realtà in cui i valori hanno perso ogni significato e vengono
sostituiti dalla dottrina dell’oltreuomo.
Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa
cammello, e il cammello leone, e infine il leone fanciullo.
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Molte cose pesanti vi sono per lo spirito, lo spirito forte e paziente
nel quale abita la venerazione: la sua forza anela verso le cose
pesanti, più difficili a portare.
Che cosa è gravoso? domanda lo spirito paziente e piega le
ginocchia, come il cammello, e vuol essere ben caricato.
Qual è la cosa più gravosa da portare, eroi? così chiede lo spirito
paziente, affinché io la prenda su di me e possa rallegrarmi della
mia robustezza.
[...]
Tutte queste cose, le più gravose da portare, lo spirito paziente
prende su di sé: come il cammello che corre in fretta nel deserto
sotto il suo carico, così corre anche lui nel suo deserto.
Ma là dove il deserto è più solitario avviene la seconda
metamorfosi: qui lo spirito diventa leone, egli vuol come preda la
sua libertà ed essere signore nel proprio deserto.
Qui cerca il suo ultimo signore: il nemico di lui e del suo ultimo
dio vuol egli diventare, con il grande drago vuol egli combattere
per la vittoria.
Chi è il grande drago, che lo spirito non vuol più chiamare signore
e dio? “Tu devi” si chiama il grande drago. Ma lo spirito del
leone dice “io voglio”.
“Tu devi” gli sbarra il cammino, un rettile dalle squame
scintillanti come l’oro, e su ogni squama splende a lettere d’oro
“tu devi!”.
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Valori millenari rilucono su queste squame e così parla il più
possente dei draghi: “tutti i valori delle cose – risplendono su di
me”.
“Tutti i valori sono già stati creati, e io sono – ogni valore creato.
In verità non ha da essere più alcun “io voglio!”. Così parla il
drago.
Fratelli, perché il leone è necessario allo spirito? Perché non
basta la bestia da soma, che a tutto rinuncia ed è piena di
venerazione?
Creare valori nuovi – di ciò il leone non è ancora capace: ma
crearsi la libertà per una nuova creazione – di questo è capace la
potenza del leone.
Crearsi la libertà e un no sacro anche verso il dovere: per questo,
fratelli, è necessario il leone.
Prendersi il diritto per valori nuovi – questo è il più terribile atto
di prendere, per uno spirito paziente e venerante. In verità è un
depredare per lui e il compito di una bestia da preda.
Un tempo egli amava come la cosa più sacra il “tu devi”: ora è
costretto a trovare illusione e arbitrio anche nelle cose più sacre,
per predar via libertà dal suo amore: per questa rapina occorre il
leone.
Ma ditemi, fratelli, che cosa sa fare il fanciullo, che neppure il
leone era in grado di fare? Perché il leone rapace deve anche
diventare un fanciullo?
Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una
ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì.
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Sì, per il giuoco della creazione, fratelli, occorre un sacro dire di
sì: ora lo spirito vuole la sua volontà, il perduto per il mondo
conquista per sé il suo mondo.
Tre metamorfosi vi ho nominato dello spirito: come lo spirito
divenne cammello, leone il cammello, e infine il leone fanciullo.
Il cammello, colui che piega le
ginocchia sotto il peso di valori
millenari e si ritrova perciò in un
deserto
interiore, rappresenta il
conformista. Egli accetta e venera la
realtà senza farla propria.
Il leone, è un falso anticonformista:
rifiuta tutto ciò che prima era ai suoi
occhi sacro per ricercare la libertà
ed una nuova interiorità. Egli rimane però del tutto legato alla società e si
oppone strenuamente al drago che impone esclusivamente doveri.
Soltanto il fanciullo, il vero anticonformista, riesce a distaccarsi dalla
realtà, vivere il presente senza ricordo del passato, creandosi nuovi ideali
e vivendo senza assolutizzarli.
Quest’ultima metamorfosi è teorizzata nella dottrina dell’oltreuomo, ma
risulta chiaramente utopistica.
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Analizziamo quindi come le tre metamorfosi dello spirito si
manifestano nei nostri studi a partire da un indagine più
approfondita sul conformismo.
IN PSICOLOGIA SOCIALE…
Nell’ambito della psicologia sociale si discute ampiamente di tale
fenomeno.
I ricercatori distinguono due tipi di conformismo in base alle
motivazione per cui si riscontra e alle caratteristiche cruciali:
Informazionale, si verifica soprattutto in situazioni di ambiguità e
consiste nel seguire il comportamento degli altri sfruttandolo come
mezzo per comprendere una situazione e trarre informazioni.
Ricordiamo come esempio l’esperimento di Sherif sull’effetto
autocinetico:
facendo osservare in una stanza uniformemente buia un puntino
luminoso intermittente, ogni individuo percepisce uno spostamento
differente di quest’ultimo.
Quando i soggetti vengono però inseriti all’interno di un gruppo essi
tendono a conformarsi ad una stima comune di tale spostamento, della
quale si convincono tanto da dare la stessa risposta anche una volta
isolati.
Maggiore è l’importanza della decisione da prendere in situazione di
ambiguità ed incertezza, maggiore è il conformismo.
Altre situazioni in cui si tende a conformarsi sono quelle di crisi o quelle
in cui vi è un esperto all’interno del gruppo.
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Normativo, deriva dal conformarsi a norme sociali del gruppo per essere
accettati e per trarre benefici dall’appartenenza.
Tra i più famosi studi vi è quello di Asch: egli testò il conformismo in
situazioni prive di ambiguità, convinto che davanti ad una verità
lampante gli individui avrebbero respinto la pressione sociale.
Il compito era semplicemente quello
di individuare quale delle 3 linee
fosse uguale alla prima.
6 dei 7 partecipanti erano però
complici dello sperimentatore e
dopo
alcune
risposte
corrette,
iniziarono a sbagliare palesemente
per
mettere
alla
prova
il
conformismo del partecipante.
Il 76% dei soggetti si adattò al risultato errato in almeno una prova.
Isolati gli individui diedero però le risposte corrette.
Pertanto possiamo affermare che il conformismo normativo porta ad
un’acquiescenza senza accettazione privata.
In altre parole i soggetti concordano con il gruppo pur ritenendo la
risposta sbagliata.
Il conformismo aumenta all’aumentare della responsabilità e diminuisce
a seconda della precisione necessaria.
Varia inoltre secondo fattori quali l’importanza del gruppo agli occhi
dell’individuo e l’unanimità dei membri nelle decisioni, nonché la
cultura di appartenenza.
Quando un individuo cerca di resistere alle pressioni sociali del gruppo
viene definito membro deviante.
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In un primo momento i compagni tenteranno di reintegrarlo, ma se egli
continuerà ad opporsi interromperanno totalmente la comunicazione
respingendolo.
IL GRUPPO PER GLI UMANI…
Per comprendere meglio l'origine del fenomeno dobbiamo capire perché
il gruppo è così importante.
La ragione risiede nella radice animale dell'essere umano che ha bisogno
di relazionarsi per soddisfare un bisogno innato.
I ricercatori Baumeister e Leary sostengono infatti che nel passato
evolutivo dell’uomo stringere legami comportava un vantaggio a livello
di sopravvivenza.
…IL BRANCO PER GLI ANIMALI
I vantaggi che l’uomo poteva trarre dalla socialità nel passato sono
pressoché identici a quelli che traggono prede e predatori nel mondo
animale:

Cacciare prede che sarebbero altrimenti difficili da catturare
Come
i
canis
lupus,
che
cacciano in branco secondo la
tattica dell’inseguimento: dopo
un iniziale avvicinamento e
dopo la scelta della preda, in
genere la più debole o isolata,
il maschio dominante si lancia all’attacco seguito dal resto del
branco. La corsa prosegue fino allo sfiancamento e alla cattura della
preda.
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Altri predatori che lavorano in gruppo sono i leoni (panthera leo).
In questa specie sono le femmine a cacciare accerchiando la preda
ed attaccandola all’improvviso. Esse sono infatti molto veloci, ma
dotate di scarsa resistenza, al contrario dei maschi che si occupano
della difesa, anche a causa della criniera che li renderebbe troppo
visibili alle prede.
Ha successo il 30 % degli attacchi di gruppo contro il 15% di quelli
solitari.

Sfuggire ai predatori
L’atteggiamento negli animali
è definito egoista e dà vita alla
diluizione: più il gruppo è
numeroso, più l’individuo si
sente al sicuro in quanto ha
minor probabilità statistica di
essere attaccato da un predatore.
Secondo la logica del gruppo inoltre, potrà permettersi un tempo di
vedetta minore in quanto gli altri membri controlleranno a turno la
presenza di eventuali pericoli.
Questo atteggiamento non ha alcun fine altruistico, ma viene
adottato per pura convenienza.
Se l’animale non svolge il suo compito di controllo dell’orizzonte
incorre però in grossi svantaggi teorizzati nel 1995 dallo studioso
Lima sulla base di osservazioni sperimentali:
12

fuggire inutilmente: seguire i movimenti di un compagno
lasciando perdere le proprie attività può risultare poco
produttivo;

l’attenzione aumenta la velocità di reazione: chi individua per
primo il pericolo è generalmente il più veloce nella fuga;

l’isolamento: se non si resta allerta si rischia di rimanere
indietro e di non accorgersi di eventuali spostamenti del
branco;

la disattenzione: molti predatori attaccano l’individuo che
sembra più distratto.
MOBBING ANIMALE
Questo termine indica il comportamento di alcuni gruppi di
animali che in condizioni di stress circondano un proprio
simile al fine di allontanarlo, esattamente come un gruppo
sociale che mette in atto violenze contro un suo membro.
Le azioni vanno dalla semplice intimidazione accompagnata da
piccoli colpi ad aggressioni molto cruente.
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Un preoccupante effetto del conformismo si può osservare sempre di più
nella vita dei giovani:
DISTURBI ALIMENTARI
I disturbi alimentari sono malattie nelle quali il corpo, le cui funzioni
vitali vengono intaccate tramite alterazioni dell’alimentazione, diventa il
mezzo per esprimere un disagio profondo. Forme attenuate di queste
patologie si manifestano principalmente durante la pubertà e consistono
in un’eccessiva preoccupazione per il peso, in diete ferree o spesso
squilibrate.
All’inizio degli anni ’60 i ricercatori scoprirono che il 70% delle liceali
desiderava dimagrire. Si registra da allora una crescita di episodi di
disturbi alimentari medio-gravi.
Le stime del 2014 curate dal ministero della salute indicano che il 12%
delle donne tra 18 e 24 anni soffre di anoressia bulimia o altri disturbi
alimentari.
Ovviamente i fattori socioculturali e la stereotipizzazione della magrezza
giocano un ruolo fondamentale:
i canoni dell’aspetto fisico promossi dall’industria della moda e della
pubblicità sono difficili o impossibili da raggiungere per la maggior
parte delle persone, perché il peso e la forma del corpo dipendono da
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fattori genetici. Ciononostante molti, nella speranza di adeguarsi a tali
standard, iniziano un controllo dell’alimentazione che diventa col tempo
sempre più rigido, fino a sfociare in una condizione patologica.
In questo caso ad intervenire è sia un conformismo di tipo
informazionale che di tipo normativo:
le ragazze scoprono dai mass media, dalle amiche e dalla famiglia il
modello femminile più attraente e tentano poi di raggiungere tale ideale
ad ogni costo.
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CENNI DI STORIA: LA SOCIETÀ DI MASSA
Il Conformismo trova la sua manifestazione più evidente alla fine
dell’800 con l’avvento della seconda rivoluzione industriale e
l’affermarsi della società di massa.
Essa viene definita come un “insieme omogeneo nel quale il gruppo
diventa nuovo soggetto civile e politico a discapito dell’individuo”.
I cambiamenti incisero in ogni ambito della società:
o
nuovi modelli di vita
o
nascita della produzione in serie grazie alla catena di montaggio
progettata da Taylor
o
affermazione di politiche democratiche
Correlati alla nascita della società di massa sono anche fenomeni quali
l’incremento demografico, l’urbanizzazione, l’aumento dell’educazione
e l’estensione del diritto di voto che hanno favorito un ruolo attivo delle
masse nella politica.
Contemporaneamente il ruolo sempre più forte di strutture e
organizzazioni rispetto ai singoli ha comportato una crisi dell’individuo e
della sua autonomia favorendo un suo graduale immergersi e omologarsi
nella società.
Anche l’uso di nuovi mezzi di comunicazione ed il ruolo crescente e
pervasivo svolto dalla pubblicità ha portato ad una graduale
omogeneizzazione di costumi, stili di vita e modelli culturali.
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Persino l’abbigliamento subì forti variazioni grazie a Cocò Chanel e la
sua linea di abiti prodotti in serie, economici, semplici e pratici ma
eleganti.
Nel 1896 Pierre de Coubertain reintrodusse le Olimpiadi ad Atene
rendendo lo sport un’attività considerata educativa grazie al confronto
fisico e spirituale.
I MASS MEDIA
A causa della produzione sempre più serializzata e della nascita di
una ferocie concorrenza, all’inizio del nuovo secolo si osservò lo
svilupparsi del sistema pubblicitario.
La National Biscuit Company fu la prima azienda ad investire un
milione di dollari per
promuovere i propri prodotti alimentari.
Nel 1899 inoltre ci fu il primo manifesto pubblicitario italiano che
reclamizzava la fiat.
Anche la produzione dei giornali aumentò notevolmente grazie alle
nuove tecnologie e a partire dal 1907 a New York ci furono
trasmissioni radio regolari basate sul progetto di Marconi.
L’invenzione del cinema da parte dei fratelli Lumiere si rivelò
inoltre un potente mezzo di comunicazione di massa.
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L’avvento della società massificata produsse nuovi movimenti
letterari ed artistici in opposizione ad essa e alla perdita di valori ed
individualità che aveva comportato. Ecco quindi sopraggiungere la
seconda metamorfosi: il leone.
LA SOLITUDINE NELLA MOLTITUDINE
Come il cammello che si accorge improvvisamente di correre in un
deserto interiore, anche gli artisti del 1900 si resero ben presto conto
dell’aridità della nuova società.
Iniziò quindi un processo di esasperata esaltazione dell’io in opposizione
alla moltitudine umana che veniva invece rifiutata con disprezzo.
Seppur immerso in una soffocante collettività il poeta si ritrova pertanto
isolato, con la sua unicità come sola compagna di vita.
Fu in questo momento storico che si osservò la nascita di uno dei
movimenti che più ricorda il leone: il Decadentismo.
Il termine decadenti venne coniato da Paul Verlaine nella poesia
Languore per descrivere il senso di stanchezza spirituale che aveva colto
la maggior parte degli artisti che aderì alla corrente.
Essi vennero chiamati poeti maledetti, fieri oppositori di una società
borghese sterile ed in decadenza.
Utilizzavano droghe per avvicinarsi allo spirito dionisiaco e cogliere
l’essenza della vita, per allontanarsi dalla razionalità positivista.
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La poetica risultava pertanto complicata, musicale, libera e faceva largo
uso di metafore, simbolismi, sinestesie ed allegorie.
Baudelaire viene considerato uno dei precursori ed esponenti del
Decadentismo.
Nato a Parigi nel 1821 perde entrambi i genitori in giovane età.
Dopo essersi laureato in lettere nel 1839 si iscrive alla facoltà di
giurisprudenza e matura l’idea di diventare autore.
Nel 1841 la famiglia gli organizza un viaggio in India, ma il ragazzo si
ferma alle isole Mauritius che gli lasceranno un ricordo particolarmente
indelebile, alimentando la sua passione per l’esotico.
Diventa critico d’arte e nel 1857 pubblica I Fiori Del Male, raccolta di
poesie che provoca grande scandalo tanto da costringere Baudelaire ad
eliminare 6 componimenti per poi aggiungerne 35 e ripubblicare l’opera
nel 1861.
Importante fu anche lo Spleen Di Parigi che descriveva con note amare
il rapporto con la società.
Colpito da paralisi nel 1866 muore l’anno seguente.
La poesia L’Albatro di Baudelaire, contenuta nella raccolta I Fiori Del
Male, è particolarmente significativa per comprendere la condizione
dell’artista in questa nuova realtà.
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Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio
Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
Che seguono, indolenti compagni di vïaggio,
Il vascello che va sopra gli abissi amari.
5 E li hanno appena posti sul ponte della nave
Che, inetti e vergognosi, questi re dell’azzurro
Pietosamente calano le grandi ali bianche,
Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.
Com’è goffo e maldestro, l’alato viaggiatore!
10 Lui, prima così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,
L’altro, arrancando, mima l’infermo che volava!
Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
Che abita la tempesta e ride dell’arciere;
15 Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,
Per le ali di gigante non riesce a camminare.
L’albatro,
come
il
poeta,
è
principe solo nella sua personale
dimensione, nella superiorità del
cielo dove è libero di volare con le
grandi
ali
bianche.
rappresentano
Esse
l’unicità
dell’artista, il suo pensiero, le sue idee, che risultano un peso
schiacciante una volta a terra, al centro della massa che lo deride per la
sua goffaggine causata proprio dall’innegabile superiorità.
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L’ESTETISMO
L’Estetismo si identifica come movimento di esaltazione della bellezza in
quanto tale, priva di obiettivi morali e come valore al di sopra persino
dell’etica. Come Wilde affermò ne “il ritratto di Dorian Gray” resero “Life
itself was the first, the greatest, of arts, and for it all the other arts seemed
to be but a preparation”.
La stessa idea venne espressa da D’Annunzio nella sua opera “Il piacere”:
“Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte: Bisogna che la
vita d’un uomo d’intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta
qui”.
La bellezza acquisì quindi per loro un valore moderno da perseguire, ma
che non si doveva limitare ai sensi, anzi doveva assolutamente coinvolgere
l’intelletto.
Gli esteti erano infatti uomini “di antica nobiltà, d’eletta cultura ed
eleganza”, che ripudiarono fortemente il “grigio diluvio democratico” per
affermarsi come individui ed assegnare alla figura dell’artista un nuovo
ruolo.
Personaggi in fuga da una realtà di noia, grigiume ed omologazione, priva
di iniziativa e vivacità mentale.
Nel loro estraniarsi tuttavia rimasero in continua opposizione alla società,
aderirono ad uno stesso movimento ed a determinate strutture di pensiero.
Non si possono considerare pertanto veri anticonformisti.
21
DANDYSM
Oscar Wilde was born in Dublin in 1894.
He was strongly influenced by Walter
Pater and his idea of aestheticism.
In 1882 he married Costance Lloyd and
had two children, but in 1895 he was
arrested for being homosexual.
Finally he spent some years in Italy and France where he died in 1900.
At the beginning the word dandy mocked American rebels and their bad
taste in clothes.
then the term lost the negative implication thanks to Brummel, who was
called dandy but was a very elegant person with a witty personality.
Finally Barbey and Baudelaire developed dandyism as a philosophy, a
sort of religion and a cult of the self.
Dandies became to be known as aristocrats and individualists people
who wanted to shock the society through their elegance, their
unconventional and eccentric behaviour.
They were against the rules of conformity set by a money-oriented
society with material progress and financial profit as the only aims to
pursue.
Wilde, who well represented this movement both in his life and art,
introduced the theory of sensations.
It deals with a reverence for the exquisite and for the form more than the
content.
The essence of the theory is the substitution of aesthetic values for moral
ones as Wilde states in his preface to “The Picture Of Dorian Gray”:
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“there is no such thing as a moral or an immoral book. Books are well
written or badly written. That is all. All art is quite useless.”
Ecco infine l’ultima metamorfosi, quella del fanciullo.
L’OLTREUOMO
L’oltreuomo nicciano è il risultato del superamento dell’uomo attuale,
quello della società di massa ritenuto conformista e mediocre.
Il superuomo viene definito come colui che accetta la vita nella sua
totalità e riesce a dare senso all'esistenza grazie alla volontà di potenza,
un atteggiamento creativo che permette di vivere senza certezze assolute.
Se la società vuole appiattire gli
uomini ad un livello comune
l’oltreuomo deve distaccarsi da
essa per autosuperarsi.
Ciò
è
però
abbandonando
possibile
idoli
e
solo
valori
assoluti, ricercando la felicità
nella vita terrena, negli impulsi, non aggrappandosi ad un’idea metafisica
che potrebbe non realizzarsi.
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Il fanciullo deve dire “sì alla vita”, lasciar emergere il suo spirito
dionisiaco, abbandonando i falsi valori etici e sociali dettati da quello
apollineo.
Pertanto, l’oltreuomo sfugge alla concezione lineare del tempo nella
quale il presente è continuamente oppresso dal passato e dal futuro, per
accettare la teoria dell’eterno ritorno e vivere ogni attimo come un inizio
autonomo.
“abbraccia non solo ciò che è, ma anche tutto ciò che è stato e tutto ciò
che sarà”.
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CONCLUSIONE
Le tre metamorfosi dello spirito rappresentano appieno la società dal
1900 ad oggi, ma è ben chiaro che lo stadio del fanciullo è solo
teorizzabile, lontano dall’essere raggiunto.
La nostra vita non può di certo essere vissuta nell’oblio nicciano né
tantomeno in un distacco totale dalla società e dalle persone. Non
possiamo insomma che essere condizionati nelle nostre scelte di ogni
giorno.
Forse possiamo accettare però che il conformismo è onnipresente nella
quotidianità ed in parte anche in noi.
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MAPPA CONCETTUALE
CONFORMISMO
Le tre metamorfosi dello spirito
Conformismo
 Psicologia sociale
 Branco
 Disturbi alimentari
Falso
Anticonformismo
 La solitudine
nella moltitudine
 Estetismo
 Dandysm
 La società di
massa
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Anticonformismo
 Oltreuomo
FONTI
Consultazione dei seguenti libri:

I volti della letteratura 5 (Lucilla Sergiacomo, Costantino Cea, Gino
Ruozzi).

Storia fatti e interpretazioni 3 (Franco Bertini).

Filosofia cultura e cittadinanza 3 (Antonello La Vergata, Franco
Trabattoni).

With rhymes and reason (Cinzia Medaglia, Beverley Anne Young).

In perfetto equilibrio, pensiero e azione per un corpo intelligente
(Pier Luigi Del Nista, June Parker, Andrea Tasselli)

Psicologia sociale (Eliot Aronson, Timothy D. Wilson, Robin M.
Akert).

Il comportamento degli animali atlante illustrato di etologia
(Giunti).
Consultazione dei seguenti siti:

www.Wikipedia.org

http://www.corriere.it/salute/nutrizione/14_marzo_24/disturbi-dellalimentazione-aumento-giovanissimi-4ebb7afe-b36b-11e3-a728d65859a0bfab.shtml

http://sociologia.tesionline.it/sociologia/

http://www.conformismo.it/public/conformismo4.php
27