chi è nico vascellari? - jabadabadoo
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chi è nico vascellari? - jabadabadoo
Foto di Ale Zuek Simonetti Mensile gratuito di attualità, informazione e curiosità - Anno III - dicembre 2007 n. 9 - N 29 CHI È NICO VASCELLARI? Conto MarcaGiovani 18·26 Il conto innovativo che offre svariate opportunità per soddisfare le tue esigenze in modo semplice e veloce. Le condizioni contrattuali sono riportate nei «Fogli Informativi» a disposizione del pubblico presso le Filiali della Banca. Il presente documento è da considerarsi esclusivamente un messaggio pubblicitario con finalità promozionali. la banca x i giovani www.bancadellamarca.it L’artista vittoriese ha conquistato la 52a Biennale Venezia pag. 2 Nico Vascellari, Cuckoo (vestizione), 2006 - courtesy Monitor - ph: Ale Zuek Simonetti Botta e risposta Il tuo più grande rimpianto? Qualche flirt Più grande soddisfazione? Qualche flirt Cosa non rifaresti? Beh, qualche flirt… Quali sono i tuoi artisti preferiti? Al momento Cameroon Jamie, Sunn O))), Herzog e Pasolini e i fenomenali Magic Voice e Spitty Cash. Quelli che detesti? I 15 minuti di fama che Warhol auspicava stanno abbracciando molte persone. Il fenomeno è interessante, loro no. Ultimo cd comprato? Di solito compro vinili. Comunque l”ultimo cd è stato Hilter “sexfilms”. Il vinile invece è “Burzum 6 picture discs box set”, cassetta Atrax Morgue “In search of death”. Ultimo concerto visto? Stephen O’Malley all’interno della mia ultima installazzione alla Biennale di Venezia Ultimo film visto? Che vergogna… Beowulf con gli occhiali 3D Ultima mostra a cui hai partecipato? Una personale senza titolo al Museo MAN di Nuoro. La tua ultima opera? Revenge e Untitled, l’ultimissima Domanda antipatica: quanto costano le tue opere? A partire da 2mila per il lavori su carta fino a 130mila per un’installazione come quella presentata alla Biennale. Nico Vascellari... “L’ispirazione? Di solito trovo dove non cerco” Chi è per te Nico Vascellari? Direi la persona con cui, volente o nolente, convivo 24 ore al giorno ora e sempre probabilmente non nei secoli dei secoli ma, comunque sia, amen. Se dovessi “presentarti” allora senza descrizioni solo scegliendo un libro, un film, un disco e una tua opera. Dove cadrebbe la tua scelta? Oggi, in questo preciso istante, “Unknown Pleasure” dei Joy Division come disco, come film “Fitzcarraldo” di Herzog e come libro un album di figurine. Come opera scelgo “Revenge” dalla appena mostra conclusa Biennale. Ti è mai capitato di non riconoscerti in qualcosa che avevi fatto? No. Piuttosto mi capita di pensare che avrei potuto fare qualcosa diversamente e a volte, infatti, ritorno sulle mie opere ritoccandole. Non credo sia possibile fare qualcosa che personale non sia. Da dove trai la tua ispirazione? È testa, razionalità o cuore, puro istinto? Entrambe le cose. Sono fatto sia di viscere che di cervello e la cosa non mi dispiace. Le fonti sono molteplici comunque. Dalla natura a youtube, passando attraverso il silenzio e i concerti, le processioni e i viaggi… di solito trovo dove non cerco. Artisti si nasce o si diventa? È una scelta? O è un processo al quale si è chiamati e non ci si può sottrarre? È una scelta nel momento in cui con determinazione decidi di seguire un istinto, una necessità. Per me non poteva essere diversamente. Dopo asilo, elementari, medie e liceo conditi da corsi sportivi, scout ne avevo abbastanza di orari e modi stabiliti per me da altri. Quindi per arrivare ad un certo tipo di successo cosa bisogna fare, quali sono le persone che ti possono aiutare? Successo è una parola che uso con pag. 3 parsimonia nei miei confronti. Non per modestia quanto piuttosto per ambizione. Non esistono regole o consiglio, io per lo meno non ne sono a conoscenza. Esiste invece la regola “trovarsi al posto giusto al momento giusto”? Per te quali sono stati il tuo momento e il tuo posto giusto? Certamente. Credo che il momento giusto sia stato quando ho realizzato che non volevo fare un lavoro alle dipendenze di qualcuno. Questa consapevolezza mi ha portato a annullare un buon contratto di lavoro ed allontanarmi dall’Italia. A proposito di posti geografici, dove vivi ora? Ora vivo tra Vittorio Veneto e New York. Sei partito da Vittorio Veneto e comunque non l’hai abbandonata del tutto. Che rapporto hai con la tua città? È potuta essere fonte di ispirazione o è sempre vero che la provincia “sta stretta” e bisogna emigrare? Vittorio Veneto è perfetta per la concentrazione non essendoci nulla che mi interessa particolarmente qui. E questo non è penalizzante a livello di stimoli? La noia è stimolante. Attualmente sto poi riscoprendo alcuni aspetti del folklore locale che mi interessano molto. La natura poi è fondamentale per me. Credo che di aver sentito l’esigenza di creare qualcosa proprio per il fatto che qui non trovassi nulla a cui mi sentivo vicino. La mancanza di stimoli deve essere uno stimolo. Il tuo lavoro si snoda attraverso forme artistiche differenti, il video, la fotografia… la musica. Ho letto che il tuo viaggio è iniziato proprio con la Alimentari di Camelin Silvia Via G. Gardino - Carpesica 31029 Vittorio Veneto (TV) musica, con il gruppo “With Love”. Non sembra che ci sia uno stacco tra le varie tue esperienze ed infatti a volte hai coinvolto il tuo gruppo nelle tue performances. Che effetto fa questo sul tuo pubblico? È una domanda da porre al pubblico. Io ambisco al disagio. Mio e di chi con me si trova a condividere un evento. Entrando nel merito degli spettacoli, molto particolari sono i costumi di scena. Sono tue creazioni? Preferisco parlarne in termini di performance o eventi. Comunque sia, gli abiti sono essenziali. Sempre. I vestiti creano identità e suggeriscono caratterialità. Quelli che indosso nelle performance sono solitamente disegnati così che possano influire sui movimenti. Per esempio in una performance concepita per un museo finlandese indossavo un vestito da scimmia dotato di una grossa, lunga e pesante coda che ogni volta che mi alzavo in piedi faceva scendere il cappuccio sugli occhi. In questo modo, per vedere, dovevo stare accucciato come una scimmia. La cosa che personalmente mi ha molto colpito è il coinvolgimento della tua famiglia nelle tue opere. Che ruolo ha e ha avuto la tua famiglia? Ho trascinato la mia famiglia in scena solamente nel progetto “Nico & The Vascellaris”. Da un punto di vista meno metaforico sono comunque molto grato ad ognuno di loro per il sostegno con cui mi hanno sempre sostenuto. Ultima domanda. Come vedi la realtà giovanile di Vittorio Veneto? Parlare di realtà giovanile mi fa quasi sentire come un giovane parrocco e Dio solo sa quanto io detesti l’idea di omelia. Detto questo trovo sinceramente molto positivo il fatto che il torpore cittadino abbia raggiunto i livelli massimi consentiti. Molti stanno reagendo proponendo iniziative che, per quanto lontane dai miei interessi, sono sicuramente segnali importanti. Forse i tempi non sono ancora maturi per chiedere alla città un sostegno, ma per esigere di non essere ostacolati sicuramente sì. Valentina Torre NICO VASCELLARI Nato a Vittorio Veneto (TV), 1976. Vive e lavora tra Vittorio Veneto e New York Mostre Personali 2007 - Untitled, curated by M.R. Sossai, Museo Man, Nuoro - Revenge, curated by P. Colombo and M. Pignatti, 52a Biennale di Venezia, Venezia - Premio New York, Italian Accademy at Columbia University, New York Untitled, Gallery ArratiaBeer, Berlin 2006 - Cuckoo, curated by M. Farronato, Viafarini, Milano - Death Blood War, curated by A. Gregoric, Skuc, Lubljiana Io Ballo Da Solo, Galleria Monitor, Roma 2005 - A Great Circle #5, curated by A.Lissoni, Spazio Lima, Milano 2003 - Glitter Secondario, curated by A. van Roosmalen, Tent, Rotterdam Buio Primario, Galleria Biagiotti, Firenze 2002 - Se Fossi Un Cavallo Da Corso Mi Avrebbero Già Ammazzato, Fabrica, Bologna - Favole Favole Favole, Studio Camuffo, Venezia - I Don’t Give A Fuck, Morgen, Rotterdam Premi 2008 - Rome Prize 2007-2008, Roma 2007 - Premio della Giovane Arte Italiana 20062007, DARC, Roma 2006 - Premio New York, Ministero degli Esteri e Columbia University, New York - Premio Speciale-Premio Razzano, Benevento 2005 - Premio Internazionale Della Performance, Dro 2004 - Premio Guercino-Premio Iceberg, Bologna - Artist in residence presso MGLC, Lubljiana 2000/2002 - Artist in residence presso Fabrica, Treviso pag. 4 UnaLauraMiss Padania con i piedi per terra! Albertin: “Ho capito che quello che mi fa star bene è tutt’altro…” Laura Albertin, padovana doc e bellezza vera, è stata la vincitrice di Miss Padania 2005. Il concorso l’ha portata al reality di successo di Italia 1 “Pupe e Secchioni” dove ha conosciuto il grande amore. La abbiamo incontrata con il fidanzato Giuseppe Congedo… Nel 2005 hai vinto il titolo di Miss Padania: cosa ha rappresentato per te questa esperienza? Nel mondo dei concorsi di bellezza c’è dietro molta rivalità tra le concorrenti o si può anche instaurare un’amicizia? Il concorso “Miss Padania” è stato importante perché ero molto timida e mi ha formato a livello caratteriale. In questo ambiente c’è davvero molta rivalità. Io non sono proprio quel tipo di ragazza che sgomita per arrivare ed è stato importante, per me, scoprire anche questo… Capire che nella vita non è tutto facile e bisogna tirare fuori la grinta! Grazie al concorso è arrivato poi il programma televisivo “Pupe e secchioni” e ho conosciuto così il mio attuale fidanzato, Giuseppe (uno dei secchioni). È una cosa seria e ci crediamo. Infatti, abbiamo cercato di tenere questa nostra storia lontana dai riflettori. “Pupe e Secchioni” è un’esperienza che ti ha aperto le porte delle spettacolo e ti ha dato visibilità. Non credi che questo programma svaluti la figura femminile? E’ solo un programma costruito? Quando mi hanno chiamato per partecipare al reality, non volevo partecipare al casting ma poi ci sono andata. Quando ho capito di cosa si trattava, visto che sono entrata nel programma in un secondo momento, mi sono detta: “Mamma mia, che figura vado a fare!?”. Ma poi ho pensato che la gente da casa avrebbe capito che si cercava di raccontare due estremi…Volevano mostrare due mondi opposti e non la ragazza bella ma stupida e il ragazzo intelligente ma poco carino. Nel programma alcune ragazze erano “terra terra” altre non così stupide, ma capivi cosa al pubblico piaceva e quindi “te la giocavi”. Poi c’erano gli autori che ci incitavano ad assumere determinati comportamenti… Avete partecipato al programma “Buona Domenica”, un contenitore televisivo molto contestato. C’è chi lo definisce trash e di cattivo gusto… Abbiamo deciso noi, ad un certo punto, di abbandonare il cast perché come programma era diventato davvero pesante. Sminuiva tantissimo. Facevamo il pubblico praticamente. A volte non è solo importante andare lì e guadagnare. Pensa che nel gioco del surf, se volevo partecipare, dovevo indossare minigonna o pantaloncini corti… Poi guardiamo il cast: sostanza zero e apparenza tutto! Puoi svelarci i tuoi progetti per il futuro? Credi che un esperienza come Miss Padania possa essere un bel trampolino di lancio per una ragazza che sogna? pag. 5 Se me lo avessi chiesto anni fa, ti avrei riposto di sì… Forse adesso non ci credo più nemmeno io. Bisogna avere davvero i piedi per terra per poter “arrivare”. L’ambiente dello spettacolo è pieno di rivalità e vivi l’occasione come tale. Non ho prossimi progetti nel futuro perché ho capito che la vera vita è altro... Durante il programma di Italia 1 ho ricevuto delle proposte, ma poi ho perso l’interesse. Può essere bello sino a vent’anni quando non pensi ancora ad un futuro. Ho capito che quello che mi fa star bene è tutt’altro. Molte persone al giorno d’oggi ritiengono che per poter lavorare nel mondo dello spettacolo bisogna sempre trovare un compromesso. Come commenti questa affermazione? Questa affermazione è un po’ pesante, ma c’è un fondo di verità. Ci vuole sempre tanta fortuna. Puoi avere tutte le carte in regola ma, per certi versi, se non hai le conoscenze, non ci arrivi. Infatti è per quello che ho voluto fermarmi prima perché è un mondo che non fa per me. Poi c’è anche l’eccezione; c’è chi va avanti perché è bravo, con tanta gavetta e io ci credo ancora. Ma è difficile. Va sempre più avanti di te chi prende le strade più semplici… Il problema è che c’è tanta gente che vuole arrivare alla notorietà e, per far questo, è disposta a tutto. Domanda simpatica da i nostri amici di internet: condividi l’opinione della Padania libera? Ti fidanzeresti mai con uno del sud? Ho partecipato a Miss Padania come concorso di bellezza. Non ho un’opinione in merito. Giuseppe è pugliese… E qui ti ho risposto! La cosa che ci ha unito è che entrambi siamo semplici e abbiamo partecipato ad un programma solo per gioco, senza sperare di arrivare chissà dove. Ci piacerebbe partecipare ad un nuovo reality a coppie: siamo perfetti insieme! Tre buoni consigli ai nostri lettori per conquistare Laura Albertin È molto facile conquistarmi. Solitamente sono io che conquisto se lui mi piace. Com’è successo con il mio ragazzo che avevo visto in tv. Lui mi è piaciuto subito e mi sono detta. “Vado lì e me lo prendo!”. Un viso carino, la dolcezza, la semplicità, una persona pulita… È questo che mi conquista! Enrico della Coletta Conoscere il turismo responsabile Presso la bottega dell’equo e solidale informazioni della cooperativa Viaggi e Miraggi Dal 28 ottobre è attivo ogni primo e terzo sabato del mese dalle 10 alle 12 presso il negozio equo e solidale “Pace e sviluppo” di Vittorio Veneto, un punto informativo della cooperativa Viaggi e Miraggi sul turismo responsabile. L’iniziativa nasce dalla volontaria Serena Ceschin che, dopo avere fatto l’esperienza di uno stage con la cooperativa, ha voluto mantenere la collaborazione con questa e creare un collegamento tra mercato equo e solidale e turismo responsabile. Questo è una nuova forma di viaggio che presuppone un particolare atteggiamento del turista nei confronti dei luoghi e delle persone che incontra, un viaggiare etico e consapevole che va incontro ai paese di destinazione, alla gente, alla natura con rispetto e disponibilità, un viaggiare che sceglie di non avallare distruzione e sfruttamento, ma si fa portatore di principi universali: equità, sostenibilità e tolleranza. Equità dal punto di vista economico, con la garanzia che i corrispettivi restino ai gestori locali, sostenibilità dal punto di vista ambientale, opponendosi allo scempio delle risorse naturali locali, e tolleranza dal punto di vista sociale, andando incontro all’altra cultura e vedendo la realtà con occhi più aperti. La cooperativa Viaggi e Miraggi (il cui sito è consultabile all’indirizzo www. viaggiemiraggi.org) propone pacchetti di viaggi verso più destinazioni, dall’Italia all’Europa al Sud del mondo, ma tutti organizzati secondo questi valori, già da prima del viaggio (fase in cui si inizia con una riunione per conoscere i compagni, ma anche le particolarità del paese di destinazione) e fino a dopo la sua conclusione (quando i partecipanti si ritrovano per valutare come è andata l’esperienza ma anche per riflettere su che cosa significa turismo responsabile). Nel viaggio, due sono le particolarità principali: anzitutto il non utilizzo dei grandi tour operator tradizionali, bensì di gestori locali (ma è da sfatare l’idea che siano meno confortevoli) tanto per il pernottamento quanto per il trasporto, di modo che le risorse investite rimangano poi nel paese visitato, e a prova di ciò viene fornita la scheda prezzo trasparente, che scompone tutte le voci del pagamento; in secondo luogo le visite, che oltre alle normali mete turistiche comprendono progetti di carattere sociale di vario genere portati avanti dalle comunità locali, e verso uno dei quali i viaggiatori potranno decideranno di devolvere un’offerta (la cosiddetta quota progetto). Per chi sia interessato quindi ad un viaggio diverso ed attento alla realtà che va a visitare l’invito è di rivolgersi al punto informativo oppure scrivere all’email [email protected]. D.F. pag. 6 Passatempo? Giochiamo alla guerra! Con il Soft Air missioni complesse e in notturna, ma per finta Domande sul fenomeno migratorio? Risponderà De Bona! Le problematiche sollevate dal fenomeno migratorio sono oggi più che mai avvertite con apprensione anche da piccole realtà locali come Vittorio Veneto. Nel prossimo numero Jabadabadoo cercherà di capirne le regioni attraverso approfondimenti e grazie all’aiuto dell’assessore alle Politiche dei Flussi Migratori Oscar De Bona. Nel caso abbiate domande o curiosità da sottoporre all’assessore vi invitiamo a partecipare attivamente scrivendoci a info@jabadabadoo. it. Accedendo poi al nostro blog e al nostro sito myspace da www.jabadabadoo.it potrete votare anche voi i nostri nuovi sondaggi a tema. Al prossimo numero allora. Alberto Ferri Forse non a tutti potrà sembrare normale che ci si vesta in tuta mimetica e con un equipaggiamento in stile Rambo per andare a divertirsi con gli amici, ma è da alcuni anni che i war games stanno avendo sempre più successo. Tra questi, in continua ascesa di consensi, vi è anche il soft air. In questo sport gruppi di persone organizzano missioni di guerra simulata e si sfidano a colpi di strategia militare con armi finte ad aria compressa. Surfando nel web, ci siamo imbattuti nel sito del gruppo soft air di Vittorio Veneto (www.darkhawk.it) scoprendo che questo sport esiste sin dagli anni ’80. Alcuni boscaioli, intenti a marcare gli alberi da abbattere, avrebbero iniziato a spararsi palline di vernice colorata e da qui l’idea. Il fenomeno poi si sarebbe ingigantito arrivando fino in Giappone, andando via via evolvendosi fino al soft air come lo intendiamo oggi. Il gioco moderno è molto elaborato, le stesse missioni possono essere davvero complesse e addirittura possono ambientarsi in notturna. Il tutto si svolge in ampi spazi all’aperto ben delimitati dove non è possibile l’accesso al pubblico; si organizzano tornei e partite della durata anche di alcune ore. L’ultima strabiliante evoluzione del soft air è la sua applicazione al team working. Molte aziende infatti per rafforzare l’affiatamento e la sincronia dei gruppi di lavoro si affidano spesso alla capacità di questo sport di “fare gruppo” e ricercare una strategia vincente. Pensare ad una decina di uomini d’affari solitamente incravattati che si vestono in stile “sbarco in Normandia” e si sparano pallini di gomma tra i boschi fa un po’ ridere, ma se funziona… Seppur chi lo pratica ci dice che le regole molto rigide sono mirate a prevenire qualsiasi esaltazione fuorviante, molti sono dubbiosi riguardo ad uno sport così emulativo della guerra. C’è da sperare infatti che questo passatempo venga vissuto come valvola di sfogo e non diventi strumento per alimentare l’aggressività insita nelle persone. Nel primo caso, sarebbe quindi da consigliare a chi scatena guerriglie prive di senso nelle piazze d’Italia o chi usa la violenza nella propria quotidianità: ragazzi sfogatevi, c’è il soft air. [email protected] & V.T. pag. 7 Con Theband.it si ritorna in pista Nuova veste per il sito che raccoglie gruppi musicali locali emergenti Sabato 10 novembre, presso il Centro Servizi Intercomunale “Città di Criciuma” a Vittorio Veneto, l’evento “The Band in Rock 2” ha dato ancora spazio alla musica emergente locale. Una collaborazione dello Spazio Musica e dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Vittorio Veneto Ma c’è dell’altro... In tale occasione è stato presentato il “nuovo sito internet” www.theband.it. Molte le novità che si presentano con la nuova veste. Il portale offre a tutti i gruppi musicali emergenti la possibilità di comporre il proprio spazio web autogestito in modo molto semplice e completamente gratuito. Il sito avrà la forma www.username.theband.it e ogni gruppo avrà un indirizzo e-mail personale: [email protected] I siti dei gruppi sono completi di galleria immagini e video; schede del gruppo e schede personali per ogni singolo musicista, con biografia, foto e contatti; repertorio canzoni e discografia (con copertina e descrizione del disco) e il calendario delle date dei concerti, visibili poi insieme a quelle degli altri gruppi nel portale, con la possibilità di allegare un’immagine del manifesto e visualizzare il logo del concerto nella google map. A disposizione degli utenti anche il guestbook, o libro delle firme, in cui si possono lasciare i propri commenti, e una google map in cui ci sono distribuiti geograficamente tutti i gruppi iscritti. Il pannello di controllo, che i gruppi useranno per modificare il sito, è stato reso il più semplice possibile e ha un’interfaccia utente innovativa. Ogni problema di funzionamento o …eAl Giuditta aprì gli occhi Da Ponte con il Movimento per la Vita Il Movimento per la Vita di Vittorio Veneto ha organizzato per venerdì 7 dicembre, presso il Teatro Lorenzo Da Ponte, la rappresentazione della commedia dialettale di Carlo Lodovici “…e Giuditta aprì gli occhi”. Il ricavato della vendita dei biglietti, il cui prezzo sarà di 10€, verrà interamente devoluto alle attività dei C.A.V. (Centri di Aiuto alla Vita), enti senza scopo di lucro che hanno come fine principale fornire aiuto alle donne alle prese con una gravidanza difficile o indesiderata e il supporto alle giovani madri che non dispongono dei mezzi o delle capacità necessarie a fornire le necessarie cure al figlio. Su tutto il territorio italiano i C.A.V. sono circa 250, e tra questi di particolare interesse per la nostra zona è la Casa Mater Dei. “A Vittorio Veneto - ci dice Francesco Dei Tos, responsabile del gruppo giovani del MpV vittoriese - il Movimento è attivo dagli anni ‘70 ma dal 2003 ha fondato al proprio interno un gruppo giovani che sta crescendo e seguendo un percorso di formazione di tipo scientifico e personale; però il nostro gruppo ha senso se incontriamo realtà diverse dalla nostra, per metterci in ascolto e in dialogo. Noi del gruppo giovani speriamo che in occasione di questa rappresentazione vi sia un’ampia partecipazione di giovani che non appartengano al Movimento, perché vivremo questa esperienza come un’opportunità ideale per potersi incontrare, conoscere, magari anche per passare del tempo bevendo qualcosa assieme dopo la conclusione.” Lo spettacolo inizierà alle 20.30, e sarà possibile acquistare i biglietti direttamente al botteghino, ma per i giovani che fossero interessati Francesco è disponibile a prenotare i posti, basta contattarlo all’indirizzo email [email protected]. Diego Fioretti di uso del sito può essere segnalato con un apposito modulo agli amministratori che provederanno a rispondere personalmente e a risolvere il problema il prima possibile. Tutti i gruppi entreranno a far parte del grande motore di ricerca il quale, attraverso un nome o una parola chiave, permetterà in modo semplice e veloce di trovare il gruppo, una canzone e chi la suona oppure un album. Per informazioni: Centro Servizi Intercomunale Città di Criciuma. Tel. 0438 59910 email: [email protected] Staff Criciuma MOSTRE A VITTORIO VENETO Ion Koman - Bestiario Palazzo Piazzoni Parravicini Serravalle di Vittorio Veneto Fino al 24 Dicembre da mercoledì a venerdì ore 15.00 - 18.30 sabato e domenica ore 9.30 -12.30 e 15.00 - 18.30 Pierluigi Slis Art Cafè Le Maschere Vittorio Veneto - Via Garibaldi Fino al 7 Gennaio 2008 ore 7.00 - 24.00 tutti i giorni escluso il martedì Maria Cammara Un universo al femminile Galleria Parentesi Studia Vittorio Veneto - Via Manin, 120 Fino al 7 Gennaio 2008 dal lunedì al sabato ore 16.00 - 19.00 RisaMori - Roberto Turco Jurgen Stolte Via B. De Marchi, 96 c/o parcheggio “Lidl” - Vittorio Veneto 15 dicembre > 23 dicembre 2007 da Lunedì a Venerdì 18.30 - 20.30 Sabato e Domenica 15.00 - 20.30 pag. 8 Da vederci i sorci (al) Verdi Davvero il Multisala è al capolinea? Pareri diversi si scontrano Il nostro glorioso Cinema Multisala Verdi chiuderà. Pare proprio che sia inevitabile. Che Vittorio Veneto non debba avere più un cinema dispiace certo a tutti, ma non si possono trascurare le ragioni che hanno inevitabilmente portato all’imminente chiusura. La causa più importante è che evidentemente sono più coloro che protestano, rispetto a quelli che al cinema ci vanno per davvero. Non si può mettere in dubbio che se il Multisala Verdi dovesse chiudere sarebbe una perdita culturale notevole per la nostra città ma purtroppo non si può neppure tenere in piedi un’attività che non riesce più ad essere remunerativa e competitiva. Se a Vittorio Veneto la gente al cinema non ci va è un sintomo evidente che il cinema non serve. Se la necessità fosse reale, ci sarebbe anche l’affluenza, almeno a fronte della minaccia della chiusura! Sono state belle le proposte, inviti rivolti a tutta la cittadinanza, di andare al cinema in orari concordati, è stato bello trovarsi lì tutti assieme, ma ci appare chiaro che non sarebbe bastata una serata per far cambiare idea al proprietario, e di tutte le iniziative fatte per richiamare persone e per far tornare interesse per il nostro amato cinema nessuna ha prodotto effetti di lunga durata. In effetti, a fronte delle tante manifestazioni di cogente dolore per questa perdita, pare non vi sia stato un aumento della partecipazione, e richiedere al gestore di operare in perdita pare un’istanza poco realistica, tanto quanto chiedere che le spese siano pagate dal Comune. Arriva perciò un momento in cui ci si deve arrendere ed accettare l’idea che il Verdi debba chiudere. Nulla toglie che in futuro le cose potranno cambiare, e che magari con un formato differente Vittorio si riaffezionerà al fascino del cinema, ma al momento pare che a molti non dispiaccia l’idea di qualche trasferta a Conegliano. O magari di un dvd tra amici. [email protected] die_fi[email protected] **** Se la memoria non m’inganna, il primo film che vidi al cinema Verdi fu il cartone animato Pocahontas. Avevo undici anni. Ciò dimostra che, data la mia giovane età, l’impatto che il Verdi ebbe e ha avuto tutt’ora nel costruire, formare e alimentare la mia passione per il cinema è stato oltremodo essenziale. Anni trascorsi tra quelle quattro sale, che appena aperte erano moderne e all’avanguardia, e che se potessero parlare chissà che facce stravolte, stupite, divertite, tristi, emozionate descriverebbero, e che discussioni animate hanno sentito all’uscita appena riaccese le luci in sala. Eppure la comodità e i servizi offerti di nuovi e più grandi multisala lo hanno insorabilmente affossato, così da qualche anno l’unico cinema di Vittorio Veneto arranca minacciando la chiusura. A questo punto è doveroso chiedersi se sono veri cinefili quelli che preferiscono un altro cinema per la comodità delle poltrone, per i pop corn al formaggio, per la grandezza dello schermo. I veri cinefili sono stuzzicati da ben altro. Ed è prima di tutto a loro che quelli che gestiscono il Verdi dovrebbero pensare. Ottima l’idea di aprire un blog nel sito www.multisalaverdi.it, in cui è possibile dire la propria sulle idee proposte per migliorare gli orari di programmazione o la comunicazione. Non sarebbe male anche utilizzare una delle quattro sale per organizzare rassegne e incontri a tema; seguire i festival cinematografici disseminati lungo lo Stivale e proporre, se possibile, i film presentati in concorso nello stesso periodo, invece che a distanza di settimane o mesi. Giustissimo cavalcare l’onda mediatica che una determinata pellicola possiede, ma allo stesso tempo non lasciare che lo stesso film sbanca-botteghino occupi più di una sala. Sarebbe utile poi farsi più pubblicità: dove sono finite le locandine in giro per la città, quelle che attraggono e incuriosiscono molto più dei semplici ma comunque indispensabili volantini? Promuovere il cinema per arricchire il proprio bagaglio culturale e non solo il portafoglio. È un’ipotesi assurda? Certo il Verdi non è una onlus, ma la questione è un’altra: si può e si deve monetizzare la cultura, imparando a guardare in maniera lungimirante oltre il proprio seminato. C’è bisogno di sentire che dietro la gestione del Verdi c’è la volontà di renderlo vivo e pulsante, ci sono idee costruttive, si lotta per non abbandonare Vittorio Veneto alla sua molle pigrizia. In questo modo non saranno solo i cinefili a sostenerlo, ma anche coloro che al cinema ci vanno per i più disparati motivi: per noia, per i nachos, per pomiciare, per i film di Natale, per vedere la bigliettaia, per festeggiare. Silvia Albrizio pag. 9 The Dust: tenacia e passione Tra un concerto e l’altro la rock band vittoriese lavora al quarto album Nonostante i problemi nel trovare una formazione stabile, i vittoriesi The Dust continuano a diffondere il loro rock dalle sonorità gradevoli e suggestive. A breve il quarto album, che farà da seguito a “In God we trust”, “Golden Horizons” e “Cinema retrò”. Recentemente questi brillanti ragazzi hanno realizzato anche un videoclip per la loro “Sammy and Jenny”, che potete vedere online su www.myspace. com/thedustrock. Parlateci un po’ del gruppo, delle vostre origini, di ciò che state combinando e dei vostri progetti futuri… I The Dust nascono tra il ’96 e il ’97, con Roberto Grillo alla voce, Gianluca Caberlotto alla chitarra e Andrea al basso. Come succede alla maggior parte delle band abbiamo avuto parecchi problemi nel trovare una formazione stabile; ciononostante abbiamo sempre cercato di andare avanti, di creare canzoni nuove, di fare quanti più concerti possibili, e così eccoci arrivati fino ad oggi! Al momento i The Dust sono: Roberto Grillo (voce), Federico Gava (tastiere), Luca Comera (batteria) e Giovanni Antonio Scarabel (basso, new entry del gruppo). Ora come ora ci troviamo in una fase di cambiamento, nel senso che abbiamo deciso di puntare tutto sulla nostra musica, quindi non ci saranno più concerti fatti per l’80% di cover, ma suoneremo principalmente ciò che abbiamo creato. A me piace molto il vostro nome, credo suoni molto bene. L’avete scelto riferendovi a qualche significato particolare? L’abbiamo preso dalla canzone dei Queen, ‘Another one bites the dust’, che ascoltavamo molto negli anni in cui abbiamo cominciato quest’avventura insieme. All’epoca ci piaceva molto il suono, e anche se adesso abbiamo cambiato opinione ormai questo nome fa parte di noi, perciò lo teniamo! Cosa pensate riguardo alla scena musicale locale? Pensiamo che il mondo della musica in generale sia saturo di tribute band che, a nostro parere, tolgono spazio alla creatività di tanti gruppi. Sono infatti in molti quelli che vorrebbero mettersi a scrivere canzoni, ma in questa situazione non possono farlo, visto che se vogliono trovare date devono per forza fare cover, cover e ancora cover! Eppure ci sono tanti gruppi bravi che, in controtendenza, sono riusciti a creare bella musica; queste band, secondo noi, vanno apprezzate, ascoltate e seguite. Speriamo che la mentalità cambi! Ci stuferemo prima o poi di ascoltare Va- sco, Ligabue, U2 e via dicendo, no? Quali sono le vostre influenze musicali? Ogni componente ha influenze diverse, le principali sono Beatles, Queen, Led Zeppelin, Depeche Mode, Jefferson, Chick Corea, e tanti altri! Qual è la caratteristica più importante che secondo voi deve avere una canzone per essere considerata bella,valida? Deve essere ricordata, deve entrare in testa al primo ascolto: è questa la cartina al tornasole di una bella canzone. È importante poi, che abbia una sua personalità, che abbia un senso e che si distingua dalle altre per qualche motivo, anche solo per come è suonata. Se doveste definire la vostra musica con una parola che termine usereste? Forse diremmo “poliedrica”, con molte sfaccettature! Cosa vi preme principalmente esprimere attraverso la vostra musica? Lo stato d’animo del momento in cui viene composta. Nessuno dei nostri pezzi ha dei messaggi forti, sociali o politici, sono più introspettive, parlano di sentimenti o di storielle inventate prese da esperienze di vita. Shadia El Tabch pag. 10 DjVoleteLys: dalle discoteche locali alle radio fare il dj? Non copiate e siate sempre curiosi, soprattutto ascoltate musica Il giovane dj-producer vittoriese Marco Lisei meglio noto come “dj Lys” (in foto a destra), è uno dei più attivi prodduttori nella scena dance europea. Ha lavorato con importanti etichette (oxid, rise records, molto records, sony-uk, baroque... per citarne alcune) ed ha al suo attivo diverse collaborazioni ed altrettanti brani prodotti e pubblicati; tra i vari successi ricordiamo: lys & gigi s “your love”, lys & fain “wanna be free”, lys featuring nic kat “82-86”. Lys iniziò l’attività come dj già a 16 anni, mosse i primi passi in alcune feste private e dopo non molto tempo venne a contatto con i locali della zona, Manhattan, Magis e altri. Ad oggi ha proposto i suoi dischi in diversi club: Mariacci, Club54, Angel, fino a spingersi fuori dei confini nazionali. Ciao Lys, parlaci dei tuoi progetti musicali, quale direzione ha assunto o và assumendo la musica “commerciale” oggi? La “commerciale” come intesa un tempo è cambiata; non essendoci più un riferimento molte etichette non osano più e prendono licenze di brani già confermati in ambito europeo. Ora fortunamente, la “dance” si è fatta un po’ più seria (perlomeno le radio hanno capito che era meglio evitare certa musica.....tarari, comçi comça...). Per quanto riguarda la “mia” musica, la considero electro con riferimenti melodici. Per riuscire a “catalogarla” potremmo definirla house/electro/funky. Ho fatto anche alcuni remix, finiti poi in classifica della BBC1 con Pete Tong e Roger Sanchez. Attualmente ho varie collaborazioni, Alex Fain, Gigi S, Omar B, Dimo, Gianni Coletti e prossimamente usciranno alcuni lavori, lys & hunzed “away”(used & abused, uk) e lys & gigi s “ciao a tutti” (baroque, uk). Qual’è la differenza tra la realtà delle etichette italiane e quelle “europee”? Secondo la mia esperienza cerco di incidere direttamente all’estero, perchè certi brani pur nascendo in Italia, se proposti ad esempio dall’Inghilterra, suscitano più interesse. La differenza fondamentale è che, a mio avviso, un etichetta inglese ha meno problemi ad azzardare, grazie anche al mercato in cui è inserita. Anche tu hai un account myspace, myspace.com/lysdj, cosa ne pensi di quest’immenso mezzo comunicativo? Appunto, é una delle invenzioni più semplici e geniali degli ultimi tempi, è un ottimo strumento per la nascita di collaborazioni tra artisti. Myspace è un incredibile veicolo promozionale, tutti possono contattare tutti... Parliamo dei locali, qual è la realtà at- tuale secondo te? Sai, dai grandi locali si è passati ad un infinità di piccoli disco-bar, sono sempre meno i locali dove proporre una certa musica. Lo stato attuale gioca sempre più a sfavore delle disco, costi sempre più alti di gestione e non meno importante la legge sulla chiusura e la somministrazione di alcoolici. Cosa potrebbe ripopolare l’ambiente delle discoteche? Oggi le disco sono penalizzate dalla legge, premesso che la trovo inutile, se legge dev’essere, trovo giusto che venga applicata alle varie tipologie di locale nella misura adguata; è assurdo che un individuo possa rimanere in un bar a bere fino a notte inoltrata... Parlaci della tua esperienza radiofonica, come sono oggi le radio? La radio mi ha sempre affascinato da quando avevo 16 anni. Per entrare a Radio Luna feci lavori di “volantinaggio” per gli allora proprietari! Curavo un appuntamento di musica “mixata” e qualche volta co-partecipavo ad alcune dirette. Attualmente sono dj guest a radio 105 (1 appuntamento al mese) nel programma “105 in da klubb” in onda il venerdì e il sabato notte. L’esperienza a Radio Luna è stata molto bella e costruttiva, per quanto riguarda la radio locale nel panorama odierno, hanno già detto tutto e benissimo Fulvio Da Ros e&C nell’articolo di Jaba di ottobre. Quali sono i tuoi consigli per i giovani che vorrebbero intraprendere la carriera di producer-dj? Ascoltare tantissima musica, soprattutto del passato (molti successi attuali riprendono vecchie melodie). Non copiare, ma ispirarsi ed essere sempre curiosi ed aggiornati. Poi, quando si fa un brano, rapportarsi ad opere o artisti al top. Non pensiate che basti l’ultimo ritrovato tecnologico per fare la hit, molte volte basta “poco” usato a dovere. Come disse qualcuno... le limitazioni sono un forte stimolo alla creatività... [email protected] pag. 11 Canzoni per strada 2007 Un cd di 15 canzoni. Un modo per coinvolgere i giovani e il loro linguaggio Il Gruppo 26Agosto di Ponte Priula (TV) ha avuto l’idea di raccogliere, tramite un concorso musicale, le canzoni che esprimono le emozioni e i ricordi che eventi tragici come un incidente stradale hanno suggerito alla fantasia e alla creatività dei musicisti. Un modo gradevole ed efficace di coinvolgere i giovani, il loro linguaggio e i diversi modi di esprimersi riguardo un tema oggi giorno di primaria importanza. Un’iniziativa che ha avuto un notevole successo, dal quale è nato il CD audio “Canzoni per strada 2007” che raccoglie i 15 brani finalisti dell’omonimo concorso. La presentazione al pubblico e alla stampa del CD si terrà Venerdì 7 dicembre alle ore 17.00 presso la Sala Marton del Palazzo della Provincia viale Cesare Battisti – Treviso alla presenza del Presidente Leonardo Muraro, e del critico musicale Mauro Furlan (music magazine “Classic-Rock” - Progland Radio Base Popolare Network). Il progetto ha ottenuto il sostegno della amministrazione provinciale trevigiana che lo ha inserito tra i progetti del proprio Ufficio per la Sicurezza Stradale, ed ha avuto l’adesione di numerosi esponenti dei più svariati generi musicali (dal rock alla ballata cantautorale, dal reggae al rap, al metal, al grunge, all’indie pop) non solo trevigiani ma anche di altre regioni italiane: Centrade, Diva, Anti coi Guanti, Downfall Desire, Anterra, The Shadow Line, Aritmia, Bucindamaza, ConTatto, The Oracles, Leche Mas, Gabaergica, Ayaye, Mr. Bizarro & The Highway Experience, Claudio Comuzzi. Il disco non sarà in vendita, ma verrà distribuito gratuitamente durante le iniziative di sensibilizzazione organizzate dall’ufficio provinciale per sicurezza stradale. Malazeta: “Dio era tra noi” Un cd dalle ritmiche ipnotiche e convulse con una chitarra seducente e avvolgente Il progetto musicale Malazeta, in memoria di una ragazza ebrea trucidata dai nazisti, nasce nel 2005 e si sviluppa fino alla realizzazione, nel 2007, del primo disco, un’opera basata sui testi di Primo Levi: “Dio era tra noi” è un lavoro di non comune intensità emotiva che rievoca gli orrori dei campi di concentramento. Una voce teatrale declama le liriche, quasi recitate, che offrono una sequenza di immagini, di ricordi, di crudo realismo, angoscianti quanto basta per rievocare le ombre di un passato tuttora non completamente rimosso dalle coscienze. Musicalmente i Malazeta alternano ritmiche ora ipnotiche ora convulse, con una chitarra tanto tagliente come una lama di coltello, quanto seducente e avvolgente, con sonorità sempre ai confini di una scomoda inquietudine, arricchite da affascinanti dissonanze: in definitiva, un lavoro che si distingue non solo per un non trascurabile impatto sonoro, ma anche per l’originalità compositiva. I dieci titoli di “Dio era tra noi” ci guidano attraverso un percorso di riflessione su un tema “scomodo” ma reale, in maniera semplice ma efficace. Manuel Gentile pag. 12 A Natale i doni più incredibili! Come stupire i tuoi amici con alcune proposte divertenti di ultima generazione… Concerti di Natale Natale è anche tempo di musica e di concerti. Molti appuntamenti: sabato 8 dicembre alle ore 16.00 grande concerto per l’inaugurazione dell’antico organo restaurato a Carpesica di Vittorio Veneto. Mercoledì 19 presso l’Aula Magna del Collegio Dante Alighieri alle ore 20.30 Duo di violino con Mattia Tonon e Michela Dapretto. Giovedi 20 sempre al Collegio Dante Mariagrazia Marcon (Soprano), Daniele Donadello (Organo) e Paolo Carraro (Violoncello); presso la Chiesa Parrocchiale di S.Michele Salsa invece alle ore 20.45 la IV edizione di “Natale d’inCanto” organizzata dal Coro Alpino Col di Lana in favore dell’AIL con il Coro Voci in Valle di Belluno, Schola Cantorum S.Martino di Cornuda e Seventh Heaven Singers di Cordignano. Sabato 22 dicembre 2007 alle ore 20.30 a Carpesica di Vittorio Veneto presso la Chiesa Parrocchiale concerto con il Coro San Daniele, Coro giovani Karpesika, Coro Voci Bianche e solisti. Domenica 23 dicembre 2007 presso il Seminario Vescovile alle ore 14.30 grande Concerto con il Coro Conegliano e Corale Femminile Vittoriese; sempre domenica 23 alle ore 17.00 presso l’Aula Magna del Collegio Dante Coro Karpesika, Coro “Grido di gioia” (San Vendemiano), Michele Piano - pianoforte, Mariagrazia Marcon - soprano, Alessia Tavian - voce e Denise De Martin - voce. Sabato 29 dicembre 2007 a Cozzuolo di Vittorio Veneto presso la Chiesa Parrocchiale alle ore 20.30 concerto con il Coro San Valentino e cori ospiti della serata. Il Mercatino Mercatino delle feste a Conegliano fino al 6 gennaio 2008. Mercatino delle Feste - Idee e Regali per il Natale e l’ Epifania presso Via XX Settembre, Piazza Cima e Gradinata degli Alpini. Il mercatino verrà allestito nelle casette in legno che verranno collocate nei luoghi della manifestazione e sarà suddiviso in varie rassegne con espositori che cambieranno di volta in volta. Addobbi del presepe, mercatino dell’Avvento, dolci di Natale, San Silvestro e Epifania. Orari: diurno. Magliette, cappellini, cioccolatini, braccialetti, panettoni, sciarpe… A Natale ricevi quello che desideri realmente? Nella maggior parte dei casi la risposta è una: assolutamente no! Sotto le feste di fine anno, tra luci e dolcetti, ci ritroviamo immersi tra parenti che ti pongono domande e affermazioni stressanti (del tipo: hai trovato la ragazza/ il ragazzo?; ormai è ora che ti sposi!; Alla tua età saltavo i fossi per lungo!) e doni imbarazzanti che finiranno presto in un cassetto, dimenticati e nemmeno totalmente scartati. Urgesi soluzione! Ecco i migliori regali studiati per il Natale 2007 che faranno urlare di gioia (o quasi!) i tuoi cari! Proposte incredibili! Avete amici fanatici di telefilm polizieschi e de “La signora in giallo”? Niente di meglio di un asciugamano con stampata la sagoma di un cadavere e potranno giocare così a CSI! Siete stufi di essere bombardati dalla nuova tecnologia? Odiate il cellulare e vi manca il vecchio storico telefono? Si può ritornare ad atmosfere vintage senza rinunciare al mobile con un nuovo gadget: una cornetta anni ‘50 per il telefonino! Facile da collegare e che farà sorridere anche Meucci! La tua donna vuole una perla e tu sei un pezzente e non te la puoi permettere? No problem! Regala subito un kit per coltivare da soli una vera perla, con tanto di montatura per creare una collana. Diverse perle e colori disponibili! Questa è le mia preferita! A mio avviso, è una genialata unica! Un piccolo marchingegno che fornisce scuse, con tanto di ambientazione sonora, per chiudere in fretta una telefonata! Basta scocciatori e amanti logorroiche! Nella memoria del “pronte-scuse” ci sono suoni di campanelli, traffico, fattorino di cibo cinese, sirena della polizia, pianto di neonato e incidente stradale… Davvero utile! Avrei voluto inventarlo io! Sei preoccupato dalla piccola criminalità che avanza inesorabile? Valida soluzione che “non fa una piega”! Non è assolutamente educato, ma fantastico: un paio di mutande da uomo dove nascondere soldi e gioielli. Nessuno andrà mai a frugare nella biancheria sporca visto che, avanti e retro, ci sono macchie e strisce… Wonderful! Concludiamo con la moda degli ultimi anni: i tatuaggi! Bisogna sempre soffrire per essere fighi? Non è più vero! Per avere degli stupendi tatuaggi c’è un dono efficace e davvero realistico: delle maniche finte. Potremmo dire una sorta di calze di nylon con stampati di tribali e disegni colorati! E tu cosa regalerai a Natale? Fai l’originale e segui i miei consigli! Buone Feste di cuore a tutti! Enrico Della Coletta pag. 13 Telefilm cult: Superviky! Il robot che tutti vorrebbero in famiglia Prima degli ultratecnologici Transformers, fu il robottino Super Vicky a popolare i piccoli schermi nel lontano 1985 fino al 1989. Il telefilm narra le avventure della famiglia Lawson dopo che il padre Ted, ingegnere elettronico presso la United Robotronics, decide di costruire un robot allo scopo di aiutare la moglie Joan nelle faccende domestiche e di dare al figlio Jamie una nuova sorellina. La piccola Vicky (acronimo di V.I.C.I., Voice Input Child Indenticate) possiede la forza sovrumana di un androide dietro le fattezze di una normale bambina di dieci anni: ha due occhi vispi, capelli scuri raccolti da un nastrino rosso in tinta con il vestito, grembiule bianco e ballerine ai piedi. I dettagli sono ricostruiti alla perfezione, ma non mancano certo i difetti al piccolo cyber. Sono infatti necessarie continue manutenzioni almeno una in ogni puntata in cui si può osservare il pannello di controllo situato sulla schiena della bambina e la presa elettrica inserita sotto l’ascella destra. Il sorriso è un optional che compare solo in rare occasioni, la voce è fredda e inespressiva, ma nonostante ciò l’affetto che i membri della famiglia Lawson provano è sincero e crescente episodio dopo episodio. Sono piuttosto gli invadenti vicini di casa, i Brindle, a insospettirsi sulla vera natura di Vicky, tant’è che provano in tutti i modi a carpire il segreto che nasconde, in un susseguirsi di gag che ben si incastrano con gli equivoci generati dallo stesso robottino, il quale molto spesso sembra agire di testa sua, come comandata da una propria coscienza. La videosigla del telefilm è tipicamente anni ’80: gli attori sorridenti vengono presentati in carrellata, intervallando il tutto con brevi spez- zoni degli episodi più emblematici, mentre la musica spiega brevemente la struttura base della serie (“She is a small wonder… made of plastic… microchips here and there”), durata tra l’altro solamente tre stagioni a causa dei bassi indici di ascolto. In effetti, a parte il ricordo nostalgico e affettuoso che può suscitare, Super Vicky non è certo un telefilm particolarmente significativo per la storia della televisione. Negli ultimi anni però è stato al centro di una mai chiarita leggenda metropolitana, pari a quella che vede Elvis Presley, John Lennon e Marilyn Monroe abitare insieme in una sperduta isola del Pacifico. Girò voce infatti che Billy Corgan, lugubre cantante degli Smashing Pumpkins, fosse in realtà nientepopodimenoche Jerry Suspiran, l’attore che interpretava il giovane Jamie Lawson in Super Vicky (ovviamente prima di cambiare nome). Il fitto passaparola e nessuna smentita ufficiale hanno alimentato il mistero, con la complicità della trasmissione del telefilm in Italia avvenuta durante gli anni di promozione di alcuni singoli del gruppo, tra il 1993 e il 1995. Qual è secondo voi la verità? Dite la vostra rispondendo al sondaggio nel blog di jabadabadoo all’indirizzo: http://jabadabadoo.myblog.it/ A TUTTI I NOSTRI LETTORI AIUTA ANCHE TU JABADABADOO! La redazione è lieta di annunciare che presto Jabadabadoo sbarcherà anche in radio! Nuove frontiere si aprono per lo Jaba staff, che è stato invitato a curare degli spazi radiofonici sul web in qualità di giovane occhio osservatore all’interno della provincia. Si chiamerà “Viviradio” e per partire alla grande ha bisogno di un suo marchio, di un logo efficace, che esprima la personalità del giornale fresco, giovane e piacevole. Proprio a questo punto, cari lettori, entrate in gioco voi! Infatti chi meglio del nostro brillante pubblico può riuscire a creare qualcosa di adatto allo scopo? E allora, se siete dei piccoli Leonardo che non hanno ancora avuto occasione di svelarsi, se siete giovani graffittari che di notte si dilettano a creare opere d’arte sottovalutate sui muri, o se siete semplicemente ragazzi annoiati, che aspettate?! Aiutateci a trovare la nostra e soprattutto vostraidentità grafica, mettetevi all’opera e create il vostro logo! Inviate i bozzetti a “[email protected]”, e il vincitore avrà l’onore, o almeno la soddisfazione, di vedere ciò che ha creato pubblicato sul web e sul nostro giornale! Di seguito trovate tutte le informazioni che vi servono per partecipare… Jabadabadoo conta su di voi! Silvia Albrizio REGOLAMENTO Il regolamento completo sarà disponibile sul sito Internet www.jabadabadoo.it. Il progetto grafico dovrà pervenirci entro e non oltre il 10 Gennaio 2008 mezzo posta elettronica all’indirizzo [email protected]. Il concorso non prevede premi. Inviando il materiale il partecipante cede ogni diritto d’autore a Jabadabadoo. Per materiale cartaceo: c/o Redazione - Via della Chiesa n° 6 31029 Vittorio Veneto (TV) pag. 14 La Celletti Avince gli assoluti di Judo soli 19 anni è la più forte d’Italia Unica atleta “non militare” a salire sul gradino più alto del podio. La sorprendente Marisa Celletti, atleta dell’A. S.d Judo-Aikido Vittorio Veneto, ha da poco conquistato la medaglia d’oro ai campionati assoluti di Judo nella categoria 78kg e si racconta a Jabadabadoo. Hai già vinto molte medaglie a livello giovanile. Cosa si prova però a vincere i campionati assoluti? È bello perché fino a qualche anno fa vedevo la nazionale maggiore come qualcosa di inarrivabile. Solo il giorno prima, quando un mio amico li ha vinti, mi dicevo: “mamma mia, chi sa cosa si prova”. Poi il giorno dopo sali sul gradino più alto e non te ne rendi nemmeno conto. Ti dici “no non ero io” Oltretutto eri di poco fuori peso. Potevi dunque competere con atlete più pesanti di te fino a 8 kg. Sì, nel Judo siamo divisi per categorie di peso ed io non sono stata nella mia per poco, quindi ho dovuto combattere con le ragazze più pesanti. La fortuna è che sono anche più lente, ed in linea di massima la 78kg è una categoria meno tecnica. Potevo sfruttare per cui la velocità in quanto, anche se le sentivo più forti, la tecnica nel Judo rimane la cosa più importante. C’è qualcuno con cui senti di dover condividere i tuoi traguardi? Senza dubbio la mia famiglia, mio papà in particolare che mi segue ovunque. A livello sportivo con il maestro Vascellari che mi ha dato la passione per questo sport, il maestro Posocco con cui ho maturato un’impostazione da gara e mi ha seguito per molti anni a livello agonistico. Il mio maestro polacco di Torino che mi ha aperto un mondo sulla tecnica e Raffaele Toniolo, il mio maestro di Trieste, per il sostegno psicologico, qualcosa che mi mancava molto. Hai girato un po’ l’Italia… Sì, ho fatto 12 anni di Judo a Vittorio Veneto. Poi pensando di aver bisogno di una svolta tecnica sono andata a Torino dove c’era questo maestro polacco, plurimedagliato olimpionico. Poi sono andata a Trieste perché avevo troppa nostalgia di casa ed erano ritmi esagerati che non mi avrebbero permesso di fare l’università. In quali altri posti ti ha permesso di andare il Judo? In tutta Italia. Poi Austria, Francia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Olanda, Svizzera, Azerbaijan… Un’atleta di Judo del tuo livello si può mantenere con lo sport? Dovresti essere con un gruppo sportivo. Il problema però è che dovresti seguire determinati orari di allenamento che non ti permetterebbero di fare l’università. Solo che una volta finita la carriera agonistica…Dipende un po’ dagli obbiettivi di vita che hai. Se però cerchi altri sbocchi per il futuro, e a me piacerebbe fare medicina o fisioterapia, di solo Judo non ti mantieni. Ti danno giusto qualcosa per i ritiri con la nazionale e in qualche gara se vinci…troppo poco. Una curiosità: quante ossa ti sei rotta facendo Judo? Naso, gomito, mano, piede, ginocchio…Forse non mi sono rotta l’anca. (ride) Che sacrifici è necessario fare per arrivare a questi traguardi? Prima di tutto il cibo. Poi io non esco la sera. Da quando vado all’università la sera sono uscita due volte e mezza. Arrivi stanco da allenamento, non hai tempo o non hai voglia. Il sabato non puoi perché il giorno dopo ci sono le gare. Anche se esci non puoi bere o mangiare perché devi seguire una determinata dieta. Da quest’anno studio e mi alleno a Trieste. Ora faccio un solo all’allenamento al giorno ma fino all’anno scorso ero a Torino: passavo il pomeriggio e la sera in palestra, tornavo a casa alle 11 di sera e dovevo studiare per la maturità facendo sempre le due di notte. Se quest’anno il fine settimana non ho gare mi riposo. Fino all’anno scorso stavo in palestra. Che cosa invece ti ha dato il Judo? Tante soddisfazioni, tante esperienze. L’aver girato un sacco di paesi. I tanti ritiri e gli stage sono poi sempre belle esperienze. Tante amicizie, sono proprio contenta. Sacrifici ripagati. Ne è valsa la pena? Sì, ne è valsa la pena. [email protected] pag. 15 IL FILM > Quel treno per Yuma Un film di James Mangold. Con Russell Crowe, Christian Bale, Peter Fonda, Gretchen Mol, Ben Foster, Dallas Roberts, Alan Tudyk, Vinessa Shaw, Logan Lerman, Kevin Durand, Luce Rains. Usa, 2007 Dan ( Christian Bale) è un ranchero del Wyoming che sta per perdere tutto, Wade ( Russell Crowe) è un rapinatore alla Billy the Kid, il west è il solito vecchio west con gli indiani e i cacciatori di taglie , la ferrovia che avanza, e i tramonti che si allungano sul deserto. Riuscirà il nostro eroe, povero invalido di guerra, a riportare lo spietato, e piacione, fuorilegge al treno per Yuma delle tre dieci? La risposta è scontata, come del resto il film, e il colpo di scena finale appiccicato alla bene e meglio non risolve un plot debole e zoppicante. Russell Crowe (Il Gladiatore, Insider – dietro la verità, Cinderella Man), è più gigione che mai, Bale (American Psycho, Batman begins, The Prestige) conferma di essere il miglior attore in circolazione, la regia sgangherata di James Mangold, dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il western è morto e sepolto, e dopo gli spietati, capolavoro formale di un ispirato Clint Eastwood, ogni variazione sul genere. aggiunge solo nuove note stonate. E non parliamo poi del pesante prolisso pomposo, pieno di luoghi comuni frasi fatte e manierismi a go go, film originale di Delmer Daves. I bei vecchi tempi di John Ford, Howard Hawks, Sam Peckinpah, (è un nome indiano?), per non parlare del leggendario Sergio Leone, sono molto molto molto lontani, e il remake di un film senza pretese che era già superato quand’è uscito, nel lontano ’56, non è la soluzione giusta. Alla fine non ci resta che vedere rivedere e rivedere ancora quelle opere che hanno fatto grande il western nella storia del cinema. Massimo Siardi IL LIBRO > Il Professionista di John Grisham Cari Amici, eccoci con l’appuntamento riservato alle novità letterarie. È uscito il nuovo libro di John Grisham, che ci regala uno splendido romanzo sullo sport, l’amicizia e le occasioni con cui la vita, a volte torna a sorprenderci. Il protagonista, Rick, è un giocatore di football americano che non ha mai saputo trovare la spinta necessaria per diventare un grande giocatore. Dopo una disavventura in campo, viene licenziato dalla sua squadra. Il football però è l’unico scopo della sua vita e dopo una disperata ricerca riesce ad entrare in una squadra italiana. L’integrazione in un nuovo paese nonostante le difficoltà, gli offrirà anche nuovi amici, un amore e la riscoperta della genuina passione del gioco: forse per la prima volta, sarà un vero giocatore. Cartolibreria Terrasan IL CD > EAGLES: Long Road Out Of Eden Mentre grossi nomi della scena musicale internazionale (fra gli altri Bob Dylan, Eric Clapton e Rolling Stones) scelgono il periodo prenatalizio per presentare raccolte dei loro passati successi, gli Eagles tornano con un nuovo doppio cd comprendente ben venti nuove canzoni. “Long Road Out Of Eden” arriva a parecchio tempo di distanza dal precedente album in studio degli Eagles, “The Long Run”, che risale addirittura al 1979! La buona qualità degli arrangiamenti valorizza uno stile compositivo unico, i cui tratti salienti sono i geniali spunti melodici e le inconfondibili armonie vocali. Il country rock che da sempre caratterizza le produzioni del gruppo si esprime al meglio in brani come “How Long” (scelta come singolo di lancio del nuovo lavoro) e “No More Cloudy Days”, e al solito gli Eagles mostrano una particolare predilizione per le ballate, come in “Waiting In The Weeds” e in “It’s Our World Now”. Musica gradevole, scorrevole e di facile ascolto, dalle sonorità sempre molto curate. Sono lontani i tempi di “Desperado” e di “Hotel California”, e anche i gusti del pubblico si sono evoluti, ma senza dubbio gli Eagles confermano ancora oggi un ruolo artistico di primo piano, rielaborando con indiscutibile classe schemi già collaudati ma sempre affascinanti, regalando ancora una volta piacevoli emozioni. Manuel Gentile pag. 16 Non c’è mai niente da fare… Eventi e appuntamenti nel mese di Dicembre DICEMBRE > CONCERTI Venerdì 7 dicembre 07 ANVERSA > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV) F. COLLODEL & S. MAROELLI > Bar Mozart Bocca di S. Sabato 8 dicembre 07 MADAGASCAR 3° LIVE FOR LIFE | Coro Alpino Col Di Lana, Assenzio, Silvia on the Waves, Anversa, Acrobat, Marian Trapassi, Pier Cortese, Delirium, Le Orme, Gianluca Mosole Trio, Radiofiera, Giorgio Barbarotta Band, Seven, Modalità Provvisoria > Sonny Boy di San Vendemiano (TV) (dalle 16.00) THE EGGMEN > La Baita di San Vendemiano (TV) Mercoledì 12 dicembre 07 DENISE > La Baita di San Vendemiano (TV) Venerdì 14 dicembre 07 ELECTRIK SHEEP > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV) DOGS IN A FLAT > La Baita di San Vendemiano (TV) AQSTìCK > Zanzibar di Giussaro di Portogruaro (VE) CEOTTO, CESSELLI & BERNA > La Checchina di Vitt. V.to Sabato 15 dicembre 07 RABOSO BIG BAND > Sonny Boy di San Vendemiano (TV) INVIO > La Baita di San Vendemiano (TV) Mercoledì 19 dicembre 07 COLLODEL & MAROELLI > La Baita di San Vendemiano Bar Duomo Musica dal vivo tutti i venerdì sera dalle ore 21.00 alle 24.00 Spritz Hour con dj set tutti i sabati dalle ore 18.00 alle 20.00 Prossimi appuntamenti live: Ven 07 Dic > ANVERSA | Ven 14 Dic > ELECTRIK SHEEP | Ven 21 Dic > THE DIGGER Ven 28 Dic > LOOT | Ven 05 Gen > RIVERSONIC Ven 11 Gen > THE NAVE ________________ Piazza Giovanni Paolo I°, 27 Vittorio Veneto ( TV ) Giorno di chiusura: lunedì Orario: 07.00 - 24.00 - Venerdì e Sabato: 07.00 - 01.00 Specialità: snacks, panini, bruschette, tramezzini, cicheteria assortita, birra alla spina, long drinks, hot drinks, vini locali selezionati Spritz time dalle ore 18.00 - SKY TV per le tue dirette sportive! www.barduomo.it Giovedì 20 dicembre 07 AQSTìCK > White Harp Pub di Pordenone (PN) Venerdì 21 dicembre 07 THE DIGGER > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV) BANK ROBBER MEN > La Baita di San Vendemiano (TV) Sabato 22 dicembre 07 AQSTìCK > Al solito posto di S. Martino di Campagna Aviano Giovedì 27 dicembre 07 AQSTìCK > No Juke-box covers di Bus de Colvera Venerdì 28 dicembre 07 LOOT > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV) AQSTìCK > Al Cantinon di Fossalta di Portogruaro (VE) ELECTRIK SHEEP > La Baita di San Vendemiano (TV) F. COLLODEL & S. MAROELLI > Il Bacaro di Tovena (TV) Domenica 30 Dicembre 07 AQSTìCK > Fire club di Gorgo al Monticano (TV) Venerdì 4 gennaio 08 RIVERSONIC > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV) Venerdì 11 gennaio 08 THE NAVE > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV) F. COLLODEL & S. MAROELLI > Boschera di Fregona (TV) Segnalaci un concerto a [email protected] Iscritto al numero 14 del Registro Stampa del Tribunale di Treviso il 14.05.2005 Periodico Patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Vittorio Veneto Direttore responsabile: Fulvio Fioretti Editore: Karpesika Redazione: via della Chiesa, 6 - 31029 Vittorio Veneto TV Collaboratori: Enrico Della Coletta, Andrea Maroelli, Alberto Ferri, Shadia El-Tabch, Andrea Condotta, Staff Criciuma, Valentina Torre, Annalisa Botteon, Silvia Albrizio, Massimo Siardi, Federico Campodall’Orto, Manuel Gentile, Diego Fioretti, Marco Da Ronch, Andrea Carminati, Alberto Ceschin. Progetto grafico: Enrico Della Coletta, Andrea Maroelli Informazioni: Cell. 349/2454291 [email protected] - www.jabadabadoo.it www.myspace.com/jabadabadoomensile - jabadabadoo.myblog.it www.myspace.com/rapido2007