chi è nico vascellari? - jabadabadoo

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chi è nico vascellari? - jabadabadoo
Foto di Ale Zuek Simonetti
Mensile gratuito di attualità, informazione e curiosità - Anno III - dicembre 2007 n. 9 - N 29
CHI È NICO VASCELLARI?
Conto
MarcaGiovani
18·26
Il conto innovativo
che offre svariate
opportunità
per soddisfare
le tue esigenze in modo
semplice e veloce.
Le condizioni contrattuali sono riportate nei «Fogli Informativi» a disposizione del pubblico presso le Filiali della Banca. Il presente documento è da considerarsi esclusivamente un messaggio pubblicitario con finalità promozionali.
la banca x i giovani
www.bancadellamarca.it
L’artista vittoriese ha conquistato la 52a Biennale Venezia
pag. 2
Nico Vascellari, Cuckoo (vestizione), 2006 - courtesy Monitor - ph: Ale Zuek Simonetti
Botta e risposta
Il tuo più grande rimpianto?
Qualche flirt
Più grande soddisfazione?
Qualche flirt
Cosa non rifaresti?
Beh, qualche flirt…
Quali sono i tuoi artisti preferiti?
Al momento Cameroon Jamie, Sunn O))),
Herzog e Pasolini e i fenomenali Magic Voice
e Spitty Cash.
Quelli che detesti?
I 15 minuti di fama che Warhol auspicava
stanno abbracciando molte persone. Il
fenomeno è interessante, loro no.
Ultimo cd comprato?
Di solito compro vinili. Comunque l”ultimo
cd è stato Hilter “sexfilms”. Il vinile invece è
“Burzum 6 picture discs box set”, cassetta
Atrax Morgue “In search of death”.
Ultimo concerto visto?
Stephen O’Malley all’interno della mia ultima
installazzione alla Biennale di Venezia
Ultimo film visto?
Che vergogna… Beowulf con gli occhiali 3D
Ultima mostra a cui hai partecipato?
Una personale senza titolo al Museo MAN
di Nuoro.
La tua ultima opera?
Revenge e Untitled, l’ultimissima
Domanda antipatica: quanto costano le
tue opere?
A partire da 2mila per il lavori su carta fino
a 130mila per un’installazione come quella
presentata alla Biennale.
Nico
Vascellari...
“L’ispirazione? Di solito trovo dove non cerco”
Chi è per te Nico Vascellari?
Direi la persona con cui, volente o nolente, convivo 24 ore al giorno ora e
sempre probabilmente non nei secoli
dei secoli ma, comunque sia, amen.
Se dovessi “presentarti” allora senza
descrizioni solo scegliendo un libro,
un film, un disco e una tua opera.
Dove cadrebbe la tua scelta?
Oggi, in questo preciso istante, “Unknown Pleasure” dei Joy Division
come disco, come film “Fitzcarraldo”
di Herzog e come libro un album di
figurine. Come opera scelgo “Revenge” dalla appena mostra conclusa
Biennale.
Ti è mai capitato di non riconoscerti
in qualcosa che avevi fatto?
No. Piuttosto mi capita di pensare
che avrei potuto fare qualcosa diversamente e a volte, infatti, ritorno sulle
mie opere ritoccandole. Non credo sia
possibile fare qualcosa che personale
non sia.
Da dove trai la tua ispirazione? È
testa, razionalità o cuore, puro istinto?
Entrambe le cose. Sono fatto sia di
viscere che di cervello e la cosa non
mi dispiace. Le fonti sono molteplici comunque. Dalla natura a youtube, passando attraverso il silenzio e i
concerti, le processioni e i viaggi… di
solito trovo dove non cerco.
Artisti si nasce o si diventa? È una
scelta? O è un processo al quale si è
chiamati e non ci si può sottrarre?
È una scelta nel momento in cui con
determinazione decidi di seguire un
istinto, una necessità. Per me non poteva essere diversamente. Dopo asilo,
elementari, medie e liceo conditi da
corsi sportivi, scout ne avevo abbastanza di orari e modi stabiliti per me
da altri.
Quindi per arrivare ad un certo tipo
di successo cosa bisogna fare, quali
sono le persone che ti possono aiutare?
Successo è una parola che uso con
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parsimonia nei miei confronti. Non
per modestia quanto piuttosto per
ambizione. Non esistono regole o
consiglio, io per lo meno non ne sono
a conoscenza.
Esiste invece la regola “trovarsi al
posto giusto al momento giusto”?
Per te quali sono stati il tuo momento
e il tuo posto giusto?
Certamente. Credo che il momento
giusto sia stato quando ho realizzato
che non volevo fare un lavoro alle
dipendenze di qualcuno. Questa consapevolezza mi ha portato a annullare
un buon contratto di lavoro ed allontanarmi dall’Italia.
A proposito di posti geografici, dove
vivi ora?
Ora vivo tra Vittorio Veneto e New
York.
Sei partito da Vittorio Veneto e comunque non l’hai abbandonata del
tutto. Che rapporto hai con la tua città? È potuta essere fonte di ispirazione o è sempre vero che la provincia
“sta stretta” e bisogna emigrare?
Vittorio Veneto è perfetta per la concentrazione non essendoci nulla che
mi interessa particolarmente qui.
E questo non è penalizzante a livello
di stimoli?
La noia è stimolante. Attualmente
sto poi riscoprendo alcuni aspetti
del folklore locale che mi interessano
molto. La natura poi è fondamentale per me. Credo che di aver sentito
l’esigenza di creare qualcosa proprio
per il fatto che qui non trovassi nulla
a cui mi sentivo vicino. La mancanza
di stimoli deve essere uno stimolo.
Il tuo lavoro si snoda attraverso forme artistiche differenti, il video, la
fotografia… la musica. Ho letto che il
tuo viaggio è iniziato proprio con la
Alimentari
di Camelin Silvia
Via G. Gardino - Carpesica
31029 Vittorio Veneto (TV)
musica, con il gruppo “With Love”.
Non sembra che ci sia uno stacco
tra le varie tue esperienze ed infatti a
volte hai coinvolto il tuo gruppo nelle
tue performances. Che effetto fa questo sul tuo pubblico?
È una domanda da porre al pubblico.
Io ambisco al disagio. Mio e di chi con
me si trova a condividere un evento.
Entrando nel merito degli spettacoli,
molto particolari sono i costumi di
scena. Sono tue creazioni?
Preferisco parlarne in termini di performance o eventi. Comunque sia,
gli abiti sono essenziali. Sempre. I
vestiti creano identità e suggeriscono caratterialità. Quelli che indosso
nelle performance sono solitamente
disegnati così che possano influire
sui movimenti. Per esempio in una
performance concepita per un museo
finlandese indossavo un vestito da
scimmia dotato di una grossa, lunga
e pesante coda che ogni volta che mi
alzavo in piedi faceva scendere il cappuccio sugli occhi. In questo modo,
per vedere, dovevo stare accucciato
come una scimmia.
La cosa che personalmente mi ha
molto colpito è il coinvolgimento della tua famiglia nelle tue opere. Che
ruolo ha e ha avuto la tua famiglia?
Ho trascinato la mia famiglia in scena solamente nel progetto “Nico &
The Vascellaris”. Da un punto di vista meno metaforico sono comunque
molto grato ad ognuno di loro per il
sostegno con cui mi hanno sempre
sostenuto.
Ultima domanda. Come vedi la realtà
giovanile di Vittorio Veneto?
Parlare di realtà giovanile mi fa quasi sentire come un giovane parrocco
e Dio solo sa quanto io detesti l’idea
di omelia. Detto questo trovo sinceramente molto positivo il fatto che il
torpore cittadino abbia raggiunto i livelli massimi consentiti. Molti stanno
reagendo proponendo iniziative che,
per quanto lontane dai miei interessi,
sono sicuramente segnali importanti.
Forse i tempi non sono ancora maturi per chiedere alla città un sostegno,
ma per esigere di non essere ostacolati
sicuramente sì.
Valentina Torre
NICO VASCELLARI
Nato a Vittorio Veneto (TV), 1976. Vive e
lavora tra Vittorio Veneto e New York
Mostre Personali
2007
- Untitled, curated by M.R. Sossai, Museo
Man, Nuoro
- Revenge, curated by P. Colombo and M.
Pignatti, 52a Biennale di Venezia, Venezia
- Premio New York, Italian Accademy at
Columbia University, New York
Untitled, Gallery ArratiaBeer, Berlin
2006
- Cuckoo, curated by M. Farronato,
Viafarini, Milano
- Death Blood War, curated by A. Gregoric,
Skuc, Lubljiana Io Ballo Da Solo, Galleria
Monitor, Roma
2005
- A Great Circle #5, curated by A.Lissoni,
Spazio Lima, Milano
2003
- Glitter Secondario, curated by A. van
Roosmalen, Tent, Rotterdam Buio Primario, Galleria Biagiotti, Firenze
2002
- Se Fossi Un Cavallo Da Corso Mi Avrebbero Già Ammazzato, Fabrica, Bologna
- Favole Favole Favole, Studio Camuffo,
Venezia
- I Don’t Give A Fuck, Morgen, Rotterdam
Premi
2008
- Rome Prize 2007-2008, Roma
2007
- Premio della Giovane Arte Italiana 20062007, DARC, Roma
2006
- Premio New York, Ministero degli Esteri e
Columbia University, New York
- Premio Speciale-Premio Razzano,
Benevento
2005
- Premio Internazionale Della Performance, Dro
2004
- Premio Guercino-Premio Iceberg,
Bologna
- Artist in residence presso MGLC,
Lubljiana
2000/2002
- Artist in residence presso Fabrica,
Treviso
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UnaLauraMiss
Padania
con
i
piedi
per
terra!
Albertin: “Ho capito che quello che mi fa star bene è tutt’altro…”
Laura Albertin, padovana doc e bellezza vera, è stata la vincitrice di Miss
Padania 2005. Il concorso l’ha portata
al reality di successo di Italia 1 “Pupe e
Secchioni” dove ha conosciuto il grande amore. La abbiamo incontrata con
il fidanzato Giuseppe Congedo…
Nel 2005 hai vinto il titolo di Miss Padania: cosa ha rappresentato per te
questa esperienza? Nel mondo dei
concorsi di bellezza c’è dietro molta
rivalità tra le concorrenti o si può anche instaurare un’amicizia?
Il concorso “Miss Padania” è stato
importante perché ero molto timida
e mi ha formato a livello caratteriale.
In questo ambiente c’è davvero molta
rivalità. Io non sono proprio quel tipo
di ragazza che sgomita per arrivare ed
è stato importante, per me, scoprire
anche questo… Capire che nella vita
non è tutto facile e bisogna tirare fuori
la grinta! Grazie al concorso è arrivato poi il programma televisivo “Pupe
e secchioni” e ho conosciuto così il
mio attuale fidanzato, Giuseppe (uno
dei secchioni). È una cosa seria e ci
crediamo. Infatti, abbiamo cercato di
tenere questa nostra storia lontana dai
riflettori.
“Pupe e Secchioni” è un’esperienza
che ti ha aperto le porte delle spettacolo e ti ha dato visibilità. Non credi
che questo programma svaluti la figura femminile? E’ solo un programma
costruito?
Quando mi hanno chiamato per partecipare al reality, non volevo partecipare al casting ma poi ci sono andata.
Quando ho capito di cosa si trattava,
visto che sono entrata nel programma in un secondo momento, mi sono
detta: “Mamma mia, che figura vado a
fare!?”. Ma poi ho pensato che la gente
da casa avrebbe capito che si cercava
di raccontare due estremi…Volevano
mostrare due mondi opposti e non la
ragazza bella ma stupida e il ragazzo
intelligente ma poco carino. Nel programma alcune ragazze erano “terra
terra” altre non così stupide, ma capivi
cosa al pubblico piaceva e quindi “te
la giocavi”. Poi c’erano gli autori che
ci incitavano ad assumere determinati
comportamenti…
Avete partecipato al programma “Buona Domenica”, un contenitore televisivo molto contestato. C’è chi lo definisce trash e di cattivo gusto…
Abbiamo deciso noi, ad un certo punto, di abbandonare il cast perché come
programma era diventato davvero pesante. Sminuiva tantissimo. Facevamo
il pubblico praticamente. A volte non
è solo importante andare lì e guadagnare. Pensa che nel gioco del surf, se
volevo partecipare, dovevo indossare
minigonna o pantaloncini corti… Poi
guardiamo il cast: sostanza zero e apparenza tutto!
Puoi svelarci i tuoi progetti per il futuro? Credi che un esperienza come
Miss Padania possa essere un bel
trampolino di lancio per una ragazza
che sogna?
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Se me lo avessi chiesto anni fa, ti avrei
riposto di sì… Forse adesso non ci
credo più nemmeno io. Bisogna avere
davvero i piedi per terra per poter “arrivare”. L’ambiente dello spettacolo è
pieno di rivalità e vivi l’occasione come
tale. Non ho prossimi progetti nel futuro perché ho capito che la vera vita è
altro... Durante il programma di Italia
1 ho ricevuto delle proposte, ma poi ho
perso l’interesse. Può essere bello sino a
vent’anni quando non pensi ancora ad
un futuro. Ho capito che quello che mi
fa star bene è tutt’altro.
Molte persone al giorno d’oggi ritiengono che per poter lavorare nel mondo dello spettacolo bisogna sempre
trovare un compromesso. Come commenti questa affermazione?
Questa affermazione è un po’ pesante,
ma c’è un fondo di verità. Ci vuole
sempre tanta fortuna. Puoi avere tutte
le carte in regola ma, per certi versi, se
non hai le conoscenze, non ci arrivi.
Infatti è per quello che ho voluto fermarmi prima perché è un mondo che
non fa per me. Poi c’è anche l’eccezione; c’è chi va avanti perché è bravo, con
tanta gavetta e io ci credo ancora. Ma è
difficile. Va sempre più avanti di te chi
prende le strade più semplici… Il problema è che c’è tanta gente che vuole
arrivare alla notorietà e, per far questo,
è disposta a tutto.
Domanda simpatica da i nostri amici
di internet: condividi l’opinione della
Padania libera? Ti fidanzeresti mai
con uno del sud?
Ho partecipato a Miss Padania come
concorso di bellezza. Non ho un’opinione in merito. Giuseppe è pugliese…
E qui ti ho risposto! La cosa che ci ha
unito è che entrambi siamo semplici e
abbiamo partecipato ad un programma
solo per gioco, senza sperare di arrivare
chissà dove. Ci piacerebbe partecipare
ad un nuovo reality a coppie: siamo
perfetti insieme!
Tre buoni consigli ai nostri lettori per
conquistare Laura Albertin
È molto facile conquistarmi. Solitamente sono io che conquisto se lui
mi piace. Com’è successo con il mio
ragazzo che avevo visto in tv. Lui mi è
piaciuto subito e mi sono detta. “Vado
lì e me lo prendo!”. Un viso carino, la
dolcezza, la semplicità, una persona
pulita… È questo che mi conquista!
Enrico della Coletta
Conoscere il turismo responsabile
Presso la bottega dell’equo e solidale informazioni della cooperativa Viaggi e Miraggi
Dal 28 ottobre è attivo ogni primo
e terzo sabato del mese dalle 10 alle
12 presso il negozio equo e solidale
“Pace e sviluppo” di Vittorio Veneto,
un punto informativo della cooperativa Viaggi e Miraggi sul turismo
responsabile. L’iniziativa nasce dalla
volontaria Serena Ceschin che, dopo
avere fatto l’esperienza di uno stage
con la cooperativa, ha voluto mantenere la collaborazione con questa e
creare un collegamento tra mercato
equo e solidale e turismo responsabile.
Questo è una nuova forma di viaggio
che presuppone un particolare atteggiamento del turista nei confronti dei
luoghi e delle persone che incontra,
un viaggiare etico e consapevole che va
incontro ai paese di destinazione, alla
gente, alla natura con rispetto e disponibilità, un viaggiare che sceglie di non
avallare distruzione e sfruttamento, ma
si fa portatore di principi universali:
equità, sostenibilità e tolleranza. Equità dal punto di vista economico, con
la garanzia che i corrispettivi restino ai
gestori locali, sostenibilità dal punto
di vista ambientale, opponendosi allo
scempio delle risorse naturali locali, e
tolleranza dal punto di vista sociale,
andando incontro all’altra cultura e vedendo la realtà con occhi più aperti.
La cooperativa Viaggi e Miraggi (il cui
sito è consultabile all’indirizzo www.
viaggiemiraggi.org) propone pacchetti
di viaggi verso più destinazioni, dall’Italia all’Europa al Sud del mondo,
ma tutti organizzati secondo questi
valori, già da prima del viaggio (fase in
cui si inizia con una riunione per conoscere i compagni, ma anche le particolarità del paese di destinazione) e fino a
dopo la sua conclusione (quando i partecipanti si ritrovano per valutare come
è andata l’esperienza ma anche per
riflettere su che cosa significa turismo
responsabile). Nel viaggio, due sono
le particolarità principali: anzitutto il
non utilizzo dei grandi tour operator
tradizionali, bensì di gestori locali (ma
è da sfatare l’idea che siano meno confortevoli) tanto per il pernottamento
quanto per il trasporto, di modo che le
risorse investite rimangano poi nel paese visitato, e a prova di ciò viene fornita la scheda prezzo trasparente, che
scompone tutte le voci del pagamento;
in secondo luogo le visite, che oltre alle
normali mete turistiche comprendono
progetti di carattere sociale di vario
genere portati avanti dalle comunità
locali, e verso uno dei quali i viaggiatori potranno decideranno di devolvere
un’offerta (la cosiddetta quota progetto). Per chi sia interessato quindi ad un
viaggio diverso ed attento alla realtà
che va a visitare l’invito è di rivolgersi
al punto informativo oppure scrivere
all’email [email protected]. D.F.
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Passatempo?
Giochiamo alla guerra!
Con il Soft Air missioni complesse e in notturna, ma per finta
Domande sul
fenomeno migratorio?
Risponderà
De Bona!
Le problematiche sollevate dal fenomeno migratorio sono oggi più che
mai avvertite con apprensione anche
da piccole realtà locali come Vittorio
Veneto. Nel prossimo numero Jabadabadoo cercherà di capirne le
regioni attraverso approfondimenti e
grazie all’aiuto dell’assessore alle Politiche dei Flussi Migratori Oscar De
Bona. Nel caso abbiate domande o
curiosità da sottoporre all’assessore
vi invitiamo a partecipare attivamente scrivendoci a info@jabadabadoo.
it. Accedendo poi al nostro blog e al
nostro sito myspace da www.jabadabadoo.it potrete votare anche voi
i nostri nuovi sondaggi a tema. Al
prossimo numero allora.
Alberto Ferri
Forse non a tutti potrà sembrare normale che ci si vesta in tuta mimetica
e con un equipaggiamento in stile
Rambo per andare a divertirsi con
gli amici, ma è da alcuni anni che i
war games stanno avendo sempre
più successo. Tra questi, in continua
ascesa di consensi, vi è anche il soft air.
In questo sport gruppi di persone organizzano missioni di guerra simulata e si
sfidano a colpi di strategia militare con
armi finte ad aria compressa. Surfando nel web, ci siamo imbattuti nel sito
del gruppo soft air di Vittorio Veneto
(www.darkhawk.it) scoprendo che
questo sport esiste sin dagli anni ’80.
Alcuni boscaioli, intenti a marcare gli
alberi da abbattere, avrebbero iniziato a
spararsi palline di vernice colorata e da
qui l’idea. Il fenomeno poi si sarebbe
ingigantito arrivando fino in Giappone, andando via via evolvendosi fino
al soft air come lo intendiamo oggi. Il
gioco moderno è molto elaborato, le
stesse missioni possono essere davvero
complesse e addirittura possono ambientarsi in notturna. Il tutto si svolge
in ampi spazi all’aperto ben delimitati
dove non è possibile l’accesso al pubblico; si organizzano tornei e partite
della durata anche di alcune ore.
L’ultima strabiliante evoluzione del
soft air è la sua applicazione al team
working. Molte aziende infatti per rafforzare l’affiatamento e la sincronia dei
gruppi di lavoro si affidano spesso alla
capacità di questo sport di “fare gruppo” e ricercare una strategia vincente.
Pensare ad una decina di uomini d’affari solitamente incravattati che si vestono in stile “sbarco in Normandia” e
si sparano pallini di gomma tra i boschi
fa un po’ ridere, ma se funziona…
Seppur chi lo pratica ci dice che le
regole molto rigide sono mirate a prevenire qualsiasi esaltazione fuorviante,
molti sono dubbiosi riguardo ad uno
sport così emulativo della guerra. C’è
da sperare infatti che questo passatempo venga vissuto come valvola di sfogo
e non diventi strumento per alimentare
l’aggressività insita nelle persone. Nel
primo caso, sarebbe quindi da consigliare a chi scatena guerriglie prive di
senso nelle piazze d’Italia o chi usa la
violenza nella propria quotidianità: ragazzi sfogatevi, c’è il soft air.
[email protected] & V.T.
pag. 7
Con
Theband.it si ritorna in pista
Nuova veste per il sito che raccoglie gruppi musicali locali emergenti
Sabato 10 novembre, presso il Centro Servizi Intercomunale “Città di
Criciuma” a Vittorio Veneto, l’evento “The Band in Rock 2” ha dato
ancora spazio alla musica emergente locale. Una collaborazione dello
Spazio Musica e dell’Assessorato alle
Politiche Giovanili del Comune di
Vittorio Veneto Ma c’è dell’altro...
In tale occasione è stato presentato il
“nuovo sito internet” www.theband.it.
Molte le novità che si presentano con
la nuova veste. Il portale offre a tutti i
gruppi musicali emergenti la possibilità di comporre il proprio spazio web
autogestito in modo molto semplice
e completamente gratuito. Il sito avrà
la forma www.username.theband.it e
ogni gruppo avrà un indirizzo e-mail
personale: [email protected]
I siti dei gruppi sono completi di
galleria immagini e video; schede del
gruppo e schede personali per ogni
singolo musicista, con biografia, foto
e contatti; repertorio canzoni e discografia (con copertina e descrizione del
disco) e il calendario delle date dei
concerti, visibili poi insieme a quelle degli altri gruppi nel portale, con
la possibilità di allegare un’immagine
del manifesto e visualizzare il logo del
concerto nella google map.
A disposizione degli utenti anche il
guestbook, o libro delle firme, in cui
si possono lasciare i propri commenti,
e una google map in cui ci sono distribuiti geograficamente tutti i gruppi
iscritti. Il pannello di controllo, che i
gruppi useranno per modificare il sito,
è stato reso il più semplice possibile e
ha un’interfaccia utente innovativa.
Ogni problema di funzionamento o
…eAl Giuditta
aprì
gli
occhi
Da Ponte con il Movimento per la Vita
Il Movimento per la Vita di Vittorio
Veneto ha organizzato per venerdì 7
dicembre, presso il Teatro Lorenzo
Da Ponte, la rappresentazione della
commedia dialettale di Carlo Lodovici “…e Giuditta aprì gli occhi”.
Il ricavato della vendita dei biglietti,
il cui prezzo sarà di 10€, verrà interamente devoluto alle attività dei C.A.V.
(Centri di Aiuto alla Vita), enti senza
scopo di lucro che hanno come fine
principale fornire aiuto alle donne alle
prese con una gravidanza difficile o
indesiderata e il supporto alle giovani
madri che non dispongono dei mezzi
o delle capacità necessarie a fornire
le necessarie cure al figlio. Su tutto il
territorio italiano i C.A.V. sono circa
250, e tra questi di particolare interesse per la nostra zona è la Casa Mater
Dei.
“A Vittorio Veneto - ci dice Francesco Dei Tos, responsabile del gruppo
giovani del MpV vittoriese - il Movimento è attivo dagli anni ‘70 ma dal
2003 ha fondato al proprio interno
un gruppo giovani che sta crescendo
e seguendo un percorso di formazione
di tipo scientifico e personale; però il
nostro gruppo ha senso se incontriamo realtà diverse dalla nostra, per
metterci in ascolto e in dialogo. Noi
del gruppo giovani speriamo che in
occasione di questa rappresentazione vi sia un’ampia partecipazione di
giovani che non appartengano al Movimento, perché vivremo questa esperienza come un’opportunità ideale per
potersi incontrare, conoscere, magari
anche per passare del tempo bevendo
qualcosa assieme dopo la conclusione.”
Lo spettacolo inizierà alle 20.30, e
sarà possibile acquistare i biglietti
direttamente al botteghino, ma per i
giovani che fossero interessati Francesco è disponibile a prenotare i posti,
basta contattarlo all’indirizzo email
[email protected].
Diego Fioretti
di uso del sito può essere segnalato
con un apposito modulo agli amministratori che provederanno a rispondere personalmente e a risolvere il
problema il prima possibile.
Tutti i gruppi entreranno a far parte
del grande motore di ricerca il quale,
attraverso un nome o una parola chiave, permetterà in modo semplice e veloce di trovare il gruppo, una canzone
e chi la suona oppure un album.
Per informazioni:
Centro Servizi Intercomunale Città
di Criciuma.
Tel. 0438 59910
email: [email protected]
Staff Criciuma
MOSTRE A
VITTORIO VENETO
Ion Koman - Bestiario
Palazzo Piazzoni Parravicini
Serravalle di Vittorio Veneto
Fino al 24 Dicembre
da mercoledì a venerdì
ore 15.00 - 18.30
sabato e domenica
ore 9.30 -12.30 e 15.00 - 18.30
Pierluigi Slis
Art Cafè Le Maschere
Vittorio Veneto - Via Garibaldi
Fino al 7 Gennaio 2008
ore 7.00 - 24.00
tutti i giorni escluso il martedì
Maria Cammara
Un universo al femminile
Galleria Parentesi Studia
Vittorio Veneto - Via Manin, 120
Fino al 7 Gennaio 2008
dal lunedì al sabato
ore 16.00 - 19.00
RisaMori - Roberto Turco
Jurgen Stolte
Via B. De Marchi, 96
c/o parcheggio “Lidl” - Vittorio Veneto
15 dicembre > 23 dicembre 2007
da Lunedì a Venerdì 18.30 - 20.30
Sabato e Domenica 15.00 - 20.30
pag. 8
Da
vederci
i
sorci
(al)
Verdi
Davvero il Multisala è al capolinea? Pareri diversi si scontrano
Il nostro glorioso Cinema Multisala Verdi chiuderà. Pare
proprio che sia inevitabile.
Che Vittorio Veneto non debba avere più un cinema dispiace certo a tutti, ma non si possono trascurare le ragioni che
hanno inevitabilmente portato all’imminente chiusura. La
causa più importante è che evidentemente sono più coloro
che protestano, rispetto a quelli che al cinema ci vanno per
davvero. Non si può mettere in dubbio che se il Multisala
Verdi dovesse chiudere sarebbe una perdita culturale notevole per la nostra città ma purtroppo non si può neppure
tenere in piedi un’attività che non riesce più ad essere remunerativa e competitiva. Se a Vittorio Veneto la gente al
cinema non ci va è un sintomo evidente che il cinema non
serve. Se la necessità fosse reale, ci sarebbe anche l’affluenza,
almeno a fronte della minaccia della chiusura! Sono state
belle le proposte, inviti rivolti a tutta la cittadinanza, di andare al cinema in orari concordati, è stato bello trovarsi lì
tutti assieme, ma ci appare chiaro che non sarebbe bastata
una serata per far cambiare idea al proprietario, e di tutte le
iniziative fatte per richiamare persone e per far tornare interesse per il nostro amato cinema nessuna ha prodotto effetti
di lunga durata. In effetti, a fronte delle tante manifestazioni
di cogente dolore per questa perdita, pare non vi sia stato un
aumento della partecipazione, e richiedere al gestore di operare in perdita pare un’istanza poco realistica, tanto quanto
chiedere che le spese siano pagate dal Comune. Arriva perciò
un momento in cui ci si deve arrendere ed accettare l’idea
che il Verdi debba chiudere. Nulla toglie che in futuro le
cose potranno cambiare, e che magari con un formato differente Vittorio si riaffezionerà al fascino del cinema, ma al
momento pare che a molti non dispiaccia l’idea di qualche
trasferta a Conegliano. O magari di un dvd tra amici.
[email protected]
die_fi[email protected]
****
Se la memoria non m’inganna, il primo film che vidi
al cinema Verdi fu il cartone animato Pocahontas. Avevo undici anni. Ciò dimostra che, data la mia giovane età,
l’impatto che il Verdi ebbe e ha avuto tutt’ora nel costruire,
formare e alimentare la mia passione per il cinema è stato
oltremodo essenziale. Anni trascorsi tra quelle quattro sale,
che appena aperte erano moderne e all’avanguardia, e che se
potessero parlare chissà che facce stravolte, stupite, divertite,
tristi, emozionate descriverebbero, e che discussioni animate
hanno sentito all’uscita appena riaccese le luci in sala. Eppure
la comodità e i servizi offerti di nuovi e più grandi multisala lo hanno insorabilmente affossato, così da qualche anno
l’unico cinema di Vittorio Veneto arranca minacciando la
chiusura. A questo punto è doveroso chiedersi se sono veri cinefili quelli che preferiscono un altro cinema per la comodità
delle poltrone, per i pop corn al formaggio, per la grandezza dello schermo. I veri cinefili sono stuzzicati da ben altro.
Ed è prima di tutto a loro che quelli che gestiscono il Verdi
dovrebbero pensare. Ottima l’idea di aprire un blog nel sito
www.multisalaverdi.it, in cui è possibile dire la propria sulle
idee proposte per migliorare gli orari di programmazione o
la comunicazione. Non sarebbe male anche utilizzare una
delle quattro sale per organizzare rassegne e incontri a tema;
seguire i festival cinematografici disseminati lungo lo Stivale
e proporre, se possibile, i film presentati in concorso nello
stesso periodo, invece che a distanza di settimane o mesi.
Giustissimo cavalcare l’onda mediatica che una determinata
pellicola possiede, ma allo stesso tempo non lasciare che lo
stesso film sbanca-botteghino occupi più di una sala. Sarebbe
utile poi farsi più pubblicità: dove sono finite le locandine in
giro per la città, quelle che attraggono e incuriosiscono molto
più dei semplici ma comunque indispensabili volantini? Promuovere il cinema per arricchire il proprio bagaglio culturale
e non solo il portafoglio. È un’ipotesi assurda? Certo il Verdi
non è una onlus, ma la questione è un’altra: si può e si deve
monetizzare la cultura, imparando a guardare in maniera lungimirante oltre il proprio seminato. C’è bisogno di sentire
che dietro la gestione del Verdi c’è la volontà di renderlo vivo
e pulsante, ci sono idee costruttive, si lotta per non abbandonare Vittorio Veneto alla sua molle pigrizia. In questo modo
non saranno solo i cinefili a sostenerlo, ma anche coloro che
al cinema ci vanno per i più disparati motivi: per noia, per
i nachos, per pomiciare, per i film di Natale, per vedere la
bigliettaia, per festeggiare. Silvia Albrizio
pag. 9
The
Dust:
tenacia
e
passione
Tra un concerto e l’altro la rock band vittoriese lavora al quarto album
Nonostante i problemi nel trovare
una formazione stabile, i vittoriesi
The Dust continuano a diffondere il
loro rock dalle sonorità gradevoli e
suggestive. A breve il quarto album,
che farà da seguito a “In God we trust”,
“Golden Horizons” e “Cinema retrò”.
Recentemente questi brillanti ragazzi
hanno realizzato anche un videoclip
per la loro “Sammy and Jenny”, che
potete vedere online su www.myspace.
com/thedustrock.
Parlateci un po’ del gruppo, delle vostre origini, di ciò che state combinando e dei vostri progetti futuri…
I The Dust nascono tra il ’96 e il ’97,
con Roberto Grillo alla voce, Gianluca Caberlotto alla chitarra e Andrea al
basso. Come succede alla maggior parte delle band abbiamo avuto parecchi
problemi nel trovare una formazione
stabile; ciononostante abbiamo sempre
cercato di andare avanti, di creare canzoni nuove, di fare quanti più concerti
possibili, e così eccoci arrivati fino ad
oggi! Al momento i The Dust sono:
Roberto Grillo (voce), Federico Gava
(tastiere), Luca Comera (batteria) e
Giovanni Antonio Scarabel (basso, new
entry del gruppo). Ora come ora ci troviamo in una fase di cambiamento, nel
senso che abbiamo deciso di puntare
tutto sulla nostra musica, quindi non
ci saranno più concerti fatti per l’80%
di cover, ma suoneremo principalmente ciò che abbiamo creato.
A me piace molto il vostro nome, credo suoni molto bene. L’avete scelto
riferendovi a qualche significato particolare?
L’abbiamo preso dalla canzone dei
Queen, ‘Another one bites the dust’,
che ascoltavamo molto negli anni in
cui abbiamo cominciato quest’avventura insieme. All’epoca ci piaceva molto il suono, e anche se adesso abbiamo
cambiato opinione ormai questo nome
fa parte di noi, perciò lo teniamo!
Cosa pensate riguardo alla scena musicale locale?
Pensiamo che il mondo della musica
in generale sia saturo di tribute band
che, a nostro parere, tolgono spazio alla
creatività di tanti gruppi. Sono infatti
in molti quelli che vorrebbero mettersi
a scrivere canzoni, ma in questa situazione non possono farlo, visto che se
vogliono trovare date devono per forza
fare cover, cover e ancora cover! Eppure
ci sono tanti gruppi bravi che, in controtendenza, sono riusciti a creare bella musica; queste band, secondo noi,
vanno apprezzate, ascoltate e seguite.
Speriamo che la mentalità cambi! Ci
stuferemo prima o poi di ascoltare Va-
sco, Ligabue, U2 e via dicendo, no?
Quali sono le vostre influenze musicali?
Ogni componente ha influenze diverse, le principali sono Beatles, Queen,
Led Zeppelin, Depeche Mode, Jefferson, Chick Corea, e tanti altri!
Qual è la caratteristica più importante che secondo voi deve avere
una canzone per essere considerata
bella,valida?
Deve essere ricordata, deve entrare in
testa al primo ascolto: è questa la cartina al tornasole di una bella canzone.
È importante poi, che abbia una sua
personalità, che abbia un senso e che si
distingua dalle altre per qualche motivo, anche solo per come è suonata.
Se doveste definire la vostra musica
con una parola che termine usereste?
Forse diremmo “poliedrica”, con molte
sfaccettature!
Cosa vi preme principalmente esprimere attraverso la vostra musica?
Lo stato d’animo del momento in cui
viene composta. Nessuno dei nostri
pezzi ha dei messaggi forti, sociali o
politici, sono più introspettive, parlano di sentimenti o di storielle inventate
prese da esperienze di vita.
Shadia El Tabch
pag. 10
DjVoleteLys:
dalle discoteche locali alle radio
fare il dj? Non copiate e siate sempre curiosi, soprattutto ascoltate musica
Il giovane dj-producer vittoriese
Marco Lisei meglio noto come “dj
Lys” (in foto a destra), è uno dei più
attivi prodduttori nella scena dance
europea. Ha lavorato con importanti etichette (oxid, rise records, molto
records, sony-uk, baroque... per citarne alcune) ed ha al suo attivo diverse
collaborazioni ed altrettanti brani prodotti e pubblicati; tra i vari successi ricordiamo: lys & gigi s “your love”, lys
& fain “wanna be free”, lys featuring
nic kat “82-86”. Lys iniziò l’attività
come dj già a 16 anni, mosse i primi
passi in alcune feste private e dopo non
molto tempo venne a contatto con i
locali della zona, Manhattan, Magis
e altri. Ad oggi ha proposto i suoi dischi in diversi club: Mariacci, Club54,
Angel, fino a spingersi fuori dei confini
nazionali.
Ciao Lys, parlaci dei tuoi progetti musicali, quale direzione ha assunto o và
assumendo la musica “commerciale”
oggi?
La “commerciale” come intesa un tempo è cambiata; non essendoci più un
riferimento molte etichette non osano
più e prendono licenze di brani già
confermati in ambito europeo. Ora
fortunamente, la “dance” si è fatta un
po’ più seria (perlomeno le radio hanno capito che era meglio evitare certa
musica.....tarari, comçi comça...). Per
quanto riguarda la “mia” musica, la
considero electro con riferimenti melodici. Per riuscire a “catalogarla” potremmo definirla house/electro/funky.
Ho fatto anche alcuni remix, finiti
poi in classifica della BBC1 con Pete
Tong e Roger Sanchez. Attualmente ho
varie collaborazioni, Alex Fain, Gigi S,
Omar B, Dimo, Gianni Coletti e prossimamente usciranno alcuni lavori, lys
& hunzed “away”(used & abused, uk)
e lys & gigi s “ciao a tutti” (baroque,
uk).
Qual’è la differenza tra la realtà delle
etichette italiane e quelle “europee”?
Secondo la mia esperienza cerco di incidere direttamente all’estero, perchè
certi brani pur nascendo in Italia, se
proposti ad esempio dall’Inghilterra,
suscitano più interesse. La differenza
fondamentale è che, a mio avviso, un
etichetta inglese ha meno problemi ad
azzardare, grazie anche al mercato in
cui è inserita.
Anche tu hai un account myspace,
myspace.com/lysdj, cosa ne pensi di
quest’immenso mezzo comunicativo?
Appunto, é una delle invenzioni più
semplici e geniali degli ultimi tempi,
è un ottimo strumento per la nascita di
collaborazioni tra artisti. Myspace è un
incredibile veicolo promozionale, tutti
possono contattare tutti...
Parliamo dei locali, qual è la realtà at-
tuale secondo te?
Sai, dai grandi locali si è passati ad un
infinità di piccoli disco-bar, sono sempre meno i locali dove proporre una
certa musica. Lo stato attuale gioca
sempre più a sfavore delle disco, costi
sempre più alti di gestione e non meno
importante la legge sulla chiusura e la
somministrazione di alcoolici.
Cosa potrebbe ripopolare l’ambiente
delle discoteche?
Oggi le disco sono penalizzate dalla
legge, premesso che la trovo inutile, se
legge dev’essere, trovo giusto che venga
applicata alle varie tipologie di locale
nella misura adguata; è assurdo che un
individuo possa rimanere in un bar a
bere fino a notte inoltrata...
Parlaci della tua esperienza radiofonica, come sono oggi le radio?
La radio mi ha sempre affascinato da
quando avevo 16 anni. Per entrare a
Radio Luna feci lavori di “volantinaggio” per gli allora proprietari! Curavo
un appuntamento di musica “mixata” e
qualche volta co-partecipavo ad alcune
dirette. Attualmente sono dj guest a radio 105 (1 appuntamento al mese) nel
programma “105 in da klubb” in onda
il venerdì e il sabato notte. L’esperienza
a Radio Luna è stata molto bella e costruttiva, per quanto riguarda la radio
locale nel panorama odierno, hanno
già detto tutto e benissimo Fulvio Da
Ros e&C nell’articolo di Jaba di ottobre.
Quali sono i tuoi consigli per i giovani
che vorrebbero intraprendere la carriera di producer-dj?
Ascoltare tantissima musica, soprattutto del passato (molti successi attuali
riprendono vecchie melodie). Non copiare, ma ispirarsi ed essere sempre curiosi ed aggiornati. Poi, quando si fa un
brano, rapportarsi ad opere o artisti al
top. Non pensiate che basti l’ultimo ritrovato tecnologico per fare la hit, molte volte basta “poco” usato a dovere.
Come disse qualcuno... le limitazioni
sono un forte stimolo alla creatività...
[email protected]
pag. 11
Canzoni per strada 2007
Un cd di 15 canzoni. Un modo per coinvolgere i giovani e il loro linguaggio
Il Gruppo 26Agosto di Ponte Priula (TV) ha avuto l’idea
di raccogliere, tramite un concorso musicale, le canzoni
che esprimono le emozioni e i ricordi che eventi tragici
come un incidente stradale hanno suggerito alla fantasia
e alla creatività dei musicisti. Un modo gradevole ed efficace di coinvolgere i giovani, il loro linguaggio e i diversi
modi di esprimersi riguardo un tema oggi giorno di primaria importanza.
Un’iniziativa che ha avuto un notevole successo, dal quale è
nato il CD audio “Canzoni per strada 2007” che raccoglie i
15 brani finalisti dell’omonimo concorso. La presentazione
al pubblico e alla stampa del CD si terrà Venerdì 7 dicembre alle ore 17.00 presso la Sala Marton del Palazzo della
Provincia viale Cesare Battisti – Treviso alla presenza del
Presidente Leonardo Muraro, e del critico musicale Mauro
Furlan (music magazine “Classic-Rock” - Progland Radio
Base Popolare Network).
Il progetto ha ottenuto il sostegno della amministrazione
provinciale trevigiana che lo ha inserito tra i progetti del
proprio Ufficio per la Sicurezza Stradale, ed ha avuto l’adesione di numerosi esponenti dei più svariati generi musicali
(dal rock alla ballata cantautorale, dal reggae al rap, al metal,
al grunge, all’indie pop) non solo trevigiani ma anche di altre regioni italiane: Centrade, Diva, Anti coi Guanti, Downfall
Desire, Anterra, The Shadow Line, Aritmia, Bucindamaza, ConTatto, The Oracles, Leche Mas, Gabaergica, Ayaye, Mr.
Bizarro & The Highway Experience, Claudio Comuzzi. Il disco non sarà in vendita, ma verrà distribuito gratuitamente
durante le iniziative di sensibilizzazione organizzate dall’ufficio provinciale per sicurezza stradale.
Malazeta: “Dio era tra noi”
Un cd dalle ritmiche ipnotiche e convulse con una chitarra seducente e avvolgente
Il progetto musicale Malazeta, in memoria di una
ragazza ebrea trucidata dai nazisti, nasce nel 2005
e si sviluppa fino alla realizzazione, nel 2007, del
primo disco, un’opera basata sui testi di Primo
Levi: “Dio era tra noi” è un lavoro di non comune
intensità emotiva che rievoca gli orrori dei campi
di concentramento. Una voce teatrale declama le
liriche, quasi recitate, che offrono una sequenza di
immagini, di ricordi, di crudo realismo, angoscianti
quanto basta per rievocare le ombre di un passato
tuttora non completamente rimosso dalle coscienze. Musicalmente i Malazeta alternano ritmiche ora
ipnotiche ora convulse, con una chitarra tanto tagliente come una lama di coltello, quanto seducente
e avvolgente, con sonorità sempre ai confini di una
scomoda inquietudine, arricchite da affascinanti
dissonanze: in definitiva, un lavoro che si distingue
non solo per un non trascurabile impatto sonoro,
ma anche per l’originalità compositiva. I dieci titoli
di “Dio era tra noi” ci guidano attraverso un percorso di riflessione su un tema “scomodo” ma reale, in
maniera semplice ma efficace. Manuel Gentile
pag. 12
A
Natale
i
doni
più
incredibili!
Come stupire i tuoi amici con alcune proposte divertenti di ultima generazione…
Concerti di
Natale
Natale è anche tempo di musica e di
concerti. Molti appuntamenti: sabato
8 dicembre alle ore 16.00 grande concerto per l’inaugurazione dell’antico
organo restaurato a Carpesica di Vittorio Veneto. Mercoledì 19 presso l’Aula
Magna del Collegio Dante Alighieri alle
ore 20.30 Duo di violino con Mattia Tonon e Michela Dapretto. Giovedi 20
sempre al Collegio Dante Mariagrazia
Marcon (Soprano), Daniele Donadello
(Organo) e Paolo Carraro (Violoncello); presso la Chiesa Parrocchiale di
S.Michele Salsa invece alle ore 20.45 la
IV edizione di “Natale d’inCanto” organizzata dal Coro Alpino Col di Lana in
favore dell’AIL con il Coro Voci in Valle di
Belluno, Schola Cantorum S.Martino di
Cornuda e Seventh Heaven Singers di
Cordignano. Sabato 22 dicembre 2007
alle ore 20.30 a Carpesica di Vittorio Veneto presso la Chiesa Parrocchiale concerto con il Coro San Daniele, Coro
giovani Karpesika, Coro Voci Bianche e solisti. Domenica 23 dicembre
2007 presso il Seminario Vescovile alle
ore 14.30 grande Concerto con il Coro
Conegliano e Corale Femminile Vittoriese; sempre domenica 23 alle ore
17.00 presso l’Aula Magna del Collegio
Dante Coro Karpesika, Coro “Grido
di gioia” (San Vendemiano), Michele
Piano - pianoforte, Mariagrazia Marcon - soprano, Alessia Tavian - voce
e Denise De Martin - voce. Sabato 29
dicembre 2007 a Cozzuolo di Vittorio
Veneto presso la Chiesa Parrocchiale
alle ore 20.30 concerto con il Coro San
Valentino e cori ospiti della serata.
Il Mercatino
Mercatino delle feste a Conegliano
fino al 6 gennaio 2008. Mercatino delle Feste - Idee e Regali per il Natale e
l’ Epifania presso Via XX Settembre,
Piazza Cima e Gradinata degli Alpini. Il
mercatino verrà allestito nelle casette in
legno che verranno collocate nei luoghi
della manifestazione e sarà suddiviso
in varie rassegne con espositori che
cambieranno di volta in volta. Addobbi
del presepe, mercatino dell’Avvento,
dolci di Natale, San Silvestro e Epifania.
Orari: diurno.
Magliette, cappellini, cioccolatini,
braccialetti, panettoni, sciarpe…
A Natale ricevi quello che desideri realmente? Nella maggior parte dei casi la
risposta è una: assolutamente no! Sotto
le feste di fine anno, tra luci e dolcetti,
ci ritroviamo immersi tra parenti che
ti pongono domande e affermazioni
stressanti (del tipo: hai trovato la ragazza/ il ragazzo?; ormai è ora che ti sposi!;
Alla tua età saltavo i fossi per lungo!) e
doni imbarazzanti che finiranno presto
in un cassetto, dimenticati e nemmeno
totalmente scartati. Urgesi soluzione!
Ecco i migliori regali studiati per il Natale 2007 che faranno urlare di gioia (o
quasi!) i tuoi cari! Proposte incredibili!
Avete amici fanatici di telefilm polizieschi e de “La signora in giallo”? Niente di meglio di un asciugamano con
stampata la sagoma di un cadavere e
potranno giocare così a CSI! Siete stufi
di essere bombardati dalla nuova tecnologia? Odiate il cellulare e vi manca
il vecchio storico telefono? Si può ritornare ad atmosfere vintage senza rinunciare al mobile con un nuovo gadget:
una cornetta anni ‘50 per il telefonino!
Facile da collegare e che farà sorridere anche Meucci! La tua donna vuole
una perla e tu sei un pezzente e non te
la puoi permettere? No problem! Regala subito un kit per coltivare da soli
una vera perla, con tanto di montatura
per creare una collana. Diverse perle
e colori disponibili! Questa è le mia
preferita! A mio avviso, è una genialata
unica! Un piccolo marchingegno che
fornisce scuse, con tanto di ambientazione sonora, per chiudere in fretta una
telefonata! Basta scocciatori e amanti
logorroiche! Nella memoria del “pronte-scuse” ci sono suoni di campanelli,
traffico, fattorino di cibo cinese, sirena
della polizia, pianto di neonato e incidente stradale… Davvero utile! Avrei
voluto inventarlo io! Sei preoccupato
dalla piccola criminalità che avanza
inesorabile? Valida soluzione che “non
fa una piega”! Non è assolutamente
educato, ma fantastico: un paio di mutande da uomo dove nascondere soldi
e gioielli. Nessuno andrà mai a frugare
nella biancheria sporca visto che, avanti e retro, ci sono macchie e strisce…
Wonderful! Concludiamo con la moda
degli ultimi anni: i tatuaggi! Bisogna
sempre soffrire per essere fighi? Non è
più vero! Per avere degli stupendi tatuaggi c’è un dono efficace e davvero
realistico: delle maniche finte. Potremmo dire una sorta di calze di nylon con
stampati di tribali e disegni colorati! E
tu cosa regalerai a Natale? Fai l’originale e segui i miei consigli! Buone Feste
di cuore a tutti!
Enrico Della Coletta
pag. 13
Telefilm
cult:
Superviky!
Il robot che tutti vorrebbero in famiglia
Prima degli ultratecnologici Transformers, fu il robottino Super Vicky a popolare i piccoli schermi nel
lontano 1985 fino al 1989.
Il telefilm narra le avventure della famiglia Lawson dopo che il padre Ted,
ingegnere elettronico presso la United
Robotronics, decide di costruire un
robot allo scopo di aiutare la moglie
Joan nelle faccende domestiche e di
dare al figlio Jamie una nuova sorellina.
La piccola Vicky (acronimo di
V.I.C.I., Voice Input Child Indenticate) possiede la forza sovrumana di un
androide dietro le fattezze di una normale bambina di dieci anni: ha due
occhi vispi, capelli scuri raccolti da un
nastrino rosso in tinta con il vestito,
grembiule bianco e ballerine ai piedi.
I dettagli sono ricostruiti alla perfezione, ma non mancano certo i difetti al
piccolo cyber. Sono infatti necessarie
continue manutenzioni almeno una
in ogni puntata in cui si può osservare
il pannello di controllo situato sulla
schiena della bambina e la presa elettrica inserita sotto l’ascella destra.
Il sorriso è un optional che compare
solo in rare occasioni, la voce è fredda
e inespressiva, ma nonostante ciò l’affetto che i membri della famiglia Lawson provano è sincero e crescente episodio dopo episodio. Sono piuttosto
gli invadenti vicini di casa, i Brindle,
a insospettirsi sulla vera natura di Vicky, tant’è che provano in tutti i modi
a carpire il segreto
che nasconde, in un
susseguirsi di gag che
ben si incastrano con
gli equivoci generati
dallo stesso robottino,
il quale molto spesso
sembra agire di testa
sua, come comandata
da una propria coscienza.
La videosigla del telefilm è tipicamente
anni ’80: gli attori
sorridenti vengono
presentati in carrellata, intervallando il
tutto con brevi spez-
zoni degli episodi più emblematici,
mentre la musica spiega brevemente
la struttura base della serie (“She is
a small wonder… made of plastic…
microchips here and there”), durata
tra l’altro solamente tre stagioni a causa dei bassi indici di ascolto. In effetti,
a parte il ricordo nostalgico e affettuoso che può suscitare, Super Vicky non
è certo un telefilm particolarmente
significativo per la storia della televisione.
Negli ultimi anni però è stato al centro
di una mai chiarita leggenda metropolitana, pari a quella che vede Elvis
Presley, John Lennon e Marilyn Monroe abitare insieme in una sperduta
isola del Pacifico. Girò voce infatti che
Billy Corgan, lugubre cantante degli
Smashing Pumpkins, fosse in realtà
nientepopodimenoche Jerry Suspiran,
l’attore che interpretava il giovane
Jamie Lawson in Super Vicky (ovviamente prima di cambiare nome).
Il fitto passaparola e nessuna smentita
ufficiale hanno alimentato il mistero,
con la complicità della trasmissione
del telefilm in Italia avvenuta durante
gli anni di promozione di alcuni singoli del gruppo, tra il 1993 e il 1995.
Qual è secondo voi la verità?
Dite la vostra rispondendo al sondaggio nel blog di jabadabadoo all’indirizzo: http://jabadabadoo.myblog.it/
A TUTTI I NOSTRI LETTORI
AIUTA ANCHE TU
JABADABADOO!
La redazione è lieta di annunciare che
presto Jabadabadoo sbarcherà anche
in radio! Nuove frontiere si aprono per
lo Jaba staff, che è stato invitato a curare degli spazi radiofonici sul web in
qualità di giovane occhio osservatore
all’interno della provincia.
Si chiamerà “Viviradio” e per partire
alla grande ha bisogno di un suo marchio, di un logo efficace, che esprima
la personalità del giornale fresco, giovane e piacevole.
Proprio a questo punto, cari lettori,
entrate in gioco voi! Infatti chi meglio
del nostro brillante pubblico può riuscire a creare qualcosa di adatto allo
scopo?
E allora, se siete dei piccoli Leonardo
che non hanno ancora avuto occasione di svelarsi, se siete giovani graffittari che di notte si dilettano a creare
opere d’arte sottovalutate sui muri,
o se siete semplicemente ragazzi
annoiati, che aspettate?! Aiutateci a
trovare la nostra e soprattutto vostraidentità grafica, mettetevi all’opera e
create il vostro logo! Inviate i bozzetti
a “[email protected]”, e il vincitore
avrà l’onore, o almeno la soddisfazione, di vedere ciò che ha creato pubblicato sul web e sul nostro giornale!
Di seguito trovate tutte le informazioni
che vi servono per partecipare…
Jabadabadoo conta su di voi!
Silvia Albrizio
REGOLAMENTO
Il regolamento completo sarà disponibile sul sito Internet www.jabadabadoo.it. Il progetto grafico dovrà pervenirci entro e non oltre il 10 Gennaio
2008 mezzo posta elettronica all’indirizzo [email protected].
Il concorso non prevede premi. Inviando il materiale il partecipante cede
ogni diritto d’autore a Jabadabadoo.
Per materiale cartaceo:
c/o Redazione - Via della Chiesa n° 6
31029 Vittorio Veneto (TV)
pag. 14
La Celletti Avince
gli
assoluti
di
Judo
soli 19 anni è la più forte d’Italia
Unica atleta “non militare”
a salire sul gradino più alto
del podio. La sorprendente
Marisa Celletti, atleta dell’A.
S.d Judo-Aikido Vittorio
Veneto, ha da poco conquistato la medaglia d’oro ai
campionati assoluti di Judo
nella categoria 78kg e si racconta a Jabadabadoo.
Hai già vinto molte medaglie
a livello giovanile. Cosa si
prova però a vincere i campionati assoluti?
È bello perché fino a qualche
anno fa vedevo la nazionale
maggiore come qualcosa
di inarrivabile. Solo il giorno prima, quando un mio
amico li ha vinti, mi dicevo:
“mamma mia, chi sa cosa si
prova”. Poi il giorno dopo
sali sul gradino più alto e
non te ne rendi nemmeno
conto. Ti dici “no non ero
io”
Oltretutto eri di poco fuori
peso. Potevi dunque competere con atlete più pesanti
di te fino a 8 kg.
Sì, nel Judo siamo divisi per
categorie di peso ed io non
sono stata nella mia per poco, quindi
ho dovuto combattere con le ragazze
più pesanti. La fortuna è che sono anche più lente, ed in linea di massima
la 78kg è una categoria meno tecnica.
Potevo sfruttare per cui la velocità in
quanto, anche se le sentivo più forti,
la tecnica nel Judo rimane la cosa più
importante.
C’è qualcuno con cui senti di dover
condividere i tuoi traguardi?
Senza dubbio la mia famiglia, mio papà
in particolare che mi segue ovunque. A
livello sportivo con il maestro Vascellari che mi ha dato la passione per questo sport, il maestro Posocco con cui
ho maturato un’impostazione da gara
e mi ha seguito per molti anni a livello agonistico. Il mio maestro polacco
di Torino che mi ha aperto un mondo sulla tecnica e Raffaele Toniolo, il
mio maestro di Trieste, per il sostegno
psicologico, qualcosa che mi mancava
molto.
Hai girato un po’ l’Italia…
Sì, ho fatto 12 anni di Judo a Vittorio
Veneto. Poi pensando di aver bisogno
di una svolta tecnica sono andata a Torino dove c’era questo maestro polacco,
plurimedagliato olimpionico. Poi sono
andata a Trieste perché avevo troppa
nostalgia di casa ed erano ritmi esagerati che non mi avrebbero permesso di
fare l’università.
In quali altri posti ti ha permesso di
andare il Judo?
In tutta Italia. Poi Austria, Francia,
Ungheria, Slovenia, Croazia, Olanda,
Svizzera, Azerbaijan…
Un’atleta di Judo del tuo livello si può
mantenere con lo sport?
Dovresti essere con un gruppo sportivo. Il problema però è che dovresti
seguire determinati orari di
allenamento che non ti permetterebbero di fare l’università. Solo che una volta finita
la carriera agonistica…Dipende un po’ dagli obbiettivi
di vita che hai. Se però cerchi
altri sbocchi per il futuro, e a
me piacerebbe fare medicina
o fisioterapia, di solo Judo
non ti mantieni. Ti danno
giusto qualcosa per i ritiri con
la nazionale e in qualche gara
se vinci…troppo poco.
Una curiosità: quante ossa ti
sei rotta facendo Judo?
Naso, gomito, mano, piede,
ginocchio…Forse non mi
sono rotta l’anca. (ride)
Che sacrifici è necessario
fare per arrivare a questi traguardi?
Prima di tutto il cibo. Poi io
non esco la sera. Da quando vado all’università la sera
sono uscita due volte e mezza.
Arrivi stanco da allenamento,
non hai tempo o non hai voglia. Il sabato non puoi perché il giorno dopo ci sono le
gare. Anche se esci non puoi
bere o mangiare perché devi
seguire una determinata dieta. Da quest’anno studio e mi alleno a
Trieste. Ora faccio un solo all’allenamento al giorno ma fino all’anno scorso ero a Torino: passavo il pomeriggio
e la sera in palestra, tornavo a casa alle
11 di sera e dovevo studiare per la maturità facendo sempre le due di notte.
Se quest’anno il fine settimana non ho
gare mi riposo. Fino all’anno scorso
stavo in palestra.
Che cosa invece ti ha dato il Judo?
Tante soddisfazioni, tante esperienze.
L’aver girato un sacco di paesi. I tanti
ritiri e gli stage sono poi sempre belle
esperienze. Tante amicizie, sono proprio contenta. Sacrifici ripagati.
Ne è valsa la pena?
Sì, ne è valsa la pena.
[email protected]
pag. 15
IL FILM > Quel treno per Yuma
Un film di James Mangold. Con Russell Crowe, Christian Bale, Peter
Fonda, Gretchen Mol, Ben Foster, Dallas Roberts, Alan Tudyk, Vinessa Shaw, Logan Lerman, Kevin Durand, Luce Rains. Usa, 2007
Dan ( Christian Bale) è un ranchero del Wyoming che sta per perdere tutto,
Wade ( Russell Crowe) è un rapinatore alla Billy the Kid, il west è il solito
vecchio west con gli indiani e i cacciatori di taglie , la ferrovia che avanza,
e i tramonti che si allungano sul deserto. Riuscirà il nostro eroe, povero
invalido di guerra, a riportare lo spietato, e piacione, fuorilegge al treno per
Yuma delle tre dieci?
La risposta è scontata, come del resto il film, e il colpo di scena finale
appiccicato alla bene e meglio non risolve un plot debole e zoppicante.
Russell Crowe (Il Gladiatore, Insider – dietro la verità, Cinderella Man), è
più gigione che mai, Bale (American Psycho, Batman begins, The Prestige)
conferma di essere il miglior attore in circolazione, la regia sgangherata di
James Mangold, dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il western è
morto e sepolto, e dopo gli spietati, capolavoro formale di un ispirato Clint
Eastwood, ogni variazione sul genere. aggiunge solo nuove note stonate. E non parliamo poi del pesante prolisso pomposo, pieno
di luoghi comuni frasi fatte e manierismi a go go, film originale di Delmer Daves. I bei vecchi tempi di John Ford, Howard Hawks,
Sam Peckinpah, (è un nome indiano?), per non parlare del leggendario Sergio Leone, sono molto molto molto lontani, e il remake
di un film senza pretese che era già superato quand’è uscito, nel lontano ’56, non è la soluzione giusta. Alla fine non ci resta che
vedere rivedere e rivedere ancora quelle opere che hanno fatto grande il western nella storia del cinema. Massimo Siardi
IL LIBRO > Il Professionista di John Grisham
Cari Amici, eccoci con l’appuntamento riservato alle novità letterarie. È
uscito il nuovo libro di John Grisham, che ci regala uno splendido romanzo
sullo sport, l’amicizia e le occasioni con cui la vita, a volte torna a sorprenderci. Il protagonista, Rick, è un giocatore di football americano che non ha
mai saputo trovare la spinta necessaria per diventare un grande giocatore.
Dopo una disavventura in campo, viene licenziato dalla sua squadra. Il
football però è l’unico scopo della sua vita e dopo una disperata ricerca
riesce ad entrare in una squadra italiana. L’integrazione in un nuovo paese
nonostante le difficoltà, gli offrirà anche nuovi amici, un amore e la riscoperta della genuina passione del gioco: forse per la prima volta, sarà un
vero giocatore. Cartolibreria Terrasan
IL CD > EAGLES: Long Road Out Of Eden
Mentre grossi nomi della scena musicale internazionale (fra gli altri Bob Dylan, Eric Clapton e Rolling Stones) scelgono il periodo
prenatalizio per presentare raccolte dei loro passati successi, gli Eagles tornano con un nuovo doppio cd comprendente ben
venti nuove canzoni. “Long Road Out Of Eden” arriva a parecchio tempo di distanza dal precedente album in studio degli Eagles,
“The Long Run”, che risale addirittura al 1979! La buona qualità degli arrangiamenti valorizza uno stile compositivo unico, i cui
tratti salienti sono i geniali spunti melodici e le inconfondibili armonie vocali. Il country rock che da sempre caratterizza le produzioni del gruppo si esprime al meglio
in brani come “How Long” (scelta come singolo di lancio
del nuovo lavoro) e “No More Cloudy Days”, e al solito
gli Eagles mostrano una particolare predilizione per le
ballate, come in “Waiting In The Weeds” e in “It’s Our
World Now”. Musica gradevole, scorrevole e di facile
ascolto, dalle sonorità sempre molto curate. Sono lontani i tempi di “Desperado” e di “Hotel California”, e anche
i gusti del pubblico si sono evoluti, ma senza dubbio gli
Eagles confermano ancora oggi un ruolo artistico di primo piano, rielaborando con indiscutibile classe schemi
già collaudati ma sempre affascinanti, regalando ancora
una volta piacevoli emozioni. Manuel Gentile
pag. 16
Non c’è mai niente da fare…
Eventi e appuntamenti nel mese di Dicembre
DICEMBRE > CONCERTI
Venerdì 7 dicembre 07
ANVERSA > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV)
F. COLLODEL & S. MAROELLI > Bar Mozart Bocca di S.
Sabato 8 dicembre 07
MADAGASCAR 3° LIVE FOR LIFE | Coro Alpino Col Di
Lana, Assenzio, Silvia on the Waves, Anversa, Acrobat, Marian
Trapassi, Pier Cortese, Delirium, Le Orme, Gianluca Mosole
Trio, Radiofiera, Giorgio Barbarotta Band, Seven, Modalità
Provvisoria > Sonny Boy di San Vendemiano (TV) (dalle 16.00)
THE EGGMEN > La Baita di San Vendemiano (TV)
Mercoledì 12 dicembre 07
DENISE > La Baita di San Vendemiano (TV)
Venerdì 14 dicembre 07
ELECTRIK SHEEP > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV)
DOGS IN A FLAT > La Baita di San Vendemiano (TV)
AQSTìCK > Zanzibar di Giussaro di Portogruaro (VE)
CEOTTO, CESSELLI & BERNA > La Checchina di Vitt. V.to
Sabato 15 dicembre 07
RABOSO BIG BAND > Sonny Boy di San Vendemiano (TV)
INVIO > La Baita di San Vendemiano (TV)
Mercoledì 19 dicembre 07
COLLODEL & MAROELLI > La Baita di San Vendemiano
Bar Duomo
Musica dal vivo tutti i venerdì sera
dalle ore 21.00 alle 24.00
Spritz Hour con dj set tutti i sabati
dalle ore 18.00 alle 20.00
Prossimi appuntamenti live:
Ven 07 Dic > ANVERSA | Ven 14 Dic >
ELECTRIK SHEEP | Ven 21 Dic > THE DIGGER
Ven 28 Dic > LOOT | Ven 05 Gen > RIVERSONIC
Ven 11 Gen > THE NAVE
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Piazza Giovanni Paolo I°, 27 Vittorio Veneto ( TV )
Giorno di chiusura: lunedì
Orario: 07.00 - 24.00 - Venerdì e Sabato: 07.00 - 01.00
Specialità: snacks, panini, bruschette, tramezzini, cicheteria assortita,
birra alla spina, long drinks, hot drinks, vini locali selezionati
Spritz time dalle ore 18.00 - SKY TV per le tue dirette sportive!
www.barduomo.it
Giovedì 20 dicembre 07
AQSTìCK > White Harp Pub di Pordenone (PN)
Venerdì 21 dicembre 07
THE DIGGER > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV)
BANK ROBBER MEN > La Baita di San Vendemiano (TV)
Sabato 22 dicembre 07
AQSTìCK > Al solito posto di S. Martino di Campagna Aviano
Giovedì 27 dicembre 07
AQSTìCK > No Juke-box covers di Bus de Colvera
Venerdì 28 dicembre 07
LOOT > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV)
AQSTìCK > Al Cantinon di Fossalta di Portogruaro (VE)
ELECTRIK SHEEP > La Baita di San Vendemiano (TV)
F. COLLODEL & S. MAROELLI > Il Bacaro di Tovena (TV)
Domenica 30 Dicembre 07
AQSTìCK > Fire club di Gorgo al Monticano (TV)
Venerdì 4 gennaio 08
RIVERSONIC > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV)
Venerdì 11 gennaio 08
THE NAVE > Bar Duomo di Vittorio Veneto (TV)
F. COLLODEL & S. MAROELLI > Boschera di Fregona (TV)
Segnalaci un concerto a [email protected]
Iscritto al numero 14 del Registro Stampa
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