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Aspettando
l’estate
Eccoci qui, un altro mese in vostra compagnia. A dire la verità
questo mese non è uscita tantissima roba interessante, ma è
normale, del resto si va verso
l’estate e gli artisti si preparano
ad affrontare i loro lunghi tour
estivi, e per le grandi novità,
l’appuntamento è rinviato al
prossimo autunno. Ma nonostante questo, siamo riusciti a
confezionare per voi un numero
particolarmente ricco e, questo
non dovremmo essere noi a dirlo, ma lo diciamo lo stesso, che
riteniamo piuttosto interessante. A partire dal nuovo album live di
Max Pezzali, anzi in realtà il primo album dal vivo della sua carrie-
ra che viene alla luce in un momento particolarmente felice e proficuo della sua vita, lavorativa e personale. E poi c’è anche il secondo tempo di Ligabue,
l’altra metà del primo grande best of del rocker emiliano, che arriva nei negozi a distanza di circa sei mesi
dallo stravenduto Primo Tempo. Ma per due degli artisti più amati che abbiamo in Italia che si fermano
per celebrare la loro lunga e fortunata carriera, ci sono altri artisti che affrontano sfide nuove ed entusiasmanti. C’è Alanis Morissette, che dopo un lungo periodo di latitanza dalle scene torna a farsi sentire con
un nuovo album di inediti. C’è Mick Hucknall, storico
frontman dei Simply Red, che si dedica per la prima
volta ad un progetto solista. E poi c’è The Niro, un giovane artista romano, che a sentirlo per la prima volta
tutto sembra fuor che italiano, che si affaccia sulle
classifiche di tutto il mondo con il suo ultimo singolo.
Anno 2 - numero 21
Direttore generale
Roberto Virgilio
Responsabile musica
Mr Bugs!
[email protected]
Responsabile spettacoli
Dj HnF
[email protected]
E ultimo, ma non ultimo, un ampio excursus sul mondo
della radiofonia in Italia, la storia della radio, come si
è evoluta nel tempo, quali sono le radio attualmente
più ascoltate e quali sono i programmi più amati dal
pubblico. E infine, a conclusione il discorso,
un’interessantissima intervista a Davide Facchini, una
delle voci più amate di Radio Popolare, che ci ha
raccontato un sacco di cose sul suo lavoro e su Radio
Popolare in generale.
Responsabile rubriche
sir3n3tta
[email protected]
Infine, ci tenevo a salutare e dare il benvenuto nella
nostra squadra a Gianluca, che avete conosciuto
nell’AnderView di qualche mese fa, in quanto membro degli Artificial Wish, che dallo scorso mese collabora con noi. Speriamo vivamente che questa collaborazione possa durare il più a lungo possibile.
Ha collaborato lo staff di:
Niente, detto questo non mi resta che salutare e darvi
appuntamento al prossimo mese.
Come sempre, Ciao e Buona Lettura!
Redazione:
Chef Mene
Valeriano
Gianluca Zennaro
Si ringrazia per l’estrema
disponibilità:
Davide Facchini e tutto lo
staff di Radio Popolare
Web editor
Valeriano
Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.
E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto.
News............................................... pag 6
Tutte le ultime novità dal pianeta musica
Max Live 08................................... pag 10
Il primo live di Max Pezzali
The Niro........................................ pag 14
Da Roma alle classifiche di tutto il mondo
Secondo Tempo............................ pag 18
L’altra metà del best of di Ligabue
La Radio in Italia.......................... pag 22
Storia, evoluzione e curosità
Anderview..................................... pag 30
Abbiamo incontrato Davide Facchini
di Radio Popolare
Storia della dance.......................... pag 48
Una nuova avvincente puntata
Classifiche..................................... pag 50
I dischi più venduti nelle ultime settimane
Recensioni..................................... pag 52
Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi
Testo del mese.............................. pag 56
Le parole delle canzoni più ascoltate
On the Road.................................. pag 58
I concerti più interessanti del mese
Ai - Tek......................................... pag 72
Scopri tutti i segreti della Tecnologia
Il Gioco del mese.......................... pag 74
L’uscita più interessante
Il Sito del Mese............................ pag 75
Le curiosità più interessanti dalla rete
Botteghino..................................... pag 60
I film più visti negli ultimi giorni
Coming Soon................................. pag 60
Casa arriverà a breve nei cinema
News.............................................. pag 61
Il ritorno di Indiana Jones e molto altro
Recensioni..................................... pag 62
Gli ultimi film usciti in sala visti per voi
Telecomando................................. pag 68
Le ultime novità dal tubo catodico
Teledipendente............................. pag 70
Il nuovo preserale di Canale5
In bianco e nero......................... pag 71
Ludoteca....................................... pag 76
Carrellata sui giochi di società, nuovi e classici
Segnalibro..................................... pag 78
Un consiglio letterario dalla vostra Ary
Spuntino........................................ pag 80
Come sorprendere in cucina col minimo sforzo
DiAry............................................. pag 82
Cosa accadeva nel mondo in questo mese
Cronache Marziane....................... pag 84
Notizie assurde ma realmente accadute
Mercatino...................................... pag 86
Curiosità, idee regalo, oggettistica varia
C’è post@ per Ary......................... pag 88
La tv dei ricordi: Le Iene
Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno
di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce
FM................................................. pag 71
Foto del Mese................................ pag 90
I programmi più belli da seguire in radio
Il mondo raccontato per immagini
Damon Albarn: un album solista
Uscirà a luglio il nuovo album dell’(ex?) frontman dei Blur
Verrà pubblicato nel corso del prossimo luglio l'album solista di Damon Albarn: il disco del frontman di Blur e Gorillaz è stato realizzato con la collaborazione di oltre 100 musicisti, tra i quali spiccano un'orchestra al completo ed un coro cinese. Lo
stesso artista ha ammesso che la sua nuova fatica in
studio sarà in qualche modo connessa con la sua
recente opera "Monkey: Journey to the west", pur
mantenendo una propria autonoma identità. Al
momento non sono stati resi noti dettagli come
titolo o scaletta dei brani. Non si tratta del primo
lavoro da solista per Albarn che già nel 2003 aveva
fatto uscire il non fortunatissimo Democrazy.
Madonna in Italia a settembre
Il tour che segue la release di “Hard Candy” partirà il prossimo 26 agosto
Finalmente iniziano a filtrare alcune delle date del tour mondiale
di Madonna, che si annuncia come uno dei più attesi della prossima stagione live. Le prove del nuovo spettacolo sono già iniziate:
si sono tenute tra Cardiff e Nizza e sono state interrotte solo per
la partecipazione della Signora Ciccone al Festival di Cannes dal
14 al 21 maggio. Poi il tour partirà il 26 agosto da Zurigo e si
concluderà, dopo aver attraversato Europa, Arabia, Australia,
Giappone, Sud America, e Stati Uniti, il 21 febbraio del 2009 con
cinque concerti al Madison Square Garden di New York.
Per quanto riguarda il nostro Paese l'ex "Material Girl" si esibirà
il 6 settembre allo Stadio Olimpico di Roma in concomitanza
con la sospensione del Campionato di Calcio per la partita della
Nazionale a Cipro; tuttora possibile sia un'altro concerto il giorno prima, il 5, sia un ritorno in Italia nel 2009 (Torino?).
Metallica: basta cd!
Cure: un singolo al mese
Sembra che i Metallica
vogliano seguire l'esempio di band quali i Radiohead e i Nine Inch
Nails, pubblicando autonomamente del materiale online, una volta
esaurito il contratto
con la casa discografica. Il batterista dei titani del
rock, Lars Ulrich, ha così dichiarato: "in futuro vogliomo essere liberi il più possibile. Non ci venderemo mai! Abbiamo osservato con attenzione quello
che hanno fatto i Radiohead e i Nine Inch Nails e
abbiamo deciso che per il prossimo disco sfrutteremo tutte le possibilità che la Rete ed Internet ci offrono."Nonostante queste dichiarazioni, Lars sarebbe molto triste se dovesse vedere scomparire i tradizionali negozi di dischi: "i negozi di dischi sono stati
una grossa parte della nostra vita. Quando avevo 12,
14 anni, in Danimarca, il negozio locale era il Sacro
Graal e il commesso che ci lavorava, il mio eroe!"
I Cure hanno annunciato un'interessante iniziativa che
prevede la pubblicazione di un singolo
al mese fino ad arrivare all'uscita del
loro nuovo album
ancora senza titolo.
C'è un titolo invece
per il primo singolo
- "The Only One" che uscirà il 13 maggio insieme alla b-side "NY
Trip". Il 13esimo lavoro in studio è atteso per il 13
settembre, ma ogni 13 del mese i fan potranno gustare un singolo più una b-side. Dopo "The Only
One" sarà la volta di "Freakshow" e la bonus track
"All Kinds Of Stuff" il 13 giugno e via così fino
all'autunno. Le bonus track saranno esclusiva dei
singoli e non verranno ripubblicate nel disco prodotto da Robert Smith e Keith Uddin.
I Pearl Jam al lavoro
Iniziate le registrazioni del nuovo album di Vedder e soci
Archiviato
l’omonimo album
del 2006, e il progetto solista del
frontman Eddie
Vedder, ovvero le
musiche della colonna sonora del
film "Into the
Wild", i Pearl Jam
hanno iniziato a
registrare il suo
successore. E per i loro fan, la buona notizia è che il lavoro potrebbe
arrivare nelle rivendite entro la fine
dell’anno in corso.
La band sta cominciando la lavorazione del suo nono disco di studio,
ha affermato il chitarrista Mike
McCready nel corso di un’intervista
presso l’emittente radiofonica KISW
di Seattle, in compagnia
del
“vecchio” produttore
Brendan
O’Brien.
Il precedente disco
del gruppo con
O’Brien, il cui
palmares include
dischi con Rage
Against The Machine,
Stone Temple Pilots, Bruce Springsteen e Velvet Revolver, fu “Yield”
del 1998. McCready (5 aprile ’66,
Florida), nel riferire che al momento
il gruppo ha a disposizione solamente “quattro o cinque canzoni”, ha
anche affermato che la formazione
spera di pubblicare il nuovo lavoro
prima della fine del 2008.
Courtney Love, vedova di Kurt Cobain, ha recentemente annunciato che
ha registrato un nuovo album con
Linda Perry, l'ex frontman dei 4 Non
Blondes, diventata ormai da tempo
una famosa produttrice musicale. La bionda
rocker ha composto "Nobody's Daughter"
negli ultimi tre anni ed è stata aiutata, oltre
che da Linda, anche da Billy Corgan degli
Smashing Pumpkins.Courtney inoltre unirà
le proprie forze con quelle del chitarrista
Micko Larkin dei Larrikin Love (band folkbluegrass) che farà parte anche della line-up
per i live.
E' in rotazione radiofonica, a partire
da venerdì 16 maggio, "Love Show"
il nuovo singolo dei Sonohra, il duo
formato dai fratelli veronesi Luca e
Diego Fainello. "Love Show" è una
canzone d'amore dall'atmosfera estiva con un
arrangiamento d'impronta americana, impreziosito da chitarre distorte. La canzone è il
secondo brano estratto dall'album d'esordio
"Liberi da Sempre", dopo "L'Amore" (brano
con cui i Sonohra si sono aggiudicati la vittoria nella categoria giovani della 58ma edizione del Festival di Sanremo). Vedremo se
riusciranno a bissare lo strepitoso successo
del primo singolo.
Gli Offspring, la band che diede il
via al punk rock da classifica negli
anni '90 insieme ai Green Day, ha
svelato alcuni dettagli sul nuovo
album. I californiani faranno uscire
"Rise And Fall, Rage And Grace", la loro
ottava fatica su lunga distanza, il 17 giugno.
Il disco conterrà 12 tracce e sarà prodotto da
un maestro dello studio di registrazione: Bob
Rock, già al lavoro con Metallica e The Cult.
Il primo singolo estratto è "Hammerhead",
brano già disponibile in download digitale
gratuito dal sito ufficiale della band:
www.offspring.com
Sarà presto in commercio il nuovo
album dei Guns N’Roses. Ma non si
tratta dell’atteso e rimandatissimo
“Chinese democracy”. Al suo posto
Axl Rose spedisce nelle rivendite,
secondo un comunicato stampa, un altro
“Greatest hits”. O, meglio, la ripubblicazione
di quel “Greatest hits” uscito nel marzo 2004
e che conquistò il primo posto in Gran Bretagna ed il terzo negli USA. La tracklisting del
lavoro, in arrivo il prossimo 2 giugno, non
presenta alcuna variazione rispetto
all’originale.
Ultimo atto per i Police
I Police annunciano che ad agosto si terrà l’ultimo concerto della loro carriera
I Police si scioglieranno suche uno dei modi migliori
bito dopo l’ultimo concerto
per combattere l’effetto
che terranno a New York
serra è –appunto- quello di
City nel corso del prossimo
piantare alberi. I dettagli del
agosto. L’ha annunciato la
concerto finale del trio bristessa band, tornata assieme
tannico, al quale il sindaco
nel 2007 dopo vent’anni di
ha offerto le chiavi della
inattività, nel corso di una
città, non sono stati divulconferenza stampa tenuta a
gati. Bloomberg si è limitaNYC al fianco di Michael
to ad affermare che probaBloomberg, il sindaco della
bilmente i Police, che come
Big Apple. Affermando che
si sa si esibiranno il prossii Police doneranno 1 miliomo 22 giugno al Jammin’
ne di dollari a MillionTreesNYC, iniziativa di Festival di Venezia, che quindi sarà il loro ultiBloomberg con la quale in città sarà piantata mo concerto in Italia, suoneranno in uno spazio
una grande quantità di alberi, Sting ha riferito non all’aperto.
The Kooks vs Artic Monkeys
Ci sarebbe in corso una faida fra le due bands anglosassoni
Secondo le dichiarazioni del frontman dei Kooks - Alex Turner - vi è un forte antagonismo
fra la sua band e gli Arctic Monkeys. Luke ha
dichiarato al Daily Mirror: "abbiamo sempre
avuto un rapporto strano con gli Arctic Monkeys, fin dal primo giorno nel quale ci siamo
incontrati. Una volta sono
stato costretto a colpire in
faccia Alex (Turner, frontman degli Arctic Monkeys ndr.) perchè cercava
di tirare via i cavi degli
effetti a pedale, mentre
ero impegnato in uno
show. In seguito siamo
saliti sullo stesso palco
diverse volte ed è sempre
stato peggio." Luke ha
cercato di risolvere la situazione: "li ho incontrati recentemente in studio e ho provato a
chiarire le cose in maniera pacifica, chiedendo
ad Alex se aveva voglia di strimpellare un pò
insieme. Lui non mi ha neanche risposto...si è
girato e se n'è andato via!"
Take That, ci sarà il secondo album
E' ancora presto per le
conferme, ma a quanto
pare la reunion dei Take
That, suggellata dal vendutissimo
album
"Beautiful world" di fine
2006, non rimarrà circoscritta a quel disco. I
quattro (Gary Barlow,
Jason Orange, Mark Owen ed Howard Donald) avrebbero infatti
deciso di dare un successore al CD che li ha riportati nella Serie A del
pop. Così voci riferiscono che, nel corso di un
recente
incontro
"segreto" con la loro
etichetta discografica, i
quattro hanno acconsentito a tornare in studio
per il loro album numero due dopo la reunion.
La sua squadra del cuore ha vinto lo scudetto, sta per diventare papà, ha appena scritto un libro di successo e adesso,
prima di tornare in tournée, lancia il suo primo live, che
raccoglie le canzoni che per oltre un decennio sono state un
inno per un'intera generazione. Così, dopo oltre 15 anni di
straordinaria carriera, più di 6 milioni di album venduti, numerosi dischi di platino collezionati e dopo aver raccontato
a più generazioni il mondo quotidiano con un linguaggio
unico e riconoscibile, il prossimo 23 maggio Max Pezzali
pubblica "Max Live 2008", una raccolta di grandi hit, prodotta da Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni, registrate
dal vivo nel corso dell'ultimo trionfale tour che ha visto
l'artista impegnato nei palasport di tutta Italia registrando ad
ogni data il completo sold-out. "Questo è il mio primo disco dal vivo, in esso sono racchiusi anni di tournée, centinaia di migliaia di chilometri, palazzetti dello sport, panini
all’autogrill e hall d’albergo semibuie a smaltire l’adrenalina
rivivendo con i musicisti la serata appena trascorsa, sorrisi e
urla e autografi a persone così diverse di città in città cresciute insieme a me durante questo lungo tragitto, calendari
che sembrano interminabili all’inizio ma che poi alle ultime
date si vorrebbe non finissero più. Il live racconta più di
qualunque altra testimonianza discografica la vita che facciamo, e perché abbiamo scelto di farla. Secondo me, dopo
13 anni di concerti in giro per l'Italia, di tour due volte l'anno, eravamo maturi dal punto di vista tecnico per fissare
tutto in un album il live", racconta in un'intervista a Reuters
Pezzali "Dal vivo non basta un successo, la credibilità te la
fai in anni (di lavoro). Ma ora era il momento giusto".
Si tratta del primo documento live su CD e DVD
per Pezzali, arricchito con due nuove canzoni inedite. Il primo singolo estratto dalla raccolta, che è per
l'appunto uno di questi due inediti, si intitola
"Mezzo pieno, mezzo vuoto" ed è in rotazione radiofonica già dallo scorso 2 maggio: "Ogni giorno
veniamo bombardati da notizie che ci fanno sprofondare in una sorta di asfissiante ansia collettiva così Max parla del nuovo singolo ai microfoni di
Mtv - l'emergenza ambientale ed energetica, la minaccia terroristica, la decadenza dei valori e dei costumi, la concorrenza produttiva dei paesi in via di
sviluppo, le problematiche legate all'uso e all'abuso
delle nuove tecnologie informatiche... Tutto pare
suggerire che questo primo decennio del XXI secolo
sia uno dei periodi storici peggiori nei quali si possa
vivere, e sembra prevalere la considerazione comune
secondo cui "in fondo si stava meglio quando si
stava peggio". Anche a me - conclude Max - a volte
è capitato di pensarla così ma mi sono reso conto
che quest'epoca burrascosa e contraddittoria porta
con se anche delle straordinarie opportunità di progresso e di miglioramento. Sta a noi vedere il bicchiere mezzo pieno sfruttando al meglio i nuovi
strumenti che abbiamo a disposizione".
Oltre agli inediti “Mezzo pieno o mezzo vuoto” e
“Ritornerò” il best live contiene successi come “La
regina delle Celebrità”, “Lo strano percorso”,
”Nessun rimpianto”, Gli anni, “Eccoti”, “La regola
dell’amico, “Come mai”, “Sei fantastica”, “La dura
legge del gol”, “Torno Subito”, “Hanno ucciso
l’uomo ragno”, “Tieni il tempo”, “Nord Sud Ovest
Est”, “Nient’altro che noi”, “Il mondo insieme a
te”, “Sei un mito”, “Quello che capita”.
Il dvd, oltre alle canzoni del cd (esclusi gli inediti)
conterrà anche “la strada”, “i filosofi” e “Con un
deca”.
Ricordiamo infine che Max Pezzali, che nel frattempo ha
anche trovato il tempo di scrivere il suo primo romanzo
dal titolo "Per Prendersi Una Vita", in cui racconta il
viaggio di tre giovani negli anni 80, partirà con un nuovo
e rinnovato tour il 14 giugno dalla Villa Reale di Monza,
per poi toccare le principali città italiane.
Queste le date confermate:
sabato 14 giugno MONZA Villa Reale
martedì 24 giugno SETTIMO TORINESE (TO) Parco
de Gasperi
sabato 12 luglio PONTENURE (PC) Campo Sportivo
lunedì 14 luglio ROMA Roma Rock Festival
venerdì 1° agosto CAGLIARI Anfiteatro
sabato 2 agosto ALGHERO Anfiteatro
martedì 5 agosto RAPALLO (GE) Campo Sportivo
lunedì 11 agosto AGRIGENTO Teatro dei Templi
martedì 12 agosto SIRACUSA PalaLive
sabato 16 agosto AVELLINO Piazza
sabato 23 agosto VALLERANO (VT) Piazza
sabato 6 settembre SANREMO Piazza Colombo
domenica 7 settembre PAVIA Castello Visconteo
Se siete dei discreti ascoltatori della radio, anche solo per
poche ore al giorno, magari mentre siete intrappolati nel
traffico, sicuramente vi sarà capitato di ascoltare la sua canzone. Un singolo ipertrasmesso, amatissimo dal pubblico e,
udite udite, acclamato dalla critica. La prima volta che distrattamente ho ascoltato il suo singolo ho subito capito
che si trattava di un'artista talentuoso, e che avrebbe fatto
strada, ma nè dal nome, nè dal modo di cantare, nè dalla
lingua in cui canta (l'inglese), avrei anche lontanamente sospettato che fosse un italiano. Invece The Niro, l'artista che
sta scalando le classifiche di mezzo mondo è italianissimo.
Penso che chiunque, solo ascoltando la sua musica, non ci
metterebbe troppo tempo a etichettarlo come l'ennesimo
giovane talentuoso artista inglese. Invece Davide Combusti,
questo il suo vero nome, è nato a Roma trent'anni fa. Eredita l'amore per la musica dal padre, anch'egli musicista, e più
precisamente batterista. Ed è proprio la batteria il primo
strumento che Davide impara a suonare, e che lo avvicina a
quel magico e affascinante mondo che è quello della musica. Con il passare del tempo alla passione per le percussioni
si affianca anche quella per altri strumenti musicali, primi
tra tutti chitarra e basso. Mille lavori prima di dedicarsi al
cento per cento alla sua musica: "Non ero felice, l'unica
cosa che avevo nella vita era la musica, l'ho coltivata e cresciuta a modo mio. Il punto di partenza era chiaro: questo
sono io e non cambierò. O riesco ad andare avanti così o
mollo. Mi dicevo: tutti gli altri sogni si sono infranti, questo
deve restare intatto, puro. Anche se fallissi, se questo contratto non mi portasse da nessuna parte, la musica resterebbe il fulcro della mia vita".
Cominciano le prime esperienze serie e le prime collaborazioni con diversi gruppi della zona di Roma, nei quali inizia
a suonare in qualità di batterista. Nel 2002 Davide volta
pagina e decide di intraprendere un percorso più personale
e fonda i “The Niro”, di cui è autore di testi e musiche.
Conclusasi l'esperienza con la band, Davide decide di continuare da solo come cantautore, mantenendo comunque il
nome d’arte.
Comincia per The Niro un periodo ricco di esperienze indimenticabili e molto formative per la sua futura carriera come musicista. Come leggiamo sul sito web, nel 2005 apre la
data romana del noto cantautore norvegese Sondre Lerche
e successivamente viene invitato a dividere il palco con una
moltitudine di songwriters stranieri, come Tom Hingley,
leader degli Inspiral Carpets e Lou Barlow dei Dinosaur jr, i
quali si dichiarano suoi estimatori. Apre i concerti di
Zephyrs, Okkervill River, Isobel Campbell, TKO e nel febbraio del 2006 viene invitato a suonare a Tucson, in Arizona. Si esibisce per due sere consecutive al Red Room (luogo
nel quale spesso suona Howe Gelb) insieme con Tom Walbank, miglior bluesman 2005 dell'Arizona, e i Pearl Handed
Pistol.
Appena tornato in Italia non mancano altre occasioni per
esibirsi dal vivo. The Niro viene chiamato come supporter,
chitarra e voce, per la data romana del tour dei Deep Purple! "Mi avvisarono con due ore di anticipo, evidentemente
tutti gli altri avevano rifiutato. Accettai di andare allo sbaraglio davanti a ottomila persone perché da adolescente ero
stato un metallaro. Riuscii a suonare le mie sei canzoni senza che nessuno protestasse, anzi...".
Nel 2006 la Radio dell'Università di Boston invita The Niro
al tributo mondiale in onore di
Elliott Smith, al quale partecipa
con una reinterpretazione di
"Everything reminds me of
her". Nell’estate dello stesso
anno apre il concerto a Londra
di Carmen Consoli e suona in
giro per l’Europa: a Vienna,
dove si esibisce al Tunnel e al
Café Carina, e a Parigi, alla
"Fléche d'or".
Nel frattempo esce la
compilation "A century of Covers", tributo ai Belle and Sebastian, nella quale The Niro
torna al lo-fi con la cover casalinga di "I fought in a War".
Alla fine del 2006 la svolta:
The Niro viene contattato dal
manager dei Radiohead Chris
Hufford per partecipare ad un
suo progetto insieme a Ned
Bigham, chiamato Anti Atlas.
Davide scrive il testo e riarrangia parte del brano strumentale
"Coro", così nasce "The Travellers", che fa parte della tracklist del disco Between Voices
2 uscito nell’agosto dell'anno
successivo.
Nel frattempo The Niro continua ad esibirsi in giro per l'Europa e gli Stati Uniti in apertura
ad artisti del calibro di Badly
Drawn Boy, Mirah, Isobel
Campbel Chris Leo.
Il 26 ottobre dell'anno scorso
The Niro firma il suo primo
importante contratto con la
Universal Music Italia, lo stesso giorno in cui apre a Milano
il concerto di Amy Winehouse.
A pochi mesi dalla firma, nel
gennaio di quest'anno è finalmente uscito il primo disco di
The Niro, un'EP dal titolo “An
Ordinary Man” che conteneva
quattro brani (tutti in inglese):
About love an difference, Mistake, Just for a bit e On our
hill. Naturalmente lui ha firmato come autore tutti i testi e
tutte le musiche presenti nel
disco.
E infine, con la produzione di Gianluca Vaccaro, già al lavoro con Carmen Consoli, e Roberto Procaccini, tastierista
degli 8Ohm viene alla luce il primo album vero e proprio,
che porta il titolo del suo autore, "The Niro", uscito lo
scorso 4 Aprile. A curare l'artwork sarà Mark Kostabi, artista newyorkese già autore, tra l'altro, delle cover di Use
Your Illusion I dei Guns'n'Roses e di ¡Adios Amigos! dei
Ramones.
mo successo quindi, non solo di pubblico ma anche di critica. Ma nonostante tutto rimane una persona semplice e con
la testa sulle spalle:"Nella musica ho investito ogni risorsa",
racconta in una recente intervista, "Non spendo per gli abiti, mi taglio i capelli da solo, si vede no?". "Ho provato a
immaginare la mia vita da ricco. La villa, un tavolo da biliardo... ma poi come potrei continuare a scrivere canzoni?
Sono uno che si smarrisce facilmente se non si riconosce in
quel che fa. Dei soldi non m'importa. Non vengo da una
"Un album controverso e intrigante. Voce educata, controlfamiglia ricca. Se non sono meritati, non li voglio. Preferilata, una chitarra che si emoziona facilmente ma non s'insco saltare un pasto".
fiamma troppo, arrangiamenti minimali, avversione al digitale. La prima volta che l'ho ascoltato mi è sembrata chiara Come si fa a non augurare tutto il bene del mondo ad un'arla derivazione da Jeff Buckley, la voglia di mettersi sulle tista così, e speriamo che presto possa riuscire a scrivere
tracce di quelle canzoni sensibili e quella voluttuosa malin- qualcosa anche in italiano. Lui non ama molto scrivere in
conia". Questi sono un paio di stralci di una delle tante re- Italaino, come si intuisce, perchè dice che rischia di diventacensioni che si possono trovare in rete dell'album di The re banale, ma mai dire nella vita... In bocca al lupo The NiNiro, ma il tono di tutte più o meno è questo. Un grandissi- ro!
Uscirà a fine maggio, come già
ampiamente preannunciato all'uscita della prima parte del
progetto, il Secondo Tempo del
best of di Luciano Ligabue. Il
Primo Tempo raccoglieva tutti i
brani più significativi della carriera
del Liga a partire dall'album di esordio "Ligabue" del 1990 fino a "Buon
Compleanno Elvis" del 1995. Secondo
tempo riparte esattamente da quel punto, ovvero dal live "Su e giù da un Palco"
del 1997 fino ai giorni nostri. Il suo ultimo
album è "Nome e Cognome" è uscito oltre
un paio di anni fa.
"Secondo Tempo avrà lo stesso formato di
Primo Tempo - ha detto Liga nel suo diario di bordo su Ligachannel - e cioè una
confezione che conterrà sia un cd con le
canzoni del “best of” sia un dvd che conterrà i videoclip relativi. Le canzoni saranno del periodo fra il 1996 e il 2005. Anche
in questo caso fra i videoclip ci saranno
canzoni che nel cd non ci possono stare per
motivi di spazio. Quindi fra cd e dvd saranno
compresi tutti i singoli usciti nel periodo da “Su e
giù da un Palco” a oggi. Inoltre ci saranno tre inediti”.
Tra questi ci sarà il brano di Francesco Guccini “Ho ancora
la forza”, già pubblicata nella versione interpretata da Guccini nell’album “Stagioni”. “E anche se è già stato pubblicato da Francesco Guccini - ha spiegato Ligabue - in realtà di
un vero e proprio inedito si tratta perché, oltre ad essere
totalmente un altro pezzo dal punto di vista degli arrangiamenti e della produzione, mi sono anche permesso di modificare il testo adattandolo a me. Non credo che sarà il primo
singolo ma mi è venuta voglia di dire quello che c'è nella
canzone per gli stessi motivi per cui l'ha fatto Francesco
all'epoca in cui l'ha inserita nel suo album". E infatti il singolo che anticipa l'uscita del disco si intitola "Il Centro del
Mondo", inciso con Corrado Rustici, con cui continua la
collaborazione iniziata per gli inediti di “Primo tempo”.
Una canzone rock, con suoni inusuali (chitarre in controtempo in stile quasi indie e archi campionati) incisa con
musicisti americani (Michael Urbano e Kaveh Rastegar, la
sezione ritmica degli Smash Mouth). “I tre inediti sono stati
incisi più o meno tutti nello stesso periodo, poi c’è stato del
tempo per rimetterci mano. Anche in questo caso io ho
solo cantato, ho lasciato fare tutto al produttore. Mi piace
pensare che siano canzoni molto diverse tra loro, in queste
canzoni c’è una componente più pop anche nei brani realiz- show: lo sarà Corrado Rustici che ha avuto carta bianca
zati con Fabrizio Barbacci, con cui ho sempre fatto cose più nelle scelte e ha abbastanza rivoluzionato il gruppo di perrock”.
sone che suonerà con me". Della vecchia band, ad accomGrandi novità anche sul fronte del tour estivo di Ligabue, pagnare Ligabue ci saranno solo Federico Poggipollini e
"Elle Elle Stadi", che è partito da Amsterdam lo scorso 7 Niccolò Bossini, cui si aggiungeranno quattro nuovi musiciaprile: "La più grande è che per la prima volta da quando sti americani. "Il lavoro di riarrangiamento e di amalgama
faccio concerti non sarò io il produttore musicale degli della nuova formazione è già partito suonando con questa
formazione il 7 aprile ad Amsterdam".
Decisioni di certo non facili per una
persona come Ligabue, come lui stesso racconta in una recente intervista a
Rockol: “La scelta è nata da una volontà di Corrado, che ha delle idee
chiare sulla musica e su come vuole
che sia suonata. Lui è convinto, che
almeno nel rock, le sezioni ritmiche
americane siano meglio di tutte, e visto che sarà anche produttore del live,
mi ha chiesto di poter scegliere alcuni
musicisti. E’ ovvio che per uno come
me, che romanticizza molto l’idea del
combo, rinunciare alle uniche due
persone che hanno sempre suonato
con me negli ultimi 14 anni è stato
molto difficile, ed è stato ancora più
difficile comunicarlo a Robi e Rigo. So
che loro mi mancheranno e ne soffriranno. Detto questo, l’inserimento di
Michael e Kaveh e è stato molto facile, anche se per loro era un suono
nuovo e un mondo nuovo”. Quindi
appuntamento dal 4 al 26 luglio per
questa nuova interessante avventura
nei principali stadi italiani; queste tutte
le date in programma: 4 e 5 luglio allo
stadio San Siro di Milano, il 9 luglio
allo stadio Franchi di Firenze, il 12
all'Arena Delle Vittorie di Bari, il 15
allo stadio San Vito di Cosenza, il 18
allo stadio Olimpico di Roma, il 22
alla Fiera di Cagliari e il 26 al Velodromo di Palermo.
Ma per quanto riguarda i progetti per
il futuro il Liga non si sbottona più di
tanto, ma fornisce qualche interessante indiscrezione: "Cosa succederà dopo il tour estivo? Chiamatemi il 28
luglio che vi dico cosa faccio…. Abbiamo delle idee su un’avventura. Stiamo preparando una cosa molto speciale per l’arena di Verona per fine
settembre, ma non posso dire di più
per ora. Per quanto riguarda il resto
davvero non riesco a progettare certe
cose, non so come mi capitano. Io ho
voglia di fare un terzo film, ma so che
lo farò solo quando ci sarà una storia
che mi farà pensare che valga la pena
dedicargli un anno. Io sono uno che
riesce ad esprimere le cose che pensa
e che sente, non quelle degli altri. Detto questo negli ultimi anni mi sono
dedicato quasi esclusivamente alla
musica: ho scritto molte canzoni, ma
che siano anche belle è un altro discorso…”.
Che bel mondo che è quello delle radio in Italia, sempre
così vario e così in fermento! In realtà, se ci si pensa, quasi
potrebbe sembrare uno strumento di comunicazione un po’
vecchio e un po’ obsoleto rispetto ad altri, in realtà si rivela
sempre uno dei più amati e apprezzati dal pubblico, che
non presenta mai un minimo segno di disaffezione da parte
della gente. I dati d’ascolto delle radio in Italia, infatti parlano chiaro: ogni giorno sono decine di milioni i radioascoltatori che si sintonizzano su una delle varie stazioni presenti
nel Bel Paese. Che sia in macchina nel traffico, a casa in un
momento di relax o come sottofondo mentre svolgiamo le
nostre attività quotidiane, la radio, col suo modo di tenerci
compagnia in maniera così discreta e garbata, fa parte della
vita di ognuno di noi, ci fa sorridere, ci informa e ci riflettere.
Testimone di questa seconda giovinezza che la radio sta
vivendo in Italia è anche l’enorme quantità di gente dello
spettacolo, cantanti, attori e personaggi TV che decidono di
dedicare parte del loro tempo alla conduzione di programmi radiofonici (alcuni con buoni risultati, altri un po’ meno)
ma comunque segno di come questo mezzo sia ancora nel
cuore della gente.
Un intrattenimento di qualità: a proposito di gente dello
spettacolo, quante volte sentiamo parlare della decadenza
dei programmi televisivi e quanto la televisione possa essere
una cattiva maestra, specialmente per i più giovani; al contrario mai nessuno si sognerebbe mai di parlare in questi
termini della radio. Certo, il paragone non regge, c’è troppa
differenza tra l’uno e l’altro modo di comunicare, però può
essere un dato che fa riflettere.
In ogni caso la radio di oggi non è più la radio di una volta,
come ogni cosa anche lei è rimasta al passo coi tempi. Negli
ultimi anni in particolar modo, si stanno sviluppando nuove
tecnologie e nuovi mezzi che in parte stanno modificando il
modo di ascoltare: grazie alle web radio che sono nate recentemente si è moltiplicata l’offerta, grazie allo streaming è
possibile ascoltare il proprio programma preferito in qualunque parte del globo, grazie al podcast si può decidere
quando e come ascoltarlo. Ma il fascino che la radio esercita
sul pubblico, da cent’anni ad oggi, si può dire sia rimasto
sempre lo stesso.
Già, oltre cent’anni. Però non li dimostra affatto... Ricordiamo che il padre della radiofonia è l'inventore canadese Reginald Fessenden il quale, per primo, il 23 dicembre del
1900 riesce a trasmettere la propria voce a circa 1,5 km di
distanza utilizzando le onde radio. Negli anni seguenti si
impegna nel perfezionamento della sua invenzione finchè,
qualche anno dopo finalmente riesce a trasmettere il primo
programma radiofonico della storia: parole e musica vennero ricevute fino a circa 25 km di distanza. Siamo nel 1906.
Nei decenni seguenti la radiofonia si diffuse in tutto il mondo principalmente per due scopi: la comunicazione sonora
tra due o più persone e la diffusione di contenuti sonori alle
masse. La prima fu chiamata "radiotelefonia", la seconda
Nel 1921 viene fondata, in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC. La radio inizialmente si diffonde nel mondo secondo due modelli: un modello completamente libero affidato all'iniziativa privata e
che si finanzia con la pubblicità, e un modello monopolistico affidato allo Stato e gestito come servizio pubblico. Il
primo modello si diffonde negli Stati Uniti e sarà preso d'esempio in America settentrionale, il secondo modello si
diffonde nel Regno Unito e sarà preso d'esempio in Europa.
"radioaudizione circolare". La radioaudizione
circolare è stata quindi il primo sistema di diffusione del mezzo di comunicazione di massa che
oggi chiamiamo semplicemente radio. Per questo
oggi è rimasto l'uso dell'aggettivo "radiofonico"
per esprimere attinenza con la radio intesa come
mezzo di comunicazione di massa anche se tale
mezzo di comunicazione di massa oggi non è più
diffuso solo attraverso le onde radio. Certo, i
primi esperimenti come tutti sappiamo, comunque, sono attribuibili al nostro Marconi, che nel
1895, a soli ventun'anni, riescì a trasmettere un
segnale in codice Morse a circa due chilometri di
distanza dalla villa di famiglia a Pontecchio
(Bologna), utilizzando le onde elettromagnetiche.
Negli anni '20 inizia a concretizzarsi l'idea di diffondere contenuti sonori alle masse: nasce la
radio come mezzo di comunicazione di massa. In Inghilterra nel 1919 il Post Office concesse una temporanea autorizzazione alla stazione
Marconi di Chelmsford in Cornovaglia, che il 23
febbraio 1920 trasmise il primo regolare servizio
radiofonico della storia, per due ore consecutive
al giorno, per un periodo di due settimane. Dopo
aver ottenuto il 16 ottobre 1920 una licenza di
trasmissione ufficiale, la Westinghouse di Pittsburgh entrò in servizio a partire dal 2 novembre 1920, tramettendo con il nome di KDKA da
uno stabilimento industriale di Washington. In
breve tempo, la radio si diffonde in maniera così
rapida che negli Stati Uniti già nel 1922 si contano ben 187 stazioni, un pubblico in grande crescita ed un numero di ricevitori funzionanti che
alla fine di quell'anno toccherà quota 750 mila.
In Italia il nuovo strumento conobbe maggiori difficoltà ad
imporsi. Il radiotelegrafo era stato impiegato in operazioni
militari durante la Prima Guerra Mondiale e una legge del
1910 ne proibiva l'uso ai civili. Si deve a Costanzo Ciano,
ministro delle poste nel primo governo Mussolini, lo sdoganamento del nuovo mezzo di comunicazione: intuendo
l'enorme potenzialità della radio, favorì con diversi provvedimenti legislativi la nascita della prima emittente italiana:
l'Unione Radiofonica Italiana che esordì il 6 ottobre 1924. Poi, un decreto regio del 1925 stabilì, per evitare la nascita di emittenti private, il monopolio assoluto dello Stato
sulle comunicazioni senza fili e le preesistenti imprese furono incorporate nell'URI. Nel gennaio 1928 l'URI divenne
EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche). Intanto
l'EIAR, inizia a conoscere una grande diffusione popolare;
similmente a quanto avverrà poi per la televisione, la gente
non potendo permettersi una radio nella propria casa si
recava ad ascoltarla nei bar e nei locali pubblici. E’ solo con
la fine della seconda guerra mondiale, che inizia il periodo
d'oro della radio: il prezzo degli apparecchi scende vertiginosamente e la radio entra nelle case della maggioranza della gente. Nel 1951 viene trasmessa in diretta la prima edizione del Festival di Sanremo. Nel 1951 la riforma del sistema
radiofonico stabilisce la creazione di tre reti: Nazionale,
Secondo e Terzo e viene regolarizzato il radio-giornale che
secondo la legge deve essere imparziale e a tal proposito
viene istituita la commissione parlamentare di vigilanza. Nel
1954 arriva la televisione, ma nonostante il successo strepitoso della TV, la radio riesce a reggere bene la concorrenza.
Finalmente nel 1976 il monopolio della RAI sulla radiodiffusione viene infranto dalla sentenza 202 della Corte Costituzionale che autorizza “l'installazione e l'esercizio di impianti di diffusione radiofonica e televisiva via etere di portata non eccedente l'ambito locale”. Nel corso della stessa
sentenza si dà atto che le emittenti già attive in Italia sono
circa 400. Si tratta delle cosiddette "radio pirata" che poi
saranno chiamate "radio libere", un fenomeno tipico degli
anni Settanta. Il numero delle radio libere, anche grazie alla
mancanza di leggi a riguardo, negli anni seguenti cresce vertiginosamente, il loro numero passa da circa 150 nel 1975
alle 2800 del 1978. Queste emittenti di solito trasmettevano
in modulazione di frequenza (FM), una tecnologia fino ad
allora poco sfruttata, che garantisce una qualità più elevata.
La radio libera nasce e si sviluppa con intenti diversi: trasmettere musica indipendente e dediche, notiziari locali,
programmi demenziali, idee politiche. Trasmettono la musica che normalmente viene snobbata dalla Rai e conquistano
sopratutto il pubblico giovanile. Le radio libere contribuiscono a rinnovare radicalmente un settore ingessato, grazie
anche ad idee nuove, a programmi originali. Ricordiamo, fra
le radio che nascono in questi anni, Radio Milano International (poi Radio 101), destinata a diventare la prima grande
rete privata nazionale; Radio Radicale, molto seguita per il
contenuto politico-informativo; Radio Studio 105 (dal 1995
Radio 105) e da Roma Radio Dimensione Suono.
Negli anni ottanta aumenta la professionalità dei conduttori radiofonici, la qualità dei programmi, le dimensioni degli studi. Ciò avviene di pari passo con l'aumento degli introiti pubblicitari, dovuti alla importanza
delle radio anche in termini di ascolti. Si parla quindi
non più di radio libere ma di radio private. Nel 1981
Claudio Cecchetto rileva Radio Music e fonda a Milano Radio Deejay destinata a imporsi sul mercato nazionale come l'emittente più seguita d'Italia. Nasce nello
stesso anno anche Radio Italia.
Le cinque radio più importanti in
Italia in termini di ascolti sono, se si
prende in considerazione la media
giornaliera, Rai Radio 1, Radio DeeJay, RTL 102.5, RDS e Rai Radio 2.
Come si fa a sapere quali siano gli
ascolti delle diverse radio? Bè, forse
non tutti lo sanno, ma come esiste
l’Auditel per la televisione esiste
Audiradio che monitorizza gli ascolti dei vari programmi radiofonici. A differenza di Auditel però, i
cui dati vengono raccolti tramite
appositi apparecchi detti “meter”,
collocati nelle case di un campione
di spettatori, e che quindi escono
regolarmente ogni giorno, i dati di
Audiradio vengono raccolti attraverso specifiche indagine telefoniche ed escono solo una volta ogni
due mesi. Del resto le curve degli
ascolti delle radio sono molto meno
ballerine rispetto a quelle dei dati di
audience televisiva.
Negli anni '90 si diffonde la formula del network a cui
si adeguando le principali emittenti. Contemporaneamente si assiste alla scomparsa di molte radio più piccole. Nascono in questi anni Radio Capital e Radio 24
la prima radio italiana all-news ed è inoltre la prima
rete legata ad un quotidiano, il Sole 24 Ore.
Dal 2000 si diffonde la nuova tecnologia DAB (Digital
Audio Broadcasting) che lancia la nuova "radio del
duemila". Il DAB garantisce una qualità dell'ascolto
pari a quella di un CD, prevede l'impiego di trasmettitori terrestri e satellitari, e semplici antenne non direzionali per la ricezione. Nei primi anni del nuovo millennio la radio, anche quella tradizionale, conosce un
successo straordinario con ascolti altissimi, come non
si vedevano da anni, favorita, forse, anche dal contemporaneo calo degli spettatori televisivi. La radio, sopratutto quella musicale, si dimostra in grado di condizionare i gusti del pubblico, molto più del previsto, con le
proprie programmazioni.
La situazioni oggi in Italia è abbastanza chiara: essenzialmente la varie emittenti radiofoniche si dividono in
due gruppi: le radio generaliste, che hanno contenuti e
programmi di varia natura e le radio tematiche. Fra le
radio tematiche, hanno conosciuto un successo straordinario negli ultimi tempi le radio tematiche musicali, che sono specializzate nel trasmettere solo
determinati generi musicali. Le radio si dividono
inoltre in emittenti radiofoniche nazionali, se raggiungono la maggior parte del territorio nazionale,
e in emittenti locali, se si limitano a trasmetter in
un'area circoscritta. In Italia si contano circa una
quindicina di radio nazionali e centinaia di radio
locali. Questa distinzione è però in declino: infatti, a partire dalla fine degli anni '90 i programmi,
come già accennato, possono essere trasmessi con
un qualità uguale o talvolta anche maggiore, tramite Internet in tutto il mondo. In questo modo,
molte radio locali possono superare i confini della
propria area circoscritta e ampliare il proprio pubblico. Inoltre, negli ultimi anni, si sono sviluppate
centinaia di web radio, che sono emittenti che
trasmettono solo ed esclusivamente in streaming
su internet. I costi molti più bassi di gestione di
una web radio a differenza di una normale radio
che deve pagare le frequenze su cui trasmette ha
reso possibile la nascita di tantissime nuove radio.
Due parole in più su Audiradio:
questo organismo è piuttosto recente, nato circa dieci anni fa, nel 1998,
come organismo associativo per
sviluppare le indagini sull'ascolto
radiofonico, e raccoglie le principali
associazioni che hanno a che fare
col mondo delle radio, oltre alla Rai
e ai principali network nazionali.
Audiradio rileva informazioni che
consentono di stimare il numero e
la composizione dell'ascolto radiofonico ed il profilo degli ascoltatori
al livello totale Italia, divisi per area
geografica e singole regioni, per la
radio nel complesso e per le singole
emittenti, Rai e private, iscritte ad
Audiradio. L'indagine è condotta su
un campione 120.000 interviste, da
gestire nell'arco dell'anno, rappresentativo della popolazione italiana
di età superiore agli 11 anni. Il campione complessivo viene segmentato per provincia in modo
proporzionale rispetto alla popolazione di riferimento. Partendo, cioè, dalla popolazione residente per singola provincia, viene calcolata la percentuale di ogni singola provincia
rispetto al totale popolazione. Allo stesso modo viene calcolata anche la proporzione per sesso, fasce d’età e livello
socio economico. L'indagine AUDIRADIO è effettuata da
due Istituti, Unicab e Doxa, pertanto il campione di 120.000 unità viene suddiviso in due parti di 60.000 casi ciascuna, equivalenti fra loro rispetto a tutti i parametri di riferimento. I due campioni di 60.000 casi - assegnati a ciascun
Istituto - vengono a loro volta ulteriormente suddivisi in 6
subcampioni di 10.000 casi, ognuno dei quali rappresenta la
quota di riferimento da realizzare in ciascun bimestre da
ciascun Istituto.
Il questionario è unico, nel senso che con esso si rilevano
l'ascolto delle emittenti pubbliche e private, nazionali e locali e prevede un elenco di emittenti variabile da provincia a
provincia. Il questionario si articola in tre grandi sezioni,
che corrispondono in sostanza ai tre obiettivi principali dell'indagine: l'ascolto nei 7 giorni, l'ascolto nel giorno medio,
il profilo dell'ascoltatore. Ogni sei mesi e ogni anno viene
poi redatto un rapporto semestrale o annuale che riassume i
Bene, capito come funzione Audiradio possiamo passare ad esaminare un po’ più nello specifico qualche
dato. La radio più seguita in Italia è Rai Radio 1, quella più istituzionale, seguita principalmente da un pubblico più adulto. La sua missione fondamentalmente è
quella di informare. Rimanendo in casa Rai notiamo
che è in forte ascesa negli ultimi anni anche Rai Radio
2, una radio di stampo leggermente più commerciale,
che si rivolge ad un pubblico più giovane e che presenta nel palinsesto anche diversi validi programmi di
intrattenimento. E’ innegabile che una spinta decisiva
agli ascolti negli ultimi anni è stata data dalla presenza
di Fiorello e dal suo Viva Radio 2, condotto in compagnia di Marco Baldini: sicuramente uno dei programmi radiofonici più seguiti in Italia. E’ da notare
come nei periodi in cui Viva Radio 2 è in programmazione (non va in onda continuativamente tutto
l’anno), le curve di Radio 2 facciano dei balzi incredibili. Accoppiata Fiorello-Baldini che in realtà era nata
qualche anno prima negli studi di Radio DeeJay, che
negli ultimi anni si è guadagnata il titolo di Network
più seguito in Italia. Affidata alla direzione di Linus, è
riuscita a rinnovarsi e a rinnovare la sua immagine
negli anni, ospitando programmi e dj che sono tra i
più apprezzati nel nostro paese: Platinette, Fabio Volo, il Trio Medusa, Albertino, dj Angelo e tutto lo
staff di Sciambola, La Pina, Irene La Medica, Elio e le
Storie Tese e Luciana Littizzetto sono solo alcuni dei
nomi di punta della squadra di DeeJay. E poi naturalmente lo stesso Linus, che tutti i giorni in compagnia
di Nicola Savino entra nelle case degli italiani con il
suo DeeJay chiama Italia, che segnaliamo per essere
uno dei primi esperimenti di radio in tv. Il programma infatti, va in onda tutti i giorni in diretta anche su
All Music, oltre che naturalmente su Radio DeeJay.
Niente concessioni alle telecamere, solo ed esclusivamente un occhio che spia cosa succede in onda e fuori onda. Ed è proprio questo disinteresse che rende
godibilissimo il programma anche in tv. C’è da dire
che, specialmente negli ultimi mesi, c’è RTL 102.5 che
segue a minima distanza. Una radio molto generalista,
che accontenta tutti i gusti, particolarmente ascoltata
in viaggio, anche per via del fatto che la sua frequenza
è la stessa in tutta Italia. Poi RDS e Radio 105. A seguire le prime due vere radio tematiche che incontriamo: Radio Italia, che trasmette solo ed esclusivamente
musica italiana, e Radio 24, che fa capo al gruppo del
Sole 24 Ore, una radio totalmente dedicata
all’informazione e all’approfondimento, una sorta di
all news all’italiana. R 101 è la radio del gruppo Mediaset, diretta dall’instancabile Gerry Scotti, e un fenomeno in continua ascesa. Chiudono la “classifica”
radio un po’ più tematiche: va molto bene Radio Maria, frequenza dedicata al mondo della religione, Monte Carlo, Capital e Virgin, che propongono un genere
di musica un po’ meno commerciale, e con una buona
dose di classici, m2o per gli amanti dell’elettronica,
Isoradio per chi è in viaggio e infine Radio Radicale,
una radio politica. Insomma, ce n’è proprio per tutti
i gusti. Perchè la radio è uno strumento
molto democratico. C’è molta scelta, non
ci sono monopoli o duopoli, che fanno
tanto discutere in altri ambiti della comunicazione. Una grande libertà, testimoniata anche dal fatto che esistono radio
schierate politicamente in maniera molto
aperta.
Senza poi trascurare tutte le radio locali,
che sono tantissime, e arricchiscono ancora maggiormente l’offerta al pubblico.
Alcune di queste tra l’altro sono molto
seguite, e raccimolano ascolti che nulla
hanno da invidiare ai vari network a diffusione nazionale. Bisogna dire che in alcune zone d’Italia, specialmente al centro e
al sud, le radio locali sono anche più seguite delle emittenti nazionali. E poi ci
sono tutte le varie web radio e radio universitarie, che non sono monitorate da
audiradio, e che rappresentano comunque
un’importante realtà, anche se vanno a
pescare un pubblico un po’ più di nicchia.
Per quanto riguarda le preferenze del
pubblico in merito al mondo delle radio,
abbiamo voluto interpellare i nostri lettori
per cercare di chiarirci un pochino le idee
su quali siano i gusti del pubblico.
Prima di tutto, i nostri lettori non amano
troppe parole, quindi preferiscono una
radio che passa molta musica, lasciando
anche un pochino in secondo piano la
parte parlata, che comunque viene apprezzata dal 27% del campione. C’è da
dire che in ogni caso non amano le radio
che passano solo musica (esempio più
recente quello di Virgin radio), nè tantomeno quelle solo di informazione.
Quando si mettono all’ascolto della radio
i nostri lettori preferiscono staccare la
spina, quindi prediligono i programmi
comici e di intrattenimento su quelli di
carattere informativo, che comunque sono preferiti da oltre il 30 % degli intervistati.
Quale caratteristica deve avere la tua radio ideale?
Tanta musica
Tanto parlato
Metà e metà
Solo Musica
Solo parlato
Che tipo di programma preferisci ascoltare?
Comici
Intrattenimento
Informazione
Informazione Musicale
Che tipo di programmazione musicale preferisci?
Molto varia
Tematica
(solo rock, solo italiana...)
Che tipo di musica preferisci ascoltare?
Il 64% dei lettori preferisce ascoltare una
radio che passa musica di tutti i generi,
piuttosto che network che sono specializzati su un solo genere musicale (Radio
Italia, Virgin m2o ecc...).
Infine tra i classici e le novità i nostri lettori in netta maggioranza preferiscono dei
programmi in cui vengono passati sia gli
uni che gli altri. Il 15% dei lettori infine
preferiscono ascoltare solo classici, mentre un’altro 15% solo novità.
Più Classici
Più Novità
Metà e metà
Undicesima Puntata
Intervista a cura di: Chef Mene, Bugs! e Valeriano
Testi: Bugs!
Ciao a tutti e bentornati ad AnderView. Questo mese vi
proponiamo un’intervista un po’ particolare. Non abbiamo
incontrato come al solito un musicista, un cantante o un
gruppo. Per la prima volta, ma non sarà l’ultima, cerchiamo
di raccontarvi una storia un po’ diversa, che ha sempre a
che fare con la musica, ma parla di gente che non la suona
in prima persona ma che se ne occupa dall’esterno. Insomma, abbiamo fatto incursione nella sede di
un’importantissima radio milanese per cercare di capire un
po’ meglio come funziona, e quali sono i problemi, le soddisfazioni e le impressioni di chi ci lavora ogni giorno con
impegno e passione. In particolare siamo stati ospiti di Radio Popolare, una radio che si differenzia parecchio dalle
altre emittenti per motivi che via via illustreremo meglio e
che rappresenta un caso unico nel panorama dell’emittenza
radiofonica italiana. Una radio con un’importantissima storia alle spalle, uno dei primi e pochi esempi di radio libera
ancora oggi in attività, che negli anni ha saputo rinnovarsi e
stare al passo coi tempi pur non tradendo mai gli ideali e gli
obiettivi che da oltre trent’anni animano il lavoro di chi ne
fa parte. Ma partiamo con qualche informazione più generale sulla storia di Radio Popolare. Quello che vi forniamo è
solo un accenno a quella che è la storia trentennale di questa importante emittente. Se volete approfondire la cosa sul
sito di Radio Popolare potete trovare tutte le informazioni
che cercate.
Siamo nel 1976 a Milano quando, per iniziativa di
una cooperativa di persone volonterose, Radio Popolare inizia ufficialmente le sue trasmissioni. Scopo del progetto: fornire ad un vasto pubblico di
utenti un informazione totalmente libera e indipendente, che non faccia capo in alcun modo ad entità
politiche o editoriali. Radio Popolare, infatti, è controllata dalla Cooperativa dei lavoratori e dei collaboratori della radio stessa, nonché da un diffuso
azionariato popolare: queste sono le componenti
principali di Errepi S.p.A. la società per azioni che
dal 1990 edita Radio Popolare. La radio inizia a
trasmettere sulle frequenze di Radio Milano Centrale di cui assorbe anche una parte dei redattori. La
prima sede storica è in corso Buenos Aires. Lo studio di trasmissione viene soprannominato
"metrocubo", a causa delle dimensioni degli spazi
che non sono proprio enormi... Il progetto è di Piero Scaramucci, che assume per primo la direzione
della radio. Radio Popolare è definita da alcuni "la
storica emittente della sinistra milanese" poiché è
da sempre pubblicamente schierata a favore dei
partiti della sinistra italiana.
Dal 1977 comincia a strutturarsi meglio il palinsesto: dieci notiziari al giorno, la rubrica sindacale
verso sera, le notturne in diretta con giochi di autocoscienza e il microfono aperto al mattino. L'idea di
aprire i microfoni liberamente agli ascoltatori senza
alcuna forma di censura, tutt’ora attuata, risale infatti anch’essa alle origini della radio. Tale idea si è
dimostrata vincente a tal punto da essere poi stata
ripresa da molte altre radio e televisioni, sia locali
che nazionali. Sull'onda del movimento giovanile e studentesco prende vita la "Rubrica giovani"; Dario Fo risponde
agli ascoltatori in collegamento con decine di radio di tutta
Italia. Iniziano la carriera a Radio Popolare in quel periodo
anche due tra gli autori comici più importanti in Italia, Gino
e Michele con il loro programma "Passati col rosso". Tra i
programmi più importanti ricordiamo anche la nascita, nel
1984, di "Bar Sport". Collaborano al progetto tre ascoltatori
allora sconosciuti che qualche anno più avanti diventeranno
famosi a livello nazionale con il nome di Gialappa's Band.
Ma non dimentichiamo mai che il punto di forza di questa
emittente rimane l’informazione libera e indipendente. Nel
1991 Radio Popolare diventa punto di riferimento per chi si
batte a favore della pace raccontando in diretta la guerra del
Golfo. Una non stop di settecento ore dà voce ad angosce,
paure e speranze di migliaia di ascoltatori. Nel 1999 per tutti
i 77 giorni della guerra contro la Serbia, Radio Popolare
apre ogni notiziario scandendo il numero delle ore passate
dal primo bombardamento Nato sull'ex Yugoslavia. La radio, come già successo in occasione della guerra in Iraq diventa luogo privilegiato di confronto - spesso lacerante - fra
gli ascoltatori sull'intervento.
Nel 2000, dopo il "metrocubo" di Corso Buenos Aires, e
altre varie sedi occupate nel corso degli anni, finalmente
Radio Popolare si trasferisce nella sua quinta e ultima sede,
questa volta di proprietà: i 2000 metri quadri di via Ollearo.
Nuove attrezzature (si passa al digitale) e perfino un
auditorium da 100 posti. L'impegnativa operazione
è finanziata anche attraverso l'acquisto da parte degli ascoltatori di un simbolico mattoncino, che va a
comporre un enorme mosaico (posto sulla parete
esterna della nuova sede) concepito da Emilio Tadini. A dicembre Radio Popolare convoglia le sue
trasmissioni anche su satellite "in chiaro": in tutta
Europa e Nord Africa basta una parabola e sintonizzarsi su Hot Bird 4, 13° est, 12111 MHz, polarizzazione verticale.
Radio Popolare si mantiene assolutamente libera e
autonoma anche grazie ad un vero e proprio abbonamento annuale, che gli ascoltatori sono invitati a
sottoscrivere. Per mantenere iscritti i medesimi ed al
contempo acquisirne di nuovi, ad intervalli abbastanza regolari la radio propone delle campagne di
abbonamento che in genere durano dai 3 ai 5 giorni.
Perché un ascoltatore dovrebbe pagare per avere un
servizio che può avere anche gratuitamente? Queste
le motivazioni principali che si leggono sul sito stesso della radio.
-Perché Radio Popolare non è finanziata da nessuna
forza economica o politica: la sua completa indipendenza - un fatto più unico che raro nel panorama
dell'informazione e della comunicazione in Italia - si
basa sul sostegno degli abbonati.
-Perché Radio Popolare non è solo una radio indipendente, è anche una radio di qualità: questa qualità è resa possibile dal sostegno degli abbonati.
-Perché Radio Popolare grazie al sostegno degli
abbonati può limitare il numero degli spot pubblicitari, che occupano solo l'8% della nostra programmazone, cioè 4 volte meno delle altre radio.
-Perché Radio Popolare grazie al sostegno degli
abbonati può non solo limitare ma anche selezionare gli inserzionisti pubblicitari: no, per esempio, alla
Nestlé; no a spot politici nei 45 giorni di campagna
elettorale; no a spot delle Forze armate e di aziende
che producono armi; no a spot di pellicce; in ogni
caso no a spot che in qualche modo offendono la
dignità della persona.
-Perché su Radio Popolare grazie al sostegno degli
abbonati anche la programmazione musicale è completamente svincolata dagli interessi promozionali e
dai condizionamenti delle case discografiche, che
invece per molte radio rappresentano notevoli fonti
di guadagno.
-Perché Radio Popolare è una radio di "servizio
pubblico": di servizio innanzitutto nei confronti dei
suoi abbonati.
-Perché Radio Popolare è aperta all'opinione - su
quello che accade intorno a noi e anche su se stessa
- degli ascoltatori, e innanzitutto dei suoi abbonati.
Inoltre, sempre per contribuire alla causa di Radio
Popolare, c’è anche la possibilità di acquistare le
famose tessere che, come leggiamo sul sito, non
solo una forma di finanziamento, ma un piccolo
segno di riconoscimento. Confermano che si fa parte di una comunità, una comunità consapevole che
l’informazione indipendente e la comunicazione
libera non sono gratis.
Detto questo, per capire meglio come funziona questa realtà radiofonica, unica in Italia, abbiamo fatto
un incursione nella sede milanese di via Ollearo, e
abbiamo fatto due chiacchere con Davide Facchini,
che cogliamo l’occasione per ringraziare per la grandissima disponibilità che ci ha dimostrato, che da
anni lavora a Radio Popolare e si occupa di programmi seguitissimi come “Passatel”, in onda dal
lunedì al venerdì alle ore tredici, e che dal 1993 trasmette ogni sorta di annuncio. Dai passaggi per le
mete delle vacanze, a compravendite, dagli annunci
di lavoro a scambi di ogni tipo. Quindi non ci resta
che lasciarvi a questa interessantissima intervista e
darvi appuntamento al prossimo numero.
Leggendo la storia di Radio Popolare che si trova sul vostro sito salta subito all'occhio come il vostro più grande
punto di forza sia l'informazione. Detto questo che importanza ha la musica in una radio come Radio Popolare?
Diciamo che soprattutto dopo la fine del periodo delle cosiddette "radio libere", negli anni '80, periodo in cui si è verificata
una standardizzazione più strategicamente costruita del prodotto radiofonico di Radio Popolare, pur rimanendo una radio
fondamentale per quanto riguarda l'informazione e basandosi
sempre per la maggior parte, anche per quanto riguarda gli investimenti economici, sull' informazione, è innegabile che anche la musica, così come i programmi d'intrattenimento, si siano ritagliati uno spazio sempre più importante all'interno dei
palinsesti. Dimostrazione di questo è anche il fatto che di questi tempi non sono più solo i giornalisti che storicamente fanno
scuola a Radio Popolare ad avere poi una fulgida carriera in
emittenti e testate giornalistiche di primo livello, ma anche voci
radiofoniche che si occupano sia di musica che di intrattenimento.
Quindi, per rispondere più specificatamente alla tua domanda,
per quanto lo spazio dedicato alla musica sia quantitativamente
minore rispetto a quello dedicato all'informazione, e per quanto Radio Popolare sia nata fondamentalmente come una radio
d'informazione, la musica riveste comunque un ruolo assolutamente necessario e indiscutibile, perchè la musica quì a Radio
Popolare è sempre stata vissuta come ricerca e proposta agli
ascoltatori, e mai come banale tappeto sonore come può essere
per esempio in una radio di flusso più classica.
Da questo punto di vista mi sento di aggiungere che la completa e assoluta indipendenza di Radio Popolare dal punto di vista
delle news, il che rende Radio Popolare assolutamente unica e
prestigiosa nel panorama radiofonico italiano, ha anche la stessa valenza dal punto di vista musicale. In ambito etico è chiaro
come l'informazione venga prima della musica, ma appunto
non avendo un padrone che ci impone una linea editoriale da
seguire nell'ambito dell'informazione, è chiaro che la stessa
cosa avviene anche per quanto riguarda la musica. Perchè la
musica è così importante quì a Radio Popolare? Perchè la scegliamo noi e perchè da tanti anni che sono quì nessuno mi ha
mai detto "guarda che dobbiamo passare questo disco piuttosto che un altro perchè abbiamo degli accordi con l'etichetta
discografica".
Infatti, dando un'occhiata al palinsesto di Radio Popolare
si nota immediatamente come ci siano programmi che
passano musica che in altre emittenti non si sognerebbero mai di trasmettere, perchè magari è un po' più di nicchia. Questa cosa è fattibile solo perchè voi siete Popolare
e gli altri non possono permetterselo oppure si tratta solo
di una mancanza di volontà?
Sì, direi che noi possiamo farlo perchè siamo a Radio Popolare.
Cosa differenza Radio Popolare dalle altre emittenti? Soprattutto il fatto che le altre radio, così come le televisioni, dipendono
a mo' di cordone ombelicale dagli ascolti. Non ci sono alternative. Se il genere musicale che proponi non va, cala l'ascolto del
progarmma, non rieci a vendere gli spazi pubblicitari ad una
determinata cifra e per l'editore quella è una fascia in perdita.
Noi qui a Radio Popolare riusciamo ad andare avanti per un
cinquanta, sessanta per cento grazie agli introiti
ricavati dalla vendita di spazi pubblicitari, e per il
restante quaranta, cinquanta per cento grazie al
contributo degli ascoltatori tramite il cosiddetto
abbonamento. Questo è fondamentalmente il
segreto della nostra indipendenza. Gli ascoltatori pagano volontariamente una quota annuale
variabile che ci consente di mantenerci vivi e
liberi. E' ovvio che può ascolatre Radio Popolare anche chi non paga, non siamo criptati, però
gli ascoltori sanno che possiamo mantenerci
liberi e indipendenti senza un editore, proprio
perchè il nostro editore in realtà sono gli ascoltatori stessi, quegli oltre 15000 ascoltaori abbonati che sostengono economicamente il nostro
progetto.
Notizia di questi giorni è la chiusura imminente di Rock FM. Questo testimonia che
senza il contributo degli ascoltatori è impossibile trasmenttere un certo tipo di musica?
Sì, è così, se si cede ad una logica puramente
commerciale è così. Mi spego: se un imprenditore si butta in un'impresa come quella di una radio, come in qualsiasi altra attività, tendenzialmente e comprensibilmente tenta per lo meno
di perderci il meno possibile, economicamente
parlando. Poi, il caso nello specifico non lo conosco bene. Magari c'è qualcuno disposto a vendere anche l'anima al diavolo per cercare di guadagnare qualcosa in più rispetto a quello che già
ha, e chi, come Rock FM, che rimanendo fedele
alle sue idee proprio non ce l'avrebbe fatta in
alcun modo. Devo dire che molte volte il grosso
problema sono le frequenze. So che Rock FM in
passato ha cercato di acquistare nuove frequenze per allargare il suo bacino d'utenza e non ci è
riuscita; i prezzi sono veramente esorbitanti. E
purtroppo se non sei un network nazionale è
difficile che gli inserzionisti pubblicitari paghino
bene. E quindi in conclusione è molto difficile,
se non impossibile, riuscire a sperimentare in
condizioni standard. La condizione di Radio
Popolare è una condizione che possiamo tranquillamente definire, da questo punto di vista,
privilegita perchè il sostegno economico degli
ascoltatori ci consente di andare avanti per la
nostra strada ignorando tutte queste logiche che
il mercato normalmente impone. Poi, per carità,
ci sono delle eccezioni. Nel 1992 Albertino, su
Radio Deejay, aveva la trasmissione più seguita
d'Italia mettendo musica che, a me che ero giovane per esempio piaceva, ma che nessun'altro
all'epoca si sarebbe mai sognato di suonare. Sono esempi in cui la creatività e l'inventiva pagano, ma per ogni Albertino che imbrocca il colpo
ci sono altri 10 che magari sperimentano e finiscono male.
Un altro aspetto che ci ha colpito molto di
Radio Popolare che mi ha colpito è che voi
siete tra i pochissimi che riescono a trasmettere musica dal vivo, suonata direttamente
nei vostri studi. Quanto è importante per
voi?
Questo è fondamentale. Perchè che io sappia,
come dicevi, siamo in pochissimi a trasmettere
musica dal vivo. C'è Radio2 e ci siamo noi in
Italia che organizziamo concerti e spettacoli acustici dal vivo. Anche Radio Italia adesso che ci
penso fa qualcosa del genere. Fondamentale a tal
punto che quando abbiamo fatto il cambio di
sede, determinante nella scelta della nuova
location quì in via Ollearo, è stata la possibilità
di ricavare un auditorium da cento persone. Voglio ricordare che gli ascoltatori hanno l'opportunità di venire a vedersi i concerti che noi organizziamo assolutamente gratuitamente, con una
prelazione per i nostri abbonati e tesserati. Quindi, diciamo pure che ispirandoci a quello che fa
la BBC a Londra, come sogno, come icona che
cerchiamo di imitare, sia per quanto riguarda le
trasmissioni musicali che l'intrattenimento in
generale, la musica dal vivo ha un ruolo veramente fondamentale.
Quindi tramite queste serate riuscite anche
a dare spazio a realtà nuove, magari semisconosciute a livello radiofonico?
Assolutamente sì. Per farti un esempio prendiamo i Gogol Bordello, loro sono bravissimi e
adesso sono conosciuti anche all'estero. Tu pensa che sei
mesi prima di salire sul palco assieme a Madonna al Live8
loro erano quì a suonare dal vivo sul palco del nostro
auditorium. E' una delle cose di cui andiamo molto orgogliosi quì a Radio Popolare.
Una domanda di po' più tecnica a cui parzialmente hai
già risposto nelle domande precedenti. Come funziona
la programmazione musicale quì a Radio Popolare.
C'è un coordinatore generale che sceglie i pezzi da
mandare in onda o ogniuno di voi decide autonomamente i dischi da mettere nel corso del proprio programma?
Allora, facciamo dei distinguo. Per quanto riguarda i programmi prettamente d'informazione il contenuto principale
naturalmente è la notizia, e quindi la musica riveste un ruolo, diciamo, più secondario, e serve principalmente da stacco sonoro tra i vari momenti della diretta. Il che non significa che sia superflua: di sicuro non ha un ruolo fondamentale nella stesura della trasmissione, ma risulta importantissima nella qualità dell'uscita radiofonica. Naturalmente, per
esempio, che si tratti del delitto di Cogne, dell'Expo o della
tragedia di Erba evidentemente la musica adeguata è differente, e molte volte i colleghi che si occupano di questi programmi chiedono consiglio a noi, che ci occupiamo dell'am-
bito musicale/intrattenimento per cercare di trovare la musica che più si adatti ai diversi argomenti e ai diversi momenti del programma. Comunque c'è una scelta, non sono
pezzi messia a caso.
Invece per quanto riguarda gli altri programmi il discorso è
strutturato così. C'è un direttore dei programmi, che è
Gianmarco Bachi, che supervisiona tutti i programmi che
non siano d'informazione, e quindi fa un controllo anche
dal punto di vista musicale. Poi c'è un responsabile musicale, Claudio Agostoni, che è sostanzialmente quelo che tiene
i contatti con le case discografiche, è il primo a cui arrivano
le novità, che vaglia tutte i pezzi che gli arrivano e che trova
i pezzi più validi o il gruppo più particolare. Quindi, confermandoti che non c'è un un imposizione della musica e che
ogniuno sceglie i dischi da mettere all'interno del proprio
programma, diciamo che comunque c'è una grandissima
collaborazione. Per esempio, se a me arriva un disco rock
molto pesante, magari non lo metto all'interno del mio programma che suona un genere un po' diverso, o non lo metto all'una del pomeriggio, ma magari lo segnalo ad un collega che si occupa un più nello specifico di quel genere di
musica. Nel limite del buon senso abbiamo totale autonomia. Poi magari se per esempio c'è da promuovere una serata quì nel nostro auditorium, è logico che magari si tende a
mettere di più i pezzi di quel gruppo. Niente di più.
Devo dire che ci ha incuriosito in particolare un
aneddoto che riguarda la storia della radio. Tu
probabilmente ne avrai solo sentito parlare, di
quando nel 1976, quindici giornalisti hanno
commentato in diretta gli scontri in occasione
della prima della Scala utilizzando dei telefoni
pubblici. Partendo dal commentare questo anedotto curioso possiamo poi fare un discorso un
po' in generale su come si sono evolute le tecnologie negli ultimi anni.
Da questo punto di vista direi che si corre parallelamente a tutto il mondo mediatico. Dal 1976, anno
in cui i giornalisti dovevano sporgersi dalle cabine
telefoniche per cercare di descrivere cosa stava succedendo intorno a loro, si trattava di un disperato e
quasi isterico e sempre costante tentativo di recuperare e trasmettere il maggior numero possibile di
informazioni, specialmente quando questo era molto difficile. Posso dire che le cose oggi sono cambiate totalmente. Ora viviamo in un mondo in cui
possiamo passare informazioni in qualsiasi modo,
questo per quanto riguarda le trasmissioni, e abbiamo la possibilità di reperire notizie in quantità addirittura eccessiva: attraverso la rete possiamo trovare
informazioni su qualsiasi cosa o su chiunque. Di
conseguenza il lavoro del cronista è cambiato nel
senso che non si tratta più, come per i cronisti in
piazza della Scala, di reperire informazioni con ogni
mezzo, ma di filtrarle per poi passarle agli ascoltatori. Di notizie ora come ora ne hai quante ne vuoi, la
bravura del giornalista adesso consiste nel capire
quali di queste sono credibili, quali sono bufale e
quali invece sono dubbie, e cercare di gestire al meglio questa situazione. E poi adesso che i tempi so-
no cambiati dobbiamo raccontare cose diverse. Per
esempio, per raccontare quello che succede in Mozambico, c'è un programma in cui chiamiamo gli
italiani che lavorano sul posto e che ci raccontano in
prima persona quello che vedono coi loro occhi.
Quindi se vogliamo, che differenza c'è tra loro e i
15 giornalisti di piazza della Scala nel 1976? Fondamentalmente è la stessa cosa: avere degli occhi credibili sul posto che ti raccontano cosa sta succendo
in quel luogo in quel momento.
Detto questo, per concludere la missione di Radio
Popolare è sempre stata quella di fornire una cronaca che fosse il più esaustiva possibile di tutto ciò
che avviene, anche di fatti che gli altri media trascurano. Non so quanta gente sia mai sognata di trasmettere in diretta la cronaca di funerali che non
fossero di esponenti politici o di grossi personaggi.
Nel 1984 nasce la trasmissione "Bar Sport",
ideata da tre ascoltatori che poi diventeranno
famosi con il nome di Gialappa's Band. Quali
ricordi ci sono quì in radio di questi tre ascoltatori che poi hanno avuto una carriera così importante?
Io loro non li ho mai conosciuti direttamente. So
che il programma in realtà già esisteva ed era ideato
da Segio Ferrentino, caposaldo imprescindibile della
radiofonia italiana. Poi c'è stata, come già avveniva
regolarmente e come avviene tuttora, una campagna
di reclutamento tra gli ascoltatori a cui loro si sono
presentati e poi da lì è partita la loro carriera che
tutti conosciamo. Tantissime voci storiche di Radio
Popolare sono state scoperte tramite queste campagne di reclutamento tra gli ascoltatori.
E il fatto di vincere il primo premio nella storia della
radio, il primo premio "David Campbell Harris" per
"il futuro della comunicazione", grazie a questo programma cosa ha significato per voi?
Sicuramnete ogni premio, più o meno importante che sia, è
un modo per gartificare il lavoro di chi ogni giorno fatica
con impegno e passione, principalmente perchè ci crede.
Perchè Radio Popolare è una grandissima scuola da qualsiasi punto di vista. Dalla Gialappa's a Gad Lerner, che sono i
due estremi. E' bellissimo lavorarci se credi nel progetto,
ma chi vuole far soldi non viene di sicuro a lavorare a Radio
Popolare. E quindi ogni premio che vince Radio Popolare,
anche se per programmi di altri, è sempre motivo di gran
soddisfazione per tutti.
Devo dire che di Radio Poplare colpisce anche lo strettissimo rapporto di interazione che c'è tra il pubblico e
la radio. Al di là del canone di abbonamento, che è un
contributo economico che volontariamente viene versato per sostenere il progetto Radio Popolare, c'è un
enorme partecipazione della gente alle vostre iniziative, come per esempio la grande caccia al tesoro organizzata in giro per Milano, il Bordertrophy.
Questo per l'appunto è uno dei segrati di Radio Popolare:
gli ascltatori non sono semplici ascoltatori. Ci sono pro-
grammi anche qualitativamente migliori, fatti in maniera
perfetta su altre emittenti, che però non hanno la stessa
partecipazione sia fattivamente concreta, che emotiva, che
hanno gli ascoltatori nei nostri confronti. Prima di tutto
perchè da un punto di vista sociale e politico rappresentiamo un esempio unico in Italia, almeno di questa impotanza.
E poi perchè, come dicevamo prima, di fatto la gente ha la
concreta possibilità di partecipare a tantissime iniziative e ha
la concreta possibilità di partecipare ad un sacco di trasmisioni intervenendo in diretta assolutamente senza filtro.
Questa è una cosa che non fa quasi nessun'altro, perchè
indubbiamente è una cosa che crea anche diversi problemi,
ci può essere il mitomane di turno che chiama, o quello che
fa un osservazione che non centra assolutamente neiente
con quello di cui si sta parlando, però per noi è importantissimo, perchè crea una vera fidelizzazione, nel senso più
affettivo e affettuoso del termine.
Al Border Trophy c'erano miglia di persone. Ma ti potrei
fare tantissimi altri esempi. C'erano decine di miglia di persone quando con dei cartelloni abbiamo formato un enorme simbolo della pace che è stato ripreso anche dal satellite.
Per non parlare delle duecento persone che tutte le settimane in estate partecipano a "Come Trottole", una specie di
"Giochi senza frontiere" che organizziamo nel centro di
Milano, e che hanno continuato a trovarsi tutti i mercoledì
sera anche quando la trasmissione era finita.
Quindi, cercando di tirare le somme del discorso, grande partecipazione del pubblico, ma anche enorme disponibilità da parte vostra che vi
prestate a fare questo lavoro. Sappiamo che
molti per campare fanno anche altre cose nella
vita. E quindi per voi quest'esperienza quì a
Radio Popolare che importanza ha?
Tendenzialmente quasi nessuno fa solo questo lavoro. Poi tieni conto che ci sono diverse sfumature.
C'è chi fa principalmente questo lavoro, e poi fa
qualche altro lavoretto per arrotondare, e chi principalmente fa altro e poi viene qui come "hobby". C'è
chi viene una volta alla settimana per un paio d'ore,
e poi c'è chi sta qui tutti i giorni otto, nove ore al
giorno.
In ogni caso ci tengo a precisare che non è giusto
piangere miseria perchè si lavora a Radio Poplare.
Prima di tutto perchè è una scelta. Secondo, perchè
ti forma ed è una grande scuola. Non credo che ci
siano molti posti in cui ti insegnano questo tipo di
lavoro. E terzo perchè gli altri lavoretti che ti servono per arrotondare, che siano scrivere su una rivista,
fare delle serate o collaborare con altre testate, li
trovi grazie al fatto di lavorare a Radio Poplare, grazie ai contatti che reperisci qui e grazie al prestigio
che ti dà lavorare in un posto come Radio Popolare.
Quindi dal punto di vista strettamente economico è
innegabile che Radio Popolare non ti dia un granchè, però anche solo considerando l'indotto tutto
questo viene compensato.
qualcosa è cambiato?
Sicuramente qualche cambiamento c'è stato. L'attitudine di Radio Poplare è cambiata parallelamente a
quello che succede là fuori. E' inevitabile che a metà
anni settanta il contesto sociale fosse diverso rispetto al 2008. Con questo non voglio dire che ci siamo
"rammolliti" rispetto a come eravamo nel '76. Semplicemente allora era il periodo delle prime radio
libere, si trasmetteva da studi veramente di fortuna.
Il clima che si respirava in quegli anni, in generale,
era completamente diverso. E' chiaro che raccontare
gli anni di piombo o la campagna elettorale Veltroni
- Berlusconi siano due cose totalmente diverse. Vivi
proprio un clima che è completamente diverso. Però
la particolarità di Radio Popolare si vede specialmente nei momenti difficili, come per esempio in
ocacsione dello scoppio della guerra in Iraq. E' una
realtà in cui dipendenti, redattori e collaboratori insieme agli ascoltatori, abbonati e non, si stringono
insieme a fare gruppo nel momento di difficoltà.
Quando le cose vanno un po' meglio magari la coesione è un po' minore.I picchi di ascolto assoluto li
abbiamo avuti nei momenti di crisi. E' un po' come
una casa, o una famiglia in cui, quando le cose vanno male, la gente si ritrova sapendo che stando insieme c'è l'impressione che le cose vadano un po'
meglio. Io mi ricordo, i primi tempi che bazzicavo
qui in radio, ai tempi del G8 di Genova, che la gente
spontaneamente veniva qui in redazione chiedendo
se poteva essere utile in qualche modo. Naturalmente non pagati. Questo è quello che è rimasto assolutamente immutato negli anni.
Niente, per concludere, Radio Poplare ha una
storia trentennale alle spalle; di cose ne saranno
cambiate parecchie nel frattempo. Lo spirito Grazie Davide e buona fortuna per tutto.
che vi anima è sempre lo stesso o negli anni
Per saperne di più su Radio Poplare:
www.radiopopolare.it
Si erano perse un po' le sue tracce ultimamente,
invece stavolta ci siamo. E' uscito ufficialmente lo
scorso 30 maggio in Italia, il 2 giugno nel resto del
mondo il nuovo album della cantante canadese
ormai naturalizzata americana Alanis Morissette. Si
intitolerà "Flavors of Entanglement" il nuovo attesissimolavoro di Alanis, che conterrà, dalle indiscrezioni trapelate finora, un interessante mix di
pop cantautoriale che l'ha resa celebre negli anni
passati, mischiato con influenze hip hop e world.
Sono successe un sacco di cose nel frattempo nella
vita privata della cantautrice canadese, tra cui la
rottura con il suo fidanzato, l'attore Ryan Reynolds oltre alle preoccupazioni politiche di cui
sarà abbondantemente infarcito il suo nuovo lavoro: "Scrivere riguardo ai miei rapporti personali è
la cosa che preferisco fare perchè è l'unica cosa
sulla quale posso fare commenti senza nessun tipo
di condanna o di pressione esterna", ha affermato
in una recente intervista. Immagino che avrei potuto rendere questo ultimo lavoro più romanzato,
ma non sarebbe stato divertente per me"...
Anche se era da un po' che si erano perse le sue
tracce, non ha certo bisogno di presentazioni qust'artista diventata ormai una star del mondo musicale. La sua carriera dopo un inizio tremolante in
Canada e a New York, subisce una notevole spinta
verso il successo nel 1995, con l'uscita dell'album
"Jagged Little Pill2. L'album "Jagged Little Pill",
che segnò il debutto internazionale della cantante
nel 1995, è uno dei più venduti di tutti i tempi. Nel
1993, Alanis Morissette si trasferì dalla sua città
natale di Ottawa, a Toronto, ed in seguito a Nashville, con lo scopo di conoscere quante più personalità legate al mondo della discografia possibile.
Entrambi i tentativi si rivelarono però infruttuosi.
Soltanto dopo il trasferimento a Los Angeles entra
in contatto con il produttore e compositore Glen
Ballard. Ballard e la Morrisette si misero al lavoro
ed il primo risultato fu la canzone "Perfect", scritta
e registrata in venti minuti. "Perfect" fu in pratica
l'unica registrazione che i due effettuarono. Ne
segui un intenso lavoro da parte della cantante che
riversò su carta tutte le sue idee. Di li a poco fu
registarto "Jagged Little Pill".
La Morisette, incoraggiata da Ballard, fu molto
autobiografica nella creazione delle proprie canzoni, parlando del suo amore per la vita ("You Learn"), delle sue infatuazioni ("Head Over Feet"),
dei suoi desideri di vendetta ("You Oughta
Know"), e persino delle sue impressioni relative
alle case discografiche ("Right Through You"):
Ballard e Morissette registrarono le canzoni del
disco praticamente nel momento stesso in cui le
scrivevano. L'album uscì molto in sordina, debuttando soltanto alla posizione numero 118 della
classifica di Billboard.
Tuttavia le cose cambiarono quando le radio cominciarono a dedicare attenzione al brano "You Oughta
Know", anche per via del suo testo esplicito ed il
video della canzone iniziò a girare ripetutamente
sulla rete televisiva MTV. "You Oughta Know" fu
un successo incredibile, bissato dai successivi singoli,
che fecero incrementare anche le vendite dell'album,
ma fu il quarto estratto, "Ironic", che diventò il primo grande successo della cantante. "Jagged Little
Pill" fu un successo senza precedenti, finendo per
vendere 16 milioni di copie nei soli Stati Uniti e più
di 30 milioni nel mondo.
Nel 1998, dopo un periodo di silenzio ed un propedeutico viaggio in India, Alanis Morissette registrò e
co-produsse "Uninvited", una canzone inclusa nella
colonna sonora del film City of Angels. Più tardi,
nello stesso anno, uscì "Supposed Former Infatuation Junkie", un album per certi versi sperimentale, e
molto diverso dal precedente lavoro. Ancora una
volta Morissette collaborò con Glen Ballard, stavolta
anche in veste di produttrice dell'album. Fans e critici rimasero entrambi molto colpiti dal nuovi testi
della cantante.
Nel 2002, dopo vari rinvii, Alanis Morissette fece
uscire il suo terzo album internazionale, "Under Rug
Swept", per la prima volta in veste di unica autrice e
produttrice. Dall'album fu estratto il singolo "Hands
Clean", che ottenne un buon successo.
Dopo un momento un po' travagliato, nel maggio
del 2004 uscì "So-Called Chaos", debuttando al
quinto posto della classifica di Billboard e con recen-
sioni generalmente positive da parte della critica.
Le ultime notizie che avevamo dell Morissette risalivano all'aprile del 2007, quando realizzò una cover di
"My humps" dei Black Eyed Peas, fatta in chiave
acustica accompagnata solo dal pianoforte. È stato
realizzato anche un videoclip, parodia dell'originale,
visibile su YouTube. Fino a questi mesi, in cui è stata ufficializata l'uscita del nuovo disco.
In effetti il parto di quest'ultimo album è stato un
parto molto tarvagliato: già nel marzo 2005 la Morissette aveva dichiarato di essere pronta a mettersi al
lavoro su un nuovo album, visto che aveva già riempito quattro diari, e di solito iniziava a scrivere un
nuovo LP dopo averne compilati due. Nel dicembre
dello stesso album, in un'intervista ha dichiarato che
le sarebbe piaciuto fondere suoni tecnologici con
scenari musicali più organici. Nel gennaio 2006 la
rivista Rolling Stones ha scritto che Alanis era impegnata in intense sedute di scrittura per il suo prossimo disco e la stessa Morissette ha dichiarato di stare
"traboccando di idee", non avendo scritto un album
in tre anni. Ciò nonostante, successivamente l'artista
ha deciso di prendersi una pausa a tempo indeterminato dalla musica. Nessun annuncio ufficiale o spiegazione sono stati dati per questa interruzione, durante la quale Alanis si è presa del tempo per rilassarsi, andare in vacanza, comparire in alcune serie televisive. Alla fine poi il caso si è risolto con l'imminente uscita di "Flavors of Entanglement". Bentornata
Alanis, speriamo che dopo un'attesa così lunga il
risultato sia all'altezza delle aspettative!
Si intitolerà semplicemente Radiohead: the best of la raccol- ripete: il Giappone è il primo paese a salutare l'uscita di
ta dei successi della band di Oxford che la Emi pubblicherà "OK Computer" (1997), che il New Musical Express definirà "uno dei più grandi album a memoria d'uomo". I singoli
il 30 maggio prossimo.
estratti, "Paranoid Android", "Karma Police" e "No SurpriDue cd con 29 brani tratti dagli album precedenti al recente
ses", conquistano il grande pubblico. I Radiohead, nonoIn Rainbows. In realtà, come immaginabile, si tratta di una
stante la giovane età, sono entrati nella leggenda. Ricevono
decisione esclusiva della vecchia casa discografica del grupun Grammy per la migliore performance alternativa (1998),
po, una semplice questione commerciale: la band infatti non
pubblicano la videocollection "Meeting People Is Easy"
ha nè contribuito alla realizzazione della compilation, nè
(1999) e sfruttano la fama per sostenere cause umanitarie.
approvato la scelta della EMI. I fans infatti, non accolto
Dopodiché, silenzio assoluto: i Radiohead scompaiono.
benissimo la notizia, in quanto ritengono che questo “best
Niente crisi in vista, semplicemente i cinque di Oxford
of” rappresenti solamente una “vendetta” della Emi nei
stanno prendendo tempo per finire al meglio "Kid A", che
confronti della band, che ha deciso, proprio in occasione
esce nell'autunno del 2000, e che apre un nuovo corso nella
del lancio dell’ultimo album, di tagliare i ponti con la major.
carriera dei Radiohead e spiazza pubblico e critica mescoE' vero, la separazione è stata un po' burrascosa, ma probalando psichedelia, jazz, sovraincisioni, musica classica, ambilmente parlare di vendetta è un po' esagerato: semplicebient e alchimie sonore che destrutturano la forma-canzone
mente, come accade spesso in questi casi, la vecchia casa
dei precedenti LP. Alcuni fans storcono il naso e aspettano
discografica cerca di guadagnare il più possibile dai vecchi
con ansia il follow-up, che vede la luce dopo appena 6 mesi
album e dai vecchi successi degli artisti con i quali è stato
col titolo "Amnesiac", ma si tratta delle medesime session
interrotto un proficuo rapporto di lavoro. Che i fan non se
di "Kid A". Infatti non cambia niente. Poi i Radiohead volla prendano troppo! Poi comunque non ci sembra una cosa
tano pagina. Il ritorno al classico suono rock è sancito nel
così grave, anzi, sicuramente male non farà ai Radiohead. E'
2003 con "Hail To The Thief", il disco numero sei, il quarto
infatti possibile che attraverso questa raccolta si avvicini alla
consecutivo a debuttare al numero uno in Gran Bretagna.
musica del gruppo gente che, magari i più giovani, fino ad
L'uscita successiva è l'EP "COM LAG (2plus2isfive)"
ora non avevano avuto l'occasione di accostarsi in maniera
(2004), che raccoglie le B-side di "Hail To The Thief", dopo
così immediata ai grandi successi delle band.
la quale la band si prende una lunga pausa da dedicare alla
Ricordiamo che la raccolta conterrà i successi dei primi 7 vita privata e ai progetti solisti. Fino a questo punto arriva la
album della storia del gruppo, storia cominciata nel 1992 raccolta in uscita a fine mese.
con la pubblicazione del debut-single "Creep", che entra
Dopodichè "In Rainbows": storia recente. A seguito della
nella Top 10 UK, sfonda negli Usa e diventa un inno generottura con la EMI il gruppo decide di mettere a disposiziorazionale, trascinando il primo trentatré, "Pablo Honey" che
ne il nuovo album in download su un sito creato appositavende 2 milioni di copie in tutto il mondo. Il secondo disco,
mente e ogni utente può decidere liberamente il prezzo che
registrato nei mitici Abbey Road Studios di beatlesiana mevuole pagare. Il 2008 vede la band tornare sul palco per un
moria e intitolano "The Bends", conferma il talento dei cintour mondiale che prende il via a maggio e toccherà anche
que e segna l'inizio della fortunata collaborazione col genial'Italia con due attesissimi concerti all'Arena Civica di Milale produttore Nigel Godrich. Passano due anni e la storia si
no a fine giugno.
E' uscito lo scorso 16 maggio in Italia il primo
album da solista di Mick Hucknall dal titolo
"Tribute to Bobby". Il leader dei Simply Red,
dopo una illustre carriera con la band inglese,
considera molto importante questo suo progetto discografico: una collezione di classici del
soul, originariamente registrati dal leggendario
Bobby "Blue" Bland.
L'album contiene anche un DVD che documenta il viaggio di Mick Hucknall a Memphis e
l'incontro con il leggendario Bobby "Blue"
Bland.
"La sua musica aveva un non so che di sofisticato... quel pizzico di jazz dentro di se. E poi
l'oscurità dei suoi testi" - racconta Hucknall "Bobby canta esprimendo un dolore e una tristezza avvolgenti. É uno di quegli artisti che
hanno influenzato il mio modo di cantare molto
prima che io diventassi uno schiavo del successo".
Maestro del soul, blues e R&B, Mick Hucknall
trasforma le cover di Bland, accuratamente selezionate, e le fa sue, riuscendo così a produrre
un album intenso e passionale.
Prodotto dal suo collaboratore di lunga data
Andy Wright, l'album è caratterizzato dall'onestà emozionale di Mick, dalla sua sincerità musicale e dalla sua vocalità unica.
La passione e il rispetto di Mick per il progetto
sono incontestabili. "Ho fatto quest'album per
me stesso, è la mia personale odissea. Mi sento
molto più a casa qui. Questo è un inizio per me,
spero che i miei vecchi fans mi seguano, e spero
anche che io possa farmi dei nuovi amici durante questo percorso", sottolinea Mick Hucknall.
Fine della lunga carriera del gruppo di cui Hucknall è leader indiscusso? A quanto pare sembra proprio di
sì, però, come succede sempre in questi casi,non è ancora detta l'ultima parola. Venticinque anni di brillante carriera
internazionale non sono facili da cancellare: ricordiamo
che la storia dei Simply Red comincia nel 1984 per volontà dello stesso Mick 'Red' Hucknall che riunisce in
un colpo solo ben tre ex-membri dei Durutti Column:
Tony Bowers al basso, Chris Joyce alla batteria e Tim
Kellett alle tastiere e ai fiati. Completano l'organico
originario Sylvan Richardson alla chitarra e Fritz McIntyre alle tastiere. Il primo parto del gruppo - che coincide immediatamente con il primo grande successo - si
intitola "Picture Book" (1985) e contiene un paio di
classici del repertorio dei Simply Red, "Money's Too
Tight (To Mention)", cover di un brano dei Valentine
Brothers, e "Holding Back The Years", pezzo originale
firmato da Hucknall. Da quel momento in poi la strada
è stata sempre in discesa, almeno per quanto riguarda
le vendite. A parte qualche screzio tra i membri della
band, che in parte a modificato la formazione originaria del gruppo. L'ultimo album ufficiale del gruppo,
Stay, risale all'anno scorso.
E' l'anno della Dance "Made in Italy". Con The rhythm of the night
Corona fa il giro del mondo, e il suo produttore, il Dj Lee Marrow, si
conferma come uno dei più bravi produttori Dance italiani della storia. Non dimentichiamoci pero', che dietro il successo di Corona e di
altri artisti (come i Double you di Please don't go), c'è l'etichetta discografica "DWA" di Savage, un'artista noto agli appassionati della
Dance anni '80 per il grande successo della sua Don't cry tonight.
Altri brani italiani comunque, cavalcano le posizioni più alte della classifica delle vendite, brani come Sweet dreams di La Bouche (2° posizione), e il 4°
posto di It's a rainy day, che insieme a Think about the way decretano l'anno fortunato di Ice MC, altro artista dell'etichetta DWA. Un'altro personaggio che lavora dietro le quinte è Bortolotti, che con la sua etichetta Media Records, diventa il miglior antagonista di Savage. Suoi i successi dei 49ers quali Move on baby - U got 2 let the music - U &
me e Move it up - Cappella. Il resto del panorama Dance "Commerciale" comprende anche i
2 Brothers on the 4th floor con Dreams - Let me be free e Never alone, ancora i Datura con Fade to grey e
The 7th allucination, Silvia Coleman con All around the world e Take my breath away, i Da Blitz con Stay
with me e Let me be, Einstein Dr. Dj con Automatik sex e Elektrowoman, Moratto con La pastilla del fuego e La fuerza pagana, gli Outhere Brothers con Pass the toilet paper - Don't stop (Wiggle wiggle) e La la la
hey hey, Ava & Stone con Bye baby e Yeh yoh. Sono, secondo me, i più innovativi Jam & Spoon che con
Right in the night e Find me fanno letteralmente sognare. Come già detto in precedenza, ormai le Discoteche sono diventate luoghi di culto per la moda, e si sperimentano nuovi generi musicali, l'abbigliamento
diventa sempre più importante, e la trasgressione sembra aver trovato casa, segnando una definitiva spaccatura con il mondo della Radio. Quello che ascoltiamo in questi anni alla Radio, infatti, non sempre corrisponde a quello che viene suonato dai migliori Dj italiani, o almeno da quei Dj che si sono fatti conoscere
proponendo musica di "tendenza". Sono pochi i Dj che riescono a trovare locali dove poter suonare il cosiddetto genere "commerciale" (o "radiofonico" se preferite), comunque, per loro, i dischi da suonare non
mancano, come lo dimostra la classifica di vendite di questo 1994, che ci saluta ricordandoci di ballare ancora The rhythm is magic - Marie Claire D'Ubaldo, The summer is magic - Playahitty, Animalaction - Paraje, The mountain of king - Digital Boy, Gam gam - Mauro Pilato & Max Monti, Change - Molella, Saturday
night - Whigfield, Bomba - Ramirez, Brothers in the space - Aladino, Short dick man - 20 Fingers, Strange
love - Kina, Hymn - Cabballero, Tonight is the night - Le Click, Point of no return - Centory, This time Fargetta, Drive me crazy - U.S.U.R.A., Look who's talking - Dr. Alban, Return to innocence - Enigma, Get
on up - Giorgio Prezioso, Medley - Gipsy Kings, Sex drive - Glam with Pete Burns, Sunshine after the rain
- New Atlantic, Go! - Bliss Team, Dance! (If you cannot) - Alter Ego & Daisy Dee, per finire con Wet - JT
Company. Una nota di merito (forse andava fatta prima) va a "Radio Dee Jay" e "Radio Italia Network",
che con il loro contributo hanno permesso alla musica Dance "non di tendenza" di rimanere a galla.
E' incredibile vedere la
classifica del '95 dove i
primi venti posti sono
tutti occupati da brani
Dance. Segna il ritorno
della "Down Beat", con
l'aggiunta di un nuovo ingrediente (il "Rap"), Gangsta's
P a - radise di Coolio (1° posto), segue un brano legato ad una pubblicità di
una marca di jeans molto famosa, Boombastic
di Shaggy (al 2° posto), entrambi molto ballati
nelle Discoteche di musica Dance "commerciale".
Dal 3° posto in poi comincia l'invasione, con The colour inside
(1° posto) e Round and around i Ti.Pi.Cal. si confermano gruppo dell'anno, segue Scatman's world - Scatman John, Missing Everything But The Girl (remixata molto bene da Dj Todd
Terry), Hideaway - De'lacy, Be my lover - La Bouche, Dancing
with an angel - Double You (forza paisà), e un'altro incredibile
anno di Corona e del suo produttore, il Dj Lee Marrow, che
con Baby baby - Try me out e I don't wanna be a star non conquistano la vetta, ma si piazzano tutti e tre nei primi venti brani
più venduti del 1995. Seguono ancora All I need is love - Indiana, Your loving arms - Billie Ray Martin, Lick it - 20 Fingers,
Me and you - Alexia & Double You (ennesimo centro dell'etichetta DWA), Angel - Jam & Spoon, Wrap me up - Alex Party,
Infinity - U.S.U.R.A./Datura e un fantastico rifacimento del
famoso brano dei Bee Gees Stayin' alive da parte di N-Trance.
Continua il successo dell'etichetta DWA che ci regala i Netzwerk, un gruppo composto da Dj toscani, che realizzano due
tra i più bei brani della "Dance Made in Italy" di questi ultimi
anni: Memories e Passion. Continua il successo dei Da Blitz
con Movin' on e Take me back, e dei Bliss Team Hold on to
love e U make me cry, anche loro simboli della Dance
"italiana" di questi ultimi anni. La classifica prosegue con tantissimi brani Dance, e cerchiamo di citare i più importanti: Angeli domini - Datura, Space cowboy - Jamiroquai (un'artista che
sembra far parte del mondo Dance anni '90, ma destinato a
diventare un punto di riferimento per gli amanti del "Funky" in
puro stile anni '70), Two can play that game - Bobby Brown,
The power to move ya - Ziggy Marley (ciao pa'), Nowhere land
- Club House & Carl, 3 is family - Dawson,Dana, Feel it - J.T.
Company (secondo me, ancora adesso, uno dei brani più belli
della Dance anni '90, grazie al Dj Joe T. Vanelli produttore
appunto dei J.T. Company), Midnight - Fargetta (che zitto zitto
sforna un grandissimo pezzo... ascoltare per credere) Tell me
the way - Cappella, Spaceman - U.S.U.R.A., Zombie A.D.A.M. & Amy, Eternally - Quadran, Boom boom boom Outhere Brothers, The bomb - The bucketheads, Quiero volar/I wanna fly - G.E.M., Wonder - DJ Cerla & Moratto, doppio
successo per Taleesa con Let me be e Burning up, ancora il Dj
Molella con Originale radicale musicale, per chiudere con
Shimmy shake - 740 Boyz & 2 In A Room sulle orme dei Outhere Brothers. Chiuderei salutando una grande artista che lascia definitivamente il mondo della Dance (che gli ha regalato
molte soddisfazioni), per entrare di prepotenza in quello molto
più vasto (e redditizio) di "Sanremo" e della musica leggera
italiana... ciao Ivana Spagna.
MADONNA - Hard Candy
NEIL DIAMOND - Home Before Dark
VASCO ROSSI - Il Mondo che Vorrei
TOBY KEITH - 35 Biggest Hits
AFTERHOURS - I Milanesi Ammazzano il Sabato
MADONNA - Hard Candy
JOVANOTTI - Safari
CLAY AIKEN - On My Way Here
SUD SOUND SYSTEM - Dammene Ancora
MARIAH CAREY - e=mc²
AMY WINEHOUSE - Back to Black
LEONA LEWIS - Spirit
CAPAREZZA - Le dimensioni del mio Caos
GAVIN DEGRAW - Gavin DeGraw
R.E.M. - Accelerate
JOSH GROBAN - Awake Live
GIANNA NANNINI - Giannabest
DIERKS BENTLEY - Every Mile a Memory 03-08
PORTISHEAD - Third
LUIS MIGUEL - Complices
JOVANOTTI - A Te
SCOOTER - Jumping All Over The World
COLDPLAY - Viva la Vida
MADONNA - Hard Candy
MADONNA ft JUSTIN TIMBERLAKE - 4 minutes
DUFFY - Rockferry
ESTELLE ft KANYE WEST - American Boy
SAM SPARRO - Sam Sparro
LIGABUE - Il Centro del Mondo
PORTISHEAD - Third
DUFFY - Mercy
LAST SHADOW PUPPETS -
NO MORE DOLLS - Killer
SCOUTING FOR GIRLS - Scouting for Girls
RICCARDO MAFFONI - Vorrei Sapere
PLATTERS - The Very best of
LEONA LEWIS - Better in Time
THE KOOKS - Konk
VASCO ROSSI - Il Mondo che Vorrei
DEF LEPPARD - Songs from the Sparkle Lounge
The Age of the Understatement
Era sicuramente uno degli album più attesi di quest'anno e finalmente è arrivato. E penso che non
abbia tradito le aspettative. Naturalmente parliamo
di "Hard Candy" di Madonna. Certo, sicuramente
ha un suono un po' diverso dagli album precedenti, lo dimostra il fatto che questa volta Miss Ciccone, anzichè affidarsi come suo solito a giovani e
promettenti produttori, si è affidata ad alcuni dei
nomi più importanti del panorama internazionale
come il Re Mida Timbaland, Pharrell o Justin Timberlake. E il risultato, e lo si capisce fin dal primo
singolo estratto "4 Minutes", è un disco che suona
molto più "americano" rispetto ai precedenti, con
importanti dosi di hip hop e R&B che tanto vanno
di moda in questo periodo oltreoceano. Magari
qualcuno qui da noi storcerà un po' il naso, ma
sicuramente i cugini americani avranno gradito
parecchio. Si tratta di un lavoro abbastanza originale: addirittura si fatica acreder che un producer
hiphop come Pharrell sia riuscito a creare un
sound così particolare; solo per Gwen Stefani aveva messo a punto suoni così originali e creativi. Un
disco abbastanza valido, specialmente se siete alla
ricerca di freschezza a livello di produzione, sicuramente si addice di più agli ascoltatori di urban e a
chi non aveva amato i suoni dance di Confessions.
Hard Candy
Madonna
Warner Music
12
tentativo di ritorno al sound delle origini, quel bel
rock melodico che l'ha reso celebre negli anni '80,
allontanandosi da quell'atrmosfera più lenta e
cantautoriale che aveva caratterizzato i suoi ultimi
album. Il tentativo è sicuramente apprezzabile,
ma in ogni caso la presenza di Robert Lange come produttore e dello storico autore Jim Vallance,
in coppia con il quale sono state scritte alcune fra
le canzoni più belle della discografia dello stesso
Adams non riescono a far raggiungere al disco i
livelli di qualità dei suoi primi lavori. In alcuni pezzi sembra riaffiorare, ma si tratta di tre o quattro
pezzi in tutta la tracklist. Probabilmente manca la
freschezza di idee dell'inizio carriera; ma va bene,
non si può pretendere più di tanto da un rocker
onesto e bravo come lui, ma non di certo un genio assoluto della musica contemporanea.
11
Bryan Adams
Polydor
11
Gavin DeGraw
Gavin DeGraw
J Records-Sony BMG
12
Chi si ricorda di Gavin DeGraw, giovane e talentuoso rocker americano, sicuramente ricorderà
anche come il suo disco d'esordio "Chariot" fosse
diventato un successo grazie alla sua miscela azzeccata di pop, rock e soul. Grandi ballatone in cui
piano e chitarra acustica facevano il grosso del
lavoro, e catturavano l'ascoltatore con la loro freschezza. Chi aveva avuto l'occasione di ascoltarlo
dal vivo avrà notato come gli arrangiamenti live
erano un po' più rock e diretti. E non era male.
Così il buon Gavin, mettendosi al lavoro sul nuovo
disco, ha deciso di voler mantenere quella stessa
energia dei suoi live per caratterizzare il suono del
successore di "Chariot". Il risultato è "Gavin DeGraw", un disco che porta il suo nome, e che lo
rappresenta al 100%. E le premesse sono state
rispettate: sicuramente il sound è diverso, un po'
Probabilmente qualcuno di voi ignora pure che
Bryan Adams sia ancora in attività. Da qualche
anno a questa parte infatti non si sente più molto
parlare di lui nonostante continui a far uscire dischi con una certa regolarità. Bè, effettivamente i
tempi di "Summer of '69" sono ormai lontanissimi,
e probabilmente non torneranno più. Comunque
questo nuovo album "11" (indovinate un po': è
l'undicesimo della sua carriera!) sembra un po' un
Rock Show
Enrico Ruggeri
Universal
11
sue esperienze.
più diretto e più crudo, in poche parole, più rock e
meno pop, che contraddistingue anche il primo
singolo estratto, “In love with a girl”, che ha avuto
una discreta accoglienza da parte delle radio. Un
sound rock, basato sulle chitarre elettriche, già
presente in alcuni episodi di “Chariot”, ma in maniera minoritaria. Insomma: “Gavin DeGraw” conferma in pieno il suo talento sia come compositore
che come cantante e musicista. Continua così.
Frutto di più di un anno di lavoro, il risultato è
un'opera robusta e intensa: la musica segna l'ennesimo ritorno al rock, ma ad un tipo di rock diverso dagli approcci precedenti, molto giocato sul
binomio chitarre-tastiere vintage che vede il musicista milanese riavvicinarsi alle sonorità degli esordi, fortemente influenzati dagli Stranglers, al
Dopo aver passato la vita a raccontare le storie
tempo la sua band di riferimento.
altrui, (sia nei suoi dischi che in tv) Enrico Ruggeri, uno dei pochi veri rocker italiani della vecchia Il primo singolo estratto è "La Terra e la Luna" già
guardia rimasti in attività con buoni risultati, in in radio dal 4 aprile nonché sigla della trasmissioquesto nuovo lavoro sposta l'attenzione e fa di- ne “Il Bivio”. Rock Show sarà apprezzato in partiventare l'artista stesso il soggetto delle sue can- colar modo da coloro che hanno amato il Ruggeri
zoni. “Rock Show” si può quindi definire una sorta degli esordi, quello più ruvido per intenderci andi concept album autobiografico dove per una che se comunque va detto le canzoni d'autore
volta il protagonista è Enrico stesso, la sua vita, le non mancano neanche in questo CD.
Dopo due anni dal precedente “Soundtrack to
your escape”, puntuali come un orologio svizzero,
tornano sul mercato gli In Flames col nuovo “A
sense of purpose” che risulta un ulteriore passo
avanti nella loro personale evoluzione da un Melodic Death dei primi anni ad un Metalcore con
molte aperture melodiche.
ga nei suoi 8 minuti di durata. Come i precedenti
album anche questo dividerà il pubblico tra le
critiche di chi preferiva il sound più aggressivo dei
primi dischi e i complimenti di chi, come me, ha
apprezzato la loro evoluzione più melodica.
Da notare anche la splendida grafica dell’album,
soprattutto nella versione digipack. [Gianluca
Il disco parte con Mirror Truth, che è anche il Zennaro]
primo singolo, la quale si stampa subito nella
mente grazie ad un ritornello molto orecchiabile e
coinvolgente. Dalla seconda canzone in poi il cd
scorre liscio come l’olio con belle canzoni, in particolare “Sleepless again” e “Condemned”, con
una, secondo me, pecca in “The chosen pessimist” che risulta noiosa e veramente troppo lun-
Quando si parla degli Afterhours non è facile evitare
di lanciarsi in lunghissimi ed appassionati elogi. Non
che non si meritino questo trattamento, anzi, Manuel Agnelli e soci sicuramente sono il portabandiera più importante del rock nostrano degli ultimi anni, capace di varcare anche i confini italiani. E il
buon successo di vendite che il loro ultimo sta avendo dimostra come il loro talento abbia fatto breccia
in maniera definitiva nel cuore del grande pubblico.
A sense of Purpose
In Flames
Nuclear Blast
12
Idolum
Ufomammut
Supernatural Cat
8
E’ molto difficile riuscire a recensire un cd degli
Ufomammut perché ogni loro album è più che
altro un viaggio nell’essenza del “Suono”. Ogni
nota e ogni rumore è inserita alla perfezione del
contesto che va a creare un qualcosa di completamente personale ed affascinante all’interno della parola “Arte”.
Un viaggio fatto di psicadelia oscura e spaziale
Fantastica la grafica dell’album che si integra perche crea nella mente dell’ascoltatore immagini di
fettamente con la musica proposta, come a creacreature innominabili che fuoriescono direttamenre una perfetta simbiosi tra udito e vista, sopratte dai racconti di H.P. Lovecraft.
tutto nella preziosa edizione limitata interamente
Un disco non di facile ascolto ma apprezzabilissi- disegnata a mano da Malleus che in certe grafimo da chi vede la musica come forma d’arte e che risulta veramente insuperabile.
non come un semplice sottofondo in alternativa
[Gianluca Zennaro]
al silenzio.
E se lo meritano tutto questo successo. "I milanesi
ammazzano il sabato" segna diverse novità rispetto
alla produzione precedente: primo di tutto c’è da
registrare il passaggio da una piccola etichetta alla
Universal. Il disco trova una certa omogeneità soprattutto a livello testuale. Non che la musica non
sia all’altezza ma l’impressione è che l’aspetto davvero saliente sia la ricchezza verbale impressa al
disco da Agnelli. I suoni restano apprezzabili nel
loro spaziare notevolmente nel vario repertorio del
gruppo, passando dai ritmi soffusi carichi modello
ballate a brani più classici con un ritmo più incalzante. "I milanesi ammazzano il sabato" non è un album immediato ad un livello d'ascolto più superficiale. Quando però si riesce a penetrare il suo mondo caustico e nervoso non si può non rimanerne
colpiti.
I Milanesi ammazzano il sabato
Afterhours
Universal
15
Via le mani dagli occhi
Negramaro
Marco Gentile
Oscar Pistorius, 21 anni, corridore sudafricano, è
ormai da tempo il simbolo del movimento paraolimpico e detiene i record mondiali sui 100, 200 e
400 metri piani. Dopo mesi di battaglie, è riuscito
ad avere l'autorizzazione a gareggiare a Pechino
2008 insieme ai normodotati. I Negramaro, lo
hanno fortemente voluto per il loro ultimo singolo
e video, “Via le mani dagli occhi“. La sua determinazione e la sua forza di volontà diventano un
videoclip che recepisce e rilancia tutta la forza
dello slogan contro ogni pregiudizio. "Via le mani
dagli occhi" e’ un brano che indaga un disagio
sociale, quello dell’indifferenza, ed esorta a
"toccare le mani" di chi ci e’ vicino, per ristabilire
un "contatto". Ed il video,
diretto da Marco Gentile,
che ha già collaborato con
Marlene Kuntz e Subsonica,
sottolinea e amplifica il
messaggio del pezzo.
In Italia
Fibra + Nannini
Universal
E' fondamentalmente uno scambio di favori quello
tra Fabri Fibra, uno dei rapper italiani più apprezzati del momento e Gianna Nannini. E' stata lei
che per prima a contattato Fibra per prendere il
posto che fu di Jovanotti nella strofa rappata di
"Radio Baccano" in alcuni dei concerti del suo ultimo tour. E Fibra ha accettato con piacere. La Nannini ha poi restituito il favore a Fibra ricantando il
ritornello di "In Italia", nuovo singolo del rapper.
Devo ammettere che anche se non è proprio il
mio genere, “In Italia”, così si intitola il pezzo in
questione, non è niente male, si lascia ascoltare
volentieri. Il testo di questa canzone se ascoltato
con attenzone si rivela molto
profondo emolto bello. E il
tocco della Nannini aggiunge
quel qualcosa in più che lo
avvicina anche ad un pubblico
diverso da quello abituale di
Fabri Fibra.
MADONNA FT JUSTIN TIMBERLAKE E TIMBALAND
CAPAREZZA
Eroe (Storia di Luigi delle Bicocche)
4 Minutes (to Save the World)
Caparezza
Madonna
Le dimensioni del mio caos
Hard Candy
EMI
Warner Music
I’m out of time
And all I got is 4 minutes, 4 minutes
Sono in ritardo
E tutto ciò che ho sono 4 minuti, 4 minuti
Come on boy, I’ve been waiting for somebody
to pick up my stroll
Well don’t waste time, give me a sign,
tell me how you wanna roll
I want somebody to speed it up for me
then take it down slow
There’s enough room for both
Girl, I can handle that,
you just gotta show me where it’s at.
Are you ready to go, Are you ready to go
Dai ragazzo, ho aspettato qualcuno
con cui uscire
allora non perdere tempo,
dammi un segno, dimmi come vuoi fare
voglio qualcuno che velocizzi il tutto per me
per poterlo poi prendere lentamente
Non c’è abbastanza spazio per entrambi
ragazza, posso gestirmela da me,
mi devi solo far vedere dove si trova
Sei pronta per andare, sei pronta per andare
[chorus] If you want it, You already got it
If you’ve thought it, It better be what you want
If you feel it, It must be real just…
Say the word, and I will give you what you want
Time is waiting
We only got 4 minutes to save the world
No hesitating
Grab a boy
Grab a girl
Time is waiting
We only got 4 minutes to save the world
No hesitating
We only got 4 minutes, 4 minutes
Keep it up...
You gotta get in line, hop
Tick tock tick tock tick tock
That’s right, keep it up
Keep it up, don’t….
You gotta get in line, hop
Tick tock tick tock tick tock
[chorus] Se lo vuoi, lo hai già
Se ci hai pensato, é meglio ciò che vuoi
Se lo senti e basta, dev’essere reale solo…
Pronuncia la parola, ed io ti darò ciò che vuoi
il tempo è in attesa
abbiamo solo 4 minuti per salvare il mondo
senza esitazione
prendi un ragazzo
prendi una ragazza
il tempo è in attesa
abbiamo solo 4 minuti per salvare il mondo
senza esitazione
abbiamo solo 4 minuti, 4 minuti
Tieniti pronto...
Devi stare in linea, hop
Tick tock tick tock tick tock
Va bene, tieniti pronto
Tieniti pronto, non...
Devi stare in linea, hop
Tick tock tick tock tick tock
Sometimes I think what I need
is a you intervention, yeah
And you know I can tell that you like it
And that it’s good,
by the way that you move, ooh, hey hey
The road to heaven,
paved with good intentions, yeah
But if I got a night
At least I can say I did what I wanted to do
Tell me, how bout you?
[chorus]
a volte penso che ciò di cui ho bisogno
è un tuo intervento, yeah
e tu sai che ti direi che ti piace
Ed è una cosa buona,
comunque ti muovi, ohh, hey hey
la strada per il paradiso,
lastricata di buone intenzioni, yeah
ma se avessi una notte
Almeno posso dire di aver fatto ciò che volevo
Dimmi, come va?
[chorus]
4 Minuti (per Salvare il Mondo)
Madonna di certo non ha bisogno
di tante presentazioni perchè è la
popstar in assoluto più amata e
ascoltata in tutto il mondo. E ogni
volta che esce con un nuovo lavoro in un modo o nell’altro fa sempre parlare di sè. Ad anticipare
l’uscita del suo ultimo album
“Hard Candy” il singolo “4 minutes”, in cui si avvale di due collaborazioni eccellenti come quelle di
Justin Timberlake e Timbaland.
“Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche,
eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà”
Piacere, Luigi delle Bicocche
Sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche.
Da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper
Che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper
Invece io passo la notte in un bar karaoke,
se vuoi mi trovi lì, tentato dal videopoker
ma il conto langue e quella macchina vuole il mio sangue
...un soggetto perfetto per Bram Stroker
Tu che ne sai della vita degli operai
Io stringo sulle spese e goodbye macellai
Non ho salvadanai, da sceicco del Dubai
E mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a SNAI
Io sono pane per gli usurai ma li respingo
Non faccio l’ Al Pacino, non mi faccio di pacinko
Non gratto, non vinco, non trinco nelle sale bingo
Man mano mi convinco che io
sono un eroe, perché lotto tutte le ore.
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari
dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere.
Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere.
Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere
Caparezza è uno degli artisti italiani che più di altri è in grado di
spiazzare il pubblico. Molto spesso
un po’ sottovalutato (anche “Fuori
dal Tunnel” non era semplicemente una canzoncina allegra e ballabile, ma rappresentava uno spaccato di un certo tipo di società), questa volta affronta il difficile tema
del lavoro precario e delle difficile
mestiere di arrivare alla fine del
mese rimanendo onesti.
Stipendio dimezzato o vengo licenziato
A qualunque età io sono già fuori mercato
…fossi un ex SS novantatreenne
lavorerei nello studio del mio avvocato
invece torno a casa distrutto la sera, bocca impastata
come calcestruzzo in una betoniera
io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso
quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera
su, vai, a vedere nella galera,
quanti precari, sono passati a malaffari
quando t’affami, ti fai, nemici vari,
se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari
finisci nelle mani di strozzini, ti cibi,
di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini
..ne’ l’Uomo ragno ne’ Rocky, ne’ Rambo ne affini
farebbero ciò che faccio per i miei bambini, io sono un eroe.
Per far denaro ci sono più modi, potrei darmi alle frodi
E fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi
C’è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio
Lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody
Io vado avanti e mi si offusca la mente
Sto per impazzire come dentro un call center
Vivo nella camera 237 ma non farò la mia famiglia a fette
perché sono un eroe.
Bruce Springsteen and the E Street Band Magic Tour 2008
Milano, Stadio Meazza
25 giugno
Ticketone.it
www.barleyarts.com
Dopo il grandioso successo del 28 novembre al DatchForum di
Assago, che ha infiammato gli undicimila fans presenti, Bruce
Springsteen and the E Street Band tornano in Italia per un'altro
imperdibile evento: sempre a Milano, il 25 giugno alla Stadio
Meazza; il Boss a San Siro a 5 anni di distanza dall’ultima volta.
Accaparrarsi un biglietto, come immaginabile, ormai è
un’impresa difficilissima, ma tenete d’occhio ticketone dove
ogni tanto spunta qualche nuova disponibilità.
Alanis Morissette
Verdena
24/06 Roma, Auditorium Parco della Musica
19/06 Ostia (ROMA), n.p.
20/06 Trezzo d’Adda (MI), Live Club
21/06 Prato, Blackout
Avril Lavigne
12/06 Bolzano, Palaonda
13/06 Milano, DatchForum
Bad Religion
16/06 Milano, Rolling Stone
Jovanotti
27/05 Torino, Palaolimpico Isozaki
29/05 Milano, DatchForum
30/05 Milano, DatchForum
01/06 Ancona, Palarossini
02/06 Perugia, Palaevangelisti
06/06 Bolzano, Palaonda
Radiohead
Duffy
08/06 Milano, Rolling Stone
Queens of the Stone Age
Sex Pistols
Iggy and the Stooges
Linea 77
Bob Dylan
15/06 Pinarella di Cervia, Rock Planet
16/06 Mirandola (MO), Aquaragia
18/06 Milano, Musicdrome
17/06 Milano, Arena Civica
18/06 Milano, Arena Civica
Max Pezzali
Nick Cave
Vasco Rossi
28/05 Milano, Alcatraz
30/05 Sesto Fiorentino (FI), Villa Solaria
31/05 Spello (PG), Villa Fidelia
01/06 Roma, Tendastrisce
28/03 Roma, Stadio Olimpico
06/03 Milano, Stadio Meazza
14/03 Ancona, Stadio del Conero
27/03 Salerno, Stadio Arechi
Mark Knopfler
Kiss
06/06 Roma, Palalottomatica
07/06 Pesaro, Adriatic Arena
24/06 Milano, DatchForum
Sud Sound System & Bag a Riddim band
22/06 Firenze, Mandela Forum
23/06 Verona, Arena
31/05 Napoli, Casa della Musica Federico I
01/06 Gallipoli (LE), Parco Gondar
14/06 Palermo, Piazza Maggione
20/06 Bergamo, Lazzaretto
20 giugno
Linkin Park
14/06 Monza (MI), Villa Reale
Neil Young
21 giugno
Vasco Rossi
Marlene Kuntz
Mab
Matmata
22 giugno
The Police
Alanis Morissette
Stereophonics
Baustelle
Counting Crows
Rage Against the Machine
14/06 Modena, Stadio
HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL 2008
Venezia, Parco San Giuliano
Indiana Jones. Quarto Capitolo
Finalmente nelle sale l’ultimo (?) capitolo della saga
Gomorra
1
€ 1.825.643
Superhero - Il più dotato fra i supereroi
1
€ 1.275.538
Notte brava a Las Vegas
€ 795.476
Iron Man
2
3
€ 725.970
Ultimi della classe
1
€ 370.287
Saw IV
€ 219.493
Mongol
€ 213.149
In Bruges - La coscienza dell'assassino
€ 198.715
Alla scoperta di Charlie
€ 131.158
Speed Racer
€ 105.511
Box Office del weekend dal 16/05/2008 al 18/05/2008
3
2
1
1
2
Eccolo! Finalmente dopo tanti annunci, smentite, indiscrezioni e rinvii
finalmente ci siamo: il quarto episodio della saga dell’Archeologo più
famoso del mondo è in arrivo nelle
sale. "Indiana Jones e il regno del
teschio di cristallo", è questo il titolo
del film diretto ancora una volta da
Steven Spielberg e prodotto dalla
Lucas Film. L'uscita del film nelle
sale è prevista in contemporanea
mondiale per il 22 maggio 2008, nelle
sale in Italia uscirà ufficialmente il 23
maggio 2008. Anche se il film sarà il
quarto capitolo, cronologicamente si
tratterà della ventiseiesima avventura
del famoso archeologo, contando
oltre ai film anche le produzioni televisive. La squadra di produzione ha
dichiarato che la pellicola è stata girata come le tre precedenti: con stuntman, piuttosto che con effetti speciali
di computer grafica. La nuova avventura di Indiana Jones comincia nel
deserto del Southwest nel 1957, in
piena guerra fredda. Indy e la sua
spalla Mac (Ray Winstone) sono appena sfuggiti per un pelo ad un perfido agente sovietico in un lontano
aereoporto. Il Dr. Jones fa così ritorno al Marshall College - solo per scoprire che le cose vanno di male in
peggio. Il suo caro amico nonché
preside del college (Jim Broadbent)
spiega ad Indy che le sue recenti azioni lo hanno reso un elemento sospetto e, accusato di essere filosovietico, il governo ha fatto pressioni
sull'università affinché lo licenziasse.
Mentre sta per lasciare la città, Indiana incontra il giovane ribelle Mutt
(Shia LaBeouf), che porta con sé una
proposta per l'avventuroso archeolo-
go: se questi aiuterà Mutt in una
missione con profondi risvolti personali, Indy potrebbe portare a termine una delle più importanti scoperte archeologiche della storia - il
Teschio di Cristallo di Akator, un
manufatto leggendario oggetto di
venerazione e paura. Per scoprire
come va a finire da questo punto in
poi dovrete andare al cinema. Le
prime voci riguardanti un presunto
quarto capitolo della saga di Indiana
Jones avevano cominciato a diffondersi su giornali e riviste specializzate
durante il corso dell'anno 1994, poco
tempo dopo l'uscita dello storico
videogioco Indiana Jones e il destino
di Atlantide, che aveva riscosso un
tripudio di consensi e recensioni entusiastiche in tutti i paesi del mondo.
A quell'epoca si era portati a pensare
che il quarto film della serie sarebbe
stato liberamente tratto da quella
storia. Solo il 29 dicembre del 2006,
infine, dopo anni ed anni di attesa,
veniva ufficializzata la fine della stesura di storia e copione mentre l'attore scozzese Sean Connery, che aveva
interpretato il padre del protagonista
in Indiana Jones e l'ultima crociata,
faceva sapere di non essere intenzionato a riprendere parte al progetto,
costringendo Lucas a una veloce riscrittura della sceneggiatura in modo
da elminare il personaggio. Le riprese
del film sono iniziate il 18 giugno
2007 per terminare l' 11 ottobre dello
stesso anno.
Ora che è stato appena presentato in
anteprima mondiale a Cannes il quarto episodio della saga, George Lucas,
creatore del personaggio, già si è sbilanciato su un possibile quinto capitolo. “Non ne ho ancora parlato con
Steven o Harrison, ma ho un'idea di
rendere protagonista del prossimo il
personaggio di Shia LaBeouf e far
tornare Harrison in ruolo simile a
quello che Connery aveva nell'ultimo
film.” La cosa sicuramente lascerà
perplessi i fan. Considerando però i
tempi di lavorazione della quarta pellicola, ci sarà tempo per Lucas e per
noi di riparlarne.
La Paramount Vantage e la
Ouverture Films hanno annunciato che cofinanzieranno e distribuiranno un sequel decisamente atipico. Si tratta del prosieguo di Fahrenheit 9/11, durissimo
attacco del documentarista Michael Moore all'amministrazione Bush, film che
vinse la Palma d'Oro a Cannes nel 2004.
L'uscita è prevista nel 2009. Ovviamente
Moore manterrà i contenuti della pellicola segreti fino all'ultimo, anche se ci
rimane un po' il rimpianto che sia proprio uno dei suoi film meno efficaci ad
avere un approfondimento.
Jurassic Park 3 (2001), diretto
da Joe Johnston, ha scontentato
un po' tutti, e a dirla tutta già
The Lost World : Jurassic Park
(1997) dello stesso Spielberg,
che aveva diretto il prototipo Jurrasic
Park nel 1993, non aveva convinto appieno. Nonostante questo, Laura Dern,
interprete della dottoressa Ellie Sattler
nel primo film, ha confermato a ShockTillYouDrop che un quarto episodio è
sicuramente previsto e potrebbe andare
in cantiere addirittura entro l'anno. Sam
Neill, che ha interpretato il paleontologo
Alan Grant nel primo e nel terzo, ha
invece comunicato che, a quanto ne sappia, il suo coinvolgimento nel progetto
non è previsto.
George Clooney, deluso dai
risultati di In amore niente regole, non si ferma. Sarà infatti
protagonista di Men Who Stare
at Goats, che sarà diretto dal
suo socio produttivo Grant Heslov. E’
l’adattamento del romanzo omonimo
del giornalista inglese Jon Ronson sul
primo battaglione di fanteria statunitense, che avrebbe dovuto usare poteri paranormali. Il titolo fa riferimento all’idea
che qualcuno può uccidere una capra
soltanto fissandola. La sceneggiatura è
stata scritta da Peter Braughan.
di PASQUALE RUSSO
Quest’anno avremo l’opportunità di vedere
sugli schermi ben tre cine-comics tratti da
fumetti della Marvel: Iron Man, The incredible
Hulk e Punisher - War Zone
Il filone sembra avere un ottima partenza con
la pellicola di Jon Favreau che, appena uscita,
è subito balzata in testa al box-office, conquistando, inoltre, anche il favore della critica.
La vicenda segue un canovaccio abbastanza
classico.
Tony Stark, magnate dell’industria bellica,
conduce sin dall’inizio una duplice esistenza;
alternando uno stile di vita dissoluto e sfarzoso, a un più cupo isolamento dal modo per lo
studio e l’invenzione di nuove tecnologie.
Questo secondo aspetto, al principio, viene
poco evidenziato, preferendo presentare il
personaggio prima come miliardario playboy
e irresponsabile, per poi farlo emergere come
genio dell’ingegneria biomeccanica.
Il passaggio avviene dopo un attentato in
Medio Oriente che vede Stark fatto prigioniero e costretto ad assemblare un missile per
un gruppo di terrorirsti. A quest’ultimi deciderà in seguito di ribellarsi, costruendo un armatura così potente da consentirgli di fronteggiarli e scappare. Ma una volta in patria
egli riporterà con se un segno indelebile
dell’accaduto: una piastra di metallo conficcata nel suo petto che, tramite energia atomi
Titolo originale: Iron Man
USA: 2008
Regia di: Jon Favreau
Genere: Fantastico
Durata: 126'
Interpreti: Robert Downey Jr., Jeff Bridges, Gwyneth Paltrow,
Terrence Howard, Leslie Bibb, Shaun Toub, Clark Gregg
Sito web: www.ironmanmovie.com
Voto: 7
ca, tiene lontano dal suo cuore delle schegge di metallo.
Ed è a questo punto della storia che approfondiamo la conoscenza del Tony Stark metodico e calcolatore; che con le sue capacità intellettive superiori riesce a sviluppare
un nuovo modello dell’armatura e a fare di
se stesso un superuomo.
Diciamo subito che il film non è paragonabile ne al magnifico Batman Begins di Nolan, ne all’impressionante trasposizione degli X-Men di Synger. Ma dati questi due cinecomics come estremi, possiamo collocare
l’eroe d’acciaio nel mezzo tra loro e tutta
una schiera di scialbi superuomini e superdonne finiti negli ultimi anni sullo schermo.
Posizione di privilegio acquisita grazie ad
alcune caratteristiche. La prima delle quali
è proprio la scelta dei protagonisti.
Sarebbe infatti falso non affermare che Robert Downey Jr eleva Iron Man ad un livello
qualitativo superiore. L’interpretazione inebria il film è, soprattutto, il resto del cast.
Non che ci sia d’aspettarsi chissà quali picchi emotivi o istrionerie di sorta. A questo
artista basta uno sguardo o un cenno del
capo per prendersi la scena.
Scena affollata da comprimari tutt’altro che
irrilevanti.
Semplicemente fantastico Jeff Bridges. Un
villain molto carismatico, ottimamente contrapposto al protagonista.
Insolita invece la Paltrow in un ruolo “debole”. La
scelta di una star come lei nei panni di un’assistente
sommessa risulta efficace, e a giovarne ne è anche
l’aspetto fisico. Incredibilmente molto più donna in
questo film che in tanti altri in cui mostrava un look
slavato da ragazzina.
Degno di menzione è anche Terrence Howard, che
interpreta il simpatico colonnello Rhodes. Questo
attore in ascesa si dimostra una buona spalla per
Downey Jr, anche se non ha battute fantastiche.
Parliamo quindi della sceneggiatura.
Mark Fergus e Hawk Ostby, sceneggiatori de I figli
degli uomini, non si sono troppo svenduti. Il loro
script oscilla tra buone battute e clichè un po’ stantii, tra colpi di scena efficaci e pochi conflitti interiori...Compromessi che accettiamo volentieri per un
film di intrattenimento.
Meno accettabile è la fotografia. Tenuta su un livello
assolutamente standard, diventa quasi deludente se
sappiamo che a dirigerla è Matthew Lebatique.
Si parla infatti di un vero professionista della luce
che può vantare nel suo curriculum un bel po’ di
film d’autore, in cui ha fatto un ottimo lavoro. Per
esempio: la fantastica fotografia di Requiem for a
dream.
Lebatique ha sempre messo qualcosa di suo nelle
opere a cui ha partecipato. Questa volta invece si è
attenuto ad un compitino ben scritto.
Discorso simile per Jon Favrau, che confeziona un
buon film senza però uno stile personale. Sarebbe
stato invece bello poter cogliere qualche caratteristica di riconoscimento nell’operato di questo simpatico attore, che ha fatto del cinema interessante sia
da interprete che da regista.
Un dato che potrebbe essere distintivo in questo
caso è l’uso sapiente degli effetti speciali e della CG,
per nulla invasiva la mano dell’Industrial Light & Magic sul film. Ciò rimanda all’ottimo lavoro fatto per
quel gioiellino che era Zahtura (precedente film di
Favrau), in cui ancora più evidente era il trionfo
dell’effetto meccanico su quello computerizzato.
Per il momento è un po’ poco, ma diamo sicura fiducia a questo nuovo autore ancora in evoluzione.
Curiosità – Oltre al solito cameo di Stan Lee, dopo i
titoli di coda c’è una scena in cui compare un attore
molto famoso. Da non perdere.
di DARIO CARTA
Il famoso reporter Simon Hunt,(Richard Gere) ed il suo inseparabile compagno,l'operatore televisivo "Duck",(Terrence
Howard),hanno condiviso innumerevoli avventure sulle scene delle più tribolate situazioni di guerra.
Il loro lavoro li porta nel cuore della guerra
civile della ex Jugoslavia,ove,come sempre a
rischio della vita,mettono la loro esperienza al
servizio dell'Informazione.
Ma Simon,durante un servizio televisivo in
diretta da un villaggio bosniaco, teatro di una
ennesima strage,subisce un crollo psicologico
e le conseguenze si presentano nell'immediato.
A differenza del suo compagno Duck,che procede tra lusinghe e successi nella sua professione,Hunt viene estromesso dalla scena lavorativa esclusiva e retrocede nei retrobottega della sua attività. I due si ritroveranno più
tardi a Sarajevo,a guerra finita e Simon,apparso inaspettato davanti ad uno sbigottito Duck,gli proporrà uno scoop senza
precedenti. Egli conoscerebbe,infatti,il nascondiglio della "Volpe",il criminale di guerra
più ricercato al mondo,condannato per crimini contro l'umanità e gli fa la sconcertante
proposta di braccarlo e catturarlo.
Il film si ispira ad una esperienza realmente
vissuta e raccontata in un articolo pubblicato
Titolo originale: The hunting party
USA, Croazia, Bosnia: 2007
Regia di: Richard Shepard
Genere: Thriller
Durata: 95'
Interpreti: Diane Kruger, Terrence Howard, Richard Gere, James Brolin, Jesse Eisenberg, Olja Hrustic, Goran Kostic, Mark
Ivanir, Hélène Cardona
Voto: 6,5
su Esquire dallo stimato giornalista Scott
Anderson di ritorno da un suo viaggio in
Bosnia:"What I Did On My Summer Vacation" - (Quello che ho fatto nelle mie vacanze estive).
L'adattamento cinematografico,prende la
forme di una brillante avventura,con un
misto di ingredienti bizzarri e noir.
Nel corso dei primi minuti,la narrazione
fuoricampo di Duck,che introduce e spiega i fatti,aiutano lo spettatore ad inserirsi
subito nella trama.
Ed è facile,perchè gli eventi sono proposti
con buona fluidità ed interessante movimento.
E' spiegata bene e senza troppi gorgoglii,la caduta di Gere e l'ascesa del suo
collega,proponendo simboli che spiegano,senza perdersi troppo in giro,quello
che sta succedendo (nelle mani di Duck
appare una chitarra,al posto della onnipresente cinepresa).
La scena iniziale della battaglia,prepara
chi guarda,a capire in quale contesto inserire le proprie emozioni e le poche immagini delle devastazioni che seguono,sono sufficienti a preparare lo scenario
emotivo.
Ai due amici ritrovati,si affianca un terzo
collega,Benjamin (Jesse Eisenberg),un
novellino,fresco di studi,che però crea un
perfetto equilibrio nel gruppo.
Il giovane apparentemente perfetto nella
sua astratta preparazione,il fallito che ansima per tornate a galla e il professionista arrivato,formano un composto che darà una schietta e
brillante organicità all'intero film.
Dice Scott Anderson:"Questa, non sarebbe una lezione di storia o un trattato politico,ma il racconto di
tre personaggi alla ricerca di sè stessi,un film 'on
the road',disegnato sullo sfondo di un Paese che
fatica a uscire dalle conseguenze di una guerra sanguinosa".
E tra le righe di una trama avventurosa e thrilling, si
insinua il bel gioco di squadra dei tre personaggi,
che.con i loro aspetti caratteriali,conferiscono dinamismo e luce alla storia.
Qua e là compaiono personaggi naif dal comportamento pittoresco(uno fra tanti,l'ufficiale ONU preda
di una ossessione da complotto cospirativo).
Immagini divertenti(il muro semidistrutto con dipinta,a caratteri e colori della Coca Cola la scritta
"Enjoy Sarajevo" e scene venate di ironia,non tolgono il passo a punte di tensione e ad alta drammatici-
tà.
Gere recita con maestria,altalenandosi tra maschere
di buffa commedia e picchi di ansia.
Il film cavalca forte,spinto da un vento che offre
tensione e sorriso,scoprendo il fianco anche a colpi
di scena.
"The Hunting Party" narra di un viaggio di tre persone più o meno accomunate nello stesso proposito:quello di catturare il cattivo.
Ma"La morale del film -dice il regista Shepard -è
quella di non puntare l'indice solo contro i cattivi,ma
quella di guardare anche alla Comunità Internazionale,dagli Stati Uniti,all'Europa e all'ONU e chiedersi
perchè non hanno catturato questi maxi ricercati.Il
fatto che queste persone siano ancora alla macchia
dopo oltre dieci anni,è un insulto alla memoria delle
vittime del genocidio bosniaco".
Simpatica è la sottile allusione: HUNT è il cognome
di Simon,in inglese traduce "caccia"(alla "Volpe"?)
ed il titolo può essere tradotto:"Festa di caccia".
di RICCARDO BOLZANO
Kate, durante la preparazione del banchetto
nuziale, muore schiacciata da un angelo scolpito nel ghiaccio. Il fidanzato, futuro marito,
Henry, dopo un anno dal "tragico" incidente
non si è ancora ripreso ed evita qualsiasi relazione con possibili nuove compagne. La sorella lo porta da una giovane sensitiva, Ashley, per metterlo in contatto con la moglie
defunta, ma i due si innamorano. Kate, ormai
fantasma, farà di tutto per porre fine alla loro
relazione.
Commedia divertente e fantasiosa, diretta
dallo stesso sceneggiatore Jeff Lowell ( già
autore de "Il mio ragazzo è un bastardo" ).
Dopo una prima parte fiacca e sottotono che
non fa presagire nulla di buono, il film rivela
un sensazionale umorismo. Tutto merito forse degli interpreti, a causa di una regia impersonale che non riesce a seguire il brio della sceneggiatura: troviamo dunque una sim-
Titolo originale: Over Her Dead Body
USA: 2008
Regia di: Jeff Lowell
Genere: Commedia
Durata: 95'
Interpreti: Eva Longoria, Paul Rudd, Lake Bell, Jason Biggs,
Lindsay Sloane, Stephen Root, Ali Hillis, Wendi McLendonCovey, Kali Rocha, Colin Fickes, William Morgan Sheppard
Sito web: www.theeyethefilm.com
Voto: 6,5
Jason Biggs la cui intepretazione si dimostra di
gran lunga superiore a
quella degli "American
Pie" di cui era il protagonista. Eva Longoria non si
distacca molto dal personaggio della "caliente"
signora Solis, gelosa e
vendicativa, della serie tv
" Desperate Housewives".
Di materiale interessante
ce n'è (anche se non molto originale) ma a mancare è proprio una regia che
coinvolga, una colonna
sonora gradevole ( cosa
che non è quella di David
Kitay), una fotografia e un
montaggio suggestivi.
La recitazione e la sceneggiatura (quest'ultima
solo in parte) risultano
apprezzabili ma tutto il
resto rimane in qualche
modo nell'anonimato. E'
un film riuscito a metà
dunque, il cui intento è
certamente divertire il
pubblico ma che sembra
perdersi infine nel sentimentalismo, inutilmente.
Carlo Conti sara' il direttore artistico
di Miss Italia 2008 e di Miss Italia nel
Mondo e il conduttore della 69ma
edizione di Miss Italia. 'Sono molto
legato a queste due manifestazioni.
Dopo un anno di pausa - ha spiegato Conti e' il momento di tornare'. Le date sono state
gia' rese note, Miss Italia nel Mondo sara'
trasmessa in diretta da Raiuno, il 24/6,le prefinali nazionali del Concorso si svolgeranno
dal 26 al 31/8 a Salsomaggiore Terme, mentre dall'1 al 16/9 sono previste le finali.
Il premio Nobel Al Gore lancia la sua TV
Si chiama Current TV ed è fatta dal pubblico. Su Sky
You-Tube ha stravolto il
mondo della comunicazione.
Spesso i nostri tg attingono
dal portale video per scovare
filmati stravaganti, ma spesso
rivelatori della realtà contemporanea. Adesso arriva sulla
piattaforma di Sky (canale
130) Current, un network
d'informazione rivolto ai
giovani tra i 18 e i 35 anni
che unisce la libertà di espressione di internet e uno
strumento di massa come la televisione. Cofondatore del canale niente meno che l'ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, premio Oscar per il
documentario ecologista Una scomoda verità e premio Nobel per la Pace nel 2007. È arrivato in Italia
non per ritirare un riconoscimento, ma per parlare
della sua idea che per la prima volta approda in un
paese non anglofono. Dopo gli Stati Uniti nel 2005,
l'Irlanda e l'Inghilterra Current sbarca nel nostro
paese raggiungendo nel mondo 56 milioni di spetta-
tori. Ma che cos'è Current?
Come rivela Al Gore: "La tv
fatta dalla voce del popolo,
filtrata da voi stessi". Dal sito
internet www.current.it si
possono caricare i propri
filmati, i cosiddetti video
creati dalla comunità, la parte
di contenuti ideata, prodotta
e realizzata dal pubblico, che
costituisce il 30% della programmazione. Ogni videomaker può raccontare il
mondo dal proprio punto di vista. E sarà lo stesso
spettatore a scegliere il filmato migliore che poi verrà messo in onda dalla redazione. "Una voce su
qualsiasi argomento che sarà ascoltata in Italia e a
livello globale - sottolinea Gore - finalmente siamo
di fronte a una televisione libera da qualsiasi censura, indipendente. Ovviamente rispetteremo le famiglie, ma dal punto di vista politico ognuno potrà
dire la propria. Anzi se ci sono giornalisti censurati
che vogliono dire la loro, saranno ben accetti".
Sentite adesso basta… Che Andrew Howe fosse un cocco di
mamma in stile “so bello, so fico,
chi me po dì niente” (testualmente)
si era capito dalle
scenate nella famosa vittoria di poco
tempo fa, ma quello lo potevamo
capire e ne eravamo contenti un po’
tutti (ah sano spirito patriottico che
esce fuori solo con
lo sport…) ma che tu adesso te
ne venga in aeroporto ad importunare una ragazzina per un kinder bueno eh no questo proprio
non lo accetto!!! Ma invece di fare
il galante ed offrirglielo, ma piuttosto dagliene metà, ma no niente, lui il suo cioccolatino lo vuole
tutto…
No regà (mi sono assuefatta
allo slang), le
cose sono due: o
la pubblicità è
irreale (e spero
per lui che sia
così) o amore
mio impara un
po’ di cavalleria
se no la medaglia
t’arriva ‘n fronte una volta di queste…
Naturalmente si scherza…
(evitiamo le querele…).
Happy Birthday MTV !!!
Canalis: addio tra le lacrime
Dopo 5 anni saluta amici e colleghi di Controcampo
Fiorello non sente
la mancanza di
Viva Radio... 2
minuti, il suo fortunato mini varieta'
in tv, e non pensa a
un ritorno sul piccolo schermo. 'Non
mi vedo a fare il sabato sera perche'
non esiste piu' come giorno tv. L'Italia
e' cambiata. Negli anni '60 non si concepiva il week-end, il sabato sera stavano tutti a casa. Oggi c'e' varieta' ogni
minuto'. Fiorello, sei uno dei pochi talenti ancora presenti nel panorama televisivo italiano. Gli altri farebbero carte
false pur di condurre un programma di
prima serata o pur di avere un briciolo
della sua bravura. Perchè tu non ne
vuoi sapere?Buttati e rischia ancora!
Beh, in realtà c’è veramente poco da
dire. Nonostante gli anni che passano
e le mode che cambiano, un programma semplice e ben pensato come “La Corrida” continua a piacere
al pubblico. E parecchio: gli ascolti
parlano chiaro. Da quando è cominciata questa nuova edizione il programma condotto da Gerry Scotti ha
avuto quasi sempre la meglio sui
concorrenti aggiudicandosi il titolo
di programma più visto del sabato
sera. Un gran bel traguardo!
"Il mio rapporto col calcio finisce
qui, oggi" e Elisabetta Canalis si
commuove. L'interista più sexy
della tv non riesce neppure a finire la frase e scoppia a piangere:
l'ultima puntata di Controcampo
ultimo minuto, iniziata tra la gioia
per lo scudetto nerazzurro, si è
conclusa all'insegna della commozione. Ha pianto Elisabetta, con il
suo cane Piero in braccio, ma gli
occhi lucidi li ha
avuti anche Lucia
Blini e lo stesso
conduttore Sandro Piccinini. Il
conduttore aveva
appena finito di
fare i ringraziamenti di rito, era
il turno di Elisabetta: "Oggi il
mio fidanzamento col calcio finisce..." poi la Canalis non ce l'ha
fatta. Per la serie "come non l'avevate mai vista" è scoppiata in un
pianto dirotto. Lei, icona di bellezza, per qualche istante è stata
così poco diva e così tanto ragazza della porta accanto, normale
nella sua fragilità che non è riuscita a dominare. Si è lasciata andare
poi, con un filo di voce, è riuscita
solo a dire: "Grazie, a tutti, per
questi 5 anni"
Torna a partire dal prossimo settembre La Talpa, il reality di Italia1 condotto da Paola Perego. A rivelarlo è
la stessa conduttrice nell'ultima puntata di Buona Domenica. "Accanto a
me ci sarà sempre Stefano Bettarini. Con
quella trasmissione batte il mio cuore, e' stata
una sfida pazzesca - ha raccontato -. Sono
subentrata alla seconda puntata, per cui la
paura era davvero tanta, ma è stato un grandissimo successo".
Inoltre nell’immediato c’è un’altra sfida che
attende la Perego: a partire dal 10 giugno
prenderà il via su Italia Uno “Il momento
della verità”. Questo il titolo del format che
arriva dall'estero, dove ha riscosso grandi
successi. In palio ci sono ben 250mila euro.
Al reality Circus l'avevano chiamata
la nullafacente per la sua qualità quella di essere senza qualità. Poi la svolta sul web con Valeria’s Secret in cui
ha svelato i suoi segreti online. Ora
Valeria Marini non ne può più dei
reality e dà un impietoso giudizio sul particolare momento della tv italiana: "In questa
fase è stagnante e ripetitiva - afferma la Marini - ma stiamo andando verso un grande
cambiamento. Io eliminerei i reality perché
hanno stancato. E' una forma di spettacolo
che ha funzionato per un certo periodo, ma
ora bisognerebbe trovare nuovi format, forse
con più contenuti".
Cambio di guardia nel preserale di Canale5
In arrivo Jackpot, il nuovo Game Show condotto da Enrico Papi
Si chiama Jackpot il nuovo game show che da lunedì 26 maggio, alle 18.50, andrà ad occupare la fascia
preserale di Canale 5 al posto del nuovo format
"50-50" sperimentato da Jerry Scotti nelle ultime
settimene, che quasi certamente tornerà sull'ammiraglia Mediset il prossimo autunno.
Condotto da Enrico Papi, il programma, esattamente come "50-50", avrà per protagonista una
“squadra” formata da due concorrenti (coniugi,
amici, parenti, colleghi, ecc.) che dovranno, di co-
mune accordo, fronteggiare le diverse situazioni
previste dal gioco e cercare di vincere il montepremi.
Il gioco si sviluppa intorno ad una grande roulette
di 25 caselle presente al centro dello studio secondo
una dinamica che richiama, almeno in parte, la classica roulette da casinò. Ad ogni giro di roulette corrisponderà un numero che, moltiplicato per 1000,
determinerà il valore della risposta: tra le possibilità
previste, in caso di risposta esatta, quella di fermarsi
sul Jackpot e accumulare denaro, in caso di risposta
sbagliata, il rischio di incappare nella casella “out” e
di uscire dal gioco.
Il programma metterà alla prova i concorrenti con
domande di cultura generale (per le quali sarà necessaria una buona preparazione) ma per vincere, sul
gran finale, sarà importante anche una buona dose
di fortuna.
Il game show è tratto dal format originale Mister
Chance Jackpot. Con Enrico Papi ci sarà anche Karina Michelin. Ventisette anni, un metro e settantasei d’altezza, occhi verdi, brasiliana di nascita, Karina vanta origini italiane, nonni veneziani, che
l’hanno portata sul gradino più alto del concorso
Miss Italia nel Mondo del 2006. E' la sua seconda
apparizione in un programma televisivo dopo un
passaggio su La 7 nel programma di Chiambretti,
Markette.
Le Iene è un programma televisivo che va
in onda su Italia 1 dal 1996. Caratteristiche
fondamentali dello show sono lo stile irriverente e trasgressivo nel portare avanti le
inchieste e la marcatissima vena satirica
delle parti in studio e di alcuni servizi. Le
Iene si presenta, in maniera un po' anticonformista, come un approfondimento
dell'attualità italiana e internazionale, realizzato attraverso inchieste giornalistiche,
che talvolta hanno sollevato casi anche
piuttosto importanti (basti ricordare, una
degli ultimi, il test antidroga ai parlamentari). Diciamo che i giornalisti de le Iene si
spingono anche oltre quei limiti che la
normale informazione è un po' restia ad
oltrepassare.
Il programma va in onda in diretta dallo
Studio 10 di Cologno Monzese. La prima
edizione venne condotta da Simona Ventura, Dario Cassini e Peppe Quintale. Gli
autori erano Davide Parenti, Lorenzo
Maiello, Roberto Marcanti, Franco Stradella, la produttrice Simona Raya. Aveva cadenza quotidiana ed era collocato nella
fascia pomeridiana, ma non riuscì ad ottenere un particolare favore di pubblico: tale
edizione venne quindi chiusa per riproporla in veste settimanale in seconda serata.
Tra i tanti conduttori che si sono alternati
alla conduzione del programma troviamo
anche: Fabio Volo, Enrico Lucci, Andrea
Pellizzari, Alessia Marcuzzi, la coppia Luca
Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Luciana Littizzetto e varie conduzioni per una serata.
Il programma è un riadattamento del
format argentino "CQC", (Caiga Quien
Caiga, ovvero "Cada chi cada"), trasmissione che ha avuto grandissimo
successo. La versione italiana (arrivata
dopo che Giorgio Gori comprò da
Telefe il format) si differenzia per le
numerose inchieste di stampo prettamente giornalistico, e per un tipo di
satira più duro del format originale.
La versione iberica (trasmessa dalla
"cugina" Telecinco) dovette chiudere
per un po' a fine 2002, ufficialmente
per i bassi ascolti, ma secondo alcuni
perché sgradito all'ex premier Aznar.
Nell'autunno 2004 la trasmissione di prima
serata "Le Iene Show", introdotta nella
stagione televisiva 2001/2002, si unisce
con “Mai dire Domenica” per formare
“Mai dire Iene” salvo poi tornare autonomo ad inizio 2005. Dall' autunno 2005 il
programma va in diretta per ben tre ore,
conglobando prima e seconda serata, col
titolo "Le Iene Show". Dal gennaio 2006,
dopo il passaggio della Marcuzzi al timone
del Grande Fratello, è stata chiamata Cristina Chiabotto, Miss Italia 2004. Da gennaio 2007, invece, è stata sostituita da Ilary
Blasi.
La sigla del programma è stata per alcune
edizioni la canzone "Supereroi" dei Meganoidi estratta dall'album Into the Darkness, Into the Moda. Luca & Paolo parteciparono nelle vesti dei "municipali" (due
vigili) al video di questa canzone mandato
in onda nel 2002 nei principali network
musicali. Prima di quest'ultima,la sigla era
"Estampida" degli Ska-p.
Il programma prende il nome dal celeberrimo film omonimo di Quentin Tarantino.
In realtà gli unici riferimenti al film di Tarantino da cui il programma prende nome
sono gli abiti dei conduttori e degli inviati,
rigorosamente giacca e cravatta in bianco e
nero, e il logo del programma che è identico al titolo del film presente sulla locandina italiana del film.
Il 4 dicembre 2007, è stato trasmesso con
successo lo spin-off Scappati con la cassa
che parla di truffatori fuggiti coi soldi, prodotto in puro stile Iene.
C’è una realtà, sconosciuta ai più, ma che è molto
in voga tra i giovani di
punta della navigazione
web. Il fenomeno esula
dalla ricezione classica
tramite antenna in FM, è
un mondo fa tto di ragazzi che scelgono liberamente che musica far ascoltare ai propri utenti,
dj che interagiscono con
gli ascoltatori tramite le
classiche chat, in una sorta di messaggistica istantanea che permette agli ascoltatori di fare parte
veramente del programma ora in onda.
Si tratta delle radioweb, le
cui voci sono quelle dei
webjay, che curano parte
tecnica, scelta musicale e
programmazione.
Da non sottovalutare,
soprattutto nel rapporto
che crea tra ascoltatore e
trasmettitore, un rapporto
paritario che li pone allo
stesso livello, permettendo una più completa partecipazione di chi la radio
non vuole solo ascoltarla,
ma soprattutto viverla…
Esperienza da provare…
Basta un pc, sparute conoscenze tecniche, una
voce squillante ma soprattutto tanta voglia di divertirsi e divertire…
L’origine della “chiocciola @”
Si tratta del WIMAX.
Acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave
Access) è una tecnologia che consente
l'accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili e
dovrebbe aiutare il
nostro Paese ad attenuare il fenomeno del Digital Divide, ovvero del
divario digitale portando le connessioni a banda
larga ovunque, con costi ridottissimi per gli operatori e vantaggi per i consumatori. Mentre negli altri
paesi europei, come Francia, Germania, Gran Bretagna sono già state concesse le licenze agli operatori,
in Italia lo sviluppo di questa tecnologia è rimasto
bloccato da una disputa politica che è durata un
decennio, sbloccatasi solo il 28 febbraio scorso con
la conclusione dell’asta per la concessione delle licenze.
Il WiMAX riesce a trasmettere a velocità elevata
(fino a 74 Mbit/s) e avere un raggio d’azione di quasi 50 Km. Ma le caratteristiche, che secondo i proponenti renderebbero questo standard competitivo,
riguardano la sicurezza in quanto WiMAX implementa diverse tecniche di crittografia, sicurezza ed
autenticazione contro intrusioni da parte di terzi; la
mobilità, permette connessioni in ambienti mobili
fino a 160 km/h; un elevato throughput, ovvero il
trasporto di una grossa quantità di traffico con un
alto livello di efficienza; l’ installazione perché non
richiede equipaggiamenti particolari. Un’antenna
può essere sufficiente per l’equipaggiamento base di
una SS (Subscriber Station). Inoltre i costi e la copertura: lo standard di tipo “open”, unito all’economia di
scala dovuta alla produzione dei componenti WiMAX, dovrebbe ridurre notevolmente i costi per
fornitori ed utenti, assicurando la copertura tra Base
Station e Subscriber
Station, ed elevata
velocità di banda. In
realtà i costi delle
apparecchiature si
sono rivelati decisamente più elevati
rispetto a quelle
necessarie per altri
sistemi wireless . Infine il NLOS (not line of sight),
cioè la capacità di trasmettere attraverso territori
parzialmente ostruiti (es. monti), grazie alla modulazione utilizzata. Questa è una delle peculiarità del
WiMAX, anche se le sperimentazioni hanno rilevato
un forte condizionamento delle prestazioni in condizioni simili, e un rapido decadimento della banda.
Inoltre, alcune potenzialità di WiMAX fanno sì che
questa tecnologia possa essere utilizzata nelle seguenti
applicazioni:
•
•
•
Connessione tra hotspots Wi-Fi, e tra hotspot e
rete Internet (con HotSpot si intendono i "punti di
accesso" pubblici, come aeroporti o università, che
offrono una connessione).
alternativa alla tecnologia xDSL
servizi e connessione ad alta velocità per la trasmissione da apparecchi mobili (cellulari, PDA).
Non sempre, ma spesso accade che le associazioni di idee e le intuizioni nascondono grandi verità. E chi non si accontenta di usare le
novità senza sapere da dove provengono, riesce talvolta a fare interessanti scoperte. Questo vale, ad esempio, per la nostra chiocciolina. Chi
sapeva che essa arriva, lenta lenta, da tempi lontani? Che è strettamente legata
al più tradizionale dei mondi del commercio e che, guarda caso, non ha nulla
a che fare con Nasa, Arpanet, Silycon Valley o software vari?
La @ nacque ai tempi di Roma antica come unione stilizzata delle lettere "a"
e "d" minuscole formanti la parola ad (cioè "verso", nei moti a luogo); il simbolo era inizialmente adoperato nei testi di contabilità e in documenti simili
con significato di indicazione di luogo.
Presso i mercanti veneziani la @ era un segno che rappresentava l'anfora,
utilizzata allora come misura di peso e capacità. La si trova in un documento
commerciale del 1536. La chiocciola fu ripresa (come dimostra un dizionario
spagnolo-latino che traduce la parola "arroba" con "anfora") nel mondo arabo ispanico e, successivamente, da quello anglosassone, che la usò con il significato di "al prezzo di", mantenendo la sua valenza commerciale e trasportandola sulle tastiere di tutto il mondo. Nel corso dei secoli i popoli anglofoni
modificarono il suo significato da ad a at, e quindi da verso a presso
(grammaticalmente, da moto a luogo a stato in luogo): ciò fece guadagnare
alla chiocciolina alcuni nuovissimi campi in cui essere adoperata, tra cui le
poste.
Nel Novecento la troviamo già presente sulle macchine da scrivere inglesi.
Con lo sviluppo delle moderne tecnologie e l'invenzione del computer, la @
divenne un simbolo quasi esclusivamente informatico che conservava il significato datole dagli inglesi. Oggi è utilizzata principalmente in informatica,
dove serve a separare il nome dell'utente da quello del nome di dominio negli
indirizzi di posta elettronica; un esempio è l'e-mail [email protected], dove
l'utente si chiama "Tizio" e il dominio "example.com".
Come si dice "@" in:
* danese: Snabel-a
* ebraico: ‫(שטרודל‬Strudel)
* esperanto: Heliko
* francese: Arobase/arrobe o arabesque o petit escargot
* greco: Παπάκι (pron.: Papaki = piccolo papero)
* inglese: At sign
* italiano: Chiocciola o at
* portoghese: Arroba
* spagnolo: Arroba o ensaimada o caracol
* tedesco: Klammeraffe / At-Zeichen
Questo mese mi è stato chiesto da
Davide da Pistoia quali sono le
differenze tra le principali minacce
per i computer e la sicurezza dei
dati.
Le principali minacce riguardano i
virus, i trojan e i worm.
Sono tutti programmi in grado di provocare danni al computer e alle informazioni in esso contenute, rallentare
Internet e sfruttare il sistema per diffondersi presso i propri contatti e nel
Web. Tuttavia, adottando le opportune misure di prevenzione è possibile
evitare di cadere vittima di tali pericoli.
Un virus è un frammento di codice
associato a un programma o a un file
in modo da diffondersi da un computer all’altro per infettare più sistemi. I
virus possono danneggiare il software,
l’hardware e i file. I virus informatici,
hanno livelli di gravità estremamente
diversi; possono creare piccoli problemi o distruggere il sistema. Tuttavia
un virus non può diffondersi senza
l’intervento dell’uomo, poiché è necessario che sia stato condiviso almeno un file o un messaggio di posta
elettronica.
Un worm, come un virus, è progettato per riprodursi da un computer
all’altro, in modo automatico, assumendo il controllo delle funzionalità
di trasporto di file o informazioni. Ad
esempio, può inviare copie di se stesso a tutti i contatti presenti in rubrica
e di diffondersi ulteriormente a partire
da questi nuovi sistemi, provocando
un effetto domino di intenso traffico
di rete che rallenta le reti aziendali e
l’intera Internet.
I Trojan, invece, esattamente come il
mitologico cavallo di Troia, sono programmi che sembrano utili ma compromettono la protezione e provocano molti danni. I Trojan si diffondono
quando gli utenti vengono indotti ad
aprire un programma pensando provenga da un’origine attendibile.
Per domande, suggerimenti Ai-Tek
potete inviare un’ e-mail all’indirizzo
[email protected]
http://www.chitarradaspiaggia.com
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PS3—Xbox
Le trasposizioni videoludiche di pellicole
cinematografiche (e viceversa) sebbene
generalmente incontrino un discreto successo di vendite,collegato all'andamento del
film, trainate come sono dalla potenza del
mezzo pubblicitario e dall'affezione del
pubblico verso il prodotto distribuito nelle
sale, non sono mai (salvo alcune rarissime
eccezioni) risultate di grande pregio sotto il
profilo tecnico realizzativo. La leggenda di
Beowulf non fa eccezione. Beowulf è uno
dei personaggi più antichi della mitologia
nordica: guerriero dalla forza leggendaria, a
metà strada tra brutalità e follia, è forse
anche, prima della trasposizione cinematografica, il personaggio della tradizione scandinava, meno noto
fuori dai confini nazionali. Nel gioco vestiremo i panni di questo anti-eroe nei 30 anni che precedono la storia narrata nel
film. Inviato in Danimarca per liberarla dal terribile mostro
Grendel , verremo attratti nella trappola tesa dalla madre del
mostro, che giocando sulla nostra sete di potere e sul nostro
egocentrismo ci spingerà a reclamare il trono di Danimarca per
noi. Ma il mestiere del re è difficile e Beowulf sarà chiamato
nuovamente a combattere i mostri che continuano a infestare
la sua nuova terra combattendosi tra razionalità e "furia carnale".Questa in breve la trama anche abbastanza lineare del gioco
che si presenta come un action / adventure infarcito, un po' a
casaccio, di elementi QTE.
Il gioco non brilla certo per longevità. La quest principale, ed
anche l'unica, è limitata a sole 6 ore, troppo poche per un
action game, privo sia della modalità online che di una modalità multiplayer. Sotto il profilo della giocabilità le combo disponibili sono ben poche e comunque sempre ripetitive, l'utilizzo
di armi (spade, asce, martelli, scudi, pezzi d'ossa etc..) non
riesce a rendere meno monotone le fasi di combattimento. Gli
unici elementi degni di nota sono la modalità incitamento e la
furia carnale che trasforma il nostro "eroe" in un folle omicida
pronto a sterminare chiunque, amico o nemico si trovi nelle
vicinanze e le sequenze cinematiche susseguenti alla presa,
tanto efficaci quanto brutali. Maggiore sarà il numero di nemici
uccisi maggiore il numero di punti esperienza accumulati, ciò
renderà possibile aumentare il numero di compagni con i quali
affrontare le missioni. I punti esperienza però sono calibrati in
base alla modalità di uccisione dei nemici, normalmente vi
verranno attribuiti dei punti, espressi in scudi per le azioni di
routine, solo quando le vostre uccisioni saranno compiute con azioni eroiche vi saranno attribuiti gli scudi leggendari; gli uni e gli
altri punti servono ad incrementare diversi
tipi di abilità. A dirla tutta l'IA degli avversari
quanto quella dei compagni in armi è talmente approssimativa da rendere praticamente
inavvertibile la differenza tra il combattere
con 4 o 10 cavalieri al proprio fianco. A
bordo della nave che trasporterà noi e i nostri compagni da una sponda all'altra del mar
del nord ci verrà chiesto ad esempio di incitarli a ritmo dei tamburi al fine di permetterci
di superare temibili scogli contro i quali rischia di sfracellarsi la nostra Drakkar (la
tipica imbarcazione vichinga). In altri casi ci verrà chiesto di
premere una determinata serie di tasti al momento giusto per
eseguire una serie di combo micidiali per il mostro che ci troviamo ad affrontare; in altri casi più semplicemente il nostro
incitamento servirà a velocizzare gli uomini nello spostamento
di un grosso masso che ostruisce la strada. Tuttavia la incredibile ripetitività dell'azione vanifica quanto di buono è stato
introdotto in questo gioco.
Le fasi di gioco risultano fluide anche con molti elementi a
schermo mentre il personaggio principale, così come i mostri
principali, risultano ben fatti . Il game design dei quadri invece,
è incredibilmente ripetitivo e spoglio, nessun elemento di particolare valore stilistico è stato introdotto, il motivo è da ricercare probabilmente anche nell'ansia di lanciare il prodotto sul
mercato in tempo per l'uscita prenatalizia del film. Gli avversari e i mostri non hanno "carattere" e non perché ai nostri occhi
le creature della mitologia nordica siano per lo più sconosciute,
ma perché, vuoi per un doppiaggio in qualche caso grottesco e
al limite tra il comico e l'horror di quart'ordine, vuoi per una
telecamera un po' ballerina che si posiziona alla base dei soggetti, durante le azioni principali finiscono per non essere godibili e anzi suscitano il desiderio di liberarsene al più presto.
L'audio è fondamentalmente anonimo, il doppiaggio in italiano
è nella media dei giochi usciti qualche anno fa anche se la scelta dei toni e di alcuni termini è alquanto discutibile, mentre le
frasi dei vostri compagni sono fondamentalmente sempre le
stesse. Il gioco, in conclusione, resta nell'anonimato; Gli elementi di maggior pregio, sono il frutto di rivisitazioni di altri
giochi ben più blasonati (God of War in primis) o sono sviliti
da una struttura di contorno alquanto scialba. Ci sentiamo di
Hai appena finito di giocare a Guitar Hero e ti
è venuta voglia di suonare una vera chitarra?
Vuoi semplicemente imparare a suonarla per
abbordare qualche ragazza oppure solo per
cantare a squarciagola nei falò estivi sulla
spiaggia? Sicuramente i siti per imparare a suonare la chitarra, così come i corsi interattivi,
non mancano di certo, ma se andate su questo
sito lo troverete alquanto diverso. Abitualmente si trovano i soliti esercizi abbastanza barbosi
che ti insegnano passo passo a suonare la chitarra senza disdegnare noiosissime lezioni teoriche facendoti credere che per suonare una
vera canzone ci vogliano anni di esercizio, in
questo sito invece si parte fin da subito con
canzoni famose, ovviamente fatte di tre quattro accordi che sono facilmente suonabili anche da chi prende per la prima volta in mano
una vera chitarra. Sicuramente per chi si è appena affacciato al mondo della musica e ha
preso in mano la chitarra non sarà semplice,
ma se anche è ovvio che chi parte da zero dovrà fare molto esercizio, perchè non farlo su
pezzi famosi che magari gli piacciono da impazzire? Sicuramente è un modo per far si che
ci sia uno stimolo in più per imparare a prendere confidenza con la chitarra. Sicuramente il
suonare un pezzo famoso aiuterà a superare i
primi ostacoli che inevitabilmente si incontrano le prime volte che si suona uno strumento
musicale. Normalmente nei corsi tradizionali,
una volta effettuati gli esercizi da principiante,
a parte la gratificazione per esserci riuscito la
voglia scema un pò, se invece sei in grado si
suonare una canzone che ti piace tanto e stupisci i tuoi amici magari invitandoli a cantare
con te sulle note della vostra colonna sonora
... vuoi mettere la soddisfazione?!?!?!
Se suonicchiate la chitarra o se volete impararla, Chitarradaspiaggia.com è un sito da non
perdere!...dimenticavo, il sito è assolutamente
tutto gratuito!!!
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Infine il giocatore "sotto esame" sceglie uno degli altri partecipanti prevedendo chi secondo lui indovinerà la sua risposta.
A questo punto tutti i giocatori scoprono la scelta fatta: tutti i giocatori che hanno indovinato la risposta del giocatore
"sotto esame" avanzano di una casella sul percorso, mentre il giocatore "sotto esame", se ha indicato un avversario che
ha indovinato la sua risposta, prende il gettone di quel giocatore e quando ne colleziona 3 di colore diverso (senza contare i propri) avanza di 3 caselle bonus. Vince chi arriva per primo alla casella finale.
La modalità con i punti invece è molto più semplice: la dinamica di gioco è la stessa solo che ogni volta che si fa una
scelta esatta si guadagna un punto. Si sceglie prima un certo quantitativo di domande (suggerisco almeno 60 ma è opportuno scegliere un quantitativo multiplo del numero dei partecipanti al gioco). Vince chi alla fine delle domande ha
ottenuto il punteggio maggiore.
Inventate altri modi di giocare cercando di annotare anche le risposte altrui cercando di indovinarle. E' divertente scoprire con quali persone avete più affinità e se siete capaci di indovinare le scelte altrui.
PREGI
E' un gioco davvero interessante specie se siete pratici delle tecniche di misurazione della personalità, per esempio se
studiate psicologia e simili.
E' facile da capire e da giocare ed è molto divertente con le persone giuste perché le 400 domande-test a scelta multipla
rappresentano aspetti diversi della vita e dei gusti della gente; a volte sembrano solo risposte casuali ma è solo apparenza!
DIFETTI
Non è un gioco da tavolo vero e proprio e forse non piacerà agli appassionati di gameboard.
Giocando sempre con le stesse persone, una volta capito il grado di affinità, l'entusiasmo cala, ma introducendo alcune
varianti sarà possibile continuare a giocare senza problemi e senza annoiarsi.
CONTENUTO
Mazzo di carte numerate da 1 a 3, plancia di gioco,
8 segnalini colorati, uno schedario con 400 domande-test, 64 gettoni in otto colori e il regolamento.
DESCRIZIONE
Questo gioco ha due obiettivi: uno per così dire
formale e un altro sostanziale. Quello formale consiste nel raggiungere l'ultima casella del tabellone,
quello sostanziale è capire il grado di affinità che si
ha con gli altri partecipanti al gioco. Il regolamento
suggerisce inoltre due modalità di gioco: quella con
le pedine e il tabellone e quella con i punti.
Nella prima modalità ogni giocatore ha dei gettoni
colorati (dovete scegliere un colore tra gli 8 disponibili) e tre carte risposta numerate da 1 a 3. A turno i giocatori vengono posti "sotto esame": scelgono una domanda fra le 400 disponibili, la leggono a
voce alta e poi decidono quale risposta scegliere fra
le 3 disponibili usando una delle loro carte e senza
rivelarla agli altri. Gli avversari invece devono cercare di prevedere quale risposta darà il giocatore
"sotto esame" mettendo un gettone del proprio
colore sulla carta corrispondente alla risposta.
dolore per le ginocchia sbucciate e soffri per le loro vicende come se fossi cresciuta in quell’enorme bella casa di cui
si parla, con loro… Un libro poetico, un libro amaro, duro,
triste e crudo come la realtà più pura. Nessun tipo di costruzione artificiale, due bambini, il mondo, la guerra, i soldi, i valori, la paternità, l’amore. Tutto splendidamente raccontato senza fronzoli stilistici che ne avrebbero alterato la
genuinità Mi sono ricreduta, e il fatto che sia un best seller fra i vari Moccia
che riempiono gli scaffali mi fa tirare un sospiro di sollievo…
Amatelo, come si ama un gioco ricevuto in dono quando si era bambini...
Non mi fido mai dei best
seller, dei libri troppo in voga
di cui tutti discutono la mattina al bar su un cappuccino.
Non ho mai guardato quei
particolari scaffali in libreria e
li ho sempre un po’ snobbati
preferendo loro dei classici…
Ma in un pomeriggio di stasi,
quando la pioggia batte sul vetro nonostante sia maggio inoltrato, quando la tua camera
è silenziosa e non hai nessuna
voglia di vedere persone a te
sconosciute che litigano in tv,
ti ricordi di qualcuno che ti ha
prestato un libro, consigliandolo caldamen-
te, parlandone come se fosse
una rivelazione, un libro che ti
illuminerà la mente ma che tu
ancora non hai aperto a causa
di quel bollino troppo appariscente che lo identifica come
un grande successo… Allora
ci provi, non hai nulla da perdere, e apri la prima pagina. I
nomi esotici hanno quasi il sapore di telegiornale, ma
l’annunciato flashback iniziale
ti stuzzica. Dopo dieci pagine
ti ritrovi a giocare in Afghanistan con i protagonisti, a sentire il loro
Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina
colorata, copertina in bianco e nero o con il solo titolo scritto in
Times New Roman…
Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che ti sta accanto
nei tuoi momenti di solitudine ed intimità con la tua mente…
La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti
a scegliere i migliori testi.
Il resto lo faranno i tuoi occhi,
la tua mente ed una lampada accesa...
Ingredienti:
(per 6 persone)
500g Garganelli all’uovo,
240g gamberetti sgusciati e puliti (anche surgelati),
6 zucchine verdi medio-grandi,
1 bicchiere di panna fresca da cucina,
20g cognac o brandy,
una bustina di zafferano,
1 spicchio di aglio,
prezzemolo fresco tritato,
olio extra vergine di oliva,
sale e pepe.
L’elemento della ricetta di questo mese al quale vorrei dedicare maggiormente l’attenzione è lo zafferano, al quale già in parte avevo dedicato
qualche riga nel numero 9 del nostro mensile. Lo zafferano è una pianta
della famiglia delle Iridaceae, coltivata in Asia Minore e in molti stati del
bacino del Mediterraneo. In Italia le culture più estese si trovano in Umbria e Abruzzo, altre zone di coltivazione degne di nota si trovano in Sardegna ed in Toscana. Dallo stimma trifido si ricava la spezia denominata
"zafferano", utilizzata in cucina ed in alcuni preparati medicinali.
Il prodotto a noi conosciuto, è il risultato di una intensiva selezione artificiale di una specie originaria dell'isola di Creta, il Crocus Cartwrightianus;
una selezione messa in atto dai coltivatori che cercavano di migliorarne la
produzione degli stimmi.
La pianta dello zafferano si adatta molto bene ai climi caratterizzati da
piovosità media non molto alta, sopporta rigide temperature invernali,
anche inferiori allo 0 termico, i bulbi cominciano a soffrire solo quando il
termometro scende sotto i meno 12° centigradi. Il Crocus sativus
(zafferano) tollera la neve e anche brevi periodi di gelo, allo stesso tempo,
nel periodo estivo, quando la pianta si trova in fase di quiescenza, le alte
temperature non creano alcun tipo di problemi al bulbo. Nonostante la sua
resistenza ai fattori ambientali, questa pianta ha una struttura genetica
che la rende incapace di generare semi fertili, per questo motivo la sua
riproduzione è possibile solo per clonazione del bulbo madre e la sua diffusione è strettamente legata all'assistenza umana.
Un tempo allo zafferano, venivano attribuite proprietà sedative. Oggigiorno, è stato scoperto che l'uso continuativo di 20 g. di zafferano al giorno
può anche risultare mortale in alcuni casi; inoltre può provocare anche
effetti collaterali quali: vertigini, torpore e manifestazioni emorragiche da
riduzione del numero delle piastrine.
ESECUZIONE: Pulire i gamberetti sgusciandoli ed eliminando il budello
nero sulla coda del crostaceo con l’ausilio di uno stuzzicadenti o di un coltellino appuntito, assicurandosi che siano ben puliti, per evitare uno sgradevole “effetto sabbia”.
Lavare poi le zucchine eliminando tutta la terra presente sulla loro superficie, tagliarle a metà per il loro lato corto e ricavare delle strisce verdi e
lunghe abbastanza sottili, da tagliare ancora in strisce più fini (julienne).
Ricordo che la parte chiara che rimane di questa verdura può essere utilizzata in un secondo momento nei più svariati modi, per altri tipi di preparazioni, quindi non buttatela via!!!
In una padella anti-aderente fare rosolare lo spicchio di aglio con l’olio
extra vergine, aggiungere i gamberetti conditi con sale e pepe, lasciandoli
ben rosolare a fuoco vivo ottenendo così una crosticina croccante. Eliminare l’aglio e sfumare con il cognac o con il brandy, aggiungendo in seguito la julienne di zucchine. Dopo aver rosolato il tutto aggiungete la panna
nella quale è stato precedentemente diluito lo zafferano fino a raggiungere il colore ed il gusto desiderato, lasciando ridurre la salsa in padella e
sistemandone a piacere il gusto. Se il condimento dovesse risultare troppo
denso, aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Cuocere i garganelli al dente e condirli con la salsa. Disporre la pasta nei singoli piatti di portata aggiungendo infine un pizzico di prezzemolo tritato.
In abbinamento a questo piatto consiglierei un vino bianco fermo
dell’Emilia Romagna, per ricordare l’origine emiliana dei Garganelli e per
non contrastare con le bollicine, il sapore dolce dello zafferano.
Eccoci di nuovo, come di consueto, al
mio appuntamento mensile con “Lo
Spuntino”.
Benvenuti a tutti Voi, nuovi e/o consolidati lettori!
Anche questo mese ho ricevuto numerosissime E-Mail di complimenti e di
suggerimenti in cucina per la rubrica
“S.O.S. Cuoco”.
Vista la simpatia, non mancherò di
certo a rispondere nuovamente alla
domanda di Rita da Altamura, che già
nel numero 10 di Andergr@und
Mag@zine, mi chiese una cosa molto
interessante anche dal punto di vista
della sicurezza alimentare.
Questa volta la domanda è dai toni più
semplici: quando bisogna aggiungere
lo zafferano nelle ricette di primi piatti?
Rita, colgo l’occasione con questa domanda di ringraziarti nuovamente per
la tua simpatia e stima, dedicandoti la
ricetta del mese che darà ampie risposte al tuo quesito! Buon Appetito!
Messaggio ai frequentatori del Forum:
il team “Eagles” tornerà a volare!
Partecipate numerosi ad “AnderF1” il
nuovo gioco di simulazione di
Andergr@und Mag@zine: visitate il
nostro Forum!
Consigli in cucina?
Ti piacerebbe sapere una ricetta?
Vuoi sorprendere i tuoi amici?
Cosa aspetti, manda una e-mail al mio indirizzo
[email protected],
sarò lieto di rispondere a tutti gli
“S.O.S. Cuoco”!!!
USA: viene inaugurato a New
York l'Empire State Building
Prima schedina della Sisal
(progenitrice del Totocalcio), da
un'idea del giornalista sportivo
Massimo Della Pergola
Vengono annunciati i
primi Grammy Awards
Elvis Presley sposa
Priscilla Beaulieu
Viene trasmesso l'ultimo
episodio di Love Boat.
Love Boat è un amatissimo telefilm americano ambientato su
una nave da crociera, prodotto
tra il 1977 e il 1987.
Strage di Capaci: una bomba fa
saltare l'autostrada mentre transitavano le auto del giudice Giovanni
Falcone e della scorta
Ayrton Senna muore durante il
Gran Premio di San Marino
A Milano, dopo 22 anni di lavori di restauro,
L'ultima cena di Leonardo da Vinci
torna ad essere visitabile dal pubblico
L'Ultima cena si trova
nel refettorio del Convento
di Santa Maria delle Grazie a Milano. Leonardo iniziò a lavorarvi nel 1495 e
lo completò nel 1498.
Scoppia lo scandalo del calcio italiano
"Moggiopoli" Che vede coinvolte principalmente
a Juventus e il suo direttore sportivo
Luciano Moggi, il Milan, la Fiorentina e
la Lazio. Successivamente denominato
ironicamente dalla stampa italiana Calciopoli
I ragazzi si allontanano dalla chiesa e il parroco porta la
chiesa da loro. Don Duilio Testa, 78 anni, sacerdote di
Trasacco in provincia dell'Aquila, ha applicato l'esperienza vissuta in Congo, dove andava di villaggio in villaggio a
incontrare le persone, e ha cercato i suoi giovani fedeli
nei luoghi di ritrovo. In questo caso si trattava della sala
giochi del paese. Accolto da giovani increduli, vedendo
arrivare il parroco con l'intenzione di celebrare messa tra i
videogames, i protagonisti della inusuale iniziativa clericale, dapprima hanno mostrato stupore, e una volta superata la sorpresa, si sono messi a disposizione del sacerdote. Non solo lo hanno aiutato a preparare l'altare, ma si
sono anche proposti per leggere i brani del Vangelo. La
messa è stata poi seguita con grande partecipazione e
interesse in un silenzio che il prete ha definito irreale.
Le mucche da latte se sono
rilassate producono di più.
Ne è convinto un allevatore
americano Rob Taverner, il
quale seguendo questa teoria, ha scelto il Tai Chi, arte
marziale orientale che sviluppa la forza interiore, come tecnica di rilassamento
per la sua mandria. Così
l'uomo ogni mattina si esibisce in alcune mosse davanti
alle sue cento mucche affinché queste siano stimolate a
produrre una quantità di latte
superiore alla media. Il 44enne allevatore alle nove di
ogni mattino, indossata la
tuta blu, raggiunge le mucche per dedicare loro dieci
minuti di movimenti lenti e
tecniche di respirazione. "La
tecnica del Tai chi, è meravigliosa per liberarsi dai problemi e buttarsi alle spalle
ciò che è negativo. Così
posso migliorare i mio umore
e trasferire la serenità sulle
mie mucche" ha spiegato
Taverner. Convinto lui...
Un grande magazzino di Londra ha messo in vendita una speciale miscela di caffé ottenuta anche con chicchi raccolti
negli escrementi di un particolare gatto
selvatico dell'Asia. La miscela si chiama
Caffé Raro, ed è il risultato che si è ottenuto mescolando il Jamaican Blue
Mountain con il Kopi Luwak. E di Kopi
Luwak va goloso il Musang, il gatto
scoiattolo delle foreste asiatiche, che si
nutre dei chicchi più maturi per poi ovviamente depositarli come escrementi.
Da questi vengono raccolti e tostati i
chicchi digeriti e ripuliti dagli enzimi dello
stomaco dell'animale. Una miscela tutt'altro che economica e quindi per pochi
eletti, considerato che al chilo viene venduto a al prezzo di 324 sterline, mentre
una tazza di caffé arriva a costare 50
sterline ovvero 62 euro.
I carabinieri hanno vinto la mano a nascondino ma hanno dovuto sudare circa
un'ora per ritrovare una furbetta bambina di cinque anni, nascostasi così bene
che né i suoi amichetti né la mamma
erano riusciti a scovarla. La donna, allarmata, ha chiamato il 112 e i militari,
dopo estenuanti ricerche, hanno scoperto
il nascondiglio: la piccola era in casa dietro la lavatrice, coperta da un accappatoio. E' accaduto nel centro Murgiano di
Santeramo in Colle. Dopo che i carabinieri della locale Stazione l'hanno ritrovata
dietro l'elettrodomestico, la piccola si è
dimostrata divertita perché aveva capito
di essere stata brava a non farsi scoprire.
La Fotocamera più
piccola
E’ piccolissima la nuova fotocamera usb che proponiamo
questo mese. Grande più o
meno come un accendino, o
un pacchetto di fiammiferi, la
macchinetta digitale è formata
da un solo tasto per scattare, e
un obiettivo. Niente schermo
lcd o mirino. Puntare, sparare,
fuoco, e sperare di aver colpito
bene. Solo una volta collegata
la macchina al computer si
può verificare il proprio operato. Il prezzo è contenuto, ma
che senso ha visto che ormai
ogni telefonino è dotato di una
fotocamera di maggior qualità?
Rubinetto Snodabile
Certo, forse non sarà un oggetto utilissimo,
però indubbiamente si tratta di un gadget
simpatico e originale. Se state arredando casa e cercate qualcosa di insolito per la vostra cucina, prendete in considerazione questo speciale rubinetto snodabile. Può essere
utilizzato come normale rubinetto da lavello, oppure, collegato ad un depuratore
d’acqua, può essere posto sul piano della
cucina per l’erogazione di acqua da bere.
Visor-ganizer
Livello di segnale
WI-FI
Qualche mese fa vi avevamo
segnalato una maglietta con
equalizzatore luminoso incorporato per far scena in discoteca o ai concerti. Se non amate la musica e siete fanatici
di tecnologia, questa è la maglietta fa al caso vostro. Potete
sempre sapere qual’è il livello
del segnale WI-FI nel posto in
cui vi trovate, semplicemente
guardando l’indicatore luminoso presente sulla vostra tshirt. In cotone e lavabile, la
maglietta funzione grazie a tre
betterie ministilo non fornite
nella confezione.
Personalmente, specialmente d’estate
quando non ho con me una giacca o un
giubbotto, ogni anno mi si ripropone il
problema di dove mettere tutte le mie cose: chiavi, telefonino e via dicendo. Questa potrebbe essere la soluzione ai problemi di tutti quelli che hanno questo inconveniente: il Visor-ganizer. Ovvero una
specie di tasca supplementare che si applica sulla visiera del cappello e consente
di conservare tutti gli oggetti che dovete
sempre portare con voi. Ottimo anche
per i professionisti per trasportare piccoli
attrezzi e ferri del mestiere. Di sicuro non
sarà alla moda, o la cosa più bella da vedere, però può rivelarsi utile...
fantastica rivista!!!
Caspiterina!!! Mai rispondere ad una vostra
lettera è stato più facile per me!!! La risposta
naturalmente non può che essere si!!!!
Ciao carissimi,
Mi prendo una vaga confidenza
dato che ormai vi leggo da mesi… La mia è una
domanda veloce, anzi una curiosità più che altro… Io faccio un lavoro abbastanza “normale”,
uno stipendio “normale”, con degli orari
“normali”… Insomma un po’ troppa normalità
nella mia quotidianità...
Certo mio caro amico che bisogna trovare lo
spazio per la propria crescita spirituale anche
attraverso i meandri di una vita fin troppo burocraticizzata (che parolone)… Ci sarà qualcosa oltre il lavoro che alla fine si, gratifica è vero, ma non renderà mai completi del tutto. Ma
si parla di qualunque cosa ragazzi non solo di
arte, anche se la citazione da te fatta di
D’Annunzio è in assoluto una delle mie preferite… La distrazione può provenire da un aD’Annunzio: ha portato la sua vita fino ai limiti more, da un’attività fisica, da un’amicizia, anche l’uomo non oltrepassa, oltrepassando più
che da una cena fuori con gli amici. Se poi
volte l’eccesso, ma è riuscito nell’intento di
questa distrazione, chiamiamola così, si riflette
“fare la propria vita come si fa un’opera
in qualcosa di creativo capace di darti anche
d’arte”...
delle soddisfazioni e di farti sentire un uomo,
una donna, una persona completa allora fatelo ragazzi, perché questa sensazione di
completezza vi darà modo di eccellere anche nelle cose più importanti come la scuola per i più giovani di voi o il lavoro.
Grazie per avermi dato la possibilità di parlarne, io stessa da ragazzina, finita la versione di Cicerone, imbracciavo la chitarra per comporre una canzone pensando a
quel ragazzo che mi faceva arrossire… :D
Divertitevi e naturalmente fateci sapere cosa ne pensate!!!
Il mio intento è proprio quello di sfuggire da
questa quotidianità, di essere un po’ meno normale… Non voglio darmi alla vita sfaccendata
alla Jack Kerouac o scappare su un vecchio
Volkswagen come un figlio dei fiori… Vorrei
solo potermi dedicare
a qualcosa che mi accresca anche spiritualmente e non solo professionalmente, qualcosa che mi dia delle
soddisfazione come
persona e che mi permetta di non cedere
alla frustrazione di
questa “normalità”…
un normale impiegato e darle quel tocco di
artistico in più, quella scintilla che fa da valvola di sfogo nella vita di tutti i giorni e che ci
permette di non diventare degli automi reduci
dalla ripetitività del solito tram tram?!?
Io non credo ci possa essere
risposta negativa a questo quesito, quindi più che una domanda o una curiosità, questo
mio messaggio voleva essere
un consiglio per tutti i vostri
lettori, diciamo che vi ho usati
come mezzo di diffusione del
mio verbo: fate la vostra vita
come si fa un’opera d’arte diceva D’annunzio… E aveva
Non parlo di noia perché sarebbe falso dato proprio ragione secondo me!!!
tutto ciò che ho ogni giorno da fare, ma di diUn bacio artistico
strazione creativa, che non sia la solita playstaP.S.: secondo me voi già mettete in pratica
tion, o il solito pc, ma che sia artistico!
questo insegnamento dedicandovi alla vostra
Secondo voi è possibile completare la vita di
Quando le fiction si
chiamavano sceneggiati...
Vi bacio tutti!!!
Ary
Gli insegnamenti
di vita lasciati
dall’uomo degli eccessi nei suoi celebri aforismi
Il rimpianto è il
vano pascolo di uno
spirito disoccupato. Bisogna soprattutto evitare il
rimpianto occupando
sempre lo spirito
con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni.
Ricordati di osare
sempre.
Vi aspetto nel prossimo numero!!!
La passione in tutto. Desidero le più
lievi cose perdutamente, come le più
grandi. Non ho mai
tregua.
Il modo migliore
per liberarsi da
una tentazione è
cederle