31 agosto 2016

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31 agosto 2016
ANICA
31 agosto 2016
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INDICE
ANICA CITAZIONI
30/08/2016 Primaonline.it 10:18
Stamattina il ministro Franceschini presenta una nuova iniziativa per promuovere il
cinema
6
30/08/2016 www.cinematografo.it 16:32
Venezia 73, Franceschini al Lido
7
30/08/2016 www.liberoquotidiano.it 15:00
Venezia Cinema: Franceschini presenta iniziativa su presenze sale
8
30/08/2016 it.blastingnews.com 20:01
Il Ministro Dario Franceschini al Festival di Venezia per sostenere il cinema italiano
9
30/08/2016 Primaonline.it 00:22
'Io faccio film' è la campagna a sostegno del cinema promossa dalle Associazioni
dell'industria audiovisiva
10
30/08/2016 giornaledellospettacolo.it 11:07
Venezia73, "Io faccio film": l'iniziativa a tutela del patrimonio creativo italiano
11
30/08/2016 www.e-duesse.it 14:46
La campagna "Io faccio film" al Festival di Venezia
12
30/08/2016 www.key4biz.it 09:15
A Venezia 2016 il lancio della campagna 'Io faccio film'
13
31/08/2016 movietele.it 00:08
Venezia 73: ospiti appuntamenti, presentazioni e incontri
14
30/08/2016 www.cinemaitaliano.info 18:37
GIORNATE DEGLI AUTORI 13 - A Venezia il China Film Forum
17
30/08/2016 domanipress.it 16:11
Alla mostra del cinema di Venezia ritorna il il Convegno di Studi Cinematografici di
Microcinema
18
ANICA SCENARIO
31/08/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Passioni melò a Venezia
20
31/08/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Se la Mostra di Barbera batte Toronto
22
31/08/2016 Corriere della Sera - Nazionale
«Noi, generazione anni 90 in corsa per l'Italia al Lido»
23
31/08/2016 Il Sole 24 Ore
A Venezia tra stelle, autori e polemiche
25
31/08/2016 Il Sole 24 Ore
Un cubo rosso per il grande pubblico
26
31/08/2016 Il Sole 24 Ore
La Venezia di Olmi, intima provinciale e commovente
27
31/08/2016 La Repubblica - Nazionale
Il festival scopre la gioventù senza rabbia
28
31/08/2016 La Repubblica - Nazionale
"Aspetto di tornare in carcere non lascerò mai il mio Iran"
29
31/08/2016 La Repubblica - Nazionale
Nella Sala Web di "Repubblica" 18 film dal Lido
31
31/08/2016 La Stampa - Nazionale
Parte Venezia la Mostra dei paradossi
32
31/08/2016 La Stampa - Nazionale
"Sarò una madrina semplice Il discorso l'ho scritto da sola"
33
31/08/2016 La Stampa - Nazionale
Debuttano al festival le barriere anti-terrorismo
34
31/08/2016 Il Messaggero - Nazionale
Dalla Cina 600 milioni per opere europee
35
31/08/2016 Il Messaggero - Nazionale
Sogno e realtà i due sguardi di Venezia
36
31/08/2016 Il Messaggero - Nazionale
«Io, felice di fare la madrina nell'anno della mia svolta pop»
37
31/08/2016 Il Messaggero - Nazionale
Gli italiani, la carica delle idee
39
31/08/2016 Il Fatto Quotidiano
La linea sottile che unisce Venezia a Hollywood
41
31/08/2016 Il Tempo - Nazionale
Le stelle di Hollywood sbarcano al Lido
43
31/08/2016 Corriere della Sera - Nazionale
I cento anni di Kirk Douglas: sogno come Don Chisciotte
45
31/08/2016 La Repubblica - Nazionale
Guerra e Pace Il capolavoro di Tolstoj è una serie tv ma sembra un dipinto d'epoca
47
30/08/2016 www.key4biz.it 11:48
Sky scommette sul cinema: nuova società per sfidare Mediaset e Warner
49
ANICA CITAZIONI
11 articoli
30/08/2016 10:18
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Stamattina il ministro Franceschini presenta una nuova iniziativa per
promuovere il cinema
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, giovedì a Venezia, alle ore 11
al [...]
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, giovedì a Venezia, alle ore 11
al Palazzo Casinò, parteciperà alla presentazione di una nuova iniziativa per promuovere le presenze nelle
sale cinematografiche italiane, insieme al presidente della Fondazione della Biennale di Venezia, Paolo
Baratta, ed ai presidenti della sezione Anica produttori, Francesca Cima, della sezione Anica distribuzione,
Andrea Occhipinti, dell'Associazione Nazionale Esercenti Cinema-ANEC, Luigi Cuciniello, dell'
Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, Carlo Bernaschi, ed all'amministratore delegato di Anica
Servizi, Nicola Maccanico.Dario Franceschini, ministro dei beni culturali (foto Olycom)
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Venezia 73, Franceschini al Lido
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Il ministro insieme a produttori distributori e esercenti italiani presenterà l'1 settembre la nuova campagna
per il cinema
Venezia 73, Franceschini al Lido
Il ministro Dario Franceschini
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini; il Presidente della Fondazione
della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, il Presidente sezione Anica produttori, Francesca Cima; il
Presidente della sezione Anica distribuzione, Andrea Occhipinti; il Presidente Associazione Nazionale
Esercenti Cinema-ANEC, Luigi Cuciniello; il Presidente Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, Carlo
Bernaschi e l'amministratore delegato di Anica Servizi, Nicola Maccanico interverranno, giovedì 1
settembre (ore 11.00, sala Casinò - Palazzo Casinò) alla conferenza stampa di presentazione di una nuova
iniziativa per promuovere le presenze nelle sale cinematografiche italiane.
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Venezia Cinema: Franceschini presenta iniziativa su presenze sale
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(AGI) - Venezia, 30 ago. - Il ministro dei Beni e delle attivita' culturali e del turismo, Dario Franceschini ,
assieme al presidente della Fondazione della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, presentera' in conferenza
stampa giovedi' una nuova iniziativa per promuovere le presenze nelle sale cinematografiche italiane.
L'incontro si terra' durante la 73esima edizione della Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di
Venezia e parteciperanno anche il presidente sezione Anica produttori, Francesca Cima, il presidente della
sezione Anica distribuzione, Andrea Occhipinti, il presidente Associazione Nazionale Esercenti CinemaANEC, Luigi Cuciniello, il presidente Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, Carlo Bernaschi e
l'amministratore delegato di Anica Servizi, Nicola Maccanico. (AGI) Ve1/Rap
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Il Ministro Dario Franceschini al Festival di Venezia per sostenere il
cinema italiano
Il Ministro è il promotore del disegno di legge sul cinema, prossimo all'approvazione parlamentareCondividi
questa news e guadagna. Diventa un Social Blaster! Mostra del Cinema di Venezia, per sostenere il
cinema italiano arriva anche il Ministro Franceschini Mostra del Cinema di Venezia, per sostenere il cinema
italiano arriva anche il Ministro Franceschini PUBBLICITÀ
Il Ministro e le iniziative a favore del cinema italiano
Il Ministro dei beni e delle attività culturali #dario franceschini sarà nei prossimi giorni a Venezia per
presentare una nuova campagna a sostegno del cinema. Giovedì 1 settembre terrà un incontro alle ore 11,
alla Sala Casinò (Palazzo Casinò), assieme, tra gli altri, a Paolo Baratta, Presidente della sezione Anica
produttori, Francesco Cima, Presidente della sezione Anica distribuzione, Andrea Occhipinti, Presidente
dell'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, per una serie di iniziative in materia.
Il disegno di legge sul cinema
Il Ministro Franceschini è peraltro il promotore del disegno di legge n. 2287: "Disciplina del cinema,
dell'audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività
culturali", di cui è relatrice la senatrice Di Giorgi. Presentato il 16 marzo 2016, il ddl indica al suo interno i
principi cui dovrebbe ispirarsi l'intervento pubblico a sostegno del cinema e dell'audiovisivo, favorendo
peraltro il consolidarsi dell'industria nazionale nei suoi diversi settori anche tramite strumenti di sostegno
finanziari. In particolare, agli artt. 21 e 22 si parla dei sistemi di contributi automatici e all'art. 24 di contributi
selettivi. Il ddl è stato di recente licenziato dalla Commissione Cultura del Senato e verrà discusso
prossimamente in Aula, probabilmente già nella seconda metà del prossimo mese. In relazione al disegno
di legge il 5 settembre, mentre sarà in corso il Festival del cinema, si terrà un convegno dal titolo "Il cinema
indipendente e d'autore: ruolo e prospettive", organizzato da alcune associazioni del mondo del cinema
come Anac, Fice, ecc. e da "Le Giornate degli Autori", su posizioni alquanto critiche verso alcuni aspetti del
ddl, ritenendolo, almeno nella versione attuale, poco sensibile nei confronti della necessaria promozione del
cinema indipendente. Non mi permetto di entrare nel vivo della questione, certo è che da molto tempo il
Ministro Franceschini si è mosso con grande impegno a favore del cinema italiano, in modo a dir poco
encomiabile, e sarà indubbiamente pronto a ascoltare anche le voci non del tutto in sintonia con il disegno
di legge in questione da lui promosso. #festival del cinema di venezia #disegno di legge cinema
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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30/08/2016 00:22
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'Io faccio film' è la campagna a sostegno del cinema promossa dalle
Associazioni dell'industria audiovisiva
Sarà presentata in anteprima nell'ambito della 73° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
la campagna 'Io faccio film', un'iniziativa unica [...]
Sarà presentata in anteprima nell'ambito della 73° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
la campagna 'Io faccio film', un'iniziativa unica nel panorama italiano promossa dalle Associazioni
dell'industria audiovisiva a tutela del patrimonio creativo italiano.L'appuntamento è per martedì 6 settembre
alle ore 14 presso l'Italian Pavilion (Hotel Excelsior, Sala Tropicana - Lido di Venezia). Per la prima volta in
Italia ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali), FAPAV
(Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), MPA (Motion Picture Association
EMEA) e UNIVIDEO (Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online) danno vita al progetto IO FACCIO FILM,
una straordinaria campagna nata per sostenere e valorizzare le professionalità del cinema italiano e gli
appassionati della settima arte. Con oltre 170.000 professionisti impiegati, infatti, l'industria audiovisiva
italiana ha un valore di circa 14 miliardi di euro e costituisce un'importante risorsa culturale, economica e
occupazionale per il nostro Paese.La campagna IO FACCIO FILM si propone di chiamare in campo non
solo l'industria cinematografica, le istituzioni e gli addetti ai lavori ma anche il grande pubblico, perché chi
ama il cinema e lo guarda in modo legale "fa" film, proteggendo e rendendo possibile la loro esistenza e
soprattutto contribuendo alla realizzazione di nuove opere.Un importante progetto nato con l'obiettivo di
tutelare con amore e orgoglio quel sogno che si si costruisce dietro la macchina da presa e rendere
consapevoli e partecipi del lavoro di squadra quotidiano necessario alla realizzazione di un contenuto
audiovisivo.
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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L'appuntamento è per martedì 6 settembre alle ore 14.00 presso l'Italian Pavilion
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martedì 30 agosto 2016 11:07
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Sarà presentata in anteprima assoluta nell'ambito della 73° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di
Venezia la campagna Io faccio film, un'iniziativa unica nel panorama italiano promossa dalle Associazioni
dell'industria audiovisiva a tutela del patrimonio creativo italiano. L'appuntamento è per martedì 6 settembre
alle ore 14.00 presso l'Italian Pavilion (Hotel Excelsior, Sala Tropicana - Lido di Venezia).
Per la prima volta in Italia ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e
Multimediali), FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), MPA (Motion
Picture Association EMEA) e UNIVIDEO (Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online) danno vita al
progetto IO FACCIO FILM, una straordinaria campagna nata per sostenere e valorizzare le professionalità
del cinema italiano e gli appassionati della settima arte. Con oltre 170.000 professionisti impiegati, infatti,
l'industria audiovisiva italiana ha un valore di circa 14 miliardi di euro e costituisce un'importante risorsa
culturale, economica e occupazionale per il nostro Paese. La campagna IO FACCIO FILM si propone di
chiamare in campo non solo l'industria cinematografica, le istituzioni e gli addetti ai lavori ma anche il
grande pubblico, perché chi ama il cinema e lo guarda in modo legale "fa" film, proteggendo e rendendo
possibile la loro esistenza e soprattutto contribuendo alla realizzazione di nuove opere. Un importante
progetto nato con l'obiettivo di tutelare con amore e orgoglio quel sogno che si si costruisce dietro la
macchina da presa e rendere consapevoli e partecipi del lavoro di squadra quotidiano necessario alla
realizzazione di un contenuto audiovisivo.
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Venezia73, "Io faccio film": l'iniziativa a tutela del patrimonio creativo
italiano
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30/08/2016 14:46
La campagna "Io faccio film" al Festival di Venezia
L'iniziativa è sostenuta Anica, Fapav, Mpa e Univideo
Sarà presentata in anteprima nell'ambito della 73° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
la campagna "Io faccio film", promossa da Anica, Fapav, Mpa e Univideo. L'appuntamento per la
presentazione è per il 6 settembre, alle 14, presso l'Italian Pavilion (Hotel Excelsior, Sala Tropicana - Lido
di Venezia).
La campagna nasce per sostenere e valorizzare le professionalità del cinema italiano e gli appassionati
della settima arte; con oltre 170.000 professionisti impiegati, infatti, l'industria audiovisiva italiana ha un
valore di circa 14 miliardi di euro e costituisce una risorsa culturale, economica e occupazionale importante
per il nostro Paese.
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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La campagna "Io faccio film" al Festival di Venezia
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Sarà presentata in anteprima assoluta alla 73° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia la
campagna "io faccio film", un'iniziativa unica nel panorama italiano promossa dalle Associazioni
dell'industria audiovisiva a tutela del patrimonio creativo italiano
di Flavio Fabbri | @FabbriFlav2 | 30 agosto 2016, ore 09:15
Venezia 2016
Per la prima volta in Italia ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e
Multimediali), FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), MPA (Motion
Picture Association EMEA) e UNIVIDEO (Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online) danno vita al
progetto "IO FACCIO FILM", una straordinaria campagna nata per sostenere e valorizzare le
professionalità del cinema italiano e gli appassionati della settima arte.
Con oltre 170.000 professionisti impiegati, infatti, l'industria audiovisiva italiana ha un valore di circa 14
miliardi di euro e costituisce un'importante risorsa culturale, economica e occupazionale per il nostro
Paese.
La campagna IO FACCIO FILM si propone di chiamare in campo non solo l'industria cinematografica, le
istituzioni e gli addetti ai lavori ma anche il grande pubblico, perché chi ama il cinema e lo guarda in modo
legale "fa" film, proteggendo e rendendo possibile la loro esistenza e soprattutto contribuendo alla
realizzazione di nuove opere.
Un importante progetto nato con l'obiettivo di tutelare con amore e orgoglio quel sogno che si si costruisce
dietro la macchina da presa e rendere consapevoli e partecipi del lavoro di squadra quotidiano necessario
alla realizzazione di un contenuto audiovisivo.
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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A Venezia 2016 il lancio della campagna 'Io faccio film'
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Home News Eventi Venezia 73: ospiti appuntamenti, presentazioni e incontri
Al via la 73a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia, in
programma al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2016, diretta da Alberto Barbera. La Mostra
vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di
spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di dialogo. La Mostra organizza retrospettive e omaggi a
personalità di rilievo, come contributo a una migliore conoscenza della storia del cinema. A seguire tutti gli
appuntamenti, presentazioni e incontri in programma oltre agli ospiti attesi giorno per giorno.
MERCOLEDÌ 31 AGOSTO
CERIMONIA DI APERTURA (Sala Grande, ore 19:00), proiezione su invito del film d'apertura La La Land
di Damien Chazelle.
Sono stati annullati la cena di gala e il ricevimento sulla spiaggia che tradizionalmente tengono seguito alla
cerimonia di apertura come segno di cordoglio per le vittime, nonché viva solidarietà e vicinanza alle
comunità duramente colpite dal sisma.
Ospiti: La sera del 31 agosto per la presentazione del film La La Land di Damien Chazelle, che apre
ufficialmente il Festival del Cinema, ma non ci sarà il protagonista Ryan Gosling, al fianco di Emma Stone,
perchè impegnato nelle riprese di Blade Runner 2. Emma Stone invece ci sarà.
GIOVEDÌ 1 SETTEMBRE
Ospiti: Michael Fassbender e Alicia Vikander attesi a Venezia per presentare La Luce Sugli Oceani di
Derek Cianfrance. Attesi anche Amy Adams e Jeremy Renner per presentare l'attesissimo thriller Arrival di
Denis Villenuve.
NEW YORK FILM ACADEMY: PRESENTAZIONE CORTOMETRAGGI (Hotel Excelsior, Spazio Incontri,
ore 11:00), in occasione del Venice Production Bridge la presenta cortometraggi realizzati dai suoi studenti.
La selezione include fiction, documentari e progetti d'animazione. L'attore italiano ed ex alunno della NYFA
Giorgio Pasotti introduce le proiezioni e discute la sua carriera dopo gli studi presso l'Academy.
L'UMBRIA ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (Hotel Excelsior/Spazio Incontri ore 15:00), l'Umbria
come set cinematografico: luoghi del cinema e scenari d'amore; con la partecipazione del regista Giovanni
Fumo (Good News in concorso nella sezione Orizzonti, Venezia 73).
PRESENTAZIONE DELLA SEZIONE MIGRARTI (Hotel Excelsior, Spazio Luce Cinecittà, ore 16:00),
interamente dedicata ai cortometraggi e ai documentari che vedono il coinvolgimento diretto dei nuovi
italiani, alla presenza del Ministro Franceschini, del Presidente Baratta, del Direttore Barbera e del
Presidente della relativa giuria Ferzan Özpetek.
ANICA INCONTRA ... FOCUS CINA (Hotel Excelsior, 1-2 settembre), al via il primo appuntamento del ciclo
di convegni che prevede due giornate di incontri, dibattiti e riflessioni sullo stato dei rapporti tra Italia e Cina
e sulle prospettive di collaborazione delle industrie dell'audiovisivo. L'incontro è organizzato dalla Direzione
Generale Cinema - MiBACT e ANICA in collaborazione con la Biennale di Venezia.
I LOVE GAI - CONCORSO PER GIOVANI AUTORI ITALIANI (Palazzo del Cinema/Hotel Excelsior, 1-2
settembre), prima edizione del concorso promosso da SIAE, organizzato e curato da Lightbox. Saranno
presentati 19 registi italiani under 40 con 17 cortometraggi.
VENERDÌ 2 SETTEMBRE
Ospiti: Amy Adams in una 'doppietta veneziana' si fermerà anche il 2 settembre per presentare, al fianco di
Jake Gyllenhal e Aaron Taylor-Johnson, Animali notturni (Nocturnal Animals) di Tom Ford. Lo stesso giorno
attesi anche Naomi Watts e Liev Schreiber per presentare The Bleeder di Philippe Falardeau.
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Venezia 73: ospiti appuntamenti, presentazioni e incontri
31/08/2016 00:08
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15
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VENICE PRODUCTION BRIDGE. Gap-Financing Market (Hotel Excelsior, 2-4 settembre), il progetto offrirà
ai 40 progetti europei ed internazionali selezionati l'opportunità di chiudere il loro finanziamento a livello
internazionale.
VENICE PRODUCTION BRIDGE. Book Adaptation Rights Market (Hotel Excelsior, 2-3 settembre), un
nuovo appuntamento di due giorni che consente a rinomati editori internazionali di proporre i diritti di
adattamento cinematografico delle loro opere. 15 sono gli editori invitati.
OPEN 19. INTERNATIONAL EXHIBITION OF SCULPTURES AND INSTALLATIONS
(Hilton Molino Stucky, Venezia, 2 settembre - 2 ottobre)
SABATO 3 SETTEMBRE
Ospiti: attesi i protagonisti tra cui Jude Law, Silvio Orlando, Cecile De France e Ludivine Sagnier di The
Young Pope, serie di Paolo Sorrentino di cui saranno presentati i primi due episodi in anteprima mondiale.
A Venezia attesi anche Dakota Fanning e Guy Pearce protagonisti di Brimstone di Michael Koolhoven, oltre
a James Franco per il suo film In Dubious Battle accompagnato da Ashley Greene. A presentare Frantz di
Francois Ozon in arrivo il giovane attore francese Pierre Niney.
IL CINEMA MIGRANTE IN ITALIA (Hotel Excelsior, Spazio Incontri, ore 11:30), premiazione del film
vincitore dell'ottava edizione del Premio Mutti-Amm.
CICAE/UNIC Conference (Hotel Excelsior / Spazio Incontri, ore 10:00), Big screen or mobile phone? The
future of European film.
VIRTUAL REALITY: ON THE WAY TO THE MARKET (Hotel Excelsior, Spazio Incontri, ore 14:00)
EUROPEAN FILM FORUM EVENTS (Hotel Excelsior, 3-4 settembre), nella cornice dell'European Film
Forum, la Commissione Europea organizza due workshop sull'accesso ai finanziamenti (3 settembre, Sala
Stucchi, ore 15:00-17:15) e sul futuro delle sale cinematografiche (4 settembre, Spazio Incontri, ore 10:0013:00).
VENICE PRODUCTION BRIDGE. Final Cut in Venice (Palazzo del Cinema-Sala Pasinetti, 3-5 settembre),
il workshop intende dare un aiuto concreto al completamento dei film provenienti dai paesi africani e dalla
Giordania, dall'Iraq, dal Libano, dalla Palestina e dalla Siria.
DOMENICA 4 SETTEMBRE
Ospiti: Mel Gibson atteso per presentare Hacksaw Ridge con Andrew Garfield, oltre a Shin Kubota, lo
scienziato cantante giapponese tra i protagonisti di Spira Mirabilis di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti.
14° PREMIO KINÈO (Hotel Excelsior), ore 12:00, Spazio Cinecittà Luce, conferenza stampa; ore 20:00,
cerimonia di premiazione e cena di gala su invito. I premi sono decretati dal grande pubblico chiamato a
raccolta con un'iniziativa realizzata con ANEC, in collaborazione con Best Movie.
INCONTRO per il FILM PIUMA (campo sportivo della ASD Basket Lido, Riva di Corinto/Via Failer Vitale,
ore 15:00), incontro con i ragazzi di Braccialetti Rossi 3 insieme al cast di Piuma.
LUNEDÌ 5 SETTEMBRE
Ospiti: Suki Waterhouse e Ana Lily Amirpour per The Bad Batch, film con protagonisti anche Jim Carrey e
Keanu Reeves che pero' non saranno ospiti. In questo giorno viene presentato anche One More Time with
Feeling di Andre Dominik ma da chi sarà presentato non si sa ancora.
LEZIONE DI "GREEN CINEMA" (Hotel Excelsior, Spazio Incontri - Venice Production Bridge, ore 10:00 13:00), seminario di Cinema verde sulle tecnologie e i materiali verdi per il cinema e sui temi della
sostenibilità nella cinematografia italiana e straniera, riservato ai giornalisti e agli esperti del settore,
organizzato nell'ambito del premio collaterale Green Drop Award. N.B. Per iscriversi al seminario e ottenere
i crediti formativi i giornalisti dovranno registrarsi sulla piattaforma Sigef.
ANICA INCONTRA ... FOCUS BALCANI (Hotel Excelsior, Sala Tropicana Conferenze, ore 11.00), ANICA
presenta il secondo appuntamento dal titolo "Italia e Paesi Balcanici", da un lato all'altro dell'Adriatico" dove
entrambi i paesi presenteranno i rispettivi fondi di sostegno pubblico al settore cinematografico. L'incontro è
31/08/2016 00:08
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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organizzato dalla Direzione Generale Cinema - MiBACT e ANICA in collaborazione con la Biennale di
Venezia.
BIENNALE COLLEGE CINEMA: THE LESSONS LEARNED AS VENICE PRODUCTION BRIDGE TAKES
SHAPE (Sala Conferenza Stampa, Palazzo del Casinò, ore 15:00), una tavola rotonda, presieduta da Peter
Cowie; il soggetto sarà la realizzazione di quattro nuovi film attraverso il programma di Biennale College Cinema , e che avranno la loro prima mondiale alla Mostra.
MARTEDÌ 6 SETTEMBRE
I CENTO BOTTI. UN COCKTAIL DI VINO (Hotel Excelsior, ore 19:00), un cocktail ad inviti in onore del film
the Duel of Wine. Sommelier di fama internazionale, chef stellati. Accolti dal palato sopraffino dell'attoresommelier Charlie Arturaola, uno dei "nasi" più sensibili dell'enologia mondiale.
MERCOLEDI' 7 SETTEMBRE
Ospiti: Al Lido arriva Natalie Portman, "Jackie" Kennedy nel film-ritratto diretto da Pablo Larrain della First
Lady elegante e profondo, descritto attraverso i gesti contenuti e fini, la voce sussurrante e leggera.
GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE
In concorso è il giorno di Planetarium di Rebecca Zlotowski, fuori concorso in proiezione speciale. Ospite
atteso anche Timothy Spall per The Journey di Nick Hamm, mentre in forse la presenza di Cate Blanchett
per Voyage of time di Terrence Malick.
21° FORUM FEDIC - FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB - IL FUTURO DEL CORTO D'AUTORE PRODURRE IL CORTOMETRAGGIO (Hotel Excelsior / Spazio Incontri, ore 15:00 - 17:00), a cura di Paolo
Micalizzi - Fedic Cinema.
CERIMONIA DI PREMIAZIONE NUOVOIMAIE (Hotel Excelsior, Sala Conferenze Tropicana, ore 12:00),
Premio collaterale al miglior attore italiano alla migliore attrice italiana esordienti, interpreti di film che
abbiano preso parte alla Mostra.
GREEN DROP AWARD (TIM Future Centre, ore 19:30, San Marco, 4826 - Campo San Salvador), cena di
gala e presentazione della quinta edizione del premio collaterale alla Mostra del Cinema di Venezia
assegnato da Green Cross Italia. Alla serata parteciperanno i membri della giuria del premio e personalità
del mondo del cinema che hanno a cuore l'ambiente.
VENERDÌ 9 SETTEMBRE
Ospiti: Monica Bellucci protagonista di Sulla via lattea di Emir Kusturica, oltre che di Mathieu Amalric nel
cast di A Jamais di Benoit Jacquot.
CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL GREEN DROP AWARD (Hotel Excelsior, Sala Fondazione dello
Spettacolo, ore 11:00), i giurati assegneranno la "goccia d'acqua" soffiata dai maestri vetrai di Murano con
all'interno la terra di un simbolico luogo del Pianeta.
SABATO 10 SETTEMBRE
Ospiti: Per la chiusura saranno ospiti Denzel Washington e Chris Pratt, due dei Magnifici Sette di Antoine
Fuqua.
PREMIO SORRISO DIVERSO (Hotel Excelsior, Sala Taverna , ore 11:00), assegnato da Simona Izzo e
Ricky Tognazzi al film di maggior significato sociale. Il premio è organizzato dall'Associazione L'università
cerca lavoro e Tulipani di seta nera.
CERIMONIA DI PREMIAZIONE (Sala Grande, ore 19:00) a seguire Hotel Excelsior, evento su invito
organizzato dalla Biennale.
30/08/2016 18:37
Sito Web
www.cinemaitaliano.info
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Quest'anno il dialogo tra l'Italia e la Cina è indubbiamente uno dei temi di spicco alla Mostra di Venezia.
L'attività internazionale delle Giornate degli Autori conferma così, per il terzo anno consecutivo, il CHINA
FILM FORUM che si terrà alla Villa degli Autori il 2 settembre dopo il cocktail inaugurale di matchmaking in
programma la sera del 1 settembre. Promosso dalle Giornate degli Autori insieme al network sino-europeo
Bridging the Dragon e all'associazione italiana degli autori di documentario Doc/it, il China Film Forum 2016
si concentra sugli autori e sulle storie, sui modi della scrittura tra le due culture cinematografiche (nella
sessione plenaria) e sulle "buone pratiche" per coprodurre tra Europa e Cina nel workshop organizzato da
Bridging the Dragon e Doc/it (sessione pomeridiana). L'incontro del mattino verrà aperto dal saluto dei
presidenti delle due associazioni italiane degli autori (Francesco Bruni per 100autori e Francesco Martinotti
per Anac) e sarà moderato dal regista Maurizio Sciarra. Interverranno due degli sceneggiatori cinesi di
maggiore successo come Shu Huan (creatore del fenomeno "Lost in Thailand") e Yuan Yuan (autrice del
candidato all'Oscar "Go Away Mr. Tumor") e Paolo Genovese il cui "Perfetti sconosciuti" ha catturato
l'attenzione e il consenso internazionale sulla scia del successo nelle sale italiane.
A seguire, verranno presentati tre casi fortunati di collaborazione artistica tra Italia e Cina come il
documentario di Sergio Basso "La lunga marcia" realizzato grazie alla Beijng Tv Station, "Caffè" di Cristiano
Bortone (prima coproduzione ufficiale tra i due paesi a uscire in sala in Italia e in Cina), "He Hui: The
Soprano of the Silk Road" (coprodotto da Agnese Fontana e Duan Peng).
Il workshop pomeridiano verterà invece sui vari aspetti della possibile collaborazione con il sistema
cinematografico e audiovisivo in Cina: tendenze e prospettive del mercato (con Ben Ji, AD della società di
produzione e marketing Reach Glory); il "chi è chi" della Cina (con Wu Sisi, Head of production della
società di produzione e investimenti Jetavana); le regole della censura e delle tematiche (con Charles Lei di
Thunder Media); il panorama del documentario (con Ning Yuqi di GZDoc, Yu Zhou vicedirettore del SinoItalian campus dell'università di Tonji, relatori europei e cinesi). Al termine dei lavori alcuni dei partecipanti
per Bridging the Dragon saranno ospiti del Focus sulla Cina organizzato da Anica per MiBACT a
sintetizzare i temi del workshop. In occasione del China Film Forum 2016 (organizzato dalle Giornate degli
Autori insieme a Dream Circle e In Thinker Studio, supporting partners Beijng Tv Studio e Hua Huang)
verranno dati alcuni importanti annunci di collaborazione: il progetto delle Giornate con la Shanghai Film Art
Academy per un'attività di promozione dei giovani talenti in occasione delle Mostra di Venezia; la
costituzione di un fondo di investimento cinese a favore del cinema italiano ed europeo in rapporto con la
Cina; l'avvio del dialogo artistico tra le Giornate degli Autori e il Festival della Via della Seta.
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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GIORNATE DEGLI AUTORI 13 - A Venezia il China Film Forum
30/08/2016 16:11
Sito Web
domanipress.it
In occasione della 73. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, domenica 4
settembre 2016, alle ore 10.00, presso la Sala Tropicana 1 - Fondazione Ente dello Spettacolo, Hotel
Excelsior - Lido di Venezia, si terrà il X Convegno di Studi Cinematografici "IL FUTURO DEL CINEMA NON
È NEL PASSATO", organizzato da Microcinema, con il patrocinio del MiBACT - Direzione Generale per il
Cinema, della MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA la Biennale di Venezia 2016 VENICE PRODUCTION BRIDGE INDUSTRY OFFICE e ANICA, e con il supporto della Fondazione Ente
dello Spettacolo.
Il Convegno, che quest'anno raggiunge la sua X edizione, sarà introdotto dai saluti di Roberto Bassano
(Amministratore Delegato Microcinema) e di Luigi Cuciniello (Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
di Venezia, Presidente ANEC); l'incontro prevede la presentazione del nono volume della collana I
Quaderni di Microcinema, dal titolo I migliori anni.
"Al Convegno di Studi Cinematografici Microcinema, giunto alla sua X edizione, - dichiara Roberto Bassano
- abbiamo invitato a partecipare relatori altamente qualificati per affrontare, in linea con gli incontri degli
scorsi anni, un tema che rappresenta il cuore del nostro progetto di approfondimento culturale e di ricerca.
Il Futuro del Cinema non è nel Passato, diviene un argomento ancor più rilevante e necessario oggi, alla
luce del momento storico attraversato dal cinema italiano e internazionale, con l'auspicio che il dibattito,
vivace come ogni anno, possa promuovere e alimentare riflessioni importanti per un rinnovato slancio verso
nuove opportunità di crescita ed evoluzione del settore, nazionale e non solo."
Curato da Cesare Fragnelli (Direttore della Distribuzione Microcinema) e moderato da Silvana Molino
(Direttore Generale Microcinema), il Convegno prevede la partecipazione dei seguenti relatori: Nicola
Borrelli (MiBACT - Direzione Generale per il Cinema), Carlo Degli Esposti (Palomar), Maria Francesca
Lossa (Infinity), Luigi Lonigro (01 Distribution/Rai Cinema, Vice Presidente dei Distributori Cinematografici
Italiani), Gabriele Mainetti (regista), Andrea Occhipinti (Lucky Red, Presidente Coordinatore dei Distributori
Cinematografici Italiani, AD Circuito Cinema).
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Alla mostra del cinema di Venezia ritorna il il Convegno di Studi
Cinematografici di Microcinema
ANICA SCENARIO
21 articoli
31/08/2016
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Passioni melò a Venezia
Fassbender, Kusturica, Bellucci: storie d'amore tormentate in tempi di guerra e apocalissi
Valerio Cappelli
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
VENEZIA Prima di essere risucchiati nel vortice di amore e guerra, con diverse spruzzate apocalittiche,
temi che sembrano dominare la Mostra, stasera si comincia spensierati col musical La La Land .
Spensierati fino a un certo punto: vista la tragedia del terremoto, il Festival ha opportunamente rinunciato
alla cena di gala e inoltre ha aperto una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma.
Come a Cannes, poi, misure di sicurezza più serrate. In sala il ministro dei Beni Culturali Dario
Franceschini spiegherà come incoraggiare l'aumento degli spettatori nelle sale. Ballando sotto le stelle, al
Lido le danze si aprono con l'appena 31 enne regista americano Damien Chazelle ( Whiplash , tre Oscar)
e, appunto, il suo La La Land . Ci sarà lui al fianco della sua primattrice Emma Stone, orfana del partner
Ryan Gosling divenuto un'icona in virtù del broncio offerto in storie dark e ora impegnato sul set di Blade
Runner 2 . Non c'è, ma fa sapere: «Mi ha affascinato questo film nello stile di Fred Astaire e Gene Kelly» in
cui lei serve cappuccini al bar, lui si arrangia nei pianobar: sarà amore.
Ma presto sugli schermi del Lido (ai quali si aggiunge il cubo rosso passione da 440 posti che ha ricoperto il
buco dell'amianto) si virerà verso cuori maledetti e contrastati, meglio se in epoche belliche. Tra i venti in
gara sfileranno Kusturica che, al tempo del conflitto nei Balcani, prima si fa monaco e poi seduce Monica
Bellucci in versione agente segreto ( On The Milky Road ). Il vulcanico regista ha detto che «per andarle
incontro mi sono tolto venti chili di troppo, aggiustato barba e capelli»; François Ozon per una storia
d'amore un passo oltre la prima guerra mondiale ( Frantz ).
E sempre in quegli anni, ma laggiù in Australia, circondati dal nulla se non dal mare, Michael Fassbender e
Alicia Vikander si innamorano, così come è capitato loro per davvero, durante le riprese di La luce sugli
oceani . Dice lei: «Ci siamo incontrati sulla pista da ballo del Festival di Toronto, ma lì non successe nulla».
Aggiunge lui: «Ci siamo rivisti su questo set e...». Nel film fanno di tutto per avere un figlio, ma senza
successo; quando il destino fa sbarcare sulla riva una neonata abbandonata il sogno sembra realizzato,
fino a quando...
Insomma a Venezia è l'anno della passione melò , condita da guerre ormai remote. D'altra parte il direttore
Barbera l'aveva detto: meno attualità (anche se trovi documentari ovunque) più film da piéce e letteratura.
Come Maupassant, che ha dato linfa a Une vie del francese Stéphane Brizé, il quale ha però edulcorato la
penna dello scrittore, sforbiciando la prima notte di nozze resa sulla pagina come uno stupro.
E gli italiani? I tre in gara, classificati come outsider, sono il poetico e visionario documentario Spira
Mirabilis di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, Piuma di Roan Johnson e Questi giorni di Giuseppe
Piccioni. Gli ultimi due rappresentano il mondo con gli occhi di adolescenti o poco più. Come anche
Gabriele Muccino che in L'estate addosso si deve accomodare fuori gara, nel cubo della sezione Cinema
nel giardino, accanto a una variegata compagnia, James Franco, Kim Ki-duk e l'esordiente documentarista
Michele Santoro sui baby-boss della camorra.
Paolo Sorrentino presenta le prime due puntate della serie Sky «The Young Pope», e il suo papa «off»
Jude Law, con la sigaretta tra le dita, cannibalizzerà ogni sguardo. Cannibali: ci sono anche loro, e amano
persino, in The Bad Batch di Ana Lily Amirpour. Siamo già nell'apocalisse annunciata: gli alieni ( Arrival di
Denis Villeneuve col duo Adams-Renner); il metafisico ( La region salvaje del messicano Amat Escalante);
la sopravvissuta all'inferno terrestre (Dakota Fanning in Brimstone di Martin Koolhoven). Vecchi e nuovi
maestri: Andrei Konchalovsky (amore e guerra anche per lui), Wim Wenders, Tom Ford e Terrence Malick
che da ormai tre film si chiede chi siamo e da dove veniamo. Infine Jackie di Pablo Larrain, e il coraggio di
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Il Festival del cinema Oggi l'inaugurazione con Emma Stone e Gosling nel musical romantico «La La Land»
31/08/2016
Pag. 46
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Natalie Portman che interpreta l'ex First Lady nei giorni seguenti all'assassinio del marito e presidente John
F. Kennedy.
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In gara
La La Land di Chazelle; The Bad Batch di Amirpour; Une vie di Brizé; La luce sugli oceani
di Cianfrance; The Woman Who Left
di Diaz; El ciudadano ilustre di Cohn e Duprat;
La región salvaje di Escalante; Nocturnal Animals
di Ford; Spira mirabilis
di D'Anolfi e Parenti; El Cristo ciego
di Murray;
Les beaux jours d'Aranjuez
di Wenders; Voyage of Time di Malick; Frantz di Ozon; Questi giorni di Piccioni; Arrival
di Villeneuve; Brimstone
di Koolhoven; Paradise di Konchalovsky; Piuma di Johnson; On the Milky Road di Kusturica; Jackie
di Larraín
Foto: La La Land
Il musical che stasera apre
il Festival è la storia d'amore tra il pianista jazz Ryan Gosling
e l'aspirante attrice Emma Stone
Foto: Frantz
Il film di Ozon è ambientato in una cittadina tedesca dopo la Grande Guerra: Paula Beer e Pierre Niney si
conoscono
sulla tomba
dell'ex fidanzato
di Paula
Foto: On the Milky Road
L'amore ai tempi della guerra
dei Balcani tra
Emir Kusturica (anche regista)
e Monica Bellucci, una donna
pronta a tutto
pur di salvargli
la vita
Foto: Madrina
Il tradizionale bagno della madrina: Sonia Bergamasco (50 anni) ieri in abito Armani al Lido
31/08/2016
Pag. 47
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Se la Mostra di Barbera batte Toronto
Paolo Mereghetti
Sarà l'anno del sorpasso? Rispetto a Toronto intendo, il festival hollywoodian-canadese che per anni ha
rappresentato la vera spina nel fianco della Mostra. Maghi di autoflagellazione, abbiamo accettato che
produttori e distributori ripetessero l'immancabile mantra sulle debolezze del festival lagunare e sulla
potenza di fuoco della manifestazione d'oltreoceano. Salvo poi scoprire che, un paio di giorni fa, il giornale
dell'industria del cinema «Hollywood Reporter» (che non può certo essere accusato di partigianeria filoitaliana) titolava «Sorry, Toronto» e proseguiva con tutte le ragioni per cui Venezia è l'evento da non
perdere quest'anno. Perché i film americani che contano vengono presentati qui per primi; ma soprattutto
perché Toronto rischia di soffocare sotto il suo gigantismo: troppi film senza nessun tipo di orientamento,
troppi incontri senza gerarchia e, da non sottovalutare, «troppo cara» anche rispetto ai prezzi non proprio
popolari del Lido. Certo, i festival si giudicano alla fine, dopo aver visto i film, ma un'atmosfera meno ostile
aiuta. Bisogna dire che Venezia e il suo direttore Barbera questa «atmosfera» se la sono guadagnata negli
anni, soprattutto selezionando titoli che poi venivano incoronati con l'Oscar (è successo nelle ultime tre
edizioni con Gravity , Birdman e Il caso Spotlight : qualcosa di più di una coincidenza), dimostrando che il
riconoscimento «d'arte cinematografica» della Mostra può aiutare anche nelle gare di Hollywood. E poi,
scegliendo di non inseguire Cannes o Berlino nel loro gigantismo ma adattandosi meglio ai mutamenti
dell'industria del cinema: meno maestri consacrati e più scommesse. Quest'anno sono quelle fatte sui film
di Tom Ford, Derek Cianfrance, Denis Villeneuve, Pablo Larrain, François Ozon, Damien Chazelle,
Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, Ana Lily Amirpour. Senza dimenticare alcuni «vecchi» capaci di
riservare molte sorprese come Emir Kusturica e Andrej Konchalovskij. In concorso ci sono anche altri nomi:
di qualcuno confesso di non sapere niente, come gli argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat, da qualcun
altro mi auguro sorprese (come sarà il documentario di Terrence Malick? E l'incontro tra Wim Wenders e
Peter Hanke? Cosa mi dirà Lav Diaz in «sole» tre ore e mezza, lui che a Berlino aveva presentato un film di
nove ore?) ma è il bello di un festival stupire. E quest'anno Venezia potrebbe proprio farlo.
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Le scelte
31/08/2016
Pag. 47
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tiratura:354388
«Noi, generazione anni 90 in corsa per l'Italia al Lido»
I giovani attori di Piccioni e Muccino: vogliamo far capire chi siamo
Stefania Ulivi
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
Venezia «I film generazionali rilanciano stereotipi superficiali: o siamo apatici, o ignoranti, drogati e ribelli.
In pochi hanno voglia di andare in profondità. Tocca a noi far capire chi siamo». Benvenuti a Venezia 73,
dove, nelle parole di Laura Adriani - 22 anni, protagonista con Maria Roveran, Marta Gastini e Caterina Le
Caselle di Questi giorni , uno dei film italiani in gara - si riflette una delle scommesse più visibili di questa
edizione. Mai come quest'anno tanti volti giovanissimi tra gli attori dei film presenti al Lido.
«La crisi? Ci siamo cresciuti in mezzo, è stata una specie di allenamento. Se tutti ti dicono che non hai
futuro, tanto vale mettere tutte le tue forze in quella che è la tua passione vera, se hai la fortuna di averne
una» rilancia Blu Yoshimi, protagonista con Luigi Fedeli di Piuma di Roan Johnson, altro nostro autore in
concorso.
Il cinema salvato dai ragazzini? Si vedrà. Intanto prepariamoci all'invasione sul grande schermo dei volti
della generazione anni '90. Le quattro amiche on the road di Piccioni hanno in media 25 anni. Diciannove i
neogenitori di Piuma , dove recita anche Brando Pacitto, ventenne, fresco di maturità come Matilda Lutz
(che di anni ne ha 24) per L'estate addosso di Gabriele Muccino che domani inaugura la sezione Cinema in
giardino. E, poi, curiosando tra le sezioni, le diciottenni gemelle cantanti Angela e Marianna Fontana di
Indivisibili di Edoardo De Angelis, e Sara Serraiocco, testimone di Geova ne La ragazza del mondo di
Marco Danieli (entrambi nelle Giornate degli Autori). Ha 26 anni, la stessa età di Camilla Diana che in
Tommaso (fuori concorso) manda in confusione Kim Rossi Stuart; appena 21 ne ha Ginevra De Carolis che
si vedrà nel film di Michele Vannucci, Il più grande sogno , sezione Orizzonti.
Una presenza massiccia che balza all'occhio, ancor più significativa in un paese dove si tende a essere
considerati giovani fino alle soglie dei 50. Alcuni di loro hanno iniziato da bambini, come Pacitto (grazie alla
serie TV «Braccialetti rossi») e Blu Yoshimi (figlia d'arte). La maggior parte ha studiato o sta studiando
recitazione. C'è chi, come Marta Gastini è più conosciuta all'estero che da noi (era Giulia Farnese nella
serie internazionale «I Borgia»). O, come Maria Roveran si è laureata in fisica prima di capire che il cinema
sarebbe stato la sua strada. Tutti sembrano fare sul serio. E non si riconoscono nelle rappresentazioni che
cinema e tv rimandano di loro. Piuttosto guardano oltre i confini nazionali.
«Buona parte del film di Piccioni l'abbiamo girata a Belgrado: è stato istruttivo» racconta Maria Roverna. «I
nostri coetanei sono persone ancora ferite dalla guerra eppure non c'è traccia di vittimismo. C'è una vitalità,
una voglia di fare senza chiedere il permesso che è contagiosa».
La voglia di crederci: se c'è un dato un comune sembra questo. «Quella che molti considerano passività» si
infervora Blu, «è invece disillusione. Ma può diventare una forza. Se gli altri non ci credono devi farlo tu.
Crederci, rilanciare, prenderci i nostri spazi. Nel cinema c'è un ricambio generazionale, è un'onda che
speriamo si ingrossi».
Sono qui per restare, assicurano. «Vengo da una famiglia di medici, li ho convinti a farmi fare teatro a 6, 7
anni» racconta Luigi Fedeli, neodiplomato che punta all'Accademia di Arte drammatica. «Lo sappiamo che
non è facile ma appena si apre una porta devi essere pronto a buttarti, a far sentire la tua voce». Caterina
Le Caselle, praticamente debuttante, concorda: «Non voglio neanche pensare che possa finire».
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Volti
Luigi
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Il fenomeno
31/08/2016
Pag. 47
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Fedele
Con Blu Yoshimi (entrambi 19 anni) forma la coppia di neogenitori in «Piuma» di Roan Johnson
Brando Pacitto
Nato a Roma, ha 20 anni. È nel cast di «Piuma» ed è protagonista di «L'estate addosso»
di Muccino
Foto: Coppia Alicia Vikander, 27 anni, con Michael Fassbender (39) in una scena di «La luce sugli oceani»
di Derek Cianfrance. I due si sono conosciuti e fidanzati sul set del film nell'autunno del 2014
Foto: In viaggio
Da sinistra, Marta Gastini, 26 anni, Caterina Le Caselle (24), Maria Roveran (27) e Laura Adriani (22): sono
4 amiche
in viaggio in «Questi giorni» di Piccioni
31/08/2016
Pag. 1
diffusione:149769
tiratura:200828
A Venezia tra stelle, autori e polemiche
Cristina Battocletti
Ginger Rogers rimane senza Fred Astaire. Prima defezione sul tappeto rosso e a Venezia già si mormora
che il festival più vecchio d'Europa (forse) non sia più in grado di garantire i lustrini e la consueta parata di
star. Continua u pagina 20 Continua da pagina 1 Ryan Gosling, protagonista assieme a Emma Stone del
musical "La la land" di Damien Chazelle, film di apertura della 73esima edizione della Mostra del cinema di
Venezia, rimarrà sul set di "Blade Runner 2", lasciando Stone "single" questa sera sul red carpet. In realtà
in buona compagnia, assieme al giovane regista statunitense, classe 1985, che aveva già firmato
"Whiplash"e gli attori J.K. Simmonse Finn Wittrock. La polemica non è che un soffio leggero.È vero che al
Lido non metteranno piede Nick Cave, cui è dedicato "One More Time with Feeling" di Andre Dominik, e
Cate Blanchett, protagonista di "Voyage of time" di Terrence Malick. Ma chi viene alla Mostra per un
autografo hollywoodiano ha di che cibarsi e in quantità. Sono in arrivo Michael Fassbender e Alicia
Vikander per la "La luce sugli oceani" di Derek Cianfrance. Aaron TaylorJohnson, supereroe di Godzilla,
Captain America, Avengers per "Nocturnal Animals" di Tom Ford. James Franco che presenta il suo nuovo
film "In Dubious Battle". Amy Adams e Jeremy Renner per "Arrival" di Denis Villeneuve. Naomi Watts,
Dakota Fanning e Jude Law. Quest'ultimo è protagonista di "The Young Pope" di Paolo Sorrentino, che
almeno per questa serie televisiva attesissima, annoveriamo tra gli "americani". Si smonta quindi la
polemica secondo cui le star a stelle e strisce non si scomoderebbero per non affrontare la sfacchinata
oltreoceanica, visto che subito dopo inizia il festival di Toronto (l'8 settembre), dove i film hanno un mercato
sicuro, oltre all'onore della stampa. In più, Venezia sta rinforzando anche i muscoli proprio sul piano del
mercato: accanto a "Biennale College" si aggiunge il ponte di "Venice Production Bridge" per la ricerca di
finanziatori italiani e internazionali, interessati a progetti di pellicole pronte, selezionate dalla Biennale. Ce
n'è anche per i cinefili, grazie ad autori veneratissimi in concorso co- me Emir Kusturica, François Ozon,
Pablo Larraín e Andrei Konchalovsky, Amat Escalante. Quanto ai "nostri", in gara ci sono "Spira mirabilis"
di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, riflessione sull'immortalità partendo dalle curiose ricerche di uno
scienziato giapponese su una medusa e Giuseppe Piccioni con una storia tutta al femminile dal titolo
"Questi giorni". Insieme a loro sfileranno Margherita Buy, Jasmine Trinca, Cristiana Capotondi, Kim Rossi
Stuart, fuori concorso con il suo "Tommaso". La bellezza del Leone, almeno sulla carta, è intatta. Anche se
oggi l'apertura, sotto il segno della madrina Sonia Bergamasco, sarà più in sordina. Una sobrietà che si
deve alle vittime delle zone colpite dal terremoto, perché il cinema non è solo sogno e la grande macchina
della Biennale ha annullato la cena di gala, come è proprio di una nazione che porta il lutto. Tra le
istituzioni, per ora, l'unica presenza garantita è quella del ministro della Cultura Dario Franceschini, che
inaugurerà la rassegna assieme al presidente della Fondazione della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, e
al direttore del festival, Alberto Barbera. Il film di Chazelle questa sera porterà un po' di vapore leggero con
l'omaggio alla stagione d'oro dei musical americani, con un'eco nostalgica che è propria degli ultimi film di
Woody Allen. Stone veste i panni di Mia, aspirante attrice, cameriera delle star del cinema, che tra un
provinoe l'altro scivola tra le braccia di Gosling, jazzista spiantato che si piega alla logica del mercato
cantando ai pianobar. Di solito il film di apertura difficilmente aspira a un premio. Vince una specie di
baratto: si prende tutta la luce dei riflettori dell'incipit e viene dimenticato lungo il corso della rassegna, che
quest'anno si chiuderà il 10 settembre. Peccato, perché a volte le opere che inaugurano la Mostra sono
davvero da Leone, come Birdman di Alejandro González Iñárritu, che si è preso il premio Oscar nel 2014,
ma al Lido è rimasto a mani vuote.
Foto: REUTERS Ultimi preparativi. S'inaugura oggi la 73esima edizione della Mostra del Cinema di
Venezia
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MOSTRA DEL CINEMA
31/08/2016
Pag. 20
diffusione:149769
tiratura:200828
Un cubo rosso per il grande pubblico
Gerardo Pelosi
Meno forma ma più sostanza. Sobrietà obbligatoria per il terremoto di Amatrice sul red carpet e negli
smoking (che stasera non indosseranno neppure i padroni di casa Baratta e Barbera) ma più attenzione
alla rassegna, ai nuovi autori, all'incontro tra produttori e giovani registie una "macchina" organizzativa che,
da quest'anno, potrà contare su oltre 5.800 posti a sedere (contro i 4.600 di Berlino e Cannes). L'edizione
73 della Mostra del Cinema che si inaugura stasera al Lido di Venezia con la proiezione del musical
americano "La la Land" di Damien Chazelle si segnala, oltre che per le inedite misure di sicurezza
suggerite dal recente attentato di Nizza, per la chiusura di quel grande "buco" della vergognaa fianco del
Palazzo del Casinò, per anni vera spina nel fianco della rassegna. Al suo posto ora un grande cubo rosso
("rosso Biennale 3020", per la precisione) che racchiude una sala all'avanguardia capace di ospitare 446
spettatori per la nuova rassegna "cinema in giardino" con film per un pubblico più ampio. L'offerta di posti
salirà quindi a 5.832 consentendo al presidente della Biennale, Paolo Barattae al direttore della Mostra,
Alberto Barbera di completare quel progetto iniziato sei anni fa con la riqualificazione della Sala grande e
poi della sala Darsena. «Un bel giorno sospirato da tempo» osserva Baratta insieme al sindaco, Luigi
Brugnaro. A coronare il nuovo restyling della Mostra era prevista la presenza stasera del presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella che ha cancellato il viaggio a Venezia in segno di lutto per il terremoto di
Amatrice. Ci sarà invece il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini che domani presenterà una
nuova iniziativa per promuovere le presenze nelle sale cinematografiche italiane. Si parlerà forse anche
della nuova legge sul cinema, quella che dovrebbe assegnare al Fus cinema 450 milioni anche se l'iter del
provvedimento procede tra molti ostacoli. Ad aprire domani la programmazione della nuova sala del "
Cinema in Giardino" ci sarà il film di Gabriele Muccino "Baciami ancora". Un titolo che dovrebbe attrarre
anche i non addetti ai lavori. «Siamo un grande festival - spiega Baratta - ed è importante dialogare con il
pubblico, offrendo vari generi e incontri con i registi e attori». Al Lido siè intanto vicini al tutto esaurito.
Vittorio Bonacini, presidente dell'Associazione veneziana albergatori riconosce che la Mostra «ha portato in
salvo una stagione ad alto rischio; le strutture al Lido vanno verso il tutto esaurito ma la differenza alla fine
la faranno le prenotazioni last minute». Molto è merito del decisionismo di Brugnaro, ma anche della
collaborazione tra Biennale e amministrazione comunale che sta producendo risultati concreti. Dopo la
chiusura del "buco" (doveva ospitare il nuovo palazzo del cinema ma si rivelò una discarica di amianto) il
lavoro congiunto proseguirà con la riqualificazione del piazzale antistante l'ex Casinò da utilizzare per la
Mostra, ma anche per convegnie congressi. Trai lavori previsti anche la "promenade" che va dall'Hotel Des
Bains all'Excelsior,e il rilancio dell'aeroporto "Nicelli" lungo un asse che guarda agli scali di Asiagoe
Cortina.I due alberghi storici del Lido torneranno (non prima di due anni) hotel di lusso con un restyling da
120 milioni di euro secondo il piano approvato due mesi fa dal Fondo Lido di Venezia (che ha sostituito
East capital) gestito da Coima Sgr che prevede l'ingresso del nuovo investitore London & Regional
Properties Group, società inglese specializzata negli investimenti alberghieri con portafoglio di9 miliardi di
sterline e 6mila camere in gestione.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La novità. Al posto del vecchio «buco» urbanistico vicino al casinò, oggi c'è una sala all'avanguardia
dedicata ai non addetti ai lavori
31/08/2016
Pag. 20
diffusione:149769
tiratura:200828
La Venezia di Olmi, intima provinciale e commovente
C.B.
L'ultimo Leone, quello d'oro alla carriera del 2008, non ha potuto ritirarlo di persona. «Ero in carrozzina per
una malattia autoimmune - la sindrome di Guillain-Barré n.d.r. - ma da casa aspettavo le reazioni con
grande curiosità». Ermanno Olmi risponde da Asiago, rifugio per riflettere e per curare la salute, che è stata
malferma in questi ultimi anni, ma che va curando. Da anni il regista bergamasco ha casa sull'altipiano
veneto, dove ha girato molte scene di trincea per l'ultima pellicola, "Torneranno i prati" (2014), il corpo a
corpo di un soldato con la Prima guerra mondiale. Al Lido nel 2011 era approdato "Il villaggio di cartone",
che tra le quinte di una chiesa raccontava la precarietà della vita degli immigrati. Una sceneggiatura che
aveva scritto in collaborazione con Claudio Magris e Gianfranco Ravasi. In questi giorni Olmi è impegnato
al montaggio di un lavoro sul cardinale Carlo Maria Martini. «Un personaggio che ha influenzato la nostra
vita su molti aspetti, dal terrorismo all'eutanasia. Sarei voluto venire a Venezia per salutare il mio grande
amico Terrence Malick - in concorso con con "Voyage of Time" n.d.r.. Mi farò mandare uno di questi
straordinari apparati moderni grazie a cui si possono vedere i film a casa -ironizza. - Mi piacerebbe anche
rivedere la signora Natalie Portman, attrice bella, intelligente, armoniosa che suscita sentimenti non ancora
esplorati nei suoi ammiratori. Vorrei salutare anche tutti quegli amici con cui sapevamo esultare per le
felicità vere, per la voglia di cambiare il mondo, che ora è asservito a questo umiliante scopo che alla fine è
il denaro. Io appartengo a quella generazione in cui abbiamo creduto nei sentimenti, i più semplici, i più
necessari. Ora è tutto allo sbando e si commettono errori anche gravi. A questo punto può accadere
qualsiasi cosa, mentre le vere civiltà sono in grado di governare il tempo». La prima volta che andò a
Venezia Olmi aveva 22 anni ed era un semplice spettatore. «Quando sono arrivato al Lido mi sono
commosso, ho provato un tipo di emozione che uno non pensa di avere nelle corde dell'anima, una specie
di sogno reale. Come quando si è innamorati e si perde il controllo della razionalità. Il vantaggio di questa
perdita sta nel fatto che uno avverte sensazioni che non aveva mai provato prima». La prima volta da
"professionista" alla Mostra, invece, fu con "Un certo giorno" (1969), che hanno poi riproiettato dopo la
consegna del Leone d'oro alla carriera: «Quando mi hanno raccontato le reazioni del pubblico, ho rivissuto
l'innocenza dei miei 28 anni, quando la vita ha molti scopi e l'avvenire è aperto. È stato un successo
straordinario, un film riuscitissimo perché amavo il cinema ed ero sfrenato. Non mi preoccupavo del rischio
del fallimento, perché non avevo niente da perdere». Il Leone d'oro è arrivato nell'89 per "La leggenda del
santo bevitore". «Non me lo aspettavo proprio. È stato una vera sorpresa. Due anni prima avevo vinto
l'argento per la miglior regia con "Lunga vita alla signora!" e il mio amico e critico Tullio Kezich sosteneva
che non avevo l'oro solo perché ero a Parigi per le riprese del film successivo. A me non importava, ero
felice, perché un premio è sempre il riconoscimento di quanto impegno metti nelle cose che fai». Molto
prima, nel 1978, il maestro aveva ricevuto la Palma d'oro al festival di Cannes per "L'albero degli zoccoli".
«Sulla Croisette mi ha dato grandi soddisfazioni. In quell'occasione ho conosciuto il regista americano Alan
Pakula - che lo stesso anno firmò "Tutti gli uomini del presidente", vincitore di quattro premi Oscar n.d.r. che poi è morto in un incidente d'auto. Io non parlavo una parola di inglese e lui era nelle stesse condizioni
con l'italiano. Avevamo però una grande intesa, comunicavamo come fanno i bambini, quando la parola si
percepisce attraverso il suono. Mi disse che dopo aver visto "L'albero degli zoccoli" la sua vita era
cambiata». E Venezia? «Venezia ha quello che appare come un limite o un difetto, credo e invece si rivela
come una virtù. La ricordo con quel tanto di provincialismo che, se dosato, è bello, è come fare un picnic in
dieci».
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IL COLLOQUIO
31/08/2016
Pag. 38
diffusione:226066
tiratura:334292
Il festival scopre la gioventù senza rabbia
Da Piccioni a Muccino, gli autori al Lido raccontano ventenni in fuga con le normali difficoltà dell'età
EMILIANO MORREALE
VENEZIA ALLA MOSTRA del cinema, tra i titoli italiani, si affacciano vari film che raccontano giovani poco
prima o poco dopo la maggiore età. Nel nuovo film di Gabriele Muccino, L'estate addosso (nella sezione
Cinema nel giardino) un giovane (Brando Pacitto) parte per San Francisco subito dopo la maturità e si
ritrova insieme a una compagna di classe, entrambi ospiti di una coppia gay, con i conflitti e gli affetti del
caso. In Piuma di Roan Johnson (in concorso) due liceali e le loro famiglie si trovano ad affrontare una
gravidanza imprevista. Indivisibili di Edoardo De Angelis (Giornate degli autori) ha al centro due gemelle
siamesi alle soglie dei diciott'anni che vengono portate in giro dal padre, a cantare in feste e processioni a
Castelvolturno. In Questi giorni di Giuseppe Piccioni (Concorso) si racconta l'amicizia tra quattro ragazze
poco più che ventenni in una città di provincia. A novembre, aggiungiamo, è in uscita Non è un paese per
giovani di Giovanni Veronesi, che parte da una trasmissione di Radio2 in cui il regista dialogava con un
giovane che aveva deciso di lasciare l'Italia. È singolare e apprezzabile che registi anche non giovanissimi
si interessino ai ventenni, anziché concentrarsi sui quarantenni-cinquantenni in crisi. Ma davvero
raccontare i giovani senza lasciarsi abitare dai propri fantasmi e pregiudizi è difficilissimo: chi li conosce?
Chi riesce a capirli? Curioso che questi film siano ospitati al festival, due anche in concorso, perché il
cinema d'autore e da festival di solito è attratto dai giovani soprattutto come spia per raccontare disagio,
emarginazione, insomma come portatori di uno sguardo sulle contraddizioni della società (un notevole
esempio recente era Fiore di Claudio Giovannesi). Ma più in generale, nella tradizione del cinema italiano i
vent'anni non sono un'età molto amata. All'epoca del neorealismo sono stati importanti i bambini, simbolo
della ricostruzione del paese. In anni più recenti, gli adolescenti, visti come propaggine dell'infanzia più che
come ingresso, magari conflittuale, nell'età adulta. Da un lato si sono avuti personaggi di adolescenti poveri
o marginali, come si diceva, con risultati anche notevolissimi: di recente, ad esempio, L'intervallo di Di
Costanzo o Corpo celeste di Rohrwacher. Dall'altro, adolescenti che sono lo specchio dei registi, in una
variante light del paternalismo che potremmo chiamare "fratellonismo". Ne erano esempi, alcuni film
precedenti proprio di Muccino e di Veronesi: Come te nessuno mai e Che ne sarà di noi, ma anche un
successo di pubblico come Notte prima degli esami. Metafora di questo stato d'animo è spesso l'estate, la
sua sospensione, con il tempo delle stagioni che si sovrappone a quello della Storia. Questi film, peraltro,
appaiono spesso rivolti più al pubblico dei padri che a quello dei figli, e raramente funzionano su un
pubblico di under 20. Uno dei rari casi è stato qualche anno fa Scialla! di Francesco Bruni, mentre un film
pensato anche per un pubblico di liceali come Un bacio di Ivan Cotroneo non ha avuto risposta da quel
pubblico.
Quella che è quasi sempre mancata, nei ritratti di gioventù del cinema italiano, è la rabbia. Il classico
"avevo vent'anni e non permetterò a nessuno di dire che è l'età più bella" di Paul Nizan, il "famiglie! Vi
odio!" di Gide e il senso di rivolta verso la società. I personaggi oggi sembrano posseduti soprattutto dal
demone della fuga. I giovani di Veronesi lasciano l'Italia per Cuba, quelli di Muccino vanno verso gli Usa,
quelle di Piccioni a Belgrado per un'offerta di lavoro, e perfino quelle di Indivisibili sognano la California di
Janis Joplin. Chi conosce i ventenni d'oggi sa che non è affatto una fantasia di registi e sceneggiatori.
SULLO SCHERMO L'ESTATE ADDOSSO Nel film di Muccino un giovane va in California dopo la maturità
QUESTI GIORNI L'amicizia di quattro ragazze in provincia nel film di Piccioni PIUMA Johnson racconta due
liceali alle prese con una gravidanza inattesa
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R2 SPETTACOLI & TV
31/08/2016
Pag. 39
diffusione:226066
tiratura:334292
"Aspetto di tornare in carcere non lascerò mai il mio Iran"
ARIANNA FINOS
NEL 2013 il regista iraniano Keywan Karimi ha scontato quindici giorni d'isolamento in carcere per
propaganda contro il regime e "offese al sacro" perché aveva girato il documentario sui graffiti a Teheran,
Writing on the city, mostrando anche scritte di protesta. Nell'ottobre del 2015 è stato condannato a sei anni
di prigione e 223 frustate. Nel febbraio dell'anno scorso il giudice d'appello ha ridotto gli anni (a uno) ma
non le frustate. Il cineasta, oggi trentenne, vive in un'eterna attesa. «Non so cosa mi succederà domani,
non posso fare progetti», racconta Karimi dalla sua casa a Teheran, «aspetto che il giudice mi chiami per
andare in prigione. Realizzare il mio nuovo film sotto una tale pressione è stato arduo». Lavorare lo ha
aiutato a non andare in pezzi, il sostegno ricevuto dai cineasti di tutto il mondo ha interrotto la sua solitudine
e lo ha commosso: non si ritiene un attivista politico, ma un artista. Drum sarà presentato alla Settimana
della Critica a Venezia. «Accompagnare il film al festival sarebbe stato un segnale importante. Non so cosa
quali reazioni ci saranno nel mio paese, ma voglio essere ottimista: non ho mai fatto nulla d'illegale, anche
se in molti pensano che abbia commesso un crimine facendo il mio mestiere». Il film racconta di un
avvocato che vive e lavora in una Teheran senza tempo. In un giorno di pioggia un uomo gli consegna un
pacco, che si rivela importante per uomini potenti e misteriosi. La sua abitazione viene perquisita, l'uomo
minacciato e con lui la fidanzata e il suo miglior amico. Colpito negli affetti più cari, l'avvocato metterà in
atto una crudele vendetta.
«I miei personaggi reagiscono alle ingiustizie. Per certi aspetti la morte degli uomini di potere rappresenta
la vendetta di una classe sociale schiacciata dalle condizioni in cui è costretta a vivere». La storia, il cui
spunto nasce dalla cronaca, è liberamente ispirata al romanzo omonimo di Alimorad Fadaienia: «Lo scrisse
oltre 40 anni fa, ma oggi è più attuale che mai. Gli anni Sessanta sono stati un periodo strano per l'Iran: i
profitti del petrolio sono aumentati, lo sviluppo economico è stato funzionale ai sogni dello Scià e della sua
classe dirigente. Sogni di una vita migliore, accompagnati però da un crescente senso di superiorità: ci
sono stati intellettuali e artisti pagati dal governo per fare propaganda, altri che si sono schierati contro, a
volte imprigionati e torturati. E poi terza categoria di autori, le cui opere oggi vengono riscoperte, e che
parlano di una realtà più amara». La Teheran che Karimi inquadra in bianco e nero è senza tempo,
svuotata, distrutta. Scarni i dialoghi, molti i rumori della metropoli, le voci in lontananza.
«Teheran è diventata capitale nel 1600, due secoli dopo la modernizzazione ha distrutto i vecchi edifici e
l'avidità ha creato una città brutta e deforme: Drum è una metafora della distruzione di Teheran. L'avidità ha
abbattuto edifici, valori, ambiente. Una città di bugie e trappole, dall'architettura casuale, sotterranea».
Karimi ha progettato il film per due anni, subito dopo il carcere. «Pensavo ossessivamente alla storia,
avevo fissato nella mente ogni dettaglio della sceneggiatura». Ha girato in primavera, quando la città (17
milioni di abitanti), è deserta. «In genere i registi iraniani girano nelle zone ricche, io ho scelto quelle
povere: da Bazar a Shahre Rey».
Keywan Karimi non ha pensato mai di abbandonare il suo paese: «Amo l'Iran, se quelli come me se ne
vanno, chi resterà a ricostruirlo? Credo di dover rimanere nella mia terra malgrado i suoi problemi, e
lavorare per migliorare le condizioni di tutti». A proposito delle sue origini, il regista racconta: «Quando
nasci curdo in Medio Oriente, sai che devi essere forte. La parola curdo nei media ha un significato politico,
per me è un'esperienza che porto nei film che faccio. I miei personaggi possono non parlare curdo o vivere
in terre curde, ma lo sono nel profondo delle loro vite. Essere curdo è un modo di vivere, niente di più.
Una sorta di resistenza...». Prima di diventare un cineasta Karimi ha studiato sociologia e filosofia: «A 15
anni ho cominciato a pubblicare racconti. Poi sono andato all'università e ho iniziato a girare. Sono un
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R2 SPETTACOLI & TV / Il regista Keywan Karimi, condannato alla galera e a 223 frustate presenterà alla
"Settimana della critica" il suo nuovo "Drum"
31/08/2016
Pag. 39
diffusione:226066
tiratura:334292
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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autodidatta, ho imparato e corretto gli errori film dopo film». Definisce Asghar Farhadi - oggi il regista più
premiato del Paese (Oscar per Una separazione) - «il risultato del liberalismo e dell'ascesa della borghesia
in Iran», mentre lo scomparso Kiarostami «ha avuto grande influenza sui nostri registi, restituendo
un'atmosfera esotica e speciale del nostro paese». Quando gli si chiede se è in contatto con il collega Jafar
Panahi, anch'egli condannato dal regime, Karimi risponde: «In nessun modo, non ho contatti con nessuno
del cinema iraniano. Sono solo».
PROGETTI
Non so cosa succederà domani Aspetto che il giudice mi chiami
LA MOSTRA
Sarebbe stato un bel segnale per tutti poter seguire il film in Italia
www.labiennale.org/it/cinema/73-mostra/ PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: IL REGISTA Keywan Karimi Alla Settimana della critica "Drum" (sopra) del regista iraniano
Foto: SUL SITO In diretta dal Lido di Venezia lo speciale con interviste, video, foto, Facebook Live e altre
curiosità sulla 73ª Mostra del cinema
31/08/2016
Pag. 40
diffusione:226066
tiratura:334292
Nella Sala Web di "Repubblica" 18 film dal Lido
ALESSANDRA VITALI
A CASA come al Lido, diciotto film da vedere in contemporanea con il passaggio ufficiale alla Mostra. È la
Sala Web di Venezia 73, quella in cui Nuovo Cinema Repubblica, l'iniziativa di Repubblica.it e MYmovies.it
dedicata al cinema d'autore, presenta una selezione dai titoli in cartellone. Scelti da quattro sezioni,
saranno disponibili ogni sera in anteprima streaming mondiale e poi on demand per cinque giorni.
Il cinema non si ferma nelle sale del Lido, d'altronde da tempo non è più fermo al grande schermo. È la
nuova modalità di fruizione, «un fatto impossibile solo pochi anni fa - osserva il direttore della Mostra,
Alberto Barbera - e la Sala Web è un esempio importante che permette ai registi di trovare un pubblico al di
là di tutte le frontiere. E il nostro, che è il più antico festival nella storia del cinema, deve far parte del
racconto di questa nuova storia». Il programma è ricco. Undici lungometraggi della sezione Orizzonti,
quattro di Biennale College-Cinema, uno di Cinema nel giardino e due della sezione Fuori Concorso. Fra i
titoli disponibili online, anche cinque italiani: Il più grande sogno di Michele Vannucci (Orizzonti), Liberami di
Federica Di Giacomo (Orizzonti), Franca: chaos and creation di Francesco Carrozzini (Cinema nel
Giardino), Orecchie di Alessandro Aronadio (Biennale College - Cinema), Our war di Bruno Chiaravalloti,
Claudio Jampaglia, Benedetta Argentieri (Fuori Concorso).
Per accedere alla Sala Web, è sufficiente attivare un abbonamento Unlimited (17,90 euro) alla piattaforma
streaming di Mymovieslive, che permette da subito l'accesso illimitato a un catalogo di oltre 500 film.
Si comincia domani alle 21 con la commedia Orecchie di Alessandro Aronadio mentre venerdì sono in
programma tre film: il tedesco Die einsiedler di Ronny Trocker (alle 17), Hotel Salvation dell'indiano
Shubhashish Bhutiani (18.30), e Franca: chaos and creation, ritratto della celebre caporedattrice di Vogue
Italia, Franca Sozzani. Registi apprezzati come il cinese Wang Bing o l'iraniano Parviz Shahbazi
arricchiscono una programmazione che comprende anche le ultime opere di Tim Sutton, Gastòn Solnicki,
Peter Brosens e Jessica Woodworth.
I film GIOVEDÌ 1 Orecchie di Alessandro Aronadio ORE 21 VENERDÌ 2 Die Einsielder di Ronny Trocker
ORE 17 Hotel Salvation di Shubhashish Bhutiani ORE 18.30 Franca: Chaos and Creation di Francesco
Carrozzini ORE 21 SABATO 3 Home di Fien Troch ORE 17 King of the Belgians di Peter Brosens, Jessica
Woodwor th ORE 18.30 La Soledad di Jorge Thielen-Armand ORE 21 DOMENICA 4 Una Hermana di Sofia
Brokenshire, Verena Kuri ORE 18.30 Il più grande sogno di Michele Vannucci ORE 21 LUNEDÌ 5 Maudite
Poutine di Karl Lemieux ORE 21 MARTEDÌ 6 Dark Night di Tim Sutton ORE 21 ORE 19 Malaria
MERCOLEDÌ 7 Kékszakállú di Gastón Solnicki ORE 18.30 Liberami di Federica Di Giacomo ORE 21
GIOVEDÌ 8 El vendedor de orquídeas di Lorenzo Vigas ORE 18.30 Koca Dünya di Reha Erdem ORE 21
VENERDÌ 9 Ku Qian di Wang Bing di Par viz Shahbazi ORE 21 Our War di Bruno Chiaravalloti, Claudio
Jampaglia, Benedetta Argentieri ORE 22.30 www.mymovies.it/live/nuovocinemarepubblica/venezia73/ PER
SAPERNE DI PIÙ
Foto: "Orecchie" di Alessandro Aronadio
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R2 SPETTACOLI & TV L'iniziativa Cartellone. Ogni sera in anteprima streaming mondiale e poi on demand
per cinque giorni
31/08/2016
Pag. 1
diffusione:159940
tiratura:227480
Parte Venezia la Mostra dei paradossi
ALBERTO MATTIOLI
INVIATO A VENEZIA Il film più atteso non è un film. Imperversano i documentari, di tutti i generi e in tutte le
sezioni. I mattoni ci sono, però il concorso inizia clamorosamente con un musical. In concorso mancano sia
il consueto romeno sia l'abituale coreano, ma c'è Margherita Buy. PAGINA Sbarca mezza Hollywood, però
si vedrà anche un film su Rocco Siffredi, mostro in Mostra, e uno restaurato di Veit Harlan, il regista più
amato da Goebbels, quello di «Süss l'ebreo». C'è lo stilista che fa il regista e lo stilista che fa la festa per il
documentario (un altro!) che il figlio fotografo dedica a maman, famosa giornalista. A proposito di
festeggiare: si fa ma non si dice, perché non si può certo restare insensibili al grido di dolore che arriva da
Amatrice. Di tutto, di più, a questa Mostra di Venezia, edizione numero 73. Fino al 10 e ai Leoni, è un
continuo paradosso. Si inizia stasera con un'apertura in tono minore causa terremoto (niente smoking e
niente festona sulla spiaggia dell'Excelsior), ma alla mesta cerimonia officiata da Sonia Bergamasco segue
«La La Land» del genietto Damien Chazelle, musical pare brillantissimo con Emma Stone e Ryan Gosling
che ballano. Tutti aspettano con ansia spasmodica «The young Pope» di Sorrentino con Jude Law che fa
Pio XIII, che però non è un film, è una serie tivù. I documentari, si diceva, sono onnipresenti. I venerati
maestri parlano moltissimo di spiritualità, Terrence Malick addirittura della nascita del mondo, però torna
alla grande il western. Per la gioia dei fotografi e di tutti noi sbarca una carrettata di divi hollywoodiani come
a Venezia non si vedeva da tempo, a cominciare dalla coppia più glamour, Michael Fassbender e Alicia
Vickander, insieme nella vita e nel romanticissimo «The Light Between Oceans». Il livello generale, giurano
i cinéphiles più avveduti o forse solo più ottimisti, è discreto tendente al buono. Dopo il terremoto, le feste
non si possono chiamare così, meglio ribattezzarle serate o eventi, ma insomma ci sono, anche clamorose
come quella di Valentino per Franca Sozzani o il party per pochissimi bellissimi elegantissimi per
festeggiare Tom Ford, stilista-regista ormai forse più regista-stilista. Però si moltiplicano le iniziative di
solidarietà pro-terremotati. Gli italiani? I più famosi non sono in concorso. I beninformati dicono che per
quelli in gara non sia una grande annata. Tutti i giornalisti sono cinici e quelli di cinema sono i più cinici dei
giornalisti, ma già si scommette su chi dei colleghi cadrà prima in catalessi a «Spira Mirabilis», due ore di
documentario (ancora!) sull'universo spiegato partendo dalle meduse oppure sulle meduse partendo
dall'universo. E tuttavia l'impressione è che quest'anno il direttore, Alberto Barbera, abbia messo in
cartellone anche dei film «normali», quelli che vanno a vedere gli spettatori veri. Del resto, ricorda l'«
Hollywood Reporter», negli ultimi anni Venezia ha presentato dei film che poi sono andati benissimo agli
Oscar. Si è perfino coperto l'infame «buco» accanto al Casinò con una nuova sala provvisoria, un cubo
rosso che spicca e spacca in un Lido che è sempre quello dai tempi del De Gasperi I (frequentatori
compresi), con alberghi catacombali, serate catatoniche, ristoranti che chiudono alle dieci, buonanotte. E
buona Mostra.
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CINEMA
31/08/2016
Pag. 31
diffusione:159940
tiratura:227480
"Sarò una madrina semplice Il discorso l'ho scritto da sola"
Stasera l' attrice Sonia Bergamasco inaugura la Mostra del cinema "Con gioia, emozione e senso di
responsabilità per chi sta soffrendo"
FULVIA CAPRARA
VENEZIA Il mare, il sole a picco, la folla di telecamere e microfoni, i rumori di sega e di martello che
accompagnano gli ultimi preparativi per l'inaugurazione. Un'altra avrebbe preteso ombra, silenzio, aria
condizionata. Non lei, Sonia Bergamasco, milanese, diplomata in pianoforte al Conservatorio Giuseppe
Verdi prima di spiccare il volo che l'ha portata in palcoscenico, dal debutto con Giorgio Strehler nell'
Arlecchino servitore di due padroni fino alle ultime prove da regista, passando per la tv dei grandi numeri,
da La meglio gioventù al Commissario Montalbano. E naturalmente per il cinema, dove ha eso rdito nel
2001 nell' Amore probabilmente di Giuseppe Bertolucci. Diva mai, attrice sempre, Be rgamas co si
sottopone quieta ai doveri di madrina della Mostra, scosta i rami di una pianta invadente, mormora, con un
sorriso, che stasera indosserà un abito Armani, e parla del suo anno straordinario, aperto al fianco del
fenomeno Zalone e in attesa di esser chiuso con un'altra regia teatrale, del testo, tratto da Balzac, di
Stefano Massini, con Isabella Ragonese e Federica Fracassi protagoniste. Quella di stasera, segnata dal
lutto e dal dolore per i danni del terremoto, non sarà un'inaugurazione facile. Come affronterà la prova?
«Con emozione, gioia, senso di responsabilità. Ma anche con parole semplici e personali, senza agg rava
re gli spettatori che sono qui per vedere cinema, ma che come tutti noi hanno vissuto le tragedie questi
giorni. Ho scritto io stessa il testo di stasera, ripensando a quello che è successo e sperando di trovare i
termini adeguati per rivolgere un pensiero a chi soffre. Nella linea della Biennale che, a parole importanti,
ha fatto seguire gesti concreti di solidarietà». Che ricordi ha della Mostra di Venezia? «Uno soprattutto,
quando vidi alle 8,30 di mattina, seduta in prima fila in Sala Grande, Natural Born Killers ... Indimenticabile.
Ho preso parte a tante edizioni, mi ha sempre colpito il pubblico, che è molto vivo, estremamente
appassionato, e anche partigiano». Questo è stato il suo anno speciale. Come l'ha vissuto? «Arriva un'età
in cui le cose si godono serenamente. Ho sempre amato questo lavoro, ancor prima di iniziare a farlo sul
serio, sapendo già che avrebbe comportato difficoltà, pensieri, pause, frustrazioni. Non ho mai avuto
l'assillo del successo, anche se, certo, tutti vogliamo essere amati. Questo è un mestiere che dà tanta
energia e sono molto grata a quelli che vedono passi avanti nel mio percorso personale». In «Quo vado?»
è stata un'insopportabile dottoressa Sironi. «Ho difeso il personaggio con le unghie e con i denti, ho visto la
Sironi come una che ha sofferto le pene dell'inferno, e sono stata dalla sua parte». Come si fronteggia il
tornado Zalone? «La comicità è un'arte sottile, non ci sono regole, ho capito che era necessario entrare nei
ritmi e nei tempi del protagonista. È stato bello, ma non facile». Ripeterebbe l'esperienza? «Sì, se la storia
avesse i dati per funzionare, lo rifarei. Leggendo la sceneggiatura di Quo vado? avevo subito immaginato
che la coppia comica era azzeccata». Cinema e teatro. Preferenze, differenze? «Lavorando nell'uno e
nell'altro ambiente, continuo a interrogarmi. Da una parte il teatro, con i suoi tempi lunghi e con il pubblico
che respira con te. Dall'altra il cinema, che vive sempre nel presente, cogliendo gli attimi. Per quanto mi
riguarda, alla fine non voglio scegliere, e neppure fare mai l'uno senza l'altro. Sono ambedue luoghi dalle
grandi possibilità espressive, però il teatro è la mia casa».
Tutto è pronto Sopra, l'attrice di cinema, teatro e ultimamente anche regista Sonia Bergamasco al suo
arrivo al Lido di Venezia; a destra, il Palazzo del Cinema addobbato di rosso per il Festival
Di tante edizioni viste mi ha sempre colpito il pubblico: appassionato vivo e pure partigiano Sonia
Bergamasco Attrice, ultimo film «Quo vado?» con Zalone
Foto: REUTERS
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Anteprima Venezia
31/08/2016
Pag. 31
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[F.C.]
VENEZIA La responsabilità di un sorriso, di un pensiero leggero, di un attimo di allegria è tutta riposta
stasera in La La Land di Damien Chazelle, il film che apre la Mostra numero 73, tra ritmi, gorgheggi e
volteggi, in omaggio alla dorata stagione del musical americano. Per il resto, sul tappeto rosso dove con la
protagonista del film Emma Stone sfilerà la giuria molto glamour del concorso, guidata dal regista Sam
Mendes, ci sarà poco da ridere. Il Lido, che stasera insieme a Jerzy Skolimowski e Jeremy Irons accoglie
anche il Ministro Franceschini (che domani lancerà una campagna per promuovere il cinema in sala), il
direttore di Cannes Thierry Fremaux e quello della Festa di Roma Antonio Monda, lo stato maggiore di
Mediaset e della Rai, con Antonio Campo Dall'Orto in testa, è trasformato in una fortezza supersorvegliata.
A ogni angolo dei viali alberati posti di blocco, varchi con barriere jersey antisfondamento (Nizza,
tristemente, insegna) e intorno al Palazzo del cinema e alla nuova struttura a forma di cubo rosso -fuoco
dove si svolgeranno le proiezioni del Cinema in giardino, controlli infittiti, metal detector, forze dell'ordine
che fermano addetti ai lavori chiedendo dove siano diretti. In più, aleggia il dolore per le vittime del
terremoto e con esso la voglia di non fare nulla che possa stridere con l'atmosfera generale del Paese. Il
party che tradizionalmente apre il girotondo festivaliero è annullato e per il cast del film inaugurale è stata
organizzata solo un cena privata. Dal fine settimana, però, le luci si riaccendono, soprattutto a Venezia, nei
palazzi nobiliari affacciati in Laguna. La bellezza è la cura migliore contro le ferite del mondo.
Foto: ANSA
Foto: La nuova sala al Lido
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Debuttano al festival le barriere anti-terrorismo
31/08/2016
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Dalla Cina 600 milioni per opere europee
Venerdì alla Villa degli Autori il presidente della Shanghai Film Art Academy, Jiang Bo e Ai Yu, general
manager del China Everbright Limited (un fondo di investimento leader indiscusso in questo specifico
settore di attività) firmano la costituzione del Sino-Italian Film Culture Development Fund. Autorizzato dal
governo cinese per le attività dei prossimi cinque anni e dotato di una capacità da 200 milioni di dollari fino
a 600 milioni di dollari in tre tranche progressive, il Fondo è costituito per sostenere la realizzazione di film
italiani e cinesi, per promuovere giovani talenti e per contribuire alla crescita dell'industria cinematografica
sino-italiana e sino-europea a partire dalle giovani generazioni di autori. L'accordo si colloca nel quadro
delle attività del China Film Forum promosso dalle Giornate degli Autori per il terzo anno consecutivo e
della vivace attività di scambio tra l'Italia e la Cina sostenuta dal ministro dei Beni culturali, Dario
Franceschini, che quest'anno ha voluto a Venezia per il Focus sulla Cina promosso dal MiBACT un ampio
confronto tra le due cinematografie. La delegazione cinese guidata dal Presidente della Shanghai Film Art
Academy, Jiang Bo, ricevuta sul tappeto rosso della Mostra nella serata inaugurale, sarà inoltre impegnata
nella creazione, in accordo con le Giornate degli Autori, dell'Asian Pacific Art Film Festival, piattaforma di
scambio culturale tra Europa e Cina che per i prossimi cinque anni realizzerà con le Giornate e nel quadro
della Mostra del Cinema iniziative di promozione e formazione intese a favorire e promuovere i giovani
talenti delle due cinematografie. Nella serata di gala di domani alla Villa degli Autori saranno premiati con
uno speciale riconoscimento alla carriera Jiang Bo, il produttore Yu Kang Chun (che diverrà il general
manager dell'Asian Pacific Art Film Festival) e tre promesse del cinema cinese.
Foto: Una scena di "Always Shine"
Foto: L'ACCORDO PROMOSSO DALLE GIORNATE DEGLI AUTORI PREVEDE LA PROMOZIONE DEI
GIOVANI TALENTI DELLE DUE CINEMATOGRAFIE
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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L'INTESA
31/08/2016
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Sogno e realtà i due sguardi di Venezia
Lo scintillante musical "La La Land", omaggio alla Hollywood dei tempi d'oro, inaugura oggi un festival che
non dimentica sisma e conflitti
Gloria Satta
Sarà lo scintillante musical "La La Land", una grande storia d'amore ambientata nella Hollywood dei tempi
d'oro, diretta dal 31enne Damien Chazelle e interpretata dalle star Ryan Gosling e Emma Stone, ad aprire
stasera la 73ma Mostra di Venezia, la prima del rinnovato mandato di Alberto Barbera. E sarà, com'è stato
ampiamente annunciato, un'inaugurazione all'insegna della sobrietà, in segno di rispetto per le vittime del
terremoto. Gli onori di casa spetteranno alla madrina Sonia Bergamasco, reduce dai trionfi al botteghino di
"Quo vado?". Jeremy Irons consegnerà il Leone d'oro alla carriera a Jerzy Skolimowski (il primo di questa
edizione: il secondo andrà a Jean-Paul Belmondo) e tesserà il pubblico elogio del regista. Ad
accompagnare "La La Land" è venuta solo Emma Stone, Gosling è assente giustificato trattenuto su un
altro set. CELEBRITÀ E anche se non ci sarà la cena ufficiale della Biennale, le celebrità in sala non
mancheranno, a cominciare dai giurati guidati dal regista inglese Sam Mendes: Laurie Anderson, Gemma
Arterton, Giancarlo De Cataldo, Nina Hoss, Chiara Mastroianni, Joshua Oppenheimer, Lorenzo Vigas
(Leone d'oro 2015), Zhao Wei. In platea siederanno anche i giurati delle sezioni Orizzonti (presidente è il
regista francese Robert Guédiguian) e dell'Opera prima, guidata da Kim Rossi Stuart, che presenterà fuori
concorso il suo nuovo film "Tommaso". La presenza istituzionale sarà affidata al sindaco di Venezia, Luigi
Brugnaro, al Governatore del Veneto Luca Zaia. E al ministro Dario Franceschini che, al Lido, domani
annuncerà insieme con i produttori e i distributori l'avvio di una nuova campagna finalizzata a incrementare
le presenze nei cinema. Ma prima Franceschini s'incontrerà con la ministra della Cultura francese Audrey
Azoulay che, al Lido, dopo l'inaugurazione visiterà accompagnata dal presidente della Biennala Paolo
Baratta il padiglione francese della Biennale Architettura. Attesi il dg Rai Antonio Campo all'Orto e il gotha
del cinema: Paolo Del Broccco di RaiCinema, Giampaolo Letta e Carlo Rossella (Medusa), Roberto Cicutto
di Cinecittà Luce, Thierry Fremaux (direttore Festival di Cannes), Piera Detassis e Antonio Monda,
rispettivamente presidente e direttore della Festa di Roma che si aprirà un mese dopo la chiusura della
Mostra. A Venezia c'è stato un altro ministro, ma in forma privata: Antonio Calenda, titolare dello Sviluppo
Economico. Ieri sera, alla preinaugurazione della Mostra, ha assistito alla proiezione della copia restaurata
del film Tutti a casa, diretto da suo nonno Luigi Comencini. Stasera si aprono anche le Giornate degli Autori
, la sezione parallela e indipendente guidata da Giorgio Gosetti. SIRIA E si apre nel segno della realtà: la
Siria è infatti protagonista di "The War Show" di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon. E' un film nato sui
cellulari e documenta l'inferno in cui il Paese mediorientale è piombato a causa della guerra che in cinque
anni ha fatto 400mila morti e prodotto sei milioni di profughi. La Siria sarà anche protagonista del film di
chiusura, il 10 settembre: "Ombre dal fondo" di Paola Piacenza che ha riportato il giornalista di "La Stampa"
Domenico Quirico sui luoghi in cui, nel 2013, venne tenuto prigioniero per 152 giorni dai ribelli jihadisti. Un
ritorno all'inferno, denso di emozioni e ricco di spunti di riflessione sul giornalismo, la guerra, le tragedie dei
nostri anni.
Foto: IL FILM DI APERTURA Ryan Gosling e Emma Stone in "La La Land" di Damien Chazelle
Foto: AD ACCOMPAGNARE IL FILM DI DAMIEN CHAZELLE SOLO EMMA STONE GOSLING
TRATTENUTO SU UN ALTRO SET
Foto: IL FILM DI CHIUSURA Denzel Washington in "I magnifici sette" con Vincent D'Onofrio, Martin
Sensmeier, Manuel Garcia-Rulfo, Ethan Hawke, Chris Pratt e Byung-hun Lee
Foto: "La La Land" una grande storia d'amore diretta dal 31enne Chazelle
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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APERTURA
31/08/2016
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«Io, felice di fare la madrina nell'anno della mia svolta pop»
Gl. S.
Sottile, elegante, sofisticata, pelle di madreperla e grande ironia, stasera Sonia Bergamasco presenterà,
vestita Armani, la cerimonia d'inaugurazione della 73ma Mostra e il 10 settembre tornerà sul palco per la
premiazione. «Avevo scritto un discorso sul cinema, ma la tragedia del terremoto mi ha spinto a rimetterci
le mani», racconta. E' una madrina speciale, l'attrice, e porta in dote una carriera prestigiosa iniziata in
teatro con giganti come Strehler, Ronconi, Bene e proseguita nel cinema con Soldini, Bertolucci, Cavani,
Giordana. Milanese, 50 anni, musicista e poetessa, due figlie preadolescenti, con il marito Fabrizio Gifuni
forma una delle coppie più ammirate dello spettacolo italiano. Proprio quest'anno la raffinata carriera di
Sonia ha avuto una virata nazional-popolare: l'attrice ha avuto un grande successo nei panni della sadica
capufficio di Checco Zalone nel blockbuster Quo vado? e, in tv, nella parte di Livia, l'eterna fidanzata di
Montalbano. A Venezia, sorridentissima, comincia a prendere gusto ai rituali del festival mentre i capelli
biondissimi brillano al sole. Si aspettava di fare gli onori di casa alla Mostra? «No, ed è stata una bella
sorpresa: non mi avrei mai pensato che chiamassero un'attrice come me. Ho accettato senza pensarci due
volte». Che tipo di madrina intende essere? «Barbera e Baratta mi hanno lasciato carta bianca. Spero di
vedere più film che posso e incontrare tante persone». Cosa la lega a Venezia? «Un bel po' di ricordi.
Venni per la prima volta vent'anni fa con il corto di Silvio Soldini D'estate, il mio esordio cinematografico.
Poi sono tornata con i film di Giuseppe Bertolucci, ma negli anni ho vissuto la Mostra soprattutto come
spettatrice». E' contenta della svolta pop che ha preso la sua carriera? «A dire la verità, la svolta pop è
iniziata quando ho interpretato "Tutti pazzi per amore" e la serie "Una grande famiglia"». Perché ha
accettato di interpretare Quo vado? «Amo essere sorpresa e quando Luca Medici (il vero nome di Zalone,
ndr) mi ha chiesto di fare la cattiva, l'ho trovato molto divertente. Mi sono sentita inclusa in un gioco più
aperto nel quale ho portato le mie peculiarità di attrice». Che effetto le ha fatto essere accostata alla
comicità intelligente di Franca Valeri? «Il paragone mi ha onorata. Da attrice, e da donna lombarda, ho
sempre considerato Franca un punto di riferimento. Incarna una femminilità in cui mi ritrovo». E cosa
l'attirava nell'idea di interpretare Livia? «La possibilità di dare più spessore al personaggio con il pieno
accordo di Camilleri, Zingaretti, Sironi, gli sceneggiatori. Non vedo l'ora che vadano in onda le nuove
puntate che ho girato». Si ritrova nella battaglia per la parità di genere che coinvolge le protagoniste del
cinema? «Totalmente. E' fondata e doverosa. In America, dove il cinema è positivamente sindacalizzato, gli
attori lottano insieme. In Italia servirebbe un'aggregazione più forte». E' vero che il cinema non sa o non
vuole raccontare le donne over 40? «Verissimo, per questo le donne dovrebbero prendere in mano la
situazione, scrivendo ruoli e soggetti. Io ci sto pensando...E dire che le brave registe non mancano: ammiro
Valeria Golino, Alice Rohrwacher, Valeria Bruni Tedeschi per la sua libertà espressiva e travolgente. Mi
piacerebbe lavorare con lei». Cosa farà? «Tornerò al teatro: a novembre riporto in scena come regista e
protagonista "Il trentesimo anno" un racconto di scena liberamente tratto dal Trentesimo anno di Ingeborg
Bachmann e a marzo curerò la regia di "Luisa e Renée"». Se le sue figlie Valeria e Maria volessero fare le
attrici come reagirebbe? «Per il momento solo Maria ha manifestato, in modo giocoso, questo desiderio.
Comunque spiego sempre alle ragazze che questo mestiere è meraviglioso e complicato. Si può fare solo
se porta tanta gioia. E se si è forti».
Foto: QUI HO TANTI RICORDI VENNI CON SOLDINI PER LA PRIMA VOLTA AL MIO ESORDIO
CINEMATOGRAFICO CON "D'ESTATE"
Foto: A NOVEMBRE SARÒ A TEATRO COME PROTAGONISTA E REGISTA DELLO SPETTACOLO "IL
TRENTESIMO ANNO"
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L'intervista Sonia Bergamasco
31/08/2016
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Foto: Sonia Bergamasco al suo arrivo al Lido di Venezia
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31/08/2016
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Gli italiani, la carica delle idee
Fabio Ferzetti
Registi che tornano dall'America, come il Gabriele Muccino di L'estate addosso , e altri che vanno a girare
in Cina, come Cristiano Bortone con Caffè . Esordienti che cercano verità universali in un fazzoletto di
strade della propria città (Irene Dionisio, Le ultime cose ). E documentaristi che invece attraversano mezzo
mondo per comporre sinfonie visive di inusitata ambizione (Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, Spira
mirabilis ). Premi Oscar che girano la loro prima serie tv - The Young Pope di Paolo Sorrentino
naturalmente - e nuovi talenti che invece coniugano il registro fantastico con quello iperrealistico. Un po'
come il Mainetti di Lo chiamavano Jeeg Robot , che con Indivisibili del napoletano Edoardo De Angelis, uno
degli eventi annunciati di questa Venezia, ha infatti in comune lo sceneggiatore Nicola Guaglianone, anche
se poi De Angelis segue una strada tutta sua. Mentre altri lavorano su microcosmi ancora mai visti su uno
schermo (i Testimoni di Geova de La ragazza del mondo , di Marco Danieli). Oppure siedono
pazientemente in moviola e manipolando vecchie e apparentemente logore immagini di repertorio riescono
a estrarne significati spesso sorprendenti, come fanno ognuno a suo modo Enrico Caria con gli anni del
fascismo ( L'uomo che non cambiò la storia ) e Francesco Munzi con Assalto al cielo , che invece rielabora
il decennio delle rivolte, dal 1968 al 1977. Se qualcuno ancora non crede che il cinema italiano stia
attraversando un momento speciale, venga a farsi un giro a Venezia e poi ne riparliamo. E diciamo
"speciale", non trionfalmente (retoricamente) magico, perché i risultati sono ancora tutti da verificare. Ma la
grande varietà di modelli, linguaggi, formule produttive, ambizioni espressive, contaminazioni narrative
all'opera nei film presenti quest'anno alla Mostra, davvero in tutte le sezioni, non lascia dubbi. Mai visto
infatti tanti autori buttarsi in direzioni così diverse tutti insieme, perfino in senso geografico. VECCHI Come
se tutti i vecchi schemi con cui fino a ieri prendevano forma quelle scommesse che chiamiamo film, di colpo
non bastassero più e il cinema italiano sentisse un bisogno di cambiare pelle che si esprime in opere
spesso ibride, azzardate, eccessive, comunque generose. Nessuno, tanto per fare un esempio, obbligava
Kim Rossi Stuart a tornare alla regia dieci anni dopo Anche libero va bene con un film bislacco, impudico e
sicuramente personalissimo come il suo Tommaso , anche se il regista-attore mette le mani avanti
(«l'autobiografismo è solo un'illusione ottica», ha detto), trattandosi degli accidentati rapporti con le donne
di un attore-regista che gli somiglia parecchio. Eppure lo ha fatto, mettendosi in gioco con un gusto del
rischio e una mancanza di calcolo che sono - comunque verrà giudicato il film - all'opposto della prudenza
dominante in buona parte del nostro cinema. Come se solo così, dondolandosi nel vuoto finalmente senza
rete, si potesse ritrovare il gusto e il senso di quello che resta uno dei mestieri più belli del mondo, ma solo
se qualcuno dall'altra parte sta a guardare ciò che fai. E dunque, a proposito di rischio, ecco un altro
esordiente, Michele Vannucci, costruire tutto il suo primo film ( Il più grande sogno ) sulla presenza fisica e
l'insolito percorso esistenziale di un delinquente che uscito di galera si vede eleggere presidente del
comitato di quartiere e in un paradossale percorso di redenzione tenta di sistemare la sua disastrata
periferia, in un gioco tra realtà e finzione che è un'altra delle tendenze importanti nel cinema italiano di
questi anni. Chissà, magari pecchiamo di ottimismo, magari alla fine ancora una volta non cambia niente
(anche se un primo segno di cambiamento, bello vistoso, c'è già ed è la magnifica sala rosso fiammante
allestita finalmente nei giardini sopra il famigerato "buco"). E poi, sarà solo un caso ma in due film italiani
sui tre del concorso - Piuma di Roan Johnson e Questi giorni di Giuseppe Piccioni - ci sono ragazze
giovanissime alle prese con gravidanze inattese ma forse benefiche. Parafrasando uno dei più bei titoli
dell'adorato Monicelli, speriamo che sia cinema.
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Il nostro cinema , mai come in questa edizione, mostra una grande varietà di modelli, stili, formule
produttive e contaminazioni narrative. Ci sono debuttanti, documentaristi e premi Oscar come Sorrentino
all'esordio nel serial LE NOVITÀ
31/08/2016
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Foto: "Indivisibili'', di De Angelis, in concorso alle Giornate degli Autori
Foto: TRA I TANTI NOMI QUELLI DI BORTONE, DE ANGELIS, CARIA PICCIONI E ROSSI STUART CHE
TORNA ALLA REGIA
Foto: "Tommaso" di Kim Rossi Stuart fuori concorso. A sinistra "Piuma" di Roan Johnson
31/08/2016
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La linea sottile che unisce Venezia a Hollywood
SACRO E PROFANO I film italiani sui Testimoni di Geova e sul Vangelo dei migranti. Chissà se Dio è
anche nei blocchi di cemento anti-terroristi
» ANNA MARIA PASETTI E FEDERICO PONTIGGIA
emento mori o Chi vuol esser, lieto sia: di doman non v ' è certezza ? In un tempo di tragedie umane, la
voce lieve e mondana di Lorenzo il Magnifico sembra la migliore a farci respirare, e a condurci, nella fiera
delle vanità della 73esima Mostra Internazionale d ' A rte Cinematografica in apertura stasera. Dai toni
necessariamente dimessi - annullato il party inaugurale per rispetto delle vittime del terremoto - mai come
quest ' anno il festival gode di una dicotomia fra sacro e profano di casuale (o profetica?) intuizione. DAL
PROGRAMMA realizzato dal direttore Alberto Barbera sorgono non pochi elementi tematici che vibrano di
sacralità diversamente declinata. Qualcosa che riecheggia in talune opere italiane, orientate nell ' originalità
della ricerca del trascendente, anche nella sua rappresentazione più bizzarra. Sarà un caso che coesistano
al Lido film sui testimoni di Geova ( La ragazza del mondo del debuttante Marco Danieli - Venice Days), sul
vangelo " raccontato " dai migranti ( Vangelo di Pippo Delbono , evento speciale ai Venice Days) e sul
fiorire delle pratiche contemporanee di esorcismo ( Liberami di Fede rica Di Giacomo , a Orizzonti)? E
ancora sull ' immortalità della " spirale meravigliosa " ( Spira Mirabilis di Martina Parenti & Massimo D ' Anol
fi , nel concorso ufficiale) nonché sulla presunta " santità " di due gemelle siamesi ( Indivisi bili di Edoardo
De Angelis , in concorso ai Venice Days)? Se da Israele è l ' ortodossa Ra ma Burshtein a " passare
attraverso i muri " (titolo del suo film a Orizzonti è Through the Wall ) della fede per cui una futura sposa
mollata quasi s u l l ' altare è certa di trovare marito in un mese " perché Dio è buono e mi ascolta " , è
ancora dal Belpaese a levarsi la voce solida e straordinaria di un poeta del cinema come l ' aspi rante
cristiano Ermanno Olmi nel doc E venne l ' uomo - Un dialogo con Ermanno Olmi in cartellone a Venezia
Classici. Ma è la follia dell ' i ndag ine nelle profondità dell ' i nc o nscio a sondare i chiaroscuri delle grandi
questioni esistenziali: in quale proporziosì, vedremo se timido o stentoreo: sul famigerato, e vergognoso,
Buco è sorto un Cubo rosso shocking, che contiene una sala da 450 posti destinato al " cinema per tutti " ,
il Cinema nel Giardino, a ingresso libero e gratuito (proiezione serale e replica mattutina). Domani lo
inaugurerà G abriele Muccino con L ' estate addosso : riuscirà la Mostra a fare di questo titolo stato d '
animo, e stato dell ' arte? Se ne la ricerca del sacro si mescola (da sempre) alle umane fragilità e, ancor
più, al crescente disturbo psicologico del l ' uomo qualunque? Preti come psichiatri, guru come governanti
politici, celebrazioni religiose come formule magiche condite di antiche superstizioni. E il cinema, questo
dispositivo miracoloso, si prepara in questa " vene zi an a " ad aprire suggestioni più che a dare risposte.
MA NON DI SOLO sacro vive l ' uomo, figuriamoci un festival. L ' edizione che apre oggi con il musical La
La Land di Damien Chazelle - al Lido c ' è Emma Stone, assente il co-protagonista Ryan Gosling - ha a che
fare con problemi ben più prosaici e immediati: la sicurezza, innanzitutto. La Mostra si svolge in una
cittadella, se non fortificata, comunque delimitata da varchi d ' accesso presidiati, con blocchi di cemento
opportunamente occultati: la memoria non può non correre all ' atten tato di Nizza, spauracchio da
scongiurare già visivamente. Controlli dei badge degli accreditati al festival minuziosi, zaini interdetti in sala
e presenza massiccia delle forze dell ' ordine, comprese unità cinofile: la convivenza forzata con la
minaccia terroristica. E mentre il New York Times si interroga, a firma di Salvatore Settis, se sia possibile
salvare Venezia prima che sia troppo tardi, il Lido risponde con un Hollywood Reporter , peraltro in buona
compagnia, sottolinea il superamento ai danni di Toronto compiuto dal festival veneziano in chiave Oscar,
di cui è oggi l ' anticamera preminente a livello globale, meno incoraggiante è il polso del cinema italiano:
che deve fare una Mostra d ' Arte, limitarsi a certificare, mettendo in cartellone, l ' esistente o suggerire e
sostenere - si veda l ' ardito Leone d ' Oro 2013 a Sacro GRA - linee evolutive, tendenze autoriali o indirizzi
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Al via oggi la 73ª edizione del Festival DAL LIDO
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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di genere? CHE COSA DIRÀ, e predirà, del nostro cinema Venezia 73? E, problema connesso in termini di
cultura cinematografica nazionale, riuscirà ad attrarre il grande pubblico? Se la sfida americana pare già
vinta sulla carta, quella italiana è tutta da giocare. Pardon , Mostrare. P illola "IL MIO DIARIO" Sui banchi di
scuola con Vis e Musa, i due supereroi - assistiti dal topo investigatore Geronimo Stilton - protagonisti del
diario della Polizia. Tra le pagine si affrontano tematiche delicate come l'uso sicuro del web, l'educazione
alla circolazione stradale, il razzismo e la tutela dell'infanzia. Si ritrovano poi i principi fondamentali della
Costituzione
Foto: Venice days Sopra, " La ragazza del m o n do " di Marco Danieli. A sinistra, una scena di " Va nge lo "
, di Pippo Delbono. Il Festival si apre con " La la land "
31/08/2016
Pag. 19
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Le stelle di Hollywood sbarcano al Lido
Ci saranno anche Denzel Washington, James Franco e Amy Adams, una delle attrici americane più pagate
La nuova coppia Fassbender e Vikander partner sul set e nella vita
Giulia Bianconi
Si accendono i riflettori al Lido dove stasera prenderà ufficialmente il via la 73esima Mostra del Cinema di
Venezia, dopo la pre-aperturadiiericonilfilmrestaurato «Tutti a casa» di LuigiComencini. Anche quest'anno
non saranno solo i film ad attrarre migliaia di personeinLaguna.Sonoattesetantissime star di Hollywood,
pronte a sfilaresulredcarpetdelPalazzodelCinema:dallacoppiaFassbender-Vikander a Denzel Washington,
Mel Gibson,NataliePortman,JamesFranco e Amy Adams. La prima stella del cinema americano che
approderà a Venezia sarà Emma Stone per «La La Land», film d'apertura in concorso. Tutte le fan che
avevano sperato di vedere oggi Ryan Gosling, l'altro protagonista della commedia musicale diretta da
Damien Chazelle (lo stesso di «Whiplash»),rimarrannodeluse.L'attore è, infatti, rimasto bloccato sul set del
sequel di «Blade Runner». Le giovani potranno rifarsi gli occhi domani con Michael Fassbender che
arriverà in coppia con il premio Oscar Alicia Vikander. I due sono partner nel film «La luce sugli oceani» e,
dal 2014, anche nella vita. Galeotto fu proprioilsetdellapellicoladrammatica diretta da Derek Cianfrance,
adattamento cinematografico del romanzo di M. L. Stedman. Sempre domani sfileranno al Lido anche
Jeremy Renner e Amy Adams - secondounaclassificastilatadallarivista statunitense Forbes è una delle
attrici di Hollywood più pagate: oltre 13 milioni di dollari - che vedremononsoloper ilfilmdifantascienza
«Arrival». La Adams sarà protagonista anche del secondo lungometraggio di Tom Ford "Animali notturni" al
fianco di Jake Gyllenhaal che passerà in concorso venerdì prossimo. Sempre il 2
settembrespazioperun'altracoppiadiHollywood:LievSchreibereNaomiWatts. Da oltre dieci anni insieme e
con due figli, la coppia presenterà «The Bleeder» con l'attore nei panni del pugile Chuck Wepner (colui che
ha ispirato la creazione del personaggio di Rocky Balboa), al Lido anche per ricevere il Premio Persol.
Nella stessagiornata ci sarannoGuy Pearce, Dakota Fanning e Kit Harington (il Jon Snow de «Il trono di
spade») per il thriller western «Brimstone», mentretra gliospiti della sezioneCinema nel Giardino saranno
p r e s e n t i
i l
b e l
J a m e s
F r a n c o
( n e l
d o p p i o
ruolodiattoreeregista)eAshleyGreene(laAliceCullendellasaga«Twilight») con «In Dubious Battle». Domenica
4 arriverà anche Mel Gibson, probabilmente accompagnato dalla sua compagna Rosalind, più giovane di
35 anni, per il film fuori concorso da lui diretto «Hacksaw Ridge». Oltre alla Adams, anche a Natalie
Portman toccherà unadoppiapasserella:laprimamercoledì 7 per il film «Jackie», nel quale
interpretalamogliedell'expresidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, e il giorno dopo insieme a Lily Rose
Melody Depp (figlia di Johnny e Vanessa Paradis) per «Planetarium». Tra i grandi assenti di quest'anno ci
sarà, invece, Cate Blanchett, voce narrante del documentario di TerrenceMalick«Voyage ofTime:Life's
Journey». Nella serata conclusiva del festivaldirettamente daToronto arriveranno,infine,DenzelWashington
e Chris Pratt per il remake del western«Imagnifici7»direttodaAntoine Fuqua. Al Lido non mancheranno
naturalmente le stelle del nostro cinema, apartire dalla madrina Sonia Bergamasco. Ma la più attesa è
Monica Bellucci, tra i protagonisti del film di Emir Kusturica «On the Milky Road«. Ci saranno
inoltreMargherita Buy, Jasmine Trinca, il premio Oscar Paolo Sorrentino che oltre a
presentareleprimeduepuntatedella serie tv «The Young Pope» riceveràilPremioSiaeall'InnovazioneCreativa,
Gabriele Muccino e il suo «L'estate addosso», Paolo Genovese che reduce dal successo di «Perfetti
sconosciuti» sarà a Venezia con il corto «Per sempre» e Kim Rossi Stuart in veste sia di presidente di
giuriadelPremioVeneziaOperaPrima che regista e protagonista del
filmfuoriconcorso«Tommaso».Nonostante il clima sia di festa al Lido, l'organizzazione non ha potuto
dimenticarele popolazioni colpite dal sisma del centro Italia decidendo di annullare il ricevimento e la cena
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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Venezia Parte oggi la 73esima Mostra del Cinema . Attesi Emma Stone e Natalie Portman
31/08/2016
Pag. 19
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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di gala di stasera e dare il via a una serie di raccolte fondi.
Foto: Ospiti Attesi Michael Fassbender e Alicia Vikander protagonisti de «La luce sugli oceani». Sotto da
sinistra, Natalie Portman che sfilerà sul red carpet per «Jackie» e «Planetarium» e Amy Adams
protagonista sia del fim di fantascienza «Arrival» che di «Animali notturni» con Jake Gyllenhaal
31/08/2016
Pag. 49
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I cento anni di Kirk Douglas: sogno come Don Chisciotte
«Ero nemico dei maccartisti, oggi lotto contro ogni razzismo»
Giovanna Grassi
los angeles «Spartacus» ha quasi cent'anni, li compirà il 9 dicembre e oggi è fiero soprattutto dei libri che
scrive. Nulla ha sconfitto Kirk Douglas, l'interprete maschile premiato dall'Oscar (alla carriera, 1996) più
anziano e ancora vivente e che la Ucla (l'Università di Los Angeles) celebra con la retrospettiva Kirk: A
Centennial Celebration all'Hammer Museum's Billy Wilder Theater.
Kirk non si arrende, con la moglie Anne Buydens, sposata nel 1954, è attivissimo in campo filantropico, va
a Downtown portando da mangiare a chi ne ha bisogno ed è felice se qualcuno gli dice di aver letto i suoi
romanzi, le sue memorie, le sue confessioni in My Strock of Luck in cui, con note di umorismo, racconta i
malanni che ha subito e, da ultimo, un piccolo libro che gli è particolarmente caro.
Che cosa scrive in «Life Could Be Verse» ?
«Narro l'amore che ho ricevuto e che ho dato. Gli attori sono come bambini, rifiutano di crescere, giocano a
fare i soldati, i cowboy, i navigatori. Possono diventare ricchi, conquistare la fama, ma nulla li rende felici
sino a che, davvero, non arrivano a conoscere chi sono nella loro più autentica essenza».
I giovani affollano la sala dove si proiettano film memorabili da «Il grande campione» (1949) a «Chimere»
del 1950 interpretati prima della sua dura presa di posizione contro la caccia ai comunisti negli anni del
maccartismo...
«In tutti quei momenti cupi io ho puntato un pollice verso contro ogni ingiustizia, discriminazione,
emarginazione. Oggi lotto sempre contro la parola razzismo. Sono subito andato a vedere L'ultima parola La vera storia di Dalton Trumbo, con Brian Cranston e gli ho detto che ero dispiaciuto di una cosa sola. Non
essere stato chiamato a interpretare me stesso in una sequenza».
Che cosa l'ha sempre aiutata nei momenti difficili?
«Nella mia lunga vita non ho perso l'umorismo. Quando la salute mi ha reso difficile il parlare... (cosa può
fare un attore quando gli viene tolta la voce?) ho proposto a tutti i miei amici produttori un ritorno al cinema
muto».
Lei è molto legato a suo figlio Michael...
«Il mio libro ultimo di poesie e racconti è dedicato anche ai nipoti che mi ha dato. L'ho perdonato con una
risata quando mi disse che ero troppo vecchio per il film che stava producendo, Qualcuno volò sul nido del
cuculo , e diede la parte al bravissimo Jack Nicholson».
Lei ama ancora andare al cinema. Che cosa vuole dire ai giovani?
«A quelli che mi vengono a trovare per qualche tesi su Hollywood dico di non pensare mai al box office e
ricordo loro che i film definiti non commerciali dai mogul del mio tempo, sono entrati nella storia del cinema
».
Ha nostalgia dei tempi d'oro di Hollywood?
«Nostalgia è una parola che rifuggo. Mi mancano tanti colleghi, se ne sono andati tutti, da ultima la mia
amica Nancy Reagan. Penso a Burt Lancaster e a Tony Curtis in I vichinghi . Certo, i western mi
stimolavano ma sono legato, in fondo, a tutti i miei film e mi sono sempre piaciute le commedie musicali».
Ha sempre amato la musica?
«Sì e i grandi direttori d'orchestra e musicisti sono le persone che, a volte, ho invidiato perché entravano
nel mistero della musica. È stato un onore conoscere Zubin Mehta, cito un solo nome, potrei dirne tanti altri.
Altro che il palcoscenico, i grandi musicisti e direttori d'orchestra hanno un podio ».
Forse, tra i suoi film, ce n'è uno speciale?
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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L'intervista
31/08/2016
Pag. 49
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 31/08/2016 - 31/08/2016
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«Penso a Il compromesso di Elia Kazan, grandissimo regista alla pari di Stanley Kubrick e Vincent Minnelli.
C'erano Faye Dunaway, che a Los Angeles spesso ancora sento, e Deborah Kerr. Elia aveva tratto il film
dal suo romanzo The Arrangement . C'era un uomo in quel romanzo, io cercai di riportarlo in tutta la sua
complessità, nei suoi sogni ed errori, nel suo percorso sentimentale e intellettuale. C'era l'America intorno a
lui, a noi, con i suoi sogni e i suoi incubi. Io credo a un'America democratica, forte, coraggiosa».
Ha scritto in passato una lettera aperta agli uomini che aspirano a diventare presidenti degli Stati
Uniti.Vuole riassumere il concetto più importante?
«Ho ricordato i tempi del Ku Klux Khan, il fatto che il nostro presidente Obama, eletto due volte abita in una
casa che era stata costruita dagli schiavi. Non possiamo cancellare errori gravissimi, ma dobbiamo per gli
Usa e per il mondo sempre bandire ogni forma di discriminazione. Papa Francesco, ad esempio, lo dico da
ebreo che lo ammira, è una grande persona valida per tutte le religioni» .
Lei è una leggenda, ma ama dialogare con tutti sui social media...
«No, non mi sento mai una leggenda e continuo a guardare avanti, non indietro. I social media sono utili.
Per comunicare cose di cui siamo orgogliosi, per ridere dei falsi necrologi che ci danno per morti prima che
il nostro tempo sia finito. O per pubblicare anche belle notizie in tempi in cui tutti privilegiano quelle più
cupe... Resto un sognatore, un po' come Don Chisciotte».
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Non rinuncio all'ironia Chiedo
agli amici produttori un ritorno al cinema muto: vorrei recitare anche se faccio fatica a parlare
Non ho nostalgie ma mi mancano i colleghi, se ne sono andati tutti:
da ultima
la mia amica Nancy Reagan ma anche Burt Lancaster
Ruoli
Foto: Spartacus
Douglas nei panni dello schiavo Spartacus nel film di Kubrick
Foto: Seduttore
Con Rosanna Schiaffino, nel 1962, in una scena di «Due settimane in un'altra città»
Foto: Nuovo libro Kirk Douglas compirà 100 anni il 9 dicembre. Ha appena pubblicato un nuovo libro e
Hollywood lo festeggia
31/08/2016
Pag. 37
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Guerra e Pace Il capolavoro di Tolstoj è una serie tv ma sembra un
dipinto d'epoca
NATALIA ASPESI
COME in un dipinto d'epoca Napoleone a cavallo e con in testa la sua speciale feluca, visto di schiena,
guarda l'immensa valle ai suoi piedi, circondata da montagne nebbiose: sta per invadere l'Austria ed è il
1805. Intanto a San Pietroburgo, nel palazzo di Anna Pavlovna, amica dell'imperatrice, c'è un ricevimento
come tanti tra l'aristocrazia russa: champagne e chiacchiere, belle dame ingioiellate con gli abiti leggeri a
vita alta, giovani ufficiali con le uniformi di gala e ricoperti di medaglie, madri che cercano di combinare
matrimoni di denaro per i figli, nobili che discutono del grande generale russo Kutuzov e dell'amato, da loro,
imperatore Alessandro I.
Non si era mai vista una versione così sontuosa di Guerra e Pace, da alcuni telecritici valutata come la
miglior fiction degli ultimi anni con battaglie particolarmente sanguinose a Austerlitz vinta dai francesi nel
1805, e anche a Borodino nel 1812, con l'occupazione di Mosca e dopo un mese l'inizio della ritirata,
epicamente raccontata nella miniserie. E poi ricchezze e mondanità, costumi e palazzi con scene di
assoluto splendore girate in Lettonia e Lituania. Oltre ovviamente a tutte le vicende umane: amore,
tradimento, amicizia, morte, coraggio, intrighi, tragedie, incendi, fughe, vendette, perdono, ricchezza,
miseria, famiglia, avarizia e sperpero.
In otto puntate, dal 16 settembre su laEffe per i classici in tv, promossa in collaborazione con la collana
Universale Feltrinelli: produzione angloamericana per la Bbc, diretta da Tom Harper con l'adattamento dal
romanzo di Leon Tolstoj dello specialista Andrew Davis, che ha già scritto tra l'altro il film Ragione e
sentimento da Jane Austin, ambientato nella stessa epoca. Certo gli studiosi del grande scrittore russo
scuoteranno la testa, come hanno fatto altri ad ogni cineversione del romanzo: come è possibile ridurre un
capolavoro assoluto di 1817 pagine, di cui 126 di riflessioni politiche, filosofiche e morali (edizione italiana
del 1974, Garzanti) in una miniserie di otto puntate di un'ora, quando, per leggere anche avidamente il
romanzo che ha i dialoghi tra nobili in francese come nel testo originale, ci vogliono mesi? Ma infatti anche
chi ricorda di avere in casa il libro, se va a cercarlo lo troverà impolverato, come tutti i capolavori del
passato che hanno arricchito la giovinezza di chi oggi è vecchio. Però il libro è ancora in vendita in varie
edizioni, anche ebook, e può darsi che dopo la fiction ci sarà chi affronterà coraggiosamente la lettura, del
resto entusiasmante, di quest'opera pubblicata a puntate dal 1865 sul Messaggero russo e poi in 6 volumi,
ultimo nel 1869: per seguire ancora il desiderio d'amore della contessa Natasha, che passa
dall'adolescenza alla giovinezza, gli ideali del goffo conte Pierre, l'eroismo del principe Andrej, il possibile
incesto tra la principessa Hélène e il fratello principe Hippolite: Tolstoj accenna alla loro immoralità, Harper
mostra giochi su un letto tra i due bellissimi giovani.
Il kolossal televisivo ha ben 45 personaggi, interpretati da attori noti (Stephen Rea, Gillian Anderson, Jim
Boadbent, Greta Scacchi), concentrando però la storia su 3 protagonisti: Natasha, amata e ferita da diversi
uomini (Lily James), Andrej, che preferisce la guerra alla famiglia (James Norton), e Pierre, che ha le
stesse idee umanitarie di Tolstoj (Paul Dano, l'unico attore americano), più il francese Mathieu Kassovitz
che è Napoleone. Le miniserie televisive soprattutto di lingua inglese, stanno raggiungendo una perfezione,
un impegno, una ricchezza d'immagini, un'intelligenza e enormi finanziamenti, che talvolta mettono in
ombra i film: e per esempio questa Guerra e Pace è molto più interessante e forse più vicina al romanzo
(certo irraggiungibile nella sua completezza e umanità) del film di massimo successo internazionale
prodotto dagli italiani nel 1956, regia di King Vidor, con Audry Hepburn e Vittorio Gassman, ma anche della
versione russa diretta da Bondarchuk nel 1967, e certo di una miniserie italiana della Rai del 2007.
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R2 SPETTACOLI / Ricchezze, costumi e palazzi, scene di assoluto splendore: arriva su laEffe dal 16
settembre quella che in molti giudicano la miglior fiction degli ultimi anni / VISTI DA NATALIA
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Prokofiev ne ha tratto un'opera lirica, Disney un fumetto. Però gli italiani al "costume drama", a meno che
non sia spagnolo, non si sono ancora abituati. Se non i colpevoli scherniti in quanto "radical chic",
spiritosaggine che sembrava estinta dagli anni 70. Non è certo necessario aver letto - si faceva quando non
c'era altro divertimento che leggere, e magari nel tempo dimenticato - il capolavoro di Tolstoj, per gettarsi
su questa miniserie (su Sky 139): il solo problema è ricordarsi di tutti i personaggi e non confonderli. E non
basta aggrapparsi all'abbigliamento.
Foto: IL REGISTA
Foto: Tom Harper, 36 anni, londinese, ha diretto episodi della serie tv Misfits e This is England '86,
nominato ai Bafta a 26 anni per il cortometraggio Cubs Guerra e Pace andrà in onda in otto episodi su
laEffe dal 16 settembre alle ore 21.10
30/08/2016 11:48
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Obiettivo: sostenere e stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e partecipativo.
di Raffaella Natale | @RaffaNatale | 30 agosto 2016, ore 11:45
SKY633-2
Il cinema italiano si prepara a una grande svolta. L'operazione annunciata da Sky Italia porterà nuovi e
grossi cambiamenti che daranno un nuovo equilibrio al mercato.
Il gruppo che fa capo a Rupert Murdoch, guidato in Italia da Andrea Zappia, operativo nella pay tv ma
anche in quella free-to-air, ha fatto sapere d'aver raggiunto un accordo con Cattleya, Indiana, Italian
International Film, Palomar, Wildside per la realizzazione di una nuova società di distribuzione
cinematografica che sarà costituita nelle prossime settimane.
Cattleya, che ha prodotto diversi film e serie di successo negli ultimi anni, come Romanzo Criminale o
Gomorra, era corteggiata anche da Vivendi.
I 6 gruppi daranno vita a quello che potrebbe essere definito il terzo polo che concorrerà con Rai Cinema e
Medusa ma che soprattutto punta a costruire un rapporto di "sistema" con il cinema italiano. Un rapporto
che vada oltre la semplice concorrenza alla Rai, con la quale invece Sky sta trattando, ma che superi
l'attuale situazione della distribuzione italiana dove troviamo Warner in posizione di forza con legami molto
stretti con Mediaset.
Warner Italia distribuisce molti titoli italiani, cedendone i diritti tv al Biscione, con il quale c'è un accordo
pluriennale sino al 2020 per trasmettere in esclusiva i film e le serie della major hollywoodiane.
Sky controllerà il 60% della nuova società, i produttori avranno il restante 40%.
Società che insieme producono circa il 40% degli incassi di film italiani.
A fine settembre sarà reso noto il nome della nuova compagnia, il suo management e la composizione del
Cda.
La società, aperta alla partecipazione di altri produttori, entrerà sul mercato nel 2017.
Sky sarebbe disposta anche a ridurre, in questo caso, la propria quota.
Nel mirino, per ora, non c'è la gestione di sale cinematografiche, ma in futuro chissà.
Modello aperto e partecipativo
"Questa nuova realtà - si legge nella nota - nasce per sostenere e stimolare il cinema italiano, attraverso un
modello innovativo, aperto e partecipativo. Per la prima volta una media company che opera nel settore pay
e free e alcuni importanti produttori indipendenti italiani uniscono le loro forze per offrire al mercato nuove
opportunità, con la possibilità di tentare strade diverse sia sul piano dei modelli distributivi, che su quello dei
contenuti e del linguaggio, arricchendo l'offerta cinematografica a tutto vantaggio degli amanti del cinema,
del pubblico e più in generale dei consumatori".
L'impegno nel cinema
Sky ha sempre avuto un ruolo molto centrale nel mercato cinematografico italiano. Non a caso dagli ultimi
dati Mibact-Anica emerge che anche per lo scorso anno il gruppo si è confermato l'unico interlocutore, tra
gli editori monitorati da Auditel, per il cinema nell'universo dei canali distribuiti su piattaforma satellitare con
oltre 2.000 titoli unici trasmessi e quasi 50.000 passaggi.
La novità
L'elemento fortemente innovativo di questa nuova società sta nel modello: i produttori, a differenza di
quanto avvenuto finora, potranno accedere da subito agli incassi, con possibile vantaggio anche per gli
artisti a cui per contratto spetta una percentuale su quanto realizzato dal film.
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Sky scommette sul cinema : nuova società per sfidare Mediaset e Warner
30/08/2016 11:48
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Sky avrà i diritti televisivi dei film della nuova società per tutte le piattaforme.
Il gruppo cerca così di colmare il gap, visto che gli mancano i diritti Warner e Universal, in mano a Mediaset
.
Un lavoro che va avanti da tempo
Sky lavora da tempo al suo rafforzamento nel cinema. Lo scorso aprile ha annunciato il primo grande
accordo internazionale, quello con Sony Pictures Television, per i contenuti cinematografici.
Dopo quello con HBO e CBS per le serie televisive, Sky ha stretto una partnership d'eccezione con Sony
sui film.
L'intesa riguarda i servizi Sky in abbonamento e in pay-per-view di cinema del Regno Unito, Irlanda,
Germania, Austria e Italia.
Sky lo ha definito un "accordo storico" che comprende tutte le nuove e future produzioni di Sony, fra cui,
per la prima volta, tutte quelle in Ultra Alta Definizione.
La notizia dell'ultimo accordo con i produttori era già stata anticipata dal Sole24Ore e ripresa da Key4biz lo
scorso marzo.
Il produttore televisivo Carlo Macchitella ci aveva dedicato anche una puntata della propria rubrica Schermo
&Schermo nella quale scriveva che "le alleanze durano lo spazio di un mattino se questi produttori non si
uniscono con un progetto editoriale chiaro, capace di rispondere effettivamente alle differenziate esigenze
del pubblico con prodotti diversi e diversamente targettizzati. Se invece l'unione fra questi produttori e Sky
deve portare semplicemente a farsi che invece di 01 sia Sky Cinema a distribuire le stesse tipologie di
commedia, i soliti film dei soliti autori con gli stessi attori che interpretano sempre le stesse parti, allora
avremo assistito al solito gioco dei quattro cantoni senza che però niente sia effettivamente cambiato".
CinemaSky
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