linee guida alunni con bes - Istituto Comprensivo "A. Scarpa"
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linee guida alunni con bes - Istituto Comprensivo "A. Scarpa"
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 - C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria Statale “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado Statale “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano C.M. MIMM8FTO1G - Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it LINEE GUIDA PER L’ACCOGLIENZA DI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ( BES ) LINEE GUIDA PER UNA SCUOLA INCLUSIVA 1 Il presente lavoro è frutto della preparazione e dell’esperienza professionale delle docenti che lo hanno realizzato, oltre che dello studio della normativa in merito, del materiale messo a disposizione in rete dalle diverse strutture scolastiche e di testi specifici sull’argomento, ai quali si è attinto allo scopo di realizzare un lavoro completo e facilmente fruibile, esclusivamente da parte degli insegnanti dell’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci”. Lo scopo è quello di fornire una panoramica di informazioni che agevolino gli insegnanti nell’attuare tutte quelle procedure che possono garantire una vera “scuola inclusiva”. Qualora parti del testo fossero coperte da diritti tutelati dalle norme vigenti in materia, il titolare del copyright o chi ne sia a conoscenza è invitato a contattarci e gli elementi saranno debitamente riconosciuti attraverso la segnalazione della fonte originaria, oppure verranno immediatamente rimossi. Bibliografia: Fogarolo F., Costruire il Piano Didattico Personalizzato, Le guide Erickson, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2012 Ianes D. e Cramerotti S. , Alunni con BES. Bisogni educativi Speciali, Ed. Centro Studi Erickson, Trento, 2013 Bondioli A., Elementi per rilevare e valutare l’integrazione scolastica, Ed. Junior, Azzano San Paolo (Bg)2009 Organizzazione Mondiale della Sanità, ICF, Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, Erickson, Trento, 2004 Ianes D. E Cramerotti S. (2005), Il Piano Educativo Individualizzato – Progettto di vita, Erickson, Trento 2005-2007 Canevaro A. e Ianes D., Buone prassi di integrazione scolastica, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento,2002 Ianes D. Bisogni Educativi Speciali e inclusione, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2005 Bianchi M.E., Dalla diagnosi al PDP al PAI, Ed. Lattes, Torino, 2014 http://www.darioianes.it/articolo11.htm Ianes D., Diagnosi funzionale, profilo dinamico e piano educativo in Atti del Convegno”Handicap e Scuola. L’integrazione possibile”, Trento Corsi di aggiornamento dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia e coordinati dal CTI2 – Milano Est, anno scolastico 2013/2014 Corso d’aggiornamento coordinato dal CTI2 – Milano Est, presieduto dalla Dott. Barbirato L intitolato “Alunni con BES. Percorsi possibili”, anno scolastico 2014/2015. 2 1. INTRODUZIONE Chi sono i BES Mappa riassuntiva Distinzione “DIFFICOLTA’ / DISTURBO” Principali riferimenti normativi pag. 4 pag. 6 pag. 7 pag. 8 2. INDICAZIONI OPERATIVE In sintesi Passo dopo passo Schema delle tempistiche e delle procedure pag. 9 pag. 9 pag. 14 3. RILEVAZIONE DEI SOSPETTI DSA Cosa sono i Disturbi Specifici d Apprendimento Tipologie di DSA Quando richiedere la diagnosi agli specialisti Perché intervenire precocemente Precisazioni sulle certificazioni per DSA pag. 15 pag. 15 pag. 16 pag. 16 pag. 17 4. INDICAZIONI METODOLOGICHE Come comportarsi con la famiglia … con l’alunno … con la classe … con il rappresentante di classe pag. 18 pag. 18 pag. 18 pag. 19 5. RI-ARTICOLAZIONE DELLE MODALITA’ DIDATTICHE pag. 20 6. PER CONCLUDERE … pag. 20 Allegati: A - Mappa orientativa per l’osservazione” pag. 21 B - Scheda di identificazione e analisi dei Bisogni Educativi Speciali – griglia predittiva DSA pag. 25 C - Piano Didattico Personalizzato per alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (certificati); per alunni DSA (certificati); per alunni in attesa di certificazione p.30 D - Scheda di identificazione e analisi dei bisogni educativi speciali - alunni non certificati e PDT (Piano Didattico Temporaneo) altri BES 3 pag. 42 E - PDT (Piano Didattico Temporaneo) ALUNNI STRANIERI pag. 59 F - Profilo Dinamico Funzionale (PDF) con traccia per la compilazione e Piano Educativo Individualizzato (PEI) pag. 69 3 1. INTRODUZIONE CHI SONO I BES Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona che si accompagna a quella del modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull'analisi del contesto come definito dall' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2001).* La nostra scuola in ottemperanza della Direttiva MIUR , 27 Dicembre 2012, “Strumenti di Intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica” e della successiva Circolare Ministeriale n°8 del 6 Marzo 2013 “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica. Indicazioni operative”, predispone un piano di interventi volti a garantire il successo formativo di tutti e di ciascuno. La nostra didattica inclusiva, perciò, non si presenta come una risposta solo alle situazioni più difficili, ma come una logica di intervento che mira alla: - promozione dello sviluppo delle potenzialità di ogni studente. prevenzione del disagio scolastico e difficoltà scolastiche contenimento e fronteggiamento delle diverse situazioni di disagio. Nel desiderio di assicurare la piena partecipazione alla vita scolastica a tutti i soggetti, oltre che di offrire una cornice entro cui gli alunni possano essere valorizzati e forniti di uguali opportunità, il nostro Istituto si impegna al fine di favorire “lo stare bene a scuola” e a impostare tempestivamente interventi appropriati efficaci ed efficienti. Le recenti normative sui Bisogni Educativi Speciali estendono a tutti gli studenti in difficoltà la possibilità/diritto di personalizzare l’apprendimento, completando il quadro dell’inclusione scolastica. La nozione di Bes descrive situazioni in cui la proposta educativa scolastica quotidiana, non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura. L'aspetto di novità è l'approccio riferito all'uso dell'espressione “bisogni”, suddiviso in tre macro aree: 1. situazioni certificate in base alla normativa specifica 2. situazioni di difficoltà diagnosticate e certificate, in attesa di certificazione o quelle al limite della patologia 3. situazioni non evidenziate e “non tutelate” da normative specifiche. “In questo senso, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali rispetto ai quali è necessario che la scuola offre un'adeguata e personalizzata risposta” (Premessa della Direttiva BES 27.12.2012) 4 Occorre quindi partire dalla constatazione dell'esistenza di un bisogno di attenzione didattica specifica pertanto, il Collegio dei docenti, al fine di realizzare un'efficace inclusione scolastica, è tenuto a predisporre interventi di individualizzazione e personalizzazione. La normativa individua tre tipologie di BES : 1) alunni con disabilità 2) alunni con disturbi evolutivi specifici 3) alunni con svantaggio socio-economico , linguistico, culturale. Le definizioni e le procedure di legge sono sintetizzate nella seguente Mappa riassuntiva. *Prima: “salute” = assenza di malattia. sociale. Ora, secondo l’ ICF: “salute” = stato di benessere fisico, psichico e 5 BES Studenti con Bisogni Educativi Speciali comprendono 2- DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI 1- DISABILITÀ (DVA) Si intendono alunni con: Sono gli studenti diversamente abili Certificati dall’ASL o Enti accreditati INSEGNANTE DI SOSTEGNO - DSA Deficit del linguaggio Deficit abilità non verbali Deficit coordinazione motoria, Disprassia ADHD Disturbo oppositivo provocatorio Disturbo della condotta Funzionamento intellettivo limite Spettro autistico lieve Disturbi d’ansia e dell’umore Plusdotazione Comorbilità 1. Certificati dell’ASL o Enti accreditati 2. Diagnosticate 3. Anche in attesa del rilascio della certificazione si devono comunque accertare le difficoltà e adottare un piano didattico individualizzato e personalizzato NO INSEGNANTE DI SOSTEGNO Situazione a carattere permanente. A scuola si redige: il PEI che ha validità annuale e va firmato dal team docente/ CdC, dagli specialisti, dal D.S. e dalla famiglia dell’alunno. Situazione a carattere permanente. A scuola si redige: - P.D.P per DSA - P.D.P per BES Il PDP ha validità annuale e va firmato dal team docente, dal D.S. e dalla famiglia dell’alunno. Da consegnare in segreteria e protocollare. Il documento può essere consegnato alla famiglia. Da consegnare in segreteria e protocollare. Il documento può essere consegnato, su richiesta, 6 alla famiglia 3- SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE Si intendono coloro che con continuità, o per determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali. Gli svantaggi possono derivare da: - Motivi fisici - Motivi biologici - Motivi fisiologici - Motivi psicologici - Motivi sociali - Motivi economici - Difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana - Interazioni tra motivi Identificati dal Consiglio di Classe/Team dei docenti sulla base di elementi oggettivi (es. segnalazione dei servizi sociali, relazione di esperti, considerazioni pedagogiche e didattiche dei docenti) ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. NO INSEGNANTE DI SOSTEGNO Situazione a carattere transitorio. A scuola si redige: - P.D.P per BES Il PDP ha validità annuale e va firmato dal team docente, dal D.S. e dalla famiglia dell’alunno. Da consegnare in segreteria e protocollare. Il documento può essere consegnato, su richiesta, alla famiglia DISTINZIONE ISTINZIONE TRA DIFFICOLTA’ E DISTURBO DIFFICOLTÀ DISTURBO • Non innata • Modificabile con interventi didattici mirati e potenziamento cognitivo pianificato, monitorato e verificato • Automatizzabile anche se in tempi dilatati. • Innato • Resistente all'intervento didattico • Resistente ad interventi volti all'automatizzazione. 7 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI: Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n.275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art.21 della legge 15 marzo 1997 n.59. Decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998 n.323 art.13 Regolamento recante la disciplina degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore a norma dell’art.1 della Legge 10 dicembre 1997 n.425. Legge 28 marzo 2003 n.53 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale. MIUR 2006 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 23 febbraio 2006, n. 185 "Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289". MIUR 2009 Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con la disabilità. C.M del 4 dicembre 2009 Problematiche collegate alla presenza nelle classi di alunni affetti da sindrome ADHD (deficit di attenzione/iperattività). C.M. del 15 giugno 2010 Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività. Legge 8 ottobre 2010 n.170 Nuove norme in materia di Disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. Decreto Ministeriale 12 luglio 2011 n. 5669 Decreto attuativo della Legge n.170/2010. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento. C.M. n.48 del 31 maggio2012 Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. Istruzioni a carattere permanente. Direttiva MIUR 27 dicembre 2012 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. MIUR 2012 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative. Nota MIUR 2563 del 22.11.2013 -Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali a.s. 2013-2014- Chiarimenti. 8 2. INDICAZIONI OPERATIVE In sintesi 1. Osservazione sistematica da parte dei docenti. 2. Compilazione delle mappe orientative ( allegate) per l’identificazione dei bisogni sulla classe e individuazione dei BES a cura del CdC/Team di classe. 3. Confronto dei docenti di classe e individuazione delle azioni comuni d’intervento. 4. Primi interventi mirati e individualizzati per aiutare l’alunno a colmare il suo bisogno. 5. Coinvolgimento della famiglia. 6. Stesura del piano d’intervento in accordo con la famiglia (vedi Mappa riassuntiva). 7. I docenti, in sede di colloquio, presentano alla famiglia il PEI/ PDP/PDT e lo condividono. 8. La famiglia firma per presa visione il PEI/PDP/PDT. 9. Il PEI/PDP/PDT viene consegnato in segreteria per il protocollo e messo agli atti. 10. Per i BES 3, oltre alla firma dei genitori, sarà necessaria anche quella del DS. 11. Il C.diC./Team dei docenti valuta i risultati ottenuti (valutazione intermedia e finale) e individua le ulteriori azioni da progettare. PASSO DOPO PASSO Punto 1. Osservazione sistematica da parte dei docenti. VERIFICA DEL BISOGNO : - Esaminare la documentazione clinica, SE PRESENTE, (dei servizi pubblici o dei centri autorizzati) presentata dalla famiglia; prendere in considerazione le situazioni che necessitano di un possibile intervento di tipo pedagogico-didattico e che, pur in assenza di documentazione clinica o diagnosi, motiva l’assunzione degli stessi. Punto 2. Compilazione delle mappe orientative per l’identificazione dei bisogni sulla classe Individuazione dei BES a cura del CdC/team di classe. Utilizzare: se necessario la “Mappa orientativa per l’osservazione”, solo Scuola Primaria - Allegato A “Scheda di identificazione e analisi dei Bisogni Educativi Speciali” BES 3 – Allegato D in classe prima Scuola Primaria, o quando necessario, “Scheda di identificazione e analisi dei Bisogni Educativi Speciali – grigia predittivi DSA” – Allegato B 9 Punto 3. Confronto dei docenti di classe e individuazione delle azioni comuni d’intervento. Punto 4. Primi interventi mirati e individualizzati per aiutare l’alunno a colmare il suo bisogno. A livello didattico, come da Decreto Ministeriale 12 Luglio 2011: DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA DIDATTICA PERSONALIZZATA • Recupero individuale su obiettivi comuni alla classe, recupero che l'alunno “può svolgere per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell'ambito delle strategie compensative e del metodo di studio”. • Didattica diretta a obiettivi diversi rispetto alla classe, per i quali l'offerta didattica e le modalità relazionali vengono calibrati sulla specificità e unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano tutti gli alunni. Le Linee Guida citando la Legge 53/2003 e il Decreto Legislativo 59/2004, ribadiscono che l'individualizzazione non è un'esclusiva degli alunni con DSA. Vi è, infatti, la libertà per le scuole (DPR 8 marzo 1999 n.275) di concretizzare gli obiettivi nazionali attraverso attraverso percorsi formativi che rispettino no e valorizzino le diversità. Tra le forme di flessibilità previste c'è “l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe nel gruppo, anche in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto dalla legge 5 Febbraio 1992 n.104”. 10 Punto 5. Coinvolgimento della famiglia. - - Parlare con la famiglia delle difficoltà riscontrate, senza allarmare, e esponendo un progetto di insegnamento individualizzato finalizzato al recupero o alla riduzione delle problematicità riscontrate. Dopo un periodo di interventi mirati e di osservazione sistematica, ricontattare i genitori ed eventualmente invitarli a rivolgersi ad un centro specializzato per avere una diagnosi e per poter poi programmare un percorso adeguato. N.B. gli insegnanti non sono medici, non spetta quindi a loro fare diagnosi ma solo indicare la rilevazione di una problematicità che persiste nonostante gli interventi individualizzati attuati dai docenti. - Indirizzare la famiglia dell’alunno sospetto DSA verso specialisti UONPIA o ASL. Punto 6. Stesura del piano d’intervento in accordo con la famiglia Per gli alunni BES 1 (vedi Tabella riassuntiva), il C.d.C/Team docenti, compreso l’insegnante di sostegno, acquisita la diagnosi specialistica, compila il PEI (art. 5 DPR 24.02.1994): “ E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all’educazione, all’istruzione e all’integrazione scolastica.” E’ redatto all’inizio di ogni anno scolastico e deve coordinare i progetti didattici, educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati ed integrare attività scolastiche ed extrascolastiche. Condiziona e contiene la programmazione didattica ed educativa individualizzata di competenza di tutti i docenti della classe e di quello di sostegno, che va necessariamente integrata con i piani di intervento di carattere sanitario, sociale e familiare. La costruzione del percorso individualizzato di apprendimento deve considerare: a. i livelli di partenza; b. la progressione di traguardi orientati da verificare in itinere; c. il traguardo di apprendimento; d. ma soprattutto un puntuale itinerario di insegnamento. Per gli alunni BES 2 e BES 3 (vedi Mappa riassuntiva), il C.d.C/Team docenti compila il PDP/PDT. PDP è un documento nel quale sono delineate le metodologie e le attività didattiche rapportate alle capacità individuali specificando le misure dispensative e gli strumenti compensativi. Non occorre farlo per tutti gli alunni con qualsiasi difficoltà di apprendimento, ma solo per i casi per cui non bastano strategie didattiche ordinarie anche individualizzate. Si predispone il PDP anche quando il percorso di valutazione per accertamento DSA è solo avviato. 11 N.B. In entrambi i documenti, PEI e PDP, i docenti operanti sulla classe presteranno particolare attenzione alle aree emotivo-affettivo-relazionali affinché l’alunno sia messo nella possibilità di rispondere adeguatamente e produttivamente alle richieste, nel rispetto dei tempi e dei modi a lui più favorevoli. Punto 7. I docenti, in sede di colloquio, presentano alla famiglia il PEI/PDP/PDT e lo condividono. - Sostenere la famiglia nell'affrontare il problema ed essere disponibili al dialogo e al confronto. Mantenere contatti con gli specialisti in un’ottica di collaborazione e stima reciproche Tenere informati i genitori degli incontri. Punto 8. La famiglia firma per presa visione il PEI/PDP/PDT. Punto 9. Il PEI/PDP viene consegnato in segreteria per il protocollo e messo agli atti unitamente alle schede di osservazione. Punto 10. Per i BES 3 oltre alla firma dei genitori sarà necessaria anche quella del Dirigente Scolastico. Precisazioni riguardo i BES 3 Ogni alunno può manifestare Bisogni Educativi Speciali con continuità o per determinati periodi. I motivi possono essere diversi: fisici, biologici o anche psicologici e sociali. Tali tipologie vanno individuate sulla base di elementi oggettivi (ad esempio: una segnalazione dei Servizi Sociali) oppure di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, scaturite da attenta osservazione effettuata dall’ équipe dei docenti che può tener conto anche di valutazioni negative reiterate sia nella sfera didattica che relazionale. Per i bambini che manifestano difficoltà, ma non in possesso di diagnosi o certificazione, era già possibile personalizzare l’insegnamento (Legge n.53/28 marzo 2003). In base alla nuova normativa BES (2012/2013) la scuola e i docenti sono chiamati a livello collegiale (anche “dove non sia presente una certificazione clinica o diagnosi”) a realizzare un piano didattico per chi si trova in difficoltà di apprendimento ai fini di garantire il successo formativo. A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio e attinente ad aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati. Si individuano tre tipologie: 12 a) Svantaggio socio-economico: alunni seguiti dal servizio famiglia-minori, situazioni segnalate dalla famiglia, rilevati dal Consiglio di Classe/Team docenti attraverso osservazione diretta. b) Svantaggio linguistico e culturale: alunni stranieri neo-arrivati in Italia o che non hanno ancora acquisito le adeguate competenze linguistiche. Alunni di origine straniera: la recente normativa per i BES prevede anche per gli alunni di origine straniera che fossero in difficoltà di apprendimento la possibilità di un Piano Didattico Personalizzato Temporaneo (PDT) e quindi semplificato (in parte già previsto dal DPR 394 del 1999). La normativa non prevede, in sede di esame di stato conclusivo, la dispensa dalle prove scritte di lingua straniera. c) Disagio comportamentale/relazionale: alunni con funzionamento problematico, definito in base al danno vissuto effettivamente dall’alunno, prodotto su altri e sull’ambiente (senza certificazione sanitaria) Le situazioni di svantaggio socio-economico e culturale, vengono considerate nella misura in cui costituiscono un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell’alunno e generano scarso funzionamento adattivo, con conseguente peggioramento della sua immagine sociale. Punto 11. Il C.di C. / Team dei docenti valuta i risultati ottenuti (valutazione intermedia e finale) e individua le ulteriori azioni da progettare. 13 - Maggio - Giugno - Novembre - Dicembre - Gennaio - Febbraio - Marzo - Aprile - Maggio - Ottobre - Novembre - Settembre - Ottobre TEMPISTICHE E PROCEDURE Analisi della classe Individuazione alunni con BES Attivazione piani Monitoraggio attività strumentali Predisposizione PEI/PDP/PDT per alunni con BES Valutazione efficacia piani 14 3.RILEVAZIONE DEI SOSPETTI DSA COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO: difficoltà scolastiche dovute ad alterazioni di natura neurobiologica; possono modificarsi nel tempo ma difficilmente scompaiono; non sono dovuti a pigrizia, poca motivazione o ritardo nel funzionamento intellettivo generale; possono determinare prestazioni altalenanti, bassa autostima, atteggiamenti di chiusura e di disinteresse verso gli impegni scolastici. C’È DSA: se è evidente una difficoltà significativa nell’acquisizione del controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) che interferisce con il funzionamento adattivo in presenza di: normodotazione intellettiva ( Q.I. ≥ 85 ) adeguate opportunità di apprendimento in assenza di: disturbi neurologici e/o sensoriali disturbi psicopatologici (pre-esistenti) il disturbo deve essere persistente , nonostante la scolarizzazione adeguata e interventi didattici specifici. I disturbi specifici di apprendimento si presentano in ciascun individuo in modo diverso, cioè con caratteristiche non accomunabili e con diversa intensità. TIPOLOGIE a) DISLESSIA SPECIFICA EVOLUTIVA E’ relativa alla lettura strumentale (abilità di base che consentono di riconoscere le parole contenute in un testo) e si manifesta come una difficoltà a carico dell’automatizzazione (velocità), della correttezza della lettura e della comprensione. I tempi di lettura sono potenziabili e migliorano fino alla classe terza della scuola secondaria di primo grado, ma è più facile correggere gli errori che aumentare la velocità. Spesso è presente comorbilità con altri DSA. Per la scuola è importante conoscere il grado di compromissione delle abilità per intervenire nel modo più adeguato. b) DISORTOGRAFIA E’ relativa alla correttezza ortografica nella scrittura di parole e frasi. Anche se l’alunno conosce le regole ortografiche mostra difficoltà nell’analizzare e distinguere i suoni di cui si compone una parola o nell’utilizzare il codice di simboli che lega i suoni agli elementi grafici corrispondenti. Gli errori più rilevanti consistono in omissioni di lettere o parti di parola ( es. “pote” per “ponte” o “ camica” per “camicia”); sostituzioni ( es. “vaccia” per “faccia”; “parde” per “parte”), o inversioni ( es. 15 “il”per “li”; “spicologia” per “psicologia”) assenza di doppie o accenti. La stessa parola può essere scritta a distanza di poche righe, in modi diversi. Spesso la disortografia si associa alla dislessia, perché i due apprendimenti sono strettamente legati. c) DISGRAFIA EVOLUTIVA E’ un disturbo legato a difficoltà nella motricità fine, che impedisce di automatizzare la routine motoria necessaria per la realizzazione del segno scritto. Il segno più evidente è una significativa difficoltà a produrre un corsivo fluente e morfologicamente comprensibile. d) DISCALCULIA EVOLUTIVA E’ un disturbo a carico delle abilità numeriche e aritmetiche. L’alunno ha difficoltà nel calcolo a mente con le dita o è molto lento; non automatizza le somme entro la prima decina e le tabelline; confonde le procedure e i riporti delle operazioni in colonna; manifesta problemi nella letto-scrittura dei numeri (posizione dello “zero” anche in numeri a poche cifre, giudizi di numerosità e grandezze). QUANDO RICHIEDERE LA DIAGNOSI AGLI SPECIALISTI Per la dislessia, la disgrafia e la disortografia la diagnosi si può far fare alla fine del 2° anno della scuola primaria (coincide con il completamento del ciclo dell’istruzione formale del codice scritto) Prime ipotesi già alla fine del 1° anno della scuola primaria se: - profili funzionali molto compromessi - pregresso disturbo del linguaggio - familiarità accertata per il disturbo di lettura per la discalculia alla fine della 3° anno della scuola primaria. PERCHÉ INTERVENIRE PRECOCEMENTE I DSA rappresentano il 4-5 % nella popolazione scolastica Interdipendenza tra componenti: cognitive, emotive, motivazionali e relazionali Esperienze ripetute di insuccessi condizionano la personalità del bambino L’80% dei bambini con DSA presentano anche: Problemi motivazionali - Si sentono meno responsabili del loro apprendimento - Persistono poco di fronte ad un compito - Sfiducia nelle proprie possibilità di imparare come gli altri Problemi emotivi - Concetto di sé più negativo - Maggiore ansia - Bassa autostima Problemi relazionali - Difficoltà ad entrare in relazione con compagni - Sono più facilmente esclusi e respinti - I DSA tendono ad aggravarsi nel tempo perché alcuni apprendimenti dipendono da altri Differenziazione tra : 16 - Bambini a rischio per vero DSA (base biologica) Bambini a rischio per inadeguatezze nelle esperienze d’apprendimento Fattori di rischio in età prescolare: (notizie desunte dai colloqui con i genitori) Familiarità Difficoltà nelle competenze comunicativo- linguistiche (DSL) Difficoltà nelle competenze motorio-prassiche Difficoltà nelle competenze visuo-spaziali Possibile segnale predittivo: difficoltà di linguaggio che permangono dopo i 4 anni. Risulta, quindi, fondamentale l’osservazione da parte degli insegnati: • • • Le osservazioni e i giudizi fatti dalle insegnanti sul comportamento dei bambini nella scuola dell’infanzia possono essere altamente predittivi rispetto allo sviluppo di una successiva difficoltà nell’apprendimento. Prima si interviene, prima si riducono le difficoltà di apprendimento. L’individuazione precoce dei segnali di rischio ha quindi lo scopo principale di elaborare percorsi di recupero delle difficoltà, per prevenire i disturbi specifici dell’apprendimento. E’ compito delle scuole attivare interventi tempestivi, per individuare tra gli alunni i casi sospetti di DSA (Legge n. 170, 08.10.2010 ). PRIMA DI INDIRIZZARE IL BAMBINO DA SPECIALISTI IL TEAM DOCENTE/CdC SI IMPEGNA NEL RECUPERO E POTENZIAMENTO DELLE DIFFICOLTÀ RILEVATE ATTUANDO UNA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA. Precisazioni sulla certificazione DSA La Delibera Regionale n. 6315 del 21.02.2013 ha istituito presso le ASL gli elenchi dei soggetti autorizzati a effettuare attività di prima certificazione diagnostica valida ai fini scolastici. Gli enti privati accreditati: devono essere inseriti in elenchi ASL che vengono aggiornati e resi disponibili sul sito ASL entro il 30 settembre di ogni anno; l’elenco delle strutture ha valore su tutto il territorio regionale. N.B. da settembre del 2013 basta un’unica firma (neuropsichiatra infantile o psicologo) per la certificazione di un processo diagnostico che è multi professionale. 17 4.INDICAZIONI METODOLOGICHE Come comportarsi con la famiglia: - Non fare diagnosi ma esporre con chiarezza le difficoltà rilevate. - Sostenere la famiglia nell'affrontare il problema ed essere disponibili al dialogo e al confronto. … con l’alunno: - - aiutare il bambino ad accettare le proprie difficoltà ed a migliorare la propria autostima; valorizzare, lodandolo, i suoi punti di forza; condurre ogni sforzo per costruire la fiducia in sé; favorire la costruzione attiva della conoscenza, attivando le personali strategie di approccio al sapere, rispettando i ritmi e gli stili d’apprendimento e assecondando i meccanismi di autoregolazione; fargli comprendere che tutti abbiamo dei lati più “fragili” con i quali convivere; lavorare il più possibile all’interno della classe (se presente l’insegnante di sostegno); coinvolgere l’alunno con BES in ogni attività facendolo sentire parte integrante del gruppo classe; assegnargli incarichi che lo facciano sentire stimato dai docenti e che accrescano la stima dei compagni; evitare le frustrazioni legate agli insuccessi scolastici perché non si trasformino in rabbia; non essere avari di gratificazioni e usare il rinforzo come strumento usuale; aiutarlo a stemperare l’ansia: ricordarsi che, in particolare i bambini dislessici, ma in generale ogni bambino in situazione di difficoltà, andando incontro ad insuccessi e frustrazioni, si fanno l'idea di essere inferiori agli altri bambini; spesso si sentono inadeguati ed incompetenti. Fondamentale è quindi il sostegno e l’incoraggiamento dei docenti. Cosa non fare con un ragazzo con D.S.A. • Non imporre la lettura ad alta voce, ma se richiesto aiutare e sostenere l’alunno nella prestazione • Non correggere "tutti" gli errori nei testi scritti • Non dare liste di parole da imparare a memoria • Non imporgli la copiatura • Non paragonarlo agli altri • Non definirlo lento, pigro, svogliato o stupido. … con la classe - - considerare il gruppo classe come una “risorsa” usare strategie mirate far capire al gruppo che ogni individuo ha dei bisogni speciali e che è compito di ogni docente aiutare in modo specifico “tutti” gli alunni in base alle diverse esigenze tutti possiamo trovarci , in un particolare momento della nostra vita, ad affrontare un periodo difficile che ci porta ad avere bisogno di attenzioni particolari; spiegare alla classe le difficoltà che alcuni alunni incontrano nell’affrontare gli impegni scolastici, parlandone in modo scientifico e facendo esempi (che non riguardino i presenti) far capire che questi alunni hanno bisogno di strumenti compensativi per seguire meglio la programmazione della classe (come un miope ha bisogno degli occhiali) 18 - cercare di evitare inutili polemiche e discriminazioni spesso frequenti nel gruppo classe incoraggiare la condivisione di appunti. usare in modo flessibile il tempo di lavoro scolastico Suggerimenti pratici (oltre quelli già indicati nelle diagnosi di DSA): - se è necessario scrivere alla lavagna (possibilmente in stampatello maiuscolo), assicurarsi che le cose scritte alla lavagna rimangano fino a quando tutti gli alunni hanno copiato - visualizzare le spiegazioni con mappe concettuali e schemi disegnati alla lavagna - far lavorare con il testo aperto, anche nelle verifiche, se necessario; non dimenticate che i bambini con D.S.A. hanno generalmente abilità di memoria a breve e a lungo termine ridotte - favorire occasioni di conversazione nelle quali sia possibile parlare delle proprie diversità (es. “Il mago delle formiche giganti” ed. Libri Liberi) - è importante proporre al bambino compiti accessibili alle sue competenze - individuare il tipo di intervento a partire dagli errori specifici commessi, privilegiando così un intervento personalizzato, mirato a potenziare le reali difficoltà del soggetto - favorire il tutoring tra pari e l’apprendimento cooperativo. … con i rappresentanti di classe - - Informare preventivamente il rappresentante di classe che all’interno del gruppo ci sono bambini che necessitano di attenzioni ed interventi particolari, rassicurando che questo non pregiudicherà l’apprendimento di nessuno studente né lo svolgimento del programma didattico, ma approcci didattici differenti a seconda dei casi e delle necessità contingenti che comunque saranno di arricchimento per l’intero gruppo non fornire il nominativo degli alunni in questione essere sempre tranquillizzanti e mostrarsi sicuri e propositivi: anche se complessa abbiamo in mano la situazione spesso i risultati non sono immediati ma stiamo tutti lavorando per uno stesso obiettivo: far vivere una positiva esperienza di crescita ad ogni alunno. 19 5.RI-ARTICOLAZIONE DELLE MODALITÀ DIDATTICHE Nelle linee guida sui DSA, ma lo stesso significato si può cogliere nelle disposizioni ministeriali sui BES, vi è un invito molto preciso: “Occorre ri-articolare le modalità didattiche e le strategie di insegnamento”. Alcune strade sono così sintetizzabili: - attuare una costante e attenta osservazione del gruppo classe e di ogni singolo alunno - favorire sempre un clima di serenità e di accoglienza all’interno della classe prestando particolare attenzione alla comunicazione delle emozioni. - prevenire tempestivamente situazioni di conflitto, prevaricazione, bullismo verso i soggetti più in difficoltà. - confrontare periodicamente le problematiche rilevate e la loro evoluzione all’interno dei consigli di classe e nel team docente - all’interno del Team/Consiglio di Classe, i docenti si confrontano e condividono le linee di intervento nella progettualità delle diverse discipline. - informare la Funzione Strumentale che si occupa di disagio scolastico per avere un confronto sui possibili interventi da attuare - tenere traccia nei registri di classe delle problematiche osservate e degli interventi educativo-didattici che tutti i docenti della classe attueranno per garantire un apprendimento significativo dell’alunno e la sua inclusione nel gruppo dei pari - informare della situazione il DS per definire insieme interventi più mirati - tenere traccia dei colloqui con i genitori, gli specialisti e il DS. - variare metodologie e strategie didattiche - usare mediatori didattici - prestare la massima attenzione agli stili d’apprendimento del singolo bambino - calibrare gli interventi sulla base dei livelli raggiunti. 6. PER CONCLUDERE … … UNA RIFLESSIONE: I docenti non sono né psicologi, né neuropsichiatri, né assistenti sociali. Gli insegnanti sono chiamati a intervenire su quei problemi di cui possono riconoscere cause che possono essere affrontate sul piano educativo e didattico. I docenti non sono tenuti a svolgere un lavoro terapeutico, quanto piuttosto, attraverso le relazioni che vivono con gli studenti ogni giorno e la normale attività didattica, permettere a questi alunni di fare esperienze positive, di vivere un contesto in cui si sentano compresi, sostenuti nel percorso di crescita, accompagnati, stimolati a vivere l’apprendimento come esperienza positiva. 20 Allegato A Precisazioni per l’utilizzo delle MAPPE ORIENTATIVE PER L’OSSERVAZIONE Le mappe orientative allegate vogliono essere uno strumento utile ai docenti per la rilevazione degli alunni con “Bisogni Educativi Speciali” all’interno del gruppo classe. La compilazione va fatta dopo un confronto fra docenti e va indicata l’intensità del bisogno rilevato utilizzando una scala da 0 a 5. Laddove si rilevano punteggi elevati è necessario monitorare la situazione e, se ritenuto necessario, intervenire. Se ritenuto utile, si possono utilizzare le seguenti schede di osservazione anche per la secondaria. 21 MAPPA ORIENTATIVA PER L’OSSERVAZIONE Scuola Primaria FUNZIONI CORPOREE E MENTALI CLASSE L’alunno ha difficoltà nell’orientarsi nello spazio e tempo? L’alunno ha difficoltà percettive-sensoriali? L’alunno ha difficoltà cognitive di base? NOME ALUNNO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 22 L’alunno ha difficoltà di memoria? L’alunno ha difficoltà di articolazione di fonemi o parole? FUNZIONI DELL’APPRENDIMENTO Scuola Primaria CLASSE NOME ALUNNO L’alunno ha difficoltà a focalizzare e mantenere l’attenzione? L’alunno ha difficoltà nella decodifica del segno grafico? L’alunno ha difficoltà a comprendere quanto legge? 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 23 L’alunno ha difficoltà nella scrittura? L’alunno ha difficoltà nelle abilità di studio? L’alunno ha difficoltà ad intraprendere, eseguire, portare a termine un compito? L’alunno ha difficoltà nella comprensione e produzione del linguaggio verbale? FUNZIONI EMOTIVO-RELAZIONALI Scuola Primaria CLASSE NOME ALUNNO L’alunno ha difficoltà con i pari e con gli adulti? L’alunno assume un comportamento non adeguato alle richieste e al contesto? L’alunno mette in atto comportamenti problematici, oppositivi o violenti e fatica a gestire i conflitti? 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 24 L’alunno ha difficoltà nella stima dei pericoli? L’alunno ha difficoltà a controllare le proprie emozioni ? ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DEI DOCUMENTI ALLEGATI Questi documenti prestrutturati possono essere compilati secondo le seguenti modalità: Ove è riportato un menù di descrittori selezionare con una X quello rappresentativo della situazione effettiva; Ove sono presenti spazi in bianco, completare specificando secondo necessità; Cancellare le sezioni che non interessano; N.B. i seguenti documenti sono stati integrati con il materiale fornito dal CTI2 (Centro Territoriale per l’Inclusione) Allegato B Precisazioni per l’utilizzo della SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE E ANALISI DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI – GRIGIA PREDITTIVI DSA La griglia predittiva DSA può servire per raccogliere dati significativi alla rilevazione di difficoltà specifiche nell’acquisizione di obiettivi specifici. Può anche essere utile nel confronto con la famiglia e/o con gli specialisti. 25 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano – Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano – C.M. MIMM8FTO1G Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE E ANALISI DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI GRIGLIA PREDITTIVI DSA Alunno/a:_____________________________________________________________________ Data di nascita: _______________________________________________________________ Anno scolastico: ______________________________________________________________ Classe: _______________________________________________________________________ IC “L. Da Vinci” : ○ Scuola Primaria “L. Da Vinci” ○ Scuola Secondaria di I Grado “G. B. Tiepolo” 26 TABELLA DI RILEVAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ Confusione di suoni Frasi incomplete Sintassi inadeguata Sostituzione di lettere s/z, r/l, p/b, f/v Omissioni di lettere o parti di parola Parole usate in modo inadeguato al contesto Parole sostituite Mancata memorizzazione , in varie situazioni di oggetti conosciuti e usati Inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storie inventate , nei giochi di parole, nel riconoscimento o nella costruzione di rime, nell’isolare il primo suono delle parole o dell’ultimo Difficoltà a compiere esercizi meta fonologici (es: “ ottobre” se tolgo “bre” cosa mi rimane? Se da “ lana” tolgo “la”, cosa rimane?) Difficoltà nella copia da modello da modello e disordine nello spazio del foglio Disturbo della memoria a breve termine Difficoltà a imparare filastrocche Difficoltà di attenzione Manualità fine difficoltosa Goffaggine accentuata nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare Riconoscimento destra/sinistra inadeguati Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo Difficoltà evidente di copiature dalla lavagna Distanza dal testo e postura particolare per leggere 27 Perdita della riga e salto della parola in lettura Difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio Disgrafia: macroscrittura e/o microscrittura Omissione delle lettere maiuscole Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici Confusione e sostituzione di lettere , in particolare con l’uso dello stampato maiuscolo Lettere e numeri scambiati: 31/13, p/b, sc/cs, a/e, u/n Sostituzione di suoni simili: p/b, d/t, m/n, r/l, s/z, f/v Difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che, ghi/ghe, gn/gl Inadeguata padronanza fonologica generale Doppie non riconosciute Difficoltà ad imparare sequenze, i giorni della settimana, i mesi, … Difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico ed a usare il vocabolario Difficoltà ad imparare ad usare le tabelline Difficoltà ad imparare le procedure delle operazioni aritmetiche Difficoltà a riconoscere gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi Difficoltà a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi delle carte Difficoltà di attenzione. Difficoltà ad organizzare il tempo in anticipo. Difficoltà a sapere che ore sono all’interno della giornata. Difficoltà a leggere l’orologio. Difficoltà a sapere quand’è Natale, a ricordare il giorno della propria nascita, quella dei propri familiari, i compleanni. Ha difficoltà nella comprensione verbale Ha difficoltà nella produzione verbale 28 Si esprime con frasi poco chiare/poco strutturate Ha difficoltà fonologiche Balbetta Non si esprime verbalmente Ha un impaccio globale nei movimenti Ha problemi nella coordinazione motoria globale Ha problemi nella coordinazione oculo - manuale Si isola dagli altri Rinuncia di fronte all’impegno, alle prime difficoltà Ha comportamenti oppositivi Ha improvvisi e significativi cambiamenti dell’umore Lamenta malesseri fisici 29 Allegato C PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (BES 2) per alunni con Disturbi Evolutivi Specifici (certificati) per alunni DSA (certificati) per alunni in attesa di certificazione 30 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano – Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano – C.M. MIMM8FTO1G Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO per alunni con Bisogni Educativi Speciali Anno Scolastico 20__ / 20__ Alunno/a:_____________________________________________________________________ Data di nascita: _______________________________________________________________ Anno scolastico: ______________________________________________________________ Classe: _______________________________________________________________________ IC “L. Da Vinci” : ○ Scuola Primaria “L. Da Vinci” ○ Scuola Secondaria di I Grado “G. B. Tiepolo” Il Consiglio della classe ________ sezione ________, avvalendosi della Direttiva Ministeriale in data 27 dicembre 2012 e della Circolare Ministeriale n. 8 in data 6 marzo 2013, considerata la situazione attuale e la possibile evoluzione dello studente delibera la proposta di un piano di studi personalizzato. Il presente PDP avrà durata _____________________ a partire dal giorno ____________ La frequenza dell’alunno/a è ○ REGOLARE ○ NON REGOLARE 31 DOCUMENTAZIONE DSA Deficit del linguaggio Deficit abilità non verbali Deficit coordinazione motoria, disprassia ADHD Disturbo oppositivo provocatorio Disturbo della condotta Funzionamento intellettivo limite Spettro autistico lieve Disturbi d’ansia e dell’umore Plusdotazione Comorbilità ALTRO (SPECIFICARE)__________________________________________________ ○ NESSUNA (IN ATTESA DI CERTIFICAZIONE) ○ DIAGNOSI medico – specialistica Diagnosi redatta da ____________________________________________________________ presso ________________________________________ in data _________________________ Interventi riabilitativi ____________________________________________________________ effettuati presso _______________________________ con frequenza _________________ nei giorni ______________________________ con orario _____________________________ Specialisti di riferimento ________________________________________________________ Contatti telefonici _____________________________________________________________ INFORMAZIONI FORNITE DALLA FAMIGLIA/ENTI AFFIDATARI ______________________________________________________________________________ 32 RILEVAZIONE INIZIALE ADEGUATO NON SEMPRE SCARSO ADEGUATO Regolarità della frequenza scolastica Rapporti con i coetanei Rapporti con gli adulti Consapevolezza dei punti di forza Consapevolezza dei punti di debolezza Impegno e motivazione Accettazione e rispetto delle regole Rispetto degli impegni Autonomia nel lavoro Autostima Autoregolazione difficoltà scolastiche difficoltà relazionali Altro:___________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ 33 DESCRIZIONI DELLE ABILITÀ Le informazioni sono ricavate dalla diagnosi specialistica e/o dalle prove/osservazioni eseguite in classe dagli insegnanti Abilità Osservazione confusa PROPRIETÀ LINGUISTICA Esposizione orale elementare articolata altro stentata LETTURA Velocità lenta altro inversioni LETTURA Correttezza sostituzioni omissioni altro globale LETTURA Comprensione parziale assente altro Tipologia di errori grammaticali SCRITTURA ortografici sintattici morfologici 34 Grafia incomprensibile disordinata lentezza solo stampatello maiuscolo problemi del tratto grafico Produzione testi difficoltà a comporre testi difficoltà nella copia (lavagna/testo personale) difficoltà grammaticali e sintattiche problemi di lentezza nella produzione scritta errori nel processo numerico (leggere e scrivere i numeri, corrispondenza tra numero naturale e quantità) CALCOLO difficoltà nelle quattro operazioni (specificare quali: …………………….............) scarsa conoscenza delle tabelline con carente memorizzazione difficoltà nel ragionamento logico Difficoltà a memorizzare definizioni, termini specifici delle discipline MEMORIA tabelline, formule, sequenze e procedure contenuti/concetti 35 altro tempi brevi ATTENZIONE labile inesistente altro MOTRICITÀ GLOBALE adeguata necessita di supporto coordinazione oculo-manuale MOTRICITÀ FINE Abilità nella scrittura uso di strumenti e oggetti Scheda rilevazione dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare leva nell’intervento Discipline scolastiche (preferite; in cui riesce …): Punti di forza dell’alunno/a, su cui fare leva nell’intervento Attività (preferite; in cui riesce …): Desideri e /o bisogni espressi: 36 Hobby, passioni, attività extrascolastiche: Punti di forza gruppo classe Presenza di un compagno o un gruppo di compagni per le attività disciplinari SÌ (specificare): no Presenza di un compagno o un gruppo di compagni per le attività extrascolastiche SÌ (specificare): no STRATEGIE E STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO STRATEGIE STRUMENTI Strategie utilizzate (sottolinea, Strumenti informatici identifica parole–chiave, fa schemi...) Modalità di affrontare il testo scritto Fotocopie adattate Schemi e mappe (computer, schemi, correttore Appunti scritti al PC ortografico…) Modalità di svolgimento del compito Registrazioni assegnato (ricorre all’insegnante per Materiali multimediali spiegazioni, ad un compagno, è Testi con immagini autonomo…) Testi con ampie spaziature Riscrittura di testi con modalità Altro grafica diversa 37 INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI ( obiettivi minimi ) obiettivi trasversali/educativi obiettivi disciplinari Altro Allegare gli obiettivi di ogni singola materia ove previste modifiche rispetto a quelli della classe. STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno) Insegnante tutor (specificare il nome e la funzione della persona a cui l’alunno farà riferimento) nome cognome funzione favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio privilegiare l’apprendimento esperienziale/laboratoriale di gruppo laboratorio/attività di gruppo il ____________________ dalle alle ________ durata ______________________ (trimestrale, semestrale, annuale ….) uso di strumenti/sussidi didattici che facilitino l’apprendimento (computer, software, correttore ortografico, testi/schede facilitati …) dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” uso di strategie facilitatrici dell’apprendimento (sottolineare, identificare la parola chiave, costruire mappe/schemi/diagrammi, immagini,…..) altro 38 ATTIVITÀ PROGRAMMATE (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno) Attività di recupero il dalle alle attività di consolidamento e/o di potenziamento dei punti di forza il dalle alle attività in piccolo gruppo (anche a classi aperte) il dalle alle attività all’esterno dell’ambiente scolastico il dalle alle attività di carattere culturale, formativo, socializzante il dalle alle MISURE DISPENSATIVE Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato: dalla lettura ad alta voce; dal prendere appunti; dai tempi standard dal copiare dalla lavagna; dalla dettatura di testi o appunti; da un eccessivo carico di compiti; dallo studio mnemonico di formule, tabelle e definizioni ; prove ravvicinate dalla frequenza dell’intero orario scolastico, svolgendo il seguente orario (specificare nei dettagli l’orario settimanale dell’alunno) 39 8. STRUMENTI COMPENSATIVI L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari: tabelle, formulari, sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti calcolatrice/computer computer con videoscrittura, correttore ortografico risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali …) software didattici tavola pitagorica computer con sintetizzatore vocale CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Si concordano all’interno del gruppo docente: interrogazioni/verifiche scritte programmate (non più di una al giorno) verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) elasticità nella richiesta di consegna dei compiti a casa valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte prove informatizzate non valutazione degli errori ortografici/grammaticali uso di prove strutturate (quesiti a scelta/risposta multipla, Vero/Falso/ a corrispondenze, a completamento …) Tutti gli insegnanti devono attenersi a quanto stabilito. 40 PATTO CON LA FAMIGLIA I genitori dell’alunno/a __________________________________ collaborano con l’istituzione scolastica per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal presente piano didattico personalizzato(PDP). A tal fine si impegnano a: controllare tutti i giorni il diario personale e i quaderni del proprio figlio/a firmare eventuali documentazioni e documenti inviati dagli insegnanti controllare che nello zaino e nell’astuccio ci sia sempre il materiale occorrente seguire nei compiti a casa il proprio figlio/a controllare che i compiti assegnati per il periodo delle vacanze siano svolti in modo adeguato per favorire nell’alunno/a il recupero di eventuali e residue lacune Milano, Il Dirigente Scolastico Insegnanti di classe Genitori Tecnico competente (se ha partecipato) 41 Allegato D SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE E ANALISI DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - ALUNNI NON CERTIFICATI ( BES 3) PDT ( Piano Didattico Temporaneo) Precisazioni: La scheda di identificazione e analisi dei bisogni educativi speciali è lo strumento che permette un’osservazione sistematica da parte dei docenti che certifica, motiva e giustifica la presa in carico da parte del Team o del Consiglio di Classe della situazione di difficoltà momentanea vissuta dall’alunno e quindi la conseguente predisposizione del PDP. Tale documento andrà consegnato direttamente in segreteria al momento del protocollo. 42 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano – Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano – C.M. MIMM8FTO1G Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE E ANALISI DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ALUNNI NON CERTIFICATI Alunno/a:_____________________________________________________________________ Data di nascita: _______________________________________________________________ Anno scolastico: ______________________________________________________________ Classe: _______________________________________________________________________ IC “L. Da Vinci” : ○ Scuola Primaria “L. Da Vinci” ○ Scuola Secondaria di I Grado “G. B. Tiepolo” 43 Tipologia della difficoltà: ○ o SVANTAGGIO LINGUISTICO: straniero non di recente immigrazione che non ha raggiunto adeguate competenze linguistiche SVANTAGGIO COGNITIVO (borderline) ○ SVANTAGGIO SOCIO – ECONOMICO – CULTURALE ○ SVANTAGGIO TRANSITORIO DI NATURA FISICO – BIOLOGICA (alunno ospedalizzato o con patologie che comportano lunghe assenze, alunno con problematiche alimentari) ○ SVANTAGGIO DI NATURA PSICOLOGICA E/O DISAGIO COMPORTAMENTALE / RELAZIONALE ○ PUR NON RISPONDENDO ALLE SOPRACITATE CATEGORIE GLI INSEGNANTI RITENGONO DI STENDERE PER ------------------ QUESTO PDP. Difficoltà rilevate: ○ Area dell’autonomia personale ○ Area dell’autonomia operativa ○ Area cognitiva ○ Area del linguaggio ○ Area della motricità globale e fine ○ Area socio – relazionale/comportamentale ○ Area ambientale 44 TABELLA DI RILEVAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ AREA DELL’AUTONOMIA Scarsa autonomia nei bisogni fisiologici PERSONALE Scarsa cura/igiene personale Difficoltà nell’alimentarsi da solo Problematiche inerenti l’alimentazione (anoressia, bulimia, diabete, celiachia,…) Specificare: Disprassie (vestirsi/svestirsi/abbottonarsi/allacciarsi scarpe) Specificare: Altro/approfondimenti: AREA DELL’AUTONOMIA Non comprende le consegne OPERATIVA Non esegue le consegne anche se proporzionate alle sue capacità Non è autonomo nell’eseguire un compito Non utilizza correttamente il materiale Non rispetta i tempi di esecuzione Difficoltà nell’organizzazione e nell’ordine del materiale personale Non ha un metodo di studio adeguato (solo scuola secondaria) Non rispetta il materiale altrui Utilizza il materiale in maniera inappropriata o lesiva per sé o per gli altri Altro/approfondimenti: AREA COGNITIVA Evidenzia rilevanti difficoltà di apprendimento Ha una rapida caduta dell’attenzione/concentrazione Ha difficoltà nella memoria a breve termine Mostra difficoltà nella memoria a lungo termine Evidenzia difficoltà a cogliere semplici nessi logici Ha difficoltà nell’organizzazione spazio-temporale/nella gestione dello spazio foglio 45 Altro/approfondimenti: AREA DEL LINGUAGGIO Ha difficoltà nella comprensione di semplici messaggi verbali Ha difficoltà nella produzione verbale (frasi poco chiare/poco strutturate) Ha difficoltà fonologiche Balbetta Non si esprime verbalmente Altro/approfondimenti: AREA DELLA MOTRICITA’ Mostra difficoltà nella motricità globale GLOBALE E FINE Ha problemi nella coordinazione motoria globale Ha problemi nella coordinazione oculo - manuale Altro/approfondimenti: AREA SOCIORELAZIONALE/ COMPORTAMENTALE Ha una frequenza irregolare Fa ripetuti e ingiustificati ritardi Non collabora/non partecipa nelle attività scolastiche Trasgredisce le regole condivise Ha materiale scolastico/didattico insufficiente Non è rispettoso nei confronti degli adulti/ Non riconosce l’autorevolezza dell’adulto Non stabilisce buoni rapporti con i compagni Si pone come leader negativo Ha un atteggiamento gregario E’ poco accettato/ricercato dai compagni Si isola dagli altri Ha difficoltà ad esprimersi di fronte al gruppo Non è coinvolto dai compagni nel gioco/attività di gruppo 46 Ha difficoltà a riferire il proprio vissuto Manifesta fissità/stereotipie di vario genere Specificare: Ha propensione a biasimare se stesso o colpevolizzarsi E’ facilmente rinunciatario di fronte alle prime difficoltà Mostra la tendenza a mentire e/o ingannare Ha comportamenti oppositivi Ha improvvisi e significativi cambiamenti dell’umore Usa un linguaggio e un atteggiamento provocatori Manifesta atteggiamenti aggressivi/violenti Si appropria di oggetti altrui Mostra atteggiamenti di bullismo o minacce Distrugge oggetti e/o compie atti di vandalismo Mostra atteggiamenti sessualmente allusivi nei confronti degli altri Ha comportamenti inadeguati nella sfera sessuale Ha un abbigliamento inappropriato all’età o alla stagione Compie gesti di autolesionismo Lamenta malesseri fisici Altro/approfondimenti: AREA AMBIENTALE Problematiche varie nella sfera familiare Problematiche varie nella sfera economica Problematiche nella sfera socio – culturale E’ inserito in ambienti deprivati/devianti Presenta segni fisici di maltrattamento Difficoltà di comunicazione e collaborazione tra scuola / famiglia / servizi/ enti operatori. 47 Specificare: Altro/approfondimenti: 48 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano – Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano – C.M. MIMM8FTO1G Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it PIANO DIDATTICO TEMPORANEO per alunni con Bisogni Educativi Speciali Anno Scolastico 20__ / 20__ Alunno/a:_____________________________________________________________________ Data di nascita: _______________________________________________________________ Anno scolastico: ______________________________________________________________ Classe: _______________________________________________________________________ IC “L. Da Vinci” : ○ Scuola Primaria “L. Da Vinci” ○ Scuola Secondaria di I Grado “G. B. Tiepolo” Il Consiglio della classe ________ sezione ________, avvalendosi della Direttiva Ministeriale in data 27 dicembre 2012 e della Circolare Ministeriale n. 8 in data 6 marzo 2013, considerata la situazione attuale e la possibile evoluzione dello studente delibera la proposta di un piano di studi personalizzato temporaneo. Il presente PDP avrà durata _____________________ a partire dal giorno ___________ Tipologia della difficoltà: o SVANTAGGIO LINGUISTICO: straniero non di recente immigrazione che non ha raggiunto adeguate competenze linguistiche o SVANTAGGIO SOCIO – ECONOMICO – CULTURALE 49 o SVANTAGGIO TRANSITORIO DI NATURA FISICO – BIOLOGICA (alunno ospedalizzato o con patologie che comportano lunghe assenze, alunno con problematiche alimentari) o SVANTAGGIO DI NATURA PSICOLOGICA E/O DISAGIO COMPORTAMENTALE / RELAZIONALE o PUR NON RISPONDENDO ALLE SOPRACITATE CATEGORIE RITENGONO DI STENDERE PER ------------------ QUESTO PDP. GLI INSEGNANTI INFORMAZIONI FORNITE DALLA FAMIGLIA/ENTI AFFIDATARI ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ RILEVAZIONE INIZIALE ADEGUATO NON SEMPRE ADEGUATO Regolarità della frequenza scolastica Rapporti con i coetanei Rapporti con gli adulti Consapevolezza dei punti di forza Consapevolezza dei punti di debolezza Impegno e motivazione Accettazione e rispetto delle regole Rispetto degli impegni Autonomia nel lavoro Autostima Autoregolazione 50 SCARSO difficoltà scolastiche difficoltà relazionali Altro:___________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ DESCRIZIONI DELLE ABILITÀ Le informazioni sono ricavate dalla diagnosi specialistica e/o dalle prove/osservazioni eseguite in classe dagli insegnanti Abilità Osservazione confusa PROPRIETÀ LINGUISTICA Esposizione orale elementare articolata altro stentata LETTURA Velocità lenta altro inversioni LETTURA Correttezza sostituzioni omissioni altro globale LETTURA Comprensione parziale assente altro 51 Tipologia di errori grammaticali ortografici sintattici morfologici Grafia incomprensibile disordinata lentezza SCRITTURA solo stampatello maiuscolo problemi del tratto grafico Produzione testi difficoltà a comporre testi difficoltà nella copia (lavagna/testo personale) difficoltà grammaticali e sintattiche problemi di lentezza nella produzione scritta errori nel processo numerico (leggere e scrivere i numeri, corrispondenza tra numero naturale e quantità) difficoltà nelle quattro operazioni CALCOLO (specificare quali:……………………............. ……………………………………………………) scarsa conoscenza delle tabelline con carente memorizzazione difficoltà nel ragionamento logico 52 Difficoltà a memorizzare definizioni, termini specifici delle discipline MEMORIA tabelline, formule, sequenze e procedure contenuti/concetti altro tempi brevi labile ATTENZIONE inesistente altro adeguata MOTRICITÀ GLOBALE necessita di supporto coordinazione oculo-manuale Abilità nella scrittura MOTRICITÀ FINE uso di strumenti e oggetti Scheda rilevazione dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare leva nell’intervento Discipline scolastiche (preferite; in cui riesce…): Punti di forza dell’alunno/a, su cui fare leva nell’intervento Attività (preferite; in cui riesce…): 53 Desideri e /o bisogni espressi: Hobby, passioni, attività extrascolastiche: Punti di forza gruppo classe Presenza di un compagno o un gruppo di compagni per le attività disciplinari SÌ (specificare): no Presenza di un compagno o un gruppo di compagni per le attività extrascolastiche SÌ (specificare): no STRATEGIE E STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO STRATEGIE STRUMENTI Strategie utilizzate (sottolinea, Strumenti informatici identifica parole–chiave, fa schemi...) Modalità di affrontare il testo scritto Fotocopie adattate Schemi e mappe (computer, schemi, correttore Appunti scritti al PC ortografico…) Modalità di svolgimento del compito Registrazioni assegnato (ricorre all’insegnante per Materiali multimediali spiegazioni, ad un compagno, è Testi con immagini autonomo…) Testi con ampie spaziature Riscrittura di testi con modalità Altro grafica diversa 54 INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI ( obiettivi minimi ) obiettivi trasversali/educativi obiettivi disciplinari Altro Allegare gli obiettivi di ogni singola materia ove previste modifiche rispetto a quelli della classe. STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno) Insegnante tutor (specificare il nome e la funzione della persona a cui l’alunno farà riferimento) nome cognome funzione favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio privilegiare l’apprendimento esperienziale/laboratoriale di gruppo laboratorio/attività di gruppo il ____________________ dalle alle ________ durata ______________________ (trimestrale, semestrale, annuale ….) uso di strumenti/sussidi didattici che facilitino l’apprendimento (computer, software, correttore ortografico, testi/schede facilitati …) dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” uso di strategie facilitatrici dell’apprendimento (sottolineare, identificare la parola chiave, costruire mappe/schemi/diagrammi, immagini,…..) altro 55 ATTIVITÀ PROGRAMMATE (indicare solo quelle che risultano più adatte per l’alunno) Attività di recupero il dalle alle attività di consolidamento e/o di potenziamento dei punti di forza il dalle alle attività in piccolo gruppo (anche a classi aperte) il dalle alle attività all’esterno dell’ambiente scolastico il dalle alle attività di carattere culturale, formativo, socializzante il dalle alle MISURE DISPENSATIVE Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato: dalla lettura ad alta voce; dal prendere appunti; dai tempi standard dal copiare dalla lavagna; dalla dettatura di testi o appunti; da un eccessivo carico di compiti; dallo studio mnemonico di formule, tabelle e definizioni ; prove ravvicinate dalla frequenza dell’intero orario scolastico, svolgendo il seguente orario (specificare nei dettagli l’orario settimanale dell’alunno) 56 8. STRUMENTI COMPENSATIVI L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari: tabelle, formulari, sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti calcolatrice/computer computer con videoscrittura, correttore ortografico risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali …) software didattici tavola pitagorica computer con sintetizzatore vocale CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Si concordano all’interno del gruppo docente: interrogazioni/verifiche scritte programmate (non più di una al giorno) verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) elasticità nella richiesta di consegna dei compiti a casa valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte prove informatizzate non valutazione degli errori ortografici/grammaticali uso di prove strutturate (quesiti a scelta/risposta multipla, Vero/Falso/ a corrispondenze, a completamento …) Tutti gli insegnanti devono attenersi a quanto stabilito. 57 PATTO CON LA FAMIGLIA I genitori dell’alunno/a __________________________________ collaborano con l’istituzione scolastica per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal presente piano didattico personalizzato(PDP). A tal fine si impegnano a: controllare tutti i giorni il diario personale e i quaderni del proprio figlio/a firmare eventuali documentazioni e documenti inviati dagli insegnanti controllare che nello zaino e nell’astuccio ci sia sempre il materiale occorrente seguire nei compiti a casa il proprio figlio/a controllare che i compiti assegnati per il periodo delle vacanze siano svolti in modo adeguato per favorire nell’alunno/a il recupero di eventuali e residue lacune Milano, Il Dirigente Scolastico Insegnanti di classe Genitori Tecnico competente (se ha partecipato) 58 ALLEGATO E PDT ( Piano Didattico Temporaneo) ALUNNI STRANIERI La situazione di molti alunni con cittadinanza non italiana può compromettere l'andamento del percorso di studi a causa della scarsa conoscenza della lingua. Si può trattare di : - Alunni NAI (alunni stranieri inseriti per la prima volta nel nostro sistema scolastico nell’anno in corso e/o in quello precedente) - Alunni stranieri giunti in Italia nell’ultimo triennio (che hanno superato la fase di prima alfabetizzazione, ma non ancora raggiunto adeguate competenze nella lingua italiana) - Alunni stranieri che, pur essendo in Italia da più anni incontrano ancora difficoltà nella lingua italiana e nello studio - Alunni stranieri con età anagrafica non corrispondente alla classe di inserimento. Per questi alunni ogni Consiglio di classe/ team docenti può valutare l'opportunità di predisporre un PDP. All'interno delle Linee guida per alunni BES sono state fornite le griglie di osservazione per la rilevazione delle difficoltà e si allega alla presente il modello PDP compilabile per gli alunni stranieri. PROVE SCRITTE DI LINGUA STRANIERA - ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO D'ISTRUZIONE a.s. 2014/2015 Per gli alunni stranieri che affronteranno l' Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si rimanda alla seguente normativa: - Circolare n. 48 del 31/05/ 2012 - Linee orientative sulla valutazione degli alunni stranieri del 18/09/2012 - Circolare n. 51 del 18/12/2014 A fronte di una normativa particolarmente complessa ed articolata, per gli alunni stranieri, per i quali è stato predisposto apposito PDP, è opportuno prevedere lo svolgimento di entrambe le prove scritte di lingua straniera, al fine del rilascio, al termine dell'Esame conclusivo, del diploma e non dell'attestato. Le prove scritte d'esame dovranno essere opportunamente calibrate e non differenziate . 59 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 - C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria Statale “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado Statale “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano C.M. MIMM8FTO1G - Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it PIANO DIDATTICO TEMPORANEO Alunni stranieri o con difficoltà linguistiche per alunni stranieri con Bisogni Educativi Speciali Anno Scolastico 20__ / 20__ Alunno/a: Data di nascita: Luogo di nascita: Nazionalità: Lingua madre: Lingua parlata in casa: Data di ingresso in Italia: Scolarità pregressa regolare: sì no 60 Scuole e classi frequentate in Italia: Data di iscrizione : Classe: IC “L. Da Vinci” : ○ Scuola Primaria “L. Da Vinci” ○ Scuola Secondaria di I Grado “G. B. Tiepolo” Il Consiglio della classe ________ sezione ________, avvalendosi della Direttiva Ministeriale in data 27 dicembre 2012 e della Circolare Ministeriale n. 8 in data 6 marzo 2013, considerata la situazione attuale e la possibile evoluzione dello studente delibera la proposta di un piano di studi personalizzato temporaneo. Il presente PDP avrà durata _____________________ a partire dal giorno ____________ TIPOLOGIA DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE: A. Alunno NAI ( si intendono gli alunni stranieri inseriti per la prima volta nel nostro sistema scolastico nell’anno scolastico in corso e/o in quello precedente) B. Alunno straniero giunto in Italia nell’ultimo triennio (si intendono gli alunni che hanno superato la prima alfabetizzazione ma ancora non hanno raggiunto quelle competenze nella lingua italiana tali da poter affrontare le materie di studio ) C. Alunno straniero che pur essendo in Italia da più anni trova ancora difficoltà nella lingua italiana ed in particolare in quella dello studio D. Alunno straniero con età anagrafica non corrispondente alla classe d’inserimento causa: ritardo scolastico rispetto la normativa italiana ripetenza inserito in una classe “inferiore” in accordo con la famiglia Eventuali altre informazioni che gli insegnanti ritengono utili: Pur non rispondendo alle sopracitate categorie ( A-B-C-D ) gli insegnanti ritengono di stendere per …………… questo PDP. FASE OSSERVATIVA : 61 Caratteristiche comportamentali … Sì In No Osservazioni parte Sa relazionarsi con i compagni Sa relazionarsi con gli adulti Manifesta eccessiva timidezza Sa rispettare le regole Possiede capacità di autocontrollo Sa intervenire in modo appropriato Attua un comportamento complessivamente adeguato alle situazioni Collabora con i pari Collabora con gli adulti Mostra di avere una buona autonomia personale Mostra di avere una buona autonomia operativa Si mostra disponibile verso le attività proposte Sa organizzare il proprio lavoro a scuola Sa organizzare il proprio lavoro a casa Esegue i compiti Ha cura del materiale OSSERVAZIONI SUL PROCESSO DI APPRENDIMENTO Ha difficoltà nella… Sì In No Osservazioni parte Memorizzazione Rielaborazione Concentrazione Attenzione Logica Acquisizione degli automatismi 62 SITUAZIONE DI PARTENZA : Facendo riferimento a: test di ingresso incontri con il mediatore culturale osservazioni sistematiche prime verifiche colloquio con la famiglia risulta la seguente situazione di partenza: COMPETENZE NELLA SUA LINGUA MADRE ( È in grado di utilizzare il codice linguistico scritto del suo paese d’origine?) Sa scrivere Sa leggere LIVELLO DI COMPETENZA DELLA LINGUA ITALIANA L2 CAPACITÀ DI ESPRESSIONE ORALE: Inesistente Confusa Elementare Articolata Altro … LETTURA: Non conosce il codice linguistico (non sa leggere) Sillabata Difficoltosa Abbastanza fluente SCRITTURA: Non conosce il codice linguistico (non sa scrivere) Solo stampatello maiuscolo Corsivo poco leggibile Chiara CORRETTEZZA ORTOGRAFICA: no in parte 63 sì CAPACITÀ DI ESPOSIZIONE SCRITTA: Inesistente Confusa Elementare Articolata Altro … CAPACITÀ DI COMPRENSIONE DEI TESTI: Nessun tipo di testo Parole Una frase semplice Testi semplici formati da più frasi Testi complessi LIVELLO DI COMPETENZE LOGICO-MATEMATICHE CAPACITÀ DI CALCOLO: Nessun calcolo Addizione e sottrazione Quante cifre? ……… Moltiplicazione e divisione Quante cifre? ……… Tutti i calcoli agevolmente Altro: … CAPACITÀ LOGICHE: Seriare Ordinare Classificare Mettere in relazione Altro: … CAPACITÀ MOTORIE: Possiede coordinamento dei movimenti globale Possiede coordinamento dei movimenti segmentari Possiede coordinamento della motricità fine Altro: … 64 L’alunno /a dimostra specifiche capacità e potenzialità nei seguenti ambiti disciplinari : Linguistico- espressivo Logico-matematico Artistico-espressivo Storico-geografico Musicale Motorio Tecnologico e Scientifico L’alunno /a dimostra difficoltà nei seguenti ambiti disciplinari: Linguistico- espressivo Logico-matematico Artistico-espressivo Storico-geografico Musicale Motorio Tecnologico e Scientifico DOVUTA A: totale mancanza di conoscenza della disciplina lacune pregresse scarsa scolarizzazione mancanza di conoscenza della lingua italiana scarsa conoscenza della lingua italiana difficoltà nella “lingua dello studio” altro…………………………………… DISCIPLINE PER LE QUALE SI ELABORA IL PDT ITALIANO STORIA GEOGRAFIA MATEMATICA ARTE SCIENZE TECNOLOGIA LINGUA STRANIERA MUSICA TUTTE CRITERI PER L’ADATTAMENTO DEI PROGRAMMI (Stabiliti tenendo conto del livello di padronanza della lingua italiana) Obiettivi e contenuti completamente differenziati : situazione di partenza distante dal resto della classe. Contenuti ridotti: gli obiettivi, rimangono gli stessi della classe, ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adattati al livello delle competenze linguistiche italiane dell’alunno. 65 Per ogni materia per la quale si elabora il PDT specificare gli obiettivi e/o i contenuti, se presentati in forma ridotta o adattata. ….. STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE PREVISTE IN CLASSE APPROCCI E STRATEGIE Organizzare lezioni frontali che utilizzino contemporaneamente più linguaggi comunicativi (es. codice linguistico, iconico..) Utilizzare la classe come risorsa in: apprendimenti e attività laboratoriale in piccoli gruppi attività in coppia attività di tutoring e aiuto tra pari attività di cooperative learning Introdurre l’attività didattica in modo operativo Semplificare il linguaggio Fornire spiegazioni individualizzate Semplificare il testo Fornire conoscenze per le strategie di studio parole chiave, sottolineatura, osservazione delle immagini e del titolo,ecc. Semplificare le consegne Rispettare i tempi di assimilazione dei contenuti disciplinari Guidare alla comprensione del testo attraverso semplici domande strutturate Verificare la comprensione delle indicazioni ricevute per un compito (consegne) Concedere tempi più lunghi nell’esecuzione di alcuni compiti Fornire strumenti compensativi Attuare misure dispensative Altre proposte che si ritiene si adattino alla specificità dell’alunno (strategie di studio, organizzazione del lavoro, dei compiti): Altro: ... 66 STUMENTI COMPENSATIVI LIM testi semplificati testi facilitati ad alta comprensibilità testi di consultazione mappe concettuali schemi (dei verbi, grammaticali,…) tabelle (dei mesi, dell’alfabeto, dei verbi, formule …) tavole calcolatrice laboratorio informatica uso di linguaggi non verbali ( foto, immagini, video, grafici, schemi, cartine, …) Altro ……… VERIFICA Interrogazioni programmate Personalizzazione delle prove Semplificazione di richieste e/o tempi più lunghi per lo svolgimento di compiti scritti Tipologie di verifiche quali:prove oggettive (vero-falso; scelta multipla; completamento di frasi con parole indicate a fondo testo; cloze; collegamento; abbinamento parola immagine/testo-immagine;..)- semplici domande con risposte aperte- compilazione di griglie, schemi, tabelle …; uso di immagini per facilitare la comprensione CRITERI DI VALUTAZIONE La valutazione per ogni singola disciplina e quella finale di ammissione alla classe successiva verranno effettuate sulla base degli obiettivi specificati (e non del programma della classe) e terranno conto dell’eventuale adattamento dei contenuti della programmazione, in coerenza con quando previsto dal PDT. 67 In particolare si valuteranno: - I progressi dell’alunno rispetto alla situazione di partenza La motivazione L’impegno Le potenzialità dell’alunno Gli obiettivi disciplinari raggiunti Le competenze acquisite Il presente PDP ha carattere transitorio Bimestrale Trimestrale Quadrimestrale Annuale e può essere rivisto e modificato in qualsiasi momento dell’anno in base alle esigenze e ai progressi dell’alunno. Milano, Il Dirigente Scolastico Insegnanti di classe Genitori 68 ALLEGATO F: - PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF) con TRACCIA PER LA COMPILAZIONE - PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI) 69 TRACCIA PER LA COMPILAZIONE DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE 1. AREA SOCIALE AFFETTIVO – RELAZIONALE: - atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti degli adulti e familiari, dei compagni , di oggetti e situazioni abitudini ed interessi espressi in ambito scolastico rispetto a : alimentazione, gioco, attività spontanee ,attività richieste, apprendimento abitudini, interessi espressi dal soggetto in ambito extrascolastico, ad es. tempo libero in casa – televisione ,amici, giochi, familiari, compiti…- e tempo libero fuori casa – doposcuola, sport, enti e associazioni, amici…- Autonomia personale/scolastica/sociale: autonomia di base: - è capace di mangiare da solo/a - è capace di lavarsi - è capace di vestirsi - è capace di infilarsi ed allacciare le scarpe - ha acquisito l’educazione sfinterica autonomia sociale e scolastica: - ha/non ha cura del materiale scolastico - pianifica ed esegue/non pianifica ed esegue le attività con/senza guida esterna - sa/non sa gestire le sue attività sintonizzandosi con il gruppo - percepisce/non percepisce le aspettative degli adulti e si sforza/non si sforza di adeguarsi ad esse - sa chiedere aiuti - sa spostarsi in spazi conosciuti - sa cercare - sa prendere e posare nei posti assegnati oggetti di uso frequente - sa chiedere ciò che le/gli serve - sa chiedere un’informazione - sa organizzare in cartella il materiale per la giornata - sa usare il telefono - conosce il denaro - sa leggere l’ora - sa prendere il tram - viene a scuola da solo/a - sa prendere iniziative in momenti non strutturati - ha interessi personali privilegiati - sa mettersi in relazione con gli altri Rapporti con compagni ed insegnanti: atteggiamento e comportamento nei confronti delle attività in classe e fuori: - individuali 70 - in coppia - in piccolo gruppo - con il gruppo classe - in un gruppo allargato e/o misto ( se necessario specificare se attività curricolari o attività non curricolari ) Il rapporto con adulti e/o coetanei è: - adeguato/inadeguato, buono, discreto, instabile, inesistente, di passività. di dipendenza, di leader, di gregario, altro - Il soggetto presenta modalità di interazione e mette in atto comportamenti specifici (indicare quali) Partecipazione alla vita scolastica: Partecipa/non partecipa: - spontaneamente - su sollecitazione - attivamente È/non è propositivo 2. AREA COGNITIVA È capace, ed in che modo : - Di fare esperienze usando il proprio corpo - Di fare esperienze usando gli oggetti - Di operare con modalità iconiche - Di operare con modalità simboliche - Di fare previsioni È capace, ed in che modo: - Di discriminare uguale e diverso e maggiore minore - Di classificare - Di seriare - Di ordinare - Di operare È capace, ed in che modo, di trasferire le competenze che possiede. Lo sviluppo cognitivo globale è buono, medio, normale, nella bassa norma, disarmonico, con una caduta a livello verbale, di performance, altro. Lo sviluppo cognitivo è al livello : - Pre-operatorio: l’alunno/a per operare ha bisogno di materiale concreto - Operatorio concreto: l’alunno è capace di operare anche dentro di sé ma solo in termini specifici e concreti - Operatorio formale: l’alunno è capace di effettuare operazioni logiche, che possono essere affrontate in termini astratti 71 3. AREA SENSORIALE Funzionalità visiva e parametri percettivi: - Coordinazione visuo – motoria - Separazione figura sfondo - Costanza della forma - Posizione dell’ambiente Funzionalità uditiva e parametri percettivi - Coordinazione uditivo – motoria - Separazione figura – sfondo - Differenziazione silenzio – sonorità - Dinamica timbrica ( o costanza della forma sonora) 4. AREA MOTORIA Motricità globale: - Le posture possibili con e senza aiuto - Le possibilità di spostamento e di equilibrio - Le modalità di controllo del movimento - Coordinazione, goffaggine, inibizioni - Le modalità di mantenimento delle posture - La lateralizzazione e lo schema corporeo Motricità fine: - Prensione e manipolazione con / senza ausili - Scrittura con / senza ausili - Coordinazione oculo- manuale - Presenza di discenesie (tremori …) Prassie semplici (esecuzione esatta, su richiesta, di un atto motorio noto composto da una sequenza di movimenti semplici e ordinati (abilità di manipolazione, semplici gesti abituali) Prassie complesse: (insieme di più prassie che permettono l’esecuzione di un compito più elaborato (es. sul piano: scrittura; nello spazio: costruzioni) 72 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 - C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria Statale “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado Statale “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano C.M. MIMM8FTO1G - Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it Allievo………………………… Classe ……………………. Anno scolastico …………… ○ Scuola Primaria “L. Da Vinci” ○ Scuola Secondaria di I Grado “G. B. Tiepolo” Docenti della classe: …………………………………… ………………………………….. …………………………………. …………………………………. …………………………………. ………………………………… PROFILO DINAMICO FUNZIONALE 73 PRESENTAZIONE DEL CASO L’Allievo ………………………, nato a ………………. il ……………………. e residente a Milano in Via …………………………., frequenta la Scuola secondaria di primo grado ………………….di Milano ed è iscritto alla classe ……… sez. ………... Diagnosi medica ………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………… Rilasciata da ……………………………………………………… in data ………………………….. Seguito da servizi sociali e/o sanitari: ☐ SÌ Quali ………………………… ☐ NO Riconoscimento invalidità ☐SÌ ☐NO Anamnesi psico – pedagogica (Raccolta dati sul percorso psico-pedagogico: Dott./ssa che segue il caso, terapie…) ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… 1. DATI RELATIVI ALLA FAMIGLIA - Composizione del nucleo familiare. Abitudini di comportamento dell’alunno nel nucleo familiare. Aspettative ed atteggiamenti della famiglia verso la scuola e l’alunno. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… 2. CURRICULUM SCOLASTICO (curriculum scolastico passato e se si è avvalso del docente di sostegno). L’alunno/a ha usufruito del sostegno a partire dalla scuola ☐dell’ INFANZIA dall’età ……………, ☐PRIMARIA dalla classe ………., ☐SECONDARIA DI PRIMO GRADO dalla classe ………., per un totale di ……………. ore settimanali, svolgendo ………………………… (semplificata / differenziata / come la classe). 74 una programmazione 3. OSSERVAZIONE DIRETTA DEL CASO - Prime constatazioni desunte dal periodo di osservazione svolto nei primi mesi dell’anno scolastico (sia all’interno della classe che all’esterno) e in base all’esito delle prove d’ingresso. SPECIFICARE PER OGNI AREA I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA Area sociale affettivo – relazionale Autonomia personale/scolastica/sociale: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Rapporti con compagni ed insegnanti: ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Partecipazione alla vita scolastica: ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Area cognitiva ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Area sensoriale ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Area motoria ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Motricità fine ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Motricità globale ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… 75 Il presente PDF è stato elaborato da: Specialisti (se intervenuti) ……………………………………………. Docenti del Consiglio di classe Disciplina Docente ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… Genitori ………………………………… ………………………………… Altri operatori scolastici ed extrascolastici …………………………………………………… …………………………………………………… Data ……………………………… IL DIRIGENTE SCOLASTICO 76 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAZZA LEONARDO DA VINCI Piazza Leonardo da Vinci, 2 – 20133 Milano Tel 02 884.44622 – Fax 02 884.44619 - C.F. 97667130153 – C.M. MIIC8FT00E Scuola Primaria Statale “Leonardo da Vinci” – Piazza L. da Vinci, 2 – 20133 Milano – C.M. MIEE8FT01L – TEL 0288444622 Scuola Secondaria di 1° Grado Statale “G.B. Tiepolo” – Piazza G. I. Ascoli, 2 – 20129 Milano C.M. MIMM8FTO1G - Tel. 0288444633 – Fax 0288444638 e-mail: [email protected] – [email protected] Sito: www.scuolaleonardodavinci.it – www.mediatiepolo.it Allievo………………………… Classe ……………………. Anno scolastico …………… ○ Scuola Primaria “L. Da Vinci” ○ Scuola Secondaria di I Grado “G. B. Tiepolo” Docenti della classe: …………………………………… ………………………………….. …………………………………. …………………………………. …………………………………. Piano Educativo Individualizzato 77 PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI SOSTEGNO In riferimento alla classe ……. sono state destinate ……… ore settimanali per l’anno scolastico …………….. Nella classe, composta da ………. alunni (…… femmine e …….. maschi), è/sono presente/i ……..(n. alunni) destinatario/i del sostegno didattico, ………………….. seguito/i dalla/dai prof./ssa …………………., per un numero complessivo di ……….. ore settimanali e dall’Educatore/Educatrice del Comune Sig./ra ……………………, per un totale di ….. ore settimanali. L’alunno si avvale anche dell’Assistente alla comunicazione/ o altro ……………………………….. per un totale di …………… ore settimanali. Sulla base delle osservazioni svolte, la docente di sostegno, congiuntamente con i docenti curriculari della classe, ha delineato la seguente distribuzione delle ore: - ……….. ore di Lettere (…….in Antologia, ……. in Grammatica); - ……….. ore di Matematica (……..in Aritmetica, ……. in Geometria, ……… in Scienze); - ……….. ore di Storia; - ……….. ore di Geografia; - ……….. ore di Inglese; [inserire e modificare in base alle materie disciplinari che prevedono il supporto del sostegno] Le suddette ore sono organizzate secondo la seguente tabella oraria: ORE Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì 1 2 3 4 5 6 Legenda: ** …………….intervallo * …………….intervallo OBIETTIVI EDUCATIVI TRASVERSALI E DIDATTICI L’attività di sostegno è finalizzata ai seguenti obiettivi educativi e didattici: • • • • • • • miglioramento dell’autostima e della sicurezza in se stesso; motivazione al lavoro scolastico e allo studio; maturazione nel rapporto con i docenti e i compagni; miglioramento dei tempi di concentrazione alle attività didattiche; organizzazione e ordine del materiale didattico (diario, quaderni, libri, ecc); rispetto delle regole; esecuzione delle consegne date dagli insegnanti; ecc 78 Venerdì MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) ITALIANO Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 79 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) STORIA Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 80 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) GEOGRAFIA Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 81 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) MATEMATICA Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 82 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) SCIENZE Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 83 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) INGLESE Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 84 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) SECONDA LINGUA COMUNITARIA Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 85 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) TECNOLOGIA Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 86 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) ARTE E IMMAGINE Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 87 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) MUSICA Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 88 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) SCIENZE MOTORIE Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 89 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) RELIGIONE Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 90 MATERIE DISCIPLINARI (Nelle discipline in cui non è prevista la compresenza del docente di sostegno, il suddetto riquadro dovrà essere compilato dal docente curriculare. Specificare in ciascuna disciplina: DESCRIZIONE, STRATEGIE DIDATTICHE/MODALITA’ OPERATIVE DA ATTUARE, OBIETTIVI, CONTENUTI) ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE Programmazione ☐ semplificata ① ☐ differenziata ☐ come la classe ② Descrizione Approccio dell’alunno alla materia. Punti di forza / punti di debolezza / partecipazione / interesse / conoscenze pregresse / … Strategie didattiche/Modalità operative da attuare Obiettivi Contenuti - ① Contenuti ridotti: gli obiettivi rimangono gli stessi della classe ma i contenuti della programmazione vengono proposti in forma ridotta dal punto di vista della quantità e adatti al livello delle competenze dell’alunno. ② Obiettivi e contenuti completamente differenziati. 91 STRATEGIE METODOLOGICHE TRASVERSALI DELL’ATTIVITA’ DI SOSTEGNO L’attività di sostegno si svilupperà attraverso due modalità di intervento strettamente connesse tra loro: - lavoro individualizzato: ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… - lavoro in classe: ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… Il dialogo continuo e la programmazione periodica tra docenti disciplinari e docente di sostegno si presentano quali strumenti utili al fine di realizzare un intervento unitario e coerente. VERIFICA E VALUTAZIONE Tipologie di verifica Prove di verifica strutturate/oggettive: - quesiti a scelta multipla - quesiti a scelta binaria (vero o falso) - cloze - completamento di frasi con parole indicate a fondo testo - collegamento - abbinamento parola/immagine, testo/immagine - compilazione di griglie, schemi, tabelle Prove con semplici domande a risposte aperte Interrogazioni orali con domande - guida 92 CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Si concordano all’interno del gruppo docente: interrogazioni/verifiche scritte programmate (non più di una al giorno) verifiche orali a compensazione di quelle scritte elasticità nella richiesta di consegna dei compiti a casa valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte prove informatizzate non valutazione degli errori ortografici/grammaticali uso di prove strutturate (quesiti a scelta/risposta multipla, Vero/Falso/ a corrispondenze, a completamento …) uso di immagini per facilitare la comprensione La valutazione per ogni singola disciplina e quella finale di ammissione alla classe successiva verranno effettuate sulla base degli obiettivi specificati (e non del programma della classe se differenziato o semplificato) e terranno conto dell’eventuale adattamento dei contenuti della programmazione, in coerenza con quanto previsto dal PEI. In particolare si valuteranno: - I progressi dell’alunno rispetto alla situazione di partenza - La motivazione - L’impegno e la partecipazione alle attività - Le potenzialità dell’alunno - Gli obiettivi disciplinari raggiunti - Le competenze acquisite STRUMENTI DISPENSATIVI - Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato: dalla lettura ad alta voce; 93 - dal prendere appunti; - dai tempi standard - dal copiare dalla lavagna; - dalla dettatura di testi o appunti; - da un eccessivo carico di compiti; - dallo studio mnemonico di formule, tabelle e definizioni ; - prove ravvicinate - dalla frequenza dell’intero orario scolastico, svolgendo il seguente orario (specificare nei dettagli l’orario settimanale dell’alunno) il _______________________ dalle _________ alle _________ il _______________________ dalle _________ alle _________ il _______________________ dalle _________ alle _________ il _______________________ dalle _________ alle _________ il _______________________ dalle _________ alle _________ Tutti gli insegnanti devono attenersi a quanto stabilito. STRUMENTI COMPENSATIVI - L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari: - tabelle, formulari, sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti - calcolatrice/computer - computer con videoscrittura, correttore ortografico - risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali …) - software didattici - tavola pitagorica - computer con sintetizzatore vocale 94 DEFINIZIONE DEI RAPPORTI Sono previsti nel corso dell’anno incontri con la famiglia, finalizzati alla valutazione in itinere dell’andamento scolastico dell’alunno ed alla risoluzione di eventuali situazioni problematiche, nonché alla condivisione del percorso di orientamento e con coloro che seguono l’alunno a casa, per il confronto e la scambio di informazioni, allo scopo di stabilire strategie didattiche comuni. Si prevede inoltre la possibilità di colloqui con lo specialista che segue l’alunno, in particolare in funzione del percorso di orientamento. La presente programmazione didattico-educativa potrà essere modificata nel corso dell'anno scolastico mediante delibera del CdC in relazione agli eventuali problemi o agli eventuali progressi riscontrati. Il presente PEI è stato elaborato da: Insegnante di sostegno ……………………………………………………………… Docenti del consiglio di classe Disciplina ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… ………………………… Familiari ……………………………………………………………. Altri operatori scolastici ed extrascolastici …………………………………………………………. …………………………………………………………. Data ……………………………… IL DIRIGENTE SCOLASTICO 95 ALLEGATI: “INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA” - “INCONTRI SCUOLA-EQUIPE” da compilare nel corso dell’anno scolastico. Allegato 1 INCONTRI SCUOLA – FAMIGLIA Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. 96 Allegato 2 INCONTRI SCUOLA - EQUIPE Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto …………………………………….. Data …………………….. Oggetto ……………………………………. 97 98