Taormina sarà il nostro punto di svolta

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Taormina sarà il nostro punto di svolta
MERCOLEDÌ 21 MAGGIO 2014
LA SICILIA
.19
SPETTACOLI
L’EVENTO.
O VINCITORE DELLE RAP BATTLES
Il rapper catanese Luka Elfo stasera a Mtv Spit
CATANIA. Prima il tour nei migliori club di tutta Italia, poi la messa
in onda di un episodio speciale dedicato alla finale che si è svolta
martedì 29 aprile ai Magazzini Generali di Milano. Mtv Spit, il
programma dedicato al freestyle e alle rap battles, torna su Mtv
stasera alle 23 con Mtv Spit Speciale Super Tappa. Protagonista il
ventiquattrenne rapper catanese Luka Elfo, vincitore della tappa di
Milano che gli ha consentito di accedere di diritto alla terza
edizione MTV Spit, in onda da settembre. Si sono esibiti undici
rapper da tutta Italia che, sotto gli occhi della giuria, composta da
autorevoli nomi del settore.
Al Teatro Antico le uniche date italiane del tour mondiale dei tre ex “ragazzini della Clerici”
Il Volo: «Taormina sarà
il nostro punto di svolta»
«Da qui alla conquista dell’Italia che ancora non ci ha capito»
GIUSEPPE ATTARDI
NOSTRO INVIATO
TAORMINA. Dal sogno di Laura Pausini alla favola de Il Volo. Dalla ventenne romagnola che viene proiettata dal palco dell’Ariston di Sanremo nel firmamento della musica, a tre ragazzini dalle voci portentose che dopo il debutto a “Ti lascio
una canzone” hanno inanellato una serie
impressionante di record, tanto che oggi sono definiti il prodotto d’esportazione italiano di maggior successo negli
Stati Uniti dopo la pasta.
Taormina diventa crocevia di storie
che stanno dando lustro alla canzone
italiana nel mondo. E ieri mattina, quan-
Buona partenza
Al concerto del 20
luglio, quasi “sold out”,
seguirà una replica il
giorno successivo
«Siamo cresciuti»
«Non chiamateci più i
“tre tenorini”, anche
perché uno di noi è un
baritono»
do ancora si smontavano le ultime strutture dello spettacolo “Stasera Laura: ho
creduto in sogno”, andato in onda ieri sera su Rai1, Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, ovvero Il Volo, si
affacciavano dalla terrazza dell’hotel Timeo, scelta come trampolino di lancio
per andare alla conquista dell’unico Paese ancora da convincere: il proprio. E i segnali sono più che incoraggianti: la data
del 20 luglio al Teatro Antico di Taormina è quasi “sold out” e ieri è stato annunciato il raddoppio, con un secondo concerto il 21. Sono le uniche date italiane di
un tour mondiale, e la maggior parte (il
75%) delle richieste di biglietti sono giunte da oltre Stretto: «E di questo 75%, il
20% dall’estero».
«Taormina è il nostro punto di svolta commenta Piero Barone, il più grande
dei tre, che dietro ai suoi occhiali e alla
parlantina disinvolta si fa spesso porta-
STAR NEGLI USA
Piero Barone, tenore di
Naro, 21 anni il 24
giugno, Ignazio
Boschetto, tenore,
all’anagrafe nato a
Bologna ma marsalese
doc, 19 anni, e Gianluca
Ginoble, baritono
abruzzese di 19 anni sono
Il Volo. Appena sbarcati
oltreoceano, dopo il
successo a “Ti lascio una
canzone” (Rai1), hanno
catturato l’attenzione
delle radio, hanno
affrontato tour di
successo sui palcoscenici
degli States e intanto i
loro dischi salivano alti in
classifica. Un’ascesa
inarrestabile: primi italiani
nella storia a essere messi
sotto contratto da una
major americana, unici
italiani invitati a We Are
The World for Haiti,
accanto a 80 stelle
internazionali tra cui
Celine Dion, Bono, Lady
Gaga, Carlos Santana,
Barbra Streisand. Ospiti di
popolari talk-show
televisivi (quello di Jay
Leno, in particolare), in
molti spettacoli sulla rete
pubblica PBS e infine sono
approdati pure ad
American Idol, l’X Factor
americano. L’interesse
dell’industria dello
spettacolo per il trio
nostrano è enorme, e non
solo da parte dei
discografici: la Disney ha
in progetto un film sulla
loro (ancora) breve
carriera, interpretato da
loro stessi. E lo scorso gennaio la
vittoria ai Grammy Awards.
I BIGLIETTI
Il 75% dei biglietti per gli show di
Taormina sono stati venduti oltre
lo Stretto, il 20% del quale
all’estero.
voce del gruppo - Fra di noi c’era un po’
di rabbia per non poter cantare davanti al
nostro pubblico. Andavamo in giro per il
mondo, mai in Italia. Cantare in casa, per
di più in Sicilia, è ancor più emozionante. Speriamo sia l’inizio di una lunga serie di concerti in Italia».
«A Taormina realizziamo un sogno
avere per la prima volta in platea le nostre famiglie, i nostri parenti - aggiunge
Ignazio Boschetto - Fino a oggi non ci
hanno mai visto in concerto».
«Abbiamo anche aspettato il momento giusto - interviene Gianluca Ginoble Noi ci siamo dedicati in questi anni soprattutto all’estero, con l’obiettivo di portare la melodia italiana in tutto il mondo.
Ma anche per liberarci di certe “etichette” che qui ci hanno danneggiato».
Basta più, quindi, con “i tre tenorini”,
«anche perché siamo due tenori e un baritono», sottolineano, e soprattutto
«smettetela di chiamarci i “ragazzini della Clerici”».
Gli ex “ragazzini della Clerici” sono
diventati maggiorenni: Piero Barone,
agrigentino di Naro, il 24 giugno compirà
21 anni, Ignazio Boschetto, bolognese
all’anagrafe ma marsalese doc, ne avrà
20 in ottobre, e Gianluca Ginoble, il baritono, abruzzese, è il più piccolo con 19
anni. Ragazzi, non ragazzini. Bravi ragazzi della provincia italiana, semplici,
senza l’aria del divetto, che non si sono
montati la testa. Scherzano fra di loro,
amici anche oltre il palco. Con
leggerezza, ma anche grande
impegno, affrontano questa
avventura.
«Abbiamo tanta strada da
fare - commentano - Ci è capitata questa grande fortuna, il
sogno si è trasformato in
realtà molto rapidamente, e ci
ha costretti a crescere in fretta.
Ma sappiamo benissimo che il
mondo della musica è difficile.
Fai presto a salire al top ma in
un batter di ciglia puoi crollare. Perciò è importante - come
i nostri genitori ci hanno sempre insegnato - restare con i
piedi per terra. Lavorare duro
e rimanere umili, ce lo diceva
anche Barbra Streisand». Che li
ha voluti al suo fianco nella
recente tournée americana.
I concerti di Taormina saranno strutturati sulla scia
dei loro album: canzoni pop,
standard americani, incursioni rock come A beautiful day
degli U2, classici italiani da O
sole mio a Il mondo, canzoni
inedite e qualche sorpresa
per il pubblico. Alternando
interpretazioni da solista ad
altre in trio.
«Ci rivolgiamo alla “young
generation” - spiega Ginoble facciamo pop, cercando di divulgare la melodia. Il pubblico
della lirica ci snobba? Tuttavia, tra i nostri ammiratori c’è
anche Placido Domingo con il
quale abbiamo anche cantato.
Io da piccolo ascoltavo Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli
per via di mio nonno. Poi ho
ascoltato Frank Sinatra, Eddie
Williams, Perry Como, Elvis
Presley. Mi sono formato così.
Oggi mi piace moltissimo anche Michael Bublé. Musicalmente sto cambiando voce, e
stiamo adattando le nostre
performance anche a questo. In Italia
purtroppo ancora non ci riconoscono
per quello che realmente siamo. Interpretiamo il genere italiano ma alla nostra maniera, a volte quasi irriconoscibili. Trasformiamo le canzoni e le facciamo nostre».
«Il nostro obiettivo non è l’opera - sottolinea Barone - Io l’amo e la studio, chissà forse in futuro, ma per il momento vogliamo cantare la melodia italiana che è
amatissima nel mondo».
INTENTATA CAUSA
«“Stairway
to Heaven”
degli Zeppelin
è un plagio»
WASHINGTON. La celeberrima
“Stairway to Heaven”, canzonesimbolo dei Led Zeppelin, potrebbe
essere - in parte - frutto di un
plagio: a fare causa in tribunale è
stata la fondazione “Randy
California”, intitolata al chitarrista
autore del presunto brano plagiato.
All’epoca Randy California - enfant
prodige, compagno di gruppo di
Jimi Hendrix e che non seguì
l’amico in Inghilterra perché, ancora
minorenne - militava negli Spirit,
gruppo californiano esponente di
punta del jazz-rock psichedelico. La
causa riguarda in particolare
“Taurus”, uno strumentale acustico
che ricorda più di un po’ la prima
parte di “Stairway to Heaven”:
I LED ZEPPELIN
come ha anche ricordato un altro ex
membro degli Spirit, Mark Andes,
nel 1969 i due gruppi condivisero il
palcoscenico durante il tour
statunitense dei Led Zeppelin, e
quindi questi ultimi ebbero
occasione di ascoltare anche dal
vivo la canzone, uscita su disco nel
1968. “Stairway to Heaven”, uscita
tre anni più tardi, fino al 2008 aveva
prodotto ricavi per 562 milioni di
dollari, più di quanto gli Spirit penalizzati dalla scarsa promozione
della casa discografica, che non
ritenne opportuno farli partecipare
a Woodstock nonostante fosse stato
offerto loro lo slot precedente a
quello di Hendrix - abbiano raccolto
con l’intero catalogo. Randy –
scomparso nel 1997 – non aveva
mai adottato iniziative legali nei
confronti del Led Zeppelin, fedele
anche all’atteggiamento piuttosto
disinvolto in materia adottato dagli
artisti dell’epoca, che spesso si
prendevano vicendevolmente in
“prestito” idee musicali, senza
contare il debito, raramente
onorato, verso i bluesman dei
decenni precedenti, liberamente
saccheggiati e quasi mai citati nei
crediti. La denuncia arriva in
coincidenza con l’uscita della
versione rimasterizzata di Led
Zeppellin IV.