Anno scolastico 2015-2016 - classe VB scuola primaria “Don Minzoni”

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Anno scolastico 2015-2016 - classe VB scuola primaria “Don Minzoni”
“Un metodo non è valido se non include la complessità. Abbiamo bisogno di un metodo
che ci aiuti a pensare la complessità del reale, invece di dissolverla e di mutilare la
realtà”.
(Edgar Morin)
Anno scolastico 2015-2016 - classe VB scuola primaria “Don Minzoni”
Progetto: “La VB si racconta … (narrazioni del sé con composizioni in dialetto fiorentino
e lingua inglese utilizzando lo strumento della musica rap) ”
Il progetto nasce dalla convinzione che anche il rap ormai può considerarsi una forma di arte
e, dunque, anch’essa come tale, costituisce un’esperienza globale che contiene aspetti
formativi ed educativi (relazionarsi con le regole e con il gruppo, esprimersi e ascoltare, se
stessi e gli altri), uno strumento che stimola la comunicazione delle proprie emozioni facendo
emergere e valorizzando il potenziale (creativo) di ognuno. Il progetto, infatti, in ottica di
potenziamento di competenze interdisciplinari è stato pensato per far interagire tra loro e in
modo trasversale, diverse attività didattiche disciplinari (musica, italiano -composizione
poetica-, inglese, corporeità ed emozioni, ecc.), utilizzando strumenti offerti dal linguaggio
musicale e da tecniche musico-terapiche, con l’intenzione di far sentire coinvolti e valorizzati,
in particolare, gli studenti con difficoltà specifiche negli apprendimenti e, più in generale,
quelli con disturbi specifici di apprendimento, portatori di handicap, con difficoltà nella sfera
dell’attenzione e della socializzazione.
Metodologia utilizzata:
La metodologia utilizzata non ha avuto bisogno di alcuna specifica competenza musicale a
priori da parte degli studenti coinvolti, cui è stato chiesto di improvvisare una melodia cantata
dalla lettura di un testo originale scritto in dialetto fiorentino e al contempo tradotto con un
corrispettivo significato in lingua inglese: l’approccio musicoterapico utilizzato si è basato,
infatti, sulla scoperta, sull’emersione e sul potenziamento delle attitudini creative di ciascuno
dei partecipanti. Il Rap è un facile ed efficace strumento di comunicazione, attraverso la sua
caratteristica di poesia parlata, interessa i bambini avvicinandoli con giocosa leggerezza ad
aspetti sociali ed educativi intrinseci a una tipologia di progetto come questo, creando
interesse sia ad un discorso di territorialità, ma anche verso la lingua inglese dal momento che
ai bambini è stato richiesto di creare dei testi con un doppio codice/canale comunicativo:
dialetto fiorentino e lingua inglese; la creazione di un proprio testo musicale, scritto,
condiviso, cantato e riprodotto con il gruppo in ottica di obiettivo comune da raggiungere ha
mirato al rafforzamento dell’autostima dei singoli membri di ogni gruppo.
Obiettivi generali:
• riuscire ad approcciare con la musica Rap (“Rhythm And Poetry”, musica e parola poetica)
• aspetti tecnici, ritmici, musicali, scansione ritmata delle parole. Il linguaggio espressivo del
testo musicale è articolato secondo i vincoli del ritmo, della rima, sulla scansione ritmata, sulla
struttura metrica in quattro quarti della musica Rap;
• pratica della scrittura autobiografica mediante l’utilizzo del dialetto fiorentino e della lingua
inglese, attività di “cooperative learning” in ottica inclusiva verso i bambini con difficoltà
specifiche negli apprendimenti (DSA, portatori di handicap, con difficoltà nella sfera
dell’attenzione e della socializzazione), in tutte le sue fasi di elaborazione dalla composizione
alla realizzazione;
• nuovi apprendimenti di vocaboli ed espressioni della lingua inglese, a partire dall’uso del
dialetto e maggior consapevolezza delle proprie emozioni e rafforzamento del proprio senso
di autoefficacia e autostima.
Obiettivi specifici:
• una diminuzione dei livelli di ansia e delle resistenze psico-affettive messe in atto dai
bambini, in particolare, in questa delicata fase di passaggio dalla scuola primaria alla scuola
secondaria di primo grado. In questa fase, si abbassa il cosiddetto “filtro affettivo”, ossia quella
barriera psicologica causata da fattori come paura, timore di un insuccesso, ecc.. e per gli
apprendimenti generati da attività in cui c’è un reale interesse, si creano le condizioni
favorevoli per un’acquisizione duratura;
• un continuo rinforzo della motivazione, la quale è senza dubbio la spinta più potente
all'apprendimento, poiché basata sul piacere che si autoalimenta nello “stare insieme” e
concorrere verso un obiettivo comune;
• Rap e lingue migranti;
- valorizzazione delle lingue migranti (in classe VB hanno partecipato al progetto 3 bambini
stranieri); la creazione di questi Rap originali sono risultati fattore di arricchimento e fonte
inesauribile di potenzialità e sfumature espressive dal momento che sono stati composti
prima in dialetto fiorentino e poi tradotti in inglese;
- favorire la crescita e la formazione dell’identità del futuro adolescente;
• esprimere se stessi, per dare voce alla propria esperienza attraverso la pratica della
scrittura autobiografica;
• riordinare la realtà, per attribuire un senso alla propria esperienza migratoria;
• favorire, attraverso la condivisione di emozioni e sentimenti, il senso di coesione e di
appartenenza a un gruppo riconoscendo i propri vissuti, ascoltando e trovando ascolto;
• creazione di uno spazio condiviso di crescita e di consapevolezza.
Durata
20 incontri di 2 ore ciascuno per la realizzazione delle canzoni e dei video in modalità
“cooperative learning” con attività coordinate dall’insegnante di riferimento (dalla scrittura
dei testi al prodotto finito, con montaggio delle canzoni e dei video).
La semplificazione è il male: dobbiamo pensare che il semplice e il complesso sono legati;
c’è voluta una favolosa complessità di interazioni biologiche e sociali per arrivare a un
semplice sorriso.
(Edgar Morin)
BIBLIOGRAFIA
• Depaoli “Passaparola. La prassi comunicativa e le forme del testo rap nella musica
giovanile”, in Coveri, 1996.
• S. D. Krashen, Principle and Practice in Second Language Acquisition, Pergamon Press, New
York, 1982.
• F. Caon S. Rutka, “La lingua in gioco. Attivita ludiche per l'insegnamento dell'italiano L2”,
Edizioni Guerra, Perugia, 2004.
• P. Balboni, “Le sfide d Babele”, Utet, 2008.
• E. Morin, “I sette saperi necessari all’educazione del futuro”, Cortina editore, 2000.
Insegnante curatore del progetto: Dott. Stefano Costantini