LA PAROLA RIFLESSIONE A CUORE APERTO BEATIFICAZIONE
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LA PAROLA RIFLESSIONE A CUORE APERTO BEATIFICAZIONE
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Via Altobello 4 Mestre-Venezia www.parrocchiaaltobello.org Domenica 10 maggio 2015 La Pellegrina Altobello Tel. / Fax 041.980161 [email protected] VI DOMENICA DI PASQUA ANNO DELLA VITA CONSACRATA At 10,25-26.34-35.44-48 LA PAROLA In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». RIFLESSIONE Le parole di Gesù rivolte agli apostoli, non lasciano spazio ad equivoci: ciò che contraddistingue i discepoli e li rende riconoscibili al mondo, è l’amore reciproco. E’ un ciclo di amore che crea una comunità: i discepoli si amano tra loro perché amati dal Figlio che è stato amato dal Padre. E il modo e la misura di questo amore ogni uomo non può trovarli se non “rimanendo” nell’amore che ha ricevuto da Cristo. Giovanni insiste molto nel “rimanere” perché solo così può “portare molto frutto”. L’amore ricevuto non può restare nel chiuso della Comunità, ma si dilata e diventa missionario, fecondo. Un’altra riflessione FESTA DELLE MAMME ‘15 Con riconoscenza grande per la loro originale presenza, auguriamo a tutte le mamme una Buona Festa. La Pellegrina, mamma di tutti, sostenga la loro vocazione alla maternità vissuta con amore e per amore. Auguri e… grazie! 1Gv 4,7-10 possiamo farla sulla reciprocità dell’amore. Se ami solo nella misura in cui sei ricambiato, il tuo non è vero amore. E se sei amato solo nella misura in cui dai, non ti senti veramente amato. Gesù ci sconvolge mettendo a modello e fondamento dell’amore reciproco il “come io ho amato voi!”. Il livello del nostro amore deve avere come misura la sua proposta: la gratuità, la Croce. L’amore cristiano è asimmetrico, il dare e il ricevere non sono sullo stesso piano. Chi comprende la gratuità dell’amore è in condizione di comprendere Dio e se stesso. L’uomo è fatto per donarsi gratuitamente, totalmente e qui tocca il suo essere “immagine di Dio” A CUORE APERTO È sempre toccante per me dare per la prima volta la Comunione eucaristica ai bambini. Lo è stato domenica scorsa, lo è stato le altre volte. Vedere i loro volti pieni di emozione e di attesa mentre dico “Corpo di Cristo”, mi prende il cuore e, mi perdoni il Signore, suscita in me il desiderio di essere anch’io come loro. Immagino la loro gioia, ma ancora di più la gioia di Gesù entrare nella loro vita, nel loro essere. Davvero grande il dono che ci ha messo nelle mani il Signore nell’ultima cena del giovedì santo: l’Eucaristia. Ci fa bene essere attenti alla gioia di questi bambini: essa ci insegna che è necessaria la semplicità, l’innocenza, la disponibilità per cogliere la bellezza di questo incontro eucaristico. Dopotutto senza queste virtù corriamo il serio rischio di non lasciarci coinvolgere dalla persona di Gesù, realmente presente nel mistero eucaristico. Riscoprire anche la dovuta compostezza del corpo per incontrare Cristo, indica la nobiltà di un incontro tanto bello da commuoverci sempre. Che tristezza veder venire alla Comunione con estrema superficialità, magari masticando la chewing gum! Anche questa volta impariamo dai bambini a P. Ottavio incontrare il Signore! Gv 15,9-17 BEATIFICAZIONE DI MONS. LUIGI CABURLOTTO “Un cammino semplice di santità è questo: santificate con cura speciale i giorni di festa, invocate con rispetto il Santo Nome di Dio, della Vergine e dei Santi, abbiate rispetto degli anziani, rispettate il prossimo con le parole, con le azioni e anche col pensiero, conservate puri gli affetti, non desiderate i beni altrui e dite sempre il vero”. Sono parole, queste, di Mons. Luigi Caburlotto, sacerdote della diocesi di Venezia (1817-1977) che sabato prossimo, in piazza S. Marco, verrà proclamato Beato. Mons. Luigi Caburlotto il Fondatore delle Figlie di S. Giuseppe fu un sacerdote veneziano. Figlio di gondolieri, venne ordinato sacerdote il 24 settembre 1842 dal patriarca Jacopo Monico e l'anno successivo lo assegnò quale cooperatore alla parrocchia di S. Giacomo dall'Orio. Qui trascorse sei anni di intenso lavoro pastorale studiando la situazione sociale e morale della popolazione e individuando nell'infanzia e nell'adolescenza abbandonata il settore di più urgente intervento. Il 15 ottobre 1849 venne nominato parroco di quella stessa parrocchia, divenuta ancora più povera e bisognosa. Dopo pochi mesi fondò una scuola popolare per le fanciulle più trascurate dalle famiglie, e il 30 aprile 1850 diede iniziò all'opera educativa con l'aiuto di due zelanti catechiste, primo germe della Congregazione delle Suore Figlie di S. Giuseppe. Mentre continuava con amore la cura pastorale della sua parrocchia, seguì l'espansione della nascente famiglia religiosa, aprendo nel 1857 a Venezia una seconda casa nei pressi di S. Sebastiano, dove accolse ragazze povere aiutate dalla pubblica assistenza. Poiché la salute si era alquanto indebolita, il Caburlotto nel 1872 rinunciò alla parrocchia per dedicarsi con più energia alle case di educazione. Esercitò il ministero della predicazione in corsi di esercizi spirituali a religiose e laici, condusse missioni popolari, tenne APPUNTAMENTI Dom 10 VI DOMENICA DI PASQUA Ore 18.00 Festa diocesana dei giovani Celebrazione dei Vespri S. MESSA Ore 8.00 Ore 10.00 Ore 18.30 INTENZIONI Per la Comunità Def.ti Rita e TullioRita e Tullio Def.ti Rita e Tullio Def.to Carlo Lun 11 Ore 7.30 Ore 16.00 Ore 20.30 Ufficio delle Letture e Lodi mattutine Incontro Terza età Recita Rosario: Ore 8.00 Ore 18.30 C Def.ta Nice Confraternita defunti, Mar 12 Ore 7.30 Ore 20.30 Ufficio delle Letture e Lodi mattutine Recita del Rosario: GdA via Bissolati Ore 8.00 Ore 18.30 Confraternita defunti Def.ti Genoveffa e Giorgio Mer 13 Ore 7.30 Ore 11.00 Ore 20.30 Ufficio delle Letture e Lodi mattutine Celebrazione eucaristica per Terza Età Recita del Rosario: bambini, ragazzi, giovani Ore 8.00 Ore 11.00 Ore 18.30 De.to Angelo Immacolata, Franco Confraternita defunti Def.ti Annè e Salvatore Giov 14 Ore Ore Ore Ore Ufficio delle Letture e Lodi mattutine Adorazione eucaristica Adorazione eucaristica Recita del Rosario: Patronato Ore 8.00 Ore 18.30 Ven 15 Ore 7.30 Ore 20.30 Ufficio delle Letture e Lodi mattutine Recita del Rosario: Movimento per la Vita e Centro Aiuto Vita Ore 8.00 Ore 18.30 Confraternita defunti , Enzo, Anna... Sab 16 Ore 7.30 Ore 10.00 Ufficio delle Letture e Lodi mattutine P.za S. Marco-Venezia: beatificazione di Mons. Luigi Caburlotto Confessioni adulti Ore 8.00 Ore 18.30 Def.ti Sebastiana, Salvatore, Maria Def.ti fam. Grillo e Fangani. Maffeo Dom 17 ASCENSIONE DEL SIGNORE Celebrazione presieduta dal Rev.mo Padre Vicario Generale dei Padri Somaschi Celebrazione dei Vespri Ore 8.00 Ore 10.00 Ore 18.30 Def.to Ferruccio Per la Comunità e Tullio Def.ti Nicola e Alfonsina 7.30 8.30-11.30 17.00 … 20.30 Ore 10.00 Ore 18.00 conferenze spirituali al clero ecc. Trascorse gli ultimi anni in quasi totale ritiro, provato da lunghe sofferenze, ma sereno e sempre interessato alle opere che continuava a dirigere. Morì, assistito dal patriarca Giuseppe Sarto (poi S. Pio X) il 9 luglio 1897 invocando la Vergine Maria. La nostra Chiesa di Venezia gioisce per questo dono di santità ed implora dal Signore, fonte di ogni santità, un rinnovato fervore evangelico per ridare all’uomo di oggi fiducia, speranza e serenità. VISITA DEL PADRE VICARIO GENERALE ALLA COMUNITA’ Si celebrerà dal 13 al 17 maggio la Visita Canonica del Rev.mo Padre Vicario Generale dei Padri Somaschi, P. Josè Antonio, alla Comunità religiosa dei Padri di Mestre. È soprattutto una Visita alla Comunità dei Padri, tuttavia anche la Comunità parrocchiale avrà l’occasione di vivere degli incontri con lui: il mercoledì sera alla recita del rosario, il sabato sera con i giovanissimi e i giovani e la domenica durante la Celebrazione Eucaristica. Il legame di affetto con i Padri Somaschi la Parrocchia l’ha sempre avuto vivo e vissuto con spirito di accoglienza fraterna, di stima e di amicizia sincera. La presenza del Padre Josè ci incoraggia a proseguire sulla strada tracciata da Gesù, secondo il carisma di San Girolamo Emiliani. Il Signore ha chiamato a sé P. ALVISE ZAGO (in parrocchia dal 21.09.1961 al 29.09.1964) SERENA LEDA BALLARIN FABIO Dio conceda loro la gioia eterna Ore 18.30 III. LA BEATA VERGINE E LA CHIESA Natura e fondamento del culto della beata Vergine Maria 66. Maria, perché madre santissima di Dio presente ai misteri di Cristo, per grazia di Dio esaltata, al di sotto del Figlio, sopra tutti gli angeli e gli uomini, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale. E di fatto, già fino dai tempi più antichi, la beata Vergine è venerata col titolo di « madre di Dio » e i fedeli si rifugiano sotto la sua protezione, implorandola in tutti i loro pericoli e le loro necessità [192]. Soprattutto a partire dal Concilio di Efeso il culto del popolo di Dio verso Maria crebbe mirabilmente in venerazione e amore, in preghiera e imitazione, secondo le sue stesse parole profetiche: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi cose mi ha fatto l'Onnipotente» (Lc 1,48). Questo culto, quale sempre è esistito nella Chiesa sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione reso al Verbo incarnato cosi come al Padre e allo Spirito Santo, ed è eminentemente adatto a promuoverlo. Infatti le varie forme di devozione verso la madre di Dio, che la Chiesa ha approvato, mantenendole entro i limiti di una dottrina sana e ortodossa e rispettando le circostanze di tempo e di luogo, il temperamento e il genio proprio dei fedeli, fanno si che, mentre è onorata la madre, il Figlio, al quale sono volte tutte le cose (cfr Col 1,15-16) e nel quale «piacque all'eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza » (Col 1,19), sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi comandamenti. Maria, segno di certa speranza e di consolazione 68. La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell'anima, costituisce l'immagine e l'inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore (cfr. 2 Pt 3,10). 69. Per questo santo Concilio è di grande gioia e consolazione il fatto che vi siano anche tra i fratelli separati di quelli che tributano il debito onore alla madre del Signore e Salvatore, specialmente presso gli Orientali, i quali vanno, con ardente slancio ed anima devota, verso la madre di Dio sempre vergine per renderle il loro culto [195]. Tutti i fedeli effondano insistenti preghiere alla madre di Dio e madre degli uomini, perché, dopo aver assistito con le sue preghiere la Chiesa nascente, anche ora, esaltata in cielo sopra tutti i beati e gli angeli, nella comunione dei santi interceda presso il Figlio suo, fin tanto che tutte le famiglie di popoli, sia quelle insignite del nome cristiano, sia quelle che ancora ignorano il loro Salvatore, in pace e concordia siano felicemente riunite in un solo popolo di Dio, a gloria della santissima e indivisibile Trinità. Dalla Costituzione dogmatica Lumen Gentium, del Concilio Ecumenico Vaticano II