Giochi d`acqua a Caricamento

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Giochi d`acqua a Caricamento
{CRO-1-1307-11} Sat Jul 12 21:42:09 2003 CYAN MAGENTA YELLOW BLACK
GENOVA
CASO AMT, IL SINDACATO
DENUNCIA MONTELEONE
IN LIGURIA
TRE POLIZIOTTI
FINISCONO ALLA SBARRA
Dopo le accuse dell’assessore al
Patrimonio, la Faisa-Cisal parte
decisa al contrattacco: «Ci ha
offeso, i lavoratori non sono
affatto dei privilegiati»
Gli agenti, accusati di lesioni
gravi per aver picchiato un
extracomunitario in questura,
sono stati rinviato a giudizio
dal gip Massimo Todella
Mari a pagina 29
13 luglio 2003, Domenica ● 27
Zinola a pagina 30
ALLE PAGINE 35 E 36
TATUAGGI E PIERCING, NO AI MINORI
I CAMPIONI DELLO SKATEBOARD
Una proposta di legge regionale presentata dai
consiglieri del centrodestra vieta tatuaggi e piercing ai minori di 18 anni. A ispirare la legge la
diffusione del fenomeno senza che ci sia un
adeguato controllo su chi lo fa e in che condizioni viene fatto.
Si conclude oggi nello specchio di mare davanti
alla Fiera di Genova la tre giorni di “Lob”, la
manifestazione dedicata agli sport su tavola e
abbinata ad un altro grande evento: Goa Boa
festival, la maratona musicale che mette assieme artisti di primo piano.
LA CITTA’ CHE CAMBIA Presentato in giunta un progetto alternativo al mercato. Parte un sondaggio tra i genovesi
Giochi d’acqua a Caricamento
La Margherita: «Riportiamo il mare nella piazza»
iportare il mare a Caricamento. Nella sfida sul futuro della
R
grande piazza tra il centro storico
e il porto antico, caratterizzato
dallo scontro tra il mercato proposto da parte della giunta e il
concorso di idee lanciato da Architettura e Soprintendenza, irrompe il suggerimento della Margherita. Il partito dei centristi dell’Ulivo, dal consigliere comunale
Lele Gronda fino al gruppo regionale, presenta la sua idea e da ieri
ha indetto un referendum tra cittadini e commercianti per sostenerla.
La Margherita ha presentato in
giunta un progetto firmato dall’architetto Andrea Martinuzzi
(sua la ristrutturazione del palazzo delle Finanze in via Fiume):
quattro grandi vasche-fontana
che rievocano l’impatto visivo del
XVI e XVII secolo quando, in arrivo dai vicoli, i genovesi si trovavano davanti ai moli del porto.
Quattro moli e quattro vasche,
con zampilli e giochi d’acqua, leggermente in “salita“ per dare l’impressione della vastità del mare.
«Pensiamo a Caricamento — dice
Gronda — come una piazza pienamente fruibile, senza parcheggi o
bancarelle, che possa definitivamente riunire città antica e area
dell’Expo. Una piazza, quindi, da
proteggere con presidio fisso delle forze dell’ordine e da curare,
senza che venga trasformata in
un lavatoio».
Il referendum partito ieri conta
su tanto di scheda, titolo: “Genova per noi”, con la richiesta di una
“croce” o sull’ipotesi «serie di fontane» o sull’ipotesi «mercato». Le
urne, con la foto virtuale del progetto, sono state consegnate ai
commercianti della zona nonché
poste in una serie di banchetti
temporanei in via di organizzazione. E le carte di Martinuzzi
sono già depositate sul sito
www.margheritaregioneliguria.it
(si può votare).
La forza del progetto è la sua
possibile realizzazione a lotti: due
fontane per volta. Le prime due
da costruire non appena sarà liberato il cantiere della metropolitana (senza rifare il selciato), le altre
in un secondo momento. «Se tutto corre liscio — afferma Gronda,
che vanta il sostegno dell’intero
partito — si può cominciare a fine
ottobre e consegnare le prime
fontane all’inizio del 2004 della
cultura. Le seconde in primavera».
«Sono duemila metri di acqua —
spiega Martinuzzi — e la filosofia
è quella già vista in altre città
come Barcellona grazie a Bohigas,
ma anche a Parma con Botta. Con
questi “moli d’acqua” recuperiamo i moli antichi su cui la Ripa
si è affacciata per secoli interi. La
forma delle quattro vasche, infatti, riprende proprio quella dei
moli antichi, solo che invece di
IL CONCORSO
Oltre 400 idee
da tutta Europa
cade il 30 settembre il
S
concorso di idee indetto dalla facoltà di Architettura per ridisegnare piazza
Caricamento, una volta liberata dal cantiere della
metropolitana. L’area compresa tra la Ripa e il porto
antico colpisce particolarmente la fantasia degli addetti ai lavori: da Renzo
Piano agli studenti delle
facoltà di architettura dell’unione europea coinvolti
nel bando su piazza Caricamento partito da Genova. Così, quella della Margherita, è destinata dunque a essere una delle
tante ipotesi al vaglio del
Comune per una migliore
sistemazione della più
grande piazza del centro
storico. Il concorso di idee
lanciato da Architettura
coinvolge infatti circa 150
facoltà omologhe di tutta
Europa, che dovranno ripensare la piazza rispettando la presenza del metro e della sopraelevata.
L’obiettivo è raccogliere tre
proposte per ogni scuola,
400 in totale, che, come
ha spiegato l’assessore
comunale all’urbanistica
Bruno Gabrielli, serviranno
come base per l’elaborazione di progetti più complessi.
avere l’acqua intorno, ne divengono essi stessi contenitori».
L’architetto, genovese di 39
anni, ha stimato in 700-800 mila
euro il costo di realizzazione
(190-200 mila a fontana con una
superficie in pianta di circa 460
metri). E («ovviamente») non pretende che il suo sia il progetto da
mettere in pratica. «Attorno ai
moli — conclude — immagino una
nuova illuminazione che ricorda
quella del porto antico. E alcune
panchine dalle sembianze di bitta».
Gronda trova un primo sponsor nel collega di partito in Regione Romolo Benvenuto: «Dopo
dieci anni di lavori, Genova riconquista una piazza importante.
Un’occasione che non dobbiamo
perdere con soluzioni mediocri o
dettate da visioni rionali».
Giovanni Mari
il progetto DI QUARTO
Supermercato a Villa Spinola
disco verde al cantiere
ia libera ai lavori per completare il reV
styling del complesso di Villa Doria Spinola nella cui area, a Quarto, è stato realizzato
l’A. C. hotel. Venerdì scorso il piano, che prevede tra l’altro la realizzazione di un supermercato Coop nei fondi della Villa, ha ottenuto l’okay finale in conferenza dei servizi.
Nella stessa seduta, sono stati esaminati altri due progetti di grande interesse per la città: l’ipotesi di un autosilo da 400 posti sotto
il parco dell’Acquasola e il restauro delle piscine di Albaro, bloccato per mesi dal veto della
Soprintendenza. Per il parcheggio sotterraneo
all’Acquasola, finanziato in parte dalla Regio-
ne con un contributo di 2 milioni e 690 mila
euro, l’iter dovrebbe concludersi entro fine
anno. Toccherà, poi, al Comune reperire i 6
milioni di euro mancanti per realizzare l’opera, che sarà in buona parte a carico dei privati.
Intanto si stringono i tempi per il restauro del
complesso sportivo di Albaro (quattro vasche,
di cui una olimpionica da 50 metri scoperta
e un’altra da 33 metri coperta).
«Dopo mesi di stallo, il passaggio in conferenza dei servizi è sicuramente un passo
avanti importante», dicono i progettisti della
Stadio di Albaro spa che curerà l’operazione
in project financing. Entro 90 giorni, è atteso
L’A.C. hotel in corso Europa
il placet definitivo, dopodiché dovrebbero finalmente partire i lavori.
E. Ga.
Laurea
Si è brillantemente laureata con
110 e lode in Giurisprudenza Tamara Cuneo. Relatore il chiar.mo
prof. P. Pisa. Congratulazioni vivissime, dottoressa!!! Con grande orgoglio i genitori, Giada Bengt, le nonne, Sergio.
Ringraziamento
Rosangela Pieve ringrazia il dottor Bardella, primario Ortopedia
Monoblocco terzo piano ospedale San Martino, tutto lo staff di
medici, paramedici e personale
del reparto.
Ringraziamento
La famiglia Piccardi - Russo
esprime tutta la propria gratitudine al primario dottor
Gino Battistini, ai medici, anestesisti, personale paramedico della Divisione chirurgia
dell’ospedale Evangelico internazionale di Genova per il
felice esito del delicato intervento praticato alla propria
congiunta Giuseppina.
Ogni giovedì appuntamento in edicola con i libri della cucina regionale
la STORIA
A Carloforte
sulla rotta
degli avi
una storia d’avventura e di
schiavi. La racconta un equiÈ
paggio di carlofortini che, mappe
alla mano, ha voluto ripercorrere la rotta degli avi: da Pegli a
Carloforte. Così fecero nel 1738,
26 famiglie pegliesi che si misero
in mare alla volta dell’isola di
San Pietro. Dovevano incontrarsi
il 7 aprile dello stesso anno, con
cento famiglie di Pegli tornate a
loro volta dall’africana isola di
Tabarca. Perché è pegliese il primo nucleo di Carloforte e navigando lo vogliono ricordare i
marinai di oggi. Partiti sabato
scorso, bicentenario della liberazione dallo schiavismo dei carlofortini da parte dei tunisini, sono
arrivati l’altro ieri. «Sulla rotta
degli avi con il vento del sogno»,
si entusiasma a nome dell’equipaggio, Giancarlo Canavera.
Il sogno — diventato realtà —
è quello cullato da uno skipper
carlofortino, Maurizio Vallebona, e quindi cresciuto da un altro
marinaio esperto, Luca Avegno.
Così Vallebona racconta le ragioni di un’idea favolosa: «Cercavo,
nel Museo civico di Carloforte,
un libro con i nomi di tutte le
famiglie dei primi coloni che
partirono da Pegli e da Tabarca
per andare a colonizzare Carloforte». Non li
trova.
Ma
ugualmente
scopre l’origine della sua
famiglia: «Il
primo Vallebona di cui si
ha notizia certa sui registri
carlofortini
sembra fosse
un ufficiale
della marina Vallebona
genovese che
arrivò lì come
parte dell’equipaggio di una
nave di coloni». Sulle navigazioni dei primi coloni, posa già lo
sguardo “la Madonna dello
Schiavo”, polena ritrovata nel
1801 dal pegliese Nicolò Moretti
e ora conservata sull’isola di San
Pietro. Ma il promontorio della
memoria è ancora da doppiare:
«Da Pegli a Carloforte voglio sentire le stesse emozioni che furono del mio avo ufficiale e colono». Il ricordo più pertinente di
Maurizio Vallebona è quello del
nonno Albino, insegnante al
Nautico di Carloforte, «che discute con i miei genitori per convincerli a lasciarmi lì a Carloforte per fare il Nautico e diventare
un giorno comandante». E presa
la patente nautica, equipaggiata
la moderna Oceanis 393 dei cantieri Beneteau, beh, sì, Vallebona
è anche divenuto comandante.
Ma ora le rotte non sono soltanto di vele e timoni. Il sito del
viaggio che contiene una mailing list di 450 corrispondenti
sparsi in tutto il mondo, è www.
isola di sanpietro.org.
Annalisa Rimassa