Dispensa di Informatica II ITC
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Dispensa di Informatica II ITC
Graziano Donati Corso di Informatica Per il IIo anno degli Istituti Tecnici Commerciali Centro Studi Bellini Graziano Donati Corso di Informatica Per il IIo anno degli Istituti Tecnici Commerciali Centro Studi Bellini Programma di Informatica - IIo Istituto Tecnico Commerciale TECNOLOGIE PER L'ELABORAZIONE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE Informazione e dati. Difinizione di sistema di elaborazione. Classificazione dei sistemi di elaborazione. Struttura logico funzionale di un personal computer. L'unità centrale. La C.P.U. Memoria: capacità, tempo di accesso, accesso sequenziale e casuale. Unità di misura di capacità. La memoria centrale (RAM e ROM). Memorie di massa: floppy disk, hard disk, cd rom, la formattazione. Le periferiche di input e di output. Porte di I/O e schede di espsnsione. Fattori che influenzano le prestazioni di un PC. Classificazione del software: software di base e software applicativo. Acquistare e installare software. I diritti d'autore e i vari tipi di licenza d'uso. La sicurezza dei dati: accessi controllati e copie di backup. I virus e la pirateria informatica. Informatica e società. IL FOGLIO ELETTRONICO: MICROSOFT EXCEL Interfaccia di Excel. Creare una cartella. Inserire i dati. Selezionare le celle. Operare su righe e colonne. Spostare e copiare i dati. Inserire formule aritmetiche ed espressioni. Riferimento relativo e riferimento assoluto. I formati delle celle. Bordi, sfondi e sfumature delle celle. Allineare e orientare i dati nelle celle. Centrare il testo su un insieme di celle. Inserire funzioni. Funzione somma. Le funzioni statistiche: Media, Max, Min, Conta Numeri, Conta Valori. Le funzione Se: Conta se, Conta più se, Somma se. Le funzioni Matr: somma, prodotto, arrotonda, int, somma se, somma più se. Funzioni logiche se: E, O. LE BASI DI DATI: MICROSOFT ACCESS Differenza tra archiviazione e memorizzazione. Informazione e dato. Microsoft Access. Il menù e la finestra database. Creare un database. Creare una tabella in modalità visualizzazione struttura. La struttura di una tabella. I campi. I tipi di dati: contatore, testo, numerico, Si/No, OLE, autocomposizione ricerca (da tabella o con immissione personalizzata). Le proprietà dei campi. Impostazione della chiave primaria. Visualizzazione, inserimento e modifica dei dati in modalità visualizzazione foglio dati. Le maschere. Definizione e utilizzo. Creazione di una maschera in autocomposizione e in visualizzazione struttura. Modifica della struttura di una maschera. Ordinamento dei record. Impostazione e applicazione dei filtri (filtro in base a maschera). Le query. Definizione ed utilizzo. Creazione di report in autocomposizione. Tecnologie per l'elaborazione dell'informazione e per la comunicazione 1. Architettura dell’elaboratore 1.1 Concetti iniziali 1.1.1 Distinzione fra Hardware e Software Un sistema informatico è l’insieme di molte parti che cooperano per memorizzare e manipolare l’informazione. Studiare l’architettura di un sistema informatico significa individuarne le varie parti, comprenderne il principio generale di funzionamento ed intuire come le singole parti interagiscono fra di loro. Una prima, iniziale suddivisione del sistema informatico viene fatta distinguendo due componenti separate ma mutuamente dipendenti: l’hardware e il software. Con il termine hardware si intende l’insieme hardware delle componenti fisiche, in particolare circuiti elettronici, che eseguono operazioni elementari mentre il software è l’insieme dei programmi che vengono eseguiti dal sistema. Viene detta Information Tecnology (IT) l’insieme di tutte le tecnologie usate per creare, memorizzare, elaborare e trasmettere l’informazione nelle sue varie forme (dati numerici, audio, immagini, filmati, etc.). software Sinonimo del termine è telematica, la fusione cioè di telefonia ed informatica. 1.1.2 Tipologia di elaboratori Con il termine elaboratore elettronico si designano sistemi informatici con un medesimo modello teorico, ma caratteristiche ed utilizzi molto diversi. Vengono quindi definite alcune categorie, dai confini non sempre ben definiti, in cui trovano posto i vari computer, dai più semplici ai più complessi. Un laptop o notebook computer è un sistema ad utente singolo di ridotte dimensione; i primi posti in commercio avevano la dimensione di una valigetta, mentre adesso sono grandi quanto un’agenda e hanno un peso di pochi chili. Il loro processo di riduzione ha quasi raggiunto il limite inferiore perché ulteriori diminuzioni non consentirebbero una tastiera ed uno schermo funzionali ed efficaci. Un personal computer (PC) è un piccolo sistema indipendente in termini di risorse e dedicato ad un notebook 6 unico utente. Normalmente è formato da un corpo centrale (che contiene il processore e la memoria), da un monitor, da un mouse e da una tastiera. I network computer sono degli elaboratori costituiti da un processore, memoria RAM e ROM e da circuiti per collegarsi ad una rete locale o ad Internet. Quando vengono accesi si collegano immediatamente alla rete per sfruttare le risorse di quest’ultima, i vantaggi che presentano sono il basso costo, la semplicità nelle funzioni e la minor probabilità di guasti. Simile al personal è la workstation, che ne mantiene la struttura base, ma è potenziata in tutte le sue componenti; il monitor risulta essere di notevoli dimensioni per visualizzare anche immagini ad alta definizione, mentre uno o più processori consentono di trattare una grosse mole di dati (di solito di natura grafica). Negli ultimi tempi, grazie al workstation continuo progresso, risulta difficile distinguere un PC di fascia alta da una workstation. Quando le persone che accedono al sistema informatico sono dell’ordine delle decine si passa ai minicomputer; la notevole potenza di calcolo viene messa a disposizione dei singoli utenti che colloquiano con il processore tramite terminali stupidi (che non possiedono un proprio processore) e lavorano come se fossero gli unici fruitori delle risorse. In realtà, questo tipo di sistemi va scomparendo, o meglio si sta trasformando in server, una macchina, cioè, a cui gli utenti si collegano non tramite terminali, ma attraverso Personal Computer dotati di una scheda di comunicazione che in tal caso assumono il nome di terminali intelligenti. Un sistema di più grandi dimensioni che controlla, in modo interattivo, diverse centinaia di terminali si definisce, invece, mainframe. Per soddisfare le esigenze dei suoi molti utenti mette a disposizione le sue enormi memorie di massa e i suoi molti processori. Anche questa tipologia di sistema informativo è messa in discussione dall’avvento delle reti che consentono di ottenere gli stessi risultati a costi enormemente inferiori. In testa alla classificazione stanno i supercomputer, sistemi che sfruttano le tecnologie più moderne e costose (ad esempio la superconduttività alle basse supercomputer temperature) per poter elaborare 7 in modo veloce dati molto complessi come quelli necessari ad una simulazione di volo o ad una previsione meteorologica. Gli utenti sono costretti ad utilizzare dei minicomputer per poter comunicare in modo efficiente con i supercomputer; il loro possesso è talmente strategico che le loro tecnologie sono coperte da segreto militare e non possono essere esportati dai paesi d’origine. Categoria Impieghi tipici Costo Personal Computer Sistema di videoscrittura, Giochi, Attività di programmazione 1500 $ Notebook Gestione clienti di un commesso viaggiatore, Presentazioni multimediali 2500 $ Workstation CAD (Computer Aided Design) Elaborazione di immagini e filmati 3500 $ Minicomputer Gestione completa di una azienda di piccola-media grandezza 50.000 $ Mainframe Gestione completa di una azienda di grandi dimensioni 200.000 $ Supercomputer Simulatore di volo, Simulazione di processi nucleari, 3.000.000 $ Calcolo di numeri primi 1.1.3 Componenti di base di un personal computer La parte hardware di un Personal Computer è composta da alcuni elementi funzionali interagenti e cooperanti che colloquiano tramite linee dedicate dette bus. Il processore o CPU (Central Processing Unit) è il modulo che svolge effettivamente le elaborazioni e coordina il flusso dei dati all’interno del computer. Compito principale di questa unità di elaborazione è quello di far girare i programmi, interpretando ed eseguendo le singole istruzioni che li compongono. La memoria centrale è utilizzata per memorizzare il programma (o i programmi) in esecuzione sulla macchina e i dati utili al loro funzionamento. La sua capacità di memorizzazione è relativamente limitata e, normalmente, è volatile (le informazioni vengono perse in caso di mancata alimentazione del PC). La sua caratteristica principale è 8 quella di poter accedere molto velocemente alle informazioni in essa contenute (tempi di accesso minimi). La memoria secondaria (o di massa) consente, invece, lo stoccaggio di enormi quantità di dati in modo permanente sfruttando fenomeni magnetici od ottici; lo svantaggio dell’utilizzo di tali tecnologie di realizzazione risiede nel tempo di accesso, notevolmente maggiore rispetto a quello della memoria centrale. In un Personal Computer tutte le componenti sopra elencate trovano normalmente posto in un unico contenitore detto box o case. Le unità periferiche sono dispositivi utilizzati per fornire i dati da elaborare al computer e per ottenere da esso i risultati; esse fungono quindi da interfaccia fisica tra l’elaboratore e l’utilizzatore. Si dividono in periferiche d’ingresso, come tastiera e mouse, e periferiche d’uscita, come monitor e stampante. 1.1.4 Macchina di Von Neumann L’architettura della maggior parte dei moderni elaboratori è basata sul modello della macchina di von Neumann, ricercatore ungherese che per primo individuò una struttura regolare comune per gli elaboratori elettronici. Secondo tale architettura un sistema di calcolo è costituito da quattro elementi base: l’unità di elaborazione, la memoria, le periferiche e il bus di sistema. La memoria contiene le istruzioni e i dati necessari per eseguire un programma; l’unità di elaborazione è formata dai dispositivi elettronici che consentono di acquisire, interpretare ed eseguire le singole istruzioni. Le varie periferiche consentono lo scambio di informazioni tra l’elaboratore e l’esterno, mentre il bus di sistema funge da collegamento fra i vari elementi funzionali. Lo schema della macchina di von Neumann è il seguente: Nella macchina di von Neumann, le fasi di elaborazione si susseguono in modo sincrono con una scansione temporale dettata da un orologio di sistema (clock). B us di sistem a M em oria U nità di elab orazione P erife riche Durante ciascun intervallo di tempo l’unità di controllo (che fa parte dell’unità di elaborazione) decide quali operazioni svolgere: l’acquisizione di istruzioni o dati dalla memoria, la decodifica e l’esecuzione delle stesse, la manipolazione dei dati o il trasferimento delle informazioni. I trasferimenti fra i vari elementi funzionali avvengono attraverso il bus di sistema che si occupa del collegamento logico fra le parti coinvolte, mentre il collegamento fisico è sempre presente. 9 Il limite dell’impostazione di von Neumann (che è stata formulata 50 anni fa) è la stretta sequenzialità con cui vengono eseguite le varie operazioni. Per ovviare a ciò sono state proposte alcune estensioni che rispecchiano le più recenti evoluzioni dell’hardware soprattutto relativamente alla presenza di più unità di elaborazione e alla gestione, quindi, di un calcolo parallelo. La prima concerne l’uso di processori dedicati che sgravano il processore centrale di alcuni compiti specifici; si parla in pratica dei coprocessori matematici e dei processori grafici che aiutano il sistema nella gestione dei calcoli numerici e nella presentazione grafica su video. Una seconda estensione riguarda la possibilità di dotare il sistema di più processori che cooperano nell’eseguire le singole istruzioni. Un’ultima estensione prevede la possibilità di usare diversi tipi di memoria, caratterizzate da prestazioni e costi diversi (memoria centrale, memoria secondaria e la memoria cache). In tempi recenti sono state presentate anche architetture alternative a quella di von Neumann sempre per consentire un elevato grado di parallelismo nell’esecuzione delle istruzioni. Tra queste ricordiamo le macchine dataflow, in cui l’esecuzione delle varie istruzioni è guidata dal flusso dei dati derivanti dalle operazioni precedenti. 1.2 Processore 1.2.1 Struttura generale Come già visto nel precedente paragrafo, il processore è la “mente” del sistema informatico, la parte cioè che controlla il flusso dei programmi ed esegue le singole istruzioni. A livello fisico la CPU è un circuito elettronico formato da alcuni milioni di transistor che attualmente trovano posto in un singolo chip (circuito integrato) della dimensione di pochi centimetri quadrati. Si parla in questo caso di microprocessore. Compiti del processore sono lo spostamento dei dati (ad esempio reperisce dati dall’unità di input ed accede alle informazioni necessarie all’elaborazione, caricate solitamente in memoria centrale), le operazioni di tipo aritmetico e logico ed il controllo del flusso delle istruzioni. Dati in ingresso (da input e/o da memoria centrale) CPU Clock ALU CU Registri Risultati in uscita 10 Operazioni da eseguire (programma) Si individuano, all’interno del processore, alcune parti che sono funzionali agli scopi sopra descritti; in particolare avremo una Unità di Controllo (CU, Control Unit), una Unità Aritmetico-Logica (ALU, Arithmetic and Logic Unit), una serie di registri ed un orologio interno della macchina (clock) che genera un segnale detto, appunto, segnale di clock. L’ Unità Aritmetico-Logica esegue le operazioni aritmetiche (addizione, sottrazione, etc.) o logiche (confronti, comparazioni, etc.) richieste. I registri sono gli elementi di memoria della CPU (costituiti fisicamente da sequenze di celle di memoria nelle quali si può leggere e scrivere) e vengono utilizzati per memorizzare temporaneamente istruzioni e risultati parziali delle operazioni, nonché informazioni di controllo; la loro funzione è equivalente a quella di una memoria molto veloce. Tra i registri ricordiamo il Program Counter (che contiene l’indirizzo di memoria della prossima istruzione da eseguire) ed il Registro di Stato (che contiene informazioni sui risultati delle operazioni precedenti). L’Unità di Controllo cura l’acquisizione (fetch) e la successiva interpretazione delle istruzioni che si trovano in memoria, reperisce i dati dall’input e coordina il lavoro della unità aritmetico-logica fornendo i segnali elettrici che attivano i diversi dispositivi di memoria o di operazione (in definitiva L’UC dirige e coordina l’elaborazione dei dati). Questi segnali vengono forniti in sincrono per mezzo del segnale di clock: ad ogni scatto del clock viene inviato un segnale; il tempo che intercorre tra un segnale e l’altro, detto periodo o ciclo di clock, indica il tempo massimo di esecuzione di un’operazione e serve a sincronizzare fra di loro le varie parti del processore in modo che tutte abbiano terminato il loro compito prima di passare alla gestione dell’istruzione successiva. La sincronizzazione è importantissima per il buon funzionamento dell’elaboratore; basti pensare a quanto succederebbe se l’elaboratore tentasse di fornire in output il contenuto di una zona di memoria non ancora scritta completamente, oppure se l’ALU andasse a sommare dati contenuti in celle di memoria non ancora scritte o nelle quali sono memorizzati dati “vecchi”. 1.2.2 Prestazioni Le caratteristiche prestazionali di una CPU dipendono da molti fattori tra cui: - Insieme delle istruzioni (Instruction set) eseguite; le istruzioni semplici (addizione) vengono eseguite in breve tempo a differenza di quelle complesse (moltiplicazione) che richiedono tempi di esecuzione più lunghi. I processori CISC (Complex Instruction Set Computer) possiedono istruzioni che vengono eseguite in molti cicli di clock, mentre i processori RISC (Reduced Instruction Set Computer) svolgono solo semplici istruzioni che terminano in un ciclo di clock. - Dimensione dei registri; più grandi sono i registri maggiori sono le quantità su cui si può operare con una singola istruzione. - Frequenza di clock; la frequenza di clock è direttamente proporzionale al numero di istruzioni che possono essere svolte nell’unità di tempo e quindi alla velocità di esecuzione dei programmi. Tale frequenza dipende dalle caratteristiche fisiche dei processori e non può essere aumentata a piacere. Si misura in Hz (cicli al secondo) e i microprocessori attuali possiedono frequenze dell’ordine dei GHz (un miliardo di cicli al secondo). In passato, per misurare la velocità di un processore si usavano come indicatori i MIPS (Millions of Instructions Per Second), cioè quante operazioni logiche o fra interi vengono 11 eseguite mediamente in un secondo, e i MFLOPS (Millions of Flotting point Operations Per Second), che invece sono relativi alle operazioni tra numeri decimali. Entrambi gli indicatori, come del resto la semplice frequenza di clock, hanno il difetto di non considerare gli altri parametri relativi all’architettura del sistema e all’effettivo utilizzo dell’elaboratore. Si deve comunque ricordare che la velocità computazionale del processore è soltanto uno degli aspetti da considerare per la valutazione complessiva delle prestazioni di un sistema informatico; ad esempio, come verrà specificato meglio in seguito, la velocità e la dimensione della memoria centrale oppure la struttura del bus di sistema possono far modificare sensibilmente le prestazioni di due elaboratori dotati dello stesso processore. Per avere una valutazione più completa della bontà di un processore, sono stati quindi ideati dei programmi che eseguono una serie di test molto approfonditi sulla macchina simulando un certo gruppo di operazioni di alto livello; questi test vengono chiamati benchmark. 1.2.3 Processori commerciali Un processore è un circuito elettronico formato da alcuni milioni di transistor che trovano posto in uno spazio di qualche centimetro quadrato. Il costo del materiale primo per costruire un processore è irrisorio, ma la tecnologia per sviluppare questa meraviglia della miniaturizzazione deve essere supportata da ingentissimi investimenti per la progettazione dei microcircuiti e per la realizzazione degli impianti di produzione. A causa di ciò, esistono al mondo meno di una decina di produttori in grado di fornire i processori ai costruttori di sistemi informatici. Il più importante produttore al mondo di processori destinati a PC è Intel, che ha equipaggiato il primo Personal prodotto dall’IBM nel “lontano” 1981 con il suo microprocessore 8086. Da allora, a ritmo frenetico, si sono susseguiti tutta una serie di processori compatibili con il precedente e dalle prestazioni sempre più elevate fino ad arrivare al P4 attuale. Nome Processore 4004 8080 8086 80286 386DX 486 Pentium Pentium II Pentium III Pentium 4 Anno di produzione Numero di Transistor Frequenza massima 1971 1974 1978 1982 1985 1989 1993 1997 1999 2001 2300 6000 29000 134000 275000 1,2 M 3,1 M 7,5 M 16 M 35 M 1 MHz 2 MHz 4,77 MHz 20 MHz 33 MHz 100 MHz 266 MHz 566 MHz 933 MHz 2,1 GHz 12 Dalla nascita del primo personal computer si sono avute molte migliorie all’architettura dei processori che hanno consentito, in prima battuta, l’aumento della frequenza di elaborazione del processore e, successivamente, la creazione di prodotti che forniscono funzionalità sempre più complesse, fino ad arrivare alla possibilità di integrare su di una stessa struttura fisica (circuito integrato o chip), oltre all’unità di calcolo vera e propria, un coprocessore matematico, memoria e strutture per l’elaborazione del suono e delle immagini. Tutti i processori della famiglia Intel sono CISC, mentre altri produttori, come AMD, hanno scelto l’architettura RISC per le CPU destinate a Personal Computer; i processori per sistemi di categoria superiore (workstation, server, mini, etc.) sono tutti RISC. 1.2.4 Multiprocessori La storia dei sistemi di elaborazione che sfruttano più processori che lavorano in parallelo è molto recente. Gli studi per modificare l’architettura da mono a multiprocessore sono iniziati negli anni ’80 per ricercare prestazioni sempre più spinte; solo nella seconda metà degli anni ’90 sono comparsi i primi personal computer multiprocessore. Gli utilizzi tipici a livello di PC e workstation riguardano le applicazioni grafiche, di CAD, di calcolo intensivo o di gestione di database, mentre nei grandi elaboratori l’architettura si rivela indispensabile, ad esempio, per i sistemi di prenotazione in tempo reale o per i sistemi bancari integrati. I vari sistemi multiprocessore si differenziano fra loro soprattutto per il grado di specializzazione di ogni processore (che può eseguire qualsiasi operazione o solo un certo tipo di istruzione) e per il metodo con cui condividono la memoria e le altre risorse del sistema (che possono essere proprie di ogni CPU o raggiungibili solo attraverso il bus di sistema). Per poter sfruttare tali sistemi si stanno sviluppando programmi basati su algoritmi paralleli. 1.3 Memoria 1.3.1 Memorizzazione dei dati Lo schema della macchina di von Neumann prevede un unico e generico tipo di memoria da cui il processore preleva istruzioni e dati e dove deposita i risultati delle elaborazioni. In effetti esistono diverse tecniche per far “ricordare” ad un mezzo fisico un informazione di tipo binario (uno 0 o un 1) che producono memorie molto diverse tra di loro in termini di velocità (tempo medio necessario per recuperare l’informazione) e di costo. Per il fenomeno fisico alla base del processo di memorizzazione, vengono distinte diverse categorie di memorie: - Memorie a semiconduttore: il metodo è elettronico e si fonda sulla conservazione di una carica elettrica all’interno di un piccolo conduttore. Si tratta di una memoria di piccole dimensioni fisiche e molto veloce; per contro il costo è elevato. L’informazione può essere memorizzata in modo non permanente e si parla di memoria 13 volatile (il contenuto viene perso se cessa l’alimentazione del sistema), oppure l’informazione viene stabilita in fase di creazione, non è modificabile, e la memoria si dice non volatile. - Memorie magnetiche: la tecnica utilizza la caratteristica di alcuni materiali (le sostanze ferromagnetiche) di assumere e mantenere una direzione di magnetizzazione. Il costo non è elevato e la memorizzazione è permanente (fino ad una successiva sovrascrittura); per contro la velocità non è notevole e viene richiesto un dispositivo di lettura elettro-meccanico (con conseguente possibilità di usura). - Memorie ottiche: il principio usato è la possibilità di un raggio laser di causare e poi riconoscere modifiche nella struttura della materia (riflettività, polarizzazione). I vantaggi e gli svantaggi sono simili a quelli delle memorie magnetiche, ma vengono migliorati i parametri costo e velocità; per questa ragione, fra breve, le memorie di tipo ottico sostituiranno quelle magnetiche. - Memorie spaziali: sfruttano il movimento di un’onda in un mezzo fisico. Attualmente sono in fase di studio ed hanno prodotto solo alcuni tipi di memorie (a bolle e molecolari) che possono essere usati solo in situazioni molto particolari, ma si attendono notevoli sviluppi. Vista la disponibilità di memorie con caratteristiche diverse che si rivelano ottimali solamente per alcuni scopi, i moderni elaboratori (anche se l’architettura di von Neumann non lo prevede) utilizzano memorie anche funzionalmente e logicamente distinte. In pratica, anche in un semplice personal computer, possiamo notare la presenza di 3 tipi di memoria: la memoria centrale, la memoria secondaria e quella di transito (o cache). 14 1.3.2 Gerarchie di memorie L’uso di gerarchie di memoria dalla velocità e dai costi via via crescenti serve ad ottimizzare la memoria disponibile in termini di prestazioni e spesa relativa. L’ideale dal punto di vista delle prestazioni sarebbe implementare tutta la memoria come registri interni del processore o con tecnologie a semiconduttore consentendo un accesso quasi istantaneo alle informazioni; d’altra parte, per aver memorie in grado di contenere una elevata quantità di dati, senza spendere cifre astronomiche, sarebbe opportuno scegliere memorie dal basso costo per unità di memoria. Il compromesso fra le due esigenze ha fatto nascere una gerarchia a tre livelli (i registri interni del processore non vengono considerati memoria vera e propria): 1. Memoria cache (memoria molto veloce, di piccolo dimensioni e costosa) 2. Memoria centrale (memoria veloce, di medie dimensioni e abbastanza costosa) 3. Memoria secondaria (memoria lenta, di notevoli dimensioni ed economica). CPU M. cache M. centrale M. massa 1.3.3 Memoria cache La memoria cache è una memoria temporanea utilizzata per migliorare il trasferimento dei dati tra la memoria centrale e i registri della CPU; la cache, sensibilmente più veloce della memoria centrale, contiene i dati usati più frequentemente dalla CPU, producendo così accessi più veloci; infatti quando il processore richiede un dato, questo viene prima ricercato nella memoria cache (dove con più probabilità si trova) e, in caso positivo, caricato in modo quasi istantaneo nei registri del processore; in caso negativo, l’informazione viene recuperata dalla memoria centrale e, in parallelo, vengono aggiornati i contenuti della memoria cache in modo che i dati in essa residenti siano sempre i più richiesti (in termini probabilistici). Il concetto di memoria cache si estende alle situazioni che comprendono dispositivi funzionanti con velocità diverse: nel caso del trasferimento dati da memoria di massa a memoria centrale (sulla quale devono essere presenti le istruzioni da eseguire e i dati 15 necessari per eseguirle) una parte della memoria centrale può simulare una memoria cache, oppure vi sono memorie (dette buffer) poste tra processore e periferiche. Un esempio tipico di buffer (o memoria tampone) è quello sistemato su ogni stampante che permette una efficiente trasferimento dei dati dal processore verso la periferica. In pratica, il processore invia in modo veloce una serie di dati al buffer; la memoria tampone si occupa di fornirli alla corretta velocità ai meccanismi di stampa, mentre il processore è libero di compiere altre operazioni; quando il buffer è vuoto, la stampante avvisa il processore e altri dati vengono inviati verso di essa fino ad esaurire il processo di stampa. 1.3.4 Memoria centrale Caratteristica fondamentale della memoria centrale è la capacità di permettere l’accesso alle informazioni in modo “diretto” e in tempi molto brevi. A tale scopo la memoria centrale è del tipo a semiconduttore. Dal punto di vista logico essa può essere vista come una grande matrice monodimensionale formata da celle o locazioni caratterizzate da un indirizzo e da un contenuto. Il processore accede al contenuto (in lettura o in scrittura) della cella per mezzo del suo indirizzo; la lunghezza dell’indirizzo è strettamente legato al numero di celle che si possono distinguere e rappresenta quindi un indice dello spazio di indirizzamento del processore (equivalente alla grandezza della memoria). Il tempo di accesso è il tempo necessario per leggere un dato in una qualsiasi locazione di memoria; attualmente i tempi di accesso alla memoria centrale sono dell’ordine delle decine di nanosecondi (1 ns = 1 miliardesimo di secondo). La memoria centrale è costituita da memoria di tipo ROM (Read Only Memory - memoria a sola lettura) e da memoria di tipo RAM (Random Access Memory - memoria ad accesso casuale); queste tipologie si differenziano per il loro uso e le loro caratteristiche e più precisamente: • la memoria RAM è cancellabile e riscrivibile ed è adatta a contenere il/i programma/i in esecuzione e tutti i dati necessari al suo/loro funzionamento; le dimensioni di tale tipo di memoria influenzano pesantemente la grandezza dei programmi che possono essere fatti girare sulla macchina. • la memoria ROM, non cancellabile e non riscrivibile, meno costosa della RAM in quanto realizzata con circuiti molto più semplici, viene usata in tutti quei casi in cui non serva modificare il contenuto della memoria, che viene stabilito all’atto della costruzione; tipicamente contiene le istruzioni che consentono di impostare le condizioni ottimali di funzionamento della macchina ed effettuare i vari test di controllo, ossia di realizzare l’inizializzazione o bootstrap del sistema. 16 1.3.5 Memoria di massa La memoria secondaria o di massa è una memoria di supporto che contiene programmi e dati che possono essere sfruttati solo indirettamente dal processore, visto che l’unica memoria con cui il processore è collegato risulta essere quella centrale. I vari dispositivi di memorizzazione attualmente in uso si differenziano per la quantità di dati memorizzabili, per la loro velocità di fornirli alla memoria interna e per il loro costo per unità di memoria. Date le caratteristiche richieste, si utilizzano allo scopo memorie di tipo magnetico e ottico che coniugano in maniera ottimale i tre parametri sopra descritti. Per le caratteristiche costruttive e per il metodo di memorizzazione dei dati sono venute a crearsi numerose famiglie di dispositivi per lo stoccaggio dei dati. I dispositivi più importanti attualmente in commercio sono il floppy disk, l’hard disk, lo zip disk, il data cartridge, il CD-RW e il DVD. Un Floppy Disk è un disco di materiale magnetizzato sulle due superfici protetto da una custodia di plastica, che serve per trasferire informazioni tra computer non collegati fisicamente. La capacità di memorizzazione è piccola ed il tempo di accesso è notevole, ma possono essere facilmente trasportati da un sistema ad un altro. Per eseguire le operazioni di memorizzazione è necessario un dispositivo che contiene la testina floppy disk di lettura/scrittura detto Floppy Disk Drive (FDD). L’Hard Disk è un dispositivo formato da una serie di dischi magnetici che ruotano attorno ad un perno centrale; ogni superficie dei dischi è dotata di una propria testina per leggere e scrivere. Per consentire alte velocità di rotazione (tempi d’accesso più brevi), i dischi si trovano in un contenitore sottovuoto e non è quindi possibile vedere il supporto magnetico. Lo Zip Disk è un piccolo hard disk portatile che può trasportare una fetta consistente di informazione tra due sistemi dotati di un hard disk lettore per tale supporto. I CD-RW (CD riscrivibili) sono simili ai normali CD audio, ma possono essere scritti, oltre che letti, tramite un adeguato dispositivo. A differenza dei precedenti dispositivi usano una tecnologia ottica che consente velocità e capacità considerevoli a basso prezzo. L’evoluzione naturale dei CD-RW sono i DVD che, utilizzando una tecnologia più raffinata, consentono di migliorare le prestazioni in termini di velocità e capacità (fino a 25 volte più veloci e 20 volte più capaci di un CD ROM). 17 Criteri costruttivi più datati stanno invece alla base dei data-cartridge, cassette con un lungo nastro magnetico che rappresentano l’evoluzione delle vecchie bobine. Lo svantaggio dell’accesso sequenziale è bilanciato dal basso costo; questo li rende ideali in operazioni particolari quali il back-up (salvataggio completo di tutti i dati). Le caratteristiche dei dispositivi di memoria secondaria sono desumibili dalla seguente tabella dove, come unità di memoria, si usa il byte (equivalente di un carattere): Nome Floppy Disk Hard Disk Data cartridge Zip disk CD-RW DVD Dimensione 360 kB - 2.88 MB 100 MB - 40 GB 200 MB - 16 GB 100 MB - 400 MB 650 MB 4.7 GB - 17 GB Velocità 100-200 ms 8-20 ms Lineare 20-40 ms 10-30 ms 5-10 ms Costo/MB 500 lire * 10 lire 10 lire * 250 lire * 2 lire * 5 lire * Tecnica Magnetica Magnetica Magnetica Magnetica Ottica Ottica * per questi dispositivi deve essere anche tenuto conto del costo del lettore La velocità del data cartridge non è paragonabile alle altre perché, come in tutti i dispositivi a nastro, il tempo di lettura dipende fortemente dal punto in cui tale dato si trova (il primo dato è subito disponibile, mentre per l’ultimo è necessario scorrere tutto il nastro). 1.3.6 Relazioni fra memoria e prestazioni dei computer Le prestazioni di un sistema informatico sono fortemente influenzate dalla gerarchia delle memoria di tale sistema; essendo infatti il sistema formato da più parti cooperanti, la sua velocità viene stabilita dalla componente più debole. Un sistema, benché dotato di un processore con enorme potenza di calcolo, risulterà molto rallentato da una memoria centrale non correttamente dimensionata in termini di: a) velocità: l’esecuzione delle istruzioni è infatti preceduta e seguita da operazioni di lettura e scrittura sulla memoria centrale, se tale memoria non è “veloce” vi sarà spreco di tempo. b) capacità di memorizzazione: visto che i programmi da eseguire in genere sono talmente grandi che solo una parte di essi si trova realmente in memoria centrale, mentre il resto risiede nella memoria secondaria è ovvio che, se la memoria centrale è “piccola”, vi sarà un notevole spreco di tempo per caricare e scaricare informazioni nella e dalla memoria centrale. In definitiva, la dimensione e la velocità della memoria centrale diventano parametri che influiscono sulle prestazioni generali del sistema. Per simili motivi, e visto che molti programmi ne fanno pesantemente uso, anche la velocità della memoria secondaria, e in particolare dell’hard disk, costituiscono un parametro critico da valutare per il corretto dimensionamento di un sistema informatico. 18 1.4 Periferiche 1.4.1 Bus Le varie componenti funzionali che formano un sistema di elaborazione sono collegate fra loro, nella semplificazione di von Neumann, dal bus di sistema sotto il controllo del processore. In realtà, il bus di sistema è costituito da una serie di connessioni elementari lungo le quali viene trasferita l’informazione, che collegano l’unità di elaborazione alla memoria o all’interfaccia di una specifica periferica. A seconda del tipo di informazione trasportata individuiamo 3 tipi di bus: un bus dati, un bus indirizzi e un bus controlli. BUS DATI CPU M.C. o PERIFERICA Il bus dati trasferisce informazioni generiche in modo bidirezionale; serve ad esempio a trasferire il contenuto di una cella di memoria in un registro del processore o, viceversa, per scrivere il contenuto di un registro in una locazione di memoria. M.C. Il bus indirizzi è unidirezionale e trasmette indirizzi dal processore alla memoria; serve per selezionare la cella dove effettuare le successive operazioni di lettura o scrittura. PERIFERICA Il bus controlli è bidirezionale: trasferisce all’unità stabilita l’istruzione da eseguire e poi trasmette all’unità di elaborazione il segnale dell’avvenuto espletamento dell’operazione. BUS INDIRIZZI CPU BUS CONTROLLI CPU Le caratteristiche principali di un bus sono la capacità della linea e la velocità di trasmissione; la prima indica la quantità di dati elementari (binari) che possono essere trasmessi in ogni operazione, mentre la seconda è legata al tempo medio impiegato da due unità per scambiarsi un dato. 1.4.2 Interfacce Le interfacce di ingresso/uscita sono i dispositivi circuitali che consentono il collegamento fisico e logico dell’elaboratore con le varie periferiche. Tali unità sono molto diverse fra loro a seconda del dispositivo esterno a cui sono dedicati. 19 Alcune interfacce possono essere intelligenti, dotate cioè di un proprio processore capace di convertire ed elaborare dati e di gestire il colloquio tra il processore principale e la periferica. Tutte le interfacce contengono comunque un registro dati, un registro comandi e informazioni sullo stato della periferica. Bus Dati Registro Dati ELABORATORE Bus Controlli PERIFERICA Registro Comandi Il registro dati viene collegato al bus dati e serve a trasferire le informazioni dalla periferica all’elaboratore (i caratteri digitati sulla tastiera) e viceversa (i caratteri che compaiono sullo schermo). Il registro comandi è collegato al bus controlli e contiene il comando che la periferica dovrà eseguire; lo stato della periferica viene comunicato o attraverso il bus controlli o tramite linee dedicate (interrupt) ed è relativo alla situazione momentanea del dispositivo (per una stampante, ad esempio, lo stato può essere pronta, occupata oppure in una condizione di errore). 1.4.3 Dispositivi di ingresso Le periferiche d’ingresso sono quei dispositivi che consentono all’elaboratore di acquisire informazioni dal mondo esterno ed in particolare dall’operatore che interagisce con la macchina. La loro suddivisione è per tipologia di dati da raccogliere; non esistendo un dispositivo che consenta il facile inserimento, ad esempio, sia di testo che di suoni, ogni elaboratore sarà normalmente dotato di più di un dispositivo d’ingresso in modo che l’utente possa scegliere in ogni momento la periferica più adatta allo scopo contingente. Le principali periferiche d’ingresso normalmente usate sono: Tastiera (inserimento alfanumerico) Le tastiere si differenziano per la disposizione dei tasti (che è legata al paese di utilizzo) e per il numero di tasti di cui dispongono (attualmente le tastiere per Windows 9x dispongono di 105 tasti) 20 - Mouse (inserimento posizioni) I mouse possono essere dotati di due o tre tasti; la funzionalità di ogni singolo tasto dipende dal programma, ricordando comunque che il tasto più importante è il pulsante sinistro e che per Windows 9x il tasto destro mette a disposizione un menù contestuale legato alla posizione del puntatore sullo schermo; il pulsante centrale viene utilizzato attualmente solo nei programma di grafica avanzata. Il costo di un mouse è legato alla sua sensibilità e precisione. - Trackball (inserimento posizioni) La trackball è un dispositivo simile al mouse in cui il movimento del cursore è legato al movimento di una piccola sfera; fisicamente è un mouse girato con la pancia verso l’alto. Altri dispositivi simili e con analoghe funzioni sono il touch-pad e il joystick, usato quest’ultimo soprattutto per i giochi. - Tavoletta grafica (inserimento posizioni) La tavoletta grafica è un rettangolo di materiale elettricamente sensibile in cui possiamo segnalare delle posizioni utilizzando una particolare penna o un dispositivo simile al mouse. Viene utilizzata, ad esempio, per inserire mappe geografiche o per memorizzare nel computer disegni già eseguiti su carta. - Scanner (inserimento immagini) Lo scanner consente di acquisire immagini in bianco e nero o a colori. L’acquisizione viene effettuata punto a punto e quindi la memorizzazione richiede un notevole spazio: non è infrequente trovare immagini che occupano decine di MB. Gli scanner disponibili sono essenzialmente di tre tipi: - Manuale: il dispositivo viene fatto scorrere sopra l’immagine da acquisire memorizzandola così per strisce di circa 10 cm che potranno essere poi incollate con appositi programmi software. - Flat : il foglio viene inserito nel dispositivo che, similmente ad un fax lo fa scorrere al suo interno per visualizzarlo. Con questo tipo di scanner si possono acquisire immagini di dimensioni paragonabili ad un foglio A0. - Piano: il foglio viene inserito nel dispositivo che, con funzionamento Scanner Piano analogo ad una fotocopiatrice, muove il 21 rilevatore di immagine lungo la superficie dell’immagine da acquisire. Esistono scanner piani che consentono di ottenere immagini fino al formato A3. - Modem (inserimento dati) Il modem (MOdulatore-DEModulatore) è un dispositivo attualmente in auge grazie al suo utilizzo in ambiente Internet. Consente di trasformare impulsi elettrici provenienti dalla linea telefonica o da altre linee dedicate in dati memorizzabili sul calcolatore. La sua caratteristica principale è la velocità di trasmissione che va dai 2400 baud (byte per secondo) dei vecchi dispositivi ai 128 Kbaud (standard attuale). - Microfono (suoni) Un normale microfono può essere collegato, con l’ausilio di una speciale scheda detta scheda audio, ad un Personal Computer; si rende così possibile l’acquisizione di dati sonori che consentono, ad esempio, di far funzionare il PC tramite comandi vocali. - Fotocamere e telecamere digitale (immagini e filmati) Particolari macchine fotografiche digitali o telecamere possono essere collegate direttamente ad un sistema di elaborazione per acquisire semplici immagini o filmati. La potenza di calcolo necessaria per elaborare tali dati e la notevole memoria necessaria per gestirli, rende possibile l’utilizzo proficuo di tali strumenti solo su macchine di livello superiore (workstation). Se però si è disposti a rinunciare alla qualità dell’immagine anche un normale PC dotato di una piccola telecamera (webcam) può acquisire e gestire un filmato anche di decine di minuti. 1.4.4 Dispositivi di uscita Le periferiche d’uscita sono tutti quei dispositivi che consentono di ottenere i risultati delle elaborazioni effettuate dal calcolatore. Analogamente al caso dei dispositivi d’ingresso, queste periferiche si suddividono in base al supporto fisico su cui vengono fornite le elaborazioni. I principali dispositivi attualmente in uso sono: - Monitor (visualizzazione) E’ una periferica fondamentale ed è indispensabile per il funzionamento dell’intero calcolatore. I dati vengono forniti all’utente in forma di immagini visualizzate su di uno schermo televisivo. Esistono anche particolari monitor detti touch screen che consentono, tramite il tocco di aree particolari della loro superficie, di acquisire informazioni. I parametri fondamentali di un monitor sono la sua dimensione (da 12 a 22 pollici), la sua risoluzione intesa come punti distinti che possono essere attivati sulla superficie (da 200x320 a 1280x1024) e la sua precisione misurata con un indice che varia da 0.21 (migliore) a 0.38 (peggiore). 22 Si vanno ora diffondendo gli schermi LCD che, grazie alle nuove tecnologie, sono in grado di fornire prestazioni simili o migliori di quelle dei monitor tradizionali con una minore emissione di onde elettromagnetiche e un minore ingombro. Attualmente l’unico inconveniente è il costo che risulta essere dalle 3 alle 5 volte superiore ad un monitor tubo catodico. - Stampanti (trasferimento su carta) Consentono di trasferire su carta i risultati delle elaborazione per poi poterli utilizzare come strumenti di verifica o di memorizzazione. Esistono essenzialmente tre tipi di stampanti che si distinguono per la loro tecnica di trasferimento su carta: - ad impatto: il trasferimento avviene in maniera meccanica premendo un intero carattere od una serie di aghi su di un nastro inchiostrato che, a sua volta, va a contatto con la carta lasciando l’immagine desiderata. E’ un metodo di stampa vecchio ma economico; l’inconveniente del rumore prodotto dall’impatto è ripagato dal fatto che è l’unica tecnologia che consente di ottenere copie multiple simultanee. - a getto d’inchiostro: in questo caso l’inchiostro viene sparato attraverso una serie di fori calibrati sulla carta per ottenere le forme desiderate. La definizione è migliore delle stampanti ad impatto ed anche il rumore è ridotto a quello causato dal movimento della carta; per contro il costo per copia è più elevato, non si possono ottenere copie multiple e il funzionamento cessa improvvisamente al termine della cartuccia d’inchiostro. - Laser: il funzionamento è simile a quello di una fotocopiatrice solo che l’immagine da riprodurre viene fornita direttamente dall’elaboratore. La qualità di stampa è ottima, ma il costo del dispositivo e della sua manutenzione sono elevati. - Plotter (disegni e grafici) A questo dispositivo è demandato il compito di trasferire su carta immagini e grafici di dimensioni elevate, normalmente per disegno tecnico o meccanico. La tecnologia attuale è quella a getto d’inchiostro del tutto simile a quella della stampanti, anche se esistono ancora dei plotter a penna, in cui la macchina simula il funzionamento del braccio umano con più precisione e velocità. I plotter possono fornire disegni fino alla dimensione di un foglio A0 utilizzando anche la tecnologia a colori. Vi sono inoltre dei plotter in cui la testina lancia-inchiostro o la penna sono sostituiti da strumenti quali lame o punte laser; tali plotter sono detti da taglio e consentono di sezionare, sotto il controllo del computer, superfici più consistenti della carta, dal semplice cartoncino alle lastre d’acciaio. - Modem (dati) Lo stesso strumento che consente di acquisire dati dalla linea telefonica può essere utilizzato per lo scopo inverso e cioè per trasformare dati memorizzati nel calcolatore in impulsi elettrici trasmissibili tramite linee dedicate. 23 - Casse acustiche (suoni) Una coppia di normali casse acustiche possono venire collegate, con l’ausilio della scheda audio, ad un Personal Computer; vengono così rese esplicite le capacità multimediali del PC, consentendo di ascoltare musica, un corso di lingua straniera o una teleconferenza. - Macchine a controllo numerico Un elaboratore può avere come periferica d’uscita a diretto contatto anche una macchina operatrice a controllo numerico; in tale caso i dati in uscita dal computer sono i manufatti realizzati dalla macchina stessa. 24 GUIDA RAPIDA DI EXCEL Centro Studi Bellini Indice SCHERMATA INIZIALE DI EXCEL? ....................................................................................................................... 5 LE BARRE DI EXCEL ............................................................................................................................................. 5 LE CELLE, LE RIGHE E LE COLONNE .................................................................................................................... 6 CELLE ATTIVE ................................................................................................................................................. 6 COME SPOSTARSI TRA LE CELLE .................................................................................................................... 6 COME SCRIVERE E FISSARE I DATI ................................................................................................................. 7 COME CANCELLARE I DATI............................................................................................................................. 7 COME MODIFICARE E AGGIUNGERE DATI ..................................................................................................... 7 COME VEDERE TUTTO IL FOGLIO DI LAVORO................................................................................................ 7 LE FORMULE ...................................................................................................................................................... 8 COME INSERIRE UNA FORMULA.................................................................................................................... 8 COME CREARE DELLE FORMULE CON IL MOUSE .......................................................................................... 9 LA FUNZIONE SE:ERRORE .............................................................................................................................. 9 UN PRIMO ESERCIZIO IN EXCEL ..................................................................................................................... 9 COME SOMMARE PIU' CELLE....................................................................................................................... 10 LA SOMMA AUTOMATICA ........................................................................................................................... 10 2° METODO PER LA SOMMA AUTOMATICA ................................................................................................ 11 COME FORMATTARE IN EURO......................................................................................................................... 11 L’USO DEGLI OPERATORI ................................................................................................................................. 11 L’ORDINE DELLE OPERAZIONI ...................................................................................................................... 11 LECOLONNE ..................................................................................................................................................... 12 COME ALLARGARE LE COLONNE ................................................................................................................. 12 ALCUNI ESERCIZI IN EXCEL ............................................................................................................................... 12 LA MODALITA' MODIFICA ................................................................................................................................ 14 COME MODIFICARE LE CELLE ...................................................................................................................... 14 I VARI CONTENUTI DELLE CELLE .................................................................................................................. 14 COME DIGITARE NUMERI ................................................................................................................................ 14 COME DIGITARE DATA E ORA .......................................................................................................................... 15 SE LE CELLE IMPAZZISCONO ! ...................................................................................................................... 15 CANCELLARE TUTTO ........................................................................................................................................ 15 1 Guida rapida di excel FORMATO DELLA CELLA .................................................................................................................................. 16 IL RIEMPIMENTO AUTOMATICO...................................................................................................................... 16 RIEMPIRE GIORNI, MESI E ... TESTO ............................................................................................................ 17 TRASCINARE NUMERI .................................................................................................................................. 18 INSERIRE SOLO I GIORNI FERIALI ................................................................................................................. 19 CREARE UN GRAFICO ....................................................................................................................................... 20 COME AGGIUNGERE DATI AL GRAFICO ....................................................................................................... 21 COME MODIFICARE LE DIMENSIONI DEL GRAFICO ..................................................................................... 22 COME CAMBIARE LO SFONDO DELL'AREA DEL GRAFICO ............................................................................ 24 COME CAMBIARE IL BORDO DEL GRAFICO.................................................................................................. 24 INSERIRE UNO SFONDO COLORATO CON SFUMATURE AL GRAFICO .......................................................... 25 INSERIRE UN'IMMAGINE DI SFONDO AL GRAFICO ...................................................................................... 26 MODELLI .......................................................................................................................................................... 27 MODELLI FATTURA EXCEL GRATUITA .......................................................................................................... 27 PRIMI PASSI PER CREARE UN MODELLO FATTURA CON EXCEL................................................................... 27 NASCONDERE LO ZERO USANDO LA FUNZIONE "SE" DI EXCEL ................................................................... 28 COPIARE LE FORMULE IM MODO QUASI AUTOMATICO ............................................................................. 28 EVIDENZIARE I BORDI E FORMATTARE LE COLONNE .................................................................................. 29 INSERIRE FORMULE PER IL CALCOLO DELL'IVA E DEL TOTALE FATTURA .................................................... 29 INSERIRE RIGHE E COMPLETARE L'INTESTAZIONE DELLA FATTURA ........................................................... 31 CENTRARE E UNIRE LE CELLE IN EXCEL ........................................................................................................ 32 COME INSERIRE UN NUMERO CHE INIZIA CON ZERO SU UNA CELLA DI EXCEL .......................................... 32 COME CENTRARE NEL FOGLIO I DATI INSERITI............................................................................................ 33 MODELLI PER ARCHIVIARE DATI ...................................................................................................................... 33 CREARE UN MODELLO PER ARCHIVIARE CD ................................................................................................ 34 ALLARGARE PIU' COLONNE IN MODO UGUALE .......................................................................................... 34 ABBELLIRE IL FORMATO DEL MODELLO ...................................................................................................... 34 AVERE IL CONTROLLO DELLO SPESSORE DEI BORDI .................................................................................... 35 APPLICARE IL TESTO A CAPO SULLE CELLE .................................................................................................. 37 MANTENERE I DATI NELLA PARTE ALTA DELLA CELLA................................................................................. 37 ORDINARE I DATI ............................................................................................................................................. 37 VISUALIZZARE SOLO UNA PARTE DEI DATI .................................................................................................. 38 STAMPARE UN FOGLIO DI EXCEL ..................................................................................................................... 39 COME VIENE DIVISO PER LA STAMPA UN FOGLIO DI EXCEL ....................................................................... 40 CONTROLLARE LA STAMPA CON "ANTEPRIMA DI STAMPA" ...................................................................... 42 2 Guida rapida di excel "NAVIGARE" IN ANTEPRIMA DI STAMPA..................................................................................................... 43 OTTIMIZZARE LA LARGHEZZA DELLE COLONNE .......................................................................................... 43 COME CAMBIARE L'ORIENTAMENTO DELLA PAGINA ................................................................................. 44 CAMBIARE I MARGINI DEL FOGLIO.............................................................................................................. 45 COME RIDURRE TUTTO IN UNA SOLA PAGINA ............................................................................................ 46 COME RITORNARE ALLA STAMPA "ORIGINALE".......................................................................................... 46 STAMPARE SOLO UNA DETERMINATA PAGINA .......................................................................................... 46 INSERIRE UN INTERRUZIONE DI PAGINA ..................................................................................................... 47 STAMPARE SOLO UN INTERVALLO DI CELLE (UNA SELEZIONE)................................................................... 47 COSA SONO IN COMANDI RAPIDI DA TASTIERA .............................................................................................. 48 CTRL + HOME ............................................................................................................................................... 48 CTRL + FINE .................................................................................................................................................. 48 CTRL + Z ....................................................................................................................................................... 48 CTRL + C ....................................................................................................................................................... 48 CTRL + V ....................................................................................................................................................... 49 CTRL + X ....................................................................................................................................................... 49 MAIUSC + F12 .............................................................................................................................................. 49 CTRL + MAIUSC + F12 .................................................................................................................................. 49 CTRL + MAIUSC + T ...................................................................................................................................... 49 CTRL + G ....................................................................................................................................................... 49 CTRL + I ........................................................................................................................................................ 49 CTRL + S ....................................................................................................................................................... 49 CTRL + B ....................................................................................................................................................... 49 MAIUSC + CURSORE..................................................................................................................................... 49 CTRL + INVIO ................................................................................................................................................ 49 CTRL + > ....................................................................................................................................................... 49 CTRL + MAIUSC + > ...................................................................................................................................... 50 CTRL + PAG_GIU .......................................................................................................................................... 50 CTRL + PAG_SU ............................................................................................................................................ 50 CTRL + TAB ................................................................................................................................................... 50 CTRL + 1 ....................................................................................................................................................... 50 ALTRI COMANDI RAPIDI DA TASTIERA............................................................................................................. 50 CTRL + N ....................................................................................................................................................... 50 CTRL + F12 ................................................................................................................................................... 50 F11 ............................................................................................................................................................... 50 3 Guida rapida di excel MAIUSC + F3 ................................................................................................................................................ 50 CTRL + MAIUSC + punto e virgola ................................................................................................................ 50 CTRL + MAIUSC + due punti ......................................................................................................................... 50 CTRL + barra spaziatrice .............................................................................................................................. 50 MAIUSC + barra spaziatrice ......................................................................................................................... 50 CTRL + MAIUSC + barra spaziatrice ............................................................................................................. 51 4 Guida rapida di excel SCHERMATA INIZIALE DI EXCEL? Quando si apre l’applicativo EXCEL viene automaticamente aperta una CARTELLA DI LAVORO (queste cartelle non vanno confuse con quelle del sistema operativo "quelle gialle"). Per fare un paragone: quando si apre Word, viene aperto un "Documento vuoto", mentre quando si apre Excel, viene aperta una "Cartella di lavoro vuota". Questa "cartella di lavoro" è inizialmente composta da n.3 FOGLI DI LAVORO , e questo lo si nota dalle "linguette" in basso a sinistra. Il "foglio di lavoro" ATTIVO (quello in cui stai lavorando) si distingue dagli altri per il colore uguale allo sfondo. LE BARRE DI EXCEL Alla "cartella di lavoro" viene inizialmente assegnato il nome di Cartel1, e questo lo si nota sulla BARRA DEL TITOLO (la prima barra in alto). In alto a sinistra, a fianco della barra del titolo, si trova la BARRA DI ACCESSO RAPIDO composta da qualche icona. Sotto viene visualizzata la BARRA MULTIFUNZIONE dove si trovano tutti i comandi per lavorare con Excel. Cliccando sulle singole SCHEDE in alto, (Home - Inserisci - Layout di Pagina - Formule - Dati Revisione - Visualizza) la BARRA MULTIFUNZIONE cambia aspetto, mostrando i comandi sotto forma di icone, associate alla SCHEDA cliccata. Nella BARRA DELLA FORMULA si può vedere il contenuto delle celle e cosa più importante, si inseriscono e vedono le formule. 5 Guida rapida di excel La BARRA DI STATO si trova, invece in fondo al FOGLIO DI LAVORO, e da indicazioni sui comandi in uso. LE CELLE, LE RIGHE E LE COLONNE Nel centro della schermata si trova il foglio di lavoro vero e proprio, suddiviso in tante piccole CELLE . Ogni cella (come per la "battaglia navale") è identificata da una RIGA (numero) e una COLONNA (lettera) ed è in queste celle che si inizierà a scrivere, testo, numeri e formule. CELLE ATTIVE Quando si apre una nuova cartella di lavoro, la prima cella attiva è la cella A1 (riga 1 colonna A)ed è la cella che riceverà i dati digitati da tastiera. COME SPOSTARSI TRA LE CELLE Premendo il tasto cursore destro da tastiera. la cella attiva passa da A1 a B1, e questo lo si nota: 1. 2. 3. dai bordi più spessi della cella; dalla casella nome (a sinistra della barra della formula c'è scritto B1); dallo sfondo colorato in modo diverso della colonna B e della riga 1. Provando a premere sui tasti cursori si rendono attive altre celle del foglio e di conseguenza cambia il contenuto della casella nome e i riferimenti di riga e di colonna. Si può anche attivare una cella anche cliccandoci direttamente sopra con il mouse. 6 Guida rapida di excel COME SCRIVERE E FISSARE I DATI Si seleziona (si rende attiva) una cella ad esempio la cella A1.e si inizia a digitare “sto (inizialmente non occorre preoccuparsi se il testo sconfina nella cella successiva) scrivendo su una cella” Ora (a differenza di word) bisogna confermare i dati immessi, e lo puoi fare in diversi modi: 1. 2. 3. 4. premendo il tasto INVIO da tastiera, premendo uno dei tasti cursore, cliccando su un altra cella, cliccando sul segno di spunta nella barra della formula. COME CANCELLARE I DATI Per cancellare il contenuto di una cella: 1. selezionare la cella, effettuare quindi una della opzioni sotto riportate, • premere il tasto CANC, • premere il tasto backspace ed in seguito premere il tasto INVIO, • digitare subito il testo che deve essere sostituito ed in seguito premere il tasto INVIO. COME MODIFICARE E AGGIUNGERE DATI A volte non si vuole cancellare tutto il contenuto di una cella, ma si vuole aggiungere o modificare parte di esso. Per modificarne il contenuto si deve entrare in modalità modifica nei modi seguenti: • • • doppio clicca sulla cella, selezionare la cella e premere il tasto F2 da tastiera, cliccare sulla casella della barra della formula. Una volta in modalità modifica (lo si nota nella barra di stato in basso) il contenuto si può cambiare usando lo stesso sistema che si usa per modificare un testo in word. COME VEDERE TUTTO IL FOGLIO DI LAVORO Quando si apre un foglio di lavoro, non lo si vede tutto ma solo una piccola parte (dimensioni totali 16384 colonne e 1048576 righe). Per vederne la fine: 1. premere e tenere premuto il tasto CTRL; 7 Guida rapida di excel 2. premere il tasto cursore giù In questo modo (se tutte le celle sottostanti alla cella attiva sono vuote) si attiva la cella dell'ultima riga (della colonna della cella attiva). Tenendo premuto il tasto CTRL e premendo il tasto cursore destro si attiva la cella relativa all’ultima riga dell’ultima colonna. Per riportare in modo veloce la cella attiva su A1: 1. 2. premere e tenere premuto il tasto CTRL; premere il tasto Home. LE FORMULE COME INSERIRE UNA FORMULA ESEMPIO: • • • • Digitare 12 nella cella A1; Digitare 27 nella cella B1; Selezionare la cella C1; Digitare nella cella C1 =A1+B1 e premere INVIO. In questo modo si è creata la prima formula. Nella cella C1 ora si vede il risultato della somma della cella A1 più la cella B1. Il risultato visualizzato nella cella è un valore numerico, per leggere la formula scritta bisogna selezionare la cella C1 e osservare la barra della formula. Digitando altri numeri nelle celle A1 e B1 il risultato della formula in C1 cambia. 8 Guida rapida di excel COME CREARE DELLE FORMULE CON IL MOUSE Prima si è creata una formula digitandola da tastiera, esiste però un modo più semplice e a prova di errore per crearne una. Partendo dall’esempio precedente inserire i valori in A1 e B1 quindi: • • • • • • Selezionare la cella C1; Digitare al suo interno il simbolo = da tastiera; Cliccare sulla cella A1; Digitare + da tastiera; Cliccare sulla cella B1; Premere il tasto INVIO da tastiera. LA FUNZIONE SE:ERRORE La funzione SE.ERRORE è una delle nuove funzioni presenti in Excel 2007. Questa particolare funzione aiuta a "nascondere" il risultato di una formula o di una funzione quando questa restituisce un errore, come ad esempio #DIV/0 (errore di divisione per zero), #N/D (Valorfe non disponibile, tipico delle funzioni CERCA.VERT e CERCA.ORIZZ), #NOME? (Nome di funzione o di cella errato). Se ad esempio vogliamo dividere la cella A1 per la cella B1, e in B1 è contenuto il valore Zero, la formula =A1/B1 restituirebbe l'errore #DIV/0 Per evitare di visualizzare l'errore potremmo allora scrivere: =SE.ERRORE(A1/B1;""). In questo caso, se la formula A1/B1 restituisce un errore, Excel non scriverà nulla nella cella, in caso contrario effettuerà la divisione normalmente. UN PRIMO ESERCIZIO IN EXCEL Prima di proseguire verrà proposto un esercizio: • Inserire i dati come da immagine seguente 9 Guida rapida di excel • creare sulle celle C2, C3 e C4 le formule usando il mouse e/o la tastiera. COME SOMMARE PIU' CELLE Per sommare tutte le celle da C1 a C4, si potrebbe creare la seguente formula in C5 =C1+C2+C3+C4 Ovvero: • selezionare la cella C5; 1. Digitare = da tastiera; 2. Cliccare sulla cella C1; 3. Digitare + da tastiera; 4. Cliccare sulla cella C2; 5. Digitare + da tastiera; 6. Cliccare sulla cella C3; 7. Digitare + da tastiera; 8. Cliccare sulla cella C4; 9. Premere INVIO da tastiera. Tutto questo risulta essere molto noioso e tedioso si usa quindi la somma automatica. LA SOMMA AUTOMATICA In excel esiste la funzione somma automatica che aiuta a sommare celle adiacenti in modo veloce e sicuro. 1. 2. Selezionare la cella C5; Dalla scheda "Home" cliccare su "Somma automatica" 3. Premere INVIO da tastiera. Lo stesso risultato si poteva ottenere digitando da tastiera =SOMMA(C1:C4). 10 Guida rapida di excel 2° METODO PER LA SOMMA AUTOMATICA Un altro metodo per usare la somma automatica è il seguente: 1. Selezionare le celle che si vogliono sommare, in questo caso le celle da C1 a C4 (per selezionarle, cliccare sulla cella C1 e tenendo premuto il tasto del mouse trascina in basso fino alla cella C4); 2. 3. Rilasciare il tasto del mouse; Dalla scheda "Home" cliccare su "Somma automatica". COME FORMATTARE IN EURO Per inserire il simbolo dell'euro: 1. 2. 3. Selezionare la cella o il gruppo di celle desiderato; Cliccare sulla scheda "Home"; Clicca sull'icona "formato numeri contabilità" (Questo formattazione funziona, se il contenuto della cella/e è un valore). Nell'inserire dei prezzi o valori in euro, conviene scrivere prima tutti i valori in numeri semplici, ed in seguito selezionarli e dare loro il formato euro (o viceversa). L’USO DEGLI OPERATORI I simboli degli operatori che vengono usati in excel sono i seguenti: • • • • • + per l'addizione; - per la sottrazione; * per la moltiplicazione; / per la divisione; ^ per l'esponente. L’ORDINE DELLE OPERAZIONI Per non commettere madornali errori, è utile conoscere l'ordine delle operazioni. Prima vengono eseguite le operazioni di moltiplicazione e divisione, e poi le operazioni di addizione e sottrazione. Facciamo un esempio pratico. 11 Guida rapida di excel • • Digitare in A1 =5+10*2 e premere INVIO; Digitare in A2 =(5+10)*2 e premi INVIO. Si noterà che il risultato è diverso. Nella cella A1 viene eseguita prima la moltiplicazione 10*2 e poi viene sommato 5, perché la moltiplicazione ha la precedenza sull'addizione. Nella cella A2, invece sono state inserite le parentesi, e quindi viene eseguita prima l'addizione 5+10 e poi il risultato viene moltiplicato per 2, questo perché, le parentesi hanno la precedenza su tutti gli operatori. LECOLONNE COME ALLARGARE LE COLONNE Per allargare una colonna: 1. 2. Posizionare il puntatore del mouse nell'intersezione delle due colonne (sull'intestazione); Quando il puntatore si trasforma in due doppie frecce divergenti cliccare e tenere premuto il pulsante del mouse e • trascinare a destra per allargare la colonna, • trascinare a sinistra per restringerla. ALCUNI ESERCIZI IN EXCEL 1. 2. Aprire una nuova cartella excel. Costruire le tabelle seguenti iniziando dalla cella C2. Ovviamente al posto delle formule, sulla colonna F, si vedranno i risultati. A B C D E F lunedì martedì totale 30 35 =D5+E5 1 2 esercizio 1 - uso l’operatore dell’addizione 4 5 Vitto 12 Guida rapida di excel 6 viaggi 12 32 =D6+E6 7 Varie 5 7 =D7+E7 8 Totale =SOMMA(F5:F7) 9 10 11 esercizio 2 - uso l’operatore della sottrazione 13 prezzo sconto totale 14 Penna 2 0,3 =D14-E14 15 matita 1,5 0,2 =D15-E15 16 gomma 1 0,1 =D16-E16 17 Totale =SOMMA(F14:F16) 18 19 20 esercizio 3 - uso l’operatore. della moltiplicazione 22 quantità prezzo totali 23 coperto 5 1 =D23*E23 24 Primo 5 5 =D24*E24 25 secondo 3 7 =D25*E25 26 Frutta 3 3 =D26*E26 27 Caffè 2 1 =D27*E27 28 Totale =SOMMA(F23:F27) 29 30 31 esercizio 4 - uso l’operatore della divisione 33 km giorni Km/gg 34 gennaio 1350 31 =D34/E34 35 febbraio 1300 28 =D35/E35 36 marzo 1200 31 =D36/E36 37 Totali 3850 90 =D37/E37 3. Salvare la cartella excel nominandola primi esercizi excel. 13 Guida rapida di excel LA MODALITA' MODIFICA Per modificare una cella senza cancellare il suo contenuto, bisogna entrare in modalità modifica ovvero nella cella. Per sapere se si è in modalità modifica, bisogna osservare la barra di stato che si trova in fondo al foglio di lavoro. In modalità normale si vede scritto "Pronto". COME MODIFICARE LE CELLE Per entrare in modalità modifica si possono usare vari metodi: 1° metodo: fare doppio clic direttamente sulla cella da modificare. 2° metodo: attivare la cella da modificare (con un clic o spostandosi con i tasti cursori)e premere il tasto "F2" da tastiera. 3° metodo: attivare la cella da modificare (con un clic o spostandosi con i tasti cursori) e cliccare all'interno della barra della formula. Ora che si è in modalità modifica si può usare: • Il tasto " CANC " per cancellare il carattere a destra del cursore; • il tasto " backspace " per cancellare il carattere a sinistra del cursore; • il tasto "fine" per posizionare il cursore alla fine; • il tasto " Home " per posizionare il cursore all'inizio; • la combinazione di tasti " CTRL " + " tasto cursore sinistro" per posizionare il cursore all'inizio della parola; • la combinazione di tasti "CTRL" + "tasto cursore destro" per posizionare il cursore alla fine della parola. Eseguita la modifica si preme il tasto " INVIO " per confermarla, oppure il tasto "esc" per annullarla. I VARI CONTENUTI DELLE CELLE Ogni singola cella può contenere Testo, Valori o Formule. I Valori possono essere espressi in quantità oppure in data e/o ora. COME DIGITARE NUMERI Quando si digitano numeri nelle celle, si possono usare i seguenti metodi che velocizzano le operazioni di inserimento. • • Digitare ,34 anzichè 0,34 . Digitare 12,5 anzichè 12,50 . Sono piccoli dettagli, ma servono per risparmiare un po' di tempo ! 14 Guida rapida di excel COME DIGITARE DATA E ORA Se si applica uno dei formati data e ora predefiniti di excel, il programma riconoscerà la data e l'ora come "valore" (ovvero su questi formati potrà eseguire calcoli). Alcuni esempi di formati ora (equivalenti): • PM - 3.21.04 PM - 15.21 - 15.21.04 Alcuni esempi di formati data (equivalenti): • 25/11/2004 - 25-nov-04 - 25-nov - nov-04 SE LE CELLE IMPAZZISCONO ! Aprire una nuova cartella di lavoro excel; • Digitare nella cella "A1" 11/4 e premere INVIO. A seconda della versione, si visualizzerà sulla cella "11/04" oppure "11-apr". • Digitare sulla cella "A2" 11/04/04 e premere INVIO. Si visualizzerà sulla cella "11/04/2004" (o qualcosa di simile!) E fin qui va tutto bene! • Cancellando il contenuto della cella "A1", si digita 11/04/04 e si preme INVIO. • Cancellando il contenuto della cella "A2", si digita 25 e si premi INVIO. Ma cosa succede ... ? Inserendo le date sulle celle "A1" e "A2", quest'ultime hanno "preso" automaticamente questo formato e non può semplicemente essere cancellato con il tasto "CANC" o sostituito con valori di formato diverso. CANCELLARE TUTTO Per cancellare il contenuto della cella, e il formato della cella,(ovvero per portare la cella al suo stato originale), 1. selezionare le celle interessate 2. 3. 4. dalla scheda "Home" cliccare sull'icona "cancella" (sotto la somma automatica) cliccare su "cancella tutto" Se invece si vogliono mantenere i dati selezionare “cancella formati” 15 Guida rapida di excel FORMATO DELLA CELLA Se invece si vogliono cambiare il formato di una cella: 1. 2. selezionare la cella desiderata dalla scheda "Home" aprire il menu a discesa cliccando sul triangolino a destra del "Formato Numero" 3. cliccare sul formato desiderato ("Numero", nell'esempio). IL RIEMPIMENTO AUTOMATICO Se si sono eseguiti gli esercizi della lezione " primi esercizi con excel ", si sarà notato, quanto può diventare noioso inserire le formule una ad una. Bene, con il riempimento automatico, si possono inserire una sola formula, ed in 1 secondo inserire 10, 100, 1000 formule "uguali". • Inserire dei valori nelle celle da "A1" a "B4". • Nella cella "C1" digitare la formula =A1+B1 e premere INVIO. • Attivare la cella "C1". Se si osserva: nella cella attiva si vede un quadratino nero in basso a destra. Posizionare il puntatore sul quadratino, fino a quando il puntatore si trasforma in una crocetta nera (fina) 16 Guida rapida di excel Cliccare, tenendo premuto il pulsante del mouse e trascinarlo in basso fino alla cella "C4" e rilasciarlo. Come per "magia" le formule sona state create. Se si attivano le celle una ad una e si osserva nella barra della formula, si nota come le formule sono state create. RIEMPIRE GIORNI, MESI E ... TESTO Con il riempimento automatico, si possono trascinare, non solo formule, ma qualsiasi valore o testo ed alcuni riempimenti hanno effetti sorprendenti ! • • Digitare in "A1" lunedì e premere INVIO. Riattivare la cella "A1"; posizionare il puntatore sul quadratino in basso a destra, trascinare in basso (vale anche a destra) e rilasciare. In un "colpo" solo si sono inseriti tutti i giorni della settimana. Tutto questo, lo si può fare anche per i mesi e per tanti altri tipi di parole. Si osservi questa tabella. A Tabella di esempio di riempimento automatico B C D E F 1 Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre 2 giu lug ago set ott nov 4 Gen Feb Mar Apr Mag Giu 5 04/01/97 05/01/97 06/01/97 07/01/97 08/01/97 09/01/97 6 17 Guida rapida di excel 7 Trimestre 1 Trimestre 2 Trimestre 3 Trimestre 4 Trimestre 1 Trimestre 2 8 Trim 1 Trim 2 Trim 3 Trim 4 Trim 1 Trim 2 9 T1 T2 T3 T4 T1 T2 10 Prodotto 1 Prodotto 2 Prodotto 3 Prodotto 4 Prodotto 5 Prodotto 6 11 1° prodotto 2° prodotto 3° prodotto 4° prodotto 5° prodotto 6° prodotto Si inseriscano solo i dati della prima cella di ogni riga e si usi il riempimento automatico per riempire le celle a destra. In questo caso si trascina il cursore a destra invece di trascinarlo in basso. TRASCINARE NUMERI Con i numeri, il riempimento automatico, funziona diversamente. • • Digitare in "A1" 1 e premere INVIO; attivare la cella "A1" e trascinala usando il riempimento automatico. In questo modo vengono creati una serie di uno. Se ci si aspettava la progressione 1, 2, 3, 4 ... non ci sono problemi ad avere la progressione usando il pulsante DESTRO del mouse. • • • • • Digitare in "A1" 1 e premere INVIO; attiva la cella "A1"; posizionare il puntatore sul quadratino in basso cliccare con il pulsante destro e trascina in basso rilasciare il pulsante del mouse, si apre un menu • cliccare sulla voce "Ricopia in serie" in questo modo si ottiene la progressione dei numeri incrementati di una unità. Se invece si vuole ottenere una serie di numeri, incrementata di 2 unità, ad esempio la serie 1, 3, 5, 7, 9 ... e così via, • dal menu contestuale cliccare sulla voce "Serie..." 18 Guida rapida di excel • digitare 2 da tastiera (valore di incremento) • cliccare su OK. INSERIRE SOLO I GIORNI FERIALI Con il riempimento automatico si possono anche inserire solo i giorni feriali (da lunedì a venerdì, escludendo quindi il sabato e la domenica) tra un intervallo di date note. • • Nella cella A1 digitare la data iniziale (nell'esempio: 01/03/2007) e premere INVIO riattivare la cella A1 • • • posizionare il puntatore sull'angolino in basso della cella, quando il puntatore si trasforma in una crocetta nera fina, cliccare e tenere premuto il pulsante DESTRO del mouse trascinando in basso (fino alla 100^ riga o anche oltre !!), • • rilasciando il mouse si apre un menu, scegliere la voce "Serie ...", si apre la finestra di dialogo "Serie", • • selezionare l'opzione "giorni feriali", inserisci la data finale sulla casella "valore limite", (nell'esempio: 30/04 ) 19 Guida rapida di excel • cliccare su OK. Per spostarti velocemente sulla data finale, tenere premuto il tasto "CTRL" da tastiera e clicca sul tasto "cursore giù" (sempre da tastiera). CREARE UN GRAFICO Ecco come creare un grafico velocemente. 1. Creare la seguente tabella A 1 B C Produzione stabilimenti italiani 2 maglie 3 Zona_Nord 1250 4 Zona_Sud 1605 5 Zona_Est 1052 2. Seleziona dalla cella A2 alla cella B5 A 1 C Produzione stabilimenti italiani 2 3 B maglie Zona_Nord 1250 20 Guida rapida di excel 4 Zona_Sud 1605 5 Zona_Est 1052 3. 4. Dalla barra multifunzione cliccare sulla scheda "Inserisci" cliccare su "Istogramma" 5. dal menu a discesa cliccare sul grafico desiderato (nell'esempio "colonne 2d"). 6. Il grafico è stato creato. 7. Esiste un modo ancora più veloce per creare un grafico. Dopo aver selezionato le celle dei dati, premere il tasto "F11" da tastiera. Verrà creato un grafico su un nuovo foglio di lavoro. COME AGGIUNGERE DATI AL GRAFICO Se bisogna cambiare i dati inseriti nelle celle, dopo aver confermato l'immissione dei nuovi dati con il tasto "invio", si vedrà il grafico aggiornarsi automaticamente. Se invece occorre aggiungere dei dati all’interno di nuove celle, il grafico non li considera. Aggiungere alla tabella in precedenza creata i seguenti dati: A 1 B C Produzione stabilimenti italiani 2 maglie pantaloni 3 Zona_Nord 1250 1820 4 Zona_Sud 1605 1150 5 Zona_Est 1052 2060 21 Guida rapida di excel I dati sono stati aggiunti ma il grafico non è cambiato !! Per aggiungere i nuovi dati al grafico bisogna: 1. selezionare con un clic il grafico Si vedrà la tabella dei dati contornata da bordi colorati. 2. 3. 4. Posizionare il puntatore sull'angolo in basso a destra della tabella, in modo che venga trasformato in una doppia freccia divergente Cliccare e mantenere premuto il pulsante del mouse trascinare a destra fino a comprendere i dati inseriti 5. rilasciare il pulsante del mouse. Il grafico è stato aggiornato con i nuovi dati. COME MODIFICARE LE DIMENSIONI DEL GRAFICO Ogni grafico creato con Excel è composto da vari oggetti. Per conoscere il nome dei vari oggetti che compongono il grafico, è sufficiente posizionare il puntatore sopra il grafico. A seconda di dove si posizioni il puntatore, dopo circa un secondo, appare un messaggio con la descrizione del nome dell'oggetto: • • • • • Area del grafico Asse delle categorie Asse dei valori Serie Leggenda 22 Guida rapida di excel • • Area del tracciato Griglia principale dell'asse dei valori. Per dimensionare (ingrandire o rimpicciolire il grafico), 1. cliccare sopra il grafico per selezionarlo 2. 3. Appariranno dei puntini sui bordi del grafico. Questi puntini sono chiamate "maniglie". portare il puntatore sopra ad una di queste maniglie fino a quando si trasforma in una doppia freccia divergente 4. cliccare e mantenendo premuto il pulsante, spostare il mouse nella direzione desiderata (Verso il centro del grafico per rimpicciolire oppure verso l'esterno per ingrandire). rilasciare il pulsante del mouse. 5. 23 Guida rapida di excel COME CAMBIARE LO SFONDO DELL'AREA DEL GRAFICO 1. 2. 3. 4. Posizionare il puntatore sopra l'Area del grafico. Ricordarsi di aspettare un secondo per visualizzare il contenuto del messaggio e quindi verificare di essere sopra l'Area del grafico. Fare un clic per selezionare l' "Area di grafico" dalla barra multifunzione cliccare sulla scheda "Home" cliccare sul triangolino a destra dell'icona "colore di riempimento" 5. cliccare su uno dei quadratini colorati. 6. Si noterà che passando il puntatore sopra i quadratini, il colore del grafico cambia, permettendo di vedere un'anteprima del grafico colorato in tempo reale. COME CAMBIARE IL BORDO DEL GRAFICO Per modificare la forma del grafico si può utilizzare il tasto destro del mouse. Ad esempio per cambiare il bordo: 1. cliccare con il tasto destro sopra l'area del grafico. Verranno aperti due menu contestuali. Osservando il menu della formattazione (quello piccolo con le icone) 2. 3. 4. cliccare sul triangolino posto a destra dell'icona bordi cliccare sul quadratino corrispondente al colore desiderato riaprire il menu con un clic sul triangolino posto a destra dell'icona bordi 24 Guida rapida di excel 5. 6. posizionare il puntatore sulla voce "Spessore" cliccare sulla linea 3pt (ad esempio) 7. 8. Se si vuole dare un tocco più professionale al grafico, si può arrotondare gli angoli: riaprire il menu con un clic sul triangolino posto a destra dell'icona bordi 9. 10. posizionare il puntatore sulla voce Spessore cliccare sulla voce "altre linee" 11. dalla finestra di dialogo "formato area grafico" spuntare con un clic la casella di controllo "Angoli arrotondati" 12. 13. "Chiudi" la finestra di dialogo cliccare su una cella per deselezionare il grafico e vedere meglio l'effetto degli angoli arrotondati. INSERIRE UNO SFONDO COLORATO CON SFUMATURE AL GRAFICO Per inserire uno sfondo con sfumature: 1. 2. cliccare con il tasto destro sopra l'area del grafico Dalla barra contestuale cliccare sul triangolino posto a destra dell'icona "colore sfondo" 3. posizionare il puntatore sulla voce "sfumatura" 25 Guida rapida di excel 4. dal nuovo menu cliccare sulla sfumatura desiderata. INSERIRE UN'IMMAGINE DI SFONDO AL GRAFICO 1. 2. 3. 4. Posizionare il puntatore sopra l'Area del grafico. cliccare con il tasto destro apri il menu a discesa "colore riempimento" cliccare su "Immagine" 5. dalla finestra di dialogo selezionare l'immagine con un doppio clic Questo potrebbe non bastare, perché l'immagine è coperta dall'Area del tracciato. Allora bisogna proseguire nel seguente modo: 6. posizionare il puntatore sopra l'Area del Tracciato (Al centro del grafico) 7. 8. cliccare con il tasto destro dal menu contestuale cliccare su "Formato area del tracciato" 26 Guida rapida di excel 9. attivare con un clic l'opzione "nessun riempimento" 10. chiudere la finestra di dialogo. Ecco il risultato finale MODELLI MODELLI FATTURA EXCEL GRATUITA Se non si ha nessuna intenzione di seguire questa lezione, si puoi scaricare gratis il modello fattura excel cliccando sull'icona sottostante o utilizzando il link . Per chi usa Office www.pcdazero.it/downloadpb/modello+fattura+excel+decorativa.xls Per chi usa Openoffice www.pcdazero.it/downloadpb/modello+fattura+openoffice+decorativa.zip Altrimenti seguire il corso di questa lezione per imparare a creare e personalizzare una fattura con Excel. PRIMI PASSI PER CREARE UN MODELLO FATTURA CON EXCEL Prima di tutto bisogna preoccuparsi di inserire le colonne base per una fattura. L'intestazione, il destinatario e gli altri dati, potranno essere inseriti in seguito. 27 Guida rapida di excel • Inserire i dati come da tabella: A B C D E F codice articolo un .mis. quantità prezzo totale 1 2 3 • • • • Inserire nella cella F3 (sotto il totale) la formula che moltiplichi D3 (la quantità) per E3 (il prezzo). Digitare = D3*E3 e premere invio per confermare. In F3 si vedrà uno zero. Attivando la cella F3, sulla barra della formula si vedrà invece la formula appena digitata. NASCONDERE LO ZERO USANDO LA FUNZIONE "SE" DI EXCEL Per non visualizzare lo zero come risultato della formula, modificare la formula appena scritta in F3 nel modo seguente: • Questa formula usa la funzione "SE". In questo caso la formula immessa ha questo significato: se nella cella D3 non viene scritto nulla, allora non scrivere nulla (in F3), altrimenti (in caso contrario) esegui il calcolo D3*E3. =SE(D3="";"";D3*E3). COPIARE LE FORMULE IM MODO QUASI AUTOMATICO Per copiare la formula nelle celle sottostanti, • attivare la cella F3 e posizionandosi sul quadratino in basso a destra della cella, trascinare il suo contenuto fino alla cella F23. Apparentemente le celle della colonna F sembrano vuote, ma in realtà cliccando sopra di esse, si potrà osservare sulla barra della formula il loro reale contenuto. Ora per rendere più pratico l'esempio,inserire alcuni dati di esempio come da tabella: A B C D E F 2 codice articolo un .mis. quantità prezzo totale 3 11 matita H3 cad 12 0,7 8,4 4 21 foglio A4 risma 5 18 90 5 32 colla stick cad 6 2 12 1 6 7 8 28 Guida rapida di excel EVIDENZIARE I BORDI E FORMATTARE LE COLONNE Per evidenziare i bordi (o meglio per poterli stampare), 1. 2. 3. selezionare dalla cella A2 alla cella F23 dalla scheda "Home" cliccare sul triangolino a fianco dell'icona bordi 4. dalla tavolozza scegliere l'icona tutti i bordi. Per formattare le colonne "prezzo" e "totale" in euro, 1. selezionare dalla cella E3 alla cella F23 2. (dalla scheda "Home") cliccare sull'icona "Formato numeri contabilità". INSERIRE FORMULE PER IL CALCOLO DELL'IVA E DEL TOTALE FATTURA Per inserire nella cella F24 la formula che calcola la somma dei totali, 1. selezionare dalla cella A3 fino alla cella F24 2. dalla scheda "Home" 3. cliccare sull'icona "Somma automatica". A B C D E F 2 codice articolo un .mis. quantità prezzo totale 3 11 matita H3 cad 12 0,7 8,4 4 21 foglio A4 risma 5 18 90 5 32 colla stick cad 6 2 12 1 6 29 Guida rapida di excel 7 8 9 10 11 13 14 15 16 17 18 19 20 22 23 24 134,4 Nella cella E25 inserire la percentuale IVA (ad esempio 20%). Per calcolare l'IVA, nella cella F25 digitare la formula =F24*E25 Per calcolare il totale della fattura, nella cella F26 inserire la formula =F24+F25 Per evidenziare il contenuto, formattare in grassetto e bordi spessi le celle D26 ed F26. A B C D E F 2 codice articolo un .mis. quantità prezzo totale 3 11 matita H3 cad 12 0,7 8,4 4 21 foglio A4 risma 5 18 90 5 32 colla stick cad 6 2 12 1 6 7 9 10 11 12 13 14 30 Guida rapida di excel 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 SOMMANO 25 IVA 26 TOTALE FATTURA 134,4 0,2 26,88 161,28 Bene il corpo della fattura è stato fatto. Bisogna ora inserire alcuni dati fondamentali per l'emissione della fattura: il mittente, il destinatario, la partita iva, il numero e la data. INSERIRE RIGHE E COMPLETARE L'INTESTAZIONE DELLA FATTURA Per inserire dieci righe sopra la tabella appena creata: 1. cliccare sul numero uno della prima riga e tenere premuto il pulsante del mouse 2. trascinare in basso fino alla 10^ riga e rilasciare. In questo modo si sono selezionate le righe dalla 1 alla 10. 3. Cliccare con il tasto destro, sopra la selezione 4. dal menu contestuale, cliccare sul comando inserisci. 31 Guida rapida di excel 5. Digitare ora, in A1 il nome della ditta che emette la fattura. Nell'esempio: IPERCARTOLERIE. CENTRARE E UNIRE LE CELLE IN EXCEL Per centrare il nome, 1. selezionare dalla cella A1 alla cella F1 2. (dalla scheda Home) cliccare sul comando unisci e centra. Per ingrandire, 1. (dalla scheda Home) cliccare sul comando dimensione carattere 2. cliccare sul numero desiderato (16 nell'esempio). Digitare in A2 i dati della ditta che emette la fattura (indirizzo, telefono, partita iva). Unire e centrare le celle dalla A2 alla F2. Dimensionare i caratteri (8 nell'esempio). Completare i dati come da immagine seguente: COME INSERIRE UN NUMERO CHE INIZIA CON ZERO SU UNA CELLA DI EXCEL Se si vuole inserire un numero che inizia con zero in una cella di excel, (come ad esempio una partita iva), prima di digitare lo zero, digitare un apostrofo. Sulla tastiera l'apostrofo si trovi a fianco del tasto dello zero, dove c'è il punto di domanda. 32 Guida rapida di excel COME CENTRARE NEL FOGLIO I DATI INSERITI Per centrare il modello fattura excel al centro del foglio, 1. dalla barra multifunzione cliccare sula scheda "Layout di pagina" 2. cliccare su "Margini" 3. cliccare in fondo al menu, sulla voce "Margini personalizzati" 4. attivare la casella di controllo "Orizzontalmente" 5. cliccare su OK per confermare. MODELLI PER ARCHIVIARE DATI Esistono molti software per archiviare dati. Ma ognuno è specifico per un solo tipo di dati. Quindi ci sarà un programma per archiviare cd, un altro per archiviare dvd, un altro ancora per archiviare libri. Con il foglio elettronico (Excel o OpenOffice) potrai personalizzare qualsiasi tipo di archivio dati. Questi sono alcuni modelli vuoti per poter archiviare in modo ordinato numeri telefonici, libri, cd, dvd e file mp3, creati con un foglio elettronico che potrai scaricare sul tuo computer cliccandoci sopra. > Modello excel rubrica telefonica > Modello excel per archiviare libri > Modello excel per archiviare cd o mp3 > Modello excel per archiviare dvd - film > Modello openoffice rubrica telefonica > Modello openoffice per archiviare libri > Modello openoffice per archiviare cd o mp3 > Modello openoffice per archiviare dvd - film 33 Guida rapida di excel CREARE UN MODELLO PER ARCHIVIARE CD Creare modelli con excel per archiviare dati è facile, si inizia ad inserire i seguenti dati come da tabella. A 1 COLLEZIONE CD 2 autore B C D E nr brano musicale titolo CD genere F 3 ALLARGARE PIU' COLONNE IN MODO UGUALE Nella lezione Creare formule e allargare colonne si è descritto come allargare o restringere una singola colonna. Per poter invece, allargare più colonne contemporaneamente, 1. selezionare più colonne. In questo caso, • cliccare sulla lettera della colonna A • tenere premuto il pulsante del mouse • trascinarlo fino alla lettera della colonna E • rilasciare il pulsante. 2. Posizionare il puntatore su una delle intersezioni di colonna fino a quando si trasforma in una doppia freccia divergente 3. 4. cliccare e tenere premuto il pulsante del mouse spostare a destra il puntatore per allargare le colonne, oppure 5. 6. spostare a sinistra il puntatore per restringere le colonne rilasciare il pulsante del mouse. ABBELLIRE IL FORMATO DEL MODELLO Centrare e unire la cella A1 espandendola fino alla colonna E.(Si veda lezione precedente) Creare un modello fattura excel. • Selezionare la cella A1 • cliccare su grassetto • cliccare su colore carattere (rosso nell'esempio 34 Guida rapida di excel • • • • • • • • cliccare su dimensione carattere (16 nell'esempio). Selezionare dalla cella A2 alla cella E2 cliccare su allineamento centrato cliccare su grassetto cliccare su colore carattere (blu nell'esempio) cliccare su colore riempimento (giallo nell'esempio). Selezionare dalla cella A3 alla cella E20 cliccare su colore riempimento (verde chiaro nell'esempio). AVERE IL CONTROLLO DELLO SPESSORE DEI BORDI Nella lezione precedente è stato descritto come inserire i bordi alle celle in modo veloce usando l'icona posta sulla scheda "Home". Ma in questo modo non si poteva scegliere lo spessore dei bordi. Per poter controllare lo spessore , 1. selezionare l'area interessata (dalla cella A3 alla cella E15 nell'esempio) 2. dalla barra Home cliccare a fianco dell'icona bordi 3. in fondo al menu a discesa cliccare su "Altri bordi" 35 Guida rapida di excel 4. dalla finestra di dialogo formato celle, scegliere lo stile cliccando sulla linea desiderata (nell'esempio, cliccare sulla linea posta sotto "nessuno") 5. cliccare sul pulsante "Bordato" per applicare il bordo all'esterno dell'area selezionata 6. cliccare sul pulsante "Interno" per applicare il bordo anche all'interno di ogni cella dell'area selezionata 7. cliccare sul pulsante "OK" per confermare. 8. Ecco il risultato: 36 Guida rapida di excel APPLICARE IL TESTO A CAPO SULLE CELLE Ora se si prova ad inserire i dati nelle celle, funziona tutto ma solo fino a quando i caratteri inseriti non superano la larghezza della cella. Infatti i caratteri che eccedono, o vanno a sconfinare nella cella successiva (quando la cella successiva è vuota) oppure sono nascosti (quando la cella successiva contiene dati). Sarebbe quindi utile in questo caso che i caratteri eccedenti si posizionassero sotto e che la riga si allargasse automaticamente. Per ottenere questo effetto, si deve applicare il "testo a capo". 1. Selezionare l'area interessata (dalla cella A3 alla cella E15 nell'esempio) 2. dalla scheda "Home" 3. cliccare sull'icona "Testo a Capo". MANTENERE I DATI NELLA PARTE ALTA DELLA CELLA Per mantenere i dati nella parte alta della cella, quando verrà automaticamente ingrandita, 1. selezionare l'area interessata 2. cliccare sull'icona "allinea in alto". ORDINARE I DATI I dati che vengono inseriti non devono necessariamente rispettare un ordine, perché in qualsiasi momento si potranno ordinare con un semplice clic. Dopo aver inserito i dati, 1. attivare una cella della colonna sulla quale si vuole ottenere l'ordinamento (colonna A "autore" nell'esempio). 2. ATTENZIONE : ATTIVARE (selezionare) SOLO UNA CELLA ALTRIMENTI I DATI SARANNO ALTERATI. 3. Dalla scheda "Home" cliccare sul comando "Ordina e Filtra" 4. cliccare su "ordina dalla A alla Z" per avere un ordine crescente dei dati (in ordine alfabetico o, da valore minore a valore maggiore) 5. oppure cliccare su "ordina dalla Z alla A" per avere un ordine decrescente dei dati. 37 Guida rapida di excel VISUALIZZARE SOLO UNA PARTE DEI DATI Per poter visualizzare solo una pare dei dati inseriti (ovvero Filtrare i dati) bisogna procedere nel seguente modo: 1. selezionare le celle di intestazione (dalla cella A2 alla cella E2 nell'esempio) 2. cliccare su "Ordina e Filtra" 3. dal menu a discesa cliccare su "Filtro". Si osservi: a fianco di ogni cella di intestazione appare un triangolino nero. 1. Cliccare su un triangolino nero (autore nell'esempio) 2. dal menu a discesa togliere con un clic la spunta su "Seleziona tutto" 3. con un clic spuntare i dati da filtrare (Franco Battiato, nell'esempio) 4. cliccare su OK. Se si osserva, il triangolino a fianco della cella si nota che è accompagnato dal simbolo del filtro: un imbuto. Per poter rivisualizzare tutti i dati, 1. cliccare sul triangolino / imbuto 38 Guida rapida di excel 2. dal menu a discesa cliccare su "cancella filtro da ... " ("autore" in questo caso). STAMPARE UN FOGLIO DI EXCEL Nella nuova versione Excel 2007, un foglio di lavoro è lungo oltre 6000 metri e largo circa 400 metri ! Quando viene aperto un nuovo foglio di lavoro, sullo schermo, si vede solamente una piccolissima parte di esso: l'angolo sinistro in alto di questo enorme foglio. Se ci si limita ad inserire dati entro le prime 50 righe e le prime 9 colonne (da A a I), mantenendo l'altezza e la larghezza standard delle righe e colonne, si potrà stampare il tutto in una singola pagina. Per stampare, 1. fare clic sul pulsante "Office" (in alto a sinistra) 2. dal menu a discesa posizionare il puntatore su "Stampa" 39 Guida rapida di excel 3. cliccare su "Stampa immediata". COME VIENE DIVISO PER LA STAMPA UN FOGLIO DI EXCEL Per vedere come un foglio di excel viene diviso per la stampa, 1. inserire almeno un dato su una cella e premere INVIO da tastiera 2. fare clic sul pulsante "Office" (in alto a sinistra) 3. dal menu a discesa posizionare il puntatore su "Stampa" 4. cliccare su "Anteprima di stampa" (dal menu che appare sulla destra). 5. cliccare sul pulsante "Chiudi" (per chiudere l'anteprima di stampa). Si osservi, sulla destra dello schermo si trova una linea tratteggiata verticale. Quella linea tratteggiata, corrisponde ad un "taglio della pagina". Usando la barra di scorrimento (oppure 40 Guida rapida di excel premendo e tenendo premuto il tasto cursore giù da tastiera), per "scendere" e visualizzare le righe n.50 - n.60. si trova una linea tratteggiata orizzontale, che corrisponde alla fine della prima pagina. Riportandosi sulla cella A1 • dalla barra multifunzione cliccare sulla scheda "Visualizza" • cliccare sull'icona "Zoom" • dalla finestra che appare, cliccare sul pulsante di opzione 25% e quindi su OK. Questo comando ti permette di vedere una parte più ampia del foglio di lavoro e fa capire meglio come viene diviso nella stampa (vedasi le linee tratteggiate). 41 Guida rapida di excel CONTROLLARE LA STAMPA CON "ANTEPRIMA DI STAMPA" Prima di stampare è buona norma controllare la stampa con il comando "Anteprima di stampa" che permette di vedere su schermo quante e come vengono stampate, senza sprecare nessun foglio di carta. Solo a titolo di esempio immettere alcuni dati sul foglio di lavoro. 1. Dalla scheda "Visualizza", riportare lo "zoom" al 100% cliccando sulla relativa icona 2. 3. inserire dalla cella B1 alla cella AF1 i numeri da 1 a 31 inserire nella cella A2 gen-07 e con il riempimento automatico riempire le celle fino alla cella A100 (mar-15) 42 Guida rapida di excel 4. dal pulsante "Office" eseguire l'anteprima di stampa. "NAVIGARE" IN ANTEPRIMA DI STAMPA Ora che si è in modalità anteprima di stampa, in basso a sinistra si può vedere il numero di pagina visualizzata sullo schermo ed il numero di pagine totali. Per visualizzare le pagine successive, cliccare sul comando "Pagina successiva". In alternativa premere "il tasto cursore GIU" da tastiera. In basso a sinistra si osserverà il numero di pagina visualizzato (pag.2 di 7 - ecc.). Per ritornare a visualizzare le pagine precedenti, cliccare sul comando "Pagina precedente". In alternativa premere il "tasto cursore SU" da tastiera. Per ingrandire, cliccare sul pulsante "Zoom", oppure, portare il puntatore sul punto del foglio che si vuole ingrandire e cliccaci sopra. Per togliere lo zoom, • cliccare sul pulsante "Zoom", oppure • cliccare sopra il foglio. Cliccare sul comando chiudi per chiudere l'anteprima di stampa e rivisualizzare il foglio di lavoro. OTTIMIZZARE LA LARGHEZZA DELLE COLONNE Se si stampano i dati del precedente esempio così come sono, (vedasi lezione precedente) si dovrebbero consumare 7 fogli di carta. In excel esistono diversi modi per ridurre il numero dei fogli stampati. Prima di tutto si può ottimizzare la larghezza delle colonne. Ovvero ridurre al minimo le 43 Guida rapida di excel colonne mantenendo i dati leggibili. Esiste un modo rapidissimo per ottimizzare la larghezza delle colonne. • Cliccare sul quadratino grigio in alto a sinistra del foglio In questo modo tutto il foglio viene selezionato. • portare il puntatore sopra una intersezione di colonna • cliccare due volte in rapida successione (doppio clic). Le colonne contenenti i dati vengono così ridotte al minimo. Eseguire l'anteprima di stampa per vedere gli effetti. Le pagine si sono ridotte a 3. COME CAMBIARE L'ORIENTAMENTO DELLA PAGINA Un altro modo per ridurre il numero di pagine, è quello di cambiare l'orientamento della pagina. 1. Cliccare sulla scheda "Layout di pagina" 2. cliccare sull'icona "Orientamento" 44 Guida rapida di excel 3. dal menu a discesa cliccare su "Orizzontale". Eseguire l'anteprima di stampa per vedere gli effetti. In questo caso però le pagine sono rimaste 3. Oppure sono addirittura aumentate! Per tornare all'orientamento verticale, 1. cliccare sull'icona "Orientamento" 2. dal menu a discesa cliccare su "Verticale". CAMBIARE I MARGINI DEL FOGLIO Ridurre i margini del foglio può a volte essere sufficiente per ridurre il numero di pagine stampabili. Tenere attiva la scheda "Layout di pagina", • cliccare sull'icona / comando "Margini" • dal menu a discesa cliccare sulla voce "Stretto". Eseguire l'anteprima di stampa per vedere gli effetti. Le pagine si sono ridotte a 2 (con orientamento verticale). Si possono personalizzare i margini. Dopo aver cliccato sul comando "Margini", • dal menu a discesa cliccare su "Margini personalizzati" • cliccare sui pulsanti di incremento e decremento per ridurre o allargare i margini del foglio Nell'esempio, il margine destro e sinistro sono stati dimensionati ambedue a 0,1 cm. 45 Guida rapida di excel • clicca sul pulsante OK. COME RIDURRE TUTTO IN UNA SOLA PAGINA Esiste un modo veloce ed efficace per ridurre tutti i dati presenti in un foglio di lavoro, ad una sola pagina di stampa. • Dalla scheda "Layout di pagina" • cliccare sulla piccolissima icona a destra della voce "Imposta pagina". • Verrà aperta la scheda "Pagina" della finestra di dialogo "Imposta pagina". • Cliccare sul pulsante di opzione "Adatta a" ( 1 pag. di larghezza per 1 di altezza) • cliccare su OK. Eseguire l'anteprima di stampa per vedere gli effetti. La stampa si è ridotta ad una pagina. Tutti i dati del foglio di lavoro sono stati rimpiccioliti per essere stampati in una solo pagina. Questo comando, non andrà sempre usato, perché il risultato della stampa potrebbe essere illeggibile. Una soluzione possibile a quest'ultimo tipo di problema è di cambiare il numero di pag. di larghezza o di altezza sulla riga dell'opzione "Adatta a". COME RITORNARE ALLA STAMPA "ORIGINALE" Se il comando adattare tutto in una solo pagina non soddisfa, si può tornare alla stampa "originale". • Sempre dalla scheda "Layout di pagina" • cliccare sulla piccolissima icona a destra della voce "Imposta pagina" • cliccare sul pulsante di opzione "Imposta al" • • cliccare sui pulsanti di incremento per portare a 100% della dimensione normale (o digitare 100) cliccare su OK. STAMPARE SOLO UNA DETERMINATA PAGINA Per stampare solo una o più pagine del foglio di lavoro, • dopo aver attivato l'Anteprima di stampa e quindi dopo aver individuato le pagine da stampare, rimanere in Anteprima di stampa e, • cliccare sul comando "Stampa" • 46 Guida rapida di excel • • dalla finestra di dialogo "stampa", cliccare sull'opzione "Pagine" digitare l'intervallo di pagine da stampare sulle caselle "da" e "a". Se ad esempio si vuole stampare solamente la pagina 2, digitare 2 su entrambe le caselle "da" e "a". • cliccare su OK per confermare. INSERIRE UN INTERRUZIONE DI PAGINA Excel, divide il foglio di lavoro in più pagine tagliandole in modo predeterminato. Per cambiare il modo in cui viene "tagliato" il foglio di lavoro, 1. attivare il punto (la cella) in cui effettuare il taglio 2. dalla scheda "Layout di pagina" 3. cliccare sul comando "Interruzioni" 4. dal menu a discesa cliccare su "Inserisci interruzione di pagina". Per rimuovere l'interruzione di pagina, 1. riattivare la cella in cui si è inserita l'interruzione 2. dopo aver cliccato su "Interruzioni", dal menu a discesa cliccare su "Rimuovi interruzione di pagina" STAMPARE SOLO UN INTERVALLO DI CELLE (UNA SELEZIONE) Molto utile è il comando che permette di stampare solo una piccola (o grande) parte del foglio di lavoro. Esempio: • Selezionare l'intervallo di celle da stampare • dal pulsante "Office" in alto a sinistra, avviare la stampa. 47 Guida rapida di excel Dalla finestra di dialogo "Stampa", • cliccare sull'opzione "Selezione" • • cliccare su OK per stampare solo la parte selezionata, oppure cliccare sul comando "Anteprima" per controllare cosa verrà stampato. COSA SONO IN COMANDI RAPIDI DA TASTIERA In Excel, come in ogni altro programma, esiste la possibilità di usare delle scorciatoie per eseguire alcuni comandi. Tali scorciatoie, consistono nel premere più tasti per muoversi più velocemente e per effettuare le operazioni più comuni. Alcune combinazioni, qui di seguito esposte, possono essere usate anche in molti altri programmi. CTRL + HOME Ad esempio se occorre attivare la prima cella, • premere e tenerei premuto il tasto CTRL • premere il tasto HOME (la freccia obliqua) Per velocizzare: premere il tasto CTRL con il pollice e il tasto HOME con il medio ! CTRL + FINE Attivare l'ultima cella Rende attiva la cella posta nell'intersezione dell'ultima colonna in uso con l'ultima riga in uso. CTRL + Z Annullare l'ultima operazione effettuata CTRL + C Copiare, Equivale al comando Modifica > Copia 48 Guida rapida di excel CTRL + V Incollare Equivale al comando Modifica > Incolla CTRL + X Tagliare Equivale al comando Mondifica > Taglia MAIUSC + F12 Salvare Equivale al comando File > Salva CTRL + MAIUSC + F12 Stampare Equivale al comando File > Stampa CTRL + MAIUSC + T Trovare Equivale al comando Modifica > Trova CTRL + G Formattare la selezione in grassetto CTRL + I Formattare la selezione in corsivo CTRL + S Formattare la selezione in sottolineato CTRL + B Formattare la selezione in barrato MAIUSC + CURSORE Selezionare un gruppo di celle CTRL + INVIO Riempire l'intervallo di celle selezionato con l'immissione corrente. Esempio: • selezionare un gruppo di celle • scrivere ciao • premere CTRL + INVIO Tutte le celle conterranno la parola ciao CTRL + > Copiare il contenuto della cella che sta sopra Se viene usato dopo aver selezionato più celle, tutte le celle saranno riempite o sovrascritte dal contenuto delle prime celle in alto selezionate. 49 Guida rapida di excel CTRL + MAIUSC + > Copiare il contenuto della cella che sta a sinistra CTRL + PAG_GIU Attivare il Foglio successivo CTRL + PAG_SU Attivare il Foglio precedente CTRL + TAB Passare alla cartella di lavoro successiva. In questo caso bisogna avere aperto più file di excel CTRL + 1 Visualizzare la finestra di dialogo "Formato celle". Equivale al comando Formato > Celle ALTRI COMANDI RAPIDI DA TASTIERA Qui di seguito elenco altri comandi rapidi da tastiera, degni di nota: CTRL + N Aprire una Nuova Cartella di lavoro Equivale al comando File > Nuovo CTRL + F12 Aprire un file esistente Equivale al comando File > Apri F11 Creare un grafico dall'intervallo selezionato. Equivale al comando Inserisci > Grafico + OK MAIUSC + F3 Avviare la procedura guidata "Incolla Funzione" Equivale al comando Inserisci > Funzione CTRL + MAIUSC + punto e virgola Inserire la data del giorno CTRL + MAIUSC + due punti Inserire l'ora corrente CTRL + barra spaziatrice Selezionare la colonna corrente MAIUSC + barra spaziatrice Selezionare la riga corrente 50 Guida rapida di excel CTRL + MAIUSC + barra spaziatrice Selezionare tutto il foglio di lavoro attivo 51 DBMS Database Management System MICROSOFT ACCESS 2007-2010 1 Indice Introduzione ......................................................................................................................................... 4 Progettazione di una base di dati ........................................................................................................ 5 1.1 Entità e relazioni .................................................................................................................... 5 Le entità ........................................................................................................................................ 5 Le relazioni .................................................................................................................................... 5 1.2 Dal modello al data base ....................................................................................................... 6 1.3 Chiavi primarie e chiavi esterne ............................................................................................ 7 La "chiave primaria"...................................................................................................................... 7 La "chiave esterna" ....................................................................................................................... 8 Vantaggi pratici ............................................................................................................................. 8 Dalla teoria alla pratica: le tabelle ....................................................................................................... 9 1.5 Il primo avvio di Access ......................................................................................................... 9 1.6 Creare una tabella ............................................................................................................... 10 1.7 Vincoli sui campi e indici ..................................................................................................... 11 Gli indici ...................................................................................................................................... 12 1.8 Operazioni sui dati............................................................................................................... 13 Ordinamento............................................................................................................................... 13 Filtri ............................................................................................................................................. 13 Le query .............................................................................................................................................. 15 1.9 Creare una query ................................................................................................................. 15 1.10 Modificare le query ............................................................................................................. 17 Modificare i collegamenti tra tabelle ......................................................................................... 17 1.11 Cenni sul linguaggio SQL...................................................................................................... 20 Le maschere ....................................................................................................................................... 21 1.12 Creare una maschera .......................................................................................................... 21 1.13 Personalizzare le maschere ................................................................................................. 22 1.14 Aggiunta di componenti alle maschere ............................................................................... 24 1.15 Aggiungere una casella combinata ..................................................................................... 26 Report e Macro .................................................................................................................................. 29 1.16 Creare un report .................................................................................................................. 29 1.18 Creare una macro ................................................................................................................ 32 2 3 Introduzione Il concetto di "archivio" è ben noto: si tratta di un contenitore di informazioni raggruppate secondo un criterio specifico, ad esempio l'ordine alfabetico, che ne permetta il recupero, l'aggiornamento, l'inserimento e l'eliminazione nel modo più efficiente possibile. Nelle biblioteche, fino a non molto tempo fa, per cercare un certo libro si utilizzava lo schedario; se si conosceva il nome dell'autore si poteva usufruire delle schede che suddividevano i nomi degli autori in ordine alfabetico. Una volta trovato il libro bastava appuntare su un foglio il codice della collocazione. La stessa cosa valeva per l'argomento: se si volevano trovare testi che parlassero ad esempio di informatica, si cercava la parola "informatica" o "computer" nell'apposito schedario. I problemi arrivavano quando non si aveva un'idea precisa del tema del libro o si ricordava solo una parte del nome dell'autore: cercare un determinato volume, riguardante la progettazione delle basi di dati scritto da D. Tsichritzis e F. Lochovsky, non era proprio agevole. Oggi è tutto molto più semplice; grazie al computer si eseguono tutte le ricerche possibili in modo facile e veloce anche se non si ricordano bene il titolo o l'autore. È altrettanto noto che questo è possibile grazie ai sistemi di gestione di basi di dati (DBMS), che ci permettono di manipolare le informazioni in modo rapido e sicuro. Un DBMS (più comunemente "data base") quindi non solo ospita le informazioni (le schede dei vecchi archivi cartacei) ma anche tutta la logica necessaria per la loro gestione. Nel corso della guida ci confronteremo con Microsoft Access, un data base semplice ma molto utile per piccole applicazioni, capace di accontentare tanto il neofita, che comincia a programmare da poco, quanto l'analista esperto. Chi è alle prime armi è in grado di essere produttivo in poco tempo e di avere un'idea visuale della progettazione gestionale, grazie all'interfaccia grafica. Il programmatore esperto invece, può dedicarsi alla soluzione di problematiche complesse utilizzando i moduli in Visual Basic (VBA) e il linguaggio SQL. Lo scopo della guida è fornire una panoramica pressoché completa delle funzionalità del software, che consentirà, a chi chi parte da zero, di sviluppare piccoli ma interessanti e realistici progetti e fornirà, a chi mastica un po' di programmazione, la possibilità di approfondire la propria conoscenza. 4 Progettazione di una base di dati 1.1 Entità e relazioni La progettazione di un data base richiede la conoscenza di alcune nozioni di base sul concetto di modello entità/relazione, che è alla base dei database cosiddetti "relazionali". Le entità Le entità sono gli oggetti principali del data base. Un'entità rappresenta un gruppo omogeneo d'informazioni. Supponiamo di voler progettare un data base per una biblioteca, possiamo individuare come entità il libro, che è l'oggetto preponderante. Ma la biblioteca non è solo un magazzino di libri, nel modello dobbiamo inserire il concetto di biblioteca come "servizio" ed aggiungere l'entità "utente". Tornando al libro, riflettiamo sul fatto che il libro è scritto da uno o più autori, è pubblicato da una casa editrice e appartiene ad un genere; quindi sono nate altre entità autore, casa editrice e genere. Frequentando una biblioteca o chiacchierando con qualcuno che ci lavora sicuramente ci accorgiamo che di entità ce ne sono molte di più, ma per acquisire familiarità con le basi di dati, possiamo accontentarci di un modello di biblioteca in miniatura. Vediamo ora in cosa consiste un'entità; partendo dall'esempio del libro: per descrivere un libro abbiamo bisogno di un titolo, di un autore, di un genere, di una casa editrice, di una data di pubblicazione, etc. Tutte queste informazioni che costituiscono l'entità libro, si chiamano attributi. Le relazioni Le entità non sono oggetti a se stanti ma sono in relazione tra loro. Ad esempio i libri sono legati ai generi; ogni libro appartiene ad un genere ed esistono molti liberi diversi dello stesso genere. Un libro è scritto da uno o più autori ed ogni autore può scrivere più libri. Figura 1. Modello entità/relazione 5 I libri sono presi in prestito dagli utenti; un utente può prendere in prestito uno o più libri e un libro può essere preso in prestito solo da un utente per volta. Modellare un data base può non essere semplice, bisogna scegliere bene quali elementi sono entità, quali attributi e quali relazioni. 1.2 Dal modello al data base Dopo aver introdotto il concetto di entità, scendiamo nel dettaglio della realizzazione. Per rappresentare un'entità con Access utilizziamo una tabella. Ogni colonna corrisponde ad un attributo dell'entità, (detto anche campo) e ogni riga della tabella (detta anche record) rappresenta un'istanza dell'entità (un caso particolare) Volendo rappresentare ad esempio l'entità persona, possiamo impostare una tabella che abbia come colonne gli attributi di una persona (nome, cognome, data di nascita, indirizzo). Ogni riga (o record) corrisponde ad una persona particolare. Figura 1. Tabella "persona" Gli attributi (o campi) rappresentano tipi diversi di informazione, ad esempio possiamo avere campi numerici o campi di testo, oppure campi per le date. In gergo informatico questa natura diversa dell'informazione si indica con la parola "tipo". Anche Access lavora con i tipi: il nome dell'autore è di tipo testo (o stringa: sequenza di caratteri alfanumerici), la data è di tipo "data", l'anno di pubblicazione può essere un tipo "numerico intero" e così via. Figura 2. I tipi dei campi della tabella "persona" 6 È importante che i dati siano coerenti con i tipi corrispondenti, ad esempio, se nel campo data di nascita dell'autore inseriamo un numero come 01121980, commettiamo un errore di coerenza. Lo schema della figura è quello che visualizziamo quando chiediamo di visualizzare la struttura della tabella. Nella visualizzazione della struttura possiamo impostare, visualizzare e modificare il tipo degli attributi; ad esempio nel campo nome inseriremo solamente delle stringhe di caratteri pertanto il tipo idoneo è il tipo testo; all'attributo data abbiamo assegnato il tipo data. Approfondiremo i tipi più avanti nella guida. 1.3 Chiavi primarie e chiavi esterne Se consideriamo un lungo elenco di persone, come l'elenco del telefono ad esempio, risulta plausibile trovare omonimie tra le persone, questo significa che alla coppia di informazioni nome, cognome corrisponde più di un record. Risulta indispensabile allora realizzare un meccanismo che ci permetta di idenitificare in modo univoco i record, anche se hanno tutti i campi uguali tra loro. La "chiave primaria" La soluzione è quella di inserire nella tabella un nuovo campo che funzioni da chiave primaria; è il più importante tra tutti gli attributi e garantisce l'individuazione di un determinato record all'interno di una tabella. Tipicamente si tratta di un numero intero che viene incrementato automaticamente da Access ogni volta che aggiungiamo un record. Non è sempre indispensabile creare un campo a parte; a volte esiste già un campo che è univoco per natura (ad esempio il codice fiscale) oppure si riescono a raggruppare un gruppo di più campi che presi tutti assieme costituiscono un elemento univoco. Ma è molto più frequente, specie nelle piccole applicazioni, che la chiave primaria sia un campo numerico, spesso indicato come campo ID (identificatore). Figura 3. Tabella con chiave primaria 7 L'unicità di questo campo viene inoltre garantita dal fatto che, quando cancelliamo un record, il suo ID non è più riutilizzato. Ad esempio, se cancelliamo l'autore con identificativo 23, quella chiave viene persa per sempre. La "chiave esterna" Riportiamo il concetto di chiave primaria nel contesto della biblioteca: possiamo immaginare che ogni libro nella tabella dei libri sia riconoscibile univocamente dagli altri grazie al suo "ID". Sarà molto comodo poter indicare solo questo numeretto per raggiungere sicuramente un certo testo. Abbiamo anche detto che le tabelle possono essere messe in relazione tra loro. Prendiamo ad esempio la relazione tra libro e autore: Libro -> scritto da -> Autore Supponiamo che un libro sia scritto da un autore e che un autore abbia scritto diversi libri. Secondo il discorse della chiave primaria la tabella Autore avrà un codice ID che identifica univocamente ogni autore. Quindi, per associare un libro ad un autore possiamo prevedere un campo, nella tabella Libro che contenga il codice dell'autore. Questo campo viene detto chiave esterna. Possiamo pensare di effettuare lo stesso ragionamento anche per la relazione edito da con la casa editrice: il campo casa editrice nella tabella Libro è una chiave esterna e corrisponde ad un campo ID (chiave primaria) della tabella case editrici. Figura 4. Tabella con chiavi esterne Vantaggi pratici Discorsi concettuali a parte il lavoro con le relazioni semplifica anche alcuni aspetti più pratici. Ad esempio possiamo essere certi che se inseriamo 100 libri della stessa casa editrice, scrivendo il nome 100 volte commetteremo qualche errore e comunque potremmo non scriverlo in modo identico e coerente ogni volta. Se invece selezioniamo lo stesso nome da un elenco possiamo sbagliare editore me non avere lo stesso nome scritto male o in modo diverso. Questo garantisce miglior coerenza e semplicità di reperimento delle informazioni. Se, ad esempio cercassimo l'editore "Mondadori" il sistema non capirebbe che "Mondadori", "mondadori", "MONDADORI" e "Mondadorri" sono la stessa cosa. Prendiamo anche ad esempio la modifica di un dato come l'indirizzo dell'editore. Ci convinciamo facilmente che è molto più semplice modificarlo una volta sola (mantenendo inalterato l'ID) che riscriverlo su centinaia di record dei libri. 8 Dalla teoria alla pratica: le tabelle 1.5 Il primo avvio di Access In questo capitolo cominciamo ad esplorare più da vicino le funzionalità di Access. Metteremo in pratica tecniche comuni a tutte le versioni del programma anche se, per alcune di esse, i bottoni o parte dell'interfaccia grafica potrebbero risultare leggermente diversi. Facciamo partire il programma e creiamo il nostro primo data base. Se la maschera iniziale di MS Access (fig. 5) non appare automaticamente, possiamo creare il progetto dal menu file>nuovo e selezionare database vuoto. Il file creato ha la classica estensione .mdb, propria del database Microsoft. Esiste anche l'estensione .mde che incotreremo verso la fine della guida. La maschera principale che abbiamo quando lanciamo Access ci presenta un menu con una serie di categorie (a sinistra) e l'elenco di alcuni modelli predefiniti (in base alla categoria scelta) sulla parte centrale. Figura 5. Maschera iniziale di Ms Access 9 L'elemento che salta subito all'occhio usando la nuova suite di prodotti di casa Microsoft è sicuramente la veste grafica, totalmente rinnovata rispetto alle versione precedenti. Anche Access non fa eccezione. La nuova GUI è infatti divisa in widget e rende disponibile, fin dal primo avvio, l'intero set di funzionalità. Tra le funzionalità più importanti, che incontreremo ed approfondiremo nel corso della guida, ricordiamo: Query - elementi importantissimi che ci permettono di effettuare interrogazioni, anche combinate, di diverse tabelle Maschere - permettono di creare interfacce grafiche, per la manipolazione e la visualizzazione dei dati. Si possono creare interfacce con finestre, menu, pulsanti, etc. Il tutto in maniera visuale, a favore anche dei meno esperti Report - modelli per la stampa personalizzabili Pagine - sono utilizzate per creare finestre grafiche in formato html Macro - sequenze di istruzioni espresse in linguaggio naturale; in pratica ci aiutano ad automatizzare alcuni processi anche se non siamo programmatori Moduli - pacchetti di codice scritti in linguaggio VBA con i quali si possono personalizzare in modo profondo i comportamenti delle applicazioni 1.6 Creare una tabella Finalmente creiamo la nostra prima tabella: la tabella libri. Dal menu crea nella finestra principale scegliamo Tabella, Access creerà in automatico una tabella che metterà in ultima posizione nell'elenco delle tabelle già presenti. Dalla voce di menù Foglio dati, scegliamo Visualizza Struttra dal menù Visualizza. Il sistema ci chiederà di dare un nome alla tabella, inseriamo Libri. La nuova finestra ci permette, così, di impostare i nomi dei campi e di sceglierne il tipo. Figura 6. Struttura della tabella Ogni riga della struttura rappresenta un campo della tabella. Nella colonna Nome campo inseriamo il nome del campo e nella colonna Tipo dati gli assegnamo un tipo tra quelli disponibili. L'ultima colonna può servire a descrivere l'utilizzo di un certo campo il cui nome non risulti abbastanza autoesplicativo. Iniziamo inserendo il campo id_libro come identificatore. Gli assegnamo il tipo Contantore: questo tipo di dato è perfetto per le chiavi primarie perché rappresenta un campo numerico che si incrementa automaticamente. 10 Il campo id_libro non è ancora una chiave primaria, anche se il suo tipo è contatore. Perché lo diventi clicchiamo col tasto destro del mouse sul quadratino celeste alla sua sinistra e selezioniamo "Chiave primaria" nel menu. Figura 8. Chiave Primaria assegnata Alle chiavi esterne assegneremo invece il semplice tipo numerico: in questo caso non è necessario un contatore, poiché le chiavi esterne possono ripetersi (ad esempio, un autore scrive più libri!). La scelta del tipo testo per il campo titolo e del tipo numerico per il campo anno di pubblicazione non dovrebbero creare incomprensioni. Altri tipi disponibili di nostro interesse sono: memo: è un campo testo di dimensioni illimitate, utile per campi come post dei blog o come i commenti data/ora: per memorizzare una data in diversi formati valuta: utilizzato per campi numerici espressioni di valori monetari Non ci resta che chuidere la finestra. Nella finestra centrale adesso la tabella libri appare in bella mostra e possiamo eliminarla, farne una copia o rinominarla semplicemente cliccandoci su col tasto destro del mouse. Selezionando la tabella possiamo ora riaprirla in modalità struttura col relativo pulsante nel menu o in modalità foglio dati, utile per inserire, modificare, eliminare, cercare record all'interno del nostro database. Proviamo ad inserire dei dati. Puntiamo il cursore sul titolo e scriviamo qualcosa, facciamo lo stesso su gli altri campi inserendo numeri (a caso) nelle chiavi esterne. Il campo id_libro si incrementa automaticamente passando dall'inserimento di un record all'altro. Nota: non è necessario salvare i dati. Access salva automaticamente i dati inseriti o modificati quando si sposta il cursore su un record differente. Per eliminare un record posizioniamo il cursore nel quadratino celeste alla sua sinistra e, cliccando col tasto destro del mouse scegliamo elimina record oppure premiamo il tasto CANC quando il record è selezionato. 1.7 Vincoli sui campi e indici 11 Abbiamo visto che possiamo assegnare ad ogni campo un particolare tipo di dato. Per ogni tipo, nella "visualizzazione struttura" appaiono una serie di elementi aggiuntivi, in basso, che servono a specificare altre caratteristiche del campo. Figura 7. Dettagli del campo numerico La dimensione del campo ci permette di determinare, ad esempio, il massimo numero rappresentabile per gli interi (intero, intero lungo) o per i decimali (precisione singola o doppia); possiamo inoltre scegliere il formato e quante cifre desideriamo dopo la virgola. Per i campi testo la dimensione assume un altro signigficato. Ad esempio possiamo limitare la dimensione del campo titolo a 30 caratteri. Il formato può essere utile nel caso di un tipo numerico. Tra le altre cose, ci permette di scegliere il formato valuta o la notazione esponenziale. Valido se, indica i valori consentiti per quel campo. Ad esempio assegnamo la stringa ">1800" nel campo valido se dell'anno di pubblicazione e scriviamo "anno errato" nell'opzione messaggio errore. Ora se proviamo a scrivere nel campo anno un numero minore o uguale a 1800 apparirà un messaggio di errore. Valore predefinito, indica un valore che Access inserisce quando non inseriamo. Per il nostro esempio togliamo lo zero dai valori predefiniti dei campi id_autore e id_casa_editrice. Gli indici Soffermiamoci sull'opzione indicizzato e riprendiamo un po' di teoria. Se cerchiamo il numero di telefono di una persona sull'elenco telefonico e il cognome inizia con la lettera "p", non iniziamo la ricerca dalla prima pagina ma cerchiamo direttamente nella seconda metà della lista. L'ordine alafabetico facilita e velocizza la ricerca. In modo analogo, quando rendiamo un campo indicizzato, Access costruisce un indice interno basato su quel campo garantendo maggiore velocità per ogni operazione che lo riguarda. Ricordiamo, però, che gli indici occupano spazio e aumentano la complessità del file quindi è meglio non abusarne. Per le applicazioni Web, a parte gli indici, molte delle caratteristiche addizionali non sono necessarie, ma risultano utili per applicazioni desktop. 12 1.8 Operazioni sui dati Dopo avere riempito la tabella libri con diversi record, esaminiamo alcuen importanti operazioni sui dati. Ordinamento Possiamo visualizzare i dati in ordine basandoci su un certo campo, senza modificare il modo in cui i dati sono memorizzati nel file .mdb. Ad esempio possiamo elencare i libri mettendo i titoli in ordine alfabetico. Nella visualizzazione tabellare, puntiamo il mouse sulla scritta titolo, clicchiamo col tasto destro del mouse e scegliamo il pulsante "ordinamento crescente" (o decrescente). Figura 9. Icone per l'ordinamento La stessa cosa si può replicare per ogni altro campo. Filtri Immaginiamo di avere una tabella con numerosissimi record e di volerne individuare uno in particolare oppure di volerne isolare un sottoinsieme, ad esempio quello dei libri pubblicati tra il 1900 e il 1986. In questo caso utilizziamo un filtro in base a maschera. Dal menu Home, andiamo nella sezione Ordina e filtra, e dal menu a tendina Avanzate scegliamo la voce Filtro in base a maschera. Figura 10. Selezionare un filtro Appare una nuova tabella vuota, serve per inserire nei campi delle chiavi di ricerca. Ad esempio, volendo cercare tutti i libri pubblicati nell'anno 1987 basta scrivere 1987 nel campo anno e cliccare sul pulsante applica filtro. 13 Figura 11. Pulsante "applica filtro" Per rimuovere il filtro basta ciccare una seconda volta sullo stesso pulsante. Dopo aver posizionato il cursore nello spazio dell'anno appare una casella a discesa con l'elenco degli anni presenti nella tabella. Possiamo sfruttare anche questo menu per impostare il filtro, ma non è disponibile per tutti i tipi di campi. Facciamo un esempio di filtro più complesso. Cerchiamo i libri pubblicati tra il 1980 e il 1999. Per farlo facciamo partire il filtro dopo aver scritto ">= 1980 and <= 1999". Possiamo combinare i filtri, ad esempio cercando le pubblicazioni di un autore in un certo anno. In questo caso impostiamo l'anno nell'apposito campo e scriviamo il codice dell'autore nel campo id_autore. Possiamo utilizzare anche una porzione di testo per effettuare delle ricerche. Ad esempio una parte del titolo. Se cerchiamo un libro su Visual Basic e non ne sappiamo il titolo esatto, scriviamo *visual* e applicando il filtro otterremo tutti i libri che nel titolo hanno la parolina visual. L'asterisco viene interpretato come "qualunque sequenza di caratteri". Possiamo anche comporre questo tipo di ricerche. Ad esempio scrivendo ""*visual*" or "*java*"" otterremo i titoli che contengono la parola "visual" e quelli che conterranno "java". 14 Le query 1.9 Creare una query Finora abbiamo lavorato per creare un piccolo database. Perché tutti i dati siano gestiti in modo coerente abbiamo separato le entità in tabelle e creato relazioni tra loro grazie ai codici ID. In questa lezione iniziamo ad esaminare i meccanismi per recuperare i dati, con le relative correlazioni tra le diverse tabelle. Si può dire che interroghiamo il database o, più tecnicamente, che effettuiamo delle query. L'interrogazione non serve solo a visualizzare una tabella. Se esaminiamo una tabella singola, ad esempio quella dei libri, abbiamo alcune informazioni "in chiaro" come il titolo e altre sotto forma di codici, ad esempio l'autore, che rimandano ad altre tabelle. Creare una query significa realizzare l'associazione tra i codici e le informazioni. Vedremo che con una query possiamo ottenere, ad esempio, l'elenco di tutti i libri con i nomi dei relativi autori, invece dei codici. Creiamo una tabella autori. Possiamo inserire tutti i campi che vogliamo, ma è fondamentale, ai fini dell'esempio, inserire almeno i campi id_autore e nome. Una volta creata aggiungiamo qualche record. Figura 12. Esempio di tabella "autori" Per visualizzare il nostro elenco di libri con i relativi nomi degli autori dobbiamo creare la query che utilizzi il legame logico stabilito dalle chiavi esterne. Dalla sezione Altro del menu Crea, scegliamo Struttura Query. All'apparire della finestra "Mostra tabella", selezioniamo la tabella libri e clicchiamo sul pulsante Aggiungi; facciamo altrettanto con la tabella autori. Figura 13. Aggiungere tabelle per la query 15 Se le chiavi primarie ed esterne hanno lo stesso identico nome, viene creata automaticamente una connessione, raffigurata da una freccia che unisce i due campi. Figura 14. Correlazione tra le chiavi Se invece abbiamo dato nomi diversi, non importa; basta posizionare il cursore su uno dei due campi (ad esempio, id_autore) e, tenendo premuto il pulsante del mouse, trascinare il cursore sopra l'altro campo. Nota: se creiamo un legame tra id_libro ed il numero civico dell'autore, Access lo prende tranquillamente anche se è evidente che dal punto di vista logico non ha alcun senso! Una volta messe in gioco le tabelle, selezioniamo i campi che ci interessano. Per assegnare i campi alla query è sufficiente andarli a cliccare due volte direttamente nelle tabelle. Li vedremo apparire nella griglia in basso. Figura 15. Un esempio di query definita in modo visuale 16 Una volta stabiliti tutti i campi possiamo lanciare la query cliccando sul pulsante a forma di punto esclamativo nella barra degli strumenti in alto. Otterremo il nostro elenco dei libri con i relativi autori. Possiamo chiudere e salvare la query, ricordando che è buona norma dare nomi significativi. 1.10 Modificare le query Nella scorsa lezione abbiamo creato una query che ci forniva i dati dei libri e i relativi autori. Supponiamo ora di voler aggiungere anche i dati della casa editrice. Creiamo una tabella per le case editrici ed inseriamo alcuni record, per il nostro esempio sarà sufficiente che la tabella abbia i campi id_casa_editrice e nome. Riprendiamo la query creata nella lezione precedente in modalità struttura, per aggiungere la tabella appena creata, clicchiamo col pulsante destro del mouse in uno spazio vuoto della finestra grigia. Nel menu che appare, clicchiamo su Mostra tabella. Figura 16. Aggiungere tabelle alle query Dall'elenco che appare selezioniamo la tabella case_editrici e aggiungiamola. Access dovrebbe effettuare automaticamente il collegamento con la tabella libri, in caso contrario creaimo il collegamento manualmente. A questo punto possiamo aggiungere il campo nome della casa editrice nella tabella in basso e salvare. Una volta eseguita la query e visualizzato il risultato, possiamo applicare i filtri con le stesse modalità utilizzate per le tabelle. Ad esempio possiamo cercare i libri di un singolo autore o pubblicati in un certo anno. Possiamo utilizzare anche i criteri di ordinamento in modo analogo a quanto visto per le tabelle. Ad esempio possiamo ordinare i risultati pertitolo. Per eliminare una tabella da una query, apriamo la query in struttura, clicchiamo con il tasto destro del mouse sulla tabella da cancellare e selezioniamo rimuovi tabella. Modificare i collegamenti tra tabelle 17 Supponiamo di avere, nella tabella degli autori, un record al quale non corrisponde alcun libro. In pratica inseriamo un autore con i suoi dati anagrafici ma nella tabella libri non includiamo nessuna delle sue opere. Se creiamo una query che elenca tutti gli autori della biblioteca, con i relativi libri, noteremo che all'elenco manca proprio l'autore senza libri. Quando effettuiamo un collegamento, prendiamo tutti i dati delle tabelle che rispettino le condizioni stabilite dalla query. Nel nostro caso prendiamo tutti gli autori e tutti i libri che hanno un certo autore. Se manca una delle condizioni (es. libri che hanno autore) la combinazione non viene effettuata. Quindi se un autore non ha scritto libri, non appare nella nostra query. Rimane il problema di come elencare tutti i nomi degli autori ed i relativi testi elencando anche gli autori che non hanno scritto nulla. Per risolvere la questione apriamo la query in modalità struttura; posizioniamo il cursore sulla linea che rappresenta il collegamento che unisce le tabelle libri ed autori e cliccando col pulsante destro scegliamo proprietà join dal menu contestuale. La finestra che appare, non solo risolve il problema ma ci aiuta a personalizzare il nostro collegamento. Figura 17. Proprietà join Le opzioni sono piuttosto intuitive e basta leggere bene per non sbagliare: la prima corrisponde ad una query standard e visualizza tutti i campi della tabella libri e della tabella autori con i loro collegamenti, ma solo se tali collegamenti esistono; se un autore non ha libri (o se un libro non ha autore) le informazioni non appaiono nel risultato nella seconda (quella che fa al caso nostro) i record degli autori sono visualizzati tutti, anche se non ci sono libri corrispondenti La terza è simmetrica alla seconda È utile sperimentare il comportamento di queste opzioni, effettuando qualche prova. 18 19 1.11 Cenni sul linguaggio SQL Abbiamo visto come effettuare intorrogazioni incrociate tra tabelle grazie alle query. Lo strumento Query di Access è molto potente che consente, anche al programmatore non esperto, di operare sulla base di dati con grande potenza e versatilità. Una potenza ancor più grande si può ottenere con la conoscenza del linguaggio più utilizzato nel mondo dei data base: il linguaggio SQL. SQL è universalmente utilizzato per interrogare e gestire basi di dati. Permette di creare, modificare, eliminare tabelle ed attributi, o anche interi database. La creazione delle query tramite la modalità struttura non è nient'altro che un metodo visuale per semplificare la scrittura di una query SQL. Per rendercene conto possiamo aprire in modalità struttura la query creata nelle lezioni precedenti e dal menù in alto scegliere visualizza, quindi visualizza SQL. La strana frase che appare nella nuova finestra è proprio quella stessa query scritta in SQL. È importante conoscere SQL per diversi motivi: a volte capita che le query visuali risultino inefficienti per la soluzione di un certo problema. In quei casi la conoscenza di questo linguaggio può offrire soluzioni più performanti. In secondo luogo non è detto cha dal semplice progetto di un archivio elettronico non si passi alla creazione di pagine Web dinamiche che accedono al database. In situazioni del genere la conoscenza di SQL è un passo obbligato. Pertanto è utile introdurre alcuni concetti basilari di questo linguaggio. Torniamo alla finestra di visualizzazione SQL con e scriviamo qualcosa anche noi. Cancelliamo tutto quello che vediamo e sostituiamolo con l'espressione: SELECT * FROM libri Per vedere che effetto ha questa query, clicchiamo sul punto esclamativo. Vediamo apparire tutti i record della tabella libri. Abbiamo domandato infatti, tramite SQL, di selezionare (select) tutti i campi (*) della tabella (from) libri. Anche se non tutto è sempre così semplice, possiamo dire che la sintassi di questo linguaggio è parecchio intuitiva. Facciamo un secondo esperimento con quest'altra espressione (è indifferente scrivere maiuscolo o minuscolo): SELECT titolo, nome FROM libri, autori WHERE libri.id_autore = autori.id_autore Abbiamo chiesto al data base di visualizzare i nomi degli autori ed i titoli dei loro libri dicendo in maniera esplicita che i campi si trovano nelle tabelle Libri ed Autore e che per collegare (where) i record nel modo giusto, il valore id_autore della tabella Libri deve essere identico al valore id_autore della tabella Autori. 20 Per il momento ci ferimamo qui. Ora però sappiamo che le nostre query non sono altro che espressioni SQL espresse in modalità grafica. Le maschere 1.12 Creare una maschera In questo capitolo esploreremo le tecniche necessarie a costruire un'interfaccia grafica per inserire, leggere, modificare e recuperare dati dalle tabelle del nostro database. Possiamo creare semplici ma potenti applicazioni, dotate di pulsanti, caselle a discesa, opzioni e altre caratteristiche che rendono accessibile a tutti l'utilizzo dei dati. Cominciamo subito selezionando la voce Creazione guidata Maschera dal menu a tendina Altre maschere che compare andando nel menu Crea. Figura 18. Creazione guidata di una maschera Nella casella a discesa della prima finestra che appare scegliamo la tabella Autori e decidiamo di inserire nella maschera tutti i campi uno alla volta, col tasto di parentesi angolare singola, o tutti assieme con l'altro tasto. Figura 19. Aggiungere i campi alla maschera 21 Le finestre successive servono solo per lo stile e qui, come sempre, possiamo sbizzarrirci con i nostri esperimenti. Arrivati in fondo alla procedura, assegnamo un nome alla maschera e salviamo. La maschera appena costruita è piuttosto semplice ma ha già un'interfaccia che potremmo definire piuttosto intuitiva. Figura 20. La maschera "Autori" completa In basso troviamo una barra che ci permette di scorrere i record, oppure di posizionarci direttamente sul primo e sull'ultimo elemento. Per modificare i dati basta mettere il cursore nel campo che ci interessa e scrivere a nostro piacimento. I dati saranno salvati immediatamente, questo perché la maschera è una versione grafica della tabella. IL pulsante più a destra con l'asterisco serve per l'inserimento di un nuovo record. Proviamo ad inserire un nuovo autore, a chiudere la maschera ed ad aprire la tabella Autori, i dati inseriti e le modifiche effettuate si riflettono immediatamente sulla tabella. Questo perché, è utile ricordarlo, il contenitore dei dati è la tabella e la maschera è solo un modo diverso di rappresentarla. 1.13 Personalizzare le maschere Con lo stesso processo visto nelle lezioni precedenti creiamo anche la maschera per la tabella Libri e dopo averle dato un nome e chiusa, la riapriamo in modalità struttura. Cliccando su un punto vuoto della maschera col tasto destro appare un menu contestuale importantissimo che serve a garantire una personalizzazione al 100%; scegliamo proprietà. Figura 21. Menu contestuale della maschera 22 Qui abbiamo tutti gli strumenti necessari per modificare l'aspetto della maschera e le possibilità sono davvero molte. Ad esempio possiamo scegliere formato e modificare l'aspetto o il colore di sfondo, oppure scegliere se una data sezione della maschera (ad esempio il piè di pagina) deve essere visibile ma non stampabile o viceversa. Sempre con la finestra delle proprietà aperta, clicchiamo sull'etichetta del campo id_libro; adesso le proprietà si riferiscono solo a quel campo e sono diverse dalle precedenti. Nalla sezione formato e nella proprietà Etichetta scriviamo ad esempio "codice libro" e, già che ci siamo, modifichiamo anche il colore di sfondo. Figura 22. Proprietà dell'etichetta 23 Ora clicchiamo sul quadratino in alto a sinistra; le proprietà che troviamo sono quelle riferite all'intera maschera e permettono addirittura di modificare la fonte dati, ossia la tabella o la query di provenienza. Figura 23. Proprietà generali della maschera Naturalmente per raggiungere un buon livello di confidenza con questi strumenti e comprenderne appieno le potenzialità, è utile soffermarsi a sperimentare un po' tutte le opzioni. 1.14 Aggiunta di componenti alle maschere In questa lezione vediamo com aggiungere alle maschere gli elementi necessari a dare loro un aspetto più professionale. Cominciamo con la maschera Libri, la modifichiamo in modalità struttura. Anzitutto andiamo nella sezione Controlli del menu Struttura. Gli strumenti presenti ci permettono di inserire molti oggetti professionali e perfettamente funzionanti senza scrivere una riga di codice. Figura 25. Casella degli strumenti della maschera Posizionando il mouse sopra le icone, appare un fumetto che ci dice di che tipo di strumento si tratta. 24 Le due icone separate (freccia e bacchetta magica) definiscono il modo che utilizziamo per definire un componente. Se selezioniamo la bacchetta magica utiizziamo le composizioni guidate, in caso contrario imposteremo tutti i parametri del componente a mano. Vediamo come inserire un pulsante di chiusura della maschera. Con la bacchetta selezionata clicchiamo sullo strumento pulsante di comando e disegniamo un rettangolino puntando il mouse in un punto della maschera, cliccando e trascinando il vertice opposto. Una volta definita l'area del pulsante, visto che abbiamo selezionato la bacchetta magica, appare la finestra della creazione guidata. Figura 26. Creazione guidata di un pulsante Nella finestrina a sinistra ci sono le categorie di operazioni che possiamo utilizzare con l'autocomposizione mentre in quella di destra ci sono le operazioni ammesse per ciascuna categoria. Dovendo creare un pulsante per la chiusura di una maschera scegliamo operazioni su maschere come categoria e chiudi maschera come operazione. Nella finestra successiva scegliamo se associare un'immagine od una scritta al pulsante ed in quella successiva ancora diamo un nome al nostro oggetto. A questo proposito, è sempre utile non lasciare agli oggetti i nomi di default, può essere utile poter riconoscere un oggetto dal proprio nome, specie quando il numero di elementi comincia a crescere. Possiamo finalmente chiudere, salvare e provare. Una volta lanciata la maschera, ci accorgiamo che la crocetta in alto a destra non ci serve più e che vogliamo toglierla. Riapriamo allora la maschera in struttura, richiamiamo la finestra delle proprietà relativa a tutta la maschera (quadratino in alto a sinistra selezionato) e alla voce pulsante chiusura della sezione formato impostiamo no. Vediamo infine come modificare il selettore dei record per renderlo più intuitivo. Inseriamo al suo posto nuovi pulsanti. Dalla casella degli strumenti scegliamo il pulsante di comando (sempre con la bacchetta magica selezionata), spostamento tra record come categoria e record successivo come azione. 25 Inseriamo allo stesso modo gli altri pulsanti di spostamento ed eliminiamo la barra dei record in basso. Per eliminare la barra per lo spostamento dei record, nella finestra delle proprietà della maschera, sezione formato, individuiamo la voce pulsanti spostamento e la impostiamo a no. Possiamo rendere la maschera più gradevole ed inserire un titolo (un'etichetta) ed un'immagine. Per l'etichetta selezioniamo il controllo relativo e dopo aver disegnato un rettangolo scriviamo il testo direttamente; per modificarlo in seguito sarà sufficiente aprire la finestra della proprietà relativa all'etichetta e riscrivere il contenuto della voce etichetta. Per inserire un'immagine togliamo la selezione dalla bacchetta magica e scegliamo immagine dagli oggetti; il resto è intuitivo. 1.15 Aggiungere una casella combinata Uno dei problemi più importanti da risolvere è quello che ci si presenta in fase di inserimento, quando abbiamo una relazione tra due tabelle e dobbiamo inserire il codice dell'elemento correlato. Ad esempio quando vogliamo definire l'autore di un certo libro, vorremmo poter indicare il nome dell'autore e non il suo codice ID. Per assegnare in modo corretto i codici nelle relazioni possiamo utilizzare quella che viene chiamata casella combinata, che mostra in un menu a discesa tutti i nomi degli autori e prende automaticamente il numero ID dell'autore selezionato. Apriamo allora la maschera Libri in struttura, richiamiamo la Casella degli strumenti e tra gli oggetti scegliamo casella combinata (con la bacchetta magica selezionata). Disegnamo un rettangolo alla destra del campo id_autore, appare la finestra che ci permette di impostare in che modo la nostra casella dovrà prelevare i dati. Figura 27. Selezionare la fonte dei dati 26 Scegliamo la prima opzione, a noi serve prendere i valori da una tabella. Nella seconda finestra scegliamo la tabella che chiaramente in questo caso sarà la tabella Autori. Nel terzo step della creazione guidata dobbiamo indicare ciò che vogliamo far apparire nella lista a discesa; chiaramente non scegliamo il campo id_autore, che non semplifica la vita a nessuno, ma inseriamo nome e cognome. Figura 28. Scegliere i campi da mostrare nel menu a discesa Al passo successivo impostiamo la larghezza delle colonne. Ma più importante è il sesto passo della procedura. A ciascuna voce del menu a discesa è associato il valore della relativa chiave. È molto importante perché sarà questo il valore che siamo chiamati a gestire a questo punto. Figura 29. Impostare la destinazione del valore scelto Access ci chiede se ed eventualmente dove, memorizzare il valore selezionato; nel nostro caso scegliamo di memorizzarlo nel campo id_autore (siamo nella tabella Libri). Il sistema salverà 27 direttamente nel campo id_autore della tabella Libri, la chiave primaria dell'autore, che selezioniamo scegliendone il nome dal menu a discesa. Chiudiamo, salviamo e riapriamo la finestra in modalità normale. Adesso quando inseriamo un nuovo libro, basta scegliere il nome dalla casella a discesa e Access farà il lavoro per noi. Un oggetto molto simile è la casella di riepilogo che ha la stessa funzione di quella combinata ma ha un formato visivo differente. 28 Report e Macro 1.16 Creare un report In questa lezione ci dedicheremo alla stampa dei dati tramite lo strumento dei report. Access ci permette di progettare stampe organizzando i dati in modo personalizzato. Questa caratteristica risulta molto interessante specie per chi progetta piccoli sistemi gestionali da far girare come applicazioni a sé stanti, ma per chi utilizza Access come semplice base di dati può essere una feature secondaria. Creiamo quindi un report utilizzando la creazione guidata. La prima finestra è uguale a quella che ci appare quando creiamo una maschera con la modalità guidata. Possiamo creare un report partendo da una qualsiasi tabella o query; questa volta lo creeremo basandoci sulla query costruita nelle lezioni precedenti vale a dire, quella che lega i libri ai rispettivi autori. L'obiettivo è quello di creare una stampa di tutti gli autori presenti nell'archivio e per ciascuno di loro elencarne tutti il libri. Quando ci viene chiesta la fonte dati del report, scegliamo la nostra query. Figura 30. Scegliere i campi da stampare La maschera successiva ci chiede se vogliamo aggiungere dei livelli di gruppo; dovessimo stampare semplicemente il contenuto di una tabella non sarebbe il caso ma, poiché voglio raggruppare per ogni autore tutti i suoi libri, direi che questa possibilità fa al caso nostro. Come livello di gruppo scegliamo la chiave primaria dell'autore. 29 Figura 31. Creare raggruppamenti Dopo il raggruppamento ci viene chiesto nella successiva maschera se desideriamo anche un ordinamento. Un ordinamento per cognome e nome degli autori è l'ideale. Figura 32. Scegliere i criteri di ordinamento Le finestre successive servono esclusivamente per lo stile e l'impaginazione. Infine diamo un nome al report, chiudiamo e riapriamo per vedere il risultato. 1.17 Personalizzazione del report 30 Nella lezione precedente abbiamo visto come creare un report per il nostro database, ma al contrario delle maschere che, a parte eventuali aggiunte, sono già molto valide subito dopo la loro creazione, nel report possiamo trovare alcune imperfezioni. I valori dei campi a volte non sono allineati come li desideriamo e i nomi delle intestazioni sono quelli assegnati alle colonne della tabella. Ad esempio è meglio chiamare una colonna "codice autore" pittosto che "id_autore". Ma i problemi maggiori li troviamo con l'ordinamento: i record sono raggruppati per id_autore e pertanto l'ordinamento basato sul cognome risulta del tutto ignorato. Ad esempio se l'autore Kafka ha chiave primaria 1 e l'autore Bisio ha la chiave 2, Kafka viene comunque stampato per primo. Una soluzione possibile ed elegante è una modifica della query utilizzando il linguaggio SQL. L'idea è quella di creare una query che abbia come chiave primaria la terna cognome-nomeid_autore. Un report raggruppato su tale campo risolverebbe entrambi i problemi in un colpo solo; difatti il raggruppamento sarebbe per il singolo autore a prescindere dai casi di omonimia (nella terna c'è la chiave primaria) e l'ordinamento si baserebbe sul cognome e sul nome (i primi 2 elementi della terna). Per modificare la query è sufficiente aprirla in struttura ed entrare nella visualizzazione SQL. Qui sostituiamo l'espressione presente con una nuova che tenga conto del nostro raggruppamento: SELECT Autori.cognome & Autori.nome & Autori.id_autore AS gruppo, Libri.titolo, Autori.nome FROM Libri, autori WHERE libri.id_autore = autori.id_autore Abbiamo costruito la terna che cercavamo inserendovi i 3 campi, uniti con la e commerciale (&) a chiamando la terna gruppo. A questo punto conviene creare un nuovo report. Qui non abbiamo bisogno di impostare l'ordinamento perché è già incluso nel raggruppamento della query. Le altre imperfezioni sono decisamente più facili da eliminare aprendo il report in struttura. Figura 33. Report in modalità struttura 31 Prima di tutto cambiamo il titolo della stampa; q_autori_libri non è granché come titolo. Utilizziamo il tasto destro per accedere alle proprietà ed alla voce Etichetta digitiamo il nome desiderato. Nello stesso modo potremmo scrivere "anno" invece di "anno di pubblicazione" nella relativa etichetta così la scritta sta dentro i margini. Posizionandoci sui rettangoli che delimitano i campi si possono inoltre modificare le dimensioni; ad esempio possiamo stringere il campo dell'anno ed allargare quello del titolo. Un suggerimento è quello di rendere invisibile il campo gruppo, che non vogliamo visualizzare, pur essendo utile all'ordinamento. L'opzione utile allo scopo è visibile impostato su No. Ora che il campo non si vedrà più nelle stampe (anche se, giustamente, si vede ancora in struttura) possiamo ulteriormente allargare i campi dei nomi e del titolo. A questo punto impostare colori, grandezza e tipo dei caratteri sarà molto intuitivo. Per concludere è possibile modificare la maschera degli autori inserendo un pulsante di comando che faccia apparire il report in anteprima o che lo invii direttamente alla stampante. 1.18 Creare una macro Un macro è una sequenza di istruzioni richiamabile attraverso un pulsante o una combinazione di tasti. Per vederle all'opera creiamo una maschera con un menu e un pulsante che esegue automaticamente una serie di operazioni. Creare una macro è molto semplice: dal menu Crea di Access scegliamo Macro. Appare una maschera molto simile a quella per la creazione di tabelle. Figura 34. Maschera di creazione delle macro 32 Dalla casella a discesa della colonna "Azione" possiamo scegliere il comando da eseguire, l'elenco contempla praticamente tutti le operazioni disponibili su Access. Per esempio creaiamo un pulsante di comando che esegua un certo numero di azioni. Le azioni saranno eseguite in ordine dalla prima riga all'ultima. Supponiamo di aver già creato la maschera utilizzando la modalità struttura: Figura 35. Maschera col menu Possiamo anche modificare colori o tipi di carattere oppure inserire un'immagine significativa. Una volta finita la salviamo e le diamo il nome maschera_menu per esempio. Ora creiamo una macro che apra una delle maschere generate in precedenza e allo stesso tempo chiuda il menu. Torniamo alla maschera di creazione della macro e aggiungiamo l'azione chiudi. Nella finestrina al di sotto delle azioni impostiamo che tipo di oggetto si vuole chiudere (nel nostro caso una maschera) ed il nome maschera_menu. Figura 36. Impostazioni dell'azione "chiudi" Come seconda azione scegliamo ApriMaschera e inseriamo il nome, ad esempio libri, nel pannello in basso. Figura 37. Impostazioni dell'azione "ApriMaschera" Salviamo e diamo un nome alla macro. A questo punto non resta che aggiungere alla maschera del menu un pulsante che lanci la macro. Dalla struttura della maschera inseriamo un pulsante (con la bacchetta magica attiva). Tra le categorie scegliamo varie e tra le azioni disponibili esegui macro. Figura 38. Creare il bottone che richiama la macro 33 Nella finestra successiva inseriamo il nome della macro da lanciare. Se poi vogliamo che la maschera di menu appaia automaticamente quando carichiamo il database andiamo su strumenti poi su avvio. Nella finestra che appare impostiamo la maschera da aprire all'avvio. Figura 39. Impostare la maschera da caricare all'avvio 34