Catalogo libri in vendita Kwa Dunìa (PDF 453 KB)

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Catalogo libri in vendita Kwa Dunìa (PDF 453 KB)
LA TERRA SOTTOSOPRA
100 (e piu’) lIBRI PER UN
MONDO DIVERSO
narrativa
Edizioni E/O
http://www.edizionieo.it/
Amiche per la pelle, di Laila Wadia
Un romanzo divertente che ricorda il grande successo di Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio. Ma al femminile. Via
Ungaretti, nel centro storico di Trieste, è una strada immaginaria “dimenticata sia dal sole sia dal Comune”. La casa è abitata da
quattro famiglie di immigrati, cinesi, indiani, bosniaci, albanesi, ansiosi di integrarsi nella città d‟adozione. Il romanzo parla con un
sorriso sulle labbra, al femminile, di quattro straniere alle prese con l‟apprendimento della cultura e della lingua italiana, così ardua
da sembrare quasi “inventata per scoraggiare l‟integrazione”. Con fatica e con alcuni buffi scivoloni, le donne cercano di costruire
una rete di amicizie perché unite si è più forti e insieme si può cercare di respingere la spada di Damocle di un imminente sfratto.
L‟unico inquilino italiano del palazzo, il signorino Rosso di settant‟anni, appassionato di letteratura, è un grande estimatore del
Duce. Alla fine sarà proprio la poesia a far da ponte tra lui e gli altri, superando le reciproche diffidenze, e proprio una filastrocca
cambierà tanti destini… Una storia bella, spesso divertente, qualche volta triste, per ricordarci che la diversità non è un problema,
bensì una preziosa risorsa. Il libro ha vinto il premio Popoli in Cammino 2006 (sezione inediti).
Centro permanenza temporanea vista stadio, di Daniele Scaglione
Questo è un libro molto originale e profondo per riflettere su cosa l'Italia e il mondo stanno diventando. Due iraniane dirette a Lione,
la giovane Sharmin e sua madre, sperimentano sulla propria pelle la reclusione in un Centro di permanenza temporanea (CPT) nei
pressi di Torino. Ma Sharmin – una fanatica del calcio al pari di tantissime altre donne in Iran – vive questa drammatica situazione
anche come un'opportunità: quella di conoscere il paese dei campioni del mondo e delle superstelle come Totti. Scoprirà un
universo dominato da una passione che ben presto la contagerà, ma comunque molto diverso da quello che si immaginava. La
storia di Sharmin si intreccia con quella di Lucia, avvocatessa interessata ai temi dell'immigrazione. Anche lei considera Torino
come una tappa nel suo percorso di vita sebbene, al contrario di Sharmin, non abbia affatto chiara la sua destinazione finale.
Centro permanenza temporanea vista stadio racconta i CPT visti dall'interno con gli occhi innocenti di una ragazzina. Una storia sul
valore dello sport e della solidarietà fra donne e non solo, un vero e proprio romanzo di formazione scritto con uno stile limpido
come lo sguardo della sua protagonista.
Divorzio all'islamica a viale Marconi, di Amara Lakhous
2005. I servizi segreti italiani ricevono un‟informativa: un gruppo di immigrati musulmani, che opera a Roma nella zona di viale
Marconi, sta preparando un attentato. Per scoprire chi siano i componenti della cellula viene infiltrato Christian Mazzari, un giovane
siciliano che parla perfettamente l‟arabo. Christian inizia la sua indagine sotto copertura: per gli abitanti del quartiere diventa Issa,
un immigrato tunisino in cerca di un posto letto e di un lavoro. Il suo destino si incrocia con quello di Sofia, una giovane immigrata
egiziana che indossa il velo e vive nel quartiere assieme al marito Said, alias Felice, architetto reinventatosi pizzaiolo. Attraverso
Sofia vediamo la cultura islamica con gli occhi di una donna alle prese con una vita coniugale complicata. Sofia ha però un g rande
sogno da realizzare. Nell‟alternarsi delle voci di Issa e Sofia l‟ironia e la satira dei luoghi comuni fanno di Divorzio all‟islamica a
viale Marconi una commedia nera in cui il serio e il grottesco, il razionale e l‟assurdo, l‟amore e la paura descrivono le
contraddizioni della società italiana con un linguaggio originale, che imita i “parlati” degli immigrati e degli italiani. In un susseguirsi
di scene esilaranti e momenti ricchi di pathos, di dialoghi frizzanti e arguti proverbi popolari, si arriva a un avvincente finale a
sorpresa che spiazza il lettore, costringendolo con grande divertimento a riavvolgere la pellicola dall‟inizio.
Giorno di pioggia a Madras, di Samina Ali
Layla è una ragazza musulmana divisa fra l‟America e l‟India. Abituata fin da bambina a vivere sei mesi a Minneapolis e sei mesi a
Hyderabad, comincia appena ad assaporare le prime gioie di una vita spensierata quando è costretta suo malgrado ad accettare il
fidanzamento e il successivo matrimonio con un giovane indiano scelto per lei dalla madre. Sembra impossibile sottrarsi alle
pressioni dell‟ambiente familiare, ai voleri di un padre autoritario e violento, ai desideri di una madre che, ripudiata dal marito e
distrutta nell‟animo, ha costruito la poca felicità che le è rimasta sul futuro della figlia. Layla, come vuole un culto che fin dal nome
predica la sottomissione, si rimette a quella che pare una sorte ineluttabile. In un‟India combattuta fra spirito e materia, fra fede e
magia, fra consuetudine e rinnovamento, lacerata da dissidi religiosi e sociali, agitata da mille fermenti, Layla prende coscienza a
poco a poco della propria identità e delle proprie aspirazioni di donna e nella tragedia che si abbatte sulla sua esistenza troverà la
forza di affrontare la realtà e di decidere finalmente del proprio destino.
Speciale promozione natalizia! Tutti i titoli con il 10% di sconto. Li trovate nella
bancarella di Piazzale Barezzi (di fianco al Teatro Regio) dall’14 al 23 dicembre.
Il colore della felicità, di Wei Wei
1920, rosso è il colore del palanchino per le nozze della giovanissima Mei Li, costretta a sposare un uomo cieco e paralitico. 1970,
rosso è il colore delle bandiere durante la rivoluzione culturale cinese: la modernità irrompe con violenza stravolgendo le tradizioni
ancestrali e la vita della nipote Fan Fan. Due voci femminili, due generazioni a confronto, due racconti che si alternano con grande
umanità, due donne coraggiose e piene di speranza, due esistenze parallele e nello stesso tempo completamente diverse. Rosso è
il colore della felicità. Nonostante le vicissitudini della vita, nonostante le calamità naturali e il tempo che passa, Mei Li e Fan Fan
riusciranno a viverla intensamente. «Cos‟è la felicità, mi chiedi? Non lo so. Non me lo sono mai chiesto. Ma una cosa è certa: io
l‟ho conosciuta. O meglio, ho vissuto momenti felici. Per me la felicità non è una cosa astratta, ma l‟insieme dei momenti felici che
la vita mi ha riservato e mi riserverà, in numero infinito. Il punto è saperli cogliere al volo, viverli appieno».
La banalità dell'amore, di Savyon Liebrecht
La pièce è incentrata sull‟amore tra Hannah Arendt e Martin Heidegger, l‟azione si svolge in due luoghi diversi, con salti di tempo e
di spazio. Il primo luogo è l‟interno della baita di Raphael Mendelsohn, un caro amico (fittizio) di Hannah ai tempi dell‟università,
innamorato di lei ma non ricambiato. Il secondo luogo è il soggiorno dell‟appartamento di New York dell‟ormai anziana
professoressa Hannah Arendt. La baita di Raphael è altresì il teatro della relazione proibita fra la diciottenne Hannah, studentessa
di filosofia all‟università di Friburgo, e il professor Heidegger, sposato e di parecchi anni più anziano di lei. Nel soggiorno
dell‟appartamento di New York la professoressa Arendt, reduce da un infarto, riceve invece nel 1975 la visita di Michael Ben
Shaked, giovane israeliano che si spaccia per uno studente di filosofia dell‟università di Gerusalemme ma che in realtà è il figlio di
Raphael Mendelsohn, venuto a cercarla dopo la morte del padre per scoprire una parte a lui ignota della sua vita. Mediante i
dialoghi tra i due e i flashback del passato (gli incontri tra la giovane Hannah e il professor Heidegger nella baita di Raphael) la
pièce ripercorre le tappe della storia d‟amore impossibile, irrazionale e drammatica tra i due protagonisti.
La maledizione del dio del fiume, di Moussa Konaté
Un noir in terra africana, dove al mistero del delitto si mescolano gli arcani che avvolgono una cultura ricca di miti e leggende. In
Mali nel villaggio di Kokri, lungo le rive del fiume Niger, vivono i pescatori di etnia bozo, profondi conoscitori del mondo acquatico e
dei suoi misteri. Un giorno, durante la stagione secca, una tempesta sconvolge la loro vita lasciandosi dietro, al mattino, i corpi
senza vita del capovillaggio e della sua sposa. Il commissario Habib e il suo fedele ispettore Sosso vengono incaricati di scoprire la
causa di quelle morti inquietanti. Per i bozo, legati alle antichissime tradizioni della loro terra, la spiegazione è priva di misteri: Maa
il Lamantino, il dio delle acque, si è vendicato. Figlio del continente nero, formatosi alla scuola dei bianchi, il commissario Habib
dovrà condurre l‟inchiesta destreggiandosi fra antiche credenze e incalzanti sospetti, l‟Islam e l‟animismo, la necessità di ascoltare
gli anziani del villaggio e il bisogno di trovare le prove per giungere alla soluzione del caso. L‟indagine però non sarà sol tanto la
ricerca della verità, ma una vera e propria avventura, affascinante e coinvolgente, scandita dal ritmo epico di concezioni ancestrali.
La notte in cui morirono gli autobus, di Etgar Keret
Salomone il ricchione è uno dei brevi racconti che compongono questa raccolta in cui ritroviamo il genio fantastico e umoristico di
Etgar Keret: “La supplente disse ai ragazzi di mettersi in fila per due. Salomone il ricchione rimase solo. «Sto io con te» lo consolò
la supplente dandogli la mano. Andarono a passeggiare nel parco e mentre Salomone il ricchione guardava le barche su un
laghetto artificiale e la statua di un‟arancia gigantesca, un uccello gli fece la cacca sul cappello. „La merda si appiccica alla merda‟
gli urlò Yuval alle spalle, e tutti i bambini scoppiarono a ridere. „Non farci caso‟ gli disse la supplente lavandogli il berretto a una
fontanella. Arrivati a un chiosco di gelati tutti i bambini comprarono dei ghiaccioli. Salomone il ricchione mangiò un ghiacciolo
Twister e quando l‟ebbe finito ficcò il bastoncino in un‟intercapedine del selciato, fantasticando che fosse un razzo. Gli altri bambini
correvano sul prato e solo lui e la supplente, che nel frattempo si era accesa una sigaretta e aveva un‟aria piuttosto stanca, erano
rimasti sul sentiero. „Signora maestra, perché tutti i bambini mi odiano?‟ domandò Salomone il ricchione. „E che ne so io?‟ rispose
l‟insegnante stringendosi nelle spalle, „dopo tutto sono solo una supplente‟ ”.
La patria delle visioni celesti, di Ibrahim al-Koni
Al centro della narrativa di al-Koni c‟è il deserto, il Sahara, un universo favoloso, d‟inattesa varietà, pieno di storie, di personaggi, di
leggende, di pericoli e di visioni. Nessuno scrittore al mondo aveva mai raccontato il deserto con altrettanta passione e meraviglia.
Non solo le storie dello scrittore libico sono avvincenti, ma ci rivelano un mondo di cui è difficile immaginare l‟esistenza, il mondo
del deserto dove avvengono le cose più sorprendenti: fughe, conversioni, allucinazioni, amori, pericoli, gioie inaudite, esperienze
mistiche. La sua narrativa è colta, ricca di riferimenti alla Bibbia, al Corano, alle leggende dei Tuareg, ma anche alla letteratura
occidentale contemporanea, perché al-Koni, cresciuto tra i Tuareg nelle sabbie del Sahara, ha vissuto e studiato successivamente
a Mosca e in vari paesi occidentali. In alcuni racconti c‟è la storia della resistenza delle popolazioni del deserto al colonialismo
italiano, una storia spesso nascosta da noi e che qui viene raccontata con coraggio e sincerità. Ma il tema più forte di questo libro è
l‟esperienza mistica, intesa nel senso più ampio, che la vita nel deserto evoca e stimola.
Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio, di Amara Lakhous
La sapiente e irresistibile miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniato su una scoppiettante polifonia dialettale di
gaddiana memoria (il Pasticciaccio sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare), la piccola folla multiculturale che
anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell‟analisi antropologica, il brio e
l‟apparente leggerezza del racconto. A partire dall‟omicidio di un losco personaggio soprannominato “il Gladiatore”, si snoda
un‟indagine che ci consente di penetrare nell‟universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio.
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edizioni Nottetempo
http://home.edizioninottetempo.it/
Fra-intendimenti, di Kaha Mohamed Aden
Nel 1986 quando il padre – uno dei maggiori uomini politici della Somalia contemporanea – era in carcere già da quattro anni, Kaha
Aden ha abbandonato il suo paese salvandosi dai venti di guerra che avrebbero sconvolto Mogadiscio e tutta la nazione. In Fraintendimenti l‟autrice ci racconta gli spari che annunciano la guerra civile, le riunioni dei saggi sotto le querce, il profumo di zenzero
e cardamomo in una tazza di tè, i soldati bambini in pantaloni kaki, armati per uccidere e razziare. Gli elementi della nuova vita a
Pavia, dove studia, sono i documenti per cui bisogna “dare via le dita”, un‟identità che non sa più nulla dei poeti, dei guerrieri
sanguinari, degli spiriti degli antenati e delle leggende dei clan. Un mondo di colf, collegi di suore, uffici immigrazione senza
interpreti, padroni di casa diffidenti, un mondo in cui il nero è il colore della prostituzione. Questi racconti danno voce a una Somalia
di famiglie allargate, di madri padrone, di anziani saggi e di animali parlanti, a cui risponde un‟Italia, di contraddizioni, burocrazia e
ambigua accoglienza. Una nuova scrittrice, uno sguardo nuovo per descrivere il difficile passaggio fra due mondi che caratterizza il
nostro tempo.
La pelusa, di Adrian N. Bravi
Il protagonista di questo breve romanzo ha la fobia della polvere. Per lui la decadenza si manifesta in quel leggero e insidioso
pulviscolo che si deposita su ogni cosa a nostra insaputa. Così passa il suo tempo a combatterla con accanimento e sapienza,
obbligando la moglie a fare altrettanto. Ma la polvere si può combattere, non si può vincere e il narratore, di mestiere bibliotecario,
cerca sfogo alla propria sconfitta in un epistolario fatto di messaggi che il computer gli rimanda sempre indietro. E questo fino al
giorno in cui Adrián Bravi (proprio lui) si presenta in biblioteca e rivela la stessa mania. Esiste dunque un‟anima sorella? Qualcuno
che capisce quale terribile trappola si nasconda nella polvere, o meglio ancora nella pelusa, quella lanugine che si accumula sugli
oggetti, quel vischio impalpabile che distrugge ogni speranza di purezza, di limpidezza, forse di felicità? Ora si tratta di andare alla
ricerca di quell‟Adrián Bravi, che sembra svanito nel nulla… Un romanzo originale e avvincente.
Le gambe di Alice, di Nimrod
Un romanzo scritto con grande potenza lirica, che unisce a un‟intensa sensualità la profonda immersione nel caos di un paese
segnato dalla guerra fra i clan. “Un romanzo di grande sensualità, tutto sfumature, che descrive le intermittenze del cuore e il
cammino del desiderio”. Le Nouvel Observateur. “Alice, Lolita africana, un colpo di fulmine sotto i fuochi del Ciad”. Le Figaro
Magazine.
L'incontro, di Gabriela Adamesteanu
È l‟agosto del 1986 e all‟aeroporto di Bucarest un drappello di lontani parenti, profittatori e scagnozzi del regime di Ceausescu
attende, con i vestiti buoni e un‟ossessiva curiosità, l‟arrivo di Traian Manu. Fuggito dalla Romania quarant‟anni prima, l‟esule è ora
cittadino italiano e professore di biologia, ed è stato invitato nel suo ex paese con il pretesto di una serie di conferenze, in realtà per
essere passato al vaglio dal regime. Traian ama l‟Odissea, che recita a memoria, ma diffida della sua Itaca, di cui conosce i vizi e
intuisce i pericoli. Sballottato tra spie del regime, burocrati dell‟apparato, cugini che fanno il doppio gioco, adulatori e conoscenti in
coda per una raccomandazione o un aiuto dal “Fuori”, Traian lo “straniero” non capisce piú niente del paese dove è nato, della
situazione che lo circonda e del senso del suo viaggio. E le uniche due persone che vorrebbe ancora rivedere non possono in
realtà abitare che i suoi incubi o i suoi sogni. Con un senso gogoliano e irriverente della deformazione, la penna tagliente della
narratrice scava nelle miserie e nelle illusioni dei suoi personaggi e costruisce l‟immagine di un mondo che gira a vuoto, tra
ricerche intrecciate e tutte fallite.
Riva, di Kim Thúy
A dieci anni, Nguyên An Tinh si ritrova sul fondo di una barca impregnata di cattivi odori e olio da motore, diretta con altri duecento
vietnamiti in un campo profughi in Malesia. Una traversata infernale in cui, al tempo stesso, tutti sognano il paradiso di una “riva” e
di una nuova storia, dopo quella sconvolgente della Guerra del Vietnam e dei campi di rieducazione comunisti. Quando approderà
con la sua famiglia in Canada, la bambina cercherà di “guardare lontano, lontano in avanti”, ma non perderà le tracce del passato,
“frammenti, cicatrici e barlumi” che tentano di riannodare i fili di una storia interrotta e divisa in due. Le schegge narrative si affidano
allora a una continua oscillazione temporale e la lingua si fa liquida e acquatica come i fiumi, il mare e il principio femminile che
culla e custodisce. Del resto Ru, il titolo originale del libro, in vietnamita significa “ninnananna”, e in francese, la lingua in cui la
narratrice scrive, “piccolo ruscello”. Questo romanzo, sorprendente di bellezza e di maestria, ha avuto un immediato successo in
Canada e in Francia ha vinto il Grand Prix RTL-Lire 2010.
Compagnia delle lettere (ex mangrovie)
http://www.compagniadellelettere.it/
Amalgrab, di Guergana Radeva
Turbata dalla propria “diversità non voluta”, Leda Ed Aduac parte sulle orme invertite della madre che non ha mai conosciuto. Un
viaggio attraverso lo specchio magico di Amalgrab, la parte occulta dell‟anima: la scoperta della famiglia d‟origine e della rivelazione
del Sé attraverso gli archetipi dell‟inconscio. La saga, popolata da personaggi bizzarri, ruota sul perno del Carnevale, l‟illud tempus
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bancarella di Piazzale Barezzi (di fianco al Teatro Regio) dall’14 al 23 dicembre.
primordiale, intervallo paradossale in cui gli opposti coincidono. Su piani cronologici scombinati, riflessi e capovolti si sviluppano le
vicende del capostipite Theo De Cauda (dio della coda), delle sue figlie, le gemelle Luz (luce) e Zoe (vita) e del figlio-nipote Verbum
(verbo), frutto dell‟amore incestuoso per la sordomuta Alma (anima). Storie di morte e amore, di passioni e abbandoni, di fughe e
ritorni. Destini che si intrecciano con cadenza circolare, sfidando la presunta linearità del divenire in una città senza nome, spoglia
di precise coordinate spazio-temporali.
Di qui e d'altrove, di Angel Luis Galzerano
State sfogliando un album di famiglia, di una famiglia di emigranti italiani, del sud Italia. È un album di ricordi, le cui pagine hanno la
consistenza dei sogni che non si avverano… Angel Luis Galzerano ha raccolto e conservato, negli anni, sguardi, amarezze, miraggi
e valigie di cartone per offrircele in queste pagine. Le parole di Galzerano, cantautore di professione, sono di una semplicità
disarmante e poetica, ci restituiscono vissuti di donne, come Angelina “buona, lavoratrice come poche, che sapeva perdonare e
amare” o come Adela che “era la viva immagine della bellezza” e di uomini come Carmine che, nonostante la durezza della vita è
stato capace di conservare “un sorriso dentro”. Galzerano ci ricorda in questa storia di doppia emigrazione, di partenze e di ritorni, il
destino di migranza di molti nostri connazionali.
I sessanta nomi dell'amore, di Tahar Lamri
Un libro sulle parole questo, nel quale si percepisce un‟attenzione particolare e speciale nella scelta dei vocaboli; leggendolo ci si
ritrova in cammino verso le parole, parole d‟amore, parole d‟incontro, capaci anche di costruire un ponte tra culture lontane. Il
vertiginoso amore di Elena e Tayeb si intreccia con i racconti che l‟autore ci regala, storie che si portano addosso il profumo intenso
e speziato del vento nordafricano e che sono una dichiarazione d‟amore nei confronti della nostra lingua, l‟italiano che Lamri ha
scelto di abitare, che è diventato l‟universo linguistico nel quale raccontare e raccontarsi. “…La scrittura consuma le mie parole e
l‟amore ha bisogno di silenzio e di raccoglimento, ecco perché alla voce rimane poco. Ma con te so di poter parlare, è una libertà
inedita per me. Sei tornato da me, non ti ho incontrato. Sei tornato alle mie labbra ed alla curva del mio collo, il tuo profumo mi ha
accompagnata nel sonno ed era là quando mi sono svegliata.” Vincitore del Pemio Letterario Internazionale Città di Anguillara e il
Premio MicroEditoria di Qualità 2006.
In Madrelingua, a cura di Francesco Vietti
“Volevano una mappa degli idiomi parlati sotto la Mole e sono stati accontentati. Un inventario degli stranieri residenti nel nostro
paese così dettagliato come neppure il censimento aveva delineato. Ecco dunque 50 finestre sugli stranieri che abitano tra noi,
portatori di cultura e non solo di bisogni essenziali.” Francesca Paci, La Stampa “Aber das ergibt keinen Sinn, in keiner Sprache.
Der Fremde, wem ist er fremd?” “Ma questo non ha senso, in nessuna lingua. Lo straniero, a chi è straniero?” Alessandro Chiodo,
italiano a Berlino Questa antologia è un gesto di accoglienza da parte degli scrittori che ne hanno permesso la realizzazione,
braccia aperte a noi che la leggiamo. Se la lingua è il luogo dove ci sentiamo a casa, allora scegliere di abitare una lingua che non
è quella materna, e ancor più scrivere nella lingua dell‟altro, è un segno chiaro di ospitalità. Significa adottare la lingua del paese in
cui si è stabilito di vivere, e forse anche lasciarsi adottare da questa. Le parole di questi scritti, che si possono leggere seguendo un
proprio itinerario, si offrono come domande, aprono al dialogo, solleticano la curiosità del lettore verso i mondi che in queste pagine
trovano posto. Ci si ritrova presi nel gioco di cercare ciò che resta dell‟originaria lingua materna e che è conservato e preservato in
qualche modo nella lingua altra.
L'argonauta, di Fernàndez Milton
“Dicono che da questo dipenda la sopravvivenza. Dalla paura, intendo. La paura ti blocca, ti annulla, ti annoda le gambe, ti
abbraccia la gola in una stretta mortale. Non riesci più a parlare, a muoverti. Resti lì e basta. Certi animali lo fanno apposta, lo
sapeva? La gallina, ad esempio. E anche i topi, dicono. S‟irrigidiscono in modo da sembrare morti e facendo così pare che, a volte,
riescano a scamparla. Ecco, noi eravamo un paese del genere. Trattenevamo il respiro e aspettavamo che il gatto si stancasse e
se n‟andasse via, e le cose tornassero ad essere com‟erano volta… come una volta...” Da un Uruguay risvegliatosi sospettoso e
violento a una Milano estranea che odora d‟asfalto, questo il viaggio dell‟argonauta, piccolo mollusco incatenato alla sua conchiglia,
ma anche marinaio che ubbidisce al bisogno di andare. Un partire che è un confronto continuo con la paura, dettato dalla voglia di
reagire all‟inciviltà che diventa normalità. E poi c‟è il ritorno, dopo la vita da esuli, dopo tutto quello che la nuova vita ha impresso
sui corpi, tornare pur non sentendosi più a casa in nessun posto, perché la casa è un guscio fragile che, talvolta, le onde possono
frantumare…
Lo sguardo dell'altro. Antologia di scritture migranti
Loro sono qui, vivono tra noi, ci osservano, ci studiano. Tornati al loro Paese, parlano di noi, si raccontano confrontandosi;
confrontando quell‟idea che avevano dell‟Italia, del Bel Paese felice, che passa attraverso i canali satellitari, e la realtà delle
difficoltà che sono costretti a vivere messo piede sulle nostre coste. Loro sono una realtà presente, importante, e noi troppo spesso
li ignoriamo, e così facendo, ci macchiano di quella stupida reticenza infantile che si ha nel conoscere l‟altro, il diverso. Troppo
spesso sull‟onda di preconfezionati pregiudizi li giudichiamo senza conoscerne le diverse origini e provenienze, facendo di tutta
l‟erba un grande fascio, e bollando tutti col dispregiativo di Clandestini. Tutti, tutti sono criminali, stupratori, prostitute, di fronte alla
nostra poca voglia di capire, di distinguere, di porci le più banali domande ed emanciparsi dallo sposare le idee di chi li vuole
soltanto screditare e discriminare. Quattordici di questi stranieri hanno scritto parlando di noi, e lo hanno fatto nella nostra lingua.
Leela Marampudi (India), Tetyana Gordiyenko (Ucraina), Karim Fael (Siria), Marina Sòrina (Ucraina), Helena Parasckeva (Grecia),
Muin Masri (Palestina), Kenan Zohar (Israele), Kaha Mohamed Aden (Somalia), Bozidar Stanisic (Bosnia), Milton Fernandez
(Uruguay), Susanne Portmann (Svizzera), Jorge Canifa Alves (Capo Verde), Malih Mohamed (Marocco) e Clementina Sandra
Amendola (Argentina)
Nettare rosso, di Marco Wong
Non ti muovere, voglio passare quanto più tempo possibile così, riempita, unita a te, percepire il tuo pulsare dentro di me... La storia
d‟amore tra Stefania e Luca si nutre di una potente componente sessuale, dove l‟immagine ricorrente e ossessiva è il gesto
aggraziato di una ragazza orientale china a versare un liquido rosso che scivola sensuale nel bicchiere. In questo romanzo, opera
prima di Marco Wong, la grazia orientale si
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fonde con la carnalità mediterranea, e le pagine sono un nettare rosso da bere fino in fondo. Lo svolgersi dell‟intreccio è
accompagnata dal segno stilizzato delle illustrazioni di un moderno kamasutra firmato Raffaello Ducceschi.
Rondini e ronde. Scritti migranti per volare alto sul razzismo
La sigla è di quelle che più anonime non si può. Ma dietro il ddl 733 B si cela una delle leggi tra le più retrive pensate dal governo
Berlusconi, cinicamente detta “pacchetto sicurezza”. Dal 2 giugno 2009, giorno della sua entrata in vigore, la clandestinità è un
reato penale. Fuggire da un Paese in guerra, dalle torture, dalla fame e scegliere l‟Italia come approdo porta dritti in quei lager che
sono i Centri di identificazione ed espulsione. Oppure in galera. I racconti contenuti in questa antologia sono stati scritti da autori
migranti e italiani. Voci, culture, pensieri diversi levati contro una politica razzista che non può e non deve avere la meglio sul nostro
futuro. Impensabile senza immigrati. E senza l‟arricchimento che scaturisce dal confronto tra diverse culture. Racconti di: Julio
Monteiro Martins, Pina Piccolo, Daniele Barbieri, Tahar Lamri, Milton Fernàndez, Mihai Mircea Butcovan, Giuseppe Calabrese,
Raffaele Niro, Zhanxing Xu, Claudiléia Lemes Dias, Susanne Portmann, Helene Paraskeva, Jorge Canifa Alves, Marina Sòrina,
Ismail Ademi, Leonardo Tondelli, Rosana Crispim Da Costa, Božidar Stanišić, raphael d'abdon, Paolo Buffoni Damiani.
Storie di extracomunitaria follia, di Claudiléia Lemes Dias
Storie di Extracomunitaria Follia sono un caleidoscopio sulla vita che mette a fuoco le esistenze dei protagonisti così uniche, eppure
simili, per quel farsi attraversare dal filo rosso della separazione… Qui si fa spazio un‟umanità respinta e marchiata col ferro e col
fuoco dello stereotipo, ma anche sapori e odori nuovi che invadono le strade, travestiti protetti da angeli custodi e bambini vivaci
tenacemente innamorati della lingua italiana. Con un‟ironia talvolta cruda e un‟ingenuità che lambisce il politicamente scorretto,
l‟autrice tratteggia identità perse, rinnegate, riacquistate, dimenticate. Il ritratto che si offre al lettore è quello satirico, beffardo ma in
fondo inquietante di un Paese chiuso in sé, in equilibrio precario tra ignoranza e paura, tolleranza e rispetto. «Aveva imparato a
nuotare da solo perché, tra i poveri, essere autodidatta è la regola.»
Tagliato per l'esilio, di Karim Metref
La fine del buio, disse il vecchio rabbino, è quando il volto dell‟estraneo ti diventa familiare come quello di un fratello o di un caro
amico. Migrare è lanciarsi a testa bassa nel buio: essere l‟Estraneo, lo Straniero, l‟Altro… La lingua della terra che ti ospita diventa
allora l‟unico fragile lume per infrangere la corazza del buio, per mostrare il proprio volto e scorgere quello dell‟Altro. La lingua
madre resta comunque il filo di Arianna, per non perdere se stessi in questo viaggio, nell‟intimità di questa si potrebbe anche
riuscire a raccontare l‟esilio… Karim Metref, fa un passo oltre e racconta le storie della Cabilia nella lingua che lo ospita; scrive la
passione per la sua terra, ma anche quello scivolamento lento e inesorabile verso l‟altrove: disegnando volti e storie di migranti che
profumano di menta e si portano addosso l‟odore forte della lana di montone del loro mantello… «Partire mi sono detto. Partire!
Staccarmi, cambiare aria… acquisire più libertà, un‟altra libertà. Non fuggivo dalla mia cultura, non me ne vergognavo. No! Volevo
prendere distanza, vedere altro. Partire e confrontarmi con l‟altro. Partire e poter assumere la mia cultura per scelta mia e non per
costrizione dovuta all‟azzardo di una nascita in un paesino sperduto della montagna Cabila…».
Edizioni lavoro
http://www.edizionilavoro.it/
Chiquinho, di Baltasar Lopes
Dalle isole di Capo Verde, «dieci puntini gettati a caso in mezzo all‟Atlantico», ci arriva la storia del giovane Chiquinho. È lui stesso
a raccontare la sua vita: l‟infanzia, dominata dal mondo degli affetti e popolata di storie di fantasmi, sirene, eroi e cavalieri;
l‟adolescenza, con le amicizie, i primi amori e la nascita di una coscienza civile; la maturità e il difficile momento della scelta:
rimanere nella propria terra e lottare per essa o imbarcarsi, come tanti conterranei, su una nave con la prua rivolta alle Americhe.
Immerso nella morabeza, quello speciale tratto di affabilità che distingue i capoverdiani, e accompagnato dalla musica struggente
della morna, il romanzo ci introduce in un mondo sempre in bilico fra terra e mare, dove chi resta è forte quanto chi parte e porterà
sempre con sé la nostalgia del suo paese.
Cugina K, di Yasmina Khadra
Chiuso in una solitudine dolorosa e ossessionato dal passato, un uomo ricorda: l‟infanzia segnata dalla brutale uccisione del padre,
la madre fredda e tiranna e la cugina, del cui nome conosciamo solo la lettera iniziale, bellissima e inaccessibile. Attorno a questi
elementi ruota il monologo – un alternarsi di ricordi, vaneggiamenti e soliloqui – dell‟anonimo protagonista, che si interroga sul
senso del bene e del male, su ciò che è giusto e sul desiderio, frustrato e frustrante, di «esistere» per l‟Altro. Un breve romanzo
intenso e coinvolgente, con un sapore quasi da tragedia greca, che approda, in un vorticoso crescendo narrativo, a un finale
sorprendente. Yasmina Khadra, con una prosa aspra, tesissima, dove si aprono tuttavia improvvisi squarci lirici, esplora con
maestria gli angoli più remoti dell‟animo umano.
Gli alberi musicanti, di Jacques Stephen Alexis
Gli alberi musicanti è una storia epico-lirica del popolo haitiano ambientata nei primi anni Quaranta, quando ebbe inizio, con
l‟appoggio del presidente Lescot, l‟insediamento nell‟isola di imprese americane e la conseguente espropriazione delle terre a
scapito della popolazione contadina. Terre che non erano solo fonte di sostentamento ma anche i luoghi in cui erano radicati gli dei
– gli enigmatici Laos – della religione ancestrale del popolo afroamericano, il vudù. Questo romanzo – il più importante di Alexis – è
un classico che ha profondamente segnato le letterature postcoloniali. Con il suo linguaggio, impastato di piccante creolo,
traboccante ritmo e danza, la sua vicenda, il suo favoloso immaginario fiorito nel ventre caldo del mar dei Caraibi testimonia
l‟ibridazione avvenuta nella diaspora africana.
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Il desiderio di Kianda, di Pepetela
Nella Luanda dei primi anni Novanta un gruppo di governanti corrotti banchetta su un paese in miseria, mentre imperversa la
guerra civile. A questa «casta» appartiene Carmina, la protagonista del romanzo. Votata alla carriera e moglie dispotica dell‟inetto
João Evangelista, la donna, in una rapidissima ascesa politica, accumula potere e denaro, sotto lo sguardo ingenuo del marito. Ma
si verifica d‟improvviso uno strano fenomeno: i palazzi della zona di Kinaxixi cominciano a collassare uno dopo l‟altro, senza
ragione apparente e senza provocare danni a persone o cose. Qual è la causa misteriosa di questi crolli? Cosa li lega a Kianda, lo
spirito delle acque che abitava l‟antico lago, scomparso per far posto ai nuovi edifici? Con amara ironia Pepetela ci invita a
ricostruire la pianta di una città, nel desiderio di restituire dignità e speranza agli abitanti. Un augurio e un atto di fiducia
disincantato nel suo paese.
Il fischiatore, di Ondjaki
Un borgo perduto popolato di asini a cui si vota un bizzarro culto. Abitanti stralunati: una giovane donna che accumula sale, in
omaggio nostalgico all‟oceano al quale tornerà; un Commesso Viaggiatore che sa di alchimia; un Becchino che sta di guardia a un
cimitero dove da anni non si scavano tombe; un Matto che raccoglie le voci del villaggio; una vecchia che a ogni estrema unzi one
raddoppia in vitalità; e un Parroco, amante del buon vino, che veglia su questa comunità con affettuosa partecipazione. Ma arriva
«l‟uomo che fischia», e scopre nella chiesa i sette corridoi di suono che ne fanno un luogo perfetto per esaltare la sua musica. Il
suo «concerto per fischio», nella messa domenicale, scatena inattese reazioni collettive, trascinando gli abitanti in una sarabanda
festosa, che coinvolge anche la natura, alberi e uccelli. Il paese risuscitato torna a essere bagnato dalla pioggia sottile di ottobre,
quella che non fa rumore. Narrato con ritmo filmico, Il Fischiatore affascina per la scrittura poetica e trasognata. È un‟invenzione,
un sogno, un‟allucinazione serena sulle potenzialità dei piccoli doni nascosti in ogni creatura.
Il mistero delle campane mute, di Gary Victor
Davvero insolito l‟incarico dell‟ispettore Azémar, inviato dalla capitale di Haiti in una cittadina sperduta dell‟isola: ritrovare, a tre
giorni dalla festa del santo patrono, i suoni scomparsi delle campane della chiesa. Goffo e perso dietro i fumi dell‟alcol, Azémar si
immerge in una realtà dominata dalla violenza, popolata di donne inquiete, politici corrotti, sacerdoti dal passato oscuro. A contatto
con una natura debordante e protagonista, scoprirà i sentieri infidi della magia vudù e, dopo morti e sofferenze personali, riuscirà a
far luce sul mistero. Alternando dialoghi di grande effetto a pagine di forte tensione poetica, Gary Victor dà vita a un noir originale,
percorso dal filo dell‟ironia, che regala al lettore un favoloso e dolente viaggio tra le ferite aperte della società haitiana.
La gabbia vuota, di Ungulani Ba Ka Khosa
La vita quotidiana di quattro ragazzi, poco più che bambini, in un campo mobile allestito nel cuore della foresta. Siamo in
Mozambico, all‟inizio di quella devastante guerra «civile» (1975-1990) che oppose tra loro i mozambicani subito dopo
l‟indipendenza dal Portogallo, raggiunta a sua volta dopo un lungo conflitto. Uno scontro fratricida il cui senso sfugge agli stessi
protagonisti. Tanto più in quanto bambini, reclutati a forza, e costretti, attraverso riti di iniziazione brutali, a trasformarsi in predatori
e assassini. In questo «Impero del Caos», l‟unico ricordo di un‟infanzia mutilata è una gabbia di fil di ferro, inseparabile compagna
di uno dei ragazzi, che gli uccellini si rifiutano di abitare, ma che si popola man mano di immagini, di personaggi, di memorie, fino a
ricreare il legame con un passato dichiarato inesistente dalla violenza delle armi. Con i toni dell‟epica africana, rispettosa della
Parola, Khosa alza coraggiosamente il velo su una pagina nera della recente storia mozambicana, rifuggendo da soluzioni
semplicistiche e da retoriche di parte e cercando, tra le macerie di un paese, quel che resta della sua Umanità.
L'anello di sabbia, di Fu'ad al-Takarli
Hashim, benestante architetto trentenne, è fidanzato con Amàl, figlia di un noto e rispettato chirurgo. Il giorno delle nozze, mentre
tutti gli invitati lo aspettano in un lussuoso locale di Baghdad, il giovane sparisce inspiegabilmente, lasciando sgomenti sposa e
familiari. In un‟atmosfera notturna, a tratti surreale, tra strade bagnate dalla pioggia, antiche dimore e progetti di «innovative»
abitazioni, si muove il protagonista, sospeso tra la vita reale e i fantasmi della sua mente, ossessionato dalla morte della madre,
avvenuta quand‟era ancora bambino in circostanze poco chiare.
Le aurore della notte, di Ondjaki
Siamo a Luanda, negli anni piuttosto recenti della fine della guerra civile. Seduto al tavolino di un bar, aspettando l‟alba, un uomo
racconta. Racconta di strani personaggi: un morto dal nome impudente (AdolfoTuto... provate a ripeterlo di seguito), un morto che
non trova pace, sballottato da un posto all‟altro in una città sommersa da una pioggia che pare non voler finire; le sue due mogli, in
gara fra loro per diventarne ufficialmente le vedove, e i suoi amici: un «professore trendy» albino, un nano vanesio proprietario dei
taxi più avveniristici della città, e una Signora con la maiuscola che, soppressa col ddt l‟ape regina del suo alveare, ne ha preso il
posto, comandando lo sciame per ottenerne sofisticate produzioni. Romanzo urbano, pieno di invenzioni linguistiche, Le aurore
della notte rende omaggio ai padri della letteratura angolana. Un canto d‟amore a una città percorsa da un‟ondata di vitalità che
sembra, malgrado tutto, inarrestabile.
Le stelle di Gerico, di Liana Badr
In dieci capitoli, ognuno contraddistinto da un elemento naturale, si snodano i ricordi dell‟infanzia e della giovinezza della narratrice,
tormentata dal desiderio e, nello stesso tempo, dall‟impossibilità di tornare in Palestina. Tanti i luoghi – Gerusalemme, Acri,
Damasco, Beirut, oltre a Gerico, naturalmente – e numerosi i personaggi che riempiono le pagine di questo romanzo, dove
aneddoti personali si alternano sapientemente a episodi storici, spesso dimenticati. Attraverso una scrittura minuziosa, vivida ed
evocatrice, Liana Badr ci immerge nella vita quotidiana palestinese al punto che, come scrive Isabella Camera d‟Afflitto, «si può
quasi sentire il calore di cibi preparati amorevolmente con spezie profumate che i profughi si ostinano a cucinare, tramandandosi
ricette di generazione in generazione, per non dimenticare niente della loro terra, soprattutto quando sono costretti a vivere in esilio
nella terra altrui».
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L'interprete briccone, di Amadou Bâ Hampâté
Wangrin, giovane diplomato nella „scuola degli ostaggi‟, dove le autorità coloniali francesi inviavano i figli dei notabili africani,
comincia la sua attività come maestro di scuola. Diventa poi interprete e sempre più potente e ricco attraverso infinite avventure ed
intrighi, ma conclude la sua esistenza da „straccione e filosofo‟. Sospeso tra la dimensione epica e quella picaresca, il romanzo
offre uno spaccato vivo delle abitudini nella società coloniale francese d‟inizio Novecento ed un documento delle tradizioni africane
a metà strada tra animismo e Islam. La scrittura mescola, anche nel lessico, cultura occidentale e cultura africana, come solo
poteva fare uno studioso come Hampatè Bâ.
Sardine, di Nuruddin Farah
Secondo romanzo della trilogia Variazioni sul tema di una dittatura africana. Medina, una giornalista di successo, lascia il marito.
Amici e parenti, perplessi, discutono, si scambiano visite e pettegolezzi, fanno mille congetture. Sardine è giocato sull‟universo
femminile, stipato di donne che narrano il corpo, le emozioni, i rapporti e ne analizzano il contesto sociale e politico all‟interno della
Somalia islamica nel periodo più duro della dittatura di Siad Barre. La sobrietà e serietà dell‟analisi e l‟incanto del racconto hanno
determinato l‟eccezionale successo di questo romanzo, dove troviamo anche episodi ambientati in Italia e tracce e presenze di
personaggi italiani.
Tre donne. Racconti dall’Iran, di Goli Taraghi
L‟autrice, che scrive in prima persona, vive con la famiglia momenti di grande crisi quando si insediano al potere i rivoluzionari
khomeinisti. Nella sua casa lavoreranno come domestiche tre donne, le cui storie sono esemplari del clima di proibizione e di
terrore che da allora incombe sulla società iraniana. Figlia della borghesia agiata e colta – il padre era direttore di un‟importante
rivista letteraria – Goli Taraghi ci offre uno spaccato della condizione umana, e di quella femminile in particolare, nel periodo più
buio del nuovo regime teocratico, aprendo una finestra di luce su una realtà dolorosa e a lungo ignorata. La sua prospettiva di
genere rivela una scrittura di grande sensibilità e grazia.
Una questione di potere, di Bessie Head
Tormentata e discussa autobiografia di una delle massime voci della narrativa sudafricana. Il romanzo racconta di una donna,
meticcia ed esule, e della sua vita, carica di sofferenza e di tragica esemplarità. Ma tutto questo costituisce solo lo sfondo del
racconto, che è invece e soprattutto un percorso nella follia dei suoi tempi e della sua mente, un inoltrarsi negli abissi dell‟anima.
Uno stile raffinato, un bellissimo mosaico della cultura nera africana e di uno stile di vita strettamente legato alla terra.
AIEP
http://www.aiepeditore.net/
Anima batti le mani e canta, di Paule Marshall
Un uomo anziano è solo una cosa dismessa / un cappotto liso su un bastone / a meno che l‟anima non batta le mani e canti.
(William Butler Yeats). Il titolo, tratto da una poesia di Yeats, suggerisce con simbolica musicalità il tema unificante dei racconti.
Quattro storie, ambientate in quattro luoghi del continente americano (Barbados, Brooklyn, Guyana britannica, Brasile), nella
diversità di ambienti e contesti culturali indagano con linguaggio essenziale, ricco di immagini poetiche, sul disagio dell‟uomo e
della donna, bianchi o neri. Su uno sfondo sociale in cui il melting pot di razze e culture si presenta con una complessità ancora
ignota all‟esperienza europea, i protagonisti maschili intuiscono confusamente la propria realtà nel confronto sconvolgente con
figure femminili epifaniche.
Awa che vive due volte, di Laura Gambi
Ho rivissuto dentro di me ognuna di queste storie, riscrivendole. Testimonianze diverse, per età, esperienza, appartenenza
geografica. Non ho cercato possibili uniformità, ho prestato ascolto. Dieci storie di donne immigrate narrate da una donna. Vengono
dall‟Albania, dal Marocco, dal Senegal. L‟autrice ascolta e con partecipazione si fa interprete delle parole e dei silenzi senza cercare
facili suggestioni, rispettando le censure e le contraddizioni. Ne derivano racconti apparentemente “sommessi”, ma carichi di
suggestioni che passano alla lettrice, al lettore attraverso una scrittura mediatrice, che pur interpretando lascia trasparire
l'autenticità del colloquio diretto. “Awa (versione in wolof di Eva, la donna) che vive due volte” è sintesi e metafora delle due e molte
vite di queste donne e per estensione forse di tutte le donne.
Donne senza uomini, di Shahrnush Parsipur
Cinque donne appaiono in brevi storie parallele che ci danno un quadro della società al femminile (dalla ricca borghese alla giovane
prostituta). Varie vicende le portano a uscire dalla vita destinata per confluire tutte nella casa della ricca Farrokhlaqa. In un piccolo
mondo separato dove predomina il femminile (un solo uomo presente si fa chiamare non a caso “giardiniere gentile”) si
ripropongono, nella realtà o nelle aspirazioni, le gerarchie del passato. L‟utopia frantumata? Forse invece lo sguardo coraggioso di
Parsipur riesce a suggerire, attraverso il surreale, l‟intreccio complesso dei condizionamenti che coinvolgono anche le donne. Resta
come speranza la metafora forte di Mahdokth, donna-albero che si è piantata nella terra e continua a vivere radicata in quella
natura negata (anche ora, in parte) alla donna iraniana. A metà primavera l’albero che era in lei scoppiò... in una metamorfosi
eterna le particelle di Mahdokht si disgiunsero l’una dall’altra... Infine, tutto fu compiuto. L’albero si trasformò in semi, una montagna
di semi. S’alzò il vento, un vento forte che sparpagliò per aria i semi dell’albero Mahdokht. Mahdokht viaggiò insieme all’acqua,
nell’acqua... Divenne ospite del mondo. Andò in tutto il mondo.
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Il fuggitivo, di Pramoedya Ananta Toer
La vicenda si svolge nel villaggio di Kalaiwangan (isola di Giava). Durante gli ultimi giorni dell'occupazione giapponese, si
intrecciano e si concludono i destini di diversi personaggi, inconsapevoli dell'esito della guerriglia fino alla tragica conclusione.
Hardo, il protagonista, appare con l'aspetto di un mendicante e nel procedere della storia si rivela come un militante della
resistenza. Affetti familiari e tradimenti, odio politico e coraggio del perdono si alternano nell'arco di un tempo breveche culmina
nella tragedia conclusiva, la morte di Ningsih, la ragazza amata da Hardo, ferita dall'ultimo colpo sparato da un giapponese. In
un'atmosfera di silenzio doloroso, dove il discorso interiore prevale sul dialogo, si svolge una sorta di sacra rappresentazione del
destino di un popolo. La scrittura, essenziale nella sapiente semplicità, suggerisce il mistero e un'interpretazione quasi mistica del
destino umano.
L'ala sinistra dell'angelo, di Lya Luft
... qual è il mio nome? Dov’è il mio posto? Come si deve amare? Neve o fuoco? Il libro analizza il doloroso conflitto di identità di
una bambina nata in Brasile da padre di origine tedesca e madre brasiliana, cresciuta tra immigrati tedeschi, aggrappati alla loro
presunta superiorità europea, ostili ad ogni integrazione. La protagonista interroga incessantemente la sua formazione e la sua
cultura germaniche dall‟interno della brasilianità, ovvero la sua identità brasiliana alla luce dell‟essere vissuta in ambiente tedesco.
Come donna, è immersa nella tragedia della marginalità femminile: spaesata, non si riconosce in nessun luogo, ma proprio per
questa sua inappartenenza può dire il dolore e la conoscenza che emergono dal rapporto con il limite, con il margine.
Le strade di Lena, di Laura Gambi
È la storia di Lena, una bimba marocchina immigrata in una città della provincia italiana con i genitori, vittima del difficile rapporto
fra due mondi che non riescono a dialogare e a comprendersi. Costretti a rientrare in Marocco per problemi familiari, il padre e la
madre la affidano con fiducia ad una vicina di casa che la ospiterà durante la loro assenza. Ma al ritorno, dopo due mesi, scoprono
che la bimba le è stata temporaneamente affidata. Nel doloroso percorso che passa attraverso i servizi sociali e l‟intervento del
tribunale, si evidenziano le diverse personalità delle due aree culturali che dovrebbero e talora vorrebbero dialogare fra loro, ma
travolgono la fragilità di Lena. Sedotta dal nuovo benessere la bimba rifiuta la famiglia d‟origine e in seguito, ormai adolescente,
preferisce ai genitori anche la vita in un istituto. A sedici anni sceglie il ritorno a Casablanca, da una sorella della nonna. Nel calore
di quell‟affetto, dopo dolorose esperienze ritrova se stessa e, ormai adulta, torna in Italia con una nuova serenità, che le dà la forza
di chiudere i conti con il passato.
Perduti nella fuga, di Mohammad Asaf Soltanzade
Il titolo suggerisce i due temi, il perdersi e la fuga, che attraversano gli otto racconti. Uno scrittore afghano dall‟esilio di Tehran
continua a condividere e testimoniare la sofferenza della sua gente. Storie degli anni ‟80 e ‟90 ci introducono in quel livello di
conoscenza che solo la grande letteratura sa trasmettere, con una scrittura fortemente coinvolta nella tragedia e insieme
limpidamente controllata. L‟autore riesce a raccontare terribili avvenimenti, forse autobiografici, con un lirismo che trascolora nella
irrealtà. I frammenti del presente e del passato si intersecano come tessere di un mosaico, a formare la visione dell‟evento e,
all‟interno, a suggerire il complesso tessuto dei pensieri e dei ricordi.
Steinzeit, di Mariella Mehr
Questo libro è dedicato a tutti i bambini senza amore, ai bimbi degli asili, degli istituti, a coloro che la nostra società ha reso
insensati, a chi non ha parola, a quanti sanno che solo l‟amore salva il nostro futuro. Steinzeit: tempo di pietra. E‟ il tempo del
viaggio interiore che l‟autrice ripercorre dandosi le tre identità di silvia silvio silvana. Le tappe della ricerca di sé affiorano attraverso
frammenti di ricordi affidati a una scrittura del profondo tesa e spezzata che diventa grido, invocazione, ribellione. “Mariella Mehr è
stata una dei 600 figli di zingari vittime in Svizzera di una pulizia etnica, l‟unica però che ha trovato il coraggio di raccontare in un
libro la propria esperienza: la lacerazione del distacco, l‟adolescenza sprofondata nell‟autismo, la lunga psicoterapia, il riscatto.
Steinzeit rappresenta una delle rare testimonianze letterarie di un ex nomade” (Marisa Rusconi). L‟edizione italiana ha ottenuto il
premio Satyagraha Editoria per la Pace 1995.
Un bambino nero, di Camara Laye
La storia autobiografica dell‟infanzia e dell‟adolescenza dell‟autore ci presenta nella prima parte il percorso di formazione in un
villaggio, con episodi fortemente personalizzati e suggestivi, in uno stile plasmato sull‟oralità. Nella seconda parte è descritta la vita
nella capitale, dove il ragazzo quindicenne si reca per proseguire gli studi. Qui il linguaggio si modifica di fronte a una realtà nuova,
dove lo studente, lontano dai valori comunitari del villaggio, ricerca una sua identità abbandonando il mondo dei padri. Pubblicato
nel lontano ‟53 in Francia, il romanzo ha segnato l‟inizio della letteratura africana francofona.
saggistica e cucina
Edizioni Sonda
http://www.sonda.it/
Cucina ebraica
Cucina giapponese
Cucina russa
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Cucine arabe
Cucine cinesi
Cucine d'Africa
Cucine indiane
Cucina turca, armena e curda, di Carla Coco
Turchi, armeni e curdi convivono da molti secoli in Asia Minore. Non hanno in comune né l‟etnia, né la lingua, né la religione, ma
sono stati a lungo legati dall‟appartenenza a un‟unica formazione politica: l‟impero ottomano. Uno stato immenso per estensione
geografica e risorse economiche dalla cui dissoluzione, dopo secoli di pacifica convivenza, sono nati all‟inizio del Novecento, gli
stati nazionali, oltre che terribili contrasti tra le etnie. Un caleidoscopio di colori e di profumi in cui coesistono diverse cucine perché
ogni etnia ha potuto vivere secondo i propri usi e costumi: i piatti turchi del mondo islamico, il gusto marinaro greco bizantino, la
tradizione cristiana del popolo armeno, i costumi legati alla pastorizia dei curdi, gli eclettici segmenti del mondo ebraico che
convivono in un sorprendente melting pot culinario. Oltre 120 ricette della cucina curda, armena e turca arricchite da aneddoti,
notizie su ingredienti, usi e costumi, alla piacevole scoperta di piatti e metodi di cottura insoliti, accanto ad altri che ci ricordano
quelli della nostra tradizione gastronomica.
Cucina vegetariana dal Sud del mondo, di Paola Costanzo, Marinella Correggia
Per la prima volta un libro che non si rivolge soltanto a quanti seguono un regime alimentare strettamente vegetariano, ma anche a
chi vuole accostarsi alle tradizioni alimentari dei popoli del Sud del Mondo. Cereali, legumi, semi oleosi, latticini, verdura e frutta:
una rassegna degli ingredienti principali e dei loro principi nutritivi e 150 ricette tutte originarli dall‟Africa, dall‟America Latina,
Dall‟Europa dell‟Est e dall‟Asia, dove il vegetarianesimo affonda le proprie radici e proprio per questo ha elaborato nel corso dei
secoli piatti saporiti, ricchi, originali negli ingredienti e nelle preparazioni.
I segreti del caffè, di Paola Costanzo
Una breve storia del caffè e delle radici culturali del suo consumo, nonché i segreti che stanno all‟origine del suo successo. Un giro
del mondo intorno ai chcchi di caffè: i principali produttori e consumatori del mondo, le diverse qualità, ma anche le miscele e le
modalità di preparazione. Il volume presenta lo scenario del commercio mondiale del caffè, una rassegna dei progetti di sviluppo
legati al Commercio equo e solidale, oltre alle schede dei singoli prodotti diffusi in Italia dalle Botteghe del mondo. Oltre 50 ricette
per preparare in tanti modi diversi la nostra tazzina di caffè, ma anche creme, dolci e dessert.
Le cucine degli altri, di Valeria Calamaro
Oggi l‟etnicità in cucina ci induce a scoprire come sono stati introdotti e diventati nostri cibi e pratiche di altre parti del mondo: dopo
tè, caffè, cacao e le spezie più comuni, oggi è la volta del couscous, del burghul, della quinoa, della frutta esotica e del riso Basmati
e Thai, e soprattutto di tecniche culinarie fino a poco tempo fa sconosciute. Un viaggio nelle cucine del Sud del mondo, attraverso
più di 200 ricette, offre dunque una piccola rivoluzione del nostro modo di stare in cucina, che ci avvicina a ingredienti e tecniche
culinarie con maggiore sensibilità e consapevolezza verso le questioni, le contraddizioni e gli equilibri tra Nord e Sud del mondo.
Dal Medio Oriente, dall‟India, Cina, Sudest asiatico, ma anche dall‟Africa Nera e dall‟America Latina, Valeria Calamaro ci invita a
una «cucina laboratorio». Contaminiamo allora le nostre papille e rendiamole «attive» anche nelle scelte e nelle conoscenze,
flessibili nella babele gustativa e culturale del mondo di oggi. Perché conoscere, apprezzare e sperimentare le «cucine degli altri»
permette di far incontrare sviluppo economico, solidarietà sociale, piacere del gusto e consapevolezza culturale.
Tutti i tipi di tè, di Francesco Gesualdi, Giamila Gesualdi
Attraverso la fragranza del tè, passa una delle grandi storie del mondo. É una storia di antiche leggende, di intrighi, di romanzo e di
dramma. Ma è anche una storia moderna di commercio, di finanza e di relazioni internazionali. Oltre 90 ricette che spaziano da
quelle etniche alle ricette tradizionali e rivisitate, dalle bevande calde a quelle dissetanti, dai dolci ai piatti salati, con i tè e le tisane
in vendita nelle botteghe del mondo.
Tutto il riso del mondo, di Paola Bizzarri, Sandra Endrizzi
Circa due miliardi di persone in tutto il mondo si nutrono quotidianamente di riso. Gli abitanti di numerosi paesi del Sud del mondo
attingono dalla coltivazione e commercio di questo cereale il loro sostentamento, ma devono fare i conti con fattori climatici
sfavorevoli e con la politica aggressiva delle multinazionali del settore agro-alimentare. In Europa, l‟Italia è il maggiore produttore
europeo, ma oltre a Carnaroli, Arborio, Roma, esistono molte altre varietà di riso nel mondo, protagoniste delle 120 ricette in
appendice al volume. Nel 2004, Anno Internazionale del Riso, proviamo a fotografare insieme a Ctm altromercato e al CISV il
commercio mondiale del riso.
Edizioni la meridiana
http://www.lameridiana.it/
IL POLIZIOTTO E LA MASCHERA. Giochi, esercizi e tecniche del Teatro dell’Oppresso, di
Augusto Boal
Il poliziotto e la maschera, versione italiana del Theatre de l'opprimé, non è un libro sulle tecniche teatrali ma sugli strumenti per
Speciale promozione natalizia! Tutti i titoli con il 10% di sconto. Li trovate nella
bancarella di Piazzale Barezzi (di fianco al Teatro Regio) dall’14 al 23 dicembre.
trasformare la realtà. Può servire, quindi, ad animatori, insegnanti, militanti, educatori, conduttori di gruppi, volontari, operatori
culturali, sociali e sanitari, persone qualsiasi... a quanti vogliono liberare se stessi e gli altri, da soli e con gli altri, dalle oppressioni
che tutti noi subiamo senza sapere come reagirvi... Non è un testo per specialisti, ma una proposta di strumenti (giochi, esercizi,
tecniche, linguaggi...) per affrontare, capire e trasformare, le nostre oppressioni...a livello corporeo, psicologico e socio-politico. Nel
Teatro dell'Oppresso, infatti, lo spettatore generico viene aiutato a liberarsi della sua passività, dai suoi freni - dal suo poliziotto - per
divenire, tramite il teatro - la maschera -, soggetto-protagonista non solo del presente ma anche del futuro. Lo spettatore capace di
un atto liberatorio durante una seduta di "teatro-immagine" sarà così pronto a liberarsi della passività anche nella vita reale. Il
Teatro degli Oppressi, sebbene nato nella realtà latinoamericana, si è evoluto continuamente anche rispetto a contesti diversi. Boal
riesce in queste pagine ad adattare gli stessi strumenti teatrali a realtà tipiche del mondo occidentale in cui l'oppressione si fa più
sottile e sofisticata, più fragile è la frontiera tra l'oppresso e l'oppressore e meno manifeste ma altrettanto gravi sono le ingiustizie.
DAL DESIDERIO ALLA LEGGE. Manuale del teatro di cittadinanza, di Augusto Boal
L’ARCOBALENO DEL DESIDERIO, di Augusto Boal
DIFFERENTI? E’ INDIFFERENTE. Capire l’importanza delle differenze culturali e fare in
modo che non ci importi, (a cura di) Arnaldo Cecchini, Elena Musci
BENVENUTO! Con 32 giochi di accoglienza, di Paolo Marcato, Augusta Giolito, Luciana
Musumeci
Accogliere, che rompicapo. A scuola, in famiglia o sul lavoro, il nuovo venuto crea aspettative, ma anche problemi. Chi accoglie e
chi è accolto, tutti, temono di fare il primo passo, perchè è il più importante e - come si dice - il buon giorno di vede dal mattino.
Benvenuto! è una guida per accogliere. E' stata pensata in primo luogo per aiutare gli insegnanti a progettare delle buone situazioni
di accoglienza, senza affliggere gli studenti con questionari e altre utili torture. Benvenuto!, infatti, imposta un lavoro
interdisciplinare con il quale si prefigurano delle attività curriculari, e - al tempo stesso - si dà l'opportunità agli studenti di farsi
conoscere e di prendere conoscenza con la loro nuova realtà. Benvenuto!, però, è utile in apertura di qualsiasi situazione formativa.
Infatti, propone 32 giochi per la gestione dell'accoglienza, attraverso i quali si fa una rapida ricognizione delle abilità linguistiche e
cooperative dei discenti e si intuiscono le identità e le capacità personali di ognuno: tutto in un clima disteso e piacevole. Che è il
modo migliore di incominciare.
GIOCO E DOPOGIOCO. Con 48 giochi di simulazione, di Paolo Marcato, Cristina Del
Guasta, Marcello Bernacchia
I DILEMMI (DILETTI) DEL GIOCO. Manuale di training, di Enrico Euli
IL METODO ALBICOCCA. Manuale del bravo animatore. Tutte le tecniche, i metodi, i trucchi
per imparare un lavoro difficile e richiesto, di Maurizio Cassanmagnago, Fiammetta Ravot
DAL BRANCO AL GRUPPO. Manuale di giochi per la formazione di gruppi, di Flavio
Montanari, Silvia Montanari
Si comincia giocando coi pensieri. E si finisce giocando con se stessi. Sempre così. Il gioco conduce per vie sconosciute. Va dove ti
porta il gioco, potremmo dire, e ti ritroverai nel mondo in cui vivi. Questa, infatti, è la principale destinazione del gioco: costruire
mondi in cui le persone scelgono di vivere. Ecco un libro, allora, per agire nel mondo costruendo gruppi. Già, i gruppi non esistono
in natura, perché sono strutture organizzate, modalità di comunicazione che attraversano momenti di forza e di debolezza, non
meccanismi automatici. E, dunque, per costruire un gruppo occorre consapevolezza ma anche competenza. E abilità. Il gioco è
un‟interfaccia indispensabile per passare dalla coppia al gruppo, dalla comunicazione duale a quella plurale. Molti dei giochi
presentati in questo testo, partoriti da un inedito progetto chiamato LARA, sono rivolti allo sviluppo di un nuovo gruppo in azione.
Infatti, pur ispirandosi al T-group e ad altri gruppi già conosciuti (focus group, brainstorming, gruppo di lavoro, team building, ost,
ecc.), quello proposto in queste pagine è un nuovo gruppo, orientato alla formazione e non alla terapia, ma che agisce sulla realtà.
Pur nascendo con l‟obiettivo di trasformare la classe in gruppo, il LARA può essere utilizzato per fare gruppo in qualsiasi altro
contesto (in collegi di docenti, nelle squadre sportive, nelle associazioni, nel campo aziendale, nei servizi sociali, ecc.).
L’EDUCATTORE. Manuale di formazione teatrale per educatori, di Raffaele Mantegazza
LA COMUNICAZIONE ECOLOGICA. Manuale per la gestione dei gruppi di cambiamento
sociale, di Jerome K. Liss
La comunicazione ecologica presenta le metodologie fondamentali per la creazione di una comunicazione democratica nei gruppi:
come superare monopoli, dogmatismi, giudizi negativi, approssimazioni, astrazioni vaghe, dispersioni dannose, rivalità con altri
gruppi, ecc.; passo dopo passo, fornisce una guida concreta per esercitare una "critica costruttiva", per la "risoluzione dei conflitti",
per lo "sviluppo dei progetti", per la "cooperazione con gli altri gruppi". La speranza è che i movimenti che nella società civile
operano per il cambiamento - ecologisti, pacifisti, donne, comunità, consumatori, anziani, portatori di handicap, adolescenti,
minoranze... - possano applicare queste metodologie per meglio valorizzare il potenziale di ciascuno. Anche gli insegnanti, i genitori
e i lavoratori potranno trovarvi le idee per trasformare il diffuso senso di frustrazione in un serio lavoro per il cambiamento.
RELAZIONI EFFICACI. Come costruirle, come non pregiudicarle, di Thomas Gordon
L’ASCOLTO PROFONDO. Manuale per le relazioni d’aiuto, di Jerome K. Liss
NÉ CON LE BUONE NÉ CON LE CATTIVE. Bambini e disciplina, di Thomas Gordon
Speciale promozione natalizia! Tutti i titoli con il 10% di sconto. Li trovate nella
bancarella di Piazzale Barezzi (di fianco al Teatro Regio) dall’14 al 23 dicembre.
COSTRUIRE LA NONVIOLENZA. Per una pedagogia dei conflitti, di Pat Patfoort
Cosa sia veramente la violenza e quali i processi che la rendono possibile non è chiaro a molti. Per questo è spesso difficile ridurre
i suoi effetti e costruire la nonviolenza. In questo libro l‟autrice prende in considerazione due sistemi. Il primo è il sistema comune,
più diffuso e impiegato: quello violento. Il secondo è quello alternativo: il sistema nonviolento. Pat Patfoort sostiene che ciascuno di
noi, pur facendo parte del primo sistema, agisce quotidianamente nel secondo. Il lettore è aiutato a capire che gli aspetti negativi
della società sono direttamente legati ad alcuni comportamenti, modificando i quali è possibile avviare profondi processi di
cambiamento.
LEADER EFFICACI. Essere una guida responsabile favorendo la partecipazione, di Thomas Gordon
GENITORI EFFICACI. Educare figli responsabili, di Thomas Gordon
Tutti incolpano i genitori dei problemi dei giovani e di quelli che i giovani sembrano causare alla società. Gli esperti, all a luce delle
statistiche allarmanti sul numero sempre crescente di bambini e giovani che presentano disturbi emotivi gravi, entrano nel giro della
droga o si suicidano, si lamentano: “è tutta colpa dei genitori”. E quando i bambini vanno male a scuola o diventano degli emarginati
irrecuperabili, insegnanti e funzionari scolastici sentenziano che “la colpa è dei genitori”. Ma chi aiuta i genitori? Quanto impegno
viene profuso nell‟assisterli perché diventino più efficaci nell‟educare i figli? E come un genitore può scoprire i suoi errori e
conoscere le possibilità alternative? Il contributo di questo libro, ormai un classico utilizzato in 37 Paesi del mondo e tradotto in 18
lingue, sta proprio nel dare risposte concrete alle domande che i genitori pongono. Una ben sperimentata proposta di metodo
affinché, attraverso le pratiche educative del rispetto, dell‟ascolto e della collaborazione nella soluzione dei conflitti e dei problemi,
anche quello della famiglia diventi un creativo spazio di democrazia. "Raccomando questo libro per un'attenta lettura a tutti coloro
che desiderano migliorare i rapporti familiari" (Carl R. Rogers).
RI-ANIMARE LA LETTURA. 55 giochi per divertirsi con i libri, di Carlo Carzan, Sonia Scalco
CON IL CIELO NEGLI OCCHI. Imparare a guardare lo spazio e il tempo giocando, di Franco
Lorenzoni
"Ho letto d'un fiato questo libro con lo spirito di chi, pagina dopo pagina, segue un romanzo di cui non sa prevedere il perc orso e
tanto meno la fine, ma anche con lo spirito di chi, a teatro, assiste, quasi prendendone parte sul palcoscenico, a un lavoro
appassionante. Ma questo non è nè un romanzo, nè un pezzo da teatro, benchè gli autori-lettori, ragazzi di 8,9 e 10 anni, ti
trascinino con i loro dialoghi e con le loro "storiche" congetture, a pensare, ripensare, a guardare ancora una volta quello che
abbiamo sopra la testa e sotto i piedi: il cielo e la terra. Questo libro è più semplicemente il racconto di quanto avviene a scuola
quando i bambini sono incoraggiati a guardare. Perchè l'osservazione è ormai un senso che si va perdendo, le immagini che ci
vengono mostrate scorrono troppo veloci. Ma la volta celeste, con le sue stelle e i suoi pianeti, è lì, pronta ad essere guardata con
le sue immagini naturali che si ripetono ad intervalli periodici e si offrono quindi ad una osservazione ripetuta. E sono proprio "i
tempi lunghi della Luna" che, assieme alle immagini, scandiscono il tempo. E' chiaro che guardare il cielo aperto viene più
spontaneo in un paese come Giove, in un promontorio della valle del Tevere, fra ulivi e viti; ma anche il maestro che insegna ai
ragazzi in città può incoraggiare i suoi allievi a guardare dalla finestra un angolo di cielo (come faceva Franco Lorenzoni quando
insegnava in una borgata di Roma) e a contare le stelle in una notte limpida e poi... saranno loro, i bambini, che incominceranno a
fantasticare." (dalla Prefazione di Emma Castelnuovo)
GIOCHI DI CITTA. Manuale per imparare a vivere in una comunità equa e sostenibile, di
Paola Rizzi
INVENTARE DESTINI. I giochi di ruolo per l’educazione, di Andrea Angiolino, Luca Giuliano,
Beniamino Sidoti
Che dire dei giochi di ruolo? Che sono dei giochi in cui i partecipanti fingono di essere personaggi di una storia che essi stessi
inventano mossa dopo mossa, sotto la guida di un narratore. Un‟attività libera e gratuita e dunque giochi (in cui non si vince, ma
saranno veri giochi?) pieni di fantasia e individualità. Ma che c‟entra con l‟educazione? C‟entra. Infatti, la costruzione collettiva di
storie e l‟interazione fra soggetti anche quando si svolge in un mondo fantastico, è un ambiente di apprendimento. Aiuta a
conoscere di più e meglio il mondo e il proprio rapporto con la realtà. Narrare, inventare storie e immaginare fatti sono processi di
conoscenza di sé, del mondo, degli altri, di sé nel mondo, di sé con gli altri. Percorsi intelligenti ed esperienze concrete
costituiscono il viatico di chi leggerà questo libro, pensato per fornire, per la prima volta, un ricco repertorio di strumenti per
imparare e giocare persino nelle scuole. Ma, se ragazze e ragazzi poi si divertono troppo? Ma, se ragazze e ragazzi si
appassionano troppo ai giochi di ruolo? E, quindi, si appassionano troppo alla matematica? Al latino? Al cinema? Alla televisione?
Al gioco del calcio? Ai quotidiani? Ai videogiochi? Beh – come si usa dire – troppo è troppo! E come si dice alla fine di ogni buon
gioco di ruolo, stretta la foglia, larga la via…
PAROLE IN GIOCO. Esercizi e attività di ludolinguistica, di Mauro Caldera, Tiziana
Santomauro
ECOLOGIA IN CITTA’. Giochi per educare alla sostenibilità, di Alessia Maso
EMOZIONI IN GIOCO. Carte per educare alle competenze emotive, di Lidia Piatti, Alberto Terzi
L’ALFABETO DELLE EMOZIONI. Giochi e strumenti per l’alfabetizzazione emotiva, di
Carmela Lo Presti
C’ERA UNA VOLTA. Crescere con i miti, di Mario Bolognese
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DIALOGHI DI CARL ROGERS. Conversazioni con Martin Buber, Paul Tillich, Burrhus
Frederic Skinner, Michael Polanyi e Gregory Bateson, Horward Kirschenbaum e Valerie
land Henderson (a cura di)
CASCA IL MONDO! Giocare con la catastrofe. Una nuova pedagogia del cambiamento, di
Enrico Euli
ANCHE I CATTIVI GIOCANO. Giochi per gestire l'aggressività, di Rosemarie Portmann
L‟aggressività infantile e la difficoltà a gestirla rappresentano un problematico banco di prova e di pazienza per i genitori e gli
educatori. Il più delle volte si affronta il problema con un‟azione educativa che mira a far andare d‟accordo costringendo, con
punizioni e rimproveri, il bambino aggressivo a quietare la sua rabbia. La conseguenza non è una riduzione della rabbia ma nuovi
comportamenti aggressivi e la considerazione di sé come bambino cattivo. Questo libro offre un confronto consapevole con la
rabbia e l‟aggressività. Si rivolge agli insegnanti, agli educatori e ai genitori proponendo dei semplici e divertenti giochi cooperativi
attraverso i quali i bambini possono tirar fuori spontaneamente la propria rabbia, prendendone consapevolezza. I giochi, di facile
realizzazione, ripropongono le situazioni più comuni, quelle che vivono i bambini quotidianamente e, attraverso la simulazione,
insegnano a dominare la rabbia e a instaurare relazioni nonviolente. E, giocando giocando, i bambini cattivi, ma anche quelli buoni,
si ritroveranno adulti capaci di risolvere pacificamente i conflitti.
IN GAMBA! 107 giochi per diventare “bravi”, di Rosemarie Portmann
“E VAI!!” 111 giochi per rendere forti i bambini, di Rosemarie Portmann
SIGNOR PITTORE. Storie e percorsi di educazione all’immagine, di Franca Cicirelli, Stefania Liverini
MIO FIGLIO E’ UN MITO. Liberare l’infanzia dai luoghi comuni, di Gianluca Daffi
MATEMAGICA. Giochi d’ingegno con la matematica, di Gianni A. Sarcone – Marie-Jo
Waeber
GAMING: IL LINGUAGGIO PER IL FUTURO. Manuale per costruire e usare giochi di
simulazione in modo efficace, di Richard D. Duke
SIAMO SERI! Proposte per educare al ridere, di Alberto Terzi, Valentina Broggi
CREATTIVITA. Manuale per stimolare la creatività negli adolescenti, di Francesca Di Mari,
Paola Misesti
Creatività significa crescere. Infatti sperimentando se stessi nell‟esplorazione delle diverse possibilità, si cresce. E impara a mettere
in relazione il proprio complesso mondo interiore con quello esteriore, osservandolo in modo originale, assegnandogli significato e
modificandolo. Per dirla con Winnicott, “è solo nell‟essere creativo che l‟individuo scopre il sé”. Specie con gli adolescenti, la
creatività serve a instaurare una relazione positiva con la realtà, sviluppando al tempo stesso fiducia in se stessi e nelle proprie
potenzialità. Per i giovani - ai margini della società degli adulti e, quindi, con possibilità più limitate - vivere strategie creative
significa soddisfare il bisogno di autonomia e di affrancamento dalle appartenenze familiari. Nei percorsi proposti in questo volume,
ricco di suggerimenti operativi e assolutamente inedito, la creatività è un processo applicabile in qualunque situazione: per fare un
ricamino a punto croce, scrivere un libro o risolvere un problema di fisica quantistica. Gli insegnanti, educatori e operatori sociali si
preparino: la creatività costa fatica, impegno, energie. Il pensiero di Galileo prima di entrare a far parte del senso comune scatenò
un putiferio. La deviazione dalla norma, il cambiamento, la novità suscitano resistenze, disapprovazione, biasimo. Eppure solo il
pensiero creativo produce mutamento. Pensateci: in fondo, educare alla creatività significa investire nel futuro.
MAGIA IN CLASSE. Manuale di sopravvivenza per insegnanti delle scuole dell’infanzia e
primaria, di Gianna Ardy Bassi
MANGIANDO S’IMPARA. Cucinare con i bambini al Nido e a casa, di Giovanna Polattini
TUTTI IN SCENA. Manuale per laboratori di teatro e drammaturgia, di Beatrice Monroy
LA TRACCIA DEL CORPO. Educare i bambini a sentire, percepire, rappresentare il proprio
corpo, di Federico Pettinari, Luisa Vera
Il movimento del corpo e il movimento delle corde vocali generano tracce. Come il corpo ha una forma e un aspetto, così la voce ha
un‟estensione e un timbro, si può modulare fino a produrre molte forme espressive. Il lavoro con i bambini offre numerose conferme
di questa analogia. Le vibrazioni del corpo intese come rapporto tra movimento e suono, sono la via più naturale per indagare
queste possibilità espressive. Si scopre, così, che la voce è un mezzo per esprimersi ancor prima di dire, attraverso le risa, il
pianto, il grido, le imitazioni vocali e i rumori del corpo. Il lavoro educativo che intraprende questi percorsi contribuisce a stimolare
l‟armonia e il benessere globale della persona. Lasciare traccia di sé significa, infatti, espandersi, esprimere, rischiare e comunque
scegliere una via di comunicazione. Iniziare fin dalla scuola d‟infanzia a lasciare traccia di sé nelle molteplici attività, sign ifica, poi,
edificare una base sicura per gli apprendimenti futuri. Questo libro contiene la proposta di un laboratorio scolastico, solido e
collaudato, che, tappa dopo tappa, conduce sulle tracce del corpo coinvolgendo, oltre ai bambini anche insegnanti e genitori.
Attraverso questa esperienza, ai bambini viene data la possibilità di fermarsi e riconoscere le posizioni del corpo con i diversi suoni
che produce in un‟atmosfera di ascolto di sé e dell‟altro. Stimolando la possibilità di lasciare traccia di sé i bambini crescono più
consapevolmente e, inoltre, si avvicinano al mondo codificato e quindi alla scrittura con spontaneità e piacere.
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STOP AL CYBERBULLISMO. Per un uso corretto e responsabile dei nuovi strumenti di
comunicazione, di Nicola Iannaccone (a cura di)
CRESCERE SOGNANDO. Guida all’uso creativo dei sogni, di Renzo Rossin
FACCIAMOCI UN DONO. Come giocare con la prima infanzia, di Grazia Honegger Fresco
EMOZIONI PER L’USO. Una proposta per educare i bambini, di Mark T. Greenberg, Carol A.Kuschè
Ancora sulle emozioni!!! Calma, questo non è un libro come gli altri. Nessuna teoria, ma concretamente una proposta, meglio un
programma per educare all'apprendimento sociale ed emotivo. Sì, un vero programma di lavoro per imparare a gestire le emozioni
distruttive, i tre veleni della mente: rabbia, desiderio e illusione. La proposta contenuta in queste pagine è, infatti, una rielaborazione
per gli educatori italiani del programma di prevenzione Promoting Alternative Thinking Strategies (PATHS, cioè "percorsi"), adottato
in molteplici scuole dell'infanzia e primarie negli Stati Uniti e in diversi altri Paesi del mondo, per la sua particolare efficacia. Il
programma PATHS ha l'obiettivo di migliorare la comprensione e il riconoscimento delle emozioni, incrementare le abilità di
pensiero e diminuire i problemi comportamentali, stabilendo e mantenendo relazioni positive. Insomma, prevenire è sempre meglio
che curare, ma educare è sempre meglio che prevenire. E, comunque, sia chiaro: servono efficaci tecniche pedagogiche, ma
soprattutto la capacità degli educatori di entrare in relazione con i ragazzi. A questo può servire, allora, un testo di "emozioni per
l'uso": a offrire strategie efficaci per gli educatori che vogliano migliorare la relazione con se stessi e con gli altri.
YOGA DELLA RISATA. Ridere per vivere meglio, di Madan Kataria, Simonetta Marchionni,
Alberto Terzi, Laura Toffolo
IL COLORE DEL GRANO. I bambini e la natura, di Raffaele Mantegazza
Cosa significa per i bambini e le bambine non sapere che il latte bevuto a colazione proviene da una mucca (e comunque non aver
mai visto una mucca)? Cosa vuol dire per la crescita dei ragazzi giocare sempre più al chiuso delle loro camerette o dei salotti o
comunque davanti a piccoli schermi? L‟esperienza della quale oggi i bambini e le bambine rischiano di essere deprivati è quel la di
far parte del mondo. Ogni persona cresce in sano equilibrio con se stesso e con l‟ambiente solamente se si trova nella condizione
di entrare in quell‟ambiente, di diventarne parte attiva. E il mondo non è virtuale, la natura è reale. In questo libro proponiamo
un‟esposizione cauta alla natura, non un ritorno all‟Arcadia, ma un approccio mediato alla natura, che per l‟uomo e la donna ci
sembra l‟unico possibile. Un invito a passare sulla Terra con piede leggero, vivendola come la casa di tutti, uomini e donne, di
bambini e bambine, animali e piante, fiumi e montagne.
L’INTELLIGENZA CREATIVA. Strumenti per educatori e insegnanti, di Hubert Jaoui, Isabella
Dell’Aquila
NE’ VITTIME, NE’ PREPOTENTI. Una proposta didattica di contrasto al bullismo, di Nicola
Iannaccone
A proposito di bullismo, sono in molti a ripeterlo: “C‟è sempre stato”. Sì, forse, sarà anche vero. Ma non per questo le ferite del
bullismo sono meno gravi. Semplicemente, oggi abbiamo più consapevolezza. Ed è positivo. Ben venga, dunque, l‟attenzione al
fenomeno. Purchè non tutto divenga “bullismo”. Sapere che cosa significhi e in che modo si possa prevenire richiede conoscenze e
capacità specifiche che costringono a uscire dai luogh9i comuni. Ad esempio, occorre acquisire abilità socio-affettive e in generale
delle life skilss, non solo per interventi preventivi, ma per la promozione del benessere a scuola. Ecco, allora questo libro. Il
percorso si snoda mediante le caratteristiche di 10 animali, per offrire a bambini e ragazzi la possibilità di sperimentare le proprie
competenze sociali e le abilità di comunicazione con se stessi e con gli altri, in situazioni che riproducono le principali modalità di
interazione fra le persone. Ad ogni animale corrisponde una specifica abilità socio-affettiva, che dovrà essere sperimentata ed
esplorata. Come uno strumento da inserire nella “valigia” degli insegnanti, questa proposta è utile non solo per affrontare il tema
delle prepotenze in ambito scolastico, ma anche per constatare le enormi potenzialità del gioco nella conoscenza dei mondi
emozionali più complessi. Come quelli di un bullo e della sua vittima, appunto.
LA PORTA DELLA FELICITA’. Lo yoga in classe per educare, di Graziella Fioretti
FARE GRUPPO. 160 giochi per creare il clima giusto, di Birgit Fuchs
SCRIVERE CON I BAMBINI. Percorsi di scrittura creativa per la scuola, di Janna Carioli-Luisa Mattia
LO YOGA DEI BAMBINI. Educare a crescere nella conoscenza di sé, di Didi A ‘nanda
Paramita’
STOP AL BULLISMO. Strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi a scuola,
Nicola Iannaccone (a cura di)
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE. Percorsi educativi nella Costituzione Italiana, di
Raffaele Mantegazza
LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE. Il genio creativo nei bambini dislessici, di Rossella
Grenci
SILENZIO. SI GIOCA!. 55 suggerimenti … per far rilassare il bambino, di Martin Stiefenhofer
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TESTA BOLLATA. Come aiutare i ragazzi a vincere il pregiudizio, di Anti Defamation-League
Il pregiudizio è contagioso. Ogni giorno incontriamo razze, religioni, culture, tendenze sessuali e capacità diverse. Le differenze
possono sembrare strane e opprimenti, fare persino paura. Preferiamo stare con quelli “come noi”, evitare le persone troppo
estranee, talvolta qualche parola o azione offensiva è necessaria per domare le nostre paure. Eppure è impossibile non fare i conti
con le diversità – a scuola e al lavoro, nei libri e sui giornali, in televisione e su Internet, perfino nell‟ambito della nostra famiglia. Il
pregiudizio è soltanto uno dei modi per affrontare la questione della diversità. E‟ possibile imparare a rispettare le differenze,
vederle come sorgente di forza per la nostra vita e per la nostra società, addirittura esaltarle. Invece che il pregiudizio, è possibile
insegnare tolleranza e comprensione. Per affrontare tale sfida sono necessarie però preparazione ed esperienza. Questo testo,
uno dei più diffusi manuali nel mondo, un autentico best seller, offre ai genitori ed educatori suggerimenti fondamentali, abilità e
strategie, oltre che prospettive tratte dalla vita reale, per insegnare a trasformare nei bambini e nei ragazzi la paura e il pregiudizio
in coraggio e collaborazione, ossia nei risultati di una relazione di comprensione e di rispetto.
VINCO VINCI. Manuale per la mediazione dei conflitti nei gruppi educativi, di Juan Carlos
Torrego Seijo
IL CONSIGLIO DI COOPERAZIONE. Manuale per la gestione dei conflitti in classe, di
Danielle Jasmin
TI FIABO E TI RACCONTO. Strumenti per giocare con le storie, di Stefano Paganini
SO-STARE NEI GRUPPI. Proposte per esperienze di benessere, Barbara Rossi (a cura di)
UN GIOCO SPECIALE. Giocattoli e attività per bambini con esigenze particolari, di Roma
Lear
WORDGAMES. Giochi di classe. Dove si mostra come un ragazzo può imparare a risolvere
enigmi esplorando la lingua italiana. E se ne può innamorare, di Elio Maccario
BIMBINYOGA. Lo Yoga dalla vita prenatale ai primi tre anni, di Didi A 'nanda Paramita'
OGNUNO CRESCE SOLO SE SOGNATO. Antologia essenziale della pedagogia critica, di
Daniele Novara
Un‟antologia è sempre una selezione soggettiva e, quindi, incompleta. Anche questa, come tutte le altre, lo è. Accostare l‟attivismo
pedagogico della Montessori all‟idealismo filosofico di Capitini o all‟utopia di Danilo Dolci potrà apparirà curioso o stravagante,
originale o eccentrico, dunque discutibile. Il tentativo dichiarato di queste pagine è ripercorrere il solco di una tradizione purtroppo
minoritaria nel nostro paese. I testi e le biografie, pur così variegati tra loro, che attraversano questa antologia, minima ma
essenziale, annodano i loro fili attorno a comuni matrici: la libertà come autonomia nella determinazione del proprio destino; la
creatività come sperimentazione del possibile e conoscenza di se stessi; l‟educazione come prassi e non solo come concezione; la
coscienza come incessante spazio critico anche rispetto alla propria cultura di appartenenza. È una pedagogia che si trasforma,
tra l‟altro, in un nuovo modello di conoscenza nel quale esplorando e problematizzando si consente, sia al bambino che all‟adulto,
l‟accesso a forme inedite di comprensione del mondo. E quindi di immaginarne uno diverso. Insomma questa antologia e
da declinare non al passato ma al futuro. E non si accontenta di essere letta, perché chiede di essere agita.
GIRA GIRA IL MONDO.I bambini e il bisogno di rituali, di Gertrud Kaufmann-Huber
LA MORTE NON MI HA VOLUTA. Il genocidio del Rwanda nel racconto di una donna che ha
scelto di vivere, di Iolande Mukagasana
TU BOCCI. IO SBOCCIO. Una vita realizzata nonostante le bocciature della scuola, di
Eugenio Scardaccione
L'ABECEDARIO DELL'OBIETTORE, Diego Cipriani, Guglielmo Minervini (a cura di)
DENTRO CERNOBYL. La vera storia della catastrofe nucleare che ha sconvolto il mondo.
Perché non si dimentichi, di Grigorij Ustinovic Medvedev
DI BUONA LENA. Manuale per gli allenatori di squadre giovanili, Vittorio Ferrero (a cura di)
L‟attività sportiva giovanile ha un unico, fondamentale soggetto: il ragazzo o la ragazza. Tutto il resto ruota attorno. L‟allenatore non
è il capo in testa ma una persona che decide, in maniera responsabile, di mettersi in relazione con il ragazzo o la ragazza per
aiutarli a scoprire la propria realtà umana, sociale, esistenziale. Attraverso lo sport. Ma nessuno può mettersi al “servizio” di un altro
se non riesce ad “entrare” nel suo mondo. Un allenatore, insomma, prima che essere un bravo tecnico deve dimostrare di essere
un bravo educatore, cioè un abile attivatore di relazioni profonde. Non è facile, certo. La realtà sociale e culturale in cui i giovani
maturano è molto più complessa di alcuni decenni fa. Oggi il gioco è quello della play-station e del motorino piuttosto che quello
dello sport. Eppure, lo sport non smette di sprigionare la sua irresistibile attrazione. Attraverso lo sport, il giovane sente di poter
scoprire la propria persona nella profonda dimensione umana, morale e interiore. Il gioco, così, diventa uno strumento attraverso
cui si possono innescare molti processi che aiutano a definire l‟identità, la relazione, il gruppo, la socialità, il senso della regola e
della libertà, la tensione verso la spiritualità. Ed ecco questo volume, denso ma agile, completo nelle informazioni tecniche ma
anche stimolante nelle provocazioni pedagogiche, per quanti vogliono diventare dei buoni allenatori senza rinunciare ad essere
anche dei buoni maestri.
Speciale promozione natalizia! Tutti i titoli con il 10% di sconto. Li trovate nella
bancarella di Piazzale Barezzi (di fianco al Teatro Regio) dall’14 al 23 dicembre.
IL KIT DEL BRAVO SUPPLENTE. Giochi di logica, parole e socialità per le ore di supplenza,
di Carlo Carzan
GENITORI IN REGOLA. Regole, disciplina e responsabilità, di Roberto Gilardi
I genitori non hanno più potere come una volta. Anzi, il potere sembra essersi ribaltato nelle mani dei figli: sono loro che decidono
quando, come e cosa. La famiglia oggi, infatti, viene definita “affettiva” e non più “normativa”. Ed è per questa ragione che, in un
contesto mutato, riemerge il bisogno di stabilire come nascono e si condividono le regole. Certo, perché senza regole non c‟è
convivenza. Dalla famiglia alla scuola, a tutti gli ambiti sociali sino alle istituzioni pubbliche, la condivisione delle regole costituisce
un mezzo necessario per organizzare efficacemente la convivenza. E se è vero che buone regole non possono essere imposte,
altrettanto vero è che è troppo semplicistico ridurre tutto all‟ascolto dei figli. L‟ascolto è una delle competenze comunicative e
relazionali che un genitore deve mettere in atto nel rapporto con i propri figli, ma non è l‟unica e forse neppure la più rilevante in
questo territorio di regole e disciplina. Questo volume prende per mano i genitori che vogliono riscoprire l‟importanza educativa
delle regole per la crescita dei loro figli. Come una guida introduce al territorio vasto delle regole, descrivendo atteggiamenti, stili e
scelte che possono aiutare o al contrario ostacolare la condivisione efficace della regolazione della vita in una famiglia. La
condivisione attiva delle regole è il miglior contributo, infatti, per educare a una democrazia responsabile, consapevole, effettiva.
bambini
Edizioni Sonda
http://www.sonda.it/
101 giochi con carta e matita, di Andrea Angiolino
I giochi con carta e matita sono semplici da imparare ma molto ricchi in quanto a strategie e tattiche. In Italia nessuno termina le
scuole dell‟obbligo senza conoscerne diversi: ma tutti finiscono per giocare sempre gli stessi, mentre ce ne sono dozzine di non
famosi ma molto intriganti. In 101 giochi con carta e matita sono stati raccolti un centinaio tra i più diffusi giochi, alcuni “d‟autore”,
altri addirittura inediti. Andrea Angiolino, uno dei più eclettici e prolifici esperti italiani di giochi, riporta regole, origini e numerose
varianti dei giochi. Li ha selezionati con un criterio preciso: tutti richiedono solo uno o più fogli di carta, nonché una o più matite o
penne. Non serve altro, a parte una manciata di secondi per capire le regole e almeno un avversario da sfidare mettendo in gioco
capacità linguistiche, logiche, matematiche, tattico-strategiche e altre ancora. Abbiamo così 101 giochi non “didattici”, essendo nati
per divertire, ma dagli “effetti collaterali” indubbiamente assai formativi. Non solo perché il gioco in generale lo è: insegna a
osservare le regole e a condividere un‟attività nel rispetto reciproco, pur perseguendo l‟obiettivo della vittoria individuale.
Cenerentola raccontata nel mondo, di Gilles Bizouerne, Fabienne Morel
Cenerentola non è solo una delle fiabe più famose al mondo, ma anche una delle più antiche. La prima versione scritta è in cinese
e risale al nono secolo, anche se sembra probabile che la favola abbia avuto origine in Medio Oriente addirittura quattromila anni
fa. Furono i fratelli Grimm a riprendere le versioni scritte e orali di questa fiaba, ma esistono tante Cenerentole quanti sono gli
angoli del mondo. Di volta in volta si chiama Cinderella, Cendrillon, Popeluska, Genderella … Del resto, l‟immedesimazione in
Cenerentola è facile e immediata perché rappresenta chiunque da una situazione difficile, riesce a migliorare la propria condizione
iniziale con un piccolo aiuto del destino. Cenerentola è la speranza di chi vive in un contesto difficile, scomodo, faticoso, e nello
stesso tempo spera che il domani porti una bella sorpresa. Questo libro nasce dall‟esigenza di dare a genitori e insegnanti spunti e
suggestioni per gettare i semi di un‟universalità espressa attraverso le fiabe, vere e proprie trait d‟union fra le tradizioni di tutto il
mondo. Le fiabe possono così diventare “laboratorio” in cui si creano le premesse di una nuova integrazione e quindi sono
strumento prezioso per un‟educazione inteculturale. Qui troverete le versioni di Cenerentola provenienti da Tibet, Nigeria, Messico,
Russia, Corsica e, per la prima volta nello stesso volume, la versione francese di Charles Perrault e quella tedesca dei Fratelli
Grimm. [7-10 anni]. Con un‟appendice didattica rivolta agli insegnanti, con approfondimenti, suggerimenti e giochi per svolgere
l‟attività interculturale con i ragazzi.
Faccio festa con i bambini del mondo, di Paul Johnson
Le principali festività cristiane, ebraiche, sikh, musulmane, buddiste e cinesi da ricordare con biglietti di auguri, decorazioni e oggetti
da tagliare da soli, in gruppo o con l‟insegnante. Potremo creare così, il calendario dell‟Avvento o il libro della Pasqua, ricordare la
festa delle capanne ed inventare dei personaggi per la festa di Divali o addirittura dare le sembianze ad un coloratissimo dr agone
cinese!
Giocando per il mondo, di Adam
In questo volume la nostra Sfinge ci porta a spasso per il mondo con una raccolta di quiz, cruciverba, labirinti, e altro ancora. “Sfide
enigmistiche” che possono anche essere affrontate in gruppo, perché il gioco è uno straordinario mezzo di socializzazione. Animali
esotici, popolazioni vicine e lontane, castelli e spiagge affollate sono gli ingredienti delle belle illustrazioni della disegnatrice
austriaca, capaci di divertire, ma anche incuriosire e stimolare l‟interesse per luoghi sconosciuti.
Speciale promozione natalizia! Tutti i titoli con il 10% di sconto. Li trovate nella
bancarella di Piazzale Barezzi (di fianco al Teatro Regio) dall’14 al 23 dicembre.
Il libro della Shoa, di Sarah Kaminski, Maria Teresa Milano
Negli ultimi anni in Italia, con la crescita di iniziative legate al Giorno della Memoria, si sono sviluppati anche gli studi dei vari aspetti
della Shoah, con l‟obiettivo di salvaguardarne la memoria e sempre più di coglierne le peculiarità: i bambini nella Shoah è una di
queste. Il delicato tema dell‟infanzia è stato così affrontato da numerosi storici che hanno colto il bambino non solo come vittima,
bensì come una storia e un‟identità specifiche. Il libro della Shoah propone un‟originale raccolta di materiale narrativo, storico,
artistico, musicale e didattico finora inedito in Italia, rielaborato con sensibilità e competenza dalle autrici, sul tema specifico della
Shoah vissuta dai bambini. Oltre ai racconti inediti di Lia Levi, Sulla luna nera un grido, e di Uri Orlev Il sottomarino, il volume vede
la collaborazione di autorevoli studiosi come Marco Brunazzi, Alberto Cavaglion, rav Roberto Della Rocca, Anna Foa e Brunetto
Salvarani, ed è arricchito dalle illustrazioni e le opere d‟arte di Marc Chagall, Emanuele Luzzati, Nerone (Sergio Terzi) e Valeria De
Caterini. La ricostruzione, attraverso testi e immagini, del vissuto dei «bambini nella Shoah» e la presentazione e analisi di
materiale inedito in Italia sui ghetti di Terezín, nonché la rievocazione di fatti, ricordi, testimonianze, canzoni e vita quotidiana,
offrono al lettore la concretezza del vissuto di allora, l‟occasione per interpretare l‟oggi e lo spunto per costruire il domani. Con una
guida finale per la lettura creativa del volume e un punto di partenza per la conoscenza della Shoah e dei valori universali correlati:
la convivenza tra i «diversi», l‟educazione del futuro cittadino la conoscenza e l‟accettazione dell‟«altro». Questo libro bussa alla
porta dei bambini e dei ragazzi ma si rivolge anche a genitori e addetti ai lavori come insegnanti, educatori e bibliotecari, chi
frequenta i più giovani e dialoga con loro attraverso i linguaggi della conoscenza e dell‟affetto.
La vita graffiata, di Tamar Verete-Zehavi
Ella, una ragazza isreaeliana come tante, fino alla vigilia del sabato in cui, nell‟esplosione al supermercato di Gerusalemme, perde
l‟amica del cuore, l‟etiope Yerus, e con lei la gioia di vivere e di credere nel futuro. Non sono le ustioni alla gamba, la cicatrice sulla
fronte e i capelli bruciati ad averle spezzato il cuore, ma il non riuscire a capire perché una sua coetanea palestinese si sia fatta
saltare in aria in un supermercato affollato. Come si può diventare nemici senza mai vedersi né incontrarsi, provocando morte e
distruzione? Perché nel suo Paese tutti sembrano d‟accordo a vivere o a morire così? Ella è tormentata da questi interrogativi:
passa dallo shock iniziale alla rabbia che la porta a rifiutare l‟aiuto dei genitori, degli amici e dell‟assistente sociale, fino a rifiutare la
stessa realtà traumatica cha ha vissuto, immaginando scenari differenti in cui l‟attentatrice decide di non farsi più saltare in aria o lei
riesce a sventare l‟attacco. Ma sarà attraverso il confronto serrato con il ragazzo che ama, l‟israeliano tutto d‟un pezzo Eitan, e
l‟amicizia tumultuosa con il palestinese Maher, che Ella troverà la forza di riprendere in mano la propria vita, sia pure
profondamente graffiata dagli eventi. Una storia intensa per riflettere sul tema della violenza e dell‟odio vissuta direttamente e non
solo attraverso le immagini lontane trasmesse dai media, per capire il mondo esterno e fornire ai ragazzi nuovi strumenti di
autocoscienza e consapevolezza. Un romanzo urbano incentrato sul lato «oscuro» della vita, sulla rielaborazione del lutto e sulla
convivenza tra culture e religioni differenti a cui, anche di fronte alle situazioni più tragiche e disperate, occorre lasciare uno
spiraglio aperto per costruire un futuro migliore.
Le grandi avventure dei labirinti, di Don-Oliver Matthies
I labirinti non hanno mai cessato di coinvolgere i lettori grandi e piccoli: sono costruzioni misteriose che mettono in gioco la capacità
di ritrovare la via d‟uscita senza punti di riferimento. Dopo il successo del precedente volume (Il grande libro dei labirinti, Edizioni
Sonda, 2002), ora Matthies ci propone il più bel volume di labirinti a colori mai pubblicato. Un libro avventuroso per bambini e
ragazzi in gamba! [7-10 anni].
Il calendario dei mandala, di Johannes Rosengarten
Il primo calendario universale per bambini: 24 disegni (due per ogni mese) ispirati ai temi delle natura e delle stagioni tutti da
colorare seguendo la propria ispirazione e da appendere alla parete. Il calendario accompagna lo scorrere del tempo ma, una volta
passato il periodo, il bambino è invitato a regalare quel pezzo della sua vita alle persone che ama o da cui desidera attenzi one.
Colorare queste figure così piene di armonia ha un effetto rilassante e stimola la capacità di concentrazione e la fantasia.
Mandala con la musica, di Johannes Rosengarten, Markus Rummel
Una via semplice e creativa alla distensione. Ogni figura circolare può essere colorata individualmente e senza vincoli secondo la
propria ispirazione, mentre la musica contenuta nel cd musicale esercita il suo effetto rilassante ed armonizzante. L‟originale dei
brani e la comoda confezione lo rendono un regalo veramente unico.
Il mio libro dei Mandala: I miei sogni, di Johannes Rosengarten
I mandala sono forme simmetriche costruite intorno a un cerchio, colorarli è un‟attività che stimola fantasia e concentrazione. In
questo volume abbiamo rivisitato la tradizione mandalica in chiave onirica. Trentadue simboli da colorare per sognare ad occhi
aperti: sono le forme che richiamano le immagini e gli stati d‟animo che si accompagnano ai sogni.
Il mio libro dei Mandala [a partire da 8 anni]
Il mio libro dei Mandala [a partire dai 6 anni]
Speciale promozione natalizia! Tutti i titoli con il 10% di sconto. Li trovate nella
bancarella di Piazzale Barezzi (di fianco al Teatro Regio) dall’14 al 23 dicembre.
Edizioni la meridiana
http://www.lameridiana.it/
$TESAMÌ. Una fiaba musicale per educare all’ascolto, di Chiara Liuzzi
Colorina è una bambina allegra e divertente, abitante di Liquibia, un paese scolorito. Le hanno detto che chi riuscirà a liberare la
musica dei colori, ridarà la felicità al mondo intero. E lei ci prova... Questo libro attraverso la fiaba, le attività proposte nella seconda
parte e il cd allegato è un laboratorio da sperimentare, giocare, ascoltare per entrare nel mondo dei suoni. La scoperta del "sonoro",
fin dalla piccola età, aiuta i bambini a entrare in relazione con il proprio corpo, con il mondo esterno e con gli altri. Un po' come nel
linguaggio dei neonati "mmm" diventa "mamma", allo stesso modo un suono acquista significato perchè c'è qualcuno che chiede
"cos'è?"
STELLA AZZURRA, di Mario Lodi, Illustrazioni di Silvio Boselli
Il Grande capo pensò che il destino dell'uomo non poteva essere chiuso dentro il pianeta Terra, così piccolo ormai per gli uomini
che avevano tanti mezzi per spostarsi. E convinse tutti che, come l'antico Ulisse, il suo fine era di vivere oltre il piccolo mondo,
nell'universo e quindi esplorarlo. Fu lui che progettò la nave Ammiraglia e le altre città spaziali, che convinse il governo mondiale a
realizzarle e i popoli a lasciare la terra. Con lui andarono via tutti.
L’OROLOGIO AZZURRO, di Mario Lodi, Aldo Pallotti, Illustrazioni di Silvio Boselli
Francesco vuole diventare grande e chiede ai genitori un orologio. I genitori non esaudiscono il suo desiderio e lui, di nascosto, se
lo compera. L'orologio azzurro fa vivere Francesco un "suo" tempo: Francesco infatti non vuole aspettare, ha troppa voglia di
crescere e con l'aiuto del suo amico orologio viaggia nel futuro. Alla fine però decide di ritornare bambino.
LA STREGA, di Mario Lodi, Illustrazioni di Silvio Boselli
“– Non c‟è nessun guasto – rispose il capo della TV – è sparita l‟energia! Pensate di rimediare in qualche ora? – disse il Sindaco –
Stasera potremo vedere il Telegiornale? – Qualche ora? – rispose il capo della TV – ci vorranno giorni, forse settimane. Il caso è
serio, nuovo e misterioso. – Come si fa a vivere senza TV? – gridava la gente. – Preferisco vivere senza pane! – gridò un giovane.
– Vogliamo i cartoni animati! – urlavano i bambini. – Ridateci la telenovela! Le partite di calcio! I quiz! Pippo Baudo! Il festival di San
Remo! Il sindaco rispose a tutti che bisognava avere coraggio e fiducia. Ma la gente non era convinta, brontolava e non se ne
andava. – Che cosa faremo stasera? – si chiedeva sbigottita. I giocattoli, dai finestrini della soffitta, vedevano la gente in piazza e
sentivano quel che diceva il sindaco. – È questo il nostro momento – disse Bambolina –. Andiamo dai bambini. A giocare ai
burattini. Da Lalla, da Gigi, da tutti gli altri liberati dall‟incantesimo della strega. E si avviò verso il camino rotto. Dietro di lei, il Gatto
con gli stivali, Piccolo Orso, Fagiolino, il trenino senza rotaie, il libro sulla groppa del drago buono e tutti gli altri salirono verso il
tetto. Il libro invece arrivò in volo, con le pagine al vento.”
LA MONGOLFIERA, di Mario Lodi, Illustrazioni di Patrizia Roselli
C'era una volta (si fa per dire) un gruppo di bambini e bambine che erano venuti al mondo nello stesso paese, chi un po' prima chi
un po' dopo, mentre la Terra stava compiendo lo stesso giro intorno al Sole. Per questo motivo li misero nella stessa classe e li
affidarono a un maestro che li faceva parlare e li ascoltava attentamente e un giorno disse: "Io da voi imparo tante cose". Ma loro
pensavano che fosse uno scherzo perchè la gente crede che i maestri a scuola ci siano per insegnare, non per imparare. Allora
fecero un patto: chi sapeva o capiva subito una cosa diventava maestro e la insegnava a chi non aveva ancora capito. In questo
modo scoprivano che nessuno sapeva fare bene tutto e che tutti potevano essere maestri agli altri. Anche il maestro diventò
scolaro dei suoi scolari. E come stava attento, specialmente quando loro gli spiegavano come credevano che fosse il mondo.
Fecero trecentoundici giornalini e anche una storia a puntate, una specie di romanzo avventuroso dal titolo La mongolfiera che ora
vi dico come cominciò e come finì.
FAVOLE DI PACE, di Mario Lodi, Illustrazioni di PIN
L'aereo era arrivato sulla grande città e il generale ordinò: "Butta la strabomba sul nemico!". Il pilota guardò giù e vide bambini che
giocavano. E pensò: "Se sgancio li ammazzo!". [...] "Butta la bomba!" ordinò il re arrabbiato. Il pilota non ubbidiva, volava e cercava
il nemico, e diceva: "Vedo solo bambini e gente che lavora... il nemico non lo vedo... il nemico non c'è". Il re e il generale gridarono
insieme: "Sono loro il nemico! Sgancia e distruggili. Ma il popolo e i soldati urlarono tutti insieme: "NO". Urlarono tanto forte che il
pilota li sentì. Allora tornò indietro, volò sul castello e disse al re: "La bomba la butto addosso a te!". Assieme al generale il re
scappò e da quel giorno un'altra storia incominciò. In tutta la terra una storia senza guerra.
RE 33 E I SUOI 33 BOTTONI D’ORO, di Claudio Imprudente, Donata Montanari
Ce la farà il distratto e dormiglione Re 33 a convincere l'ambasciatore del Gran Sovrano di essere un re giusto? E chi sarà mai
questo ambasciatore? Una favola per educarsi a vivere e convivere con le differenze e le diverse "abilità" degli altri.
BALDOVINO. Un piccolo Rom a scuola, di Paolo Comentale, Illustrazioni di Daniela Vignola
Un bambino e una maestra in una classe... È una storia come tante altre? Veramente no. Il bambino si chiama Baldovino, la
maestra è la terribile maestra Minestra e... c‟è anche Ino, pulcino malandrino, che all‟improvviso scappa via. Baldovino per ritrovarlo
vivrà una grande avventura in una giornata speciale nella quale imparerà tante cose. La più importante? Mai fidarsi delle
apparenze...
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