Osservazioni Piano triennale internazionalizzazione 2016_160218

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Osservazioni Piano triennale internazionalizzazione 2016_160218
Osservazioni Piano triennale internazionalizzazione 2016-2018
22/2/2016
L'internazionalizzazione delle imprese è uno dei primari obiettivi per il rilancio del sistema
produttivo regionale, che può contribuire ad incrementare la crescita economica nella
nostra Regione.
Per questo è fondamentale il Piano triennale integrato:
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per la individuazione degli indirizzi strategici e la messa in campo delle azioni ed interventi,
compresi i bandi;
per la focalizzazione delle risorse finanziarie attivabili;
perché rappresenta la base su cui innestare il programma annuale degli interventi.
Le imprese, insieme alle associazioni, sono una forza trainante per i processi di
internazionalizzazione e possono garantire il successo delle iniziative ed il rispetto del
principio di sussidiarietà. Per questo riveste grande importanza il metodo di lavoro basato
sulla costante collaborazione fra gli attori istituzionali e Confindustria Marche per
individuare le priorità, come indicato nella legge regionale 30/2008.
Fondamentali sono maggiori risorse per l'internazionalizzazione ed i tempi con cui vengono
rese accessibili alle imprese.
In merito al Piano integrato per l’internazionalizzazione e la promozione all’estero Anni 20162018 si osserva quanto segue:
PREMESSE, CONTESTO NAZIONALE E REGIONALE
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Viene ribadito, relativamente alla parte nazionale, il ruolo strategico della
collaborazione fra le Istituzioni e le categorie economiche organizzate, essenziale
naturalmente anche per le azioni regionali.
Purtroppo difficoltà si registrano per i ritardi nella programmazione ed utilizzo delle
risorse, tra l'altro scarse e limitate solo ai fondi comunitari. Si ribadisce che “L’azione
della Regione Marche sarà pesantemente condizionata dal quadro delle risorse
finanziarie disponibili nel triennio e probabilmente per l’intera legislatura” e si afferma
di “poter contare quasi esclusivamente sulle risorse provenienti dalla programmazione
POR FESR 2014 – 2020. Questo, se da un lato agevola l’attività in termini temporali di
programmazione, dall’altro non consente la realizzazione di azioni che per la loro
natura sono di estrema utilità per le imprese marchigiane (es. la compartecipazione alle
spese per la partecipazione a fiere internazionali)”. Come si pensa di procedere quindi?
In occasione del Bilancio di previsione 2016 ed anche ad inizio 2016 in vista
dell'integrazione dello stesso Confindustria Marche ha rappresentato l'esigenza di
incrementare i fondi destinati alla internazionalizzazione di almeno 4 meuro. Si
ricorda che la regione Emilia Romagna anche per il 2016 ha integrato i fondi comunitari
con 10 meuro di fonte regionale. Bisogna inoltre sbloccare l'utilizzazione delle risorse
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finanziarie per pagare i beneficiari dei bandi voucher internazionalizzazione 2013 e
2014.
Del Piano triennale 2013-2015 sarebbe opportuno conoscere l’effettiva realizzazione
delle azioni indicate ed il loro impatto sulle attività delle imprese, per orientare le scelte
del nuovo triennio anche alla luce dei riscontri conseguiti oltre che dei mutati scenari;
A fine febbraio conseguentemente siamo ancora in attesa del Programma Annuale per
l’internazionalizzazione. Le imprese non possono programmare quindi le loro attività di
internazionalizzazione se non autonomamente, senza fare conto delle azioni di
supporto regionali, perché non ci sono indicazioni di tempi e risorse a supporto;
Confindustria Marche ha inviato a fine 2015 alla Regione: i progetti proposte dal
sistema per supportare l'internazionalizzazione; le priorità per le fiere; osservazioni e
proposte in merito all'esperienza pregressa sui bandi Voucher internazionalizzazione,
nonché le aspettative in merito alle schede MAPO FESR e la loro attuazione a partire
dall'anno corrente.
Si afferma che “La più volte citata legge regionale n. 30/2008, ha sancito, anche dal
punto di vista giuridico e normativo, la composizione del cd. Sistema regionale per
l’internazionalizzazione facendo esplicito riferimento alle Camere di Commercio, alle
Associazioni di categoria delle imprese, ai centri tecnologici e per l’innovazione,
all’Agenzia di Sviluppo Regionale” confidiamo dunque che la nostra capacità
propositiva e progettuale venga tenuta in debita considerazione sia per il Piano
triennale che per il Programma annuale .
“MISURE OPERATIVE – LE AREE PAESE D’INTERVENTO E LE PRIORITÀ”
Per quanto riguarda le priorità aree/Paesi proposte, Confindustria Marche ribadisce quanto già
espresso a seguito della riunione del Comitato di Coordinamento della LR 30/2008 del 29
ottobre 2015:
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si condivide la necessità, espressa dalla Regione Marche, di mettere a sistema
programmi e attività di Enti e Istituzioni a carattere nazionale e regionale per evitare
sovrapposizioni e spreco risorse;
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importante concentrare le risorse su pochi Paesi ritenuti dalle imprese realmente
strategici. A tale riguardo si condivide il focus sulla Russia, includendo anche le Ex
Repubbliche Sovietiche e sugli Stati Uniti, includendo anche il Canada e non
trascurando i Paesi dell’Unione Europea;
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Aree e paesi di intervento condivisibili, anche se riteniamo prioritaria l’area Africa
centro-occidentale e Maghreb rispetto alla Cina.
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Sarebbe da approfondire il progetto della costituenda strategia della macro-regione
adriatico ionica. Per lo sviluppo di progetti concreti per animare la Macroregione
EUSAIR, vista la emanazione di bandi di cooperazione territoriale (es ADRION, ItaliaCroazia...) Confindustria Marche intende candidarsi a partecipare insieme alla
Regione Marche per lo sviluppo del nostro territorio e delle imprese.
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Allegato Sub A
Notiamo che "nei processi di attività di studio, scouting e sviluppo
dell'internazionalizzazione verso aree Paese emergenti" si parla di " intesa
indispensabile con il livello di Governo superiore (MISE, MAE, ICE e Sistema della
Camere di Commercio) in materia di internazionalizzazione...." non troviamo citate le
Associazioni di categoria come CONFINDUSTRIA Marche . In analogia con quanto fatto
a livello nazionale ed in linea con la LR 30/08 tale aspetto va a nostro avviso previsto.
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Si afferma che “la Regione, nell’ambito di quanto previsto dall’articolo 2, comma 1,
della legge regionale 30 ottobre 2008 n. 30, promuove, d’intesa con il sistema regionale
delle Camere di Commercio, l’attivazione di processi di riorganizzazione o
trasformazione, la costituzione di un organismo unitario qualificato a soddisfare le
mutate esigenze del sistema produttivo del territorio regionale, in particolare delle
piccole e medie imprese.”. Visto che l'art.2 individua il Sistema regionale per
l’internazionalizzazione e la promozione all’estero, confermiamo il nostro interesse
ad essere coinvolti in tale processo.
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Per quanto concerne le varie attività da realizzare, nel Piano Triennale 2016-2018 si
afferma “…la necessità di stimolare, da parte regionale, la partecipazione delle imprese
alla definizione dei processi di internazionalizzazione, nella logica orientata ad una
programmazione realmente condivisa e dal basso verso l’alto, nell’ambito comunque di
un quadro di insieme strategico e programmato.” Naturalmente Confindustria Marche
condivide questo approccio ed ha più volte richiesto alla Regione Marche di dedicare
una quota dominante di risorse economiche allo sviluppo di progettualità che
nascono dal tessuto produttivo territoriale e che ne valorizzano le specificità (da
coniugare eventualmente con le progettualità di altre realtà territoriali, nazionali
europee ed internazionali). Purtroppo sia nel 2014 che nel 2015 i progetti di
internazionalizzazione espressione di territori e settori economici non sono stati
finanziati e non è stata fornita alcuna comunicazione ufficiale al riguardo come invece
sarebbe stato opportuno nei confronti delle imprese interessate.
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Ricordiamo inoltre che anche per l'attuazione delle schede MAPO del FESR 9.1 e 9.2,
l'obiettivo prioritario è quello di massimizzare l'efficacia degli interventi. Positive sono
alcune esperienze regionali ad es. Regione Emilia Bandi per progetti strategici e filiere,
Lombardia bandi cofinanziati dal sistema camerale per voucher internazionalizzazione
effettivamente snelli e di rapida attuazione.
“SCAMBI COMMERCIALI ED ATTIVITA’ DI PROMO – COMMERCIALIZZAZIONE”
Nel Piano si cita “…l’accordo di collaborazione per l’individuazione di un programma
promozionale comune, unitario e condiviso con Unioncamere Marche e Sistema Camerale
regionale” e si afferma che “Regione Marche ed Unioncamere definiranno per tempo, rispetto
all’anno di competenza, il quadro delle attività” si propone quindi di richiamare anche i
rappresentanti delle imprese riconoscendo il loro ruolo di interfaccia delle aziende.
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Siamo d’accordo che le fiere rivestono un ruolo fondamentale per il sistema produttivo delle
Marche e siamo d'accordo di non disperdere le risorse in un numero troppo elevato di
manifestazioni, tuttavia vorremmo portare due osservazioni:
1. L’importanza che la selezione venga fatta sulla base dei desiderata delle aziende (cosa
che non sempre avviene, vedi Minsk 2016 non condivisa dalle nostre associate);
2. Maggiore flessibilità nella possibilità di introdurre manifestazioni nuove e
diversificate anche per piccoli gruppi di imprese con produzioni molto specifiche (vedi
soprattutto il caso del comparto della meccanica).
“PROGETTI STRATEGICI PER AREE PAESE E ASSISTENZA ALLE IMPRESE”
“i progetti saranno gestiti dalla Regione Marche e/o soggetto attuatore “In house providing”
SVIM – Sviluppo Marche e che “le aziende marchigiane interessate potranno aderire…...solo
se strutturate o messe nelle condizioni di organizzarsi per introdurre in modo stabile nel
business aziendale l’internazionalizzazione come fattore strategico”.Confindustria Marche
ribadisce l’esigenza che la progettualità parta esclusivamente dal mondo delle imprese, le
uniche in grado di conoscere realmente i propri fabbisogni per poter competere con successo
sui mercati. Risulta inoltre discriminatoria e penalizzante l’esclusione delle imprese non
ancora - o meno - strutturate, il cui business e capacità competitiva potrebbero invece
beneficiare delle agevolazioni messe a disposizione dai Fondi Strutturali 2014-2020.
Posto che si parla di progetti ancora da individuare, che verranno da quanto si evince gestiti
da Svim in qualità di soggetto attuatore, è fondamentale capire come avverrà la consultazione
con i rappresentanti del sistema economico regionale, al fine di realizzare una strategia
realmente bottom up. Ci si chiede quale ruolo rivestirà Confindustria. Non è chiaro inoltre il
meccanismo di adesione a questi progetti da parte delle imprese.
INTERNAZIONALIZZAZIONE DIRETTA DELLE IMPRESE: VOUCHER ALLE IMPRESE PER
PROGETTI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
Condivisibile la finalizzazione degli incentivi:
a) Acquisti di servizi di supporto all'internazionalizzazione;
b) partecipazione ad iniziative e missioni economiche indirizzate ai mercati esteri in forma
coordinata
c) partecipazione a fiere internazionali all'estero.
Il nostro sistema sin dalla prima applicazione del bando voucher ha fatto presente che non
devono essere penalizzate le imprese singole soprattutto per la lettera a) e c), consentendo
la partecipazione alle fiere delle imprese anche in forma individuale.
A maggior ragione non dovrebbero essere destinata la quasi totalità delle risorse per le sole
forme aggregate.
Perché i servizi per l'internazionalizzazione possono essere anche un elemento di competizione
fra imprese, che difficilmente condividono con altri ad es. ricerche di mercato specifiche per
aggredire un nuovo mercato ed individuare specifiche nicchie di loro competenza, oppure per
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individuare potenziali partner o fornitori. Le partecipazioni alle fiere devono consentire anche
alle singole imprese di potersi attivare, tenendo conto che nel piano fieristico regionale c'è
naturalmente una selezione delle manifestazioni, per cui alcuni eventi fieristici rimangono
sicuramente fuori, ciò può essere penalizzante soprattutto per le imprese che non fanno parte
dei settori tipici regionali.
Riteniamo inoltre che non debbano essere riservate risorse ad hoc distinte per i consorzi,
visto che sono imprese, in quanto possono partecipare come gli altri al bando.
Per quanto riguarda i voucher per l’internazionalizzazione vorremmo sottolineare ancora una
volta l’importanza di una maggiore dotazione finanziaria rispetto agli anni precedenti, perché
rappresentano un valido strumento per incentivare la realizzazione di azioni seppur di modesta
entità, ma comunque utili in un processo di internazionalizzazione delle PMI.
Altro aspetto fondamentale è il rispetto di tempi molto brevi per l'emissione della
graduatoria e la liquidazione dei contributi, pena la loro inefficacia per le imprese.
PROGETTI INNOVATIVI
Marketplace
Fermo restando che nel piano triennale per tutti i progetti viene specificato che lo stesso
potrà essere realizzato previo reperimento delle risorse necessarie, vorremmo soffermarci
sul progetto Marketplace, di cui dovrebbe forse essere condotta una previa azione di
fattibilità.
Catene distributive e piattaforme logistiche
Riteniamo un progetto interessante anche se sarebbe da approfondire con le aziende
interessate per verificarne la fattibilità.
Monitoraggio, Valutazione e comunicazione
Abbiamo l’impressione di una centralizzazione dei servizi da parte di SVIM. A tal proposito
non abbiamo mai avuto un quadro dei risultati ottenuti dalle attività svolte dalla stessa e
l'elenco delle imprese coinvolte in ciascuna iniziativa.
Inoltre, per il prossimo triennio vediamo programmata l’implementazione di nuovi servizi
per l’internazionalizzazione che le associazioni di categoria svolgono già da diverso tempo
per le proprie aziende (vedi modulistica standard di contrattualistica internazionale,
ricerca di finanziamenti alle imprese, liste di importatori distributori esteri, ecc);Infine
notiamo con rammarico che al fine di potenziare i servizi sopra evidenziati, Confindustria
Marche viene citata solo per fornire alla Regione informazioni sui servizi più utili alle
imprese e per mappare le aziende con sedi all’estero.
Dotazione finanziaria disponibile per questa attività, in particolare per le misure
finanziabili con i fondi comunitari (progetti strategici per aree paese e
internazionalizzazione diretta delle imprese) dobbiamo fare riferimento ai finanziamenti
previsti all’interno del POR FESR 2014 -2020, asse 3, azioni 9.1, 9.2, pari a 6,5 MLN euro
ciascun. Ci si chiede per le altre azioni non strutturali (non finanziabili con i fondi
comunitari) qual è il piano di reperimento risorse.
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