libricino informativo progetto arena
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LA RIMOZIONE DELLA POSIDONIA DALLE SPIAGGE: CONSEGUENZE SULLA STABILITÀ DEI LITORALI G. De Falco, M. Baroli, S. Simeone, G. Piergallini FONDAZIONE IMC – CENTRO MARINO I NTERNAZIONALE - ONLUS – LOCALITÀ SA MARDINI 09072 T ORREGRANDE ORISTANO. T EL 0783 22027 – 22032 – 22136 F AX 0783 22002 E MAIL [email protected] Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS LA RIMOZIONE DELLA POSIDONIA DALLE SPIAGGE: CONSEGUENZE SULLA STABILITÀ DEI LITORALI G. De Falco, M. Baroli, S. Simeone, G. Piergallini Risultati del progetto - ARENA – ImpAtto della Rimozione dei banchEtti di PosidoNia sulla stabilità degli Arenili Finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca DECRETO 9 ottobre 2002 Contributo straordinario agli istituti e/o enti culturali di ricerca e/o formazione pubblici e privati con sede operativa nelle aree ricomprese nell’Obiettivo 1 del territorio nazionale Si ringraziano i comuni costieri della Sardegna per le informazioni fornite il tutor del progetto Prof. E. Carpenè Contatti: Giovanni De Falco [email protected] Maura Baroli [email protected] FONDAZIONE IMC – CENTRO MARINO INTERNAZIONALE - ONLUS Località Sa Mardini 09072 Torregrande – Oristano Tel. 0783 22027 – 22032 - 22136 Fax 0783 22002 e-mail [email protected], www.imc-it.org ______________________________________________________________________________________ 1 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS INDICE Posidonia oceanica 3 Le banquette 4 La rimozione della Posidonia in Sardegna 6 Rilievo della morfologia di spiaggia 9 Interazioni tra le banquette e la dinamica delle spiagge 11 Impatto della rimozione delle banquette sul bilancio sedimentario delle spiagge 14 Impatto ecologico 15 Indicazioni gestionali 16 Bibliografia 17 2 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Posidonia oceanica Posidonia oceanica è una fanerogama marina endemica del Mediterraneo, organizzata in radici, rizoma e foglie. Presenta una riproduzione sessuata con formazione di fiori e frutti o asessuata per stolonizzazione. Nel Mediterraneo sono presenti altre fanerogame marine come: Zoostera noltii, Halophila stipulacea, Cymodocea nodosa, quest’ultima, dopo Posidonia oceanica, è la specie a diffusione maggiore. Quando incontra condizioni ambientali favorevoli la Posidonia è in grado di colonizzare vaste aree di fondo marino formando ampie distese verdi chiamate praterie che si estendono dalla superficie fino a 40 metri di profondità in acque particolarmente limpide. Comunemente Posidonia si insedia su substrati mobili come sabbia più o meno grossolana, talvolta mista a fango, ma anche su fondi detritici e rocciosi. La prateria di Posidonia intrappola i sedimenti formando una struttura fibrosa chiamata “matte” costituita da un intreccio di radici, rizomi e sedimento, che si accresce in altezza e produce un innalzamento del fondale marino, influenzando la geomorfologia dei depositi sabbiosi costieri. In particolare i fascicoli fogliari attenuano le onde, riducendone l’energia verso le spiagge, e la “matte” riduce la pendenza della spiaggia sommersa. La regressione della prateria può causare un aumento dell’energia delle onde e una accentuazione dell’inclinazione della spiaggia sommersa, alterando di conseguenza anche il profilo della linea di riva. Le foglie cadute della Posidonia sono frequentemente spiaggiate sugli arenili, specialmente durante l’inverno, formando strutture denominate “banquette” che proteggono le coste dall’erosione marina. Inoltre l’elevata biomassa animale a guscio carbonatico, presente nella prateria quando cessa il suo ciclo vitale produce una congrua parte di quei frammenti che, sottoforma di sedimenti carbonatici, andranno a ripascere le spiagge costiere. Backshore Foreshore Shoreface (Nearshore) Trasporto di sedimenti biogenici: controllo del bilancio sedimentario Banquette: controllo del profilo della spiaggia emersa Offshore Prateria: produzione di sedimenti biogenici Effetto reef: controllo del profilo della spiaggia sommersa. Schema delle interazioni tra le praterie di Posidonia e la dinamica delle spiagge 3 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Le banquette Lungo tratti di litorali mediterranei il gioco dei venti dominanti, delle mareggiate e delle correnti accumula masse spiaggiate, più o meno imponenti, di fogliame di Posidonia oceanica. Tali accumuli possono rappresentare un danno economico in quanto la presenza del fogliame sulla spiaggia scoraggia la presenza di turisti. Il problema di conseguenza è limitato alle zone di litorale comunemente frequentate. Conseguentemente vi è la richiesta alle amministrazioni locali, da parte degli operatori turistici, di rimuovere la Posidonia spiaggiata per ‘pulire’ le spiagge e renderle più gradevoli. In genere la rimozione viene effettuata prima dell’estate con mezzi meccanici che asportano, oltre alle foglie, grandi quantità di sabbia. Non si tiene conto della natura del litorale in cui si effettua l’intervento rischiando in questo modo di innescare fenomeni di erosione. Le foglie che attualmente vengono rimosse costituiscono un problema per lo smaltimento in quanto vi è ambiguità nella loro classificazione. Sono generalmente considerate rifiuti urbani e conseguentemente vanno smaltite in discarica. L’aumentare dei fenomeni di erosione delle spiagge, dovuti alla forte pressione esercitata dalle attività antropiche, pone la necessità di approfondire gli effetti delle operazioni di ‘pulizia’ dei litorali sulla loro stabilità. Il problema dei resti vegetali di alghe e piante marine sulle spiagge non interessa solamente il Mediterraneo, essendo noto anche in aree tropicali e in Australia, dove è stato affrontato sia in termini di regolamentazione della rimozione che attraverso il riciclo del materiale rimosso. Banquette sulle spiagge dell’oristanese. 4 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Operazioni di ‘pulizia’ delle spiagge Il progetto ARENA L’obiettivo del progetto ARENA è individuare l’impatto sulla stabilità dei litorali sabbiosi causato dalle operazioni di rimozione delle foglie spiaggiate di Posidonia. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con “DECRETO 9 ottobre 2002, Contributo straordinario agli istituti e/o enti culturali di ricerca e/o formazione pubblici e privati con sede operativa nelle aree ricomprese nell’Obiettivo 1 del territorio nazionale” ha avuto durata di due anni dal maggio 2004 a maggio 2006 ed è stato condotto lungo i litorali della Sardegna. Il progetto ha consentito di : Ø Valutare l’entità del fenomeno a livello regionale sulla base di dati raccolti per tutti i litorali della Sardegna. Le informazioni sui siti in cui è stata effettuata la rimozione di Posidonia e le modalità degli interventi attuati (mezzi utilizzati, stagioni di raccolta, frequenza degli interventi), sono state raccolte attraverso un questionario sottoposto agli Uffici Tecnici di tutti i Comuni costieri, agli operatori turistici, imprese che effettuano pulizia spiagge e impianti di smaltimento. I dati raccolti sono stati inseriti in un database in ambiente GIS (Geographical Information Systems). Ø Valutare il ruolo dei depositi di foglie spiaggiate nella dinamica dei litorali attraverso il monitoraggio di tre siti caratterizzati da diverse condizioni di esposizione idrodinamica, in cui sono stati misurati l’accumulo e la distribuzione dei detriti di Posidonia, i volumi, le caratteristiche morfometriche e i tempi di residenza (tempo medio di permanenza delle foglie sulle spiagge). Inoltre si è analizzata la composizione delle banquette: stratigrafia, biomassa, contenuto e caratteristiche tessiturali del sedimento intrappolato. Questa attività ha consentito di valutare l’influenza dei depositi di foglie sulla morfodinamica della spiaggia. Il progetto ARENA ha fornito un quadro dettagliato della rimozione della Posidonia dalle spiagge della Sardegna e ha consentito di individuare le relazioni tra le banquette di Posidonia e la dinamica delle spiagge, e di conseguenza i possibili impatti di questa attività sulla stabilità dei litorali. 5 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS La rimozione della Posidonia in Sardegna I comuni costieri della Sardegna (73 in totale) a cui sono state richieste le informazioni sulla rimozione delle banquette hanno mostrato notevole sensibilità al problema, e disponibilità a mettere a disposizione i dati in loro possesso. Le informazioni raccolte sono state inserite in ambiente GIS ed è stato ottenuto un Sistema Informativo a livello regionale, sulle quantità accumulate, le modalità di rimozione (frequenza e mezzi utilizzati) e smaltimento. I dati indicano che il fenomeno è diffuso in tutta la regione Sardegna e interessa quasi il 50 % dei comuni costieri. Alcuni comuni, pur presentando il problema, non effettuano la rimozione per problemi di bilancio o perché non vi è la richiesta. Le banquette sono state rimosse in 44 spiagge su 116 analizzate, ricadenti in 34 comuni. Il materiale 3 rimosso ammonta a circa 106.000 m , per la maggior parte in aree a elevato sviluppo turistico (Alghero, Budoni, Villassimius), o in siti dove sono presenti estese praterie di Posidonia (Golfo di Palmas e Golfo di Oristano). I dati riportati sono riferiti all’anno 2004. La frequenza della rimozione è generalmente una volta all’anno (20 comuni su 34). Dodici comuni effettuano la rimozione più di una volta all’anno, mentre due comuni hanno rimosso la Posidonia solamente una volta negli ultimi cinque anni. Le operazioni di rimozione sono iniziate in Aprile per 9 spiagge e in Giugno per le rimanenti. I comuni che hanno dichiarato di rimuovere la Posidonia più volte all’anno sono gli stessi che effettuano la rimozione in Aprile. Le operazioni di rimozione sono effettuate generalmente con l’ausilio di macchine pesanti (pale meccaniche e scavatori), e solo in casi limitati attraverso l’utilizzo di macchine pulisci spiaggia o a mano. Le procedure di smaltimento sono diverse: metà dei comuni smaltisce la Posidonia in impianti autorizzati, altri dietro le dune o in siti non autorizzati. Analizzando il dato quantitativo si nota come la maggior parte della Posidonia sia riposta in aree non autorizzate. Totale dei volume rimossi e smaltiti per periodo, mezzi utilizzati per la rimozione e aree di smaltimento Mese della prima rimozione N° di spiagge indagate (totale 44) Volumi rimossi (totale 3 106180 m ) Lunghezza totale (km) di costa interessata (totale 114 Km) Aprile 9 50200 17,55 Maggio 2 5000 1,20 Giugno 28 31240 78,35 Luglio 5 19740 16,90 Mezzi utilizzati Manualmente 6 230 12,75 Puliscispiaggia 13 21500 41,65 Pala meccanica 25 84450 59,60 Discarica 23 21700 52,15 Aree non autorizzate 17 35980 52,55 Dietro/davanti alle dune 4 48500 9,30 Aree di smaltimento 6 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS 7 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS 8 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Rilievo della morfologia di spiaggia Le misure morfologiche, delle spiagge e dei banquettes, richiedono una accuratezza molto elevata ed una precisione di misura inferiore al decimetro. Lo strumento che permette questo tipo di misura, in tempi molto brevi, è il GPS Differenziale (DGPS). Il DGPS consta di due apparati composti da un ricevitore, un antenna con relativi cavi di collegamento. L’errore commesso sulla posizione orizzontale è inferiore ai 5 cm, mentre quello sulla componente verticale rimane sempre al di sotto dei 7 cm. Le fasi del rilievo DGPS sono tre: • I Fase: Aggancio alla rete IGM 95 • II Fase: Costruzione della rete locale DGPS • III Fase: Inizializzazione e rilievo in spiaggia Le modalità di misura del rilievo DGPS sono tre: • I Statica (Rilevamento punti base) • II Stop and go (Rilevamento punti appoggio) • III Cinematica (Rilievo di spiaggia) 9 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Le prime due fasi sono necessarie per il rilievo morfologico vero e proprio, ed avvengono in modalità statica. La terza fase avviene in modalità stop and go e/o cinematica. Il rilievo in modalità cinematica permette di avere un punto per ogni secondo, quindi circa un punto ogni metro percorso. Ciò ha permesso di lavorare con una altissima densità di punti e avere ottime restituzioni cartografiche, stime volumetriche. I dati così ottenuti sono inseriti in un Sistema Informativo. 10 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Interazioni tra le banquette e la dinamica delle spiagge Al fine di valutare l’impatto della rimozione delle banquette è necessario indagare le interazioni dinamiche fra la spiaggia e banquette. Per poter prevedere l’evoluzione della spiaggia stessa in seguito alla rimozione occorre verificare se la deposizione delle banquette controlla la morfologia della spiaggia. Tali interazioni dipendono dalle caratteristiche geomorfologiche della spiaggia e dall’esposizione al clima meteo-marino. I processi descritti sono stati analizzati in tre siti rappresentativi della costa centro occidentale della Sardegna caratterizzati da diversi livelli di esposizione e diverse caratteristiche dei sedimenti. Le spiagge indagate sono: • Spiaggia di Maimoi (Spiaggia esposta, granulometria grossolana) • Spiaggia di Is Arenas (Spiaggia esposta, granulometria intermedia) • Spiaggia di Mare Morto (Spiaggia riparata, granulometria fine) Volumi di banquettes spiaggiati nei siti d’indagine nelle diverse stagioni. 3 Volumi di banquette spiaggiate (m ) nelle differenti spiagge per le differenti stagioni Spiaggia Inverno Primavera Estate Autunno Maimoi 2180 277 1055 4400 Is Arenas 9600 1260 0 3100 22 384 138 Mare Morto 250 3 Volumi di banquette spiaggiate nelle differenti spiagge per le differenti stagioni (m /m lineare di spiaggia) Spiaggia Inverno Is Arenas Primavera Estate Autunno 2,3 0,3 1,1 4,6 11,5 1,5 0,0 3,7 0,1 1,1 0,4 Maimoi Mare Morto 0,7 3 Volumi di sabbia contenuta nelle banquette nelle differenti spiagge (m ) Spiaggia Inverno Primavera Estate Autunno Maimoi 143,6 18,2 69,5 289,9 Is Arenas 129,9 17,0 0,0 41,9 0,7 12,9 4,6 8,4 Mare Morto 3 Volumi di sabbia contenuta nelle banquette nelle differenti spiagge (m /m lineare di spiaggia) Spiaggia Inverno Primavera Estate Autunno Maimoi 0,15 0,02 0,07 0,31 Is Arenas 0,16 0,02 0,00 0,05 Mare Morto 0,00 0,04 0,01 0,02 Nelle spiagge esposte è maggiore il quantitativo di banquette deposti per metro lineare e di conseguenza il contenuto della sabbia in essi intrappolata. Le campagne DGPS oltre a stimare i volumi di banquette deposti in ogni spiaggia hanno permesso di individuare le aree di deposizione e la morfologia dei depositi spiaggiati. 11 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Il profilo trasversale della spiaggia viene modificato dalla presenza dei banquette che determinano un avanzamento della linea di riva e dissipano l’energia delle onde, altrimenti scaricata direttamente sulla spiaggia. Queste modificazioni sono maggiormente rilevanti per le spiagge esposte, che sono soggette a frequenti mareggiate di forte intensità e che in caso di rimozione precedente ad una mareggiata possono subire profonde modifiche. La deposizione dei banchetti nelle spiagge a minore esposizione ha una influenza meno marcata sul profilo di spiaggia. Tuttavia la rimozione, effettuata in inverno, può esporre la spiaggia a notevoli modificazioni in seguito ad eventuali mareggiate di particolare intensità. E’ da sottolineare che il tempo di recupero di una spiaggia ad alta energia è minore rispetto ad una a bassa energia che, una volta modificata ritorna molto lentamente alle condizioni iniziali. 12 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS In sintesi: Ø la rimozione delle banquette in inverno e primavera priva le spiagge della protezione delle banquette, esponendole a modificazioni dovute all’azione delle mareggiate; Ø l’entità delle modificazioni dovute alla rimozione invernale e primaverile è superiore nelle spiagge ad alta energia; Ø le spiagge a bassa energia, una volta modificate, hanno bassa capacità di recupero delle condizioni iniziali. Ø La rimozione deve essere pianificata nel periodo estivo, in cui è minore la probabilità che si verifichino eventi meteomarini estremi. 13 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Impatto della rimozione delle banquette sul bilancio sedimentario delle spiagge Le banquette sono formate da foglie e sabbia in quantità variabili. Insieme alle banquette si rimuove quindi della sabbia, incidendo in questo modo sul bilancio sedimentario delle spiagge. Le attività sperimentali hanno dimostrato che il contenuto di sabbia presente nelle banquette dipende dalla granulometria (dimensione dei granuli) della sabbia. Quantità più elevate di sabbia sono presenti nelle banquette deposte su spiagge a granulometria grossolana (diametro medio > 1mm), e a granulometria fine (< 0.5 mm), mentre quantità minori di sabbia sono presenti nelle banquette deposte su spiagge a granulometria intermedia (0.5-0.7 mm). Le banquette funzionano come un setaccio filtrando i sedimenti a granulometria intermedia e trattenendo quelli grossolani. I sedimenti fini sono trattenuti in quanto i granuli aderiscono alle foglie. -3 Contenuto di sabbia (Kg m ) 120 112,0 Kg sabbia al m3 100 80 57,5 60 40 23,3 20 0 Grossolana Media Fine Granulometria spiaggia La rimozione di 100 m3 di banquette, in spiagge a granulometria grossolana, causa un’asportazione di 3 11.2 tonnellate (circa 6 m ) di sabbia. Nel caso delle spiagge con granulometria media l’asportazione di 3 3 sabbia per 100 m di banquette rimossi è di circa 2.3 tonnellate (1.3 m ). Questi dati non tengono conto della quantità di sabbia rimossa alla base delle banquette che dipende dai mezzi utilizzati e dalla profondità del prelievo. La rimozione delle banquette può quindi causare un asportazione definitiva di importanti volumi di sedimento dalle spiagge. 14 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Impatto ecologico La rimozione delle banquette di Posidonia oceanica dalle spiagge può causare, oltre ad un impatto sulla geomorfologia costiera, anche un potenziale impatto sulle stesse praterie di Posidonia. Infatti la biomassa fogliare, riciclata nella catena del detrito fornisce, in seguito alla sua decomposizione elementi nutritivi che vengono riutilizzati negli ecosistemi costiere e nelle stesse praterie. La sottrazione di biomassa, dovuta al prelievo delle foglie dalle spiagge comporta quindi una sottrazione di nutrienti che nella stessa sono immagazzinati. Per valutare questo tipo di impatto è importante confrontare in quantitativi di biomassa rimossa con la produzione di biomassa fogliare delle praterie adiacenti le spiagge. Tale valutazione è stata effettuata in cinque siti in cui erano note la superficie occupata dalla prateria di Posidonia, la produzione fogliare media e le quantità di detrito fogliare rimosso. I risultati ottenuti sono riassunti in nella seguente tabella: % produzione fogliare sottratta con la rimozione Sito 1 Sito 5 Sito 1 10,26% Sito 2 0,82 Sito 3 0,94 Sito 4 1,11 Sito 5 2,7 Sito 4 Sito 2 Sito 3 La sottrazione di biomassa supera il 10 % della produzione fogliare annua nel sito 1 caratterizzato da un prelievo rilevante di Posidonia spiaggiata e da una prateria che occupa una fascia ristretta della costa. Tale distribuzione della prateria è legata alla batimetria del sito. Viceversa in aree caratterizzate dalla presenza di golfi e baie con praterie molto estese la sottrazione di biomassa appare trascurabile. Tenendo conto delle indicazioni esposte, la stima della produzione fogliare di ogni prateria della Sardegna è necessaria al fine di programmare movimentazioni o rimozioni dei banchetti dalle spiagge. 15 Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Indicazioni gestionali L’incidenza della rimozione della Posidonia sulle spiagge va valutata caso per caso tenendo conto di alcune indicazioni fondamentali. La rimozione delle banquette può comportare tre tipologie di impatto: Ø alterazione della geomorfologia della spiaggia; Ø alterazione del bilancio sedimentario (rimozione dei sedimenti associati alle banquette); Ø impatto sulle praterie di Posidonia in seguito alla sottrazione di biomassa e nutrienti. A questo va ad aggiungersi l’impatto derivante dallo smaltimento, soprattutto in caso di elevata concentrazione di inquinanti nelle foglie di Posidonia. L’incidenza di questi effetti va valutata tenendo conto di diversi parametri: Ø caratteristiche morfodinamiche della spiaggia (alta/bassa energia); Ø granulometria dei sedimenti; Ø contenuto di sabbia nelle banquette; Ø produzione fogliare della prateria; Ø concentrazioni di inquinanti (es. metalli pesanti) nelle foglie. Per minimizzare gli impatti si deve pianificare l’intervento tenendo conto di: Ø periodo della rimozione; Ø area della spiaggia in cui effettuare la rimozione; Ø mezzi utilizzati per il prelievo; Ø modalità di smaltimento. La proposta della Fondazione IMC derivante dai risultati del progetto è la seguente: Ø sottoporre il prelievo di Posidonia a una valutazione di incidenza; Ø preparare un disciplinare tecnico che elenchi nel dettaglio le modalità attraverso le quali si valuta l’incidenza, le misure da effettuare, i valori soglia, le modalità di rimozione e smaltimento; Ø organizzare dei punti raccolta per lo smaltimento (adeguamento degli strumenti normativi); Ø monitorare la morfologia delle spiaggia nelle aree sottoposte a prelievo per valutare gli effetti sulla stabilità della linea di riva (erosione). Sintesi degli impatti derivanti dalla rimozione della Posidonia. Effetto della rimozione dei banquette Geomorfologia costiera Ecosistema costiero Smaltimento del materiale rimosso Descrizione dell’impatto Arretramento linea di riva a causa della modifica del comportamento dinamico della spiaggia. Asportazione sedimento dalle spiagge. Sottrazione di biomassa (e nutrienti) dall’ecosistema costiero. Inquinamento del suolo (metalli pesanti). Misure da effettuare Indicazioni Profilo di spiaggia. Linea di riva. Pendenza di spiaggia. Impatto elevato in spiagge ad alta energia, con rimozione invernale. Granulometria. Contenuto in sabbia. Impatto elevato su spiagge a granulometria fine e grossolana. Impatto elevato in caso di utilizzo di mezzi pesanti. Impatto elevato sulle praterie di Posidonia al crescere del tra rapporto biomassa rimossa e produzione fogliare. Biomassa delle banquette Produzione fogliare della prateria interessata. Concentrazione di inquinanti. 16 Impatto elevato in caso di alte concentrazioni di inquinanti. Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale ONLUS Bibliografia Chessa, L. A., Fustier, V., Fernandez, C., Mura, F., Pais, A., Pergent, G., Serra, S., Vitale, L. 2000. Contribution to the knowledge of ‘banquettes’ of Posidonia oceanica (L.) Delile in Sardinia Island. Proceeding IV° International Seagrass Biology Workshop, Corsica France, Biologia Marina Mediterranea, 7, 35–38. De Falco, G., Molinaroli, E., Baroli M., Bellacicco, S., 2003. Grain size and compositional trends of sediments from Posidonia oceanica meadows to beach shore, Sardinia, western Mediterranean. Estuarine Coastal and Shelf Science, 58, 299-309. G. De Falco, E. Molinaroli, M. Baroli, S. Bellacicco (2003). Influenza delle praterie di Posidonia oceanica sulla composizione dei sedimenti delle spiagge della penisola del Sinis (Sardegna occidentale) Biologia Marina Mediterranea 10(2): 671-674. Di Gregorio, F., Federici, P.R., Fierro, G., Ginesu, S., 2000. Atlante delle spiagge della Sardegna. S.E.L.C.A. Firenze (Italy). Duarte, C.M., 2004. How can beaches be managed with respect to seagrass litter? In Borum, J., Duarte, C.M., Krause-Jansen, D., Greeve, T.M., (eds.) ‘European seagrasses: an introduction to monitoring and management’. The M&MS project publisher, ISBN 87-89143-21-3, pp 83-84. Jeudy de Grissac, A., Audoly, G., 1985. Etude préliminaire des banquettes de feuilles mortes de Posidonia oceanica de la region de Marseille (France). Rapp. Comm. Int. Mer. Medit., 29, 5. Komar, P. D., 1998. Beach processes and sedimentation. Second edition. Prentice Hall, New Jersey, U.S.A., 544 pp. Mateo, M.A., Sanchez-Lizaso, J.L., Romero, J., 2002. Posidonia oceanica ‘banquettes’: a Preliminary Assessment of the Relevance for Meadow Carbon and Nutrients Budget. Estuarine Coastal and Shelf Science, 56(1), 85-90. Ochieng, C.A., Erftemeijer, P.L.A., 1999. Accumulation of seagrass beach cast along the Kenyan coast: a quantitative assessment. Aquatic Botany, 65, 221-238. P.I.R.S.A. Primary Industries and Resources South Australia, 2003. Ecological assessment of the South Australia Beach-cast Seagrass and Marine Algae Fishery. 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