Scheda 1- Convertitevi e credete al Vangelo

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Scheda 1- Convertitevi e credete al Vangelo
1.
PREGHIERA
O Cristo, nostro unico Mediatore,
Tu ci sei necessario per vivere in comunione con il Padre.
per divenire come Te,
che sei Suo Figlio unico e Signore nostro,
Suoi figli adottivi,
per essere rigenerati nello Spirito Santo.
Tu ci sei necessario, o solo vero Maestro
delle virtù recondite e indispensabili della vita,
per conoscere il nostro essere,
il nostro destino e la via per conseguirlo.
CONVERTITEVI E CREDETE
AL VANGELO
Mc 1,14-28
PREGHIERA INIZIALE
Tu ci sei necessario, o Redentore nostro,
per scoprire la nostra miseria morale
e per guarirla;
per avere il concetto del bene e del male
e la speranza della santità;
per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tu ci sei necessario, o Fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere della fraternità tra gli uomini,
i fondamenti della giustizia, i tesori della carità,
il bene sommo della pace.
(qualche istante di Silenzio)
Tu ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza
e per dare ad essa
un valore di espiazione e di redenzione.
Tu ci sei necessario, o Vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione e dalla negazione
e per avere certezza che non tradisce in eterno.
Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio con noi,
per imparare l’amore vero e camminare nella gioia,
per vivere nella forza della Tua carità,
fino all’incontro finale con Te amato,
con Te atteso, con Te benedetto nei secoli.
Cardinale Giovanni Battista Montini, Milano 1955
4
Amen!
Chiediamo insieme al Signore la capacità di comprendere la sua Parola, di accoglierla
nel nostro cuore, di saperla condividere tra di noi per aiutarci vicendevolmente a
vivere nella consapevolezza del suo amore e da veri Figli di Dio.
Signore spegni in noi ogni distrazione,
liberaci da tutto quello che ci allontana da te
e ci impedisce di accogliere questa tua Parola
come dono del tuo amore per noi.
Dai ad essa la forza di entrare nel profondo,
di scuotere la coscienza,
di chiederci la conversione.
Fa, o Signore, che viviamo questo incontro con la convinzione
che tu sei qui in mezzo a noi,
ci parli e ci ascolti,
ci inviti a rimanere con te e a camminare nella tua luce.
Donaci l’umiltà dell’accoglienza,
la pazienza dell’ascolto,
il coraggio della testimonianza,
la volontà di fare tesoro di tutto quello che ci aiuterai
a comprendere.
Rendici capaci di rispondere con la fede
al mistero che ancora una volta ci riveli.
Amen.
1
Dal Vangelo di Marco
In quel tempo, 14dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando
il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e
credete nel Vangelo».
16
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò
diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un
poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella
barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella
barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
21
Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed
erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e
non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito
impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a
rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da
lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da
timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo,
dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si
diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
MEDITAZIONE DEL TESTO
Gesù coglie come un richiamo rivolto a lui, l’arresto di Giovanni. Egli lo fa perchè
custodisce una sconfinata fiducia nel Padre suo. Far proprio lo stile del Signore, significa
anche leggere i segni dei tempi, quelli che segnano la storia mondiale, nazionale,
cittadina, familiare e personale. Leggerli come una “vocazione”, una chiamata che
impegna a giocare un ruolo unico sulla scena del mondo e della Chiesa. Seguire Gesù
significa non solo ascoltare la felice notizia, ma convertirsi ad essa fino a diventarne
annunciatori. E’ impossibile essere annunciatori della Felice Notizia se non si ha il
senso, il “sensorio” per le buone notizie, se si è (chissà perché) attratti dalle cattive
notizie, se normalmente riferiamo agli altri solo le brutte notizie,
le cose che non vanno. Come può credere nella Notizia Felice
ed esserne annunciatore, uno che, normalmente, non crede che
esistano buone notizie?
Gesù chiama fratelli e invia fratelli. E’ fin troppo facile avere della
fraternità cristiana un’idea retorica, romantica, irreale che ci rende
sempre scandalizzati di fronte alle discordie “di famiglia” che
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capitano nella comunità cristiana, prendendo così la scusa per esimerci dall’impegno:
“Dovremmo essere fratelli...e invece guarda!”. Tale immagine di fraternità è irreale e
ingiusta perché non è biblica. Da Caino e Abele in poi, la Bibbia presenta il legame
fraterno come una realtà duratura, che ci precede e per questo è al riparo dalla volubilità
dei nostri umori, ma parla della fraternità anche come una relazione difficilissima e
pesante che comunque libera dalla pretesa di essere sempre e comunque il centro di
tutto, come un figlio unico mai nato.
Colpisce il fatto che nel Vangelo di Marco il primo a sapere che Gesù è il Santo di
Dio, il Figlio del Dio altissimo (vedi anche Mc 5,1-20) sia il diavolo. A volte pensiamo
di credere perché sappiamo che Dio c’è... Ma lo sa anche il diavolo. A volte siamo
convinti di credere perché sappiamo che Gesù è il Figlio unico di Dio, il salvatore del
mondo... ma queste cose le sa benissimo anche il diavolo. Il diavolo sa che Dio c’è;
sa che Gesù è il Figlio di Dio, ma non gli crede, cioè non si fida di lui e non si affida
a lui. Per il male, Gesù non è una buona notizia, ma una trappola. E’ però impossibile
credere (cioè fidarsi di, affidarsi a) Gesù Figlio di Dio, se non credo mai in un mio
fratello. Come posso credere in Dio che non vedo se non credo mai nel prossimo
che vedo? Come può nascere l’affidamento a Dio, se normalmente vivo nel sospetto
degli altri? Il Figlio di Dio che parla con autorità e non come gli scribi stanerà anche il
male nascosto del sospetto che abita in me.
CONDIVISIONE
•
Cosa racconto quando parlo con gli altri, anche del più e del meno? Mi soffermo
con macabro gusto sulle cattive notizie? Su ciò che va male e non funziona? Non
mi rendo conto che questo atteggiamento può indebolire la speranza di chi mi
ascolta, rendendolo sordo alla Buona e Felice Notizia del Vangelo?
•
Il Figlio di Dio è venuto in questo mondo reale, in questa storia reale, fatta di uomini
e donne reali, legati tra loro da vincoli reali, complessi, magnifici e drammatici.
Sacrifico a un fantastica idea di relazioni (fraterne e non) la
concretezza bella e a tratti difficile dei legami reali?
•
Sono convinto di credere solo perché so che Dio c’è e Gesù
è l’unico Figlio di Dio, Salvatore del mondo? Mi fido di lui?
Mi affido a lui? Ma quanto mi fido delle persone? Quanto mi
affido a loro?
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