1 - Portal Barcos do Brasil

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1 - Portal Barcos do Brasil
INTRODUZJONE
TUTTI 1 DIRITTI
RISERVATI
La voga di tenere pesci a scopo ornamentale non
molto diffusa in Italia; ma all'arte decorativa moderna non e sfuggito il valore ornamentale di
questi animaletti; e molti decoratori, e molte persone
di gusto ne traggon partito per ottenere effetti ornamcntali nuovi ed elegantissimi.
Gli acquari da stanza non sono di recente inven. zione; poco usati in Italia, hanno invece goduto molto
favore in al tri paesi - per es. in Germanía - ; ma
non si puo dire che siano sempre stati modelli di buon
gusto. Quelle vasche vecchiotte, con armature metalliche grossolane, con mucchi di tufo, acconciati a grotticella ( !), spesso adorni di conchiglie, o cocci variopinli, non hanno proprio niente di bellp. Ora se ne
vedono invece di molto belle; sobriamente decorate e
ben tenute, sono di effetto ornamentale modernissimo.
Lasciando dunque a decoratori, vetrai, architetti, la
rura di disegnare, costruire, e situare in posizioni acconce gli acquari d'appartamento, vediamo come essi
possano esser popolati convenientemente; e quali cure
occorrano per conservare sani gli ospiti, in buone condizioni.
.\ parte l'estetica, chiunque abbia << intelletto d'amore n per le cose della Natura, potra trovare campo
di interessanti osservazioni, e trascorrere ogni giorno
e ancora
Stampato
in
Italia-
Printed
in
ltaly
Offidne Grafiche dell' Editore Antonio Vallardi - Milano, Vía Stelvio
Sectembre
t
948 (cgnn)
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qualche ora dilettevole curando e sorvegliando i suoi
pesciolini.
E poiche questi aniinaletti hanno anch'essi predilezioni ed esigenze, e devono esser tenuti con norme
particolari a seconda della specie, cosi gli amatori potranno trovare nelle pagine che seguono le notÍ¿Íe
fondamentali per la buona manutenzione del!' Acquario; per alimentare i pesci; ottenerne la riproduzione;
allevare i piccoli; prevenire e curare le malattie; e far
si che l'allevamento sia fonte di soddisfazione, e non
di delusioni e inutili spese.
Di proposito, mi asterro da notizie, termini, discussioni troppo strettamente scientifiche, in modo che anche i profani possano leggermi e intendermi senza fatica, ne soverchia ;,oía.
I1 biologo e l'allevatore esperto non hanno bisogno
Ji consigli; il presente manuale si rendera utile piuttosto al principiante, a cui potra risparmiarc qualchc
delusione, e piu di una costosa esperienza.
Generalmente si crede che i pesci esotici siano animali che richiedono molte cure, e rappresentano quindi una grande schiavitu: niente di piu falso: sono
anzi - fra gli animali domestici - quelli che danno
meno noie al padrone, e richiedono il mínimo di mano
d'opera: se l'acquario e sistemato razionalmente si
puo lasciarlo a se stesso anche per qualche settim~na,
senza che i pesci ne soffrano.
Non si puo pero tenere i pesci senza fornir loro
quel mínimo di condizioni ambientali di cuí necessitano; ed ~ errato credere di poterli abituare a qualsiasi trattamento.
Chiunque si proponga, dunque, di fare un allevamento di pesci ornamentali, studi innanzitutto le possibili.ta _d_i impianto di cuí dispone, e faccia poi i suoi
acqmst1 111 relazione a tali possibilitá: anche un impi~nt? modesto, sistemato con buoni criteri, pll() riuSclre mteressante e decorativo.
Dove e come si puo tenere un acquario.
Molti credono che, per tenere un acquario, sia indispensabile avere 1' acqua c01·rente, con 1' inevitabile
gLtaio delle tubazioni di carico e scarico, che sono sempre antiestetiche.
.
. ~io non e affatto necessario; anzi, per i pesci ,esotiC! - che voglwno acque piuttosto calde - non si
puo tcnere acqua con·ente, e non conviene affatto di
cambiarla troppo di sovente. Eliminato dunque questo ostacolo, ndiamo gli altri. Per il buon funzionamento di un acquario, occorre che vi possano prosperare le piante acquatiche, e queste - come si sa h.a~no bisog.no di. luce. L'acquario sia dunque in poSlzlone bcn J!lummata, possibilmente presso una finestra esposta a levante, in modo che il sole lo illumini
direttamcnte per poche ore al mattino. Se l'esposizione
e a mczzodi, converra disporre qualche riparo, in modo che l'ncqua non si riscaldi troppo. Se non si dispone di 1uce naturale sufficiente, puü servire anche
l'i_llu~lin.azione artificiale, purcbe sia ben dispost~;
gh er!ettt che se ne ottengono sono anche molto belli;
e permettono di porre degli acquari in pos¡zJOni poco
luminose: per es., incastrati nel muro fra due stanze
contigue.
Sotto l'nzíone della luce, le piante assorbono anidride carbonica e sYiluppano ossigeno, ossia forni-
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scono il gas necessario alla respirazione dei pesci, distruggendo in pari tempo i prodotti di rifiuto della respirazi~ne. stessa. ~1 regolare svolgersi di questa importanttsstma funzwne e dunque essenziale alla vita
degli ospiti.
forma e dimensioni.
A seconda del posto prescelto, e dello spazio disponibile, ciascuno potra scegliere la forma di acquario
che piu gli piace. Faro tuttavia qualche osservazione :
le vaschette di vetro di forma subsferica - comunemente usate per tenervi pesci rossi - sono sconsigliabili sotto ogni rapporto : anzitutto perche mal si
prestano a mettervi vegetali; poi perche la superficie
libera dell'acqua (attraverso la quale ayviene l'aerazione) e molto ridotta j infine perche attraverso le pareti curve i pesci appaiono deformati, e si vedono
malamente. Quasi gli stessi appunti si possono fare
alle vasche di vetro cilindriche.
Meglio dunque le vasche quadrangolari, in vetro,
C~)O montature metalliche. Se ne fanno ora di assai prauche ed eleganti, a perfetta tenuta d'acqua. Oltrecche dell' acqu~rio, sara bene disporre di qualche vasc~etta o bacmella per isolarvi gli esemplari che ric~lle~on~ speciali cure; i malati; le femminc partonentt; 1 neonati.
Le dimensioni dipendono - come ho detto - dallo
spazio ?isponibile; e il numero degli abitatori di pende
dalle dtmensioni della vasca.
~e non s.i v~ole impiantare un apparecchio per l'aerazw~e ~rttfictale dell'acqua (di cui si parlera piu innanzt) btsogna calcolare, per i pesci di 4-6 cm. di lunghezza, l.a ~!sponibilita di un litro d'acqua a testa;
per, quelh. ptu grossi di 3-4 litri ognuno.
Come SI vede, l'acquario non puo certo essere affollato, con una popolazione cosl calcolata. Se invere
l'acquario e ad acqua corrente, o, meglio, aerato meccanicamente, allora si puo accrescere in modo noteYole il numero degli ospiti.
Si tenga conto, anche, del fatto che 1'acqua fredda
contiene piu ossigeno, ed e meno esposta ad alterarsi
che non l'acqua calda; percio gli acquari riscaldati,
per pesci esotici, devono esser meno popolati di quelli
a temperatura normale.
Come ho gia accennato, occorre che la superficie libera dell'acqua sia ampia, in rapporto al volume, onde
permettere una buona acrazione naturale. Sara bene
pero provvedere 1'acquario di un coperchio di vetro,
11 ~ual~ serv~, !?rima di tutto a riparare la polvere,
pot a.d tm~edtre 11 raffreddamento dell'acqua negli acquan caldt, e soprattutto ad evitare pericolose acrobazie dei pesci, molti dei quali - specialmente durante la notte - hanno l'abitudine di saltare fuor dell'acqua; il che li conduce a morte sicura se, come
spesso avviene, cadono fuori dalla vasca.
Nello scegliere la posizione, si tenga anche presente che i pesci, in generale, presentano la Joro massima bellezza quando si osservano da! fianco e non
dall'alto; le vasche, quindi, non devono esser poste
troppo in basso; neppur troppo al te, pero, perche sarebbero eccessivamente incomode per il servizio pulizia, cambio dell'acqua, cattura dei pesci, ecc. S.i e.viti inoltre di illuminarle in modo che i pesci siano
vtstt contro luce; la bellezza dei colori e dell'irides~enza arídrebbe del tutto perduta; per ottenere il masstmo effetto, dovrebbero essere i pesci illuminati fortemente dall'alto, e l'osservatore in penombra.
Degli apparecchi d'illuminazione si parlera piu mnanzi, insieme agli altri accessori delle vasche.
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Sistemazione e manutenzione dell' acquario:
accessori indlspensabili ed utili per la manutenzione,
il rlscaldamento, 1• llluminazione e !•aerazione.
Scelta la vasca, vediamo cosa occorre pcr arredarla
in modo che sia confacente alla vita dei pe~ci, e gradevole alla vista per l'osservatore.
Per i pesci, niente sarebbe megl.io che ri¡?rodurre
tale e quale !'ambiente del le acque libere; ossta fondo
fangoso o ghiaioso (secando le specie) ed abbondanza
di vegetali; ma la melma naturale, oltre ad esser. poco
estetica, tramanda sempre sgr-adevole odore e mtorbida l'acqua al mínimo movimento. Converrá dunque
bandirla e ricorrere ad altro materiale piu consistente.
Si puo, per esempio, formare un. fo~do fertil.e e compatto mescolando quantita uguah d1 terra dt sa.lJcet~>
e torba non bituminosa, ben frantumata: se SI puo
aggiungervi un po' di cenere di legna e di fu.li~;gine~
la miscela riescira piu fertile e meno putresClbtle; SI
mescola ben bene, e si pigia fortemente; poi si ricopre il tutto con uno strato di qualche centímetro·
sabbia di fiume, fine e ben lavata. In mancanza d1
queste sostanze, si puo contentarsi della sola torba;
ma non si prenda terra da giardino o da orto; perche
spesso contiene germi dannosi ai pesci. Lo strato d1
sabbia e sempre necessario.
Ouando il fondo e preparato) bisogna bagnarlo con
gr;n prudenza per non sconvolgerlo. C' e chi, con
malta pazienza lo innafl1a delicatamente, finche e zuppo d'acqua; e piu presto fatto di coprirlo con una tela,
piu ampia del fondo, in modo che si possa ripiegarla
contro le pareti, e far cadere l'acqua sulla tela. De~
resto basta anche disporre in un angolo un telaino d~
legno, con garza tesa; e dirigere su q11esta il tubo d1
c.arico della vasca. Quando il fondo sia ben inzuppato,
d!
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:::.i puo togliere delicatamente telaio e tela, e continuare
il riempimento, badando che l'acqua coli lungo una
parete, ed evitando di dirigere il getto contra il fondoJ
che ne sarebbe sconvolto. Quando nella vasca c'e uno
slrato d'acqua di pochi centimetri, si possono piantare
le piante nel terriccio, avendo cura di non sommuoverlo troppo. en sistema comodissimo e anche quc:llo
F i.~. 1. -
D iversi mode ll i di vasi per pio.t nt e acqu a ti c hc.
di procurarsi dei vasi in terra cotta, bassi, larghi alb
ba~e, e strctti di imboccatura (fig. 1); in essi si pone la
terra di saliceto o la torba, e vi si piantano le radici
dclle piante prescelte. In tal caso, il fondo dell'acquario puo esscr ri empito di sola sabbia, o ghiaia, ed i vasi
si na?condono in questo strato, coll'aiuto di qualche
ciottolo o pezzetto di tufo. Vi sono anche piante acquatiche che vivono lungamente, e crescono, senza
radici : basta legarne un fascetto di steli ad un pi ccolo ciottolo (perche non vengano a galla), e vegetano bene e a lungo.
:\Iolti acquaristi sconsigliano quindi il fondo di torba; ed io pure credo sia meglio attenersi alla sola
sabbia. Si evita cosi il pericolo che i pesci - specialmente quelli piu grossi - frugando nel fondo, sconYolgano la terra, e intorbidino tutta l'acqua.
La qualiUt delle piante varia a secondC) che l'acquario sia o no riscaldato; e devc anche esser commisurata alle sue dimensioni; lo stesso puo dirsi della
quantitá; giacche i vegetali devano essere di ornamento, e di utilita all'economia generale; e fornire
nascondigli ai pesci; ma non devano esser tan ti da
ingombrare tutto lo spazio, ed impedirci di osservare
g~i abitatori; si tenga poi anche presente che, se di
g10rno le piante producono prevalentemente ossigeno- il qualc e utile, semprecche non sia in quantita
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soverchia- di notte i vegetali elimin~no so~tanto anidride carbonica, che e asfissiante, per 1 pesct come p~r
tutti gli animali. L'eccess? di flora. e. dunque da evttare come tutti gli eccesst; e, se st tlen presente clw
le piante acquatiche crescono, in gener~le, co~ nott>vole rapidita, si comprende la co.nvemen~a dt esser
molto sobri nella piantagione degh acquan. . .
.
Oltre alle piante fisse al suolo media':te radtct o r~­
zomi, ve ne sano anche molte, e belle, mteramente libere e galle~gianti..
. ,
.
.
.
Nel prosstmo capttolo cttero alcunt ?et vegeta.h nostrani od esotici piu facili da tenere m acquano. .
Vediamo ora il breve elenco di utensili ed accesson
indispensabili od utili : alcuni sano ?estir:a~i alla pulizia · altri servono per catturare gh ospltt, e finalmente citen) gli apparecchi per riscaldare ed aerarc
l'acqua, e per illuminare la vasca.
Utensili per la manutenzione.
Un tubo a sifone (fig. I-bis e 2-b) e an.zit~ltt~ in:
dispensabile per la pulizia del fondo : le detezwm det
pesci, qualche avanzo dei pasti; i frammenti di Yege-
e
i'"""'ig.
I
bis. -
a
Yari modelli di tubi a sifone m. vetro.
tali morti che si distacrano dalle piante, formano in
breve un cumulo non indifferente di materie che insudiciano il fondo, e son destinate alla putrefazione. Oc
corre percio allontanarle regolarmente. Sen'e bene un
sifone, o un tubo in lamiera. 11 sifone e fatto, molto
semplicemente, con un pezzo di tubo di vetro - piegato ad angolo ottuso- inscrito su un tubo di gamma.
Aspirando l'acqua dall'estremo, mediante una peretta
(e non colla bocea, come alcuni fanno), e tenendo poi
l'estremo libero entro un secchio, si passa coll'apertura del tubo di vetro qua e la sul fondo, ove sono accumulati i detriti, che vengono asportati dalla corrente d'acqua. Quando
non si voglia pulire tutto il fondo,
ma solo togliere qualche particella,
e comodo il tubo in lamiera. Qualunque lattoniere lo costruira facilmente : si tratta di un tubo del diametro d. cm. r,s o 2; aperto a un capo;
e chiuso all'altro da un diaframma
con forellino; a questo capo si trova
anche una maniglia a orecchia, che
serve per tener fermo il tubo; tenendo chiuso col pollice il forellino superiore, e immergendo l'estremo opposto nell'acqua, questa entra nel tu- "'
bo, appena si tolga il dito dal foro,
Fig. 2 a e ó.
e trascina COn Se le particelJe del
fondo.
Sulle pareti di vetro, per effetto della luce, si forma
sempre una piu o meno abbondante vegetazione di alghe microscopiche, le quali sono utilissime per i pesci
- specialmente i neonati, ·- ma impediscono la vista,
e sano di bruttissimo effetto. Si posson togliere con
un rasch ialore a lama, o di feltro. Il primo si prepara
con una vecchia lama da rasoio, chiusa fra due pezzetti di legno (piu corti della lama), uno dei quali
provvisto di manico; il secando mediante un pezzo di
feltro da pavimenti cucito sopra un pezzo di legno,
montato trasversalmente su di un manico. Entrambi,
strofinati sulla faccia i!)terna delle pareti delle vasche, .
sen·ono a .staccare le alghe che si possono, almeno in
parte, asptrare col sifone. Per la pulizia dei vetri serpure bene le spazzoline metalliche a manico lun-
-140 (fig. 2-a). Pessima abitudine e quella di. pulire .i
getri colla sabbia la quale a poco a poco, mtacca tl
v etro rendendolo' opaco, come se fosse smerigliato.
" Se' non per necessita di d.isinfezio.ne, o cambiamento
dÍ sistemazione, non conv1ene ma1 vuotare del tutto
t1 acquario e rinnovarne completamente 1' acqua.
auando si fa la pulizia, ogni due o t~e gior~i, ~i
~~giunga la poca acqua sottratta, ed ogm otto gwrm,
a oi si rinnovi circa un quinto del!' acqua della vatogliendola col sifone; e poi aggiungendone alt(ettanta, della mede~ima .temperatura. questa ¡accoIl'andazione non sara ma1 abbastanza npet~t~; e 1~
orma dovd.t sempre esser rispettata. Tuttt t pese¡
~ ma in modo particolarissimo i pesci esotici, amant~
dÍ acque calde - soffrono per variazioni brusc~1e d1
temperatura; e molto spesso queste sono causa d1 ma1¡~ttie, ed anche di morte. Sara dunque buona regala
tenere un secchio di a<;qua per alcune ore nella stanz<~
1edesima ove e l'acquario, finche la temperatura SI
0
¡a parificata; e poi procedere al cambio dell'acqua.
S Se il nutrimento e dato in abbondanza, e se l'acqua
-
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tate su armatura di fil di ferro, in forma semicircolare,
e provviste di manico, di lunghezza proporzionata alla
profondita della vasca. Catturare i pesci in un acqua- _
rio non e sempre facile: alcuni sono talmente rapidi
di movimenti che sfuggono con grande abilita dalla
rete; si usi molta calma e molta prudenza per non
;ca:
Fig. 3· -
Retino per la cattura e il tntsporto dei pesci.
e calda, la decomposizione dei residui puo esser rapída e atti~a; e quindi il cambio de_ll 'aC9ua si~ fatl~
con maggwr frequenza. ln acqua mqumata 1 pesct
-"" anche se non muoiono - soffrono e si ammalano;
¡e pinne si lacerano e si sfanno; e vi prendono sede
¡ germi parassiti che conducono poi a morte il pesce.
lndispensabile e qualche retino per la cattura e il
t(asporto dei pesci, i quali non devono esser presi in
¡llano, ma, ove occorra, tenuti con un pannolino; le
reticelle siano di garza; cosi neppure i pi u piccoli pot(anno sfuggire attraYerso le maglie del tessuto; mon-
Fig. 4· -
Pipa in vetro per pescare i giovani.
spaventare i pesci, che potrebbero saltare fuor dell'acqua, producendosi contusioni gravi, talora mortali, o
ferirsi contro le pareti o i ciottoli del fondo; ed anche
per non sommuovere il fondo, e intorbidare tutta l'acqua. Per prendere i neonati, che sono talvolta piccolissimi, e comoda la pipetla di vetro, con cui si aspirano, insieme all'acqua, senza alcun pericolo di danneggiarli, anche se sono delicatissimi; e la pipa (fig. 4),
pure di vetro, con cuí si catturano i piccoli che si trattengono presso la superficie.
Questi pochi utensili sono assolutamente indispensabili, per qualsiasi acquario, e non si puo fare a meno
di procurarseli.
Apparecchi da riscaldamento
e illumlnazione.
Questi apparecchi non sono sempre necessari; pero,
volendo tenere pesci esotici, occorre, generalmente,
di riscaldare l'acqua, in modo che la temperatura non
scenda sotto i 20°, e salga anche a 25°-28° negli acquari da riproduzione. I sistemi di riscaldamento sono
molti; e ciascuno potra scegliere quello che meglio
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si adatta al suo caso particolare. I riscaldatori a fiamma (sia gas, alcool, o petrolio) sono generalmente in ..
gombranti, antiestetici ed incomodi, anche se relativamente economici di funzionamento. Per piccoli acquari, il riscaldatore ideale e quello a resistenze elettriche, il quale occupa poco spazio, si dissimula facilmente nella vasca, e puo esser applicato in qualsiasi
locale, senza disturbo, ne impianti speciali. Il sistema
piu elementare e quello di una lampadina immersa
direttamente nell'acqua, hadando pero che l'armatura
metallica rimanga sempre completamente fuor deW'acqua, per non provocare un corto circuito. Un semplice
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Fig. S· -
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Riscaldatore nella sua posizio!le entro l'acquario.
apparecchio si puo costruire con una scatoletta metallica a perfetta chiusura, in cui si introduca una
lampada elettrica, con filo isolato in un tubo di gamma (fig. 5). In commercio poi si trova buon numero
di questi apparccchi da riscaldamento di tipi svariati,
Naturalmente la loro potenza dovrá essere proporzionata alla capacita della vasca; ed occorredt sempre un
termometro per verificare la temperatura dell'acqua.
Pure all'elettricita si ricorre per l'illuminazione di
quegli acquari che non ricevono luce diretta dall 'esterno, o ne ricevono troppo poca. La luce e fattorc
indispensabile di vita; gli animali soffrono se son tenuti troppo al buio; ma soprattutto soffrono le piante,
le quali non possono svilupparsi, e non possono funzionare regolarmente : in mancanza di luce cessa infatti l'importantissima funzione clorofilliana dei vegetali verdi, per cui le piante si nutrono a spese dell'~­
nidride carbonica dell'ambiente, e sviluppano oss1-
geno. Da cio si vede quale parte imponantissima sostenga la luce nel buon andamento di un acquario.
Percio, ove la luce naturale sia insufficiente, occorre
provvedere alla illuminazione artificiale; e qui ciascuno puo sbizzarrirsi a suo talento; non si dimenticbi,
pero, che, per il benessere degli ospiti, occorre che la
vasca riproduca - almeno per quanto e possibile le condizioni della natura: la luce dunque dovra venire dall'alto (e non da! disotto, come fanno taluni,
per amare di originalita, ed ignoranza di ogni principio di biología!). Si ricordi, inoltre, che i pesci presentano la loro massima bellezza osservati a luce riflessa, e non contra luce. Si bandiscano quindi le illuminazionl centrali; e si dispongano le lampade - opportunamente nascoste a1la vista dell'osservatore nella parte anteriore della vasca, in modo che la luce
sia diretta dall'innanzi all'indietro e dall'alto al basso.
Sara bene che i fili concluttori e i supporti delle lampadine siano isolati, per evitare qualsiasi eventualita
di corto circuito; e sara prudente verificare spesso che
1' isolamento si a perfetto.
Apparecchi d' aerazione.
Un altro accessorio che puo esser di prezioso aiuto
e !'apparecchio d'aerazione. Si e detto giá che non
dappertutto e possibi1e o comodo di avere 1'acqua corren te; ed oltre a cio, 1'acqua corren te e troppo fredda
per i pesci esotici; e quindi non serve. E dunque utilissimo un apparecchio che insuffii aria direttamente
nell'acqua. Anche per questo scopo si trovan o in· commercio diversi tipi di apparecchi. Alcuni constano di
una piccola pompa (mode11o Grandis) azionata da un
motorino elettrico: 1'aria e spinta per una tubazione
di piombo, e puo essere distribuita a parecchie vasebe. Si puo anche ricorrere ad un recipiente a tenuta,
~che pu? essere un semp1ice pneumatico d'automobi1e)
m cu¡ SI comprime !'aria mediante una pompa a mano;
da questo recipiente !'aria, mediante una sottile con-
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duttura, e portata ne~ f<:>~do dell'~cquario. 1 piu .co:
. da impiantare 1 p1u rerrolan e meno costos1 d1
ITIO d 1
'
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. .
funzionamento sono gli apparecclu elettnc1, 1 cut eststono molti modelli ottimi (« Ellu ~1 2-J.; <<
G. '(:· ''
ed altri). Anche le pompe ~d .acqua, .del ttpo \\ tsa,
Kindel ed altri rendono ott1mt serngt. Basta un filo
d'acqua d'un r~tbinetto -.anche situalo ir~ locale diverso da quello dell'acquano- per far funzwnare que-
J?.
~ifone di
travasamento - -
Tubo di scarico
dell'acqua
filtrata
Tubo di immissione
d 1 aria dal1a pum pa.
Scappamento di aria.
recchi acquari. Naturalmente, J'affiusso d'aria dovrá
esser commisurato alla capacita della vasca, e non mai
eccessivo, perche 1'eccesso e dannoso anche qui, come
sempre.
In qualche caso, quando si voglia ottenere anche
un debole ricambio di acqua, puo esser utile far costruire un insuffiatore di aria ed acqua, da applicarsi
ad un comune rubinetto dell'acqua potabile (tale l'insuffiatore Truffarelli).
A qualche amatore potranno forse interessare alcune notizie intorno ai filtri per acquario. Per gli ac-
,.
.---tt-- Scappamento di aria.
Recipiente del filtro.
Pompa ad acqua.
Vaso della pompa.
~
L
SaJ:>bia e ghiaietto.
A
~
Ail
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./
u
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.--. ~·15;>
¡,¡::;:
[i
Lana di vetro.
..
'
Carbone Hydraffin.
Setaccio.
Ghiaia.
~~======-- Acquario.
[setaccio .J
Aspiratore dell' acqua a
Direzione della corrente
acqua aspirata.
F1g. 6. -
Sezione schematica di un filtro esterno.
ste pompe, che, attraverso una conduttura di piombo
facile da adattare, poco vistosa e poco ingombrante,
spingono aria nelle vasche. Qualunque sia l'apparecchio prescelto, e bene che il tubo che pesca nell'acquario termini inferiormente al centro di un disco metalliro provvisto di bordo, nel quale si applica un dischetto di legno di rosa od una pietra porosa: !'aria,
per uscire, e costretta a passare attraverso i pori, e cosl
si divide in innumerevoli bollicine, e l'ossigeno si scioglie piu facilmente nell'acqua. Con una sola pompa
ecl una tubazionE' conveniente si possono aerare pa-
"'
Fig. 7· -
"""'
Filtro AWA. - A
V
• Modello aperto ;• B - 1\lodello chiuso.
quarl d'acqua dolce, generalmente, il filtro non e necessario; essendo tanto facile e comodo meltere acqua
nuova e pulita in sostituzione di quella troppo vecchia
e sudicia; dove i filtri rendono veramente serYizi preziosi e negli acquari marini; l'acqua di mare, tanto
naturale che artificiale, essendo costosissima, e non
facile da rinnovare. Per chi desiderasse dunque tenerc
animali marini, o- si trovasse nellá necessita di filtrare
acqua dolce, accenno brevemente a questi fi.ltri.
Parecchi tipi se ne conoscono; e tutti constano,
sah·o poche modificazioni, delle segucnti parti essenzali:
1°, il recipiente che contiene la materia filtrante
e ch.e puo esser di forma svariata; aperto, in modo da
-
-2!-
20-
esser applicaro fuori dell'acquario, o chiuso, per poter
esser affondato direttamente nell'acqua; di vetro, o di
metallo inossidabile; ecc.;
2°, la massa filtrante; la quale consta di elementi
fi ltranti per vi a meccanica (sabbia fine, ghiaietto, lana
di vetro); e sostanze chiarificanti o filtranti per vía chimica (carbone di legna, o, meglio assai, carbone speciale Hydraffin);
J 0 , il sifone aspiratore, che assicura la comunicazione automatica fra l'acquario ed il filtro;
4°, una pompetta ad aria che innalza l'acqua filtrata ad altezza sufficientc pcr farla ricadere nell 'acquario.
La fig. 6 mostra una sezione schematica di un filtro
esterno; e non e difficile intenderne il funzionamento.
La fig. ¡ rappresenta i due modelli del filtro A \\'A,
\'uno aperto, da applicarsi esternamente alla vasca, e
l'altro chiuso, da potersi mascherare fra le piante, e
le roccic entro l'acquario.
Altri modclli piu o meno simili si trovano in commercio, o possono esser facilmente fabbricati da clticchessia.
Le piante da acquario.
Ilo detto sopra che le piante sostengono una parte
importantissima nel buon andamento di un acquario;
cito ora qui le specie piu note e piu adatte allo scopo
che ci prefiggiamo.
Alcune piante vivono fissate al fondo, interamente
sommerse, od emerse solo in parte; altre rimangono
liberamente galleggianti alla superficie.
Piante sommerse. - Sono comunissime nelle nostrc
acque- benche originarie dell'.\merica merid. - la
Elodea densa Casp. e la E. canadensis Rich., note
volgarmente col nome di « Prs/l' d'acqua ))' il che ci
Fig. 8. -
Callitriche vernalis Scop. (da Cnmus).
dice quanto siano invadenti ed ingombranti nelle libere acque; in acquario vivono anche senza radici,
purche non siano esposte ad un eccesso di luce e di
cal ore.
Fig. 9· -
:Myriophyllum proserpinacoides.
-¡-:2:2-
Dclle moltissime specie di Myriophylh~m, riconoscibili per le foglie filiformi verticillate, alcune vivono
sommerse, ed altre parzialmente emersc. Ricardo fra
queste l'elegantissimo M. proserpinacoides Gil!., importato dall 'Ame rica l\1 eridionale, che sporge da 11 'a e-
Fig. 9 bis. -
23 -
plici nervature - han no 1'aspetto di reticelle. E originaria del l\Iadagascar, e richiede acqua piuttosto
calda (fig. ro).
L' Ambulia heterophylla
Baill., originaria di Ceylan, vive tanto sommersa,
quanto parzialmente emersa; e bella per i 1 su o fogliame leggero, i molti e
grandi fiori bianchi; ed e
particolarmente simpatica,
perche rimane verde ánche
d'inverno.
Fig. , 0 _ - Aponogeton fenestralis.
La medesima proprieta
ha Lud'<vigia, con stelo strisciante e foglie ovali appuntitc, tinte di rosa al!a faccia inferiore.
Potamogeton crispus (da Camus).
gua con delicati ciuffi di sottili foglie pennate. Queste
piante vogliono moltíl luce; e possono fiorire con picco li fiori per lo piú bianchi (fig. g).
1 Potamogeton (fig. g-bis) son o pure comunissimi;
hanno stcli e foglie grosse, intere o dcntellate, sommerse. Anch'essi amano la luce e il sole; ma sono
danneggiati da! soverchio calare; f01·mano una yegctazione molto folta ed invadente, che serve bene negli
acguari da riproduzione; ma ostacola alquanto la vista
in quelli da ornamento.
Una specie di bellissimo effetto e J'Aponogeion fenestralis Hook., di cui le foglie - ridotte alle scm-
Fig. u. -
Cyperus flabelliformis e C. papyrus.
Sempreverdi sono anche i Cyperus (fig. I I) e gli
Aconts, di cui molte specie vivono parzialmente emer-
-
-2-f-
25-
pre verdi, e fioriscono facilmente; una del fe specie piú
belle e la 5. montevidensis Cam. e Schlecht.
::\ egli acquari cal di e di bellissimo effetto la Cryptocoryne, oriunda dell' arcipelago malese; ha foglie
lancettiformi di color verde azzurro; vuole temperatu re di 20° ed oltre (fig. 13).
u na pian tina interessante e la
, Vallisneria dalle lunghe foglie
nastriformi; i fiori bianchi assai
delicati sbocciano alla superficie; appena avvenuta la fecondazione, il loro peduncolo si attorciglia a spirale, e li trascina
sott'acqua (ftg. q).
Fig. rz. -
Sagittarie.
se; !'A. pusillus pero rimane interamente sott'acqua;
resistente e prolífico.
Belle e poco esigenti le Sagittarie (fig. rz e rz-bis),
che han no foglie sommcrse e fog-lic emerse; sano sem-
e molto
j
J.
-~--J
Fig. r3. -
Fig. 12 bis. -
Aponogeton disrachyus e Sagittaria lancifolia.
Cryptocoryne willisi.
Fig. 14.- Vallisneria spiralis
i\Ierita particolar ricordo la Elatina rnacropoda L.
con piccole foglie ovali arrotondate, che vegetano su!
fondo; e quindi particolarmente raccomandabile per
gli acquari da riproduzione. Agli stessi conviene anche benissimo la Fontinalis antipyreiica, che forma
piccoli cespugli sommersi; ha pure il merito di produrre molto ossigeno; ma teme le acque troppo calde.
Piante galleggianti. - Sano specialmente utili nei
bacini da riproduzione, perche generalmente albergano molti animalucci (protozoi, crnstacei, rotiferi)
-
-27-
26 -
che servono di alimentazione al novel lame; e forniscono anche rifugio ai piccoli contra la voracita degli
adulti.
Ricardo la Ríccia, la Sal'uinia o Erba pesce, la Le m-
l'ig.
I~. -
Eichhornia crassipe!' ,
na o Lenticchia d' acqua che si trovano nelle nostre
acque ferme, e che wgetano bene in acquario; la bella
Pistia con foglie vellutate verdi chiare, e la Pontederia (Eichlzornia) crassipes (fig. 15), originaria dell'America, o.ra acclimatata in varie regioni d' Europa.
Tuttc questc piante sono molto decorative, ma bisogna badare che non ~- ¡ sviluppino tanto da sottrarre
troppa luce all'acc¡uario.
Inoltre, occorre sempre togliere prontamente dalla
vasca le piante, o le foglie morte, che sono causa di
rapido inquinamento dell'acqua.
~~~~
La alimentazione dei pesci in acquario.
11 vecchio detto: << l\' e uccide piLt la gola che la
spada ,, potrebbe esser modificato cosi : « l\1 uoiono pi u
pesci per indigestione che pcr fame D, e rappresentcrebbe una indiscutibile verita. Pochi sono i proprietari di acquario che non cadono nell 'errare di alimentare troppo i loro ospiti. Occorre invece imparare subito la giusta dose, e piuttosto stare un po' al disotto,
che non al disopra di essa.
Naturalmente, la migliore alimentazione e quclla
formata da prede vive, ossia quclla che il pesce troYa
Fig. 16.
r Diaptomus;
Rotifai; 8 .
2
10
Cyclops; 3 llydracna; 4-5 Bosmina ¡ 6- 7 ·
Dafnic ¡ 9 Larva di Cyclops (nauplius);
11- 12-
17
13-
14-
15- 16
Larva di Corcthra.
-
28
-
anche in natura. Diro subito che, se non e semprc
comodo anclare a raccogliere nelle acque libere il pasto
per i nostri ospiti, e pero abbastanza facile di allevare
dei piccoli crostacei di cui essi si cibano molto volontieri, e precisamente Dafnie e Cyclops (fig. 16). Sono
questi animalucci - appcna visibili ad occhio nudo che pullulano nelle acque stagnanti, negli abbeveratoi, ecc., che si possono facilmcnte raccogliere filtrando
in un retino di garza finissima le acque che Ji ospitano. La fecondita di questi crostacei - specialmente
delle Dafnie - e veramente prodigiosa, e messi in un
ambiente adatto, pullulano in quantita addirittura incredibile. Per farne un allevamento, conviene preparare in un vaso largo una infusione di sterco bovino
ed escrementi di uccelli, stemperati in acqua; si filtra
e si introducono alcune Dafnie raccolte in acque libere. In pochi giorni se ne avra una quantita prodigiosa; ·e la moltiplicazione continua finche nell'acqua
abbondano le sostanze organiche: quando l'infusione
sia esaurita, se ne aggiunge di fresca. Del resto e facile allevarle anche in un acquario ben piantato, nutrendole con sangue disseccato. Dafnie e Cyclops, e
le piccolissime Bosmine, molto gradite ai pesciolini
neonati, sono abbondantissimi durante la buona stagione, e scarseggiano d'inverno; e prudente percio
farne raccolta in tempi d'abbondanza, e metterli a seccare al sole, entro stacci di garza fine, scuotendoli
spesso perche asciughino bene, senza rimanere aderenti gli uní agli altri.
Questo nutrimento si puo alternare con vermi del
genere Enchytrae1ts, che si raccolgono facilmente nel
muschio umido, nelle foglie in decomposizione, e si
allevano in cassettine di terra, scavandovi un soleo,
e deponendovi,· accanto ai vermi, un impasto di farina e Iatte, o crema di avena, o fecola di patate, od
anche pane inzuppato nel latte; si copre con un po'
di muschio umido, o di foglic morte; e si lascia riposare per qualche giorno; dopo di che, si raccolgono
con una pinzetta i minuscoli vermi bianchi, e si gettano direttamente in acqua; o si pongono entro pie-
-29-
coli passatoi di vetro. I vermi escono uno ad uno dai
fori, e son subito abboccati dai pesci, che ne sono
ghiottissimi.
Molto gradite anche le larve di Chironomus (dette
Yermi del fango molto impropriamente, perche sono
larve di insetti, e non vermi). Questi minuscoli an_imaletti rossi pullulano generalmente nella melma m
fondo ai corsi d'acqua, e si raccolgono filtrando il
fango su di uno staccio fir:e. .
.
.
Se i pesci sono molto p!Ccoh, e bene taghuzzare 1
Chironomus, per evitare che 1' ingordigia provochi
qualche catastrofe, ossia J'ingestione di precie capaci
di soffocare l'aggressore, o di perforarne !'intestino.
:E: anche necessaria prudenza 1'osservare bene che,
fra gli animali introdotti nell'acquario come alimento,
non ci siano dei nemici pericolosi : per esempio, Idre
cl'acqua dolce e Idracne, insi.e me alle Dafnie; oppure
Sanguisughe coi Chironomi; perche possono arrecare
danni irreparabili ai vostri ospiti.
Ho detto che le precie vive sono ]'alimento ideale
per i pesci; ma cío non esclude che altre sostanze possano servir benissimo per la nutrizione; sia animalucci
raccolti e disseccati, come gia si disse per le Dafnie,
s:a vari prodotti che si trovano in commercio. Questi
alimenti artificiali possono esser alternati a quelli naturali, ma non devono esser usati in prevalenza, ne
tanto meno da solí, perche, alla lunga, riescono dannosi.
Speciali cure occorrono per l'alimentazione dei neonati, specialmente queUi delle specie ovipare, che sono
piccolissimi. Raccogliere nelle acque libere precie adatte per essi e quanto mai difficile; molto meglio e far
sl che essi nascano addirittura in un ambiente favorevole, in cui possano trovare !'alimento di cui hanno
bisogno. Occorre dunque sistemare in modo opportuno
l'acquario in cui dovra farsi la riproduzione. Si prende
percio una vasca, e la si pianta abbondantemente, lasciandola per qualche giorno esposta alla piena luce,
in modo che vi si sviluppino rapidamente quelle minuscole alghe unicellulari che abbondano nell'acqua.
-30-
In quest'acquario si introduce poi la coppia destinata
alla riproduzione; e ben presto la femmina deporra le
uova, che sono, generalmente, numerosissime. ~ bene,
a questo momento, togliere i genitori, che sono per lo
piu molto ghiotti del proprio fregolo, e, lasciati fare,
minacciano di far piazza pulita.
Appena sgusciati, .i piccolissimi pesciolini sono provvisti di una vescicola ombelicale, sorta di minuscolo
sacchetto pieno di riserva alimentare; e oercio non
han no bisogno di cibarsi subito; dopo qualche giorno,
il contenuto della vescicola essendo tutto riassorbito,
essi comincieranno a nuotare qua e la, cercando alghe
cd infusori di cui cibarsi: ora viene a proposito que!
sottile feltro di alQ"he che si sara formato sulle oareti;
sono preziose anche le piante Q"allegQ"ianti, rome Lemna
e Salvinia, fra le cui radicelle vive una folla di minutissimi org-anismi. Ma i pesciolini sono molti, e assai
voraci, e fan presto a soa?:zare le riserve; conviene
percio aiutarsi con un oo' di alimento artificiale: qualche pezzettino di tuorlo d'uovo sodo, o di cervello di
bue spappolato in poca acqua, e versato nella vaschetta, riuscira utilissimo allo scooo. Dopo qualche giorno, si potra rifornire l'acquario con prede vive; acqua di infusori, dapprima, e poi Bosmine e Cvcloos,
e finalmente Dafnie, come si e gia visto oer Q"li'adulti.
L'acqua di infusori si puo ottenere molto facilmente
in qualunque stagione: basta mettere in infusione, in
un vaso largo e basso, un oo' di fieno o paglia: o meglio ancora, poche foglie d'insalata, e qualche pezzetto
di buccia di banana, fatte seccare al sole. In poche ore, •
nel vaso esposto al sole - o almeno in piena luce si formano miriadi di esseri microscopici: e bastera
metter qualche cucchiaio di quest'acqua nell'acquario,
per esser certi che i pesciolini troveranno il necessario
nutrimento. Siccome le infusioni cosl preparate imputridiscono rapidamente, emanando un pessimo fetore,
enovarle
bene prepararne ogni volta piccole quantita, e rinmolto di frequente.
Nello stesso modo si nutrono i piccoli delle specie
ovovivipare; si tenga pero presente che ques(i sono, in
•
-
31-
. ' ..
. . e uindi capaci Ji ingerire I?rede ..
g·eneralc, ptu
gtandt' q d di vescicola ombehcale,
1
.
che mancan o
..
piu cosptcue; e . ' .b . Anche per esst t1 tuor o
cominciano subtto a ct ars\' eri secche possono essere
d'uovo e la cervell~, e le ~~hve alternate alla alimentausate con buon estto, pu
zione natura.le.
tutti ali allevatori seguono,
U na pratlca el~~ ~on
nsi~te nell 'aggiungere un
C che e invece uttltS~llJla, ~~acqua degli acquari, spepoco di sale da ..cucma ne esci o~ovivipari: la do;;e e
cialmente do.·•~ st ~englono e~ zo litri di acqua; e l agdi un cucchta!O dt ~a~ ~a di tempo in tempo.
giunta deve esser npe u
1 pesci da acquario.
.
.,
munemente vien tenuta in >-v~t-1
La speete
.co acquan· d·l< appartamento
e
. che
¡·nopm
o tn
<
1
sche da gtarc t
del la Cina. Tenuta, not
dorato
<
•
·
du
esce
pesce ros~o o P . "fi a che i pesci non st npro allevata; ti che stgnt. e uegli ambienti, e che, mat~
cono gE:neralmente, m q
sostituiti con nuovt
·
devono essere
mano' che muo!Ono,
,
acquisti.
, ci si priva della parte ptu
In questo modo, pero,
ella di assistere alla
intcressante dell'allev~me.nt~; ~Y ed alle lotte amororiproduzionc dei pesct,. at. gt~~se per la preparazione
se, alle opere ta~volta .m&eg li. allo sviluppo dei ~eo­
del nido; alle cut e p~r 1 ptcco { ssimi della vita dt un
nati: tutti momentt mteressan t
acquario.
.
ortuni accorgimenti, 'non si
l pesci rosst, salvo .opp
he da appartamento; e
riproducono nelle soht~ vasc.
.
.
. . d. altn pesct ovtpan.
altrcttanto d. tcast t <
1 ro rio acquario, allevarc
Chi voglta, dunqu~, ne p p ecie ovovivipare, scepesci, cominci dappnm~ con ~~nte rustica. Avrá cosl
aliendone qualcuna parttcol.ar b eve tempo accrescersi
o
dd" f · e dt Yedere 111 r
'
.
·
la
so ts azJOn.
. . _' :::.aiacche molti pesci vivtpan
il numero
degh ospttt,
-
-33-
3~-
si riproducono parecchie volte in un anno- e in pari
tempo avn't occasione di fare un po' di pratica con un
allevamento che non presenta grandi difficoltá.
La ?i_fficolt~ mag~iore - in Italia - sta nel proc~rarsi 1 pesc1 st~ss1; perc~e ~on_ vi sono specie vivipare nostrane; 1 commercwnt1 d1 pesci esotici mancano totalmen~e, ~nc~e neue nostre maggiori citta (a
conoscenza m1a, d s1g. \\ enger, a :\lilano e il solo
ch_e si o~~upi dell'allevamento e del comme;cio di pes~¡ e_sotJCI ornamentali); e i pochi allevatori privati
dJffic!lmente cedono il loro materiale se non a titolo
di scambi.
'
A _eh~ v~les~e impratichirsi un po' nell'allevamento,
cons_Igl_wre¡ d1 I?rocura~s1 qualche Gambusia. Questo
pescJOhno amencano, _1mpor~ato in Italia per cooperare alla campagna antlmalanca, e ora comune in molte acque nostre, e quindi non e difficile averne qualche esemplare. Ver~ment_e orn~mentale non e, perch~ le s~e forme e 1 suo¡ colon sono piuttosto insignd1canti; ma esscndo ovoviviparo, molto rustico e
f~cond?, puó servi re per pro va, senza richiedere spese
d acqlllsto.
. ll principiante che si persuada cosl d'avere attitudme, pass10ne, e tempo per dedicarsi a tali allevamenti, potra J:?Oi ¡;>rocurarsi le specie di maggior pregio, senza arnsch~are troppo gravi delusioni.
Alcuni pesci ovovivipari.
. Queste considerazioni mi inducono a trattare innanZJtutto dell 'alle~amento dei pesci ovovivipari, r.iserbando .la trartaz10ne dclle S¡;>ecie 0\:ipare- fra cui appun;? 11 pesce rosso- per Il pross1mo capitolo.
S I.n~end_e che questa divisione fra pesci ovipari ed
0\·o:·J.vipan non ha alcun fundamento scientifico · che
a,nz¡ 111 alcune famiglie si trovano rappresentand del¡ uno e dell'altro gruppo. Si tratta dunque puramente
di comodita di esposizione, e non d'altro. Sempre per
comoditú di c~posizione, io ho trascurato di seguire
un ordine sistcmatico nella en umcrazione dei pesci,
limitandomi a raggrupparli per famiglie.
Prima di trattare delle singole specie, premettero
qualche considerazione generale.
u na difficolta non lieve - per il principiante - e
quella di riconoscere il sesso dei suoi pesci. 1\ egli ovovivipari i caratteri sessuali secondari sono generalmente ben visibili; il colore, la forma del corpo, particolari modificazioni delle pinne, ecc., fanno riconoscere
il maschio : e non si corre il rischio dí isolare una
coppia di due femmine, o di due maschi.
lnoltre e facile avvedersi del momento in cui la femmina sta per partorire, perche 1'addome appare rigontio, ed una macchia scura - formata dai molti embrioni raccolti della regione anale - diviene assai evidente in que! punto. E norma di saggia prudenza isolare le femmine al momento del parto: innanzitutto si
ha il vantaggio che i piccoli vengono al mondo in un
ambiente gia adatto per essi (cbe sara, generalmente,
un acquario piccoletto, riccamente fornito di piante
sommerse e galleggianti, ben provvisto di prede adatte
- alghe, protozoi, rotiferi, e i piu piccoli crostacei
planktonici -)e non abitato da altri pesci, di cui sempre e da temere la voracita. Si ricordi che moltissimi
genitori hanno il vezzo di divorare la loro propria
prole; e non ci si meravigli, quindi, se la femmina
stessa, fra !'una e l'altra dcposizione dei suoi piccoli,
ne abbocca e distrugge qualcuno. Inoltre, si sottrae
la femmina, durante il tempo del parto, alle persecuzioni dei maschi, che sono talvolta molto aggressivi .
E poiche generalmente, la fecondazione una volta avvenuta, serve per parecchi parti, e inutile riunire ogni
volta le coppie.
Tosto che i piccoli siano un po' cresciuti, i maschi
si riconoscono per la particolare modifi.cazione della
pinna anal e, che assume 1'aspetto di una sorta di piecola tromba. E bene isolarli subito dalle femmine, le
qúali sono quasi sempre un po' piLI grosse; ed e pure
2 ~
f prsci onwn.untali .
-
34-
bene di non accoppiarli prematuramente. Le femmine
troiJpo giovani mostrano di so:Trire molto durante il
parto, e facilmente i piccoli nascono incompleti, non
vitali, o debolissimi. 11wcce i natt di coppte pll1 mature sono robusti e vivaci; ed i parti avvengono senza
alcuna difficolta; meglio dunque tardare di qualche
Fig. 17. -
Gambu~ia
-35-
acqua non troppo fresca (fra I2° e 20°); ma puo sopportare anche temperature piu alte o piu basse. Si nutre di larve di insetti, specialmente di Chironomus e
di Zanzare; e specie molto prolifica (una femmina puo
parto~ire i_n 6 mesi da maggio a ottobre - piu di
300 p1ccoh !), e abbastanza rustica.
affinis Baird Gir. (femminn ).
mese la formazione delle coppie, per avere prodotti
piu sani e belli.
Tra i non numerosissimi pesci esotiCI ovovtvt]Xlri,
citen) alcuni dei piu comuni, e facili da alleYare, appartenenti tutti alla famiglia dei CIPRINODONTI.
Fig. 19. -
11 Guppyi (Gírardin.us Guppyi o Lebistes retict~la­
Pet.) e originario del Venezuela: femmine di 4-5
cm., maschi di 2-3 1 / 2 ; le femmine sono di colore uniforme, bruno oliva o giallastro, con riflessi argentei
al ventre; i maschi sono macchiati di nero, blu verde
violetto, arancione, in modo variabile dall'un~ all'al~
tro individuo (fig. rg). Specie molto vivace di movimenti, e poco esigente, sia per la temperatura (vive
a!lche a I~ ) che per la nutrizione. La femmina partonsce (ogm 33-35 giorni) da ro a 6o piccoli; che sono
molto vispi, e si nutrono di piccole prede, e di alimenti
fin.emente spappolati nell'acqua. Si conoscono parecchte altre specte e varieta del genere Gir.ardinus, per
le quali vale, press'a poco quanto fu detto sopra.
"B: molto affine ai Girardinus il Phalloceros caudomac~latus ~eticttlatus, Koler, del Paraguay, Uruguay
e Rto Janetro. Maschi da 2 a 3 cm.; femmine da 4 a
lus
Fig. 18. -
G;-,mbusia Holbrooki Gir. (mnschio) .
Comincero appunto alla Gambusia di CUI si e parlato piu sopra.
La Gambusia (Gambusia Holbroohi Gir. e altrc
specie) raggiunge la lunghezza di 3 cm. nei maschi, e
G nelle femmine (fig. 17 e r8). Ha corpo lunghetto e
snello; colore fondamentale grigio-giallastro, talora
con riflessi rossicci; le pinne son macchiate di nero;
e nel maschio si osservano macchie nere irregolari su
tutto i1 corpo. Originaria del!' America Settentrionale
(Stati Uniti, Dela,yare, ~Iessico), e ora acclimatata in
molte acque nostre. Ama gli acquari ben piantati, con
Lebistes reticulatus (Girardinus Guppyi) Peters
(femmina t masclti).
0
-
-36-
?·
La temperat~ra dell'acqua non deve scendere sotto
1 1_7°, e ~uo_ salir~ a 25°. Il corpo e cosparso di mac-
chte scunsstme dtsposte irregolarmente; nei piccol i si
fl'¡g,
20.
-
37-
Facili da allevare, sopportano anche temperature relativamente basse; m a no~ si riprod_ucono se non _a 20°
circa. Si contentano factlmente dt qualunque ctbo e
sono molto feconde.
Le Jlollienisia (Mollienisia latipinna, Les., M. formosa Gir. e J.[. velifera Rcg., ecc.) del l\Iessico e
CaroÚna, son o pure molto affin i a !le Peci lie; han no
corpo un po' piu tozzo di que! le; capo corto, e piatto,
bocea larga, alquanto protrattile. f: notevolmente S\'iluppata la pi_nn~ dor~ale (fig. 21).
.
.
Le dimenstont vanano fra 6 e 9 cm . ed 1 mascht
Poecilia vivipara B. Schn.
trova sempre una macchia nera a mezzo del corpo,
fra la pinna dorsale e l'anale.
Specie onnivora, richiede pero un nutrimento ben
Fig.
Fig.
21.
-
l\[o\lienisia latipinna Lesueur.
smi~uzzato, perch_e ha la bocea piccolissima. Assai
pr_oh~ca =. la _femmma partorisce ogni 4-5 giorni circa;
e
1 ptccoh mtsurano pochi millimetri.
. Molto affini a _queste sp~cie sono le Pecilie (Poecilta sp.) del Messtco e Brastle, con corpo slanciato di
colore olivastro, variamente ornato a seconda d~lle
specie, di striscie o macchie scure, o ~etalliche (fig. 20).
'
22, -
Limia vittata Guich. (femmbtn ).
sono, generalmente, un po' piu grandi delle femmine.
Amano acque temperate, fra 20° e 25°.
A differenza di quanto avviene per Girardinus e
Gambusia, di cui i maschi devono usare molte astuzie
per avvicinare le femmine, che fanno le ritrose, qui
l'accoppiamento avviene con la massima tranquillita,
senza che la femmina neppur si muova dal suo posto.
11 genere Limia comprende pure varíe specie (Limia vittata Guich., L. nigrofasciata Regan., L. ornata, Regan.,. ed alcune varieta (fig. 22). Esigono acqua riscaldata, fra 20° e 25°; ed, essendo onnivori,
hanno bisogno di trovare alquante sostanze vegetali
di cui cibarsi .
La specie nigrofasciata si riconosce per le molte strie
tras,·erse nere. ).Iaschi lunghi 4-5 cm., femmine 5-6
centimetri, giovani 1 r-r 2 mm. Ad ogni parto nascono
da ro a 30 piccoli.
-
-
38-
Altre specie robuste e feconde sono i1 Plat
e il Platy nero (Platypoecilus maculatus Gthy rosso
rubra e var nicr )
· ·
.
r., var.
e
•
.~ ra' ongman del :-ressico e Guate-
Fig. 23. -
nutriti, questi divengo~o ses~ualmente .matu~i in :1- o .5
mesi. ma non tutti eredttano I1 be! colonto de1 gemton.
. ve'ramente caratteristiche di forma sono le specie
del genere Xiphophorus (X. helleri Heckel., X. Monte::;uma, ecc.), perche i maschi presentano un prolungamento della pinna caudale,. in forma d_i spada, c~e
puo esser lungo quanto tutto 1l corpo, e ]¡ rende factl-
Platypoecilus maculatus Gthr. (femmina).
Fig. 25. -
cu!
mala, di
i .belli~simi colori fanno un ricerca~o ornamento de1 p1ccoh acquari .Cfig. 23 e 24 ). Le dimensioni stanno fra 3 e 5 cm.; ¡J carpo e piuttosto alto e
Fig. 24. -
39-
Platypoecilus auratus Schreitm.
(Jem~~tinn).
coml?resso; il colore fondamentale giallo grigiastro
e
;~~vivato da un ~el ros~o carmini~ ai ~anchi o da macIe o n~re. Quest¡ pe~c1 son o onn1von; vivono fra 1 go
e 24 c1rca; la femm1na partorisce ogni 30 _ ~ giorm
3
una quarantina e piu, di piccoli, l~nghi _ ~m. ~e~
4 5
Xiphophorus hclleri Heckel (masc/úo e femmina .
mente riconoscibili (fig. 25). 1 maschi di X. helleri
raggiungono gli S-r 1 cm. di lunghezza; le femmine
s-6 cm.
1 fianchi olivastri sono percorsi da una fascia di colore azzurro metallico, o nero, e ravvivati da riflessi
verdi. Questo pesce ama temperature di 20°-26°, ma
resiste, senza dan no, fino ai 18°; vuole acquari alquanto spaziosi, e non troppo ingombri di piante. Si
ciba di vegetali, oltrecche di animalucci acquatici; ed
e assai fecundo. Se ne conoscono parecchie varieta,
di cui sano notevoli una rossa, una nera ed altre variamente colorate.
Una specie notevole per la vivacita dei movimenti
e lo Pseudoxiphophorus bimaculatus Heck., originario
del Guatemala, che vuole temperature elevate (25°-28°).
1 piccoli, appena nati, misurano 15 mm. circa; e sano
striati trasversalmente di nero; la striatura pero a
poco a poco scompare (fig. 26).
Specie di facile allevamento, e assai proliftca; ma
vorace; e non si puo tenere con al tri pesci.
~
40-
Chi disponga di un acquario grande, e non abitato
da altri ospiti, puo allevare il Belonesox beli:::anus
Kner., originario dell'America centrale (fi.g. 27). Le
-41-
Alcuni pesci ovipari.
Di o- ra n Iunga piu numerase sono le specie ovipare
che sf' possono tenere in a~qu_ario a scopo orna~en­
tale; alcune son o, se non mdigene, almen_o ~cchma~
tate anch e da noi; ma la piu gran parte c1 v-Iene da1
paesi caldi.
Come ho detto pi u sopra, 1'allevamento dei pesci
Fig. 26. -
P seudoxiph opho rus bi .n ac ul atu s H cck .
sue forme sl~ncia~e, il muso lungo appuntito, la bocea
grande, mumta di molti denti ben visibili, e la sua voracita, che lo spinge a dar la caccia ai piu piccoli com-
Fig. 2¡. -
Be lonesox be li zanu s Kner. (mascllio).
p~gni di scl~iavitu, lo fanno somigliare alquanto ad un
piccolo luccio (le dimensioni stanno fra 7 e 14 cm.).
Ama acqu~ mol_to calde: ~opra i 2-1' ', e fino ai J0°. DeYc
esser nutnto di prede VIve· lan·e d'insetti vermi, e
pesciolini.
'
'
Fig. 28. -
Hapl oc hilu ~
lineatu s Val.
ornamentali ovipari non e scevro di difficolta; _rr~ma
fra le quali - p er il principiante - quella ?t nconoscere il sesso, giacche le differenz~ fra r_nascht e fem~
mine sono rreneralmente, poco e\'ldenti. ln caso d1
b
incertezza, ' sara
bene osservare i peset. guan do stanno
per entrare in frega; ed isolare le copp1e che spontaneamente si formano in que! tempo.
Anche l'acquario destinato alla frega richiede speciali cure: alcuni pesci depongono le uova sul fondo
- che deve percio esser format? di sabbia ben pulita - ; altri le appiccicano alle ptante sommerse; certuni le disseminano un po' dappertutto, a caso; e non
pochi costruiscono veri e propri nidi appositi. Conoscere tutte le esigenze, e le preferenze; seguire 1~ manovre, talvolta ingegnose, dei piccoli costrutto;I; ossen·are i giochi amorosi delle coppie; sorveg!I~re lo
s,·iluppo del le uova e dei piccoli; ecco altrettanti cam-
-
-42-
pi di interess~ tissi me osservazioni per gli amatori acquaristi.
.
La famiglia dei CIPRIXODONTI- a cut appanengono
le specie ovovivipare cítate sopra - ci fornisce pure
molte belle forme ovipare.
Gli Haplochilus o Aplocheilus, di varíe specie, generalmente ben colorate, con viYi riftessi metallici, provengono dalle Indie e dall'Africa (fig. 2S). Dimensioni
..¡.-5 cm.; corpo slanciato, capo appuntito, pinne anale
e codale ampie, e di bella forma. Questi pesciolini sono
carnivori, ed amano soprattutto le larve di insetti, o i
piccoli vermiciattoli; i crostacei sono catturati solo in
mancanza di meglio; la loro alimentazione non 'e dunque del le piu facili; sono pero interessanti da al levare,
e suscettibili di un certo qua! addom~sticamento: alcune specie, per es., imparano ben presto il punto dell'acquario da cui si introdu ce, d'abitudine, il cibo, e,
al! 'avvicinarsi del padrone, si portan o rapidamente la
ad attendere la razione quotidiana. Quando la temperatura dell 'acqua si a con ven ien te, 2..j. 0 -25°, non e difficile ottenere la deposizionc delle uova. E bene mettere con ogni maschio due femmine. Il maschio nuota
per qualcbe tempo intorno alla femmina, spiegando le
pinne, e vestendo i piu smaglianti colori; il giuoco
amoroso termina con alcune contorsioni dei due corpi,
strettamente uniti; e le UO\'a - piccolissime - sono
deposte presso la superficie, appiccicate alle piante galIeggianti (Riccia) o alle alghe filamentose. I piccoli
schiudono dopo 2 settimane circa; e, per sottrarli all'appetito dei genitori, conviene pescarli man mano che
schiudono, e trasportarli in un acquarietto ricco di piccole prede vive. La mortalita e piuttosto forte, e l'accrescimento non molto rapido; ma la soddisfazione
della riuscita e in proporzione delle difficolta.
Simili agli Haplochilus sono i Fundulus, pure rappresentati da molte specie e varieta. I maschi si riconoscono dalle femmine per le tinte piu vivaci, e le
pinne meglio sviluppate. Dimensioni 4-5 cm., temperatura fra 20° e 25°. Le specie piu comuni sono: Funciufus chrysotus Holbr., originario degli Stati 111 ri-
43-
ciionali dell'.\merica del Nord (fig: 29), il F._ ma~lis
\Valb. e il F. pallidus Everm. del :\ord Amenca. 1 on
Fig. 29 . _
Fundulus chrysotus.
e difticile
ottenere la riproduzione di questi pesciolini
1 h
in acquario.
sul
Per lo piu depongono le uova fra 1e a g e 0
t
~- 1
Fig. 30. -
Fundulopanc h ax
... t e dti
SJOS
LOnnberg (mnsc!zio e femmi1la).
fondo; la schiusa avviene dopo .4 se~tin:ane e pi~.
Dopo la freo-a e bene allontanare 1 gelll~Ofl, che so~ !
in generale~ molto ghiotti delle propne uova e et
· F ndulopanpiccoli.
Alla stessa famiglia appartengono 1 ' 11
-44-
chax, di cu¡ la specie F. gularis Boul., giallo verde,
e bellissima, e provien e da! Camerun; F. sjostedti
Lünn., (fig. 30) rosso o giallo, abita le coste della Guinea; F. coeruleus Boul., azzurro, proviene da]]' Africa
occidentale. i\Iagnin, nel suo libro «Les poissons d'ornement n, dice che il fregolo di questa specie e molto
sensibile alla luce; e consiglia di porre nell'acqua dei
piccoli fregolatoi mobili, col fondo di traliccio, in
-
45-
· d del Rio de la Plata;
Cynolebias belloltt.S lem
., con pinne dorsale e
0 to alto compresso,
di corpo
e r svi
'·¡ upp'ate.' di bellissimo colore azzurro
anale
mollo
« il
F.Jg. J2. -
Rivulus urophthahnus G. var. rubra (femm ina ).
.
) Il maschio e molto vivace ed irremetalhco (fig. 33 · .
f
. . occorre percio una
quieto, e tiranneggi_a la emmma'
vasca piuttosto ampia.
Fig. 31. -
Pnnchax playfairi Gthr.
modo che le uova possano cadere sul fondo della
\'asea.
Del gen. Panchax (tig. 31) la sp. panchax Ham.
Buch. (Africa ed Asia), raggiunge i ¡-8 cm. di lunghezza; si riproduce facilmente, depositando le uova
fra le piante galleggianti. ll P. fasciolatus (Africa occ.),
verde smeraldo con fascie scure e macchie rosse, e
molto rapace, e, per le sue dimensioni (8 cm. di lunghezza) temibile nemico di molti ospiti dei nostri acquari. Molto noto pure e P. chaperi Sauv., verde, con
macchie brune su] corpo, ed orlo delle pinne pure
bruno. Tutti vogliono temperature fra 22° e 28°.
Affini i Rivulus (R. str-igalus Regan, delle Amazoni; R. micropus del Río Negro; R. urophtalmus
Gthr., delle Indie occidentali, (fig. 32) ecc.). Fregano
fra le alghe; alcuni sono assai difficili da al levare; e
sono di carattere litigioso.
Delia stessa famiglia, ma un po' differente di form;1
Fig. 33 . _
Cynolebias Eellotti.
ll fondo dev'essere di sabbia fine, perche i pesci,
.
d .
.ocando su! fondo non abbiano ~ femseguen os1 e gt
d lla vasca siano ncca1
rirsi. U';! ang?lo! o_ un ato :tiche e di alghe; sermente PJa?ta_tJ
d~ pmntef
viranno
dt nfug10
alla eta~C:::ina contro la eccessiva
/
/
vivacita del suo compagno. L'acqua dell;acquario e
b~ne sia u!1 po' ve.cchia (beninteso non putrida); e conVIene agg1Ungerv1 una piccola quantita di nitrato del
Chili (1 gr. ogni 3 litri d'acqua), perche le acque del
Plata ne contengono sempre alquanto. Temperatura
di 22°; luce non troppo intensa; alimentazione abbondante con larve di ditteri, vermiciattoli, ecc. Le uova
vengon seppellite nella sabbia.
- - 47 -
s )ecie scava un nido nella sabbia. Vi depone le uova e
' le sorveg ¡·m, e d. ag1.·t a ¡• a cq u a sopra di esse. L'inpoi
cuJllazione cima 2 g 10rn1.
Famiglia CENTRARCIIlDI. --.: L'Eupomotis gibbosus
e un pesce del Nord
Amenca, da qualche anno acclimatato nelle nostre acque (fig. 34). Per i suoi colori splendenti puo esser te-
L., n<?to col nome di Persico sale,
Fig . 35 -
Fig. 34· -
Eupo motis g ibbosus L.
nuto in a~quario, ma le dimensioni che raggiunge (15cm. d1 lunghezza), rendono necessarie vasche alquanto spaziose. f: interessante osservare le manovre
che precedono la deposizione delle uova : il maschio
scava una sorta di buca o nido nella sabbia; e feconda
le _uova che la femmina vi depone; poi maschio e femmma a. turno sorveg!iano il prezioso deposito, e muovendos¡ J:nt~me':te n.nnovano l'acqua intorno ad esso.
Qu.a~do. 1 P.Iccoh ,schiUdono, pero, e facile che i geniton J¡ divonno. 1\on e neppure prudente metterlo con
altri pesci piu piccoli.
.A~sai pi u be,llo e il M esogonistius chaetodon Baird.,
or~gmano dell
America sett.; sopporta temperature as1
sal basse (5° / 2 ), senza soffrirne (fig. 35). Anche questa
20
1\.[esogun 'stius chae todon Baird.
Famiglia LABlRINTIDI. -. Parecchie specie interessanti, di cui qualcuna assa1 com.une, ~l?p~r~engono a
questa famiglia. f: da ~otare che 1 Labmnt1d1. sono pesci che non possono vtvere sempre so~1mers1, ma d:vono, ad intervalli, venire alla superfic1e ad ~bbocca1e
un po' d'aria. Cio dipend~ dal fatto c~1~ ess1 pos~g,­
gono un 01·gano resp1raton~, ?etto .labm~to - cav1ta
guarnita di Jamelle branch.ali - m cu1 conserv~no
una piccola quantita di aria, che ser:re l?er la. r.espua~
zione. Tenuti lungamente sommers1, t1 labmnto SI
riempie di acqua, e il pesce muo.re affogato: .
Fra i piu comuni rapp~esenta~ti de!la fam1gh~ sono
da ricordare i l\1acropodz, cons1derat1 da alcun1 come
varieta del genere Polyacanthus; originari della .Cina,
si allevano ormai in tutta Europa, e sono assa1 pre~
giati per la be!lezza dei colori, e la facilita con cui SI
riproducono in acquario.
·
.
f: molto interessante assistere alla preparaz10ne del
nido. IJ maschio forma una gran quantita d~ bo!licine
d'aria 1 che accumula fra le •piante gallegg1ant1, for-
-48-
1
mando cosi un nido di 1 o 2 cm. di spessore, e aJcuni cm. di diametro. Quando il nido e pronto, la
femmina si presta volontieri ai giochi amorosi, in cui
<::ntrambi dimostrano una grande agilita ed elasticita.
Le uova son feco ndate appena emesse, e i due coniugi
le portano con gran cura sotto il nido. Cosl vengon
. 37·- ::\Iacropodus
cupanus Cuv. e Val. (mascltio).
F ¡g.
•
. . . t di. nero. la coda le e rossa. Altra
chiata e maigtna a
•
(fig.
). 1
. , ·1 1\I. cupanus. Cuv. e Val. .
37 dcbella spec1e e I
¡
¡ ospiti
:'llacropodi peró non sono scmprc gracevo I
F;g. 36. -
l\lacropodus opercularis Lucep. (mascllio).
deposte molte uova (qualche centinaio). Terminata la
deposizione, e bene allontanare la femmina; il maschio
rimane a fare la guardiél. 1n questo periodo, si abbia
cura di non smuovere le piante gallcggianti; altrimenti
le uova cadono sul fondo, e non si sviluppano. La
schiusa ha luogo dopo 2 giorn i dalla deposizione, e
allora e bene allontanare anche ilmaschio, che e molto
ghiotto della propria prole. I macropodi sono molto
rustici; sopportano variazioni di temperatura abbastanza ampie (14°-25°), vivono bene anche in acque
molto vecchie, e poco ossigenate; e · divengono facilmente assai famigliari, tanto da venire a prendere il
cibo dalle mani del padrone. La specie piu comune e
il Macropodus opercularis (viridi-auratus) Lac., (figura 36) lungo 8-9 cm., bruno al dorso, verdastro ai fianchi, con striscie trasversali gialle o rosse, a splendore
mctalliro o fuorato. La pinna dorsalc e m:zurr<~, mar-
i
L
Pig. 38. -
------··
-·
· · a¡
.
. he ¿·t 4 Macropodt. prenuau
f-tgurc
se hemane
e on corso
di Drcsda.
-
SJ-
gli acquari, yer il loro carattere aggressivo e litigio?o·
Due mascht non possono abit~re la medesima va:,'Ca
s~nza azzu_ffarsi ferocemente; e non di rado anche av~
vtene che !1 maschio brutalizzi la femmina fino a mut~larl~ o? ucciderla. Anche verso i pesci di altre spccw, SI dtmostrano aggressivi e violenti.
Gli a_matori hanno stabilito i canoni di perfetta bellezza dt questa specie; i quali consistono nella rego-
Fig. 39· -
Betta splendens Regan.
!are disposizione delle striscie e maccbie del corpo;
giuste proporzioni somatiche; nello sviluppo delle
pmne, di cui i raggi estremi devono e~ere ugualmente
l~nghi; nella perfetta sfrangiatura e colorazione del le
pmne, ecc.
Strettamente affini ai Macropodi sono le specie del
genere Betta: B. pugnax Cantor, B. splendens Reaan
(fig. 39) B. bellica, B. trifasciata Beecker di cui !~
d~e p~ime sono 1~ piu comuni. Nei paesi d'¿rigine (lndta, Stam, Indoctna) la B. pt¿gnax abita le acque basse
e cal?e. In allevamento prosperano bene, specialmente
s~ _J acqua e. alquant<;> vecchia. Questi pesci sono
dt mdole assat battagltera; due maschi messi in un
medesimo vaso, si assaltano ferocement~, e, in genen~lle
- srra , la lotta finisce colla morte di uno dei due. Anche fra maschio e femmina i primi approcci hanno
spe?SO J'aspetto di Jotta; Ja femmina e talmente maJmenata che non di rado soccombe; spesso perde una
o entrambe le pinne pettorali. ll maschio, frattanto,_
assume un bellissimo aspetto; le pinne, completamente
spiegate, lo fanno sembrare assai pi u grande; da sotto
gli opercoli deborda un o;Jo ros_so vivo; il c_ol~re ross_o
fondamentale del corpo e ravvtvato da stnsCle verdt,
azzurre, gialle; J'occhio e di uno splendido azzurro turchese. Se la temperatura e favorevole (25°-28°) esso prepara un nido in tutto simile a que! lo dei .\lacropodi;
e le uova, deposte dalla femmina sono subito fecondate, e portate con gran cura nel nido. La deposizion~
avviene solitamente in varíe riprese: quando uno det
due appare stanco, conviene allontanare la femmina,
e metterla in un altro acquario; il maschio allora perfeziona il nido; e non di rado, Jo rifa anche di bel
nuovo. Quando ha terminato il suo lavoro, spesso si
mangia le uova; e dunque prudente sorvegliarlo e aiJontanarlo al momento opportuno. In questo tempo,
e bene evitare di scoperchiare la vasca, per non raffreddare l'acqua, giacche le uova, e i piccoli che schiudono in capo a 24 ore, sono straordinariamente sensibili e delicati. I minutissimi pesciolini, appena schiusi,
non hanno subito bisogno di mangiare, perche provvisti di vescicola vi tellina; quando questa e riassorbita, le microscopiche alghe dell'acquario forniscono
· la mensa; poi si puo cominciare a da re un po' di tuorlo
di uovo cotto, spappolato in acqua. Se il nutrimento
e abbondante, Jo sviluppo e rapido. Le uova di ogni
covata son circa 300; ma le perdite, durante lo sviluppo, sono abbastanza elevate.
L'altra specie- Betta splendens- e ancor piu bella
di colori: corpo castano a riflessi blu verdi; pinna
dorsale verde macchiata di nero; anale verde azzurro
con orlo rosso; i raggi della codale sono verdi al la
base e rossi all'apice; le addominali son rosso fuoco
e verdi. I maschi sono molto aggressivi, e devon esser
tenuti isolati.
-52-
Dalle Indie orientali r 0 ' a
.
gaster, cosl detti
) , ' eno<:>no le Col1sa o Tricho1
rappresentate da ;.a perc e le. p~n11:e addominali sono
lisa /asciata Bloch eg§ l1unghiSSiml, come fili. La Cogiallo bruno con molt e ln.~ h~ corpo oviforme di color
azzurro sple~dente. ve~ stnscle trasverse di color verde
zurro. La pin n., do'. 1 tre rosso~azzurro; opercolo az,,
JSa e' mace/.
11 ata d'1 azzurro, bianco
-53
C. Jasciala si fabbrica un nido di bollicine d'aria,
come c¡ucllo dei :\Iacropodi. C. lalia Yi mcscola anche
dei pezzettini di piante acquatiche. Vale per essi quanto si e detto a proposito dei ~Iacropodi e Betta. Le
uova schiudono i'n 2-f ore e anche meno. 1 piccoli si
nutrono di alghe e di infusori; gli adulti, di prede vive.
Una interessante particolarita e offerta da! Ctenops
'l!ittatus Cuv. e Val. (fig. 41). Questo elegante pesciolino, di color bruno ro~so, con due fascie longitudinali
F1g. 41. -
Fig. 40. -
Colisa fasciata Bloch e Schn
e nero, e orlata di bianco. 1 1.
tano come lungbi fil
'· e P .nne ventrali si presen.
amentl rossl (fig
)
L a Colzsa
lalia (Tr z l'
· 4° ·
un po' meno robust . a tus), Ham. Buch., ha corpo
e scarlatte.
· 0 ' con molte fascie alterne azzurrt>
. Entrambe le specie v 1'
. .
piantati, e ricercano nas og l<:>n~ .acquan nccamentc
1 1
quilli tutto il giorn
S cond
~~ c~i stanno tran0
temperatura non de,~· ' ~ PIU vn·~CI di notte. La
e di 250; ma sopportans~e~1 ere sotto ! 220: 1'optimum
~emperature sono indispen en~/nche 1 JOo-:32o· Le alte
Illuminazione _ perche isa 1 1 : - .o~tre ad una buona
.
pcscJOlJn1 si riproducano.
l?!
Ctenops \'ittatus . Cuv. e Val.
piu o meno intensc, e le pinne codale e anale lungamente appuntite, al tempo della frega fa udire dei suoni caratteristici. 11 maschio, con un sordo brontolio,
richiama e insegue la femmina, la quale risponde con
un sibilo sommesso. l1 nido e fatto di schiuma, e posto
sotto una foglia galleggiante. Le uova non sono molte
(30-50); e i piccoli sono esposti a forte mortalita. L'accrescimento e lento; l'alimentazione eleve essere di
prede \'i\·e; la temperatura alta (20°-25°).
Famiglia CICLIDI. - Le specie piu decorative sono,
senza ~lcun dubbio, il Pterophyllurn scalare Cuv. e
Val: (tíg. ::J.2) dalle strane, elegantissime forme, originano del Sud America e il Pt. alturn eimekei. 11 corpo
compre;;so lateralmente, lungo da 12 a 16 cm., sembra
-54.
0 d 11
co argenteo o madreperlac~p
e fe p1_nne. Colore biantanto sui fianchi quanto s ~· co? ascte trasverse scure,
sioni, richiede ~n ac ua .u e pt~ne.,.,Per le sue dimene socievole, e non mdle~traiO· ampiO. E yesce tranquillo
di vasc . .
temperature eleva te fra 20o1 compagn1
o
.
a; estge
'
e 30 ; st muove !entamen-
pi ualto per il grande svilu
Fig. 42. -
Pceroph)rllum scalare Cuv. Val.
te, e spesso retrocede e
.
co. Difficile riconosc~ <?n un. mov1mento caratteristiinnanzi la frega com re 1 s~sst; solo due o tre giorni
tubolare che .1. c·l· . dpa_re ne a regione anal e n oraano
e 1 tn neo nell f
·
~::>
maschio. Moltissimi ama . a emmma e_ conico nel
eh 'e impossibile ottene 1tor! ed al~evaton affermano
c,ie in acquario. Non vree ~ r:r~~u.zwne ~i 9ue~te speta; ma qualche precau . u a. t tmposstblle, tn reate
ZIOne e tnd'
b'
mente per lo scalare che e ·¡ . 'tspe~sa tle, special1
L'acquario sia amp·
ptu delJcato e difficile.
to e a 1to (cm. 8o x Too di base e
-SS-
-15-55 di altczza) e si ·eviti l'acqua molto calcarea . O ccorre piantare abbondantemente la vasca, con erbe a
foglie larghe; le piante del gen. Cryptocoryne son o
predilette da questi pesci : servono pure benissimo Sagittaria chinensis e F allisn.eria gigante a; e ancor meglio un pezzo di bambu, piantato nella sabbia del fondo, o un tubo di vetro Yerde.
Se si vuol essere certi di riuscirc, bisogna metterc
nell'acquario da sei a otto pesci di due anni almeno
dieta, per aver qualche probabilita che si formi almeno
una coppia : appena si osserva che due pesci dimostrano reciproca predilezione, si tolgono gli altri, per lasciare i prit_ni indisturbati. Anche 1'allevatore abbia
gran cura di lasciarli tranquilli, evitando il movimento
ed i rumori nella stanza, e non avvicinandosi alla vasca se non con molta precauzione, meglio ancora al
buio. ¡\la soprattutto, occorre son·egliare rigorosamente la temperatura, che non deve scostarsi dai 28°.
Le uova fecondate sono appiccicate su foglie o steli
rigidi sommersi; sul bambu, o sul tubo di vetro; dopoche le uova son state deposte, conviene togliere la
· pianta dall'acquario, e portarla in un'altra vasca, preventivamente sistemata (badando, naturalmente, che
non vi sia differenza di temperatura). Dotati di bocea
piccola, i Pterophyllum non possono aggredire prede
alquanto voluminose; divorano pero gran quantita di
Dafnie, e di Chironomi.
I! Cich.l asoma (Heros) facetum Jenyns, detto Chanchito nei paesi d'origine (Brasile, Argentina) ha corpo
tozzo di colore alquanto variabile fra il bruno e il verdastro con fascie larghe piu o meno scure. Si riproduce
facilmente_ in acquario : al momento della frega, compare nella femmina un ovopositore lungo circa 5 mm.
~Iaschio e femmina insieme scavano nella sabbia
una buca, ripulendola accuratamente. Le uova vengano appiccicate alle pareti di vetro della vasca, in
punti non troppo rischíarati; e appena i piccoli ne
schiudono, son portati dai genitori nella buca sul fondo, e severamente vigilati. Ogni sera i genitori portano la prole in una buca nuova. Non e molto esigente
-
s6
-57-
~
per la temperatura; come tutti i Ciclidi, vuole predc
vive. Bellissimo, e di dimensioni notevoli, e il Cichlasorna severum Heck. (Ileros spmius) del Brasile.
Speciale menzione merita l'Haplochromis strigigena
Pfeffer per il suo particolare comportamento al tcmpo
della riproduzionc (fig. 43). Le uoYa sono deposte sulla
sabbia, in un punto che il maschio ha spianato pas-
stico, tanto da yenire a prendere il cibo dalle mani
del pa0ro~e. ~i .nut~e di sostanze animali, ed anche
wgeta!I. l~ ong1nariO dell'Egitto. Lungh. cm. 6-¡.
Fig. 44· -
Hemichromis bimaculatus.
,\pparticnc al\a medesima famiglia: l'Hemichrornis
birnaculatus Gill., che abita 1' :\frica occidentale e settentrionale, e raggiunge 10 cm. di lunghezza: divora
Fig. 43· -
ILlplochromis strig:gena.
sandovi sopra a nuoto ripctutamcnte; appena fecondate, la femmina le prende in bocea, e le scrba in
una sorta di tasca o gozzo, fino al momento dclla
schiusa (da 15 giorni a 3 scttimane). Per tutto qucsto
tempo non mangia, ed ha la bocea dilatata. E non basta; quando gia i piccoli nuotano liberamente, al mínimo aliarme la madre li riprende in bocea. Conviene
quindi lasciarla coi gioYani per cinque o sei giorni
dopo la nascita; mentre il maschio dev'esser allontanato subito dopo la fecondazione. Il colore fondamentale bruniccio a riflessi svariati del maschio, si ra\'\riya
di tinte veramente splendide al tempo delle nozze, con
prevalenza di azzurro metallico e nero. La femmina
e giallastra. In acquario vi,·e benissimo, purche la
temperatura sia alquanto elcvata; e si fo. assai dome-
Fig. 45· -
Tilapia nilotica Roulg.
i vegetali tanto da danneggiare seriamente le piante
dell.'acquario; ¡joco socievole, e litigioso, anche coi
Sl!OI congeneri. Colore rosso splenclente, con macchia
opercolare nerazzurra o verde, e macchia nera orlata
di arancione alla base della coda. Dorsale, anale e
codale macchiate di azzurro e orlate di rosso. Al mo-
- ss-
-59-
viceps Ah!. (Acara thayeri), (~g. 46) A e qui~cns latifrons Steind., A. portalegrensts Hensel; Aptstogramma corumbae Eig. \V.; Badis b,a dis Ham. Buch.; Polycentrus schomburgki Mull. Tr.; Etroplus maculat~
Bloch.; Centrarchus rnacropteru s Lacep.; Ambasst~
/ala Ham. Buch. (fig. -t7); il bel Elassoma everglade¿
Jord., piccolissimo e non molto dclicato; ed altrc specie interessanti.
ll~ ig.
46. -
Aet¡u idens curviceps E. Ahl.
mento de1la riproduzione, la femmina assume colori
veramente splendidi (fig. 44). Temperatura 22°-29°; le
uova son deposte sulle pietre, in numero di 300 circa.
1 piccoli schiudono dopo 48 ore dalla deposizione dcllc
u ova.
Pure alla famiglia dei Ciclidi, od a famiglie affini
appartengono le seguenti specie, degne di nota : Tilapía nilotica Boulg., (fig. 45) Geophagus gymnogenys
Hensel., G. brasiliensis Quoy Gaim.; Aequidens cur-
Fig. 47. -
Ambassis sp.
Famiglia CARASSINIDI. -- Famiglia ~umer.osissill?a,
ricca di specie ornamentali; molto res¡ste.ntl, pro~lfi­
che, poco esigenti, e socievoli. Sono pesCI assa1 s.IT?patici per gli acqu<:ri, perche. ,Po~son~ esser mess1 1~
compagnia con altn, anche p1u ptccoh, s.en~a tema d1
tragedie. ~lancano di denti; si nutrono d1 p1ccole pr~­
de; o piu spesso sono erbivori . .Esigono un acquano
ben illuminato con luce solare d1retta; ed amano temperature medie, Non ~ono pero molto intere~santi,
giacche non h::mno part1colar cura delle uova, ne ~ella
prole; le uova sono piccolissime, appiccic.ose, e SI attaccano a caso sulle piante sommerse.
Ricordero alcune fra le forme piu dccorative:
Hyphessobry.con fiammeus l\1yers, del Rio de Jan.eiro; e percio chiamato, comunemente, Tetra de R10.
Lunghezza cm. 3-3,5. Colore verdastro ~on addome argentino; linea mediana scura; due fasCle nere tr~sve:­
se. I fianchi, e le pinne anale, codale, addommah,
dorsale (salvo all'apice) rosso vivo. 11 corpo e straordinariamente compresso da lato, e talmente sottile che
si vedono i visceri per trasparenza. 11 pesciolino e assai vivace di movimenti, e quindi molto decorativo in
acquario. Vuole prede vive, e temperature fra 20° e 24°·
Dalle molte uova che d~pone, i piccoli nascono in due
o tre giorni.
Al medesimo genere appartcngono H. rosace:ts,
detto Tetra rosso, ed H. bifasciatus El lis, o Tetra gtallo (fig. 48).
·
Ctenobrycon spilurus Cuv. e Val., lungo da 7 a 8
centimetri. Abita le regioni delle Amazzoni e della
Guiana. Anch'esso ha corpo molto alto e compresso;
-
-- 6o-
fiancbi a riflessi argentei e azzurnn1; con una macchia poco evidente presso l'opercolo, ed una assai marcata sulla coda. La femmina si riconosce perche ha la
parte anteriore della pinna anale rosea; e anche un po'
Fig. 4i:L -
Hyphes:Sobrycon bifasci~ttus Ellis (masclzio).
piu grande del maschio. I piccoli hanno corpo trasparentissimo, con pinne rosse. Questi pesci assai mobili
e vivaci, rincorrendosi e giocando ·presso il fondo, facilmente intorbidano l'acqua.
cono facilmente, deponendo uova libere, da cu1 1 piccoli schiudono in due o tre giorni. 11 primo e caratterizzato da una macchia arancione brillantissima presso
l'opercolo; il secondo da una macchia a losanga alla
base del la coda; il terzo - di color giallo zolfo con
riflessi metallici molto vivi - da una macchia scura,
di forma allungata, alla base delta pinna codale, su cui
talvolta si estende.
Delia medesima famiglia ricordo pure Aphyocharax
rubropinnis Papph., de La Plata, e Pristella riddlei
i\Ieek., del Venezuela e della Guiana.
Famiglia dei SILURIDI. - Pochi rappresentanti di
questa famiglia sono considerati come pesci ornamentali. In generale si tratta di animali di colori poco vistosi; stanno tranquilli su! fondo, almeno durante il
giorno; si nutrono di prede vive, ed anche di detriti
vegetali; insidiano volontieri le uO\·a e la prole di altri
Fig.
Fig. 49· -
Hemigrammus ocellifer Std.
Henúgram17Hts ocellifer Std., 4 c?l.; Brasile, Guiana, Amazzom (fig. 49); H. caudovzttatus Ahl., 4 a 8
c?l., Buenos Avres; H. unilineatus Gill., 5-6 cm., ~Ies­
Sico, Texas. Queste trc specie, molto vivaci e decorati:re richiedono temperature fra 20° e 25°; prcde viw
piccole; acque pure, !impide, ben aerate, vasche ben
piantate; sono socievoli, non aggressi,·e; si riprodu-
6r-
so. -
Amiurus nebulo,us. Le S.
pesci. :\lolti sono armati, ossia provvisti di raggi pungenti robusti nella pinna dorsale. La bocea e guarnita
di tentacoli.
Una specie, importata dall'America del Nord, e <;>rmai largamente diffusa nelle nostre acque : 1'A mmrus nebulosus Le Sueur (fig. 50), il famigerato Pesce
gatto, di cui i pescatori tanto si lamentano, attribuendogli una infinita di misfatti, a danno di specie pregevoli. Vive facilmente in acquario, come dappertutto;
ma non ha alcun pregio.
Il Corydoras paleatus Jenyns, del Brasile e La Plata, e lungo 5-7 cm.; ha la bocea munita di barbigli; il
-
-
62-
corpo bruno superiormente con macchie azzurre, 1'addome rosa o bianco, i fianchi striati di blu o di nero;
le pinne punteggiate. Si riproduce in acquario, purche
abbastanza vasto, a temperatura di 20°-22°; sopporta
anche temperature basse (t2°). La femmina, dopo essersi fatta alquanto corteggiare da! maschio, emette le
uova (una decina per volta); le raccoglie in una specie
di tasca posta fra le pinne addominali, e va ad appiccicarle in un punto previamente ripulito, fra i sassi o
le radici. Alcuni all evatori usano metter nell'acquario
un pezzo di vetro ben pulito, su cui il pesce attacca le
uova. Quest'operazione si ripete ogni dieci minuti circa, per varie volte, finche son deposte roo o 200 uova.
1 piccoli sono molto minuscoli, e maldestri.
Lo stesso puo dirsi del congenere C. natlereri
Steind., del Brasile, il quale pero vuole temperature un
po' piu alte (20°-25°)~
I tedeschi chiamano · questi pesci << Siluridi corazzati )) perche le squame che li · ricoprono sono molto
dure, e formano una sorta di corazza.
Da ultimo passo alla famiglia dei CIPRIXIDI. f; questa una famiglia numerosissima, a cui appartengono
molte specie, nostrane ed esotiche, fra cui qualcuna
straordinariamente diffusa : voglio dire del ben noto
Pesce rosso della Cina : Carassius vulgaris var. auratus, e delle sue varieta. Di questo pesce, che, per esser
tanto diffuso, avrebbe meritato di esser fra i primi nominati, parlero invece da ultimo, per potermi piu largamente diffondere nei dettagli di allevamento, che
possono assumere l'importanza di una piccola industria.
Ricordero dunque dapprima gli altri Ciprinidi :
~Iolte belle specie appartengono al genere Danio :
D. albolineatus Blyth, proviene dall'India; lunghezzct
5-7 cm. Vuole acque calde (r8°-25°), e ben esposte al
sole. Carpo sottile, di color grigio lucentissimo, piu
scuro al dorso e chiaro al ventre. Lungo i fianchi una
striscia color rosa carne. Pinna dorsale e caudale giallastra; anale arancione con punti scuri. Tutti questi
63-
colori variano molto secondo l'incidenza del.!~ lu.ce. 11
maschio e piu SOttile della ~e~mina, __e _ptU \'!\'~Ce­
mente colorato. Piccoli· barbtgh .erettlh. mto~no alla
bocea. t straordinariamente mobde ed trreqUJeto.; ed
anche molto vorace, prolífico e resistente. La nproduzione avviene con facilita in acquari di acqua lm~­
pida, bassa (5-IO cm.), con molte piant~. L~ ~ov.a libere cadono su! fondo. 1 piccoli sano mmuttsstmt.
maJchi.
femmina.
Fig. 51. -
Dani o
reri ;~
H .t m-11uch.
D. rerio Ham. Buch., e la specie che s'incontra P!~
di frequente negli ajl~v~menti~ e~ ~ . una delle ptu
belle (fig. 51) .•\Iedestmt paest d ongme _della prec~­
dente. Lunghezza 4-5 cm. Dorso verde oh~a! fiancht,
pinne codale e anale azzurro indaco, con str_tsoe d~rate.
:\ on e troppo esigente per ]a temperatura; ,m medta OCcorrono circa r8°-20°, ma ancora a 15° e vtvace e m_an~
gia; e sopporta senza dan ni per_ breve ~empo ul~erwn
diminuzioni di temperatura. ~tprod~zwne ~actle;. le
uova disseminate a caso qua e la per 1 acqu~no, schm~
dono' dopo 36-48 ore, e ¡ piccoli, appe~a na_tt, .son c¡uast
neri. Occorre fornir loro gran quanttta dt ctbo (mfusori e alghe) perche sono vor~c~ssimi, e cresc~no rapidamente. A vven uta la depos1ztone delle uova, t;on~
viene allontanare i genitori, che sano troppo ghwttl
delle uova stesse e dei piccoli.
.
D. ma/abaricus Jerd., lunghezza 12-15 cm. P.ro:r!Cne
dall'India e da Ceylon. Colore indaco, con stnscte laterali Iongitudinali dorate; pinn e dorsale e codale az-
-
-
64-
zurre anale aiallo rossa. f: piú esigente degli altri per
la te~1peratu~a, che non deve scende.re sot.to i .'so: Si
riproduce facilmente in acquari ben pmntat1; e nch1ede
le medesime cure gia sopra enunciate.
D. analipunctatus Boul. Specie m~lto ~piccola ~3:4
centimetri), adatta per piccoli acquan. Corpo gngiO
65-
Varie specic mollo resistenti e di nessuna esigenza
ci offre il genere Barbus, a cui appartengono diverse
forme nostrane, niente decorative, e molte esotiche ben
colorate. 1'\e citeremo alcune fra le molte.
Barbus conchonius Ham. Buch., (fig. 53), proviene
Fig. 53· -
Barbus conchonius H<1m. Buch.
c!ali'India; lungo 6-r2 cm. e perciu adatto solo per
grandi acc¡uari. Resiste a temperature basse (!4°); ed
e onnivoro. Corpo argenteo, rosato al ventre; una macchia nera orlata di arancione presso la coda; pinne
Fig 52. -
Ra~bor~
heteromorpha.
Yerde con fascia laterale argentino~rosata, listata di
azzurro. Pinne incolore, salvo l'apice della dorsale e
dell'anale che sono blu. I1 riconoscimento dei sessi
non e moÍto facile. Comportamento ed esigenze simili
a D. rerio.
Bellissima la Rasbora heteromorpha Dunk., originaria di Singapore, l\Ialacca, Su matra; si riconosce
per un'ampia macchia triangolare nera sul peduncolo
codale (fig. 52). Questa specie, come le congeneri, e
difficilissima da allevare. (Temperatura 22°-28°).
Fig. 54· -
Barbus ticto.
incolore nella femmina; rosee, con apice della dorsale
nero nel maschio. Ouesti bei colori si fanno evidenti
solo al tempo della""'riproduzione. Le uova libere cadono sul fondo; ma piú spesso nella bocea dei genitori, che ne sono ghiottissimi. Occorrc quindi a11on3 · 1 fesci orHnnuHtali.
-
66-
tanarli al piu presto, per salvare la prole; la quale
schiude dopo 25-35 ore.
Barbus ticto Ham. Buch., pure indiano, un po' piu
piccolo del precedente (5-8 cm.). Dorso oliva, fiancbi
arancione, ventre chiaro; una larga macchia nera a
contorni sfumati presso la base della coda ed una simile presso il capo; pinne rosee o rosse a contorno
scuro. Squame grandi, come in tutti i congeneri (figura 54). Come il B. conchonius, sopporta temperaturc
relativamente basse; e onnivoro e prolífico. Per la riproduzione vale quanto e detto di B. conchonius. I pe-
-
Bengala, e B. phutunio Ham. Bucb_., delle Indie
Orientali, che non superano i 3 cm. di lunghezza. Ricardo inoltre B. oligolepis Bleek., di Sumatra, e B.
lateristriga Cuv. Val., di Giava, Borneo, Sumatra, che
amano le alte temperature (24°-28°-30°) (fig. 56).
Merita una parola di ricordo il genere Esomus
(NtL'ria), con le due specie danricus H. B., e malayen-
Fig. 56. Fig. SS· -
Barbus se mifasciolatus. G. (femmina ).
sciolini lunghi 5 mm. e trasparenti, crescono rapipamente. Si posson nutrire con alimenti artificiali; ma
la alimentazione naturale riesce molto meglio.
Barbus vittatus Day., e meno bello dei precedenti;
con grosse squame argentee, e una macchia nera alla
radice della coda. Si riproduce in acquario a 24°-27°.
Barbus semifasciolatus Günther, proviene dall' Asia
orientale; fianchi verdi metallici, con tre o quattro
striscie nere trasverse, una delle quali proprio alla
base della codale. Dorso scuro. Pinne rosso brune
(fig. 55). ~Iancano i barbigli. Dimensioni S-7 cm.
Temperatura circa 22°. Le uova son deposte fra le
piante; ma aderiscono pochissimo ad esse; sicche cadono tutte al fondo al mínimo urto. I giovani si allevano molto facilmente anche con cibi artificiali.
Molto piccoli sono Barbus gelius Ham. Buch., del
6¡-
Barbus lateristriga.
sis Ah!.; il primo e detto « Barbo volante» perche,
grazie alle ampie pinne pettorali, puo slanciarsi fuor
dell'acqua. Originario delle Indie. E. danricus ha
carpo esile allungato, grigio argenteo, con fascia lateraJe giallo rossa; e macchia rossa alla base della coda;
4 bárbigli, 2 lunghi e 2 corti. Pettorali molto ampie
(fig. 57). Temperatura I6°-I7°; acquario ben piantato.
Le uova son deposte fra le piante. I piccoli schiudono
dopo 24 ore. Amano le prede vive; infusori dapprima,
e poi crostacei,
Molte e molte altre specie di vari generi meriterebbero di esser nominate; ma si omettono per ragioni
di spazio.
E vengo a parlare del Ciprino dorato o Pesce rosso
della Cina. Carassius vulgaris var. aura tus L.; de !le
sue molte e pregevoli varieta, e del suo allevamento.
Il pesce rosso che tanto comunemente si vede in vasi
di vetro, o in vasche di giardini, rappresenta, si puo
-68-
69-
dirc, la Yolgare plebe clella razza, la forma piu comune
e di mínimo pregio.
Da questa, con la pazienza, le cure, lo studio e le
osservazioni, e un po' anche col!' aiuto prcssocche
indispensabilc del caso, Cinesi e Giapponesi hanno
Fig. 57. -
Eso mus danricus Bl.
,..
Fig. so. -
Orifiamma a coda doppia: adulto .
(da ARCANGELI).
sa~uto
fig. 58. -
Carassius vulgaris auracus japonicus bicaudacus Zern.
Orifiomm•.
ricavar<:: r"orme talmente strane, vistose, decoratJve, che si potrebbero credere appartenenti a tutt'altre specie.
Le razze che si allevano in Oriente sono molto numerase; ma non tuttc son o state importa te in Europa.
lo citen) solo quelle che si coltivano da noi; alcune
delle quali sono di grande pregio.
11 Ciprino dorato (Carassíus vulgaris var. auratus L.
e_ di ~olora2':Íone variabilissima, per lo piu rosso con
nflesst dorati; ma spesso pezzato variamente di bian-
-¡o-
co, o di giallo, o di nero. f: il Kin-yü, la forma primitiva dei Cinesi. Se assume un colore giallo paglierino uniforme, vien detto Pesce canarino.
L'Orifiamma a coda doppia (Carassius vulg,aris var.
auratus· var. japonicus bicaudatus Zernecke) e una delle varieta piu pregiate (fig. 58 e 59); tanto che gli
amatori hanno stabilito un tipo di perfezione, a cuí
confrontano i singoli individui per classificarne la bellezza. I1 carpo deve aver forma di un uovo, breve, alto,
¡t
esenti da qualsiasi irregolarita o difetto. La fig. 6o d~
le proporzioni ideali di un Orifiamma perfetto (di 100
punti su 100). 11 colore puo essere rosso, giallo, bianco, uniforme o pezzato; ma non ha grande importanza.
Le medesime forme presenta I'Orifiamma a coda
semplice (e. vulgaris var. auratus var. japonicus simplex Bade), il Kometenschweif dei Tedeschi; salvo che
la pinna codale e l'anale sono semplici, benche lunghe
e fluttuanti.
Lo stesso dicasi deli'Orifiamma a coda tripla (C. vul-
Fig. 61. -
Fig. 6o. -
Schema di orifiamma.
e un po' con:presso all'innanii: l'altezza 3 / 5 della lunghczza; la lmea dorsale regolarmente arcuata; il capo
corto e largo, deve continuare senza interruzione la
linea ~orsale (se e rincagnato, o appuntito svaluta di
~olto .il .resce). La pinna codale e molto lunga, e doppia, d1stmtamente divisa fino alla base, lunga almeno
l. della lunghezza del carpo; larga meta di quanto e
lunga. Ogni meta di detta pinna deve essere divisa in
due lobi. da ~n~ incavatura regalare e non troppo profonda: 1 lob1 s1ano arrotondati all'apice. Pinna anale
pur~_doppia, be~ divisa, completa ed uguale nelle due
part1. Tutte le pmne devano essere morbide, flessuose,
Varie forme di occhi telescopici di Ca.ras.dus vulgnn's
rturatus macrojJ!t.tlurlnms. Occhio di Drago
garis var. auratus var. japonicus tricaudatus Bade)
che ha la coda tripla. Queste varieta a lunga coda, i
tedeschi chiamano Schleierschwanz- coda di velo.
Occhio di drago (C. vulgaris var. auratus var. macrophthalmus Dürigen) e detto il pesce con occhi
molto sporgenti, a palla, a cono, ovoidali, ecc., come
appare dalla fig. 61.
L'una o l'altra di queste forme e piu apprezzata a
seconda dei gusti, purche i due occhi siano ugualmente sviluppati e conformati.
Se a&"li occhi sporgenti si unisce il bello sviluppo
d~lla PI.nna codale lunga, membranosa e doppia o
tnp!a, SI ha il Drago a due code o a tre code (C. vulgan~ var. auratus, var. ma'crophthalmus bicaudatus
o. t.ncfludatus Bade), che e poi una riunione -variab•hs~Ima ed incostante - dei caratteri riguardanti gli
occh1 e le pinne (fig. 6 2 e 6 4).
z Pesce ovo o Bombetta (C. vulgaris var. oviform-is
ernecke), ha il corpo regolarmente tondeggiante, con
-
-73-
72-
coda doppia lungbetta, rígida o flessuosa. ~Ianca di
pinna dorsale: al suo posta il riYestimento di squame
dev'esser regolarissimo (altrimenti Yuol dire che la
pinna e stata asportata, e non mancava naturalmente);
puo mancare anche l'anale. Colore vario; se e perfettamente bianco ha maggior valore, perche meglio risponde al suo nome di pesce ovo.
Il Piagnone (C. auratus var. uranoscopus Dürigen)
Fig. 63. -
Pi~gnone (Carassiu~
auratus ur:tnoscopus).
mero di escrescenze papillari molli e di Yario colore
che si sYiluppano sul capo, sul muso e sugli opercoli
(fig. 6-i).
Oueste Yarie caratteristiche possono combinarsi a
du; o tre in un solo individuo, dando luogo ad esemplari assai preziosi, anche se non sempre molto belli.
lf'ig. 62. -
Occhio di Drago bicaudato (Carassius auratus macrophthalmus).
somiglia molto al precedente per la forma del corpo e
delle pinne, ma ha occhi grandi, sporgenti, con iride
e pupilla spostate all'insu, quasi in un piano orizzontale; talche sembra che guardi il cielo (fig. 6J).
In America, ove il pesce rosso ha molti amatori, si
allevano alti-e varieta:
il Pesce cometa, con corpo lunghetto alquanto
compresso e pinne lunghe, fluenti, semplici e non
molto larghe;
la 1\'inja, sarta di Orifiamma con pinna codale
semplice, lunga ma non penden te; pinna dorsalc
eretta; pettorali e ventrali lungbe e penden ti;
la Testa di leone, caratterizzata da un gran nu-
fig. 64. -
Un occhio di Drago a lung.1 coda; e duc Teste di Leone.
(d.J Tu~: i\ATIO:'\At. GEOGRA!IIIIC :\IAGAZtsE).
-
-
74-
11 valore dei caratteri nelle singole varieta e stato
fissato secando i dati della tabella che si riporta:
fiamma
Drag o a 2
o 3 code
Punt i
Pun li
Punti
50
20
Ori·
Occhi .
Forma del corpo
P.nne codali
25
JO
15
20
Pinna dorsale
20
15
Pinne ventrali
:.
pettorali.
anali
A disposiz ion e
dei giudici
10
lO
IO
5
•
S
S
Pi a gnone
Pinne codali simmetricamente sviluppate
Completa mancanza della
pinna dorsale
I5
20
10
S
S
S
lOO
lOO
lOO
A titolo di curiosita si puo ricordare ancora che
qualche allevatore ha ottenuto degli Orifiamma e dei
Bombetta privi di squame. Sembra che tale varieta
si presentí qualche volta per effetto di accoppiamenti
consanguinei ripetuti; ma il carattere e ancor piu instabile di quelli delle altre varieta sopra cítate. La coJorazione e molto varia, e in generale assai brillante.
Si da il nome di Pesce tigre ad una varieta senza
squame, bellamente screziata di bianco, nero, giallo,
rosso, grigio, rosa e blu ( ?). Se il pesce ha anche coda
doppia lunga, ed occhi sporgenti, il suo pregio - e
il suo prezzci - crescono a dismisura.
In acquario tutte queste varieta vivono benissimo,
purche !'ambiente non sia troppo piccolo; non sono
affatto esigenti j ne per la temperatura (le varieta nude
sono le piu sensibili a questo fattore), ne per la nutrizione, ne per la qualita dell'acqua. Non occorre acqua corren te; che anzi stanno molto meglio in acqua
feri?a e piuttosto vecchia (naturalmente non putrida);
res1stono bene a forte diminuzione di Ossigeno, e percio, se non ci sono molti pesci in poco spazio, non oc(:Qrre aeratore ¡ si nt,~trono b~ nissimQ cgn ;:tlimenti arti-
7S -
ficiali, benche gli alimenti naturali siano preferibili;
sopportano anche le basse temperature di 10°-12° senza
troppo soffrirne, pero prediligono acque fra i 16° e
i 25°. La riproduzione avviene abbastanza facilmente,
se la vasca e ben esposta al sole; la deposizione delle
uova si fa per lo pi u al mattino; si vedono i pesci agitarsi, presso la superficie dell'acqua, ogni femmina
accompagnata da due o tre maschi; le uova sono numerosissime (da 1000 a 100 mila), piccole, trasparenti,
e si appiccicano alle piante. Finita la frega, conviene
togliere i riproduttori, che hanno il mal vezzo di divorare le uova. L'incubazione dura da sei a otto giorni, a
seconda della temperatura, e i piccoli cominciano ben
presto a cibarsi di infusori e d1 alghe. La mortalita e
naturalmente molto alta j ed e pure notevole Jo scarto,
per il fatto che, pur accoppiando maschi e femmine
selezionati - ossia di varieta di pregio - solo una
parte della prole ne eredita i caratteri, mentre la maggioranza dei nati ritorna alle forme semplici della specie selvaggia.
Occorre quindi- per non allevare inutilmente pesci
senza pregio - fare una cernita dei nati; ma di cio
si parlera piu diffusamente a proposito del!' allevamento industriale del pesce rosso.
Per tutte queste sue doti, e per la sua indole socievole e mansueta, il pesce rosso puo esser tenuto in
qualsiasi vasca, anche con altri pesci - purche non
siano piccolissimi - senza timore che li molesti. Piuttosto e da hadare che gli altri inquilini non lo molestino, specialmente se si tratta di Orifiamma o di Occhi di drago o Piagnoni.
1 primi sono talmente impacciati nei loro movimenti
dall'enorme sviluppo delle pinne, che devono esser
lasciati tranquilli, per non provocare la sfrangiatura
delle delicatissime membrane; gli al tri, in causa della
vista difettosa, e del campo visivo limitato, non sono
affat~o abili nel cercarsi il cibo; occorre quindi sottrarh alla concorrenza dei piu svelti compagni, e farli
oggetto delle maggiori cure.
-
76-
Allevamento industriale
del Carassius auratus e sue varieta.
Poiche di pesci rossi si fa largo commercio fra noi
ed ancor piu all'estero; e poiche il nostro clima si pre~
sta per l'allevamento all'aperto - e quindi su vasta
s~al,a ~ d~l pesce comune, e delle sue migliori vaneta, voglw accennare ai sistemi di allevamento industriale, quali sono praticati in altri paesi.
E~iste gi~, da noi! qualche allevamento di pesci
rosst; ma St tratta, 111 gran prevalenza, della forma
semplice, di scarsissimo pregio: sarebbe importante
r~~na~~ tale coltura, dedicando speciali cure alle vaneta pm belle, che potrebbero essere vendute ed esportate con notevole guadagno.
Fra le regioni italia~e i~ cui l'allevamento del pesce rosso ha qualche dtffuswne ricordo Sicilia Lirrur~a, Piemon~e ~d En:iii~: in questa regione ~ ~re­
ctalmente ?et dt~1tornt dt Bologna e Ferrara - l'allevamento st prattca su vasta scala nei maceri da canape; ma non e fat.to ,oggetto di cure speciali, c0mc
occorrono per le va neta scelte. In Piemonte - a Vercelli - il pesce rosso si alleva nelle risaie.
Vediamo ~om~ si pra.tica la coltura in Giappone, al
qu~l J?Wpostto nporto mtegralmente quanto l'Arcangeh dtce nel suo manuale « ll Ciprino dorato ».
<< L'allevamento viene fatto esclusivamente in baci~i,. la grandezza ed ,il numero dei quali naturalmente
e. 1n rapporto con 1 ampiezza e l'importanza dell'imp~~nt~ gen~r?l~. I piccoli allevatori si sen·ono per lo
pm dt bac1~1 111 cemento: invece i grandi allevatori
fanno uso dt due o tre sorta di bacini destinati a differ~nt.i, scopi e. ci~e pic~o!i bacini di allevamento e stagnt ptu gr~n<;It, a1 q~alt 111 ~erte circostanze si aggiungono spectalt stagm p~r mgrassa.mento. Gii stagni
hanno .un fondo morbtdo, esclustvamente fango,o,
sono dt forma rettangolarc e di una grandezza che
-77varia molto a seconda dei casi. Risp~tto ':ld .alcu ni d~
25-30 metri di lunghezza son? r:·eferttl altn dl IS met:l
di lungh ezza per s-s,s metn. dt larghezza. Le COl!~¡~
zioni di tali bacini devano nspondere a due requtsttt
che, agenda in senso contrario !'uno all'~ltro, segn~no
un limite di profondita: per una aereazwne mass1ma
dell'acqua occorre che quest~ sia poco ~rofon~a e dal1'altro canto, per difendere tl pesce ~a t. raggt troppo
caldi del sole e dai rapidi cambtamentt dt temperatura,
occorre una certa profonditá dell'acqua. In generale
questa non sorpassa t~ai i 90 ~n;·; per lo J?iu son?
sufl1cienti 45-6o cm . dt profondtta. l~ ~tagm so!lo lt~
mitatí da tavoloni di legno ed i vtalt mterp?stl agl:
stessi sono sui margini rivestiti di e:b~ o fion: Questt
specchi di acqua, designati come bac1111 f~n~ost, hann<?
usi molteplici : servono a mantenere o 1 np.rodutton
matt.tri o i pesci da vendere, oppure, e speC!al~en~e,
gli· avannotti. 1 bacini di. cement? sono molto P.IU ptccoli, in forma di quadratt con latl da r a~ met.n .e con
una profondita media di 15 cent. Questt baC!nt, che
servono a mantenere le uova, e gli avannotti per un
certo tempo, possono essere ricoperti con stuoie o coperte, per difendere i. pescio~ini d.al. cal01·e solare o
dalle intemperie. ~egh stabthme~t.t m &'rand~: tanto
gli stagni come i bacini sono postt 111 sene e c10 tanto
per rendere piu facile l'accesso del~'uomo come per
potere meglio sorvegliarli. L'acqua vtene appo.rtata per
mezzo di piccoli canali o di tubi. A~ punto dt e~usso
di ogni bacina si trova una escavazwne tondeggta~te
del fondo per raccogliervi i pesci quando si fa usctre
l'acqua. Negli stagni vengono scavate allo stesso sc?po, sovente, fbsse pianeggianti. L'acqua necessana
viene presa tanto da acque correnti com~ d~ acgue sta~
gnanti e viene adoperata anche acqua dt pwggta, anzt
e molto stimata l'acqua piovana ottenuta dalle grondaie, come quella che contiene una certa quantita .di
sostanze organiche. Il rinnovamento dell'acqua avvtene secando il bisogno. Almeno due volte all'an.no ~ta~
gni e bacini sono posti a secco ed il fango det pnmt
viene esposto al! 'aria.
s;
-
78-
« !\egli uni e negli altri si evita lo sviluppo di piante
galleggianti o radicanti; solo le alghe unicellulari .,i
lasciano sviluppare naturalmente, anche in quantita
ragguardevole da impartire una colorazione verde dell'acqua.
« Gia nell'autunno si cominciano a scegliere e sottoporre a cure speciali gli individui che si destinano
come riproduttori. La facolta riproduttrice comincia a
manifestarsi gia al secondo anno di vita e si estingue
al sesto od al settimo. Per riproduttori si preferiscono
pero animali di tre o quattro anni. 1 pesci piu vecchi
.sono venduti e poiche si puo assegnare al pesce circa
15 anni di vita, essi possono adornare per del tempo
ancora i bacini degli amatori. La scelta dei riproduttori viene fatta con molta accuratezza e tenendo conto
della moda dominante nella regione e delle esigenze
commerciali. Riguardo a questa scelta si tenga presente che il Giapponese mantiene anche i pesci preziosi per lo piu in piccoli bacini e quindi guarda l'animale da! di sopra. 11 che non vuol dire che l'aspetto
laterale del pesce non sia tenuto in conto riguardo al
suo effetto estetico, ma gli e che visto da! di sopra
l'animale mostra nella maggiore evidenza le sue caratteristiche, specialmente di forma; cio che risulta in
modo ancor piu evidente per i pesci telescopio e a
testa di leone. 1 pesci che l'allevatore trova piu adatti
alla riproduzione vengono messi in stagni dove ricevono un nutrimento molto abbondante. Cio non per il
solo scopo di rendere 1'animale forte il pi u possibile e
quindi piu adatto alla frega, ma anche per facilitare il
giud_izio definitivo sullo stesso, perche e durante questo
spee1ale trattamento che si possono meglio osservare
le particolarita inerenti alla razza ed all'individuo. La
frega avviene fra la seconda meta di marzo e la meta
di gi~gno, _Principalmente dall'aprile al maggio. L'approssJmarsi. della stessa si annunzia dapprima con la
compa~sa. d1 verruche a forma di perla sugli opercoli
branch1ah del maschio ed inoltre per un aumento nella
vivacita d~i movi~enti ?i tutti gli animali maturi pcr
la frega; SJ puo d1re anz1 per una agitazione che in essi
subentra.
-
79-
« Essi si affollano insieme, si urtano e sospingono e
,·encndo alla superficie sferzano e spriz~ano l:acqua
all'intorno. Ben presto si formano le copp1e _per Ji fatto
che il maschio si sceglie una femmina, nuo~a attorno
a Jei la urta col corpo, con il muso, per ecCJtarla_ alla
imp:esa amorosa. Si ri_tiene dall 'allevat~re che se 1 pesci vengono mantenut1 nel~o stagn~ ab1ta_to da t_emp~
con la stessa acqua vecchw, solo 111 c~s1 ec~ez~onall
possono pervenire a fregare; per lo pJU anz1, m tal
caso, la tendenza a11a frega gradatamente scompar~.
Percio quando gli animali accennano ad. entra\e ~~
frega bisogna rinnovare l'acqua, oppure: Ji ch_e e p1~
consigliabile, i pesci vengono trasportat1 ~egl_1 stagn~
di frega, con la qua! cosa si ha il vantagg10 d1 I?oterlt
di nuovo esaminare da vicino. Da quanto sopra SI comprende che il lavo ro della . ~rega si tro~a fino ad un
certo punto nelle mani del! allevatore, ti che ha una
importanza non lieve riguardo al prodotto. Lo stagno
da frega, naturalmente, puo essere prepa~ato l!e_l seguente modo da chi abbia piu stagni a d1spostz10ne,
ed in tal caso lo stesso stagno non deve essere stato
in precedenza utilizzato. Poiche il pesce attacca _le uova
a vegetali, cosi per la deposizione ~~lle uova. ~~ u_sano
in Tokio piante acquatiche, in Konpn:a r3:d1CJ d1 sa~­
cio. Delle prime sono preferite il 1\lynophtllum '?e.rtL~
cillat1t1n e il Ceratophyllum demersum. Delle rad1CJ. d1
salcio vengono scavate quelle sottili e del!s.amente ~~­
trecciate, le quali vengono bene lavate,_ d1s1~fe~ta~e m
acqua bollente e poi asciugate_. Sia che SI trattt d1 ptante
sia di radici, esse vengono d1stese sul _fang:o .dello stagno vuoto e poseía questo viene riemp1to d1 acqua fino
a raggiungere la necessaria profondita. Q~ando la temperatura dell'acqua e salita a IÓ° C. e SI preve~e Un
ulteriore aumento della stessa, oppure sopraggJUnge
una pioggia calda, i pesci maturi vengono.portati !lello
stagno. Si prendono all'incirca _altr~ttanti masc~1 che
femmine ed il numero deve ordmanamente cornspondere ad un paio di pesci per ogni metro qua~r~to e piü
di un paio per i grandi stagni . . La dep?s~z1one del
fregolo avviene in uno dei giorm successlvt.
-So-
-SI~
Xel Giappone non viene praticata la fecondazione
artificiale delle uova. Queste non diYentano mature
tutte nello st_esso t~mpo nell'ovario e percio la frega
dura pareccl~Ic sett1mane. Le uova deposte per le prime sono le p1u robuste e quindi le piu pregevoli, quelle
depos_te per ultime dúnno origine solo ad avannotti
deboh. Inoltre ormai e assiomaticamente noto che i
pesci riproduttori molto giovani producono solo poche
uov_a: L_e u?va deposte aderiscono alle piante o alle
radtCI di C~! Sopra; I~a, appena CÍO e av\·enuto, bisogna toghere senza mdugio dallo stagno le stesse
p~rche non vengano mangiate dai genitori stessi che
d_t esse sono avidi. Le piante o i fascetti di radici, inSieme all~ uova aderenti ad esse, vengono con delicatezza ~olt1 dallo stagno, e sciacquati pur con delicat~zza m acqua corrente, poi trasportati in un bacino
d1 cemento e distesi con accuratezza sul fondo. La cura
ora delle uova consiste sostanzialmente nel cercare di
evitare _tut~o ~io che puo risultare dannoso per le stes-se: qumdt St deve curare che esse siano sempre ricoperte dall 'acqua e difese dagli sbalzi repentini di tempera~ura, dai venti freddi, dalle grandinate, mediante
stuo1e o coperture consimili. Bisogna stare attenti che
n?n prenda_~o sviluppo sulle uova le proliferazioni fungme: se cto accade occorre togliere subito le uova
attaccat_e da! parassita. Se pero quelle proliferazioni
~oml?anscono in quantitá forte e quindi l'acqua resta
I~qumata dalle spore, bisogna ricorrere ad un mezzo
p1u radicale e cioe trasportare le· uova in un altro bacino. L'acqua del bacino infetto viene addizionata di
cloruro di sodio o di solfato di rame, e dopo un certo
tempo scolata; quindi il bacino viene ripetutamente e
accuratamente lavato, prima di essere di nuovo utilizzato. L'acqua del bacino da incubazione non deve essere cambiata, eccettuato il caso che essa diventi troppo calda. La durata della incubazione delle uova normalmente e da otto a nove giorni, ma puo essere prolungata da una temperatura troppo bassa o troppo
alta dell'a cgua e tale prolungamento certo dannoso
«
e
per l'embrione. Si cerchi quindi di mantenere la temeratura stessa fra i I5° e i 18° C.
. .
p << L'allevatore deve considerare come sua cura pnncipale quella di procurare un nutrimento ~ano ,e ~u~­
cente per gli avannotti. Leonhard~ smen~ISC~ l opmwne diftusa specialmente in qer_man_Ia ~he tl Giapp~nese
ed il Cinese adoperino spectah artifiCI nella n~tnzwne.
Quest'ultima diversifica poco da quella fat~a 111 Eur?,pa, per qua_nto_ sia piu_ razionale. ll n_utnmento p1u
prezioso ed md1spensabtle per allevar~ tl _Pesce ~orato
e quello naturale e vivente. Dal suo tmptego ~1pende
un rapido accrescimento non solo, ma anche ~l, cambiamento di colore, la forma, la precoce mat~nta s~s­
suale, ecc. Come da noi, tale nutrimento constste pnncipalmente ?i piccoli crostace~ (Entomostraca) det generi Daphnza, Cyclops, Cypns, Polyphernus, ~ce.: al
complesso dei quali il Gi~ppo~ese ha ass_egna~o Il nome
·di rnijttko. Anche se g1a pnma che SI schmdano le
uova nello stagno da incubazione si e f~rma_ta un~
considerevole guantita di questi animaletti, gh_ stes~t
vengono a diminuire fino ~1 pu_nt~ d~ essere msufhcienti quando gli avannotti sch1uSI danno sfogo alla
loro voracita. Si deve quindi provvedere a questa mancanza facendo pervenire nel bacino acqua ricca di sostanze organiche, e si preferisce appunto quella delle
doccie stradali e delle grondaie. Ma siccome a lungo
anclare anche questa non puo bastare, si_ raccoglie ~1
nutrimento necessario da acque stagnant1 o corrent1.
Per questa pesca danno molto profitto ordinariamente
le acque stagnanti delle risaie e si adoperano all'uopo
grandi reti di lana o di cotone a borsa, le quali sono
attaccate ad un lungo bastone di bambu e vengono
trascinate qua e la per l'acqua da un uomo. Il p·lancton che cosl viene a raccogliersi nella rete e ogni tanto
vuotato in un secchio. Per altro anche questo proccdimcnto non dappertutto riesce proficuo, sufficiente od
anche possibile; percio e mcglio provvedere con l'installazione di speciali bacini. A tale scopo viene adibito uno qualunque degli stagni non utilizzati e a fondo
melmoso, il quale viene messo a secco: dopo di cio
3 -~ · 1 p.·~·d
I}J"IIIllll•lliali.
-
82-
viene distesa sul fondo della crusca di riso, posatura
della preparazione del brodo di soia 1 ) e sterco fresco
di cavallo. Questo letto viene esposto al sole per sei
od otto giorni. Lo stagno poi viene riempito di acqua
nella quale si pone una piccola quantita di dafnie (minutissimi crostacei acquatici) da riproduzione, le quali
evidentemente si nutrono a spese dell'abbondante nutrimento preparato e si riproducono con grande rapidita. Quando il letto nutritivo accenna ad un esaurimento, si riempiono delle borse di paglia con detriti
di soia e concime di cavallo e si pongono sul fondo e
cosl si puo continuare ad avere una riproduzione deJle
dafni.e. Ma siccome questi animaletti sono molto differenti in grossezza ed in mezzo ad essi si possono trovare nemici e parassiti dei pesci, prima di adoperare
tale plankton si sottopone ad una vagliatura, per Jet
quale viene impiegata una successione di cinque stacci
con fondo di filo di ferro o di tessuto. Gli stacci si succedono nel modo seguente: il piu grande ha 20 maglie per pollice (cm. 2,54), poi seguono quelli con 6o,
So, lOO e IJO maglie. Il loro diametro e da 30 a 45 cm.
Per mezzo di questi stacci dunque i piccoli animaletti
sono separati secando la loro grandezza e al tempo
stesso vengono ad essere eliminati gli eventuali nemici dei pesci, come certe larve di insetti, ecc. Se pcr
qualsiasi ragione l'allevatore non riesce ad ottenere
crostacei in quantita sufficiente alla alimentazione degli
avannotti, deve ricorrere ad un nutrimento di ripiego,
naturale od artificial e. un nutrimento naturale e.rappresentato da larve di zanzare e da lumache: le prim~
vengono tagliuzzate, le seconde (per lo piu si tratta di
Paludina vivípara) sono schiacciate prima di somministrarlc ai pesciolini. In alcuni stabilimenti si prRferisce nutrire l'allevime con il tuorlo di uovo di pollo,
r) Il brodo o salsa di soja (Soja hispida Mónch., pi anta d ella
fa.miglia delle_ Pnpilionacee, affine al fagiuolo, indig ena d e lla
Cma e del G1appone, della quale si alloperano i semi al suddetto scopo) e un intingo!o n1olto apprezzato nel Giappone per
condire vivande di carne o di pesce.
-83-
te nel caso del Ranclw. 11 tuorlo assp~Wt m~~- cciolato mischiato ad un poco di acviCne s Illlo stag~o i\la anche le crisalidi de!
e sparso ne
·
.
t pol
da seta forniscono, dop_o eh~ s~ano secca e, . e mescolate con farma dl_ fru_me~to! un Cib<?
nel
pnml .tre annl
te e l1 e Suole darsi ai pescl
. .
.
·
.
Per i pesci piu avanzatl m svdupp?, Sl c<?~m~
vlta.
d' larve intere di zanzare, dl anelhdl dl
a fare uso 1
.
· T b ·¡
Lim
f.-J: .. a•·<:P specie (piccoli vermi del genen
u t e_x, . di frumento. Questo sia da solo, sla m_lsto
altro c~bo, viene cotto e schi~cciato, oppure v¡eno::!
in farina finemente stacCiata e mescolato co~
di granoturco. Del resto, ~o~e v~dremo, altn
r<.-.-~..-•,li nutrimenti vengono somm1mstratr nel ~aso che
tore abbia uno sc?P? speciale da raggmn~er:­
i nutrimenti artifiCiah, occorre notare, venoo1.o
. . codelle di terra le quali sono attaccate a tre
messt m s
'
d. ,
d 1 tempe
corde e calate a diversa profon 1ta secon o a
cr ~
ra dell'acqua e la grandezza del pesce. P~r oh
le scodelle sono sospese a tre, fino a cmque
sotto il pelo de~l'acqu~, _nell'inver~o. a J?
fino a ~'í centimetri. Che d pescwhno ma~gr SI puo
dedurr~ dall'osservare che att;.avers? le paret1 del corpo
trasparisce il contenuto del! mtestmo.
.
u Durante i primi due o tre giorni susseguentl alla
schiusura delle uova, gli avanno~ti non prendono alcun
to, poiche l'animale v1v~ a spese del_ co_ntenuto del sacco vitellino, in segmto pero commc,_a a
nuotare attorno ai bordi dello staf3'n~ e cerca avrdamente il cibo. Gli stessi avannottl nmangono nello
stagno dove si schiusero le uova oppure ven~?no_ trasferiti in un altro; e cio di pende dalla quant1ta dt ?ani a disposizione. Il compito dell'alle~atore. c~n~rste
questo periodo nel procurare at p~scw_l;m un
ricco nutrimento una temperatura calda 11 pm possibile, esponend¿ l'acqua ai raggi del sole, e un frequente rinnovamento dell'acqua stessa. Que~te sono
le condizioni indispensabili per ottenere un rap1do cambiamento del colore degli animaletti. Viene fatta m<?!t~
attenzione ai subitanei sbalzi di temperature : percw 1
. 1
-
- ss-
84-
bacini vengono ricoperti o protetti, dal lato del vento,
con paraventi, da pioggia violenta, grandine, venti
freddi. l\Ia quando le circostanze della temperatura si
fanno gravi, i pesci vengono · trasferiti dai bacini all'aria aperta in quelli riparati. Va sottinteso che i bacini di allevamento sono sottoposti ad una continua
vigilanza affinche i nemici di vario genere dei pesci,
come uccelli, altri pesci, insetti, ecc., non possano esercitare la loro azione funesta.
« Per quanto sia indispensabile per allevare pesci
sani e senza difetti una ricca nutrizione, alcuni allevatori Giapponesi credono di ottenere una colorazione
vivace con una nutrizione un poco inferiore a quella
normale (!'So per cento del quantitativo necessario).
Siccome, come gia fu detto, il Ciprino dorato mostra
sempre una indiscutibile tendenza a riwrnare alla forma originaria selvaggia, nell 'allevamento il Giapponese cerca di scartare con frequenti cernite tutti queali
esemplari che mostrano la suddetta tendenza, co~e
quell.l che .non ha?no valore ne per la vendita, ne per
ultenore nproduzwne. A tale scopo lo stagno viene
prosciugato ed i pesci vengono presi nelle fosse rotonde situate nel punto di deflusso dell'acqua. Per
effettuare un esame accurato pochi pesciolini vengono
messi in una tazza bianca ed a fondo piatto. In una
prima ispezione si da il massimo valore alla forma ~
alla costituzione del corpo, piu tardi viene preso in
c<;>nsi~erazione anche il colore (fig. 65). Che questa cermta Sia fatta con cura e che essa porti ad un risultato
pratico .viene dimostrato da! fatto che il 30 per cento
al massimo dei pesciolini sgusciati dalle uova perviene
alla vendita.
« I1 cambiamento di colore dell'animale comincia fra
il 6oo e 1'8oo giorno di vita. Se sono state seguite
tutte le regale del caso, tutti i pesciolini debbono avere
cambiato .la colora.zione nell 'agosto del primo anno.
Degno di nota e d fatto che quelli che non hanno
sublto tale cambiamento nel primo anno lo subiscono
ne~l'ag?sto de.! se~on.do anno. Sussiste l'opinione che
ammali cambianti di colore, molto precocemente di-
ventino bianchi e rossi, e che invece quelli piu tardiv~
mostrino tendenza a colorarsi in u.n rosso puro. 1 pesc1
del tutto bianchi vengono scartati, perche. non .s1 tro,·ano a vendere; quelli in vece che, pur bmnchi, presentano pinne rosse e macchie rosse sulla testa sono
bene paga ti. n
.
. • .
.
Le dimensioni raggiunte da1 pesc~oh!l~ durante il
primo estate di vita sono ~olt? vana~ih. In ~uone
condizioni di temperatura, di allmentazwne e d1 spazio i giovani raggiungono, in autunno, la lunghezza
Fig. 6s. -
Orifiamma a coda doppia; giovane.
(da ARCANGELI).
media di 3-4 cm., essendovene anche di q~elli ~~nghi
6-7 cm.; ed altri assa~ piu corti .de.lla ~~dia. C~o no~
vuol dire che questi Siano malatiCCi o pm. deb~h degl!
altri; anzi spesso i piu piccoli sono resistentl e be~
conformati quanto i piu grossi. E non male allevarh
a parte con ogni cura, pote.ndose~e ?ttenere. una r.azz.a
di belle forme e bei colon, e d1 p1ccole dimensiom,
quindi particolarmente adatta per piccoli a:quari.
Cío che si
detto fin qui riguarda specmlmente la
forma; riman e da dir qualcosa a proposito del color~.
1 pesciolini nascono tutti con un color bronzeo ~m:
forme, che non ha nulla a che vedere colle colorazwm
successive.
e
e
-86-
Se l'acqua e calda- 18°-20° almeno- e sufficicntemente aerata ed illuminata (sufficientemente, ma non
1roppo), dopo circa sei settimane di vita il colore comincia a mutare, inquantocche, sotto il grigio acciaio,
traspare un riflesso giallastro o rossastro, che si arcentua man mano che il grigio scompare. La trasformazione puo compiersi per intero entro il primo estate; ma puo anche essere solamente parziale, sicche il
p~sce ha i .fiancl- i e la base delle pinne rosse; J'apicc
d1 esse, .e !l dorso neri. Se le condizioni - specialm~n~e .d1 temperatura sono state cattive, molti pescwhm non avranno completato il mutamento e molti
non l'avranno neppure iniziato. Per questi, il cambiamento potra avvenire nel prossimo estate · salvo eccezion.i, ql!elli .che non mutano entro questo periodo, son
destmat1 a nmanere per sempre bruni .
.No~ sono rari pesci che al color rosso o giallo framn~IschJano pe~zature bru.ne (spe~ialmente sul dorso) o
b~anch~ (spec1~l~ente a1 fianch1 e su! ventre). Pesci
b~anch1 pezzatJ d1 scuro non mi consta che esistano.
In generale, dopo il secando estate, la colorazione
puo considerarsi definitiva; chi e rosso 1 e chi aiallo
e chi bianco, o pezzato in varia 5auisa. Possong per6
coml?an.re o scompanre macchie nere; le quali son~
da nfenre non a variazione di colore, bensi a fenomeni morbosi (di itterizia), e quindi transitori.
II calare dell '~cqua (e la buona alimentazione) han no
dunque malta mfluenza sulla colorazione dei pesci ·
ma una certa. p~edisposizione e ereditaria; e perci6
nella scelta de! nproduttori e bene - quando si possa - tener canto anche del colore.
•
o
-87-
lbridi.
Fra i pesci - non meno che fra gli altr.i ar:i'?al~ ---:si verificano talvolta incroci fecondi fra mdivldUJ d1
specie dí verse; ottenendosene degli ibridi, a cui voalio brevemente accennare.
o Il Ciprino do rato facilmente si incrocia colla Carpa;
ma gli ibridi non hanno ne la ?~Ilezza. dell'uno, n.e
il valore alimentare dell'altro. S1 mcroc1a pure, fac1~
lissimamente, col Carassio cornune; e i figli so no ven
Ciprini dorati, di bellissimo color rosso ~cce~o, e molt<?
robusti. Arcangeli opina che sarebbe ut!le ncorrere d~
tanto in tanto a questo incrocio per rinsanguare gh
allevamenti di Pesci rossi.
Come caso eccezionale vien ricordato un incrocio fra
maschio di Barbus ticto e femmina di Orifiarnrna. I bastardi presentano il colore grigio del Carassio gi?var:e!
calle tipiche macchie laterali del Barbo; e la v¡vaClt.a
di questo, alquanto impacciata pero dall 'qnormale sviluppo delle pinne.
. .
.
.
f.: noto anche il caso che masch1 d1 Cohsa fecond111o
le uova di 1\{acropodi, le quali si sviluppano benissimo.
1\on solo fra specie ovipare (e quindi a fecondazione
estema) si verificano questi incroci, ma anche fra specie ovovivipare : si sono visti bastardi di Platypoectltts
maculatus var. pulchra e di Girardinus sp.; di Xiphophorus guentheri (helleri) e di Platypoeci~us rna~ula­
tus, i quali hanno le forme del Platy, e 1 colon del
Xiphophorus, di cuí i maschi posseggono anche- benche assai piu breve - il caratteristico prolungamento
della pinna codale.
.
Un incrocio fra c:f di Poecilia unimactdata e <;? d1
i\l ollienisia latipinna diede bastardi molto diversi dai
genitori : colore fondamentale bruno con sei striscie
trasverse da ogni Jato. Questi bastardi, incrociandosi
fra loro, trasmisero i medesimi caratteri ai figli.
-88-
Malformazioni; malattie; diagnosi e rimedi.
11 detto ((sano come un pesce », e falso j perche i
pesci - non meno di tutti gli alt_ri viventi - sono
soggetti ad imperfezioni o malatt1~., Credo . dunque
utile enumerare qui brevemente le p1u comum, ed accennare al poco che si sa circa le diagnosi ed i rimedi.
In fatto di malattie, la prima norma da ricordare e
che (( prevenire e assai piu facile che curare »; e che,
quindi l'osservanza delle poche norme igieniche date
dagli ~sperti e la miglior medicina con~ro tutti _i I?al!·
Molte malformazioni compaiono fra 1 neonatl (mdtvidui con due teste, con due code, con tre occhi, ecc.);
ma non sono vitali; e percio non hanno importanza
per noi.
Non rarissima e la mancanza di vescica natatoria,
per cui il pesciolino non puo nuotare, ed e costretto
a saltellare sul fondo: l'imperfezione non impedisce
al pesciolino di vivere; ma lo mette in condizioni di
tale inferiorita rispetto agli altri, che non tarda a cadere preda di qualche compagno piu forte.
Deviazione della colonna vertebrale. - La colonna
vertebrale si inarca dorsalmente, o si incurva dall'uno
o dall'altro lato, o addirittura si ripiega (specialmente
nel tratto codale). Per lo piu e segno di degenerazione,
o di debolezza grave, conseguente a lunghi digiuni, o
di vecchiaia: raramente e un fatto congenito.
Testa di Mops. - Si presenta di rado nei Ciprini:
la testa, anteriormente, e piatta, perche le ossa frontali
e nasali sono raccorciate e spostate.
N ei giovani Orifiamma non e rarissima la piccolezza congenita della apertura boccale (l\Iicrostomia) :
il pesciolino che puo mangiare poco e a stento, cresce
lentissimamente e non supera i 2-3 cm. di lunghezza.
Aborti. -
Le femmine di specie vivipare, se son
-
89-
accoppiate troppo giovani, .od esp~sle al troppo zel_o
0¡ un soverchio numero d1 masclu, talvolta partonscono dei morti-nati, specialmente al primo parto. Lo
stesso fatto si verifica talvolta per un eccesso di alimentazione, che comprime troppo gli organi genitali della
femmina.
Le malaUie dei pesci sono certamente numerase, ma
non di tutte si conosce la causa, la sede ed il decorso.
Chi accudisce personalmente e quotidianamente i
propri ospiti, e nc conosce i gusti, le a~itud_ini, il ~om~
portamento, si avvede subito se uno d1 ess1 cambm d1
umore o perde l'appetito. t bene, in questo caso, ricon·ere anzitutto all'isolamento. JI pesce rimane piu
tranquillo j e pi u facile da curare j e, se si tratta di forma contagiosa, non c'e pericolo di vederla estendere
ad altri ospiti.
Uno dei primi e piu evidenti segni di malessere nei
pesci si rifeva da! modo di tenere le pinne. Il pesce
sano tiene le pinne distese; specialmente la dorsale
eretta; il pesce malato le tiene floscie, ripiegate, abbassate. l movimenti sono len ti e svogliati, o faticosi;
e talora esso si trattiene presso il fondo. Se il pesce appare svogliato o costipato, si puo tentare un cambiamento di nutrizione: alla carne, o alla farina di pesce
si sostituisca qualche alimento naturale : alghe, e meglio ancora, dafnie : questi piccoli crostacei- che sono
sempre molto appetiti - sono anche molto efficaci,
probabilmente a causa delle loro scorie chitinose, nello
stimolare i movimenti dell'intestino: del resto un po'
di digiuno ogni tanto giova assai, specialmente ai forti
mangiatori.
Una causa frequente di malanni gravi e il raffreddamento. Gli sbalzi improvvisi di temperatura, se
molto forti, possono provocare la morte : se non sono
molto forti, oppure se si tratta di un raffreddamento
graduale al disotto del limite che la specie puo sopportare (il che si verifica, ad esempio, per guasti dell'apparecchio riscaldatore), il danno puo esser lieve,
purche il raffreddamento sia di breve durata, e l'ac-
-90-
qua venga riportata gradatamente alla primitiva temr.eratura . .:\la se il raffreddamento e durato alquanto,
;;¡ vedra comparire sulle pinne e intorno alla bocea
u.1a sorta di velatura biancastra, che puo estendersi
anche a tutto il corpo. In questo caso occorre praticare ·un bagno di sale: si prepari una soluzione di sale
comune in acqua, in proporzione di 7 grammi di sale
per ogni litro d'acqua; e vi si metta il pesce malato
(hadando che la temperatura del bagno sia identica a
quella dell'acquario); dopo 24 ore di permanenza 'ii
eleva la quantiUt di sale a 9 grammi per litro, e d~po
12 oread 11 - 15 grammi per litro. Successivamente si
diluisce il bagno di 12 in 12 ore, fino alla concentrazione di 5 grammi per litro, in cui il pesce puo rimanere per alquanto tempo. Non si raccomandedt mai
a.bbastanza di badare alla temperatura delle acque che
SI adoperano.
Come. si ~ de~to in altra parte, le acque putride provo~an~ I! d~sfac1mento delle membrane delle pinne, su
cu1 po1 facllmente compare il feltro bianco della Saprolegnia.
, L'ecces?iva di.minuzion~ del contenuto di ossigeno
e cau?a d1 asfissm. I pese¡ dapprima vencrono alla superficie, e abboccano !'aria; la loro respir~zione e corta
ed affan~wsa; essi appaiono inquieti, e poi stanchi ed
abbattut1. Infine si piegano su! fianco, e muoiono colla
bocea a perta e gli opercoli divaricati. Al manifestarsi
dei ~rimi sintomi, si estragga un po' di acqua dall'acquano, e ~e n~ aggiunga di nuova, magari facendola
cadere a pwggm, perche trascini piu aria.
Molt~ malatt~e son causate da parassiti, animali o
vegetal! (bacten, protozoi, vermi, funghi) che si allogano nella pelle, nelle branchie, o in organi diversi.
In un acquario ben tenuto la loro comparsa e rara
(sa.lvoyer la Saprolegnia (fungo) di cui si parlera poi);
qumd1 non. ?ccorre eh 'io ne parli partitamente.
I parass1t1 della pelle o si vedono a occhio nudo
per esempio, sotto forma di puntolini lucenti 1 com~
l'Ic.hthy?phthirius; o si rivelano per una sorta di m uCOSita bmncastra che vela tutti i tegumenti 1 come la
-
9I-
¡¡ Chilodon, la Cyclochaeta, ecc. Se i parassit!
allogati nelle branchie, come e il caso. per molt~
rmi (Diplozoon, Gyrodactylus, Octobotnum, ecc.J
e facile vederli; pero il pesce appare m.alato e
stanco; se si toglie dall'acqua e c~m molta. dehcat~zza
si guardano le branchie sotto gh ope~coh,. ,appawno
pallide ed esangui. Ma la forma I?ara~slta pm coi?'un.e
(.la Saprolegnia, un fungo o muffa b1a~c~, c~e SI sviluppa con incredibile facilit~ su qua!siasi p1ccola ferita od abrasione, o contuswne, e spesso anche .su
org~ni perfettamente sani. ~a si vede anche .appanre
._ come ho detto sopra - m conseguenza d1 raff reddamenti; attacca le uova morte, e spesso a~~he ql!e~le
sane, e i giovani a.vannotti.; e inSO~ffi~ Ja p!U ~em1bile
ed invadente nem1ca degh amaton d1 a~quan..
.
Contro tutti questi para~siti, si u.~ano 1 ~agm .~edi­
camentosi. Oltre quello d1 sale, gw descntto p1u sopra, si puo ricorrere a qu.el.li. di for~alin.a, perm~ng~­
nato potassico, acido sal!Clhco e b1clondrato dt chinina.
.
'd f
· )
La formalina (soluzione acquosa d1 alde1 e orm1ca
4
deve esser usata in dose di / 10 000 , ossia di 4 cm.a per
10 litri di acqua; e il pesce deve esser attentament~
sorvegliato durante l'immersione, che puo prolungarst
per due o tre ore.
.
. .
.
.
11 permanganato potassico (ptccol~ cnstalh. l~cent1
di color bruno violaceo) si usa m soluzwm al1'1/ 1 000 000 '· conviene preparare una soluzione
concen-l
d
trata (1 gr. in un litro d'acqua); e, q~an o SI vuo.
fare il bagno, mettere 1 cm. 3 della soluzwne per ogm
litro d'acqua.
L'acido salicílico - specialmente efficace contro
vermi parassiti - s i usa in soluzioni di 1 /-t per cento,
ossia gr. 2,5 per litro.
JI cloridrato di chinina si usa soprattutto contra le
infezioni di Ichthyophthirius; dose r gr. in IO<? lit:i
di acqua; temperatura J0°-J2°; durata due o tre gwrm,
e anche pi u, se il pesce lo sopporta.
Durante il bagno medicamentoso il pesce deve_ essere
soryegliato continuamente, anche perche la reststenza
o
-92-
1
1
varia molto dall 'una all 'altra specie, ed anche da uno
all'altro soggetto. Certuni, appena messi nel bagno,
si precipitano come forsennati in tutte le direzioni; in
tal caso si tratta di una assoluta intolleranza al medicamento; bisogna subito togliere il pesce da! bagno,
altrimenti muore.
Perche i bagni abbiano la necessaria efficacia, occorre obbligare i! pesce a muoversi, e respirare con frequenza, in modo che il medicamento circoli nelle branchie. Se dopo qualche tempo il soggetto si piega su!
fianco, si provi a toccarlo delicatamente con un bastoncino; se riprende a nuotare, si puo prolungare il
bagno; altrimenti e bene interromperlo. Lo stesso si
faccia quando la respirazione appare troppo affannosa.
Alla fine dell'immersione, se e possibil~, invece di
togliere il pesce, si aggiunga acqua pura, in modo da
diluire gradatamente la soluzione (senza pero cambiare
la temperatura del bagno: non sara mai abbastanza
ripetuta questa raccomandazione !).
Non e raro il caso che i pesci si feriscano, o battagliando fra di loro, o urtando contro i ciottoletti del
fondo, o quando si tenti di prenderli col retino in
modo maldestro. Se la ferita e superficiale, e intacca
solamente l'epidermide, il maJe e poco; se piu profonda, richiede cure delicate. In ogni caso e bene isotare il ferito, per evitargli di esser disturbato dai compagni; ed anche perche i pesci si accaniscono volontieri contro i compagni malati o indeboliti. Le ferite
profonde sono spesso invase dalla Saprolegnia, bisognera quindi fare ripetuti bagni di permanganato.
Nelle specie con occhi sporgenti, sono frequenti le
lesioni di questi organi, specialmente contusioni, con
conseguente sviluppo di muffe. Si facciano bagni di
permanganato; oppure pennellature locali con soluzioni piu forti di permanganato e;lOO ooo). Se la lesione e grave, in genera le 1'occhio va perduto; per lo
pi u il pesce muore; ma qualche volta sopravvive anche rimanendo guercio.
'
Si ricordi che, generalmente, i bagni medicamentosi
rovinano le pianticelle dell 'acquario: quando sia pos-
-93-
sibile e meglio traspqrtare i pe~ciolini per il bagno in
una vaschetta piccola, senza p1ante.
..
Nemici.
Che i pesci 1 in liberta, abbiano molti nemic!, t~t~i
¡0 sanno; ma che qualcuno possa po.rtare le su~ ms1d1e
anche dentro ai ben custoditi acquan, non tu.ttl lo pe.nsanoo Eppure il caso si veri~ca; e ~pesso e d propnetario incauto che introduce 11 nenuco ~elle vasche.
Ouando per esempio, si raccolgono m uno stagno
0 fossato delle erbe acquatiche, destinate ad ~domare
J'acquario, sara norma di saggia prudenzoa SCI~Cqttarl~
a lungo energicamente in acqua; e magan lasClarl~ po~
riposare una notte in una vaschett~, oper ess~r Slc_un
che frammisti alle foglie o alle rad!cl, non SI trovm~
ospiti indesiderabili. Fra 9~esti, in particolare, van
insetti, o le loro larve: DJtisco, Idrofilo, ~oton~cta,
::\epa o Scorpione d'acq~a, Ran~tra, e moltl oaltn; le
ldracne 1· alcuni crostace1; verm1; ecc. Spee~almente
temibili fra i vermi sano le sanguisughe, che si attaccano ai pesci, e ne succhiano il sangue, pr?v~and~
la morte per dissanguamento. Anche c<:m gh ahm~nt1
naturali e faciJe introdurre qualche pencol?SO 0~p1teo:
le sanguisughe facilmente si trovan? framm1ste a1 OChlronomi e se non si fa malta attenz10ne, passano mosservate: e' possono fare guai grossi. Quando
raccc;
glie del plankton, non co~viene met~erlo sublto nell'acquario; ma occorre Iase~arlo depos1tare I?er qualche
ora in un bicchiere di vetro: facdmente SI vedranno
poi attaccate alle pareti delle Idre (celenter~ti d'acquoa
dolce) in forma di sacchetti, muniti di molt1 tenta~oh.
:\lalgrado le piccolissime dimensioni, questo ano1ma~
Ietto non troverebbe nessuna difficolta a gherm1re 1
giovanissimi pesciolini, e a divorare molti dei vos~r!
pi u cari pupilli. Fra le dafnie ed i ciclopi planktomc1
non manchera qualche idracna, da! corpo ro~so tonde2"g·iante
rrettatela via ' perche i Yostn pesCI non la
..._,,
'oo
s!
-94-
mangiano, mentre essa puo uccidere i piccolissimi nati.
Anche le dafnie, tanto gradite e ricercate come cibo
per i pesci adulti possono rappresentare un pericolo
negli allevamenti, perche, forse per vendicarsi di esser
tanto spesso divorate dai genitori, volontieri si rifanno,
divorando i figli.
Qualcosa di simile si verifica con alcuni molluschi
acquatici: in generale l'allevatore ne vede volontieri
qualcuno nelle vasche, perche, con scrupolosita veramente encomiabile, si dedicano alla raschiatura dei
vetri, e pulizia del fondo, divorando alghe, idre, e
frammenti di vegetali morti. Ma non conviene metterli dove ci sano i piccoli nati, perche sottraggono
loro il miglior alimento, e talvolta anche li divorano.
Piu grossi nemici, che non abitano nell'acqua, ma
vi pescano volontieri se la vasca e scoperta, sano i
topi; specialmente se l'acquario e situato in .una serra,
o in qualche locale terreno ove possano penetrare i
grossi topi nelle cantine, non stupitevi di trovare, al
mattino, gli scheletri dei vostri pesci, accuratamente
spolpati, vicino alle vasche.
C'e anche, per eccezione, qualche cane e qualche
gatto pescatore; ma e caso veramente raro.
Nelle vasche dei giardini fanno talvolta - oltrc ai
topi - strage anche gli uccelli : in particolare que!
Martin pescatore (Alcedo hispida), che tutti i piscicultori conoscono e detestano. Il suo nome dice le sue
abitudini; ma non la sua insaziabile voracita, e quindi
i danni che arreca. Si tenti di prenderlo con qualche
trappola.
-95-
Ricapitolazione delle norme indispensabili
per il buon andamento di un acquario.
Termino e riassumo queste. brevi notizie ripor_tando
di buona manutenztOne date da ~lagnm nel
le norme
·
·
tali ·
suo interessante libro _su¡ Pese¡ ornamen
.
1) Sorvegliare rigorosamente 1'unif?rmita, di te_mperatura, specialmente durante ¡~ cambl~ del! ac~u~. .
2) Non cambiare mai piu di un qumto dell acqua'
e solo quando e necessano.
J) Non economizzare la, luce. .
. .
4) Non sovrapopolare 1 ac~uano. .
s) Non riunire pesci voraCI e p~SCI pac¡fiCI.
. .'
6) Evitare g:li _eccessi alimentan, che sano assal plU
dannosi del d1g1Uno.
7) !solare ogni pesce che sembr~ am~lat~.
8) Non Jasciar mai nell'acquano plante m decomposizione.
9) Non dare ne pane ne biscotti, che fanno intor.
.
· ¡
bidare l'acqua.
10) Togliere col sifone_ i residUI e gh escrementt, ameno una volta per settlmana. .
. .
. .
Sorvegliare
_attentamente
1
pesct
tmmerst
111 ba)
11
gni medicamentos!.
.
.
.
.
12) Esaminare con cura tl nutnmento ammale, pnma di distribuirlo.
13) Togliere dall'acquario gli alimenti artificiali non
utilizzati.
14) Coprire sempre l'acquario.
15) !solare per qualche gio~no i pes~i ::'-ppen~ acquistati, per non arrischiare d1 mettere ms1eme at vo~tri ospiti un ipclividuo che puo esser m~lato,
-
g6-
16) Neg1i acquari risca1dati
1
.
¡¡ voltaggio alle c~7m ampa~e elettnche
e venficare spesso i1 perfett . 1 enswm ~el \·aso;
tori.
o tso amento det condut-
prop~rzionare
INDICE ALFABETICO
A
Acara tltayeri ·sg
Acorus pusi!lus 24
Aequidens curviceps 58
.,
latifrons 59
.,
portalegrensis 59
Ambassis !ala 59
Ambulia heterophylla 23
Amiurus nebulosus 6 1
Aphyoc!tarax rttbropinnis 61
Apistogramma corumbae 59
Aploclleilus 42
Aponogetonjenestralis 22
B
Badis badis 59
Barbo volante 67
Barbus conc!tonius 65
»
gelius 66
»
laterislriga 67
»
oligolepis 67
»
pllutunio 67
>>
umifasciolatus 66
»
ticto 66
»
z·ittalus 66
Be!oneso:c belizanus 40
Bella bel!ica so
»
pugnax so
"
sple11de11s 51
»
f1·ijascialrz so
Bombetta 71
Bosmú1a 2S
e
CARASSlNIDI
59
Cm·assius vulgaris aul'altts 62,
67, 6g, 70, 71, 72
46
CENTRARCHlDI
Cenil'archus macropterus 59
Chanchito 55
Chironomus 29
Ciclasoma facelum 55
»
seventm 56
C!CLIDI 53
CIPRINIDI l2
CIPRINODONTI 34, 42
Colisa jasciata 53
»
lalia 52
Corydoras natlereri 62
»
palea/tiS 6r
Cryptocory11e 25, 55
Ctenobrycotz spilurus 59
Ctmops vittalus 53
Cyc!ops 2S, Sr
Cynolebias Bello/ti 45
o
Daplmia Sr
Datzio albo/i11ealus 62
Dar~io
•
»
il '.
''
anaHputtclalus 64
tnalabaricus 63
t·erio 63
Hyphessobrico11 bifascialtts 59
»
.ftammeus 59
•
rosacettS 59
E
L
Eickhonda ct·assipes 26
Elassoma evergladei 59
Elatina macropoda 25
Elodea catzadmsis 20
•
densa 20
Enckytraeus 28
Erba p~sce 26
Esomus dattricus 67
»
malaye11sis 67
Elrophts maculalus 59
Et¡pomotis ¡-ibboS1ts ..¡i
'
F
Fontinalis antipyretica 25
Fundulopanchax coerulms 43
•
I{Ularis 44
»
sjostedti 44
Funduhts cht-ysoltts 42
•
majalis 43
»
pa!lidus 43
LABIRINTIDI 47
Lebistes reliculatus 35
Limia ni¡rrofasciata 3 7
•
tlt'nata 37
~
vi/tata 37
Ludzvigia 23
M
¡Jfacropodtts openttlarts 48
•
viridi auralur 48
¡¡.feso¡-onistíus cltaelodotz 46
lJiollienisia fot·mosa 37
•
latipi1zna 37
•
velifera 37
Myriophyllum prourpinacoit!es
22
N
Ninfa 72
Nuria dam·ica 67
·G
1
1
1
Gambusia 32
Gambusia Holbt·ooki 34
Geophagus brasiliensis 58
•
gymno¡-enis 58
Girardinus Gttpp,,i 35
Guppyi 35
H
1
1
Haplochilus 42
Haplocltromis strig-ig-ena 56
Hemicromis bimaculatus 57
llemigrammus caudovittatus 6o
»
ocelli{er 6o
»
unilinealus 6o
Heros facefus 55
• sjmrius 56
o
Occhio di drago ¡ r
Orifiamma 87
p
Pl1anchax c!taperi 44
»
fasciolatus 44
•
pancltax 44
Pecilia 36
Persico sole 46
Pesce cometa 72
Pesce gatto 61
Pesce ovo 71
Pesce tigre 74
Pe~te d' acqua 20
99
S
caudomaculatus 35
»
reticulatus 35
Piagnone 72
}'islia 26
Platy nero 38
,. rosso 38
Plalypoecilus maettlalus 38
Poecilia 36
Sagi I/aria 11ZOIIfevidellSÍS 25, 55
Salvinia 26
Polyacatzthus 4 7
.
Polycentrm schombtwgz 59
Pontederia crassipes 26
Polamogelott 22
Prislella riddlei 61
.
Pseudoxiphophorus bzmacula-
Testa di leone 72
Tetra da Rio 59
»
~~;iallo 59·
•
rosso 59
Tilapia tzilotica 58
Trichogaster 52
lt~s
39
.
SJLURIDI 6I
T
.
Pteropltyllum altum e.meket 53
•
scalare 53
V
R
Jlasbora eteromorpa 64
Riccia 26
Rivultts micropus 44
,.
strigatus 44
,.
mophtlwlmus 44
X
Xiplwphorus ltelleri 39
,.
JJfontezuma 39
10
5
Dove e come si puo tenere un acquario
))
Forma e dimensioni.
))
S
Sistemazione e manutenzi<?ne dell ' acquario
))
10
>)
12
))
IS
))
17
20
Apparecchi da riscaldamettlo
Apparecclzi d' aerazione
e
illumina::ione
Le piante da acquario ,
))
La alimentazione dei pesci in acquario
))
I pesci da acquario .
>)
7
(
))
32
»
41
Allevametzfo úzdusfriale del Cat·assius auratus e sue van·eta .
»
¡6
lbridi .
))
87
1\falformazioni ; malattie ; diag nosi e rimedi
>>
SS
))
del formato di cm. 12 x 18 1/2, riccamente illustrati, con copertina
iart<onc:lnc>. Volumi semplici da 100 a 130 pagine.
Volumi doppi
da 170 a 230 pagine.
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA
(P. Veníno) . .
e concimazioni (P. Veníno).
di frutticoltura (G. Da/Ta.cclllinti, Faraone, Anatre, Oche,
allevamento (P. Veníno).
la sua lavorazione (G.
26
,,
Aletmi pe.sci ovovivipa1'Í
Alczmi pesci ovipa1"i .
Nemici
E
E TECNICA DELLE INVENZIONI E DELLLE SCOPERTE APPLICATE ALL'INDUSTRIA STORIA DEl VARI POPOLI - STORIA DEI.L' ARTE - IGIENE PROFESSIONALE E FAMI• STORIA E TECN!CA DELLE GRANDI CULTURE E DELLE PICCOLE INDUSTRIE AGRICOLE
• LETTERATURA • FILOSOFIA - GEOLOGIA • ASTRONOMIA. ECC.
pag- .
Ultmsili per· la manutenz ione
EDITOR
LIOTECA DI CULTURA
INDICE
lNTRODUZIONE
VALLARD
93
Ricapitolazione delle norme indispensabili por ¡¡
buon andamento di un acquario
>>
95
Jndice alfabetico
))
97
dei conigli e delle
Veníno).
da legno (M. Abbado).
all'oleificlo (V. Casierí).
p¡,.,.¡,~nltur·" di stagno. L' allevacarpa (P. Accomazzo).
Gellslcoltillra (C. Fuschíní).
bovini (C. Del Bo).
mio orto (G. Mascagni).
;~Jacllic•olt·ura (E. Silvetti Cava/lottí).
le plante? (M. Abbado).
viticoltura moderna (G.
ve1t..r1Ínllrill
nella pratica dell'aMarchiní).
,.,.,.,rt.enltn>'P
e la sua contabilita
Manetti).
Tecnica e balistica cine-
Frugoli).
(C. Manetti).
(C. Manetti).
IOClw:ioiili economiche e malatpecora (C. Manelli).
lacustre (P. Parenzan).
alterni e gli erbai di legu(A. Casci-Ceccacci).
131 . Elementi di meccanica agraria (A.
Puppo).
132. Il Cane (C. Manetti).
134. Fauna marina (P. Parenzan).
135. Apicoltura. Nozioni pratiche (0. Fiorentino Lombroso).
1315. La patata (P. Venino).
138. Il seme bachi (R. Grandorí).
142. Distillazione rurale (A . De Morí).
144. Nozloni di selvicoltura (C. Gíumelli).
145. Anticrittogamici ed lnsetticidi (E.
Agustoní).
147. Ortaggi (A. De Morí).
149. Caseificlo (L. Mínguzzí).
150. Entomología agraria (R. Grandorí).
151. Il Canarlno, e i pi11 comuni uccelli
nostrani da gabbia (M. Paola).
152-153. 1 funghi commestibili e velenos! italiani (A. Banti).
154. Pesci ornamentan e l'allevamento
del Pesce rosso (P. Manfredi).
157. Giardinaggio (G. Guerrini).
160. Piante e colture da giardino (G.
Guerríní).
163. La pesca sportiva (E. Barisoni).
165. Malattie delle piante coltivate (M.
Lepore).
167. 1 Cereali (A. Musmarra).
175-176. Il caffe (G. Calderíní).
185-186. Nozioni di Zootecnia pratica
(P. Baríli).
187. II Gatto (M. Craveri).
198. Lavorazione dei terreni (E. Mage/li).
201. Erboristeria (G. L. Cerchíarí).
205. La ginestra e la sua utilizzazione
(G. Bionda).
208. 11 riso e la sua coltivazione (R.
Píacco).
210. L' alimentazione del bestiame (N.
Checchia).
214. 1 microrganismi del terreno agrario (1. Politi).
ANTONIO
VALLARDI
EDITO
E APPLICAZIONI FISICHE E CHIMICHE
SCIENZE NATURAL!
17. 11 Mondo Potare (A. Fauslini).
73. 1 terremotl. Come studiarli e come
difendersi da essi (C. Cappello).
104. 1 metalli rari (M. Morgana).
148. Il mare nella natura (A. Ca/egari).
P.ura e applicata. Analisi quantita-
193-194. Meteorología (8. Coppa).
212-213. Elementi di Geografía astronomica (G. Tadini).
218. La Chiromanzia per tutti (Frands)
ttva (A Zucchi).
169. Te~ica della fotografía di riproduzJone (U. De Luca).
173. L'ingrandimento fotografíco (U
De Luca).
MATEMATICA E APPLICAZIONI MATEMATICHE
166. Nozioni di topografia pratica
(G.
Busiz Tucci).
170. Fotogrammetria e stereofotogrammetria (G. Busiz Tucci).
177. Applicazioni della Topografía (G.
•
178. 11 ~itratto fotografíco (U. De Lutltl).
181. Ohi, Grassi e Saponi (A. u. di
Luzenberger).
215. L'arte della Concia (G. Foresti).
216. Manuale di pittura applicata aUa
decorazione artística (G. Gui¡¡ard).
220. L'Atomistlca (C. Mennella~
184. Nozioni sulle Triangolazioni e p ...
ligonazioni topografiche (G. Buo
Tucci).
200. Guida pratica per !'uso del Regn.
calcolatore (G. Busiz Tucci).
di chimica analitica
Busiz Tucci).
LE GRANDI INDUSTRIE
SCIENZE E APPLICAZIONI MECCANICHE, ELETTRICHE
t. 1 palloni dirigibili (R. Federico).
8. Dinamo e motori (L. Sartori).
11. L' Aeroplano e 1' Aviatore (F. Bufloni).
\3-14. L'automobile (G. Callaneo).
19. Radiografía e Radioscopia(/. Scllincag/ia).
22. Gli accumulatori elettrici (G. Brucchietli).
•
35. Ferro, acciaio e loro lavorazione
38.
41.
45.
57.
Elementi di meccanica (A. Cattaneo).
Elettricita e Magnetismo (L. Sartori).
Le macchine a vapore (A. Val/ardí).
11 meccanico dilettante e il preparatare di esperienze (S. Bosio).
10. La Radiotelegrafía e la Radiotelefonia (G. Chierchia).
75-76. La telegrafia elettrica. Nozioni
e1em. (E. Giannetti).
84. Nozioni di meccanica applicata (G.
Zanetti).
Zanetli).
93. La resistenza dei materiali (G. Minardi).
95. Motori a scoppio ed a combustione
(F. Bufloni).
115-116. 1 generatori di vapore (L.
Rocchl).
117. Le macchine utensili perla lavorazione del metalll (F. Buffor.i).
120. La Fonderia (F. Bufloni).
59. La lana e la sua industria (A.
Bianchi).
78. 11 gas illuminante (G. Majoli).
122. Elementi di tecnología tessile (/.
Roncaron i).
Tessitura (L.
126. Tecnica e Arte del Film (A. Nani).
127. Armi antiche emoderne (A. Zunln),
Anniba/eti).
168. 1 Gassogeni e le loro
applicazio~;
EDILIZIA
(S. De Capitani).
179-180. Cine-proiezione moderna (G.
Mannino-Patane).
182-183. Impianti elettrici (G. DeAmentl¡.
190. 11 Motorista d'Aviazione (F. Bu/·
e le sue applicazioni
opere rustiche. M ate-
l
riali da costruzione (C. Manares!).
191. Nozioni di Estimo edillzio (0. Al
ban i).
foni).
195. Gli apparecchi di misura del
diotecnico (N. Salina).
196-197. 11 Tornio (F. Buffoni).
199. Terre e Sabbie per uso fonderia
(A. Perego).
(G.
e le sue applicazioni
146-146 bis. Lavorazione dei metalli a
caldo e a freddo (M. Cammisa).
162. 11 motore a ciclo Diesel ve1o::~
(Rio Guido).
(U. Savoia).
86. La motocicletta (F. Buffoni).
90. Strumentl e misure elettriche
125. Pompe e Compressori (F. Bu(foni).
128. Radiotelefonía (G. Maione).
129. Condotte forzate per distribuzionP
di acqua potabile (V. Cocozza).
143. Televisione e Fototelegrafia
203-204. La Fresatrice (F. Bufloni).
219. L'esame perla patente d'••ut,om.o- ,'
bilista (F. Bufloni).
221-222. La Telefonía automatica
Barbier).
223-224. Manuale di tecnica aelronllo(lel•• •
listica (F. Gale').
225. Il trasformatore elettrico (M.
tolini).
226. Motore elettrico a campo
(N. Bianchi).
n•1an•~•
PROFESSIONALE E FAMILIARE
72. Medicina e chirurgia d'urgenza·
Noz. pratiche (A. De Castro).
98. L'igiene sessuale (L. Bellezza).
140. Parassiti animali dell'uomo (R.
Grandori).
155. Ginnastica medica appllcata (C.
Rendano).
171. 11 nuoto (R. Veschi).
209. 11 Corpo umano nei suoi stati
(A. Lama).
211. 11 bambino (E. Bajla).
ANTONIO
VALLARDI
EDITOl
PICCOLE STORIE DEI VARI POPOLI
2. Piccola storia del popolo Argentino
(U. Biasioli).
1O. Piccola storia dei popo lo Francese
(B. Rinaldi).
130. Piccola storia del nostro Esercito
137. Piccola storia del popolo Be1 •
(F. T. Contardini).
158. Compendio della guerra 1915-1!>1
(A. Rocchi).
161. Etiopía ed Etiopi (A. Rocchí)
(E. Verniani).
ARTE, LETTERATURA E POLITICA
(E. Salvi).
67. I filosofi italiani da! XVIIl al Xb.
secolo (C. Brasch1).
102. Poeti italiani del Rinascimento
dell'eta moderna (A. Tort01elo).
121. Poeti italiani del Rinasdmect
Butti).
174. Storia della musica italiana ·~
7. 1 Preraffaelliti (A. Braschl).
16. 1 Filosofi italiani dal X al XVIII
secolo (C. Braschi).
27. I1 ricamo nella storia e nell'arte
37. Poeti italiani del Medio Evo (A.
(A. Butti}.
Chiereghin).
44. La Numismatica (M. Piccione).
56. Storia della pittura italiana dal XIV
al XIX secolo (A. Braschi).
LEGISLAZIONE E COMMERCIO
51. Quanto si deve sapere del Codice
di Commercio (C. Picone Chiodo).
58. Quanto si deve sapere del Codice
Penale e della Legge di Pubblica
Sicurezza (C. PiconeoChiodo).
92. Le Assicurazioni (R. Mainardi}.
119. Le Banche (U. Ca¡ani).
141. Le registrazioni in conto corrente
e in partita doppia (G. Mayr).
159. Nozioni di diritto marittimo (T.
164. Dizionario di diritto
il
Massaro).
188. La Cambiale (A. Troni)
192. Nozioni di legislazione
(E. Formato).
202. Gestione delle aziendt.
ciali (A. De Micheli).
206-207. I caposaldi del Co
(E. Calzavara).
217. 11 Testamento (F. Cisotti •
Grapa/lo).
AN'fONIO VAJ,J,ARUI EIH'fORE
o
~JIT,A:VO
o
VIA STET, ,¡ O