1 - Portal Barcos do Brasil
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INTRODUZJONE TUTTI 1 DIRITTI RISERVATI La voga di tenere pesci a scopo ornamentale non molto diffusa in Italia; ma all'arte decorativa moderna non e sfuggito il valore ornamentale di questi animaletti; e molti decoratori, e molte persone di gusto ne traggon partito per ottenere effetti ornamcntali nuovi ed elegantissimi. Gli acquari da stanza non sono di recente inven. zione; poco usati in Italia, hanno invece goduto molto favore in al tri paesi - per es. in Germanía - ; ma non si puo dire che siano sempre stati modelli di buon gusto. Quelle vasche vecchiotte, con armature metalliche grossolane, con mucchi di tufo, acconciati a grotticella ( !), spesso adorni di conchiglie, o cocci variopinli, non hanno proprio niente di bellp. Ora se ne vedono invece di molto belle; sobriamente decorate e ben tenute, sono di effetto ornamentale modernissimo. Lasciando dunque a decoratori, vetrai, architetti, la rura di disegnare, costruire, e situare in posizioni acconce gli acquari d'appartamento, vediamo come essi possano esser popolati convenientemente; e quali cure occorrano per conservare sani gli ospiti, in buone condizioni. .\ parte l'estetica, chiunque abbia << intelletto d'amore n per le cose della Natura, potra trovare campo di interessanti osservazioni, e trascorrere ogni giorno e ancora Stampato in Italia- Printed in ltaly Offidne Grafiche dell' Editore Antonio Vallardi - Milano, Vía Stelvio Sectembre t 948 (cgnn) 22 ... -6- qualche ora dilettevole curando e sorvegliando i suoi pesciolini. E poiche questi aniinaletti hanno anch'essi predilezioni ed esigenze, e devono esser tenuti con norme particolari a seconda della specie, cosi gli amatori potranno trovare nelle pagine che seguono le notÍ¿Íe fondamentali per la buona manutenzione del!' Acquario; per alimentare i pesci; ottenerne la riproduzione; allevare i piccoli; prevenire e curare le malattie; e far si che l'allevamento sia fonte di soddisfazione, e non di delusioni e inutili spese. Di proposito, mi asterro da notizie, termini, discussioni troppo strettamente scientifiche, in modo che anche i profani possano leggermi e intendermi senza fatica, ne soverchia ;,oía. I1 biologo e l'allevatore esperto non hanno bisogno Ji consigli; il presente manuale si rendera utile piuttosto al principiante, a cui potra risparmiarc qualchc delusione, e piu di una costosa esperienza. Generalmente si crede che i pesci esotici siano animali che richiedono molte cure, e rappresentano quindi una grande schiavitu: niente di piu falso: sono anzi - fra gli animali domestici - quelli che danno meno noie al padrone, e richiedono il mínimo di mano d'opera: se l'acquario e sistemato razionalmente si puo lasciarlo a se stesso anche per qualche settim~na, senza che i pesci ne soffrano. Non si puo pero tenere i pesci senza fornir loro quel mínimo di condizioni ambientali di cuí necessitano; ed ~ errato credere di poterli abituare a qualsiasi trattamento. Chiunque si proponga, dunque, di fare un allevamento di pesci ornamentali, studi innanzitutto le possibili.ta _d_i impianto di cuí dispone, e faccia poi i suoi acqmst1 111 relazione a tali possibilitá: anche un impi~nt? modesto, sistemato con buoni criteri, pll() riuSclre mteressante e decorativo. Dove e come si puo tenere un acquario. Molti credono che, per tenere un acquario, sia indispensabile avere 1' acqua c01·rente, con 1' inevitabile gLtaio delle tubazioni di carico e scarico, che sono sempre antiestetiche. . . ~io non e affatto necessario; anzi, per i pesci ,esotiC! - che voglwno acque piuttosto calde - non si puo tcnere acqua con·ente, e non conviene affatto di cambiarla troppo di sovente. Eliminato dunque questo ostacolo, ndiamo gli altri. Per il buon funzionamento di un acquario, occorre che vi possano prosperare le piante acquatiche, e queste - come si sa h.a~no bisog.no di. luce. L'acquario sia dunque in poSlzlone bcn J!lummata, possibilmente presso una finestra esposta a levante, in modo che il sole lo illumini direttamcnte per poche ore al mattino. Se l'esposizione e a mczzodi, converra disporre qualche riparo, in modo che l'ncqua non si riscaldi troppo. Se non si dispone di 1uce naturale sufficiente, puü servire anche l'i_llu~lin.azione artificiale, purcbe sia ben dispost~; gh er!ettt che se ne ottengono sono anche molto belli; e permettono di porre degli acquari in pos¡zJOni poco luminose: per es., incastrati nel muro fra due stanze contigue. Sotto l'nzíone della luce, le piante assorbono anidride carbonica e sYiluppano ossigeno, ossia forni- -9- -8- scono il gas necessario alla respirazione dei pesci, distruggendo in pari tempo i prodotti di rifiuto della respirazi~ne. stessa. ~1 regolare svolgersi di questa importanttsstma funzwne e dunque essenziale alla vita degli ospiti. forma e dimensioni. A seconda del posto prescelto, e dello spazio disponibile, ciascuno potra scegliere la forma di acquario che piu gli piace. Faro tuttavia qualche osservazione : le vaschette di vetro di forma subsferica - comunemente usate per tenervi pesci rossi - sono sconsigliabili sotto ogni rapporto : anzitutto perche mal si prestano a mettervi vegetali; poi perche la superficie libera dell'acqua (attraverso la quale ayviene l'aerazione) e molto ridotta j infine perche attraverso le pareti curve i pesci appaiono deformati, e si vedono malamente. Quasi gli stessi appunti si possono fare alle vasche di vetro cilindriche. Meglio dunque le vasche quadrangolari, in vetro, C~)O montature metalliche. Se ne fanno ora di assai prauche ed eleganti, a perfetta tenuta d'acqua. Oltrecche dell' acqu~rio, sara bene disporre di qualche vasc~etta o bacmella per isolarvi gli esemplari che ric~lle~on~ speciali cure; i malati; le femminc partonentt; 1 neonati. Le dimensioni dipendono - come ho detto - dallo spazio ?isponibile; e il numero degli abitatori di pende dalle dtmensioni della vasca. ~e non s.i v~ole impiantare un apparecchio per l'aerazw~e ~rttfictale dell'acqua (di cui si parlera piu innanzt) btsogna calcolare, per i pesci di 4-6 cm. di lunghezza, l.a ~!sponibilita di un litro d'acqua a testa; per, quelh. ptu grossi di 3-4 litri ognuno. Come SI vede, l'acquario non puo certo essere affollato, con una popolazione cosl calcolata. Se invere l'acquario e ad acqua corrente, o, meglio, aerato meccanicamente, allora si puo accrescere in modo noteYole il numero degli ospiti. Si tenga conto, anche, del fatto che 1'acqua fredda contiene piu ossigeno, ed e meno esposta ad alterarsi che non l'acqua calda; percio gli acquari riscaldati, per pesci esotici, devono esser meno popolati di quelli a temperatura normale. Come ho gia accennato, occorre che la superficie libera dell'acqua sia ampia, in rapporto al volume, onde permettere una buona acrazione naturale. Sara bene pero provvedere 1'acquario di un coperchio di vetro, 11 ~ual~ serv~, !?rima di tutto a riparare la polvere, pot a.d tm~edtre 11 raffreddamento dell'acqua negli acquan caldt, e soprattutto ad evitare pericolose acrobazie dei pesci, molti dei quali - specialmente durante la notte - hanno l'abitudine di saltare fuor dell'acqua; il che li conduce a morte sicura se, come spesso avviene, cadono fuori dalla vasca. Nello scegliere la posizione, si tenga anche presente che i pesci, in generale, presentano la Joro massima bellezza quando si osservano da! fianco e non dall'alto; le vasche, quindi, non devono esser poste troppo in basso; neppur troppo al te, pero, perche sarebbero eccessivamente incomode per il servizio pulizia, cambio dell'acqua, cattura dei pesci, ecc. S.i e.viti inoltre di illuminarle in modo che i pesci siano vtstt contro luce; la bellezza dei colori e dell'irides~enza arídrebbe del tutto perduta; per ottenere il masstmo effetto, dovrebbero essere i pesci illuminati fortemente dall'alto, e l'osservatore in penombra. Degli apparecchi d'illuminazione si parlera piu mnanzi, insieme agli altri accessori delle vasche. - - 10- Sistemazione e manutenzione dell' acquario: accessori indlspensabili ed utili per la manutenzione, il rlscaldamento, 1• llluminazione e !•aerazione. Scelta la vasca, vediamo cosa occorre pcr arredarla in modo che sia confacente alla vita dei pe~ci, e gradevole alla vista per l'osservatore. Per i pesci, niente sarebbe megl.io che ri¡?rodurre tale e quale !'ambiente del le acque libere; ossta fondo fangoso o ghiaioso (secando le specie) ed abbondanza di vegetali; ma la melma naturale, oltre ad esser. poco estetica, tramanda sempre sgr-adevole odore e mtorbida l'acqua al mínimo movimento. Converrá dunque bandirla e ricorrere ad altro materiale piu consistente. Si puo, per esempio, formare un. fo~do fertil.e e compatto mescolando quantita uguah d1 terra dt sa.lJcet~> e torba non bituminosa, ben frantumata: se SI puo aggiungervi un po' di cenere di legna e di fu.li~;gine~ la miscela riescira piu fertile e meno putresClbtle; SI mescola ben bene, e si pigia fortemente; poi si ricopre il tutto con uno strato di qualche centímetro· sabbia di fiume, fine e ben lavata. In mancanza d1 queste sostanze, si puo contentarsi della sola torba; ma non si prenda terra da giardino o da orto; perche spesso contiene germi dannosi ai pesci. Lo strato d1 sabbia e sempre necessario. Ouando il fondo e preparato) bisogna bagnarlo con gr;n prudenza per non sconvolgerlo. C' e chi, con malta pazienza lo innafl1a delicatamente, finche e zuppo d'acqua; e piu presto fatto di coprirlo con una tela, piu ampia del fondo, in modo che si possa ripiegarla contro le pareti, e far cadere l'acqua sulla tela. De~ resto basta anche disporre in un angolo un telaino d~ legno, con garza tesa; e dirigere su q11esta il tubo d1 c.arico della vasca. Quando il fondo sia ben inzuppato, d! II- :::.i puo togliere delicatamente telaio e tela, e continuare il riempimento, badando che l'acqua coli lungo una parete, ed evitando di dirigere il getto contra il fondoJ che ne sarebbe sconvolto. Quando nella vasca c'e uno slrato d'acqua di pochi centimetri, si possono piantare le piante nel terriccio, avendo cura di non sommuoverlo troppo. en sistema comodissimo e anche quc:llo F i.~. 1. - D iversi mode ll i di vasi per pio.t nt e acqu a ti c hc. di procurarsi dei vasi in terra cotta, bassi, larghi alb ba~e, e strctti di imboccatura (fig. 1); in essi si pone la terra di saliceto o la torba, e vi si piantano le radici dclle piante prescelte. In tal caso, il fondo dell'acquario puo esscr ri empito di sola sabbia, o ghiaia, ed i vasi si na?condono in questo strato, coll'aiuto di qualche ciottolo o pezzetto di tufo. Vi sono anche piante acquatiche che vivono lungamente, e crescono, senza radici : basta legarne un fascetto di steli ad un pi ccolo ciottolo (perche non vengano a galla), e vegetano bene e a lungo. :\Iolti acquaristi sconsigliano quindi il fondo di torba; ed io pure credo sia meglio attenersi alla sola sabbia. Si evita cosi il pericolo che i pesci - specialmente quelli piu grossi - frugando nel fondo, sconYolgano la terra, e intorbidino tutta l'acqua. La qualiUt delle piante varia a secondC) che l'acquario sia o no riscaldato; e devc anche esser commisurata alle sue dimensioni; lo stesso puo dirsi della quantitá; giacche i vegetali devano essere di ornamento, e di utilita all'economia generale; e fornire nascondigli ai pesci; ma non devano esser tan ti da ingombrare tutto lo spazio, ed impedirci di osservare g~i abitatori; si tenga poi anche presente che, se di g10rno le piante producono prevalentemente ossigeno- il qualc e utile, semprecche non sia in quantita - -13- 12- soverchia- di notte i vegetali elimin~no so~tanto anidride carbonica, che e asfissiante, per 1 pesct come p~r tutti gli animali. L'eccess? di flora. e. dunque da evttare come tutti gli eccesst; e, se st tlen presente clw le piante acquatiche crescono, in gener~le, co~ nott>vole rapidita, si comprende la co.nvemen~a dt esser molto sobri nella piantagione degh acquan. . . . Oltre alle piante fisse al suolo media':te radtct o r~ zomi, ve ne sano anche molte, e belle, mteramente libere e galle~gianti.. . , . . . Nel prosstmo capttolo cttero alcunt ?et vegeta.h nostrani od esotici piu facili da tenere m acquano. . Vediamo ora il breve elenco di utensili ed accesson indispensabili od utili : alcuni sano ?estir:a~i alla pulizia · altri servono per catturare gh ospltt, e finalmente citen) gli apparecchi per riscaldare ed aerarc l'acqua, e per illuminare la vasca. Utensili per la manutenzione. Un tubo a sifone (fig. I-bis e 2-b) e an.zit~ltt~ in: dispensabile per la pulizia del fondo : le detezwm det pesci, qualche avanzo dei pasti; i frammenti di Yege- e i'"""'ig. I bis. - a Yari modelli di tubi a sifone m. vetro. tali morti che si distacrano dalle piante, formano in breve un cumulo non indifferente di materie che insudiciano il fondo, e son destinate alla putrefazione. Oc corre percio allontanarle regolarmente. Sen'e bene un sifone, o un tubo in lamiera. 11 sifone e fatto, molto semplicemente, con un pezzo di tubo di vetro - piegato ad angolo ottuso- inscrito su un tubo di gamma. Aspirando l'acqua dall'estremo, mediante una peretta (e non colla bocea, come alcuni fanno), e tenendo poi l'estremo libero entro un secchio, si passa coll'apertura del tubo di vetro qua e la sul fondo, ove sono accumulati i detriti, che vengono asportati dalla corrente d'acqua. Quando non si voglia pulire tutto il fondo, ma solo togliere qualche particella, e comodo il tubo in lamiera. Qualunque lattoniere lo costruira facilmente : si tratta di un tubo del diametro d. cm. r,s o 2; aperto a un capo; e chiuso all'altro da un diaframma con forellino; a questo capo si trova anche una maniglia a orecchia, che serve per tener fermo il tubo; tenendo chiuso col pollice il forellino superiore, e immergendo l'estremo opposto nell'acqua, questa entra nel tu- "' bo, appena si tolga il dito dal foro, Fig. 2 a e ó. e trascina COn Se le particelJe del fondo. Sulle pareti di vetro, per effetto della luce, si forma sempre una piu o meno abbondante vegetazione di alghe microscopiche, le quali sono utilissime per i pesci - specialmente i neonati, ·- ma impediscono la vista, e sano di bruttissimo effetto. Si posson togliere con un rasch ialore a lama, o di feltro. Il primo si prepara con una vecchia lama da rasoio, chiusa fra due pezzetti di legno (piu corti della lama), uno dei quali provvisto di manico; il secando mediante un pezzo di feltro da pavimenti cucito sopra un pezzo di legno, montato trasversalmente su di un manico. Entrambi, strofinati sulla faccia i!)terna delle pareti delle vasche, . sen·ono a .staccare le alghe che si possono, almeno in parte, asptrare col sifone. Per la pulizia dei vetri serpure bene le spazzoline metalliche a manico lun- -140 (fig. 2-a). Pessima abitudine e quella di. pulire .i getri colla sabbia la quale a poco a poco, mtacca tl v etro rendendolo' opaco, come se fosse smerigliato. " Se' non per necessita di d.isinfezio.ne, o cambiamento dÍ sistemazione, non conv1ene ma1 vuotare del tutto t1 acquario e rinnovarne completamente 1' acqua. auando si fa la pulizia, ogni due o t~e gior~i, ~i ~~giunga la poca acqua sottratta, ed ogm otto gwrm, a oi si rinnovi circa un quinto del!' acqua della vatogliendola col sifone; e poi aggiungendone alt(ettanta, della mede~ima .temperatura. questa ¡accoIl'andazione non sara ma1 abbastanza npet~t~; e 1~ orma dovd.t sempre esser rispettata. Tuttt t pese¡ ~ ma in modo particolarissimo i pesci esotici, amant~ dÍ acque calde - soffrono per variazioni brusc~1e d1 temperatura; e molto spesso queste sono causa d1 ma1¡~ttie, ed anche di morte. Sara dunque buona regala tenere un secchio di a<;qua per alcune ore nella stanz<~ 1edesima ove e l'acquario, finche la temperatura SI 0 ¡a parificata; e poi procedere al cambio dell'acqua. S Se il nutrimento e dato in abbondanza, e se l'acqua - 15- tate su armatura di fil di ferro, in forma semicircolare, e provviste di manico, di lunghezza proporzionata alla profondita della vasca. Catturare i pesci in un acqua- _ rio non e sempre facile: alcuni sono talmente rapidi di movimenti che sfuggono con grande abilita dalla rete; si usi molta calma e molta prudenza per non ;ca: Fig. 3· - Retino per la cattura e il tntsporto dei pesci. e calda, la decomposizione dei residui puo esser rapída e atti~a; e quindi il cambio de_ll 'aC9ua si~ fatl~ con maggwr frequenza. ln acqua mqumata 1 pesct -"" anche se non muoiono - soffrono e si ammalano; ¡e pinne si lacerano e si sfanno; e vi prendono sede ¡ germi parassiti che conducono poi a morte il pesce. lndispensabile e qualche retino per la cattura e il t(asporto dei pesci, i quali non devono esser presi in ¡llano, ma, ove occorra, tenuti con un pannolino; le reticelle siano di garza; cosi neppure i pi u piccoli pot(anno sfuggire attraYerso le maglie del tessuto; mon- Fig. 4· - Pipa in vetro per pescare i giovani. spaventare i pesci, che potrebbero saltare fuor dell'acqua, producendosi contusioni gravi, talora mortali, o ferirsi contro le pareti o i ciottoli del fondo; ed anche per non sommuovere il fondo, e intorbidare tutta l'acqua. Per prendere i neonati, che sono talvolta piccolissimi, e comoda la pipetla di vetro, con cui si aspirano, insieme all'acqua, senza alcun pericolo di danneggiarli, anche se sono delicatissimi; e la pipa (fig. 4), pure di vetro, con cuí si catturano i piccoli che si trattengono presso la superficie. Questi pochi utensili sono assolutamente indispensabili, per qualsiasi acquario, e non si puo fare a meno di procurarseli. Apparecchi da riscaldamento e illumlnazione. Questi apparecchi non sono sempre necessari; pero, volendo tenere pesci esotici, occorre, generalmente, di riscaldare l'acqua, in modo che la temperatura non scenda sotto i 20°, e salga anche a 25°-28° negli acquari da riproduzione. I sistemi di riscaldamento sono molti; e ciascuno potra scegliere quello che meglio - -n- !6- si adatta al suo caso particolare. I riscaldatori a fiamma (sia gas, alcool, o petrolio) sono generalmente in .. gombranti, antiestetici ed incomodi, anche se relativamente economici di funzionamento. Per piccoli acquari, il riscaldatore ideale e quello a resistenze elettriche, il quale occupa poco spazio, si dissimula facilmente nella vasca, e puo esser applicato in qualsiasi locale, senza disturbo, ne impianti speciali. Il sistema piu elementare e quello di una lampadina immersa direttamente nell'acqua, hadando pero che l'armatura metallica rimanga sempre completamente fuor deW'acqua, per non provocare un corto circuito. Un semplice 1 ,-... r ji 1 ......_, Fig. S· - ~ = """t.l_...J ~-.! Riscaldatore nella sua posizio!le entro l'acquario. apparecchio si puo costruire con una scatoletta metallica a perfetta chiusura, in cui si introduca una lampada elettrica, con filo isolato in un tubo di gamma (fig. 5). In commercio poi si trova buon numero di questi apparccchi da riscaldamento di tipi svariati, Naturalmente la loro potenza dovrá essere proporzionata alla capacita della vasca; ed occorredt sempre un termometro per verificare la temperatura dell'acqua. Pure all'elettricita si ricorre per l'illuminazione di quegli acquari che non ricevono luce diretta dall 'esterno, o ne ricevono troppo poca. La luce e fattorc indispensabile di vita; gli animali soffrono se son tenuti troppo al buio; ma soprattutto soffrono le piante, le quali non possono svilupparsi, e non possono funzionare regolarmente : in mancanza di luce cessa infatti l'importantissima funzione clorofilliana dei vegetali verdi, per cui le piante si nutrono a spese dell'~ nidride carbonica dell'ambiente, e sviluppano oss1- geno. Da cio si vede quale parte imponantissima sostenga la luce nel buon andamento di un acquario. Percio, ove la luce naturale sia insufficiente, occorre provvedere alla illuminazione artificiale; e qui ciascuno puo sbizzarrirsi a suo talento; non si dimenticbi, pero, che, per il benessere degli ospiti, occorre che la vasca riproduca - almeno per quanto e possibile le condizioni della natura: la luce dunque dovra venire dall'alto (e non da! disotto, come fanno taluni, per amare di originalita, ed ignoranza di ogni principio di biología!). Si ricordi, inoltre, che i pesci presentano la loro massima bellezza osservati a luce riflessa, e non contra luce. Si bandiscano quindi le illuminazionl centrali; e si dispongano le lampade - opportunamente nascoste a1la vista dell'osservatore nella parte anteriore della vasca, in modo che la luce sia diretta dall'innanzi all'indietro e dall'alto al basso. Sara bene che i fili concluttori e i supporti delle lampadine siano isolati, per evitare qualsiasi eventualita di corto circuito; e sara prudente verificare spesso che 1' isolamento si a perfetto. Apparecchi d' aerazione. Un altro accessorio che puo esser di prezioso aiuto e !'apparecchio d'aerazione. Si e detto giá che non dappertutto e possibi1e o comodo di avere 1'acqua corren te; ed oltre a cio, 1'acqua corren te e troppo fredda per i pesci esotici; e quindi non serve. E dunque utilissimo un apparecchio che insuffii aria direttamente nell'acqua. Anche per questo scopo si trovan o in· commercio diversi tipi di apparecchi. Alcuni constano di una piccola pompa (mode11o Grandis) azionata da un motorino elettrico: 1'aria e spinta per una tubazione di piombo, e puo essere distribuita a parecchie vasebe. Si puo anche ricorrere ad un recipiente a tenuta, ~che pu? essere un semp1ice pneumatico d'automobi1e) m cu¡ SI comprime !'aria mediante una pompa a mano; da questo recipiente !'aria, mediante una sottile con- -19- -18 duttura, e portata ne~ f<:>~do dell'~cquario. 1 piu .co: . da impiantare 1 p1u rerrolan e meno costos1 d1 ITIO d 1 ' ,.., · • · d" . . funzionamento sono gli apparecclu elettnc1, 1 cut eststono molti modelli ottimi (« Ellu ~1 2-J.; << G. '(:· '' ed altri). Anche le pompe ~d .acqua, .del ttpo \\ tsa, Kindel ed altri rendono ott1mt serngt. Basta un filo d'acqua d'un r~tbinetto -.anche situalo ir~ locale diverso da quello dell'acquano- per far funzwnare que- J?. ~ifone di travasamento - - Tubo di scarico dell'acqua filtrata Tubo di immissione d 1 aria dal1a pum pa. Scappamento di aria. recchi acquari. Naturalmente, J'affiusso d'aria dovrá esser commisurato alla capacita della vasca, e non mai eccessivo, perche 1'eccesso e dannoso anche qui, come sempre. In qualche caso, quando si voglia ottenere anche un debole ricambio di acqua, puo esser utile far costruire un insuffiatore di aria ed acqua, da applicarsi ad un comune rubinetto dell'acqua potabile (tale l'insuffiatore Truffarelli). A qualche amatore potranno forse interessare alcune notizie intorno ai filtri per acquario. Per gli ac- ,. .---tt-- Scappamento di aria. Recipiente del filtro. Pompa ad acqua. Vaso della pompa. ~ L SaJ:>bia e ghiaietto. A ~ Ail ..... ~ ~~ ./ u ~ ~~ .--. ~·15;> ¡,¡::;: [i Lana di vetro. .. ' Carbone Hydraffin. Setaccio. Ghiaia. ~~======-- Acquario. [setaccio .J Aspiratore dell' acqua a Direzione della corrente acqua aspirata. F1g. 6. - Sezione schematica di un filtro esterno. ste pompe, che, attraverso una conduttura di piombo facile da adattare, poco vistosa e poco ingombrante, spingono aria nelle vasche. Qualunque sia l'apparecchio prescelto, e bene che il tubo che pesca nell'acquario termini inferiormente al centro di un disco metalliro provvisto di bordo, nel quale si applica un dischetto di legno di rosa od una pietra porosa: !'aria, per uscire, e costretta a passare attraverso i pori, e cosl si divide in innumerevoli bollicine, e l'ossigeno si scioglie piu facilmente nell'acqua. Con una sola pompa ecl una tubazionE' conveniente si possono aerare pa- "' Fig. 7· - """' Filtro AWA. - A V • Modello aperto ;• B - 1\lodello chiuso. quarl d'acqua dolce, generalmente, il filtro non e necessario; essendo tanto facile e comodo meltere acqua nuova e pulita in sostituzione di quella troppo vecchia e sudicia; dove i filtri rendono veramente serYizi preziosi e negli acquari marini; l'acqua di mare, tanto naturale che artificiale, essendo costosissima, e non facile da rinnovare. Per chi desiderasse dunque tenerc animali marini, o- si trovasse nellá necessita di filtrare acqua dolce, accenno brevemente a questi fi.ltri. Parecchi tipi se ne conoscono; e tutti constano, sah·o poche modificazioni, delle segucnti parti essenzali: 1°, il recipiente che contiene la materia filtrante e ch.e puo esser di forma svariata; aperto, in modo da - -2!- 20- esser applicaro fuori dell'acquario, o chiuso, per poter esser affondato direttamente nell'acqua; di vetro, o di metallo inossidabile; ecc.; 2°, la massa filtrante; la quale consta di elementi fi ltranti per vi a meccanica (sabbia fine, ghiaietto, lana di vetro); e sostanze chiarificanti o filtranti per vía chimica (carbone di legna, o, meglio assai, carbone speciale Hydraffin); J 0 , il sifone aspiratore, che assicura la comunicazione automatica fra l'acquario ed il filtro; 4°, una pompetta ad aria che innalza l'acqua filtrata ad altezza sufficientc pcr farla ricadere nell 'acquario. La fig. 6 mostra una sezione schematica di un filtro esterno; e non e difficile intenderne il funzionamento. La fig. ¡ rappresenta i due modelli del filtro A \\'A, \'uno aperto, da applicarsi esternamente alla vasca, e l'altro chiuso, da potersi mascherare fra le piante, e le roccic entro l'acquario. Altri modclli piu o meno simili si trovano in commercio, o possono esser facilmente fabbricati da clticchessia. Le piante da acquario. Ilo detto sopra che le piante sostengono una parte importantissima nel buon andamento di un acquario; cito ora qui le specie piu note e piu adatte allo scopo che ci prefiggiamo. Alcune piante vivono fissate al fondo, interamente sommerse, od emerse solo in parte; altre rimangono liberamente galleggianti alla superficie. Piante sommerse. - Sono comunissime nelle nostrc acque- benche originarie dell'.\merica merid. - la Elodea densa Casp. e la E. canadensis Rich., note volgarmente col nome di « Prs/l' d'acqua ))' il che ci Fig. 8. - Callitriche vernalis Scop. (da Cnmus). dice quanto siano invadenti ed ingombranti nelle libere acque; in acquario vivono anche senza radici, purche non siano esposte ad un eccesso di luce e di cal ore. Fig. 9· - :Myriophyllum proserpinacoides. -¡-:2:2- Dclle moltissime specie di Myriophylh~m, riconoscibili per le foglie filiformi verticillate, alcune vivono sommerse, ed altre parzialmente emersc. Ricardo fra queste l'elegantissimo M. proserpinacoides Gil!., importato dall 'Ame rica l\1 eridionale, che sporge da 11 'a e- Fig. 9 bis. - 23 - plici nervature - han no 1'aspetto di reticelle. E originaria del l\Iadagascar, e richiede acqua piuttosto calda (fig. ro). L' Ambulia heterophylla Baill., originaria di Ceylan, vive tanto sommersa, quanto parzialmente emersa; e bella per i 1 su o fogliame leggero, i molti e grandi fiori bianchi; ed e particolarmente simpatica, perche rimane verde ánche d'inverno. Fig. , 0 _ - Aponogeton fenestralis. La medesima proprieta ha Lud'<vigia, con stelo strisciante e foglie ovali appuntitc, tinte di rosa al!a faccia inferiore. Potamogeton crispus (da Camus). gua con delicati ciuffi di sottili foglie pennate. Queste piante vogliono moltíl luce; e possono fiorire con picco li fiori per lo piú bianchi (fig. g). 1 Potamogeton (fig. g-bis) son o pure comunissimi; hanno stcli e foglie grosse, intere o dcntellate, sommerse. Anch'essi amano la luce e il sole; ma sono danneggiati da! soverchio calare; f01·mano una yegctazione molto folta ed invadente, che serve bene negli acguari da riproduzione; ma ostacola alquanto la vista in quelli da ornamento. Una specie di bellissimo effetto e J'Aponogeion fenestralis Hook., di cui le foglie - ridotte alle scm- Fig. u. - Cyperus flabelliformis e C. papyrus. Sempreverdi sono anche i Cyperus (fig. I I) e gli Aconts, di cui molte specie vivono parzialmente emer- - -2-f- 25- pre verdi, e fioriscono facilmente; una del fe specie piú belle e la 5. montevidensis Cam. e Schlecht. ::\ egli acquari cal di e di bellissimo effetto la Cryptocoryne, oriunda dell' arcipelago malese; ha foglie lancettiformi di color verde azzurro; vuole temperatu re di 20° ed oltre (fig. 13). u na pian tina interessante e la , Vallisneria dalle lunghe foglie nastriformi; i fiori bianchi assai delicati sbocciano alla superficie; appena avvenuta la fecondazione, il loro peduncolo si attorciglia a spirale, e li trascina sott'acqua (ftg. q). Fig. rz. - Sagittarie. se; !'A. pusillus pero rimane interamente sott'acqua; resistente e prolífico. Belle e poco esigenti le Sagittarie (fig. rz e rz-bis), che han no foglie sommcrse e fog-lic emerse; sano sem- e molto j J. -~--J Fig. r3. - Fig. 12 bis. - Aponogeton disrachyus e Sagittaria lancifolia. Cryptocoryne willisi. Fig. 14.- Vallisneria spiralis i\Ierita particolar ricordo la Elatina rnacropoda L. con piccole foglie ovali arrotondate, che vegetano su! fondo; e quindi particolarmente raccomandabile per gli acquari da riproduzione. Agli stessi conviene anche benissimo la Fontinalis antipyreiica, che forma piccoli cespugli sommersi; ha pure il merito di produrre molto ossigeno; ma teme le acque troppo calde. Piante galleggianti. - Sano specialmente utili nei bacini da riproduzione, perche generalmente albergano molti animalucci (protozoi, crnstacei, rotiferi) - -27- 26 - che servono di alimentazione al novel lame; e forniscono anche rifugio ai piccoli contra la voracita degli adulti. Ricardo la Ríccia, la Sal'uinia o Erba pesce, la Le m- l'ig. I~. - Eichhornia crassipe!' , na o Lenticchia d' acqua che si trovano nelle nostre acque ferme, e che wgetano bene in acquario; la bella Pistia con foglie vellutate verdi chiare, e la Pontederia (Eichlzornia) crassipes (fig. 15), originaria dell'America, o.ra acclimatata in varie regioni d' Europa. Tuttc questc piante sono molto decorative, ma bisogna badare che non ~- ¡ sviluppino tanto da sottrarre troppa luce all'acc¡uario. Inoltre, occorre sempre togliere prontamente dalla vasca le piante, o le foglie morte, che sono causa di rapido inquinamento dell'acqua. ~~~~ La alimentazione dei pesci in acquario. 11 vecchio detto: << l\' e uccide piLt la gola che la spada ,, potrebbe esser modificato cosi : « l\1 uoiono pi u pesci per indigestione che pcr fame D, e rappresentcrebbe una indiscutibile verita. Pochi sono i proprietari di acquario che non cadono nell 'errare di alimentare troppo i loro ospiti. Occorre invece imparare subito la giusta dose, e piuttosto stare un po' al disotto, che non al disopra di essa. Naturalmente, la migliore alimentazione e quclla formata da prede vive, ossia quclla che il pesce troYa Fig. 16. r Diaptomus; Rotifai; 8 . 2 10 Cyclops; 3 llydracna; 4-5 Bosmina ¡ 6- 7 · Dafnic ¡ 9 Larva di Cyclops (nauplius); 11- 12- 17 13- 14- 15- 16 Larva di Corcthra. - 28 - anche in natura. Diro subito che, se non e semprc comodo anclare a raccogliere nelle acque libere il pasto per i nostri ospiti, e pero abbastanza facile di allevare dei piccoli crostacei di cui essi si cibano molto volontieri, e precisamente Dafnie e Cyclops (fig. 16). Sono questi animalucci - appcna visibili ad occhio nudo che pullulano nelle acque stagnanti, negli abbeveratoi, ecc., che si possono facilmcnte raccogliere filtrando in un retino di garza finissima le acque che Ji ospitano. La fecondita di questi crostacei - specialmente delle Dafnie - e veramente prodigiosa, e messi in un ambiente adatto, pullulano in quantita addirittura incredibile. Per farne un allevamento, conviene preparare in un vaso largo una infusione di sterco bovino ed escrementi di uccelli, stemperati in acqua; si filtra e si introducono alcune Dafnie raccolte in acque libere. In pochi giorni se ne avra una quantita prodigiosa; ·e la moltiplicazione continua finche nell'acqua abbondano le sostanze organiche: quando l'infusione sia esaurita, se ne aggiunge di fresca. Del resto e facile allevarle anche in un acquario ben piantato, nutrendole con sangue disseccato. Dafnie e Cyclops, e le piccolissime Bosmine, molto gradite ai pesciolini neonati, sono abbondantissimi durante la buona stagione, e scarseggiano d'inverno; e prudente percio farne raccolta in tempi d'abbondanza, e metterli a seccare al sole, entro stacci di garza fine, scuotendoli spesso perche asciughino bene, senza rimanere aderenti gli uní agli altri. Questo nutrimento si puo alternare con vermi del genere Enchytrae1ts, che si raccolgono facilmente nel muschio umido, nelle foglie in decomposizione, e si allevano in cassettine di terra, scavandovi un soleo, e deponendovi,· accanto ai vermi, un impasto di farina e Iatte, o crema di avena, o fecola di patate, od anche pane inzuppato nel latte; si copre con un po' di muschio umido, o di foglic morte; e si lascia riposare per qualche giorno; dopo di che, si raccolgono con una pinzetta i minuscoli vermi bianchi, e si gettano direttamente in acqua; o si pongono entro pie- -29- coli passatoi di vetro. I vermi escono uno ad uno dai fori, e son subito abboccati dai pesci, che ne sono ghiottissimi. Molto gradite anche le larve di Chironomus (dette Yermi del fango molto impropriamente, perche sono larve di insetti, e non vermi). Questi minuscoli an_imaletti rossi pullulano generalmente nella melma m fondo ai corsi d'acqua, e si raccolgono filtrando il fango su di uno staccio fir:e. . . . Se i pesci sono molto p!Ccoh, e bene taghuzzare 1 Chironomus, per evitare che 1' ingordigia provochi qualche catastrofe, ossia J'ingestione di precie capaci di soffocare l'aggressore, o di perforarne !'intestino. :E: anche necessaria prudenza 1'osservare bene che, fra gli animali introdotti nell'acquario come alimento, non ci siano dei nemici pericolosi : per esempio, Idre cl'acqua dolce e Idracne, insi.e me alle Dafnie; oppure Sanguisughe coi Chironomi; perche possono arrecare danni irreparabili ai vostri ospiti. Ho detto che le precie vive sono ]'alimento ideale per i pesci; ma cío non esclude che altre sostanze possano servir benissimo per la nutrizione; sia animalucci raccolti e disseccati, come gia si disse per le Dafnie, s:a vari prodotti che si trovano in commercio. Questi alimenti artificiali possono esser alternati a quelli naturali, ma non devono esser usati in prevalenza, ne tanto meno da solí, perche, alla lunga, riescono dannosi. Speciali cure occorrono per l'alimentazione dei neonati, specialmente queUi delle specie ovipare, che sono piccolissimi. Raccogliere nelle acque libere precie adatte per essi e quanto mai difficile; molto meglio e far sl che essi nascano addirittura in un ambiente favorevole, in cui possano trovare !'alimento di cui hanno bisogno. Occorre dunque sistemare in modo opportuno l'acquario in cui dovra farsi la riproduzione. Si prende percio una vasca, e la si pianta abbondantemente, lasciandola per qualche giorno esposta alla piena luce, in modo che vi si sviluppino rapidamente quelle minuscole alghe unicellulari che abbondano nell'acqua. -30- In quest'acquario si introduce poi la coppia destinata alla riproduzione; e ben presto la femmina deporra le uova, che sono, generalmente, numerosissime. ~ bene, a questo momento, togliere i genitori, che sono per lo piu molto ghiotti del proprio fregolo, e, lasciati fare, minacciano di far piazza pulita. Appena sgusciati, .i piccolissimi pesciolini sono provvisti di una vescicola ombelicale, sorta di minuscolo sacchetto pieno di riserva alimentare; e oercio non han no bisogno di cibarsi subito; dopo qualche giorno, il contenuto della vescicola essendo tutto riassorbito, essi comincieranno a nuotare qua e la, cercando alghe cd infusori di cui cibarsi: ora viene a proposito que! sottile feltro di alQ"he che si sara formato sulle oareti; sono preziose anche le piante Q"allegQ"ianti, rome Lemna e Salvinia, fra le cui radicelle vive una folla di minutissimi org-anismi. Ma i pesciolini sono molti, e assai voraci, e fan presto a soa?:zare le riserve; conviene percio aiutarsi con un oo' di alimento artificiale: qualche pezzettino di tuorlo d'uovo sodo, o di cervello di bue spappolato in poca acqua, e versato nella vaschetta, riuscira utilissimo allo scooo. Dopo qualche giorno, si potra rifornire l'acquario con prede vive; acqua di infusori, dapprima, e poi Bosmine e Cvcloos, e finalmente Dafnie, come si e gia visto oer Q"li'adulti. L'acqua di infusori si puo ottenere molto facilmente in qualunque stagione: basta mettere in infusione, in un vaso largo e basso, un oo' di fieno o paglia: o meglio ancora, poche foglie d'insalata, e qualche pezzetto di buccia di banana, fatte seccare al sole. In poche ore, • nel vaso esposto al sole - o almeno in piena luce si formano miriadi di esseri microscopici: e bastera metter qualche cucchiaio di quest'acqua nell'acquario, per esser certi che i pesciolini troveranno il necessario nutrimento. Siccome le infusioni cosl preparate imputridiscono rapidamente, emanando un pessimo fetore, enovarle bene prepararne ogni volta piccole quantita, e rinmolto di frequente. Nello stesso modo si nutrono i piccoli delle specie ovovivipare; si tenga pero presente che ques(i sono, in • - 31- . ' .. . . e uindi capaci Ji ingerire I?rede .. g·eneralc, ptu gtandt' q d di vescicola ombehcale, 1 . che mancan o .. piu cosptcue; e . ' .b . Anche per esst t1 tuor o cominciano subtto a ct ars\' eri secche possono essere d'uovo e la cervell~, e le ~~hve alternate alla alimentausate con buon estto, pu zione natura.le. tutti ali allevatori seguono, U na pratlca el~~ ~on nsi~te nell 'aggiungere un C che e invece uttltS~llJla, ~~acqua degli acquari, spepoco di sale da ..cucma ne esci o~ovivipari: la do;;e e cialmente do.·•~ st ~englono e~ zo litri di acqua; e l agdi un cucchta!O dt ~a~ ~a di tempo in tempo. giunta deve esser npe u 1 pesci da acquario. . ., munemente vien tenuta in >-v~t-1 La speete .co acquan· d·l< appartamento e . che ¡·nopm o tn < 1 sche da gtarc t del la Cina. Tenuta, not dorato < • · du esce pesce ros~o o P . "fi a che i pesci non st npro allevata; ti che stgnt. e uegli ambienti, e che, mat~ cono gE:neralmente, m q sostituiti con nuovt · devono essere mano' che muo!Ono, , acquisti. , ci si priva della parte ptu In questo modo, pero, ella di assistere alla intcressante dell'allev~me.nt~; ~Y ed alle lotte amororiproduzionc dei pesct,. at. gt~~se per la preparazione se, alle opere ta~volta .m&eg li. allo sviluppo dei ~eo del nido; alle cut e p~r 1 ptcco { ssimi della vita dt un nati: tutti momentt mteressan t acquario. . ortuni accorgimenti, 'non si l pesci rosst, salvo .opp he da appartamento; e riproducono nelle soht~ vasc. . . . . d. altn pesct ovtpan. altrcttanto d. tcast t < 1 ro rio acquario, allevarc Chi voglta, dunqu~, ne p p ecie ovovivipare, scepesci, cominci dappnm~ con ~~nte rustica. Avrá cosl aliendone qualcuna parttcol.ar b eve tempo accrescersi o dd" f · e dt Yedere 111 r ' . · la so ts azJOn. . . _' :::.aiacche molti pesci vivtpan il numero degh ospttt, - -33- 3~- si riproducono parecchie volte in un anno- e in pari tempo avn't occasione di fare un po' di pratica con un allevamento che non presenta grandi difficoltá. La ?i_fficolt~ mag~iore - in Italia - sta nel proc~rarsi 1 pesc1 st~ss1; perc~e ~on_ vi sono specie vivipare nostrane; 1 commercwnt1 d1 pesci esotici mancano totalmen~e, ~nc~e neue nostre maggiori citta (a conoscenza m1a, d s1g. \\ enger, a :\lilano e il solo ch_e si o~~upi dell'allevamento e del comme;cio di pes~¡ e_sotJCI ornamentali); e i pochi allevatori privati dJffic!lmente cedono il loro materiale se non a titolo di scambi. ' A _eh~ v~les~e impratichirsi un po' nell'allevamento, cons_Igl_wre¡ d1 I?rocura~s1 qualche Gambusia. Questo pescJOhno amencano, _1mpor~ato in Italia per cooperare alla campagna antlmalanca, e ora comune in molte acque nostre, e quindi non e difficile averne qualche esemplare. Ver~ment_e orn~mentale non e, perch~ le s~e forme e 1 suo¡ colon sono piuttosto insignd1canti; ma esscndo ovoviviparo, molto rustico e f~cond?, puó servi re per pro va, senza richiedere spese d acqlllsto. . ll principiante che si persuada cosl d'avere attitudme, pass10ne, e tempo per dedicarsi a tali allevamenti, potra J:?Oi ¡;>rocurarsi le specie di maggior pregio, senza arnsch~are troppo gravi delusioni. Alcuni pesci ovovivipari. . Queste considerazioni mi inducono a trattare innanZJtutto dell 'alle~amento dei pesci ovovivipari, r.iserbando .la trartaz10ne dclle S¡;>ecie 0\:ipare- fra cui appun;? 11 pesce rosso- per Il pross1mo capitolo. S I.n~end_e che questa divisione fra pesci ovipari ed 0\·o:·J.vipan non ha alcun fundamento scientifico · che a,nz¡ 111 alcune famiglie si trovano rappresentand del¡ uno e dell'altro gruppo. Si tratta dunque puramente di comodita di esposizione, e non d'altro. Sempre per comoditú di c~posizione, io ho trascurato di seguire un ordine sistcmatico nella en umcrazione dei pesci, limitandomi a raggrupparli per famiglie. Prima di trattare delle singole specie, premettero qualche considerazione generale. u na difficolta non lieve - per il principiante - e quella di riconoscere il sesso dei suoi pesci. 1\ egli ovovivipari i caratteri sessuali secondari sono generalmente ben visibili; il colore, la forma del corpo, particolari modificazioni delle pinne, ecc., fanno riconoscere il maschio : e non si corre il rischio dí isolare una coppia di due femmine, o di due maschi. lnoltre e facile avvedersi del momento in cui la femmina sta per partorire, perche 1'addome appare rigontio, ed una macchia scura - formata dai molti embrioni raccolti della regione anale - diviene assai evidente in que! punto. E norma di saggia prudenza isolare le femmine al momento del parto: innanzitutto si ha il vantaggio che i piccoli vengono al mondo in un ambiente gia adatto per essi (cbe sara, generalmente, un acquario piccoletto, riccamente fornito di piante sommerse e galleggianti, ben provvisto di prede adatte - alghe, protozoi, rotiferi, e i piu piccoli crostacei planktonici -)e non abitato da altri pesci, di cui sempre e da temere la voracita. Si ricordi che moltissimi genitori hanno il vezzo di divorare la loro propria prole; e non ci si meravigli, quindi, se la femmina stessa, fra !'una e l'altra dcposizione dei suoi piccoli, ne abbocca e distrugge qualcuno. Inoltre, si sottrae la femmina, durante il tempo del parto, alle persecuzioni dei maschi, che sono talvolta molto aggressivi . E poiche generalmente, la fecondazione una volta avvenuta, serve per parecchi parti, e inutile riunire ogni volta le coppie. Tosto che i piccoli siano un po' cresciuti, i maschi si riconoscono per la particolare modifi.cazione della pinna anal e, che assume 1'aspetto di una sorta di piecola tromba. E bene isolarli subito dalle femmine, le qúali sono quasi sempre un po' piLI grosse; ed e pure 2 ~ f prsci onwn.untali . - 34- bene di non accoppiarli prematuramente. Le femmine troiJpo giovani mostrano di so:Trire molto durante il parto, e facilmente i piccoli nascono incompleti, non vitali, o debolissimi. 11wcce i natt di coppte pll1 mature sono robusti e vivaci; ed i parti avvengono senza alcuna difficolta; meglio dunque tardare di qualche Fig. 17. - Gambu~ia -35- acqua non troppo fresca (fra I2° e 20°); ma puo sopportare anche temperature piu alte o piu basse. Si nutre di larve di insetti, specialmente di Chironomus e di Zanzare; e specie molto prolifica (una femmina puo parto~ire i_n 6 mesi da maggio a ottobre - piu di 300 p1ccoh !), e abbastanza rustica. affinis Baird Gir. (femminn ). mese la formazione delle coppie, per avere prodotti piu sani e belli. Tra i non numerosissimi pesci esotiCI ovovtvt]Xlri, citen) alcuni dei piu comuni, e facili da alleYare, appartenenti tutti alla famiglia dei CIPRINODONTI. Fig. 19. - 11 Guppyi (Gírardin.us Guppyi o Lebistes retict~la Pet.) e originario del Venezuela: femmine di 4-5 cm., maschi di 2-3 1 / 2 ; le femmine sono di colore uniforme, bruno oliva o giallastro, con riflessi argentei al ventre; i maschi sono macchiati di nero, blu verde violetto, arancione, in modo variabile dall'un~ all'al~ tro individuo (fig. rg). Specie molto vivace di movimenti, e poco esigente, sia per la temperatura (vive a!lche a I~ ) che per la nutrizione. La femmina partonsce (ogm 33-35 giorni) da ro a 6o piccoli; che sono molto vispi, e si nutrono di piccole prede, e di alimenti fin.emente spappolati nell'acqua. Si conoscono parecchte altre specte e varieta del genere Gir.ardinus, per le quali vale, press'a poco quanto fu detto sopra. "B: molto affine ai Girardinus il Phalloceros caudomac~latus ~eticttlatus, Koler, del Paraguay, Uruguay e Rto Janetro. Maschi da 2 a 3 cm.; femmine da 4 a lus Fig. 18. - G;-,mbusia Holbrooki Gir. (mnschio) . Comincero appunto alla Gambusia di CUI si e parlato piu sopra. La Gambusia (Gambusia Holbroohi Gir. e altrc specie) raggiunge la lunghezza di 3 cm. nei maschi, e G nelle femmine (fig. 17 e r8). Ha corpo lunghetto e snello; colore fondamentale grigio-giallastro, talora con riflessi rossicci; le pinne son macchiate di nero; e nel maschio si osservano macchie nere irregolari su tutto i1 corpo. Originaria del!' America Settentrionale (Stati Uniti, Dela,yare, ~Iessico), e ora acclimatata in molte acque nostre. Ama gli acquari ben piantati, con Lebistes reticulatus (Girardinus Guppyi) Peters (femmina t masclti). 0 - -36- ?· La temperat~ra dell'acqua non deve scendere sotto 1 1_7°, e ~uo_ salir~ a 25°. Il corpo e cosparso di mac- chte scunsstme dtsposte irregolarmente; nei piccol i si fl'¡g, 20. - 37- Facili da allevare, sopportano anche temperature relativamente basse; m a no~ si riprod_ucono se non _a 20° circa. Si contentano factlmente dt qualunque ctbo e sono molto feconde. Le Jlollienisia (Mollienisia latipinna, Les., M. formosa Gir. e J.[. velifera Rcg., ecc.) del l\Iessico e CaroÚna, son o pure molto affin i a !le Peci lie; han no corpo un po' piu tozzo di que! le; capo corto, e piatto, bocea larga, alquanto protrattile. f: notevolmente S\'iluppata la pi_nn~ dor~ale (fig. 21). . . Le dimenstont vanano fra 6 e 9 cm . ed 1 mascht Poecilia vivipara B. Schn. trova sempre una macchia nera a mezzo del corpo, fra la pinna dorsale e l'anale. Specie onnivora, richiede pero un nutrimento ben Fig. Fig. 21. - l\[o\lienisia latipinna Lesueur. smi~uzzato, perch_e ha la bocea piccolissima. Assai pr_oh~ca =. la _femmma partorisce ogni 4-5 giorni circa; e 1 ptccoh mtsurano pochi millimetri. . Molto affini a _queste sp~cie sono le Pecilie (Poecilta sp.) del Messtco e Brastle, con corpo slanciato di colore olivastro, variamente ornato a seconda d~lle specie, di striscie o macchie scure, o ~etalliche (fig. 20). ' 22, - Limia vittata Guich. (femmbtn ). sono, generalmente, un po' piu grandi delle femmine. Amano acque temperate, fra 20° e 25°. A differenza di quanto avviene per Girardinus e Gambusia, di cui i maschi devono usare molte astuzie per avvicinare le femmine, che fanno le ritrose, qui l'accoppiamento avviene con la massima tranquillita, senza che la femmina neppur si muova dal suo posto. 11 genere Limia comprende pure varíe specie (Limia vittata Guich., L. nigrofasciata Regan., L. ornata, Regan.,. ed alcune varieta (fig. 22). Esigono acqua riscaldata, fra 20° e 25°; ed, essendo onnivori, hanno bisogno di trovare alquante sostanze vegetali di cui cibarsi . La specie nigrofasciata si riconosce per le molte strie tras,·erse nere. ).Iaschi lunghi 4-5 cm., femmine 5-6 centimetri, giovani 1 r-r 2 mm. Ad ogni parto nascono da ro a 30 piccoli. - - 38- Altre specie robuste e feconde sono i1 Plat e il Platy nero (Platypoecilus maculatus Gthy rosso rubra e var nicr ) · · . r., var. e • .~ ra' ongman del :-ressico e Guate- Fig. 23. - nutriti, questi divengo~o ses~ualmente .matu~i in :1- o .5 mesi. ma non tutti eredttano I1 be! colonto de1 gemton. . ve'ramente caratteristiche di forma sono le specie del genere Xiphophorus (X. helleri Heckel., X. Monte::;uma, ecc.), perche i maschi presentano un prolungamento della pinna caudale,. in forma d_i spada, c~e puo esser lungo quanto tutto 1l corpo, e ]¡ rende factl- Platypoecilus maculatus Gthr. (femmina). Fig. 25. - cu! mala, di i .belli~simi colori fanno un ricerca~o ornamento de1 p1ccoh acquari .Cfig. 23 e 24 ). Le dimensioni stanno fra 3 e 5 cm.; ¡J carpo e piuttosto alto e Fig. 24. - 39- Platypoecilus auratus Schreitm. (Jem~~tinn). coml?resso; il colore fondamentale giallo grigiastro e ;~~vivato da un ~el ros~o carmini~ ai ~anchi o da macIe o n~re. Quest¡ pe~c1 son o onn1von; vivono fra 1 go e 24 c1rca; la femm1na partorisce ogni 30 _ ~ giorm 3 una quarantina e piu, di piccoli, l~nghi _ ~m. ~e~ 4 5 Xiphophorus hclleri Heckel (masc/úo e femmina . mente riconoscibili (fig. 25). 1 maschi di X. helleri raggiungono gli S-r 1 cm. di lunghezza; le femmine s-6 cm. 1 fianchi olivastri sono percorsi da una fascia di colore azzurro metallico, o nero, e ravvivati da riflessi verdi. Questo pesce ama temperature di 20°-26°, ma resiste, senza dan no, fino ai 18°; vuole acquari alquanto spaziosi, e non troppo ingombri di piante. Si ciba di vegetali, oltrecche di animalucci acquatici; ed e assai fecundo. Se ne conoscono parecchie varieta, di cui sano notevoli una rossa, una nera ed altre variamente colorate. Una specie notevole per la vivacita dei movimenti e lo Pseudoxiphophorus bimaculatus Heck., originario del Guatemala, che vuole temperature elevate (25°-28°). 1 piccoli, appena nati, misurano 15 mm. circa; e sano striati trasversalmente di nero; la striatura pero a poco a poco scompare (fig. 26). Specie di facile allevamento, e assai proliftca; ma vorace; e non si puo tenere con al tri pesci. ~ 40- Chi disponga di un acquario grande, e non abitato da altri ospiti, puo allevare il Belonesox beli:::anus Kner., originario dell'America centrale (fi.g. 27). Le -41- Alcuni pesci ovipari. Di o- ra n Iunga piu numerase sono le specie ovipare che sf' possono tenere in a~qu_ario a scopo orna~en tale; alcune son o, se non mdigene, almen_o ~cchma~ tate anch e da noi; ma la piu gran parte c1 v-Iene da1 paesi caldi. Come ho detto pi u sopra, 1'allevamento dei pesci Fig. 26. - P seudoxiph opho rus bi .n ac ul atu s H cck . sue forme sl~ncia~e, il muso lungo appuntito, la bocea grande, mumta di molti denti ben visibili, e la sua voracita, che lo spinge a dar la caccia ai piu piccoli com- Fig. 2¡. - Be lonesox be li zanu s Kner. (mascllio). p~gni di scl~iavitu, lo fanno somigliare alquanto ad un piccolo luccio (le dimensioni stanno fra 7 e 14 cm.). Ama acqu~ mol_to calde: ~opra i 2-1' ', e fino ai J0°. DeYc esser nutnto di prede VIve· lan·e d'insetti vermi, e pesciolini. ' ' Fig. 28. - Hapl oc hilu ~ lineatu s Val. ornamentali ovipari non e scevro di difficolta; _rr~ma fra le quali - p er il principiante - quella ?t nconoscere il sesso, giacche le differenz~ fra r_nascht e fem~ mine sono rreneralmente, poco e\'ldenti. ln caso d1 b incertezza, ' sara bene osservare i peset. guan do stanno per entrare in frega; ed isolare le copp1e che spontaneamente si formano in que! tempo. Anche l'acquario destinato alla frega richiede speciali cure: alcuni pesci depongono le uova sul fondo - che deve percio esser format? di sabbia ben pulita - ; altri le appiccicano alle ptante sommerse; certuni le disseminano un po' dappertutto, a caso; e non pochi costruiscono veri e propri nidi appositi. Conoscere tutte le esigenze, e le preferenze; seguire 1~ manovre, talvolta ingegnose, dei piccoli costrutto;I; ossen·are i giochi amorosi delle coppie; sorveg!I~re lo s,·iluppo del le uova e dei piccoli; ecco altrettanti cam- - -42- pi di interess~ tissi me osservazioni per gli amatori acquaristi. . La famiglia dei CIPRIXODONTI- a cut appanengono le specie ovovivipare cítate sopra - ci fornisce pure molte belle forme ovipare. Gli Haplochilus o Aplocheilus, di varíe specie, generalmente ben colorate, con viYi riftessi metallici, provengono dalle Indie e dall'Africa (fig. 2S). Dimensioni ..¡.-5 cm.; corpo slanciato, capo appuntito, pinne anale e codale ampie, e di bella forma. Questi pesciolini sono carnivori, ed amano soprattutto le larve di insetti, o i piccoli vermiciattoli; i crostacei sono catturati solo in mancanza di meglio; la loro alimentazione non 'e dunque del le piu facili; sono pero interessanti da al levare, e suscettibili di un certo qua! addom~sticamento: alcune specie, per es., imparano ben presto il punto dell'acquario da cui si introdu ce, d'abitudine, il cibo, e, al! 'avvicinarsi del padrone, si portan o rapidamente la ad attendere la razione quotidiana. Quando la temperatura dell 'acqua si a con ven ien te, 2..j. 0 -25°, non e difficile ottenere la deposizionc delle uova. E bene mettere con ogni maschio due femmine. Il maschio nuota per qualcbe tempo intorno alla femmina, spiegando le pinne, e vestendo i piu smaglianti colori; il giuoco amoroso termina con alcune contorsioni dei due corpi, strettamente uniti; e le UO\'a - piccolissime - sono deposte presso la superficie, appiccicate alle piante galIeggianti (Riccia) o alle alghe filamentose. I piccoli schiudono dopo 2 settimane circa; e, per sottrarli all'appetito dei genitori, conviene pescarli man mano che schiudono, e trasportarli in un acquarietto ricco di piccole prede vive. La mortalita e piuttosto forte, e l'accrescimento non molto rapido; ma la soddisfazione della riuscita e in proporzione delle difficolta. Simili agli Haplochilus sono i Fundulus, pure rappresentati da molte specie e varieta. I maschi si riconoscono dalle femmine per le tinte piu vivaci, e le pinne meglio sviluppate. Dimensioni 4-5 cm., temperatura fra 20° e 25°. Le specie piu comuni sono: Funciufus chrysotus Holbr., originario degli Stati 111 ri- 43- ciionali dell'.\merica del Nord (fig: 29), il F._ ma~lis \Valb. e il F. pallidus Everm. del :\ord Amenca. 1 on Fig. 29 . _ Fundulus chrysotus. e difticile ottenere la riproduzione di questi pesciolini 1 h in acquario. sul Per lo piu depongono le uova fra 1e a g e 0 t ~- 1 Fig. 30. - Fundulopanc h ax ... t e dti SJOS LOnnberg (mnsc!zio e femmi1la). fondo; la schiusa avviene dopo .4 se~tin:ane e pi~. Dopo la freo-a e bene allontanare 1 gelll~Ofl, che so~ ! in generale~ molto ghiotti delle propne uova e et · F ndulopanpiccoli. Alla stessa famiglia appartengono 1 ' 11 -44- chax, di cu¡ la specie F. gularis Boul., giallo verde, e bellissima, e provien e da! Camerun; F. sjostedti Lünn., (fig. 30) rosso o giallo, abita le coste della Guinea; F. coeruleus Boul., azzurro, proviene da]]' Africa occidentale. i\Iagnin, nel suo libro «Les poissons d'ornement n, dice che il fregolo di questa specie e molto sensibile alla luce; e consiglia di porre nell'acqua dei piccoli fregolatoi mobili, col fondo di traliccio, in - 45- · d del Rio de la Plata; Cynolebias belloltt.S lem ., con pinne dorsale e 0 to alto compresso, di corpo e r svi '·¡ upp'ate.' di bellissimo colore azzurro anale mollo « il F.Jg. J2. - Rivulus urophthahnus G. var. rubra (femm ina ). . ) Il maschio e molto vivace ed irremetalhco (fig. 33 · . f . . occorre percio una quieto, e tiranneggi_a la emmma' vasca piuttosto ampia. Fig. 31. - Pnnchax playfairi Gthr. modo che le uova possano cadere sul fondo della \'asea. Del gen. Panchax (tig. 31) la sp. panchax Ham. Buch. (Africa ed Asia), raggiunge i ¡-8 cm. di lunghezza; si riproduce facilmente, depositando le uova fra le piante galleggianti. ll P. fasciolatus (Africa occ.), verde smeraldo con fascie scure e macchie rosse, e molto rapace, e, per le sue dimensioni (8 cm. di lunghezza) temibile nemico di molti ospiti dei nostri acquari. Molto noto pure e P. chaperi Sauv., verde, con macchie brune su] corpo, ed orlo delle pinne pure bruno. Tutti vogliono temperature fra 22° e 28°. Affini i Rivulus (R. str-igalus Regan, delle Amazoni; R. micropus del Río Negro; R. urophtalmus Gthr., delle Indie occidentali, (fig. 32) ecc.). Fregano fra le alghe; alcuni sono assai difficili da al levare; e sono di carattere litigioso. Delia stessa famiglia, ma un po' differente di form;1 Fig. 33 . _ Cynolebias Eellotti. ll fondo dev'essere di sabbia fine, perche i pesci, . d . .ocando su! fondo non abbiano ~ femseguen os1 e gt d lla vasca siano ncca1 rirsi. U';! ang?lo! o_ un ato :tiche e di alghe; sermente PJa?ta_tJ d~ pmntef viranno dt nfug10 alla eta~C:::ina contro la eccessiva / / vivacita del suo compagno. L'acqua dell;acquario e b~ne sia u!1 po' ve.cchia (beninteso non putrida); e conVIene agg1Ungerv1 una piccola quantita di nitrato del Chili (1 gr. ogni 3 litri d'acqua), perche le acque del Plata ne contengono sempre alquanto. Temperatura di 22°; luce non troppo intensa; alimentazione abbondante con larve di ditteri, vermiciattoli, ecc. Le uova vengon seppellite nella sabbia. - - 47 - s )ecie scava un nido nella sabbia. Vi depone le uova e ' le sorveg ¡·m, e d. ag1.·t a ¡• a cq u a sopra di esse. L'inpoi cuJllazione cima 2 g 10rn1. Famiglia CENTRARCIIlDI. --.: L'Eupomotis gibbosus e un pesce del Nord Amenca, da qualche anno acclimatato nelle nostre acque (fig. 34). Per i suoi colori splendenti puo esser te- L., n<?to col nome di Persico sale, Fig . 35 - Fig. 34· - Eupo motis g ibbosus L. nuto in a~quario, ma le dimensioni che raggiunge (15cm. d1 lunghezza), rendono necessarie vasche alquanto spaziose. f: interessante osservare le manovre che precedono la deposizione delle uova : il maschio scava una sorta di buca o nido nella sabbia; e feconda le _uova che la femmina vi depone; poi maschio e femmma a. turno sorveg!iano il prezioso deposito, e muovendos¡ J:nt~me':te n.nnovano l'acqua intorno ad esso. Qu.a~do. 1 P.Iccoh ,schiUdono, pero, e facile che i geniton J¡ divonno. 1\on e neppure prudente metterlo con altri pesci piu piccoli. .A~sai pi u be,llo e il M esogonistius chaetodon Baird., or~gmano dell America sett.; sopporta temperature as1 sal basse (5° / 2 ), senza soffrirne (fig. 35). Anche questa 20 1\.[esogun 'stius chae todon Baird. Famiglia LABlRINTIDI. -. Parecchie specie interessanti, di cui qualcuna assa1 com.une, ~l?p~r~engono a questa famiglia. f: da ~otare che 1 Labmnt1d1. sono pesci che non possono vtvere sempre so~1mers1, ma d:vono, ad intervalli, venire alla superfic1e ad ~bbocca1e un po' d'aria. Cio dipend~ dal fatto c~1~ ess1 pos~g, gono un 01·gano resp1raton~, ?etto .labm~to - cav1ta guarnita di Jamelle branch.ali - m cu1 conserv~no una piccola quantita di aria, che ser:re l?er la. r.espua~ zione. Tenuti lungamente sommers1, t1 labmnto SI riempie di acqua, e il pesce muo.re affogato: . Fra i piu comuni rapp~esenta~ti de!la fam1gh~ sono da ricordare i l\1acropodz, cons1derat1 da alcun1 come varieta del genere Polyacanthus; originari della .Cina, si allevano ormai in tutta Europa, e sono assa1 pre~ giati per la be!lezza dei colori, e la facilita con cui SI riproducono in acquario. · . f: molto interessante assistere alla preparaz10ne del nido. IJ maschio forma una gran quantita d~ bo!licine d'aria 1 che accumula fra le •piante gallegg1ant1, for- -48- 1 mando cosi un nido di 1 o 2 cm. di spessore, e aJcuni cm. di diametro. Quando il nido e pronto, la femmina si presta volontieri ai giochi amorosi, in cui <::ntrambi dimostrano una grande agilita ed elasticita. Le uova son feco ndate appena emesse, e i due coniugi le portano con gran cura sotto il nido. Cosl vengon . 37·- ::\Iacropodus cupanus Cuv. e Val. (mascltio). F ¡g. • . . . t di. nero. la coda le e rossa. Altra chiata e maigtna a • (fig. ). 1 . , ·1 1\I. cupanus. Cuv. e Val. . 37 dcbella spec1e e I ¡ ¡ ospiti :'llacropodi peró non sono scmprc gracevo I F;g. 36. - l\lacropodus opercularis Lucep. (mascllio). deposte molte uova (qualche centinaio). Terminata la deposizione, e bene allontanare la femmina; il maschio rimane a fare la guardiél. 1n questo periodo, si abbia cura di non smuovere le piante gallcggianti; altrimenti le uova cadono sul fondo, e non si sviluppano. La schiusa ha luogo dopo 2 giorn i dalla deposizione, e allora e bene allontanare anche ilmaschio, che e molto ghiotto della propria prole. I macropodi sono molto rustici; sopportano variazioni di temperatura abbastanza ampie (14°-25°), vivono bene anche in acque molto vecchie, e poco ossigenate; e · divengono facilmente assai famigliari, tanto da venire a prendere il cibo dalle mani del padrone. La specie piu comune e il Macropodus opercularis (viridi-auratus) Lac., (figura 36) lungo 8-9 cm., bruno al dorso, verdastro ai fianchi, con striscie trasversali gialle o rosse, a splendore mctalliro o fuorato. La pinna dorsalc e m:zurr<~, mar- i L Pig. 38. - ------·· -· · · a¡ . . he ¿·t 4 Macropodt. prenuau f-tgurc se hemane e on corso di Drcsda. - SJ- gli acquari, yer il loro carattere aggressivo e litigio?o· Due mascht non possono abit~re la medesima va:,'Ca s~nza azzu_ffarsi ferocemente; e non di rado anche av~ vtene che !1 maschio brutalizzi la femmina fino a mut~larl~ o? ucciderla. Anche verso i pesci di altre spccw, SI dtmostrano aggressivi e violenti. Gli a_matori hanno stabilito i canoni di perfetta bellezza dt questa specie; i quali consistono nella rego- Fig. 39· - Betta splendens Regan. !are disposizione delle striscie e maccbie del corpo; giuste proporzioni somatiche; nello sviluppo delle pmne, di cui i raggi estremi devono e~ere ugualmente l~nghi; nella perfetta sfrangiatura e colorazione del le pmne, ecc. Strettamente affini ai Macropodi sono le specie del genere Betta: B. pugnax Cantor, B. splendens Reaan (fig. 39) B. bellica, B. trifasciata Beecker di cui !~ d~e p~ime sono 1~ piu comuni. Nei paesi d'¿rigine (lndta, Stam, Indoctna) la B. pt¿gnax abita le acque basse e cal?e. In allevamento prosperano bene, specialmente s~ _J acqua e. alquant<;> vecchia. Questi pesci sono dt mdole assat battagltera; due maschi messi in un medesimo vaso, si assaltano ferocement~, e, in genen~lle - srra , la lotta finisce colla morte di uno dei due. Anche fra maschio e femmina i primi approcci hanno spe?SO J'aspetto di Jotta; Ja femmina e talmente maJmenata che non di rado soccombe; spesso perde una o entrambe le pinne pettorali. ll maschio, frattanto,_ assume un bellissimo aspetto; le pinne, completamente spiegate, lo fanno sembrare assai pi u grande; da sotto gli opercoli deborda un o;Jo ros_so vivo; il c_ol~re ross_o fondamentale del corpo e ravvtvato da stnsCle verdt, azzurre, gialle; J'occhio e di uno splendido azzurro turchese. Se la temperatura e favorevole (25°-28°) esso prepara un nido in tutto simile a que! lo dei .\lacropodi; e le uova, deposte dalla femmina sono subito fecondate, e portate con gran cura nel nido. La deposizion~ avviene solitamente in varíe riprese: quando uno det due appare stanco, conviene allontanare la femmina, e metterla in un altro acquario; il maschio allora perfeziona il nido; e non di rado, Jo rifa anche di bel nuovo. Quando ha terminato il suo lavoro, spesso si mangia le uova; e dunque prudente sorvegliarlo e aiJontanarlo al momento opportuno. In questo tempo, e bene evitare di scoperchiare la vasca, per non raffreddare l'acqua, giacche le uova, e i piccoli che schiudono in capo a 24 ore, sono straordinariamente sensibili e delicati. I minutissimi pesciolini, appena schiusi, non hanno subito bisogno di mangiare, perche provvisti di vescicola vi tellina; quando questa e riassorbita, le microscopiche alghe dell'acquario forniscono · la mensa; poi si puo cominciare a da re un po' di tuorlo di uovo cotto, spappolato in acqua. Se il nutrimento e abbondante, Jo sviluppo e rapido. Le uova di ogni covata son circa 300; ma le perdite, durante lo sviluppo, sono abbastanza elevate. L'altra specie- Betta splendens- e ancor piu bella di colori: corpo castano a riflessi blu verdi; pinna dorsale verde macchiata di nero; anale verde azzurro con orlo rosso; i raggi della codale sono verdi al la base e rossi all'apice; le addominali son rosso fuoco e verdi. I maschi sono molto aggressivi, e devon esser tenuti isolati. -52- Dalle Indie orientali r 0 ' a . gaster, cosl detti ) , ' eno<:>no le Col1sa o Tricho1 rappresentate da ;.a perc e le. p~n11:e addominali sono lisa /asciata Bloch eg§ l1unghiSSiml, come fili. La Cogiallo bruno con molt e ln.~ h~ corpo oviforme di color azzurro sple~dente. ve~ stnscle trasverse di color verde zurro. La pin n., do'. 1 tre rosso~azzurro; opercolo az,, JSa e' mace/. 11 ata d'1 azzurro, bianco -53 C. Jasciala si fabbrica un nido di bollicine d'aria, come c¡ucllo dei :\Iacropodi. C. lalia Yi mcscola anche dei pezzettini di piante acquatiche. Vale per essi quanto si e detto a proposito dei ~Iacropodi e Betta. Le uova schiudono i'n 2-f ore e anche meno. 1 piccoli si nutrono di alghe e di infusori; gli adulti, di prede vive. Una interessante particolarita e offerta da! Ctenops 'l!ittatus Cuv. e Val. (fig. 41). Questo elegante pesciolino, di color bruno ro~so, con due fascie longitudinali F1g. 41. - Fig. 40. - Colisa fasciata Bloch e Schn e nero, e orlata di bianco. 1 1. tano come lungbi fil '· e P .nne ventrali si presen. amentl rossl (fig ) L a Colzsa lalia (Tr z l' · 4° · un po' meno robust . a tus), Ham. Buch., ha corpo e scarlatte. · 0 ' con molte fascie alterne azzurrt> . Entrambe le specie v 1' . . piantati, e ricercano nas og l<:>n~ .acquan nccamentc 1 1 quilli tutto il giorn S cond ~~ c~i stanno tran0 temperatura non de,~· ' ~ PIU vn·~CI di notte. La e di 250; ma sopportans~e~1 ere sotto ! 220: 1'optimum ~emperature sono indispen en~/nche 1 JOo-:32o· Le alte Illuminazione _ perche isa 1 1 : - .o~tre ad una buona . pcscJOlJn1 si riproducano. l?! Ctenops \'ittatus . Cuv. e Val. piu o meno intensc, e le pinne codale e anale lungamente appuntite, al tempo della frega fa udire dei suoni caratteristici. 11 maschio, con un sordo brontolio, richiama e insegue la femmina, la quale risponde con un sibilo sommesso. l1 nido e fatto di schiuma, e posto sotto una foglia galleggiante. Le uova non sono molte (30-50); e i piccoli sono esposti a forte mortalita. L'accrescimento e lento; l'alimentazione eleve essere di prede \'i\·e; la temperatura alta (20°-25°). Famiglia CICLIDI. - Le specie piu decorative sono, senza ~lcun dubbio, il Pterophyllurn scalare Cuv. e Val: (tíg. ::J.2) dalle strane, elegantissime forme, originano del Sud America e il Pt. alturn eimekei. 11 corpo compre;;so lateralmente, lungo da 12 a 16 cm., sembra -54. 0 d 11 co argenteo o madreperlac~p e fe p1_nne. Colore biantanto sui fianchi quanto s ~· co? ascte trasverse scure, sioni, richiede ~n ac ua .u e pt~ne.,.,Per le sue dimene socievole, e non mdle~traiO· ampiO. E yesce tranquillo di vasc . . temperature eleva te fra 20o1 compagn1 o . a; estge ' e 30 ; st muove !entamen- pi ualto per il grande svilu Fig. 42. - Pceroph)rllum scalare Cuv. Val. te, e spesso retrocede e . co. Difficile riconosc~ <?n un. mov1mento caratteristiinnanzi la frega com re 1 s~sst; solo due o tre giorni tubolare che .1. c·l· . dpa_re ne a regione anal e n oraano e 1 tn neo nell f · ~::> maschio. Moltissimi ama . a emmma e_ conico nel eh 'e impossibile ottene 1tor! ed al~evaton affermano c,ie in acquario. Non vree ~ r:r~~u.zwne ~i 9ue~te speta; ma qualche precau . u a. t tmposstblle, tn reate ZIOne e tnd' b' mente per lo scalare che e ·¡ . 'tspe~sa tle, special1 L'acquario sia amp· ptu delJcato e difficile. to e a 1to (cm. 8o x Too di base e -SS- -15-55 di altczza) e si ·eviti l'acqua molto calcarea . O ccorre piantare abbondantemente la vasca, con erbe a foglie larghe; le piante del gen. Cryptocoryne son o predilette da questi pesci : servono pure benissimo Sagittaria chinensis e F allisn.eria gigante a; e ancor meglio un pezzo di bambu, piantato nella sabbia del fondo, o un tubo di vetro Yerde. Se si vuol essere certi di riuscirc, bisogna metterc nell'acquario da sei a otto pesci di due anni almeno dieta, per aver qualche probabilita che si formi almeno una coppia : appena si osserva che due pesci dimostrano reciproca predilezione, si tolgono gli altri, per lasciare i prit_ni indisturbati. Anche 1'allevatore abbia gran cura di lasciarli tranquilli, evitando il movimento ed i rumori nella stanza, e non avvicinandosi alla vasca se non con molta precauzione, meglio ancora al buio. ¡\la soprattutto, occorre son·egliare rigorosamente la temperatura, che non deve scostarsi dai 28°. Le uova fecondate sono appiccicate su foglie o steli rigidi sommersi; sul bambu, o sul tubo di vetro; dopoche le uova son state deposte, conviene togliere la · pianta dall'acquario, e portarla in un'altra vasca, preventivamente sistemata (badando, naturalmente, che non vi sia differenza di temperatura). Dotati di bocea piccola, i Pterophyllum non possono aggredire prede alquanto voluminose; divorano pero gran quantita di Dafnie, e di Chironomi. I! Cich.l asoma (Heros) facetum Jenyns, detto Chanchito nei paesi d'origine (Brasile, Argentina) ha corpo tozzo di colore alquanto variabile fra il bruno e il verdastro con fascie larghe piu o meno scure. Si riproduce facilmente_ in acquario : al momento della frega, compare nella femmina un ovopositore lungo circa 5 mm. ~Iaschio e femmina insieme scavano nella sabbia una buca, ripulendola accuratamente. Le uova vengano appiccicate alle pareti di vetro della vasca, in punti non troppo rischíarati; e appena i piccoli ne schiudono, son portati dai genitori nella buca sul fondo, e severamente vigilati. Ogni sera i genitori portano la prole in una buca nuova. Non e molto esigente - s6 -57- ~ per la temperatura; come tutti i Ciclidi, vuole predc vive. Bellissimo, e di dimensioni notevoli, e il Cichlasorna severum Heck. (Ileros spmius) del Brasile. Speciale menzione merita l'Haplochromis strigigena Pfeffer per il suo particolare comportamento al tcmpo della riproduzionc (fig. 43). Le uoYa sono deposte sulla sabbia, in un punto che il maschio ha spianato pas- stico, tanto da yenire a prendere il cibo dalle mani del pa0ro~e. ~i .nut~e di sostanze animali, ed anche wgeta!I. l~ ong1nariO dell'Egitto. Lungh. cm. 6-¡. Fig. 44· - Hemichromis bimaculatus. ,\pparticnc al\a medesima famiglia: l'Hemichrornis birnaculatus Gill., che abita 1' :\frica occidentale e settentrionale, e raggiunge 10 cm. di lunghezza: divora Fig. 43· - ILlplochromis strig:gena. sandovi sopra a nuoto ripctutamcnte; appena fecondate, la femmina le prende in bocea, e le scrba in una sorta di tasca o gozzo, fino al momento dclla schiusa (da 15 giorni a 3 scttimane). Per tutto qucsto tempo non mangia, ed ha la bocea dilatata. E non basta; quando gia i piccoli nuotano liberamente, al mínimo aliarme la madre li riprende in bocea. Conviene quindi lasciarla coi gioYani per cinque o sei giorni dopo la nascita; mentre il maschio dev'esser allontanato subito dopo la fecondazione. Il colore fondamentale bruniccio a riflessi svariati del maschio, si ra\'\riya di tinte veramente splendide al tempo delle nozze, con prevalenza di azzurro metallico e nero. La femmina e giallastra. In acquario vi,·e benissimo, purche la temperatura sia alquanto elcvata; e si fo. assai dome- Fig. 45· - Tilapia nilotica Roulg. i vegetali tanto da danneggiare seriamente le piante dell.'acquario; ¡joco socievole, e litigioso, anche coi Sl!OI congeneri. Colore rosso splenclente, con macchia opercolare nerazzurra o verde, e macchia nera orlata di arancione alla base della coda. Dorsale, anale e codale macchiate di azzurro e orlate di rosso. Al mo- - ss- -59- viceps Ah!. (Acara thayeri), (~g. 46) A e qui~cns latifrons Steind., A. portalegrensts Hensel; Aptstogramma corumbae Eig. \V.; Badis b,a dis Ham. Buch.; Polycentrus schomburgki Mull. Tr.; Etroplus maculat~ Bloch.; Centrarchus rnacropteru s Lacep.; Ambasst~ /ala Ham. Buch. (fig. -t7); il bel Elassoma everglade¿ Jord., piccolissimo e non molto dclicato; ed altrc specie interessanti. ll~ ig. 46. - Aet¡u idens curviceps E. Ahl. mento de1la riproduzione, la femmina assume colori veramente splendidi (fig. 44). Temperatura 22°-29°; le uova son deposte sulle pietre, in numero di 300 circa. 1 piccoli schiudono dopo 48 ore dalla deposizione dcllc u ova. Pure alla famiglia dei Ciclidi, od a famiglie affini appartengono le seguenti specie, degne di nota : Tilapía nilotica Boulg., (fig. 45) Geophagus gymnogenys Hensel., G. brasiliensis Quoy Gaim.; Aequidens cur- Fig. 47. - Ambassis sp. Famiglia CARASSINIDI. -- Famiglia ~umer.osissill?a, ricca di specie ornamentali; molto res¡ste.ntl, pro~lfi che, poco esigenti, e socievoli. Sono pesCI assa1 s.IT?patici per gli acqu<:ri, perche. ,Po~son~ esser mess1 1~ compagnia con altn, anche p1u ptccoh, s.en~a tema d1 tragedie. ~lancano di denti; si nutrono d1 p1ccole pr~ de; o piu spesso sono erbivori . .Esigono un acquano ben illuminato con luce solare d1retta; ed amano temperature medie, Non ~ono pero molto intere~santi, giacche non h::mno part1colar cura delle uova, ne ~ella prole; le uova sono piccolissime, appiccic.ose, e SI attaccano a caso sulle piante sommerse. Ricordero alcune fra le forme piu dccorative: Hyphessobry.con fiammeus l\1yers, del Rio de Jan.eiro; e percio chiamato, comunemente, Tetra de R10. Lunghezza cm. 3-3,5. Colore verdastro ~on addome argentino; linea mediana scura; due fasCle nere tr~sve: se. I fianchi, e le pinne anale, codale, addommah, dorsale (salvo all'apice) rosso vivo. 11 corpo e straordinariamente compresso da lato, e talmente sottile che si vedono i visceri per trasparenza. 11 pesciolino e assai vivace di movimenti, e quindi molto decorativo in acquario. Vuole prede vive, e temperature fra 20° e 24°· Dalle molte uova che d~pone, i piccoli nascono in due o tre giorni. Al medesimo genere appartcngono H. rosace:ts, detto Tetra rosso, ed H. bifasciatus El lis, o Tetra gtallo (fig. 48). · Ctenobrycon spilurus Cuv. e Val., lungo da 7 a 8 centimetri. Abita le regioni delle Amazzoni e della Guiana. Anch'esso ha corpo molto alto e compresso; - -- 6o- fiancbi a riflessi argentei e azzurnn1; con una macchia poco evidente presso l'opercolo, ed una assai marcata sulla coda. La femmina si riconosce perche ha la parte anteriore della pinna anale rosea; e anche un po' Fig. 4i:L - Hyphes:Sobrycon bifasci~ttus Ellis (masclzio). piu grande del maschio. I piccoli hanno corpo trasparentissimo, con pinne rosse. Questi pesci assai mobili e vivaci, rincorrendosi e giocando ·presso il fondo, facilmente intorbidano l'acqua. cono facilmente, deponendo uova libere, da cu1 1 piccoli schiudono in due o tre giorni. 11 primo e caratterizzato da una macchia arancione brillantissima presso l'opercolo; il secondo da una macchia a losanga alla base del la coda; il terzo - di color giallo zolfo con riflessi metallici molto vivi - da una macchia scura, di forma allungata, alla base delta pinna codale, su cui talvolta si estende. Delia medesima famiglia ricordo pure Aphyocharax rubropinnis Papph., de La Plata, e Pristella riddlei i\Ieek., del Venezuela e della Guiana. Famiglia dei SILURIDI. - Pochi rappresentanti di questa famiglia sono considerati come pesci ornamentali. In generale si tratta di animali di colori poco vistosi; stanno tranquilli su! fondo, almeno durante il giorno; si nutrono di prede vive, ed anche di detriti vegetali; insidiano volontieri le uO\·a e la prole di altri Fig. Fig. 49· - Hemigrammus ocellifer Std. Henúgram17Hts ocellifer Std., 4 c?l.; Brasile, Guiana, Amazzom (fig. 49); H. caudovzttatus Ahl., 4 a 8 c?l., Buenos Avres; H. unilineatus Gill., 5-6 cm., ~Ies Sico, Texas. Queste trc specie, molto vivaci e decorati:re richiedono temperature fra 20° e 25°; prcde viw piccole; acque pure, !impide, ben aerate, vasche ben piantate; sono socievoli, non aggressi,·e; si riprodu- 6r- so. - Amiurus nebulo,us. Le S. pesci. :\lolti sono armati, ossia provvisti di raggi pungenti robusti nella pinna dorsale. La bocea e guarnita di tentacoli. Una specie, importata dall'America del Nord, e <;>rmai largamente diffusa nelle nostre acque : 1'A mmrus nebulosus Le Sueur (fig. 50), il famigerato Pesce gatto, di cui i pescatori tanto si lamentano, attribuendogli una infinita di misfatti, a danno di specie pregevoli. Vive facilmente in acquario, come dappertutto; ma non ha alcun pregio. Il Corydoras paleatus Jenyns, del Brasile e La Plata, e lungo 5-7 cm.; ha la bocea munita di barbigli; il - - 62- corpo bruno superiormente con macchie azzurre, 1'addome rosa o bianco, i fianchi striati di blu o di nero; le pinne punteggiate. Si riproduce in acquario, purche abbastanza vasto, a temperatura di 20°-22°; sopporta anche temperature basse (t2°). La femmina, dopo essersi fatta alquanto corteggiare da! maschio, emette le uova (una decina per volta); le raccoglie in una specie di tasca posta fra le pinne addominali, e va ad appiccicarle in un punto previamente ripulito, fra i sassi o le radici. Alcuni all evatori usano metter nell'acquario un pezzo di vetro ben pulito, su cui il pesce attacca le uova. Quest'operazione si ripete ogni dieci minuti circa, per varie volte, finche son deposte roo o 200 uova. 1 piccoli sono molto minuscoli, e maldestri. Lo stesso puo dirsi del congenere C. natlereri Steind., del Brasile, il quale pero vuole temperature un po' piu alte (20°-25°)~ I tedeschi chiamano · questi pesci << Siluridi corazzati )) perche le squame che li · ricoprono sono molto dure, e formano una sorta di corazza. Da ultimo passo alla famiglia dei CIPRIXIDI. f; questa una famiglia numerosissima, a cui appartengono molte specie, nostrane ed esotiche, fra cui qualcuna straordinariamente diffusa : voglio dire del ben noto Pesce rosso della Cina : Carassius vulgaris var. auratus, e delle sue varieta. Di questo pesce, che, per esser tanto diffuso, avrebbe meritato di esser fra i primi nominati, parlero invece da ultimo, per potermi piu largamente diffondere nei dettagli di allevamento, che possono assumere l'importanza di una piccola industria. Ricordero dunque dapprima gli altri Ciprinidi : ~Iolte belle specie appartengono al genere Danio : D. albolineatus Blyth, proviene dall'India; lunghezzct 5-7 cm. Vuole acque calde (r8°-25°), e ben esposte al sole. Carpo sottile, di color grigio lucentissimo, piu scuro al dorso e chiaro al ventre. Lungo i fianchi una striscia color rosa carne. Pinna dorsale e caudale giallastra; anale arancione con punti scuri. Tutti questi 63- colori variano molto secondo l'incidenza del.!~ lu.ce. 11 maschio e piu SOttile della ~e~mina, __e _ptU \'!\'~Ce mente colorato. Piccoli· barbtgh .erettlh. mto~no alla bocea. t straordinariamente mobde ed trreqUJeto.; ed anche molto vorace, prolífico e resistente. La nproduzione avviene con facilita in acquari di acqua lm~ pida, bassa (5-IO cm.), con molte piant~. L~ ~ov.a libere cadono su! fondo. 1 piccoli sano mmuttsstmt. maJchi. femmina. Fig. 51. - Dani o reri ;~ H .t m-11uch. D. rerio Ham. Buch., e la specie che s'incontra P!~ di frequente negli ajl~v~menti~ e~ ~ . una delle ptu belle (fig. 51) .•\Iedestmt paest d ongme _della prec~ dente. Lunghezza 4-5 cm. Dorso verde oh~a! fiancht, pinne codale e anale azzurro indaco, con str_tsoe d~rate. :\ on e troppo esigente per ]a temperatura; ,m medta OCcorrono circa r8°-20°, ma ancora a 15° e vtvace e m_an~ gia; e sopporta senza dan ni per_ breve ~empo ul~erwn diminuzioni di temperatura. ~tprod~zwne ~actle;. le uova disseminate a caso qua e la per 1 acqu~no, schm~ dono' dopo 36-48 ore, e ¡ piccoli, appe~a na_tt, .son c¡uast neri. Occorre fornir loro gran quanttta dt ctbo (mfusori e alghe) perche sono vor~c~ssimi, e cresc~no rapidamente. A vven uta la depos1ztone delle uova, t;on~ viene allontanare i genitori, che sano troppo ghwttl delle uova stesse e dei piccoli. . D. ma/abaricus Jerd., lunghezza 12-15 cm. P.ro:r!Cne dall'India e da Ceylon. Colore indaco, con stnscte laterali Iongitudinali dorate; pinn e dorsale e codale az- - - 64- zurre anale aiallo rossa. f: piú esigente degli altri per la te~1peratu~a, che non deve scende.re sot.to i .'so: Si riproduce facilmente in acquari ben pmntat1; e nch1ede le medesime cure gia sopra enunciate. D. analipunctatus Boul. Specie m~lto ~piccola ~3:4 centimetri), adatta per piccoli acquan. Corpo gngiO 65- Varie specic mollo resistenti e di nessuna esigenza ci offre il genere Barbus, a cui appartengono diverse forme nostrane, niente decorative, e molte esotiche ben colorate. 1'\e citeremo alcune fra le molte. Barbus conchonius Ham. Buch., (fig. 53), proviene Fig. 53· - Barbus conchonius H<1m. Buch. c!ali'India; lungo 6-r2 cm. e perciu adatto solo per grandi acc¡uari. Resiste a temperature basse (!4°); ed e onnivoro. Corpo argenteo, rosato al ventre; una macchia nera orlata di arancione presso la coda; pinne Fig 52. - Ra~bor~ heteromorpha. Yerde con fascia laterale argentino~rosata, listata di azzurro. Pinne incolore, salvo l'apice della dorsale e dell'anale che sono blu. I1 riconoscimento dei sessi non e moÍto facile. Comportamento ed esigenze simili a D. rerio. Bellissima la Rasbora heteromorpha Dunk., originaria di Singapore, l\Ialacca, Su matra; si riconosce per un'ampia macchia triangolare nera sul peduncolo codale (fig. 52). Questa specie, come le congeneri, e difficilissima da allevare. (Temperatura 22°-28°). Fig. 54· - Barbus ticto. incolore nella femmina; rosee, con apice della dorsale nero nel maschio. Ouesti bei colori si fanno evidenti solo al tempo della""'riproduzione. Le uova libere cadono sul fondo; ma piú spesso nella bocea dei genitori, che ne sono ghiottissimi. Occorrc quindi a11on3 · 1 fesci orHnnuHtali. - 66- tanarli al piu presto, per salvare la prole; la quale schiude dopo 25-35 ore. Barbus ticto Ham. Buch., pure indiano, un po' piu piccolo del precedente (5-8 cm.). Dorso oliva, fiancbi arancione, ventre chiaro; una larga macchia nera a contorni sfumati presso la base della coda ed una simile presso il capo; pinne rosee o rosse a contorno scuro. Squame grandi, come in tutti i congeneri (figura 54). Come il B. conchonius, sopporta temperaturc relativamente basse; e onnivoro e prolífico. Per la riproduzione vale quanto e detto di B. conchonius. I pe- - Bengala, e B. phutunio Ham. Bucb_., delle Indie Orientali, che non superano i 3 cm. di lunghezza. Ricardo inoltre B. oligolepis Bleek., di Sumatra, e B. lateristriga Cuv. Val., di Giava, Borneo, Sumatra, che amano le alte temperature (24°-28°-30°) (fig. 56). Merita una parola di ricordo il genere Esomus (NtL'ria), con le due specie danricus H. B., e malayen- Fig. 56. Fig. SS· - Barbus se mifasciolatus. G. (femmina ). sciolini lunghi 5 mm. e trasparenti, crescono rapipamente. Si posson nutrire con alimenti artificiali; ma la alimentazione naturale riesce molto meglio. Barbus vittatus Day., e meno bello dei precedenti; con grosse squame argentee, e una macchia nera alla radice della coda. Si riproduce in acquario a 24°-27°. Barbus semifasciolatus Günther, proviene dall' Asia orientale; fianchi verdi metallici, con tre o quattro striscie nere trasverse, una delle quali proprio alla base della codale. Dorso scuro. Pinne rosso brune (fig. 55). ~Iancano i barbigli. Dimensioni S-7 cm. Temperatura circa 22°. Le uova son deposte fra le piante; ma aderiscono pochissimo ad esse; sicche cadono tutte al fondo al mínimo urto. I giovani si allevano molto facilmente anche con cibi artificiali. Molto piccoli sono Barbus gelius Ham. Buch., del 6¡- Barbus lateristriga. sis Ah!.; il primo e detto « Barbo volante» perche, grazie alle ampie pinne pettorali, puo slanciarsi fuor dell'acqua. Originario delle Indie. E. danricus ha carpo esile allungato, grigio argenteo, con fascia lateraJe giallo rossa; e macchia rossa alla base della coda; 4 bárbigli, 2 lunghi e 2 corti. Pettorali molto ampie (fig. 57). Temperatura I6°-I7°; acquario ben piantato. Le uova son deposte fra le piante. I piccoli schiudono dopo 24 ore. Amano le prede vive; infusori dapprima, e poi crostacei, Molte e molte altre specie di vari generi meriterebbero di esser nominate; ma si omettono per ragioni di spazio. E vengo a parlare del Ciprino dorato o Pesce rosso della Cina. Carassius vulgaris var. aura tus L.; de !le sue molte e pregevoli varieta, e del suo allevamento. Il pesce rosso che tanto comunemente si vede in vasi di vetro, o in vasche di giardini, rappresenta, si puo -68- 69- dirc, la Yolgare plebe clella razza, la forma piu comune e di mínimo pregio. Da questa, con la pazienza, le cure, lo studio e le osservazioni, e un po' anche col!' aiuto prcssocche indispensabilc del caso, Cinesi e Giapponesi hanno Fig. 57. - Eso mus danricus Bl. ,.. Fig. so. - Orifiamma a coda doppia: adulto . (da ARCANGELI). sa~uto fig. 58. - Carassius vulgaris auracus japonicus bicaudacus Zern. Orifiomm•. ricavar<:: r"orme talmente strane, vistose, decoratJve, che si potrebbero credere appartenenti a tutt'altre specie. Le razze che si allevano in Oriente sono molto numerase; ma non tuttc son o state importa te in Europa. lo citen) solo quelle che si coltivano da noi; alcune delle quali sono di grande pregio. 11 Ciprino dorato (Carassíus vulgaris var. auratus L. e_ di ~olora2':Íone variabilissima, per lo piu rosso con nflesst dorati; ma spesso pezzato variamente di bian- -¡o- co, o di giallo, o di nero. f: il Kin-yü, la forma primitiva dei Cinesi. Se assume un colore giallo paglierino uniforme, vien detto Pesce canarino. L'Orifiamma a coda doppia (Carassius vulg,aris var. auratus· var. japonicus bicaudatus Zernecke) e una delle varieta piu pregiate (fig. 58 e 59); tanto che gli amatori hanno stabilito un tipo di perfezione, a cuí confrontano i singoli individui per classificarne la bellezza. I1 carpo deve aver forma di un uovo, breve, alto, ¡t esenti da qualsiasi irregolarita o difetto. La fig. 6o d~ le proporzioni ideali di un Orifiamma perfetto (di 100 punti su 100). 11 colore puo essere rosso, giallo, bianco, uniforme o pezzato; ma non ha grande importanza. Le medesime forme presenta I'Orifiamma a coda semplice (e. vulgaris var. auratus var. japonicus simplex Bade), il Kometenschweif dei Tedeschi; salvo che la pinna codale e l'anale sono semplici, benche lunghe e fluttuanti. Lo stesso dicasi deli'Orifiamma a coda tripla (C. vul- Fig. 61. - Fig. 6o. - Schema di orifiamma. e un po' con:presso all'innanii: l'altezza 3 / 5 della lunghczza; la lmea dorsale regolarmente arcuata; il capo corto e largo, deve continuare senza interruzione la linea ~orsale (se e rincagnato, o appuntito svaluta di ~olto .il .resce). La pinna codale e molto lunga, e doppia, d1stmtamente divisa fino alla base, lunga almeno l. della lunghezza del carpo; larga meta di quanto e lunga. Ogni meta di detta pinna deve essere divisa in due lobi. da ~n~ incavatura regalare e non troppo profonda: 1 lob1 s1ano arrotondati all'apice. Pinna anale pur~_doppia, be~ divisa, completa ed uguale nelle due part1. Tutte le pmne devano essere morbide, flessuose, Varie forme di occhi telescopici di Ca.ras.dus vulgnn's rturatus macrojJ!t.tlurlnms. Occhio di Drago garis var. auratus var. japonicus tricaudatus Bade) che ha la coda tripla. Queste varieta a lunga coda, i tedeschi chiamano Schleierschwanz- coda di velo. Occhio di drago (C. vulgaris var. auratus var. macrophthalmus Dürigen) e detto il pesce con occhi molto sporgenti, a palla, a cono, ovoidali, ecc., come appare dalla fig. 61. L'una o l'altra di queste forme e piu apprezzata a seconda dei gusti, purche i due occhi siano ugualmente sviluppati e conformati. Se a&"li occhi sporgenti si unisce il bello sviluppo d~lla PI.nna codale lunga, membranosa e doppia o tnp!a, SI ha il Drago a due code o a tre code (C. vulgan~ var. auratus, var. ma'crophthalmus bicaudatus o. t.ncfludatus Bade), che e poi una riunione -variab•hs~Ima ed incostante - dei caratteri riguardanti gli occh1 e le pinne (fig. 6 2 e 6 4). z Pesce ovo o Bombetta (C. vulgaris var. oviform-is ernecke), ha il corpo regolarmente tondeggiante, con - -73- 72- coda doppia lungbetta, rígida o flessuosa. ~Ianca di pinna dorsale: al suo posta il riYestimento di squame dev'esser regolarissimo (altrimenti Yuol dire che la pinna e stata asportata, e non mancava naturalmente); puo mancare anche l'anale. Colore vario; se e perfettamente bianco ha maggior valore, perche meglio risponde al suo nome di pesce ovo. Il Piagnone (C. auratus var. uranoscopus Dürigen) Fig. 63. - Pi~gnone (Carassiu~ auratus ur:tnoscopus). mero di escrescenze papillari molli e di Yario colore che si sYiluppano sul capo, sul muso e sugli opercoli (fig. 6-i). Oueste Yarie caratteristiche possono combinarsi a du; o tre in un solo individuo, dando luogo ad esemplari assai preziosi, anche se non sempre molto belli. lf'ig. 62. - Occhio di Drago bicaudato (Carassius auratus macrophthalmus). somiglia molto al precedente per la forma del corpo e delle pinne, ma ha occhi grandi, sporgenti, con iride e pupilla spostate all'insu, quasi in un piano orizzontale; talche sembra che guardi il cielo (fig. 6J). In America, ove il pesce rosso ha molti amatori, si allevano alti-e varieta: il Pesce cometa, con corpo lunghetto alquanto compresso e pinne lunghe, fluenti, semplici e non molto larghe; la 1\'inja, sarta di Orifiamma con pinna codale semplice, lunga ma non penden te; pinna dorsalc eretta; pettorali e ventrali lungbe e penden ti; la Testa di leone, caratterizzata da un gran nu- fig. 64. - Un occhio di Drago a lung.1 coda; e duc Teste di Leone. (d.J Tu~: i\ATIO:'\At. GEOGRA!IIIIC :\IAGAZtsE). - - 74- 11 valore dei caratteri nelle singole varieta e stato fissato secando i dati della tabella che si riporta: fiamma Drag o a 2 o 3 code Punt i Pun li Punti 50 20 Ori· Occhi . Forma del corpo P.nne codali 25 JO 15 20 Pinna dorsale 20 15 Pinne ventrali :. pettorali. anali A disposiz ion e dei giudici 10 lO IO 5 • S S Pi a gnone Pinne codali simmetricamente sviluppate Completa mancanza della pinna dorsale I5 20 10 S S S lOO lOO lOO A titolo di curiosita si puo ricordare ancora che qualche allevatore ha ottenuto degli Orifiamma e dei Bombetta privi di squame. Sembra che tale varieta si presentí qualche volta per effetto di accoppiamenti consanguinei ripetuti; ma il carattere e ancor piu instabile di quelli delle altre varieta sopra cítate. La coJorazione e molto varia, e in generale assai brillante. Si da il nome di Pesce tigre ad una varieta senza squame, bellamente screziata di bianco, nero, giallo, rosso, grigio, rosa e blu ( ?). Se il pesce ha anche coda doppia lunga, ed occhi sporgenti, il suo pregio - e il suo prezzci - crescono a dismisura. In acquario tutte queste varieta vivono benissimo, purche !'ambiente non sia troppo piccolo; non sono affatto esigenti j ne per la temperatura (le varieta nude sono le piu sensibili a questo fattore), ne per la nutrizione, ne per la qualita dell'acqua. Non occorre acqua corren te; che anzi stanno molto meglio in acqua feri?a e piuttosto vecchia (naturalmente non putrida); res1stono bene a forte diminuzione di Ossigeno, e percio, se non ci sono molti pesci in poco spazio, non oc(:Qrre aeratore ¡ si nt,~trono b~ nissimQ cgn ;:tlimenti arti- 7S - ficiali, benche gli alimenti naturali siano preferibili; sopportano anche le basse temperature di 10°-12° senza troppo soffrirne, pero prediligono acque fra i 16° e i 25°. La riproduzione avviene abbastanza facilmente, se la vasca e ben esposta al sole; la deposizione delle uova si fa per lo pi u al mattino; si vedono i pesci agitarsi, presso la superficie dell'acqua, ogni femmina accompagnata da due o tre maschi; le uova sono numerosissime (da 1000 a 100 mila), piccole, trasparenti, e si appiccicano alle piante. Finita la frega, conviene togliere i riproduttori, che hanno il mal vezzo di divorare le uova. L'incubazione dura da sei a otto giorni, a seconda della temperatura, e i piccoli cominciano ben presto a cibarsi di infusori e d1 alghe. La mortalita e naturalmente molto alta j ed e pure notevole Jo scarto, per il fatto che, pur accoppiando maschi e femmine selezionati - ossia di varieta di pregio - solo una parte della prole ne eredita i caratteri, mentre la maggioranza dei nati ritorna alle forme semplici della specie selvaggia. Occorre quindi- per non allevare inutilmente pesci senza pregio - fare una cernita dei nati; ma di cio si parlera piu diffusamente a proposito del!' allevamento industriale del pesce rosso. Per tutte queste sue doti, e per la sua indole socievole e mansueta, il pesce rosso puo esser tenuto in qualsiasi vasca, anche con altri pesci - purche non siano piccolissimi - senza timore che li molesti. Piuttosto e da hadare che gli altri inquilini non lo molestino, specialmente se si tratta di Orifiamma o di Occhi di drago o Piagnoni. 1 primi sono talmente impacciati nei loro movimenti dall'enorme sviluppo delle pinne, che devono esser lasciati tranquilli, per non provocare la sfrangiatura delle delicatissime membrane; gli al tri, in causa della vista difettosa, e del campo visivo limitato, non sono affat~o abili nel cercarsi il cibo; occorre quindi sottrarh alla concorrenza dei piu svelti compagni, e farli oggetto delle maggiori cure. - 76- Allevamento industriale del Carassius auratus e sue varieta. Poiche di pesci rossi si fa largo commercio fra noi ed ancor piu all'estero; e poiche il nostro clima si pre~ sta per l'allevamento all'aperto - e quindi su vasta s~al,a ~ d~l pesce comune, e delle sue migliori vaneta, voglw accennare ai sistemi di allevamento industriale, quali sono praticati in altri paesi. E~iste gi~, da noi! qualche allevamento di pesci rosst; ma St tratta, 111 gran prevalenza, della forma semplice, di scarsissimo pregio: sarebbe importante r~~na~~ tale coltura, dedicando speciali cure alle vaneta pm belle, che potrebbero essere vendute ed esportate con notevole guadagno. Fra le regioni italia~e i~ cui l'allevamento del pesce rosso ha qualche dtffuswne ricordo Sicilia Lirrur~a, Piemon~e ~d En:iii~: in questa regione ~ ~re ctalmente ?et dt~1tornt dt Bologna e Ferrara - l'allevamento st prattca su vasta scala nei maceri da canape; ma non e fat.to ,oggetto di cure speciali, c0mc occorrono per le va neta scelte. In Piemonte - a Vercelli - il pesce rosso si alleva nelle risaie. Vediamo ~om~ si pra.tica la coltura in Giappone, al qu~l J?Wpostto nporto mtegralmente quanto l'Arcangeh dtce nel suo manuale « ll Ciprino dorato ». << L'allevamento viene fatto esclusivamente in baci~i,. la grandezza ed ,il numero dei quali naturalmente e. 1n rapporto con 1 ampiezza e l'importanza dell'imp~~nt~ gen~r?l~. I piccoli allevatori si sen·ono per lo pm dt bac1~1 111 cemento: invece i grandi allevatori fanno uso dt due o tre sorta di bacini destinati a differ~nt.i, scopi e. ci~e pic~o!i bacini di allevamento e stagnt ptu gr~n<;It, a1 q~alt 111 ~erte circostanze si aggiungono spectalt stagm p~r mgrassa.mento. Gii stagni hanno .un fondo morbtdo, esclustvamente fango,o, sono dt forma rettangolarc e di una grandezza che -77varia molto a seconda dei casi. Risp~tto ':ld .alcu ni d~ 25-30 metri di lunghezza son? r:·eferttl altn dl IS met:l di lungh ezza per s-s,s metn. dt larghezza. Le COl!~¡~ zioni di tali bacini devano nspondere a due requtsttt che, agenda in senso contrario !'uno all'~ltro, segn~no un limite di profondita: per una aereazwne mass1ma dell'acqua occorre che quest~ sia poco ~rofon~a e dal1'altro canto, per difendere tl pesce ~a t. raggt troppo caldi del sole e dai rapidi cambtamentt dt temperatura, occorre una certa profonditá dell'acqua. In generale questa non sorpassa t~ai i 90 ~n;·; per lo J?iu son? sufl1cienti 45-6o cm . dt profondtta. l~ ~tagm so!lo lt~ mitatí da tavoloni di legno ed i vtalt mterp?stl agl: stessi sono sui margini rivestiti di e:b~ o fion: Questt specchi di acqua, designati come bac1111 f~n~ost, hann<? usi molteplici : servono a mantenere o 1 np.rodutton matt.tri o i pesci da vendere, oppure, e speC!al~en~e, gli· avannotti. 1 bacini di. cement? sono molto P.IU ptccoli, in forma di quadratt con latl da r a~ met.n .e con una profondita media di 15 cent. Questt baC!nt, che servono a mantenere le uova, e gli avannotti per un certo tempo, possono essere ricoperti con stuoie o coperte, per difendere i. pescio~ini d.al. cal01·e solare o dalle intemperie. ~egh stabthme~t.t m &'rand~: tanto gli stagni come i bacini sono postt 111 sene e c10 tanto per rendere piu facile l'accesso del~'uomo come per potere meglio sorvegliarli. L'acqua vtene appo.rtata per mezzo di piccoli canali o di tubi. A~ punto dt e~usso di ogni bacina si trova una escavazwne tondeggta~te del fondo per raccogliervi i pesci quando si fa usctre l'acqua. Negli stagni vengono scavate allo stesso sc?po, sovente, fbsse pianeggianti. L'acqua necessana viene presa tanto da acque correnti com~ d~ acgue sta~ gnanti e viene adoperata anche acqua dt pwggta, anzt e molto stimata l'acqua piovana ottenuta dalle grondaie, come quella che contiene una certa quantita .di sostanze organiche. Il rinnovamento dell'acqua avvtene secando il bisogno. Almeno due volte all'an.no ~ta~ gni e bacini sono posti a secco ed il fango det pnmt viene esposto al! 'aria. s; - 78- « !\egli uni e negli altri si evita lo sviluppo di piante galleggianti o radicanti; solo le alghe unicellulari .,i lasciano sviluppare naturalmente, anche in quantita ragguardevole da impartire una colorazione verde dell'acqua. « Gia nell'autunno si cominciano a scegliere e sottoporre a cure speciali gli individui che si destinano come riproduttori. La facolta riproduttrice comincia a manifestarsi gia al secondo anno di vita e si estingue al sesto od al settimo. Per riproduttori si preferiscono pero animali di tre o quattro anni. 1 pesci piu vecchi .sono venduti e poiche si puo assegnare al pesce circa 15 anni di vita, essi possono adornare per del tempo ancora i bacini degli amatori. La scelta dei riproduttori viene fatta con molta accuratezza e tenendo conto della moda dominante nella regione e delle esigenze commerciali. Riguardo a questa scelta si tenga presente che il Giapponese mantiene anche i pesci preziosi per lo piu in piccoli bacini e quindi guarda l'animale da! di sopra. 11 che non vuol dire che l'aspetto laterale del pesce non sia tenuto in conto riguardo al suo effetto estetico, ma gli e che visto da! di sopra l'animale mostra nella maggiore evidenza le sue caratteristiche, specialmente di forma; cio che risulta in modo ancor piu evidente per i pesci telescopio e a testa di leone. 1 pesci che l'allevatore trova piu adatti alla riproduzione vengono messi in stagni dove ricevono un nutrimento molto abbondante. Cio non per il solo scopo di rendere 1'animale forte il pi u possibile e quindi piu adatto alla frega, ma anche per facilitare il giud_izio definitivo sullo stesso, perche e durante questo spee1ale trattamento che si possono meglio osservare le particolarita inerenti alla razza ed all'individuo. La frega avviene fra la seconda meta di marzo e la meta di gi~gno, _Principalmente dall'aprile al maggio. L'approssJmarsi. della stessa si annunzia dapprima con la compa~sa. d1 verruche a forma di perla sugli opercoli branch1ah del maschio ed inoltre per un aumento nella vivacita d~i movi~enti ?i tutti gli animali maturi pcr la frega; SJ puo d1re anz1 per una agitazione che in essi subentra. - 79- « Essi si affollano insieme, si urtano e sospingono e ,·encndo alla superficie sferzano e spriz~ano l:acqua all'intorno. Ben presto si formano le copp1e _per Ji fatto che il maschio si sceglie una femmina, nuo~a attorno a Jei la urta col corpo, con il muso, per ecCJtarla_ alla imp:esa amorosa. Si ri_tiene dall 'allevat~re che se 1 pesci vengono mantenut1 nel~o stagn~ ab1ta_to da t_emp~ con la stessa acqua vecchw, solo 111 c~s1 ec~ez~onall possono pervenire a fregare; per lo pJU anz1, m tal caso, la tendenza a11a frega gradatamente scompar~. Percio quando gli animali accennano ad. entra\e ~~ frega bisogna rinnovare l'acqua, oppure: Ji ch_e e p1~ consigliabile, i pesci vengono trasportat1 ~egl_1 stagn~ di frega, con la qua! cosa si ha il vantagg10 d1 I?oterlt di nuovo esaminare da vicino. Da quanto sopra SI comprende che il lavo ro della . ~rega si tro~a fino ad un certo punto nelle mani del! allevatore, ti che ha una importanza non lieve riguardo al prodotto. Lo stagno da frega, naturalmente, puo essere prepa~ato l!e_l seguente modo da chi abbia piu stagni a d1spostz10ne, ed in tal caso lo stesso stagno non deve essere stato in precedenza utilizzato. Poiche il pesce attacca _le uova a vegetali, cosi per la deposizione ~~lle uova. ~~ u_sano in Tokio piante acquatiche, in Konpn:a r3:d1CJ d1 sa~ cio. Delle prime sono preferite il 1\lynophtllum '?e.rtL~ cillat1t1n e il Ceratophyllum demersum. Delle rad1CJ. d1 salcio vengono scavate quelle sottili e del!s.amente ~~ trecciate, le quali vengono bene lavate,_ d1s1~fe~ta~e m acqua bollente e poi asciugate_. Sia che SI trattt d1 ptante sia di radici, esse vengono d1stese sul _fang:o .dello stagno vuoto e poseía questo viene riemp1to d1 acqua fino a raggiungere la necessaria profondita. Q~ando la temperatura dell'acqua e salita a IÓ° C. e SI preve~e Un ulteriore aumento della stessa, oppure sopraggJUnge una pioggia calda, i pesci maturi vengono.portati !lello stagno. Si prendono all'incirca _altr~ttanti masc~1 che femmine ed il numero deve ordmanamente cornspondere ad un paio di pesci per ogni metro qua~r~to e piü di un paio per i grandi stagni . . La dep?s~z1one del fregolo avviene in uno dei giorm successlvt. -So- -SI~ Xel Giappone non viene praticata la fecondazione artificiale delle uova. Queste non diYentano mature tutte nello st_esso t~mpo nell'ovario e percio la frega dura pareccl~Ic sett1mane. Le uova deposte per le prime sono le p1u robuste e quindi le piu pregevoli, quelle depos_te per ultime dúnno origine solo ad avannotti deboh. Inoltre ormai e assiomaticamente noto che i pesci riproduttori molto giovani producono solo poche uov_a: L_e u?va deposte aderiscono alle piante o alle radtCI di C~! Sopra; I~a, appena CÍO e av\·enuto, bisogna toghere senza mdugio dallo stagno le stesse p~rche non vengano mangiate dai genitori stessi che d_t esse sono avidi. Le piante o i fascetti di radici, inSieme all~ uova aderenti ad esse, vengono con delicatezza ~olt1 dallo stagno, e sciacquati pur con delicat~zza m acqua corrente, poi trasportati in un bacino d1 cemento e distesi con accuratezza sul fondo. La cura ora delle uova consiste sostanzialmente nel cercare di evitare _tut~o ~io che puo risultare dannoso per le stes-se: qumdt St deve curare che esse siano sempre ricoperte dall 'acqua e difese dagli sbalzi repentini di tempera~ura, dai venti freddi, dalle grandinate, mediante stuo1e o coperture consimili. Bisogna stare attenti che n?n prenda_~o sviluppo sulle uova le proliferazioni fungme: se cto accade occorre togliere subito le uova attaccat_e da! parassita. Se pero quelle proliferazioni ~oml?anscono in quantitá forte e quindi l'acqua resta I~qumata dalle spore, bisogna ricorrere ad un mezzo p1u radicale e cioe trasportare le· uova in un altro bacino. L'acqua del bacino infetto viene addizionata di cloruro di sodio o di solfato di rame, e dopo un certo tempo scolata; quindi il bacino viene ripetutamente e accuratamente lavato, prima di essere di nuovo utilizzato. L'acqua del bacino da incubazione non deve essere cambiata, eccettuato il caso che essa diventi troppo calda. La durata della incubazione delle uova normalmente e da otto a nove giorni, ma puo essere prolungata da una temperatura troppo bassa o troppo alta dell'a cgua e tale prolungamento certo dannoso « e per l'embrione. Si cerchi quindi di mantenere la temeratura stessa fra i I5° e i 18° C. . . p << L'allevatore deve considerare come sua cura pnncipale quella di procurare un nutrimento ~ano ,e ~u~ cente per gli avannotti. Leonhard~ smen~ISC~ l opmwne diftusa specialmente in qer_man_Ia ~he tl Giapp~nese ed il Cinese adoperino spectah artifiCI nella n~tnzwne. Quest'ultima diversifica poco da quella fat~a 111 Eur?,pa, per qua_nto_ sia piu_ razionale. ll n_utnmento p1u prezioso ed md1spensabtle per allevar~ tl _Pesce ~orato e quello naturale e vivente. Dal suo tmptego ~1pende un rapido accrescimento non solo, ma anche ~l, cambiamento di colore, la forma, la precoce mat~nta s~s suale, ecc. Come da noi, tale nutrimento constste pnncipalmente ?i piccoli crostace~ (Entomostraca) det generi Daphnza, Cyclops, Cypns, Polyphernus, ~ce.: al complesso dei quali il Gi~ppo~ese ha ass_egna~o Il nome ·di rnijttko. Anche se g1a pnma che SI schmdano le uova nello stagno da incubazione si e f~rma_ta un~ considerevole guantita di questi animaletti, gh_ stes~t vengono a diminuire fino ~1 pu_nt~ d~ essere msufhcienti quando gli avannotti sch1uSI danno sfogo alla loro voracita. Si deve quindi provvedere a questa mancanza facendo pervenire nel bacino acqua ricca di sostanze organiche, e si preferisce appunto quella delle doccie stradali e delle grondaie. Ma siccome a lungo anclare anche questa non puo bastare, si_ raccoglie ~1 nutrimento necessario da acque stagnant1 o corrent1. Per questa pesca danno molto profitto ordinariamente le acque stagnanti delle risaie e si adoperano all'uopo grandi reti di lana o di cotone a borsa, le quali sono attaccate ad un lungo bastone di bambu e vengono trascinate qua e la per l'acqua da un uomo. Il p·lancton che cosl viene a raccogliersi nella rete e ogni tanto vuotato in un secchio. Per altro anche questo proccdimcnto non dappertutto riesce proficuo, sufficiente od anche possibile; percio e mcglio provvedere con l'installazione di speciali bacini. A tale scopo viene adibito uno qualunque degli stagni non utilizzati e a fondo melmoso, il quale viene messo a secco: dopo di cio 3 -~ · 1 p.·~·d I}J"IIIllll•lliali. - 82- viene distesa sul fondo della crusca di riso, posatura della preparazione del brodo di soia 1 ) e sterco fresco di cavallo. Questo letto viene esposto al sole per sei od otto giorni. Lo stagno poi viene riempito di acqua nella quale si pone una piccola quantita di dafnie (minutissimi crostacei acquatici) da riproduzione, le quali evidentemente si nutrono a spese dell'abbondante nutrimento preparato e si riproducono con grande rapidita. Quando il letto nutritivo accenna ad un esaurimento, si riempiono delle borse di paglia con detriti di soia e concime di cavallo e si pongono sul fondo e cosl si puo continuare ad avere una riproduzione deJle dafni.e. Ma siccome questi animaletti sono molto differenti in grossezza ed in mezzo ad essi si possono trovare nemici e parassiti dei pesci, prima di adoperare tale plankton si sottopone ad una vagliatura, per Jet quale viene impiegata una successione di cinque stacci con fondo di filo di ferro o di tessuto. Gli stacci si succedono nel modo seguente: il piu grande ha 20 maglie per pollice (cm. 2,54), poi seguono quelli con 6o, So, lOO e IJO maglie. Il loro diametro e da 30 a 45 cm. Per mezzo di questi stacci dunque i piccoli animaletti sono separati secando la loro grandezza e al tempo stesso vengono ad essere eliminati gli eventuali nemici dei pesci, come certe larve di insetti, ecc. Se pcr qualsiasi ragione l'allevatore non riesce ad ottenere crostacei in quantita sufficiente alla alimentazione degli avannotti, deve ricorrere ad un nutrimento di ripiego, naturale od artificial e. un nutrimento naturale e.rappresentato da larve di zanzare e da lumache: le prim~ vengono tagliuzzate, le seconde (per lo piu si tratta di Paludina vivípara) sono schiacciate prima di somministrarlc ai pesciolini. In alcuni stabilimenti si prRferisce nutrire l'allevime con il tuorlo di uovo di pollo, r) Il brodo o salsa di soja (Soja hispida Mónch., pi anta d ella fa.miglia delle_ Pnpilionacee, affine al fagiuolo, indig ena d e lla Cma e del G1appone, della quale si alloperano i semi al suddetto scopo) e un intingo!o n1olto apprezzato nel Giappone per condire vivande di carne o di pesce. -83- te nel caso del Ranclw. 11 tuorlo assp~Wt m~~- cciolato mischiato ad un poco di acviCne s Illlo stag~o i\la anche le crisalidi de! e sparso ne · . t pol da seta forniscono, dop_o eh~ s~ano secca e, . e mescolate con farma dl_ fru_me~to! un Cib<? nel pnml .tre annl te e l1 e Suole darsi ai pescl . . . · . Per i pesci piu avanzatl m svdupp?, Sl c<?~m~ vlta. d' larve intere di zanzare, dl anelhdl dl a fare uso 1 . · T b ·¡ Lim f.-J: .. a•·<:P specie (piccoli vermi del genen u t e_x, . di frumento. Questo sia da solo, sla m_lsto altro c~bo, viene cotto e schi~cciato, oppure v¡eno::! in farina finemente stacCiata e mescolato co~ di granoturco. Del resto, ~o~e v~dremo, altn r<.-.-~..-•,li nutrimenti vengono somm1mstratr nel ~aso che tore abbia uno sc?P? speciale da raggmn~er: i nutrimenti artifiCiah, occorre notare, venoo1.o . . codelle di terra le quali sono attaccate a tre messt m s ' d. , d 1 tempe corde e calate a diversa profon 1ta secon o a cr ~ ra dell'acqua e la grandezza del pesce. P~r oh le scodelle sono sospese a tre, fino a cmque sotto il pelo de~l'acqu~, _nell'inver~o. a J? fino a ~'í centimetri. Che d pescwhno ma~gr SI puo dedurr~ dall'osservare che att;.avers? le paret1 del corpo trasparisce il contenuto del! mtestmo. . u Durante i primi due o tre giorni susseguentl alla schiusura delle uova, gli avanno~ti non prendono alcun to, poiche l'animale v1v~ a spese del_ co_ntenuto del sacco vitellino, in segmto pero commc,_a a nuotare attorno ai bordi dello staf3'n~ e cerca avrdamente il cibo. Gli stessi avannottl nmangono nello stagno dove si schiusero le uova oppure ven~?no_ trasferiti in un altro; e cio di pende dalla quant1ta dt ?ani a disposizione. Il compito dell'alle~atore. c~n~rste questo periodo nel procurare at p~scw_l;m un ricco nutrimento una temperatura calda 11 pm possibile, esponend¿ l'acqua ai raggi del sole, e un frequente rinnovamento dell'acqua stessa. Que~te sono le condizioni indispensabili per ottenere un rap1do cambiamento del colore degli animaletti. Viene fatta m<?!t~ attenzione ai subitanei sbalzi di temperature : percw 1 . 1 - - ss- 84- bacini vengono ricoperti o protetti, dal lato del vento, con paraventi, da pioggia violenta, grandine, venti freddi. l\Ia quando le circostanze della temperatura si fanno gravi, i pesci vengono · trasferiti dai bacini all'aria aperta in quelli riparati. Va sottinteso che i bacini di allevamento sono sottoposti ad una continua vigilanza affinche i nemici di vario genere dei pesci, come uccelli, altri pesci, insetti, ecc., non possano esercitare la loro azione funesta. « Per quanto sia indispensabile per allevare pesci sani e senza difetti una ricca nutrizione, alcuni allevatori Giapponesi credono di ottenere una colorazione vivace con una nutrizione un poco inferiore a quella normale (!'So per cento del quantitativo necessario). Siccome, come gia fu detto, il Ciprino dorato mostra sempre una indiscutibile tendenza a riwrnare alla forma originaria selvaggia, nell 'allevamento il Giapponese cerca di scartare con frequenti cernite tutti queali esemplari che mostrano la suddetta tendenza, co~e quell.l che .non ha?no valore ne per la vendita, ne per ultenore nproduzwne. A tale scopo lo stagno viene prosciugato ed i pesci vengono presi nelle fosse rotonde situate nel punto di deflusso dell'acqua. Per effettuare un esame accurato pochi pesciolini vengono messi in una tazza bianca ed a fondo piatto. In una prima ispezione si da il massimo valore alla forma ~ alla costituzione del corpo, piu tardi viene preso in c<;>nsi~erazione anche il colore (fig. 65). Che questa cermta Sia fatta con cura e che essa porti ad un risultato pratico .viene dimostrato da! fatto che il 30 per cento al massimo dei pesciolini sgusciati dalle uova perviene alla vendita. « I1 cambiamento di colore dell'animale comincia fra il 6oo e 1'8oo giorno di vita. Se sono state seguite tutte le regale del caso, tutti i pesciolini debbono avere cambiato .la colora.zione nell 'agosto del primo anno. Degno di nota e d fatto che quelli che non hanno sublto tale cambiamento nel primo anno lo subiscono ne~l'ag?sto de.! se~on.do anno. Sussiste l'opinione che ammali cambianti di colore, molto precocemente di- ventino bianchi e rossi, e che invece quelli piu tardiv~ mostrino tendenza a colorarsi in u.n rosso puro. 1 pesc1 del tutto bianchi vengono scartati, perche. non .s1 tro,·ano a vendere; quelli in vece che, pur bmnchi, presentano pinne rosse e macchie rosse sulla testa sono bene paga ti. n . . • . . Le dimensioni raggiunte da1 pesc~oh!l~ durante il primo estate di vita sono ~olt? vana~ih. In ~uone condizioni di temperatura, di allmentazwne e d1 spazio i giovani raggiungono, in autunno, la lunghezza Fig. 6s. - Orifiamma a coda doppia; giovane. (da ARCANGELI). media di 3-4 cm., essendovene anche di q~elli ~~nghi 6-7 cm.; ed altri assa~ piu corti .de.lla ~~dia. C~o no~ vuol dire che questi Siano malatiCCi o pm. deb~h degl! altri; anzi spesso i piu piccoli sono resistentl e be~ conformati quanto i piu grossi. E non male allevarh a parte con ogni cura, pote.ndose~e ?ttenere. una r.azz.a di belle forme e bei colon, e d1 p1ccole dimensiom, quindi particolarmente adatta per piccoli a:quari. Cío che si detto fin qui riguarda specmlmente la forma; riman e da dir qualcosa a proposito del color~. 1 pesciolini nascono tutti con un color bronzeo ~m: forme, che non ha nulla a che vedere colle colorazwm successive. e e -86- Se l'acqua e calda- 18°-20° almeno- e sufficicntemente aerata ed illuminata (sufficientemente, ma non 1roppo), dopo circa sei settimane di vita il colore comincia a mutare, inquantocche, sotto il grigio acciaio, traspare un riflesso giallastro o rossastro, che si arcentua man mano che il grigio scompare. La trasformazione puo compiersi per intero entro il primo estate; ma puo anche essere solamente parziale, sicche il p~sce ha i .fiancl- i e la base delle pinne rosse; J'apicc d1 esse, .e !l dorso neri. Se le condizioni - specialm~n~e .d1 temperatura sono state cattive, molti pescwhm non avranno completato il mutamento e molti non l'avranno neppure iniziato. Per questi, il cambiamento potra avvenire nel prossimo estate · salvo eccezion.i, ql!elli .che non mutano entro questo periodo, son destmat1 a nmanere per sempre bruni . .No~ sono rari pesci che al color rosso o giallo framn~IschJano pe~zature bru.ne (spe~ialmente sul dorso) o b~anch~ (spec1~l~ente a1 fianch1 e su! ventre). Pesci b~anch1 pezzatJ d1 scuro non mi consta che esistano. In generale, dopo il secando estate, la colorazione puo considerarsi definitiva; chi e rosso 1 e chi aiallo e chi bianco, o pezzato in varia 5auisa. Possong per6 coml?an.re o scompanre macchie nere; le quali son~ da nfenre non a variazione di colore, bensi a fenomeni morbosi (di itterizia), e quindi transitori. II calare dell '~cqua (e la buona alimentazione) han no dunque malta mfluenza sulla colorazione dei pesci · ma una certa. p~edisposizione e ereditaria; e perci6 nella scelta de! nproduttori e bene - quando si possa - tener canto anche del colore. • o -87- lbridi. Fra i pesci - non meno che fra gli altr.i ar:i'?al~ ---:si verificano talvolta incroci fecondi fra mdivldUJ d1 specie dí verse; ottenendosene degli ibridi, a cui voalio brevemente accennare. o Il Ciprino do rato facilmente si incrocia colla Carpa; ma gli ibridi non hanno ne la ?~Ilezza. dell'uno, n.e il valore alimentare dell'altro. S1 mcroc1a pure, fac1~ lissimamente, col Carassio cornune; e i figli so no ven Ciprini dorati, di bellissimo color rosso ~cce~o, e molt<? robusti. Arcangeli opina che sarebbe ut!le ncorrere d~ tanto in tanto a questo incrocio per rinsanguare gh allevamenti di Pesci rossi. Come caso eccezionale vien ricordato un incrocio fra maschio di Barbus ticto e femmina di Orifiarnrna. I bastardi presentano il colore grigio del Carassio gi?var:e! calle tipiche macchie laterali del Barbo; e la v¡vaClt.a di questo, alquanto impacciata pero dall 'qnormale sviluppo delle pinne. . . . . f.: noto anche il caso che masch1 d1 Cohsa fecond111o le uova di 1\{acropodi, le quali si sviluppano benissimo. 1\on solo fra specie ovipare (e quindi a fecondazione estema) si verificano questi incroci, ma anche fra specie ovovivipare : si sono visti bastardi di Platypoectltts maculatus var. pulchra e di Girardinus sp.; di Xiphophorus guentheri (helleri) e di Platypoeci~us rna~ula tus, i quali hanno le forme del Platy, e 1 colon del Xiphophorus, di cuí i maschi posseggono anche- benche assai piu breve - il caratteristico prolungamento della pinna codale. . Un incrocio fra c:f di Poecilia unimactdata e <;? d1 i\l ollienisia latipinna diede bastardi molto diversi dai genitori : colore fondamentale bruno con sei striscie trasverse da ogni Jato. Questi bastardi, incrociandosi fra loro, trasmisero i medesimi caratteri ai figli. -88- Malformazioni; malattie; diagnosi e rimedi. 11 detto ((sano come un pesce », e falso j perche i pesci - non meno di tutti gli alt_ri viventi - sono soggetti ad imperfezioni o malatt1~., Credo . dunque utile enumerare qui brevemente le p1u comum, ed accennare al poco che si sa circa le diagnosi ed i rimedi. In fatto di malattie, la prima norma da ricordare e che (( prevenire e assai piu facile che curare »; e che, quindi l'osservanza delle poche norme igieniche date dagli ~sperti e la miglior medicina con~ro tutti _i I?al!· Molte malformazioni compaiono fra 1 neonatl (mdtvidui con due teste, con due code, con tre occhi, ecc.); ma non sono vitali; e percio non hanno importanza per noi. Non rarissima e la mancanza di vescica natatoria, per cui il pesciolino non puo nuotare, ed e costretto a saltellare sul fondo: l'imperfezione non impedisce al pesciolino di vivere; ma lo mette in condizioni di tale inferiorita rispetto agli altri, che non tarda a cadere preda di qualche compagno piu forte. Deviazione della colonna vertebrale. - La colonna vertebrale si inarca dorsalmente, o si incurva dall'uno o dall'altro lato, o addirittura si ripiega (specialmente nel tratto codale). Per lo piu e segno di degenerazione, o di debolezza grave, conseguente a lunghi digiuni, o di vecchiaia: raramente e un fatto congenito. Testa di Mops. - Si presenta di rado nei Ciprini: la testa, anteriormente, e piatta, perche le ossa frontali e nasali sono raccorciate e spostate. N ei giovani Orifiamma non e rarissima la piccolezza congenita della apertura boccale (l\Iicrostomia) : il pesciolino che puo mangiare poco e a stento, cresce lentissimamente e non supera i 2-3 cm. di lunghezza. Aborti. - Le femmine di specie vivipare, se son - 89- accoppiate troppo giovani, .od esp~sle al troppo zel_o 0¡ un soverchio numero d1 masclu, talvolta partonscono dei morti-nati, specialmente al primo parto. Lo stesso fatto si verifica talvolta per un eccesso di alimentazione, che comprime troppo gli organi genitali della femmina. Le malaUie dei pesci sono certamente numerase, ma non di tutte si conosce la causa, la sede ed il decorso. Chi accudisce personalmente e quotidianamente i propri ospiti, e nc conosce i gusti, le a~itud_ini, il ~om~ portamento, si avvede subito se uno d1 ess1 cambm d1 umore o perde l'appetito. t bene, in questo caso, ricon·ere anzitutto all'isolamento. JI pesce rimane piu tranquillo j e pi u facile da curare j e, se si tratta di forma contagiosa, non c'e pericolo di vederla estendere ad altri ospiti. Uno dei primi e piu evidenti segni di malessere nei pesci si rifeva da! modo di tenere le pinne. Il pesce sano tiene le pinne distese; specialmente la dorsale eretta; il pesce malato le tiene floscie, ripiegate, abbassate. l movimenti sono len ti e svogliati, o faticosi; e talora esso si trattiene presso il fondo. Se il pesce appare svogliato o costipato, si puo tentare un cambiamento di nutrizione: alla carne, o alla farina di pesce si sostituisca qualche alimento naturale : alghe, e meglio ancora, dafnie : questi piccoli crostacei- che sono sempre molto appetiti - sono anche molto efficaci, probabilmente a causa delle loro scorie chitinose, nello stimolare i movimenti dell'intestino: del resto un po' di digiuno ogni tanto giova assai, specialmente ai forti mangiatori. Una causa frequente di malanni gravi e il raffreddamento. Gli sbalzi improvvisi di temperatura, se molto forti, possono provocare la morte : se non sono molto forti, oppure se si tratta di un raffreddamento graduale al disotto del limite che la specie puo sopportare (il che si verifica, ad esempio, per guasti dell'apparecchio riscaldatore), il danno puo esser lieve, purche il raffreddamento sia di breve durata, e l'ac- -90- qua venga riportata gradatamente alla primitiva temr.eratura . .:\la se il raffreddamento e durato alquanto, ;;¡ vedra comparire sulle pinne e intorno alla bocea u.1a sorta di velatura biancastra, che puo estendersi anche a tutto il corpo. In questo caso occorre praticare ·un bagno di sale: si prepari una soluzione di sale comune in acqua, in proporzione di 7 grammi di sale per ogni litro d'acqua; e vi si metta il pesce malato (hadando che la temperatura del bagno sia identica a quella dell'acquario); dopo 24 ore di permanenza 'ii eleva la quantiUt di sale a 9 grammi per litro, e d~po 12 oread 11 - 15 grammi per litro. Successivamente si diluisce il bagno di 12 in 12 ore, fino alla concentrazione di 5 grammi per litro, in cui il pesce puo rimanere per alquanto tempo. Non si raccomandedt mai a.bbastanza di badare alla temperatura delle acque che SI adoperano. Come. si ~ de~to in altra parte, le acque putride provo~an~ I! d~sfac1mento delle membrane delle pinne, su cu1 po1 facllmente compare il feltro bianco della Saprolegnia. , L'ecces?iva di.minuzion~ del contenuto di ossigeno e cau?a d1 asfissm. I pese¡ dapprima vencrono alla superficie, e abboccano !'aria; la loro respir~zione e corta ed affan~wsa; essi appaiono inquieti, e poi stanchi ed abbattut1. Infine si piegano su! fianco, e muoiono colla bocea a perta e gli opercoli divaricati. Al manifestarsi dei ~rimi sintomi, si estragga un po' di acqua dall'acquano, e ~e n~ aggiunga di nuova, magari facendola cadere a pwggm, perche trascini piu aria. Molt~ malatt~e son causate da parassiti, animali o vegetal! (bacten, protozoi, vermi, funghi) che si allogano nella pelle, nelle branchie, o in organi diversi. In un acquario ben tenuto la loro comparsa e rara (sa.lvoyer la Saprolegnia (fungo) di cui si parlera poi); qumd1 non. ?ccorre eh 'io ne parli partitamente. I parass1t1 della pelle o si vedono a occhio nudo per esempio, sotto forma di puntolini lucenti 1 com~ l'Ic.hthy?phthirius; o si rivelano per una sorta di m uCOSita bmncastra che vela tutti i tegumenti 1 come la - 9I- ¡¡ Chilodon, la Cyclochaeta, ecc. Se i parassit! allogati nelle branchie, come e il caso. per molt~ rmi (Diplozoon, Gyrodactylus, Octobotnum, ecc.J e facile vederli; pero il pesce appare m.alato e stanco; se si toglie dall'acqua e c~m molta. dehcat~zza si guardano le branchie sotto gh ope~coh,. ,appawno pallide ed esangui. Ma la forma I?ara~slta pm coi?'un.e (.la Saprolegnia, un fungo o muffa b1a~c~, c~e SI sviluppa con incredibile facilit~ su qua!siasi p1ccola ferita od abrasione, o contuswne, e spesso anche .su org~ni perfettamente sani. ~a si vede anche .appanre ._ come ho detto sopra - m conseguenza d1 raff reddamenti; attacca le uova morte, e spesso a~~he ql!e~le sane, e i giovani a.vannotti.; e inSO~ffi~ Ja p!U ~em1bile ed invadente nem1ca degh amaton d1 a~quan.. . Contro tutti questi para~siti, si u.~ano 1 ~agm .~edi camentosi. Oltre quello d1 sale, gw descntto p1u sopra, si puo ricorrere a qu.el.li. di for~alin.a, perm~ng~ nato potassico, acido sal!Clhco e b1clondrato dt chinina. . 'd f · ) La formalina (soluzione acquosa d1 alde1 e orm1ca 4 deve esser usata in dose di / 10 000 , ossia di 4 cm.a per 10 litri di acqua; e il pesce deve esser attentament~ sorvegliato durante l'immersione, che puo prolungarst per due o tre ore. . . . . . 11 permanganato potassico (ptccol~ cnstalh. l~cent1 di color bruno violaceo) si usa m soluzwm al1'1/ 1 000 000 '· conviene preparare una soluzione concen-l d trata (1 gr. in un litro d'acqua); e, q~an o SI vuo. fare il bagno, mettere 1 cm. 3 della soluzwne per ogm litro d'acqua. L'acido salicílico - specialmente efficace contro vermi parassiti - s i usa in soluzioni di 1 /-t per cento, ossia gr. 2,5 per litro. JI cloridrato di chinina si usa soprattutto contra le infezioni di Ichthyophthirius; dose r gr. in IO<? lit:i di acqua; temperatura J0°-J2°; durata due o tre gwrm, e anche pi u, se il pesce lo sopporta. Durante il bagno medicamentoso il pesce deve_ essere soryegliato continuamente, anche perche la reststenza o -92- 1 1 varia molto dall 'una all 'altra specie, ed anche da uno all'altro soggetto. Certuni, appena messi nel bagno, si precipitano come forsennati in tutte le direzioni; in tal caso si tratta di una assoluta intolleranza al medicamento; bisogna subito togliere il pesce da! bagno, altrimenti muore. Perche i bagni abbiano la necessaria efficacia, occorre obbligare i! pesce a muoversi, e respirare con frequenza, in modo che il medicamento circoli nelle branchie. Se dopo qualche tempo il soggetto si piega su! fianco, si provi a toccarlo delicatamente con un bastoncino; se riprende a nuotare, si puo prolungare il bagno; altrimenti e bene interromperlo. Lo stesso si faccia quando la respirazione appare troppo affannosa. Alla fine dell'immersione, se e possibil~, invece di togliere il pesce, si aggiunga acqua pura, in modo da diluire gradatamente la soluzione (senza pero cambiare la temperatura del bagno: non sara mai abbastanza ripetuta questa raccomandazione !). Non e raro il caso che i pesci si feriscano, o battagliando fra di loro, o urtando contro i ciottoletti del fondo, o quando si tenti di prenderli col retino in modo maldestro. Se la ferita e superficiale, e intacca solamente l'epidermide, il maJe e poco; se piu profonda, richiede cure delicate. In ogni caso e bene isotare il ferito, per evitargli di esser disturbato dai compagni; ed anche perche i pesci si accaniscono volontieri contro i compagni malati o indeboliti. Le ferite profonde sono spesso invase dalla Saprolegnia, bisognera quindi fare ripetuti bagni di permanganato. Nelle specie con occhi sporgenti, sono frequenti le lesioni di questi organi, specialmente contusioni, con conseguente sviluppo di muffe. Si facciano bagni di permanganato; oppure pennellature locali con soluzioni piu forti di permanganato e;lOO ooo). Se la lesione e grave, in genera le 1'occhio va perduto; per lo pi u il pesce muore; ma qualche volta sopravvive anche rimanendo guercio. ' Si ricordi che, generalmente, i bagni medicamentosi rovinano le pianticelle dell 'acquario: quando sia pos- -93- sibile e meglio traspqrtare i pe~ciolini per il bagno in una vaschetta piccola, senza p1ante. .. Nemici. Che i pesci 1 in liberta, abbiano molti nemic!, t~t~i ¡0 sanno; ma che qualcuno possa po.rtare le su~ ms1d1e anche dentro ai ben custoditi acquan, non tu.ttl lo pe.nsanoo Eppure il caso si veri~ca; e ~pesso e d propnetario incauto che introduce 11 nenuco ~elle vasche. Ouando per esempio, si raccolgono m uno stagno 0 fossato delle erbe acquatiche, destinate ad ~domare J'acquario, sara norma di saggia prudenzoa SCI~Cqttarl~ a lungo energicamente in acqua; e magan lasClarl~ po~ riposare una notte in una vaschett~, oper ess~r Slc_un che frammisti alle foglie o alle rad!cl, non SI trovm~ ospiti indesiderabili. Fra 9~esti, in particolare, van insetti, o le loro larve: DJtisco, Idrofilo, ~oton~cta, ::\epa o Scorpione d'acq~a, Ran~tra, e moltl oaltn; le ldracne 1· alcuni crostace1; verm1; ecc. Spee~almente temibili fra i vermi sano le sanguisughe, che si attaccano ai pesci, e ne succhiano il sangue, pr?v~and~ la morte per dissanguamento. Anche c<:m gh ahm~nt1 naturali e faciJe introdurre qualche pencol?SO 0~p1teo: le sanguisughe facilmente si trovan? framm1ste a1 OChlronomi e se non si fa malta attenz10ne, passano mosservate: e' possono fare guai grossi. Quando raccc; glie del plankton, non co~viene met~erlo sublto nell'acquario; ma occorre Iase~arlo depos1tare I?er qualche ora in un bicchiere di vetro: facdmente SI vedranno poi attaccate alle pareti delle Idre (celenter~ti d'acquoa dolce) in forma di sacchetti, muniti di molt1 tenta~oh. :\lalgrado le piccolissime dimensioni, questo ano1ma~ Ietto non troverebbe nessuna difficolta a gherm1re 1 giovanissimi pesciolini, e a divorare molti dei vos~r! pi u cari pupilli. Fra le dafnie ed i ciclopi planktomc1 non manchera qualche idracna, da! corpo ro~so tonde2"g·iante rrettatela via ' perche i Yostn pesCI non la ..._,, 'oo s! -94- mangiano, mentre essa puo uccidere i piccolissimi nati. Anche le dafnie, tanto gradite e ricercate come cibo per i pesci adulti possono rappresentare un pericolo negli allevamenti, perche, forse per vendicarsi di esser tanto spesso divorate dai genitori, volontieri si rifanno, divorando i figli. Qualcosa di simile si verifica con alcuni molluschi acquatici: in generale l'allevatore ne vede volontieri qualcuno nelle vasche, perche, con scrupolosita veramente encomiabile, si dedicano alla raschiatura dei vetri, e pulizia del fondo, divorando alghe, idre, e frammenti di vegetali morti. Ma non conviene metterli dove ci sano i piccoli nati, perche sottraggono loro il miglior alimento, e talvolta anche li divorano. Piu grossi nemici, che non abitano nell'acqua, ma vi pescano volontieri se la vasca e scoperta, sano i topi; specialmente se l'acquario e situato in .una serra, o in qualche locale terreno ove possano penetrare i grossi topi nelle cantine, non stupitevi di trovare, al mattino, gli scheletri dei vostri pesci, accuratamente spolpati, vicino alle vasche. C'e anche, per eccezione, qualche cane e qualche gatto pescatore; ma e caso veramente raro. Nelle vasche dei giardini fanno talvolta - oltrc ai topi - strage anche gli uccelli : in particolare que! Martin pescatore (Alcedo hispida), che tutti i piscicultori conoscono e detestano. Il suo nome dice le sue abitudini; ma non la sua insaziabile voracita, e quindi i danni che arreca. Si tenti di prenderlo con qualche trappola. -95- Ricapitolazione delle norme indispensabili per il buon andamento di un acquario. Termino e riassumo queste. brevi notizie ripor_tando di buona manutenztOne date da ~lagnm nel le norme · · tali · suo interessante libro _su¡ Pese¡ ornamen . 1) Sorvegliare rigorosamente 1'unif?rmita, di te_mperatura, specialmente durante ¡~ cambl~ del! ac~u~. . 2) Non cambiare mai piu di un qumto dell acqua' e solo quando e necessano. J) Non economizzare la, luce. . . . 4) Non sovrapopolare 1 ac~uano. . s) Non riunire pesci voraCI e p~SCI pac¡fiCI. . .' 6) Evitare g:li _eccessi alimentan, che sano assal plU dannosi del d1g1Uno. 7) !solare ogni pesce che sembr~ am~lat~. 8) Non Jasciar mai nell'acquano plante m decomposizione. 9) Non dare ne pane ne biscotti, che fanno intor. . · ¡ bidare l'acqua. 10) Togliere col sifone_ i residUI e gh escrementt, ameno una volta per settlmana. . . . . . Sorvegliare _attentamente 1 pesct tmmerst 111 ba) 11 gni medicamentos!. . . . . 12) Esaminare con cura tl nutnmento ammale, pnma di distribuirlo. 13) Togliere dall'acquario gli alimenti artificiali non utilizzati. 14) Coprire sempre l'acquario. 15) !solare per qualche gio~no i pes~i ::'-ppen~ acquistati, per non arrischiare d1 mettere ms1eme at vo~tri ospiti un ipclividuo che puo esser m~lato, - g6- 16) Neg1i acquari risca1dati 1 . ¡¡ voltaggio alle c~7m ampa~e elettnche e venficare spesso i1 perfett . 1 enswm ~el \·aso; tori. o tso amento det condut- prop~rzionare INDICE ALFABETICO A Acara tltayeri ·sg Acorus pusi!lus 24 Aequidens curviceps 58 ., latifrons 59 ., portalegrensis 59 Ambassis !ala 59 Ambulia heterophylla 23 Amiurus nebulosus 6 1 Aphyoc!tarax rttbropinnis 61 Apistogramma corumbae 59 Aploclleilus 42 Aponogetonjenestralis 22 B Badis badis 59 Barbo volante 67 Barbus conc!tonius 65 » gelius 66 » laterislriga 67 » oligolepis 67 » pllutunio 67 >> umifasciolatus 66 » ticto 66 » z·ittalus 66 Be!oneso:c belizanus 40 Bella bel!ica so » pugnax so " sple11de11s 51 » f1·ijascialrz so Bombetta 71 Bosmú1a 2S e CARASSlNIDI 59 Cm·assius vulgaris aul'altts 62, 67, 6g, 70, 71, 72 46 CENTRARCHlDI Cenil'archus macropterus 59 Chanchito 55 Chironomus 29 Ciclasoma facelum 55 » seventm 56 C!CLIDI 53 CIPRINIDI l2 CIPRINODONTI 34, 42 Colisa jasciata 53 » lalia 52 Corydoras natlereri 62 » palea/tiS 6r Cryptocory11e 25, 55 Ctenobrycotz spilurus 59 Ctmops vittalus 53 Cyc!ops 2S, Sr Cynolebias Bello/ti 45 o Daplmia Sr Datzio albo/i11ealus 62 Dar~io • » il '. '' anaHputtclalus 64 tnalabaricus 63 t·erio 63 Hyphessobrico11 bifascialtts 59 » .ftammeus 59 • rosacettS 59 E L Eickhonda ct·assipes 26 Elassoma evergladei 59 Elatina macropoda 25 Elodea catzadmsis 20 • densa 20 Enckytraeus 28 Erba p~sce 26 Esomus dattricus 67 » malaye11sis 67 Elrophts maculalus 59 Et¡pomotis ¡-ibboS1ts ..¡i ' F Fontinalis antipyretica 25 Fundulopanchax coerulms 43 • I{Ularis 44 » sjostedti 44 Funduhts cht-ysoltts 42 • majalis 43 » pa!lidus 43 LABIRINTIDI 47 Lebistes reliculatus 35 Limia ni¡rrofasciata 3 7 • tlt'nata 37 ~ vi/tata 37 Ludzvigia 23 M ¡Jfacropodtts openttlarts 48 • viridi auralur 48 ¡¡.feso¡-onistíus cltaelodotz 46 lJiollienisia fot·mosa 37 • latipi1zna 37 • velifera 37 Myriophyllum prourpinacoit!es 22 N Ninfa 72 Nuria dam·ica 67 ·G 1 1 1 Gambusia 32 Gambusia Holbt·ooki 34 Geophagus brasiliensis 58 • gymno¡-enis 58 Girardinus Gttpp,,i 35 Guppyi 35 H 1 1 Haplochilus 42 Haplocltromis strig-ig-ena 56 Hemicromis bimaculatus 57 llemigrammus caudovittatus 6o » ocelli{er 6o » unilinealus 6o Heros facefus 55 • sjmrius 56 o Occhio di drago ¡ r Orifiamma 87 p Pl1anchax c!taperi 44 » fasciolatus 44 • pancltax 44 Pecilia 36 Persico sole 46 Pesce cometa 72 Pesce gatto 61 Pesce ovo 71 Pesce tigre 74 Pe~te d' acqua 20 99 S caudomaculatus 35 » reticulatus 35 Piagnone 72 }'islia 26 Platy nero 38 ,. rosso 38 Plalypoecilus maettlalus 38 Poecilia 36 Sagi I/aria 11ZOIIfevidellSÍS 25, 55 Salvinia 26 Polyacatzthus 4 7 . Polycentrm schombtwgz 59 Pontederia crassipes 26 Polamogelott 22 Prislella riddlei 61 . Pseudoxiphophorus bzmacula- Testa di leone 72 Tetra da Rio 59 » ~~;iallo 59· • rosso 59 Tilapia tzilotica 58 Trichogaster 52 lt~s 39 . SJLURIDI 6I T . Pteropltyllum altum e.meket 53 • scalare 53 V R Jlasbora eteromorpa 64 Riccia 26 Rivultts micropus 44 ,. strigatus 44 ,. mophtlwlmus 44 X Xiplwphorus ltelleri 39 ,. JJfontezuma 39 10 5 Dove e come si puo tenere un acquario )) Forma e dimensioni. )) S Sistemazione e manutenzi<?ne dell ' acquario )) 10 >) 12 )) IS )) 17 20 Apparecchi da riscaldamettlo Apparecclzi d' aerazione e illumina::ione Le piante da acquario , )) La alimentazione dei pesci in acquario )) I pesci da acquario . >) 7 ( )) 32 » 41 Allevametzfo úzdusfriale del Cat·assius auratus e sue van·eta . » ¡6 lbridi . )) 87 1\falformazioni ; malattie ; diag nosi e rimedi >> SS )) del formato di cm. 12 x 18 1/2, riccamente illustrati, con copertina iart<onc:lnc>. Volumi semplici da 100 a 130 pagine. Volumi doppi da 170 a 230 pagine. AGRICOLTURA E ZOOTECNIA (P. Veníno) . . e concimazioni (P. Veníno). di frutticoltura (G. Da/Ta.cclllinti, Faraone, Anatre, Oche, allevamento (P. Veníno). la sua lavorazione (G. 26 ,, Aletmi pe.sci ovovivipa1'Í Alczmi pesci ovipa1"i . Nemici E E TECNICA DELLE INVENZIONI E DELLLE SCOPERTE APPLICATE ALL'INDUSTRIA STORIA DEl VARI POPOLI - STORIA DEI.L' ARTE - IGIENE PROFESSIONALE E FAMI• STORIA E TECN!CA DELLE GRANDI CULTURE E DELLE PICCOLE INDUSTRIE AGRICOLE • LETTERATURA • FILOSOFIA - GEOLOGIA • ASTRONOMIA. ECC. pag- . Ultmsili per· la manutenz ione EDITOR LIOTECA DI CULTURA INDICE lNTRODUZIONE VALLARD 93 Ricapitolazione delle norme indispensabili por ¡¡ buon andamento di un acquario >> 95 Jndice alfabetico )) 97 dei conigli e delle Veníno). da legno (M. Abbado). all'oleificlo (V. Casierí). p¡,.,.¡,~nltur·" di stagno. L' allevacarpa (P. Accomazzo). Gellslcoltillra (C. Fuschíní). bovini (C. Del Bo). mio orto (G. Mascagni). ;~Jacllic•olt·ura (E. Silvetti Cava/lottí). le plante? (M. Abbado). viticoltura moderna (G. ve1t..r1Ínllrill nella pratica dell'aMarchiní). ,.,.,.,rt.enltn>'P e la sua contabilita Manetti). Tecnica e balistica cine- Frugoli). (C. Manetti). (C. Manetti). IOClw:ioiili economiche e malatpecora (C. Manelli). lacustre (P. Parenzan). alterni e gli erbai di legu(A. Casci-Ceccacci). 131 . Elementi di meccanica agraria (A. Puppo). 132. Il Cane (C. Manetti). 134. Fauna marina (P. Parenzan). 135. Apicoltura. Nozioni pratiche (0. Fiorentino Lombroso). 1315. La patata (P. Venino). 138. Il seme bachi (R. Grandorí). 142. Distillazione rurale (A . De Morí). 144. Nozloni di selvicoltura (C. Gíumelli). 145. Anticrittogamici ed lnsetticidi (E. Agustoní). 147. Ortaggi (A. De Morí). 149. Caseificlo (L. Mínguzzí). 150. Entomología agraria (R. Grandorí). 151. Il Canarlno, e i pi11 comuni uccelli nostrani da gabbia (M. Paola). 152-153. 1 funghi commestibili e velenos! italiani (A. Banti). 154. Pesci ornamentan e l'allevamento del Pesce rosso (P. Manfredi). 157. Giardinaggio (G. Guerrini). 160. Piante e colture da giardino (G. Guerríní). 163. La pesca sportiva (E. Barisoni). 165. Malattie delle piante coltivate (M. Lepore). 167. 1 Cereali (A. Musmarra). 175-176. Il caffe (G. Calderíní). 185-186. Nozioni di Zootecnia pratica (P. Baríli). 187. II Gatto (M. Craveri). 198. Lavorazione dei terreni (E. Mage/li). 201. Erboristeria (G. L. Cerchíarí). 205. La ginestra e la sua utilizzazione (G. Bionda). 208. 11 riso e la sua coltivazione (R. Píacco). 210. L' alimentazione del bestiame (N. Checchia). 214. 1 microrganismi del terreno agrario (1. Politi). ANTONIO VALLARDI EDITO E APPLICAZIONI FISICHE E CHIMICHE SCIENZE NATURAL! 17. 11 Mondo Potare (A. Fauslini). 73. 1 terremotl. Come studiarli e come difendersi da essi (C. Cappello). 104. 1 metalli rari (M. Morgana). 148. Il mare nella natura (A. Ca/egari). P.ura e applicata. Analisi quantita- 193-194. Meteorología (8. Coppa). 212-213. Elementi di Geografía astronomica (G. Tadini). 218. La Chiromanzia per tutti (Frands) ttva (A Zucchi). 169. Te~ica della fotografía di riproduzJone (U. De Luca). 173. L'ingrandimento fotografíco (U De Luca). MATEMATICA E APPLICAZIONI MATEMATICHE 166. Nozioni di topografia pratica (G. Busiz Tucci). 170. Fotogrammetria e stereofotogrammetria (G. Busiz Tucci). 177. Applicazioni della Topografía (G. • 178. 11 ~itratto fotografíco (U. De Lutltl). 181. Ohi, Grassi e Saponi (A. u. di Luzenberger). 215. L'arte della Concia (G. Foresti). 216. Manuale di pittura applicata aUa decorazione artística (G. Gui¡¡ard). 220. L'Atomistlca (C. Mennella~ 184. Nozioni sulle Triangolazioni e p ... ligonazioni topografiche (G. Buo Tucci). 200. Guida pratica per !'uso del Regn. calcolatore (G. Busiz Tucci). di chimica analitica Busiz Tucci). LE GRANDI INDUSTRIE SCIENZE E APPLICAZIONI MECCANICHE, ELETTRICHE t. 1 palloni dirigibili (R. Federico). 8. Dinamo e motori (L. Sartori). 11. L' Aeroplano e 1' Aviatore (F. Bufloni). \3-14. L'automobile (G. Callaneo). 19. Radiografía e Radioscopia(/. Scllincag/ia). 22. Gli accumulatori elettrici (G. Brucchietli). • 35. Ferro, acciaio e loro lavorazione 38. 41. 45. 57. Elementi di meccanica (A. Cattaneo). Elettricita e Magnetismo (L. Sartori). Le macchine a vapore (A. Val/ardí). 11 meccanico dilettante e il preparatare di esperienze (S. Bosio). 10. La Radiotelegrafía e la Radiotelefonia (G. Chierchia). 75-76. La telegrafia elettrica. Nozioni e1em. (E. Giannetti). 84. Nozioni di meccanica applicata (G. Zanetti). Zanetli). 93. La resistenza dei materiali (G. Minardi). 95. Motori a scoppio ed a combustione (F. Bufloni). 115-116. 1 generatori di vapore (L. Rocchl). 117. Le macchine utensili perla lavorazione del metalll (F. Buffor.i). 120. La Fonderia (F. Bufloni). 59. La lana e la sua industria (A. Bianchi). 78. 11 gas illuminante (G. Majoli). 122. Elementi di tecnología tessile (/. Roncaron i). Tessitura (L. 126. Tecnica e Arte del Film (A. Nani). 127. Armi antiche emoderne (A. Zunln), Anniba/eti). 168. 1 Gassogeni e le loro applicazio~; EDILIZIA (S. De Capitani). 179-180. Cine-proiezione moderna (G. Mannino-Patane). 182-183. Impianti elettrici (G. DeAmentl¡. 190. 11 Motorista d'Aviazione (F. Bu/· e le sue applicazioni opere rustiche. M ate- l riali da costruzione (C. Manares!). 191. Nozioni di Estimo edillzio (0. Al ban i). foni). 195. Gli apparecchi di misura del diotecnico (N. Salina). 196-197. 11 Tornio (F. Buffoni). 199. Terre e Sabbie per uso fonderia (A. Perego). (G. e le sue applicazioni 146-146 bis. Lavorazione dei metalli a caldo e a freddo (M. Cammisa). 162. 11 motore a ciclo Diesel ve1o::~ (Rio Guido). (U. Savoia). 86. La motocicletta (F. Buffoni). 90. Strumentl e misure elettriche 125. Pompe e Compressori (F. Bu(foni). 128. Radiotelefonía (G. Maione). 129. Condotte forzate per distribuzionP di acqua potabile (V. Cocozza). 143. Televisione e Fototelegrafia 203-204. La Fresatrice (F. Bufloni). 219. L'esame perla patente d'••ut,om.o- ,' bilista (F. Bufloni). 221-222. La Telefonía automatica Barbier). 223-224. Manuale di tecnica aelronllo(lel•• • listica (F. Gale'). 225. Il trasformatore elettrico (M. tolini). 226. Motore elettrico a campo (N. Bianchi). n•1an•~• PROFESSIONALE E FAMILIARE 72. Medicina e chirurgia d'urgenza· Noz. pratiche (A. De Castro). 98. L'igiene sessuale (L. Bellezza). 140. Parassiti animali dell'uomo (R. Grandori). 155. Ginnastica medica appllcata (C. Rendano). 171. 11 nuoto (R. Veschi). 209. 11 Corpo umano nei suoi stati (A. Lama). 211. 11 bambino (E. Bajla). ANTONIO VALLARDI EDITOl PICCOLE STORIE DEI VARI POPOLI 2. Piccola storia del popolo Argentino (U. Biasioli). 1O. Piccola storia dei popo lo Francese (B. Rinaldi). 130. Piccola storia del nostro Esercito 137. Piccola storia del popolo Be1 • (F. T. Contardini). 158. Compendio della guerra 1915-1!>1 (A. Rocchi). 161. Etiopía ed Etiopi (A. Rocchí) (E. Verniani). ARTE, LETTERATURA E POLITICA (E. Salvi). 67. I filosofi italiani da! XVIIl al Xb. secolo (C. Brasch1). 102. Poeti italiani del Rinascimento dell'eta moderna (A. Tort01elo). 121. Poeti italiani del Rinasdmect Butti). 174. Storia della musica italiana ·~ 7. 1 Preraffaelliti (A. Braschl). 16. 1 Filosofi italiani dal X al XVIII secolo (C. Braschi). 27. I1 ricamo nella storia e nell'arte 37. Poeti italiani del Medio Evo (A. (A. Butti}. Chiereghin). 44. La Numismatica (M. Piccione). 56. Storia della pittura italiana dal XIV al XIX secolo (A. Braschi). LEGISLAZIONE E COMMERCIO 51. Quanto si deve sapere del Codice di Commercio (C. Picone Chiodo). 58. Quanto si deve sapere del Codice Penale e della Legge di Pubblica Sicurezza (C. PiconeoChiodo). 92. Le Assicurazioni (R. Mainardi}. 119. Le Banche (U. Ca¡ani). 141. Le registrazioni in conto corrente e in partita doppia (G. Mayr). 159. Nozioni di diritto marittimo (T. 164. Dizionario di diritto il Massaro). 188. La Cambiale (A. Troni) 192. Nozioni di legislazione (E. Formato). 202. Gestione delle aziendt. ciali (A. De Micheli). 206-207. I caposaldi del Co (E. Calzavara). 217. 11 Testamento (F. Cisotti • Grapa/lo). AN'fONIO VAJ,J,ARUI EIH'fORE o ~JIT,A:VO o VIA STET, ,¡ O