Esercizi sulla lingua - Istituto Comprensivo Posatora – Piano – Archi

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Esercizi sulla lingua - Istituto Comprensivo Posatora – Piano – Archi
Allenamento 4: ANALISI DI TESTI
GARA 1 – dic. 2013
ESERCIZIO 3
PREMESSA
Leggere il testo seguente con attenzione.
Il lunedì mattina Mrs. Zajac era severa e bisognava obbedire immediatamente. Il primo compito a casa
veniva assegnato il lunedì sera, quindi se martedì mattina non era pronto, lei avrebbe probabilmente
scritto il nome del colpevole sulla lavagna e gli avrebbe fatto una predica. [...] Corregge-va in
continuazione gli errori di grammatica. Se per esempio un bambino diceva: “ Il compito di me è
giusto”, lei assumeva un’aria da pazza, faceva finta di graffiare la lavagna e diceva: “Mio! Non di me!
Mio!”. Era molto divertente e forse qualche bambino a volte faceva apposta a dire “di me” oppure “ho
andato”. [...]
Mrs. Zajac aveva un carattere focoso, era una leonessa e urlava con Robert e con Clarence. “Il che non
rende le cose piacevoli” pensava Judith, ma in complesso lei approvava l’insegnante. “Credo sia una
delle migliori insegnanti che io abbia mai avuto” aveva deciso. “È proprio carina ed è chiara. Con lei
non si deve stare ad aspettare che ti dica le cose, te le sbatte in faccia. Questo fa impazzire i ragazzi a
volte, ma è così che si fa. È gentile ma severa ed è giusta.”
Tracy Kidder, Un’insegnante severa ma giusta, da Un posto che si chiama scuola,
trad. di A. Fedegari, Rizzoli, Milano, 1990
PROBLEMA
Rispondere alle seguenti domande numerate, riportando nella successiva tabella la lettera
maiuscola (senza punto) corrispondente alla risposta ritenuta corretta.
1. Mrs. Zajac è:
A. Una professoressa di matematica;
B. Una professoressa di italiano;
C. Una professoressa;
D. Una professoressa di lingua straniera.
2. Il “colpevole” è:
A. L’alunno che si dimentica il compito a casa;
B. L’alunno che arriva in ritardo a scuola;
C. L’alunno incapace alla lavagna di svolgere gli esercizi assegnati;
D. L’alunno che non ha svolto i compiti assegnati.
3. I bambini fanno apposta a ripetere gli errori grammaticali:
A. Per perdere tempo e fare meno lezione;
B. Per rivedere le scene comiche dell’insegnante;
C. Per imparare meglio la lingua italiana;
D. Per capire se l’insegnante sa riconoscere tutti gli errori grammaticali.
4. Judith pensa che Mrs. Zajac sia “chiara”; con questo aggettivo:
A. Judith parla della chiarezza con cui l’insegnante punisce gli allievi;
B. Judith sottolinea la capacità dell’insegnante di chiacchierare con i ragazzi;
C. Judith sottolinea la capacità dell’insegnante di spiegare bene i concetti;
D. Judith sottolinea la velocità con cui l’insegnante prende le decisioni.
Prendere in considerazione l’espressione “ho andato”; viene detto che è un errore perché:
A. Il participio passato è sbagliato;
B. L’ausiliare è sbagliato;
C. Si deve usare un passato remoto;
D. Si dovrebbe utilizzare un participio presente.
6. Prendere in considerazione la frase “faceva finta di graffiare la lavagna e diceva: “ Mio!
Non di me! Mio!” ; nella seconda parte della frase, dopo i due punti, si rintraccia:
A. Un discorso diretto;
B. Un breve dialogo;
C. Un discorso indiretto;
D. Una frase interrogativa.
7. Prendere in considerazione la frase “È gentile ma severa”; il “ma” serve a:
A. Aggiungere una caratteristica in più dell’insegnante simile a quella indicata subito
prima (gentile);
B. Rafforzare il gentile indicato precedentemente;
C. Creare una contrapposizione rispetto all’aggettivo “gentile” comunicando così
un’immagine fortemente negativa dell’insegnante;
D. Creare una contrapposizione rispetto all’aggettivo “gentile” rafforzando però
l'immagine positiva dell’insegnante.
8. “Era una leonessa” a livello retorico è:
A. Una metafora;
B. Una similitudine;
C. Una antitesi;
D. Una iperbole.
9. Prendere in considerazione “gli avrebbe fatto una predica”; “gli” si riferisce:
A. Al bambino che non aveva svolto il compito;
B. Al bambino che si era espresso con un linguaggio sbagliato;
C. Alla bambina che non aveva svolto il compito;
D. Al compito non consegnato.
10. Prendere in considerazione la frase “Il che non rende le cose piacevoli”; “il che” si
riferisce:
A. Alle urla di Mrs. Zajac;
B. Alle punizioni di Mrs. Zajac;
C. Alle richieste dell’insegnante, sempre molto precise, ma difficili e complesse;
D. Al carattere focoso di Mrs. Zajac.
domand 1
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Risp.
GARA 2 – genn 2014
ESERCIZIO 3
PREMESSA
Leggere il testo seguente con attenzione.
A Tommy piacevano i videogame. Trascorreva delle ore a schiacciare pulsanti davanti allo
schermo del televisore insieme a qualche amico, impegnato in lunghe partite. E quando
non c’erano gli amici, giocava da solo, anche se era meno divertente.
L’ultimo videogame che Tommy aveva avuto in regalo era quello che gli piaceva più di
tutti. Aveva per titolo La Grande Battaglia. Era una battaglia molto speciale che vedeva
cinque – draghi – cinque schierati contro sette – incappucciati – sette. Cinque draghi con
la pelle di cinque colori diversi. Rosso. Giallo. Verde. Azzurro. Violetto.
Gli incappucciati, invece, erano tutti neri. Grassocci, bassi di statura, erano vestiti con
una specie di tonaca nera lunga fino ai piedi, la testa e la faccia coperte da un cappuccio
pure nero, con due strette fessure all’altezza degli occhi. In battaglia, i draghi lanciavano
fiamme dalla bocca, gli incappucciati rispondevano con archi e frecce […].
Quel giorno Tommy aveva già giocato due partite da solo. Una l’avevano vinta i draghi,
l’altra gli incappucciati. Chi gli piaceva di più delle due squadre di combattenti? […]
Tommy si mise a riflettere e, intanto, sgranocchiava noccioline. In casa non c’era
nessuno e lui aveva tutto il tempo per un’altra partita.
Schiacciò un pulsante e una leggera scossa gli dette un formicolio al braccio. Che cosa
stava accadendo? Provò di nuovo. Questa volta la scossa fu molto più forte. Poi a Tommy
sembrò di diventare leggero e qualcosa, come una grande mano invisibile, lo spinse a
gran velocità verso il televisore. “Ora ci batto una capocciata” pensò. Invece passò
attraversò lo schermo come se fosse fatto d’aria e si trovò dall’altra parte. E si accorse
che era diventato molto, molto piccolo.
Rossana Guarnieri, Tommy Videogame, Giunti Editore, Firenze – Milano (1994)
PROBLEMA
Rispondere alle seguenti domande numerate, riportando nella successiva tabella la lettera maiuscola
(senza punto) corrispondente alla risposta ritenuta corretta.
1. Tommy gioca più volentieri ai videogame:
A. Da solo;
B. Davanti al computer con gli amici;
C. Con gli amici;
D. Quando le partite sono brevi.
2. Nel nuovo videogame “La Grande Battaglia” gli sfidanti “virtuali” (draghi e incappucciati):
A. Hanno, ciascuno, colori differenti;
B. Sono anche caratterizzati da due modi differenti di combattere;
C. “Sparano” colori differenti durante la battaglia;
D. Sono grassocci, bassi di statura e vestiti con una tunica.
3. Nella parte finale del racconto si insiste su una condizione in cui si trova Tommy:
A. È affamato;
B. È in una situazione di solitudine;
C. È in una situazione di forte dubbio;
D. Riflette se è bene o meno intraprendere un’altra partita al videogame.
4. Il narratore di questo racconto è:
A. Onnisciente;
B. Tommy stesso;
C. In prima persona;
D. Esterno ed impersonale.
5. Nel racconto:
A. Non compaiono frasi interrogative;
B. Non compaiono parti descrittive;
C. Compaiono paragoni;
D. Non compaiono discorsi diretti legati.
6. Il verbo “sgranocchiava” è:
A. Un passato prossimo;
B. Un congiuntivo;
C. Passivo;
D.Onomatopeico.
7. Prendi in considerazione la frase “Quel giorno Tommy aveva già giocato due partite da solo”; il “già”
serve a:
A. Rafforzare l’idea che Tommy avesse speso molto tempo davanti ai videogame;
B. Rafforzare l’idea che Tommy era molto solo;
C. Creare una contrapposizione tra la solitudine di Tommy e il divertimento del gioco;
D. Rafforzare l’idea che Tommy era molto veloce nel risolvere le partite al nuovo video-game.
8. Il finale del racconto:
A. Spiega con precisione cosa è successo a Tommy;
B. È una realistica conseguenza del comportamento di Tommy;
C. Non spiega;
D. È paradossale.
9. Tutto il racconto:
A. È un’allegoria sulla dipendenza da videogame (anche causata da una situazione di assen-za
parentale);
B. È un’allegoria sull’incapacità dei bambini di avere un limite;
C. Parla di amicizia anche cementata dai videogame;
D. È un esempio di cattiva educazione.
10. Prendere in considerazione la frase “E si accorse che era diventato molto, molto piccolo”; si può
immaginare che:
A. Tommy si è trasformato in un “incappucciato”;
B. Tommy si è trasformato in un piccolo drago;
C. Non è vero che è entrato all’interno del videogame, ma la scossa l’ha reso piccolo come per punirlo;
D. Tommy si vergogna di avere abusato così tanto dei giochi elettronici.
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GARA 1 - 2013
PROBLEMA
Nel seguente testo sostituire a X1, X2, X3, X4 la parola più appropriata, scelta tra quelle proposte.
(N.B. solo una scelta è coerente col significato generale del testo, anche se altre sono sintatticamen-te
possibili; per svolgere l’esercizio non è necessario conoscere l’argomento trattato nel brano).
Il X1 selvatico è una pianta erbacea biennale con un odore molto forte, non molto gradevole; il sapore
è aspro, quasi piccante. Masticando un pezzetto dello X2, la boc-ca resta irritata e un po’ insensibile. Il
X1 cresce abbondantemente allo stato selvatico nei luoghi paludosi presso il mare, dalla Svezia
all’Algeria, e a X3 raggiunge l’India settentrionale. Potrebbe quindi essere stato messo per la prima
volta in coltura dagli X4 o dai giardinieri di una mezza dozzina delle più antiche civiltà.
Lista delle scelte:
A coriandolo
M oriente
B stroma
N agrimensori
C nord
O pesco
D strumento
P agricoltori
E sinistra
Q studiosi
F grano
R sedano
G artigiani
S ovest
H stelo
T smacco
Indicare le scelte con la lettera maiuscola corrispondente.
X1 X2 X3 X4
GARA 2 - Marzo 2013
ESERCIZIO 3
PROBLEMA
Nel seguente testo sostituire a X1, X2, X3, ecc. la parola più appropriata, scelta tra quelle proposte.
(N.B. solo una scelta è coerente col significato generale del testo, anche se altre sono sintatticamente
possibili; per svolgere l’esercizio non è necessario conoscere l’argomento trattato nel brano).
I X1 domestici arrivarono in Europa da oriente, durante l’ottavo secolo a. C. Introdot-ti inizialmente in
Grecia, continuarono a costituire una X5 per più di un secolo; Ome-ro ed Esiodo, che vissero entrambi
dopo l’ottocento e prima del settecento a. C. non li conoscevano. Il primo riferimento di un X6 a questi
uccelli si trova negli scritti del poeta gnomico elegiaco Teognide, nato a Megara verso la metà del sesto
secolo a. C. Sul finire dello stesso secolo il X2 diventa un elemento comunissimo della vita eco-nomica
umana e la sua natura bellicosa serve da paradigma ai moralisti nelle loro le-zioni. Il X3 della
commedia greca, Epicarmo, forse originario di Coo ma vissuto per moltissimi anni a Siracusa, sembra
aver fatto molti riferimenti al X2. Il X2 è nomina-to anche da Pindaro (518-438 a. C.), che paragona le
disonorevoli vittorie della guer-ra civile alle lotte che si svolgono nel X4.
Lista delle scelte:
A ruminanti
M figura
B rarità
N greco
C pozzo
O latino
D scarsità
P gallo
E gallinacei
Q suini
F apparenza
R bue
G figlio
S speranza
H ovini
T padre
I pollaio
U bovini
L fenicio
V vicolo
Indicare le scelte con la lettera maiuscola corrispondente.
X1 X2 X3 X4 X5 X6
SOLUZIONI