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Sefer Ha-Ot Il Libro del Segno Il vostro acquisto aiuta a sponsorizzare una nuova traduzione Sefer Ha-Ot Il Libro del Segno Di Abraham Abulafia Tradotto da Maria Vittoria Serpini Edizione integrale in italiano ed ebraico E-mail: [email protected] WWW: http://www.everburninglight.org/it/ Casa editrice: Providence University Inc Prima edizione, 2010 Copyright © 2010 di Providence University Tutti i diritti di copia, traduzione, riproduzione ed adattamento sono riservati per tutti i Paesi. Stampato negli Stati Uniti d’America nel mese di maggio 2010. Sefer Ha-Ot – Il Libro del Segno v Indice dei contenuti Indice dei contenuti Prefazione Sefer Ha-Ot – Il Libro del Segno Permutazioni del Tetragramma Il testo originale in Ebraico האות Immagini da Chaye Olam Ha-Ba (Vita nel Mondo a Venire) v vi 1 42 44 44 64 vi Sefer Ha-Ot – Il Libro del Segno Prefazione Abraham ben Samuel Abulafia fu il primo esponente della Kabbalah profetica, una speciale variante della Kabbalah che si suppone porti l’aspirante a contatto diretto con Dio. Nato in Spagna, studente degli scritti di Mosè Maimonide e di Hillel, all’età di vent’anni cominciò una vita di peregrinazioni infinite. La sua prima opera profetica, il Sefer Ha-Yashar (Il Libro del Giusto), fu scritto nel 1279. Abulafia sognava di dissolvere le differenze tra Giudaismo, Cristianità e Islam. L’anno successivo andò a Roma, allo scopo di convertire il Papa Nicola III. Il Papa, allora a Suriano (ora chiamato Soriano nella provincia di Viterbo), ebbe sentore di questo ed emanò l’ordine di bruciare il fanatico non appena avesse raggiunto quel luogo. Per non esser colti alla sprovvista, il rogo era già eretto vicino alla porta, ma non venne assolutamente toccato. Abulafia si diresse a Suriano e vi arrivò il 22 agosto 1280. Mentre passava sotto la porta, udì che il Papa era morto per un colpo apoplettico durante la notte precedente. Tornato a Roma, venne gettato in prigione dai Minori, ma venne liberato dopo quattro settimane. Un po’ di tempo dopo, Abulafia compilò il suo Sefer Ha-Ot (Il Libro del Segno) sull’isoletta di Comino, vicino a Malta, negli anni 1285-1288. Si tratta del libro che presentiamo qui in edizione integrale, per la prima volta in italiano. Sefer Ha-Ot è uno dei rari libri autobiografici della Kabbalah, che può ugualmente essere considerato un libro apocalittico. Abulafia riferisce le sue esperienze e visioni, alcune delle quali sono veramente terrificanti. Tutto il libro, Sefer Ha-Ot – Il Libro del Segno vii come egli stesso dichiara alla fine, è un dialogo tra lui e Dio Stesso. Per coloro che non sono a conoscenza delle tecniche kabalistiche della profezia, certi passaggi di questo libro saranno difficili da comprendere. Abulafia passa da un mondo all’altro, connettendoli attraverso il loro valore numerico (Gematria), assonanze di lettere ed altri metodi. Ad un certo punto, il flusso profetico nella sua mente lo spinge a scrivere sequenze di lettere che non hanno un vero significato, finché la visione diventa chiara, e allora vi trasparisce il messaggio. La sua vita s’immerge nel soggetto della visione, ed egli diventa il profeta Zechariyahu. Dio Stesso gli ordina ciò che deve fare, e poi lo manda alla sua missione. Abulafia mescola in continuazione i Nomi Divini con la sua visione. Questi servono a mantenere chiara la visione stessa e a dirigerla. Mentre le parole del Ruach Ha-Kodesh (Ispirazione Divina) attraversano la sua mente, esse acquisiscono nuovi significati. Spesso egli le divide, ottenendo due parole. Talvolta una lettera è in grassetto, o allargata, perché prende uno speciale significato nella visione. Tradurre un testo simile a questo è ovviamente una sfida. Abbiamo cercato di mantenere il suo sapore, che traspare fugacemente in certe tecniche usate, ma siamo consapevoli che certe sfumature si possono catturare solo nel linguaggio originale. Oltre al suo significato autobiografico, il Sefer ha-Ot ha un ben più ampio significato. Abulafia effettivamente condivide il concetto del Messia e annuncia la salvezza del mondo. Corre voce che il libro originale contenesse un gioco di parole gematriche sui nomi del Messia, Gesù, e di viii Sefer Ha-Ot – Il Libro del Segno Maometto. Pertanto, il segno indicato nel libro è la riconciliazione delle tre principali religioni monoteiste, che è simbolizzata dalla venuta del Messia. La vita di Abulafia sembra anche confermare questa ipotesi, poiché egli voleva convertire il Papa. Purtroppo non siamo riusciti a rintracciare questo gioco gematrico. Se davvero esisteva, furono sicuramente in molti ad essere interessati a cancellarlo dai manoscritti esistenti. I tentativi di riunire Giudaismo, Cristianità e Islam non è nuovo nella storia. Solo per citarne due, abbiamo avuto lo sfortunato tentativo di Shabbathai Zevi, che si autoproclamò il Messia, e cercò di trascinare tutti nella sua “santa apostasia”. Egli pensava che dobbiamo essere contemporaneamente ebrei, cristiani e mussulmani allo scopo di liberare le sante scintille, poiché queste tre religioni si riferiscono allo stesso Dio, anche se attraverso diversi aspetti. Un altro tentativo moderno, che sembra più vicino al punto di vista abulafiano, proviene da Rabbi Shneur Zalman. In una visione, a Zalman viene detto che il Terzo Tempio di Gerusalemme avrà un muro per gli Ebrei, un muro per i Cristiani, un muro per i Mussulmani, e un muro per ogni altra religione. Quando sarà ricostruito, il Messia verrà. Fabrizio Lanza