Da vienna a Torino Eugenio di Savoia

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Da vienna a Torino Eugenio di Savoia
Da Vienna a Torino. Eugenio di Savoia Soissons.
Condottiero e mecenate europeo, liberatore della Città nel 1706.
Il percorso inizia con la visita alla mostra “Una quadreria alla Reggia: le raccolte del
Principe Eugenio” allestita dal 5 aprile al 9 settembre 2012 presso la Reggia di Venaria
Reale.
Dalle superbe collezioni della Galleria Sabauda di Torino una raffinata mostra integrata al
percorso di visita della Reggia: insieme a dipinti preziosi e capolavori d’arte scorrono le
vicende di un protagonista, intrigante e carismatico, della politica europea del Settecento, il
Principe Eugenio di Savoia, raffinato collezionista, abile stratega militare, grande
condottiero.
Un’importante occasione per ammirare 130 opere di celebri artisti (da Guido Reni a Van
Dyck, da Brueghel ai celebri nomi della pittura fiamminga e olandese) che tornano in una
grande Reggia, in attesa dell'allestimento definitivo della nuova Galleria Sabauda nella
Manica Nuova di Palazzo Reale a Torino, dove ha luogo in contemporanea un'altra
imperdibile mostra.
La mostra è ulteriormente arricchita dal confronto tra la quadreria del Principe Eugenio e
alcune opere provenienti da importanti collezioni di altri personaggi di spicco della Corte
Sabauda residenti nella Parigi dell’epoca, confronto che consente l’opportunità per una più
ampia riflessione sul gusto à la page dei collezionisti nell’Europa di primo Settecento.
Con la mostra sui Quadri del Re, capolavori della pittura italiana ed europea appartenuti ai
Savoia tornano ad arricchire le pareti della Reggia di Venaria, offerti al godimento del
pubblico come straordinario approfondimento del suo percorso di visita.
L’itinerario dedicato al principe Eugenio di Savoia Soissons vuole ricordare a Torino e ai
torinesi la genialità militare con cui liberò la città dagli assedianti francesi, quella genialità
per cui era ammirato da Napoleone, da Federico il Grande e per cui divenne per
antonomasia l’eroe senza rivali della Monarchia absburgica. La Vienna di oggi è
impensabile senza di lui.
Nato francese, figlio di madre italiana e di padre savoiardo, il grande condottiero sabaudo
dedicò la sua vita al servizio della casa d’Absburgo. Per questo su un lato del suo
monumento a Vienna sta scritto: Al glorioso vincitore dei nemici dell’Austria. Proprio il
servizio (fedele sempre al giuramento fatto a ventidue anni) era stato la stella polare della
sua vita, mentre l’arte, che lo indusse a raccogliere quadrerie e biblioteche splendide, fu la
sua passione costante.
Infatti, i meriti di Eugenio di Savoia Soissons furono straordinari non solo in campo
militare, ma anche diplomatico e culturale. Anche per questo su un altro lato del
monumento sta scritto: Al saggio consigliere di tre imperatori.
Ebbe un alto concetto dell’amicizia e le vittorie sulle armi della Francia furono tanto
merito suo quanto del comandante inglese Marlborough: esiste una medaglia su cui sono
raffigurati come Castore e Polluce.
Come dice Nicholas Henderson nella sua ampia biografia, Prince Eugen of Savoy (London
1964), tre furono i durevoli successi della sua vita: impedì che l’Impero fosse conquistato
da Luigi XIV; infranse l’ultimo assalto all’Occidente della potenza ottomana e, infine, fu
uno dei maggiori mecenati delle arti che il mondo abbia mai visto. Nonostante tutte le
vittorie e gli incarichi ricoperti sdegnò le tentazioni sia del fasto che della ricchezza,
conducendo una vita semplice e preferendo dotare la città che lo ospitava di palazzi e
monumenti che la abbellissero. Come acutamente scrisse Rousseau, che compose due odi
in onore di Eugenio, fu imparando a vincere se stesso che apprese a domare i suoi più fieri
nemici.
Questo è il personaggio europeo che quest’anno celebriamo, e senza l’intervento
determinante del quale Torino, il Piemonte e l’Italia non avrebbero raggiunto la situazione
attuale.
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