Agorà - Odin Teatret

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Agorà - Odin Teatret
In collaborazione con
COMUNICATO STAMPA
Agorà
teatro e musica alle radici - 3^ edizione
25 giugno | 30 settembre 2014
(ingresso gratuito)
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“Agorà raccoglie e raduna.
Piazza principale della polis,
sede di attività di intrattenimento,
feste, giochi e teatro.
Nella polis, l’abitante è portato a sentirsi
organicamente inserito nella sua comunità.
Ognuno trova la propria realizzazione
nella partecipazione alla vita collettiva
e nella costruzione del bene comune”.
Il 25 giugno riparte l’Estate Romana a San Basilio con la Terza Edizione della rassegna
ad ingresso gratuito “AGORA’ teatro e musica alle radici”, a cura dell’associazione
culturale romana Il Naufragarmedolce. Inserita nella programmazione ESTATE
ROMANA 2014, la manifestazione Agorà – Teatro e Musica alle radici è realizzata col
sostegno di Roma Capitale in collaborazione con Acea e Siae e quest’anno sostenuta
anche dai fondi dell’8 per mille della Tavola Valdese.
Obiettivo di "Agorà - Teatro e musica alle radici" è quello di portare lo spettacolo dal vivo
fuori dai consueti spazi di spettacolo, a partire dai cortili delle case popolari,
recuperando l’originario rapporto attore-spettatore. Le novità di quest’anno sono due
anteprime nazionali, la presenza di una delle attrici più famose e rappresentative
dell’Odin Teatret, che quest’anno festeggia i 50 anni di attività, e lo svolgimento di Flash
Mob appositamente creati sul territorio da Valentina Favella e Alice Fratarcangeli per
coinvolgere gli spettatori e pubblicizzare gli eventi.
La terza edizione di Agorà, si arricchisce così di due spettacoli originali: Rosadilicata,
spettacolo di teatro-canzone di e con Chiara Casarico dedicato alla cantante siciliana
Rosa Balistreri a 24 anni dalla sua scomparsa e Il fronte delle donne, concertospettacolo di Lucilla Galeazzi appositamente creato per il centenario dello scoppio della
Prima Guerra Mondiale, che si terrà come nelle precedenti edizioni al Centro di Cultura
Ecologica del Parco di Aguzzano, insieme al sestetto vocale Le Vocidoro,
Segnaliamo un’altra nuova produzione del Naufragarmedolce: E’ colpa mia di e con
Tiziana Scrocca, che andrà in scena al Centro Culturale Aldo Fabrizi.
La chiusura della manifestazione il 30 settembre al Centro Culturale Aldo Fabrizi con lo
spettacolo Bianca come il gelsomino di Iben Nagel Rasmussen dell’Odin Teatrer di
Eugenio Barba.
Tutti gli spettacoli sono pensati per stimolare e facilitare la comunicazione, per costruire
un dialogo tra i cittadini, per riflettere su temi come l’integrazione, la memoria, le radici, la
precarietà del presente, la resistenza attiva, le comunità.
PROGRAMMA
GIUGNO
Mercoledì 25 ore 21:00
TEATRO: “ZIT!”
Centro Culturale Aldo Fabrizi Via Treia, 14
LUGLIO
Martedì 22 ore 21:00
TEATRO: “Finestre”
Cortile ATER Via Recanati, 33
Giovedì 24 ore 21:00
TEATRO: “Storie di pane”
Cortile ATER Via Corinaldo, 55
SETTEMBRE
sabato 13 ore 17;30
MUSICA: “Drum Circle”
ore 17:30 Cortile ATER, Via Recanati, 33
ore 18:30 Centro Culturale Aldo Fabrizi Via Treia, 14
domenica 14 ore 18:30
TEATRO: “I fili di Penelope”
Cortile ATER Via Corinaldo, 55
giovedì 18 ore 21
TEATRO “Rosadilicata” (prima nazionale)
Centro Culturale Aldo Fabrizi Via Treia, 14
domenica 21 ore 17
MUSICA/TEATRO “Canta storie”
Centro Anziani San Basilio Via Pergola, 19
giovedì 25 ore 21
TEATRO “E’ colpa mia”
Centro Culturale Aldo Fabrizi Via Treia, 14
sabato 27 ore 21
CONCERTO: LUCILLA GALEAZZI e Le Vocidoro – “Il fronte
delle donne” (prima nazionale)
Parco di Aguzzano – Casale Alba 3 (sala interna) via Fermo
Corni snc
martedì 30 ore 21
TEATRO: ODIN TEATRET – “Bianca come il Gelsomino”
Centro Culturale Aldo Fabrizi Via Treia, 14
SCHEDE DEGLI SPETTACOLI
ZIT ! Esistenziali speculazioni silenziose sul niente da dire
di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca
Zit! nasce come studio sulla comunicazione e sull'impossibilità di comunicare, in bilico tra realtà e
surrealtà, tra piccoli momenti di quotidiana follia ed esistenziali speculazioni sul linguaggio e sulle
relazioni. Partendo dalla molecola dialogica (dici!...zitta!) che contiene l'invito alla comunicazione e
la chiusura della comunicazione stessa i due personaggi dello spettacolo sono alla ricercare di un
dialogo che non riesce a svilupparsi verbalmente. Questa impossibilità di dire genera invece un
ricchissimo dialogo di suoni, gesti, automatismi, ecolalie, ritmi, parole-suono che esprime la
relazione, i ruoli, le condizioni psichiche, i fraintendimenti, le delusioni, le conflittualità, le
complicità.
I personaggi – che non hanno un nome proprio, ma sono semplicemente "Zitta" e "Dici" –
aspettano che ci sia qualcosa da dire, qualcosa che restituisca senso, nella consolatoria illusione
che le parole servano ancora a dare senso al mondo, all'identità e alle relazioni. Però, ogni volta,
la delusione è inevitabile. Ma è proprio la delusione che porta avanti l'azione e riaccende la voglia
di ritentare.
Finestre
di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca
Monologhi, dialoghi, arringhe, canti, gag e sketches… Finestre sono “canti per resistere”, una
declinazione della difficoltà di vivere oggi e della necessità di “resistere” ad una quotidianità
sempre più stressante.
Un turbinio di personaggi e situazioni della nostra contemporaneità che affrontano in maniera
divertente situazioni esasperanti, proponendo un antidoto infallibile: l’allegria!
La materia è frammentaria, perché è complesso ed inesauribile il discorso. Il gioco teatrale è in
continua mutazione: denuncia, racconto, comico, grottesco, citazione poetica, teatro canzone… e
le voci che si alternano sono tante, slegate tra loro, a volte in contrasto, ma in sottile
comunicazione.
Lo spettacolo è pensato in uno spazio scenico fisico/metafisico, in cui le finestre possono essere
reali elementi scenici o addirittura elementi urbani e tuttavia può essere inserito nella classica
“scatola nera” del teatro, dove solo la luce disegna e separa gli spazi.
Le finestre vengono aperte e chiuse come sipari. Il canto diventa parte integrante della
drammaturgia, per raccontare in musica e poesia storie e pensieri del nostro re-esistere, citando
Elsa Morante e Pasolini.
Storie di Pane
di e con Emanuele Bolco e Chiara Casarico
Il pane, uno dei cibi più antichi dell’umanità, col suo profumo, il suo sapore, la sua forma, il suo
colore, è luogo dove nascono i ricordi, dove affondano gli archetipi, dove poggiano le nostre radici,
dove riposano le storie delle genti. Ogni pane ha la sua storia, ogni storia ha il suo pane... Questa
storia si racconta attraverso la musica, i ricordi, le suggestioni, i personaggi, i proverbi, gli
scioglilingua, portando lo spettatore nel magico mondo del racconto, in un ipotetico giro del mondo
da nord a sud, con un movimento circolare dalla testa al cuore. Uno spettacolo dove il reale si
fonde col surreale e la verità del pane appena sfornato punge le narici e delizia la gola.
Drum circle
con Catia Castagna e Lorenzo Rompato (facilitatori)
Il Drum Circle è una modalità rinnovata di fare musica: un insieme di persone che suonando
assieme si fondono in un unico organismo pulsativo: una orchestra. Un orchestra estemporanea
che, guidata da due facilitatori, renderà possibile la partecipazione a chiunque.
Questa orchestra riuscirà a creare la propria musica, senza spartito, senza imposizioni, nella
stessa libertà di un pennello sulla tela, dove la pulsazione, la vibrazione della frequenza
primordiale sarà l'unico aspetto normativo, stabilendo per tutti in egual misura il tempo da seguire
o, meglio, da mantenere.
Tutti quindi hanno egual importanza e dignità nella musica, indipendentemente da cosa suonano:
musica democratica, la musica di e per tutti, musica che insegna a stare insieme senza conflitti, in
armonia: musica che rende lo stare insieme una vera e propria forma d'arte, praticabile da tutti e in
qualsiasi luogo.
I fili di Penelope
di e con Tiziana Scrocca, musica dal vivo Roberto Mazzoli
Penelope aspetta e tesse un mantello di storie, l’ Odissea. Tesse, inventa e racconta le storie che
allontanano Ulisse, per giustificare l’assenza, per trattenere il Tempo, per sbeffeggiare la Solitudine
e allontanare la Morte e poi ogni notte sfila tutto perché “il mantello non può finire perché Ulisse
non è ancora tornato, ma è sicuro che torna perché io lo aspetto”. Così dice Penelope alla
Solitudine che di notte la tormenta e ogni mattino ricomincia da capo, incantando il Tempo con le
sue storie e la sua fantasia, perché ogni giorno la vita va reinventata. E’ questa la forza di chi
resiste, di chi tiene vivo il ricordo e l’amore, di chi protegge e cura la propria umanità. Ulisse però
torna e non è l’eroe atteso, ma un uomo perso e sopravvissuto alla guerra e allora Penelope
racconta ancora, fino a che le parole sciolgono il silenzio, ridonano la fiducia e il coraggio di
testimoniare, perché l’orrore della guerra non si ripeta.
Rosadilicata (prima nazionale)
di e con Chiara Casarico, musica dal vivo Roberto Mazzoli
L’idea nasce da un lavoro di ricerca sulle proprie origini, avviato da circa tre anni grazie all’incontro
artistico con Lucilla Galeazzi, e dalla necessità di raccontare la storia di una donna che non si
arrende e che lotta per la propria emancipazione.
Rosa Balistreri è stata una figura femminile eccezionale e controversa: nata da famiglia
poverissima, semianalfabeta, riuscì a riscattarsi dalla sua condizione di miseria attraverso il canto
e diventare amica di grandi come Guttuso, Sciascia e Amalia Rodriguez.
Nello spettacolo il canto e il racconto si intrecciano per dando voce ad una donna che la vita ha
reso dura e spinosa come una rosa, ma al tempo stesso delicata come un fiore.
Canta-Storie
di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca
Spettacolo di canti e racconti a partire dalla tradizione orale, in cui alle favole raccolte da
Calvino si intrecciano canzoni della tradizione popolare del centro-sud.
Lo spettacolo nasce come ricerca sulla memoria e la possibilità di tramandare storie. Le storie
sono legate ed evocano un mondo sonoro e canoro che partendo dagli antichi stornellatori,
arriva ai giorni nostri rielaborato da autori della levatura di Domenico Modugno o di Pier Paolo
Pasolini.
E’ colpa mia
di e con Tiziana Scrocca, musica dal vivo Roberto Mazzoli
Il Senso di Colpa è un sentimento antico e sempre troppo presente nella nostra cultura occidentale
e cattolica, ma in questo tempo di crisi e precarietà sembra la principale risposta emotiva di una
generazione negata, non vista e lasciata ai margini.
Un girotondo composto da sei personaggi che, con le loro storie, declinano il tema del Senso di
Colpa, chi ricostruendo le ragioni private, come la Pecora Nera, chi cercando il colpevole della sua
non-vita, come la Badante, chi affannandosi per trovare la strada per salvarsi, come la Mamma,
chi analizzando le cause sociali ma non riuscendo comunque a salvarsi, come la Precaria, chi
ricercando il perché, come la Caduta, e infine… la Signora del caffè che decide di prendersi un
caffè con il Senso di Colpa e di dirgliene finalmente quattro…
Ognuno di questi personaggi nella sua lotta mette a nudo se stesso, la propria umanità, le proprie
risorse e la propria ironia… perché come dice la Signora del caffè: “…Bisogna ridergli in faccia al
Senso di Colpa, ridere, ridere di cuore e non aver paura di rischiare”.
Il fronte delle donne (prima nazionale)
di Lucilla Galeazzi, con Lucilla Galeazzi e Le Vocidoro (Chiara Casarico, Marta Ricci,
Sara Marchesi, Susanna Buffa, Susanna Ruffini, Nora Tigges)
Con l’entrata in guerra dell’Italia nel maggio del 1915, tutta la società italiana venne “militarizzata”:
gli uomini sul fronte di guerra, le donne ad occuparsi dei figli e dei vecchi, oltre a lavorare nei
campi, in fabbrica, nello stato e sul fronte come infermiere e crocerossine!
Nel 1915, 1 milione di uomini furono chiamati alle armi: nel 1917 erano 4 milioni!
Lo spettacolo riporterà alla luce, tra canti e racconti, memorie ed episodi, persone e personaggi
femminili che costituirono “l’altro fronte”.
Bianca come il Gelsomino
di e con Iben Nagel Rasmussen (Odin Teatret)
Bianca come il Gelsomino è un “concerto d’attore”: l'attrice percorre con la sua voce gli spettacoli
dell'Odin Teatret dal 1966 ad oggi. Un lungo viaggio rievocando la propria esperienza nell'Odin
attraverso i canti e le parole dei suoi personaggi.
Brani tratti da spettacoli ideati e diretti da Eugenio Barba, leader e fondatore dell'Odin Teatret, nel
quale Iben Nagel Rasmussen milita da più di quarant'anni.
In Bianca come il Gelsomino, l’attrice ricorda e sperimenta i cambiamenti della voce, da quella
della "sala chiusa" (che permette all'attore di esprimere il suo mondo interiore), a quella degli
spettacoli di strada (l'incontro con il mondo esteriore), fino allo spazio che creano le parole
attraverso i loro significati e sonorità.
Con questo “concerto” l'attrice' mostra che la voce ha un peso e un'importanza superiore alla
sintassi e al significato delle singole parole.
Associazione Culturale Il
Naufragarmèdolce
Chiara Casarico – 331.6175118
[email protected]
www.ilnaufragarmedolce.it
Ufficio Stampa OffRome
Giulia Taglienti – 339.8142317
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