Individuazione delle diversità di genere e decostruzione dei

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Individuazione delle diversità di genere e decostruzione dei
MINISTERO DEL LAVORO
E DELLE POLITICHE SOCIALI
Direzione Generale della Tutela delle
Condizioni di Lavoro
Comitato Nazionale di Parità
S.T.E.P
(Stereotipi, Educazione, Pari Opportunità)
Progetto di azioni positive ai sensi dell’Art.44 Dlgs n. 198/2006
(già art.2 legge 125/91) e D.M. 28 maggio 2009
2010-2012
INDIVIDUAZIONE DELLE DIVERSITÀ DI GENERE E
DECOSTRUZIONE DEI MECCANISMI DI
ESCLUSIONE/INCLUSIONE
Francesco Pivetta - Ostilia Mulas
“Eppure, per vivere occorre
un’identità, ossia una dignità”.
(Primo Levi: I sommersi e i salvati, pag. 103)
“L’inserzione nei differenti campi organizzati secondo
opposizioni (tra forte e debole, grande e piccolo,
pesante e leggero, grasso e magro, teso e rilassato,
hard e soft, etc.) che intrattengono sempre una
relazione di omologia con la distinzione
fondamentale tra il maschile e il femminile e le
alternative secondarie attraverso le quali essa
s’esprime (dominante/dominato, sopra/sotto, attivopenetrare/passivo-essere penetrato,) s’accompagna
all’iscrizione nei corpi d’una serie di opposizioni
sessuate omologhe tra loro e con l’opposizione
fondamentale.
(Pierre Bourdieu “La domination masculine”, Ed. Seuil, 1998.pag.112.)
DECOSTRUZIONE DEL GENERE
UN ESEMPIO: LA MASCHILITA’
Parole chiave
forte,
virile,
eroico,
muscoloso,
autoritario,
prepotente,
vincente,
competitivo,
superiore,
violento,
autonomo.
Linguaggio sessuato
in famiglia,
a scuola,
al bar,
in gruppo,
fra maschi, donne eterosessuali,
tra gay,
tra lesbiche,
tra trans.....
Relazioni fra maschilità
complicità
maschile,
collusione col potere maschile,
maschilità e potenza,
maschilità e potere,
egemonia,
subordinazione,
marginalizzazione.
Suggestioni
“E’ come se l’individuo maschio per formarsi,
crescere, assumere la propria identità, dovesse
riconoscere dentro si sé una forza oscura, che si
manifesta generalmente attraverso la violenza,
ed entrare in contatto con essa”.
(C. Risé, Da uomo a uomo, 1998).
“Il sogno più angoscioso, per me, è quello che la
macchina si rompa: l’altra notte ho sognato un
autobus, guidato da una donna, che me la
distruggeva. Mi sono svegliato spaventato”.
(Dalla lettera di un paziente di C. Risè. Op. cit.)
“ La forza maschile è rivolta all’esterno,
penetrante, invasiva, seppur (nei casi migliori)
mossa dall’amore e dalla passione. Se non c’è
quella base istintuale aggressiva (e purtroppo è
oggi il caso di molti che la vivono come sensi di
colpa), l’uomo non può neppure avere l’erezione.
Questo abbiamo in comune con i ‘mostri’:
un’energia sessuale, ma anche affettiva, non
recettiva come quella femminile, ma diretta
all’altro, un dono che può diventare invasione”.
(C. Risé, op.cit.)
“Nei commerci sessuali come in quelli sociali
agisce un’autoreferenzialità tra gli uomini che
non chiamerei omosessualità ma
monosessualità, caratteristica tipica e propria
della differenza maschile. Se oggi ci accorgiamo
che l’ ‘oggetto degradato’ del desiderio maschile
può essere anche un uomo/donna, degradatodesiderato, perché uomo, abbiamo un elemento
nuovo che svela qualcosa che già c’era e un
dato in più per spiegarci la ragione prima (o
ultima) della prostituzione: l’attrazione degli
uomini per le creature che il suo desiderio può
manipolare”.
(Roberta Tatafiore, Sesso al lavoro, 1999)
IL GENERE E’ PERFORMATIVO
“Il genere è performativo e con questo
intendo dire che non c’è un genere che
viene espresso per mezzo di azioni, gesti o
parole, ma che è la performazione del
genere a produrre retroattivamente
l’illusione che ci sia un nucleo interno di
genere”.
(J. Butler, Scambi di genere, 1990)
ATTIVITA’/PASSIVITA’
“La convergenza di genere tra maschio omosessuale e
femmina eterosessuale si è ampiamente basata su quella
che per gli analisti era una somiglianza del modo passivo di
soddisfazione sessuale desiderato sia dagli uomini
omosessuali sia dalle donne eterosessuali. Tale
teorizzazione ha portato alla seguente equazione: maschio
omosessuale= passività=femminilità=trauma. I maschi
omosessuali sono dunque espusi dal regno della
mascolinità e riassegnati alla categoria delle finte donne”.
(Ken Corbet, sta in La decostruzione del genere, 2006)
“Come accade per ogni termine binario convenzionale, la
passività può esistere solo in riferimento al suo opposto
dialettico, l’attività. (...) Gli opposti in tensione dialettica
non sono negati da questa tensione. Possono contraddirsi.
Possono intrecciarsi, e la passività può volgersi in attività
ed esserne trasformata.
(K. Corbet, op.cit.)
LA SESSUALITA’ E’ DESIDERIO
“La sessualità non è carne, è desiderio; ciò a cui tende
non è l’eiaculazione, ma è l’incontro con l’altro, perché
solo desiderando l’altro o sentendomi oggetto di
desiderio altrui, io mi scopro come essere sessuato”.
(U. Galimberti, Il corpo, 1983)
“Se come ricorda Jung, e non solo Jung, ciascuno di noi
ha due sessi, per cui uomo è colui in cui la parte
maschile domina statisticamente, e donna è colei in cui
domina statisticamente la parte femminile, allora sono
possibili comunicazioni pulsionali tra la parte maschile
dell’uomo e la parte femminile di una donna, ma anche
con la parte maschile di una donna o con la parte
femminile di un altro uomo, per cui siamo eterosessuali
statisticamente, ma anche omosessuali personalmente e
transessuali a livello di pulsioni elementari.”
(U. Galimberti, op.cit.)