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Cronaca 15
BRESCIAOGGI
Venerdì 9 Dicembre 2016
INCAMPO. Il4dicembrealSan Filippo aBrescia èiniziato ilcampionato dipallacanestro alqualelasquadra«speciale» dell’Omalpartecipa perl’undicesima volta
Icaromette le alialbasket incarrozzina
Unadellegiovani promesselocali èFrancescoCancelli che hagiàavuto esperienze
nellaNazionaleUnder22 conlaquale giocherà gli EuropeidiLignano Sabbiadoro
Irene Panighetti
«Alla prima partita la gente
viene a vedere i “poverini”
che giocano, alla seconda viene a vedere la squadra di basket in carrozzella»: Ugo Verzelletti, allenatore dell’Omal
Icaro Basket Brescia, conosce bene l’approccio pietistico verso la disabilità, che però è un- problema della società non dello sport: allenare e
giocare basket in piedi è la
stessa cosa dell’allenare chi
gioca sulla sedia a rotelle. I
problemi insomma li hanno i
cosiddetti normali, che non
sanno come rapportarsi a chi
per camminare ha bisogno di
uno strumento ma per questo non si lascia fermare, anzi: lo abbiamo visto alle Paralimpiadi di Rio e lo vediamo,
se ci facciamo attenzione,
ogni giorno anche nel bresciano. L’occasione è il campionato dell'Icaro Omal Basket, iniziato il 4 dicembre al San Filippo a Brescia al quale la
squadra partecipa per l’undicesima volta.
ATLETIMA soprattutto ragaz-
zi che desiderano avere una
vita come tutti: studiare, giocare, fare sport, lavorare, innamorarsi e crearsi una famiglia. Sulla sedia a rotelle.
Una delle giovani promesse
di Icaro è Francesco Cancelli,
capitano della squadra locale
ma che ha già esperienze nel-
che in quella della Nazionale
siamo tutti amici». L’inizio
della sua avventura con
Omal Basket fa seguito
all’incontro con Luca Savardi Danesi, classe ‘66, sportivo
da sempre e che non si è fatto
fermare dall’incidente motociclistico avuto a 16 anni, che
lo ha portato sulla sedia a rotelle: «Ho proseguito con lo
sport, anche a livello agonistico e poi ne ho fatto un lavoro,
diventando trainer e aprendo una palestra a Rovato»,
racconta.
HA MESSO LA SUA esperienza
Laformazione alcompletodellaOmalIcaro Basketdi Bresciaal CentroSan Filippoinoccasione dell’avviodelnuovo campionato
“
Speriamodi
qualificarci,salire
sulpodiosarebbe
ungrandissimo
risultato
FRANCESCOCANCELLI
CAPITANOE NAZIONALEUNDER22
“
L’incidente
nonmihafermato
Hoproseguito
conlosportesono
diventatotrainer
LUCASAVARDIDANESI
PRESIDENTEICARO ONLUS
“
Diventare
moltoforte
inquestosport
èilmiosogno
piùgrande
GEMAMINAYA RODRIGUEZ
GIOCATRICEOMAL BASKET
la Nazionale Under 22 con la
quale giocherà i Campionati
Europei di Lignano Sabbiadoro dall’8 al 15 gennaio
2017, validi per la qualificazione ai Campionati del Mondo Under 23 di Toronto del
prossimo giugno: «Speriamo
di qualificarci - sospira, anche se ammette che -: salire
sul podio sarebbe un grandissimo risultato».
Francesco, 21 anni, da un
anno lavora come disegnatore di impianti elettrici, è in
carrozzina da 7 anni, dopo 3
interventi che hanno cercato
di far fronte alla sua malattia.
«Gioco a basket da 6 anni, su
suggerimento del mio medico. Mi fa bene e mi piace molto: in questa squadra ma an-
e la sua professionalità a disposizione della Icaro sport
disabili Onlus, un’associazione sportiva che dal 2002 cerca di convincere tutti quei disabili che pensano di non poter fare sport ad entrare in
squadra e giocare insieme; offre sostegno materiale nei trasporti e nella logistica, organizza incontri culturali e di
approfondimento nelle scuole per educare alle differenze,
coinvolgendo volontari e atleti. Come Michele Faifer, 21
anni, studente di economia
all’università di Brescia, sulla
sedia a rotelle dalla nascita:
gioca da due anni, da quando
ha conosciuto Luca, ma va anche nelle scuole a raccontare
di sé: «Fare basket mi ha insegnato lo spirito di squadra,
ad adattarmi alle esigenze
del gruppo, a pensare più agli
altri. Mi ha anche reso più autonomo, aumentando le mie
abilità fisiche e mentali: se
prima di iniziare a giocare mi
sentivo un diverso, oggi mi
sento più normale e come ta-
le vorrei laurearmi e trovare
lavoro nell’indirizzo dei miei
studi, perché con lo sport so
che non si può vivere». Chi
invece ha sogni di gloria in
ambito sportivo è Gema Minaya Rodriguez, nata in Sudamerica, arrivata in Italia
nel 2006 e che oggi, a 25 anni, è al suo secondo campionato con il team Omal; lavora come impiegata e vorrebbe «diventare davvero forte
in questo sport». Al primo
esordio, dopo l’esperienza
dello scorso anno nell’Olympic minibasket Verona, è invece Endrit Blakaj, con i suoi
13 anni è il più giovane della
rosa: arrivato in Italia a poche settimane di vita dal natio Kosovo, frequenta la seconda media a Rovato e dopo
aver giocato a tennis ora è
una promessa del basket; ci
crede e con lui la madre, Teuta, che non si è lasciata paralizzare dalla nascita di un figlio che aveva bisogno di
«tante cure; me le ha date
l’Italia, salvandoci la vita; fare sport fa bene a Endrit, sono davvero contenta».
Oltre al campionato di basket Icaro insegna, anche nelle scuole, tennis da tavolo,
promuove il turismo senza
barriere ed è presente all’interno della casa di cura
Domus Salutis di Brescia con
una sua sezione, oltre che nelle Asl e ortopedie per promuovere lo sport disabili. Il 7
gennaio ci sarà un evento finale di raccolta fondi ancora
al San Filippo: un torneo di
multisport con calcio, tennis,
tennis tavolo e basket. •
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