15 Casa della Giovane il “dono” dell`accoglienza
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15 Casa della Giovane il “dono” dell`accoglienza
P A G I N A 15 Como CRONACA DI E P R O V I N C I A ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 18 SETTEMBRE 2010 UN SERVIZIO PREZIOSO AL TERRITORIO Casa della Giovane il “dono” dell’accoglienza n’auto nuova fiammante per la Casa della Giovane “Irma Meda” di Ponte Chiasso. Un bene diventato indispensabile negli ultimi mesi per soddisfare le necessità di trasporto delle ospiti accolte nella struttura. A donarla sarà il Leo Club Como Chronos (i giovani Lions) con una cerimonia prevista per sabato 18 settembre, alle ore 16, presso la sede della Casa, in via Catenazzi 20. Il programma della breve cerimonia prevede la benedizione dell’autovettura (che riporterà i loghi del Leo Club e dell’Acisjf, l’associazione cui si lega la Casa della Giovane) da parte di don Carlo Puricelli, parroco di Ponte Chiasso, il saluto della autorità presenti e un rinfresco. «L’autovettura rappresenta un dono prezioso per Casa della Giovane spiega la presidente Melina Falsone -. Grazie a questo mezzo avremo modo di assolvere, con maggiore facilità, gli incombenti servizi di trasporto che la gestione della Casa richiede. Mi riferisco, in particolar modo, all’accompagnamento dei bambini dal medico, a scuola, o agli incontri protetti per chi è seguito dal servizio sociale. Servizi fino ad oggi assolti con mezzi privati». La Casa di Ponte Chiasso si arricchisce, così, di un ulteriore, piccolo tassello per assolvere al meglio le finalità accoglienza, accompagnamento e sostegno a mamme e donne sole e in difficoltà. Un impegno onorato con dedizione e cura sin dal 1957, quando la Casa prese vita, e rinnovato negli ultimi anni, con il totale rifacimento dello stabile di via Catenazzi, inaugurato nel marzo 2007. La Casa della Giovane di Ponte Chiasso è una porta aperta alle fragilità dell’universo femminile, una mano amica, un pasto caldo, un’opportunità per ricominciare a camminare in autonomia dopo un periodo difficile. Due le “anime” di questo mondo. Una comunità al 2° piano, che offre accoglienza a donne lavoratrici, insegnanti (attualmente le ospiti sono U Sabato 18 settembre i Leo Club Como Chronos offriranno in dono all’associazione un automezzo che verrà impiegato a servizo della struttura. L’opportunità per rispondere al meglio alle necessità delle ospiti di MARCO GATTI [email protected] LA DISPONIBILITÀ AL PRONTO INTERVENTO Il servizio di accoglienza della Casa della Giovane “Irma Meda” di Ponte Chiasso non si esaurisce nelle comunità per donne lavoratrici e per mamme o donne sole. Tra i punti d’approdo della struttura anche uno spazio di accoglienza, frutto di una convenzione stabilita con la Caritas di Como, che si configura come pronto intervento in caso di necessità impellenti. Qui trovano infatti alloggio, gratuitamente, per una settimana, donne segnalate direttamente da Porta Aperta o dal Centro d’Ascolto Caritas. I numeri ne svelano la crescente utilità: 9 ospiti donne accolte nel 2007, 7 nel 2008 e 14 nel 2009. Più o meno in egual misura italiane e straniere. Melina Falsone accanto alle autorità in occasione dell’inaugurazione della struttura. Foto William 7); ed una al primo piano, che offre alloggio a mamme con bambini (5, al momento, sono le mamme con, complessivamente, 8 bambini presenti), a ragazze in cerca di occupazione (al momento sono 6) o a ragazze con gravi problematiche familiari (sole, maltrattate, etc.) Complessivamente sono, dunque, circa 26 le ospiti oggi presenti nell’edificio, a fronte di una capacità di 35 posti. «Appare evidente - ci spiega Melina Falsone come sia la comunità composta da mamme e bambini, ma anche da donne singole in cerca di sostegno, ad assorbire la maggior parte delle energie e delle risorse umane della Casa. Se le donne che lavorano qui cercano, infatti, soltanto un luogo di appoggio e magari un po’ di compagnia in attesa di trovare una sistemazione più definitiva, per le altre appare, invece, indispensabile anche un adeguato affiancamento psicologico. A tale scopo è attiva dentro la Casa un’equipe composta da tre educatrici (assunte), una psicologa e una suora (volontarie) che garantisce alle ospiti il necessario sostegno». L’obiettivo è la restituzione, alle ospiti più fragili, della capacità di condurre una vita autonoma. E non vi è un tempo limite di permanenza oltre il quale gli spazi della Casa diventano stretti. «L’ospitalità offerta - continua la presidente - non ha un preciso vincolo temporale. La durata viene infatti stabilita in base al progetto che l’equipe predispone per ogni ragazza. Progetto che ha, come obiettivo finale, l’autonomia. A tale scopo abbiamo anche la disponibilità di due appartamenti, sempre nella zona di Ponte Chiasso, la cui ristrutturazione, iniziata prima dell’estate grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo, dovrebbe essere completa in questi giorni. L’appartamento esprime il momento il cui la giovane, che ha camminato per qualche tempo con noi, si mette alla prova. Sperimenta una forma di vita più indipendente, prima di compiere il grande salto che ne decreterà il ritorno, a pieno titolo, nella società. Terminati i lavori, i due locali di cui disponiamo saranno immediatamente occupati da due ragazze, con i rispettivi figli». 74 persone complessivamente accolte nel 2007, 75 nel 2008, 76 nel 2009. Ancora in definizione il dato 2010. I numeri confermano la richiesta pressante di ospitalità presso la Casa di Ponte Chiasso. LA FATICA DEI FINANZIAMENTI Come si mantiene una struttura in grado di svolgere un servizio così articolato al territorio? «Sopravviviamo con le rette delle ospiti lavoratrici, con i contributi che i Comuni ci versano per i casi segnalati, con il sostegno di qualche privato. L’ospitalità ha un costo, ma c’è chi non può permettersi di sostenerlo e questo non pregiudica, ovviamente, la permanenza all’interno della struttura. A fine anno ci troviamo sempre con 4 o 5 casi di persone cui è stata data ospitalità gratuitamente vista l’impossibilità di contribuire. I soldi non sono mai abbastanza, ma noi cerchiamo di fare del nostro meglio per assicurare un servizio ed una presenza che si mantengano sempre all’altezza». E sono lo specchio di una crisi globale che attraversa le famiglie, e con maggior vigore affonda la sua lama sulle figure più fragili. Per non parlare delle 86 richieste che la Casa non ha potuto soddisfare nel 2009, trattandosi di casi di cui non poteva farsi carico (per lo più psichiatrici). Per restare sul tema della fragilità lasciamo che siano ancora i numeri a parlare: 12 mamme con bambini accolte nel 2007, più due in gravidanza; 18 nel 2008, 13 nel 2009, più due in gravidanza. Negli ultimi quattro anni nella nuova struttura di via Catenazzi sono state accolte complessiva- mente 6 donne in stato interessante, che hanno dato alla luce 7 bambini (2 gemelli). «Donne sole, con dei bimbi a carico o in gravidanza. È questo - aggiunge Melina Falsone il segnale più evidente della grave situazione di fragilità che molte famiglie stanno attraversando. Una fragilità non soltanto economica, ma anche e soprattutto psicologica, relazionale». Chi arriva alla Casa si porta, spesso, dietro un profondo senso di frustrazione, di solitudine. La mancanza di un compagno, di una famiglia, di un lavoro, di una casa. Ma anche la fuga da episodi di violenza domestica, maltrattamento. A chi ha raccolto il testimone di Irma Meda fondatrice della Casa della Giovane di Ponte Chiasso - la responsabilità non facile di metter insieme i pezzi di vite passate al frullatore, svuotate nell’energia e nella capacità di sognare. «Il lavoro rappresenta una componente essenziale per ritrovare forza e dignità - conclude la presidente -. La sua ricerca è frustrante e faticosa, in special modo per chi ha dei figli da mantenere. Per fortuna delle 5 mamme che attualmente accogliamo tre hanno un impiego, una è in cassa integrazione e un’altra in cerca di occupazione. Durante le ore di lavoro i bimbi sono seguiti all’interno della Casa dalla nostre educatrici. In questi giorni si è concluso positivamente anche un progetto che ha previsto l’inserimento di una educatrice per l’accudimento estivo dei bimbi. Con l’inizio della scuola i piccoli saranno inseriti nelle vicine materna e scuola primaria». Anche per loro un cammino, lento, verso l’autonomia. Una piccola, grande famiglia, la Casa della Giovane “Irma Meda” di Ponte Chiasso. Una risorsa per generare valore e fiducia nel futuro.