il grande dittatore - webTV Loescher
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2596_capitolo_8 (129-152) 15-01-2008 10:16 Pagina 137 » politica » CONTRO OGNI DITTATURA IL GRANDE DITTATORE di CHARLIE CHAPLIN IL PROBLEMA FILOSOFICO: TOTALITARISMO E DEMOCRAZIA La crudeltà del totalitarismo filtra dalla rappresentazione caricaturale e comica di Chaplin. Le ambizioni del dittatore del film, Adenoid Hynkel (che simboleggia Adolf Hitler), vengono ridicolizzate nella celebre scena in cui il personaggio gioca con un enorme pallone a forma di mappamondo che alla fine gli esplode in faccia. Il discorso finale della pellicola esalta la democrazia come regime che esprime l’amore e la libertà, contro il totalitarismo basato invece sulla schiavitù e sull’odio. IL FILM TITOLO ORIGINALE The Great Dictator REGIA Charlie Chaplin INTERPRETI Charlie Chaplin, Paulette Goddard, Jack Oakie GENERE Commedia DURATA 120 minuti PRODUZIONE Usa, 1940 DISTRIBUZIONE DVD Warner Bros 137 Questa pagina è fotocopiabile esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore, 2008 2596_capitolo_8 (129-152) 15-01-2008 10:16 Pagina 138 » politica IL REGISTA tatore della Tomania, Adenoid Hynkel, che attua una politica sempre più antiebraica. Entrambi i personaggi sono interpretati da Chaplin. Hannah, la vicina di cui il barbiere è innamorato, si rifugia in Ostria, ancora libera. Anche il barbiere si reca in questo paese, proprio quando le truppe della Tomania preparano l’invasione. Per la forte somiglianza tra i due uomini, il barbiere viene scambiato per il dittatore e posto alla testa delle truppe. Arrivati nella capitale, davanti a una piazza gremita di militari e di gente, il barbiere tiene un comizio nei panni di Hynkel, rivolgendo alla nazione occupata un discorso di amore e speranza che raggiunge anche Hannah, la cui fattoria è stata invasa dai soldati. Sir Charles Spencer Chaplin Jr. (1889-1977), in arte Charlie Chaplin, è stato uno dei più importanti attori e registi della prima metà del Novecento, dominando in particolare l’età del cinema muto grazie alla sua straordinaria mimica. Il suo personaggio più noto, a volte usato per antonomasia per indicare l’artista, è Charlot «il vagabondo», che è anche il titolo di uno dei primi film (1916) realizzati da Chaplin come regista, oltre che come interprete. Altre pellicole indimenticabili sono: Il monello (1921), Il circo (1928), Luci della città (1931), considerato il suo capolavoro, seguito dall’ultimo suo grande film del cinema muto, Tempi moderni (1936). Il periodo del cinema sonoro comprende tra gli altri Il grande dittatore e Luci della ribalta (1952). Nel 1952 Chaplin è accusato di filocomunismo, in seguito al dilagare del maccartismo, e si trasferisce in Europa dove realizza due film e produce la versione sonora di altri, tra cui Il circo e Il monello. MOTIVI DI INTERESSE FILOSOFICO La parodia del totalitarismo unisce motivi politici e psicologici: alla dittatura sono associati caratteristiche della personalità e sentimenti negativi, mentre alla democrazia sono collegati tratti opposti, come la tolleranza, l’amore per gli altri, il desiderio di una felicità universale. Il contrasto tra questi due mondi si esprime a livello individuale nella contrapposizione, a tratti comica, tra l’egoismo di Hynkel e Benzino Napoleoni, dittatore della Batalia, LA TRAMA Chaplin realizza questa celebre parodia della dittatura nazista nel 1940, quando sembra che questo regime debba conquistare l’Europa. Il film segue le vicende parallele di un barbiere ebreo e del dit- 138 Questa pagina è fotocopiabile esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore, 2008 2596_capitolo_8 (129-152) 15-01-2008 10:16 Pagina 139 CONTRO OGNI DITTATURA « In una piazza di Vienna, il sosia di Hynkel è chiamato a pronunciare il discorso della vittoria, che, diffuso per radio in tutto il paese, giunge anche alle orecchie di Hannah. e l’altruismo del barbiere. Viene quindi sollevato il problema del rapporto tra personalità e regime politico: in che misura la nostra personalità può essere influenzata dal regime politico in cui viviamo? RIFERIMENTI FILOSOFICI Le immagini e i concetti La corrispondenza tra regime politico e virtù individuali ricorda Platone, secondo il quale a ogni tipo di governo corrisponde un tipo d’uomo: la tirannia, in particolare, porta all’emergere delle passioni peggiori, degli istinti animaleschi presenti in ciascuno. La prospettiva di Chaplin è chiaramente di tipo utopistico e lo ricollega alla grande tradizione che, muovendo da Platone, arriva a Tommaso Moro e a Erasmo, poi all’Illuminismo e a Rousseau, fino alle utopie del Novecento, dalla scuola di Francoforte a Ernst Bloch. Il discorso del barbiere-Hynkel può essere suddiviso in tre parti, che toccano registri espressivi diversi. La prima parte, l’arringa urlata, in stile hitleriano ma con contenuti opposti, si conclude con l’appello paradossale, date le circostanze: «Soldati, in nome della democrazia, siate tutti uniti!». È la parte più esplicitamente politica. Segue la reazione della folla al discorso: una grande, entusiastica ovazione di chi, evidentemente, non ha prestato attenzione ai contenuti, ma unicamente all’enfasi formale e all’apparato ritualistico che caratterizzava il nazismo e il fascismo. Infine, il discorso utopistico ma soprattutto poetico di chiusura è rivolto direttamente a Hannah, che lo ascolta in un paesaggio bucolico. LA SEQUENZA [1.56.40 - 1.58.35] Il contesto Sono le scene finali del film. Chaplin, scambiato per Hynkel, invade l’Ostria alla testa del suo esercito. Le truppe tedesche arrivano anche nella fattoria in cui lavora Hannah e un soldato, di fronte alla sua resistenza, la colpisce gettandola in terra. 139 Questa pagina è fotocopiabile esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore, 2008 2596_capitolo_8 (129-152) 15-01-2008 10:16 Pagina 140 » politica Per la comprensione e la rielaborazione » Individua nella prima parte le tesi politiche del barbiere-Hynkel e le argomentazioni che le sostengono. » Spiega la reazione della folla. » Descrivi con almeno tre aggettivi le espressioni successive del volto di Hannah durante il discorso del barbiere-Hynkel. Dal film ai concetti » Definisci i seguenti concetti, prima in termini puramente filosofici e poi con riferimenti concreti al modo in cui sono presentati nel film: totalitarismo, dittatura, democrazia, utopia. Spunti di discussione » Che cosa pensi del rapporto tra sistema politico e personalità? Ti sembra probabile che la dittatura plasmi comportamenti e modi d’essere diversi rispetto a quelli determinati dalla democrazia? Se sì, da che cosa può dipendere questa correlazione? Se non sei d’accordo con questa tesi, argomenta la tua posizione. In entrambi i casi, cerca di far riferimento a esempi tratti dalla storia. 140 Questa pagina è fotocopiabile esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore, 2008