“IMPASTI A BASE DI GESSO PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI
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“IMPASTI A BASE DI GESSO PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI
Candidato: Dott.essa VALENTINA BRUNELLO, matr.240212, Primo Relatore: Prof. DANILO BERSANI, Secondo Relatore : Dott. ANTONIO SANSONETTI Dott.essa CRISTINA TEDESCHI Anno Accademico 2013/2014 Titolo della tesi: “IMPASTI A BASE DI GESSO PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI: CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI“ RIASSUNTO Il gesso è un materiale che è stato utilizzato fin dall’antichità fino ai giorni nostri, sia come malta per allettamento ed intonaci sia per la modellazione di sculture e di rilievi. Ha trovato poi applicazione in numerose tecniche decorative ed in combinazione con differenti supporti come nel caso della scagliola e della pastiglia. Questo progetto nasce dal riscontro che in bibliografia mancano dati scientifici riguardo alle prestazioni di differenti tipi di impasti a base di gesso. Tali differenti impasti potrebbero essere utilizzati al meglio nel corso di interventi conservativi, se si facesse riferimento a dati scientifici riguardanti, ad esempio, la loro lavorabilità, le proprietà meccaniche o la risposta ai fenomeni di trasporto dell’umidità. Da qui la necessità di approfondire lo studio del materiale gesso e dei suoi impasti, riferendosi a ricette della manualistica antica per quanto concerne possibili additivi, e alla esperienza maturata in altri settori (come il settore affine dei materiali lapidei naturali) per quanto concerne possibili trattamenti superficiali sintetici. Per questi motivi questa tesi si è focalizzata su di un approfondimento delle caratteristiche e delle proprietà del gesso e di impasti dove questo materiale è mescolato ad altri (grassello di calce, colla di coniglio e ossido di magnesio). Inoltre è stata studiata l’interazione tra gli impasti proposti e prodotti idrorepellenti superficiali. In un primo momento è stata caratterizzata la composizione chimica delle materie prime tramite diffrazione di raggi X e spettroscopia Raman. Successivamente sono stati creati dei provini con dimensioni 5x5x2 cm e 16x4x4 cm, come da normativa, composti dalle miscele sopra indicate, col fine di testare alcune proprietà fisiche e meccaniche di questi materiali. Si è misurato il tempo di presa e di indurimento attraverso la prova dell’Ago di Vicat, la lavorabilità e stata valutata con il metodo della tavola a scosse. Per ogni impasto sono state misurate la porosità totale e la distribuzione porosimetrica attraverso prove di porosimetria con intrusione di mercurio. Per quanto riguarda le prove meccaniche, sono state misurate la resistenza alla flessione e alla compressione delle diverse miscele. Sui provini 5x5x2 cm sono stati inoltre, testati due protettivi, per valutarne l’efficacia e nocività. Con questo scopo sono state eseguite delle prove fisiche come misure colorimetriche, di capillarità e di angolo di contatto per valutare come le proprietà dei materiali varino prima e dopo il trattamento. Questa tesi è la conclusione di un percorso di ricerca svolto in collaborazione con l’Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali (ICVBC‐CNR), la sezione di Fisica del Dipartimento di Fisica e Scienze della terra “Macedonio Melloni” dell’Università di Parma e il Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano.