Gobbi: `Ci percepiscono come banditi`,Colesterolo, i “trans” lo
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Gobbi: `Ci percepiscono come banditi`,Colesterolo, i “trans” lo
Gobbi: ‘Ci percepiscono come banditi’ L’INCHIESTA di Francesco Toti - Lino Gobbi da giovane voleva fare la rivoluzione. Fino al 1972 milita in Lotta continua, un’aristocrazia intellettuale. In quell’anno, entra nel Pci e come neo-segretario del Pd (Partito democratico) dallo scorso luglio, la rivoluzione la applica sul serio. E’ un po’ come si fa coi figli, più che le ramanzine, le belle e stucchevoli parole, contano i silenziosi esempi. E che esempio quello di Lino Gobbi. Era presidente del Consiglio provinciale; lo scorso 30 settembre si è dimesso, rinunciando a 848 euro netti al mese. La motivazione: “Il ruolo di presidente del Consiglio provinciale è incompatibile con la carica di segretario di partito. Ci vuole un garante e io non lo potevo essere per ovvie ragioni”. Ma non è questa la sua unica rivoluzione; un’altra è l’aver rinunciato all’emolumento mensile come segretario del Pd, ben più sostanzioso degli 850 euro provinciali. Passioni per la bici, lo sci e le camminate, eppure Lino Gobbi è operaio alle ferrovie di Rimini; si occupa del maagazzeno. Originario della Gaiofana, sposato con una insegnante, due figli già grandi (Lucio studente alla Bocconi) e Linda (lavora in banca), qualche soldino in più gioverebbe al suo ménage familiare. E’ stato nel sindacato ferrovieri; con il riminese Mauro Moretti, segretario della Filt (oggi amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato) ha partecipato alla stesura di molti contratti In questa intervista racconta la propria visione della vita, che poi porta nel partito, in politica. Che cos’è per lei la politica? “Voglio partire dal fatto che la gente ci percepisce come banditi. E questo è triste. Io cerco di portare nel partito gli ideali ed è con gli ideali che si vincono le incomprensioni. La politica senza valori diventa personale e si pensa soltanto al proprio tornaconto. Il mio punto di riferimento è Enrico Berlinguer; la sinistra deve essere austera, avere uno spirito di servizio, come è stato storicamente”. Sarà Andrea Gnassi il vostro candidato a sindaco di Rimini? “Oggi 27 settembre, potrebbe essere un candidato ma dipende da lui. Se vuole intraprendere questo percorso è ora che lo manifesti apertamente. Non credo che sia più il tempo in cui il partito incoroni qualcuno. Il partito non appoggerà nessun candidato”. Il suo partito da 20 anni ad ogni tornata elettorale perde circa il 5 per cento, che cosa fare? “Per superare tale fase vuol dire dotarsi di una nuova classe politica; i vecchi devono andare a casa. E’ chiaro che in noi c’è il senso del fare, ma va portato avanti in modo trasparente. Non dobbiamo raccontare le favole; cioè dire una cosa e fare l’esatto contrario. Prima delle parole viene la serietà politica. Soprattutto quando non ci sono gli ideali, ogni cosa è motivo di discussione e di litigio. E noi del Pd non ci facciamo proprio mancare niente”. C’è uno scollamento tra il partito ed i suoi amministratori, che sempre più spesso dicono che sono stati eletti dal popolo… “C’è un tema culturale. L’amministrare è il punto più alto di partecipazione alla politica. Lo è quando si mette a disposizione la propria esperienza; credo che i sindaci al massimo debbano fare due mandati e poi tornare a dare un apporto al partito. Se fare il sindaco vuol dire fare carriera politica non ci siamo. Chi diventa sindaco non è stato baciato dal Bambino Gesù. Il sindaco deve contare sul programma e sul proprio partito. Se non tiene conto di questi due elementi, fa una grande fatica ad amministrare”. C’è anche chi dall’interno che dice per rinnovare un partito appesantito e lontano dai cittadini come il Pd sarebbe bene che perdesse il Comune di Rimini, qual è il suo punto di vista? “Un partito deve crescere indipendentemente dal vincere o perdere. Non credo che perdere possa portarci dei vantaggi. Rinnovarci. Oggi non si vince con le sigle, ma soltanto se si fanno proposte serie alla città”. La vostra crisi si legge anche nel fatto che sempre meno amministratori e detentori di ruoli nei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche danno un contributo economico rispetto al passato? “Penso che la quasi totalità degli eletti diano un contributo economico al partito. Non c’è un obbligo statutario. Non c’è il 5 o 10 per cento di quanto si percepisce”. Tra i compagni di partito di Lino Gobbi c’è anche chi lo ha tacciato di moralismo: non si risolvono i problemi di una comunità rinunciando ad emolumenti personali. INTERVISTE Vitali, un gesto normale che diventa eccezionale Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini: “Quello di Gobbi è il vero spartiacque di un modo di fare politica, che purtroppo negli ultimi anni si è concentrato più sulle cariche che sugli obiettivi. E’ paradossale che il gesto di Gobbi sia visto come una scelta rivoluzionaria invece dovrebbe essere la normalità. In questo c’è qualcosa che non funziona. Eppure la stragrande maggioranza della gente sta con Gobbi”. Sanchini, il sindaco che si paga le cene di rappresentanza - Per minimizzare dicono che Giuseppe (Pino) Sanchini, sindaco di Saludecio, sta benino economicamente ed è anche lontano discendente di Sebastiano Sanchini, precettore di Giacomo Leopardi. Lo scorso agosto la sua giunta ha offerto una pizza agli anziani alla fine del centro estivo marino. I componenti del governo saludecese invece se la sono pagata di tasca propria. Ma non è la prima volta. Sanchini è solito pagare con il suo portafogli le spese di rappresentanza quando personaggi salgono nel suo Comune. Come primo cittadino percepisce 650 euro lordi al mese. Sanchini non ricorda con esattezza, se nel suo bilancio le spese di rappresentanza ammontano a 500 o mille euro l’anno. Dice: “Quando vedo le famiglie in difficoltà sto male. In tante non pagano la retta per l’autobus e la mensa. Dobbiamo avere circa 20.000 euro”. LA TESTIMONIANZA Torsani, assessore a Misano: “Noi ai cestoni natalizi e sì ai cestini” - Una sera a cena, allo stesso tavolo sedevano Adriano Torsani, assessore all’Urbanistica del Comune di Misano, un tecnico, e chi scrive. Si parlava di etica e politica. Un vecchio tecnico dalla dialettica piacevole dice che Torsani è ben strano; aveva rifiutato il suo presentino di Natale. Qualche giorno dopo, sempre chi scrive, incontra l’assessore e gli pone la domanda sul piccolo dono. Torsani racconta che non si trattava proprio di un pensiero, ma di un cestone. Lui non poteva assolutamente accettare. Socialista della corrente di Riccardo Lombardi, uno dei migliori italiani del secolo scorso, Adriano Torsani è uno degli esponenti di spicco dei Socialisti misanesi. Fino al 2004 erano all’opposizione e faceva un’attenta opera di vigilanza su chi governava. Le sue più che posizioni politiche, erano un’attenta analisi dei fatti e dei beneficiari del Prg (piano regolatore). A proposito di Gobbi dice: “Il suo gesto è un’eccezione, la speranza è che possa diventare la regola di una sana politica”. “La mancanza di etica è la prima causa della crisi” Galletti, parlamentare emiliano romagnolo a Cattolica parlando del futuro dei giovani - Etico. Questo il problema della politica italiana. Lo afferma Gianluca Galletti, parlamentare dell’Udc eletto in Emilia Romagna, vice-presidente della commissione Bilancio. Grazie al cattolichino Massimo Ricci, l’Udc ha tenuto un convegno sui giovani a Cattolica dall’1 al 3 ottobre. Titolo: “Gli stati generali del precariato. Il lavoro, prima di tutto!”. Abbiamo intervistato il parlamentare. Etica e potere, grande tema. Come affrontarlo? “La mancanza etica è la prima causa della grande crisi che stiamo attraversando. Ed è anche la causa della grande evasione fiscale di questo Paese. Dobbiamo ripartire dai giovani riavvicinandoli alla politica. Non come scorciatoia per affermarsi, ma come gestione del bene comune. Sono andato a Roma convinto di fare le leggi, invece, ci si ritrova con bassi giochi”. La giustizia sociale è sparito dai discorsi della politica, perché? “Vero. Il nostro convegno è rivolto ai giovani e si affrontano i temi delle opportunità e della meritocrazia. Viviamo in un mondo in cui per la prima volta, lasciamo ai nostri figli una società con meno opportunità rispetto a quelle precedenti. Come comunità non ci possiamo più permettere un’evasione così alta. Abbiamo avanzato una proposta anche nell’ultima Finanziaria. Si propone di scaricare alcune spese dalle imposte, figli, casa. Se iniziamo da queste spese si recupera parte dell’evasione, altrimenti a pagare sono sempre i soliti, in particolare i lavoratori dipendenti”. Parliamo di turismo, in Italia di fatto non c’è il ministero, che fare? “Non solo non c’è un ministero, ma non si investe in un settore così forte. Investire vuol dire anche diminuire il divario tra Nord e Sud: l’Italia è bella tutta”. L’INTERVENTO di Alessandro Bondi Professore all’Università di Urbino di Diritto penale “Cittadini strumenti dei partiti per il bene di pochi” - La politica è gestione del poteere all’interno di una comunità. Il potere è necessario per dare direzione all´agire degli uomini. Uomini ancora impegnati a lottare contro la natura, contro i loro simili, contro i loro stessi istinti. Ma il potere senza attributi (qualità) si presta a tutto. Può rendere gli uomini liberi, responsabili, solidali; come può renderli schiavi, impuniti, egoisti. In una democrazia, gli attributi della politica si chiamano controllo, partecipazione, legittimazione. Perché il potere di una democrazia risiede nella sovranità del popolo. È dunque il popolo che comanda e legittima il potere. La nostra Costituzione ha disegnato una democrazia dove convivono libertà e diritti individuali, sociali, relazionali. Ci è riuscita perché ha dovuto dare una risposta, appunto, politica alla necessità di ricostruire un Paese che aveva conosciuto dittatura e guerra. La Costituzione ha così cercato valori in grado di unire i membri di una comunità con sensibilità e ideologie molto diverse tra loro. E ha cercato alleati fidati. Infine li ha trovati garantendo il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni politiche, anche attraverso i partiti. I partiti sono alleati naturali della democrazia quando, come ogni forma associativa, aiutano i cittadini a trovare nella politica le risposte ai problemi del quotidiano e alle aspirazioni del futuro. Se quel che sopravvive dell’informazione dice il vero, in Italia, questi alleati arrancano. I partiti non sono più uno strumento del cittadino, ma i cittadini sono diventati strumenti dei partiti per la gestione del bene di pochi. Una legge elettorale che priva gli italiani della possibilità di esprimere chi li rappresenterà in Parlamento; conflitti d´interesse che uniscono il potere dei media con quello di governo; lottizzazione che vede i rappresentanti di partito occupare ogni poltrona disponibile a dispetto di capacità e meriti, sono solo alcuni dei troppi problemi che la politica di ogni colore non ha risolto. È perciò giusto invocare la legge di fronte all´abuso e alla corruzione della politica. Ma la legge è utile solo quando abuso e corruzione rappresentano un´eccezione, quando i fondamenti dello Stato di diritto sono sentiti come un bene da difendere, quando i cittadini rispondono con coerenza alla richiesta di legalità mediante il voto e la partecipazione. Perché l´altra faccia del diritto è il dovere e, quando si tratta di Costituzione, tutti i cittadini sono arruolati. Colesterolo, aumentano i “trans” lo LA RIFLESSIONE - Ormai tutti lo sanno: il colesterolo alto nel sangue favorisce il deterioramento delle arterie e aumenta la probabilità di infarto, ictus, e simili. Così si ricorre a diete più o meno drastiche, e per periodi in genere limitati a quella fase di preoccupazione per la propria salute, che lentamente sfuma nella convinzione che “l’equilibrio psichico” è più importante… e l’attività fisica resta un ottimo rimedio troppo spesso dimenticato. I grassi animali sono i primi imputati in ogni dieta per abbassare il colesterolo. Il colesterolo stesso è un grasso animale, ma, paradossalmente, il suo contenuto negli alimenti non è così importante perché in prevalenza viene distrutto durante la digestione. Così quello che induce veramente il nostro organismo a produrre più o meno colesterolo sono i cosidetti “acidi grassi”. Questi se sono di origine vegetale (“acidi grassi insaturi”), sono liquidi, cioè sono gli olii; se sono di origine animale (“acidi grassi saturi”), sono solidi: si pensi al burro, allo strutto, al lardo e al grasso che si vede associato ai tagli di carne, negli insaccati e comunque presente nei formaggi soprattutto stagionati. Gli acidi grassi insaturi abbassano il colesterolo, ma vanno usati con moderazione per il loro contenuto in calorie; gli acidi grassi saturi aumentano il colesterolo e quindi andrebbero proibiti, ma le proteine animali rappresentano un apporto nutritivo importante, per cui si dà la preferenza a quelle carni che non “nascondono” il grasso, permettendo di separarlo con facilità, come le carni cosidette “bianche” (polli, conigli, …), e le carni magre (come recentemente il maiale). Gli acidi grassi insaturi (quelli di origine vegetale) in natura sono una famiglia abbastanza omogenea, con poche eccezioni, ma l’uomo, si sa, ama modificare la natura, talvolta maldestramente: la “raffinazione” e la “idrogenazione” degli olii con metodi chimici (ad esempio la margarina) o col riscaldamento (i fritti!) modificano non solo la composizione chimica, ma anche l’assetto “spaziale” di queste molecole per cui una struttura curvilinea e morbida (cosidetta configurazione CIS) si trasforma in un struttura lineare e rigida (cosidetta configurazione TRANS). Dal 1990 sappiamo che gli acidi grassi insaturi TRANS hanno un effetto molto negativo: aumentano il colesterolo più degli acidi grassi saturi (quelli di origine animale) ed, a differenza di questi ultimi, aumentano anche il rischio di diventare diabetici. Le evidenze sono tali che le più tolleranti associazioni scientifiche internazionali indicano la dose accettabile inferiore allo 0,5% delle calorie giornaliere (meno di 1 grammo circa). Una piccola quantità di grassi TRANS si forma nello stomaco dei ruminanti a causa dell’azione di determinati batteri. Così nel latte, nei prodotti caseari e nella carne dei ruminanti è presente circa un 4% di grassi TRANS, ma questa quantità è minima se si pensa che la margarina ne contiene il 15-50%, i dolci di pasticceria con grassi vegetali idrogenati il 30-60%, gli olii parzialmente idrogenati usati nei fast food il 15%, i fritti in genere dal 20% al 60% in rapporto ai tempi di cottura: una merendina ai grassi idrogenati contiene la stessa quantità di acidi grassi insaturi TRANS di circa 8 litri di latte intero non cotto. Dal luglio 2008, la città di New York ha proibito l’uso di acidi grassi insaturi TRANS nei locali pubblici; in Italia, patria del mangiar sano, per questo aspetto, non abbiamo alcuna garanzia. Spero che il messaggio sia chiaro: per mantenere basso il colesterolo, prima di ricorrere ai farmaci, è bene fare attività fisica, seguire una dieta corretta usando prodotti al naturale ed evitare i TRANS (il consiglio fa solo riferimento a prodotti alimentari). Dottor Luigi Rusconi Obesità, com’è difficile curarla Tre fattori: genetici, ambientali e psicologici. Interessa non solo i paesi sviluppati LA RIFLESSIONE - Un nuovo termine è entrato a far parte del nostro vocabolario: “globesità”, ad indicare che l’obesità è una vera e propia epidemia che interessa non solo i paesi industrializzati, ma anche quelli in via di sviluppo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) definisce l’obesita’ “una malattia cronica ad eziopatogenesi multipla”, cioè è una malattia vera e propria che può avere tante cause. Per fare il punto della situazione ci sono due modi fondamentali. Il primo è il cosidetto “Indice di Massa Corporea” (B.M.I. dall’inglese “Body Mass Index”) che si calcola dividendo il peso corporeo in Kg per il quadrato dell’altezza in metri [ad esempio 70 Kg / (1.70 m x 1.70 m) = 24.22]: è normale fino a 25, si parla di sovrappeso tra 25 e 30, di obesità sopra 30 (di primo, secondo e terzo grado se superiore a 35, tra 35 e 40, sopra 40). Il secondo modo, più semplice, ma altrettanto efficace, consiste nella misura del girovita: deve essere inferiore a 88 cm nelle donne e 102 cm nell’uomo. Negli obesi si riduce l’aspettativa di vita e aumenta significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, diabete e alcuni tipi di tumori. Perché un individuo diventa obeso? Principalmente per l’interazione di 3 fattori: genetici, ambientali e psicologici. L’elemento fondamentale è rappresentato da una assunzione di calorie superiore a quello consumato ogni giorno, quindi per dimagrire è necessario sia ridurre le calorie nella dieta sia aumentare quelle consumate con l’attività muscolare. L’attività fisica costante non solo ha la stessa efficacia di una dieta corretta, ma aiuta a perdere il grasso e a mantenere le masse magre (i muscoli), laddove la sola dieta provocherebbe muscolatura. un dimagramento anche a scapito della Il dimagramento va perseguito lentamente: è un buon risultato un calo di peso del 5-10% all’anno. Cali più bruschi rischiano di alterare gli equilibri metabolici e indebolire la stabilità psichica. Riduzioni di peso di un chilo in un giorno, non sono dovuti a perdita di grasso, ma di acqua corporea; per perdere un chilo di tessuto adiposo è necessario risparmiare circa 8.000 Kcalorie. Non esiste una dieta “miracolosa”, quella che alla fine ci fa restare in forma. La tendenza ad ingrassare va combattuta con costanza tanto che dieta e attività fisica devono diventare uno stile di vita possibilmente piacevole per poter durare negli anni. Solo in casi veramente selezionati può essere necessario ricorrere alla terapia farmacologica, psicologica o, più raramente, può essere necessaria la terapia chirurgica. Dottor Eugenio Fantini Lo scompenso cardiaco Modificare stile di vita Le cause: storia familiare, dal diabete, dalla pressione alta, dall’aumento del colesterolo, dal fumo, dall’obesità, dall’alcol, elevate quantità di sale Che fare? Modificare lo stile di vita LA RIFLESSIONE - Lo scompenso cardiaco è una malattia progressiva la cui origine è una funzione cardiaca insufficiente rispetto alle richieste dell’organismo. Essa si manifesta con congestione degli organi e inadeguato flusso sanguigno ad organi e tessuti. Molteplici le cause dello scompenso; le più comuni sono: la cardiopatia ipertensiva, la malattia coronarica (angina, infarto), la malattie di valvole cardiache, o infine da cardiomiopatie, ossia malattie primitive del muscolo cardiaco. Tutte, a loro volta, possono essere favorite da una storia familiare di infarto, dal diabete, dalla pressione alta, dall’aumento del colesterolo, dal fumo, dall’obesità marcata, dal consumo pesante di alcol, dall’assunzione di elevate quantità di sale nella dieta o da aritme cardiache sostenute con ritmo cardiaco molto rapido. La progressione della malattia comporta la compromissione di numerosi organi come il rene, i polmoni, il sistema neuroendocrino etc. Attualmente rappresenta il problema clinico più rilevante nelle società economicamente avanzate. In Italia possiamo quantificare in 2 milioni i pazienti: più di 1/3 necessita di ricovero ospedaliero ogni anno. I pazienti con i fattori di rischio sopra ricordati sono potenziali candidati a sviluppare una cardiopatia che potrà evolvere verso lo scompenso; in questo caso la prevenzione è fondamentale per interrompere tale circolo vizioso. La prima cosa da modificare è lo stile di vita: evitare di fumare, limitare l’alcol a non più di un bicchiere di vino al giorno, controllare il colesterolo, l’apporto di sale, mantenersi in attività e con un peso adeguato, controllare la pressione. Quando lo scompenso cardiaco si è già instaurato queste sono comunque regole sempre valide e fondamentali per rallentare l’evoluzione della malattia. In questo stadio occorrerà però ricorrere a farmaci specifici che aiuteranno il cuore a mantenere una funzione adeguata. Negli ultimi anni al trapianto cardiaco, si sono aggiunte altre terapie, come la resincronizzazione cardiaca e i sistemi di assistenza ventricolare. Senza dubbio, la resincronizzazione è quella che ha modificato maggiormente la prognosi dei soggetti. Si ottiene attraverso l’impianto di un pacemaker/defibrillatore in anestesia locale. Non tutti i pazienti ricevono però adeguato beneficio da questa terapia e la selezione dei candidati è particolamente importante. La cardiologia di Riccione si è recentemente dotata di un sistema di studio ecocardiografico del cuore che aiuta a capire quali potranno essere all’intervento. i migliori candidati da sottopporre Dottor Marco Marconi ASSOCIAZIONE GLI AMICI DEL CUORE Sede: Cardiologia – “G. Ceccarini” Via F.lli Cervi, 48 – 47838 Riccione Tel. 0541-608671 – Fax 0541 – 601138 – www.amicidelcuorericcione.it – E-mail: [email protected] Banca Popolare dell’Emilia Romagna – Viale Dante, 80 – Riccione – Iban: IT11M0538724100000001142681 Tartufo, a Pergola su vecchia locomotiva? Ne sono parcheggiate una decina e tutte funzionati. C’è un’associazione di volontari, Adriavapore, che se ne occupa ed è presieduta da Giovannelli, riminese, ma prete a Tavoleto. Il treno che si tenta di portare a Pergola, famosa per i bronzi, è lo stesso che fa la Rimini-Marradi per le castagne. Per la sola messa in moto ci vogliono 5.000 euro. Dunque, ci vuole un cospicuo sforzo economico, che potrebbe essere sostenuto con i biglietti e con il contributo di alcuni appassionati. Uno di costoro è Giancarlo Frisoni, titolare di una flotta di sette trenini che svolgono servizio a Rimini e altrove. Bonizzato, teatro satira con svista Galli: CITTA’ E FUTURO Bonizzato: “La satira salverà il Galli?” - Marino Bonizzato è uno degli architetti più prestigiosi della provincia di Rimini. Preparato, colto, bell’uomo. Usa l’ironia con rispetto mandando in bestia i malcapitati e facendo riflettere. In famiglia la bellezza è fatidica; la zia fu la bellissima Clara Calamai, l’attrice dal fisico statuario, passata alla storia anche per il primo seno nudo sul grande schermo autarchico. Tra le tante progettazioni di Bonizzato la nuova darsena di Rimini. Uomo fuori dagli schemi con forte senso dello Stato. L’esempio è quando eletto presidente del Circondario, dal suo punto di vista per conflitto di interessi, rimise l’incarico che gli aveva affidato il Comune di Misano. Altri tempi, rispetto ai malandati e furbetti di oggi. Tra le passioni di Bonizzato la satira. Con lo pseudonimo “Talpa” ha pubblicato centinaia di vignette sulle testate locali che avevano come protagonisti i big della politica e del potere riminese. Poi raccolte in libro. Come progettista vinse il concorso del nuovo Galli. Un auditorium intelligente che coinvolgeva anche lo spazio urbanistico attorno allo stesso teatro e Castel Sismondo. L’idea avrebbe rilanciato il centro cittadino; oggi triste parcheggio. Ma Rimini ha avuto paura del futuro. Ci si è arroccati al passato con lo slogan “dov’era com’era”. Per inciso, il mai amato teatro Galli era stato tirato su un po’ così; a 300 degli 800 posti era precluso la vista complessiva del palcoscenico. Per tutto questo e per altro ancora, Bonizzato, nonostante l’età, ha lo spirito di un ragazzino, ha lanciato un concorso nazionale di satira. Titolo: “Dov’era com’era con svista”, con l’intenzione di mettere sotto la lente dell’ironia l’annosa, assurda vicenda della ricostruzione del Teatro Comunale”. Argomenta Bonizzato: ‘Il tema fa riferimento alla buffa idea preelettorale, caldeggiata da uno schieramento bipartisan e appoggiata da un gruppo di talebani della ricostruzione filologica, di voler spacciare, come Teatro adeguato ai tempi, la ricostruzione ex novo in falso antico di un teatro ottocentesco, distrutto (salvo il foyer) dai cittadini nell’ultimo dopoguerra… per farne mattoni” Concorso gratuito e aperto a tutti, compresi gli studenti, singoli o in gruppo, delle Scuole italiane di ogni genere e grado, le opere dovranno essere recapitate agli organizzatori entro il 15 gennaio 2011. L’esito verrà comunicato entro la fine di gennaio 2011, mentre mostra e premiazioni si terranno a Rimini dal 15 febbraio al 15 marzo 2011. La giuria è di livello altissimo. E’ composta dal disegnatore satirico Vincino e dai navigatori Internet. Gli sponsor dei premi: LaTalpa-Marimao per i vincitori assoluti, la Confartigianato di Rimini per le sezioni riservate agli studenti, la Piazzetta delle Poveracce di Rimini per i riminesi in gara. Per Informazioni: Tel 0541/55029 – Fax 0541/52144 PalaRiccione, cari albergatori fuori i soldi IL FATTO - La grande quanto difficile partita per il futuro del PalaRiccione si fa entro il 30 novembre. Quattro gli scenari. Il primo, e forse il più auspicabile non solo per l’orgoglio riccionese ma per la sua capacità imprenditoriale, che un gruppo di albergatori prenda in affitto il “mostro” e cerchi di farlo diventare una entità economica in grado di creare ricchezza per loro e la città. Il secondo scenario, che la proprietà, di fatto il Comune di Riccione ed un manipolo di altri enti, dia mandato alla coppia Matteo Bartolini (amministratore delegato), Lucio Berardi (presidente) e consiglio di amministrazione, di tentare di farlo funzionare. Dato che fino ad oggi è stato lavoro infruttuoso. Ad essere benevoli si dice che l’edificio, costato 60 milioni alla comunità di euro, è al di sotto delle sue potenzialità. Il terzo, è che la riminese Convention Bureau torni in lizza per la gestione. Il quarto, si fa un bando nazionale e quel che deve succedere, succeda. Addio orgoglio cittadino. Nel prospettare tale fotografia il consiglio di amministrazione ha dimostrato perlomeno serietà e buon senso; andare avanti così è deleterio per le casse comunali (quest’anno il rosso di dovrebbe aggirare attorno al mezzo milione) e negativo per la città. Il PalaRiccione che era chiamato a destagionalizzare si sta dimostrando più uno slogan politico che una realtà economica. Tutto questo dovrebbe insegnare, soprattutto alla classe politica, che in economia non c’è nulla di facile. Anzi. Che ci vuole la struttura, che ci vogliono le professionalità, che ci vogliono le idee, che ci vuole tanto lavoro. E poi affidarsi, seppur in piccola parte, anche alla buona sorte. Napoleone era solito dire che sceglieva generale bravi, ma anche fortunati. Se le sale congressuali si vogliono affittare, il ristorante-terrazza, non proprio funzionale, si vuole vendere. Si chiedono 6,5 milioni di euro. E anche su questa partita riccionesi. c’è la trattativa con gli albergatori Conto economico Il consiglio di amministrazione guidato da Lucio Berardi e Matteo Bartolini, abbattendo i debiti, finora hanno compiuto un buon lavoro. Hanno venduto i negozi per 15 milioni di euro, la metà dei garage per 1,5 milioni totale (meno della metà), le sale cinematografiche. Sembra che il debito residuo totale sia di 15 milioni di debiti. Alla struttura lavorano 7-8 persone. Cinema, il martedì è d'autore La rassegna è curata da Carlo Masini del Cineclub Toby Dammit e realizzata in collaborazione con l’Ufficio Cinema-Teatro di Cattolica. · Martedì 12 Ottobre – Oscar 2009. Miglior film straniero DEPARTURES (Okuribito), Giappone 2008 · Martedì 19 Ottobre – I segreti del quotidiano. Il cinema di Mike Leigh SEGRETI E BUGIE (Secrets and lies), Gran Bretagna 1996 · Martedì 26 Ottobre – Venezia 67. Miglior film Controcampo Italiano 20 SIGARETTE, Italia 2010 · Martedì 2 Novembre – I segreti del quotidiano. Il cinema di Mike Leigh NUDO (Naked), Gran Bretagna 1993 · Martedì 9 Novembre – Film d’apertura Sundance 2010. Candidato Orso d’oro Berlino 2010 URLO (Howl), USA 2010 Palazzate di Cecco Le comiche di settembre del Pd cattolichino – Da alcuni titoli di settembre (dal 7/9 al 4/10) dei quotidiani locali. Leggiamo: “Gli sponsor invisibili di Tamanti. Chi lo ha sostenuto alle primarie e al voto ora si defila” – “Dilemma Pd: salvare il partito o la città?” – “Notte di fuoco per il Pd: la sfiducia è dietro l’angolo” – “Pd, naufragato il progetto di rinnovamento con i giovani” – “Il toto assessori diventa una giostra per alcune settimane” – “‘Sindaco Tamanti, dimettiti subito’. L’invito è di diversi iscritti alla lista civica” – “Anche l’assessore Mauro Palmacci lascia: ‘Mi volevo dimettere fin da luglio’” – “Giunta Tamanti II sotto tutela del Pd, il ribaltone è servito. Cambiano 4 assessore su 6. Ecco Ciaroni, Zagaria, Arduini e Russomanno” – “‘Siamo pronti a sfiduciare Tamanti’. La ‘maggioranza carbonara’ di Pd e lista civica esce allo scoperto” – “La nuova giunta rischia subito il naufragio” – “Giunta, accanimento terapeutico. Direzione Pd bollente: tanti chiedono di andare al voto” – “Terremoto Pd: si allarga il fronte anti-Tamanti” …… Burdèll, lassè perd! Fè al giogh dl’uva: ognun ma chèsa sua… Calcinculo – Leggiamo: “Il Pd organizza la sua festa”. Emblematica la giostrina del calcinculo. U j’è propria da fè festa… Solidarietà – Leggiamo: “Tutti a tavola per la Tanzania: la cena di solidarietà riempie piazza 1° Maggio”. Molti cattolichini sono così: cuore grande, ma basta che questi africani non si facciano vedere in giro per la strada e per carità! sulla spiaggia. Lontano dagli occhi vicino al cuore. Va pu là, a sin intunèd… Centrato! – Leggiamo: “Albergatrice tira la cacca in faccia alla turista. Degenera la lite sugli escrementi dei cani”. Una promozione turistica molto ‘mirata’. La porta a chèsa un bèl ricurdén… Il ballo del mattone – Leggiamo: “Parco Navi Spa, debiti azzerrati”. Va là! Cum j’ha fatt? – “Ora la Parco Navi potrà cedere al Comune una parte o tutti i 30.000 mq in cambio di terreno edificabile e cubature in un’altra zona della città”. Aaaah! Adess a ho capì!… Proteste & Proteste – Leggiamo: “Via Viole, parco alla mercé dei vandali” – “Lungomare, la negligenza prosciuga le piante” – “Via Viole torna sott’acqua. Residenti esasperati” – “Nonni stanchi senza il centro: ‘Dateci la casetta degli attrazzi’” – “Via Di Vittorio: il cassonetto della differenziata straborda” – “Sottopasso del Macanno allagato da un metro d’acqua” – “Più che bagni, delle cloache. Al cimitero i servizi sono da mesi inagibili e sporchi” – “In pieno centro, cassonetti sui parcheggi dei disabili” …… Sa tutt cli lamentelie us po scriv un’enciclopedia… Fortuna – Leggiamo: “Una ‘grattata’ da 500mila euro. Ad un cattolichino la supervincita”. A sin cuntént per té. Però, che cul!… Sfuriate – Leggiamo: “Le categorie economiche contro la giunta Tamanti: ‘Città ferma e voi pensate alle poltrone’”. Ciapa su!… Film (1) – Leggiamo: “Cattolica protagonista nel film prodotto da Gheddafi jr. La città si trasformerà in un grande set. Il regista è l’egiziano Fathy El Gharbawy”. Indiscrezioni dicono che la scena sulle mummie verrà girata in un prossimo Consiglio comunale con suggestivi primi piani dei consiglieri di maggioranza. Pora nun!… Film (2) – Leggiamo: “Rosso sangue – Davanti alla fontana di piazza 1° Maggio verrà girata la scena di una cruenta sparatoria”. Che spreco! Basterebbe filmare una qualsiasi riunione del direttivo del Pd cattolichino. I fà tutt tridèll… Tradimenti – Leggiamo: “Scoprire i tradimenti, lavoro che non conosce crisi. A Cattolica una nuova agenzia investigativa”. Voci maliziose dicono che il primo incarico sia stato dal Pd per controllare gli spostamenti dei suoi consiglieri e assessori. Os-cia!… La rivolta del campanile – Leggiamo: “Campi Superga: don Biagio contro Tamanti”. U s’è arvolt la béssa mal sunador… Alberghi, pregi ma anche pecore nere. Il giudizio dei clienti INCHIESTA di Enzo Cecchini - Nel 2008 erano 60, 70 nel 2009 e 60 nel 2010. Sono i reclami scritti dei turisti che lamentano disservizi nelle strutture alberghiere. La storia si ripete ogni anno, i recidivi sono i soliti, e nessuno pare voglia o possa fare niente contro il perdurare di questa cattiva immagine che si proietta come un’ombra lugubre su tutta l’offerta turistica cittadina. 60 reclami sono pochi o sono molti? Sicuramente sono sempre troppi, anche perché gli esperti fanno altri calcoli, meno ottimisti: per ogni turista che si prende la briga e la “bega” di inoltrare un reclamo scritto, ce ne sono altri 9 che se ne tornano a casa silenti, ma insoddisfatti. “Tanto il prossimo anno andiamo da un’altra parte – pensano”. Bèl bèl, però ma mé in mè chiapa più! Per classificare gli hotel ci sono le stelle. A Cattolica abbiamo 24 strutture a 4 stelle; 159 a 3 stelle; 36 a 2 stelle; 28 ad 1 stella. Totale 247 strutture alberghiere, residence compresi. E’ possibile fare una graduatoria degli alberghi migliori e peggiori? Ovviamente considerando il rapporto qualità/prezzo e quel valore aggiunto imprescindibile che è una sana e cordiale ospitalità. Chi, allora, meglio del turista/cliente può stilare questa classifica? Ebbene la risposta viene fornita dal famoso e autorevole sito internet www.tripadvisor.it (recensioni di hotel, foto e consigli di viaggio imparziali per sistemazioni e soggiorni – così si autodefinisce). Questo sito raccoglie oltre 35 milioni di recensioni e opinioni. Ha oltre 50 milioni di visitatori al mese attraverso i suoi 17 portali che operano in 23 Paesi inclusa la Cina. E’ la più grande community di viaggiatori del mondo. Ovviamente non manca Cattolica e i suoi alberghi. C’è una classifica che comprende 109 hotel. Di quelli mancanti, evidentemente, non sono arrivate recensioni e commenti. I turisti, forse li avranno trovati “nella media”. La classifica è stilata in base ad un mix tra numero di recensioni e le valutazioni positive e le negative (giudizi da votare: eccellente, molto buono, nella media, scarso, pessimo). La lettura di centinaia di commenti dei clienti (bisognerebbe partire da quelli meno lusinghieri) dà un quadro realistico sulle doti e sulle pecche di ogni singolo albergo. Volendo si possono leggere, più in generale, le situazioni di forza e quelle più critiche della nostra offerta alberghiera. Senza drammatizzare i commenti negativi e sopravalutare quelli positivi, possiamo dire che complessivamente l’offerta alberghiera se ne esce dignitosamente. La classifica vede la grande rivincita dei 3 stelle. Tra i primi 15 c’è solo un 4 stelle (Hotel Nord Est), 13 sono a 3 stelle e uno ad 1 stella (Hotel Esperia). Paradossale il fatto che in fondo alla classifica troviamo due 4 stelle (Hotel Napoleon e Gran Pascià), con giudizi poco edificanti. Troviamo nella bassa classifica (dal 19° al 52° posto) ben dieci alberghi a 4 stelle (in ordine: Luxor, Carducci 76, Waldorf Palace, Madison, Caravelle, Beaurivage, Victoria Palace, Park Hotel, Vine Kursaal, Gabbiano). L’Hotel Cormoran, altro 4 stelle, lo troviamo all’80° posto. Va detto che questa classifica che compare nel sito www.tripadvisor.it, tiene in considerazione anche diversi alberghi che magari hanno ricevuto una sola o poche recensioni di clienti, ciò allunga la classifica rendendo relativamente attendibile la posizione di diversi alberghi. Nella classifica abbiamo preso in considerazioni solo gli alberghi con 6 recensioni in su. *Fonte: www.tripadvisor.it Dati del 2 ottobre 2010 **Posizionato anche al 35° come Hotel Kursaal con due segnalazioni “molto buono”. Per una giusta analisi della classifica è bene guardare la percentuale di gradimento col relativo giudizio di “consigliato o sconsigliato dal viaggiatore”. Un’ottantina dei nostri alberghi vengono promossi e consigliati ad altri viaggiatori. Ma una decina che vengono sconsigliati. Paradossale che ben tre 4 stelle: Hotel Cormoran (sconsigliato dal 55% dei viaggiatori), Hotel Napoleon (dal 77%) e il Gran Pascià, sconsigliato addirittura dal 96% dei viaggiatori. Comune, debiti milioni di euro? per 14,5 IL FATTO di Hossein Fayaz - Comune: il nodo principale è la situazione finanziaria. Guardando da questo punto di vista, le opere realizzate durante la precedente amministrazione ci sono molte perplessità. Infatti, se escludiamo il parco Conca e probabilmente la nuova palestra, complessivamente i risultati di dieci anni dell’amministrazione Giorgio Ciotti, a nostro parere sono negativi. Ora ci troviamo in un Comune altamente cementificato ed una società, a causa del sovraffollamento degli immigrati italiani e stranieri, estranea e non coesa. Per dieci anni nel nostro Comune le parole: dialogo, trasparenza e partecipazione, erano messe al bando. Raramente da parte delle istituzioni, partiti, movimenti ed associazioni è stata data la parola al cittadino. Naturalmente, a questo punto è doveroso fare autocritica, in quanto noi cittadini, abbiamo subìto questo clima, a livello locale come a livello nazionale, in silenzio ed in privato, non rivendicando energicamente i diritti costituzionali di critica, proposta e partecipazione. Cominciamo ad elencare le delibere ed i progetti, più negativi dell’amministrazione Ciotti: Uno. La costruzione di una scuola elementare e media con aule piccole, insufficienti, troppo fredde d’inverno e spaventosamente calde d’estate. Due. La svendita del patrimonio immobiliare del nostro Comune, situato nel centro di Morciano ed insostituibile dal punto di vista strategico, per il cambio di destinazione sempre ad uso pubblico, come l’ex scuola media e capannone fieristico, e dove non si poteva proprio vendere come la zona verde di Montaldosso. Tre. La cementificazione selvaggia dei terreni agricoli delle pianure, e persino della collina come via Panoramica, è il risultato diretto di un Piano Regolatore ripetutamente modificato, con effetti devastanti per la vivibilità e l’ambiente. Quattro. L’accordo del 2003 della PRU Ghigi è penalizzante ed inoltre non è sostenibile per i cittadini e i commercianti di Morciano. Dove manca l’impegno dei privati di realizzare una reale zona verde al piano giardino, destinazione di almeno un terzo della superficie esistente ad uso pubblico, una superficie sopportabile nel centro ad uso di Ipermercato, ad otto metri di distanza dai confini dei vicini ed apertura delle vie Colombari e Crispi al traffico cittadino. Cinque. Gli impegni presi con gli enti pubblici e privati senza copertura finanziaria ed a fronte dei baratti, o meglio dire svendite, delle zone verdi ed il patrimonio storico del comune. I buchi di bilancio, in data 6 giugno 2009 ammontavano all’esorbitante cifra di 8.878.000 euro, ovvero 1.325 euro per ogni abitante (lettera aperta ai morcianesi, datata giugno 2009, dell’assessore al Bilancio Stefano Dradi), aumentati in seguito, in sede di verifica a 9.203.181 euro. A proposito dei debiti dichiarati, i mutui, l’ex sindaco Giorgio Ciotti, in un’intervista ad Alessandro Puglia pubblicata a pagina 26 de “La Voce di Romagna” del 17 febbraio 2009 – tre mesi prima delle elezioni comunali – dichiarò: “Il Comune negli ultimi anni, non ha assunto mutui, e sta finendo di pagare le rate relative agli investimenti, specialmente nel settore degli acquedotti, effettuati negli anni ottanta. Ciò significa che nel 2012 Morciano non avrà mutui da pagare”. Dall’allegato di bilancio 2010, mutui in ammortamento, invece apprendiamo. Uno, che la totalità dei mutui sono stati accesi nel 2001 e 2005, durante l’amministrazione Ciotti. Due, di tanti mutui accesi solamente uno con un residuo di 44.130,13 euro sarà estinto al 31 dicembre 2012. Tutti gli altri saranno estinti progressivamente negli anni: 2015, 2016, 2021, 2026, 2029 e 2034. Tre, il totale del residuo dei mutui accesi dall’amministrazione Ciotti ammontava a 5.374.547,98 euro, ovvero 802 euro per l’abitante. L’ammontare dei debiti comunali era di euro 14.577.728 – quasi tre annualità di bilancio comunale – e quello pro capite era di 2.175 euro, altroché, dire non abbiamo debiti. Quattro, i tassi d’interessi passivi in vigore erano piuttosto alti e variavano dal 4 al 7% l’anno. Cinque, nel 2010 il Comune di Morciano doveva pagare 278.210,40 euro d’interessi passivi e 284.771,40 di quota capitale, complessivamente 562.981,64 euro, più del 10% del suo bilancio annuale. Lanciamo un appello all’amministrazioni provinciale e regionale, di non continuare a privare il nostro Comune dei fondi destinati all’entroterra che sono in grado di alleggerire questa situazione finanziaria, pilotandoli verso il capoluogo ed altri grossi Comuni rivieraschi. L’istituzione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali) da noi proposti all’indomani delle elezioni comunali, per finanziare le opere pubbliche realizzate ed in programma e riempire i buchi lasciati dalla precedente amministrazione, diminuirebbe a meno di metà gli interessi passivi da pagare e salverebbe l’ambiente dalla cementificazione selvaggia in atto per far fronte ai creditori del Comune. Naturalmente, richiede anche serietà e sobrietà nella spesa del denaro pubblico da parte degli attuali amministratori e una reale gestione partecipata e democratica del Comune, affinché i morcianesi che sono i maggiori risparmiatori della provincia, siano motivati ad investire parte dei loro risparmi nei Boc. L’amministrazione Battazza, per superare la storica e diffusa sfiducia dei cittadini nei confronti dell’apparato comunale e la classe politica, dovrà realmente ad operarsi nella realizzazione del suo programma elettorale. Partecipare alla vita pubblica ed adoperarsi per superare le attuali serie difficoltà finanziarie del Comune, non è né di destra, né di sinistra, è il bene comune ed è al di sopra, di tutte queste posizioni. Patrizia Taddei, pittura e alchimia SGUARDI D’ARTISTA - Faetano, valle del Marano a pochi metri dal laghetto artificiale, oasi per pescatori senza pretese e attese, in mezzo ad una vegetazione folta che si fa quasi inaspettatamente lussureggiante per salici, robinie e pioppi che si addensano sulla trama di un fitto sottobosco. Qui ci accoglie Patrizia Taddei in una casa-studio sepolta nel verde dove opera da molti anni, artista inconsueta, riparata, capace tuttavia di dare voce ad un universo figurativo fuori dalle convenzioni, di struggente leggerezza e comunicabilità. Non nasconde il profondo amore per l’insegnamento che ha praticato a lungo negli istituti superiori sammarinesi attraverso la prassi delle discipline artistiche. “La vicinanza dei ragazzi – racconta – era un elemento vitale e formulato su un mutuo scambio, arricchente da entrambi i versanti, significava confronto e stare al passo con le tendenze e gli umori delle giovani generazioni, capacità di avvicinarsi al nomadismo delle controculture imperanti, anche musicali. Un modo per continuare a comunicare con il mondo e le cose”. Oggi questa versatilità si apre attraverso il suo linguaggio che si fa pittorico ma che si serve anche di altre espressioni materiche, ceramica e mosaico. La sua formazione rivela una partecipazione ad un cursus tradizionale: diplomata all’accademia di Belle Arti di Urbino dopo il liceo artistico ad Ancona svolto sotto la guida del maestro Valeriano Trubbiani (era stata compagna di classe di Gino De Dominicis), si avvicina dapprima alla scultura – in questo incitata da un altro docente Bruno Raspanti a sua volta debitore profondo allo scultore bolognese Quinto Ghermandi; poi si avvicina alla pittura. Ma gli anni ’70 – si sa – negano con veemenza ogni espressione troppo convenzionale, impera l’arte concettuale e minimalista e quando ancora si fa ricorso a tele e pennelli è per debito con le ultime sfilacciature della pop art migrata in Italia all’inizio degli anni Sessanta. Il clima è di contestazione e i docenti che si avvicendano a Urbino sono Pier Paolo Calzolari e Concetto Pozzati. La pratica si addensa “su sperimentazioni che contaminano i linguaggi, fotografia, ambiente, azioni. L’egemonia dell’Arte Povera si fa sentire: ciò che conta non è l’opera finita ma il progetto e la sua intenzione”. Ma Patrizia Taddei a partire dagli anni ’80 inizia ad indagare temi e soggetti che guardano la grande ‘scienza’ alchemica; lo fa attraverso mezzi pittorici riesumando partiture e prospettive di derivazione storica, rinascimentale. Il fatto che si sia avvicinata all’alchimia, antico sistema filosofico che combina elementi di fisica, chimica, astrologia, arte, semiotica, medicina, affina un processo di crescita e di speculazione. Si avvicina ad iconografie come l’albero della vita e la fonte dell’acqua avviando un percorso analitico sul tema dell’uomo e le sue simbologie, denso di significati, leggendari, biblici, esoterici. Che ripropone anche quando adotta supporti leggeri e fragili come la carta di riso giapponese sulla quale stende un colore liquido e diluito. Figure immerse in una sospensione arcaica, ribadita dalla costante di un universo femminile accostato a quello maschile, ma smarrito in una dimensione panica e remota, dove affiora il principio del bene e del male. Non era l’albero della vita un albero che Dio pose nel Giardino dell’Eden assieme all’albero della conoscenza del bene e del male? (Genesi 2.9). Di questo ed altro ancora ci racconta attraverso i suoi ultimi lavori: dualità maschile e femminile, congiunzione e maternità, riletta nelle forme e nella citazione classica-rinascimentale. Illustra il progetto della sua nuova mostra che sarà in autunno dal titolo enigmatico (Io sono creativa dalle 16 alle 16,30). I temi ritornano con nuovo vigore. Con la forza del colore steso su tavole dall’imprimitura rigorosa (oli e acrilici), con la forma di corpi e volti di sfuggente sfatta allusività e seduzione. di Annamaria Bernucci Direttrice della Galleria comunale S. Croce di Cattolica