Il Cav annulla tutti i comizi: inaccettabili i fatti di Brescia

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Il Cav annulla tutti i comizi: inaccettabili i fatti di Brescia
CON IL PDL
ANNO LXI N.115
Il Cav annulla tutti i comizi:
inaccettabili i fatti di Brescia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
I delinquenti festeggiano,
ma la sinistra
ha ben poco da ridere
Girolamo Fragalà
Alla fine Silvio Berlusconi ha deciso di annullare tutti i comizi
elettorali, ad eccezione di quello
a sostegno di Gianni Alemanno
a Roma. Le violenze di Brescia
hanno lasciato il segno, sono
una ferita ancora aperta, meglio
non offrire altre occasioni ai centri sociali per alzare la tensione.
Il ragionamento – dal punto di
vista teorico – non fa una piega,
essere responsabili in politica significa anche saper rinunciare,
specie se in ballo cʼè lʼincolumità
della tua gente, di chi va alle
manifestazioni per ascoltare e
applaudire, senza munirsi di
spranghe, catene e mattoni. Ma
cʼè qualcosa difficile da digerire,
perché in questo modo i bravi
ragazzi dei centri sociali, quei
delinquentelli che sanno solo
usare violenza e provocare
scontri, ottengono il loro trofeo
di guerra, un poʼ come la bandiera del Pdl bruciata a Brescia
con i “compagni” tuttʼintorno a
festeggiare con tanto di foto-ricordo. Solo in Italia può accadere che il leader di un grande
partito, che supera i dieci milioni
di voti, nel pieno della campagna elettorale è costretto a cancellare i comizi perché gruppi di
violenti si presentano puntuali
allʼappuntamento per appiccare
il fuoco, magari dopo aver preso
a calci e pugni un militante “colpevole” di andare ad ascoltare il
demonio. Ma la colpa non è solo
dei centri sociali, che ora stanno
brindando. La colpa è di chi,
come la Boldrini, gira la testa
dallʼaltra parte quando le si
chiede di condannare le provocazioni rosse; di chi, come molti
del Pd, accecati dallʼodio non
hanno la forza di essere solidali
con lʼavversario politico, persino
quando gli gettano una statuetta
sul volto mandandolo allʼospedale (sul web giravano filmati
che incredibilmente sostenevano che era stata una messinscena); di chi, come Zanda,
torna a parlare di ineleggibilità
del Cav scatenando lʼinferno; di
chi, come Grillo, inveisce e offende (anche allʼultimo comizio
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d’Italia
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venerdì 17/5/2013
Equitalia lascerà il posto.
Alemanno: siamo pronti per una
riscossione dal volto umano
REDAZIONE PAG.2
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Cassa integrazione e pensioni.
Giovannini: convocherò le parti
sociali.Alla Camusso basterà?
SABATINI PAG.3
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Al Parco della Musica
una serata ricordo dei cento anni
di Vinicius de Moraes
TAORMINA PAG.7
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ha insultato «il nano che va sul
palco e ce lʼha con questo e ce
lʼha con quello»). A una certa sinistra e ai Cinque Stelle non interessa la verità, ma la verità di
comodo. Il paradosso è che per
anni si sono riempiti la bocca con
la parola democrazia, di cui forse
non hanno capito bene il significato. Ma non sʼilludano: i centri
sociali rimarranno isolati – non potrebbe essere altrimenti – e loro
non beccheranno uno straccio di
voto. Perché gli italiani non sono
ingenui.
Mario Landolfi
È difficile derubricare le parole di
Zanda alla stregua di una “voce dal
sen fuggita”. Troppo di lungo corso è il
capogruppo democrat al Senato per
poter così incautamente sdrucciolare
sullʼargomento dellʼineleggibilità di
Berlusconi. Oltretutto lo ha detto in
unʼintervista allʼAvvenire, cioè comodamente seduto in pieno assetto di ricezione e trasmissione del pensiero e
non di sfuggita davanti a un microfono
di passaggio. E poi Zanda è uomo
della Prima Repubblica, capo della segreteria di Cossiga al tempo del sequestro Moro. Di quellʼepoca ha
ereditato lo stile felpato, lontanissimo
anni luce dallʼinconcludente fracasso
da elefanti nelle cristallerie cui ci ha
abituato il bipolarismo muscolare della
Seconda Repubblica. Anche per questo meraviglia non poco la sua sortita,
non a caso immediatamente arpionata
dal plauso dei grillini cui non sembra
vero poterla sventolare come uno
scalpo per mettere il Pd con le spalle
al muro su una questione che sullo
sbandato elettorato di quel partito fa lo
stesso effetto del sangue sugli squali.
In altri tempi, ai tempi di Zanda appunto, le dichiarazioni ufficiali di un capogruppo impegnavano lʼintero partito.
Oggi le logiche sono meno ferree ma
non per questo uno di quel livello può
straparlare come al bar dello sport. E
allora è presumibile che dʼintesa con il
resto del Pd Zanda abbia voluto rendere la pariglia al Pdl, che solo ieri ha
riesumato il dossier intercettazioni.
Questo va per quello. Con la differenza, tuttʼaltro che trascurabile, che
mentre le proposte dei berlusconiani
possono provocare al massimo lʼorticaria, le repliche dei loro avversari-alleati somigliano a vere e proprie
hanno rappresaglie.
Comunque sia, si tratta di una situazione che sul medio-lungo periodo è
fatalmente destinata a sfibrare definitivamente il già fragile governo Letta.
La condizione di separati in casa tra
Pd e Pdl ben si sarebbe attagliata a un
governo di scopo, con obiettivi limitatissimi da raggiungere in un arco di
tempo breve. Ma quello in carica non
solo non si è dato una scadenza ma
intende addirittura mettere in cantiere
riforme il cui varo non può essere previsto prima dei prossimi due anni.
Al punto in cui siamo sʼimpone perciò
una scelta: o si rimodula, limitandolo
al massimo, il raggio dʼazione del governo oppure si deve trovare il coraggio di parlare il linguaggio della verità
agli italiani e agli elettori dei due schieramenti in particolare. LʼItalia, la sua
economia, le sue famiglie, le sue imprese non possono assistere ancora a
lungo a una guerriglia quotidiana la cui
posta in gioco è, in definitiva, il titolo
dʼapertura di un tg a futura memoria
elettorale. La gravità della crisi richiede serietà dʼintenti e comportamenti conseguenti. E solo chi oggi si
fa carico di una scelta sicuramente
sgradita ai rispettivi elettorati, avrà titolo domani a parlare in nome e per
conto di tutti gli italiani.
Con Pd e Pdl separati in casa, Letta non dura a lungo
Equitalia lascerà il posto. L'Anci a Saccomanni: norme certe.
Alemanno: siamo pronti per una riscossione dal volto umano
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Redazione
Passo indietro dell'Anci su Equitalia? È iniziato il count-down
verso la data in cui lo strumento
più solerte (ma anche inviso)
preposto alla riscossione delle
tasse comunali dovrà cedere il
posto. Tra i primi è stato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a puntare contro il
monopolio di Equitalia assicurando i cittadini che dal 30 giugno cambierà musica e si
inagurerà un metodo più umano
e soft per riscuotere le insolvenze. Dal salotto di Ballarò ha
spiegato che sarà una commissione di saggi a valutare come e
quando. Ma ieri Alessandro Catteneo, presidente reggente dell'Anci, con una lettera inviata al
ministro dell'Economia Saccomanni ha chiesto di normare
«con provvedimenti di urgenza,
la provvisoria continuità dell'attuale assetto della riscossione
delle entrate dei Comuni». Il rischio che preoccupa l'Associazione nazionale dei Comuni
italiani è quello di un generale
collasso dell'intera gestione
della riscossione comunale.
Dopo aver ricordato che «il 30
giugno prossimo è il termine
oltre il quale le aziende preposte
alla riscossione del gruppo Equitalia non potranno più svolgere
alcun servizio nei confronti dei
Comuni italiani», Cattaneo sottolinea che la disposizione, nonostante le ripetute richieste che
l'Anci ha rivolto ai governi precedenti, non è mai stata oggetto di
modifica, se non per quanto riguarda la proroga dei termini.
«Considerando la delicatezza
della materia e l'estensione dei
servizi di Equitalia nella riscossione dei Comuni – si legge nella
lettera – risulta evidente l'inderogabile esigenza di assicurare un
percorso attuativo ben strutturato
a una previsione normativa che
rivoluziona l'intera gestione delle
entrate comunali». Sono circa
cinquemila le amministrazioni
che tuttora si servono di Equitalia
per la riscossione delle proprie
entrate, molti dei quali di piccole
e piccolissime dimensioni. Se il
meccanismo si dovesse inceppare sarebbero guai seri per le
casse dei sindaci: la quasi totalità dei Comuni, inoltre, nel pas-
sato ha emesso «ruoli coattivi»
ancora in parte oggetto di riscossione presso Equitalia o, comunque, non ancora definitivamente
rendicontati. Alemanno è tornato
in campo spiegando le ragioni
della sua battaglia "contro" Equitalia: «Abbiamo deciso di internalizzare il servizio svolto da
Equitalia per ottenere una riscossione più serena. Vogliamo
liberare Roma da Equitalia perché servirsene sui tributi locali è
come sparare un cannone contro una mosca». Come fare?
«Abbiamo una società in house
– ha aggiunto il primo cittadino –
che si chiama AequaRoma. Ci
serviremo di questa in nome di
una riscossione dal volto umano.
Istituiremo delle commissioni di
valutazione che valuteranno
caso per caso i ricorsi: dobbiamo
pretendere tutti i soldi dai furbi,
mentre bisogna essere comprensivi verso chi davvero non
può pagare». E tornano alla
mente i casi disperati di suicidi e
roghi umani di cittadini alle prese
con il cappio delle tasse e dei debiti. Non pochi hanno perso la
vita per poche centinaia di euro,
incapaci di reggere al pressing di
Equitalia.
Zanda spara su Berlusconi e fa “ballare” il governo:
«Il Cavaliere è ineleggibile e fa una vita non consona…»
Redazione
«Secondo la legge italiana Silvio Berlusconi, in quanto concessionario, non è
eleggibile. Ed è ridicolo che lʼineleggibilità
colpisca Confalonieri e non lui». Giusto
per rasserenare un poʼ gli animi, in un
giorno in cui divampa lo scontro Pd-Pdl
sulle intercettazioni, il capogruppo dei Democratici al Senato lascia intendere che
su un eventuale voto per fare fuori Berlusconi dal Parlamento, il suo partito potrebbe schierarsi con Grillo e la sinistra di
Vendola. E, sempre nellʼintervista ad Avvenire, Zanda boccia anche lʼipotesi di
una nomina a senatore a vita di Berlusconi, materia di stretta competenza del
Colle, peraltro: «In sessantasette anni di
Repubblica non è mai stato nominato nessun senatore a vita che abbia condotto la
propria vita come lʼha condotta Berlusconi. Non credo che debba aggiungere
altro». Dal Pdl la reazione è stupita e allarmata. Il primo a parlare è Renato Schifani: «Lʼintervista del presidente Zanda
non facilita il compito del governo Letta.
Spiace che il capogruppo del Partito Democratico torni a ribadire, dopo averlo già
fatto a inizio legislatura, la sua opinione
personale sullʼineleggibilità del presidente
Berlusconi, contraddicendo i pronunciamenti più volte espressi dalla competente
giunta parlamentare in materia. Ma ancor
di più resto sorpreso di fronte alla sua volontà di giudicare la vita altrui in maniera
così superficiale, esprimendo una valuta-
zione morale francamente inopportuna»,
dice il presidente dei senatori del Pdl. «In
spregio per di più alla decisione di 10 milioni di italiani, che ritengono il presidente
Berlusconi degno di un vastissimo consenso. Così facendo, spiace constatarlo,
- conclude Schifani – non si aiuta il processo di pacificazione in atto e si rischia di
porre dei paletti invalicabili alla riuscita
dellʼesecutivo». Anche Maurizio Gasparri,
vicepresidente del Senato, è allibito per i
toni dellʼesponente del Pd: «Lʼarroganza
del capo del gruppo del Pd al Senato
Zanda contrasta fortemente con il clima di
pacificazione che ci siamo imposti. Una
cosa è collaborare per superare le emergenze, unʼaltra sottostare a espressioni
che rasentano lʼinsulto. Nei confronti del
governo il Pdl ha preso un impegno chiaro
che intende mantenere. Ma non per questo è disposto a tollerare ingerenze da
parte del Pd, i cui rappresentanti spesso
pontificano in nome di una presunta superiorità morale che in realtà non hanno».
Cassa integrazione e pensioni. Giovannini:
convocherò le parti sociali. Alla Camusso basterà?
Gloria Sabatini
"Bambole, non c'è una lira“, si potrebbe
fotografare così la situazione finanziaria che incombe sul nuovo governo e
che mette sul piede di guerra. Ma con
la buona volontà gli euro si possono
trovare e in parte si sono già trovati. Il
ministro del Lavoro, Enrico Giovannini,
ieri ha fatto il punto sul fronte previdenziale rispondendo al question time in
Senato a proposito dell'intervento sulla
Cig in deroga, oggi all'esame del Consiglio dei ministri (parte integrante della
vituperata riforma Fornero). «In questi
primi mesi dell'anno sono andati in
pensione già 7.000 esodati all'interno
del gruppo dei 65.000 salvaguardati
previsti dal primo decreto», ha detto
spiegando che gli altri andranno appena matureranno i vecchi requisiti per
l'accesso alla pensione. Un terreno minato sempre a rischio di sollevazione
dei sindacati. Il governo in queste ore
sta valutando «le risorse disponibili a
brevissimo termine per rifinanziare la
Cig in deroga per poi rivederla perché –
ha chiarito Giovannini– non si può rifinanziare lo strumento senza rivisitarlo». Insomma l'introduzione della
flessibilità nei tempi di accesso alla
pensione con penalizzazioni è un disegno che «va modellato in modo molto
attento» sia per le implicazioni sulle
persone sia per quelle sulla sostenibilità finanziaria del sistema. Oggi dal governo arriveranno le prime risposte a
una tema che è molto sentito dalle Regioni e dalla parti sociali (infatti la
Cassa integrazione in deroga, a diffe-
renza di quella ordinaria e straordinaria, non è finanziata dai contributi di lavoratori e imprese). Il ministro è pronto
al tavolo con le parti sociali, sollecitato
dalle confederazioni sindacali. Il problema dei fondi è la croce di sempre,
ma vanno trovati, è il pressing di Raffaele Bonanni che chiede un ulteriore
sforzo oltre gli 800 milioni-1 miliardo di
euro già finanziati. Commentando le
proposte del ministro del Lavoro, ha
detto che un meccanismo di flessibilità
per andare in pensione è la scelta migliore. «Noi poniamo anche il problema
di distinguere tra persone e persone
perché ci sono persone che possono
restare fino a tardi al lavoro e altre che
non possono farlo perché magari il lavoro è pesante». Per questo ha chiesto al premier Letta di convocare al più
presto i sindacati che – parole del segretario generale della Cisl – devono
essere «rassicurati». Più ostile Susanna Camusso che in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera ha
accusato l'esecutivo di fare molti an-
nunci e pochi fatti. «Ho risposto alle richieste del Parlamento. Mi è sembrato
giusto e doveroso – risposto Giovannini
– risponderò anche alla gentile lettera».
Per il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, una maggiore flessibilità in
uscita rispetto a quanto previsto dalla
riforma Fornero sulle pensioni è «assolutamente sostenibile». Di fronte alla
proposta ventilata dal ministro, Mastrapasqua ricordato che «se c'é un progetto che poi si produce in norma,
anche tecnicamente deve tener conto
delle sostenibilità finanziaria». Se il Pd
chiede i numeri, Rifondazione comunista è già sul piede di guerra e invita a
partecipare alla manifestazione di protesta di domani con la Fiom. Per Paolo
Ferrero le dichiarazioni del ministro
Giovannini, che dice che i fondi per la
cassa integrazione in deroga ci saranno solo nel brevissimo tempo, sono
scandalose. «Hanno trovato i soldi per
le banche, i cacciabombardieri e la Tav
e non trovano quelli per gli ammortizzatori sociali: è vergognoso».
Redazione
Svolta nel caso Bergamini. Un avviso di garanzia per concorso in
omicidio volontario è stato notificato a Isabella Internò, ex fidanzata di Donato Bergamini, il
calciatore del Cosenza morto il 18
novembre 1989 a Roseto Capo
Spulico (Cosenza). L'avviso è
stato emesso dalla procura di Castrovillari che ha riaperto le indagini sulla morte del calciatore.
Dalle indagini sarebbe emerso che
Bergamini era già morto quando fu
investito dal camion e non si gettò
sotto il mezzo, come stabilì la
prima inchiesta. Ad ipotizzare il
primo scenario sono una serie di
perizie realizzate dai carabinieri
del Ris e dal medico legale dopo
la riapertura dell'inchiesta su ri-
chiesta della famiglia Bergamini.
Nel dicembre del 2011 Isabella Internò era stata sentita in qualità di
testimone nella nuova inchiesta
che la procura di Castrovillari ha
avviato ipotizzando il reato di omicidio. La donna è l'unica testimone
oculare di quel presunto incidente
stradale che, fino a qualche anno
fa, era ritenuto la causa della
morte del calciatore. Ad avvalorare
la tesi che il calciatore si fosse suicidato erano state, all'epoca, proprio le testimonianze dell'ex
fidanzata e del camionista che era
alla guida del mezzo carico di
agrumi che avrebbe investito il calciatore, provocandone la morte.
Ma dai nuovi accertamenti scientifici sarebbe emerso che Bergamini
era già morto nel momento in cui
fu investito dal camion. La possibile verità che sta emergendo in
queste ore sulla morte di Denis
Bergamini era stata raccontata
anni fa da Carlo Petrini nel libro Il
calciatore suicidato (Kaos editore),
in sosteneneva che la morte del
giovane fosse avvenuta per mano
della criminalità locale. Ora la
svolta. Per il legale della famiglia
Bergamini, Eugenio Gallerani, l'inchiesta è un passo importante: «La
procura ha ritenuto valide le nostre
indicazioni ed è un riconoscimento
del lavoro svolto. L'inchiesta è a
carico di ignoti lo è ancora per omicidio volontario, ma dopo due anni
di indagini con una prima indagata
abbiamo visto un ribaltamento
della storia giudiziaria». Denis Bergamini era un punto di riferimento
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Per l'Imu molto più
di uno spiraglio.
Il Pdl: si va verso
una riforma strutturale
Giallo Bergamini, dopo 24 anni indagata l'ex fidanzata
Redazione
«Il governo sta lavorando bene. Con
Saccomanni abbiamo affrontato in
maniera approfondita i problemi che
ancora esistono su Imu e cassa integrazione, abbiamo fatto dei passi in
avanti, confermato lo stop sul pagamento dell'Imu a giugno, sulla prima
casa e sui terreni agricoli. Questo stop
prelude a una riforma strutturale e organica su tutta la tassazione sugli immobili che sarà fatta entro fine
agosto». Lo ha detto il capogruppo del
Pdl alla Camera, Renato Brunetta, intervenendo a Radio anch'Io. «I capannoni? Io mi sono riferito al
discorso di Letta alle Camere per la fiducia. In quel discorso non c'erano i
capannoni, non c'era l'Imu esagerata
che pagano i capannoni industriali. Ci
sarà nel provvedimento di revisione
globale della tassazione sugli immobili anche una revisione della tassazione eccessiva sui capannoni. Ma
non solo sui capannoni: anche sulle
attività commerciali, sugli alberghi, sui
negozi». Il governo – ha detto a sua
volta il senatore del Pdl, Vincenzo Gibiino, «non perda l'occasione di dare
esempio di coerenza e giustizia, esonerando gli enti gestori delle case popolari dal pagamento dell'Imu,
considerando gli alloggi di edilizia residenziale pubblica alla stregua delle
prime case. Si tratterebbe di una
scelta doverosa e di grande responsabilità. L'Imu sugli alloggi popolari rischia infatti di far saltare le casse degli
ex Iacp, portandoli al fallimento, e impedendo così il proseguo di un'azione
sociale mirata ad affrontare la crescente emergenza abitativa nel
Paese".
del Cosenza in serie B e nel 1989
era stato richiesto dal Parma e dal
suo ex allenatore Bruno Giorgi
nella Fiorentina: «Avrebbe dovuto
giocare con Baggio – ha ricordato
l'avvocato – Se fosse andato a Firenze o anche a Parma sarebbe
diventato un importante giocatore
di serie A, invece...». Invece morì
e fu trovato cadavere sulla statale
Jonica.
Sulla base dei "cinguettii" sul web
un programma scopre sesso e età
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A Roma nasce
“Diamante”,
la centrale
fotovoltaica
che funziona di notte
Redazione
«Dimmi che tipo di “cinguettii"
invii e ti dirò di che sesso sei e
quanti anni hai». L'università di
Twente, in Olanda, insieme ad un
istituto di lingua e cultura olandese, ha lanciato sul web un programma in grado di valutare gli
anni e il sesso di un internauta
proprio in funzione dei suoi
“tweet". In base ad uno studio,
che ha tenuto conto di 3.000 account twitter, i ricercatori hanno
stabilito che, grazie ad una lista di
parole o ad una frase, si può effettivamente rivelare la classe
d'età o il sesso, ha spiegato Dong
Nguyen, dottoranda in informatica
che partecipa al progetto. L'analisi si basa solo sull'analisi dei
contenuti dei messaggi e non sull'immagine del profilo degli utenti.
«Sul sito tweetgenie.nl (“il genio
dei tweet") vengono dati una serie
di esempi - ha spiegato Nguyen Gli uomini usano spesso le parole
“calcio" e “birra" mentre le donne
“unghie" e “hihi"». Rispetto all'età
– continua la ricercatrice – «i giovani parlano soprattutto di se
stessi e usano molti “emoticon"
(faccine, ndr), mentre le persone
più avanti nell'età preferiscono
frasi più lunghe». Nel valutare poi
l'età dei singoli utilizzatori del social network il programma ha un
margine di errore medio di circa
quattro anni. «A partire dai 35
anni in su il linguaggio dei singoli
utenti diventa quasi uniforme, ci
sono più differenze tra un utente
di 15 anni e uno di 20 che tra uno
che ha 45 o 55 anni», ha spiegato
la ricercatrice. Il programma è
stato strutturato per comprendere
al momento solo la lingua olandese, ma Dong Nguyen ha annunciato che la sua equipe sta
studiando la possibilità di adattarlo ad altre lingue e altri social
network come Facebook.
Giorgia Castelli
Il cyberbullismo terrorizza i giovani internauti. Internet coinvolge sempre di
più le nuove generazioni: se il 93%
naviga da casa, per lo più usando il
computer dei genitori, il 78% degli
studenti tra gli 8 e i 14 anni ha il cellulare e ben il 47% lo utilizza per navigare sul web. È quanto emerge dal
Tour 2012-2013 di Navigare Sicuri, il
progetto di Telecom Italia per sensibilizzare bambini, studenti e genitori
allʼuso consapevole di internet. Adulti
e ragazzi, usano internet in modo diverso: i docenti cercano informazioni
didattiche e controllano la posta
(81%), i genitori sono interessati a
prodotti d'acquisto e alla corrispondenza via email (85%), mentre i bambini e i teenager navigano per
guardare video per interagire sui social network (54%). Secondo i dati
elaborati dalla ricerca, inoltre, il
26,3% dei quattordicenni ha comprato o ordinato prodotti via web: i
teen sono davvero esperti di internet,
il 35% dei ragazzi e il 16,5% delle ragazze sono dei veri e propri “smanettoni”. Per quanto riguarda i rischi
sul web, Navigare Sicuri ha rilevato
che il timore dell'83% degli adulti è
l'adescamento. Il 71% dei ragazzi, invece, ha timore di essere vittima di
cyberbullismo. «Se anni addietro il
campanello d'allarme era sullo scambio di materiale pedopornografico –
ha detto Umberto Rapetto, direttore
iniziative e progetti speciali Telecom
Italia, durante la presentazione dei risultati – oggi è la violenza ad avere
in mano la situazione e internet costituisce l'amplificatore dei comportamenti
peggiori».
L'iniziativa
quest'anno ha toccato dieci città italiane (Torino, Milano, Trieste, Firenze,
Bologna, Roma, Napoli, Cagliari, Bari
e Palermo) e 76 scuole, interessando
direttamente oltre trentamila studenti
e mille insegnanti. Ogni tappa del
Tour 2012-2013 è durata cinque
giorni, durante i quali gli studenti
hanno preso parte a laboratori inte-
rattivi con personale specializzato per
confrontarsi sui principali temi della
media education identificati in collaborazione con Save the Children: il
cyberbullismo, il furto d'identità, l'adescamento e i nuovissimi contenuti relativi al sexting, la legalità e l'internet
addiction. «Per il terzo anno consecutivo ci siamo posti la responsabilità
di dare agli studenti e alle famiglie di
tutto il territorio nazionale spunti di riflessione e strumenti per un utilizzo
sicuro del web – ha spiegato Marcella
Logli, direttore Corporate Identity e
Public Relations e Segretario Generale Fondazione Telecom Italia – Un
impegno tanto più importante se rivolto ai minori, futuri protagonisti della
società e già cittadini del mondo digitale».
Rischi della rete, gli adolescenti
temono il cyberbullismo
Antonio La Caria
Una centrale fotovoltaica che
funziona anche quando non
c'è il sole e di notte, è questa
la grande innovazione di "Diamante", un progetto di solare
a concentrazione installato da
Enel di fronte alla facoltà di architettura di Valle Giulia a
Roma. La caratteristica che
rende possibile questa piccola
rivoluzione sono gli accumulatori
che
immagazzinano
l'energia durante il giorno e
permettono di gestirla nei momenti di buio. La centrale è
ancora un prototipo come ha
sottolineato l'amministratore
delegato del gruppo, Fulvio
Conti. «Si tratta – ha affermato – di un piccolo gioiello
tecnologico che viene direttamente dai nostri laboratori che
illumina di notte ma rappresenta anche un oggetto di arredo
urbano.
È
un
avanzamento importante per i
cittadini, per il momento dal
punto di vista ambientale ma
in futuro diventerà anche economicamente sostenibile». All'inaugurazione
hanno
partecipato anche il sindaco
della Capitale, Gianni Alemanno, e il rettore dell'università La Sapienza, Luigi Frati.
«Vogliamo essere protagonisti
attivi nella vita della città che
deve diventare sempre più sostenibile – ha spiegato Conti
prima del taglio del nastro –
questo impianto é solo una
piccola parte dei 350 milioni di
euro che abbiamo investito
per progetti su Roma». L'impianto, che prende il nome
dalla sua forma sfaccettata,
alimenterà l'illuminazione notturna del parco in cui sorge.
Questo tipo di centrali però
può produrre energia sufficiente per un piccolo condominio e, in futuro, potrebbe
diffondersi molto.
«Tangenti per la rivoluzione»:
così i ribelli taglieggiano i siriani
Antonio Pannullo
Terroristi incappucciati hanno assassinato undici soldati siriani
fedeli al presidente Bashar al
Assad nella regione orientale di
Dayr az Zor. Lo mostra un video
amatoriale - la cui autenticità non
può essere verificata - pubblicato
nelle ultime ore da sedicenti
membri della Jabhat an Nusra,
un gruppo qaidista operativo in
Siria. Nel video si vede un uomo
incappucciato leggere un testo
descritto come la «sentenza decisa dal tribunale sciaraitico di
Dayr az Zor». Con in pugno una
pistola e con dietro due altri uomini incappucciati che sventolano una bandiera nera della
Jabhat an Nusra, l'uomo spara
un colpo alla nuca a ciascuno
degli undici uomini bendati e inginocchiati. L'Esercito libero, la
piattaforma che riunisce almeno
nominalmente le varie brigate di
ribelli anti-Assad, ha più volte
condannato simili azioni, che
sono invece giustificate da altre
sigle del variegato fronte armato
anti-regime. Non è tutto: a
quanto pare, «le milizie del Free
Syrian Army e i gruppi jihadisti
fanno pagare pesanti pedaggi a
tutti i mezzi provenienti dalle
aree di Damasco e di Aleppo che
trasportano merci. Dicono che
quei soldi servono per comprare
le armi, sono come "tangenti per
la rivoluzione". Per questo
adesso i prezzi dei viveri nelle
E ora il turismo estremo
arriva nelle favelas
di Rio de Janiero
nostre città e nei nostri villaggi
sono quasi decuplicati». È
quanto riferisce all'agenzia
Fides, rilanciata anche dalla
Radio Vaticana, l'arcivescovo
Jacques Behnan Hindo, titolare
della arcieparchia siro-cattolica
di Hassaké-Nisibi, nella provincia mesopotamica di Jazira.
Nella regione - che comprende i
centri urbani di Hassaké e Kamishly - il confronto militare tra
esercito governativo siriano e milizie anti-Assad vive una fase di
stallo. Ma le aree circostanti
sono controllate dai gruppi dell'opposizione, e le vie di comunicazione verso Aleppo e
Damasco sono interrotte. «Al
momento, anche qui la piaga dei
rapimenti è quella che causa più
sofferenza per tante famiglie.
Negli ultimi mesi tra Hassaké e
Kamishly ci sono stati più di
cento rapimenti. A un certo punto
io stesso ho smesso di tenere il
conto. Molti dei rapiti sono ancora nelle mani dei sequestratori», racconta preoccupato
monsignor Hindo. Nonostante
tutto, l'arcivescovo mantiene viva
qualche speranza nelle recenti
iniziative internazionali, messe in
campo per tentare una soluzione
politica del conflitto siriano.
Redazione
Le favelas di Rio de Janeiro, teatro
nel recente passato di violenze, spaccio di droga e regolamenti di conti tra
gang rivali, stanno lentamente cambiando volto e fanno ormai parte del
circuito turistico della «Città Meravigliosa". Le baraccopoli sulle colline di
Rio già entrate nel processo di pacificazione, con il quale il governo sta
cercando di imporre, soprattutto con
la forza, le regole dello Stato anche
nelle enclave più violente della città,
attirano turisti, ospitano set cinematografici e sono ormai nel mirino degli
immobiliaristi, che vorrebbero trasformale in nuovi quartieri residenziali.
L'ultima novità è una guida gastronomica destinata a chi vuole evadere
dai circuiti tradizionali e addentrarsi in
quelle che fino a poco tempo fa erano
vere e proprie zone di guerra sotto il
controllo di gang sanguinarie di narcotrafficanti. La guida seleziona i migliori ristoranti delle comunità
pacificate di Rocinha, Santa Marta,
Alemao, Vidigal e Tabajaras dove gustare pesce, crostacei ma anche un
semplice hamburger «godendo di una
vista incantevole e dei larghi sorrisi
della gente». In altre favelas come Tavares Bastos e Cantagalo stanno
aprendo ristorantini e locali di musica,
non i popolari samba e pagode trasmessi giorno e notte dalle radio della
comunità, ma il raffinato jazz per richiamare i turisti e gli abitanti dei
quartieri ricchi della zona sud.
certarmi che niente del genere
accada di nuovo. E i responsabili di questa situazione dovranno render conto di ciò che
hanno fatto. Oggi il segretario
Lew ha preso una prima misura». Lew ha infatti accettato
le dimissioni di Miller. Quest'ultimo era stato nominato
alla guida dell'Irs nel novembre scorso dopo che il suo
predecessore, Douglas Shul-
man, aveva completato il suo
mandato di cinque anni affidatogli da George W. Bush.
Intanto, nel corso di un'audizione al Congresso, il ministro della giustizia, Eric
Holder, ha confermato l'avvio
di una inchiesta penale per
verificare i fatti. E per individuare eventuali violazioni
della legge sul fronte dei diritti
civili o possibili false dichiarazioni da parte di funzionari
dell'agenzia delle entrate. Si
valuterà anche un'eventuale
violazione dell'Hatch Act,
quello che proibisce ai dipendenti federali di impegnarsi in
alcune attività politiche di
parte. Due membri dell'ufficio
di Cincinnati dell'Irs, in Ohio
sarebbero già stati sanzionati
con misure disciplinari proprio
per aver compiuto ripetuti
controlli fiscali su gruppi conservatori.
Scandalo fisco, Obama silura il numero uno dell'Agenzia delle entrate
Giovanni Trotta
Cade la prima testa per lo
scandalo del fisco in America.
È il numero uno ad interim
dell'Internal Revenue Service
(Irs), Steve Miller. Ad annunciarne le dimissioni lo stesso
presidente Barack Obama in
una dichiarazione in diretta tv
fatta dopo un faccia a faccia
col segretario al Tesoro, Jack
Lew. «Quello che è accaduto
è senza scuse. Gli americani
sono arrabbiati ed io stesso
sono molto arrabbiato», ha
tuonato Obama, definendo ingiustificabile il fatto che funzionari dell'agenzia delle
entrate americana abbiano
preso di mira durante la campagna elettorale del 2012 alcuni gruppi conservatori legati
al movimenti anti-tasse dei
Tea Party. Questo con controlli e verifiche fiscali eccessivi, ai limiti dell'accanimento.
«Non tollererei - ha affermato
il presidente americano comportamenti del genere in
nessuna delle agenzie dello
Stato, e le tollero meno che
mai
all'interno
dell'Irs.
Un'agenzia che deve operare
con una integrità assoluta.
Per questo farò tutto quello
che è in mio potere - ha
quindi aggiunto l'inquilino
della Casa Bianca - per ac-
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Il Pdl denuncia l'ennesimo giro di valzer nelle Asl
toscane con tanto di sperpero di fondi regionali
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Redazione
«Dallʼultimo studio di valutazione
sulle performance delle Asl toscane,
realizzato dal laboratorio Menagement e Sanità (Mes) del SantʼAnna di
Pisa, la Asl 6 di Livorno è la peggiore
in assoluto, ma colei che ne è stata
direttore generale dallʼaprile 2009,
Monica Calamai, viene destinata
adesso allʼAzienda ospedaliero-universitaria di Careggi, una tra le realtà
di maggior rilievo del sistema sanitario toscano, che invece, sempre secondo il Mes, negli ultimi anni ha
registrato miglioramenti nelle prestazioni». Lo afferma Stefano Mugnai
(Pdl), vicepresidente della commissione Sanità, che così continua: «Qui
siamo allʼassurdo: che si spendono a
fare 3 milioni e mezzo per affidare
studi al Mes, se poi la Giunta di centrosinistra non ne segue le indicazioni? O risparmiamo quei soldi, o se
ne seguano le indicazioni, sennò
qualcosa non torna. La nuova nomina, parte di un tourbillon frenetico
in cui sempre gli stessi direttori generali si scambiano ruoli e poltrone,
passerà al vaglio della commissione
Sanità il 30 maggio prossimo. Intanto
il “giro pesca" dei direttori generali
continua, e sempre più insistenti si
fanno le voci che danno per ipotesi
praticabile lʼarrivo alla Asl 11 di Empoli dellʼattuale dg dellʼEstav Sud-Est
Monica Piovi, con il conseguente
spostamento dellʼoggi dg di quella
Asl, Eugenio Porfido, proprio alla Asl
6 di Livorno. Cosa nasconde questo
valzer in cui tutto cambia perché
nulla cambi? Assenza di strategia. Ed
è un gap che si traduce nella pianificazione: il vecchio piano sanitario è
scaduto nel 2010, la stesura del
nuovo è stata sospesa a metà legislatura e ora dubitiamo che in questʼultimo scorcio del quinquennio si
riuscirà a redigerlo. Allora – prosegue
Mugnai – proviamo noi ad avanzare
una proposta: se lʼipotesi di una staffetta Piovi-Porfido si concretizzasse
e lʼEstav Sud-Est dovesse rimanere
senza direttore generale, perché non
pensare a cogliere lʼoccasione per
dare, da parte della Giunta ai cittadini
e al Consiglio regionale, un segnale
di buona volontà accorpando finalmente i 3 Estav? Il Consiglio questo
indirizzo lo aveva espresso coralmente già nellʼestate 2011: cosa si
aspetta ancora? Anche perché tutte
queste problematiche organizzative
finiscono per riverberarsi sulla qualità
dei servizi. Per rendersene conto basterebbe sfogliare le cronache locali
dei quotidiani. Più facile ancora, basterebbe fare ciò che spetta alla politica: stare tra la gente, ascoltarne i
bisogni e produrre risposte».
eventi piovosi di moderata o forte
entità il tratto a tornanti della
strada provinciale è interessato
da eventi franosi». La strada provinciale 184 presenta delle problematiche note da tempo alla
Provincia. «Auspico che il prima
possibile si possa mettere fine ad
una situazione estremamente rischiosa per i cittadini, sanganesi
e non. Il tratto di strada in oggetto,
come ribadito più volte, è soggetto al passaggio di coloro che
utilizzano la 184 per recarsi a lavoro e non è tollerabile temere di
transitare ogni volta in cui ci siano
delle precipitazioni abbondanti»,
aggiunge Marco Sesia, consigliere comunale di Sangano.
«Tutti coloro che, pur operando in
ambito istituzionale e pur ricoprendo incarichi amministrativi nei
Comuni interessati, hanno ridimensionato e minimizzato il problema nel corso degli anni –
aggiunge Marco Rossato, consigliere di Villarbasse –dovrebbero
farsi un esame di coscienza e
chiarire per quanto tempo intendano ancora giocare con lʼincolumità dei cittadini. Ritengo che,
dopo molte parole al vento, sia arrivato il momento di intervenire e
di tenere fede alle promesse fatte
in campagna elettorale da chi ha
sfruttato i nostri territori per avere
visibilità mediatica senza poi risolvere alcunché».
Un'altra frana sulla strada provinciale:
il centrosinistra torinese resta fermo
Redazione
«Solo un mese fa, rispondendo
allʼennesima interpellanza sulla
messa in sicurezza della strada
provinciale 184, nel Torinese, lʼassessore Alberto Avetta aveva confermato il carattere prioritario
dellʼintervento, attribuendo la responsabilità a questioni economiche e di rispetto del Patto di
Stabilità. Archiviato
questo
aspetto, con lʼapprovazione del
bilancio a fine aprile, ci saremmo
aspettati lʼimmediata realizzazione dellʼintervento di messa in
sicurezza, considerato che i lavori
sono già stati appaltati», ha dichiarato Erica Botticelli, consigliere provinciale di Fratelli d'Italia
e vicepresidente nazionale di
Fare Ambiente. In seguito alle
precipitazioni di questi giorni si è
puntualmente manifestato uno
scivolamento superficiale lungo la
184. «La situazione è in costante
peggioramento, ogni volta in cui
nell'area in oggetto si verificano
«Completare subito
la mappa del rischio
amianto nelle scuole
della Capitale»
Redazione
«La nuova proposta di legge
regionale presentata da La
Destra alla Pisana consentirà
finalmente anche a Roma di
ottenere maggiori e più efficaci strumenti di intervento
per tutelare lʼambiente e la
salute pubblica, a cominciare
da quella dei bambini e dei
giovani con un accurato controllo ed eventuali adeguate
bonifiche degli edifici scolastici». Lo dichiarano in una
nota congiunta Emiliano
Corsi e Simona Bravaccini,
candidati de La Destra al
Consiglio comunale di Roma
Capitale. «Lʼamianto è un killer non può continuare a nascondersi indisturbato tra le
mura dagli edifici cittadini seminando pericolo e gravi malattie.
È
necessario
intervenire finalmente con decisione, controllando ogni angolo della città, dal centro alla
periferia, e scongiurarne finalmente la minaccia. I dati
messi a disposizione dalle
strutture competenti mostrano una situazione di notevole rischio in numerosi
edifici della città, e purtroppo
anche in molte scuole e asili
nido capitolini. Uno scenario
che appare ancora più grave
constatando la preoccupante
lentezza con cui si attivano i
controlli e le successive bonifiche. Occorre subito completare – concludono Corsi e
Bravaccini – quella mappa
del rischio amianto voluta
dalla commissione Sicurezza
di Roma Capitale presieduta
da Fabrizio Santori, che già
aveva collaborato con il presidente Ezio Bonanni dellʼOsservatorio Nazionale Amianto
per segnalare e bonificare la
presenza di questo pericoloso minerale in diversi istituti
scolastici. Sarà per noi un dovere continuare in Campidoglio un lavoro fondamentale
per la salute di tutti i romani».
Al Parco della Musica una serata ricordo
dei cento anni di Vinicius de Moraes
Giovanna Taormina
Poeta, compositore, interprete, drammaturgo, Vinicius de Moraes ha incarnato lo spirito del Brasile. A cento anni
dalla sua nascita, sabato 22 giugno,
alle ore 21, la Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma
ospiterà una serata in suo onore con
molti ospiti. Da Rio arriverà Fafa de
Belem, che proprio di Vinicius interpretò la celebre Samba em preludio insieme a Sergio Endrigo, di cui
quest'anno si celebra un altro anniversario, gli ottant'anni dalla nascita. Il legame umano e professionale tra
Vinicius ed Endrigo, che sfociò in alcuni brani raccolti nell'album La vita,
amico, è l'arte dell'incontro, tra cui la
celebre A Casa e la canzone-dedica
Samba para Endrigo, verrà ricordato
dalla figlia Claudia tra racconti, video e
documenti d'archivio. Ad omaggiare il
compositore, affiancati da un'orchestra
diretta da Aidan Zammit (chitarra soli-
sta: Michele Ascolese), saranno poi il
cantautore Tony Bungaro, il chitarrista
brasiliano Celso Fonseca, il cantante e
pianista Jim Porto e la giovane e talentuosa interprete Carla Cocco. Non solo
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musica. Orso Maria Guerrini reciterà alcune tra le sue più importanti poesie. I
versi di Vinicius de Moraes sono molto
conosciuti in Italia e alcuni di questi furono tradotti in italiano da Giuseppe
Ungaretti, che conobbe il compositore
nel '37, durante il suo soggiorno in Brasile. (Parte delle traduzioni di Ungaretti
è oggi rintracciabile nel volume Traduzioni Poetiche di Ungaretti nei Meridiani
Mondadori). Anche molte delle sue canzoni sono state tradotte. Ora Guerrini riproporrà tra duetti, assoli e intensi
momenti strumentali, i brani più celebri
tra cui Garota de Ipanema, A felicidade,
Chega de saudade, Samba da beno,
Agua de beber, So dano samba, ma
anche composizioni tratte dallo storico
disco La voglia, la pazzia, l'innocenza,
l'allegria, realizzato trent'anni fa insieme a Toquinho, Ornella Vanoni e
Sergio Bardotti, e Samba pra Vinicius,
per lui scritta appositamente da Chico
Buarque de Hollanda.
Grande mostra a Torino sul “Cavaliere calabrese Mattia Preti”
Antonella Ambrosioni
In occasione del quarto Centenario della nascita dell'artista calabrese Mattia Preti, su
iniziativa della Regione Calabria e del Comitato per le celebrazioni del IV Centenario
della nascita di Mattia Preti
presieduto da Vittorio Sgarbi,
una grande mostra è allestita
nelle Sale delle Arti della
Reggia di Venaria fino al 15
settembre: “Il Cavalier calabrese Mattia Preti. Tra Caravaggio e Luca Giordano”. La
mostra propone un'importante selezione di opere del
pittore calabrese, uno dei
maggiori esponenti dell'arte
italiana del Seicento, nominato “Cavaliere di Malta” da
papa Urbano VIII. L'evento
apre in concomitanza con il
Salone Internazionale del
Libro di Torino, dove la Regione Calabria è ospite
d'onore. Il percorso espositivo della mostra, ideato da ittorio Sgarbi e da Keith
Sciberras,professore di Storia dell'Arte all'Università di
Malta, si snoda attraverso
oltre 40 capolavori provenienti da circa 25 prestigiose
collezioni pubbliche e private,
italiane, maltesi e inglesi,
presentati insieme ad importanti dipinti di Caravaggio e
Luca Giordano che documentano le fonti, le influenze
e gli esiti dell'originale ricerca
pittorica di Preti. La mostra è
infatti aperta da una delle
opere più note diCaravaggio:
il “Riposo durante la fuga in
Egitto”, proveniente dalla
Galleria Doria Pamphilj di
Roma, datata al 1595-1596.
Quest'opera giovanile realizzata dal genio lombardo da
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
poco arrivato a Roma, di straordinaria novità e qualità inventiva, contiene in nuce il
“naturalismo” che tanta influenza avrà sulla pittura successiva.
Direttore Politico Marcello De Angelis
Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà
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7 agosto 1990 n. 250