Primo Soccorso in Ambiente Domestico

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Primo Soccorso in Ambiente Domestico
Primo Soccorso
in Ambiente
Domestico
Dott. Marcello IACUONE
Specialista in Neurochirurgia
Criteri per il Soccorso
• Sicurezza
• Tempestività
• Efficacia
Prestare soccorso è un atto di
solidarietà, ma anche…
• Un obbligo
etico-morale
• Un obbligo
legale
Il soccorritore non deve
dimenticare…..
•Primum non nocere!
• Fare solo quello che si è in
grado di fare
• Agire con rapidità, non
con fretta
Le Ferite
Soluzione di continuo
(discontinuazione) della cute e dei
tessuti sottostanti
Classificazione delle ferite :
 Superficiali
 Profonde
 Penetranti
o Abrasioni ed
escoriazioni
o Da punta
o Da taglio
o Lacere e lacerocontuse
o Da arma da fuoco
Emorragia
I. Compressione diretta
II. Laccio emostatico
III.Pinzatura chirurgica
IV.Cauterizzazione
Trattamento Immediato
•Emostasi
•Detersione
•Ispezione
Trattamento Deferito
Invio al Pronto Soccorso
DISINFEZIONE
Medicazione
Quale disinfettante???
Efficacia germicida
Minimo danno ai tessuti
Quale scelta ????
Consigliati:
Sconsigliati:
 Betadine
 Mercuro-cromo
 Benzalconio cloruro
 Acqua ossigenata
 Tintura di jodio
Non usate
mai
alcool
denaturato o
etilico
Medicazione
Deve isolare efficacemente la ferita
dall’ambiente esterno, permettere
la traspirazione, essere rinnovata
periodicamente !
Strumenti : compresse di garza idrofila sterile
bende in garza orlata e/o cerotti
Profilassi Antitetanica
a) Il Tetano, una volta manifestatosi, ha una
mortalità superiore al 50% dei casi
b) La vaccinazione antitetanica è obbligatoria, sul
territorio nazionale, dal 1964
c) La copertura vaccinale si realizza dopo 10
giorni dal secondo inoculo di anatossina
tetanica (dopo 40 giorni dal primo inoculo!)
d) Nell’immediato la copertura può essere fornita
solo da gamma-globuline umane
(emoderivati!!!)
Le Ustioni
Lesioni della cute (e tessuti
sottostanti!) causate dal calore,
sia espresso come fiamma, sia
come applicazione diretta di un
solido, liquido o gas ad alta
temperatura.
L’entità del danno tessutale è
direttamente proporzionale alla
capacità termica dell’agente
vulnerante, non alla sua
temperatura !
Analoga azione sui tessuti viene
svolta da:
- Agenti chimici aggressivi (acidi e basi)
- Elettricità
La prima considerazione da
effettuarsi è sull’estensione dell’
ustione
Regola del “nove”
Approssimativamente fornisce un elemento di
valutazione dell’estensione
Ustioni estese
• Ustioni di 2° grado > 30 % sup. c.
• Ustioni di 3° grado > 10 % sup. c.
Non medicare!!! Coprire le lesioni
con garze sterili ed ospedalizzare in
un centro per grandi ustionati o in
ospedale con reparto di
rianimazione !!!!!
Classificazione
delle ustioni
• Sulla base della
profondità del
danno tessutale
Ustioni localizzate
• 1° grado : superficiali; eritema ed edema
associati a dolore.
Applicazione di impacchi freddi,
cortisonici per via topica, ev. terapia
sistemica con antistaminici e analgesici
Risoluzione senza esiti in pochi giorni
Ustioni localizzate
• 2° grado : danno più profondo; eritema ed
edema associati a dolore; comparsa di flittene.
Apertura del flittene e rimozione
dell’epidermide necrotica in sterilità.
Medicazione con garze medicate grasse
(fitostimoline o connettivina). Rischio di infezioni
complicanti il quadro.
Rivolgersi a un medico. Guarigione in alcune
settimane, in genere senza cicatrice, ma con
alterazioni della pigmentazione cutanea.
Ustioni localizzate
• 3° grado : interessano il derma a tutto spessore
con interessamento anche dei tessuti sottostanti.
Caratterizzate dall’escara (tessuto necrotico
bianco-grigiastro o addirittura carbonizzato).
Spesso meno dolorose delle precedenti.
Inviare allo specialista chirurgo, o , meglio,
chirurgo plastico.
Non guariscono spontaneamente, vanno quasi
sempre incontro a complicanza infettiva e danno
cicatrici ipertrofiche o cheloidi!
Ustioni Chimiche
Note anche come causticazioni, sono
causate dall’azione lesiva di acidi o basi
forti
Lavare immediatamente con soluzioni
tampone, oppure con abbondanti
quantità di acqua.
Per il resto determinano un quadro
sovrapponibile alle ustioni da calore.
Ustioni Elettriche
Sebbene localizzate hanno sempre un
interessamento in profondità, determinando
molto spesso ustioni di 3° grado.
Si possono osservare anche lesioni in tutt’altra
parte rispetto al contatto (lesione di scarico a
terra)
Data la frequente comparsa di necrosi dei tessuti
sottostanti a distanza di alcuni giorni, è
opportuno l’invio al P.S. (coinvolgimento
cardiaco)
Lesioni traumatiche
muscolo-scheletriche
•
•
•
•
Contusioni
Distorsioni
Lussazioni
Fratture
Contusione
Effetto sui tessuti
corporei di un impatto
con un corpo estraneo
I
danni sono, innanzitutto, di natura vascolare

Possono interessare tessuti ed organi profondi
E’
sempre identificabile un’area superficiale, più o meno estesa, di contatto con
l’agente contusivo esterno
R.I.C.E.
R=
I =
C=
E=
rest (riposo)
ice (ghiaccio, crioterapia)
compression (compressione)
elevation (elevazione)
Da applicarsi anche a traumi distorsivi articolari e
stiramenti o strappi muscolari
Articolazione
Distorsione
• Lesione anatomica capsulo-legamentosa
conseguente ad una brusca sollecitazione
di due segmenti scheletrici contigui, con
perdita temporanea dei rapporti dei due
capi articolari che compongono
l’articolazione
• Eziologia traumatica
Classificazione Distorsioni
• I grado : semplice distensione delle strutture
capsulo-legamentose. Ridotta articolarità antalgica e
modesto edema.
• II grado : lacerazione parziale delle strutture capsulo-legamentose.
Ecchimosi, dolore alla pressione, edema, contrattura antalgica,
emartro ed iniziali segni di instabilità
• III grado : rottura completa delle strutture
capsulo-legamentose. Quadro delle lesioni di II grado
al quale si somma l’impotenza funzionale e l’instabilità
completa dell’articolazione
Lussazione
• Dislocazione permanente di due capi
articolari contigui
Sublussazione
• Dislocazione temporanea di due
capi articolari contigui
Classificazione delle lussazioni
•Congenite
•Traumatiche
•Abituali
Obbiettività delle lussazioni
• Dolore (violento al momento del trauma,
esacerbato dai tentativi di mobilizzazione)
• Blocco articolare
(atteggiamento
articolare obbligato)
• Deformazione
(profilo anatomico
dell’articolazione caratteristicamente alterato)
• Impotenza Funzionale (causata dal
blocco articolare e dal dolore)
Trattamento delle lussazioni
• Riconoscimento
• Immobilizzazione
• Riduzione (solo in ambiente specialistico)
Fratture
Soluzione di
continuo del
tessuto osseo
Classificazione
•
•
•
•
Anatomica
Intra- ed Extraarticolari
Epifisaria
Metafisaria
Diafisaria
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Anatomopatologica
Incompleta (a legno
verde)
Parcellare
Lineare
Obliqua
Spiroide
Becco di Flauto
Frammento a farfalla
Bifocale
Comminutiva
Pluriframmentaria
Classificazione
•
•
•
•
Tipo di Dislocazione
Ad axim
Ad longitudinem
Ad latus
Ad periferiam
•
•
•
•
Eziologica
Trauma diretto
Trauma indiretto
Arma da fuoco
Patologica
Classificazione
•
•
•
•
Complicanze
Semplice
Chiusa
Esposta
Lesione delle parti
molli e vascolonervose
•
•
•
•
Terapeutica
Riducibile
Irriducibile
Stabile
Instabile
Segni Patognomonici
•
•
•
•
•
•
•
Dolore (esacerbato da qualsiasi movimento attivo o passivo)
Deformità del profilo dell’arto
Accorciamento dell’arto in toto
Rotazione anomala dell’estremità dell’arto
Impotenza funzionale meccanica e antalgica
Mobilità abnorme
Scroscio osseo (avvertibile, ma non da ricercare!)
Primi Provvedimenti
• Immobilizzazione
provvisoria (immediata)
• Immobilizzazione definitiva
(precoce)
• Guarigione (fase sempre più
o meno lunga)
SINCOPE
Perdita di coscienza improvvisa e
transitoria, secondaria ad una
marcata riduzione della perfusione
cerebrale.
Cause :
• Disordine dei meccanismi riflessi
preposti alla regolazione della presione
arteriosa (vasomotoria)
• Transitoria inefficienza dell’azione di
pompa cardiaca (cardiogena)
• Meccanismi vari a patogenesi nota
(respiratoria, metabolica, splancnica
etc.) o incerta.
Sincopi Vasomotorie
• Vasovagale (lipotimie)
• Ipotensione ortostatica
• Ipereccitabilità del seno
carotideo
• Ipertono vagale riflesso
Sincopi Cardiogene
Stenosi aortica e mitralica
Cardiopatia ischemica
Gravi bradicardie (Fc<40)
Gravi tachicardie (Fc>180)
Mixoma atriale
Sincopi a Varia Eziologia
S. da tosse (BPCO)
S. da embolia polmonare
S. da aneurisma dissecante dell’aorta
S. splancnica
S. postminzionale
S. psicogena
Quadro Clinico
• Fase Prodromica :
Pallore e sudorazione
Sbadiglio ed
iperventilazione
Lacrimazione ed
offuscamento del visus
Nausea e vomito
Ronzii auricolari
Malessere generale
• Fase Avanzata :
Pallore e sudorazione
Polso radiale piccolo
PAS ridotta
Rallentamento respiratorio
Perdita di coscienza
Incontinenza sfinterica
(vescicale)
Che Fare???
Manovra di Trendelemburg
(posizione clinostatica con
arti inf sollevati di 45°)
Stimolazione del tono
simpatico (schiaffetto, acqua
fredda sul viso o ai polsi,
inalazione di vapori di
ammoniaca etc.)
B.L.S.
 Basic
 Life
 Support
BLS
BLS
BLS
BLS
BLS
BLS
BLS
BLS
Cosa avere a
disposizione?
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Guanti in lattice
Garze idrofile sterili, bende orlate e cerotti
Betadine
Ghiaccio chimico o criospray
Laccio emostatico
Presidi per respirazione bocca-a-bocca
Telefono (118)
Determinazione, freddezza e fortuna!!!