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Quale fondina?
Di: Francesco Zanardi
Come preambolo vi racconto prima un curioso episodio.
Alcuni anni or sono mentre mi trovavo in una discoteca di Torino, sentii un tonfo
vicino ai piedi. Guardai a terra e vidi una “92” che sembra mi guardasse altrettanto
sbigottita. Beh, la raccolsi furtivamente e, mentre stavo pensando cosa fare, notai un
ragazzo, poco più giovane di me, che con gli occhi sbarrati osservava con attenzione
il pavimento. Mi avvicinai a lui, mi qualificai e gli chiesi se aveva perso qualcosa.
Lui, visibilmente turbato, si qualificò anch’esso (era un collega) ma prima che
continuasse a parlare lo interruppi e gli dissi che “il ferro” l’avevo raccolto io.
E qui si potrebbe dire: tutto è bene quello che finisce bene.
Invece no! Quest’episodio riassume ciò che può accadere portando la pistola alla
“messicana” o alla “fetente” come o letto in bell’articolo tempo addietro. Portare la
pistola in questo modo e magari mettersi a correre, o salire/scendere rapidamente da
un veicolo, o sostenere una colluttazione non farebbero altro che accelerare ciò che
era accaduto in discoteca a quel collega di Torino.
Con una fondina adeguata non succederebbe nulla di questo.
Ora però non voglio dilungarmi elencando i vari modelli di fondine con le relative
caratteristiche, la scelta di una fondina è una cosa strettamente personale, poiché non
tutti abbiamo lo stesso fisico e lo stesso sesso, tanto meno abbiamo le stesse necessità
lavorative.
Qualsiasi fondina decidiamo di acquistare deve garantirci questi tre parametri
fondamentali:
1.
Poter estrarre l’arma in qualsiasi momento senza difficoltà e con
un movimento naturale.
2.
Non causarci affaticamenti o indolenzimenti fisici.
3.
Trattenere l’arma in ogni condizione, sino a che non agiamo per
estrarla.
Qualora uno di questi parametri viene meno, allora vuol dire che la fondina non è
adatta a noi. Purtroppo gli inconvenienti si scoprono talvolta tardi, ma provare ad
indossare la fondina al momento del acquisto non sarebbe sbagliato, anzi, sarebbe
l’ideale per capire come avviene l’estrazione dell’arma e come ce la sentiamo
addosso.
Se l’estrazione è complicata o fisicamente scomoda, o la fondina ci preme in un
punto del corpo dandoci fastidio (in un futuro di qualche ora ci fare male) dobbiamo
tassativamente scartarla. Lasciate perdere i consigli di chi vi dice: “…ma poi ti
abitui…”; sapete che fine farà la fondina?…dentro ad un cassetto o regalata ad un
collega, con il rimpianto di aver speso i soldi per niente.
Ma vediamo di essere più chiari su quali sono i pregi ed i difetti di una fondina.
I materiali
Cuoio, cordura, plastica e lorica. Questi sono i materiali con cui vengono prodotte la
stragrande maggioranza delle fondine.
Cuoio: In origine era il solo materiale con cui venivano prodotti questi accessori. Le
fondine in cuoio (specie se del suo colore naturale) sono a mio giudizio le più belle
ed eleganti in assoluto ed inoltre le moderne concie rispettano la brunitura delle armi.
Se sono usate intensamente hanno lo svantaggio di usurarsi nei punti più critici come
le cuciture e la linguetta di ritenzione dell’arma (quando c’è), inoltre il cuoio tenderà
con il tempo ad ammorbidirsi, diventando più comodo ma trattenendo di meno
l’arma. Per esperienza diretta vi dico che le fondine di una nota e costosa ditta
americana manifestano quest’ultimo inconveniente in modo piuttosto precoce, con il
risultato di “rilasciare” la pistola al primo movimento brusco o anche quando uno
meno se l’aspetta, dandovi una nota dimostrazione di fisica newtoniana; ossia la
pistola vi casca a terra.
Cordura: Le fondine in cordura sono leggere, confortevoli e decisamente robuste. Nel
dicembre del 1989 acquistai una Uncle Mike’s da portare sui fianchi e tuttora è
spesso al mio fianco in posizione cross-draw. Ma a parte questo mio episodio, devo
aggiungere che le fondine in cordura hanno anche un altro vantaggio: sono quelle che
mantengono il miglior rapporto qualità-prezzo. Anche le fondine in cordura tendono
con il tempo a “rilassarsi” leggermente, ma non come il cuoio. La cordura ha mio
giudizio è praticamente eterna. Il solo svantaggio è che la cordura, se non è di un
certo pregio, si scolorisce e, se nelle fondine per il porto occulto dell’arma l’aspetto
estetico è relativo, nei cinturoni o nelle fondine cosciali fa veramente schifo.
Plastica: Con queste siamo nell’era moderna. Anche se esteticamente inguardabili
devo dire che le fondine in plastica, quando sono studiate bene, offrono garanzie e
possibilità che gli altri materiali non danno. Però, sinceramente, ritengo più indicata
la plastica per i sistemi di supporto della fondina e per i sistemi di ritenzione
dell’arma nella stessa. La fondina in plastica è indicata per il cinturone e l’uniforme,
ma non per il porto in abiti civili. La plastica è notoriamente un materiale molto
rigido e ha questo difetto: con il continuo sfregamento vi distrugge i vestiti. Inoltre
utilizzandola continuamente, in modo intenso e marziale, può rompersi e quando lo fa
è un danno irrimediabile. Se il cuoio e la cordura si possono ricucire, la plastica si
butta. Nonostante ciò le maggiori ditte del settore si stanno orientando su questo
materiale, sia per i costi contenuti, sia per la grande possibilità di adattare e
modificare facilmente la fondina in tempi ridotti, a secondo delle varie necessità.
Lorica: Questo materiale incorpora un insieme delle caratteristiche degli altri tre
summenzionati materiali, con annessi vantaggi e svantaggi. Secondo il mio giudizio
una fondina di lorica si potrebbe definire brutta (non come la plastica) ma pratica. La
vedo comunque più indicata per le uniformi.
I modelli
In abiti borghesi – porto occulto.
In virtù dei tre parametri sopra citati le uniche fondine che vi permettono di estrarre
l’arma velocemente in ogni situazione sia in piedi, sia seduti in auto (e questo è un
particolare importante spesso viene trascurato) sono, in ordine: le ascellari e le crossdraw (estrazione incrociata). Le prime sono consigliate anche per l’abbigliamento
invernale, mentre le seconde con abiti più leggeri.
Le fondine ascellari se sono prodotte con criteri moderni sono molto più comode che
in passato; non vi tirano fastidiosamente la camicia da un lato, stringendovi nel
contempo l’ascella dal lato opposto ed inoltre possono ospitare vari accessori. Vi
consiglio però solo i modelli tradizionali con l’arma posizionata in verticale con
l’impugnatura in alto e con il pratico passante che vincola, sul lato opposto dell’arma,
l’elastico o gli accessori alla cintura. Queste sono le uniche davvero sicure di
trattenere l’arma, checche ne dicano altri. Le ascellari che mantengono la pistola
orizzontale o con l’impugnatura rivolta in basso (talune sono addirittura prive di
sistemi di ritenzione dell’arma) possono manifestare il brutto inconveniente, con il
continuo impiego ed il passare del tempo, di lasciar sfuggire la pistola e non crediate
che sia una cosa di anni.
Per le fondine di tipo cross-draw (un tipo di estrazione spesso sconsigliata per il
movimento ondulatorio orizzontale dell’arma, che potrebbe portare ad errori di
acquisizione del bersaglio) vi confido un segreto; io in abiti borghesi porto la pistola
solo in questa posizione e lo faccio da quasi 18 anni. Mi ha salvato la pelle in più
occasioni e per quanto riguarda i potenziali errori di estrazione/acquisizione o
rimediato nel solo ed unico modo: mi sono esercitato e mi esercito tuttora. Se
qualcuno mi vuole imitare lo può fare a patto di farsi entrare bene in testa che
esercitarsi nell’estrazione corretta dell’arma è FONDAMENTALE per colpire subito
il bersaglio al primo colpo!
Il vantaggio delle fondine cross-draw è che l’arma rimane diagonalmente all’altezza
della cintura, con l’impugnatura rivolta un po’ in fuori, consentendo di impugnare la
pistola nel modo più corretto.
Ora passiamo alle altre fondine da cintura: semi ascellari (dette anche sogliole), da
fianco con passanti per la cintura, da fianco con paddle, “yaqui”, inside (interne) e da
retro schiena. Andiamo con ordine.
Le semi ascellari (dette anche sogliole o “modello F.B.I.”) sono forse le fondine più
diffuse tra gli appartenenti delle Forze dell’Ordine. In questo modello la pistola
rimane leggermente dietro al fianco, sotto al braccio che andrà ad impugnare l’arma.
La pistola rimane piuttosto alta e contro il corpo (da lì il termine semi ascellare) e per
afferrarla bene bisogna alzare molto in gomito all’indietro. Un movimento non certo
comodo e non sempre naturale per impugnare la pistola nel modo migliore. Tuttavia
la cosa è abbastanza soggettiva. In auto è però praticamente impossibile estrarre la
pistola rapidamente, specie con i moderni sedili avvolgenti. Attenzione anche a come
posizionate la fondina sul fianco; se va sopra all’estremità dell’osso del bacino vi può
dare molto fastidio.
I modelli da fianco con passanti per la cintura: Si distinguono dalle precedenti per la
posizione della pistola; sempre sul lato con cui la si impugna, ma in posizione più
bassa e sul fianco direttamente sotto il braccio (la mia Uncle Mike’s del 1989 è una di
queste). I modelli sono tanti e variegati, possono avere o non avere sistemi di
ritenzione dell’arma, possono coprire interamente la pistola come lasciar fuori
l’ultimo tratto del carrello e della canna. Inoltre alcuni modelli permettono anche di
portare l’arma in posizione cross-draw. La scelta è davvero molto ampia ed ancora di
più soggettiva che per le “sogliole”. In queste fondine bisogna far attenzione a
quando ci sediamo in auto, perché l’estremità inferiore potrebbe interferire con il
sedile o con il tunnel tra i due sedili, spingendoci la pistola fastidiosamente contro il
fianco. Bisogna anche stare attenti al abbigliamento. La fondina o la canna della
pistola potrebbe sporgere da sotto la giacca o il giubbotto. In ogni caso la fondina da
fianco, se concepita bene dalla ditta e scelta bene da noi, è sicuramente una delle
migliori. In ultimo bisogna aggiungere che l’estrazione dell’arma quando stiamo
seduti in auto può essere relativamente penalizzata, dipende anche qui dal modello
prescelto per le nostre esigenze.
Le fondine da fianco con paddle: Queste fondine rientrerebbero nelle medesima
categoria delle precedenti, ma le ho volute selezionare per la presenza del “paddle”,
ossia quella placca di plastica termo formata che sostituisce i passanti per la cintura.
Il paddle va inserito a cavallo della cintura, in un determinato punto del nostro fianco
all’interno del pantalone, dove ci è più comodo. In pratica la sua azione a molla
trattiene la fondina e permette di toglierla senza sfilare la cintura. Ora, a mio giudizio,
il sistema presenta due difetti. 1° il paddle è estremamente rigido e se sbagliamo la
posizione (ammesso di trovarla) ci fa un male cane; 2° se il paddle non stringe bene
cosa succede? Estraendo la pistola viene via anche la fondina e ci si ritrova con la
pistola ancora inserita nella fondina rivolta al bersaglio. L’ho visto succedere in
esercitazione e se succedeva in servizio il collega era in guai seri. Questo difetto si
può manifestare subito o dopo un po’ di tempo o magari mai. Personalmente eviterei
tali fondine. Ma un’eccezione c’è sempre. Uno o due modelli di tali fondine sono
dotate di un gancio interno ad uncino, che afferra la cintura dei pantaloni e trattiene la
fondina durante l’estrazione. Se proprio si vuole una fondina con paddle si può optare
per queste.
Le “yaqui”: Sono così chiamate le fondine formate da una striscia di cuoio (o altro
materiale) preformato, che fascia la pistola nella sola zona del ponticello e del
grilletto. Generalmente l’unico sistema di ritenzione della pistola, quando c’è, è una
vite da stringere. In pratica sono anch’esse delle fondine da fianco come le
precedenti, ma più striminzite. In passato ne ho avuta una di una nota ditta americana
(la solita che ho menzionato prima) e dopo qualche mese mi sono accorto che
soltanto da sopra una scrivania, la pistola usciva fuori per il contraccolpo e ciò
malgrado avessi stretto le viti al massimo. Risultato = subito scartata; in servizio mi
sono capitate della attività che richiedevano sforzi atletici ben superiori.
Una versione tutta italica della “yaqui” è costituita da una doppia striscia di cuoio
elasticizzata al centro. L’aspetto è un po’ “povero” e la funzionalità scarsa, ma
almeno trattiene una semiautomatica medio/grande (non le pistole piccole come
quelle camerate per il 7,65mm o il 6,35mm). Vi dico sinceramente che escluderei
anche queste.
Le fondine inside (interne): Questo modello è formato da una guaina di morbida pelle
(spesso scamosciata esternamente), oppure da un tessuto sintetico di particolare
robustezza. Vanno inserite all’interno dei pantaloni (da qui il loro nome) e sono
vincolate alla cintura da una molla a lamina di una certa larghezza. Sono fondine che
offrono una buona varietà di sistemazione per garantire un certo comfort, ma hanno il
difetto di mantenere la pistola molto schiacciata contro il corpo, complicando la
possibilità di impugnare l’arma nel modo più consono. Non le ritengo adatte alla
persone in sovrappeso o all’uso a bordo di autovetture, così come per i revolver, data
la loro larghezza.
Le fondine da retro schiena: Queste particolari fondine mantengono l’arma in
posizione orizzontale dietro la schiena, parallela alla cintura dei pantaloni. Non
servono a nulla. In automobile fanno male alla schiena e stando in piedi non bisogna
indossarci sopra praticamente niente che non sia un gilet. In tutta onestà mi domando
perché alcune ditte si ostinano a mantenerle in catalogo.
Ora prima di continuare voglio fare una precisazione. Molti dei modelli
summenzionati sono prodotti per essere utilizzati con più funzioni. Quindi troveremo
delle fondine ascellari che possono essere impiegate, con poche e semplici modifiche
o semplicemente utilizzando dei passanti diversi, anche come fondine da fianco e via
dicendo. Una volta questa scelta non offriva nulla di buono, ne in un verso, ne in un
altro, ma ora non è più così. Il termine multifunzionalità ha assunto finalmente il suo
vero significato, semplificando la scelta degli utenti e rendendo un accessorio
indispensabile davvero utilizzabile in varie situazioni.
Proseguiamo: Le fondine da caviglia. Chi non ha mai visto un film con il classico
detective newyorkese che estrae una S. & W. mod.36 da sotto il gambale dei
pantaloni? Ebbene le fondine da caviglia esistono ma sono utili solo in casi
estremamente rari e particolari. Abituarsi a tali fondine non è facile e dare fiducia al
loro sistema di ritenere la pistola, specialmente se dovete correre, è ancora più
difficile. Ovviamente le sconsiglio. Per completezza voglio aggiungere che le fondine
da caviglia sono nate per i piccoli revolver e per le piccole semiautomatiche, sarebbe
assurdo pretendere di portare una Beretta 98 legata sotto al polpaccio, a meno che
non desideriamo sentirci claudicanti (e lo dico con tutto il rispetto per chi ha questa
sfortuna).
I marsupi/fondina: Con questo termine mi riferisco ai marsupi realmente prodotti per
tale scopo e non a quelli adattati all’occorrenza che sono delle vere trappole per la
pistola. Quest’ultimi infatti non permettono ne di impugnare l’arma correttamente, ne
di estrarla velocemente; non servono a niente.
I marsupi/fondina sono solo quelli espressamente concepiti per estrarre la pistola da
una fondina situata al loro interno con la semplice trazione di un laccetto. Questi
marsupi vanno però portati in un determinato modo; sul davanti ed all’altezza della
cintura. Se poi li portiamo anche un po’ spostati, appena sotto al fegato (per i mancini
è il contrario), faremo si che la parte posteriore del marsupio, aderendo alle rotondità
del corpo, si discosti internamente dall’impugnatura della pistola facilitandone
l’estrazione.
Un fattore negativo dei marsupi/fondina può ritenersi il peso complessivo e la rigidità
posteriore, che tende a gravare sulle parti basse maschili creando un certo fastidio.
Per limitare questo inconveniente le migliori ditte produttrici hanno dotato i loro
marsupi di un intelligente passante posteriore in cui infilare la cintura del pantaloni.
Io consiglio però di inserire in tale passante solo il pezzo di cintura che “avanza” tra
la fibia ed il primo passante della cintura stessa, in modo da poter sfilare, in caso di
necessità, la cintura dal passante del marsupio con facilità. Con questo accorgimento
il marsupio è comunque vincolato alla cintura saldamente.
Concludo con una ovvietà: i marsupi/fondina sono degli accessori esclusivamente
estivi e che offrono una buona possibilità d’impiego. Non è così per il similare
zainetto mono spalla, anch’esso dotato di fondina interna, che tanto va di moda in
questi ultimi anni. E’ un aggeggio troppo voluminoso ed appariscente (già non è
piccolo un marsupio/fondina per le grosse semiautomatiche) ed inoltre d’estate tiene
sin troppo caldo, obbligandone l’impiego con abiti leggerissimi, che rendono ancora
più evidente detto accessorio.
In uniforme.
Indossando una divisa la fondina rimane logicamente esterna e qui ci sono quattro
modi di portarla: al cinturone, alla coscia, agganciata sul giubbotto antiproiettile o
con un sistema modulare.
Le attuali fondine da cinturone per impieghi di polizia si possono dividere in due
sotto categorie, quelle ad estrazione rapida e quelle dotate di una patella che
racchiude totalmente la pistola. Le fondine da cinturone ad estrazione rapida sono le
più indicate per chi svolge un’attività di polizia o di vigilanza, poiché permettono,
quando sono posizionate nel modo consono, ossia leggermente inclinate e con la
volata dell’arma in corrispondenza dell’attaccatura tra natica e coscia, un’estrazione
veloce che facilita l’ingaggio del bersaglio. Per queste fondine è importante che siano
dotate di un sistema di ritenzione (dei quali parleremo meglio più avanti) che deve
trattenere l’arma in modo saldo e deve impedire, ad eventuali aggressori, la
possibilità di sfilare l’arma durante una colluttazione. Nel contempo il sistema di
ritenzione non deve complicare o impedire un’estrazione veloce da parte del
possessore.
Un’altra caratteristica fondamentale è il sistema di aggancio al cinturone. Esso dovrà
essere particolarmente robusto, specie se di plastica e dovrà consentire di impugnare
la pistola anche indossando un giubbotto antiproiettile. Quindi la fondina dovrebbe
rimanere posizionata ad una certa distanza dal cinturone, ma non troppo dal corpo.
Fondine del genere sono già prodotte dalle migliori ditte del settore e sono tuttora
oggetto di una continua fase evolutiva per renderle sempre più funzionali.
Le fondine da cinturone dotate di patella sono invece indicate per un uso prettamente
militare. La loro funzione è quella di mantenere l’arma in una posizione tale da
permettere un’estrazione relativamente veloce, ma soprattutto è quella di proteggere
l’arma da urti violenti che possono danneggiare gli organi di mira o altri particolari
funzionali. Nel buttarsi a terra per proteggersi dallo scoppio di una bomba o per
evitare dei proiettili, le mani servono per trattenere la propria arma lunga e per evitare
dei danni alle parti del corpo; non c’è modo di salvaguardare il resto del
equipaggiamento che va così a sbattere al suolo con violenza.
Per le fondine cosciali il discorso è uguale, ma cambia la modalità di porto. Quando
si sceglie una fondina cosciale è meglio scegliere un modello dotato di due fasce,
possibilmente elasticizzate, che vincolano la pistola alla coscia. Due sono meglio di
una, la fondina sarà più stabile e si muoverà di meno quando si cammina e si corre. In
tali frangenti è importante che le fasce cosciali non si allarghino per effetto del
continuo movimento dei muscoli della gamba. Se la fascia tende a lasciarsi andare è
meglio impedirne l’allentamento cucendoci internamente una striscia di velcro,
perpendicolare alla fascia stessa, in modo da poter mantenere la possibilità di
regolarla.
Il posizionamento della fondina sulla coscia deve essere tale che, mantenendo il
braccio disteso in posizione naturale, la mano raggiunge la fondina superando
l’impugnatura della pistola. In questo modo l’arma verrà impugnata con il braccio
leggermente piegato, agevolando sia la presa, sia l’estrazione.
Inoltre la fondina cosciale non deve impedire di sedersi. Già queste fondine creano
delle difficoltà quando si sale su di un veicolo militare (specialmente quando si sale
al posto di guida), se poi bisogna sedersi su di una normale autovettura la cosa
diventa davvero proibitiva. Ricordiamoci che l’impugnatura della pistola, da seduti,
diventa un’appendice piuttosto invadente. In un recente passato mi era capitato di
salire e scendere da un’auto di servizio con addosso il giubbotto antiproiettile e la
fondina cosciale (in borghese, in certi frangenti, non si ha molta scelta), ebbene il
connubio giubbotto/cosciale/sedile avvolgente/volante era qualcosa di veramente
complicato. Vi garantisco che in tali situazioni anche la migliore fondina cosciale non
è il massimo della comodità, ma quando si fanno certe operazioni è di vitale
importanza pensare a quando e se si arriva al “dunque” e non alla comodità. Portare a
casa la pelle è sempre la prima cosa, meglio scomodo ma funzionale che comodo ma
fatale.
Veniamo ora alle fondine da giubbotto antiproiettile. Solitamente si tratta di un tipo
di fondina vincolata alla fodera stessa del giubbotto o di un modello analogo alle
precedenti, che si aggancia al giubbotto antiproiettile tramite vari metodi. Il tipo di
estrazione previsto per queste fondine è la cross-draw. Ciò è dovuto al fatto che,
essendo la fondina posizionata sopra ad un giubbotto antiproiettile e quindi piuttosto
in alto, qualsiasi altro tipo di posizionamento comprometterebbe la possibilità di
estrarre l’arma.
I sistemi modulari sono una recentissima innovazione di questo campo. Si basano su
di un insieme di accessori intercambiabili che, assemblati in vari modi, permettono di
portare una pistola in posizione ascellare o cross-draw e/o una pistola mitragliatrice
pronta all’uso dal lato della “mano forte”. A ciò si possono aggiungere altri svariati
accessori tattici e/o caricatori di riserva, a secondo delle preferenze di ciascun
operatore. Il sistema modulare permette di essere indossato sia con, sia senza il
giubbotto antiproiettile, offre una notevole vestibilità e non è da confondersi con i
gilet tattici, che nascono con finalità diverse e sono di dimensioni ed ingombri più
sostanziali.
I sistemi di ritenzione
Per sistema di ritenzione si intende un qualsiasi congegno meccanico che assicura la
pistola all’interno della fondina. Vi sono due categorie di sistemi ritenzione:
·
Quelli che si limitano a trattenere la pistola nella fondina impedendone la
fuoriuscita per gravità o concussione;
·
Quelli che evitano che la pistola possa venire sfilata da un aggressore.
Nelle fondine moderne per impieghi di polizia, ossia al cinturone o alla coscia,
generalmente entrambi i sistemi coesistono, ma è una soluzione recente, sino a poco
tempo fa non era così.
Ancora oggi nelle fondine ad estrazione rapida, sia da utilizzare in abiti borghesi, sia
in quelle per impieghi di polizia, il sistema di ritenzione più usato è costituito dalle
classiche due linguette dotate di un bottone automatico. Si tratta di un congegno
semplice ed efficacissimo da disinserire e che permette un’estrazione dell’arma
fulminea. Presenta però l’occasionale difetto che con il passare del tempo il bottone
automatico non si chiude più in modo deciso o peggio si rompe e spesso, per
entrambi i casi, non è sostituibile.
Un altro congegno per vincolare la pistola alla fondina è costituito da una semplice
vite che stringe le pareti della fondina in modo tale da trattenere l’arma quel tanto che
basta. Questo sistema non mi è mai piaciuto perché non è facile indovinare il giusto
grado di compressione che la vite deve esercitare. Un metodo di collaudo da me
escogitato era quello di salire in piedi su di una scrivania e poi saltare giù a pié pari
eseguendo un’estrazione appena rimessomi in posizione eretta. Se nel contraccolpo la
pistola veniva trattenuta e nel contempo l’estrazione rimaneva fluida, allora andava
bene. Malgrado questo espediente, può tuttavia succedere (come mi è poi successo)
che la vite si allenti e/o che la fondina si rilasci un po’, a causa del continuo impiego,
con il risultato che la pistola se ne esce dalla fondina quando vuole, anche se si
controlla e si stringe la vite occasionalmente.
Quindi tra i due sistemi meglio le classiche linguette che danno molta più garanzia,
sia in termini di tempo sia in termini di sicurezza, anche perché quando il bottone si
rompe non lo fa a nostra insaputa.
I sistemi di ritenzione concepiti per evitare che la pistola possa venire sfilata da un
malintenzionato sono invece progettati i modo tale da permettere l’estrazione
dell’arma solo dopo aver disinserito, manualmente o con un determinato movimento
ad arma impugnata, il meccanismo che trattiene la pistola. Questo solitamente
costituito da un dente, di metallo o di plastica, che si inserisce all’interno della parte
anteriore del ponticello del grilletto, senza impegnare minimamente quest’ultimo. In
pratica, inserendo l’arma in fondina, questo dente si inserisce automaticamente e
rimane bloccato in posizione sino a che non si agisce manualmente e volontariamente
in modo tale da disinserirlo. Il disinserimento di questo sistema di sicurezza avviene
generalmente in questi modi:
1.
Premendo un pulsante con il dito indice (es.: Blackhawk);
2.
Premendo un pulsante o agendo su di una leva con il pollice (es.: Vega,
Safariland, Ghost e Radar);
3.
Impugnando la pistola e facendogli compiere un particolare movimento
quando si inizia l’estrazione (es.: Uncle Mike’s);
4.
Un insieme dei metodi summenzionati.
Qualunque dei suddetti congegni ha raggiunto un tale livello di sicurezza che
scongiura qualsiasi rischio di interessamento del grilletto in fase di inserimento
dell’arma in fondina e nel contempo garantisce che l’arma non venga estratta da altri.
Tuttavia é molto importante che il sistema di ritenzione debba disinserirsi con la sola
semplice azione di un dito e non deve comportare una modifica nel movimento o nel
modo di impugnare la pistola. Questo perché quando la mano va ad avvolgere
l’impugnatura, la stretta della mano deve essere definitiva in modo da estrarre subito
la pistola in asse con l’avambraccio.
Un’altra cosa importante da prendere in considerazione al momento dell’acquisto é
che il pulsante o la leva su cui bisogna agire abbia la sola funzione di disinserire il
dente di ritenzione. I pulsanti o le leve di sgancio che incorporano anche un eventuale
sistema di sicurezza sono da diffidare perché si corre il rischio, in una situazione
operativa dove l’agitazione e l’adrenalina fanno la loro parte, di inserire il sistema di
sicurezza anziché disinserire il sistema di ritenzione, con il risultato di non riuscire
più ad estrarre la pistola!! Meglio quindi che il funzionamento del sistema di
sicurezza, quando c’è, sia demandato ad altre leve aggiuntive. Eseguire due rapidi
movimenti, che con l’allenamento diventano ben discindibili é decisamente
preferibile al rischio di non riuscire ad estrarre l’arma.
Nei sistemi di ritenzione per il cui disinserimento si deve effettuare uno specifico
movimento, come ad esempio una leggera torsione interna/laterale della pistola
quando si inizia l’estrazione, è importante che dette azioni non debbano richiedere un
gesto esagerato, che comporti un movimento per noi innaturale. In tali casi si corre il
rischio di iniziare l’estrazione prima che il sistema di ritenzione si sia disinserito, con
il risultato di tirare l’arma verso l’alto con tutta la fondina vanificando l’estrazione.
E questo è quanto.
Aggiungo solo un’ultima cosa. Nei miei 18 anni di Polizia, sia in servizio, sia a
diporto, ho quasi sempre portato la pistola al mio fianco durante la giornata e per
farlo ho sempre usato delle fondine diverse in base al tipo di esigenze e di
abbigliamento. Talune di questo fondine sono state modificate da me personalmente
o tramite l’aiuto di un sellaio. Queste modifiche non sono mai state fatte a casaccio
od a scopo sperimentale, ma solo per adattare meglio la fondina o l’estrazione
dell’arma da essa, alle mie necessità ed al mio fisico. Talvolta sono state necessarie
per rimediare ad errori progettuali della ditta e non lo dico per “tronfiaggine”, ma
purtroppo ancora oggi certi errori si verificano e quando si spendono i soldi per un
prodotto che risulta poi difettoso “mi girano” anche a me.
E’ vero che avere un’arma al proprio fianco da una certa sicurezza, ma vi garantisco
che sapere di trovarla pronta al suo posto ne da altrettanta.
Francesco Zanardi