La Promessa Foglio di collegamento informativo per la pastorale

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La Promessa Foglio di collegamento informativo per la pastorale
DIOCESI DI BRESCIA
La Promessa
Foglio di collegamento informativo
per la pastorale familiare nella diocesi di Brescia
Anno 01 - Numero 2
MESE DI NOVEMBRE
UFFICIO FAMIGLIA
www.diocesi.brescia.it
Il Corpo
“Un solo pane, un unico corpo” (I Cor 10,14-17)
Prendendo lo spunto
dalla Lettera pastorale
del nostro vescovo
Luciano, ci introduciamo
in alcune riflessioni
generali sul nostro
corpo personale, al fine
di essere in grado di risignificare meglio e di
più lo stesso Corpo di
Cristo (eucaristico ed
ecclesiale) e prendere
spunto per un serio
ripensamento del gioco
dei corpi all’interno della
relazione coniugale.
Nella prospettiva
giudaico-cristiana, il
corpo non corrisponde
solo ad un “involucro”
esteriore di un presunto
uomo spirituale e
neppure a tutta la
persona, nella sua
globalità; piuttosto, esso
è componente essenziale
dell’essere umano e, per
dirla con semplicità, sua
dimensione esteriore.
Ma il significato del
corpo è molto più
ampio della mera
visibilità, soprattutto
se considerato nella
sua caratterizzazione
profondamente
personale e in un quadro
marcatamente
simbolico. [...]
Continua a pag 2
Eventi
- Il nuovo Direttore dell’Ufficio Nazionale per la
pastorale della famiglia
- Campana della vita.
a pag 2
Un solo pane, un unico corpo.
Spunti per la vita coniugale dalla lettera pastorale
Occasioni formative/appuntamenti
per novembre 2009
a pag 6
Sussidi e depliant informativi
presso l’Ufficio Famiglia (via Trieste, 13/b - Brescia)
a pag 8
L’Eucaristia nella vita della comunità cristiana.
Partiamo citando tre passaggi della Lettera Pastorale
che offrono alla vita degli sposi spunti di profonda riflessione:
10 “L’eucaristia tende a questo, a trasformare
la vita. [...]
Continua a pag 3
Recensioni utili
a pag 7
Le ragioni del matrimonio sacramento
Spunti Bibliografici
•
•
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Domenico Falco, Sergio Nicolli, (a cura di), Famiglia e
liturgia, Cantagalli, Siena 2009.
Sergio Nicolli, Enrica e Michelangelo Tortalla, (a cura
di), Stile di vita della famiglia cristiana, Cantagalli,
Siena 2009.
Pietro Boffi, Giancarlo Grandis, (a cura di), Stile di vita
della famiglia cristiana. Sussidio a schede per gruppi,
Cantagalli, Siena 2009.
L’evangelica “Bella Notizia” brilla ancora nel matrimonio sacramento, ma spesso il contesto odierno e addirittura le coppie di sposati in Cristo non lasciano passare
questa luce, coprendo di cupe incrostazioni e di veli di
trascuratezze il dono ricevuto nella Chiesa. [...]
Continua a pag 4
IL CORPO
“Un solo pane, un unico corpo” (I Cor 10,14-17)
[...] Così, più che “avere un corpo”, per quanto quest’affermazione mantenga tutta la sua sensatezza
nell’ottica dell’autopossesso e del dominio di sé, l’uomo può dire di “essere un corpo”; e questo in maniera
assolutamente originaria: un corpo personale inscindibilmente “impastato” di spirito. Lo stesso essere unitario
può venire compreso e descritto in ciascuna di queste due dimensioni, senza separazioni o contrapposizioni
di alcun genere.
Allora, il corpo personale lascia intendere tutta la persona, facendo però esplicito riferimento al
sensoriale, allo storico, all’essere parte del creato, al transeunte e alla relazionalità. Su questa terra si vive solo
nel corpo e per il corpo. Anzi, più semplicemente, ciascuno vive il proprio corpo!
Il Libro della Genesi apre la conoscenza di fede sull’essere umano, parlando di un particolare e
ben individuato soggetto, Adamo, e iniziando la creazione di lui proprio con il corpo (Cfr. Gn 2). E’ certo
elemento ancora insufficiente per completare l’opera, se così si può dire; non di meno è punto imprescindibile
di partenza per dire questo nuovo “qualcuno”.
Attraverso il corpo si innesta una relazione innegabile tra Creatore e creatura, che da subito però si
distanzia da altri esempi dell’operato divino, rivelando un’ elezione tutta speciale: Adamo e Eva sono immagine
e somiglianza di Dio, capaci di andare ben oltre il legame creaturale ed intessere un dialogo di amici, di figli.
Il corpo personale dell’uomo e della donna rivela Dio, primariamente come Creatore, per poi dire di Lui
promotore di Alleanza (legame indelebile e salvifico), Guida, Protettore, Salvatore, Pastore e Padre.
Per noi credenti, la nostra persona tutta è dono di Dio e il corpo in maniera evidente manifesta questo
esserci accolti, trovati, fidati. In questa dinamica di dono ricevuto e restituito (eucaristico), i cristiani sono
“Tempio” dello Spirito Santo, ovvero “casa divina”: è la realtà di figlio nel Figlio, garantita dall’inabitazione
di Dio Trinità d’amore in noi.
EVENTI
2
•
È stato nominato il nuovo Direttore dell’Ufficio Nazionale
per la pastorale della famiglia, nella persona di Don
Paolo Gentili ( attuale Direttore dell’Ufficio di pastorale
famigliare della Diocesi di Grosseto e parroco di Roselle),
che succede a Don Sergio Nicolli.
•
Campana della vita. Sabato 10 ottobre è stata inaugurata
nella Parrocchia di Zanano e Noboli la “campana della
vita”. Suonerà ogni primo sabato del mese, durante la
Messa serale (per le famiglie) al momento della Preghiera
dei fedeli. È dedicata ai bambini e ai ragazzi della comunità
e a quelli defunti, per i quali è stato istituito un registro che
viene continuamente aggiornato.
UN SOLO PANE, UN UNICO CORPO.
L’EUCARISTIA NELLA VITA DELLA COMUNITÀ CRISTIANA.
Spunti per la vita coniugale dalla lettera pastorale
Partiamo citando tre passaggi della Lettera Pastorale che offrono alla vita degli sposi spunti di profonda riflessione:
10 “L’eucaristia tende a questo, a trasformare la vita. Dobbiamo ricordarlo sempre perché non si pensi che l’eucaristia sia un rito chiuso in se stesso, da celebrare correttamente e con fervore, ma senza legami (o solo con legami
estrinseci) con la vita […] Produce efficacemente un’esistenza donata ai fratelli […] La vita (di Gesù) genera il rito
e il rito genera la vita (dei discepoli).
28 “La vita che nasce dall’eucaristia è quella che si presenta come “vita spezzata” per diventare dono nell’amore
che genera e fa vivere”.
29 “Come entra l’eucaristia in tutto questo immenso sistema dell’esistenza umana? Entra perché l’eucaristia pone
il dono di sé (pane spezzato e offerto) come suprema realizzazione della persona umana e quindi induce a costruire
e custodire una precisa, caratteristica scala di valori; a sua volta la scala di valori determina le scelte concrete e i
concreti comportamenti”
Nel matrimonio il dono di sé è per la comunione, è per la cura del noi. Il dono sincero non mette alla prova,
non sottopone l’altro ad un esperimento, né lo riduce ad un “oggetto per me”.
Il dono è vero, quando cerca l’autentico bene della persona amata, quando si fa promessa di amare l’altro per
se stesso. Il dono sincero di sé è aperto alla speranza dell’incontro con l’altro come il mio tu, è aperto alla
reciprocità, ad un’intesa profonda che tocca l’interiorità, ad un’appartenersi senza catene, per essere uno
restando due.
Il dono è sincero solo se c’è la promozione dell’altro, esso richiede la capacità di attendere i suoi tempi e per
noi la conversione continua del cuore, comporta parole meditate che suonino come balsamo, perché la lingua
può ferire mortalmente. La tentazione di mettere noi stessi al centro della vita coniugale è sempre in agguato
e non è facile metterla a fuoco e smascherarla. E’ possibile riuscirci solo nella fedeltà alla verità dell’uomo,
donata da una Comunione originaria, da una Riconciliazione che precede ogni peccato1, alla quale acconsentiamo perché “per essere fedele, bisogna essere sé; per essere sé bisogna essere almeno due, e per essere
pienamente sé, occorre che l’altro sia Dio”2.
Se nel donarsi non c’è speranza e purezza di cuore rischiamo la delusione. Si comincia col sperimentarla rispetto a piccole cose, a piccole aspettative, che poi sembrano sempre più grandi e importanti finché la delusione riguarda il coniuge sotto ogni aspetto (e con lui anche noi stessi). Ogni sua piccola mancanza oscura tutta la
sua persona. Quando lo sguardo sull’altro è questo non si attende più nulla, ci si ferma nel presente, un tempo
nel quale il coniuge non può cambiare ed è ormai solo il debitore insolvente del contratto unilaterale stabilito
con lui. Incatenato nel presente delle rivendicazioni personali il “noi”, come si dice, non ha futuro. E’ come se
il rapporto coniugale fosse risucchiato e schiacciato dalla forza centrifuga del proprio egoismo, passando da “è
bene che tu ci sia, perché nel tuo esserci c’è il senso del mondo” al “posso essere felice solo se tu non ci sei”.
Sentendo che stiamo perdendo noi stessi cediamo alla tentazione che ci promette una vita compiuta anche
senza amare il coniuge, e iniziamo a sottrarci al rischio che il dono di sé comporta, vogliamo salvarci senza
donarci all’altro.
L’amore non può essere fedele se non è volontà di amare. Amare significa rispettare la singolarità della persona
amata, la sua incomunicabilità, la sua alterità, e la sincerità del dono si manifesta con un amore “intenzionale”,
che persegue un fine, quello che l’altro possa esprimere tutto il suo valore personale, le sue risorse, tutte quelle
potenzialità che solo noi intra-vediamo. Amare è impegnativo, la volontà di amare comporta sacrificio, non ha
nulla a che vedere con l’esperimento fissato nell’oggi, perché il suo sguardo si perde nel futuro e anela all’eternità; amare “vuol dire donare la vita attraverso la morte, amare vuol dire sprigionare dalle profondità dell’anima l’acqua viva della sorgente, l’anima che brucia, arde senza fiamma, ma non riesce a ridursi in cenere”3, per
questo il perdere se stessi che l’amore esige è occasione di salvezza sia per l’amante che per l’amato.
Il matrimonio è realizzazione di sé, esperienza di salvezza solo se è vissuto spendendo la propria vita, offrendo la propria carne. Nel matrimonio il guadagno dipende da quanto si è disposti a perdere, ma c’è anche chi si
accontenta di essere in pareggio, di volere e ottenere solo qualcosa. E’ facile scivolare nell’utilità dei rapporti,
nell’ottica che l’altro ci sia per facilitarci la vita, ma la sua identità è indisponibile, siamo chiamati a riconoscerla, promuoverla e custodirla, non a definirla o plasmarla a nostro piacere.
Chiara Pedraccini
Col 1,15-20.
M. NEDONCELLE, Verso una filosofia dell’amore e della persona, Paoline, Roma 1959, 227-228.
3
K. WOJTYLA, La bottega dell’ orefice, LEV, Città del Vaticano 199814, 53.
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2
3
LE RAGIONI DEL MATRIMONIO SACRAMENTO
L’evangelica “Bella Notizia” brilla ancora nel matrimonio sacramento, ma spesso il contesto odierno e addirittura le coppie di sposati in Cristo non lasciano passare questa luce, coprendo di cupe incrostazioni e di
veli di trascuratezze il dono ricevuto nella Chiesa. Lo scopo di questi brevi pensieri sarà quello di mettere in
evidenza questo tesoro nascosto e dare voce a quel Gesù troppe volte imbavagliato nell’amore umano tra un
uomo e una donna.
LA SITUAZIONE
Capita non di rado, infatti, di confrontarsi con opinioni che ritengono che non ci siano grandi distanze tra convivenze more uxorio, matrimonio civile e matrimonio sacramento. A questi modi di pensare e di rapportarsi
con la realtà coniugale è urgente rispondere non con frasi fatte o proclami calati dall’alto, ma con la fatica di
mostrare le ragioni di un pensare e di un vivere differente, qualitativamente migliore. Annunciare e testimoniare devono essere intimamente uniti.
Per evitare di confondere continuamente le questioni, gettando ogni cosa nell’ unico calderone dell’indistinto,
è necessario mettere bene in chiaro alcune questioni cruciali.
Prima di tutto, distinguere non significa discriminare, ma appunto riconoscere le legittime differenze, in
vista di instaurare relazioni basate sulla libertà e sul reciproco rispetto. L’identità di ogni legame, poi, è il naturale fondamento di ogni comprensione e discussione successiva.
LA DIMENSIONE RELAZIONALE SPECIFICA E ORIGINALE
L’unione coniugale è un’esperienza totalizzante, di vita e di amore, che si basa sulla complementare differenza
tra uomo e donna, ovviamente vissuta in un legame del tutto specifico e originale. Infatti, pur nei limiti umani e nelle fatiche di ogni periodo storico, tutte le coppie animate da amore sincero e maturo desiderano
un’unione completa, unica, duratura e feconda.
La ratio del matrimonio è allora insita nel cuore di ogni uomo e donna, i quali vogliano costruire dei legami
coniugali. Che poi tutto questo possa avvenire o meno è un’altra questione, legata alle libere scelte, alle fragilità personali e culturali, ad accadimenti storici, ecc.
Il matrimonio non è solo una vita in comune, anche se ovviamente la comporta; piuttosto è un modo specifico
e originale di vivere insieme tra un uomo e una donna. Come dire: non tutte le unioni di coppia sono matrimonio, ma sicuramente tutte le persone coniugate dovrebbero vivere in comunione. E’ poi su questo legame
di unità che si specificano molte differenze, dal momento che solo nel matrimonio si offre e si chiede tutta la
vita, per sempre e solo con una particolare persona, iniziando con un patto di alleanza pubblico e giusto.
LA DIMENSIONE SOCIALE
Infatti, non essendoci niente di più societario dell’unione di due sposi, diviene gioco forza il costruire
strutture e istituzioni che aiutino, educhino e proteggano, nella fondazione e nel mantenimento dei legami
che volontariamente i singoli hanno voluto stabilire. Ogni società ha sempre riservato a sé la possibilità di
stabilire, normare o quantomeno di riconoscere le unioni matrimoniali, distinguendole chiaramente da altro.
Il matrimonio tra un uomo e una donna precede ogni costruzione societaria e ogni codice normativo, dal momento che nasce dalla stessa natura umana e si sostanzia di leggi scritte in tutte le persone. In quanto tale, è a
fondamento di ogni società, ma anche ne fa parte, nel difficile equilibrio tra norme della natura, convinzioni
- scelte intime degli sposi, regole generali del vivere comune.
La stabilità del legame, vincolo d’amore, è fonte di pace, di sicurezza e di futuro. Infatti, tutte le inquietudini della solitudine o della ricerca della persona con cui condividere la vita intera, con le tante domande e
dubbi della scelta, trovano buon fine, in un clima di rappacificazione. Come dire: “Finalmente ho intrapreso
la strada giusta”. Si diviene certi del passo compiuto, oltre che per tutte le dovute ragioni intime e personali,
anche per il fatto che la società e la Chiesa hanno accolto, confermato, il matrimonio validamente celebrato.
Una solidità data, ma anche continuamente da rafforzare e rinnovare; mai da mettere in discussione. Il domani
è più speranzoso, quando il presente è certo e forte. Da qui è possibile veramente costruire, ovvero formare
una famiglia.
LA DIMENSIONE DELLA GIUSTIZIA
A fondamento dell’amore coniugale c’è la giustizia, sia come valore relazionale naturale, che come norma
positiva, sancita da un legislatore e fissata in un codice. L’unione, solo apparentemente poco armoniosa tra
questi due elementi, dice che l’amore non può sorgere da ingiustizie e nemmeno crearne. Il diritto e la regola
sono un aiuto necessario per salvaguardare gli elementi o i momenti più deboli della coppia, nonché per educare e supportare i legami stessi. Infatti, se da una parte il legame coniugale comporta di essere vicendevolmente
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“disarmati”, dall’altra, si diventa necessariamente bisognosi di una protezione specifica. Sarebbe fuori dalla
realtà e puramente ideologico pensare che bastano le intenzioni di bene per vivere davvero bene!
LA DIMENSIONE DEL LINGUAGGIO SESSUALE
La sessualità, come linguaggio d’amore attraverso le diversità e originalità complementari di maschio - femmina, trova nel matrimonio il suo alveo pienamente umano e rispettoso della dignità di ciascuno, il suo sbocco
più completo e benefico (meno doloroso), speranzoso e portatore di frutti. Ogni dimensione della persona e
tutto l’arco temporale della vita terrena possono essere vissuti con un legame sessuale altamente appagante per
entrambi e coerente con l’identità, la dignità dell’essere umano. Nel matrimonio, la sessualità è linguaggio di
comunione dei diversi, mentre il passare del tempo non diminuisce, ma semmai accresce il vincolo d’amore.
Finalmente, il discorso d’amore tra un uomo e una donna possono andare fino alla fine, senza interruzioni,
protezioni e distanze, manchevolezze e rincrescimenti. É possibile vincere l’egoismo nel dono reciproco e nell’accoglienza generosa di nuove vite. L’amore tra sposi non consuma; al contrario, fa crescere e porta vita!
LA DIMENSIONE DEL SACRAMENTO
Con chiarezza e rara incisività, nel diritto della chiesa, così si parla del matrimonio cristiano:
“Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua
natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato
da Cristo Signore alla dignità di sacramento” (Can. 1055).
La ragione prima del matrimonio sacramento nasce dal fatto che tutti i cristiani sono battezzati nella
morte e risurrezione di Cristo, partecipano cioè della sua vita nuova, sono incamminati verso la vita eterna,
che già possono pregustare nella fede. La sacramentalità dice riferimento alla grazia (dono divino efficace)
dell’indissolubilità del legame, perché vissuto e gettato in Dio, nella sua fedeltà. La vita divina nell’amore
coniugale, non solo dà buon inizio al matrimonio, ma è costante e salutare presenza, soprattutto da ricercare
nei momenti di maggiore fatiche e sofferenze.
La natura umana è compresa e rinnovata, motivo per cui l’unione naturale tra un uomo e una donna, diviene
del tutto assunta, ma anche completata in maniera sovrabbondante. Chiosando S. Paolo, non possiamo vivere
da creature vecchie, dal momento che Cristo ci ha già redenti; pratichiamo, allora, le opere dello Spirito, allontanandoci da quelle della carne. Come l’antica coppia dei progenitori era immagine e somiglianza di Dio,
così, nella creazione rinnovata, la coppia di sposi cristiani è presenza viva e vera del Redentore, chiaro riflesso
dell’unione di Cristo con la sua Chiesa! Ecco perché, tra cristiani, il matrimonio è assunto alla dignità di sacramento, segno e strumento di salvezza.
La grazia ricevuta sostiene e porta a compimento i beni propri del matrimonio, facendone scopo e
strumento di santificazione: il cammino di santità, il bene degli sposi e quello dei figli.
Non ci si sposa, quindi, solo in ragione di questioni “semplicemente umane” (istinto-sentimento-raziociniovolontà-corporeità-mode culturali-necessità storiche-ecc.), ma per il fatto che siamo di Cristo, a motivo della
Speranza che abita in noi, la fede.
LA DIMENSIONE SPIRITUALE: FEDE E AMORE.
Il dono della vita divina, ricevuto nel giorno del Battesimo e poi maturato nel tempo, è per avere vita piena,
ossia felice ed eterna. Si parla, quindi, di chiamata all’amore, disegno di bene su ciascuno di noi da parte di
Dio, che è Amore.
La fede cristiana è capace di raccogliere tutta la persona, le specifiche dinamiche umane (fiducia, affidamento,
confidenza, abbandono) e l’imprescindibile dimensione di comunione di popolo (famiglia di Dio – famiglia
umana). Ma prima di tutto essa è dono di Dio, presenza di Cristo in noi e nostra risposta a Lui. Se la fede è
legame – presenza con la fonte della Vita e dell’Amore, mi chiedo come ci si potrebbe sposare senza Cristo,
amarsi senza Amore, fidarsi senza il Fedele!?
Gli sposi cristiani nel patto di Alleanza coniugale chiedono che l’Amore salvifico di Dio, manifestatosi pienamente in Cristo, abiti sempre in loro e tra di loro. Questa è chiamata alla santità, dal momento che per
vivere da santi, bisogna stare con il Santo; ebbene, coloro che ricevono il sacramento del matrimonio, vivono
la strada di santità nel loro stesso amore.
Ci si sposa cristianamente perché ci si ama in maniera pienamente coniugale e, in questa comune volontà,
perché si vuole vivere – amare per sempre, vittoriosi sul peccato e sulla morte, legati a Cristo Risorto. E’
questo tipo di Amore che ci salva; nessun altra speranza può essere più certa di questa: la Sua misericordia è
senza limiti!
don Giorgio Comini
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OCCASIONI FORMATIVE/APPUNTAMENTI
PER NOVEMBRE 2009
Incontrarsi, percorso semestrale di verifica verso il matrimonio. Tutti i
mercoledì , dalle ore 20,30 alle 22 a partire dal 4 novembre 2009 – Centro
Pastorale “Paolo VI”.
Gruppo Appuntamento, Santa Messa per sposi e fidanzati, ogni ultimo sabato
del mese. I prossimi saranno il 31 ottobre e il 28 novembre, ore 21 – Centro
Pastorale “Paolo VI”.
Gruppo Galilea, incontri di fede per persone in situazione matrimoniale difficile
e/o irregolare. Ogni primo sabato del mese, il prossimo sarà il 7 novembre, dalle
ore 17 alle ore 19 – Centro Pastorale “Paolo VI”.
Pomeriggi di spiritualità per sposi e fidanzati , per camminare nella propria
vocazione, con una proposta di Ascolto della Parola di Dio, meditazione, silenzio
e adorazione eucaristica, dalle ore 16 alle ore 18. In un secondo tempo, per chi
vuole, la possibilità di un momento di condivisione in gruppo, dalle ore 18 alle
ore 19. Il prossimo sarà l’8 novembre – Chiesa della Santa famiglia di Nazareth,
Cellatica (Località Fantasina).
Corso base per coppie animatrici di pastorale familiare, il primo incontro
sarà il 4 novembre 2009, dalle 20,30 alle 22,30 – Oratorio di Nuvolera.
Laboratorio annuale sul tema dell’educazione remota all’amore sponsale,
un tavolo stabile di confronto e di crescita sul tema della vocazione all’amore,
per accompagnare l’amore dei preadolescenti e adolescenti. E’ iniziato il 14
ottobre 2009, il prossimo incontro è il 18 novembre, sempre dalle ore 20,30 alle
22 – Centro Pastorale Paolo VI. La cadenza è quasi mensile.
Itinerario di fede verso il matrimonio, percorso per i fidanzati, inizia il 29
ottobre 2009, dalle 20,30 alle 22,30 – Centro Pastorale Paolo VI.
N.B. I calendari dei singoli eventi sono disponibili sul sito della Diocesi:
www.diocesi.brescia.it
Associazione “Figli in cielo”. Scuola di fede e di preghiera. Ogni terzo venerdì
del mese, alle ore 17 – Centro Pastorale “Paolo VI”.
Cinque Progetti formativi del Consultorio diocesano per aiutare l’azione pastorale delle parrocchie nell’ottica del Nuovo Modello di Iniziazione Cristiana.
(vedi pag. 9)
L’istituto Pro famiglia di Brescia propone 2 interessanti percorsi . Per fidanzati,
un percorso di fede Costruire l’amore. Per educatori di adolescenti incontro
all’amore ( genitori, insegnanti, catechisti, animatori...).
Visitare il sito www.profamilia.it
CI HANNO SEGNALATO:
Seconda edizione del Corso di perfezionamento “Orientatori familiari”. Ha
come obiettivo la preparazione, sia dal punto di vista contenutistico che metodologico, di Orientatori familiari con competenze e capacità relazionali per
intervenire efficacemente nell’ambito familiare e migliorarne le relazioni educative e interpersonali. Visitare il sito www.iuline.it
Musical “Il Miracolo di Marcellino”, musiche di Marco Frisina, per i bambini
delle elementari e delle medie inferiori, al Palabrescia.
Visitare il sito www.palabrescia.it
Sul sito dell’Eremo di Montecatello sono disponibili alcune occasioni di spiritualità anche per fidanzati e sposi: www.montecastello.org
6
RECENSIONI UTILI
•
Sessualità e sentimento.
È il tema affrontato in modo articolato in Famiglia oggi, 5/2209, che contiene anche un Dossier, frutto di
una ricerca su valori e stili di vita sessuale nei giovani. Nell’articolo Alle radici della relazione, (pp. 814), Maria Luisa Di Pietro, rivendica la necessità di recuperare la Verità sull’Uomo, la sua profonda unità
pur nella molteplicità delle sue manifestazioni, per un “volto umano” della sessualità. Il pensiero unico,
coltivato a lungo dopo la cosiddetta rivoluzione sessuale, invece la “sfigura” proponendo la separazione
del corpo dalla persona, dell’eros dall’agape, del significato unitivo da quello procreativo per la sessualità.
L’autrice riflette in modo lucido e preciso sulle conseguenze di queste separazioni.
•
La sfida della fede: il primo annuncio.
Documento dei Vescovi delle Diocesi Lombarde. “Anche nella nostra regione ad antichissima tradizione
cristiana, con un forte radicamento della Chiesa in mezzo ala gente, la fede rischia di non essere più una
realtà che si consegna con i gesti che regalano il senso buono della vita, un’eredità trasmessa di generazione
in generazione”, (p.6). Il documento evidenzia i passaggi decisivi dell’esistenza (quando nasce un bimbo,
l’adolescenza e giovinezza, l’inizio della vita di coppia, il tempo della maturità, la sofferenza e la fragilità)
come le esperienze immediate che ancor oggi possono diventare soglie di accesso alla fede, per far accadere
l’incontro col Signore che guarisce e chiama. Segue poi la lectio di Gv9, 1-14 (il cieco nato) e la terza parte
sul “primo annuncio” oggi.
•
Secondo il cuore di Cristo
Consulta regionale lombarda per la pastorale della famiglia (a cura di), Secondo il cuore di Cristo, Ed.
Centro Ambrosiano, Milano 2009. E’ un testo che offre riflessioni e strumenti per sostenere l’azione
pastorale degli animatori che si occupano di una pastorale per e con le persone separate, divorziate o
risposate. Ma è molto interessante anche per chi è direttamente o indirettamente coinvolto in queste
situazioni matrimoniali. Il testo si divide in tre sezioni (antropologica, teologica e pastorale) e cerca di
approfondire la conoscenza del vissuto di persone che si separano, divorziano e a volte passano a nuove
unioni. Aiutati dalla Parola di Dio e dalla tradizione della Chiesa per un’azione ecclesiale possibile e
fruttuosa.
•
Andò in città e disse alla gente (Gv 4,27-29).
I coniugi Carando partendo da questo passaggio dell’incontro della Samaritana con Gesù, propongono
alcune riflessioni sulla testimonianza quotidiana coniugale e offrono spunti per interpellare la vita di coppia
(in gruppo, in coppia anche come fidanzati, in famiglia). In Famiglia domani, 3/2009, (pp.6-10).
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SUSSIDI E DEPLIANT A DISPOSIZIONE
PRESSO L’UFFICIO FAMIGLIA
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Schede pastorali per gruppi di sposi.
Tema: Di corpi e di parole. L’alleanza nuziale in Cristo.
Anno pastorale 2009-2010.
Le schede sono scaricabili dal sito della diocesi:
www.diocesi.brescia.it
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link completo:
http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/uffici_servizi_di_curia/u_famiglia/percorsi/schede_per_gruppi.php
Per animatori della pastorale famigliare,
Consigli pastorali e catechisti per gli
adulti, un agile strumento a cura della
Consulta Regionale Lombarda per la
Pastorale della Famiglia dal titolo:
Separazioni, divorzi, nuove unioni nella
nostra comunità cristiana.
Costo per copia 0,20 euro.
Il presente testo offre riflessioni e strumenti
per sostenere l’azione pastorale degli
animatori che si occupano, nelle diverse
diocesi italiane, di una pastorale per e con
le persone separate, divorziate o
risposate.
Il volume raccoglie l’esperienza di un corso di formazione che ha dato la possibilità agli animatori
di acquisire conoscenze adeguate per accostare e accompagnare queste particolari situazioni
matrimoniali.
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Progetti formativi
Consultorio Diocesano e Parrocchia
Cinque progetti per aiutare l’azione pastorale delle parrocchie
nell’ottica del Nuovo Modello di Iniziazione Cristiana
1. “Ricominciamo”: gruppo di sostegno interno al Consultorio per persone separate o che hanno vissuto
un’importate delusione sentimentale (durata:8-10 incontri).
2. “Parlare d’amore”: corso interno al Consultorio sulla relazione di coppia, dalla comunicazione alla
gestione del conflitto.
3. “L’alfabeto d’amore”: si tratta di un corso di educazione sessuale per preadolescenti e adolescenti,
divisi in gruppi omogenei e di piccole dimensioni (20 persone al massimo). L’itinerario si svolge all’interno
del Consultorio o nelle parrocchie, prevede dieci incontri con l’apporto di queste figure educatrici: ginecologa,
ostetrica, psicologa, sacerdote.
4. “Come te non c’è nessuno”: progetti di educazione affettiva e relazionale per preadolescenti adolescenti – giovani. In piena collaborazione con le parrocchie e/o con le scuole, il Consultorio propone dei
progetti da costruire insieme, secondo le necessità e le particolarità di ogni luogo. In specifico, poi, si punta
a rinforzare le capacità e le risorse già presenti sul territorio, così da permettere che l’esperienza del Progetto
trovi naturale continuità. Per questo motivo, ai progetti di educazione all’affettività per preadolescenti adolescenti – giovani, si affiancano di solito percorsi per educatori parrocchiali (o insegnanti di scuola) e per
genitori. Ogni percorso prevede un ciclo di otto incontri.
5. “Virgilio: l’arte di accompagnare”: venendo incontro alle molteplici domande di sostegno e
crescita delle funzioni genitoriali, il Consultorio offre la possibilità di percorsi per genitori, con figli di
ogni età (in prevalenza, però, genitori di preadolescenti e adolescenti). Spesso le fragilità coniugali vengono
travasate pericolosamente nella cura genitoriale, come pure le discordanze di messaggi educativi della cultura
contemporanea mettono a dura prova anche il genitore più forgiato, paziente e speranzoso. “Virgilio” è un
intervento mirato di chiarificazione, sostegno, crescita.
N.B.
Per qualsiasi informazione sui Progetti e per eventuali richieste di intervento, contattare il Consultorio Diocesano al numero
030/396613. Gli orari di apertura sono: lunedì e mercoledì 9-19;martedì-giovedì-venerdì 13.00-19.00; sabato 9.00-14.00.
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