Oggetto: Regolamento sulle modalità di impiego dei fuochi contr
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Oggetto: Regolamento sulle modalità di impiego dei fuochi contr
Democratici di Sinistra - Lipari LE RAGIONI DEL “NO” ALL’AVIOSUPERFICIE DI LIPARI L’aviosuperficie è stata, a viva forza, inserita nel Piano Regolatore generale del comune di Lipari ed andrà in una prima discussione nel prossimo consiglio comunale del 20 gennaio 2006. Come sezione DS abbiamo preso una posizione chiara e forte sulla nostra contrarietà a tale opera per tutta una serie di motiva, ma fondamentalmente, perché realizzata in un’area di Tutela assoluta prevista dal Piano Territoriale Paesistico e con il concreto rischio di un ulteriore fattore di esclusione dalla Lista dell’Unesco dei siti patrimonio dell’Umanità. Il progetto – una società privata, La aviolipari s.r.l., di concerto con l’Amministrazione Comunale, ha realizzato un progetto di massima per una struttura aeroportuale di circa 1200 ml, posta in sommità dell'isola di Lipari, nella piana di Poggio dei Funghi, l’unico sito di dimensioni sufficienti con massicci interventi di modifica del territorio. Il progetto è stato presentato al Comune di Lipari nel giugno 2003. Un’opera privata chiaramente localizzata ed identificata. Un’opera per la quale, nonostante le decine di solleciti e richieste, nessun documento è stato consegnato al nostro partito, né dal signor Sindaco né dall’assessore Giorgianni. Quasi un segreto di stato. Ma addirittura siamo alla farsa quando si tenta di far passare l’aviosuperficie come opera di protezione civile. In effetti in data 19 gennaio 2004 il signor Sindaco scrive al Dipartimento nazionale della protezione Civile di Roma, affermando che – “nel corso delle varie conferenze tenutesi sul Piano Regolatore Generale di questo Comune, è emersa, tra l’altro, la necessità di inserire la localizzazione di un’area, individuata in località Poggio dei Funghi di Quattropani dell’isola di Lipari – la più grande dell’arcipelago – ai fini della realizzazione di una pista aeroportuale, anche per scopi di protezione civile.” Per quanto di nostra conoscenza nel corso del 2002 e del 2003 nessun incontro si è svolto sul P.R.G. dai quali sia emersa la necessità di realizzare un’aviosuperficie! Nessun dibattito si è tenuto in consiglio comunale sull’argomento nel corso degli anni 2002 e 2003. In data 27 gennaio 2004 il prof. De Bernardinis del Dipartimento della Protezione Civile risponde alla richiesta del Sindaco di Lipari: (…) “in merito deve farsi presente che la realizzazione di una infrastruttura aeroportuale, fatto saldo il soddisfacimento di altre esigenze di mobilità e trasporto, può certamente interessare le funzioni di protezione civile in quanto struttura logistica di supporto a operazioni nell’area, nonché per l’accesso diretto di soccorsi o l’evacuazione verso altre aree delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. In tal senso la infrastruttura in oggetto potrebbe aggiungersi e integrarsi al sistema di eliporti dell’arcipelago, costituendo un terminale di accesso veloce oltre che un elemento ridondante rispetto al sistema di accessi già presenti. Ciò premesso, le esigenze devono venire correttamente valutate in relazione ai possibili scenari di rischio, ed in tale ambito vanno concretamente definite le P001 1 Democratici di Sinistra - Lipari potenzialità e le alternative in relazione alle esigenze di protezione civile”. Non esiste alcuna pianificazione di scenari di rischio da parte dell’Amministrazione. Noi non amiamo fare polemica spicciola pertanto veniamo ai motivi per i quali abbiamo forti dubbi che ci impongono una profonda verifica e riflessione anche al fine di non provocare delusioni o creare illusioni su di un’opera che sicuramente non potrà mai essere realizzata in quel sito e che quindi ci conduce oggi ad essere contrari: Il progetto - La società Aviolipari S.r.l. ha realizzato un progetto di massima secondo cui una struttura aeroportuale di questo tipo richiedere una pista di circa 1200 ml, come previsto dai vigenti regolamenti per il trasporto dei passeggeri, posta in sommità dell'isola di Lipari, nella piana di Poggio dei Funghi, l’unico sito di dimensioni sufficienti con massicci interventi di modifica del territorio. Su una pista di questo tipo sono ipotizzabili il decollo e l'atterraggio di aerei charter quali l'ATR 72, il DASH 8 e il DORNIER 328. La società giustifica la localizzazione su Poggio dei Funghi con le seguenti motivazioni: Vista l'urbanizzazione diffusa sul territorio e la particolare sensibilità delle fascie costiere non è pensabile localizzare una struttura di simili dimensioni in tali zone. Si ritiene che la collocazione migliore sarebbe in sommità dell'isola. Nella piana di Poggio dei funghi (…..). Osservazioni 1) Violazione del Piano territoriale Paesistico – L’area individuata da Aviolipari è indicata nel Piano territoriale Paesistico come TO5, nell’ambito del più ampio ambito di TO1, collocando la pista fra le due vette più alte dell’isola, le due cime di vulcani che hanno di fatto formato l’isola di Lipari. I lavori di movimento terra eliminano, di fatto, una collina “Colle S. Elmo” e riempiono i resti di alcuni canyon scavati fra le pendici di monte Chirica, “fiume Bianco” per intenderci. Vogliamo ricordare a tutti gli articoli 7, 10, 11, 12 e 17 del Piano Territoriale Paesistico, palesemente violati. Vogliamo ricordare che proprio il Piano territoriale Paesistico rammenta che: la prima figura pianificatoria si applica agli ambiti TI e TO e TS di subarticolazione delle grandi unità naturali morfostrutturali vulcanologiche configuranti ai fini della loro conservazione, ed ai beni culturali territoriali connotanti ai fini della loro conservazione o della trasformazione compatibile; agisce attraverso norme paesistiche con carattere prescrittivi e vincolante. Tali norme sono vincolanti per qualsiasi soggetto, pubblico e privato, e sono prevalenti nei confronti di qualsiasi strumento di pianificazione e di gestione.(…) A nessun cittadino eoliano è consentito di operare all’interno degli ambiti di cui agli articoli sopra riportati non comprendiamo perché si debba privilegiare una società privata. 2) cancellazione dalla Lista dell’Unesco dei siti patrimonio dell’Umanità – vogliamo ricordare che nell’articolo 10 del Piano Territoriale Paesistico viene affermato che: “L'ambito di tutela vulcanologica salvaguarda la componente fondamentale dell'introduzione dell'arcipelago Eoliano nel P001 2 Democratici di Sinistra - Lipari patrimonio culturale mondiale (World Heritage List) dichiarata a Cairns dal Comitato Unesco il 2 dicembre 2000.” (…). Se contestiamo alla industrie estrattive la prosecuzione dell’attività di escavazione sul Monte Pelato, uno dei vulcani di Lipari, per il rischio di cancellazione dalla lista a maggior ragione dobbiamo ritenere che con l’approvazione definitiva dell’aviosuperficie, nell’ambito del nostro Piano Regolatore Generale, e la conseguente distruzione dei versanti dei due principali vulcani della nostra isola, quelli che di fatto hanno creato l’isola nella sua interezza, scatterà automaticamente la cancellazione dalla Lista con i danni d’immagine che sono facilmente intuibili da tutti. Vogliamo ricordare ai consiglieri comunali che nel corso della Conferenza internazionale del 29 settembre al 2 ottobre 2002 tenutosi a Lipari dal titolo “Il Fuoco tra l’Aria e L’Acqua” – Le isole vulcaniche nella scienza e nel mito. Tutela e valorizzazione”, organizzato dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali Ambientali e dalla Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO fra i punti qualificanti per il mantenimento del titolo, era richiesta all’Amministrazione Comunale di Lipari di: Attivare immediatamente gli organi di gestione compatibile e di armonizzazione tra il Piano Territoriale Paesistico e il P.R.G. in formazione, relativamente alla disciplina delle aree intervulcaniche, prendendo in considerazione anche i modelli di parchi UNESCO esistenti quali quelli delle Hawaii e delle Galapagos e del nuovo Parco Europeo dei vulcani del Massiccio Centrale in Auvergne, idonei a promuovere forme di organizzazione e gestione integrata del sito sotto forma di Parco Culturale Scientifico ed Umanistico. Naturalmente l’Amministrazione Comunale di Lipari invece di accogliere le proposte provenienti dalla Conferenza, non ha trovato di meglio che inserire nel Piano Regolatore generale un’opera che devasta i Vulcani principali dell’isola di Lipari. 3) Violazione delle norme europee e regionali per le aree S.I.C. Tutte le isole del nostro Comune sono state identificate come Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) e pertanto incluse nella costituenda Rete Natura 2000, secondo le direttive impartite dall’Unione Europea. Anche Lipari, naturalmente, è stata classificata come SIC (ITA030030), la cui estensione copre oltre il 60% dell’intera superficie dell’isola. L’aviosuperficie è totalmente incompatibile con l’istituzione di un Sito di Importanza Comunitaria. Vogliamo ricordare ai consiglieri comunali che con il decreto del Ministro dell’Ambiente del 3 settembre 2002 sono stati emanati gli indirizzi per la gestione dei Siti d’Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE. Tali indirizzi nascono dall’esigenza di conservare la biodiversità che caratterizza questi territori. Essi si propongono, con la partecipazione di tutti i soggetti territoriali interessati, di raggiungere e garantire la conservazione delle risorse naturali in una forma compatibile con lo sviluppo socioeconomico. Più specificamente, per “misure di conservazione” si deve intendere “quel complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato di conservazione soddisfacente”. È evidente che, nel caso dell’aviosuperficie, possiamo dimenticare qualsiasi “tutela della biodiversità” nonché la conservazione delle risorse naturali. P001 3 Democratici di Sinistra - Lipari 4) Impatto ambientale e Modifica del territorio - La superficie interessata alla realizzazione dell'aviosuperficie, piazzali e relative infrastrutture di servizio si sviluppa su un sedime di circa 40 ettari, oltre 450 mila metri quadri di territorio. La lunghezza fisica della pista risulta di mt. 1280, la larghezza della pista vera e propria è di circa 30/40 metri, mentre la larghezza della runway e di circa 150 metri di larghezza. Il piazzale ubicato a sud della pista si sviluppa su una superficie di circa 4 ettari e comprende: un fabbricato su due livelli adibito a più funzioni quali aerostazione, uffici di servizio e torre, locali di ristoro e commerciali; infrastrutture di servizio; infrastrutture dislocamento VV.FF.; Hangar, zona carburanti e piazzole sosta veicoli. E' stata prevista un'ampia area di parcheggio. I motivi legati alla vasta area coinvolta sono propri di qualsiasi pista di atterraggio, infatti, le aviosuperfici, oltre alle norme specifiche dettate dagli annessi ICAO, devono avere alcuni requisiti preliminari: a) le dimensioni devono essere idonee all'effettuazione della corsa di approdo e della corsa di decollo. b) l'andamento plano-altimetrico e la resistenza del fondo devono essere idonei alla effettuazione delle operazioni di approdo, di decollo e delle manovre in superficie; c) deve esistere sufficiente spazio circostante libero da ostacoli ai fini dell'effettuazione, in condizione di sicurezza, delle manovre di decollo e di approdo; d) gli ostacoli eventualmente presenti lungo le traiettorie di decollo e approdo devono essere tali da poter essere superati con i margini previsti dalle norme generali, sia in fase di approdo che di decollo; e) per le operazioni notturne in aree geografiche di particolare difficoltà per l'avvicinamento ed in zone urbane, deve essere installato un sistema di guida visiva di planata; f) deve essere un'aviosuperficie non in pendenza, avente, comunque, un'inclinazione del piano non inferiore all'1% al fine di evitare l'accumulo di acqua; g) deve essere prevista una protezione perimetrale di sicurezza che non deve, comunque, costituire ostacolo; deve avere soluzioni tecniche idonee ad evitare il propagarsi di incendi ed un sistema di evacuazione. Come si può comprendere una vasta area che viene desertificata e recintata per qualsiasi attività; niente può crescere all’interno dell’area. Vogliamo ricordare, infine, che gli aeroporti, nonostante siano impianti indispensabili per una moderna società, sono strutture che per il loro impatto ambientale fortemente negativo, debbono essere costruite lontano dagli insediamenti residenziali, al pari dei raccordi autostradali, degli stabilimenti petrolchimici, o delle discariche. Per questo i siti individuati per gli aeroporti sono sempre più lontani dalle città, in aree scarsamente antropizzate, su terreni che hanno uno scarso valore agricolo e bassa valenza ambientale, che non presentano ambienti naturali sottoposti o sottoponibili a tutela ambientale. La società Aviolipari lo colloca al centro dell’isola, in un’area a forte valenza ambientale e naturalistica, tutelata da un Piano territoriale Paesistico, a poche centinaia di metri dai centri abitati di Quattropani, Pianoconte, Lami, Pirrera. Le norme ICAO, inoltre, pongono particolare attenzione alla disciplina dei vincoli alla proprietà privata in prossimità degli aeroporti, contenuta nell’articolo 714 e P001 4 Democratici di Sinistra - Lipari seguenti del vigente testo del codice della navigazione. Esistono particolari limitazioni per tutte le attività in prossimità degli aeroporti, che possano costituire un potenziale richiamo per i volatili, la compatibilità delle costruzioni con le emissioni acustiche, ecc. L'aridificazione, ovvero la desertificazione ambientale e umana. Quando si pensa alla desertificazione si considerano, in genere, gli esodi africani e le dune che invadono i campi. Da noi la desertificazione assume altre forme senza per questo essere meno distruttiva e violenta. Il trasferimento di massicce quote di lavoratori dall'agricoltura all'industria, l'emigrazione, la perdita d'identità, la cementificazione sono tutti fenomeni che hanno colpito il nostro paese e il Sud in particolare e sono parte del processo che oggi chiamiamo desertificazione. Nel nostro caso il rischio è evidente. Il Poggio dei Funghi è un'area verde, il nostro polmone verde, e non possiamo rischiare di desertificare il cuore dell'isola. 5) Modifica dell’orografia e dell’andamento dei venti – l’area individuata dall’aviolipari per buona parte dell’anno è caratterizzata da foschia e nebbia e da particolari regime ventosi che non consentono la visibilità delle colline da Lipari. Alcuni studi del Generale Cicala (esperto militare di meteorologia delle Isole Eolie) esprimono parere negativo per tale struttura. Il costo complessivo dell'opera è stato calcolato in circa 20 milioni di euro, di cui 8 per il movimento terra. È facile comprendere da questo dato che buona parte di Monte Sant’Angelo, Monte Chirica e Colle S. Elmo, saranno sbancate per essere utilizzate da riempimento dei canaloni lato sud del vallone fiume bianco. Ribadiamo che si tratta di un'opera che stravolge completamente il cuore dell'isola distruggendo un ambiente non antropizzato, ancora interessato dalla macchia mediterranea, dove, grazie all'assenza di strade di accesso, ancora esiste un'habitat naturale per le specie animali. Opere che sicuramente muteranno l'assetto complessivo dell'isola. Il regime dei venti, e tutta una serie di conseguente fisiche non prevedibili in questa sede. Opere, ricordiamo, irreversibili. 6) L’inquinamento - Il trasporto aereo genera un impatto sull’ambiente che comporta due principali tipologie di problematiche: > Emissioni di CO2 e NOx (anidride carbonica ed ossidi di azoto) > Rumore La Conferenza di Kyoto del 1997, ha aggiunto delle restrizioni alle emissioni di CO2 nel settore del trasporto aereo, mentre le limitazioni al rumore e alle emissioni di NOx, sono state regolamentate da lungo tempo. Per quanto riguarda le problematiche di emissioni di NOx, nel Febbraio del 1999 un accordo sottoscritto nell’ambito ICAO da 185 paesi, prevede un nuovo standard per i motori di aereo prodotti a partire dal 2004 che obbliga a ridurre di almeno il 16% le emissioni rispetto agli attuali standard entrati in vigore nel 1993. Sulla problematica del rumore provocato dai movimenti aerei, la ricerca di accordi a livello internazionale si è rivelata molto difficoltosa a causa del forte impatto sul valore economico degli aerei di seconda mano non in grado di esser convertiti agli standard di emissioni foniche più attuali. In Italia i provvedimenti di carattere normativo si sono incentrati sulla tematica del rumore. Il Ministero dell'Ambiente, di concerto con quello dei Trasporti, ha varato, con il Decreto Ministeriale 31 ottobre 1997, la metodologia di misura del rumore aeroportuale. P001 5 Democratici di Sinistra - Lipari 6.1. inquinamento acustico – notevole l’impatto acustico sull’intera isola di Lipari è specificatamente sulle frazioni di Canneto, Lami e Quattropani, noi crediamo che parecchi cittadini di Quattropani potranno sicuramente svendere la propria casa per non subire l’inquinamento acustico di una pista aerea. 7) L’impatto ambientale delle opere di urbanizzazione. - Stranamente né la società Aviolipari né i progettisti del PRG hanno inserito le necessarie opera di urbanizzazione per raggiungere la stazione aerea. Non si comprende da quali strade si dovrà raggiungere l’aviosupercie, quali previsioni per la rete idrica, fognaria, elettrica, ecc. ecc. e, soprattutto, a carico di chi? 8) L’inesistenza di contatti e/o accordi con compagnie aeree nazionali ed internazionali per l’avvio di collegamenti stabili giornalieri. Sia la società aviolipari sia l’Amministrazione sono estremamente lacunosi in merito al traffico passeggeri, alla frequenza dei voli, alle eventuali compagnie nazionali ed internazionali interessare a stabilire dei collegamenti da e per le Isole Eolie. Un piccolo aeroporto con a pochi minuti di voli ben 3 aeroporti, di cui due internazionali, Palermo, Catania e Reggio Calabria per rimanere a quelli più vicini. Inoltre nessun dato viene fornito sulla disponibilità delle compagnie aeree nazionali ed internazionali in merito all’utilizzo da parte di queste ultime di aerei compatibili con l’aviosuperficie di Lipari, che ricordiamo sono l'ATR 72, il DASH 8 e il DORNIER 328. L’Amministrazione Comunale di Lipari e la società Aviolipari hanno preso contatto con compagnie aeree? Con quali? Hanno discusso di possibili collegamenti da e per le Isole Eolie? Probabilmente si pensa, si prevede, l’utilizzo esclusivamente di voli charter esclusivamente in piena stagione e con compagnie che dispongono di aerei del tipo utilizzabile a Lipari, con il rischio di lacune nella sicurezza dei voli, come amaramente abbiamo dovuto constatare nei recenti incidenti aerei di quest’anno sui cieli italiani, propria ad opera di voli charter. 9) Principali Aeroporti italiani e distanze dal centro città - Alcuni sostengono la necessità della realizzazione di un’aviosuperficie su Lipari motivandola con il problema della distanza dagli aeroporti più vicini (Catania e Reggio Calabria). Sotto si riporta una tabella con i principali aeroporti collocati in capoluoghi regionali. Ancona – Raffaele Sanzio Distanza dal centro città: 18 km. Collegamenti Bus: da e per terminal (durata viaggio 30') Bari – Palese Distanza dal centro città: 11 km Collegamenti bus: ogni 50' (durata viaggio 40') O da e per la stazione ferroviaria di Bari (durata viaggio 25') Bologna – G. mo Marconi Distanza dal centro città: 7 km Collegamenti Bus: da e per la stazione ferroviaria, ogni 30' Milano – Malpensa Distanza dal centro città: 46 km Collegamenti Bus: da e per la Stazione Centrale, ogni 30' Distanza dal centro città: 36 km Distanza dal centro città: 12 km Collegamenti Bus: da e per Piazzale Roma ogni 30'o da e per la stazione ferroviaria di Mestre, ogni 30' Distanza dal centro città: 16 km Collegamenti Bus: (n. 3) da e per il centro città, ogni 30' (05.45 - 22.30) Roma Fiumicino - L. Da Vinci Venezia - Marco Polo Torino – Caselle P001 6 Democratici di Sinistra - Lipari Se prendiamo ad esempio una qualsiasi città di media grandezza collocate in una delle regioni sopra citate, possiamo osservare che la distanza media supera abbondantemente la durata di 1 ora di viaggio per arrivare all’aeroporto, lo stesso dicasi per le località turistiche. L’arcipelago de “La Maddalena” è simile alle nostre isole, anche in termini di aeroporti “vicini”. Gli aeroporti sono due: a) L’aeroporto Olbia - Costa Smeralda: per raggiungere la Maddalena si impiegano 40 minuti in macchina fino a Palau e poi 15/20 minuti con la nave traghetto. b) Da Alghero Aeroporto: per raggiungere La Maddalena si impegano un’ora e 40 minuti in macchina fino a Palau. La differenza tra le nostre isole e l’arcipelago della “La Maddalena” è che in queste ultime risultano dei collegamenti stabili fra le isole e gli aeroporti, certi e prenotabili, al contrario delle nostre isole. 10) Quali finanziamenti - anche sui finanziamenti le proposte dell’Amministrazione e della società aviolipari sono fortemente lacunose. Chi sono i soggetti che intervengono nell’investimento, nelle opere, nella gestione, e per quanti anni, con quali garanzie. Se per esempio dopo uno – due anni di esercizio la società che gestisce la pista dichiara fallimento ed abbandona l’aviosuperficie su chi ricadono i costi della distruzione del territorio? 11) Quale destagionalizzazione? – la destagionalizzazione si realizza con l’offerta sul territorio di un turismo di qualità, in grado di visitare le Isole Eolie nei periodi di bassa stagione, finalizzato alla scoperta delle nostre isole al di là del sole e del mare. Un turismo naturalistico, escursionistico, culturale, congressistico. Un turismo che va programmato con una attenta campagna di pubblicizzazione delle nostre isole. Esaltando le nostre bellezze naturali, la nostra storia, la nostra cultura millenaria. Esaltando il valore aggiunto delle Isole Eolie “Patrimonio dell’Umanità”. Come possiamo puntare su questo tipo di turismo se distruggiamo l’elemento di diversificazione: il territorio naturale. Invece di esaltare la natura, la distruggiamo. Dove andranno ad osservare il territorio non antropizzato i nostri turisti, lungo quali sentieri potranno fare le loro esclusioni, quali valori culturali possiamo trasmettere. Quali parchi naturalistici, aree marine protette, parchi geominerari della pomice, quali parchi termali, quali musei, possiamo offrire se distruggiamo il cuore delle nostra isola. Come possiamo impedire le attività di escavazione della pomice se proprio l’amministrazione comunale si fa promotrice della “violazione” del Piano Territoriale Paesistico, quale autorevolezza possiamo avere nel chiedere ai cittadini di non violentare il territorio, di non costruire dove meglio gli capita; come possiamo chiedere ai singoli il rispetto di norme e di un Piano Paesistico che l’Amministrazione ed il Consiglio Comunale non rispettano. Infine, quali vantaggi per i residenti durante tutto il corso dell’anno? Quale utilità sociale? Quali collegamento stabili giornalieri in partenza ed in arrivo vengono assicurati alla nostra comunità? Le alternative P001 7 Democratici di Sinistra - Lipari A) I collegamenti marittimi e stradali con gli aeroporti più vicini – ancora una volta ritorniamo a proporre con forza l’approvazione del Piano Regolatore Generale dei Porti delle Isole Eolie; l’unico strumento in grado di dare l’indirizzo giusto verso un sistema di collegamenti certo e sicuro. La concreta attuazione di tutta una serie di proposte che abbiamo avanzato nel tempo per i collegamenti con navi veloci con Napoli, Fiumicino, Palermo; i collegamenti con gli aeroporti di Catania e Reggio Calabria, sia attraverso corse di Pullman sia attraverso corse di aliscafi. Sono interventi fattibili che non provocano la distruzione del nostre territorio, ma ne esaltano l’integrità, soltanto attraverso grandi compagnie di navigazione possiamo offrire delle politiche tariffarie differenziate fra le bassa, media ed alta stazione. B) Il trasporto mediante elicotteri - All'interno del settore aeronautico uno spazio particolare è occupato dal volo mediante elicotteri: per le loro caratteristiche che consentono il decollo e l'atterraggio su superfici estremamente ridotte, (come dimostrato con la realizzazione delle elisuperficie per l’emergenza sanitaria in tutte le isole del Comune di Lipari), questo tipo di volo trova impiego sia come mezzo di soccorso, sia per il trasporto persone all'interno di aree fortemente urbanizzate o per le altre isole del Comune di Lipari. Nelle isole Tremiti abbiamo l’unico esempio di un servizio pubblico con collegamenti attraverso elicotteri. Dal 1985 la società Alidaunia s.r.l. con l’assenso ministeriale e in collaborazione con l’Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia, garantisce il collegamento quotidiano tra Foggia e le Isole Tremiti, fornendo in tal modo un servizio di rilevante utilità sociale. Moderni elicotteri della compagnia ALIDAUNIA collegano Foggia (Aeroporto Civile "Gino Lisa") con le Isole Tremiti (Eliporto di S. Domino) in circa 20' di volo. Le tariffe sono differenziate fra residenti e non residenti, questi ultimi divisi in alta e bassa stazione.1 Nelle isole campane, per quanto di ns. conoscenza opera al momento soltanto una società, la SAM Helicopters, che garantisce i collegamenti con elicottero con le isole del Golfo di Napoli e le località della Costiera Amalfitana. Riteniamo fattibile attraverso una forte azione politica un intervento regionale (es. Regione Puglia per le isole Tremiti) per un contributo finanziario ad una compagnia di trasporti di che avvii un servizio di trasporto pubblico mediante elicottero, con obbligo di servizio, con Catania e/o con Palermo. Riteniamo che il collegamento con Catania e/o Palermo (per rimanenze all’interno della Regione Siciliana) sia vantaggioso se sostenuto almeno per qualche anno da un contributo regionale. C) Gli idrovolanti - Gli idrovolanti sono mezzi anfibi, operano sia su terra, sia su acqua, ed hanno una discreta capacità di carico2; inoltre presentano dei vantaggi rispetto ai collegamenti con elicotteri, sono più rapidi ed hanno costi 1 Residenti (tutto l’anno) euro 18,59 (iva inclusa), tasse aeroportuali escluse. Non residente: alta stagione, (luglio e agosto) euro 34,00 (iva inclusa), tasse aeroportuali escluse, in bassa stazione (gennaio – giugno / settembre dicembre) euro 18,59 (iva inclusa), tasse aeroportuali escluse. 2 Due esempi di idrovolanti: Cessna C208 Caravan Anfibio: Capacità: 8 pax. Autonomia: 1400 km. Dist di Decollo: 400 m (terra) 585 m (acqua). Dist. di Atterraggio: 230 m (terra) 320 m (acqua). Velocità di Crociera: 320 km/h. Quota di crociera: 3.500 m. De Havvilland DHC-6 Twin Otter Anfibio: Capacità: 14 pax versione anfibia. Autonomia: 1400 km. Dist di Decollo: 550 m (terra) 640 m (acqua). Dist. di Atterraggio: 450 m (terra) 400 m (acqua). Velocità di Crociera: 330 km/h. Quota di crociera: 3500 m. P001 8 Democratici di Sinistra - Lipari molto più ridotti (circa il 50% degli elicotteri). Gli idrovolanti utilizzano strutture operative limitate: pontili galleggianti e scivoli di alaggio. Non inquinano, in genere hanno permessi di utilizzo nelle acque dolci e nei laghi, lo scarico è in aria e non in acqua, i motori a turbina hanno una eccellente combustione. Gli idrovolanti anfibi possono atterrare sugli aeroporti e nelle operazioni aeroportuali sono identiche agli aerei terrestri. In acqua gli idrovolanti, sono equiparati alle imbarcazioni e rispondono alle regole della navigazione, hanno bisogno di circa un Km di acqua per decollare; possono decollare su onde di oltre 50cm. Il rumore è avvertito a terra solo durante la corsa di decollo. La regolamentazione attuale, inoltre, non consente le operazioni notturne. La conformazione geografica e lo sviluppo economico e sociale specie per i territori a vocazione turistica suggeriscono di ripensare al mezzo idrovolante quale mezzo per il collegamento aereo con i nostri principali aeroporti, riducendo il tempo degli spostamenti. Le isole eoliane hanno aree naturalmente adatte a ospitare "campi" di ammaraggio e strutture movibili e dunque ecocompatibili per permettere imbarco e sbarco dai velivoli. L’utilizzo degli idrovolanti nel nostro territorio, quindi, potrà evitare la costruzione dell’aviosuperficie e la conseguente distruzione del territorio. D) La realizzazione di un aeroporto nel raggio di un’ora dalle Isole Eolie Nel passato diversi sono stati i tentativi di realizzare un’aeroporto delle “Eolie” sulla costa tirrenica della Sicilia. Il Comune di Lipari ha aderito con l’Amministrazione Giacomantonio ad una società per la realizzazione dell’”Aeroporto delle Eolie” nel territorio di Terranova. L’esperienza non si è concretizzata, ma riteniamo che vi siano tutte le condizioni politiche, economiche e territoriali per realizzare un aeroporto sulla costa tirrenica della Provincia di Messina in grado di favorire lo sviluppo turistico sia delle Isole Eolie sia dell’area del Parco dei Nebrodi. In quest’ultimo periodo il Comune di Barcellona ha proposto l’idea di un aeroporto delle Eolie. Le esperienze all’estero Le Maldive - Gli idrovolanti alle Maldive costituiscono il mezzo di trasporto più veloce ed efficiente per raggiungere rapidamente e con la massima sicurezza, i resort più lontani dalla capitale Male, che altrimenti richiederebbero molte ore di barca veloce. A seconda del resort scelto e dalla distanza dello stesso dall'aeroporto internazionale, per moltissime persone il primo impatto con le Maldive avviene proprio a bordo di uno questi aerei dalle caratteristiche uniche. La durata di un volo varia da pochi minuti a meno di un’ora e può succedere che l’aereo faccia alcuni scali prima di giungere presso la propria destinazione finale. Presso il resort, l’ammaraggio avviene normalmente in laguna, vicino ad una piattaforma galleggiante. La Grecia – la società greco-canadese AIR SEA LINEA ha avviato i primi voli con idrovolanti nel corso dell’estate 2004. Lo scopo della società è di avviare collegamenti di linea fra le isole greche e fra queste e l'Italia. La Air Sea Lines ha stabilito una delle sue basi più importanti a Corfù dove è già operativo un idrovolante in grado di trasportare 19 persone.. P001 9 Democratici di Sinistra - Lipari Gli idrovolanti e le isole minori italiane - Da un anno è stato avviato un progetto per collegamenti con idrovolanti fra Napoli e le isole campane e le aree turistiche come Positano, Amalfi e Sorrento. La sperimentazione del servizio di collegamenti con idrovolanti potrebbe avviarsi quest'anno durante l'inverno profittando non solo del poco traffico con aliscafi ma anche del ridotto traffico da diporto. Nel caso delle nostre isole, infine, c’è da registrare il tentativo della società “Aquair” che si è proposta da qualche anno per realizzazione un importante miglioramento nella qualità e nella velocità dei trasporti per le isole Eolie. Non abbiamo dati recenti in merito allo stato dei fatti, ma riteniamo che sia una iniziativa da incoraggiare da parte dell’Amministrazione. Il segretario della sezione D.S. di Lipari Giuseppe La Greca P001 10