Archivio della Memoria e Banca Dati delle Eccellenze
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Archivio della Memoria e Banca Dati delle Eccellenze
Progetto F.P. “VERSO EXPO 2015: DIETA MEDITERRANEA E CIRCUITI INCOMING” Realizzazione “Archivio della memoria” e “Banca dati delle eccellenze” Premessa La valorizzazione della filiera turistica e produttiva italiana vede nella Dieta Mediterranea e nell’Expo 2015 due importanti strumenti di conoscenza e sviluppo delle risorse enogastronomiche e turistiche locali, con beneficio sia per le imprese che per i territori. In quest’ottica la Dieta Mediterranea non è da intendere solo come paniere delle risorse agroalimentari italiane, ma come vero e proprio rappresentante dell’identità culturale italiana in senso ampio. Il termine “Dieta” deriva dal greco “diaita” ovvero stile di vita inteso come l’insieme delle pratiche, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e delle tradizioni culturali grazie alle quali le popolazioni del Mar Mediterraneo hanno creato e mantenuto vivo una sintesi tra l’ambiente culturale, l’organizzazione sociale e le tradizioni religiose con il “mangiare”. La terminologia “Dieta Mediterranea” fu coniata da un medico e fisiologo statunitense, Ancel Benjamin Keys (1904 – 2004), il quale nel corso degli anni ’50 con le sue ricerche sulle abitudini alimentari delle popolazioni residenti nel Bacino del Mediterraneo approfondì la relazione fra alimentazione e malattie cardiovascolari, studiando sul campo gli effetti benefici apportati dalla dieta locale sulla salute della popolazione. Gli esiti scientifici del celeberrimo studio da lui coordinato e denominato “Seven Countries Study – Studio delle sette Nazioni” – documento che analizza le abitudini alimentari di oltre 12.000 abitanti di media età scelti in maniera casuale in sette Paesi (Stati Uniti, Italia, Finlandia, Grecia, ex-Jugoslavia, Paesi Bassi e Giappone) evidenziarono per la prima volta al mondo che il modello alimentare mediterraneo - basato su frutta, verdura, pane, legumi, pasta, pesce, olio extravergine di oliva e un consumo moderato di vino - fornisce il giusto apporto di grassi saturi, risulta fortemente protettivo nei confronti dell’insorgenza di patologie cardiovascolari, riduce la probabilità di mortalità per cardiopatia ischemica infarto e favorisce una bassa frequenza di malattie quali l’ipertensione, il diabete e il sovrappeso. Dieta Mediterranea” indica quel regime alimentare, tipico delle popolazioni mediterranee, basato su un moderato consumo di grassi (specialmente quelli di origine animale) e su un corretto equilibrio tra apporto e consumo energetico: al contrario di altre diete non prevede dosi specifiche degli alimenti ma una corretta ripartizione dei macronutrienti associata ad un rapporto equilibrato tra quantità di calorie ingerite e consumate. Dieta Mediterranea vista quindi come esempio di regime alimentare ideale ed equilibrato capace di preservare le funzionalità e la salute del nostro organismo. Il merito di Keys sta nell’aver per primo intuito che esiste uno stretto rapporto tra assunzione di calorie, dispendio energetico e tasso metabolico a riposo, oltre che nell’aver fornito una prima spiegazione dei fenomeni che conducono all’obesità. Proprio gli studi approfonditi e dettagliati di Keys portarono nel Novembre del 2010 il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO ad inserire la Dieta Mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, con la seguente motivazione: “….è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. È caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio, i cui ingredienti principali sono olio di oliva, cereali, frutta e verdura, fresche o secche, un ammontare moderato di pesce, prodotti lattiero-caseari e carne, numerosi condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusioni, sempre nel rispetto delle convinzioni di ogni comunità. […] La Dieta Mediterranea comprende molto più che il cibo. Essa promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed eventi festivi. […] Il sistema si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali collegate alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”. L’obiettivo prioritario è quello di valorizzare e diffondere quella cultura alimentare che è stata alla base delle ricerche scientifiche condotte da Ancel Keys e far sì che determinate tradizioni locali possano essere adeguatamente promosse e preservate. L’attestazione della Dieta Mediterranea come patrimonio Unesco rappresenta perciò una grande opportunità di valorizzazione dei nostri prodotti, della nostra gastronomia e, più in generale, dei nostri territori: infatti molti dei piatti e dei prodotti che sono stati oggetto di valutazione da parte dei nutrizionisti e che vanno a comporre la “piramide alimentare” della dieta mediterranea sono da anni prodotti nel nostro Paese e vanno a comporre quel grande patrimonio eno-gastronomico che, peraltro, il Sistema Camerale è da tempo impegnato a valorizzare. Le iniziative realizzate per la valorizzazione e tutela dei prodotti tipici attraverso le DOP/IGP ed i marchi collettivi ne sono la testimonianza. Le Camere di commercio hanno il merito di aver scandagliato le origini di questi prodotti e di aver raccolto e realizzato documentazioni storiche di grande importanza che rappresentano un enorme bacino informativo sulle tradizioni nutrizionali del nostro Paese e che, se opportunamente interpretate, possono rappresentare una chiave di lettura per capire come è andato consolidandosi nel tempo il modello alimentare di eccellenza comunemente riconosciuto con il termine Dieta Mediterranea, che consente di offrire ai consumatori di tutto il mondo prodotti di qualità, caratterizzati da numerosi benefici salutistici. Sicuramente Expo 2015, che ha come tema l’alimentazione nei suoi diversi aspetti (educativo, culturale, ambientale, ecc..) potrà rappresentare un’ottima opportunità per dare visibilità ai nostri territori (e alle imprese che vi operano) - che sono stati alla base della nascita e dell’affermazione del modello alimentare mediterraneo - e la creazione di strumenti idonei ad attrarre i visitatori ad Expo promuovendo il patrimonio gastronomico dell’intero territorio nazionale anche in chiave turistica contribuirà ulteriormente a valorizzare le eccellenze italiane nel mondo e a sensibilizzare il consumatore verso abitudini alimentari sane ed un corretto stile di vita. Alla luce di queste premesse, è prevista la realizzazione dei seguenti due strumenti: a. l’“Archivio della Memoria” che contiene il patrimonio storico-informativo sui prodotti agro-alimentari e sulla cultura gastronomica italiana qualificata. Ogni territorio, sulla base di indicatori nutrizionali e salutistici messi a punto da Unioncamere Nazionale con il contributo tecnico della società di sistema Dintec ed attraverso una piattaforma on line, dovrà: • • censire, raccogliere e sistematizzare i prodotti agro-alimentari (DOP, IGP, marchio collettivo) identitari del proprio territorio = raccolta di informazioni sulle origini, sulle tecniche di lavorazione, sulle indagini storiografiche ed individuazione degli elementi nutrizionali-salutistici consolidati in loco nel corso degli anni; censire e selezionare i piatti tradizionali che caratterizzano il proprio territorio e che vanno a comporre i menù locali, ovvero quelli emblematici del patrimonio agroalimentare esistente = ciascuna ricetta tipica sarà codificata nelle metodiche di elaborazione (dosi, ingredienti, tecniche di cottura) e dovrà far emergere i “segreti nutrizionali”, ovvero le motivazioni nutrizionali-salutistiche che sono alla base di specifici abbinamenti e che si sono consolidate nel tempo; i risultati delle due indagini confluiranno nell’”Archivio della Memoria” che conterrà pertanto i racconti storici e gli elementi nutrizionali dei diversi prodotti e della loro declinazione gastronomica secondo la seguente architettura: storia del prodotto / disciplinare e tecniche di lavorazione / caratteristiche nutrizionali da valorizzare nell’etichetta del prodotto / elaborazioni gastronomiche / adeguatezza alla dieta mediterranea; • valorizzare le proprie produzioni attraverso la Dieta Mediterranea (facoltativo): alla valorizzazione storico-produttiva del patrimonio gastronomico locale sarà affiancata una sua qualificazione nutrizionale realizzata sulla base dei principi della Dieta Mediterranea universalmente riconosciuti e di indicatori numerici definiti a livello nazionale da Unioncamere con il contributo della società di sistema Dintec, con l’obiettivo di valutare quanto ciascun piatto/menù tipico sia salubre (= basso fattore di rischio per la salute umana). Saranno pertanto previsti i seguenti interventi: selezione delle ricette “compatibili” ai principi nutrizionali della Dieta Mediterranea, partendo da quelle tipiche che compongono l’Archivio della Memoria; per ciascuna ricetta selezionata, calcolo del grado di compatibilità alla dieta mediterranea applicando il convertitore elaborato a livello centrale e calcolo delle caratteristiche del profilo nutrizionale (anche in base alle regole stabilite dal nuovo Reg. CE 1169/2011: obbligo di apposizione della tabella nutrizionale e dell’indicazione dell’origine per alcune categorie di prodotti alimentari); valutazione dell’adeguatezza mediterranea dei piatti/menù sulla base del sistema di classificazione precedentemente definito; • promozione della Dieta Mediterranea attraverso la rete dei ristoranti di qualità (attività facoltativa): obiettivo di quest’attività sarà promuovere i piatti/menù tipici salubri conformi alla Dieta Mediterranea utilizzando la rete dei ristoranti di qualità certificata. b. la “Banca Dati delle Eccellenze”: partendo dal censimento delle produzioni certificate e tradizionali e delle ricette contenenti le tradizioni ed i saperi del territorio, si individueranno o casi aziendali di eccellenza che si sono distinti per innovazione qualità e sostenibilità, al fine di valorizzarle sia in un contesto nazionale che internazionale che consenta di fornire al consumatore–turista tutti gli strumenti conoscitivi atti a supportarlo nella scelta dei prodotti di qualità (differenziandoli in maniera consapevole da quelli contraffatti) e al contempo a rafforzare i flussi turistici internazionali verso l’Emilia-Romagna in occasione di Expo 2015. I risultati attesi che ci si prefigge con le azioni sopra esposte sono i seguenti: • • • • • ampliamento della valorizzazione del patrimonio agro-alimentare e gastronomico anche attraverso la realizzazione di appositi strumenti informatici (“Archivio della Memoria”); predisposizione - attraverso indicatori numerici - di un modello di valutazione della compatibilità delle ricette ai principi nutrizionali-salutistici della Dieta Mediterranea; valorizzazione dei casi aziendali italiani che si distinguono per l’eccellenza della qualità, della sostenibilità e dell’innovazione, anche attraverso la realizzazione di una “Banca delle qualità italiane”; valorizzazione delle produzioni locali qualificando la ristorazione italiana e italiana nel mondo che propone i piatti tipici della Dieta Mediterranea; diffusione sul territorio del modello alimentare “Dieta Mediterranea” attraverso la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione e la diffusione di materiale informativo. Gli indici della Dieta Mediterranea: al fine di fornire indicazioni sulla compatibilità della cucina locale ai principi della Dieta Mediterranea richiamati in precedenza, sono stati individuati una serie di indici che consentono di analizzare le ricette tipiche dei territori. La corretta applicazione degli indici prevede per ogni ricetta: una prima fase di acquisizione di ingredienti, dosi e tecniche di preparazione; una seconda fase di scomposizione di ogni ingrediente nei suoi nutrienti, secondo l’elenco riportato nel Reg. Ue 1169/2011, con determinazione del contributo apportato; una terza fase di calcolo degli indici utilizzando i valori dei nutrienti e le dosi previste. A seguito di una ricognizione della letteratura scientifica in ambito nutrizionale sono stati implementati ed adattati tre tipologie di indici così classificati: 1. indici nutrizionali: quelli che descrivono le proprietà nutritive apportate dalle ricette e sono stati calcolati sulla base delle caratteristiche dei singoli ingredienti previa cottura, i cui valori sono riferiti a singola porzione: o macronutrienti, ovvero le sostanze indispensabili al nostro organismo in quanto correlate alla produzione di energia ed alla crescita; in questa sezione sono state riportate le quantità di proteine, grassi e carboidrati nonché il relativo apporto al fabbisogno giornaliero, calcolato sulla base dei consumi di riferimento medi della popolazione (ca. 2000 Kcal sulla base di quanto stabilito nel Reg. Ue 1169/2011); o micronutrienti, ovvero i principi nutritivi indispensabili per le funzioni metaboliche del nostro organismo; sono stati classificati in sali minerali e vitamine con l’indicazione delle relative quantità; o apporto calorico: differenziato tra uomo e donna e calcolato sulla base del fabbisogno energetico medio stimato della popolazione (Reg. Ue 1169/2011). I valori sono stati calcolati sulla base del fabbisogno energetico medio della popolazione stimato dall’EFSA – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Nel caso di una donna adulta il fabbisogno energetico stimato è pari a 2000 Kcal, mentre per un uomo adulto è pari a 2500 Kcal. I valori dei suddetti indici sono riferiti a singola porzione; 2. indice di adeguatezza mediterranea: quello che indica il grado di affinità del piatto (classificato in basso, medio, alto) ai parametri della modello alimentare della Dieta Mediterranea. L’indice è ottenuto dal rapporto fra i contributi energetici provenienti dagli alimenti appartenenti alla Dieta Mediterranea e i contributi forniti dagli altri alimenti. Il valore ottenuto viene poi classificato nel seguente modo: basso 0,1 – 5,4; medio 5,5 – 9,4; alto 9,4- ; 3. indice di qualità nutrizionale: fornisce un’indicazione sul bilanciamento tra nutrienti complessivi e quantità di calorie fornite dal piatto (basso, bilanciato, alto). Il valore è ottenuto dal rapporto tra il contributo medio nutrizionale di tutte le vitamine e i sali minerali e la copertura delle calorie giornaliere. Il valore ottenuto viene, poi, classificato nel seguente modo: basso < 1; medio 1-2; alto 2 (pertanto un piatto con indice di adeguatezza mediterranea «basso» può, invece, registrare un indice di qualità nutrizionale «alto» attestando, così, il suo valore nutrizionale sebbene la composizione non esattamente in linea al modello della Dieta Mediterranea).