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Rassegna Stampa
Il giornale di Sicilia
Mercoledì 6 Maggio 2015 pagina 20
COMMERCIO IN CRISI: CHIUDE PURE PUSTORINO - ALTRA INSEGNA
STORICA COLPITA DALLA CRISI: DOPO 130 ANNI CHIUDE PURE
PUSTORINO
Chiude Pustorino, lo storico negozio di abbigliamento in via Maqueda. Da
dopodomani comincerà la svendita al 50 per cento di tutta la merce, fino ad
esaurimento delle scorte. Poi il negozio, dopo 130 anni, abbasserà definitivamente le
saracinesche per cessazione dell'attività. Per l'unico dipendente sarà l'ultimo mese di
lavoro. Si dissolve così un altro pezzo di storia commerciale della città, che è riuscito
a resistere fino ai nostri giorni tra crisi economica e calo delle vendite.
«Non possiamo più sopravvivere, le perdite sono notevoli - dice Gaetano Pizzo, uno
dei proprietari del negozio - Da un lato c'è la crisi, che abbiamo fronteggiato con tutti
i mezzi, dall'altro c'è la pedonalizzazione di via Maqueda e di altre piazze del centro
storico, che da quando è attiva ci ha fatto perdere almeno il 30 per cento degli affari».
Gaetano Pizzo e Vincenzo Scarlata, ex impiegati della Pustorino, hanno rilevato nel
1996 la storica insegna, prendendo in affitto i locali. Recentemente hanno
rimodernato e restaurato il punto vendita, rimasto all'antico splendore per moltissimi
anni, un involucro di storia e tradizione, quasi un monumento.
«Abbiamo investito su un progetto, per far vivere la famosa insegna - continua Pizzo
- abbiamo riservato ai nostri clienti il parcheggio in un garage privato convenzionato,
ma è un anno che ci rimettiamo soldi. Adesso, con la zona pedonale è diventato
impossibile muoversi. Il grosso della clientela abita fuori il centro storico e non ne
vuole sapere nulla di arrivare in negozio districandosi nel traffico e tra i divieti.
Preferisce fare acquisti in altre zone della città, dove risulta più comodo muoversi con
l'auto».
Il negozio si trova a pochi passi dai 4 Canti di Città ed è molto conosciuto per la
vendita delle pregiate cravatte. «È un grande dolore pensare che una bella esperienza
imprenditoriale si sta concludendo in questo modo - conclude Pizzo - ma non c'è altra
strada. La scelta del Comune di chiudere via Maqueda al traffico va contro gli
imprenditori, e noi siamo tra quelli che stiamo pagando a caro prezzo questa
decisione. Abbiamo cercato di dialogare con il Comune, ma le nostre richieste sono
rimaste inascoltate». Pizzo e il suo socio pensano di impegnarsi in altre attività:
«Dobbiamo rimboccarci le maniche e continuare a lavorare, con lo stesso impegno di
sempre», dicono.
Pustorino è solo l'ultimo dei marchi storici che scompare dal tessuto commerciale
cittadino. Insegne indimenticabili, sfiancate dalla crisi, come Spatafora, Hugony, De
Magistris-Bellotti, Flaccovio, Tessilcora, Schillaci, Ferrari hanno anticipato questa scia
interminabile di chiusure. Al loro posto sono arrivate le griffe internazionali, ma anche
i negozi che vendono abbigliamento low cost. Un segno che i tempi sono cambiati.
LA STORIA.
Fondata nel1885 da Pietro Pustorino, la bottega di via Maqueda 174 aprì come
rivendita di articoli inglesi, destinati ai vacanzieri britannici che all'epoca arrivavano
numerosi nel capoluogo siciliano. Specializzato nel commercio di cravatte e cappelli di
pregiata qualità, il negozio ha avuto tra i suoi clienti nobili e personaggi famosi, dalla
Casa Reale inglese ai Savoia, da Francesco Cossiga a Walter Chiari, la classe politica e
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la nobiltà.
Il negozio è di rara bellezza. L'ambiente, seppur rimodernato e restaurato di recente,
racchiude ancora l'atmosfera di un tempo: pareti affrescate da Ernesto Basile nello
stesso stile della famosa Villa Igea, legni colorati e specchi in stile liberty.
Fino ad oggi ha mantenuto nella vendita dei capi di abbigliamento l'inconfondibile
gusto british, fornendo i migliori capi e le case più prestigiose per scarpe, giacche,
cappotti, soprabiti, fra tutte Burberry. Anche sartoria con stoffe inglesi, dallo shetland
al cashmere, tweed, lane e cotoni. Pustorino è famoso anche per le cravatte Holiday
Brown, vera rarità e tessute da artigiani d'oltre Manica.
Una vera icona per un target di clienti particolari, che una volta fatta tappa in città
dedicano parte del loro tempo a visitare il famoso negozio. Adesso, la chiusura lascerà
un grande vuoto, così come è stato quando altre insegne che hanno disegnato la
storia commerciale in città hanno deciso di alzare bandiera bianca. Dopodomani
comincerà la svendita per cessazione dell'attività. L'ultima occasione per fare affari.
Poi, anche in quel pezzo di via Maqueda, nella parte che lambisce i Quattro Canti, un
colpo di spugna cancellerà pure quell'insegna, rimasta un punto di riferimento per
tanto tempo.
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