Lunedì 8 Febbraio 2016 - Corriere Fiorentino
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Lunedì 8 Febbraio 2016 - Corriere Fiorentino
LUNEDÌ 8 FEBBRAIO 2016- ANNO IX - N.37 REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE: Lungarno delle Grazie, 22 - 50122 - Firenze - Tel 055 24825 - Fax 055 2482510 - Email: [email protected] Pareggio Empoli Volo anti pregiudizi Cambio Robur Giampaolo rallenta «Va bene così» di Michela Lanza Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente Siena, Ponte lascia Arrivano i liguri Daniel, il portiere con un braccio solo di Filippo Baffa di Francesco Caremani a pagina 4 a pagina 4 a pagina 6 SPORT corrierefiorentino.it Non facciamoci del male Il punto SERENITÀ, IN VERTICALE di Sandro Picchi S erenità e velocità. La Fiorentina risolverebbe gran parte dei suoi problemi se ritrovasse l’una e l’altra. Con poca serenità e poca velocità è riuscita, per ora, a mantenere il terzo posto, ma se tardasse a cambiare umore e a cambiare marcia, la situazione potrebbe complicarsi. Sui pensieri della proprietà e sui rapporti tra i Della Valle e il folto gruppo di dirigenti e sulla posizione degli stessi Della Valle nei confronti di Sousa, la situazione non sembra più quella di una volta. Serve una svolta, se possibile. Sul piano del gioco è indispensabile che la Fiorentina, già dalla partita contro l’Inter, ritrovi le caratteristiche che l’hanno contraddistinta nella prima parte del campionato quando il sapiente e fortunato compromesso tra il possesso palla e la verticalizzazione avevano dato ottimi risultati. Le cose sono cambiate appena si sono verificate tre condizioni negative: il gioco meno sveglio, le contromisure degli avversari e il minor rendimento di Kalinic, giocatore fondamentale non solo per i gol, ma anche per lo smarcamento e la profondità. La Fiorentina è arrivata a un punto di involuzione da cui deve uscire. Controlla il gioco, ma lo addormenta troppo, rischiando di addormentare anche se stessa. Il possesso palla diventa un sonnifero sparso sulla partita e non hanno torto Capello e Ranieri, il tecnico del momento, che non lo applicano definendolo noioso e improduttivo. Nel Leicester vanno diritti allo scopo in un trionfo impensabile del «palla lunga e pedalare». La Fiorentina di oggi rischia di essere il contrario: palla corta e rallentare. Per uscire da questa gabbia occorre un cambio di marcia e di posizioni in campo. Quando Alonso rientrerà, Tello potrà essere spostato a destra con Bernardeschi sulla trequarti in coppia con Ilicic o come alternativa allo sloveno, mentre in mezzo al campo — e l’anno scorso nessuno lo avrebbe detto — sarà molto utile il recupero di Badelj, con il suo gioco breve che d’improvviso diventa lungo. Tello sembra destinato a pesare in questa squadra, non per continuità ma per improvvisazione, però il recupero fondamentale rimane quello di Kalinic perché tutto il difficile del calcio diventa facile quando arriva uno e fa gol. La Fiorentina va piano però mantiene il terzo posto: tra le concorrenti Champions vince solo la Roma E da domenica sera (scontro diretto contro l’Inter) inizia un ciclo terribile di sei partite in tre settimane Sousa deve ritrovare il gioco, Adv spegnere le polemiche alle pagine 2 e 3 Loreto CORRIEREFIORENTINO.IT Livorno, il giallo della coltellata al cuore Nella tarda serata di sabato un uomo di 39 anni è stato accoltellato al cuore davanti alla sua abitazione, a Livorno. La vittima è Vitali Kimpis , di origine lituana, che è stato trovato da un vicino in una pozza di sangue all’interno del portone dello stabile al civico 326 in via Roma nel quale vive da poco tempo. L’uomo, da una prima ricostruzione, stava rientrando a casa e aveva sorpassato il cancelletto del viale d’ingresso, una volta Ma Della Valle ora parli con la città di Leonardo Bardazzi e Ernesto Poesio © RIPRODUZIONE RISERVATA APPELLO AL PATRON La polizia sul luogo dell’agguato arrivato davanti al portone dello stabile è scattata l’aggressione. La polizia scientifica giunta sul posto ha setacciato la zona per rilevare qualsiasi tipo di traccia che possa ricondurre al killer o ai killer. Gli agenti hanno recintato la zona d’ingresso allo stabile e si sono concentrati in special modo al portone. Secondo gli inquirenti, il colpo, potrebbe essere stato scagliato da una mano esperta. a pagina 3 2 Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Fiorentino FI Fiorentina Il tour de force Verso l’Inter Sempre terzi nonostante l’andamento lento, domenica sera lo scontro diretto con Mancini Ma per Sousa si apre un ciclo terribile: sei partite tra coppa e campionato che sveleranno le ambizioni viola Venti giorni da Champions Impegni Gli infortunati Badelj recupera, sarà in panchina Su Alonso c’è più ottimismo Sarà uno degli ultimi lunedì liberi, perché la prossima sarà l’ultima settimana piena di febbraio. La Fiorentina si prepara al primo tour de force dell’anno nuovo, e sarà soprattutto a cavallo della doppia sfida con il Tottenham che Paulo Sousa avrà bisogno del pieno organico. Non che l’infermeria sia troppo piena, ma sia in mezzo che in difesa il tecnico si aspetta rientri importanti. Su tutti è quello di Badelj il più atteso, anche perché il croato ha già ripreso gli allenamenti con il gruppo. Per lui la tabella di recupero procede senza intoppi ed è lecito attendersi una sua convocazione con panchina contro l’Inter. Discorso simile anche per il difensore Benalouane. Appurato che i problemi di sciatalgia sono minimi, l’ex Leicester dovrebbe sostenere il primo vero allenamento domani, e anche per lui si può presumere la prima chiamata in occasione della gara di domenica sera. Non preoccupano nemmeno le condizioni di Tino Costa, rimasto fuori dai convocati per Bologna ma il cui problema alla coscia sembra di lieve entità. Chi invece è destinato a rientrare contro i nerazzurri potrebbe essere Alonso. Lo spagnolo sta superando la distorsione alla caviglia rimediata qualche giorno fa, ed è rimasto fuori dalla gara del Dall’Ara solo a scopo precauzionale. Una scelta non così diversa da quella operata nei confronti di Ilicic, anche se lo sloveno (inizialmente partito dalla panchina) si è a lungo riscaldato e con un risultato diverso sarebbe entrato. Tommaso Loreto © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica 14 febbraio ore 20,45 Fiorentina Inter Giovedì 18 febbraio ore 19 Fiorentina Tottenham Domenica 21 febbraio ore 15 Atalanta Fiorentina Giovedì 25 febbraio ore 21.05 Tottenham FIorentina Pensieri Paulo Sousa , alla prima stagione sulla panchina della Fiorentina Il portoghese sta cercando di ritrovare quel ritmo che aveva portato i viola in testa al campionato durante il girone d’andata Niente sorpasso: il terzo posto è sempre viola e già questo è stato sufficiente per rendere più dolce la domenica di Paulo Sousa. In zona Champions, infatti, è rimasto (quasi) tutto intatto. E alla Fiorentina basterà non perdere lo scontro diretto domenica prossima contro l’Inter per mantenere il podio del campionato. Se Giaccherini ha reso amara la serata di Bologna e se la Roma vincendo con la Samp si è avvicinata a soli due punti, lo zuccherino è arrivato da Mancini e da Mihajlovic che non hanno saputo approfittare della frenata viola. I due pari rispettivamente contro Verona (3-3) e Udinese (1-1) hanno anzi riportato a galla qualche perplessità (i buchi difensivi nerazzurri e il gioco poco fluido rossonero) intorno alle milanesi dei due ex viola: «Per lo Scudetto è finita, ma per Firenze ho buone sensazioni», ha detto Mancini, mentre Sinisa ha rilanciato le sue chance («Giocando così possiamo credere nella Champions») nonostante la delusione per non aver dato continuità alla doppia vittoria nel derby e col Palermo. Se Sousa non ride insomma, gli altri non stanno meglio Tappe Dopo i nerazzurri, altri due match delicatissimi contro Napoli e Roma e questo certamente aiuta. Guai però dimenticare che la frenata viola arriva da lontano (appena 8 punti conquistati nelle 5 partite del girone di ritorno): la Fiorentina ha vinto solo una delle ultime sei gare in trasferta: poco per difendere la nobilissima posizione di classifica. Non a caso, Napoli e Juve hanno preso il largo (il -10 dalla vetta è un record negativo in stagione), mentre Roma e Milan (l’Inter no, perché la flessione di Mancini è simile a quella viola) si sono avvicinate. Ritrovare brillantezza, serenità e convinzione dunque sarà determinante, specie con uno scontro diretto alle porte e con tre settimane di fuoco da affrontare. Già, perché da domenica prossima la Fiorentina Lunedì 29 febbraio ore 21 Fiorentina Napoli Venerdì 4 marzo ore 20,45 Roma Fiorentina Domenica 13 marzo ore 15 Fiorentina Verona si troverà di fronte l’ennesimo tour de force della stagione, ma più duro di tutti gli altri. Con scontri al vertice in campionato, più la doppia battaglia contro il Tottenham in Europa League. Per Sousa così sta per arrivare il periodo più stimolante della stagione, che quasi certamente si rivelerà decisivo: quattro giorni dopo l’Inter, la Fiorentina infatti ospiterà gli Spurs in coppa, poi andrà a Bergamo, volerà a Londra (il ritorno di coppa è in programma il 25 febbraio) e successivamente (lunedì 29) se la vedrà con Higuain al Franchi. Inter, Tottenham, Atalanta, an- cora Tottenham, Napoli e pure Roma (stavolta in anticipo al venerdì 4 marzo): sei partite che più dure non si può, nelle quali il portoghese avrà bisogno di una squadra al 100% della sua condizione psico-fisica, capace di ricaricare le pile in fretta senza sbagliare un colpo. Tra un mese poi si faranno i conti, ma se dopo la partita all’Olimpico, la Fiorentina fosse ancora terza (o comunque vicina all’Europa che conta), ecco che le percentuali Champions crescerebbero. Nel frattempo però conta l’Inter: Mancini non avrà Melo squalificato e forse neppure Jovetic di nuovo fuori per problemi fisici. Sousa invece dovrà fare a meno di Badelj (la speranza è recuperarlo per fine mese), ma conta di riavere Alonso e soprattutto un Kalinic versione Meazza dell’andata. Altro che baci comunque. Quello del Franchi promette di essere un San Valentino da sfida all’Ok Corral. Leonardo Bardazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA SPORT Corriere Fiorentino Lunedì 8 Febbraio 2016 Talento Cristian Tello, ha fornito l’assist a Bernardeschi Il numero 10 viola (secondo a destra) ha segnato il primo gol italiano dei viola. Con il Carpi aveva segnato Mauro Zarate (ultimo a destra) Appello DELLA VALLE, ORA PARLI CON LA CITTÀ (e.poe.) Una lettera aperta. Per provare a uscire dallo stallo. Un messaggio alla città, che sarà anche ipercritica, polemica di natura e con una spiccata vocazione autodistruttiva ma sa riconoscere quando a parlare è la passione. Scriva alla sua gente Andrea Della Valle, si rivolga ai tifosi, senza filtri, senza intermediazioni. E poi si racconti, il patron, faccia sapere come Firenze in 15 anni sia riuscita a ritagliarsi uno spazio speciale, facendolo, si spera, sentire un po’ meno «forestiero». Perché qui non si tratta solo di inseguire un traguardo sportivo o un bilancio in attivo, stavolta stiamo parlando di un rapporto che ha bisogno di La miglior difesa è l’attacco (cambiare marcia si può) La velocità di Tello, la classe di Berna e l’estro di Zarate: più opzioni per Paulo 42 I gol segnati dalla Fiorentina in campionato: è il terzo attacco della A 11 Le reti di Kalinic, cannoniere della Fiorentina davanti a Ilicic 8 I punti della Fiorentina nel girone di ritorno a una media di 1,5 a partita 3 Bernardeschi, Ilicic, Zarate, Tello, Babacar e naturalmente Kalinic. Mancherà anche qualche difensore alla rosa della Fiorentina, ma di sicuro le soluzioni offensive di grande qualità a Paulo Sousa non mancano. E allora perché non provare a giocarselo all’attacco questo sogno Champions cercando magari di recuperare quella imprevedibilità che nella prima parte del campionato aveva portato i viola in testa alla classifica, anche quella dei gol segnati. Per riuscirci però urge un cambio di filosofia, magari prendendo ispirazione dal recente passato, quello che Montella sintetizzava con il concetto zemaniano del «fare sempre un gol in più dell’avversario». D’altronde l’assetto difensivo ormai da due mesi, da quando cioé la Fiorentina ha improvvisamente abbassato il numero di giri del motore, appare decisamente meno impermeabile. Anche a Bologna, nonostante un ottimo Tatarusanu, i viola sono stati costretti a raccogliere il pallone in fondo al sacco. Dalla gara contro Josip Ilicic, in questa stagione ha già realizzato 10 gol eguagliando il suo record personale Lo sloveno è il secondo cannoniere della squadra dietro a Nicola Kalinic l’Empoli di fine novembre (data che segna uno spartiacque nella stagione della Fiorentina) a oggi in dodici partite solo quattro volte (contro Udinese, Chievo, Torino e Genoa) la squadra di Sousa è riuscita a mantenere inviolata la propria porta mentre sono 14 i gol subiti per una media di almeno una rete a partita con cui dover fare i conti. Troppo per chi vuole continuare a lottare nelle zone altissime della classifica a meno che il dato negativo non venga compensato da una maggiore prolificità in avanti. Anche per questo Paulo Sousa, dopo aver «covato» a lungo il cambio di modulo, nelle ultime uscite sta proponendo nuove soluzioni con risultati al momento ancora tutti da decifrare. Prima la «doppia punta» con Kalinic-Baba supportati da un trequartista (Ilicic), poi il ricorso al 4-2-3-1 visto a Bologna, un sistema di gioco che in campo europeo continua ad andare per la maggiore perché in grado di offrire sia copertura (si trasforma in un 4-5-1 quando gli avversari attaccano) sia di liberare la fantasia e la tecnica dei giocatori di fascia più avanzati. Non è un caso infatti che al Dall’Ara i più pericolosi siano stati proprio Tello e Bernardeschi, finalmente più vicino alla porta e libero di svariare sul fronte d’attacco (negli ultimi 25 metri) per non dare punti di riferimento agli avversari. E proprio la coppia di giovani talenti viola sembra essere al momento quella a cui aggrapparsi per ridare fiducia a una manovra offensiva che si è fatta troppo lenta e macchinosa. E poi Zarate e Ilicic, quelli del colpo a sorpresa, capaci di risolvere la partita da soli, ma anche di assentarsi per lunghi, pericolosi, tratti. A cambiare passo poi devono essere Kalinic e Babacar, numeri 9 diversi tra loro ma comunque in grado di condizionare nel bene e nel male la manovra. Tutti all’attacco, insomma. A partire dalla gara contro l’Inter di domenica prossima che si annuncia giocata a viso aperto, una specie di spareggio tra due squadre che hanno mostrato più di una lacuna in difesa e che possono contare su un grande potenziale offensivo. Compito di Sousa e Mancini sfruttarli nel migliore dei modi, anche a costo di qualche gol nella propria porta. Ernesto Poesio © RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Della Valle fare un salto di qualità. Un’altra «stagione dei veleni», già ampiamente iniziata, questa Fiorentina non la merita. E allora Andrea Della Valle prenda la parola, dica la sua, spieghi il punto di vista di chi è dall’altra parte della barricata, proprio perché di trincee e steccati non dovrebbe esserci bisogno. Un anno fa il patron a Londra fece aprire lo stadio del Tottenham per consentire ai tifosi di seguire l’allenamento della squadra. Un gesto tanto semplice quanto apprezzato da chi era arrivato fin lì senza nemmeno avere il biglietto. «Sono felice per loro», chi era al White Heart Lane ricorda bene quella frase. C’era affetto sincero, c’era la convinzione di sentirsi parte di una grande famiglia. La recuperi Adv e la metta nero su bianco. Anzi, bianco su viola. © RIPRODUZIONE RISERVATA FI 4 Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Fiorentino FI Empoli La partita Avanti, ma a piccoli passi Giampaolo: «Bene così» L’allenatore: «Mai parlato di Europa, difendiamo questa classifica» La classifica NAPOLI JUVENTUS FIORENTINA INTER ROMA MILAN SASSUOLO EMPOLI LAZIO BOLOGNA CHIEVO TORINO ATALANTA UDINESE PALERMO GENOA SAMPDORIA CARPI FROSINONE VERONA 56 54 46 45 44 40 34 34 33 30 30 28 28 27 26 25 24 19 19 15 Il prossimo turno Giovedì 11 febbraio 2016 Lazio-Verona ore 20,45 Venerdì 12 febbraio 2016 Carpi-Roma ore 20,45 Sabato 13 febbraio 2016 Empoli-Frosinone ore 15 Chievo-Sassuolo ore 18 Juventus-Napoli ore 20,45 Domenica 14 febbraio 2016 Palermo-Torino ore 15 Sampdoria-Atalanta ore 15 Udinese-Bologna ore 15 Fiorentina-Inter ore 20,45 Non bastano le parate di Skorupski e la buona prestazione di Paredes (il migliore in campo), l’Empoli pareggia a Bergamo e conquista un punto che ha il pregio di muovere ancora la classifica e di avvicinare ulteriormente la squadra azzurra a quello che era e resta l’obiettivo stagionale: la salvezza. Anche se dispiace per il palo di Saponara (il fuoriclasse azzurro non va in gol dal 13 dicembre scorso, Empoli-Carpi) che avrebbe potuto cambiare la partita. Ciò non toglie che nelle ultime settimane i toscani sono apparsi in calo, quantomeno in termini di risultati: in cinque partite, infatti, i ragazzi di Giampaolo, un po’ meno terribili è un po’ più «normali», hanno ottenuto quattro pareggi (contro Chievo, Milan, Udinese e Atalanta) e una sconfitta (a Napoli), collezionando solo 4 punti sui 15 disponibili. Risultati, questi ultimi, che hanno raffreddato le speranze europee: «Non ne abbiamo mai parlato — giura Giampaolo — ci sono 7-8 squadre fortissime. Noi siamo lì, ma le altre hanno organici, forza e mentalità diversi. Siamo felici di essere lì e speriamo di man- Sopra Büchel in azione A sinistra Marco Giampaolo tenere questa posizione fino alla fine». A Bergamo, nei primi quarantacinque minuti, Atalanta ed Empoli hanno dato vita ad una gara vivace e ricca di occasioni. Più concentrate nei primi venti minuti quelle azzurre: un calcio di punizione di Paredes respinto da Toloi al 4’, un tiro di Zielinski finito fuori all’8’ e una chance da calcio d’angolo al 16’ con Tonelli anticipato ancora da Toloi che per poco non beffa Sportiello; più pericolose quelle capitate sui piedi degli uomini di Reja: al 25’ il Papu Gomez ha mandato alto sopra la traversa da buona posi- Atalanta Empoli 0 0 Atalanta (4-3-3): Sportiello, Conti, Toloi, Masiello, Brivio, Freuler, De Roon, Kurtic, Diamanti (80’ Gakpe), Pinilla (60’ Borriello), Gomez (72’ D’Alessandro). All: Reja Empoli (4-3-1-2): Skorupski, Laurini (63’ Zambelli), Tonelli, Ariaudo, Mário Rui, Zielinski, Paredes, Büchel, Saponara (85’ Mchedlidze), Maccarone (72’ Livaja), Pucciarelli. All: Giampaolo Arbitro: Fabbri di Ravenna Ammoniti: Büchel, De Ronn, Tonelli, Laurini, Diamanti, D’Alessandro, Livaja zione, al 30’ Pinilla non ha sfruttato un micidiale contropiede grazie anche al prodigioso intervento di Skorupski e al 37’ con Kurtic che, servito da Gomez, è entrato in area e ha provato a battere a rete, ma il portierone azzurro gli ha chiuso ancora lo specchio. Nel secondo tempo l’Empoli è ripartito meglio e dopo sette minuti ha avuto l’occasione più importante della gara: lancio di Paredes per Saponara che fa tutto bene, inserimento in area e aggancio, ma fallisce il tiro e colpisce il palo. Al 61’, poi, ci prova Diamanti con un potente mancino da dentro l’area che finisce di poco alto sopra la traversa. Il risultato così non cambia fino alla fine. E Giampaolo si dice comunque soddisfatto: «Per noi è un ottimo punto su un campo non facile e contro una squadra ferita, ci permette di dare continuità al nostro rendi- mento. I ragazzi sono stati bravi. È stata una gara equilibrata, potevamo fare gol entrambi e non ci siamo mai risparmiati». E a chi si aspettava una vittoria azzurra risponde: «L’importante è provarci, cercare di giocare per vincere. L’atteggiamento è quello che fa la differenza». Chiude sul calo fisico della sua squadra: «L’Empoli non può pretendere di essere sempre al 100%, è umano per chiunque giocare al di sotto per qualche partita». Sabato prossimo gli azzurri affronteranno al Castellani il Frosinone. Una partita che gli uomini di Giampaolo non possono e n o n vo g l i o n o s b a g l i a re . L’obiettivo è quello di tornare a una vittoria che manca da un mese, dal 9 gennaio, quando gli azzurri hanno espugnato l’Olimpico di Torino. Michela Lanza © RIPRODUZIONE RISERVATA Robur, Ponte annuncia l’addio E a Siena arrivano i liguri Il presidente in una lettera rivela la cessione del club a giugno La vicenda La Robur Siena è rinata dopo il fallimento, nel 2014 Il presidente è Antonio Ponte, finanziere italo-svizzero, che ha annunciato la firma di un preliminare di cessione del club Anna Durio (in foto) da giugno sarà la nuova proprietaria Attualmente è anche patron del Rapallo Bogliasco, squadra che milita in serie D La Robur cambia proprietario: dal finanziere italosvizzero Antonio Ponte passa, o meglio passerà (da giugno), all’imprenditrice ligure Anna Durio. A annunciarlo è proprio l’attuale presidente, l’uomo che dopo il fallimento ha rifondato il club bianconero nell’estate 2014 ma che sin dall’inizio aveva chiarito la sua volontà di accogliere nuovi soci. «Ho il piacere di comunicarvi che ho concordato in via preliminare con una società che fa capo alla signora Anna Durio un percorso per il suo ingresso nel controllo del capitale della Robur alla fine della stagione, e che porterà idealmente ad una mia contestuale uscita totale o parziale dall’azionariato», ha scritto in una lettera aperta Ponte. Da chiarire dunque se resterà con una quota di minoranza, la certezza è che il controllo finirà nelle mani dell’attuale patron del RapalloBogliasco. Società di serie D dove fa il direttore tecnico Massimo Morgia, l’allenatore che lo scorso anno al primo tentativo ha riportato subito la Robur nei professionisti. Un caso? Difficile pensarlo anche se lui si schermisce: «Io non mi occupo di certe cose, di certo posso solo dire che il Siena finirebbe in buone mani. Quelle di una persona seria che fa calcio senza secondi fini». Sulla solidità di Anna Durio, la cui impresa si occupa di cantieristica navale, è pronto a SIENA giurare anche Ponte. «Ritengo che Anna Durio sia la persona giusta per dare alla Robur quella forza economica e imprenditoriale necessaria per consolidare quanto fatto finora e quanto sarà fatto fino a fine stagione; tra tutti i soggetti coinvolti, Anna è stata quella che maggiormente ha creduto nel progetto». Si erano fatte altre due ipotesi: quella legata a Luca Bergamini, membro del cda del Bologna e quella di Claudio Piscaglia, gm della Klimat (idrotermosanitaria), i cui referenti Tito Corsi, ex ds della Fiorentina, e Sauro Catellani, procuratore, sono stati più volte ricevuti da Ponte. Che alla fine ha deciso, al termine di un percorso non semplice. Il mercato di gennaio è stato infatti all’insegna del taglio del monte ingaggi e con i tifosi a contestare nonostante una squadra che, con la vittoria di sabato nel derby con la Luc- I giocatori del Siena festeggiano dopo un gol In alto Antonio Ponte, attuale presidente della Robur chese, è di nuovo al quinto posto, distante solo un punto dalla zona play-off di Lega Pro. La settimana scorsa col versamento di quasi 2 milioni nelle casse della società si è capito che il momento della svolta era arrivato. «Il recente ripianamento totale delle perdite e l’aumento di capitale sociale ha rimesso in “bonis” la Robur, garantendole quella necessaria stabilità e continuità aziendale — scrive Ponte — Il futuro della Robur va però ben oltre il 30 giugno 2016, ed è necessario che la prossima stagione possa essere programmata facendo leva su un impegno economico e gestionale potenzialmente ancora più significativo». Per questo la palla passa nelle mani di Anna Durio, e del figlio Federico Trani, giovanissimo dirigente (20 anni), che hanno ereditato le redini del RapalloBogliasco da Giuseppe Perpignano, con cui — da soci di minoranza — hanno avuto anche una sfortunata esperienza al Barletta. In Liguria si sono affidati all’esperienza di Morgia. Chissà che non torni comoda (di nuovo) anche a Siena. Filippo Baffa © RIPRODUZIONE RISERVATA Direttore responsabile: Paolo Ermini Caporedattore centrale: Carlo Nicotra Vice caporedattori: Alessio Gaggioli Antonio Montanaro Editoriale Fiorentina s.r.l. Presidente: Marco Bassilichi Amministratore Delegato: Massimo Monzio Compagnoni Sede legale: Lungarno delle Grazie 22, 50122 Firenze Reg. Trib. di Firenze n. 5642 del 22/02/2008 Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Paolo Ermini © Copyright Editoriale Fiorentina s.r.l. Tutti i diritti sono riservati. 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Divisione Quotidiani Distribuito con il Corriere della Sera Prezzo 0,84 € www.corrierefiorentino.it Lunedì, 8 Febbraio 2016 Il punto Locomotive Il colloquio Banda ultralarga, dopo gli investimenti si muovono i privati La missione parigina dei colori di Giusti «Investo sul marchio» Geddes da Filicaja: io, Ornellaia e l’alleanza dei super vini toscani 4 5 2 IMPRESE TOSCANA UOMINI, AZIENDE, TERRITORI Bail-in sì o no BEFFATI TRA INCUDINE E MARTELLO di Silvia Ognibene Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano. Non può essere distribuito separatamente dal Corriere della Sera I l primo a lanciare il sasso nello stagno è stato il governatore di Bankitalia. Al Forex, Ignazio Visco ha detto che dovrebbe essere presa in seria considerazione la possibilità di rivedere il bail-in. La normativa europea che ha introdotto le nuove regole per cui anche azionisti e risparmiatori devono partecipare al salvataggio delle banche in crisi, contiene una clausola che ne prevede la revisione, da attuare entro giugno 2018. «È auspicabile sfruttare ora questa occasione, facendo tesoro dell’esperienza», ha argomentato Visco, perché nell’introdurre questo «delicato cambiamento» non si è prestata sufficiente attenzione alla fase di transizione. Lo sanno bene i risparmiatori delle quattro banche «azzerate» ai sensi di quella normativa, che hanno perso nel giro di una notte i soldi investiti in azioni e obbligazioni subordinate. Pochi giorni dopo è stato il ministro Pier Carlo Padoan a chiedere all’Europa «una fase transitoria» nell’applicazione del nuovo regime. «Stiamo riscontrando un aumento dell’instabilità invece che della stabilità», ha detto. Il bail-in, insomma, rischia di ottenere l’effetto contrario. «Non ci sono piani di modifica» hanno risposto netti dalla Commissione europea. Il dibattito è aperto. E c’è da attendersi che duri a lungo. Nel frattempo sarebbe auspicabile trovare una soluzione per mitigare la batosta già rimediata dai risparmiatori rimasti fra l’incudine (l’introduzione della norma) e il martello (l’ipotesi di revisione). Mercoledì potrebbe essere il giorno decisivo. Speriamo. Non parte lo straniero Ad oltre un anno dalla promessa di rilancio da parte degli algerini di Cevital le acciaierie ex Lucchini di Piombino sono ancora con il fiato sospeso Il governo accende un faro dopo le polemiche sul ritardo del piano di investimenti, l’incontro tra il ministro Guidi e il magnate Rebrab potrebbe segnare la svolta a pagina 3 © RIPRODUZIONE RISERVATA Sguardi L’ASSEDIO DEL CAVILLO ALLO STATO DEI DIRITTI di David Allegranti D ei reietti, degli ultimi, di chi ha sbagliato non frega nulla a nessuno, l’importante è che stiano lontani da noi e dalla nostra vista. È il caso degli internati e dei detenuti degli Opg. Dovevano chiudere quasi un anno fa, il 31 marzo 2015, ma ce ne sono ancora quattro aperti e in funzione. E dire che nel 2011 l’allora Presidente Napolitano li aveva definiti un «estremo orrore» residuo, «inconcepibile in qualsiasi Paese, appena appena civile». Gli Opg di Montelupo Fiorentino, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Castiglione delle Stiviere (Mantova) e Reggio Emilia continuano a ospitare internati (164) e detenuti, in barba all’articolo 13 della Costituzione sull’inviolabilità della libertà personale. Per la legge gli Opg non dovrebbero più esserci; al loro posto le Residenze per l’esecuzione delle Misure di sicurezza (Rems), senza agenti di polizia e senza sbarre. Recentemente, ben tre ordinanze di tre giudici hanno accolto i ricorsi di un’associazione fiorentina, «L’altro diritto», che si occupa di tutela dei diritti dei detenuti, ma le Regioni hanno impugnato quelle ordinanze impedendo che diventino definitive. A furia di cavillare, chissà che cosa ne rimarrà dello Stato dei diritti. @davidallegranti © RIPRODUZIONE RISERVATA www.yamatovideo.com 2 Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Imprese FI IL PUNTO di Marzio Fatucchi BANDA ULTRA LARGA, ECCO I FONDI. E ORA I PRIVATI... I fondi statali per estendere l’accesso alla «Bul», la banda ultra larga, in arrivo in Toscana saranno circa 120 milioni. La cifra verrà definita domani in Conferenza Stato Regioni, dopo l’ultimo scontro sulla ripartizione, partito da Puglia e Val d’Aosta che hanno criticato la quota a loro spettante. La Regione aveva previsto altri 120 milioni di compartecipazione alla spesa. TURISMO SONO GLI OVER 55 IL NUOVO TARGET ANTI MORDI-E-FUGGI N E W S Piazza Affari 0,0251 Settimana dall’1 al 5 febbraio 2,416 7,19 7,05 0,546 0,57 2,38 2,364 2,394 35,55 36,3 Sesa 0,0650 0,0640 0,0615 0,06 0,058 1,01 0,3029 0,3019 0,2975 BioDue Spa chiude il 2015 con ricavi in crescita del 12% rispetto al 2014 a 33,6 milioni di euro. La crescita è stata trainata dalla vendite all’estero che sono cresciute del 47,2% mentre il mercato domestico ha fatto segnare un più 9%. Particolari soddisfazioni ai soci dell’azienda di Tavarnelle Val di Pesa sono arrivate dalla divisione BiOfta che ha visto un incremento delle vendite del 29,6%. 0,2074 0,72 1 0,46 0,4550 0,4406 0,4566 0,4519 Intek Spa 0,258 0,258 0,258 0,258 0,26 14,10 13,78 13,78 13,93 13,89 Snai S.p.A. 4,552 4,608 Borgosesia 20,58 20,64 20,44 21,11 20,30 36,52 36,05 FrendyEnergy 4,714 1,7490 1,7660 1,7730 Salvatore Ferragamo S.p.A. 1,0040 0,9995 1,01 BioDue Spa 1,8350 0,8785 0,8785 0,8785 0,8785 0,8785 2,448 Eukedos Sospesa 1,9670 0,2936 0,678 0,67 0,6510 0,6275 6,32 6,32 Softec S.p.A. 6,32 6,32 6,32 Toscana Aeroporti S.p.A. 13,70 13,85 14 14 13,75 BioDue, quotata in borsa dal maggio 2015, produce e commercializza dispositivi medici, prodotti dermocosmetici e integratori alimentari con particolare focalizzazione nei preparati fitoterapici. L’azienda opera sia in proprio che per conto di grandi realtà farmaceutiche nazionali e internazionali. I titoli di BioDue hanno chiuso la settimana in borsa in rialzo dello 0,57%. © RIPRODUZIONE RISERVATA LAVORO E L’OLIO MORETTINI PRESE SAN PIETRO (CON MISERICORDIA) TURIZAN, LA APP PER CHI È IN CERCA DI «ESPERIENZE» VENTI RAGAZZI SUL NASTRO DELLA SOLIDARIETÀ I D © RIPRODUZIONE RISERVATA La bussola della settimana VIAGGI Briefing GIUBILEO confini di Monte San Savino li avevano varcati da un po’ i fratelli Morettini, produttori d’olio d’oliva dal 1950, con mercati esteri in crescita dal Brasile alla Cina. Ma se il confine è presidiato dalle guardie svizzere la storia è diversa. È stato monsignor Rino Fisichella, guida organizzativa del Giubileo della Misericordia, a scegliere l’azienda aretina. Così è nato, in una bottiglia in metallo disegnata dallo studio Astra di Arezzo, con su un olivo stilizzato a forma di crocifisso, l’olio dei pellegrini che ICONE sarà in vendita in Vaticano e in molti ristoranti romani, nei negozi di articoli religiosi e negli enti turistici. «Per un Giubileo che possa essere esportato in ogni zona del mondo» spiega Alberto Morettini, responsabile commerciale dell’azienda che ha un fatturato da 6 milioni. Edoardo Lusena estinazione Toscana. Tourizan è il marketplace nel quale poter programmare un viaggio — dall’alloggio, alle attività culturali, naturali e artistiche — ideato dal ventottenne bergamasco Andrea Mangilli e finanziato per 200 mila euro da un imprenditore brasiliano. Offre ai turisti la possibilità di personalizzare il proprio viaggio attraverso una struttura che sfrutta le possibilità della Rete. La start up, premiata come caso di eccellenza tecnologica al RubyDay 2015, è dedicata al cosiddetto «turismo esperienziale», settore in forte crescita nel mondo dei viaggi basato sull’immersione nelle tradizioni di una località. La Toscana è stata scelta dopo una ricerca proprio per l’altissimo numero di possibilità che racchiude in un territorio circoscritto. L’utente, nella sua ricerca su Tourizan, può partire dalla destinazione o da un’attività da svolgere in una città toscana: da lì può costruire tutto il suo viaggio e le sue prenotazioni. Giorgio Bernardini © RIPRODUZIONE RISERVATA RICERCA principali aziende. Un cambiamento di azione e strategia che, al netto dei dubbi che pone sulle precedenti dichiarazioni (arrivate quando ancora non si sapeva chi avrebbe fatto gli investimenti, se le stesse compagnie, Infratel o Enel) facilita il lavoro della Regione. «A noi interessa raggiungere l’obiettivo. Ora è possibile» commenta Bugli. © RIPRODUZIONE RISERVATA CRISI INDUSTRIALI Rosss S.p.A. Ergy Capital 0,59 Banca Etruria 4,934 4,878 37,25 7,10 Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 0,6375 0,585 0,0225 0,0225 0,0217 0,0217 El.En. S.p.A. 7,05 resterà pubblica» aggiunge Bugli. Inoltre «il mercato dei privati si è mosso» si limita a dire l’assessore. Tradotto: anche alcune aree che, durante la rilevazione fatta dal ministero erano «zone bianche» — con troppi pochi potenziali clienti per essere considerate «appetibili» dagli investitori privati — sono state coperte dalle Piaggio & C. S.p.A. Dada S.p.A. B & C Speakers S.p.A. 7,19 anche per la Toscana i fondi necessari sembrano minori. Quelli stanziati (240 milioni) «basteranno» assicura l’assessore Vittorio Bugli. Se ancora il 75% della popolazione non è coperto da banda ultra larga, come è possibile? Da una parte, per il sistema con il quale verranno posate le fibre ottiche: «Affideremo gli appalti ad Infratel (società pubblica, ndr), l’infrastruttura CHL S.p.A. P ianificano le vacanze su Internet, spendono dai 100 ai 300 euro al giorno, amano l’arte e il trekking: gli «over 55» sono un mercato appetibile e maturo per gli operatori turistici, la Toscana si organizza. L’identikit del turista senior è stato tracciato dallo studio Escape, finanziato dalla Commissione europea, che si è concluso con la creazione di un portale specializzato (www.escape 2europe.eu) e una App MERCATI con pacchetti pensati su misura per le esigenze degli over 55. Due gli itinerari in Toscana: il primo dedicato a natura e arte fra Pisa, Volterra, San Gimignano, Siena, la Valdorcia e Firenze; il secondo di taglio enogastronomico in Lucchesia. «È un turismo di altissimo valore, lontano dal mordi e fuggi» commenta Claudio Bianchi, presidente di PromoFirenze. R.E. In base all’ultimo studio voluto dal ministero dello Sviluppo economico, le risorse necessarie erano state calcolate pari a 382 milioni di euro: ne mancherebbero quindi 142. In realtà, rispetto alle previsioni iniziali, per portare davvero il web ad altissima velocità (oltre a 30 Mbit al secondo) nelle aree non «interessanti» per gli operatori privati, V enti ragazzi con disabilità psichica trovano lavoro presso l’azienda Fralex di Capraia e Limite, produttrice di nastri adesivi esportati in tutto il mondo. I giovani, avviati all’occupazione dalla cooperativa Pegaso, avranno stipendi simbolici per seguire l’assemblaggio e il confezionamento dei nastri adesivi nello stabilimento di via Caltagirone a Montelupo, lavorazioni che richiedono poca strumentazione e professionalizzazione e che rischiano di diventare diseconomie per l’intero ciclo produttivo. I venti ragazzi saranno affiancati da altre dieci persone coinvolte nel progetto sia attraverso le borse lavoro dell’Unione dei Comuni, sia attraverso tirocini formativi GiovaniSì. Il progetto, supportato da Agenzia per lo sviluppo dell’Empolese Valdelsa, Confindustria Empoli, Comune di Montelupo e Asl, ha già riportato i primi successi tanto che ci sarebbero altre aziende pronte ad iniziative simili per l’impiego dei disabili. Jacopo Storni © RIPRODUZIONE RISERVATA SOCIALE MASSA CARRARA: IL PASSO DI ROSSI, I SILENZI DI ROMA È una partita importante, forse decisiva per la Toscana e la Costa, l’area più critica della regione. Così il presidente Enrico Rossi ha scritto nei giorni scorsi al ministro dell’Economia Federica Guidi e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti per il riconoscimento al territorio di Massa Carrara dello status di area di crisi complessa a rilevanza nazionale, e procedere alla stipula di un accordo di programma volto alla reindustrializzazione di quest’area. «Nonostante il protocollo d’intesa firmato a Massa nel maggio 2015 — ha scritto il governatore — dobbiamo dire che, nonostante i diversi tavoli ministeriali che sono stati attivati nel tempo, nulla di effettivo pare essere stato ROMA definito per dare gambe concrete agli impegni che erano stati assunti». Se, La percentuale afferma la media della Regione, è disoccupazione imminente la nella provincia stipula di di Massa un accordo Carrara per la progettazione di un impianto complessivo di bonifica della falda della zona industriale apuana, i due tavoli convocati presso il ministero per lo Sviluppo economico «non hanno prodotto un minimo passo in avanti, rispetto al riconoscimento dello status di area di crisi complessa». Non è una questione solo di termini, anzi. Lo status di area di crisi complessa a rilevanza nazionale, che spetta al ministero dell’Economia, permette allo Sato di intervenire economicamente, nonché di avere fondi regionali e programmi specifici per la bonifica, la riqualificazione, la riconversione delle aree. E l’intervento dello Stato è fondamentale nella provincia con più alta disoccupazione in Toscana (nel 2014 il 13,3% per i maschi, per le donne il 19,9% per una media totale del 16,4%), un dato che è rimasto immutato negli ultimi anni. Ma da Roma, per adesso, non è arrivata nessuna risposta all’appello di Rossi. Mauro Bonciani 16,4 © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere Imprese Lunedì 8 Febbraio 2016 3 FI PRIMO PIANO Una volontà d’acciaio (ma Piombino aspetta) I ritardi nell’attuazione del piano di investimenti di Cevital per la ex Lucchini-Aferpi alimentano polemiche e preoccupazioni. Il governo in pressing sul colosso algerino, presto un incontro tra il ministro Guidi e Rebrab per la svolta sul forno elettrico di Silvia Ognibene 14 mesi fa P iombino ha fretta. Ad oltre un anno dall’apertura delle buste che consegnò la ex Lucchini agli algerini di Cevital, la rinascita delle acciaierie (ora Aferpi) non è an- Il 25 novembre 2014 il gruppo Cevital di Issad Rebrab si è aggiudicato le acciaierie ex Lucchini Issad Rebrab, patron di Cevital nel 2017, una partita che il governo sta seguendo sempre più da vicino e che potrebbe essere arrivata ad un punto di svolta. Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi vedrà il patron di Cevital Issad Rebrab, e Roma confida nel fatto che si sciolga a breve il nodo (essenziale) della Ban- I numeri Fatturato milioni di euro Lavoratori Investimento Cevital 700 milioni di euro Attivi 430 per attività siderurgiche 1.150 (2 milioni di tonnellate d'acciaio l'anno) 229 di logistiche e agro-industriali Cassa integrazione 1.050 Obiettivi del piano industriale 2014 2015* Riassorbire tutti i 2200 lavoratori Fondi pubblici per la riconversione 150 milioni dalla Regione 100 milioni dal Governo *dati al 30/9 battendo l’offerta degli indiani di Jsw Il gruppo algerino ha diecimila dipendenti in tre continenti e forti interessi nel settore agroalimentare cora davvero cominciata. Nuove polemiche sono nate per i ritardi nell’avvio del piano di investimenti annunciato, il Sole 24 Ore ha messo in forte dubbio la solidità del progetto Cevital, gli algerini hanno ribadito le loro intenzioni. La chiave di questa partita è l’acquisto del forno elettrico, per tornare a produrre acciaio IMPRESE A cura della redazione del Corriere Fiorentino Direttore responsabile: Paolo Ermini Caporedattore centrale: Carlo Nicotra Vice caporedattori: Alessio Gaggioli, Antonio Montanaro Editoriale Fiorentina s.r.l. Presidente: Marco Bassilichi Amministratore Delegato: Massimo Monzio Compagnoni Sede legale: Lungarno delle Grazie 22 50122 Firenze Reg. Trib. di Firenze n. 5642 del 22/02/2008 Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Paolo Ermini ca centrale d’Algeria. «Entro il 20 febbraio arriveranno le offerte definitive per il nuovo forno elettrico. A metà marzo ci sarà la firma della lettera di intenti tra Aferpi e il fornitore selezionato, dopo 45 giorni la stesura dei contratti di acquisto e a inizio maggio partirà l’ordine», spiega una fonte che segue l’attuazione del pia- no di investimenti. Questo significa che per giovedì prossimo, quando è fissato al ministero un incontro ufficialmente convocato per monitorare l’attuazione dell’accordo di programma, Aferpi non avrà ancora in mano la lettera di intenti: «I tre potenziali fornitori hanno chiesto più tempo per definire i dettagli dell’offerta. Comprensibile, visto c’è in ballo un forno senza uguali al mondo». Il magnate algerino vorrebbe che l’incontro si tenesse comunque, per lanciare da quella sede istituzionale qualche rassicurazione circa il lavoro fatto fin qui, ma c’è chi spinge per rinviarlo a quando i nuovi proprietari delle acciaierie Lucchini non avranno in mano la lettera di intenti per l’acquisto del forno. Nei 45 giorni tra la firma della lettera e il contratto di acquisto, poi, ci sono da trovare finanziamenti per coprire l’investimento, che si aggira intorno ai 600 milioni di euro. Aferpi-Cevital doveva aver presentato il nuovo forno già da qualche mese e il ritardo ha provocato preoccupazione tra i lavoratori, polemiche e dubbi sulle reali intenzioni di Rebrab, oltre che sulle sue reali capacità di investimento e di accesso al credito. Le banche potranno finanziare parte COMITATO SCIENTIFICO Paolo Barberis fondatore di Nana Bianca e Dada, consigliere per l’ innovazione della Presidenza del Consiglio Fabio Pammolli Professore di Economia e Management IMT Alti Studi Lucca Fabio Filocamo Presidente Harvard Alumni Italia, CEO Dynamo Venture, Member of Board Principia SGR Alessandro Petretto Professore Ordinario di Economia Pubblica Università degli Studi di Firenze dell’operazione, ma è necessario che l’imprenditore partecipi per circa una metà con proprio capitale di rischio. E i soldi di Rebrab sono in Algeria. Oltre alle ipotesi sulla perdita di feeling politico con le autorità algerine, ripetuta da alcuni media sia italiani che internazionali, c’è un elemento normativo: per fare investimenti con capitali algerini fuori dall’Algeria serve l’autorizzazione della Banca centrale algerina, che Rebrab ancora non ha ottenuto. Da questa autorizzazione passa la possibilità di sbloccare l’investimento che dovrebbe dare nuova vita alle acciaierie di Piombino. Il governo segue la vicenda con attenzione costante e dal Grilli (Aferpi) Cevital ha dichiarato che avrebbe fatto la prima colata di acciaio nel primo semestre 2017, Rebrab ha ribadito che si va avanti ministero dello Sviluppo economico confermano che «il ministro Guidi incontrerà Issad Rebrab: l’appuntamento sarà fissato a breve». Il ministero ha un canale aperto con l’imprenditore e, secondo quanto riferisce un funzionario che segue il dossier Piombino, «ha fornito rassicurazioni sul fatto che la questione della Banca centrale algerina si sbloccherà. Ovviamente Roma dialoga anche con le autorità di Algeri». Sull’origine dell’impasse, ragiona: «Tutti i Paesi che vivono di petrolio e gas si stanno confrontando con una restrizione di liquidità e sono perciò molto attenti a dove e come spendono. Un ritardo di qualche mese è comprensibile. Non c’è nessun ripensamento sul piano Cevital per la Lucchini». «Cevital ha dichiarato che avrebbe fatto la prima colata d’acciaio nel primo semestre del 2017 — dice Riccardo Grilli di Aferpi — per ora c’è un ritardo di qualche mese sulla nuova acciaieria elettrica, ma nel frattempo siamo andati avanti mettendo in piedi l’impianto per le rotaie da 120 metri che era previsto nel 2019. Stiamo alimentando i treni di laminazione con capitale proprio e lettere di credito che ci consentono di comprare il semiprodotto (dall’indiana Jindal, ndr) senza manovrare la cassa: tra gennaio e febbraio abbiamo messo a terra centomila tonnellate di prodotto”, continua. «Di fronte ad alcune perplessità, Rebrab ha ribadito ancora una volta che si va avanti». Rassicurazioni, fiducia nel fatto che la Banca centrale algerina apra presto i cordoni della borsa, impegni industriali riconfermati, monitoraggio del governo. Tutto questo, però, non basta a rasserenare del tutto l’animo dei lavoratori: «Anche in occasione dell’ultimo incontro pubblico, l’amministratore delegato di Aferpi ha ribadito che il progetto va avanti, malgrado gli ostacoli in Algeria per l’uscita dei capitali. Aferpi ha 1.150 lavoratori attivi, mille sono in cassa integrazione — dice Mirko Lami della Cgil — bisogna concentrarsi sul fatto che stanno finendo gli ammortizzatori sociali e alla fine dell’anno prossimo questi lavoratori saranno dei disoccupati. Il governo è il garante dell’accordo e ha tutti gli strumenti per verificare cosa fa realmente Cevital». © RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Editoriale Fiorentina s.r.l. Pubblicità: Rcs MediaGroup S.p.A. Dir. Communication Solutions Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.2584.1 www.rcscommunicationsolutions.it Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, Art.1, c.1, DCB Milano Stampa: RCS Produzioni S.p.A. Via Ciamarra 351/ 353 - 00169 Roma Tel. 06-68.82.8917 Diffusione: m-dis Spa - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.2582.1 Pubblicità locale: SpeeD Società Pubblicità Editoriale e Digitale S.p.A. Viale Giovine Italia, 17 50122 Firenze Tel. 055.2499203 Supplemento gratuito al numero odierno del Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. 4 Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Imprese FI LOCOMOTIVE La rivoluzione francese di Giusti (per restar fedele ai suoi colori) Un fatturato cresciuto del 30 per cento in un anno, venticinque negozi e un progetto Conquistare Parigi a primavera: «In un quartiere d’eccellenza, investiamo sul marchio» Savino Del Bene 6 Cinquanta ingegneri per un futuro modello Amazon Milioni di euro il fatturato dell’azienda Mario Luca Giusti nel 2015 32 I n 10 anni hanno raddoppiato fatturato e dipendenti (ora sono circa 3.300). E per continuare a crescere stanno investendo in ricerca e sviluppo anche «in house», con un team di 50 ingegneri e tecnici specializzati nelle nuove tecnologie e nell’e-commerce. La Savino Del Bene, storica azienda toscana di logistica, registra anche nel 2016 «risultati positivi: siamo partiti bene fin da gennaio, che per il nostro tipo di mercato invece è un mese in cui si stenta» spiega Fabio Nocentini, vicepresidente esecutivo della Savino Del Bene. L’ultimo risultato degli investimenti in ricerca ha portato «Fashion»: un nuovo sistema di sicurezza destinato in maniera particolare al prodotto moda. Un complesso di tecnologie «Strap» che, spiega l’azienda, «consente di individuare in maniera Il logo certa il luogo dove il dell’azienda tentativo di effrazione o il furto è avvenuto lungo la catena del trasporto: fino ad ora non era possibile identificarlo con esattezza». Il mercato moda rappresenta il 40% dei volumi spediti in giro per il mondo della Savino Del Bene, su un fatturato atteso per il 2015 di un miliardo e 250 milioni di euro. Ma l’azienda non si ferma. «Il mercato si sta trasformando — spiega Nocentini — soprattutto per l’e-commerce, il commercio via web. Facciamo anche noi da tempo questa attività, con immagazzinaggio di merce che poi viene spedita dalla maison. Ormai distribuiamo, come fa Amazon. Ma faremo qualcosa in più. Il nostro core business restano le spedizioni via mare, che rappresentano il 30% del totale, mentre il 20% va per via area, il resto è logistica e altra attività». E nel futuro ci sono «piccole acquisizioni» e ancora investimenti in tecnologia. Marzio Fatucchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Per cento l’incremento del fatturato del 2015 rispetto al 2014 25 Negozi — monomarca, o in franchising o corner — dove sono presenti i suoi prodotti I l salto lo farà a primavera a nove anni dalla nascita della sua azienda. Ed è un salto che comporta un notevole impegno economico ma che arriva dopo un anno decisamente dal segno più. Con un fatturato di 6 milioni di euro, nel 2015 Mario Luca Giusti e i suoi bicchieri di cristallo sintetico (ma anche brocche, piatti e oggetti vari di design per la casa) hanno fatto un salto in avanti del 32 per cento. Ecco perché adesso questo imprenditore fiorentino sui generis (viene da una famiglia di industriali, ma a 50 anni ha dismesso i panni del figlio e ha inventato una fabbrica sua) è pronto a conquistare Parigi. «Sto cercando un negozio, dei locali dove aprire un mio monomarca». E il suo non è un passaggio da poco: perché se è vero che col suo marchio è presente in vari Paesi stranieri (sempre in Francia è a Saint Tropez, ma è arrivato anche in Kazakhstan, e poi ovviamente a Londra, e New York per un totale di 25 luoghi dove i suoi prodotti sono venduti) in tutti questi casi i suoi oggetti di design, sofisticatissimo anche perché solo apparentemente alla portata di tutti (costano poco ma non possono definirsi essenziali) sono trattati da negozi che hanno attivato un corner dedicato o da imprenditori che hanno scommesso su di lui ma in franchising. «In questo caso farò diversamente — ci spiega — mi muoverò come Mario Luca Giusti con il gatto Topo, sopra le sue brocche ho già fatto a Milano, Roma e Firenze, oltre che all’isola d’Elba gestendo direttamente la nostra boutique». Non vuole sbilanciarsi sul luogo. Ma è certo che non si sposterà dall’ottavo o dal sedicesimo arrondissement. «Io sono un imprenditore molto pragmatico — aggiunge — credo che se apri un negozio non solo devi starci dentro con le spese, ma devi anche guadagnarci. In questo caso però voglio giocare una doppia partita. Voglio che sia un’impresa in attivo ma mi interessa anche investire sul marchio e per questo sceglierò una location di prestigio». Non basta, perché oltre alla sede francese Mario Luca sta pensando al raddoppio a Firenze «in un posto più centrale della storica sede di via della Vigna Nuova» e ad andare alla conquista di Genova, anche in questo caso entro la primavera. Strategie di un uomo che a Firenze dà lavoro a circa 20 persone ma che ha scelto di produrre in Oriente (a Taiwan) e che per il momento delega poco anzi pochissimo ai suoi collaboratori tra cui c’è anche Federica, la sua figlia più grande. «È mia anche l’ideazione degli oggetti — ci spiega — Il fatto è che a 50 anni mi sono affrancato dal padre. Ho messo su una fabbrica mia e adesso voglio fare come ritengo più giusto, voglio divertirmi». Accentratore, sicuramente, ma con un certo equilibrio. «I miei collaboratori li scelgo in funzione di quello che avevo ed ho in testa. Sono tutte persone con cui mi è di stimolo il confronto e lo scambio di idee». Un aspetto essenziale del suo lavoro, visto che dopo aver fatto uno schizzo di quello che vuole produrre, prima di passare a commissionare il prototipo, è con la sua équipe che capisce se l’intuizione creativa è destinata ad avere successo. «È il bello e il brutto di Mario Luca Giusti — conclude — un brand che nasce da me e che mi somiglia in tutto e per tutto e che, per questo, per il momento è a mia totale misura». Per dire: se chiede un’opinione non è che lui non sia un tipo che ascolta. Anzi. Però si concede il lusso, in caso di controversie, di decidere tutto da sé. Chiara Dino [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere Imprese Lunedì 8 Febbraio 2016 5 FI IL COLLOQUIO Giovanni Geddes da Filicaja «Il 27 febbraio a New York la prima asta da Sotheby’s dell‘Archivio storico Una sfida ai grandi francesi» Ha detto Bolgheri uber alles Abbiamo due vantaggi rispetto al Bordeaux: un territorio più a sud e un mare più caldo L’alleanza dei super vini Mister Ornellaia: cinque toscani tra i top mondiali, mettiamoli insieme Profilo Giovanni Geddes da Filicaja è nato a Firenze nel 1945. Laureato in Economia all’Università di Firenze, è stato amministratore delegato di Antinori per 12 anni, prima di diventare Ad di Remy Cointreau ed iniziare la collaborazione con il gruppo Frescobaldi. Nel 1996 diventa Ad di Frescobaldi e dal 1999 lo è di Tenuta dell’Ornellaia di Mauro Bonciani L a scommessa si è concretizzata a metà degli anni ‘80 e da tempo è una scommessa vinta: le bottiglie di Ornellaia raccontano la Toscana nel mondo e la storia di un investimento di successo. Così oggi la celeberrima etichetta, nel gruppo Marchesi de’ Frescobaldi, rilancia con il progetto «Archivio storico» in collaborazione con Sotheby’s, che batterà all’asta bottiglie di particolari annate del vino, e con l’idea di un’alleanza di tutti i «super tuscan» per conquistare i mercati stranieri. «È la prima volta in Italia — spiega Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato di Ornellaia — Con Archivio storico mettiamo in vendita bottiglie di annate mai uscite prima dalla nostra cantina, con il valore aggiunto per i collezionisti di una etichetta dedicata. Noi abbiamo sempre tenuto una piccola scorta di bottiglie e la prima asta sarà il 27 febbraio a New York: un’occasione unica, dato che solo per l’occasione metteremo in vendita bottiglie di particolari annate, in numero limitatissimo». Una scelta nata da più esigenze. «È il mercato che spinge per aste di vini di vendemmie importanti e abbiamo anche voluto sottolineare la nostra presenza, la grande capacità di invecchiamento dei nostri vini — afferma il manager — Rispetto al Bordeaux abbiamo due vantaggi: un territorio più a sud e un mare più Giovanni Geddes da Filicaja, Ad di Tenuta dell’Ornellaia caldo, cosa che fa i nostri vini più piacevoli da bere alla loro uscita dopo 3/4 anni dalla vendemmia, mentre i Bordeaux crescono col tempo. I nostri vini invecchiano altrettanto bene e vogliamo dimostrarlo». Gli investimenti sul vino di qualità hanno tempo di ritorno medio lunghi — serve una cantina, la prima vendemmia arriva 5 anni dopo l’impianto di nuove viti, occorre investire sulla distribuzione e sulla comunicazione — e per Geddes da Filicaja, che ha alle spalle esperienze col gruppo francese Remy Cointreau, con la Marchesi Antinori, con la Gancia e dal 1996 è nella Marchesi de’ Frescobaldi, si può fare di più. «Sul versante della promozione certamente, lavorando su due livelli. La denominazione, che permette di far conoscere il territorio e vini posizionati su diversi mercati e fasce di prezzo, e il livello della grande qualità, unendo vini della stessa filosofia. Ornellaia fa parte di Alta gamma l’associazione 804 Mila bottiglie prodotte ogni anno. 140 mila di Ornellaia, solo 4 mila di Bianco 85,8 Milioni di euro il fatturato dell’azienda, controllata da Frescobaldi, nel 2014 74% Le bottiglie vendute all’estero: gli Usa (15%) sono il primo mercato per Ornellaia del Made in Italy che era presente anche all’Expo di Milano e che unisce le eccellenze di settori diversi. Ma forse è più facile unire i vini top di gamma che i vini toscani. Tra i migliori al mondo cinque sono toscani, Ornellaia, Sassicaia, Tignanello, Masseto, Solaia: mi piacerebbe che stessero insieme, sarebbe logico ed interessante da studiare». Un’alleanza al vertice del gusto per dominare i mercati internazionali. Ma come possono competere sui mercati internazionali anche le piccole eccellenze del vino toscano? «Il segreto è uno, puntare sul valore aggiunto della qualità. Le nostre bottiglie sono posizionate nella fascia alta (un Ornellaia in Italia costa 150 euro, a New York 250 dollari) ma cresce la domanda di qualità anche nella grande distruzione: è salito il consumo del vino sopra i 5 euro nei supermercati ed è in calo quello sotto i 3 euro. Resta il problema che siamo il primo Paese al mondo per volumi di vino prodotti ma il secondo per valore di fatturato, e ben lontani dalla Francia». Il reddito da vino non è più solo la vendita di bottiglie. «Come Ornellaia non puntiamo, come le piccole aziende, all’agriturismo o ai pernottamenti. E anche le visite guidate, le degustazioni per noi sono un modo di far conoscer il nostro prodotti, il territorio, di fare cultura più che un business, ma è vero che rispetto a 15 anni fa è cresciuto enormemente il giro di affari legato al vino, al cibo, al territorio». Re- Marketing e politica Renzi ha regalato una bottiglia di Ornellaia al presidente Obama, non posso chiedere di più Certezze Quale chef per una cena con Ornellaia? Gualtiero Marchesi, è e resta il primo grande chef sta l’apparente paradosso di un mercato legato all’export ma che fa del legame tra vino e territorio la sua forza: «L’Italia è fondamentale non solo in termini di mercati, per Ornellaia rappresenta il 26% delle vendite, ma come punto di riferimento per chi ama il vino, per il turismo di qualità, a cui noi possiamo offrire i nostri territori più città come Firenze... Occorre presidiare con forza il turismo di élite — aggiunge Geddes da Filicaja — ed essere contemporaneamente presenti sui mercati esteri. Il nostro principale è il Nord America, seguito dall’Europa dove Paesi come la Svizzera hanno grandi margini di sviluppo sui vini di alta qualità. I nuovi mercati? Crescono, ma in Asia l’Italia pesa solo per il 7% dei vini importati contro il 47% della Francia». Cosa beve Geddes quando non beve Ornellaia? «Mi piace “girare il mondo”, bere Bordeaux da collezione, Pinot prodotto negli Usa, i nostri Brunello». Quale grande chef chiamerebbe per una cena con Ornellaia? «Gualtiero Marchesi è e resta il primo grande chef. E poi Massimo Bottura». E se dovesse scegliere un vip a cui far scoprire Ornellaia? «Il premier Renzi — sorride Geddes da Filicaja — ci ha fatto un grande favore, regalando una bottiglia di Ornellaia al presidente americano Obama; e lo abbiamo saputo solo dai giornali. Di piu non posso chiedere». Ornellaia è nata dal progetto di Lodovico Antinori, che impiantò vitigni francesi a Bolgheri ed è passata poi ai Frescobaldi grazie alla volontà del marchese Vittorio (che ha portato anche Geddes nel gruppo fiorentino). Geddes ricorda: «È uno dei casi in cui il vino ha dato valore al territorio. Bolgheri è diventato famoso grazie a Ornellaia e Sassicaia, come è stato per Montalcino con il Brunello e per riuscire a vincere una scommessa del genere serve un grande terreno, una qualità assoluta nella produzione, unita alla qualità globale nella comunicazione, nel marketing, nella creatività: Ornellaia ha avuto successo perché unisce ad una grande qualità un serio marketing orientato al lusso. E fermo restando l’importanza della comunicazione on line, nella Rete, che cresce ogni giorno, per noi è fondamentale raccontare la qualità attraverso un territorio». La prossima zona che potrebbe seguire le orme di Bolgheri? Geddes da Filicaja non ha dubbi, «è la Maremma del sud», mentre quando gli si chiede dove saranno nel 2026 i vini super tuscan risponde: «Magari ci saranno altri vini toscani tra i top del mondo, oltre ai cinque che ho ricordato. Anche bianchi: per la prima volta abbiamo prodotto il bianco di Ornellaia, 4.000 bottiglie andate a ruba, entrate nei 50 migliori vini del mondo secondo Robert Parker». © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 FI Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Imprese Corriere Imprese Lunedì 8 Febbraio 2016 7 FI 8 FI Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Imprese 5 Corriere Fiorentino Lunedì 8 Febbraio 2016 FI Dalla B alla Z La giornata Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti di Filippo Baffa e Gabriele Noli Livorno Potere dei nuovi acquisti. Di Baez, Borghese e ora Luca Antonini, l’ultimo arrivato, con qualche mese di ritardo e subito titolare nella vittoriosa gara contro la Ternana (decisivo Biagianti, a segno dopo 6 anni!). Quasi un nuovo acquisto anche Christian Panucci, due successi su due dal suo ritorno in panchina. E dopo 98 lunghi giorni, il Picchi è stato «espugnato». A tifare con gli ultras, in curva Nord, c’era pure il sindaco Nogarin, mentre allo stadio non si è visto Spinelli. «Arriviamo velocemente a 50 punti», il monito ai piedi per terra del presidente. Dimissionario sì, stavolta ai saluti davvero. Forse. Di certo ancora inguaribilmente attaccato ai colori amaranto. Cani ringhia: il derby al Pisa Grosseto, altra rivoluzione Pisa Prato Una domenica da Cani. Da Edgar Cani. L’attaccante albanese che con la doppietta all’Arezzo in meno di un tempo ha cancellato mesi di letargo. E’ stata la vittoria di «Ringhio» Gattuso. Voleva che i suoi giocatori ricominciassero a sbranare gli avversari, dopo due week-end di magra ed è stato accontentato. Pisa secondo a -6 dalla Spal, impegnata stasera alle 20 col Pontedera nella notte speciale per l’ex di turno Grassi. Di contro, Capuano (per dirla alla sua maniera) in campo non ha certo visto undici «maiali assatanati» e ha perso il duello animalesco. «Ne avrei cambiati otto all’intervallo», lo sfogo di Eziolino: il primo ko esterno per gli amaranto significa salutare il bocconcino play-off. Undici metri di sollievo. Sarebbero ventidue, in realtà, perché la vittoria contro la Lupa Roma che ha consentito al Prato di fermare la serie di cinque ko di fila, è arrivata grazie a non uno bensì due rigori. Di Capello il primo, di Regolanti il secondo. Ringrazia De Petrillo, la cui panchina ora è più salda. Scricchiola invece quella di Alvini a Pistoia. Due minuti a metà ripresa per crollare col Santarcangelo. Ora di nuovo davanti agli arancioni in piena zona play-out, complici le penalizzazioni delle dirette rivali più morbide del previsto: 6 punti ai romagnoli anziché 12, solo 14 al L’Aquila invece dei 31 richiesti e per il Savona è in arrivo uno sconto degli attuali 6 (dimezzati?) Porta Romana Tuttocuoio Carrarese Grosseto Sentirsi più leggeri nonostante la sconfitta (terza di fila, quarta nelle ultime 5), contro una squadra di fatto fallita, la Carrarese. I 3 punti, e non solo quelli, il Tuttocuoio li aveva già guadagnati (niente penalizzazione) con la sentenza sul calcioscommesse di assoluzione degli ex neroverdi Balde e Ingrosso, così come dell’agente Andrea Bagnoli: indicato come dirigente occulto del Tuttocuoio, secondo i giudici di primo grado estraneo alla tentata combine della gara de L’Aquila dello scorso anno organizzata dal ds degli abruzzesi Di Nicola e dal procuratore Eugenio Ascari. Last kiss. Quella di ieri contro il Tuttocuoio rischia di essere l’ultima vittoria della Carrarese Calcio 1908, prima del fallimento che pare inevitabile dopo il rifiuto del presidente Tartaglia di ricapitalizzare o vendere le quote al socio Gigi Buffon. Solo Nicola Cesare, l’ex patron del Termoli sembra credere al salvataggio, di una squadra quinta in classifica, ad un punto dai play-off: pare disposto ad entrare anche nella nuova (ipotetica) Carrarese 2016 che potrebbe nascere sulle ceneri dell’attuale società. A una condizione: «Senza Buffon non mi interessa». «Farò quello che devo fare». Non lo dice chiaro (lo farà in seguito) ma dopo il ko in casa nello scontro diretto col Rieti (ora distante 5 punti al comando della serie D girone G), il presidente biancorosso Max Pincione torna ad una prassi che in Maremma era un classico nel quindicennio di Camilli (ora rivale al timone della Viterbese): Domenico Giacomarro esonerato è il primo dell’era americana. «Individualmente non siamo inferiori a nessuno, è il complesso che non fa un c...». Salta la panchina, l’aplomb da manager yankee. E una stagione forse già compromessa. O quasi. L’esultanza di Cani, attaccante del Pisa autore di una doppietta con l’Arezzo Finalmente. Il Porta Romana ferma la caduta libera ritrovando con la Sestese un successo che mancava da 8 partite, dal 29 novembre scorso. Considerando che quello di ieri (firmata Santini e Chiarelli) alle Due Strade è solo il secondo nelle ultime 16 gare è già positivo che la classifica (Eccellenza, B) non sia compromessa: zona play-out, ma di nuovo in linea di galleggiamento. Mentre affonda il Firenze Ovest, nel derby col Grassina che vola al secondo posto. 6 Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Fiorentino FI Fuoricampo Storie di sport Il podio della settimana Montano, pass olimpico da record di Simone Spadaro Aldo Montano Nuova fidanzata, la russa Olga Plachina, e pass olimpico. Lo sciabolatore livornese a 37 anni ha vinto, a Padova, il trofeo Luxardo ed il biglietto per Rio. Nessuno della sua illustre famiglia era mai riuscito a vincere il trofeo euganeo nonostante in bacheca ci siano ori mondiali ed olimpici. I Medicei Rugby Daniel, un tuffo anti pregiudizi Ci sono troppi sguardi di pena, nel 2016 manca ancora la giusta sensibilità E poi le città sono inaccessibili per chi ha problemi a muoversi Il mio sogno è vincere il Mondiale o l’Europeo, ma vorrei riuscire a cambiare il modo di pensare Attraverso il gioco porto in giro la mia esperienza La trafila nelle giovanili, poi un incidente a 18 anni e la Nazionale amputati «Il calcio mi ha aiutato» Alla pausa per il Sei Nazioni sono secondi nel girone promozione della serie A, con ottime possibilità di accedere ai play off promozione (passano le prime 4). Nel mercato di gennaio, tra l’altro, a rinforzare la prima linea è arrivato Patrick Bigoni del Petrarca Padova. Francesca Baroni Si è laureata campionessa italiana juniores ed è stata convocata al Campionato mondiale riservato alle donne Under 23. Tosta come poche altre, sorda dalla nascita, vive a Bozzano, un paese a metà strada tra Lucca e Viareggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA di Francesco Caremani Daniel Priami è nato a Tel Aviv, in Israele, il primo dicembre del 1988, dove i genitori livornesi, Bruno e Monica, avevano un locale. Ma il suo arrivo ha sparigliato le carte della vita e Livorno è diventata la sua casa dopo pochi respiri: «Sono livornese al cento per cento», ricorda con la sua voce profonda e simpatica. Il calcio nel sangue, da ragazzino gioca nel Livorno 9: «Ero troppo basso per stare in porta, a dire la verità lo sono rimasto sino all’adolescenza. Dopo due stagioni capitò l’occasione e da allora non mi sono più tolto i guanti». È bravo Daniel e promette bene, così nel 2003 passa ai Juniores Nazionali del Cecina, in serie D. Sono giorni spensierati come quelli di ogni ragazzo che fa ciò che ama e ama ciò che fa. Ma in uno di questi, nel 2006, cambia tutto: «L’anno prima mi ero rotto il ginocchio, avevo recuperato bene e mi sentivo in forma, mi aspettava un grande campionato, ma in una delle prime partite salto per prendere un pallone alto, l’avversario fa un po’ di ponte e io frano a terra con la spalla». Un infortunio bastardo ma recuperabile: «Sicuramente, pensavo, non sarà lungo come quello che avevo subito in precedenza». All’ospedale di Cecina ricompongono la frattura e lo ingessano, ma il braccio inizia a gonfiarsi e il dolore è sempre più forte, nonostante gli antidolorifici, arriva pure la febbre a 40 e dopo un ecodoppler lo mandano a Livorno in rianimazione: «Qui hanno cercato di salvarmi l’arto e ripulirlo, ma la setticemia era troppo grave e rischiava di LIVORNO compromettere il cervello», così gli amputano il braccio destro. Uno choc enorme, le porte della prigione che si chiudono all’improvviso senza sapere perché, senza capire, e un giovane portiere, un diciottenne, non sa più qual è il suo posto nel mondo: «Non provavo vergogna, ma avevo il timore di non essere accettato». I genitori e gli amici lo aiutano: «Non sono cambiati, mi trattavano come sempre e ho iniziato a giocare a calcetto. Per il resto ho dovuto imparare nuovamente tutto da zero, lavarmi, vestirmi, mangiare con la sinistra, non è stato facile». E mentre Daniel si riaffaccia sul confine dell’area di rigore, la sua anima pensa ai pali della porta, un’utopia. Durante un viaggio in Spagna conosce Alessandra, che lavora per Trenitalia, quattro anni d’amore puro e una figlia in arrivo, si chiamerà Amelia, portando Daniel su terreni inesplorati. Poi un contatto su Facebook gli apre le porte (è proprio il caso di dirlo) della Nazionale di calcio amputati: «Una realtà che non conoscevo, mi hanno detto che gli mancavano giocatori e che mi volevano come portiere. Ero titubante, ma Alessandra mi ha spinto e durante un raduno presso il centro Coni di Pisa ci siamo conosciuti». Appena in tempo per disputare i Mondiali in Messico, dove c’è un campionato per club. La prima partita è contro i padroni di casa e l’Italia vince 2-0 davanti a 7.000 spettatori, alla fine sarà nona. Tutto il Centro America ha una tradizione in questa disciplina, vuoi per le guerre civili che hanno prodotto eserciti di disabili, tra cui molti ex calciatori: «In Inghilterra ci sono il Manchester City, il Chelsea, l’Arsenal, pure in Turchia c’è un bel movimento, in Italia Portiere Daniel Priami è nato a Tel Aviv nel 1988 Sopra durante un’azione di gioco e con un bambino prima della partita A lato con la Nazionale amputati niente; dovrebbero muoversi squadre come Juventus, Milan e Inter. A noi piacerebbe avere una maggiore visibilità, per far sapere agli altri che la vita non finisce dove non c’è più un braccio o una gamba, ma che si può continuare a realizzare i propri sogni». Il calcio per amputati è duro, c’è molto agonismo e forse tutta quella garra che viene dalla vita, dalle difficoltà del quotidiano: «Troppi sguardi di pena, nel 2016 manca ancora la giusta sensibilità e poi le città sono inaccessibili, senza contare la burocrazia: io ho una piccola pensione d’invalidità, la patente speciale, ma non ho il parcheggio per invalidi perché per lo Stato sono autosufficiente», per fortuna c’è il football. Daniel riprende ad allenarsi con l’Orlando Calcio, poi con l’Apige Scuola Calcio Milan Banditella dove conosce Emiliano: «È il preparatore dei portieri e mi ha aiutato tanto, anche se dice che ha imparato più lui da me, fatto sta che mi ha trovato lavoro nelle giovanili dell’Armando Picchi, spero di riuscire a essere bravo con i bambini». Pure qui c’è lo zampino della Nazionale di calcio amputati, perché è il padre di un suo compagno, che si allena con la Scuola Calcio rossonera di Vicenza, a procurargli il contatto con l’Apige. Daniel ritiene di avere un carattere chiuso, capace però di dare tutto se stesso quando incontra le persone giuste: «Il calcio mi ha aiutato tanto e non solo dal punto di vista fisico. L’esperienza con la Nazionale è stata meravigliosa, il ricordo più bello non sono le vittorie o le sconfitte, ma quei venti giorni passati insieme agli altri ragazzi in Messico, indimenticabili». Il futuro? Ancora calcio: «Il mio obiettivo è quello di vincere un Mondiale o un Europeo, ma vorrei riuscire a cambiare le cose, il mondo, il modo di pensare e attraverso il gioco cercherò di portare in giro la mia esperienza, soprattutto tra i più giovani, è lì che possiamo seminare e coltivare una nuova sensibilità». In uno dei primi match, vinto 8-1 contro il Belgio, lo speaker l’ha ribattezzato «Dani Buffon» una cosa che l’ha profondamente colpito. Gianpaolo Santoro, autore del libro La solitudine dei numero uno ha scritto: «Il destino e le fortune, del portiere non coincidono per forza con quelle della squadra. È come se giocassero due partite distinte». E Il ragazzo di Tel Aviv le ha vinte entrambe. © RIPRODUZIONE RISERVATA HORROR WESTERN CINEMA FIRENZE Una misteriosa epidemia si è abbattuta sull’Inghilterra del XIX secolo e il Paese è invaso dai non morti. Elizabeth Bennet e le sue sorelle sono maestre nelle arti marziali e nell’uso delle armi e sono pronte a tutto per difendere la loro famiglia L’orso polare Norm possiede un dono raro: riesce a parlare agli esseri umani. Quando Vera si presenta nell’Artico per girare uno spot tv per promuovere case di lusso per il suo datore di lavoro, Norm sa di dover fare qualcosa... In 6 sale In 2 sale In 2 sale THE SPACE CINEMA FIRENZE Revenant - Redivivo Via Reginaldo Giuliani, 374 - Tel. 055.45.14.80 La grande scommessa 21.30 15.50-19.10-22.30 Il viaggio di Norm Via Gabriele D’Annunzio, 15 - Tel. 055.67.81.23 Carol 15.20 CINEPLEX CASTELFIORENTINO 15.30-17.40 PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 20.00-22.40 CINEMA FIORELLA La grande scommessa 16.30-19.30-22.30 La quinta onda 17.30-20.00-22.30 Piazza Gramsci 77 - Tel. 057.16.33.48.2 The Hateful Eight Riposo Creed - Nato per combattere PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 20.00-22.30 La quinta onda 16.40-18.40-20.40 Il viaggio di Norm The Hateful Eight 21.00 L’abbiamo fatta grossa 21.15 Joy Il figlio di Saul 15.30-20.20 Remember 16.15-18.20-20.25-22.30 FIAMMA 17.30-20.00-22.30 La quinta onda 17.40-20.10-22.30 FULGOR 17.50-20.10-22.30 The Hateful Eight 17.30-20.45 The Hateful Eight 18.30-21.45 Joy 17.50-20.10-22.30 Revenant - Redivivo 17.45-20.45 MARCONI The Hateful Eight 17.30-20.45 17.50-20.10-22.30 Quo vado? 20.30-22.30 Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello spazio 17.40 MULTISALA ADRIANO 17.30-21.30 Joy 17.30 Revenant - Redivivo 21.30 MULTISALA IL PORTICO Via Capo di Mondo, 66/68 - Tel. 055.66.99.30 Joy 15.45 Revenant - Redivivo 18.10-21.00 Joy 18.45-21.15 Revenant - Redivivo 15.45 MULTISALA PRINCIPE C.G. Viale Matteotti 13 Rosso - Tel. 055.57.58.91 15.45-18.00-20.15-22.30 ODEON CINEHALL Joy 16.45-19.30-22.30 18.00-21.00 PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 17.00-19.45-22.15 The Hateful Eight 17.45 The Hateful Eight 19.00-22.30 17.15-19.45-22.15 18.00-21.15 Piccoli brividi 16.45 L’abbiamo fatta grossa La quinta onda 16.15-18.30-21.00 PUCCINI Piazza Puccini, 41 - Tel. 055.36.20.67 La vita è un viaggio 21.00 SPAZIO ALFIERI Via dell’ Ulivo, 8 - Tel. 055.53.20.84.0 Revenant - Redivivo (V.O.) 18.30 Turner (V.O.) 21.30 SPAZIO UNO Via del Sole, 10 - Tel. 055.28.46.42 16.30-18.00-19.30-21.00 STENSEN Viale Don Minzoni, 25/A - Tel. 055.57.65.51 Francofonia - Il Louvre sotto occupazione 19.00 TEATRI FIRENZE OPERA DI FIRENZE 19.00-21.30 17.30-20.00-22.45 21.30 CAMPI BISENZIO UCI CINEMAS CAMPI BISENZIO Via F.lli Cervi 9 - Tel. 892.96.0 18.10-20.30-22.50 18.30-21.40 MULTISALA CABIRIA Piazza Piave, 2 - Tel. 055.25.55.90 21.30 SESTO FIORENTINO UNIONE 21.15 FIGLINE VALDARNO NUOVO CINEMA Via Roma, 15 - Tel. 055.95.18.74 21.30 GREVE IN CHIANTI BOITO D’ESSAI CINEMA GROTTA 16.45-19.15 Point Break (3D) 21.45 PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 17.15-20.15-22.45 19.45 La grande scommessa 22.00 Piccoli brividi 17.30 17.00-20.15-22.30 16.30-20.00 Creed - Nato per combattere 22.45 16.00-18.20 L’abbiamo fatta grossa Piccoli brividi 15.00-17.30 Joy 19.55-22.40 16.30-19.30-22.25 19.15 19.15-21.15 La quinta onda Point Break IMPERIALE Piazza D’Azeglio, 5 - Tel. 057.27.85.10 21.30 Lucca 17.10-19.50-22.30 The Hateful Eight 21.00 Joy 19.40 Joy 21.00 Revenant - Redivivo MONTELUPO FIORENTINO MIGNON CSC Via Baccio da montelupo, 37 - Tel. 057.15.11.40 18.50-22.15 Il viaggio di Norm 16.25 Piccoli brividi 16.00 The Hateful Eight 21.30 POGGIBONSI 18.30-22.05 Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello spazio 17.30 The Hateful Eight 18.45-21.15 Joy 21.15 La quinta onda 21.15 MULTISALA POLITEAMA L’abbiamo fatta grossa PONTASSIEVE ACCADEMIA 21.00 17.00-19.35-22.15 21.15 20.45 Joy 21.00 CINEMA ARSENALE Via Mameli 26 - Tel. 056.40.50.70.0 L’abbiamo fatta grossa 16.30-19.10-21.50 Revenant - Redivivo TEATRO DI CESTELLO Piazza del Cestello 4, tel. 055.29.46.09 La grande rabbia di Philipp Hotz. Di Max Frisch. Regia Iacopo Biagioni. Con la Compagnia MalD’Estro. Venerdì. Ore 20.45. TEATRO DEL SALE via dei Macci 111r, tel. 055.20.01.492 Paolo Bonfanti e Martino Coppo. In concerto. Mer 10 feb Ore 21.30. TEATRO NUOVO SENTIERO Via delle Panche 36, tel. 338.36.63.526 Sketch - Risate ad alta velocità. Di A. Becherucci e M. Ferroni. Apparizioni Teatro. Sabato. Ore 21.15. AUDITORIUM FLOG Via Mercati 24/b Taranta Night. Nidi D’arac in concerto. Sabato. Ore 21.30. MUSEO CASA MARTELLI Via Ferdinando Zannetti, 8 Fantasie esotiche. Di Emilio Salgari. Musiche di Georges Bizet. Con Rosa Sarti. Giovedì. Ore 17. 17.30-20.30 Revenant - Redivivo METROPOLITAN Point Break Via Ricasoli 3, Info Teatro della Pergola tel. 055.22.641 Truman Capote. Questa cosa chiamata amore. Di Massimo Sgorbani. Regia Emanuele Gamba. Con Gianluca Ferrato. Venerdì. Ore 21. 17.50-20.15-22.40 Piazza Dell’Abbadia 5 - Tel. 057.72.87.17.7 Joy Via Orsini 73, tel. 055.68.14.309 Nu:Da. Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello. Compagnia CobosMika diretta da Peter Mika. Kaos Balletto di Firenze diretta da Roberto Sartori e Katiuscia Bozza. Venerdì. Ore 21. 16.20 17.10-19.20-21.30 CINEMA ALESSANDRO VII Piazza della Stazione 16 - Tel. 050.41.33.2 TEATRO DELL’AFFRATELLAMENTO 18.30-21.30 Siena Vicolo Scaramucci, 4 - Tel. 050.50.26.40 CINEMA NUOVO Via di S. Domenico 51 La tana del risatonchio. Regia di A. Bruni. Tommaso Parenti, Andrea Iodice, Marco Bernabò, Massimo Bosi, lenia Leoncini, Diletta Magherini. Venerdì. Ore 21. 17.30 Riposo NUOVO CINEMA STELLA LO SCANTINATO 20.15-22.45 Revenant - Redivivo Via Conte Fazio - Tel. 050.43.28.9 15.00-18.30-22.00 TEATRO NICCOLINI Creed - Nato per combattere Piccoli brividi Joy CINEMA ARNO Grosseto TEATRO REIMS 23.00 16.20-18.30-20.40-22.50 16.40-18.40-20.40-22.40 Pisa The Hateful Eight Via di Ripoli 231, tel. 055.68.21.321 Ricette d’amore. Di Cinzia Berni. Regia di Paola Tanda. Con Brunella Saiu, Chiara Martinelli, Paola Tanda, Francesca Billi, Simone Bellini. Venerdì. Ore 20.45. Point Break La quinta onda PPZ - Pride + Prejudice + Zombies ISOLA VERDE TEATRO LUMIèRE 17.30-20.30 L’abbiamo fatta grossa 18.10-20.30 16.30-19.30-22.30 22.30 16.30-18.30-20.30 17.00-20.00 21.30 Mommy La grande scommessa 18.30 16.30-20.30-22.30 The Hateful Eight PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 16.30-20.30 Riposo 16.30-18.30 16.30-19.30-22.30 The Hateful Eight The Hateful Eight THE SPACE CINEMA GROSSETO Via Reims, 30, tel. 055.68.11.255 Giocondo Zappaterra. Di A. Susini. Regia Antonio Susini. Con la Nuova Compagnia di prosa Città di Firenze. Sabato. Ore 21. spazio Point Break Riposo TEATRO DELLA PERGOLA Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello 21.30 Riposo 16.45-19.30-22.15 20.30 22.40 21.15 18.30-22.15 Joy Point Break The Hateful Eight L’abbiamo fatta grossa Nosferatu - Il vampiro Via Canada, 80 - Tel. 056.44.63.11 21.15 Via delle pleiadi, 16 - Tel. 899.77.70.03 La quinta onda The Hateful Eight CINEMA SOTTO LE STELLE 20.30 Point Break Riposo Via Valtriani, 20 - Tel. 329.63.18.85.7 Joy (V.O.) MULTIPLEX OMNIA CENTER L’abbiamo fatta grossa 16.10-18.20-20.30-22.40 Revenant - Redivivo Via Montanelli, 33 - Tel. 055.83.68.25.2 17.15-20.00-22.30 Via Benedetto Cairoli 22 - Tel. 057.42.18.57 Revenant - Redivivo MULTISALA SPLENDOR 17.30-21.00 L’abbiamo fatta grossa EDEN Il viaggio di Norm Massa The Hateful Eight PONTEDERA Prato Se mi lasci non vale Via Dorsale 11 - Tel. 058.57.91.10.5 18.00-21.00 Riposo Quo vado? The Hateful Eight 17.10-19.45-22.20 Via dei Buti 9 - Tel. 057.33.65.72.2 The Hateful Eight Riposo PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 17.15-22.20 L’abbiamo fatta grossa 22.45 15.00-17.30-20.00-22.35 MODERNO 45 Anni Piazza Rosselli 6 - Tel. 17.30-20.30 14.55-17.30-20.05-22.40 Il viaggio di Norm La quinta onda 17.15-20.45 Point Break 14.50-17.20-22.30 15.10-18.35-22.00 UCI CINEMAS AREZZO 8 Revenant - Redivivo Il viaggio di Norm 20.10 Revenant - Redivivo Via Turati, 2 - Tel. 17.30-20.15 16.00-19.15-22.30 20.45 Il viaggio di Norm La grande scommessa 19.15-21.15 17.15-19.20-21.30 GLOBO PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 20.05-22.35 The Hateful Eight 21.15 Piazza Giuseppe Garibaldi, 8 - Tel. 055.99.17.03.2 Point Break Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello spazio 16.15 14.55-18.25-22.00 FILARMONICA AMBRA CINEMA NEL PARCO Revenant - Redivivo The Hateful Eight Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello spazio 15.10-17.35 Via Vittorio Emanuele II 17 - Tel. 058.35.34.84 MONTECATINI TERME La quinta onda Nosferatu - Il vampiro Via Antonio Bacchelli - Tel. 892.11.1 19.00 L’abbiamo fatta grossa Via Provinciale Lucchese - Tel. 057.27.85.10 THE SPACE CINEMA LIVORNO Joy Remember Pistoia via Laudesi 6 - Tel. 057.31.87.30.86 Joy L’abbiamo fatta grossa 15.50-18.10-20.20-22.30 CINEMA ROMA D’ESSAI Livorno 21.15 Riposo Riposo 19.00 The Hateful Eight Arezzo 18.00-20.30 Joy Point Break Via A. Gramsci, 387 - Tel. 055.44.66.00 LASTRA A SIGNA TEATRO CINEMA MODERNO DELLE ARTI L’abbiamo fatta grossa 21.40 15.00-17.00 Quo vado? La trattativa Via Aretina, 24 - Tel. 055.69.14.25 18.00-21.00 TEATRO PUCCINI Via V. Emanuele II 303, tel. 055.42.20.361 Thanks for vaselina. Regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi. Con Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Beatrice Schiros Ciro Masella, Francesca Turrini. Domani. Ore 21. 16.10 SCANDICCI Riposo 45 Anni Revenant - Redivivo 17.30-21.00 18.00-20.20-22.40 Revenant - Redivivo LA PERLA The Hateful Eight L’abbiamo fatta grossa Point Break Riposo La corrispondenza The Hateful Eight Piccoli brividi Via Matteotti - Tel. 055.87.20.05.8 Piazza Vittorio Gui, tel. 055.27.79.350 Fra Diavolo. Daniel François Esprit Auber. Direttore Alessandro D’Agostini. Regia Francesco Torrigiani. Maestro del Coro Francesco Rizzi. Con Filippo Adami e solisti, Coro e Orchestra del Conservatorio di Musica «Luigi Cherubini» di Firenze. Martedì. Ore 20. TEATRO DI RIFREDI EMPOLI 19.10-21.30 Riposo CINEMA DON BOSCO Corso Giacomo Matteotti, 184 - Tel. 055.84.95.01.8 Quo vado? 21.30 Via Rosa Libri, 2 - Tel. 055.85.38.89 BORGO SAN LORENZO Via della Pergola 12/32, tel. 055.22.641 In sua movenza è fermo. Viaggio teatrale. Testi e regia di Giovanni Micoli. Con Massimo Manconi, Luca Cartocci, Natalia Strozzi, Fabio Baronti, Sabrina Tinalli, Marcello Allegrini. Domenica. Ore 12. Via delle Cascine 41, tel. 055.36.20.67 La vita è un viaggio. Di e con Beppe Severgnini. Ore 21. Tanti lati-Latitanti. Di e con Ale & Franz. Venerdì. Ore 21. P.zza S.Agostino 7 - Tel. 057.79.24.04.0 FIESOLE 17.45-20.15-22.45 22.40 L’abbiamo fatta grossa Via dei Neri, 5 - Tel. 057.17.27.23 The Hateful Eight Via degli Anselmi - Tel. 055.21.40.68 Evento Speciale 17.30 Una volta nella vita L’abbiamo fatta grossa 15.30-18.00-20.15-22.30 Joy (V.O.) 20.00-22.00 Il viaggio di Norm Point Break CINEMA S.AGOSTINO Via Cosimo Ridolfi, 79 - Tel. 057.17.20.23 Quo vado? L’abbiamo fatta grossa COLLE DI VAL D’ELSA L’abbiamo fatta grossa 16.20 Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello spazio 17.00 EXCELSIOR La corrispondenza Via Romagnosi, 46 - Tel. 055.48.36.07 The Hateful Eight La corrispondenza UCI CINEMAS FIRENZE Revenant - Redivivo Viale Giannotti, 45 - Tel. 055.68.51.99 L’abbiamo fatta grossa 22.40 45 Anni Via Maso Finiguerra 24r - Tel. 055.23.81.88.1 L’abbiamo fatta grossa Point Break Via del Cavallaccio snc - Tel. 892.96.0 Via Pacinotti, 13 - Tel. 055.57.66.87 La grande scommessa Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello spazio 15.15-17.40 15.50-18.10-20.30-22.30 Quo vado? 20.00-22.20 17.30-22.20 Remember 18.10-20.20-22.40 L’abbiamo fatta grossa Il ponte delle spie PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 16.00-18.10-20.20-22.30 La quinta onda 16.15-22.00 Piazza Dalmazia, 2 - Tel. 055.42.20.42.0 17.00-19.40-22.20 Doraemon il film: Nobita e gli eroi dello spazio 15.20-17.40 Il viaggio di Norm The Hateful Eight Joy 16.50-19.40-22.30 La quinta onda MULTISALA BOCCACCIO Quo vado? CINEMA FLORA 22.30 MULTISALA ODEON Piazza San Paolo all’Orto 18 - Tel. 050.54.01.68 Via del Castello 2 - Tel. 057.16.64.77.8 15.20-17.30 15.30-19.00-22.30 18.40-22.00 22.10 L’abbiamo fatta grossa 16.00-17.40-20.10-22.30 Quo vado? The Hateful Eight 15.00-18.20 Point Break PPZ - Pride + Prejudice + Zombies 18.00-20.20 CERTALDO 17.40-20.55 19.30 Revenant - Redivivo Via Tosco-Romagnola - Tel. 199.19.99.91 CINEMA MARIO MONICELLI The Hateful Eight Carol Il viaggio di Norm Una diligenza corre attraverso il Wyoming innevato. I passeggeri, il cacciatore di taglie John Ruth e la donna che ha catturato, Daisy Domergue, sono diretti verso la città di Red Rock dove Ruth consegnerà Domergue nelle mani della giustizia. Via di Novoli 2 - Tel. 892.11.1 CASTELLO CINETECA DI FIRENZE FI ANIMAZIONE Pride + Prejudice + Zombies The Hateful Hate SPETTACOLI IN TOSCANA 7 TEMPO LIBERO Corriere Fiorentino Lunedì 8 Febbraio 2016 17.15 20.10-22.30 Piazza Matteotti 17 - Tel. 057.72.26.47.4 Via Frascani - Tel. 050.54.10.48 L’abbiamo fatta grossa 16.00-18.10-20.20-22.30 The Hateful Eight 16.00-19.00-22.00 15.45-18.50-22.00 BAGNO A RIPOLI T. COMUNALE DI ANTELLA Via Montisoni 10, tel. 055.62.18.94 Madonna, che botta!. Con i Solki, BettiBarsantini, Tribuna Ludu, Giulia Sarno. Sabato Ore 21. BARBERINO DEL MUGELLO T. COMUNALE CORSINI Viale della Repubblica 3, tel. 055.33.14.49 Palcoscenico del ‘900. La Grande storia del teatro vol. 2. Regia di Riccardo Rombi. Venerdì. Ore 21. CALENZANO TEATRO MANZONI Via Mascagni, 18, tel. 055.88.76.581 Relazioni pericolose. Tratto dal romanzo di Choderlos De Laclos. Regia di Laura Sicignano. Con Elena Dragonetti, Aldo Ottobrino. Sabato. Ore 21.15. 18.10-20.20-22.30 NUOVO PENDOLA Via S. Quirico - Tel. 057.74.30.12 I pugni in tasca 18.30-20.30-22.30 CAMPI BISENZIO TEATRO DANTE Piazza Dante 23, tel. 055.89.79.403 L’ultimo harem. Di Angelo Savelli. Regia di Angelo Savelli. Con Serra Yilmaz, Valentina Chico e Riccardo Naldini. Martedì. Ore 21. EMPOLI TEATRO ShALOM Via Ferruccio Busoni 24, tel. 0571.77.528 Diamoci del tu. Di Norm Foster. Regia di Emanuela Giordano. Con Anna Galiena, Enzo De Caro. Domenica. Ore 17.15. FUCECCHIO NUOVO TEATRO PACINI Piazza G. Montanelli, tel. 0571.26.11.51 Dipartita finale. Scritto e diretto da Franco Branciaroli. Con Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai, Franco Branciaroli. Martedì. Ore 21.30. 8 FI Lunedì 8 Febbraio 2016 Corriere Fiorentino